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ci e sensibili. In particolare sulla legge 194 (aborto) sui Pacs e iDico. Lei ha scritto: «In cima alle preoccupazioni dei pubblicipoteri coscienti delle loro responsabilità non possono che esserci lefamiglie "normali", quelle "vere" fondate sul matrimonio…L'Italia sembra volere fargliela pagare cara a quei genitori chefanno più figli. Oltre a punire questi loro ragazzi che, nella vita,nel lavoro e nella società, avranno meno opportunità dei lorocoetanei figli unici. 30 famiglie su 100 con 3 figli sono povere (alSud l'incidenza sfiora il 49%). È facile l'equazione: più figli sifanno, più poveri si diventa. Esattamente l'opposto di quantoavviene in Norvegia, dove avere più bambini corrisponde a untasso di povertà più basso». Lei, ancora, scrive: “c’è il rischio diavere anche nelle chiese (e non solo nella società civile) i noti‘bamboccioni’, mai cresciuti nella fede, mai maturati nellaformazione cristiana”. “In questi ultimi anni l’Italia mostra diessere un paese poco adatto alle nuove generazioni” (FamigliaCristiana, 38/2010)…. «Enea che fugge da Troia in fiammeporta l'anziano padre Anchise sulle spalle e tiene per mano ilgiovane figlio Ascanio. L'Enea del futuro, invece, avrà sullespalle il peso di quattro vecchi genitori e non avrà accanto nessunfiglio che gli assicurerà, un giorno, di portarlo in salvo».Come farci attenti ai problemi, alle attese e agli interessilegittimi che nascono nel mondo vitale della famiglia? Lesembra sia possibile trovare un compromesso tra leculture del nostro paese a riguardo delle convivenze nonfondate sul matrimonio? Cosa può e deve fare la Chiesaper contrastare la cultura che considera irrimediabile larottura di ogni legame e vincolo? E la frattura tra legenerazioni?Don Sciortino: Come premessa, vediamo certo i problemi dellafamiglia (cf, divorzi e separazioni): tanti problemi certo ma lafamiglia non è il problema di questo paese. Anzi è la risorsaignorata, perché anche in un momento di crisi la famiglia si facarico dei giovani senza lavoro, si fa carico dei non abili allavoro e degli anziani. La famiglia è un ammortizzatoresociale, un capitale sociale, che resiste alle I paesi che esconomeglio dalla crisi sono quelli che aiutano in modo strutturarela famiglia. Solo in Italia oggi mettere al mondo un figlio è unascommessa. Ma chi sta pensando al futuro dell’Italia. Nondobbiamo forse invertire la tendenza verso quello che è statochiamato “gelo demografico”? Un paese che si statran<strong>qui</strong>llamente suicidando. Investire sulla famiglia è davveroavere una speranza. per investire ci vogliono soldi veri e nonfinzioni o false promesse. Nello scorso governo ho salutato conpiacere la creazione di un Ministero per la famiglia, subitodegradato a Segretariato da questo governo! Circa il tema delleconvivenze di fatto, penso che la priorità siano le famigliefondate sul matrimonio (più del 90%) e che se si usa troppo iltermine famiglia per ogni tipo di unione alla fine nulla èfamiglia.8

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