12.07.2015 Views

La particella "mu" - Atlante Sintattico dell'Italia Settentrionale

La particella "mu" - Atlante Sintattico dell'Italia Settentrionale

La particella "mu" - Atlante Sintattico dell'Italia Settentrionale

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>La</strong> <strong>particella</strong> mu(21) a. Me dummannu mu chine me chiama. (Confluenti,mi domando mu chi mi chiamaManzini e Savoia‘Mi domando chi mi chiama.’ 2005: 661)b. Vogliu mu a pasta sa mangianu. (Gizzeria)voglio mu la pasta se-la mangiano‘Voglio che mangino la pasta.’Naturalmente, questa ipotesi richiede che si proponga un'interpretazione in qualchemodo semantica del clitico che sembra svolgere funzioni di complementatore, oltreun'ipotesi più dettagliata sulla posizione sintattica di questi elementi. In via del tuttospeculativa si può supporre che il clitico di prima persona esprima sintatticamente unamodalità legata al parlante (come suggeritomi da Cecilia Poletto), connessa con l'areasintattica della complementazione, dove questa funzione è stata in più lavori localizzata.Il clitico oggetto potrebbe invece esprimere un tratto di definitezza collegato al verbo,che verrebbe così ad essere interpretato come una forma nominale; questa ipotesipermette di collegare queste forme verbali all'infinito, con cui condividono diverseproprietà: da una parte la possibilità di permettere la coreferenza con il soggetto dellafrase matrice, dall'altra l'impossibilità di legittimare un soggetto in posizione preverbale.6. ConclusioniIn conclusione, i dati esaminati hanno mostrato che il termine ‘<strong>particella</strong> mu’ nascondein realtà una forte variazione geografica e morfo-sintattica. Abbiamo però anche vistoche questa variazione dipende dagli stessi criteri in tutte le varietà, ossia la qualitàvocalica o consonantica del fonema della parola seguente e la presenza di un clitico.Questi criteri generali raggruppano i dialetti che abbiamo esaminato in pochi diversi tipidi variazione. A loro volta, la comparazione fra questi diversi schemi di variazionemostra chiaramente che non è plausibile supporre che tutte le varianti attestate della<strong>particella</strong> siano allomorfi di una singola base lessicale mono-morfemica, o derivate daessa tramite processi fonologici. In alternativa, abbiamo proposto che le diverse formedella ‘<strong>particella</strong> mu’ siano da analizzare come un nesso clitico non argomentale, eabbiamo indicato alcune conseguenze interessanti di questa ipotesi, tra cui, quellaappunto, di spiegare le condizioni di variazione di questa ‘<strong>particella</strong>’.BibliografiaDamonte, F. (2005). ‘<strong>La</strong> diffusione della <strong>particella</strong> ‘mi’ in alcune varietà messinesi:problemi di metodo’ in G. Marcato (a cura di), Dialetti in città: Atti delconvegno Sappada/Plodn (Belluno) 30 giugno – 4 luglio 2004. Padova:Unipress: 237 – 242.Damonte, F. (in corso di stampa). ‘Matching moods: Mood concord between CP and IPin Salentino and southern Calabrian subjunctive complements’ in P. Benincà e115

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!