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Da Parma al mare di Lerici attraverso il passo del Lagastrello - itinerario n. 77 a
Corniglio
P.so di
Lagastrello
Fornovo
Monchio
S.Michele
della Torre
Torrechiara
Langhirano
77- Da Parma al mare di Lerici attraverso il passo del Lagastrello - km.163
Provincia: PR - Dislivello: 2700 - Tipo di percorso: bici da strada
partenza - arrivo
salita
salita ripida
discesa
svolta a sinistra
bivio
punto panormico
Parma
ristoro
fontana - sorgente
traghetto
percorso
prosegue carta B
variante - scorciatoia
fuori strada - sterrato

Da Parma al mare di Lerici attraverso il passo del Lagastrello - itinerario n. 77
prosegue da carta A
La Spezia
Pontremoli
Ameglia
77- Da Parma al mare di Lerici attraverso il passo del Lagastrello - km.163
Provincia: PR - Dislivello: 2700 - Tipo di percorso: bici da strada
partenza - arrivo
salita
salita ripida
discesa
svolta a sinistra
bivio
punto panormico
Licciana
Aulla
Fosdinovo
P.so di
Lagastrello
ristoro
Comano
Fivizzano
fontana - sorgente
traghetto
percorso
variante - scorciatoia
fuori strada - sterrato

77- Da Parma al mare di Lerici attraverso il passo del Lagastrello - km.163
Provincia: PR - Dislivello: 2700 - Tipo di percorso: bici da strada
Per noi che partiamo sempre da Milano, il ritrovo è alle 5.25 della mattina alla stazione di Rogoredo per salire sul treno
della 5.28 che ci porta a Parma. Alle 6.54 usciamo dalla stazione di Parma, dirigendoci al semaforo dritto davanti a noi.
Qui a destra, poi subito a sinistra senza attraversare il torrente Parma, in via IV Novembre, quindi sempre diritto costeggiando
il Parma che rimane sulla nostra destra. Al quinto ponte si attraversa il fiume, superato il ponte sulla sinistra si
imbocca Strada Langhirano, si supera Via Enza sulla nostra destra, quindi si prende la prima a destra, Strada Montanara
seguendola fino a Felino.
Arrivati alla rotatoria di Felino si può seguire per il centro o proseguire diritto facendo attenzione a non perdere le indicazioni
per Pilastro, sulla sinistra, rispetto al nostro senso di marcia.
Presa la strada per Pilastro si supera San Michele di Tiorre, dopo il cartello di fine paese si va a destra per una prima
piacevole, ma abbastanza ripida deviazione, seguendo le indicazioni per Tiorre.
Giunti all’abitato in cima ad uno splendido crinale, la strada asfaltata va a finire, quindi si deve proseguire a sinistra per
Torrechiara. E’ una bellissima strada bianca, ben tenuta, con 150 metri piuttosto ripidi, lunga non più di 1 km. Si torna
sull’asfalto in cima alla salita, si volta a destra e appare un prato ben curat ed un magico castello, proprio quello che immaginano
e disegnano tutti i bambini del mondo: è il Castello di Torrechiara. Vi assicuriamo che la vista, fa dimenticare
la fatica dello strappo non asfaltato.
Si segue la strada con i classici su e giù da crinale appenninico in direzione di Langhirano, passando da Casatico e
Strognano, per poi perdere la quota guadagnata scendendo sulla sp655 a Langhirano - km 30 dalla partenza. Si segue la
provinciale con un po’ di traffico fino a Pastorello, quindi si sale a destra in direzione di Corniglio - sp13 - e inizia la salita
bella e pedalabile fino ai 700 mslm di Corniglio.
A Corniglio i km percorsi sono 58 e ci si prende una piccola pausa alla bella fontana in piazza, prima di affrontare la salita
al Passo di Ticchiano, anticima della nostra cima Coppi al Lagastrello.
Sono poco meno di 500 metri di dislivello che in 13 km portano ai 1.154 mslm del passo. Tranne qualche strappetto tipico
dell’Appennino sono abbastanza regolari e pedalabili.
Purtroppo dal valico si deve perdere quota riscendendo per 6,5 km agli 820 metri di Monchio, per poi risalire ai 1.200 metri
del Lagastrello. Uscendo da Monchio, pochi metri prima del bivio Lagoni/Lagastrello, segnaliamo l’Osteria Dl’Andrea
per una sosta ristoratrice. Si prosegue quindi lungo la sp655 Massese.
Il Lagastrello è un passo “traditore”, nel senso che si presenta con due valichi: al primo scollinamento, arrivando da Monchio,
il contachilometri segna 85 km percorsi ed una quota di 1.164 mslm, ma si deve pedalare ancora per 4 chilometri
abbondanti su “percorso vallonato”, prima di arrivare al passo vero e proprio a 1.200 sul livello del mare e buttarsi giù
lungo la bellissima discesa che porta ad Aulla.
Variante di Fivizzano
Dove inizia la discesa, sulla sinistra parte una piccola diramazione della strada principale che porta a Comano e quindi a
Fivizzano, accorciando un po’ il percorso per Fosdinovo.
Noi siamo scesi quasi fino ad Aulla lungo la sp655, perchè dopo tanta salita avevamo voglia di goderci una bella e facile
discesa a “traffico zero”. Poco prima di entrare in paese (Aulla) sulla sinistra si prende la deviazione per La Quercia (come
riferimento per non perdere la piccola strada sulla sinistra non proprio visibilissima, segnaliamo un grande deposito di
legname sulla destra).
Questa deviazione è un doppio saliscendi che porta ad incrociare la strada che scende dal passo del Cerreto e che con
già tanto dislivello nelle gambe risulta decisamente faticoso, anche se molto piacevole per il paesaggio. All’incrocio alla
fine della seconda discesa a destra, poi a sinistra in direzione Reggio Emilia-Cerreto per circa 3,5 km.
Ad un certo punto la provinciale corre parallela alla ferrovia, separata da un muro di mattoni, sulla destra si trova un passaggio
a livello e l’indicazione per Fosdinovo. Inizia l’ultima salita della giornata, non durissima in assoluto, ma con tanti
chilometri e metri di dislivello nelle gambe,come abbiamo già detto, la fatica si fa sentire. Non mancano fortunatamente le
sorgenti di acqua fresca, ed ognuna offre una ottima scusa per una breve sosta.
Anche qui l’Appennino non si smentisce, si sale una prima volta, poi si riscende perdendo circa 100 metri di quota, quindi
a 7 o 8 km da Fosdinovo inizia la salita più regolare.
A Fosdinovo non c’è un vero e proprio valico, la strada spiana per qualche centinaio di metri, ad un certo punto appare
la sagoma maestosa, quadrangolare e merlata del castello che probabilmente esisteva già prima del 1.200 come opera
di difesa e adattata anche a residenza signorile da Spinetta Malaspina il Grande e da suo nipote Galeotto. Il borgo e il
castello meritano una visita.
Avvicinandosi all’abitato la strada scende e risale leggermente prima della veloce discesa che porta all’innesto con SS1-
Aurelia.

RIFERIMENTI PER ALTRI GIRI IN ZONA
Prima dell’abitato dove inizia il breve tratto di discesa che conduce anche all’ingresso del vecchio borgo, sulla sinistra si
imbocca la salita che porta al rifugio Carrara, è una gran bella strada in stile alpino con splendido panorama sulle cave di
marmo delle Apuane, mentre poco dopo questo bivio, sulla destra, in prossimità del campo di calcio si scende a Sarzana
con bella stradina poco frequentata (vedi itinerario n.64)
Superato il dosso sotto il vecchio borgo, si scende per circa 7 km fino ad incrociare l’Aurelia, in prossimità del centro commerciale
si deve girare attorno al parcheggio (divieto di accesso per circa 150m fino all’Aurelia), all’incrocio con la statale
si va a sinistra, quindi la prima a destra (quella dopo il ponticello, non quella prima), seguendola fino in fondo. Attenzione
a non perdersi nelle molte stradine che portano a proprietà private, il percorso è facilmente intuibile, seguendo sempre la
leggera discesa si arriva ad incrociare la grande strada che da Sarzana porta agli spiaggioni di Fiumaretta.
C’è un tentativo di pista ciclabile a doppio senso, pericolosissima, provare per credere. Meglio aspettare di riuscire ad
attraversare percorrendo quegli inevitabili 300 metri circa di stradone inadatto a noi ciclisti, nel normale senso di marcia
sfruttando la fascia di rispetto oltre la riga bianca che delimita la carreggiata. Al primo cavalcavia si va a destra ritornando
su una strada più tranquilla. All’incrocio successivo, sul confine tra Bocca di Magra e Fiumaretta si va ancora a destra in
direzione Lerici, in circa 4 km si arriva a Romito, al piccolo rondò si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Lerici. Al
piccolo rondò successivo ancora a sinistra verso La Serra e Montemarcello evitando la lunga galleria che scende a Lerici.
In cima alla salita, a destra (diritto si sale a La Serra) si scollina al belvedere di Lerici, i locali la chiamano “la bellavista”
con panorama sul Golfo dei Poeti, da qui si scende a Lerici, all’ultimo tornante sulla sinistra si trova la deviazione per
Fiascherino e Tellaro.