G I U G N O 2 0 0 9 10 Innamorata a Porto Rotondo Porto Rotondo, la notte, è come un cielo stellato che si accende ogni sera d’estate per dar vita a tutti i miei sogni. Le boutique offrono creazioni uniche e tra le barche, sull’acqua, s’inseguono magici ricami <strong>di</strong> luce. Ma poi io mi perdo nel brillare dei tuoi occhi e i miei sogni sono tutti in te. Sei tu la mia sola ricchezza. Maria Giovanna Canu N U M E R O 3 8 L’isola dei sogni Da bambina, la mia fiaba preferita era Peter Pan. Sognavo <strong>di</strong> volare come Wendy e vivere in un’isola incantata, piena <strong>di</strong> avventure. Poi un giorno <strong>di</strong> Giugno 1969, mio papà (nella foto) mi <strong>di</strong>sse che avremmo preso un aereo per volare su un’isola: allora i sogni si avverano! Siamo arrivati a <strong>Portorotondo</strong> esattamente 40 anni fa, in una notte <strong>di</strong> temporale. Da subito, noi bambini eravamo già una affiatata banda <strong>di</strong> ragazziniscat e n a t i , proprio c o m e n e l l a f a v o l a . Sempre lo stesso gruppo, persi tra sole e mare, il primo bacio, rigorosamente <strong>di</strong>etro le colonne della piazzetta. I 18 anni a spiaggia Ira, perché allora in <strong>di</strong>scoteca non ci facevano entrare (!), ed un anello importante scambiato con i pie<strong>di</strong> a mollo seduti sul molo grande, guardando la seconda stella a destra. Ora mio figlio Simone è un uomo, che ha deciso <strong>di</strong> vivere il suo sogno <strong>di</strong> artista su un’altra isola: l’Australia. Ed io, a giugno 2009, sono venuta a vivere qui a <strong>Portorotondo</strong>. Devo <strong>di</strong>re che mio papà aveva ragione, questa è proprio l’isola che non c’è, dove lui e “Wendy” si sentono sempre vicini anche oggi. E il sogno continua Alessandra Cavedon In tempi in cui la comunicazione è a senso unico e, al massimo, il <strong>di</strong>alogo è, troppo spesso, affidato ad un sintetico scambio <strong>di</strong> sms, è piacevole scoprire che c’è ancora qualcuno che scrive. A chi sa gustare ancora la magìa della parola de<strong>di</strong>chiamo questa pagina speciale della “Gazzetta”. Questa volta il tema comune è Porto Rotondo. Dal romantico ricordo per un grande amore nella poesia <strong>di</strong> Maria Giovanna Canu alla struggente nostalgia del tempo andato nella testimonianza <strong>di</strong> Alessandra Cavedon sino all’impegno civico, richiamato dall’ex delegato Angelo Pisciottu, per un villaggio che ha il suo fascino ma anche i suoi problemi. Vorrei brevemente parlare della mia esperienza <strong>di</strong> amministratore. Nel 1997, eletto consigliere comunale, con la prima giunta Nizzi ebbi la delega per Rudalza e Porto Rotondo e quin<strong>di</strong> sono in grado <strong>di</strong> fornire informazioni <strong>di</strong> prima mano sulla situazione delle nostre frazioni. Dopo la nomina proposi una riunione col comitato <strong>di</strong> quartiere <strong>di</strong> Rudalza per conoscere persone e problemi e poi incontrai il conte Luigino Donà dalle Rose per informarmi sui problemi del <strong>Consorzio</strong> <strong>di</strong> Porto Rotondo <strong>di</strong> cui era presidente. In quel tempo la situazione <strong>di</strong> Rudalza era molto <strong>di</strong>fficile; mancava tutto dall’acqua all’illuminazione, dalle strade ad un punto <strong>di</strong> aggregazione anche per la conformazione della borgata con case sparse e cresciute spontaneamente senza una programmazione. Sentite le esigenze del comitato, cercai con l’amministrazione comunale <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre un programma <strong>di</strong> priorità compatibile con le risorse che era possibile reperire. Nell’arco <strong>di</strong> qualche anno riuscimmo ad asfaltare la stra<strong>di</strong>na che partiva dall’attuale rotatoria e, passando davanti alla chiesetta, finiva sotto il ponticello vicino alle ferrovie. Un altro intervento fu l’apertura <strong>di</strong> un’altra strada che p<strong>arte</strong>ndo sempre dalla chiesa si collegava con la provinciale proveniente da Olbia. Allora trovammo i finanziamenti per realizzare una condotta idrica che arrivava fino alle a<strong>di</strong>acenze del bivio per Sa Jaga Brujada servendo tutte le case che si trovano a destra e a sinistra della linea stessa. La vecchia condotta era <strong>di</strong>ventata un vero e proprio colabrodo per cui nessuno aveva acqua. Un altro intervento fu la costruzione <strong>di</strong> una casa comunale, <strong>di</strong> fronte all’attuale chiesa, per consentire ai residenti <strong>di</strong> Rudalza e Porto Rotondo <strong>di</strong> accedere ai servizi comunali. Mettemmo a <strong>di</strong>sposizione un impiegato per tre volte la settimana. Il tutto con sistemi computerizzati. Ricordo che, in accordo col comune <strong>di</strong> Golfo Aranci, col quale Olbia con<strong>di</strong>vide dei territori e delle case, si era messa a norma anche la scuola elementare che versava in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sastrose. Ricordo, poi, che contattai più volte l’allora sindaco <strong>di</strong> Golfo Aranci, il compianto Sebastiano Barrera, per la realizzazione nella zona <strong>di</strong> Marinella <strong>di</strong> un depuratore che potesse servire sia il comune <strong>di</strong> Golfo Aranci che Rudalza. Un’altra cosa che avrei desiderato fare al momento della preparazione del Puc sarebbe stato strutturare Rudalza come borgo per avere accesso alle agevolazioni previste dalle leggi regionali; munire lo stesso <strong>di</strong> un piano regolatore e creare, tra le altre cose, una piazzetta come centro <strong>di</strong> aggregazione per tutto il villaggio. Ma nel 2000 cadde la giunta Nizzi ed io non mi occupai più del problema. La situazione era <strong>di</strong>versa per quanto riguarda Porto Rotondo intanto perché il <strong>Consorzio</strong> provvedeva alle esigenze del villaggio che era una realtà ormai consolidata nel tempo per cui godeva, come ovvio che fosse, <strong>di</strong> tutte quelle strutture <strong>di</strong> cui invece mancava Rudalza. Nell’incontro che ebbi col conte due mi sembravano le priorità: collegare le due località con dei marciapie<strong>di</strong> como<strong>di</strong> con la relativa illuminazione e realizzare, da entrambe le parti, dei viali semprever<strong>di</strong> con alberi ed aiuole in modo da ingentilire la strada, renderla più funzionale e più bella. Sarebbe stato anche un modo <strong>di</strong> unire le due località visto che invece nel tempo si era creata una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco culturale che aveva portato ad un risentimento e ad una specie <strong>di</strong> contestazione permanente nei confronti della località più famosa ed illustre. Il conte Donà era entusiasta dell’idea tant’è che mi invitò a fare da portavoce in Comune che il <strong>Consorzio</strong> avrebbe contribuito con una quota notevole alla sua realizzazione. L’opera naturalmente si sarebbe realizzata in vari lotti, anno per anno, per non gravare eccessivamente sulle casse del Comune. La mia proposta al sindaco fu quella <strong>di</strong> destinare a questa e ad altre opere una piccola quota del gettito Ici <strong>di</strong> Porto Rotondo e frazione che allora ammontava a circa un<strong>di</strong>ci miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire. Mi fu fatta una mezza promessa da p<strong>arte</strong> della Giunta e del Sindaco ma la cosa non si realizzò mai anche perché i rapporti col <strong>Consorzio</strong> nel frattempo si erano deteriorati e quin<strong>di</strong> risultò impossibile qualunque intervento da p<strong>arte</strong> del comune <strong>di</strong> Olbia. Un’altra cosa che mi sembrava prioritaria, allora come oggi, era la creazione <strong>di</strong> una circonvallazione che da Porto Rotondo si collegasse con Marinella in modo da evitare l’imbuto <strong>di</strong> una sola strada che scende verso Porto Rotondo. Sarebbe una strada utile, non solo per questioni <strong>di</strong> sicurezza ma anche per snellire il traffico soprattutto nel cuore dell’estate quando si formano, soprattutto <strong>di</strong> sera e <strong>di</strong> notte, ingorghi paurosi. Grazie per l’attenzione de<strong>di</strong>cata a queste brevi considerazioni <strong>di</strong> un ex delegato del sindaco che rinnova il suo affetto per questo territorio anche come semplice citta<strong>di</strong>no. Angelo Pisciottu
21giugno2008 Inaugurazione della Torre Campanaria 21giugno2009 Inaugurazione dell’Abside della Chiesa <strong>Portorotondo</strong> 21 giugno 2009 Chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo - Via Mario Ceroli ore 19.00 Santa Messa Festeggiamenti in Piazza San Marco PERFORMANCE iNLIGHTING