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Licopene, fotoprotezione e cura della pelle - Salute per tutti

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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1 DCB MilanoAnno 13, n. 2/2010


Direttore ResponsabileDirettore GeneraleDirettore MarketingPietro CazzolaArmando MazzùAntonio Di MaioRedazione e AmministrazioneScripta Manent s.n.c.Via Bassini, 41 - 20133 MilanoTel. 0270608091 - 0270608060Fax 0270606917E-mail: scriman@tin.itConsulenza AmministrativaCristina BrambillaProgetto GraficoConsulenza GraficaImpaginazioneMICS - MilanoPiero MerliniStefania CacciagliaRegistrazioneTribunale di Milano n. 383del 28/05/1998Iscrizione al Registro Nazionale<strong>della</strong> Stampa n.10.000StampaArti Grafiche Bazzi SpA - MilanoÈ vietata la riproduzione totale o parziale, con qual -siasi mezzo, di articoli, illustrazioni e fotografie pub -blicati su Scripta MEDICA senza autorizzazione scrit -ta dell’Editore.L’Editore non risponde dell’opinione espressa dagliAutori degli articoli.Edizioni Scripta Manent pubblicainoltre:ARCHIVIO ITALIANODI UROLOGIA E ANDROLOGIARIVISTA ITALIANA DI MEDICINADELL’ADOLESCENZAJOURNAL OF PLASTIC DERMATOLOGYJOURNAL OF ECOLOGIC DERMATOLOGYUPDATE IN PLASTIC SURGERYHUMAN TRICHOLOGYINFORMED, CADUCEUM, IATROSDiffusione gratuita. Ai sensi <strong>della</strong> legge 675/96 è possibile, in qualsiasimomento, opporsi all’invio <strong>della</strong> rivista comunicando <strong>per</strong> iscritto la propriadecisione a: Edizioni Scripta Manent s.n.c. - Via Bassini, 41 - 20133 MilanoVolume 13, n. 2, 2010INDICEpag. 35 EditorialeMaria Concetta Pucci Romanopag. 37 Il ruolo <strong>della</strong> <strong>fotoprotezione</strong>nel paziente con esiti di acneGiuseppe Monfrecola, Serena La BellaFabio Rinaldipag. 45 I capelli al solepag. 51 <strong>Licopene</strong>, <strong>fotoprotezione</strong> e <strong>cura</strong> <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>:i vantaggi <strong>della</strong> qualità biologicaLeonardo Rescio, Antonio Di Maio, Pietro Cazzolapag. 63 Proprietà antiossidanti e fotoimmunoprotettivedi un estratto standardizzato di Polypodium LeucotomosPiergiacomo Calzavara Pintondopo esposizione a raggi UVB di un’emulsione cutaneacontenente olio di borragine (Obasol®)Marcello Innocenti, Stefano Ramonipag. 67 Effetto lenitivo e stimolante la pigmentazionepag. 71 Prevenzione primaria del melanoma: sole e bambiniGian Marco TomassiniNerella Petrini, Agostino Crupipag. 75 I giovani e i danni del solepag. 79 Cutaneous reaction prevention with the useof “Neoviderm skin emulsion” in head and neckexternal beam radiotherapy (EBRT)and <strong>per</strong>io<strong>per</strong>ative-brachytherapy (BRT) for breast cancerA. Cecconi, A. Guido, S. Cammelli, F. Bunkheila, M. Micucci,A. Pepe, E. Barbieri, L. Busutti


Volume 13, n. 2, 201037Il ruolo <strong>della</strong> <strong>fotoprotezione</strong>nel paziente con esiti di acneGiuseppe Monfrecola1, Serena La Bella2IntroduzioneLa valutazione degli effetti del solesulla cute acneica e, in particolar modo, sullacute post-acneica è condizionata da diversevariabili, alcune da mettere in relazione allecaratteristiche del paziente (fototipo, tipologiadell’acne, eventuali trattamenti pregressied in atto, esiti cicatriziali), altre relative allavariabilità dello spettro solare.Il sole emette radiazioni elettromagnetiche(REM) di diversa lunghezza d’onda (g), chevanno da quelle ionizzanti (raggi l e raggi X)fino alle onde radio. Alcune radiazioni solarinon compatibili con gli organismi viventi vengonobloccate dal campo magnetico terrestre edall’atmosfera gassosa del nostro pianeta. Lacute umana viene, <strong>per</strong>tanto, raggiunta solo daREM non-ionizzanti di l su<strong>per</strong>iore ai 290 nm,comprendenti gli ultravioletti (UV = 290-400nm), il visibile (VIS = 400-700 nm) e gli infrarossi(IR > 760 nm). Per convenzione gli UVvengono ulteriormente divisi in corti o UVB(290-320 nm) e lunghi o UVA (320-400 nm)(Figura 1).È importante sottolineare che l’energia fotonicae la capacità di penetrazione a livello cutaneodipendono dalla lunghezza d’onda deisingoli fotoni. In particolare, l’energia fotonicadecresce dall’UVB verso lunghezze d’ondamaggiori, tuttavia queste ultime hanno unacapacità di penetrare più profondamentenella cute rispetto a quelle di lunghezza d’ondaminore. In sintesi, l’UVB penetra fino alloFigura 1.Spettro solare sulla su<strong>per</strong>ficie terrestre.Raggi-XUltravioletto Luce visibile InfrarossiVuoto-UVUV-CUV-BUV-A100 200 280 315 400 780Lunghezza d’onda (nm)Emissione UV-C a 254 nmCurva dell’effetto1 Sez. di Dermatologia clinica, allergologica e venereologica2 Dipartimento di Patologia sistematica – Università di Napoli Federico II


Volume 13, n. 2, 201038strato basale dell’epidermide, l’UVA giungefino al derma papillare e interagisce anchecon elementi del sangue circolante, il VIS sispinge fino all’ipoderma, l’IR viene bloccatodal grasso sottocutaneo (isolante termico) edall’acqua (Figura 2).Figura 2.Penetrazione delle radiazioni nella cute.Raggi UVARaggi UVBSole e acneEpidermide (Epidermis)Derma (Corium)Ipoderma (Subcutis)Molti medici e la maggior parte deipazienti ritengono che l’esposizione solareapporti benefici alle lesioni acneiche1,2. Ineffetti, la pigmentazione melanica indottadagli UV solari genera un “camouflage” naturaleche riduce la visibilità delle manifestazioniacneiche e dei residui cicatriziali; inoltre,le favorevoli condizioni climaticoambientalideterminano un leggero effetto“peeling” e diminuzione <strong>della</strong> seborrea; infine,l’effetto immunomodulante-antiinfiammatorioa basse dosi di UV può provocareuna riduzione delle lesioni papulo-pustolosein alcuni individui3. Tuttavia, diversi studihanno ridimensionato la diffusa opinionesugli effetti terapeutici degli UV solari nellapatologia acneica 4,5 . Infatti, il peggioramentoestivo, sottolineato dai dati epidemiologici,può trovare spiegazione in alcune considerazioni:effetto comedogenico indotto siada UVB che da UVA 6 ; sospensione estiva<strong>della</strong> terapia <strong>per</strong>ché fotosensibilizzante; im -piego di emulsioni idratanti o prodotti solarieccessivamente sostantive che possono cre -a re un effetto occlusivo 7 ; eventuale tasso diumidità che comporta rigonfiamento del corneoa livello ostio-infundibolare con conseguenteeffetto comedogenico e facile colonizzazionebatterica.Nel rapporto acne-sole è opportuno effettuareuna distinzione tra pazienti acneici e postacneici.La <strong>fotoprotezione</strong> solare si rendenecessaria durante svariati trattamenti effettuatidal paziente acneico. In particolare, l’applicazionedi alcuni prodotti topici come i retinoidi(tretinoina/isotretinoina) o il benzoil<strong>per</strong>ossidorappresenta una controindicazioneall’esposizione diretta al sole a causa del poterecheratolitico di tali sostanze 8,9 . La somministrazioneorale di antibiotici, quali le tetracicline,può provocare reazioni fototossichedose-dipendente 10 . Il peeling chimico rappresentaun trattamento cardine <strong>della</strong> terapiaanti-acne soprattutto nella fase tardiva quandosono presenti esiti discromico-cicatriziali,<strong>per</strong>ciò è opportuno vietare l’esposizione alsole fino alla risoluzione dei processi irritativie desquamanti al fine di evitare i<strong>per</strong>pigmentazionisecondarie 11-13 . L’utilizzo <strong>della</strong> luce blu a405-415 nm, <strong>della</strong> luce rossa a 630 nm, o l’associazionedelle due, rappresenta una modalitàdi trattamento dell’acne intermedia-grave,grazie al potere anti-infiammatorio esercitatoattraverso una riduzione <strong>della</strong> sintesi di ci -tochine flogogene ed all’effetto fotodinamicodiretto sulle coproporfirine sintetizzate daPropionibacterium acnes. Tuttavia, gli effetticollaterali sono abbastanza importanti (eri -tema, edema, dermatite esfoliativa, pigmentazioni)da richiedere una <strong>fotoprotezione</strong> ele -vata 14 .La presenza di cicatrici, esiti di pregresselesioni infiammatorie acneiche, non solocostituisce un grave problema di natura esteticama anche di tipo psico-sociale, in quantocausa di complessi e insicurezze cheminano una buona qualità di vita del pazientepost-acneico. Per tale motivo vengono utilizzatemetodiche diverse finalizzate allariduzione dei segni dell’acne: peeling chimici,trattamenti laser, dermoabrasione. La<strong>fotoprotezione</strong> gioca un ruolo di primariaimportanza nel management del pazientepost-acneico in quanto la cute trattata èestremamente delicata e sensibile ai raggi


Volume 13, n. 2, 201039solari. Il razionale del trattamento fotoprotettivoin seguito a cicli di esfoliazione chimicaa base di sostanze cheratolitiche, comel’acido glicolico o altri alfa-idrossiacidi, stanel prevenire la comparsa di discromiesecondarie molto frequenti specialmente neisoggetti con fototipo elevato (IV-VI). La dermoabrasioneè un intervento chirurgico il cuiscopo è addolcire le irregolarità <strong>della</strong> texturecutanea livellandone la su<strong>per</strong>ficie mediantel’utilizzo di spazzole d’acciaio o frese cherimuovono gli strati più su<strong>per</strong>ficiali dell’epidermide.A fine trattamento è necessaria unaelevata e prolungata <strong>fotoprotezione</strong> in quantola <strong>per</strong>dita del mantello su<strong>per</strong>ficiale cutaneorende più facile la penetrazione delleradiazioni ultraviolette con aumentato ri -schio di i<strong>per</strong>/ipopigmentazioni diffuse.Infine, l’eliminazione o attenuazione dellecicatrici da acne può essere ottenuta attraversotrattamenti laser che stimolano la sintesidel collagene favorendo il rimo<strong>della</strong>mento<strong>della</strong> cute. Il laser Er:YAG, che emette unaradiazione di lunghezza d’onda pari a 2940nm con un elevato coefficiente di assorbimentonell’acqua, genera l’ablazione dei tessuticon distruzione degli strati più su<strong>per</strong>ficialidell’epidermide; mentre il laser CO 2, conemissione nell’infrarosso, è in grado di interagireanche a livello dermico, stimolandonuova sintesi di collagene. Tali laser possonofavorire la comparsa di esiti discromici legatiall’azione esercitata sui melanociti. Per taleragione nei mesi successivi ai trattamenticon laser di tipo ablativo, anche utilizzati abasso potenziale, è opportuno che il pazientesegua un attento programma di <strong>fotoprotezione</strong>.È ben noto che il processo di cicatrizzazionecomprende diverse fasi (infiammazione, proliferazionecellulare, maturazione) facilmenteinfluenzabili da diversi fattori endogeni edesogeni. Pertanto, le radiazioni UV possonointervenire su tale processo sia a monte, causandoun aumento dell’infiammazione cutaneaattraverso la comparsa di eritema davasodilatazione e successivamente i<strong>per</strong>pigmentazione<strong>per</strong> stimolazione melanocitaria,che alla fine, regolando il metabolismo delcollagene di tipo I che rappresenta il principalecostituente <strong>della</strong> matrice extracellularenel tessuto cicatriziale maturo 15,16 . Diversistudi hanno dimostrato che l’esposizionesolare da un lato ha un effetto negativo sullasintesi di collagene, mentre da un altro esercitaun effetto stimolante sulla via di degradazionedelle proteine, modificando così lecaratteristiche istologiche del tessuto cicatriziale17,18 . In uno studio su animale da es<strong>per</strong>imento19 , le cicatrici indotte da trattamentolaser venivano esposte a dosi crescenti diradiazioni UV al fine di valutare le eventualimodificazioni esercitate dall’esposizionesolare. I risultati hanno evidenziato un rallentamento<strong>della</strong> cicatrizzazione ed un’alterazionedell’aspetto delle cicatrici che apparivanopiù pigmentate ed ispessite. A confermadel fatto che le radiazioni UV sembranoinfluenzare in maniera negativa il processofisiologico di cicatrizzazione, un ulteriorestudio ha dimostrato un aumento del tempodi riparazione di cicatrici sottoposte ad irradiazionerispetto a quelle non irradiate 20 . Ilprimo studio umano finalizzato ad esaminaregli effetti dell’esposizione solare sullecicatrici cutanee è stato condotto recentemente21 : gli Autori hanno osservato un peggioramentoclinico delle cicatrici irradiate(i<strong>per</strong>pigmentazione, i<strong>per</strong>emia, maggioreispessimento), confermato anche dai risultatiprovenienti da misurazioni <strong>della</strong> riflettanzacutanea. Le indagini biochimiche eseguite suprecursori del collagene (idrossiprolina,idrossilisina e PINP -peptide N-terminale delcollagene tipo I) hanno evidenziato una diminuzionedi alcuni di essi solamente dopoirraggiamento a dimostrazione dell’effettonegativo sulla sintesi del collagene da partedelle radiazioni UV. In conclusione, l’esposizioneal sole influenza in maniera negativa ilnaturale processo di cicatrizzazione modulandoil metabolismo del collagene di tipo I,costituente essenziale del tessuto cicatriziale.Inoltre, è in grado di provocare un effettoimmediato proinfiammatorio che si estrinsecaattraverso la comparsa di i<strong>per</strong>emia edi<strong>per</strong>pigmentazione in sede cicatriziale.Sulla base di tali considerazioni risulta chiaroche la <strong>fotoprotezione</strong> <strong>della</strong> cute rappresentauno strumento importante non solonel management del paziente acneico, masoprattutto nel paziente post-acneico o intrattamento <strong>per</strong> esiti cicatriziali. Il filtro solareideale in tali condizioni deve essere ingrado di proteggere in maniera bilanciata sianei confronti dell’UVB che dell’UVA ed a protezione“alta” o “molto alta” secondo la classificazioneCOLIPA. Tuttavia, una particolareattenzione va riservata al veicolo <strong>della</strong>sostanza filtrante, in quanto esso dovrebbe


Volume 13, n. 2, 201040essere assolutamente non comedogenico, dibassa sostantività e formulato come una leggeraemulsione. Le applicazioni dovrebberoessere fatte in maniera ripetuta durante leore del giorno ed in rapporto alle condizioniclimatiche.Bibliografia1. Harrison S, Hutton L, Nowak M. An investigationof professional advice advocating therapeuticsun exposure. Aust NZ J Pub Health 2002; 26:108.2. Gfesser M, Worret WI. Seasonal variations in theseverity of acne vulgaris. Int J Dermatol 1996;35:116.3. Roberts JE. Light and immunomodulation. AnnNY Acad Sciences 2000; 917:435.4. Hjorth N, Sjolin KE, Sylvest B, thomsen K. Acneaestivalis-Mallorca acne. Acta Derm Venereol1972; 52:61.5. Jones C, Bleehen SS. Acne induced by PUVAtreatment. Br Med J 1977; 2:866.6. Millis OH, Porte M, Klingman AM: Enhancementof comedogenic substances by ultraviolet radiation.Br J Dermatol 1978; 98:145.7. Mills OH Jr, Klingman AM. Comedogenicity ofsunscreens. Ex<strong>per</strong>imental observations in rabbits.Arch Dermatol 1982; 118:417.8. Ferguson J, Johnson BE. Photosensitivity due toretinoids: clinical and laboratory studies. Br JDermatol 1986; 115:275.9. Amblard P, Beani JC, Reymond JL, Guillot B,Gautron R. Phototoxic capacity of 10 <strong>per</strong>cent benzoyl<strong>per</strong>oxide. Ann Dermatol Venereol 1981;108(4):389.10. Smith EL, al Raddadi A, al Ghamdi F, Kutbi S.Tetracycline phototoxicity. Br J Dermatol 1995;132(2):316.11. Monheit GD. Chemical peels. Skin Therapy Lett2004; 9:6.12. Al-Waiz MM, Al-Sharqi AI. Medium-depth chemicalpeels in the treatment of acne scars in dark-skinnedindividuals. Dermatol Surg 2002; 28(5):383.13. Otley CC, Roenigk RK. Medium-depth chemicalpeeling. Semin Cutan Med Surg 1996; 15(3):145.14. Haedersdal M, Togsverd-Bo K, Wulf HC.Evidence-based review of lasers, light sources andphotodynamic therapy in the treatment of acnevulgaris. J Eur Acad Dermatol Venereol 2008;22(3):267.15. Soter NA. Acute effects of ultraviolet radiationon the skin. Semin Dermatol 1990; 9:11.16. Witte MB, Barbul A. General principles ofwound healing. Surg Clin North Am 1997; 77:509.17. Fagot D, Asselineau D, Bernerd F. Matrix metalloproteinase-1production observed after solarsimulatedradiation exposure is assumed by dermalfibroblast but involves a paracrine activationthrough epidermal keratinocytes. PhotochemPhotobiol 2004; 79:499.18. Quan T, He T, Kang S, Voorhees JJ, Fisher GJ.Solar ultraviolet irradiation reduces collagen inphotoaged human skin by blocking transforminggrowth factor-beta type II receptor/Smad signaling.Am J Pathol 2004; 165:741.19. Haedersdal M, Bech-Thomsen N, Poulsen T, WulfHC. Ultraviolet exposure influences laser-inducedwounds, scars, and hy<strong>per</strong>pigmentation: a murinestudy. Plast Reconstr Surg 1998; 101(5):1315.20. Davidson SF, Brantley SK, Johnson SG, Hsu HS,Das SK. The effects of ultraviolet irradiation onwound contraction in the hairless guinea pig. Br JPlast Surg 1992; 45(7):508.21. Due E, Rossen K, Sorensen LT, Kliem A,Karlsmark T, Haedersdal M. Effect of UV irradiationon cutaneous cicatrices: a randomized, controlledtrial with clinical, skin reflectance, histological,immunohistochemical and biochemical evaluations.Acta Derm Venereol 2007; 87(1):27.Tratto da Bettoli V, Borghi A, Mantovani L, Virgili A.Cicatrici postacneiche. Clinica e Terapia, Ed.Scripta Manent 2009; p. 169.


Volume 13, n. 2, 201045I capelli al soleFabio RinaldiIntroduzioneL’inverno, l’umido e soprattutto l’inquinamentorovinano il fusto dei capelli, danneggianole cellule <strong>della</strong> cuticola esterna e provocanoirritazione al cuoio capelluto.Risale al 1995 la prima segnalazione (Rinaldi F.,Sorbellini E., American Academy of Derma -tology, Washington) sulla caduta imponente dicapelli in conseguenza all’esposizione solare.Figura 1.I raggi ultravioletti danneggiano in modo importante il fusto e il bulbo dei capelli.è molto importante proteggere i capelli dai danni del sole, del caldo.Così come <strong>per</strong> evitare i rischi degli UV alla <strong>pelle</strong>, anche i capelli devono essere protetti dal sole e preparatiprima di affrontare l’estate sia in città che in vacanza.Nel decalogo specifico sono riportate tutte le regole necessarie.Dermatologo, MilanoLe più recenti acquisizioni di molti ricercatoriconfermano che i raggi ultravioletti determinanoun precoce passaggio del bulbo a uno statodi morte (la cosiddetta fase telogen), innescandocosì la caduta dei capelli. Il meccanismo è lostesso del danno che si verifica a livello cutaneo(processo di invecchiamento, aumento delrischio di tumori <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>) e può avvenireindipendentemente dalla massa e dalla lunghezzadei capelli, considerando che la testa èesposta al sole durante tutto il <strong>per</strong>iodo primaverile-estivoe non solo durante le vacanze.Il rischio di tumore alla <strong>pelle</strong> del cuoio capellutoin chi non ha molti capelli, poi, è decisamentealto <strong>per</strong> la continua e involontariaesposizione <strong>della</strong> testa al sole.Ancora più evidente è il danno provocato dairaggi ultravioletti al fusto dei capelli. La suavalutazione diventa utile sia in termini di trattamentocosmetico del danno, sia <strong>per</strong> la prevenzione(filtri, maschere, eccetera) al fine ditrattare in modo adeguato i capelli ed evitareulteriori eventuali stress (Figura 1).


Volume 13, n. 2, 2010465) rendere il fusto dei capelli più resistenteai trattamenti cosmetici (tinta, <strong>per</strong>manente,eccetera) e li rende più belli, luminosi epettinabili. Aumenta il volume del fustodei capelli, così sembrano più vaporosi eresistenti.Dieci domandee risposte che non possiamoignorareFigura 2.Per proteggere al meglio i capelli è consigliabileusare maschere che ricostruiscano e protegganoil fusto. Le maschere ricostruttive formano unaspecie di guaina esterna al fusto, che aumenta ildiametro e protegge tutta la struttura. Si possonoapplicare maschere a casa, o fare trattamenti professionalicon maschere che vengono “fissate” alfusto con una luce specifica (LED).Prima dell’estate il fusto dei capelli è più fragile,più opaco, spesso risulta secco, si spezzafacilmente. Non è certo la condizioneideale <strong>per</strong> affrontare un altro fattore di stressmolto <strong>per</strong>icoloso <strong>per</strong> i capelli e il cuoio capelluto:i raggi del sole e il caldo.Come ristrutturare il fustodei capelli <strong>per</strong> averli piùprotetti e più belliIl fusto dei capelli è costituito da unastruttura molto complessa di aminoacidi eproteine. IL TRATTAMENTO RICOSTRUTTIVODELLE PROTEINE DEL FUSTO serve a:1) aumentare lo strato proteico intorno alfusto, a renderlo più grosso e quindi esteticamentepiù voluminoso;2) ricompattare le proteine <strong>della</strong> cuticoladel capello (la parte esterna) <strong>per</strong> renderlopiù forte, più resistente ai danni del sole edell’inquinamento, più luminoso;3) idratare il fusto <strong>per</strong> renderlo più elastico,più pettinabile, più resistente;4) proteggere la cuticola con uno strato disostanze capaci di bloccare l’effetto dannosodei raggi solari, dell’acqua di mare,<strong>della</strong> piscina, dell’inquinamento;Devo usare una protezione solare specifica<strong>per</strong> i capelli?Sì, ormai è noto che il sole fa male ai capellie che quindi è meglio trattarli con un prodottospecifico ad alta protezione. Di solito gliolii protettivi sono le formulazioni più indicate<strong>per</strong>ché hanno una certa affinità con ilcapello e resistono, quindi, più a lungo assi<strong>cura</strong>ndouna protezione di maggiore durata.Quale prodotto posso usare <strong>per</strong> contrastarela secchezza dei capelli?Vi sono numerose creme <strong>per</strong> impacchi emaschere che hanno azione di ristrutturazionedel fusto in quanto contengono principicapaci di “ricompattarlo”, rendendolo piùforte e luminoso e riparando i danni provocatidal sole e dall’acqua del mare. Il parrucchierepuò essere un utile punto di riferimento<strong>per</strong> la scelta del prodotto più adatto.È meglio usare un cappello, specie se sihanno pochi capelli?Assolutamente sì, <strong>per</strong> prevenire i danni che ilsole causa non solo alla cute più esposta maanche ai capelli, che invecchiano più rapidamentee nei mesi successivi tendono a caderein maggior numero.I capelli vanno lavati più spesso in estatee con quale shampoo?La frequenza dei lavaggi varia con le abitudini:se i capelli sono esposti al sole, acqua dimare, vento o se si suda molto, si possonolavare anche <strong>tutti</strong> i giorni con shampoo delicatio con shampoo-balsami.È bene tagliarli dopo una vacanza almare?Il taglio dopo l’estate è utile <strong>per</strong> eliminare leeventuali doppie punte: sono le zone di piùfacile rottura del fusto dovuta ai danniambientali che subisce.


Volume 13, n. 2, 201047È meglio applicare i colpi di sole dopol’estate?Sì, <strong>per</strong>ché il capello decolorato è più vulnerabileall’azione dei raggi solari e tende a rovinarsimaggiormente. Allo stesso modo anchei capelli biondi, <strong>per</strong> la particolare melaninache li caratterizza, sono più fragili e vannoprotetti più dei capelli scuri.Cosa posso fare <strong>per</strong> prevenire la cadutaautunnale?Limitare l’esposizione al sole, ”trattare” benei capelli e assumere antiossidanti <strong>per</strong> bocca.Al primo apparire di caduta rivolgersi inprimo luogo al parrucchiere, che è un professionistaattento. Ma se la caduta autunnalediventa più marcata, rivolgersi a un dermatologoche valuterà se è il caso di intervenirecon terapie specifiche.Ci sono integratori specifici da assumereprima dell’estate?Sono molto utili integratori che contengonolicopene, picnogenolo, resveratrolo e altriantiossidanti, nonché proteine come la taurina,la fenilalanina e il triptofano: sono gli aminoacididegli strati esterni del fusto in gradodi proteggerlo dalle aggressioni esterne.C’è differenza tra i capelli delle donne equelli degli uomini al sole?Se non ci sono patologie concomitanti (inparticolare l’alopecia androgenetica) i capellidi uomini e donne vanno protetti allo stessomodo e le cure non differiscono molto.Certamente gli uomini sono meno sensibili eattenti alla <strong>cura</strong> dei loro capelli e risultanoquindi più esposti a conseguneze negative.I bambini vanno protetti in modo particolare?Sì, esattamente come si protegge la <strong>pelle</strong>anche i capelli vanno salvaguardati: sonomolto utili i cappellini pretrattati con filtriche garantiscono una protezione pressocchétotale e sono si<strong>cura</strong>mente più pratici.Come proteggersiSe è ormai noto il danno provocatodalle radiazioni ultraviolette ed i meccanismiche lo inducono, meno diffusa è la conoscenzasulla necessità di adottare una adeguata<strong>fotoprotezione</strong> esattamente come si fa <strong>per</strong> la<strong>pelle</strong>.Infatti il messaggio “il sole fa male alla <strong>pelle</strong>”è ormai molto diffuso e ogni medico è ingrado di consigliare ai pazienti alcune misurecautelative da adottare <strong>per</strong> evitare i danniacuti e cronici degli UV. In tal senso la comunicazioneè ovviamente più facile <strong>per</strong>ché ilrischio di insorgenza di tumori cutanei èsi<strong>cura</strong>mente un forte deterrente all’esposizioneselvaggia.Diverso il discorso <strong>per</strong> quanto riguarda la protezionedel cuoio capelluto che viene ancoravissuto come un’area meno importante.La strategia da utilizzare <strong>per</strong> una corretta<strong>fotoprotezione</strong> è invece meno chiara inquanto i filtri <strong>per</strong> capelli presentano problemidi formulazione che li rendono meno efficacidi quelli impiegati <strong>per</strong> la protezione<strong>della</strong> cute. Eppure la protezione dal sole deicapelli e del cuoio capelluto è importantis -sima.La scelta <strong>della</strong> formulazione è fondamentale<strong>per</strong>ché il filtro deve depositarsi in quantitàadeguata sul fusto (deve <strong>per</strong>tanto essereincorporato in prodotti con affinità particolare)e rimanervi un tempo adeguato. Intal senso sarebbero le formulazioni spray dialta affinità e quindi maggiore stabilità edurata.Un altro grande capitolo <strong>della</strong> <strong>fotoprotezione</strong>è legato all’uso di copricapo che sono si<strong>cura</strong>mentepratici e confortevoli durante la normalevita all’aria a<strong>per</strong>ta non costringendo aripetute applicazioni di prodotti topici chenon <strong>tutti</strong> possono gradire (si pensi in particolareagli uomini).Attenzione <strong>per</strong>ò: un normale cappello dicotone o di paglia possono proteggeresolo dal 30% circa dei danni solari. Solol’uso di particolari tessuti trattati eschermanti nei confronti delle radiazioniUV garantisce un indice di protezionemolto più alto di quello dei cappelli normali,che raggiunge il 98,9% (test clinicoeffettuato da IHRF); è importante ancheun trattamento antitraspirante del tessuto<strong>per</strong>ché è ben noto che il calore e l’umiditàche si sviluppano in condizioni di i<strong>per</strong>sudorazione(specie in ambiente chiuso comesotto un cappello) sono fattori aggravanti ildanno attinico, in quanto la maggior ricchezzadi acqua favorisce la formazione di radicaliliberi.Esistono in commercio speciali cappellini chegarantiscono una protezione dei raggi UV del98%, equivalente ad un valore di indice di


Volume 13, n. 2, 201048protezione di 50+ (in accordo con la classificazioneAS/NZS 4399 1996).La International Hair Research Foundation haeffettuato i test clinici dermatologici di valutazionesull’effettiva capacità filtrante deltessuto, con uno studio in doppio cieco concappellini trattati e non trattati (vedi anche inwww.ihrf.eu).Indicato è anche l’utilizzo di antiradicalici <strong>per</strong>via sistemica (genisteina, picnogenolo, licopene)ed integratori di aminoacidi specifici(compresi triptofano, taurina ed ornitina). Glistessi aminoacidi sono efficaci se applicatidirettamente sul cuoio capelluto e capelli invarie formulazioni (lozioni, maschere) chepossono essere preparate galenicamentesecondo il colore e la tipologia dei capelli.È ormai ben noto che i raggi ultravioletti possonocausare la caduta dei capelli ed addiritturaalcuni studiosi ipotizzano che anche l’alopeciaandrogenetica possa essere causatae aggravata dal danno solare.Uno stimolo significativo alla crescita deicapelli è rappresentato dall’applicazione deipolipeptidi che svolgono l’azione simile ai fattoridi crescita (Growth Factor mimiking) cherappresentano una via di trasferimento deisegnali di regolazione cellulare a livello <strong>della</strong>papilla dermica e delle altre strutture del bulbopilifero.Tratto da Rinaldi F. Perché <strong>per</strong>dere i capelli se sipuò fare qualcosa? Ed. Scripta Manent 2009; p. 61.


Volume 13, n. 2, 201051<strong>Licopene</strong>, <strong>fotoprotezione</strong>e <strong>cura</strong> <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>:i vantaggi <strong>della</strong> qualità biologicaLeonardo Rescio1, Antonio Di Maio2, Pietro Cazzola3IntroduzioneLa <strong>pelle</strong> è l’organo più esteso del corpoumano nonché la prima linea di difesa control’attacco di organismi patogeni ed agenti tossici.Molto più che una semplice barriera passiva,essa svolge un ruolo attivo nella protezionefisica, biochimica e immunologica dell’organismo.La <strong>pelle</strong> protegge l’organismo daidanni meccanici, dalle radiazioni ultraviolette(UV), dagli agenti microbici e dai contaminantiambientali; regola, inoltre, la tem<strong>per</strong>aturacorporea, è sede dei recettori tattili (meccanicie termici) e svolge un ruolo attivo nella biosintesi<strong>della</strong> vitamina D. Da un punto di vistaistologico, la <strong>pelle</strong> è composta da tre stratiche, dall'esterno verso l'interno, assumono ilnome di epidermide, derma e ipoderma.Con il passare degli anni, la <strong>pelle</strong> va incontroad una serie di modifiche biochimiche, strutturalie fisiologiche che determinano <strong>per</strong>ditadi consistenza ed elasticità e rendono il suoaspetto rugoso ed invecchiato. Le radiazioniUV costituiscono il fattore principale in gradodi attivare e/o accelerare il processo di invecchiamentocutaneo dovuto ad eccessivaesposizione <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> alla luce solare e/o alampade abbronzanti.A seconda <strong>della</strong> lunghezza d’onda, le radiazioniUV si suddividono in UV-A (400-315nm), UV-B (315-280 nm) e UV-C (280-210nm). La profondità di penetrazione delleradiazioni UV, pur dipendendo dalle caratteristichestrutturali e dalla pigmentazione (fototipo)<strong>della</strong> cute, è direttamente proporzionalealla lunghezza d’onda <strong>della</strong> radiazione luminosa.Quanto maggiore è la lunghezza d'onda,tanto più profonda risulta la capacità dipenetrazione negli strati cutanei 1 . La <strong>per</strong>icolositàdelle radiazioni e, di conseguenza, il1 Chemical Engineer, Researcher, Lecce, Italy2 Scientific Writer, Milan, Italy3 Medical Doctor, Patologist, Milan, Italydanno che esse arrecano alle strutture biologichedipende, invece, dall’energia ad esseassociata che è inversamente proporzionalealla lunghezza d’onda. Le radiazioni UV-A,pur essendo meno energetiche rispetto alleUV-B e UV-C, sono quelle con maggiore lunghezzad’onda e penetrano, <strong>per</strong>ciò, in profonditànel derma alterando e danneggiando lecellule che producono le fibre di collagene,l’elastina ed i capillari. Esse sono consideratele principali responsabili dell’invecchiamentocutaneo foto-indotto (photo-aging) 2 . Puravendo un potere di penetrazione inferiore,le radiazioni UV-B possono provocare, a livellocellulare, mutazioni del DNA e indurretumori cutanei (melanomi); esse inoltre danneggianoil sistema immunitario <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>.Le radiazioni UV-C sono le più energetichedello spettro, quindi potenzialmente molto<strong>per</strong>icolose <strong>per</strong> la salute umana, ma vengonoin massima parte assorbite nell'alta atmosferadalle molecole di ossigeno e di ozono.Studi effettuati in vitro e in vivo dimostranoche anche le radiazioni infrarosse possonosvolgere un ruolo nel photo-aging 3 .Uno dei meccanismi con cui le radiazioni UVaccelerano i fenomeni di invecchiamento cutaneoè dovuto alla formazione di radicali liberidell’ossigeno estremamente reattivi (ReactiveOxygen Species - ROS) quali l’anione su<strong>per</strong>ossido(O 2-) e l’ossigeno allo stato di singoletto(1O 2), che inducono reazioni a catena di ossidazionedelle molecole biologiche in grado dicausare mutazioni genetiche, alterazioni nellarisposta immunitaria, eventi infiammatori eapoptosi. I danni causati dalla foto-ossidazioneriguardano la componente lipidica, le proteineed il DNA. I processi di foto-ossidazioneinducono eritemi, invecchiamento prematuro einsorgenza di tumori <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> 4-6 .L’invecchiamento <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> è, in terminigenerici, un processo di atrofia tissutale du -


Volume 13, n. 2, 201052rante il quale lo spessore dello strato corneovaria molto poco mentre quello del derma siriduce significativamente. Il numero di melanocitie di cellule di Langerhans si riduce gradualmente,contemporaneamente ai tre componentiprimari del tessuto connettivale dermico(glicosaminoglicani, elastina e collagene).La distruzione delle fibre di elastina (parial 2-4% del volume totale del derma di unadulto), ha inizio intorno ai trent’anni edetermina una progressiva diminuzione dell'elasticitàcutanea.Parallelamente alla riduzione dell’elastina,col procedere dell’età la <strong>pelle</strong> è interessatada una riduzione massiva del collagene (parial 70-80% del peso secco del derma) checomporta una progressiva riduzione <strong>della</strong>compattezza e dello spessore del derma, inmisura di circa il 6% <strong>per</strong> decade di vita.Nutrizione e salute<strong>della</strong> <strong>pelle</strong>La profilassi del danno foto-ossidativoprevede la riduzione dell'esposizione alleradiazioni UV. Tuttavia un’adeguata e correttaalimentazione rappresenta un fattore fondamentale<strong>per</strong> il mantenimento <strong>della</strong> funzionalitàe <strong>della</strong> salute <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> e <strong>per</strong> combatterei danni foto-indotti. Una dieta arricchitain specifici componenti può essere equiparataad un vero e proprio intervento terapeutico7 . Gli acidi grassi polinsaturi ω-3 di cuisono ricchi gli oli di pesce e di alcuni vegetalisono comunemente utilizzati nel trattamentosintomatico <strong>della</strong> psoriasi e dellemalattie infiammatorie <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> 8 . Una dietaequilibrata che apporti sufficienti quantità diproteine, lipidi, carboidrati, vitamine e mineraliè importante <strong>per</strong> la rapida guarigionedelle ferite cutanee.Gli effetti di una dieta ricca in antiossidanti(vitamina C ed E) e minerali (Se, Mn, Cu e Zn)sulla foto-protezione <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> sono statiampiamente studiati 8-12 . La vitamina C e lavitamina E (soprattutto nella forma di a-tocoferolo)hanno dimostrato una efficace azioneantiossidante e protettiva nei confronti deidanni indotti dall’esposizione a radiazioni UVsia attraverso applicazioni topiche che sistemiche11, 12 . La supplementazione con saliminerali, allo stesso modo, ha sortito effettipositivi sulla salute <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> probabilmente<strong>per</strong>ché alcuni di essi costituiscono il sito reattivodi enzimi quali la su<strong>per</strong>ossido dismutasi,la glutatione <strong>per</strong>ossidasi e la catalasi capacidi detossificare le ROS. Carenze di zinco sembranoessere correlate all’insorgenza di alcunitipi di acne. Dati di letteratura hanno evidenziatoche anche altri composti dotati diattività antiossidante quali i carotenoidi, inparticolare licopene e ß-carotene, hanno unimportante effetto di protezione sulla <strong>pelle</strong>.prevenendo, attraverso vari meccanismi d’azione,la formazione delle ROS 13, 14 .Carotenoidie protezione <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>I carotenoidi sono stati utilizzati dadiversi decenni <strong>per</strong> via sistemica comemicronutrienti <strong>per</strong> la foto-protezione <strong>della</strong><strong>pelle</strong>. Si sono rivelati particolarmente utilinel trattamento delle porfirie cutanee (formazionecronica di vesciche nella cute espostaalla luce solare) e, su individui sani, nellaprevenzione dai danni dovuti all'eccessivaesposizione al sole (eritemi solari) 15 .L’uso di carotenoidi <strong>per</strong> la prevenzione deldanno foto-ossidativo è stato studiato invitro e in vivo anche mediante l’uso di marcatoribiologici di alterazioni molecolari alivello di DNA (basi ossidate del DNA, dimeridi timina, ecc.). Alcuni studi s<strong>per</strong>imentalicondotti su animali e cellule in coltura hannosuggerito l’efficacia dell’uso di carotenoidinella prevenzione di tumori cutanei 16 , tuttaviaciò non ha ancora trovato conferma instudi clinici epidemiologici 17, 18 .ß-carotene e <strong>fotoprotezione</strong>Il ß-carotene è il carotenoide piùcomunemente usato come ingrediente nellaformulazione di integratori alimentari <strong>per</strong> ilbenessere <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>. Nonostante siano statieffettuati numerosi studi <strong>per</strong> valutare glieffetti protettivi <strong>della</strong> somministrazione <strong>per</strong>via sistemica a volontari sani di ß-carotenenei confronti del danno foto-ossidativo, irisultati ottenuti hanno portato a conclusionicontraddittorie. Un moderato effetto fotoprotettivodel ß-carotene sull’eritema solareindotto da radiazioni UV è stato evidenziatoin numerosi casi in dipendenza <strong>della</strong> dosesomministrata (> 20 mg/die) e delle duratadel trattamento (almeno 10 settimane) 19-21 .


Volume 13, n. 2, 201053Periodi di somministrazione ridotti (3-8 settimane)non hanno invece determinato alcuneffetto significativo 22, 23 .La somministrazione di ß-carotene <strong>per</strong> diversianni in dosi di 20-30 mg/die, da solo o inassociazione con a-tocoferolo o retinolo, sembracorrelare positivamente con una maggioreincidenza di cancro ai polmoni (+20%) insoggetti ad alto rischio di contrarre tale malattia,sollevando <strong>per</strong>plessità in merito alla sicurezzadell’utilizzo di ß-carotene in dosi cosìelevate, <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodi prolungati 24 .La somministrazione <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo di 12settimane di una miscela costituita da ß-carotene, luteina e licopene (8 mg/die diognuno) ha mostrato una efficacia nel contrastareil danno foto-ossidativo paragonabilea quella di dosi elevate di ß-carotene (24mg/die) somministrate <strong>per</strong> un uguale <strong>per</strong>iododi tempo 25 . Effetti protettivi soddisfacentinei confronti degli eritemi solari sono statiottenuti anche utilizzando una miscela di ß-carotene e licopene (6 mg/die di ognuno)con l'aggiunta di 10 mg di a-tocoferolo e 75μg di selenio già dopo un <strong>per</strong>iodo di 7 settimane26 .<strong>Licopene</strong>Il licopene è il principale responsabile<strong>della</strong> colorazione rossa del pomodoro maturoe dei prodotti da esso derivati (salse,sughi, concentrati, etc.). Il contenuto di licopenenelle bacche di pomodoro dipendedalla varietà e dal grado di maturazione.Pomodori maturi possono contenere da 30 aoltre 100 mg di licopene <strong>per</strong> kg di prodottofresco.Da un punto di vista chimico, il licopene è uncarotenoide aciclico lineare caratterizzato da11 doppi legami coniugati. In natura si trovain forma isomerica trans, tuttavia, in seguitoal processing industriale del pomodoro, illicopene può modificare la sua conformazionespaziale formando isomeri cis.Il licopene è il carotenoide maggiormentepresente nell’organismo umano, seguito daß-carotene, luteina e zeaxantina 27 .L’organismo umano non è in grado di sintetizzareil licopene e <strong>per</strong>tanto esso può essereassunto solo tramite la dieta. Oltre l'80%del licopene presente nel corpo umano derivada consumo di pomodoro o di prodotti daesso derivati 28 . A differenza del ß-carotene ,una volta assunto dall’organismo il licopenenon viene convertito in vitamina A ed esplicale sue attività benefiche con meccanismicompletamente diversi. Sia nel plasma chenei tessuti (fegato, nei testicoli, nelle ghiandolesurrenali, nella prostata e nella <strong>pelle</strong>) illicopene è presente principalmente in formacis; in alcuni (prostata e testicoli) gli isomericis rappresentano oltre l’80% del licopenepresente 29, 30 .Il licopene proveniente dal consumo dipomodoro fresco o dal succo di pomodoroha una bassa bio-disponibilità; passate econcentrati di pomodoro sono invece caratterizzatida una maggiore bio-disponibilitàconseguenza diretta del processing che comportala triturazione dei tessuti e trattamentitermici che aumentano il rapporto tra gli isomericis/trans 29, 31-36 .La bio-disponibilità del licopene è fortementeinfluenzata da diversi fattori tra cui laconformazione isomerica (gli isomeri cissono più bio-disponibili rispetto al trans), lostato fisico (grado di cristallinità e dimensionedei cristalli di licopene) e la concomitanteassunzione di lipidi nella dieta. I lipidi, infatti,favoriscono la solubilizzazione del licopenedurante la digestione, il suo l’assorbimentoa livello <strong>della</strong> mucosa intestinale (discioltonei chilomicroni) e il trasporto ai tessutiattraverso il circolo sanguigno 35 .In vitro, il licopene è risultato il carotenoidepiù efficiente nel detossificare l’ossigeno singoletto37 . Il licopene ha mostrato anche considerevoliproprietà antiossidanti in vivorisultando più efficace del ß-carotene e <strong>della</strong>luteina 38 . La somministrazione di licopenecon la dieta incrementa la sua concentrazionenel plasma ed il potenziale antiossidantetotale dell’organismo.Oltre all’attività antiossidante, al licopenesono state attribuite altre proprietà salutariche possono essere rilevanti in un contestodi prevenzione di un gran numero di patologie(malattie cardio-vascolari, i<strong>per</strong>tensione,tumore <strong>della</strong> prostata, osteoporosi, infertilitàmaschile, ecc.) i cui meccanismi molecolarimeritano uno studio molto approfondito 39 .Per le sue proprietà chimiche e biologiche, illicopene è considerato un ottimo ingredientenella formulazione di integratori alimentarispecifici <strong>per</strong> la prevenzione dei danni fotoossidativie <strong>per</strong> il benessere cutaneo.<strong>Licopene</strong> e <strong>fotoprotezione</strong>Studi su colture cellulari ed animalihanno dimostrato che il licopene previene il


Volume 13, n. 2, 201054danno foto-ossidativo. In fibroblasti umaniesposti a radiazioni UV-A o UV-B, la formazionedi malondialdeide, un marker biologico<strong>della</strong> <strong>per</strong>ossidazione lipidica, è ridotta significativamentein presenza di licopene ed altricarotenoidi 40, 41 . La presenza contemporaneadi a-tocoferolo aumenta la stabilità dellicopene nelle colture cellulari. Per uso topico,il licopene è risultato efficace nella prevenzionedei danni foto-ossidativi causati daradiazioni UV-B 42 .La maggior parte degli studi sull’uomo <strong>per</strong> lavalutazione degli effetti di foto-protezione dellicopene sono stati condotti utilizzando derivatidel pomodoro. Molto scarsi sono, invece,gli studi che hanno fatto uso di integratori alimentari43-45 . La somministrazione di succo dicarota ottenuto dalla varietà Nutrired particolarmentericca in licopene (10 mg di licopenee 5,1 mg di ß-carotene /die <strong>per</strong> 12 settimane)o di un concentrato di pomodoro addizionatodi olio d’oliva (16 mg di licopene/die <strong>per</strong> 10settimane) a un campione di volontari sani hadeterminato un aumento dei livelli di carotenoidinel plasma di 1,5-2 volte su<strong>per</strong>iorerispetto ai livelli fisiologici e un pronunciatoeffetto foto-protettivo 44, 45 . La sensibilità individualeverso le radiazioni UV è stata valutatautilizzando come parametro la soglia MED(Minimal Erythema Dose), ovvero la più bassadose di radiazioni UV in grado di determinarel’insorgenza di un eritema rilevabile 24 oredopo l'esposizione. Nel corso di ciascun trattamento,ad intervalli di tempo predefiniti,ogni volontario è stato sottoposto a valutazionedel valore MED e del livello di licopene ealtri carotenoidi nel plasma e nella <strong>pelle</strong>.L’effetto foto-protettivo stimato è risultato leggermentesu<strong>per</strong>iore nei soggetti che avevanoassunto succo di carota arricchito in licopene(+45% di soglia MED rispetto al valore basemisurato prima del trattamento) che in quelliche consumavano concentrato di pomodoro(+40%). Tali variazioni sono state ricondotte adifferenze di dosaggio e biodisponibilità dellicopene ottenuto da fonti diverse.Recentemente, mediante la stessa strategias<strong>per</strong>imentale, è stata messa a confronto lacapacità di prevenire o ridurre l’insorgenzadi eritemi solari da parte di tre diversi integratorialimentari contenenti licopene. Inparticolare è stato testato l’effetto su campionidi volontari sani <strong>della</strong> somministrazionegiornaliera di: a) due capsule di un integratorecontenente licopene estratto dapomodoro mediante l’uso di solventi organici(licopene naturale) corrispondenti ad unadose totale di 9,8 mg di licopene e 0.4 mg diß-carotene die; b) 2 x 250 ml di una bevandaarricchita in licopene naturale corrispondentiad una dose totale di 8,1 mg di licopene e0.4 mg di ß-carotene die; c) due compresseal giorno di un integratore alimentare contenentelicopene sintetico (10,2 mg licope -ne/die in totale) 46 . Dopo 4 settimane di somministrazione,i livelli di licopene nel plasmarisultavano aumentati da <strong>tutti</strong> e tre i trattamentisino a valori compresi tra 0,55 e 0,84nmol/ml, circa 2 volte su<strong>per</strong>iori a quelli fisiologici.Un ulteriore graduale aumento dellivello di licopene nel plasma è stato messoin evidenza tra le 4 e le 12 settimane. Anchel’incremento del livello dei carotenoidi nella<strong>pelle</strong> è stato indotto da <strong>tutti</strong> e tre i trattamenti,ma in misura nettamente inferiore a quelloverificatosi nel sangue aumentando dicirca 1,2-1,4 volte rispetto al valore di base.Entrambe i trattamenti con licopene naturale(integratore alimentare e bevanda arricchita)aumentavano, sebbene in misura diversa, lasoglia MED in modo statisticamente significativodopo 12 settimane dall’inizio <strong>della</strong>s<strong>per</strong>imentazione. La somministrazione dell’integratorealimentare contenente licopenesintetico, al contrario, non ha mostrato effettisignificativi. Questa differenza è stata attribuitaalla presenza nei trattamenti a base dilicopene naturale, oltre che del licopene, dialtri carotenoidi (ß-carotene, fitofluene, fitoene,ecc.) e molecole bio-attive co-estratte dalpomodoro che potrebbero contribuire sinergicamenteai processi di foto-protezione. Talicomposti risultano ovviamente assenti neiprodotti contenenti licopene sintetico.I risultati di questi studi concordano neldimostrare che l’assunzione <strong>per</strong> via sistemicadi prodotti ricchi in licopene, in associazionead altri componenti naturalmente presentinel pomodoro, migliora l’effetto di <strong>fotoprotezione</strong><strong>della</strong> <strong>pelle</strong> nei confronti dell’esposizionea radiazioni UV.Carotenoidi, struttura e consistenza<strong>della</strong> <strong>pelle</strong>È noto che l’alimentazione e l’assunzionedi integratori specifici possa influenzarepositivamente numerose caratteristichestrutturali e fisiologiche <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> quali densità,consistenza, colore, idratazione, ecc. 8Tuttavia, gli studi relativi gli effetti dell’as-


Volume 13, n. 2, 201055sunzione di carotenoidi sull’aspetto estetico<strong>della</strong> <strong>pelle</strong> sono molto limitati.Recentemente, tramite l’uso di ultrasuoni <strong>per</strong>la misurazione <strong>della</strong> densità e dello spessore<strong>della</strong> <strong>pelle</strong> (B-Scan), è stato dimostrato che lasomministrazione sistemica di una misceladi antiossidanti a base di licopene (6mg/die), ß-carotene (4,8 mg/die), a-tocoferolo(10 mg/die) e selenio (75 µg/die) influenzasignificativamente tali parametri strutturali47 . Rispetto ai valori di partenza, dopo 12settimane di somministrazione, la densità<strong>della</strong> <strong>pelle</strong> è risultata aumentata di circa il 7%e lo spessore di circa il 15%. Inoltre i parametridi su<strong>per</strong>ficie cutanea “ruvidità” e “squamosità”,determinati utilizzando il metodo SELS(Surface Evaluation of Living Skin), sonorisultati ridotti di circa il 30% e il 45%, rispettivamente.Al contrario i paramentri “levigatezza”e “rugosità” non sono stati influenzatidal trattamento. Questi effetti positivi sonoaccompagnati da un contemporaneo aumentodei livelli di licopene e ß-carotene nel plasmama non dell’a-tocoferolo.Recentemente è stata, inoltre, evidenziatauna stretta correlazione tra alti livelli di licopenenel plasma e bassi livelli di rugosità<strong>della</strong> <strong>pelle</strong> 48 .La somministrazione diuna miscela di an tiossi -danti migliora, quindi, lastruttura e la fisiologia<strong>della</strong> <strong>pelle</strong> apportandomiglioramenti significativiall’aspetto estetico. Non èchiaro quale dei composti<strong>della</strong> miscela fornisca ilmaggiore contributo equali siano i meccanismialla base di questi miglioramenti.Si<strong>cura</strong>mente un aspettofondamentale è l’attivitàantiossidante e la particolareefficacia nel detossificarele ROS che caratterizza<strong>tutti</strong> i carotenoidie il licopene in particolare.La difesa contro leROS po tr ebbe contribuirealla salute <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>,migliorando le funzionicellulari anche tramitemeccanismi diversi daquelli antiossidanti.Produzione di licopeneIl licopene attualmente in commercioed utilizzato <strong>per</strong> la preparazione di integratorialimentari o altri preparati può essereprodotto <strong>per</strong> sintesi chimica (licopene sintetico)o estratto dai vegetali che lo produconoe lo accumulano naturalmente (<strong>Licopene</strong>Naturale) (Figura 1).Il licopene sintetico viene prodotto a partireda materie prime sintetiche disciolte in solventiorganici. Il processo comunemente utilizzato(processo di Witting) è lungo e complessoe prevede, nelle fasi finali, la condensazionedi due prodotti intermedi (il fosfonmetanosolfonato,un ilide del fosforo e laC10-dialdeide), disciolti in toluene in presenzadi sodio metilossido, a formare cristalli dilicopene grezzo che vengono successivamentepurificati tramite filtrazione e ricristallizzazione.I cristalli di licopene ottenuti sono di grandidimensioni, forma regolare e privi di impurità.Nel prodotto di finale il licopene è moltoconcentrato (90-95% in peso), si degrada confacilità e presenta problemi di bassa biodi-Figura 1.Schema dei tre diversi metodi di produzione del licopene.


Volume 13, n. 2, 201056sponibilità. È infatti noto che, a parità di altrecondizioni, la biodisponibilità del licopeneaumenta al diminuire delle dimensioni dei cristalli.Studi scientifici hanno dimostrato che,a parità di altre condizioni, riducendo ledimensioni dei cristalli di licopene da 5 µm a0,5 µm la bio-disponibilità del licopeneaumenta del 30%.49 Gli integratori alimentaria base di licopene sintetico sono ottenutidiluendo il prodotto di sintesi sino a concentrazionivariabili tra l’1% e il 10% in peso conlipidi e aggiungendo conservanti ed altricomposti chimici esogeni. Il licopene sinteticopuò contenere residui dei solventi organiciutilizzati durante il processo produttivo edaltre impurità (materie prime non reagite,intermedi di reazione, prodotti secondari)potenzialmente tossiche anche a bassissimeconcentrazioni. La C25-aldehyde (apo-12’-licopenale) è un prodotto secondario che siforma durante il processo di produzione dellicopene sintetico. La tossicità di questo compostoè molto elevata e <strong>per</strong>tanto la sua concentrazionedeve essere ridotta al minimoattraverso processi di purificazione <strong>per</strong> salvaguardarela qualità e la sicurezza del prodottofinito. L’estrazione del licopene da bacchedi pomodoro mature può essere effettuatacon un processo tradizionale che fa uso disolventi organici tossici <strong>per</strong> la salute umana enocivi <strong>per</strong> l’ambiente (licopene naturale)oppure un processo innovativo che utilizzaanidride carbonica su<strong>per</strong>critica come unicosolvente estrattivo (licopene biologico).Il licopene naturale viene estratto dal pomodorofresco o dagli scarti di lavorazione dell’industriadel pomodoro (buccette) mediantel’uso di solventi chimici organici (cloroformio,esano, ecc.) da cui poi viene separato<strong>per</strong> cristallizzazione (Figura 2).L’estrazione non è selettiva e porta in soluzione,oltre al licopene, anche quantità consistentidi altre sostanze lipofile presenti nelpomodoro (ß-carotene , luteina, zeaxantina,astaxantina, fitoene, fitofluene, tocoferoli etocotrienoli, steroli vegetali, amminoacidiaromatici ed acidi grassi polinsaturi).Le sostanze co-estratte con il licopene e presentinelle acque madri di cristallizzazione inparte co-precipitano e restando incluse neicristalli di licopene come impurità. Tali impuritàsono di origine vegetale e, fondamentalmente,non risultano tossiche <strong>per</strong> l’organismoumano, anzi sembrano agire sinergicamentecon il licopene potenziando l’attivitàantiossidante dell’estratto. Inoltre, esse de -terminano la formazione di cristalli più piccolie meno regolari rispetto a quelli del licopenesintetico con conseguente miglioramento<strong>della</strong> sua bio-disponibilità. La presenzadi impurità determina, tuttavia, un incremento<strong>della</strong> tossicità del licopene naturale inquanto, proporzionalmente alla loro quantità,nei cristalli di licopene vengono ad essereadsorbiti/trattenuti residui dei solventiutilizzati <strong>per</strong> l’estrazione ed altri contaminanti(pesticidi, diossina, metalli pesanti,ecc.) eventualmente presenti nel pomodorofresco.Quest’ultimo problema, particolarmente sentitoquando si usano gli scarti di lavorazione(i pesticidi ed i contaminanti si concentranonelle buccette), è dovuto al fatto che <strong>per</strong> l’estrazionedel licopene naturale possonoessere utilizzate bacche di pomodoro nonsoggette a particolari restrizioni e/o vincoliproduttivi. Possono <strong>per</strong>tanto essere usatevarietà di pomodoro geneticamente modificate(OGM) e pomodori contenenti residui dipesticidi e metalli pesanti fuori dai limiti consentiti<strong>per</strong> il consumo alimentare. Il licopenenaturale può essere “purificato” e reso menotossico mediante ricristallizzazione con conseguente<strong>per</strong>dita di resa e di gran parte deivantaggi delle sinergie dovute alle sostanzeco-estratte. Anche in questo caso il licopenenel prodotto finito è estremamente concentrato(circa 60% in peso) e deve essere diluitocon lipidi <strong>per</strong> la formulazione di integratorialimentari.Il licopene biologico, al contrario, si ottieneattraverso estrazione con anidride carbonicain condizioni su<strong>per</strong>critiche 50, 51 a partire dauna matrice liofilizzata di pomodoro preparatada bacche mature coltivate con metodi biologiciche escludono l’uso di varietà geneticamentemodificate e di prodotti chimici di sintesi(concimi, antiparassitari, pesticidi) eadottano strategie di lotta biologica contro lemalattie vegetali, secondo quanto stabilitodal regolamento CEE 2092/91. L’assenza disolventi organici tossico-nocivi nel processodi estrazione esclude la possibilità di contaminazioninel prodotto finito. Per tali ragioni,l’estratto risulta naturale al 100% e completamenteprivo di residui di solventi organici e/odi altre sostanze chimiche tossico-nocive.La produzione di licopene biologico è frutto<strong>della</strong> collaborazione tra una azienda privatadel sud Italia (Pierre Srl - Galatina, Lecce) e


Volume 13, n. 2, 201057Figura 2.Separazione soluto-solvente: processo con solventi chimici tradizionali e con CO 2su<strong>per</strong>critica.Processo tradizionale con solventi organiciSeparazione licopene-solventeCristallizzazioneProcesso innovativo con CO 2su<strong>per</strong>criticaSeparazione licopene-solventeSeparazione direttaLenta sovrassaturazione <strong>della</strong>soluzione (variazione di temp.)Istantanea riduzione <strong>della</strong> solubilità(variaz. di pressione) e precipitazioneProcesso di nucleazione e formazionidi cristalli di licopeneNO processo di nucleazioneNO sovrassaturazioneNO formazione cristalliAccrescimento cristallino± veloceMantenimento delle condizionidi sovrassaturazioneAccrescimento dei cristalli licopenee parz. esaurimento <strong>della</strong> soluzioneSeparazione licopene (crist./amorfo)dalla soluzione <strong>per</strong> centrifugazionePrecipitazione immediata etotale esaurimento <strong>della</strong> soluzioneProcesso di separazione lentoe regolabile (durata > 24 h)Processo di separazione istantaneo(durata frazione di secondo)Prodotto con struttura cristallina e/o amorfa.Presenza di impurità tossiche inglobate e/o adsorbitesui cristalli di licopene. Prodotto con bassecaratteristiche di biodisponibilità.Soluzione sovra-satura di licopene in olio vegetale,priva di impurità tossiche e con ottime caratteristichedi bio-disponibilità.


Volume 13, n. 2, 201058Figura 3.Oleoresina estratta mediante CO 2su<strong>per</strong>critica(licopene biologico).partner pubblici quali l’Università del Salento(Dipartimento di Scienze e Tecnologie Bio -logiche ed Ambientali - Di.S.Te.B.A. - Labo -ratori di Botanica e Biologia Cellulare deiVege tali; Dipartimento di Ingegneria dell’In -novazione - Laboratorio di Chimica Generaleed Inorganica) il CNR-ISPA - Istituti di Bari eLecce e con il contributo fondamentale delMinistero <strong>della</strong> Ricerca Italiana (MIUR) (Pro -getto 7885/55 PAR 2001).Come il licopene naturale, quello biologico,contiene altri carotenoidi e molecole bioattivepresenti naturalmente nel pomodoro checoncorrono sinergicamente agli effetti beneficidel licopene e ne aumentano stabilità ebio-disponibilità 52 .Queste sostanze, presenti anche in quantitàsu<strong>per</strong>iori a quella del licopene, conservano leloro caratteristiche biochimiche e la loro attivitàbiologica nell’estratto. Pertanto è plausibileche il licopene biologico abbia una attivitàantiossidante su<strong>per</strong>iore rispetto ad unasoluzione di licopene sintetico o naturale dipari concentrazione.Il licopene biologico presenta la massimapredisposizione al processo di assimilazionepoiché non è presente in forma cristallina macome soluzione sovra-satura di licopene inun olio vegetale ricco di acidi grassi insaturi(oleoresina) (Figura 3). Questa caratteristicaè strettamente connessa con la tecnologia diproduzione. Infatti l'estrazione del licopenedal pomodoro con CO 2su<strong>per</strong>critica è favoritadalla presenza di sostanze lipidiche (provenientidalle matrici di estrazione stesse); lesostanze lipidiche, durante la separazione<strong>della</strong> fase solida da quella su<strong>per</strong>critica, impedisconoal licopene di aggregarsi in strutturecristalline dando origine ad un prodotto incui il licopene è intimamente ed uniformementecircondato da sostanze lipidiche edaltri composti di co-estrazione. I lipidi, inoltre,favoriscono la formazione delle micelle/emulsioniattraverso cui i carotenoidisono assorbiti dagli enterociti e veicolati aitessuti attraverso il flusso ematico. Studiscientifici dimostrano inoltre che, a parità dialtre condizioni, la biodisponibilità del licopeneè significativamente più elevata seassunto in presenza di ß-carotene e lipidivegetali 53 . La biodisponibilità del licopenebiologico è ulteriormente aumentata dallapresenza di una maggiore quantità di isomericis rispetto agli altri tipi di licopene.ConclusioniLa somministrazione <strong>per</strong> via sistemicadi opportuni nutrienti risulta ottimale <strong>per</strong> la<strong>cura</strong> e la salute <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>. Integratori alimentaricontenenti opportune quantità dilicopene assieme ad altri antiossidanti naturaliestratti dal pomodoro sono utili <strong>per</strong> laprotezione <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> da una eccessiva esposizionealle radiazioni UV e contribuiscono amigliorarne significativamente struttura edaspetto estetico. L’efficacia del trattamentodipende dalla dose di licopene assunta giornalmente,dalla sua bio-disponibilità, dallacontemporanea presenza di altre molecolebio-attive e lipidi e dal tempo di somministrazione.Diete ricche in derivati del pomodoroe trattamenti con integratori a base dilicopene naturale protratti <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodi didurata su<strong>per</strong>iore alle 10-12 settimane hannomostrato una riduzione significativa deldanno foto-indotto e un aumento del 7% edel 15%, rispettivamente, <strong>della</strong> densità edello spessore <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>.Il licopene sembra anche contribuire allariduzione delle rughe ed a rendere la <strong>pelle</strong>meno ruvida.Attualmente sul mercato è presente un licopeneestratto da pomodoro biologico (NOvarietà OGM e/o pesticidi) con anidride carbonicasu<strong>per</strong>critica. Il licopene biologico ènaturale al 100%, privo di residui di solventichimici e di tossicità e presenta ottime carat-


Volume 13, n. 2, 201059teristiche di biodisponibilità. Il licopene biologicocostituisce una nuova materia primafondamentale <strong>per</strong> la preparazione di integratorialimentari d’eccellenza anche mirati albenessere e alla salute <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>.Bibliografia1. Hoffmann K, Kaspar K, Altmeyer P, et al.UV transmission measurements of small skin specimenswith special quartz cuvettes. Dermatology2000; 201:307-311.2. Krutmann J. Ultraviolet A radiation-induced biologicaleffects in human skin: relevance for photoagingand photodermatosis. J Dermatol Sci2000; 23 Suppl 1:S22-S26.3. Schieke S, Stege H, Kurten V, et al. Infrared-Aradiation-induced matrix metalloproteinase 1expression is mediated through extracellularsignal-regulated kinase 1/2 activation in humandermal fibroblasts. J Invest Dermatol 2002;119:1323-1329.4. Pinnell SR. Cutaneous photodamage, oxidativestress, and topical antioxidant protection. J AmAcad Dermatol 2003; 48:1-19.5. Wenk J, Brenneisen R, Meewes C, et al. UV-inducedoxidative stress and photoaging. Curr ProbiDermatol 2001; 29: 83-94.6. Dummer R, Maier T. UV protection and skin cancer.Cancers of the Skin (Dumer R, Nestle, FO &Burg G eds.) Springer, Heidelberg, 2002; pp. 7-12.7. Boelsma E, van de Vijver LR, Goldbohm RA, et al.Human skin condition and its associations withnutrient concentrations in serum and diet. Am JClin Nutr 2003; 77:348-355.8. Boelsma E, Hendriks HF, Roza L. Nutritional skincare: health effects of micronutrients and fattyacids. Am J Clin Nutr 2001; 73: 853-864.9. Mukhtar H. Eat plenty of green leafy vegetablesfor photoprotection: emerging evidence. J InvestDermatol 2003; 121:viii.10. Traber MG, Sies H. Vitamin E in humans:demand and delivery. Annu Rev Nutr 1996;16:321-347.11. Sies H, Stahl W. Nutritional protection againstskin damage from sunlight. Annu Rev Nutr 2004;24:173-200.12. F'guyer S, Afaq F & Mukhtar H. Photochemo -prevention of skin cancer by botanical agents.Photodermatol Photoimmunol Photomed 2003; 19:56-72.13. Stahl W, & Sies H. Carotenoids in systemic protectionagainst sunburn. Carotenoids in Healthand Disease (Krinsky NI, Mayne ST, & Sies H. eds.)Marcel Dekker, New York 2004; pp. 491-502.14. Krinsky NI, & Johnson EJ. Carotenoid actionsand their relation to health and disease. MolAspects Med 2005; 26:459-516.15. Fritsch C, Bolsen K, Ruzicka T & Goerz G.Congenital erythropoietic porphyria. J Am AcadDermatol 1997; 36:594-610.16. Kune GA, Bannerman S, Field B, et al. Diet,alcohol, smoking, serum beta-carotene, and vitaminA in male nonmelanocytic skin cancer patientsand controls. Nutr Cancer 1992; 18:237-244.17. Anstey AV. Systemic photoprotection withalpha-tocopherol (vitamin E) and beta-carotene.Clin Exp Dermatol 2002; 27:170-176.18. Baron JA, Bertram JS, Britton G, et al. IARC.Handbooks of cancer prevention: Carotenoids1998; vol 2. IARC, Lyon.19. Mathews-Roth MM, Pathak MA, Parrish JA, etal. A clinical trial of the effects of oral betacaroteneon the responses of human skin to solar radiation.J Invest Dermatol 1972; 59: 349-353.20. Lee J, Jiang S, Levine N, Watson RR. Carotenoidsupplementation reduces erythema in human skinafter simulated solar radiation exposure. Proc SocExp Biol Med (2000; 223:170-174.21. Stahl W, Heinrich U, Jungmann H, et al.Carotenoids and carotenoids plus vitamin E protectagainst ultraviolet light-induced erythema inhumans. Am J Clin Nutr 2000; 71:795-798.22. Garmyn M, Ribaya-Mercado JD, Russell RM, etal. Effect of beta-carotene supplementation on thehuman sunburn reaction. Exp. Dermatol 1995;4:104-111.23. McArdle F, Rhodes LE, Parslew RA, et al. Effectsof oral vitamin E and beta-carotene supplementationon ultraviolet radiation-induced oxidativestress in human skin. Am J Clin Nutr 2004;80:1270-1275.24. Biesalski HK & Obermuller-Jevic UC. UV light,beta-carotene and human skin-beneficial andpotentially harmful effects. Arch Biochem Biophys2001; 389:1-6.25. Heinrich U, Gartner C, Wiebusch M, et al.Supplementation with beta-carotene or a similaramount of mixed carotenoids protects humans fromUV-induced erythema. J Nutr 2003; 133:98-101.26. Cesarini JR, Michel L, Maurette JM, et al.Immediate effects of UV radiation on the skin:modifìcation by an antioxidant complex containingcarotenoids. Photodermatol PhotoimmunolPhotomed 2003; 19:182-189.27. Stahl W, Sies H. Lycopene: a biologically importantcarotenoid for humans? Arch. BiochemBiophys 1996; 336:1-9.28. Canene-Adams K, Campbell JK, Zaripheh S, etal. The tomato as a functional food. J Nutr 2005;135:1226-30.29. Stahl W, Sies H. Uptake of lycopene and its geometricalisomers is greater from heat-processedthan from unprocessed tomato juice in humans. JNutr 1992; 122:2161-2166.30. Schierle J, Bretzel W, Buhler I, et al. Contentand isomeric ratio of lycopene in food and humanplasma. Food Chem 1997; 59:459-465.


Volume 13, n. 2, 20106031. Gartner C, Stahl W & Sies H. Lycopene is morebioavailable from tomato paste than from freshtomatoes. Am J Clin Nutr 1997; 6:116-122.32. Bohm V & Bitsch R. Intestinal absorption oflycopene from different matrices and interactionsto other carotenoids, the lipid status, and theantioxidant capacity of human plasma. Eur J Nutr1999; 38:118-125.33. Williams AW, Boileau TWM, Erdman JW. Factorsinfluencing the uptake and absorption of carotenoids.Proc Soc Exp Biol Med 1998, Gartner C;218:106-108.34. Van het Hof KH, de Boer BCJ, Tijburg LBM, etal. Carotenoid bioavailability in humans fromtomatoes processed in different ways determinedfrom the carotenoid response in the triglyceriderichlipoprotein fraction of plasma after a singleconsumption and in plasma after four days of consumption.J Nutr 2000; 130:1189-1196.35. Van het Hof KH, West CE, Westrade JA, HauvastJGAJ. Dietary factors that affect the bioavailabilityof carotenoids. J Nutr 2000; 130:503–506.36. Porrini M, Riso P, Testolin G. Absorption of lycopenefrom single or daily portions of raw and processedtomato. Br J Nutr 1998; 80:353-361.37. Di Mascio R, Kaiser S, Sies H. Lycopene as themost efficient biological carotenoid singlet oxygenquencher. Arch Biochem Biophys 1989; 274:532-538.38. Rao AV. Processed tomato products as a sourceof dietary lycopene: bioavailability and antioxidantpro<strong>per</strong>ties. Can J Diet Pract Res 2004;65:161-165.39. Sharoni Y, Danilenko M, Levy J, Stahl W.Anticancer activity of carotenoids: from humanstudies to cellular processes and gene regulation.ln: Carotenoids in Health and Disease (Krinsky NI,Mayne ST & Sies H eds.) Marcel Dekker, New York2004; pp.165-196.40. Eichler O, Sies H, Stahl W. Divergent optimumlevels of lycopene, beta-carotene and lutein protectingagainst UVB irradiation in human fibroblastsPhotochem Photobiol 2002; 75:503-506.41. Offord EA, Gautier JC, Avanti O, et al.Photoprotective potential of lycopene, beta-carotene,vitamin E, vitamin C and carnosic acid in UVAirradiatedhuman skin fibroblasts. Free Radic BiolMed 2002; 32:1293-1303.42. Fazekas Z, Gao D, Saladi RN, et al. Protectiveeffects of lycopene against ultraviolet B-inducedphotodamage. Nutr. Cancer 2003; 47:181-187.43. Aust O, Stahl W, Sies H, et al. Supplementationwith tomato-based products increases lycopene,phytofluene, and phytoene levels in human serumand protects against UV-light-induced erythema.Int J Vitam Nutr Res 2005; 75:54-60.44. Stahl W, Heinrich U, Wiseman S, et al. Dietarytomato paste protects against ultraviolet lightinducederythema in humans. J Nutr 2001;131:1449-1451.45. Stahl W, Heinrich U, Aust O, et al. Lycopenerichproducts and dietary photoprotection.Photochem. Photobiol Sci 2006 (in press).46. Stahl W, Heinrich U, Jungmann H, et al.Increased dermal carotenoid levels assessed bynoninvasive reflection spectrophotometry correlatewith serum levels in women ingesting Betatene.J Nutr 1998; 128:903-907.47. Heinrich U, Tronnier H, Stahl W, et al.Antioxidant supplements improve parametersrelated to skin structure in humans. SkinPharmacology and Physiology 2006; 19:224-231.48. Darwin M, Patzelt A, Gehse S. Cutaneous concentrationof Lycopene correlates significantlywith the roughness of the skin. European Journalof Pharmaceutics and Biopharmaceutics 2008;69:943-947.49. Richelle M, Bortlik K, Liardet S, et al. A Food-Based Formulation Provides Lycopene with theSame Bioavailability to Humans as That fromTomato Paste. J Nutr 2002; 132:404-408.50. Rescio L, Ciurlia L, Vasapollo G, et al.Innovative su<strong>per</strong>critical CO2 extraction ofLycopene in the presence of vegetable oil as co-solvent.The Journal of Su<strong>per</strong>critical Fluids, Volume29, N. 1-2, April 2004.51. Rescio L, Ciurlia L, Bleve M. Su<strong>per</strong>critical carbondioxide co-extraction of tomatoes (Lyco<strong>per</strong>sicumesculentum L.) and hazelnuts (corilus avellana L.). Anew procedure on obtaining a source of naturallycopene. Journal of Su<strong>per</strong>critical Fluids 2009;49:338-344.52. Fuhrman B, Volkova N, Rosenblat M, Aviram M.Lycopene synergistically inhibits LDL oxidation incombination with Vitamin E, glabridin, rosmarinicacid, carnosic acid, or garlic. Antioxid RedoxSignal 2000 Fall.53. Johnson EJ, Qin J, Krinsky NI, Russell RM.Ingestion by Men of a Combined Dose of beta-Carotene and Lycopene Does Not Affect theAbsorption of ß-Carotene but Improves that ofLycopene. J Nutr 1997; 127:1833-1837.Tratto da Journal Ecologic Dermatology 2010; 3:7.Per informazioni sul prodotto contattare:dimaioantonio@yahoo.it


Volume 13, n. 2, 201063Proprietà antiossidanti e fotoimmunoprotettivedi un estratto standardizzatodi Polypodium LeucotomosPiergiacomo Calzavara PintonIntroduzioneDivisione di Dermatologia,Università degli Studi, BresciaEsposizioni eccessive al sole possonocausare ustioni solari di gravità proporzionalealla dose ultravioletta (UV) ricevuta ed al propriofototipo. Questo è un effetto ampiamenteprevedibile (sulla base dello spettro d’ azione<strong>della</strong> risposta eritemigena) e misurabile clinicamentee <strong>per</strong>tanto è diventato il parametro <strong>della</strong>efficacia dei prodotti antisolari. Tuttavia l’SPF ofattore di protezione solare misura solamentel’efficacia contro la comparsa di scottature manon ci dice di <strong>per</strong> sé molto sulla capacità didifesa dagli altri effetti collaterali dannosi delleesposizioni UV. Questi sono usualmente classificaticome “a breve termine” <strong>per</strong>ché compaionodopo un intervallo di ore o pochi giorni dall’esposizionee “a lungo termine” (definizionedi gran lunga preferibile a quella di “cronici”)<strong>per</strong>ché si evidenziano dopo mesi o anni. Tra iprimi assumono un ruolo rilevante e crescentenon solo lo scatenamento di fotodermatosi,quali le frequenti lucite estivale benigna e eruzionepolimorfa solare e le più rare orticariasolare e reticuloide attinico, ma anche il peggioramentodi dermatosi infiammatorie, comel’acne rosacea, o di manifestazioni cutanee diconnettiviti sistemiche. Il più noto e <strong>per</strong>icolosodegli effetti avversi a lungo termine è la comparsadi tumori cutanei. Alcuni di questi, comecheratosi attiniche e epiteliomi spinocellulari,sono dovuti ad un accumulo di danni dovuti adesposizioni frequenti e prolungate <strong>per</strong> motiviprofessionali o solamente estetici, <strong>per</strong>lopiùmotivati dal fascino dell’abbronzatura costantee intensa. La loro incidenza è crescenteanche <strong>per</strong> l’effetto dell’aumento progressivodell’età media. Altri, carcinomi basocellulari emelanoma maligno, sono dovuti a ripetuti episodidi ustioni solari, particolarmente se avvenutiin età infantile/adolescenziale. Questesono indubbiamente favorite dal cambiamentodelle modalità di esposizione solare (esposizioniintermittenti, brevi e intense) tipichedelle nostre vacanze. Le esposizioni UV, conqualunque modalità avvengano possono portarea quell’insieme di manifestazioni cliniche,come rughe, pigmentazioni irregolari con efelidi,lentigo solare, teleangiectasie e cute diffusamentesecca, lassa e grigiastra, note comefotoinvecchiamento.Polypodium LeucotomosPolypodium Leucotomos (PL) è una felce<strong>della</strong> famiglia delle Polypodiaceae ed è originariodel Centro America. Le foglie sono 30-150cm di lunghezza e 10-40 cm di larghezza.Come <strong>per</strong> tutte le piante filogeneticamente piùantiche adattate all’ecosistema terrestre equatorialee tropicale evolvendo da piante acquatiche,il rizoma è particolarmente ricco (3-10%)di composti fenolici, principalmente cinnamatie benzoati. Questi agiscono non solo comeantiossidanti ma anche come filtri interni <strong>per</strong>assorbire gli UV. Altri componenti dell’estrattosono monosaccaridi, principalmente fruttosio,mannosio e glucosio, e acidi del ciclo di Krebse esteri degli acidi fenolici.PL è un integratore registrato <strong>per</strong> la venditasia in Europa che negli Stati Uniti. Non è statadimostrata alcuna tossicità su linee cellulariumane e murine di cheratinociti, fibroblasti emelanociti. La DL50 nel ratto è su<strong>per</strong>iore a 2gr/kg di peso corporeo. Nell’uomo, il suoestratto non ha mostrato tossicità né dopoapplicazione locale né dopo somministrazionesistemica.Tuttavia, la farmacocinetica di assorbimentoe distribuzione tissutale e il metabolismo di


Volume 13, n. 2, 201064PL non sono completamente conosciuti. Ilfatto che si abbia un incremento del beneficiodopo somministrazioni ripetute <strong>per</strong> viaorale di PL suggerisce un effetto cumulativodi breve durata.L’ estratto di PL è stato utilizzato ampiamentenella medicina tradizionale del Centro e SudAmerica <strong>per</strong> il trattamento di differenti processiinfiammatori, cutanei e non, e neoplastici.Polypodium Leucotomos nella profilassidei danni ossidativi e anaerobi cellulariPL ha dimostrato in vitro un’attivitaneutralizzante selettiva dell’ossigeno singolettoe delle specie reattive dell'ossigeno, inparticolare dell’anione su<strong>per</strong>ossido: rispettivamenteil 15-20% in confronto a nitrato disodio e 40-55% in confronto a su<strong>per</strong>ossidodismutasi considerati come standard di riferimentoin culture di numerose popolazionicellulari tra cui cheratinociti, fibroblasti,linfocti e macrofagi. L’attività inibitrice la formazionedi radicali idrossili e <strong>della</strong> <strong>per</strong>ossidazionedi membrane è del medesimo ordinedi grandezza, rispettivamente, dell’acidoascorbico e <strong>della</strong> su<strong>per</strong>ossido dismutasi.PL è in grado di inibire la formazione didanni ossidativi del DNA e la <strong>per</strong>ossidazionedei lipidi di membrana dei cheratinociti, deilinfociti e delle diverse popolazioni cellularidel derma. È inoltre in grado di ridurre la formazioneanaerobia di dimeri <strong>della</strong> timinadopo esposizione UVB. Lavori di ricerca eseguitiin vivo sull'uomo hanno dimostrato chePL è la prima sostanza di origine naturale ingrado di inibire sensibilmente la fototossicitàdi PUVA (psoraleni + UVA) anche dopo unasingola somministrazione orale.Polypodium Leucotomose <strong>fotoprotezione</strong>In studi di sopravvivenza cellulare sucolture di fibroblasti e di cheratinociti, PL siè dimostrato molto più efficace (50-100%)dell’acido ascorbico e N-Acetilcisteina. PL hainoltre <strong>per</strong>messo di mantenere l’integrità delcitoscheletro e la funzionalità delle celluleirradiate. La produzione di PG2a è ridotta del90% e quella di IL-1 e di TNF-a del 50%. Alcontrario la produzione di collagenasi MMP-1 (enzima di importanza cruciale nei processidi fotoinvecchiamento) da fibroblasti irradiatiè ridotta dell’80%. Infine EPL ha dimostratoin vitro una riduzione del 17% <strong>della</strong>isomerizzazione dell’acido urocanico.Allo stato attuale PL è l’unico antiossidantecon attività fotoprotettrice nell’uomo. Il fattoredi protezione dopo esposizione UVBdopo una singola somministrazione orale diPL è circa 3 e l’attività fotoprotettrice derivasia dalla capacità dei composti fenolici diassorbire l’UV sia dall’attività antiossidante. Èstato dimostrato che su cute esposta a 3MED di UVB il danno delle cellule epidermiche(degenerazione vacuolare, i<strong>per</strong>plasia epidermicae formazione di cellule "sunburn") edel DNA (sotto forma di dimeri pirimidinici)sono significativamente ridotti sia nell’animaleda es<strong>per</strong>imento che nell’uomo.Dati preliminari paiono infine provare che adun aumento <strong>della</strong> soglia eritemigena, noncorrisponderebbe tuttavia una riduzione<strong>della</strong> reazione melanogenetica.PL si è anche dimostrato in grado di ridurrela fototossicità cutanea indotta da PUVA cheè caratteristicamente dovuto alla formazionedi diaddotti psoralene-DNA in ambienteanaeorbio.Polypodium Leucotomose fotoimmunopro tezioneNell’uomo, PL è capace di prevenire lealterazioni morfologiche e la riduzione <strong>della</strong>densità numerica delle cellule di Langerhanscausate da una esposizione eritemigena dasimulatore solare. Nei ratti e nell’uomo, PLmantiene la funzionalità linfocitaria e inibiscela tolleranza immune al Nichel indotta daesposizioni UVB. La difesa dell’attività diimmunosorveglianza insieme alla riduzionedei danni cellulari aerobi e anaerobi allemolecole cellulari, in particolare al DNA,costituisce indispensabile premessa biologica<strong>per</strong> sostenere la capacità fotochemioprofilatticadi PL contro i tumori cutanei.Polypodium Leucotomose fotoinvecchiamentoIl fotoinvecchiamento è causato da speciereattive di ossigeno generate dall’esposizioneUV che depleta e danneggia i sistemi didifesa antiossidante <strong>della</strong> cute. In modellimurini, la somministrazione preventiva di PLevita la comparsa di cheratinociti atipici e riducesignificativamente l’infiltrato mastocitario,la formazione di nuovi vasi dermici e il gradodi elastosi causati da esposizioni UVB ripetuteA livello clinico ciò si potrebbe riflettere in unaminore formazione di rughe e una minoreatrofia cutanea legati all’esposizione UV.


ÆÆÆÆVolume 13, n. 2, 201065Polypodium Leucotomos nel trattamentodi malattie cutanee infiammatorieLo studio del meccanismo d’ azione delPL durante gli ultimi anni ha mostrato unaserie di attività immunomodulatorie che giustificanoil suo impiego in malattie infiammatoriecome la psoriasi e la vitiligine, le sue attivitàantiossidanti e fotoprotettive sono risultateparticolarmente utili <strong>per</strong> pazienti affetti datali dermatosi e trattati con fototerapia di cuiera aumentato significativamente il risultatoterapeutico. PL si è anche dimostrato moltoefficace nella chemioprofilassi delle recidivedi eruzione polimorfa solare.ConclusioniIn conclusione le ricerche finora utilizzatecon PL, tanto in vitro che in vivo, <strong>per</strong>mettonodi distinguere tre diverse azionidistinte tuttavia intimamente correlate l’unaall’altra: antiossidante, fotoprotettore (neiconfronti dell’eritema attinico) e fotoimmunoprotettrice.PL presenta proprietà antiossidantidi assoluto interesse, e potenzialitàancora in gran parte inesplorate, <strong>per</strong> <strong>fotoprotezione</strong>,fotoprofilassi e terapia di numerosedermatosi infiammatorie.Polypodium Leucotomos (PL) slide-showPL è una felce <strong>della</strong> famiglia dellePolipodiaceaeOriginaria del Centro AmericaLe foglie sono 30-150 cm di lunghezzae 10-40 cm di larghezzaL’estratto del rizoma è ricco (3-10%) dicomposti fenolici (cinamati, benzoati)jPL contrasta i danni biologici UV indotti:Riduce il danno ossidativo al DNA.Riduce la mutagenesi UV-indotta.Incrementa la rimozione di fotoprodotti UV-indotti.Attiva il gene oncosoppressore p53.Inibisce l’espressione UV-indotta di Cox-2.Riduce l’infiammazione.Protegge linfociti, c. di Langerhans, macrofagi e fibroblasti.Inibisce l’immunosoppressione secondaria a cis UCA.Zattra. Am J Pathol. 2009mDERMATOLOGIA BRESCIAPL attività protretticesumacrofagi con effettoimmunoprotettoree antinfiammatorioÆTNFaCLAntiangiogenesiTGFbINIBIZIONEMACROFAGICAIL-6PLmacrofagoIL10ÆINIBIZIONE RISPOSTETh1 MEDIATEÆIL-2Proliferazionelinfociti TÆINF-gAttivazionecheratinocitiGonzalez S, et al. Anticancer research 2000; 20:1567-1576 DERMATOLOGIA BRESCIA Middelkamp-Hup MA. JEADV 2007kTreatment of vitiligo with NB NVB and oral PL extract:a randomized double-blind-placebo-controlled study50 -45 -40 -35 -30 -25 -20 -15 -10 -5 -0 -Head/neck Trunk Arm/Leg Hands/FeedPLPlacebonDERMATOLOGIA BRESCIAPL attività protettrice su fibroblastie cheratinociti con/senza RUV)Migliora l’integrità <strong>della</strong> membranacellulare (rilascio di LDH)in fibroblasti e cheratinociti.Inibisce la <strong>per</strong>ossidazione lipidicain fibroblasti e cheratinociti.Aumenta l’espressione di elastinain fibroblasti e cheratinociti.Inibisce l’espressione di MMP-1nei fibroblasti.Inibisce l’attività di promoterdi MMP-1 nei cheratinociti.Questi effettiavvengonosenza irradiazionema sono più intensidopo esposizioneUVA o UVB.lDERMATOLOGIA BRESCIA15 -10 -5 -0 -PL for Polymorphic Light Eruption prophylaxis1,00 2,00 3,00 4,00 Never +Positive reaction after n exposures to UVACalzavara PG, Tane WA. JAAD in pressWithout PLWith PLoDERMATOLOGIA BRESCIA


Volume 13, n. 2, 201071Prevenzione primaria del melanoma:sole e bambiniGian Marco TomassiniMelanoma cutaneoIl melanoma cutaneo è una neoplasiamaligna estremamente aggressiva, che negliultimi anni ha mostrato un preoccupanteaumento <strong>della</strong> sua frequenza che le ultime statistichevalutano addirittura intorno al 30%.In Italia si verificano 6000 nuovi casi concirca 1000 decessi all’anno.La rarità del melanoma prima <strong>della</strong> pubertàimpedisce un‘elaborazione statistica dei dati eun confronto con il melanoma nell’adulto.Il melanoma pediatrico rappresenta circa il 2%di <strong>tutti</strong> i melanomi e una frazione comunqueapprezzabile (1-3%) di tutte le malignità pediatriche,con una incidenzain salita del 2,9%ogni anno (dato delNational Cancer Institute).Il tumore colpiscein grande maggioranzasoggetti di etàsu<strong>per</strong>iore ai 15 anni(85%) e meno frequentemente(15%) i bambiniin età prepuberale,con una incidenza nellaseconda decade 8volte maggiore rispettoalla prima: 0,6 <strong>per</strong>milione nei bambini tra0-10 anni e 6,3 <strong>per</strong> milionenei ragazzi tra11-20 anni. La maggioranza(oltre il 60%) deimelanomi pediatrici insorgesu un preesistentenevo congenito,mentre i restanti compaionosu cute apparentementesana.Coordinatore nazionalegruppo melanoma ADOIFigura 1.Il melanoma è il tumore maligno che origina daimelanociti. Può nascere da <strong>pelle</strong> sana, da unnevo atipico* o da un nevo congenito.Colpisce più spesso <strong>per</strong>sone di <strong>pelle</strong> chiara connumerosi nevi melanocitari e esposti facilmentealle scottature solari. Esiste anche una predisposizionegenetica allo sviluppo di melanoma.Pertanto <strong>tutti</strong> i familiari di un soggetto con melanomadevono sottoporsi a visite di controllo.* Neo atipico: forma asimmetrica, bordi irregolari,colore nero o più colori, dimensioni oltre i5-6 millimetri. Inoltre, essendo un tumore maligno,a differenza dei nevi melanocitari si modificarapidamente in queste caratteristiche(forma, bordi, colore e dimensioni).Poiché il melanoma nei bambini è raro, accadesovente che le lesioni pigmentate in etàpediatrica vengano relativamente sottovalutate,tanto che oltre la metà dei melanomiviene diagnosticato con ritardo.Le cause del preoccupante aumento del melanomasono da ricercarsi nella sconsiderataesposizione ai raggi ultravioletti (sia quellidel sole, sia quelli artificiali), nella diminuzionedello strato di ozono e nella ridotta capacitàdi filtro dell’atmosfera <strong>per</strong> il progressivoinquinamento.È importante ricordare che nei primi 18 annidi vita si verifica lamaggior parte dell’esposizioneal sole eche una scottaturagrave in giovane etàraddoppia i rischi diuna neoplasia cutaneain età maturaLa strategia più importante<strong>per</strong> combatterequesta malattia è laprevenzione primaria,con campagne d’informazioneed educazione(particolarmente interessantiquelle effettuatein Australia enegli Stati Uniti e rivoltesoprattutto ai bambini),<strong>per</strong> favorire cambiamentiradicali neicomportamenti individualied una diagnosiprecoce, con conseguentirapide e correttedecisioni terapeutiche(asportazione chirurgica,ricerca dellinfonodo sentinella).


Volume 13, n. 2, 201072L’ADOI (Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani) è unasocietà scientifica, senza fini di lucro. Fondata oltre 50 annifa da un gruppo di dermatologi ospedalieri. L’Associazioneha, tra i fini statutari, la promozione e la ricerca nelle discipline<strong>della</strong> dermatologia medica, chirurgica ed estetica.L’ADOI promuove il continuo aggiornamento professionale dei propri associati, elaboralinee guida, e promuove ricerche scientifiche, al fine di garantire il progresso delle suddettediscipline nel loro complesso. A tal fine ha attivato numerosi gruppi di studio e diricerca che hanno anche l’incarico di definire linee guida diagnostiche e terapeutiche.Tra gli obiettivi prioritari rientra l’attività di informazione, di sensibilizzazione e di formazionedegli specialisti dermatologi, in particolare quelli che esercitano l’attività nell’ambitodel Servizio Sanitario Nazionale.Ormai dovrebbero essere ampiamente notele buone norme di esposizione al sole, tuttavianon <strong>tutti</strong> sanno che…dai 300 metri sul livello del mare laradiazione aumenta del 4-5%;in acqua, ad un metro di profondità, arrivacomunque il 90% dei raggi del sole;se si indossano indumenti <strong>per</strong> proteggersi,si devono privilegiare tessuti sinteticie colorati, che proteggono più di quellicon fibre naturali (cotone);prima di esporsi al sole, bisogna evitaredi mettere profumi o deodoranti.Le ricerche dimostrano che una serie di accortezzeprima ricordate e l’uso regolare di un protettoresolare in giovane età riduce fini a quasil’80 % il numero di alcuni tumori <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>.MySkinCheckTabella 1.MySkinCheck: risultatidello studio epidemiologico 2009.TipoCheratosiSpinocellulareBasocellulareMelanomaNon notoLocalizzazioneCapo-colloTroncoArti inferioriArti su<strong>per</strong>ioriClinicamenteaccertate(n=57)3111852271655Sospette daaccertare(n=78)122164531438239MySkinCheck è un progetto dermatologicoe di salute pubblica, sviluppato grazieall’impegno e al supporto tecnico e scientificodi ADOI (Associazione Dermatologi OspedalieriItaliani) e La Roche-Posay.Dalla prima edizione svoltasi nel 2009 èemerso un dato preoccupante: <strong>per</strong> il 7,8% dei1.729 soggetti visitati (età media 40 anni;57,3% femmine) è risultata un’anamnesipositiva <strong>per</strong> neoplasia, di cui il 41% accertatae il restante 59% sospetta. Per il 37% deicasi positivi la neoplasia rilevata è il melanoma(Tabella 1).L’unica arma <strong>per</strong> combattere questa malattiaè la diagnosi precoce con conseguenti rapidee corrette decisioni terapeutiche (asportazionechirurgica, ricerca del linfonodo sentinella),che danno quasi la certezza di guarigione.Per questo è tanto importante la prevenzioneche costituisce l’oggetto <strong>della</strong> secondaedizione del progetto MySkinCheck.L’iniziativa è rivolta a tutta la popolazione, macon una particolare attenzione ai bambini.Il progetto, che sarà attivo 365 giorni l’anno,si articola in quattro iniziative complementari:il tour MySkinCheck con analisi gratuite deinei nelle principali località balneari <strong>della</strong>penisola, nei mesi di maggio e giugno;il sito www.myskincheck.it, dove trovareconsigli utili <strong>per</strong> la propria salute,approfondimenti sul tema del melanomae strumenti <strong>per</strong> prepararsi alla visita daldermatologo;il coinvolgimento di 19 strutture ospedaliereche divulgheranno nelle propriesale d’attesa l’importanza <strong>della</strong> preven-


Volume 13, n. 2, 201073zione del melanoma attraverso cornerinformativi <strong>per</strong> un totale di 95 giornatedi sensibilizzazione;il coinvolgimento di oltre 1.000 farmacieche si faranno promotrici dell’iniziativa.Il tour MySkinCheckUno shuttle moderno e spazioso,attrezzato <strong>per</strong> ospitare un paziente e un dermatologoche effettua lo screening dei nei,toccherà nei week-end tra fine maggio e finegiugno sei delle più importanti località marittimeitaliane.Le regioni coinvolte nel tour sono: Liguria,Emilia Romagna, Toscana,Lazio, Puglia, Marche.Le visite verranno eseguitenei seguenti orari: dalle10.00 alle 13.00 e dalle17.00 alle 22.00.Dopo lo screening il dermatologocompilerà una“Scheda visita paziente”dove sarà indicato il livellodi protezione necessario, lalocalizzazione e il numerodei nei del paziente, inmodo che possa tenerlimonitorati e conoscere ilproprio livello di rischio.Le date e le tappe del tourMySkinCheck sono indicatenel sito:www.myskincheck.itQuest’anno, adiacente allo shuttle, sarà allestitouno spazio dedicato ai bambini, doveanche i più piccini potranno colorare, giocaree ricevere simpatici gadget.Ma i bambini saranno soprattutto coinvoltinelle visite dermatologiche. Le mamme sarannoinfatti invitate a far visitare dal dermatologoanche i propri bimbi, al fine di sensibilizzarlesull’importanza del monitoraggio dei neianche dalla più tenera età, educandole cosìalla vera prevenzione.Il sito myskincheck.itSul sito si potranno trovare consigliutili <strong>per</strong> la propria salute e ottenere informazioniscientifiche riguardo il tumore <strong>della</strong><strong>pelle</strong>.Myskincheck.it <strong>per</strong>mette di scoprire ilproprio livello di rischio (tramite il test“Qual è il mio livello di rischio?”) e di conoscerealcuni metodi di valutazione utilizzatiin dermatologia <strong>per</strong> aiutare ad analizzare inei del proprio corpo: il metodo ABCDE e ilbrutto anatroccolo.Il metodo ABCDE si riferisce ad alcune caratteristichefisiche del neo come: Asimmetria,Bordo/contorno, Colore, Diametro ed Evoluzione.Nello stesso soggetto i nei presentano spessoun aspetto simile, si assomigliano molto,stesso colore e stesso spessore: il metododel brutto anatroccolo fa riferimento a unalesione pigmentata che potrebbe essere consideratasospetta qualora appaia diversadalle altre presenti sul corpo del soggetto.


Volume 13, n. 2, 201074Sul sito sarà anche possibile anche localizzarei propri nei e monitorarne l’evoluzione conl’aiuto di video educativi e di strumenti dicontrollo MySkinCheck, conoscere le buoneabitudini di esposizione al sole e impararel’importanza di una visita dermatologica.Inoltre l’utente del sito avrà un suo spazio<strong>per</strong>sonale in cui potrà utilizzare il molechecker,uno strumento che consente dilocalizzare i nei del proprio corpo su delleimmagini che mostrano il profilo destro esinistro, il davanti e il dietro di una <strong>per</strong>sona.In questo modo l’utente potrà anche monitorarel’evoluzione e l’eventuale comparsa dinuovi nei così da avere una scheda con <strong>tutti</strong>i dettagli necessari <strong>per</strong> arrivare preparatoalla visita dal dermatologo.Solo un medico, infatti, è in grado di formulareuna diagnosi e la visita va effettuata unavolta all’anno.19 ospedali coinvoltiPer contattare il maggior numero di <strong>per</strong>sone,che normalmente non si recano dal dermatologo,nelle sale d’attesa di 19 importantiospedali italiani verranno posizionati cornerinformativi che <strong>per</strong> una settimana distribuirannomateriali di sensibilizzazione alla prevenzionedel melanoma, con l’aiuto di una <strong>per</strong>sonapreparata sull’argomento. Inoltre, verrannodivulgati video educativi sulla prevenzione delmelanoma <strong>per</strong> creare una maggiore consapevolezzasull’importanza <strong>della</strong> prevenzione edincentivare a consultare il dermatologo.Oltre 1.000 farmacie coinvolteAnche le farmacie, informate del progetto,ricorderanno l’importanza <strong>della</strong> prevenzionee sensibilizzeranno l’adozione di comportamentiresponsabili al sole attraverso ladistribuzione di materiali informativi.


Volume 13, n. 2, 201075I giovani e i danni del soleNerella Petrini1, Agostino Crupi2Introduzione1Socio AIDA, Firenze2 Presidente AIDA, MilanoLe campagne educative alla foto-protezione,realizzate nel primo decennio del2000, hanno si<strong>cura</strong>mente aumentato la conoscenzadei danni solari sulla <strong>pelle</strong> e di conseguenzainnalzato il livello di consapevolezza<strong>della</strong> popolazione, al punto che gran partedei pazienti che si rivolgono al dermatologo<strong>per</strong> i motivi più disparati chiedono anche consiglisulle problematiche dovuteall'esposizione solare. Restanocomunque alcune fasce di criticitànella ricezione del messaggioformativo alla foto-protezione,in particolare i giovani d'etàfra i 18 ed i 25 anni ai quali ènecessario rivolgersi con particolareattenzione, in quanto idanni derivati da sconsiderateesposizioni solari intenzionalipossono manifestarsi con piùfacilità proprio <strong>per</strong>ché in questafascia di età abbiamo normalmentegià depau<strong>per</strong>ato il nostro"capitale-sole".Ci riferiamo con questo terminealla possibilità di esporsi alleradiazioni ultraviolette senzasubire danni, possibilità geneticamentedeterminata alla nascitae legata alle caratteristichefenotipiche quali il colore <strong>della</strong><strong>pelle</strong>, degli occhi e dei capelli.Questo capitale è destinato aimpoverirsi rapidamente incaso di esposizione solare inappropriata,soprattutto in coloroche tendono più a scottarsi chead abbronzarsi e normalmenteè ridotto al minimo già primadei 20 anni.È quindi necessario economizzaresu questo capitale in mododa limitare al massimo la possibilitàdi insorgenza di fenomenidannosi quali il foto-invecchiamentoe la foto-carcinogenesi.


Volume 13, n. 2, 201076Il foto-invecchiamento è tanto più precocequanto più la <strong>pelle</strong> è chiara e non adeguatamenteprotetta e si manifesta con la comparsadei segni, quali rugosità cutanea, macchie,secchezza <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>, ecc., che fisiologicamentesi dovrebbero manifestare in etàavanzata. Le moderne ricerche di foto-biologiahanno invece dimostrato che più di 2/3dell'invecchiamento cutaneo è causato dalleesposizioni quotidiane e non dal passare deltempo.La foto-carcinogenesi è l'altra faccia deldanno solare in grado di indurre l'insorgenzadei tumori cutanei di origine epiteliale (cheratosisolare e carcinomi) e di tumori di originemelanocitica, come il melanoma.È stato dimostrato da molte ricerche scientificheche l'esposizione cronica ai raggi ultraviolettifavorisce l'insorgenza dei tumori epiteliali,che sono quindi più frequenti nelle<strong>per</strong>sone con un'elevata esposizione cumulativaai raggi UV nel corso <strong>della</strong> propria vita,come coloro che svolgono attività lavorativeall'a<strong>per</strong>to.Il rischio di melanoma è invece legato adun'esposizione massiva al sole, intensa edintermittente, in grado di provocare scottature;quest'ultime, specialmente se subite nell'infanziae nell'adolescenza, possono favorirea distanza di anni l'insorgenza del melanoma.La ricerca nel campo del foto-danneggiamentocutaneo è in continuo sviluppo, inquanto i tumori <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> costituisconosempre più un problema sociale, essendo incostante aumento; in particolare l'incidenzadel melanoma maligno è raddoppiata nell'ultimodecennio ed interessa un sempre maggiornumero di giovani con una frequenzapreoccupante.La foto-protezione diventa quindi un fondamentaleinvestimento <strong>per</strong> il futuro, <strong>per</strong> cuil'adozione di comportamenti corretti - qualel'impiego di filtri solari, di indumenti fotoprotettivi,di occhiali e l'utilizzo di dosimetriUV - è sempre più da considerare una formadi tutela <strong>della</strong> salute, che deve essere estesaa tutte le fasce di età compresa quella dell'adolescenzae dei giovani adulti, notoriamenteinsensibili ai messaggi proibitivi e più difficilida raggiungere, a meno che non si ado<strong>per</strong>iun linguaggio consono e delle modalitàdi comunicazione facilmente recepibili.


Volume 13, n. 2, 201077AIDA-Vichy:educare <strong>per</strong> prevenireL’ AIDA (Associazione Italiana DermatologiAmbulatoriali) ha da sempre condivisole campagne di informazione rivolte allapopolazione generale.Nel 1996, sempre sotto l’egida dell’AIDA, si ècostituito il GISPOD (Gruppo Italiano di Studioe Prevenzione Onco-Dermatologico) conlo scopo di divulgare alcune delle regole elementaridi comportamento nei confrontidelle radiazioni solari e dei nevi melanocitarial maggior numero di <strong>per</strong>sone.In occasione del V° Congresso NazionaleAIDA, è stata realizzata la prima campagnadi informazione con lo slogan “Controlla chei tuoi nei siano <strong>tutti</strong> di bellezza“, mediante ladistribuzione gratuita di poster e di leaflet a<strong>tutti</strong> i soci AIDA.Nel materiale veniva riportata l’immagineaccattivante di una famigliola di cuccioli didalmata che, specchiandosi in uno stagno, sicontrollavano le proprie macchie.Si è trattato di un nuovo modo di dialogarecon la popolazione, uscendo dalle soliteimmagini fredde e poco rassi<strong>cura</strong>nti in uso,che di certo avevano indotto la gente a farepiù da struzzo che da dalmata.Successivamente è stata creata una campagnaancor più incisiva e diretta, denominata“Sole buono se ti proteggi”, che grazie alcoinvolgimento dei vari Provveditorati agliStudi ha raggiunto i bambini delle scuole elementaridi quasi tutte le provincie Italiane.L’intento è stato quello di istruire i maestriche a loro volta hanno poi trasmesso il messaggioeducativo ai bambini.In quella occasione si è creato un rapporto dicollaborazione tra AIDA e Vichy che, nell’otticadi “educare <strong>per</strong> prevenire”, prosegueanche quest’anno con un’indagine informativacondotta tra gli adolescenti italiani.I giovani italianie l’esposizione solareL’obiettivo dell’indagine è stato quellodi analizzare l’attenzione degli adolescenti edei giovani verso i problemi <strong>della</strong> <strong>pelle</strong> conseguentia una non corretta esposizione alsole e il loro comportamento circa l’impiegodelle creme solari.La ricerca è stata realizzata tra il 15 e il 30settembre 2009 tramite 800 interviste somministratein modalità CAWI (Computer AidedWeb Interview) ad un campione rappresentativo<strong>della</strong> popolazione italiana di ragazzi eragazze in età compresa tra i 15 e i 25 anni.Dallo studio emerge una consapevolezza deidanni dell'esposizione solare senza protezione:infatti, il 75% dei giovani ritiene che questosia il principale fattore di rischio <strong>per</strong> itumori <strong>della</strong> <strong>pelle</strong>.Nonostante ciò molti ragazzi non danno aquesto aspetto l’importanza che merita: oltreil 50% non prende nessuna precauzione etale <strong>per</strong>centuale sale al 60% <strong>per</strong> i maschi inetà compresa tra i 15 e i19 anni.Le motivazioni principali <strong>per</strong> il mancato utilizzodelle creme solari sono da ricercarsi nel58% dei casi nella presunta saltuarietà con laquale ci si espone al sole (“in fondo si trattasolo di una volta l’anno...”).Motivazioni che addirittura salgono al 65%sul segmento dei 19-25enni. Segue a ruota ilritenere che in fondo un po’ di sole non abbiamai fatto male a nessuno (27%).Un’altra delle ragioni <strong>per</strong> cui i ragazzi nonusano la crema protettiva è la convinzioneche non aiuti a ottenere un’abbronzaturabella e duratura.Tuttavia il 50% delle ragazze non utilizzatricidi solari sarebbe disposta a cambiare le proprieabitudini al sole, impiegando quindi unacrema protettiva, se questa assi<strong>cura</strong>sse unabuona abbronzatura.Novitànella <strong>fotoprotezione</strong>Le ultime sco<strong>per</strong>te nella foto-biologiadimostrano che i raggi UV sono capaci dialterare il DNA delle stem cells presenti nellostrato basale dell’epidermide, con importantiri<strong>per</strong>cussioni sul processo di rigenerazionecutanea.Per preservare il “capitale genetico” <strong>della</strong> cutee proteggere anche le stem cells i LaboratoriVichy hanno messo a punto una formula <strong>per</strong> isolari di nuova generazione (CAPITAL SOLEIL )che affianca ai filtri anti-UVA/UVB (Meroxil SX-XL) un anti-ossidante naturale: il DHC.


Volume 13, n. 2, 2010POSTER AIRO 200979Cutaneous reaction prevention with the use of “Neoviderm skinemulsion” in head and neck external beam radiotherapy (EBRT)and <strong>per</strong>io<strong>per</strong>ative-brachytherapy (BRT) for breast cancerA. Cecconi, A. Guido, S. Cammelli, F. Bunkheila, M. Micucci, A. Pepe, E. Barbieri, L. Busutti“Neoviderm emulsione cutanea”nella prevenzione dei danni cutanei da trattamenti radioterapiciIn questo studio condotto presso il Dipartimento di Radioterapia dell’Università di Bologna è stato testatol’effetto radioprotettivo sulla cute di una innovativa emulsione cutanea (Neoviderm – IstitutoGanassini) abitualmente impiegata nelle scottature solari.Dieci pazienti sottoposte a brachiterapia <strong>per</strong>io<strong>per</strong>atoria <strong>per</strong> neoplasia mammaria e venti pazienti sottopostia radioterapia a fasci esteni (EBRT) mediante tecnica ad intensità modulata (IMRT) <strong>per</strong> neoplasie deldistretto cervico-cefalico sono stati sottoposti a trattamento locale mediante applicazione di Neovidermin posologia di due applicazioni al giorno <strong>per</strong> tutta la durata del trattamento radioterapico e una applicazioneal giorno nei sei mesi successivi.Durante lo studio ogni paziente è stato monitorizzato mediante controlli <strong>per</strong>iodici obiettivi relativi allecondizioni cliniche <strong>della</strong> cute irradiata.I risultati qui riportati indicano che Neoviderm riduce l’eritema e la secchezza, preserva l’elasticità edevita l’impiego di corticosteroidi topici sulla cute irradiata.PurposeTo control the appearance of cutaneousreaction (grade of intensity and incidence)during and after EBRT for head and neck cancerand brachytherapy with MammoSite forbreast cancer using an innovative skin emulsionNeoviderm (by Istituto Ganassini).The object was the protective and moisturizingaction, with alginate-betaglucano acidand hyaluronic acid; in fact this emulsionsoothes the skin favoring the physiologicalnormalizing process.Materials and methodsStudy design: in our institute, sinceFebruary, we have evaluated, with a new clinicaltrial of phase II, 10 patients who have beentreated with brachytherapy (MammoSite) forbreast cancer and 20 patients un derwent EBRTwith or without chemotherapy for head andneck cancer. All patients under went this localtreatment with Neoviderm skin emulsion twiceDepartment of Radiotherapy, S. Orsola-Malpighi HospitalUniversity of Bolognaa day during their radiation treatment and oncea day for six months afterwards. The clinicalanalysis was done with objective analysis(Grading RTOG-SOMA LENT) and the use ofphotograph archiving. During this trial we evaluatedfor every patient the su<strong>per</strong>ficial cutaneousdamage, the skin elasticity, the su<strong>per</strong>ficialchanges: hy<strong>per</strong>pigmentation, epilation,skin dryness, telangiectasia.ResultsAll patients treated with Mammosite-BRT were evaluable at day 0, day 7,1-3months after treatment and 4/10 pts wereevaluable at 6 months. Our results in term ofskin toxicity were: at time 0 3 patients wereGr. 0, 6 pts Gr. 1 and 1 pt developed precociousskin toxicity Gr. 2; after 7 days 5patients Gr. 0 and 5 Gr. 1, after 1 month 6patients Gr. 0 and 4 Gr. 1, after 3 months 8patients Gr. 0 and 4 Gr. 1, after 6 months 4/4patients Gr. 0. In all patients we evaluated alow level of atrophy and hy<strong>per</strong>pigmentationafter treatment and we didn’t use the cortico-


Volume 13, n. 2, 201080steroids. Good was the level of skin elasticityand skin dryness. Six patients treatedwith IMRT for head and neck cancer wereevaluable: during the <strong>per</strong>iod of radiotherapytreatment, median dose 66 Gy, we observedGr. 1 skin toxicity in only 2 patients (one ofthese treated with IMRT + anti-EGRF monoclonalantibody-cetuximab) and Gr. 0 in theothers. All patients didn’t use topic corticosteroid-therapy.Tossicità cutanea.Tempo 0 7 Giorni 1 Mese3 Mesi 6 MesiGr. 0Gr. 1Gr. 2ConclusionThe use of Neoviderm skin emulsion improve theskin elasticity, reduce the dryness and the risk ofcutaneous erythema and reduce the use of topic corticosteroid-therapy.

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