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La difesa dell'albicocco dalla maculatura rossa

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MALATTIE DELLE PIANTEDRUPACEE<strong>La</strong> <strong>difesa</strong> dell’albicocco<strong>dalla</strong> <strong>maculatura</strong> <strong>rossa</strong>Questo patogeno fungino ha provocato ingenti danni fraFaenza e Imola. Dalla sperimentazione eccola strategia di intervento frutto di un lavoro quadriennale.ROSSANA ROSSIServizio FitosanitarioRegionale,BolognaFABIO FRANCESCHELLIAstra Innovazionee Sviluppo,Faenza (RA)I sintomi della<strong>maculatura</strong> <strong>rossa</strong>sui frutti diun albicocco .Foto Servizio Fitosanitario Regionale108MARZO2007Nel 2001 sono stati segnalati gravi dannisull’albicocco nelle aree collinari delFaentino e dell’ Imolese causati dall’ascomiceteApiognomonia erythrostoma.Si tratta di un patogeno fungino già conosciutosul ciliegio come agente della “<strong>maculatura</strong> <strong>rossa</strong>delle foglie”. <strong>La</strong> comparsa sull’albicocco è statauna novità per i nostri ambienti, al contrariodi altri Paesi come la Francia, la Slovacchia e iPaesi dell’Est Europa, dove la malattia era giàconosciuta sul ciliegio e sull’albicocco .Alla luce delle segnalazioni pervenute, il Serviziofitosanitario della Regione Emilia-Romagnaha avviato, nell’ambito della sperimentazione asupporto dei disciplinari di produzione integrata,in collaborazione con il Crpv e il supportotecnico di Astra-Innovazione e Sviluppo, unaserie di indagini di campo allo scopo di: individuare il periodo di maggior rischio, considerandoche la gravità delle infezioni è strettamentecorrelata alla recettività dell’ospite eall’andamento climatico; saggiare l’efficacia di alcuni fungicidi il cuiimpiego è autorizzato sulla coltura contro altreavversità; definire una strategia di intervento in basealle acquisizioni sulla biologia dell’Apiognomoniaerytrostoma.LE INDICAZIONI OPERATIVE<strong>La</strong> sperimentazione, realizzata dal 2002 al 2006,ha fornito alcune indicazioni operative utili arazionalizzare la lotta contro questo patogeno.I risultati ottenuti hanno evidenziato e confermatoche: il rischio di infezioni inizia nel periodo postfiorale, in corrispondenza della fase di allungamentodei germogli e delle prime fasi di accrescimentodel frutto, momento in cui i periteci(forma di conservazione invernale) di Apiognomoniaerytrostoma, presenti nelle foglie a terra,sono pronti, in corrispondenza di piogge, a liberarele ascospore (forma con cui avviene la dispersionenell’ambiente) e avviare il processo infettivosugli organi suscettibili della pianta.Il pericolo di infezioni prosegue per circa unmese (indicativamente da metà aprile alla primadecade di maggio). È importante sottolineareche si è osservata la formazione di picnidi (fruttificazioniestive), ma questi non hanno mai datoorigine ad ulteriori infezioni; i fungicidi triazoli sono risultati in grado dicontrollare efficacemente le infezioni. Nelle provesperimentali è stato impiegato il fenbuconazoloin quanto utilizzabile sull’albicocco per la

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