lorem ipsum dolor - Enipower
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fotovoltaico; nel 2010, però, ogni attività autorizzativa nella Regione Basilicata è rimasta ferma, in attesa del recepimento delle linee guida<br />
nazionali sulle rinnovabili. Solo all’inizio del 2011 EniPower ha potuto presentare istanza di autorizzazione unica.<br />
A fianco dei precedenti progetti, EniPower sta quindi ampliando il numero dei progetti di impianti fotovoltaici su tetti di palazzine uffici e pensiline<br />
di copertura di parcheggi, di taglia inferiore a 1 MW p e con procedimenti autorizzativi semplificati. Nel corso del 2010 sono stati realizzati<br />
da EniPower due impianti all’interno di siti industriali Eni in Sicilia: EniPower ha ottenuto in concessione da Polimeri Europa e da EniMed l’uso<br />
delle superfici degli edifici e delle pensiline. Un ulteriore impianto è stato realizzato sempre in Sicilia per conto di Raffineria Milazzo: con una<br />
potenza di 965 kW p , pari al fabbisogno di 600 abitazioni, produrrà circa 1,37 GWh.<br />
A fianco delle iniziative descritte nei siti industriali di presenza Eni, l’impegno di EniPower nello sviluppo delle fonti rinnovabili si intensifica,<br />
inoltre, nella progettazione e realizzazione di sistemi fotovoltaici a marchio Eurosolare, con potenza maggiore di 10 kW p. I clienti principali nel<br />
2010 sono stati Eni e le sue Divisioni: tra i progetti conclusi, si trovano la copertura fotovoltaica del tetto della mensa della sede principale di<br />
Eni a Roma e del nuovo asilo nido aziendale Eni a San Donato Milanese, oltre alla copertura delle pensiline delle “eco-stazioni” di rifornimento<br />
multienergy di Eni Divisione Refining & Marketing. Altri progetti rilevanti riguardano parcheggi in aree industriali, teatri come il Piccolo Strehler<br />
di Milano, strutture fieristiche come la Fiera del Levante di Bari, impianti fotovoltaici di grandi dimensioni nel settore zootecnico/caseario e<br />
impianti fotovoltaici per Enti Pubblici.<br />
Biomasse<br />
Il contributo di EniPower allo sviluppo delle biomasse è legato al progetto Eni di riqualificazione del petrolchimico di Porto Torres: l’intervento,<br />
denominato “Polo Chimica Verde”, coinvolge la Società Polimeri Europa e una primaria azienda italiana nel settore delle bio-plastiche, nella<br />
cornice di un accordo di programma da siglare tra aziende ed Enti Pubblici centrali e locali. L’intervento sarebbe realizzato entro il 2015.<br />
In questo contesto, EniPower è incaricata dello studio di fattibilità tecnico/economica di un impianto integrato con il nuovo polo chimico, che<br />
utilizzi prioritariamente la biomassa solida locale residuale della filiera agricola di colture oleaginose, funzionale alla futura produzione di<br />
bio-plastiche: l’impianto a biomasse produrrebbe in assetto cogenerativo vapore ed energia elettrica destinati alle utenze chimiche.<br />
Le maggiori incertezze, allo stato attuale, si riferiscono al quadro regolatorio incentivante, in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi della<br />
nuova legislazione sulle fonti rinnovabili.<br />
Finora, EniPower ha condotto e conclusa un’indagine esplorativa preliminare, concentrata sulla valutazione della sostenibilità complessiva del<br />
progetto: in primis, l’analisi sulla disponibilità di biomassa è stata compiuta in stretta relazione con i potenziali scenari di sviluppo equilibrato<br />
del territorio e con gli impatti della logistica dell’approvvigionamento del combustibile. Questo progetto rappresenta per EniPower – ma anche<br />
per tutta Eni – una nuova sfida di natura tecnologica e ambientale: la gestione delle biomasse solide richiede specifici metodi di movimentazione,<br />
mentre la combustione della paglia presenta problematiche di elevati contenuti di cloro e potassio, oltre che di corrosione. Sono poi<br />
necessari impianti di depolverazione dei fumi e la gestione di ceneri, che ad esempio possono essere impiegate come fertilizzanti. L’analisi<br />
delle configurazioni impiantistiche ottimali è compiuta sulla scorta di best practice di Paesi scandinavi.<br />
valorizzare le professionalità<br />
Nello scenario di recessione che ha colpito l’economia mondiale, Eni si caratterizza per il suo costante impegno a garantire forme di lavoro<br />
stabile e sicuro, senza incrementare il ricorso a forme contrattuali atipiche. La congiuntura richiede alle aziende di governare e guidare in<br />
maniera sostenibile il cambiamento in atto, senza compromettere la fiducia delle proprie persone, che è un bene fondamentale per l’azienda.<br />
L’obiettivo primario è promuovere una sempre maggiore efficienza, attraverso la ricerca di una migliore organizzazione del lavoro e di un<br />
migliore mix professionale, con la valorizzazione del contributo di chi fa già parte dell’azienda. EniPower è stata anche nel 2010 fortemente<br />
attrattiva nel cosiddetto processo di netting, cioè l’azione gestionale mirante all’ottimizzazione degli organici, che privilegia l’inserimento in<br />
Società di figure provenienti dall’ambito Eni: questo intervento ha interessato in modo trasversale tutte le funzioni di linea e di staff, sia di sede<br />
che di siti produttivi. Il processo determina un travaso di esperienze e professionalità, le quali arricchiscono l’organizzazione che accoglie le<br />
nuove risorse: si favoriscono nuovi percorsi di crescita professionale e si risponde a eventuali interessi alla mobilità geografica.<br />
Gli obiettivi di migliore organizzazione del lavoro e di valorizzazione professionale sono perseguiti anche con il supporto di strumenti di formazione<br />
e di coinvolgimento. Esiste un impegno specifico teso a salvaguardare e sviluppare il know-how aziendale a supporto delle strategie di<br />
business, che si attua attraverso la formazione manageriale e professionale da un lato e lo sviluppo del Knowledge Management dall’altro.<br />
Nel 2010 è stato avviato il sistema di KM EniPower, basato su 5 comunità di pratica, che è poi stato integrato nel sistema KM di Eni Divisione<br />
Gas & Power.<br />
Proseguono inoltre le iniziative finalizzate a sostenere il coinvolgimento delle persone, come la comunicazione interna sugli obiettivi aziendali<br />
e l’introduzione di strumenti di welfare complementare e di supporto alla conciliazione tra vita privata e vita lavorativa.