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Tutti al mare,<br />
ma con <strong>il</strong> permesso.<br />
Dopo tante voci che per anni si sono rincorse sulle<br />
banchine dei porti di tutta Italia da febbraio, tutti<br />
coloro che vogliono pescare in mare, devono dotarsi<br />
di un permesso che ha validità tre anni e viene<br />
r<strong>il</strong>asciato a titolo gratuito. La Comunità Europea<br />
con <strong>il</strong> Regolamento 1967/2006, conosciuto anche<br />
come Regolamento Mediterraneo, oltre a normare<br />
la pesca professionale, con l’articolo 17 delega agli<br />
stati membri <strong>il</strong> compito di mettere a punto un sistema<br />
che consenta di far praticare questa attività<br />
in maniera conforme con gli obiettivi prefissati dalla<br />
Politica Comune della Pesca e di tutela dell’ecosistema<br />
marino.<br />
Un passo epocale che vede coinvolti un numero di<br />
persone ad oggi sconosciuto ma che alcune stime<br />
ritengono essere sopra <strong>il</strong> m<strong>il</strong>ione. Dopo quasi cinquanta<br />
anni dalla legge del 1965 che individuava la<br />
figura del pescatore sportivo e ne dettava alcune<br />
semplici norme comportamentali, in risposta a<br />
quanto richiesto dalla Comunità Europea, viene avviato<br />
questo sistema di permessi che dovrebbe fornire<br />
una prima serie di dati ufficiali riguardo questa<br />
pratica. La pesca professionale è, sia pure tra numerose<br />
difficoltà, un’attività per la quale si conoscono<br />
<strong>il</strong> numero delle persone coinvolte, gli attrezzi<br />
ut<strong>il</strong>izzati, le catture effettuate tutti dati che consentono<br />
di redigere delle stime riguardo a quello<br />
che viene definito lo “sforzo di pesca” in un ottica<br />
di tutela delle risorse. Quale è l’impatto che la<br />
pesca sportiva o ricreativa ha sugli stock di specie<br />
catturate? Quale è la conoscenza dei pescatori<br />
sportivi riguardo alle norme che prevedono <strong>il</strong> divieto<br />
di cattura per individui al di sotto di una taglia<br />
minima o di eventuali divieti di pesca ad alcune<br />
specie in determinati periodi dell’anno? Sulle nostre<br />
coste con l’approssimarsi della bella stagione<br />
sono tanti coloro che sfruttando <strong>il</strong> tempo libero<br />
vanno a raccogliere le telline con i rastrelli a mano<br />
non sapendo che nel mese di apr<strong>il</strong>e tale pesca è vietata,<br />
come è vietata ad una distanza inferiore ai 200<br />
metri dalla foce dei canali e sia obbligatorio rigettare<br />
in mare tutti gli individui di taglia inferiore a<br />
2,5 cm.<br />
Diverse sono state le reazioni alla richiesta di dotarsi<br />
di un permesso, chi ha vivacemente protestato<br />
e chi ha invece ritenuto tale atto normativo un<br />
passo importante per una corretta gestione di un<br />
settore che vede coinvolte numerose persone e<br />
tutta l’economia connessa. Il repentino mutamento<br />
delle abitudini della società in cui viviamo ha contribuito<br />
ad avvicinare al mare ed anche alle pratiche<br />
di pesca un gran numero di persone che<br />
potrebbero non conoscere pienamente le dinamiche<br />
legate all’ecosistema mare, ai suoi abitanti ed<br />
alle conseguenze di prelievi effettuati in maniera<br />
non corretta. Riteniamo quindi un primo passo importante<br />
la realizzazione di questo permesso di<br />
pesca che, come già avviene per altre attività di prelievo<br />
di prodotti in natura come la raccolta dei funghi,<br />
è già stato normato e che, nel rispetto delle<br />
<strong>TWISTER</strong> M A G A Z I N E / 4 1 P r o d o t t i t i p i c i<br />
regole, consente di mantenere disponib<strong>il</strong>i le risorse<br />
e contestualmente di tutelare la salute pubblica.<br />
Proprio su questo ultimo punto bisogna porre una<br />
particolare attenzione infatti, anche i prodotti ittici<br />
possono essere veicolo di trasmissione di patologie<br />
in alcuni casi anche particolarmente gravi. Bene ha<br />
fatto pertanto <strong>il</strong> Ministero delle Politiche Agricole<br />
ad avviare questa prima fase conoscitiva del settore<br />
e ci auguriamo che in breve possano anche essere<br />
realizzati dei momenti di incontro con i pescatori al<br />
fine di consentire e favorire la trasmissione di<br />
norme e conoscenze tecnico scientifiche.<br />
Claudio Brinati