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Febbraio 2012 - Ordine dei Medici di Bologna

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Bollettino Notiziarioanno xliii - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>Pubblicazione mensile - Spe<strong>di</strong>zione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>IN QUESTO NUMERO• Un percorso clinico-assistenziale del pazientecon patologia espansiva surrenalica, RenatoPasquali, Clau<strong>di</strong>o Borghi, Eugenio RobertoCosentino, Valentina Vicennati, pag. 3• Riforma degli or<strong>di</strong>ni: scattato il conto alla rovescia,Andrea Dugato, pag. 8• Plinio Schivar<strong>di</strong> e la climatoterapia <strong>di</strong> montagnaalla fine dell’Ottocento, Nicolò Nicoli Al<strong>di</strong>ni,Alessandro Ruggeri, pag. 9• Forme non convenzionali <strong>di</strong> cura: l’Ippoterapia ela Riabilitazione Equestre, Maria Grazia Gallazzi,pag. 12ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNADirezione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 <strong>Bologna</strong> - Tel. 051.399745


BollettinoNotiziarioORGANO UFFICIALEDELL’ORDINEDEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRIDI BOLOGNADIRETTORE RESPONSABILEDott. Paolo Roberti <strong>di</strong> SarsinaDIRETTORE DI REDAZIONEDott. Luigi BagnoliCOMITATO DI REDAZIONEDott. Pietro AbbatiDott. Massimo BalbiDott. Carlo D’AchilleDott. Andrea DugatoDott. Flavio LambertiniDott. Sebastiano PantaleoniDott. Stefano RubiniDott.ssa Patrizia StancariSOMMARIOanno xliii - febbraio <strong>2012</strong> n° 2ARTICOLIUn percorso clinico-assistenziale del paziente con patologiaespansiva surrenalica • 3Riforma degli or<strong>di</strong>ni: scattato il conto alla rovescia • 8Plinio Schivar<strong>di</strong> e la climatoterapia <strong>di</strong> montagna alla fine dell’Ottocento• 9Forme non convenzionali <strong>di</strong> cura: l’Ippoterapia e la RiabilitazioneEquestre • 12NOTIZIEDalla pagina 14 alla 28MEDICI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ PROFESSIONALI • 29MEDICI SPECIALISTI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ • 30CONVEGNI CONGRESSI • 31I Colleghi sono invitati a collaborare allarealizzazione del Bollettino. Gli articoli,seguendo le norme e<strong>di</strong>toriali pubblicate inultima pagina, saranno pubblicati a giu<strong>di</strong>ziodel Comitato <strong>di</strong> redazione.PICCOLI ANNUNCI • 32Pubblicazione MensileSpe<strong>di</strong>zione in A.P. - 45%art. 2 comma 20/b - legge 662/96Filiale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>n. 3194 del 21 marzo 1966Contiene I.P.E<strong>di</strong>tore: <strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> Chirurghi edOdontoiatri Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>Fotocomposizione e stampa:Renografica - <strong>Bologna</strong>Il Bollettino <strong>di</strong> Gennaio <strong>2012</strong>è stato consegnato in postail giorno 5/1/<strong>2012</strong>O R D I N E P R O V I N C I A L ED E I M E D I C I C H I R U R G H IE D E G L I O D O N T O I A T R ID I B O L O G N ADirezione, redazione e amministrazione:via Zaccherini Alvisi, 4 - <strong>Bologna</strong>Tel. 051 399745 I T O I N T E R N E Tw w w . o d m b o l o g n a . i tBollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 1


ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNAPresidenteDott. GIANCARLO PIZZAVice PresidenteDott. LUIGI BAGNOLISegretarioDott.ssa PATRIZIA STANCARITesoriereDott. VITTORIO LODIConsiglieri <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>Dott. EUGENIO ROBERTO COSENTINODott. ANGELO DI DIODott. STEFANO FERRARIDott. OSCAR FINIDott.ssa MARINA GRANDIDott. GIUSEPPE IAFELICEDott. FLAVIO LAMBERTINIDott. STEFANO PILERIDott. PAOLO ROBERTI <strong>di</strong> SARSINADott. STEFANO RUBINIDott. CLAUDIO SERVADEIConsiglieri OdontoiatriDott. ANDREA DUGATODott. SEBASTIANO PANTALEONICommissione Albo OdontoiatriPresidente: Dott. CARLO D’ACHILLESegretario: Dott. SEBASTIANO PANTALEONIComponenti: Dott. EMANUELE AMBUDott. PIETRO DI NATALEDott. ANDREA DUGATOCollegio <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> ContiPresidente: Dott. FRANCO BENETTIComponenti: Dott. MARCO CUPARDODott. ALESSANDRO ZATISupplente: Dott. FRANCESCO QUARANTA2 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


ARTICOLIUn percorso clinico-assistenziale delpaziente con patologia espansiva surrenalicaRenato Pasquali, Clau<strong>di</strong>o Borghi, Eugenio Roberto Cosentino, ValentinaVicennatiPremessaIl riscontro <strong>di</strong> masse espansive surrenaliche èsempre più frequente, in<strong>di</strong>pendentemente dallapresenza <strong>di</strong> manifestazioni cliniche potenzialmentecorrelabili ad un’alterata funzione <strong>dei</strong>surreni. Esse vengono definite generalmentecon il termine <strong>di</strong> “incidentaloma/i surrenalico/i”(IS), singoli i multipli, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni pari o superioriad un centimetro <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro, riscontrato/iin modo casuale nel contesto <strong>di</strong> indagini <strong>di</strong>imaging (CT, RMN, ecc.) in assenza <strong>di</strong> segni osintomi suggestivi per patologia surrenalica, effettuatiper altri motivi <strong>di</strong>agnostici. Negli ultimianni si è assistito ad un aumento della frequenza<strong>di</strong> riscontro casuale <strong>di</strong> una massa surrenalica,che è <strong>di</strong>venuto un comune ed attuale problemaclinico. È presumibile che non si tratti <strong>di</strong> un aumentoreale delle patologie <strong>dei</strong> surreni associatead un processo espansivo, quanto piuttosto <strong>di</strong>un più ampio e progressivo utilizzo <strong>di</strong> tecniche<strong>di</strong> imaging sempre più raffinate, in grado <strong>di</strong> svelarel’alterazione strutturale <strong>dei</strong> surreni, la cuiprevalenza in ambiente ra<strong>di</strong>ologico è elevata e,presumibilmente, superiore al 4 per cento.Sebbene nella maggioranza <strong>dei</strong> casi queste masserisultino non funzionanti e benigne, essetuttavia richiedono comunque un’attenta valutazione<strong>di</strong>agnostica per escludere la presenza<strong>di</strong> malignità o <strong>di</strong> ipersecrezione ormonale, generalmentemodesta o moderata. In realtà gliIS non sono un’entità patologica uniforme, mapiuttosto esprimono un’alterazione morfologicacorrelata ad uno spettro <strong>di</strong> patologie <strong>di</strong>fferenti,accomunate solo dalla modalità con la qualeesse vengono rivelate.Negli ultimi anni la problematica degli IS stainoltre suscitando sempre maggiore interesseanche in ambito scientifico, poiché ancora pocosi sa sui processi fisiopatologici responsabili, inmolti casi espressione <strong>di</strong> alterazioni geneticheancora mal definite. Gli IS si riscontrano prevalentementei soggetti con età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 55 annisenza <strong>di</strong>fferenze significative tra i due sessi. Ilfattore età è presumibilmente fuorviante, se nonaltro poiché essa rappresenta il periodo <strong>di</strong> piùfrequente utilizzazione delle indagini ra<strong>di</strong>ologiche.Infatti, è presumibile che la loro presenzapreceda <strong>di</strong> molti anni il loro riscontro.Classificazione ed incidenzadegli incidentalomi surrenaliciSecondo i dati del Gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o della SocietàItaliana <strong>di</strong> Endocrinologia (pubblicati nel2000), che ha elaborato una valutazione epidemiologicabasata solamente sugli IS sottoposti averifica chirurgica, la maggior parte degli IS (85per cento) è rappresentata da adenomi cosiddetti“non secernenti”, mentre quelli secernentisono approssimativamente il 15 per cento. Trale forme secernenti, la patologia più frequenteè l’adenoma associato ad una sindrome <strong>di</strong> Cushingsubclinica (9,2 per cento); il 4,2 per centoè rappresentato dai feocromocitomi (la cuipresentazione clinica è, oggi, assai <strong>di</strong>fferente daquella riportata ancora in molti trattati <strong>di</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na);l’1,6 per cento è costituito da adenomisecernenti aldosterone (adenoma <strong>di</strong> Conn). Nonappare trascurabile (4 per cento) la frequenzacomplessiva <strong>dei</strong> carcinomi surrenalici.Una più recente revisione della letteratura sembraconfermare tali dati, in realtà con qualchevariazione nella prevalenza. Infatti, essa riportache la maggior parte degli IS è rappresentata damasse surrenaliche benigne (41 per cento) ed inparticolare da adenomi, cui seguono, in or<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> frequenza, le metastasi (19 per cento), i carcinomisurrenalici (10 per cento), i mielolipomi(9 per cento), i feocromocitomi (8 per cento), edaltre lesioni benigne nei rimanenti casi.Queste <strong>di</strong>fferenza evidentemente sono imputa-Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 3


ARTICOLIbili alla <strong>di</strong>versa selezione della popolazione esaminata,oltre a <strong>di</strong>pendere, sempre, dal fatto chesi tratta <strong>di</strong> casistiche chirurgiche. In realtà nonesistono indagini epidemiologiche, anche originateda casistiche ra<strong>di</strong>ologiche, che siano ingrado <strong>di</strong> dare una stima reale del problema e, soprattutto,<strong>di</strong> poter classificare nella fase pre-chirurgicale varie patologie sottese alla presenzadell’IS stesso. Questo invece è possibile graziead un’organizzazione multi<strong>di</strong>sciplinare coesa,in grado <strong>di</strong> valutare una <strong>di</strong>agnosi plausibile e, <strong>di</strong>conseguenza, <strong>di</strong> riservare una soluzione chirurgicasolo ai casi in cui tale opzione terapeuticaè opportuna o plausibile. Un altro aspetto nontrascurabile è il fatto che, frequentemente, vengonoriscontrate masse <strong>di</strong> varie <strong>di</strong>mensioni inentrambi i surreni o più masse nello stesso surrene.In questi casi, è possibile che ci si trovi <strong>di</strong>fronte ad una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> iperplasia macronodulare(o micronodulare) bilaterale, quasi sempreassociata a secrezioni endocrine specifichema <strong>di</strong>verse, la cui gestione è prevalentemente<strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>co (ve<strong>di</strong>, ad esempio, i numerosicari <strong>di</strong> ipertensione dovuta ad un iperaldosteronismoprimario trattabile brillantemente conantialdosteronici), anche se possono esisterecasi in cui la scelta chirurgica può rappresentareun’opzione ragionevole.Finalità del percorso <strong>di</strong>agnostico-terapeuticoLa gestione <strong>di</strong> questo nuovo gruppo <strong>di</strong> patologiea presentazione atipica necessita <strong>di</strong> un approcciomulti<strong>di</strong>sciplinare organizzato, onde evitareaffrettate opzioni terapeutiche, quali quellachirurgica, spesso utilizzata in passato a scopoimpropriamente <strong>di</strong>agnostico, oppure un atteggiamentoacritico, per cui non si ritiene <strong>di</strong> darseguito alla necessità, oggi inelu<strong>di</strong>bile, <strong>di</strong> attuareuna <strong>di</strong>agnosi. È quin<strong>di</strong> necessario (o, almeno,noi abbiamo ritenuto opportuno che lo fosse)costruire un percorso in grado <strong>di</strong> gestire la complessitàdel processo <strong>di</strong>agnostico e <strong>di</strong> formulareuna <strong>di</strong>agnosi me<strong>di</strong>ca che possa poi, in modocoerente, portare ad una soluzione terapeutica(me<strong>di</strong>ca o chirurgica) oppure <strong>di</strong> instaurare unprogramma <strong>di</strong> controlli strutturati nel tempo,la cui necessità deriva soprattutto dal fatto che,spesso, ancora poco si sa sulla storia naturale <strong>di</strong>tale gruppo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti patologie, spesso associatead una secrezione subclinica <strong>di</strong> steroi<strong>di</strong>.Tutto questo richiede, fra l’altro, un’attenzioneparticolare all’aggiornamento scientifico, i cuisviluppi sono stati, negli ultimi anni, <strong>di</strong> tipoesponenziale.Questo percorso (Percorso Diagnostico TerapeuticoAziendale - PDTA) è stato elaborato daun gruppo <strong>di</strong> lavoro aziendale multi<strong>di</strong>sciplinareformato da: R. Pasquali, V. Vicennati, U. Pagotto(U.O. Endocrinologia Pasquali), C. Borghi,E. Cosentino, F. Santi (U.O. <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na InternaBorghi), F. Minni, N. Marrano (U.O. ChirurgiaGenerale Minni), R. Golfieri, E. Giampalma, C.Mosconi (U.O. Ra<strong>di</strong>ologia Golfieri), W. Grigioni,D. Santini (Anatomia Patologica Grigioni),G. Biasco, MP. Pantaleo (Oncologia Biasco)e con il supporto metodologico dell’Area delleattività per il Governo Clinico e dell’UfficioCIMQ.La <strong>di</strong>agnosi, la terapia e il follow-up rappresentanol’oggetto primario del PDTA. Esso ha cometarget la popolazione affetta da patologia neoplasticaprimitiva benigna o maligna primitivasecernente o non-secernente delle ghiandolesurrenaliche e si rivolge a tutti i me<strong>di</strong>ci sia esternisia interni al Policlinico S. Orsola-Malpighi,inclusi i ra<strong>di</strong>ologi ed i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale,che, nell’ambito della loro attività clinica sitrovino <strong>di</strong> fronte ad un riscontro casuale <strong>di</strong> una opiù masse surrenaliche. In questo contesto vannoinclusi anche i numerosissimi casi <strong>di</strong> ipertensione(cd. essenziale) resistente al trattamentofarmacologico o anche <strong>di</strong> ipertensione <strong>di</strong> prima<strong>di</strong>agnosi, soprattutto in paziente in età giovane.Infatti dati epidemiologici degli ultimi 10 annihanno evidenziato che, in ogni parte del mondo,circa il 10 per cento <strong>di</strong> tali casi <strong>di</strong> ipertensioneè imputabile alla presenza <strong>di</strong> un iperaldosteronismoprimario, <strong>di</strong> cui solo la metà è sostenutoda un adenoma secernente (il cui trattamentoè chirurgico), mentre una grossa fetta è inveceimputabile ad un’iperplasia nodulare bilaterale(il cui trattamento è me<strong>di</strong>co e la cui eziologia èpresumibilmente genetica).In un’ottica più specifica tale PDTA vuole rappresentareuno strumento per facilitare e migliorarel’integrazione tra le strutture che nell’ambitodell’Azienda sono coinvolte nella <strong>di</strong>agnosi ecura <strong>di</strong> tali pazienti.Il gruppo coinvolto svolge, fra l’altro, con frequenzamensile, incontri multi<strong>di</strong>sciplinari, perla <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> casi clinici connessi oltre che4 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


per un costante aggiornamento clinico e scientifico.Tali incontri sono anche aperti a tutti i me<strong>di</strong>ciche vogliono parteciparvi.Unità operative e professionisti<strong>di</strong> riferimento del PDTAPer assicurare un buon funzionamento del PDTAè stato in<strong>di</strong>viduato un responsabile ed eventualireferenti per le singole fasi:La responsabile del PDTA è la Dott.ssa ValentinaVicennati, dell’U.O. Endocrinologia Pasquali(ve<strong>di</strong> schema in questa pagina).Il team multi<strong>di</strong>sciplinareIl Team Multi<strong>di</strong>sciplinare è composto da: (1) Endocrinologo,(2) Internista, (3) Ra<strong>di</strong>ologo, (4)Chirurgo.Il coor<strong>di</strong>natore del team multi<strong>di</strong>sciplinare (checoincide con il responsabile del percorso) hala responsabilità delle attività e nell’organizzazione<strong>dei</strong> meeting del team nonché <strong>di</strong> convocareanche altri professionisti, quando necessari(patologo, genetista, ecc.), per la valutazioni <strong>dei</strong>casi clinici.Funzioni del Team Multi<strong>di</strong>sciplinareAl fine <strong>di</strong> garantire gli standard definiti, i professionistidel Team si incontrano una volta almese, <strong>di</strong>scutono i casi più significativi per valutarele metodologie <strong>di</strong>agnostiche e terapeutichein coerenza con le linee guida e le raccomandazioniselezionate, nonché in relazione agli sviluppidella ricerca me<strong>di</strong>ca. I professionisti delTeam concordano un’adeguata informazione alpaziente sulla malattia, sulle procedure <strong>di</strong>agnostichee sulle opzioni terapeutiche stabilisconomodalità <strong>di</strong> comunicazione con gli altri professionistiinteressati nell’assistenza del paziente,compresi i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Generale, ai qualicomunicano le proprie decisioni in maniera efficiente.Tra le altre funzioni, i professionisti delteam aggiornano perio<strong>di</strong>camente i protocolli<strong>di</strong>agnostico-terapeutici alla luce delle nuove evidenzescientifiche e valutano perio<strong>di</strong>camente laqualità dell’assistenza attraverso il monitoraggio<strong>dei</strong> dati <strong>di</strong> attività e, definendo, unitamenteai responsabili delle U.U.O.O., gli eventi formativie scientifici. In data 21 ottobre si è svoltoil primo Meeting sulla Patologia Surrenalica,presso l’Auletta Labò-Barbara delle Nuove Patologiedel S. Orsola (Pa<strong>di</strong>glione 5), dal titolo:“Come gestire oggi la patologia surrenalica”.L’evento è stato caratterizzato da una forte partecipazione<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci e specializzan<strong>di</strong>, è statoricco <strong>di</strong> riflessioni e suggerimenti, aprendo spazia nuove collaborazioni e ad ipotesi <strong>di</strong> ricercafutura (Fase 1).U.O. <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Interna-BorghiIl centro per lo Stu<strong>di</strong>o e la Cura dell’IpertensioneArteriosa mette a <strong>di</strong>sposizione per i professionistidell’Azienda S. Orsola-Malpighi e per i pro-FASI1. DIAGNOSI2. TERAPIA3. STADIAZIONE(in caso <strong>di</strong> patologiamaligna)4. FOLLOW UPReferenti e strutture<strong>di</strong> riferimentoDott.ssa Valentina Vicennati(U.O. Endocrinologia Pasquali)Dott. Eugenio Roberto Cosentino(U.O. <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Interna Borghi)Dott.ssa Emanuela Giampalma(U.O. Ra<strong>di</strong>ologia Golfieri)Dott.ssa Valentina Vicennati(U.O. Endocrinologia Pasquali)Dott. Nicola Marrano(U.O. Chirurgia Generale Minni)Dott.ssa Maria Pantaleo(Oncologia Biasco)Dott.ssa Valentina Vicennati(U.O. Endocrinologia Pasquali)Dott. Eugenio Roberto Cosentino(U.O. <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Interna Borghi)Dott.ssa Emanuela Giampalma(U.O. Ra<strong>di</strong>ologia Golfieri)Strutture <strong>di</strong> supportoServizi <strong>di</strong>agnosticiGenetica me<strong>di</strong>caAnatomia patologicaServizi <strong>di</strong>agnosticiAnatomia patologicaServizi <strong>di</strong>agnosticiLaboratorio centralizzatoServizi <strong>di</strong>agnosticiU.O. Anatomia e Istologia Patologica: Diagnostica istologica: U.O. Anatomia Patologica-Grigioni, referente Dott.ssa Donatella SantiniBollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 5U.O. Genetica me<strong>di</strong>ca: Prof. Marco Seri, referente XX XX


(U.O. Ra<strong>di</strong>ologia Golfieri)U.O. Anatomia e Istologia Patologica: Diagnostica istologica: U.O. Anatomia Patologica-Grigioni, referente Dott.ssa Donatella SantiniU.O. Genetica me<strong>di</strong>ca: Prof. Marco Seri, referente XX XXARTICOLIFase 1 – Diagnosi. Descrizione in dettaglio delle strutture coinvolte e delle attività.AttivitàStrutturaEsame clinico preliminareU.O. Endocrinologia PasqualiU.O. <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Interna BorghiValutazione della funzione surrenalicaTC addome (o RM)Cateterismo vene surrenalicheDiagnosi e definizione della procedurachirurgica (valutazione me<strong>di</strong>cochirurgica)Diagnosi geneticaU.O. Endocrinologia PasqualiLaboratorio CentralizzatoLaboratorio <strong>di</strong> ricerca: C.R.B.A.U.O. Ra<strong>di</strong>ologia-GolfieriU.O. Endocrinologia Pasquali,U.O. <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Interna BorghiU.O. Chirurgia Minni,U.O. Anatomia Patologica GrigioniU.O. Genetica Me<strong>di</strong>ca SeriFASE 2 – TERAPIA CHIRURGICA.AttivitàValutazione inter<strong>di</strong>sciplinare (Gli specialisti endocrinologisottopongono il caso clinico ai colleghi chirurghi cheprenderanno in carico il paziente)Trattamento chirurgicoDiagnosi istologicaDiagnosi geneticaGestione post-chirugicaStrutturaU.O. Endocrinologia PasqualiU.O. Chirurgia MinniU.O. Chirurgia MinniU.O. Anatomia Patologica GrigioniU.O. Genetica me<strong>di</strong>caSeriU.O. Endocrinologia PasqualiU.O. <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Interna Borghifessionisti esterni un ambulatorio de<strong>di</strong>cato alla<strong>di</strong>agnosi e il trattamento delle forme secondarie<strong>di</strong> ipertensione arteriosa. Il giorno de<strong>di</strong>catoè il giovedì, dalle ore 11.00 fino alle ore 13.00.L’ambulatorio è localizzato presso la palazzinadel Poliambulatorio (PAD 2) dell’Ospedale Malpighi.Le visite possono essere prenotate <strong>di</strong>rettamente,nella stessa fascia oraria, contattando ilseguente numero (051/6362629).Documentazione rilasciata all’utente: refertodella visita specialistica, dell’ECG e degli altriesami strumentali eventualmente effettuati.Responsabili dell’ambulatorio: Dott. EugenioRoberto Cosentino e la Dott.ssa Francesca Santi(Fase 2).Preparazione al trattamentoL’U.O. Chirurgia Minni del Policlinico è de<strong>di</strong>cataall’attività in <strong>di</strong>versi campi della chirurgiagenerale, con particolare interesse nei campidella patologia e chirurgia del surrene, utilizzandola chirurgia laparoscopica avanzata.Il trattamento della patologie viene realizzatosia me<strong>di</strong>ante tecniche chirurgiche tra<strong>di</strong>zionalisia applicando le più moderne tecnichechirurgiche mininvasive e videoassistite.La meto<strong>di</strong>ca laparoscopica trova, inoltre, un’ampiaapplicazione nella sta<strong>di</strong>azione delle neoplasie<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile inquadramento nonostante le piùmoderne tecniche <strong>di</strong> imaging preoperatorio. Itempi del trattamento chirurgico vengono decisitenendo conto del rischio del paziente e dellapatologia surrenalicaFase 3 - Diagnosi istologicaIl ruolo del Patologo è cruciale nel determinarela <strong>di</strong>agnosi definitiva e quin<strong>di</strong> nell’influenzarela prognosi e la successiva gestione terapeuticae <strong>di</strong> follow-up. Come accade già <strong>di</strong> routine, ilpersonale me<strong>di</strong>co dell’UO Endocrinologia Pasqualiinvia il giorno prima dell’intervento unarelazione clinica del paziente alla dott.ssa DonatellaSantini. L’anatomo-patologo fornisce ilreferto, e stabilisce criteri convenuti <strong>di</strong> classificazione.Il referto anatomo-patologico verrà inviato allastruttura chirurgica <strong>di</strong> riferimento. È in corso <strong>di</strong>istituzione un data-base anatomo-patologico euna banca <strong>di</strong> tessuti conservati per ulteriori ricerche.6 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


Visita post-<strong>di</strong>missione chirurgicada parte dell’endocrinologoIl paziente dopo la <strong>di</strong>missione chirurgica verràchiamato per la consegna del referto istologicoda parte dell’endocrinologo e del chirurgo.Tale prestazione viene eseguita <strong>di</strong> norma entro15 gg. dall’intervento chirurgico ed ha i seguentiscopi:– valutazione dell’esame istologico con finalità<strong>di</strong>agnostica, prognostica e terapeutica;– in<strong>di</strong>cazione riguardo i successivi controlli.Fase 4 - Follow up delle forme non maligneTitolare del follow up è lo specialista Endocrinologo.Il follow up ha lo scopo <strong>di</strong> valutare neltempo l’evoluzione funzionale e morfologicadell’originale IS e proporre eventuali altre strategieterapeutiche. In caso <strong>di</strong> patologia benigna,il controllo deve essere proseguito annualmenteper i primi 5 anni, quin<strong>di</strong>, è possibile <strong>di</strong>lazionarei controlli ogni 2-3 anni fino ad un massimo<strong>di</strong> 10 anni, come in<strong>di</strong>cano i principali stu<strong>di</strong> presentiin letteratura.Fase 4 - follow up della patologiasurrenalica malignaLe patologie maligne primitive del surrene sonoil feocromocitoma e l’adenocarcinoma ormonosecernentee non-secernente.La gestione <strong>di</strong> queste patologie nel tempo richiedecontrolli ravvicinati, indagini ra<strong>di</strong>ologiche e<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina nucleare.FeocromocitomaIl feocrocitoma maligno è infrequente e, raramente,determina metastasi (fino 5 per cento).Le forme maligne sono più frequenti in caso <strong>di</strong>localizzazione extrasurrenalica e nei soggetticon forme ere<strong>di</strong>tarie. I soggetti con feocromocitomamaligno presentano una sopravvivenza a5 anni nel 50 per cento. Purtroppo non esistonomarcatori anatomo-patologici <strong>di</strong> certezza; quelloattualmente in uso è il PASS score, una scala <strong>di</strong>punteggi basati su 12 <strong>di</strong>fferenti parametri istologici.Se il PASS score è superiore a 4, il tumoreviene considerato maligno. I pazienti prima <strong>di</strong>essere inviati alla chirurgia, vengono adeguatamentetrattati dal punto <strong>di</strong> vista terapeutico, secondoprotocolli standar<strong>di</strong>zzati. L’UO del Prof.Borghi e in questo caso il Dott. E.R. Cosentinosi occupa dello screening car<strong>di</strong>ologico <strong>di</strong> base,del pre e del post trattamento me<strong>di</strong>co. A questopunto, il paziente dovrà essere seguito almenoper 10 anni a cadenze semestrali. Imme<strong>di</strong>atamentedopo l’esito dell’esame istologico, il pazienteeffettuerà una visita con l’Endocrinologoper spiegare il referto istologico e l’iter <strong>dei</strong> controlli.Quin<strong>di</strong>, si organizzeranno ulteriori accertamentiper la sta<strong>di</strong>azione del tumore. In base aquesti risultati si valuterà se optare o meno peruna chemioterapia, per la quale il paziente vienepreso in carico dall’Oncologia Biasco.In caso <strong>di</strong> negatività <strong>di</strong> tali accertamenti, il pazienteeseguirà, ogni sei mesi per i primi 5 anni,una valutazione TC <strong>di</strong> controllo, eventuali indaginime<strong>di</strong>co-nucleari (PET), una visita car<strong>di</strong>ologicaed una valutazione <strong>dei</strong> livelli <strong>di</strong> metanefrineurinarie. Il follow-up verrà eseguito nelle strutture<strong>di</strong> afferenza del percorso.AdenocarcinomaLa prognosi è generalmente sfavorevole; sebbenela maggior parte degli stu<strong>di</strong> riporti unasopravvivenza a 5 anni minore del 50%, in altririsulta ad<strong>di</strong>rittura inferiore al 50% in due anni.Nella prognosi è fondamentale la tempestivitàdella <strong>di</strong>agnosi, la ra<strong>di</strong>calità dell’intervento e l’iniziodella terapia con mitomane (le cui concentrazioniematiche vanno monitorizzate). Imme<strong>di</strong>atamentedopo l’esito dell’esame istologico, ilpaziente effettuerà una visita con l’Endocrinologoper spiegare il referto istologico e l’iter <strong>dei</strong>controlli. A questo punto, il paziente deve essereseguito regolarmente almeno nei primi 5 anni acadenze trimestrali. Imme<strong>di</strong>atamente dopo l’esitodell’esame istologico, il paziente effettueràuna visita congiunta con l’Endocrinologo e l’Oncologoper spiegare il referto e l’iter <strong>dei</strong> controlli.Quin<strong>di</strong>, si organizzeranno ulteriori accertamentiper la sta<strong>di</strong>azione del tumore.Calendario degli incontridel team multi<strong>di</strong>sciplinare del <strong>2012</strong>Date: 12 Gennaio; 09 <strong>Febbraio</strong>; 08 Marzo; 12-Aprile; 10 Maggio; 07 GiugnoSede: Auletta 2 - PAD. 11- <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Clinica, Orario:14:30 - 16:00, Policlinico S. Orsola-MalpighiAutoriRenato Pasquali, Clau<strong>di</strong>o Borghi, Eugenio RobertoCosentino, Valentina Vicennati - PoliclinicoS. Orsola-Malpighi, <strong>Bologna</strong>Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 7


ARTICOLIRiforma degli or<strong>di</strong>ni: scattato il contoalla rovesciaAndrea DugatoChe gli or<strong>di</strong>ni, nella visione collettiva e nell’ideadegli ultimi governi, rappresentino un elementocritico è cosa nota. Il fondamento dell’altra ideaavanzata negli ultimi tempi, secondo la quale lariforma degli or<strong>di</strong>ni sarebbe una misura <strong>di</strong> rilanciodell’economia e <strong>di</strong> contenimento <strong>dei</strong> costi, èinvece più oscuro. Il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong>viene ancor piùdelicato se riferito all’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> e degliOdontoiatri, il quale, per le caratteristiche dellaprofessione e la sensibilità <strong>dei</strong> valori sottesi, presentacaratteri del tutto peculiari. Il dato oggettivo,però, è che la via per la riforma è già stataimboccata. Sebbene il governo Monti non abbiaaffrontato <strong>di</strong>rettamente il tema delle liberalizzazioninell’ambito delle professioni, ha comunquepromesso <strong>di</strong> farlo in tempi rapi<strong>di</strong>.L’art. 33 del D.L. 6 <strong>di</strong>cembre 2011, n. 201, pubblicatoin G.U. n. 284 del 6 <strong>di</strong>cembre 2011, hainfatti fissato per il 13 agosto <strong>2012</strong> la dead line perla riforma degli or<strong>di</strong>ni. Se entro tale data nonsaranno stati adottati i regolamenti governativiprevisti per adeguare gli or<strong>di</strong>namenti degli Albiprofessionali ai principi dettati dai provve<strong>di</strong>mentilegislativi adottati con i decreti legge 138/2011e 98/2011, vi sarà l’automatica decadenza dellenorme attualmente vigenti e la conseguente abrogazionedegli or<strong>di</strong>ni professionali. La prossimaestate potrebbe dunque essere ricordata comel’ultima per gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci, avvocati, ingegnerie architetti. La drasticità della previsionenormativa non è tuttavia riconducibile al governoappena entrato ma è dovuta al carattere or<strong>di</strong>natoriodel comma 5 dell’art. 3 del D.L. 138/2011che ha fissato in do<strong>di</strong>ci mesi il tempo massimoper la riforma degli or<strong>di</strong>ni professionali. La spintaalla riforma delle professioni ha infatti originecon il decreto legge 138/2011, adottato la scorsaestate e finalizzato a incentivare la produzione ela competizione e ad incrementare le opportunitàlavorative, soprattutto per i giovani. L’articolo3, comma 5, ha infatti sancito i nuovi standard <strong>di</strong><strong>di</strong>sciplina degli or<strong>di</strong>ni professionali da utilizzarenel processo <strong>di</strong> liberalizzazione delle professioni,prevedendo l’abolizione delle tariffe minime,l’assicurazione obbligatoria, l’equo compenso<strong>dei</strong> tirocinanti, regole per rendere più imparzialie trasparenti le procedure <strong>di</strong>sciplinari, l’obbligoper i professionisti <strong>di</strong> tenersi costantemente aggiornatie la riduzione della durata del tirocinioche, tuttavia, è esclusa per le professioni sanitarie(per le quali resta confermata la normativavigente). Si anticipa che lo strumento normativo“eletto” a riformare il sistema degli or<strong>di</strong>ni nonsarà una legge or<strong>di</strong>naria ma un regolamento. Astabilirlo è la successiva Legge <strong>di</strong> Stabilità per il<strong>2012</strong> (L. 183/2011), che, all’art. 4 septies, comma1, prevede che la riforma degli or<strong>di</strong>ni avvenga condecreto del Presidente della Repubblica «emanatoai sensi della legge 400/1988». Certamente le<strong>di</strong>sposizioni più incisive si trovano nel “maxiemendamento”,che, oltre ad aver aperto le portealle società fra professionisti (partecipate nonsolo da questi ultimi per finalità <strong>di</strong> investimento)secondo i modelli societari regolati dai Titoli V eVI del Libro V del co<strong>di</strong>ce civile, ha introdotto unanorma ancora più tranchant che prevede l’abrogazione<strong>dei</strong> vecchi or<strong>di</strong>namenti professionali coneffetto dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore del decretodel Presidente della Repubblica <strong>di</strong> riforma degliOr<strong>di</strong>ni e <strong>dei</strong> collegi professionali. È proprioquest’ultima <strong>di</strong>sposizione normativa ad esserestata infine mo<strong>di</strong>ficata dall’art. 33 del recentissimoD.L. 6 <strong>di</strong>cembre 2011, n. 201, che ha aggiuntoal comma 2 dell’art. 10 della legge <strong>di</strong> stabilità183/2011 la data del 13 agosto 2011 quale termine<strong>di</strong> abrogazione degli or<strong>di</strong>namenti professionali.Il futuro degli or<strong>di</strong>ni professionali è dunqueappeso a un filo. La scelta è chiara: “prendere olasciare”.Se non si procederà (in fretta!) ad attuare la riforma,gli or<strong>di</strong>ni spariranno, con le inevitabilie gravi conseguenze che, nell’ambito delle professionisanitarie, ma non soltanto <strong>di</strong> queste,ricadranno sui citta<strong>di</strong>ni (si pensi, a mero titoloesemplificativo, al fenomeno dell’abusivismo).In buona sostanza, da oggi alla prossima estatesarà un conto alla rovescia in attesa <strong>di</strong> conoscerela sorte degli or<strong>di</strong>ni professionali. È compito <strong>di</strong>questi ultimi fare in modo che quel destino siascritto nel migliore <strong>dei</strong> mo<strong>di</strong> possibili.8 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


Plinio Schivar<strong>di</strong> e la climatoterapia<strong>di</strong> montagna alla fine dell’OttocentoNicolò Nicoli Al<strong>di</strong>ni, Alessandro RuggeriUna monografia pubblicata sul finire dell’Ottocentodal me<strong>di</strong>co bresciano Plinio Schivar<strong>di</strong>(1833-1908), dal titolo La montagna e le suerisorse terapeutiche ci permette <strong>di</strong> avviare unabreve riflessione sul ruolo che, in assenza <strong>di</strong>altri efficaci mezzi <strong>di</strong> cura, le risorse offertedal clima e dall’ambiente offrivano nei confronti<strong>di</strong> malattie a larga <strong>di</strong>ffusione quali inparticolare la tubercolosi polmonare.Dapprima me<strong>di</strong>co nell’Ospedale Maggiore<strong>di</strong> Milano, ove si era in particolare occupato<strong>di</strong> elettroterapia, Schivar<strong>di</strong> otteneva la liberadocenza in Idrologia Me<strong>di</strong>ca e Balneoterapianell’Università <strong>di</strong> Pavia nel 1886. All’epocaera <strong>di</strong>venuto <strong>di</strong>rettore dello StabilimentoIdroterapico <strong>di</strong> Recoaro. Fu redattore e collaboròcon riviste specializzate ed è ricordatosoprattutto per l’opera in campo idrologico eclimatologico; fu anche membro corrispondentedella Società Me<strong>di</strong>ca Chirurgica <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>.La montagna e le sue risorse terapeutiche, pubblicatanel 1892 dall’e<strong>di</strong>tore Francesco Vallar<strong>di</strong>a Milano, pur essendo inserita in una collanaa carattere essenzialmente <strong>di</strong>vulgativo meritaconsiderazione per la efficace sintesi ed analisicritica delle conoscenze me<strong>di</strong>che del tempo,ma anche come fonte <strong>di</strong> documentazioneper delineare una sorta <strong>di</strong> “geografia sanitaria”dell’ambiente <strong>di</strong> montagna alla fine del<strong>di</strong>ciannovesimo secolo. L’opera <strong>di</strong> Schivar<strong>di</strong>può essere schematicamente sud<strong>di</strong>visa inquattro parti, rispettivamente de<strong>di</strong>cate agliaspetti storici, agli aspetti fisico-biologici,agli aspetti clinico-terapeutici ed alla descrizionedelle principali stazioni climatiche <strong>di</strong>montagna.Gli un<strong>di</strong>ci capitoli del volume muovono dauna ricostruzione storica del rapporto fra ambiente<strong>di</strong> montagna e malattia. Fino da questoprimo capitolo l’attenzione <strong>di</strong> Schivar<strong>di</strong> siconcentra sulla climatoterapia della malattiatubercolare, che avrà spazio preminente nellosviluppo dell’opera, pur senza trascurare altreforme morbose (clorosi, malaria, morbo<strong>di</strong> Basedow, stati <strong>di</strong> deperimento e <strong>di</strong> convalescenzaecc.) che si riteneva potessero trovaregiovamento dal clima <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne.L’inizio della rivoluzione industriale sul finiredel secolo XVIII aveva segnato un forteaumento della <strong>di</strong>ffusione della malattia tubercolarein Europa e successivamente nelcontinente americano. Considerata la povertà<strong>di</strong> mezzi terapeutici, l’interesse per laclimatoterapia d’alta quota fu molto fortenon solo in Europa ma anche oltreoceano.Le basi concettuali <strong>di</strong> questo interesse, fondatesulla constatazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa incidenzadella malattia tubercolare in rapportoalla situazione ambientale, trovano i primiriscontri all’inizio dell’Ottocento nell’operaBollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 9


ARTICOLI<strong>di</strong> Mansford An inquiry into the influence of situationon pulmonary consumption e nei lavori<strong>di</strong> Archibald Smith ove fra l’altro si mettevain evidenza la frequente insorgenza <strong>di</strong> tubercolosinelle zone costiere peruviane, e la suararità nelle regioni an<strong>di</strong>ne.Schivar<strong>di</strong> riprende ampiamente nella suaopera le osservazioni del clinico ginevrinoSigismond Jaccoud (1830-1913), il quale, basandosisul rilievo <strong>di</strong> una sostanziale scomparsa<strong>dei</strong> casi <strong>di</strong> tubercolosi nelle vallatesvizzere oltre i 1200 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne, e sulmiglioramento sintomatologico osservatodopo il ritorno ad alta quota nei soggetti originaridelle regioni alpine ed ammalatisi inpianura, aveva in<strong>di</strong>viduato una serie <strong>di</strong> località<strong>di</strong> montagna adatte per il soggiorno <strong>dei</strong>pazienti. A seconda dell’altitu<strong>di</strong>ne e quin<strong>di</strong>del <strong>di</strong>verso rapporto che si stabilisce fra interventiterapeutici e ruolo dell’ambiente, i climivenivano sud<strong>di</strong>visi in bassi, o “testimoni dellaterapeutica” ove “è il me<strong>di</strong>co che agisce” edalti o “agenti della terapeutica” ove “è il climache agisce”. Abbiamo perciò località <strong>di</strong> bassaquota, come Falkenstein nel Taunus, Gobersdorfin Slesia, Aussee in Stiria, collocate fra i500 ed i 700 metri ed in<strong>di</strong>cate come “stazionisupplementari” e Davos, Samaden e St. Moritz,in Svizzera (1500-1800 metri), in<strong>di</strong>catecome “stazioni fondamentali” in relazione alruolo ad esse attribuito nel piano terapeuticodella malattia.Relativamente all’opportunità o meno delsoggiorno <strong>di</strong> montagna nei pazienti con tubercolosi,vengono considerate come in<strong>di</strong>cazionila profilassi nei soggetti a rischio,le forme circoscritte, gli esiti cronici; controin<strong>di</strong>cazionisono lo stato avanzato dellamalattia, l’emottisi, la concomitanza <strong>di</strong> car<strong>di</strong>opatie,la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> carattereneurologico. Quanto ai fattori fisici attraversocui il clima <strong>di</strong> montagna poteva favorevolmenteinfluire sul decorso della malattia,essi venivano riconosciuti da Schivar<strong>di</strong> nella<strong>di</strong>minuzione della pressione atmosferica edella tensione <strong>di</strong> ossigeno, oltre che nel minoreinquinamento ambientale e nell’effettodella più intensa esposizione alla luce solare.Osserva Rogers che non vi è, nella secondametà del <strong>di</strong>ciannovesimo secolo, interessemaggiore nel campo della climatoterapia <strong>di</strong>quello che è stato rivolto agli effetti dell’altitu<strong>di</strong>nesulla malattia tubercolare. In un’epocain cui la tubercolosi costituiva un flagello socialee si collocava ai primi posti fra le cause<strong>di</strong> morte, in assenza <strong>di</strong> mezzi terapeuticieziologici, le risorse ambientali, sfruttate ancheattraverso l’istituzione <strong>dei</strong> sanatori, inevitabilmenteattiravano sopra <strong>di</strong> sé un forteinteresse scientifico e molte aspettative.Un riflesso letterario della vita all’interno delsanatorio all’inizio del Novecento, con il lentotrascorrere del tempo e le complesse vicendeumane <strong>dei</strong> protagonisti, ci è stato trasmessoin veste narrativa dal celebre romanzo Lamontagna incantata dello scrittore ThomasMann (1875-1955), che proprio a Davos haambientato la propria opera.L’introduzione della chemioterapia antitubercolarea partire dagli anni Quaranta del Novecentomo<strong>di</strong>ficava ra<strong>di</strong>calmente l’approccioterapeutico alla malattia, senza tuttavia, togliere,all’inizio, significato alla climatoterapia,che manteneva un proprio ruolo <strong>di</strong> complementarietà,<strong>di</strong> fronte ad una con<strong>di</strong>zionemorbosa caratterizzata da un forte polimorfismo<strong>di</strong> quadri clinici, da una facile cronicizzazionee nella cui insorgenza e decorsole con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita hanno svolto sempre unruolo primario. In questo senso appariva giustificatoagli occhi <strong>di</strong> molti autori non toglierevalore agli aspetti anche ambientali dellacura. L’affermazione <strong>di</strong> Massalongo, del 1890e perciò coeva allo scritto dello Schivar<strong>di</strong>, secondocui “il miglior mezzo per la cura dellatubercolosi è l’aria <strong>dei</strong> monti” e l’osservazione<strong>di</strong> Zorzoli che nel 1956 sottolineava che “l’altitu<strong>di</strong>neperfeziona la guarigione”, in<strong>di</strong>cano latrasformazione che nell’arco <strong>di</strong> mezzo secolosi è venuta consolidando nell’approccio al malato<strong>di</strong> tubercolosi.La monografia <strong>di</strong> Schivar<strong>di</strong> rimane comunque,per l’epoca in cui è stata scritta, un esaurienteriferimento per comprendere lo “statodell’arte” sul finire dell’Ottocento e, riconsiderataad oltre un secolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, uninteressante documento storico <strong>di</strong> geografiasanitaria.Riferimenti bibliografici1) Raspadori F., Selmi G. Passato e presente dellaclimatoterapia. Cappelli ed. 1964.10 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


2) Castiglioni A. Storia della <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na SocietàE<strong>di</strong>trice Unitas, Milano, 19273) Schivar<strong>di</strong> P. La montagna e le sue risorse terapeutiche.Francesco Vallar<strong>di</strong> e<strong>di</strong>tore, Milano,18924) Nicoli Al<strong>di</strong>ni N., Del Giu<strong>di</strong>ce G. La montagnae le sue risorse terapeutiche: climatologiae me<strong>di</strong>cina nell’opera <strong>di</strong> Plinio Schivar<strong>di</strong>. Attidel Convegno: La storia della me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong>montagna. Passato, presente, futuro. SestoFiorentino, 20025) Lombard H.C. Des climats de montagneconsidérès au point de vue mé<strong>di</strong>cale, Génève,18576) Parola G. Saggio <strong>di</strong> Climatologia e <strong>di</strong> GeografiaNosologica dell’Italia Tip. Fratelli Bocca,Torino, 18807) Mansford B. An Inquiry into the influence ofsituation on pulmonary consumption, Londra,18188) Jaccoud S. Curabilité et traitement de la phtisiepulmonaire Paris, 18819) Rogers F.B. The rise and decline of the altitudetherapy of tuberculosis Bull Hist Med 43(1):1-16, 196810) Zorzoli P. Il soggiorno in montagna qualefattore <strong>di</strong> stabilizzazione cicatriziale e <strong>di</strong> rieducazionefunzionale del polmone in: Contributi<strong>di</strong> pneumotisiologia in onore <strong>di</strong> EugenioMorelli. Federazione Italiana Contro laTubercolosi, Roma, 1956.AutoriAlessandro Ruggeri - Professore <strong>di</strong> Anatomia Umanadell’Alma Mater - Curatore del Museo delle CereAnatomiche “Luigi Cattaneo”, Università <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>Nicolò Nicoli Al<strong>di</strong>ni - Storico della <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na. IstitutoOrtope<strong>di</strong>co RizzoliIn copertinaRitratto <strong>di</strong> Plinio Schivar<strong>di</strong>, un sanatorio <strong>di</strong>montagna in un’immagine dell’inizio delNovecento ed il frontespizio dell’opera “Lamontagna e le sue risorse terapeutiche”.VILLA BARUZZIANAOSPEDALE PRIVATO ACCREDITATONEUROPSICHIATRICODirettore Sanitario: Dott. Franco NeriMe<strong>di</strong>co ChirurgoSpecialista in Igiene, <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Preventiva e Psicologia Me<strong>di</strong>ca<strong>Bologna</strong> - via dell’osservanza, 19Centralino:tel. 051 580395Ambulatori Cup:- Elettromiografia- Elettroencefalografia- NeurologiaAmministrazione:tel. 051 338454-41Ufficio Prenotazione Ricoveri:tel. 051 6440324 - fax 051 580315Reparti degenza:- Residenza trattamento intensivo donne- Residenza trattamento intensivo uomini- Servizio psichiatrico ospedaliero intensivo- Psichiatria generale e riabilitazionee-mail: <strong>di</strong>rezione@villabaruzziana.itBollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 11


ARTICOLIForme non convenzionali <strong>di</strong> cura: l’Ippoterapiae la Riabilitazione EquestreMaria Grazia GallazziLa Riabilitazione Equestre ha origine dall’integrazione<strong>di</strong> esperienze che fanno capo siaagli Sport Equestri, che ne costituiscono ilpresupposto tecnico portante, che alla Riabilitazionevera e propria, che ne rappresenta lafinalità specifica. Rappresenta quin<strong>di</strong> un momento<strong>di</strong> unione fra terapia e sport, consentendo<strong>di</strong> utilizzare l’interesse e la motivazionedel soggetto verso il cavallo per migliorarne lecompetenze motorie, cognitive e sociali.Può essere definita una riabilitazione <strong>di</strong> tipointegrato, che nasce dall’associazione <strong>di</strong> unariabilitazione tecnica, che ha come obiettivo lariduzione, per quanto possibile, della <strong>di</strong>sabilità,cioè delle incompetenze funzionali determinatedalla patologia, e <strong>di</strong> una riabilitazione<strong>di</strong> tipo sociale, che ha invece l’obiettivo <strong>di</strong> ridurrele problematiche dell’han<strong>di</strong>cap, avendocome obiettivo l’acquisizione <strong>di</strong> una maggiorefiducia verso le proprie risorse, permettendoal soggetto <strong>di</strong> sperimentare una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>benessere psico-fisica, in un ambiente nonme<strong>di</strong>calizzato, che favorisce l’incontro e la comunicazionecon gli altri attraverso un interessecomune reale.All’interno della Riabilitazione Equestre possonoessere <strong>di</strong>stinte due principali <strong>di</strong>scipline:– Ippoterapia (riabilitazione tecnica): attivitàche si basa sull’uso del movimento del cavalloper indurre, attraverso sollecitazioni propriocettivee cenestesiche, variazioni <strong>dei</strong> pattern posturalie motori nel cavaliere, anche se non èpossibile una conduzione autonoma del cavallo;– Rieducazione Equestre (riabilitazione integrata):attività che prevede l’intervento attivodel soggetto nella guida del cavallo e ha comeobiettivo anche l’acquisizione delle tecniche<strong>di</strong> equitazione.L’ippoterapia equestre può essere proposta siaa pazienti con <strong>di</strong>sabilità fisiche e mentali, chea soggetti con <strong>di</strong>sturbi neurologici e muscolari<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa gravità, ma può trovare applicazioneanche nei <strong>di</strong>sturbi della comunicazione e delcomportamento. è un’attività ricreativa, maconsente <strong>di</strong> sfruttare l’interesse per il cavallocome spinta pedagogica e relazionale.È <strong>di</strong> rilievo un fattore ambientale lontano daquello ospedaliero o ambulatoriale <strong>di</strong> un centroriabilitativo tra<strong>di</strong>zionale: un Circolo sportivoimmerso nel verde <strong>di</strong> una Azienda Agricolade<strong>di</strong>ta all’allevamento <strong>di</strong> cavalli puòrappresentare una soluzione ideale per l’affiatamentodel paziente con il cavallo.Questo dà al soggetto, specialmente al bambino,una sensazione <strong>di</strong> sollievo, <strong>di</strong> non <strong>di</strong>ffidenza,<strong>di</strong> non monotonia, al contrario <strong>di</strong>quanto invece gli succede spesso con la terapiatra<strong>di</strong>zionale.Anzi, l’esercizio a cavallo non è vissuto comeuna tecnica terapeutica, ma come qualcosache somiglia ad un gioco molto gratificante estimolante, in cui certamente il cavallo, qualeessere vivo e docile (oltre che speciale strumentoevocatore <strong>di</strong> risposte motorie), ha unruolo molto importante.Può rappresentare un’utile in<strong>di</strong>cazione nelleseguenti con<strong>di</strong>zioni patologiche dell’età evolutiva:– Patologia neuromotoria (come Paralisi CerebraleInfantile);– Patologia psichica (come Disturbi pervasividello sviluppo, Disturbi <strong>di</strong> personalità e del carattere,Disturbi della condotta);– Patologia cognitiva (come Deficit cognitivi,Disturbi dell’attenzione e Iperattività).è invece controin<strong>di</strong>cata se è presente una delleseguenti con<strong>di</strong>zioni patologiche:– Tutte le patologie in fase d’acuzie;– Scoliosi con angolo <strong>di</strong> curvatura superioreal 25° grado della scala <strong>di</strong> Cobb;– Lussazione e sublussazione d’anca;– Spina bifida;– Distrofie muscolari o Amiotrofie spinali infase avanzata;– Epilessia non controllata farmacologicamente.12 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


Ovviamente, la patologia presente con<strong>di</strong>zioneràgli obiettivi raggiungibili e le modalitàdell’intervento. Ciò rende in<strong>di</strong>spensabile laformulazione <strong>di</strong> una corretta <strong>di</strong>agnosi, con valutazioneattenta del grado <strong>di</strong> compromissionefunzionale in ambito neuromotorio, cognitivoe psichico.A tal fine è necessario costituire un’équipe <strong>di</strong>lavoro nella quale siano rappresentate le <strong>di</strong>fferentiprofessionalità che dovranno interagire ecollaborare durante tutto il percorso riabilitativoche prevede l’utilizzo del cavallo.Un team coinvolto nella Riabilitazione Equestreè dunque multi professionale e riconoscecome figura costante l’Istruttore <strong>di</strong> equitazioneed il me<strong>di</strong>co specialista (NeuropsichiatraInfantile, Neurologo, Psichiatra, Fisiatra)cui possono associarsi altri professionistiquali Fisioterapisti, Educatori professionali,o altro in funzione della patologia prevalentepresentata dai soggetti. I <strong>di</strong>versi componentidell’équipe devono conoscere i principidell’equitazione e della riabilitazione, ciascunonella specificità della sua area <strong>di</strong> competenza.Analogamente ad altre modalità riabilitative,anche l’attività equestre va inserita nel programmariabilitativo generale del soggetto ecorredata <strong>di</strong> obiettivi e verifiche selettive in accordocon gli operatori <strong>di</strong> riferimento.Nello svolgimento <strong>di</strong> un’attività equestre per<strong>di</strong>sabili si prevedono abitualmente due fasi. Laprima è quella del lavoro a terra, centrato sullaconoscenza e cura del cavallo, <strong>di</strong> durata variabile.La seconda fase è rappresentata dal montarea cavallo. Sono entrambe fasi fondamentaliperché consentono <strong>di</strong> sviluppare o consolidareconcetti temporo-spaziali <strong>di</strong>stinti e <strong>di</strong> seguireregole e modalità precise <strong>di</strong> comportamento.Permettono <strong>di</strong> comunicare con l’animale decifrandonele sue reazioni e <strong>di</strong> affrontare paure eangosce evocate dall’entrare in relazione conun altro essere vivente.Possono così essere schematizzati alcuni degliaspetti trattabili attraverso il cavallo:Nel lavoro a terra:– prendersi cura dell’animale (da soggettoche riceve cure a soggetto che cura);– curare gli aspetti preparatori del lavoro (essereprotagonisti, ma seguendo precise regolee sequenze finalizzate);– accettare l’attesa e la posticipazione <strong>di</strong> unevento.Nel lavoro in sella:– inizio del contatto con il cavallo attraversoun coinvolgimento globale del proprio corpo;– aumento <strong>dei</strong> tempi <strong>di</strong> attenzione;– lavoro sulla motricità e psicomotricità;– il movimento del cavallo, determinandocontinui spostamenti del baricentro del cavaliere,stimola il senso dell’equilibrio;– miglioramento delle performance fisiche,loro armonizzazione, lavoro sulle prassie esulle gnosie;– il cavaliere riceve stimoli neuromuscolariefficaci sul rilassamento fisico e mentale;– il contatto corporeo e il rapporto che s’instauracon il cavallo sono importanti canaliemozionali attraverso cui il paziente acquisiscecontrollo e fiducia in sé;– <strong>di</strong>minuzione delle stereotipie e loro sostituzionecon abilità manuali e verbali;– capacità <strong>di</strong> accettare cambiamenti e frustrazioni;– possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere il gioco;– <strong>di</strong>minuzione dell’aggressività.Se necessario, l’intervento può essere dapprimasvolto in<strong>di</strong>vidualmente con successivo rapidopassaggio al lavoro <strong>di</strong> gruppo tramite modalitàche sollecitino rapporti <strong>di</strong> collaborazione e aiutoreciproco fra normodotati e <strong>di</strong>sabili, oltre alfondamentale rapporto che si crea con il cavallointeso come compagno e non come mezzo.Gli approcci terapeutici descritti sono da tempoerogati in <strong>Bologna</strong> presso l’ AssociazioneSportiva Dilettantistica “Allevamento <strong>di</strong> S. Nicolò”sita in via Zanar<strong>di</strong> 461 ed incastonata inun’azienda che da 90 anni è de<strong>di</strong>ta all’allevamento<strong>dei</strong> cavalli e quin<strong>di</strong> particolarmente attentaalla selezione degli animali da destinarsiagli scopi specifici. L’attività <strong>di</strong> ippoterapia eriabilitazione equestre prevede la stretta collaborazione“in campo” dell’Istruttrice <strong>di</strong> EquitazioneDott.ssa Maria Grazia Gallazzi, Antropologanonché Presidente del Circolo, e dellaDr.ssa Giovanna Mazzotta, NeuropsichiatraInfantile, praticante equitazione da oltrevent’anni ed in procinto <strong>di</strong> acquisire il titolo <strong>di</strong>Coor<strong>di</strong>natore tecnico <strong>di</strong> Riabilitazione Equestre,portando a termine il Master Universitariodella Facoltà <strong>di</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na e Chirurgia <strong>di</strong> Firenze,Cattedra <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile.Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 13


NOTIZIECon i Social Networks è più facile seguire l’evoluzione delleepidemieÈ possibile descrivere attraverso i social networks l’evoluzione <strong>di</strong> una epidemia. Inparticolare è possibile farlo attraverso Twitter. Un gruppo <strong>di</strong> ricercatori americani èinfatti riuscito a descrivere in maniera efficace l’evoluzione dell’epidemia <strong>di</strong> coleraad Haiti a seguito del terremoto attraverso il popolare social network. I risultati <strong>di</strong>questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “American Journal of Tropical <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>neand Hygiene”, ed è stato realizzato da Rumi Chunara della Harvard Me<strong>di</strong>calSchool. Il gruppo <strong>di</strong> ricerca ha dunque ricostruito i primi cento giorni <strong>di</strong> evoluzionedell’epidemia semplicemente analizzando i Tweets che gli utenti caricavano sulnetwork. I ricercatori hanno così verificato che i quasi 190.000 tweets che parlavanodell’epidemia descrivevano in maniera aderente ai fatti riscontrati con altri meto<strong>di</strong><strong>di</strong> ricerca, la propagazione della malattia all’interno della popolazione. “La tecnicache abbiamo sviluppato – <strong>di</strong>ce Chunara – può essere sviluppata e impiegata ancheper seguire da vicino l’insorgenza <strong>di</strong> altre malattie in altre parti del mondo”.http://www.ajtmh.org/content/86/1/39.abstract?sid=f2006c03-8ae2-4c5f-b3adc2517a6c270d* * *Dalle Molinette uno stu<strong>di</strong>o per contrastare le cefaleeUno stu<strong>di</strong>o sulle cefalee condotto da ricercatori dell’ospedale Molinette <strong>di</strong> Torino hasottoposto per circa sette mesi un migliaio <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti del Comune <strong>di</strong> Torino a unprogramma ‘anti-dolore’. I progressi nella qualità della vita, annotati su un <strong>di</strong>ariogiornaliero, sono stati poi confrontati con gli appunti quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> altrettanti colleghiche non hanno partecipato alla ricerca. I risultati dello stu<strong>di</strong>o, condotto dalla SezioneCefalea e Dolore Facciale dell’azienda ospedaliera, con il contributo della RegionePiemonte e della Compagnia <strong>di</strong> San Paolo, sono stati pubblicati da “Plos One” edevidenziano che pochi accorgimenti per evitare posture scorrette e qualche minuto<strong>di</strong> esercizio fisico rieducativo possono attenuare frequenza e intensità <strong>dei</strong> dolori.Nel gruppo che ha seguito il programma delle Molinette dopo sette mesi il numerodegli attacchi <strong>di</strong> cefalea è calato del 34%, mentre la flessione <strong>dei</strong> dolori cervicali e alcollo ha avuto una flessione del 29%. Della stessa percentuale, 29%, è stata ridottadell’assunzione <strong>dei</strong> farmaci anagelsici (all’inizio avevano <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> prenderne treal mese). Tutto merito – sostiene Franco Mongini, responsabile della ricerca – degliesercizi posturali eseguiti ogni due-tre ore sul luogo <strong>di</strong> lavoro, con un complementoa casa con esercizi <strong>di</strong> rilassamento e impacchi cal<strong>di</strong>. In ufficio, infine, sono state posizionatedelle piccole etichette rosse come memo per evitare una contrazione eccessiva<strong>dei</strong> muscoli della testa del collo durante l’attività lavorativa. “Il nostro stu<strong>di</strong>o– commenta Mongini – mostra chiaramente che cefalea e dolore a collo e spalle sipossono ridurre con meto<strong>di</strong> relativamente semplici. I nostri programmi sono <strong>di</strong>sponibiligratuitamente su un social network che abbia lanciato <strong>di</strong> recente e si possonoconsultare su www.nomal<strong>di</strong>testa.it e www.nocervicale.it”.http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.002963714 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


Regione Emilia-Romagna - Assemblea LegislativaAtto <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo – <strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> del GiornoOggetto n. 1990-1991/3 – <strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> del giorno proposto dai consiglieri Bignami, Favia,Bernar<strong>di</strong>ni, Malaguti, Noè, Barbati, Carini, Donini, Ferrari, Mori e Pagani sulprogetto denominato “Stu<strong>di</strong>o della efficacia e della sicurezza del trattamento conangioplastica venosa sui pazienti affetti da sclerosi multipla” (Prot. n. 41918 del 22<strong>di</strong>cembre 2011).<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> del giornoL’Assemblea legislativa della Regione Emilia-RomagnaPremesso che da <strong>di</strong>verso tempo la Regione ha promosso e finanziato in ambitome<strong>di</strong>co-sanitario un programma denominato “Stu<strong>di</strong>o della efficacia e della sicurezzadel trattamento con angioplastica venosa sui pazienti affetti da sclerosimultipla”;Considerato che detto progetto sta riscuotendo un crescente interesse da partedelle strutture sanitarie e scientifiche nazionali, europee e mon<strong>di</strong>ali;impegna la Giunta regionale:– a confermare la copertura economica già assunta per il progetto denominato“Stu<strong>di</strong>o della efficacia e della sicurezza del trattamento con angioplastica venosasui pazienti affetti da sclerosi multipla”;– a sollecitare lo steering comitive ed i comitati etici a completare la procedura <strong>di</strong>loro competenza.Approvato all’unanimità <strong>dei</strong> presenti nella seduta pomeri<strong>di</strong>ana del 21 <strong>di</strong>cembre2011.* * *Lions Club Crevalcore Marcello Malpighi - Distretto 108 tb -Italy - Premio biennale “Malpighi d’oro” nel settore <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na-Biologia - e<strong>di</strong>zione <strong>2012</strong>RegolamentoIl Lions Club Crevalcore “Marcello Malpighi” intende premiare le migliori ricerchee gli stu<strong>di</strong> più approfon<strong>di</strong>ti eseguiti da giovani laureati nell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><strong>Bologna</strong> nel settore Me<strong>di</strong>co-Biologico. A tal fine ban<strong>di</strong>sce, per l’anno <strong>2012</strong>, un premio<strong>di</strong> Euro 2.OOO (duemila) finanziato dalle quote <strong>dei</strong> soci. Il premio è riservato alaureati in <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na e Chirurgia, in Scienze Biologiche e Naturali, in Farmacia e inChimica e Tecnologie Farmaceutiche.Le domande <strong>di</strong> ammissione al premio devono essere inviate al Segretario del Club:Rag. Fernanda Paganelli via Larga 52/11 - 40127 <strong>Bologna</strong> (tel. 051-505613) entroil 25 febbraio <strong>2012</strong>.I concorrenti <strong>di</strong> età non superiore a 30 anni alla data del presente comunicato eche non abbiano conseguito la laurea da più <strong>di</strong> cinque anni, devono compiutamentedocumentare i risultati degli stu<strong>di</strong> e delle ricerche svolte, allegando alla domanda:Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 15


NOTIZIE– una copia del certificato <strong>di</strong> laurea con la votazione conseguita nei singoli esami;– un curriculum vitae et stu<strong>di</strong>orum;– una copia della tesi <strong>di</strong> laurea, se sperimentale;– una copia delle pubblicazioni e <strong>di</strong> ogni altra documentazione che il concorrenteritenga qualificante ai fini del premio.La commissione per l’assegnazione del premio è composta da due rappresentantidel Lions Club Crevalcore “Marcello Malpighi”, e da un Rappresentante esternoscientificamente qualificato facente parte delle strutture accademiche e/o sanitarieregionali.I lavori presentati devono derivare da ricerche e stu<strong>di</strong> sperimentali, devono essereoriginali, ine<strong>di</strong>ti o stampati nel quinquennio susseguente il conseguimento dellalaurea. Il giu<strong>di</strong>zio della Commissione è inappellabile. Tutti i concorrenti riceverannorisposta entro il 15 aprile <strong>2012</strong>. Il Premio sarà conferito nel corso <strong>di</strong> unariunione del Lions Club Crevalcore “Marcello Malpighi” che si terrà entro il 30giugno <strong>2012</strong>.<strong>Bologna</strong>, 5 gennaio <strong>2012</strong>Il presidente - Avv. Riccardo Fresa16 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>* * *L’obesità altera i neuroni che controllano il pesoL’obesità altera il funzionamento dell’ipotalamo, regione del cervello in<strong>di</strong>spensabileper il controllo del peso. A <strong>di</strong>mostrarlo sono due stu<strong>di</strong> pubblicati sul “Journalof Clinical Investigation. In particolare, un gruppo <strong>di</strong> ricercatori guidati da Michael”Schwartz dell’Università <strong>di</strong> Washington, Seattle Usa, ha rilevato che sia nell’uomo,sia nei ro<strong>di</strong>tori l’obesità è associata al danneggiamento <strong>dei</strong> neuroni presentia livello dell’ipotalamo. Secondo gli scienziati una <strong>di</strong>eta ricca <strong>di</strong> grassi scatenanell’ipotalamo <strong>dei</strong> processi infiammatori i cui danni possono essere limitati, in unaprima fase, dai meccanismi <strong>di</strong> neuroprotezione, ma a lungo termine può danneggiarepermanentemente i neuroni. I ricercatori del gruppo <strong>di</strong> Jeffrey Flier del BethIsrael Deaconess Me<strong>di</strong>cal Center <strong>di</strong> Boston, Usa, hanno, invece, scoperto che neitopi l’obesità inibisce i meccanismi <strong>di</strong> rinnovamento <strong>dei</strong> neuroni ipotalamici. “Alimentarei topi con una <strong>di</strong>eta ad alto contenuto <strong>di</strong> grassi sopprime la formazione <strong>di</strong>nuovi neuroni”, spiegano i ricercatori, secondo cui mentre non vengono prodottenuove cellule, quelle vecchie vengono mantenute. Questo fenomeno è associato aun aumento dell’apoptosi – una forma <strong>di</strong> morte cellulare programmata – nei nuovineuroni. I due stu<strong>di</strong> aprono una nuova strada verso la comprensione dell’effettodell’obesità sulla capacità del cervello <strong>di</strong> controllare il desiderio <strong>di</strong> mangiare e <strong>di</strong>bilanciare approvvigionamento e consumo <strong>di</strong> energia. In questo modo potrebbeessere possibile rime<strong>di</strong>are alla limitata efficacia e ai gravi effetti collaterali degliattuali trattamenti farmacologici contro l’obesità.Obesity is associated with hypothalamic injury in rodents and humans.J Clin Invest doi:10.1172/JCI59660http://static.jci.org/content_assets/manuscripts/59000/59660/JCI59660.v2.pdf


* * *Ministero della Salute - Relazione sullo Stato Sanitario del Paese2009-2010http://www.rssp.salute.gov.it/rssp/paginaMenuDownloadRssp.jsp?lingua=italiano* * *Protezione consolare per i citta<strong>di</strong>ni dell’UESe vivete o viaggiate al <strong>di</strong> fuori dell’UE, può succedervi <strong>di</strong> dover chiedere assistenzaall’ambasciata o al consolato del vostro paese. Ma che cosa dovete fare se ilvostro paese non ha una missione <strong>di</strong>plomatica nel paese in cui vi trovate? Non c’èproblema: la legislazione dell’UE stabilisce che avete <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ricevere assistenzadall’ambasciata o dal consolato <strong>di</strong> qualsiasi altro Stato membro dell’UE alle stessecon<strong>di</strong>zioni <strong>dei</strong> citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> questo altro Stato. In concreto, che tipo <strong>di</strong> assistenzapotete ottenere in queste situazioni?http://ec.europa.eu/consularprotection/* * *Trovato il legame tra terapia ormonale sostitutiva e cancro al senoUn gruppo <strong>di</strong> ricercatori della McMaster University ha trovato prove coerenti sulcollegamento tra la terapia ormonale sostitutiva (HRT) e il cancro al seno. Questostu<strong>di</strong>o arriva in un momento in cui sono sempre più numerose le donne che fannoricorso a questa terapia per controllare le vampate <strong>di</strong> calore e altri sintomi dellamenopausa. Già in uno stu<strong>di</strong>o del 2002, la Women Health Initiative statunitense(WHI) aveva trovato una maggiore incidenza <strong>di</strong> cancro al seno, <strong>di</strong> infarto e ictustra le donne che ricorrono alla HRT. In seguito allo stu<strong>di</strong>o c’è stato un rapido declinodella terapia ormonale sostitutiva con conseguente riduzione dell’incidenza<strong>di</strong> cancro al seno in molti paesi. Tuttavia, l’HRT viene oggi proposta alle donne inpiccole dosi e per un periodo <strong>di</strong> tempo più breve. Con questo stu<strong>di</strong>o ora i ricercatoridella McMaster hanno trovato “prove convincenti” per una <strong>di</strong>retta associazione tral’uso <strong>di</strong> terapia ormonale sostitutiva e l’aumento dell’incidenza della malattia. Irisultati della ricerca saranno pubblicati nel gennaio <strong>2012</strong> sul “Journal of Epidemiologye Community Health”. “Le prove sono convincenti circa il fatto che l’uso<strong>di</strong> HTRaumenta il rischio <strong>di</strong> cancro al seno, e inoltre circa il fatto che la sua cessazioneriduce questo rischio”, hanno detto i ricercatori. Kevin Zbuk, professore <strong>di</strong>oncologia presso il Michael G. DeGroote School of <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>ne della McMaster e autoreprincipale dello stu<strong>di</strong>o ha affermato: “Nel nostro stu<strong>di</strong>o abbiamo esaminatotutti gli stu<strong>di</strong> che hanno riportato i tassi <strong>di</strong> cancro al seno e della terapia ormonalesostitutiva dopo lo stu<strong>di</strong>o WHI. Ci sono prove molto chiare che i paesi con il piùalto tasso HRT hanno poi fatto registrare la più grande riduzione dell’incidenza delBollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 17


NOTIZIEcancro della mammella in seguito alla cessazione <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> terapia”. “Se ènecessario, questa terapia deve essere usata per il minor tempo possibile e – haconcluso Zbuk – alla dose più bassa necessaria per alleviare i sintomi”.Declining incidence of breast cancer after decreased use of hormone-replacementtherapy: magnitude and time lags in <strong>di</strong>fferent countries.J Epidemiol Community Health <strong>2012</strong>;66:1-7http://jech.bmj.com/content/66/1/1.abstract18 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>* * *U<strong>di</strong>to degli adolescenti a rischio con il piombo nel sangueL’esposizione ai livelli ritenuti normali <strong>di</strong> piombo mette a rischio l’u<strong>di</strong>to degli adolescenti.La scoperta viene da un nuovo stu<strong>di</strong>o statunitense del MassachusettsEye and Ear Infirmary e del Brigham and Women’s Hospital <strong>di</strong> Boston che collegai problemi dell’u<strong>di</strong>to nei teenager alla presenza <strong>di</strong> piombo in standard superioria quelli considerati “sicuri” (sotto i 10 microgrammi per decilitro). Nella ricercasono stati considerati anche altri metalli pesanti che non sono risultati chiaramentelegati a problemi <strong>di</strong> u<strong>di</strong>to. Anche se stu<strong>di</strong> precedenti sugli animali avevanosegnalato che l’esposizione a metalli pesanti, come arsenico, cadmio e mercurio,possono causare la per<strong>di</strong>ta dell’u<strong>di</strong>to. Il campione osservato conta 2500 adolescentidai 12 ai 19 anni che hanno subito valutazioni dell’u<strong>di</strong>to, del sangue e delleurine in correlazione ai metalli sopracitati: circa uno su cinque ha mostrato segni<strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta dell’u<strong>di</strong>to. Il 31% non ha superato gli esami dell’u<strong>di</strong>to, rispetto al 17 percento <strong>di</strong> quelli con meno <strong>di</strong> un microgrammo <strong>di</strong> piombo per decilitro nel sangue.Per per<strong>di</strong>ta dell’u<strong>di</strong>to si è inteso il non essere in grado <strong>di</strong> u<strong>di</strong>re suoni da 15 decibelfino a frequenze pari a un sussurro. I giovani con il maggior numero <strong>di</strong> piombo nelsangue – almeno due microgrammi per decilitro – erano anche quelli con maggioriprobabilità perdere l’u<strong>di</strong>to. I partecipanti allo stu<strong>di</strong>o che hanno rivelato più cadmionelle urine risultavano incorrere in un aumentato rischio <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta dell’u<strong>di</strong>torispetto a quelli con una presenza <strong>di</strong> mercurio e arsenico nelle urine. Nonostantela quantità <strong>di</strong> piombo nell’ambiente sia <strong>di</strong>minuita nel corso degli ultimi decenni,il metallo si trova ancora nella vernice delle vecchie case, e, occasionalmente,nell’acqua <strong>di</strong> rubinetto. La ricerca è stata pubblicata su “Archives of Otolaryngology-Headand Neck Surgery” e in<strong>di</strong>ca due microgrammi per decilitro <strong>di</strong> sangue,come nuovo limite accettabile per la presenza <strong>di</strong> piombo nei bambini.Heavy Metals Exposure and Hearing Loss in US AdolescentsShargorodsky et al.Arch Otolaryngol Head Neck Surg.2011;137: 1183-1189.* * *Trial clinici: troppi dati oscurati e non resi pubbliciMolti risultati <strong>dei</strong> trial clinici non vengono resi pubblici e spesso anche quelli resinoti sono parziali e non sod<strong>di</strong>sfacenti. Queste le conclusioni cui sono giunti alcuni


icercatori che hanno condotto una serie <strong>di</strong> analisi sull’argomento pubblicate inquesti giorni sul “British Me<strong>di</strong>cal Journal”. Secondo lo stu<strong>di</strong>o, la pubblicazione <strong>dei</strong>risultati delle prime fasi <strong>dei</strong> trial sperimentali sui farmaci avviene solo nel 20%<strong>dei</strong> casi, tutto ciò con possibili danni per il paziente e costi non necessari per ilsistema sanitario. Le nuove regole stabilite dall’Fda nel 2007 hanno reso obbligatoriala pubblicazione <strong>di</strong> un sommario <strong>dei</strong> risultati sul sito web ClinicalTrials.govper tutti gli stu<strong>di</strong> entro 12 mesi dalla loro conclusione. Dal 2008 inoltre la Federazioneinternazionale delle aziende farmaceutiche ha richiesto ai suoi membri<strong>di</strong> registrare tutti gli stu<strong>di</strong> condotti su pazienti e <strong>di</strong> pubblicare un sommario <strong>dei</strong>risultati. Ma in realtà gran parte <strong>dei</strong> dati viene nascosta o pubblicata in manieranon sod<strong>di</strong>sfacente. Analizzando i dati del 2009 i ricercatori inglesi hanno visto infattiche solo per il 22% degli stu<strong>di</strong> registrati su ClinicalTrials.gov sono stati resi<strong>di</strong>sponibili i dati un anno dopo la fine della sperimentazione. E meno della metà <strong>di</strong>tutti gli stu<strong>di</strong> finanziati dal National Institutes of Health degli Usa viene pubblicatasu riviste entro 30 mesi dalla loro fine. Inoltre, quando nelle revisioni degli stu<strong>di</strong>sui farmaci si considerano anche i dati precedentemente non pubblicati, i risultatisono spesso <strong>di</strong>versi.* * *Cassazione, le Aziende sanitarie non sono obbligate a organizzarecorsi ECMLa sentenza della Corte <strong>di</strong> Cassazione (n. 21817, ottobre 2011) non prevede alcunobbligo a carico delle Aziende Sanitarie <strong>di</strong> organizzare corsi <strong>di</strong> aggiornamento e <strong>di</strong>formazione per i propri me<strong>di</strong>ci.* * *Corte <strong>di</strong> Cassazione Penale. Sezione II. Sent. N. 43328 del24.11.2011. Esercizio abusivo della professione me<strong>di</strong>ca attraversol’impiego <strong>di</strong> mezzi non tra<strong>di</strong>zionali o convenzionaliIn relazione alla professione me<strong>di</strong>ca, che si estrinseca nell’in<strong>di</strong>viduare e <strong>di</strong>agnosticarele malattie, nel prescriverne la cura, nel somministrare i rime<strong>di</strong> anche se<strong>di</strong>versi da quelli or<strong>di</strong>nariamente praticati, commette il reato <strong>di</strong> esercizio abusivodella professione me<strong>di</strong>ca chiunque esprima giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>agnostici e consigli, ed apprestile cure al malato.Da tale condotta non è esclusa la psicoterapia, giacché la professione in parolaè caratterizzata dal fine <strong>di</strong> guarire e non già dai mezzi scientifici adoperati: onde,qualunque intervento curativo, anche se si concreti nell’impiego <strong>di</strong> mezzi non tra<strong>di</strong>zionalio non convenzionali da parte <strong>di</strong> chi non sia abilitato all’esercizio, integrail reato previsto dall’art. 348 co<strong>di</strong>ce penale.Per integrare il reato <strong>di</strong> esercizio abusivo <strong>di</strong> una professione, è sufficiente il compimentoanche <strong>di</strong> un solo atto tipico o proprio della professione.Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 19


NOTIZIE20 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>* * *I Social Networks possono cambiare la struttura del cervelloI social networks cambiano fisicamente il cervello e c’è un legame <strong>di</strong>retto tra ilnumero <strong>di</strong> ‘amici’ su internet e la quantità <strong>di</strong> materia grigia nelle aree cerebralide<strong>di</strong>cate alla socialità. È quanto appurato da un team <strong>di</strong> ricercatori dell’universityCollege <strong>di</strong> Londra, in uno stu<strong>di</strong>o pubblicato sulla rivista ‘Procee<strong>di</strong>ngs’ dellaRoyal Society Biological Sciences. Gli scienziati hanno effettuato una scansionedel cervello in 3D su 125 studenti universitari <strong>di</strong> Londra e hanno contato il numero<strong>di</strong> amici <strong>di</strong> Facebook che ogni volontario aveva, così come hanno valutatole <strong>di</strong>mensioni della loro rete <strong>di</strong> amici veri. Un forte legame è stato trovato tra ilnumero <strong>di</strong> amici <strong>di</strong> Facebook e la quantità <strong>di</strong> materia grigia in alcune parti delloro cervello.“Abbiamo trovato alcune regioni cerebrali che sembrano avere un collegamentocon il numero <strong>di</strong> amici che abbiamo, sia ‘reali’ che ‘virtuali’”, ha detto il dottorKanai Ryota, uno <strong>dei</strong> ricercatori dell’University College. “La questione interessanteè se queste strutture cambiano nel tempo. Questo ci aiuterà a risponderealla domanda se Internet sta cambiando il nostro cervello”. Una regione in questioneè l’amigdala, che è associata con la memoria e le risposte emotive. Precedentiricerche hanno <strong>di</strong>mostrato un legame tra il volume della materia grigianella amigdala e la <strong>di</strong>mensione e la complessità delle reti sociali nel mondoreale. Ma altre tre aree del cervello sono risultate collegate esclusivamente conla <strong>di</strong>mensione della rete sociale online <strong>dei</strong> soggetti indagati, non con il numero<strong>dei</strong> loro amici ‘reali’. Si tratta del solco temporale superiore destro, che ha unruolo nella percezione e può essere compromesso nell’autismo; la circonvoluzionetemporale me<strong>di</strong>a, associata alla capacità <strong>di</strong> “leggere” i segnali sociali; ilcomplesso entorinale destro, importante nella memoria e nell’orientamento. Ilprofessor Geraint Rees, che ha guidato la ricerca, ha <strong>di</strong>chiarato che si comprendeancora poco circa l’impatto <strong>dei</strong> social network sul cervello. “Il nostro stu<strong>di</strong>oci aiuterà a capire come le nostre interazioni con il mondo siano me<strong>di</strong>ate attraversoi social network. Questo dovrebbe permetterci <strong>di</strong> iniziare a porci doman<strong>dei</strong>ntelligenti sul rapporto tra Internet e il cervello, questioni scientifiche e non <strong>di</strong>tipo politico”.* * *Il “New England Journal of <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>ne” compie duecento anniDuecento anni fa, alla nascita del “New England Journal of <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>ne”, la me<strong>di</strong>cinaera molto <strong>di</strong>versa da ora, e anche grazie alla rivista, tuttora la più prestigiosa nelcampo della salute, ha potuto fare gli enormi balzi dalle sanguisughe al genoma.La ricorrenza viene festeggiata in questi giorni con un numero speciale, che ripercorrele tappe fondamentali della storia della me<strong>di</strong>cina, e con una pagina webaperta anche al contributo <strong>dei</strong> lettori. “Le prime 100 copie furono consegnate a


mano da messi a cavallo nel gennaio del 1812 – ricorda il <strong>di</strong>rettore Jeffrey Drazennell’e<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> apertura – oggi 2 milioni <strong>di</strong> persone leggono la rivista online tuttii mesi. È il più vecchio giornale me<strong>di</strong>co del mondo ancora in attività, e ha cambiatole vite in molti più mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> quanto si possa immaginare”. La rivista, che ha presoil nome definitivo nel 1928, è stata fondata da due me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Boston, John CollinsWarren e James Jackson, e il primo articolo, scritto dal padre <strong>di</strong> Warren che erachirurgo dell’esercito, era sul ‘dolore al petto causato dal cemento che ostruisce learterie’. Da allora sono moltissimi gli stu<strong>di</strong> che hanno rivoluzionato la storia dellame<strong>di</strong>cina pubblicati sul “New England”, come viene comunemente chiamato. Nel1832, ad esempio, una ricerca mostrò che contro la <strong>di</strong>arrea la terapia miglioreera la reidratazione, e non i salassi. Nel 1846 il me<strong>di</strong>co Henry Jacob Bigelow descrisseper la prima volta l’uso dell’etere come anestetico prima <strong>di</strong> un’operazionechirurgica, mentre prima <strong>di</strong> allora l’unico mezzo utilizzato era appunto il whisky.In epoca più moderna la rivista ha introdotto il concetto <strong>di</strong> consenso informato,ha <strong>di</strong>mostrato che l’uso degli anticoagulanti porta più benefici della permanenzain una camera oscura in chi ha avuto un ictus, e ha per prima parlato <strong>di</strong> trapiantie vaccinazioni. Anche il primo premio Nobel per la me<strong>di</strong>cina, Emil Adolf vonBehring, aveva pubblicato i suoi stu<strong>di</strong> sulla rivista. Fra le ricerche ce n’è anche unaparticolarmente cara all’Italia: 30 anni fa usciva l’articolo che descriveva la tecnicaideata dal gruppo <strong>di</strong> Umberto Veronesi per la rimozione del carcinoma mammariosenza asportare interamente il seno.* * *Il viaggio del mercurio dall’alta atmosfera alla nostra tavolahttp://www.nature.com/ngeo/journal/vaop/ncurrent/full/ngeo1353.htmlhttp://www.lescienze.it/news/2011/12/20/news/mercurio_dall_alta_atmosfera_alla_catena_alimentare-749853/* * *In corsia 1 errore su 5 per farmaci sbagliati - Provocati da ricettemal scritte, ‘sviste’ in dosaggi e confusione fra confezioniRicette me<strong>di</strong>che mal scritte o interpretate male, prescrizioni fatte a voce e poi confuse,errori <strong>di</strong> somministrazione dettati da confusione tra scatole simili o da problemi<strong>di</strong> <strong>di</strong>sorganizzazione in magazzino. E ancora errori <strong>di</strong> dosaggio, come quelloche è costato la vita a una donna <strong>di</strong> 34 anni alla quale, al Policlinico <strong>di</strong> Palermo,sono stati somministrati 90 milligrammi <strong>di</strong> vinblastina, una molecola chemioterapica,invece <strong>di</strong> 9 milligrammi come prescrivono i protocolli me<strong>di</strong>ci. Sono questi glierrori sui farmaci più frequenti in corsia. In Italia, come anche a livello internazionale,più stu<strong>di</strong>, <strong>di</strong>ffusi anche dalla Sifo (Società italiana <strong>di</strong> farmacia ospedalierae <strong>dei</strong> servizi farmaceutici delle aziende sanitarie), stimano che circa un errore su5 commessi in un reparto <strong>di</strong> ospedale riguar<strong>di</strong> proprio i me<strong>di</strong>cinali. ‘Sviste’ cheBollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 21


NOTIZIEsi pagano care. Soprattutto in alcuni reparti sensibili, come l’oncologia. Secondouno fra i primi stu<strong>di</strong> italiani sugli errori in oncologia, condotto dall’ospedale Cardarelli<strong>di</strong> Napoli, il 50% degli errori in questi reparti avviene in fase prescrittiva,“per omessa compilazione dell’anamnesi o della terapia farmacologica”. Il 14,5%,invece, si verifica durante la fase <strong>di</strong> trascrizione della terapia, ad esempio perché ilme<strong>di</strong>co non segna la cura in cartella clinica, ma si limita a somministrare i farmacial paziente. Accanto a questi errori, nei reparti <strong>di</strong> oncologia figurano poi quellilegati alla preparazione della terapia, “che si attestano al 23,9% e sono dovuti, adesempio, al mancato uso <strong>dei</strong> guanti o delle mascherine”. La percentuale <strong>di</strong> errorecalcolata nell’ambito <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o è intorno al 7-8%, in linea con il dato statunitense.22 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>* * *Videogiochi violenti mo<strong>di</strong>ficano cervello - Basta una settimanaper cambiare attivazione aree cognitiveI videogiochi violenti producono delle variazioni sostanziali nel cervello. Lo ha scopertouno stu<strong>di</strong>o della In<strong>di</strong>ana University School of <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>ne, presentato al meetingdella Ra<strong>di</strong>ological Society of North America, secondo cui basta una settimana<strong>di</strong> gioco per variare l’attivazione delle aree cognitive ed emozionali. La ricerca hacoinvolto 28 giovani maschi tra i 18 e i 29 anni.* * *Il ruolo della corteccia cerebrale nelle emozioniSecondo uno stu<strong>di</strong>o pubblicato da “Nature” ansie e paure non <strong>di</strong>pendono solodall’amigdala, area profonda dell’encefalo, ma anche da zone del cervello piùsuperficiali. Partendo dal fatto che le paure, essendo associate a suoni, immaginie sensazioni che vengono elaborate dalla corteccia cerebrale, originano dallepercezioni sensoriali, un gruppo <strong>di</strong> ricercatori svizzeri e francesi ha identificatoi circuiti neurali che permettono al cervello <strong>di</strong> imparare a riconoscere le paure.Gli scienziati si sono concentrati sugli stimoli sonori, insegnando ai topi ad associareun suono a uno stimolo spiacevole, in modo che il suono stesso generassepaura negli animali. In seguito, hanno identificanto i neuroni attivati dallostimolo attraverso sofisticate tecniche <strong>di</strong> imaging. Ne è emerso che, mentre incon<strong>di</strong>zioni normali i neuroni della corteccia u<strong>di</strong>tiva sono fortemente inibiti, ilprocesso <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento della paura attiva un microcircuito contrario, chesblocca i neuroni. Ciò fa sì che il suono venga processato molto più intensamente,facilitando la formazione della paura. Disturbare questo processo potrebbeostacolare la formazione del ricordo della paura stessa. Secondo gli autori dellaricerca la scoperta potrebbe aiutare a prevenire le possibili conseguenze patologiche<strong>di</strong> alcuni traumi.http://www.nature.com/neuro/journal/v15/n1/full/nn.2993.html


* * *Infezioni. Molto efficaci alcuni rime<strong>di</strong> naturali. Dal tè bianco allatintura <strong>di</strong> rosaSono sostanze naturali – polvere <strong>di</strong> tè bianco, foglie <strong>di</strong> hamamelis essiccate e tintura<strong>di</strong> rosa – e sono in grado <strong>di</strong> fermare le infezioni in maniera sorprendente. Lostu<strong>di</strong>o della Kingston University che lo <strong>di</strong>mostra è stato pubblicato sulla rivista“Journal of Inflammation”. “Per millenni il genere umano ha usato rime<strong>di</strong> naturaliper provare – talvolta con risultati anche sorprendenti – a preservare la propriagiovinezza. Ma mai avremmo pensato che le stesse sostanze naturali potesserooffrire anche trattamenti clinici per rallentare la progressione <strong>di</strong> infiammazionie dunque trattare malattie come cancro, <strong>di</strong>abete o artrite”. A parlare è DeclanNaughton, docente della Kingston University, che con il suo team ha appena <strong>di</strong>mostratoche sostanze usate in cosmetica, come tè bianco ed estratto <strong>di</strong> rosa,oltre che mantenere la pelle liscia e senza rughe potrebbero avere effetti beneficianche su alcune patologie. La ricerca che ha condotto al risultato, pubblicata sullarivista “Journal of Inflammation”, ha preso in considerazione tre particolari rime<strong>di</strong>naturali: polvere <strong>di</strong> tè bianco (Camellia sinesi), foglie <strong>di</strong> hamamelis (Hamamelisvirginiana) essiccate e tintura <strong>di</strong> rosa (Rosa alternifolia), <strong>di</strong>mostrando che questesono in grado <strong>di</strong> rallentare le infiammazioni che sono alla base <strong>di</strong> malattie comecancro, <strong>di</strong>abete, artrite, sindromi neurodegenerative, problemi car<strong>di</strong>ovascolari epatologie polmonari. Effetti tanto positivi che secondo i ricercatori è <strong>di</strong>fficile continuarea ignorare le proprietà benefiche <strong>di</strong> queste piante. Le infiammazioni sonoinfatti alla base <strong>di</strong> alcune <strong>di</strong> queste malattie, e ne sostengono lo sviluppo. Inoltresono correlate a invecchiamento precoce e morte prematura. “L’infiammazioneè un vero e proprio serial killer”, ha semplificato Naughton. “È sicuramente unabuona idea fermarne la <strong>di</strong>ffusione o magari ad<strong>di</strong>rittura prevenirla del tutto”. Aquesto scopo, il docente e il suo team hanno testato estratti <strong>di</strong> 21 piante <strong>di</strong>verse,per controllarne gli effetti.Tra queste, le tre sostanze sopra elencate hanno <strong>di</strong>mostrato<strong>di</strong> avere la capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire la quantità <strong>di</strong> interleukina-8, una proteinaprodotta dal sistema immunitario cruciale nella comparsa delle infiammazioni.“Quando inizia un processo infiammatorio – che la causa sia un taglietto sul <strong>di</strong>too l’artrite a un’articolazione – il corpo comincia a produrre l’interleukina-8. Perquesto abbiamo cominciato a cercare un modo per bloccare questo meccanismoe quin<strong>di</strong> fermare il progresso dell’infezione. Il risultato? Sorprendente. Sebbenericerche precedenti avessero già ottenuto <strong>dei</strong> risultati incoraggianti, gli scienziatiche hanno pubblicato quest’ultimo stu<strong>di</strong>o sono rimasti stupiti dalle proprietà <strong>di</strong>queste piante. In particolare, infatti, il tè bianco e l’hamamelis sono risultati esserein grado <strong>di</strong> ridurre la produzione <strong>di</strong> interleukina-8 fino all’83-85%. L’estratto <strong>di</strong>rosa, che tra tutti ha ottenuto i risultati peggiori, riusciva comunque a inibirne laproduzione della proteina <strong>di</strong> percentuali che oscillavano tra il 30 e il 45%. È proprioil caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, sembra, che queste piante nascondano non solo il segreto dellabellezza, ma anche quello della salute.http://www.journal-inflammation.com/content/8/1/27Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 23


NOTIZIE* * *Nuova funzione <strong>dei</strong> neutrofili nel contrasto delle infezioniUno stu<strong>di</strong>o coor<strong>di</strong>nato da Andrea Cerutti dell’Institut Municipal d’InvestigaciòMe<strong>di</strong>ca-Hospital del Mar, Barcellona, ha identificato una nuova funzione <strong>dei</strong>neutrofili, finora sconosciuta, in grado <strong>di</strong> interagire <strong>di</strong>rettamente con i linfocitiB nella produzione degli anticorpi. I neutrofili così, considerati ad oggi solo“cellule spazzino” dell’immunità innata, acquisiscono un ruolo importante anchenella immunità adattiva, più specifica ed efficace nella <strong>di</strong>fesa contro le infezioni.La scoperta, oltre ad un valore strettamente scientifico, ha anche dellericadute pratiche perché può potenzialmente migliorare gli approcci terapeuticinei soggetti con <strong>di</strong>fetto della funzione <strong>dei</strong> neutrofili. Il lavoro, a cui hannocollaborato la Clinica Pe<strong>di</strong>atrica dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Brescia <strong>di</strong>retta daAlessandro Plebani e l’Unità <strong>di</strong> Ematologia del Gaslini <strong>di</strong> Genova, è stato pubblicatoda “Nature Immunology”.B cell–helper neutrophils stimulate the <strong>di</strong>versification and production of immunoglobulinin the marginal zone of the spleen. Nature Immunology (2011) doi:10.1038/ni.2194http://www.nature.com/ni/journal/vaop/ncurrent/full/ni.2194.html24 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>* * *L’OMS pubblica la versione aggiornata dell’Atlante della salutementalehttp://www.salute.gov.it/imgs/C_17_newsAree_1734_listaFile_itemName_0_file.pdf* * *Messa a punto una tecnica per misurare il recupero <strong>di</strong> coscienzaL’esperienza cosciente può essere interamente generata all’interno del cervellocome accade, ad esempio, quando sogniamo e siamo completamente <strong>di</strong>sconnessidall’ambiente esterno. Tuttavia, la nostra valutazione del livello <strong>di</strong> coscienza <strong>di</strong>una persona si basa unicamente sulla capacità <strong>di</strong> quella persona <strong>di</strong> comunicarecon l’ambiente esterno. Questa <strong>di</strong>screpanza può assumere particolare importanzanel caso <strong>di</strong> quei pazienti che, dopo essere sopravvissuti a una grave lesione cerebrale,possono recuperare coscienza senza riprendere la capacità <strong>di</strong> comprendere,muoversi e comunicare. Una collaborazione tra il gruppo <strong>di</strong> Marcello Massiminidel Diparimento <strong>di</strong> Scienze Cliniche ‘’Luigi Sacco’’ dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milanoe il Coma Science Group <strong>di</strong> Steven Laureys dell’Université de Liege, in Belgio,ha messo a punto un lavoro pubblicato su “Brain” che mostra come, misurandola comunicazione tra le aree cerebrali, si possa <strong>di</strong>stinguere a livello in<strong>di</strong>viduale ipazienti in stato vegetativo (VS) e i pazienti che recuperano un livello minimo <strong>di</strong>coscienza (Mcs). Questa misura può essere ottenuta al letto del paziente e nonrichiede né l’integrità delle vie <strong>di</strong> senso e motorie né la capacità del soggetto <strong>di</strong>comprendere o eseguire <strong>dei</strong> coman<strong>di</strong>. I risultati del lavoro potrebbero avere delle


notevoli ricadute in campo clinico dato che la <strong>di</strong>stinzione tra pazienti VS e MCSpuò essere tanto <strong>di</strong>fficile da portare a un errore <strong>di</strong>agnostico che può raggiungereil 40% <strong>dei</strong> casi. Nello stu<strong>di</strong>o, i due gruppi <strong>di</strong> ricerca hanno impiegato una nuovatecnica basata sulla combinazione tra stimolazione magnetica transcranica (Tms)ed elettroencefalogramma (Eeg) in 17 pazienti gravemente cerebrolesi che hannomostrato un’evoluzione dal coma verso altri stati clinici. ‘’La Tms/Eeg – commentaMario Rosanova, primo autore dello stu<strong>di</strong>o – permette <strong>di</strong> misurare <strong>di</strong>rettamentee in maniera non invasiva la comunicazione interna al cervello, una con<strong>di</strong>zione cheper le neuroscienze teoriche è necessaria affinché la coscienza possa emergere.Infatti, stu<strong>di</strong> precedenti hanno <strong>di</strong>mostrato che l’approccio basato sulla Tms/Eegpermette <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere gli stati in cui la coscienza è presente (veglia attenta, sogno)e gli stati in cui la coscienza è ridotta o assente (sonno, anestesia)’’.Recovery of cortical effective connectivity and recovery of consciousness in vegetativepatients. Brain (<strong>2012</strong>) doi: 10.1093/brain/awr340http://brain.oxfordjournals.org/content/early/<strong>2012</strong>/01/06/brain.awr340.full?sid=8e6128dc-9272-4dd7-b8e3-036f01685339* * *Sanità. Agenzia farmaco: problemi per i bambini trattati constrattera - «Giù le Mani dai Bambini»: usato per curare l’iperattivismo,crea gravi problemiÈ <strong>di</strong> questi giorni la decisione dell’Agenzia italiana del farmaco <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care nuovi epiù stringenti parametri per l’utilizzo dell’Atomoxetina (nome commerciale Strattera),il farmaco della Eli Lilly utilizzato anche in Italia per la cura <strong>dei</strong> bambiniaffetti dalla cosiddetta Adhd, sindrome della <strong>di</strong>sattenzione e eccessiva vivacità. Inuna circolare dell’Agenzia, si riportano i dati <strong>di</strong> recenti stu<strong>di</strong> clinici che <strong>di</strong>mostranocome i piccoli pazienti trattati con questa molecola presentano aumenti “clinicamenteimportanti” (dal 6 a 12%) o “clinicamente rilevanti” (ulteriore 15-32%) <strong>di</strong>pressione sanguigna e <strong>di</strong> ritmo car<strong>di</strong>aco. Quasi la metà <strong>dei</strong> bambini riscontranovariazioni in questi parametri, tali da causare un rischio grave per la salute in presenza<strong>di</strong> pregresse patologie o anomalie del sistema circolatorio. A tal fine, l’Aifaimpone maggiore accuratezza nell’anamnesi prima della somministrazione delfarmaco, e la compilazione <strong>di</strong> una check list per valutare la presenza <strong>di</strong> problemicar<strong>di</strong>aci. La circolare, e relativi allegati è <strong>di</strong>sponibile su sito dell’Agenzia:http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/nota-informativa-importante-su-stratteraatomoxetinaLa notizia viene <strong>di</strong>ffusa dall’organizzazione ‘Giù le Mani dai Bambini’, il più rappresentativoComitato per la Farmacovigilanza Pe<strong>di</strong>atrica nel nostro paese. LucaPoma, giornalista e portavoce del Comitato, afferma: “È l’ennesima <strong>di</strong>mostrazionedel profilo <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> queste molecole psicoattive: tentando <strong>di</strong> normalizzare ilcomportamento <strong>di</strong> bambini ‘<strong>di</strong>fficili’, si apre la strada ad altre e ben più gravi problematiche.Lo Strattera è epato-tossico, espone al rischio <strong>di</strong> ideazioni suicidariein bambini e adolescenti, e scopriamo ora con anni <strong>di</strong> ritardo che – come il suo‘cugino’ Ritalin – può anche pregiu<strong>di</strong>care l’equilibrio car<strong>di</strong>aco. Questi prodotti nonBollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 25


NOTIZIEcurano nulla – conclude Poma – agiscono solo sui sintomi migliorando il comportamentodel bambino nelle sue interazioni con la scuola e con il mondo adulto, maa quale prezzo sul me<strong>di</strong>o-lungo periodo?”.* * *Secondo Programma Comunitario nel Settore della Salute (2008-2013)GAZZETTA UFFICIALE UNIONE EUROPEA - SERIE C n. 358 del 08-12-2011Decisione relativa all’adozione del programma <strong>di</strong> lavoro per il <strong>2012</strong> nel quadro delsecondo programma comunitario nel settore della salute (2008-2013)http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2011:358:0008:0048:IT:PDFPubblicate sul sito dell’EAHC le Calls for proposals <strong>2012</strong> del “Programma EuropeoSalute”Pubblicati sul sito della Agenzia esecutiva del Programma Salute - ExecutiveAgency for Health and Consumers (EAHC) i nuovi ban<strong>di</strong> <strong>2012</strong> relativi alla presentazione<strong>di</strong> progetti, operating grants, conferenze e joint actions.La scadenza per la presentazione delle proposte è il 9 marzo <strong>2012</strong>.http://ec.europa.eu/eahc/* * *Una prescrizione l’anno per 8 bimbi su 10, poche regole perevitare eccessi“Il consumo inappropriato ed eccessivo degli antibiotici porta allo sviluppo dell’antibioticoresistenza,ossia la capacità <strong>di</strong> un microrganismo <strong>di</strong> resistere all’azione<strong>di</strong> uno o più antibiotici. E le infezioni nosocomiali sono spesso causate da microrganismiresistenti a questi farmaci. Inoltre il fallimento del trattamento delleinfezioni è all’origine dell’aumento della morbilità, allungamento delle degenzeospedaliere e incremento della mortalità legata a queste malattie”. Ad affermarloè Giusi Ferraro, <strong>di</strong>rettrice della farmacia dell’azienda ospedaliera Pia Fondazione<strong>di</strong> culto e religione ‘Car<strong>di</strong>nale Panico’ <strong>di</strong> Tricase. Secondo i dati del rapportodell’Osservatorio nazionale sull’impego <strong>dei</strong> me<strong>di</strong>cinalo (Osmed) 2010, curatodall’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità (Iss), gli antibiotici sono tra i farmaci più usati dagliitaliani: 8 bambini su 10 ricevono nel corso dell’anno almeno una prescrizione<strong>di</strong> antibiotici. “Gli antibiotici – spiega l’esperta in una nota – servono a combatterele infezioni batteriche, come per esempio: tonsilliti, polmoniti e meningiti. Ma nonl’influenza e il raffreddore, causati da virus. In questi casi – sottolinea Ferraro – lasomministrazione <strong>di</strong> antibiotici è inutile, anzi può essere dannosa”. “Inoltre sonopoche e semplici le regole da seguire per evitare l’antibiotico-resistenza – precisal’esperta – ad esempio, ricorrere agli antibiotici solo quando necessario e <strong>di</strong>etroprescrizione me<strong>di</strong>ca. Mai autosomministrarli, non interrompere la terapia prima<strong>dei</strong> tempi e non assumere antibiotici per curare infezioni virali”. “L’Italia è ai primiposti in Europa per l’uso smodato degli antibiotici – sottolinea la Ferraro – troppo26 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


prescritti e spesso in maniera inappropriata. Il nostro è il paese europeo con il piùalto consumo <strong>di</strong> antibiotici e anche il più alto tasso <strong>di</strong> antibioticoresistenza. L’allarme– avverte – arriva dall’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa). Gli antibioticivengono usati per curare infezioni batteriche, ma anche virali. Come raffreddori einfluenze contro le quali sono del tutto inefficaci”. “Gli antibiotici sono un salvavita– afferma la specialista – però si assiste ad un loro uso improprio perché non èstato fatto capire a sufficienza alla popolazione cosa comporti l’uso inappropriato.Oggi quando si <strong>di</strong>agnostica un’influenza – suggerisce – subito si ricorre all’uso <strong>di</strong>una terapia antibatterica e la stessa cosa accade con un comune raffreddore ouna laringotracheite acuta. Insomma, si usano per curare anche infezioni viralicontro le quali non servono”. “L’antibiotico ha un’azione battericida o batteriostatica– spiega Ferraro – ovvero uccide <strong>di</strong>rettamente i batteri o li blocca nellacrescita. È poi il sistema immunitario a eliminarli definitivamente. Inoltre nonsono tutti uguali. Quelli ad ampio spettro – suggerisce – agiscono su molte specie<strong>di</strong> batteri, quin<strong>di</strong> su molte infezioni, quelli a spettro limitato esercitano un’azionepiù selettiva, mirata ad alcune infezioni. Gli antibiotici – spiega l’esperta – servonoa combattere le infezioni batteriche, come per esempio: tonsilliti, polmonitie meningiti. Ma non l’influenza e il raffreddore, causati da virus. In questi casila somministrazione <strong>di</strong> antibiotici è inutile, anzi può essere dannosa. Per capirel’origine <strong>di</strong> un’infezione è necessario rivolgersi al me<strong>di</strong>co che, solo dopo una visitae dopo aver opportunamente interpretato eventuali esami, sarà in grado <strong>di</strong>formulare una <strong>di</strong>agnosi”.* * *Vino rosso riduce rischio cancro seno - Buccia e semi uve rossecontengono fattori protettiviBere moderatamente vino rosso, per le donne, può abbassare il rischio <strong>di</strong> tumoredel seno. È il risultato <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o del Cedars-Sinai Me<strong>di</strong>cal Center, su 36 donne,pubblicato sul “Journal of Women’s Health”. I ricercatori hanno osservato chenelle bucce e nei semi dell’uva da cui si produce il vino rosso ci sono sostanze cheabbassano i livelli <strong>di</strong> estrogeni nell’organismo e alzano il livello <strong>di</strong> testosteronenelle donne in pre-menopausa. Con il vino bianco questo non accade.* * *Arriva test ‘low cost’ per genoma umano - Costerà 1000 dollari,potrebbe consentire terapie mirate a geniArriva il test del genoma low cost: una società americana <strong>di</strong> biotecnologie ha messoa punto una macchina in grado <strong>di</strong> leggere in meno <strong>di</strong> 24 ore i tre miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lettereche compongono il Dna <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo per ‘soli’ mille dollari. Il sequenziatoreIon Proton <strong>di</strong> Life Technologies, una società del Connecticut, ha le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>una stampante laser e un costo <strong>di</strong> 149 mila dollari accessibile per un grande ospedale:si preannuncia promettente per lo sviluppo <strong>di</strong> terapie personalizzate.Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 27


NOTIZIE* * *<strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na: ascolto musica riduce dolore - Maggiore è la concentrazione,minore è la sofferenzaL’ascolto <strong>di</strong> musica, specie se ci coinvolge molto, fa bene a corpo e psiche, tantoche le 7 note riducono il dolore soprattutto nelle persone più ansiose. È quantoafferma Richard Chapman della University of Utah su “The Journal of Pain”. Lostu<strong>di</strong>o ha coinvolto 143 in<strong>di</strong>vidui sottoponendoli a piccoli stimoli dolorosi mentreascoltavano varie melo<strong>di</strong>e. Risultato: migliore è la concentrazione sulla musica,minore è il dolore percepito in quanto si <strong>di</strong>stoglie l’attenzione dalla sofferenza.* * *Ema avvia una consultazione pubblica sulle linee guida degliantitumoraliL’Ema, Agenzia europea <strong>dei</strong> me<strong>di</strong>cinali, ha avviato una consultazione pubblica sullarevisione delle linee guida per la valutazione <strong>dei</strong> farmaci antitumorali. Lo scopodella guida è <strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioni su tutte le fasi <strong>di</strong> sviluppo clinico <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>cinaleper il trattamento <strong>di</strong> tumori maligni, compresi i prodotti che agiscono sullaresistenza ai farmaci o composti pensati per la protezione <strong>dei</strong> tessuti normali. Lelinee guida sottolineano l’importanza <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> esplorativi al fine <strong>di</strong> definire correttamentela popolazione target più appropriata e pone l’accento sul ruolo <strong>dei</strong> biomarcatori.Le in<strong>di</strong>cazioni comprenderanno anche malattie specifiche, tra cui nuoviorientamenti per il cancro del polmone, della prostata e per le neoplasie ematologiche.Il documento conterrà anche revisioni e arricchimenti nelle considerazionimetodologiche per l’uso delle <strong>di</strong>citure ‘sopravvivenza priva <strong>di</strong> progressione <strong>di</strong>malattia’ e ‘sopravvivenza priva <strong>di</strong> malattia’ nei trial clinici. Commenti sulle lineeguida potranno essere inviati all’Agenzia fino al 31 maggio <strong>2012</strong>.C a s a d i C u r aAi ColliOSPEDALE PRIVATO ACCREDITATOPER MALATTIE MENTALIDirettore Sanitario e Primario:Dott. Paolo Baroncini - Me<strong>di</strong>co ChirurgoSpecialista in Psichiatria e Psicologia Me<strong>di</strong>ca40136 BOLOGNAVIA SAN MAMOLO, 158 - TEL. 051 581073 - FAX 051 6448061Sito internet: www.aicolli.com - E-mail: casa<strong>di</strong>cura@aicolli.com28 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


MEDICI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ PROFESSIONALIAggiornato al 10 gennaioo <strong>2012</strong>Cognome - Nome In<strong>di</strong>rizzo Te lefonoAABD ALATIF Via Libia, 4 – <strong>Bologna</strong> 339/65.61.037ALVISI STEFANIA V.le Oriani, 50/2 – <strong>Bologna</strong> 051/39.95.25339/85.88.810AMBROSINO MANUELA Via Meucci, 4 – <strong>Bologna</strong> 329/20.76.722ANTONACCI NICOLA Via Friulia Venezia Giulia, 8 – <strong>Bologna</strong> 051/54.56.23348/53.17.427ARENA ROSARIO Via Zamenhof, 3 – <strong>Bologna</strong> 329/62.47.937BAGNATO FRANCESCA Via G.Papini, 26 – <strong>Bologna</strong> 349/56.38.510BARBALACE CLARA Via Libia, 62 – <strong>Bologna</strong> 320/81.70.881BERTONCELLI SARA Via Mondolfo, 9 – <strong>Bologna</strong> 051/45.26.17340/54.22.924BERTONCELLI MARCO Via Mondolfo, 9 – <strong>Bologna</strong> 339/22.98.893BIAZZO DANIELA Via Corticella, 192 – <strong>Bologna</strong> 349/56.64.115CARDIGLIANO MARIA ANGELA Via Capo <strong>di</strong> Lucca, 3 – <strong>Bologna</strong> 347/44.90.012CARETTO VALENTINA Via Masia, 213 – <strong>Bologna</strong> 328/72.67.342CAROBOLANTE RICCARDO Via Ferrarese, 167 – <strong>Bologna</strong> 333/33.32.340COCCOLINI ELENA Via P. Bonafede, 41 – <strong>Bologna</strong> 342/16.48.012D’ECCLESIA ANNA RITA Via Orlan<strong>di</strong>, 3 – S.Lazzaro <strong>di</strong> Savena 051/04.10.327348/95.00.814DEGLI ESPOSTI CLAUDIA Via B.Gigli, 14 – <strong>Bologna</strong> 051/58.73.902328/72.03.370DI FEDERICO CRISTINA Via Cial<strong>di</strong>ni, 17 – Ancona 338/33.52.467DI TULLIO PIERGIORGIO Via L.Visconti, 1/b – Ferrara 328/95.64.040ESPERTI VINCENZO Via Rubizzano, 1902/c – S.Pietro in Casale 327/53.40.055335/18.18.648GALANTE CLAUDIO Via Galliera, 66 – <strong>Bologna</strong> 392/20.74.441GIROTTI GAIA Via della Cà Bianca, 3/8 – <strong>Bologna</strong> 051/63.41.218349/66.17.114GORGA FRANCESCO Via Garibal<strong>di</strong>, 85/4 – Casalecchio <strong>di</strong> Reno 338/16.14.287GUALANO CHIARA Via C.Cattaneo, ½ - <strong>Bologna</strong> 349/87.13.430IMERI ALBIONA Via L.Fasoli, 11 – <strong>Bologna</strong> 340/05.04.485MASTROROBERTO MARIANNA Via dè Castagnoli, 5 – <strong>Bologna</strong> 051/199.86.157347/27.98.906328/01.93.878MENNA MARA Via Bentivogli, 4 – <strong>Bologna</strong> 349/77.63.286349/77.63.286MINELLI GIULIA Via Oberdan, 21 – <strong>Bologna</strong> 347/17.80.063MONALDI ALICE Via S.Donato, 80/3 – <strong>Bologna</strong> 0734/67.75.65333/38.63.322MONTORI MARIA Via Gobetti, 17 – <strong>Bologna</strong> 329/98.64.870NIKOLAKAKI MARIA Via Lino Gucci, 4 – <strong>Bologna</strong> 388/60.44.969051/56.06.67NIKOLLAU NIKOLETA Via Barozzi, 4 – <strong>Bologna</strong> 320/67.75.921PALAIA VINCENZO Via Massarenti, 43 – <strong>Bologna</strong> 340/66.86.310PAOLUCCI ELISA Via Massarenti, 50 – <strong>Bologna</strong> 338/45.13.908PERGOLESI ANNA CHIARA P.zza Trento Trieste, 3/3 – <strong>Bologna</strong> 051/39.11.49339/14.85.636Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 29


CONVEGNI NOTIZIE • CONGRESSIPORTUNATO ALESSANDRO Via del Cavaletto, 271 – La Spezia 328/42.13.573RICCIARDELLI ROSSANA Via Giuseppe Na<strong>di</strong>, 18 – <strong>Bologna</strong> 340/97.54.053RINALDINI DIEGO Via <strong>dei</strong> Noci, 1 – Pesaro 333/79.56.166ROSSI MARTINA Via A.Protti, 12 – <strong>Bologna</strong> 328/89.74.249SCARPINI GAIA Via Palestro, 23 – <strong>Bologna</strong> 051/64.49.130338/13.11.994SERENA TIZIANA Via S.Felice, 51 – <strong>Bologna</strong> 349/60.58.835SGRO’ FEDERICA Via Gaspare Na<strong>di</strong>, 6 – <strong>Bologna</strong> 338/74.87.968SPASARI EZIO Via P.Fabbri, 100 – <strong>Bologna</strong> 328/49.87.840TADDIA MARTINA Via Asia, 37 – Pieve <strong>di</strong> Cento 051/97.32.95349/87.78.818TESTA GABRIELLA Via Melloni, 13 – <strong>Bologna</strong> 328/45.77.138TRUNFIO VINCENZO Via Piella, 14 – <strong>Bologna</strong> 349/00.94.086XHYHERI BOREJDA Via Zampieri, 30 – <strong>Bologna</strong> 347/60.23.001* * *MEDICI SPECIALISTI DISPONIBILI PER ATTIVITÀCognome - Nome Specializzazione/Annotazioni TelefonoABOUK NOSRATOLLAH Corso <strong>di</strong> Formazione in <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Generale 339/42.60.185BERRA MARTA Ostetricia e Ginecoloogia 338/87.98.897BOSCHI SABINA Scienza dell’Alimentazione 341/43.28.278BRUN PAOLA Corso <strong>di</strong> Formazione in <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Generale 051/52.30.16340/85.50.870CANELLA PIEROOrtope<strong>di</strong>a e TraumatologiaFisioterapia 338/14.06.026CUPARDO MARCO Corso <strong>di</strong> Formazione in <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Generale 338/34.27.985DEGLI ESPOSTI CLAUDIA Oncologia 051/58.73.902328/72.03.370DE SANTIS GISELLE Odontoiatra 051/39.82.09347/33.47.194DI TULLIO PIERGIORGIO Oncologia Me<strong>di</strong>ca 328/95.64.040GABUSI ANDREA Odontoiatria e Protesi Dentaria 051/61.43.275347/17.48.430GASPARI VALERIA Dermatologia e Venerologia 051/25.44.89339/83.49.236FERRARI GOZZI Psichiatria 328/98.10.011LUCENTE PASQUALE Dermatologia e Venerologia 051/38.04.62MARASCO RITA Ra<strong>di</strong>o<strong>di</strong>agnostica 349/74.84.073MASCITTI PAOLA Anestesia e Rianimazione 329/81.79.190MATTEINI PAOLAIgiene e <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na PreventivaMe<strong>di</strong>co Competente per la <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na del Lavoro 339/48.19.676PERRONE LILIANA GIGLIOLA Corso <strong>di</strong> Formazione in <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na Generale 339/33.41.277PICCOLI LIDA Chirurgia Generale 347/59.17.472072/82.33.30PUGLIESE SILVIO Geriatria e Gerontologia 051/62.30.844393/52.42.452RUGHI MORENA Dermatologia e Venerologia 333/47.48.242VALLI VITTORIO Chirurgia Generale 337/59.10.2330 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>


CONVEGNI • CONGRESSIConferenza “Differenze <strong>di</strong> genere: alcuniaspetti per cominciare a riflettere<strong>Bologna</strong>, 11 febbraio <strong>2012</strong><strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> Provinciale Dei <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> Chirurghi eDegli Odontoiatri Di <strong>Bologna</strong>Sala Conferenze dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>Chirurghi e degli Odontoiatri <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> ViaG. Zaccherini Alvisi n.4 <strong>Bologna</strong>ProgrammaOre 9:30-9:45 - Introduzione e saluti: Dott.Giancarlo Pizza (Presidente dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong><strong>Me<strong>di</strong>ci</strong> Chirurghi e degli Odontoiatri dellaProvincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>)Ore 9:45-10 - Presentazione <strong>dei</strong> Relatori:Dott.ssa Francesca Catal<strong>di</strong> (Presidente CommissionePari Opportunità dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>dei</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong><strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>)Ore 10:00-12:15 - Ne parlano: Prof.ssa RaffaellaSimili, storica della scienza (Università<strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>) Le donne nella storia dellascienza con particolare attenzione alle donneme<strong>di</strong>co - Prof. FEDER.S.P.EV.Vittorio Gallese, fisiologo (Università<strong>di</strong> Parma) Pensionati I neuroni Sanitari a specchio, empatiae <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> genere - Prof. Andrea Cammelli,<strong>di</strong>rettore Sede <strong>Bologna</strong>: dell’Osservatorio 051/614.53.65 Statisticodell’ Università <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> La <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong><strong>Bologna</strong> e <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> genere.Ore 12:15-12:30 - DiscussioneLa certificazione <strong>di</strong> malattiaFEDER.S.P.EV.24 febbraio <strong>2012</strong>Pensionati Sanitari<strong>Bologna</strong> - Direzione Regionale INPSVia MilazzoSede4/2<strong>Bologna</strong>: 051/614.53.65Nell’ambito della professione me<strong>di</strong>ca esiste la necessità<strong>di</strong> certificare lo stato <strong>di</strong> salute del citta<strong>di</strong>no<strong>di</strong>etro ormai innumerevoli esigenze. Nell’ambitodella certificazione si mescolano <strong>di</strong>versi piani interpretativi,quello della prognosi intesa come restituitoad FEDER.S.P.EV.integrum più strettamente clinica, maanche la prognosi più <strong>di</strong> carattere me<strong>di</strong>co legalenecessaria siaPensionatiper fini lavorativiSanitariche assicurativi.Sono necessari Sede <strong>Bologna</strong>: pertanto modelli 051/614.53.65 organizzativi piùcomplessi, rispetto al passato, in cui tener contodella collaborazione, integrazione e complementarietàpromuovendo una nuova cultura sanitaria.In questo contesto è compreso il tema della “ certificazione<strong>di</strong> malattia ” e della “prognosi”. Il temariguarda in generale tutta la professione me<strong>di</strong>ca enecessità <strong>di</strong> definire “un’area <strong>di</strong> consulenza” coor<strong>di</strong>natae capace <strong>di</strong> creare percorsi <strong>di</strong> sintesi nell’interesse<strong>dei</strong> bisogni <strong>dei</strong> citta<strong>di</strong>ni e quin<strong>di</strong> tutelarei <strong>di</strong>ritti e i doveri <strong>dei</strong> vari soggetti interessati. Neisistemi sanitari avanzati esiste poi il problema <strong>dei</strong>frequent users (utilizzatori abituali) che hanno unimpatto economico assistenziale notevole e la necessità<strong>di</strong> ricercare possibili risposte sia in termini<strong>di</strong> definizione <strong>di</strong>agnostica che <strong>di</strong> soluzioni terapeutiche.L’obiettivo del convegno è definire i contornidelle problematiche legate alla certificazione<strong>di</strong> malattia informatizzata e mettere a confronto iprofessionisti interessati cercando <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduareipotesi percorribili <strong>di</strong> soluzione <strong>dei</strong> problemi daportare all’attenzione <strong>di</strong> coloro che ne sono coinvolticome operatori.ProgrammaOre 08:30 - Registrazione PartecipantiOre 09:00 - Apertura <strong>dei</strong> lavori. Saluti:Ore 9:20 - I Sessione - Requisiti minimi dellacertificazione <strong>di</strong> malattia - Certificazione <strong>di</strong> malattiail tema <strong>dei</strong> frequent users - Il Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong>famiglia e il certificato. Definizione <strong>di</strong> curante.Ore 12:00 - DiscussioneOre 13:00 - Pausa PranzoOre 14:00 - Ripresa lavoriAssistenza primaria ed INPS - Il data mining -Le Giustificazione sanitarie degli assenti al controllo- Possibili ipotesi <strong>di</strong> comunicazione integrazione.Presentazione <strong>di</strong> un caso.Ore 17:00 - DiscussioneOre 18:30 - POST TESTAnche nella buona sortePiù valore alla tua pensioneSegreteriafimmg - Via Todaro n° 8 - <strong>Bologna</strong>Tel. 051/247337 - Fax 051/247338fimmgbo@libero.itLa partecipazione al corso è gratuita - Sonoprevisti cre<strong>di</strong>ti ECM - Le schede <strong>di</strong> partecipazionedevono essere inviate, via email o faxalla segreteria fimmg sopra in<strong>di</strong>cata.Recupera consolidate Amicizie1°2°3°FEDER.S.P.EV.Pensionati SanitariSede <strong>Bologna</strong>: 051/614.53.65Contatti sociali più articolati4°Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong> • 31


PICCOLI ANNUNCIVendesi riunito Anthos “Ergo” e strumentarioodontoiatrico in buono stato. Per cessata attività.Prezzo da concordare. Per info Tel.333.9608114.Stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co in <strong>Bologna</strong> centro, cercaDermatologo e Chirurgo Plastico con clientelapropria per con<strong>di</strong>visione ambulatorio con servizi<strong>di</strong> segreteria ed utilizzo apparecchi laser.Per info Tel. 051.246824.Stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co in via Mazzini, ampia possibilità<strong>di</strong> parcheggio, affittasi a specialisti anche permezze giornate. Per info Tel. 338.6530929.Vendo attrezzatura completa ambulatorio <strong>di</strong>ginecologia e ostetricia in ottime con<strong>di</strong>zioni:colposcopio Zeiss OPM 99 con fibra otticanuova, rilevatore doppler BCP, lettino ginecologico,carrello acciaio a due ripiani, tutto comenuovo. Per info Tel. 051.581700.Vendesi prestigiosa villa su 3 piani via Gan<strong>di</strong>no- <strong>Bologna</strong>, con depandance e ampio giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong>proprietà. Da ristrutturare. Trattative riservate.Per info Tel. 334.9564464.Poliambulatorio autorizzato, non accre <strong>di</strong>tato(C.D.O. s.r.l. via Ortolani 34/F <strong>Bologna</strong>) pianoterra, a norma, accesso han<strong>di</strong>cap, con fermataautobus antistante rende <strong>di</strong>sponibili ambulatoria me<strong>di</strong>ci specialisti. Il Poliambulatorio èdotato <strong>di</strong> recentissimo ecografo Aloka Prosoundalfa 7 4 sonde. Per informazioni tel.051/547396. Ve<strong>di</strong> sito www.cdosrl.it. Cercasiecografisti.Poliambulatorio Bonazzi, sito in Cento (FE), viaIV Novembre 11, autorizzato e certificato ISO9001, con servizio <strong>di</strong> segreteria, accesso han<strong>di</strong>cape fermata autobus antistante rende <strong>di</strong>sponibiliambulatori a me<strong>di</strong>ci specialisti. Per informazioniTel. 051/902236.Cedesi Centro <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ologia e <strong>di</strong>agnostica perimmagini (ra<strong>di</strong>ologia, ecografia, RM articolare)fondato nel 1980 in Fano (Pesaro-Urbino), istituzionalmenteaccre<strong>di</strong>tato con il S.S.N.Trattative private. Con<strong>di</strong>zioni interessanti.Si affitta stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co in pieno centro storico(Via Rizzoli). Possibili varie modalità <strong>di</strong> utilizzodello stesso. Prezzo interessante. Per informazioni051.226293.Affittasi via Zaccherini Alvisi (palazzo <strong>Or<strong>di</strong>ne</strong><strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>) appartamento 4° piano con ascensorein stabile signorile con portiere. Ben arredato.Ingresso, soggiorno con balcone, aria con<strong>di</strong>zionata,cucina, ampia camera, bagno, cantina.Per info tel. 333/1603183.All’interno <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> psicoterapia, sitonel centro storico <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, si affitta unastanza a me<strong>di</strong>co internista e/o nutrizionista, aduso esclusivo o per singole giornate. Telefono051/239336.Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> psicoterapia a <strong>Bologna</strong> centro storico,mette a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> uno psicoterapeutaun’ampia e luminosa stanza con possibilità <strong>di</strong>utilizzo <strong>di</strong> una sala per gruppi o riunioni. L’importorichiesto per l’utilizzo della stanza ad usoesclusivo è <strong>di</strong> 600,00 euro, spese comprese. Èvalutabile l’utilizzo della stanza anche solo peruna o più giornate alla settimana. Per informazionirivolgersi al n. 051/239336 lasciando unmessaggio in segreteria.Norme e<strong>di</strong>torialiL’e<strong>di</strong>toriale e il dossier saranno pubblicati su richiesta dell’e<strong>di</strong>tore.Articoli: formato word, times new roman 12, spazio singolo, giustificato, sono gra<strong>di</strong>ti gli articolia carattere sanitario e a rilevanza locale. Gli articoli a carattere scientifico sarannoinviati a referee nazionali scelti dalla redazione. Ogni articolo non dovrà superare <strong>di</strong> normale 16.000 battute e contenere massimo 3 immagini in bianco e nero.Notizie: testo dattiloscritto <strong>di</strong> massimo 4.000 battuteCongressi/convegni/seminari (da inviare almeno due mesi prima del loro svolgimento)Sono gra<strong>di</strong>ti prevalentemente quelli a carattere locali.Esempio: titolo, obiettivo (max 250 battute), sede e data del convegno, informazioni (nominativi,telefoni, e-mail)Annunci: testo <strong>di</strong> massimo 500 battuteCONCESSIONARIO PER LA PUBBLICITÀ: RENOGRAFICA SRL13 via Seragnoli - 40138 <strong>Bologna</strong> - telefono 051 6026111 - fax 051 602615032 • Bollettino Notiziario - n° 2 febbraio <strong>2012</strong>

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