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rassegna stampa costruire democrazia venerdi ... - Massimo Romano

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RASSEGNA STAMPA COSTRUIRE DEMOCRAZIAVENERDI’ 17.06.2011<strong>Massimo</strong><strong>Romano</strong>.netBrunetta insulta i precari, <strong>Massimo</strong> <strong>Romano</strong> : “Si vergogni. Approvare immediatamente la proposta dilegge taglia Irap per le imprese che assumono a tempo indeterminato o stabilizzano i precari e ilreddito minimo garantito per i disoccupati”.Costruire <strong>democrazia</strong>La Gazzetta del Molise p.1 e 3<strong>Romano</strong>, il carabiniere mancato – La politica degli esposti e delle denunceInformamolise.comBrunetta insulta i precari, <strong>Massimo</strong> <strong>Romano</strong>: si vergogniPrimoNumero.itPrimarie, l’Idv chiude la porta “Con le solite facce? Mai”Il Nuovo MolisePrimarie anche per il listino. Bonomolo lancia, <strong>Romano</strong> raccoglie la propostaPoliticaIl Nuovo MoliseTre sette a perdere, il gioco preferito dall’IdvPrimo Piano MolisePrimarie e regionali, l’Idv chiede garanzie a RomaPrimoNumero.itLegami e parentele tra giudici e politici molisani: il caso a BariPrimo Piano MoliseApplichiamo la legge nei confronti di tutti – risposta del Pg MazzettiDai ComuniBojanoIl Quotidiano del MoliseSel, contrasti con i vertici regionaliIserniaIl Nuovo MoliseComunali, (Gabry) indica il successore: Teodoro e Mauro in pole positionCampobassoPrimo Piano MoliseDi Bartolomeo vs Columbro: cosa ha fatto per la città?Concorso per vigili urbani, le prove finiscono in ProcuraDalla regionePrimo Piano MoliseIl governo impugna la legge sul nucleareRaccolta dei tartufi, approvate le nuove regoleLa Gazzetta del MoliseIttierre, la Regione vicina ai lavoratori in CigPrimo Piano MoliseCosib, il nodo degli incarichiIl Nuovo MoliseNetenergy, la guerra di poltrone tra Pd e Idv


Brunetta insulta i precari, <strong>Massimo</strong> <strong>Romano</strong> : “Si vergogni. Approvareimmediatamente la proposta di legge taglia Irap per le imprese che assumono atempo indeterminato o stabilizzano i precari e il reddito minimo garantito per idisoccupati”.http://www.youtube.com/watch?v=UMLB_v65HGM&feature=player_embedded<strong>Massimo</strong> <strong>Romano</strong>, consigliere regionale del Molise, si dice “indignato” per il comportamentodel Ministro Brunetta che rivolgendosi ad un gruppo di giovani precari si etichetta come“questa è l’Italia peggiore”.“L’Italia peggiore è quella di una politica che fugge di fronte al dramma del precariatoe diun Ministro che ha il barbaro coraggio di offendere i giovani precari. Il Ministro Brunettadovrebbe vergognarsi. Il precariato è non soltanto una realtà che riguarda il profiloprofessionale ma si è trasformato in una condizione esistenziale che offende e mortifica ladignità delle donne e degli uomini, compromettendone la stessa prospettiva di vita e difuturo. E un Ministro della Repubblica dovrebbe avere rispetto e offrire risposte, non fare comelo struzzo che mette la testa sotto la sabbia per non vedere o peggio scappare e offendere” –così <strong>Massimo</strong> <strong>Romano</strong>, consigliere regionale del Molise.“Ieri ho partecipato all’assemblea della CGIL sull’Università e ascoltato i precari raccontare ilproprio dramma interiore. Penso ai lavoratori avventizi della Solagrital, a quelli della Ittierre, .Penso agli stagionali dell’Anas. Penso ai giornalisti di alcune redazioni che lavorano senzaneppure un contratto e senza percepire la retribuzione. Penso ai precari della scuola, dellaricerca, ai disoccupati, ai cassintegrati, ai lavoratori a cui èscaduta anche la mobilità comequelli della Itam di Bojano, e a quelle donne e a quegli uomini di mezza età che si autodenunzianocome “scarti umani” (<strong>Massimo</strong> Gramellini, La Stampa, 20 maggio 2011) che siritrovano senza un lavoro, troppo vecchi per una nuova assunzione e troppo giovani per lapensione.Il Governo dovrebbe fare qualcosa invece di offenderli. Ma anche la Regione può fare molto.La mia PROPOSTA è quella di approvare immediatamente due proposte di legge regionale chegiacciono in un cassetto da anni: la cd. Taglia Irap, e quella sul reddito minimo garantito.La copertura finanziaria si deve recuperare dai tagli ai costi inutili, a partire dai costi dellapolitica e dagli sprechi che continuano a registrarsi impietosamenteper festicciole, viaggetti e auto blu dei soliti noti.”Si tratta di due proposte di legge che portano la firma del Consigliere <strong>Romano</strong> che lespiega così.


“La legge taglia Irap prevede la possibilità di abbattere il costo dell’imposta sulle attivitàproduttive per quelle imprese ed aziende che assumano lavoratori a tempo indeterminatoovvero stabilizzano i precari. L’ho presentato nel giugno scorso ai sensi del D.L. 78. Giaceancora in un cassetto.E poi la legge sul reddito minimo garantito, che offre un sostentamento per giovani e menogiovani che siano disoccupati o che abbiano perso il lavoro. Anche in questo caso, il testo èparalizzato in commissione da 16 mesi. Le risposte ci sono, le soluzioni anche, basta volerlo. Ilproblema è che continuo a vedere il Governo regionale più impegnato nell’oliare la macchinadel consenso a botte di assessorati, consulenze e festicciole istituzionali piuttosto che impegnatia tempo pieno nella risoluzione dei problemi dei cittadini."Pubblicato in Politica il: 16 Giugno 2011 - 17:33 Commenti: 0


Brunetta insulta i precari, <strong>Massimo</strong> <strong>Romano</strong> : SivergogniScritto da RedazioneGiovedì 16 Giugno 2011 16:38<strong>Massimo</strong> <strong>Romano</strong>, Consigliere regionale del Molise, si dice “indignato” per ilcomportamento del Ministro Brunetta che rivolgendosi ad un gruppo di giovani precari sietichetta come “questa è l’Italia peggiore”. “L’Italia peggiore è quella di una politica chefugge di fronte al dramma del precariato e di un Ministro che ha il barbaro coraggio dioffendere i giovani precari. Il Ministro Brunetta dovrebbe vergognarsi. Il precariato ènon soltanto una realtà che riguarda il profilo professionale ma si è trasformato in unacondizione esistenziale che offende e mortifica la dignità delle donne e degli uomini,compromettendone la stessa prospettiva di vita e di futuro. E un Ministro dellaRepubblica dovrebbe avere rispetto e offrire risposte, non fare come lo struzzo che mettela testa sotto la sabbia per non vedere o peggio scappare e offendere” – così <strong>Massimo</strong><strong>Romano</strong>, consigliere regionale del Molise. “Ieri ho partecipato all’assemblea della CGILsull’Università e ascoltato i precari raccontare il proprio dramma interiore. Penso ailavoratori avventizi della Solagrital, a quelli della Ittierre, . Penso agli stagionali dell’Anas. Penso ai giornalisti dialcune redazioni che lavorano senza neppure un contratto e senza percepire la retribuzione. Penso ai precari dellascuola, della ricerca, ai disoccupati, ai cassintegrati, ai lavoratori a cui è scaduta anche la mobilità come quelli dellaItam di Bojano, e a quelle donne e a quegli uomini di mezza età che si auto-denunziano come “scarti umani”(<strong>Massimo</strong> Gramellini, La Stampa, 20 maggio 2011) che si ritrovano senza un lavoro, troppo vecchi per una nuovaassunzione e troppo giovani per la pensione.Il Governo dovrebbe fare qualcosa invece di offenderli. Ma anche la Regione può fare molto. La mia PROPOSTA èquella di approvare immediatamente due proposte di legge regionale che giacciono in un cassetto da anni: la cd.Taglia Irap, e quella sul reddito minimo garantito. La copertura finanziaria si deve recuperare dai tagli ai costiinutili, a partire dai costi della politica e dagli sprechi che continuano a registrarsi impietosamente per festicciole,viaggetti e auto blu dei soliti noti.” Si tratta di due proposte di legge che portano la firma del Consigliere <strong>Romano</strong> chele spiega così. “La legge taglia Irap prevede la possibilità di abbattere il costo dell’imposta sulle attività produttiveper quelle imprese ed aziende che assumano lavoratori a tempo indeterminato ovvero stabilizzano i precari. L’hopresentato nel giugno scorso ai sensi del D.L. 78. Giace ancora in un cassetto.E poi la legge sul reddito minimo garantito, che offre un sostentamento per giovani e meno giovani che sianodisoccupati o che abbiano perso il lavoro. Anche in questo caso, il testo è paralizzato in commissione da 16 mesi. Lerisposte ci sono, le soluzioni anche, basta volerlo. Il problema è che continuo a vedere il Governo regionale piùimpegnato nell’oliare la macchina del consenso a botte di assessorati, consulenze e festicciole istituzionali piuttostoche impegnati a tempo pieno nella risoluzione dei problemi dei cittadini.”


POLITICAPrimarie, l’Idv chiude la porta«Con le solite facce? Mai»Nonostante gli inviti del resto del centrosinistra, i dipietristi non arretrano di un passo e continuano la lorocrociata anti-primarie. «Non è cambiato niente - accusa Nagni - I personaggi sono sempre gli stessi e conquesta classe politica ogni discorso legato alle primarie non esiste. Ci sono troppi veleni». Non è escluso peròun appoggio al vincitore della contesa dell’11 settembre. «Magari viene fuori il Pisapia di turno» auspica ilsegretario Idv. Ma il piano B prende corpo e si chiama Vincenzo Greco.di Stefano Di LeonardoPd e compagni possono provarci in tutti i modi: dall’Idvrisponderanno sempre picche. «Con questo clima e lesolite facce, non parteciperemo alle primarie». Ilsegretario regionale dell’Italia dei Valori, Pierpaolo Nagni, èchiarissimo. Porta chiusa a ogni possibilità che anche il partitodi Di Pietro si accodi al coro dei pro primarie. «C’èancora troppa voglia di distruggere» sentenzia l’excandidato alla provincia di Campobasso. Ma uno spiraglio c’é.«Stiamo alla finestra, magari spunta fuori il Pisapia diturno». Intanto il piano B prende corpo: il nome diVincenzo Greco quale candidato unico dell’Italia deiValori si fa sempre più insistente, sostenuto soprattuttodai dipietristi bassomolisani che lo considerano un candidato di rottura rispetto ai soliti schemi, un po’ comeaccadde nel 2006 quando vinse la amministrative a Termoli.I dieci fra partiti e movimenti del centrosinistra ci avevano già provato due volte. «Auspichiamo un ampiocoinvolgimento dell’Idv nella realizzazione delle elezioni primarie» avevano detto annunciando la data dell’11settembre come quella buona per la contesa interna per decidere il rivale di Michele Iorio. E inveceniente. Il nuovo Antonio Di Pietro a livello nazionale, passato dalle accuse strillate alle pacate proposte,è sempre lo stesso Tonino da Montenero di Bisaccia che i molisani conoscono fin troppo bene. Si fa comedice lui. Punto e basta.«Con questa classe politica non possiamo partecipare alle primarie» ha detto il leader nazionale. E PierpaoloNagni, massimo esponente del partito a livello regionale, non si discosta di molto. «Per come si sonocomportati i politici locali in questi ultimi mesi, il discorso primarie non è da prendere in considerazione.E’ vero, il partito é aperto alle primarie per le politiche 2013, ma occorrerà prima un incontro nazionale per ilregolamento».Ma non sarebbe il caso di mettere da parte certe posizioni e soprattutto i rancori frutto del passato?«C’è troppo veleno a quel tavolo– ribatte Nagni riferendosi agli incontri che il resto del centrosinistra statenendo in questi giorni – è lo stesso clima che sentivo quando ero all’interno. Percepisco che c’è voglia didistruggere e non di vincere. Anche dopo le provinciali, nessuno ha detto la verità, tutti a dare laresponsabilità addosso ad altri, soprattutto all’Idv. E ricordiamoci anche al tavolo delle provinciali si era dettoche si sarebbero tenute le primarie, tant’è che noi siamo andati via per quello. E hanno accusato noi di averrotto il tavolo». Nessuna chance quindi che Di Pietro e i suoi scelgano di mandare uno dei loro alla contesadelle primarie. Il meccanismo che permette a chiunque, pure se non sostenuto da formazioni ufficiali,dicandidarsi in prima persona per rappresentare un’intera coalizione, non fa proprio per il modo dipensare dei dipietristi, a quanto traspare.E allora che si fa? Divisi come sempre in attesa dell’ennesima debacle? «Chi lo sa, per ora stiamo allafinestra, vediamo cosa viene fuori dalle primarie. Magari spunta il Pisapia di turno. Noi ce lo auguriamo. Se ilcandidato vincitore delle primarie fosse di nostro gradimento saremmo pronti ad appoggiarlo. Ma i nomi chesento non mi piacciono». E quali sono questi nomi? «Sento parlare di D’Ascanio, che ultimamente sipresenta come il nuovo De Magistris ma ad ogni occasione accusa i segretari dei partiti. Penso chedovrebbe chiedersi ogni giorno perché nessuno lo ha voluto ricandidare.


Astore è favorevole alle primarie ma non so quanto voglia abbia di partecipare in prima persona. Poi so chec’è <strong>Massimo</strong> <strong>Romano</strong> che sta facendo il giro delle sette chiese per candidarsi, circolo il nome di ErminiaGatti, sostenuta da Ruta. Il Pd invece sta pensando se candidare uno dei suoi o appoggiare qualcuno, perquanto ne so. E poi sembra che dal Basso Molise si voglia proporre una candidatura autonoma sostenuta daalcuni partiti. Nessuno di questi mi convince».Più o meno quanto affermato da Antonio Di Pietro. Secondo indiscrezioni infatti, il leader nazionale avrebbecassato ogni ipotesi confidandosi con gli iscritti molisani. «Non farò mai campagna elettorale per quelliche mi hanno tradito». Fine della conversazione. E allora spazio ai volti nuovi, come vorrebbero anche tantielettori fuori dall’alveo dei partiti. Facce nuove con idee nuove. Pensieri a confronto che si ritrovano sullapagina Facebook del partecipato gruppo “Unire il centrosinistra. Primarie per novembre 2011” dove giàsi sprecano nomi e propostein vista delle elezioni.Se le primarie riusciranno a dare voce a questa voglia di partecipare non è dato sapere. Così come restaancora avvolto da una nebulosa il rumour che vuole sia Vincenzo Greco il prescelto dell’Idv per darel’assalto alla massima poltrona di palazzo Moffa. Sull’ex sindaco di Termoli, a quanto sembra, sarebbe prontoa spendersi con una campagna elettorale ben più agguerrita di quanto già fatto alle provinciali. Il direttointeressato ci starebbe facendo più di un pensierino. «Non so quanto sia fattibile – smorza i toni Nagni – E’ancora presto per parlarne». Per il segretario Idv una svolta potrebbe arrivare dagli scossoni che siregistrano a palazzo Chigi. «Le regionali hanno un’importanza diversa, stavolta le segreterie nazionalistaranno più attente».


CRONACHELegami e parentele tra giudici e politici molisani: ilcaso a BariL’Osservatorio Molisano sulla Legalità presenta un esposto al Procuratore Generale della Repubblica di Baricirca le "relazioni pericolose" tra magistrati e rappresentanti istituzionali. Dopo l’accusa alla Procura delcapoluogo di essere un “porto delle nebbie” in cui le inchieste giudiziarie a carico di rappresentantiistituzionali vengono insabbiate, una denuncia con nomi e cognomi e un nuovo punto interrogativo: che finehanno fatto le indagini contro Michele Iorio? Una lettera che sta facendo rumore, tanto che il ProcuratoreGenerale in persona, il dottor Mazzetti, ha deciso di prendere carta e penna per scrivere la sua versione. Masenza entrare nel merito.Tra i magistrati che operano a Campobasso e il mondo politico molisano esistono “relazioni pericolose” erapporti perfino intimi che potrebbero condizionare la correttezza e l’imparzialità di processi checoinvolgono proprio i politici, a cominciare dal presidente della Regione Michele Iorio. Lo dichiara, con tantodi nomi e cognomi,l’Osservatorio Molisano sulla Legalità, che dopo lalettera aperta inviata alProcuratore Generale di Campobasso Silvano Mazzetti il 7 aprile scorso, per mettere in evidenza comedeterminate inchieste aperte per reati contro la pubblica amministrazione a Campobasso cadanonell’oblio, si rivolge direttamente a Bari, Tribunale competente per esercitare il controllo sullamagistratura molisana. Con una “bomba” davanti alla quale lo stesso Mazzetti, in maniera del tuttoinsolita, non ha potuto restare in silenzio e ha fornito una propria versione senza tuttavia entrare nel meritoné replicare ai paragrafi più scottanti.Per esempio che «nel Tribunale di Campobasso, ove Angelo Michele Iorio è sottoposto a procedimenti penali,opera come magistrato giudicante la dott.ssa Laura Scarlatelli, figlia del portavoce del governatore Iorio».Oppure che «Evelina Palaia, la moglie del sub commissario alla Ricostruzione post terremoto del MoliseNicola Eugenio Romagnuolo, fino a poco tempo fa numero due del Commissario Iorio, è direttoreamministrativo della Procura Generale della Corte di Appello di Campobasso», ed è la stessa persona cheinvia anche comunicati <strong>stampa</strong> per conto del Procuratore Silvano Mazzetti.E ancora: «Marina Calandrella, moglie del magistrato Vincenzo Pupilella che lavora presso la Corte diAppello di Campobasso, è inserita nella segreteria del consigliere regionale Rosario De Matteis (appenaeletto presidente della Provincia di Campobasso), dello stesso schieramento politico del governatore Iorio»,e «Alberta De Lisio, dirigente dei Servizi “Rapporti istituzionali e relazioni economiche esterne” e“Avvocatura regionale” in Giunta regionale, è la moglie del dott. Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, giàPubblico ministero nella Procura Regionale della Corte dei Conti per il Molise e oggi Capo Dipartimento pergli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri».Niente di illegittimo, niente che lasci prefigurare reati o irregolarità. Ma è abbastanza per gettare ombre suquella trasparenza cristallina che dovrebbe caratterizzare la linea di separazione tra politica emagistratura. Soprattutto considerando, sintetizza l’Osservatorio, che non si hanno più notizie sualcune inchieste particolarmente delicate che coinvolgono i vertici della Regione Molise. Acominciare dalla «ricostruzione e “allargamento”, sino a ricomprendere l’intera regione, dell’area delterremoto del 2002 e dell’alluvione del 2003 e sul connesso programma pluriennale – ex articolo 15 - direttoa favorire la ripresa produttiva delle aree danneggiate», che ha usato centinaia di milioni di euro perfinanziare i progetti più fantasiosi, fino all’acquisto «con soldi pubblici, del catamarano Termoli Jet» la cuivicenda racconta una storia truffaldina, per arrivare alle «infrastrutture per la rete radio del Servizioregionale di Protezione civile», all’inchiesta sulla malasanità molisana Black Hole, «trasferita a Bari ma la cuiudienza preliminare stranamente non risulta ancora fissata».La denuncia riferisce anche di nomine politiche a beneficio di esponenti della magistratura, come quella fattadal governatore della Regione Molise Angelo Michele Iorio «ancorché sotto processo e plurindagato (senzaconsiderare il Tribunale di Larino, a Campobasso ha i seguenti procedimenti penali in corso: “Bain&Co” e“Turbogas”), che il 21.09.2009 nomina l’ex Presidente della Corte di Appello del Molise ed ex Presidente delTribunale di Campobasso, dott. Nicola Passarelli, assessore regionale alla Sanità (lo stesso si è dimesso afine ottobre 2010, dopo 13 mesi)». O l’assegnazione - il 12.03.2010 – dalla Regione Molise all’exProcuratore Regionale della Corte dei Conti per il Molise, Giuseppe Grasso (andato in pensione alcuni mesiprima), della presidenza della Commissione di valutazione e verifica della gara per l’affidamento del Serviziodi Assistenza Tecnica e Gestionale del Programma di Sviluppo Rurale del Molise 2007/2013.


Chiamato a far parte della Commissione, insieme a Grasso, anche il dott. Domenico Vitale, Generale inpensione della Guardia di Finanza».E’ normale tutto questo? Garantisce il diritto dovere dell’imparzialità nello svolgimento dei procedimentigiudiziari? La lettera, inviata per conoscenza anche alla Procura Generale di Campobasso, e finita sul tavolodi Silvano Mazzetti, ha fatto in ambienti giudiziari un bel po’ di rumore, tanto da spingere proprio il dottorMazzetti a replicare con una lunga nota nella quale tuttavia non si affronta il nodo né delleparentele né delle inchieste apparentemente scomparse nel nulla, ma si replica al finanziamentoper 250mila con fondi regionalidel “servizio di riorganizzazione dei processi lavorativi e di ottimizzazionedelle risorse degli uffici giudiziari della Procura per i minori e della Procura Generale di Campobasso”.«Sembra che l’Osservatorio voglia in qualche modo mettere in relazione i procedimenti penali pendenti acarico del Presidente della regione – scrive Mazzetti – con il finanziamento regionale agli uffici giudiziari,ignorando che tale finanziamento è previsto per tutti gli uffici giudiziari delle regioni che hanno aderito alprotocollo d’intesa riguardante un progetto interregionale».A parte questo, il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Campobasso torna all’attacco, come già fattoin occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, della Procura di Larino. O meglio: della Procura di Larinoall’epoca di Nicola Magrone, il magistrato che ha perseguito con particolare attenzione reati di pubblicaamministrazione, approdando a inchieste importanti alcune delle quali, iniziate da lui, sono arrivate aCampobasso e restano in attesa di una conclusione. Ora che Magrone è in pensione, fa capire Mazzetti, aLarino si lavora bene di nuovo. Affermazioni pesanti, che sottendono conflitti e guerre molto più radicati diquanto una lettura superficiale dello "scambio epistolare” fa immaginare.

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