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PUBBLICA IL TUO LIBRO O LA TUA TESI DI LAUREA - Piceno33

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Bar | GelaterIe<br />

ASCOLI PICENO V.le M. Federici, 129<br />

Tel./Fax 0736.251071<br />

24|<br />

L’intervista<br />

di nicoLetta tempera<br />

L'Asene che vo<strong>LA</strong> è ancora tra noI<br />

Zè mIGlIorI racconta Il SUo carnevale<br />

Il suo primo approccio al Carnevale è<br />

stato nel 1970, quando un ancora implume<br />

e timido ragazzo della Bottegola<br />

fu invitato a mascherarsi con il gruppo<br />

mancia. Da quell’anno, la passione<br />

per le macchiette e per le mascherate<br />

all’ascolana non l’ha più abbandonato<br />

e oggi, Nazzareno Migliori, per tutti<br />

Zè lu pellare, è presidente da quattro<br />

anni dell’associazione “Il carnevale<br />

di ascoli”. In vesta di questa edizioni<br />

2010 del Carnevale, Zè si racconta a<br />

<strong>Piceno33</strong>.<br />

come ti ricordi il tuo primo carnevale?<br />

«Ero a lavoro nella polleria dei miei genitori,<br />

in via Pretoriana, e alcuni ragazzi<br />

vennero a chiedermi delle piume per realizzare<br />

dei costumi da gallina. E mi chiesero<br />

se volevo mascherarmi con loro: io<br />

ho detto sì. Ero timido allora, ma mi sono<br />

divertito tanto. Così è partita questa avventura<br />

che dura da quarant’anni».<br />

le prime esperienze sono state di<br />

gruppo, quindi. Però poi hai preferito<br />

proseguire in… solitaria.<br />

«La mia prima mascherata risale al ’70.<br />

L’anno dopo partecipai sempre in gruppo<br />

ed eravamo mascherati da fate, ma<br />

quest’esperienza non mi entusiasmò. Da<br />

lì in poi decisi di andar solo per la mia<br />

strada, per qualche anno. Poi arrivò Francesco<br />

Mazzocchi e fu coppia fissa».<br />

Una coppia storica. Qual è stato il carnevale<br />

che ricordi con più piacere?<br />

«Ovviamente quello de “L’asino che vola”,<br />

nel 1984. Io e Mazzocchi portammo questa<br />

mascherata anche a Milano, al Carnevale<br />

Ambrosiano. Conservo ancora un<br />

articolo de “Il corriere della sera” che, dopo<br />

aver citato i vari gruppi presenti, recita:<br />

“solo con gli ascolani, però, è arrivato<br />

il Carnevale”. Un’altra bella mascherata è<br />

stata “Ci girano le palle”. Comunque sono<br />

arrivato a quota quaranta».<br />

e quest’anno che farai?<br />

«Ancora non lo so. Ho detto a Mazzocchi<br />

di pensarci. Così poi lui propone e io mi<br />

diverto a smontargli l’idea!».<br />

Parliamo dell’associazione. cosa c’è<br />

in cantiere?<br />

«La nostra più grande aspirazione sarebbe<br />

quella di realizzare delle feste in maschera<br />

al Ventidio, è l’unica cosa che ad<br />

Ascoli manca e ci stiamo lavorando su.<br />

Intanto quest’anno faremo le premiazioni<br />

del concorso a teatro… ci stiamo avvicinando<br />

piano piano alla meta».<br />

Pensi che sia cambiato in questi ultimi<br />

anni il carnevale ascolano?<br />

«Sì e in meglio. Dopo tanti anni di abbandono<br />

vedo che ci sono moltissimi giovani<br />

che si riavvicinano al carnevale ascolano<br />

e questo è molto importante. Anche per<br />

loro quest’anno abbiamo organizzato la<br />

Festa della Fantasia, la domenica prima<br />

del Carnevale vero e proprio».<br />

c’è qualcosa che ti senti di suggerire<br />

a chi si maschera?<br />

«Sì, soprattutto ai gruppi con postazione<br />

fissa: le scenette dovrebbero essere un po'<br />

più brevi, al massimo di un quarto d’ora,<br />

altrimenti si perde il senso del nostro carnevale<br />

e le macchiette diventano compagnie<br />

dialettali. Per me il carnevale, comunque,<br />

è in piazza, tra la gente: io ti incontro,<br />

ti dico la mia battuta. E se riesco a<br />

farti ridere sono contento».

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