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Guida alla Disabilità - Spazio Sociale

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Model CPX-HFSUPERCONDUCTING MAGNET-BASEDHORIZONTAL FIELDCRYOGENIC PROBE STATIONFeatures• 10 kOe (1 T) horizontal field superconducting magnet• High stability operation from 2 K to 400 K• Sample can be maintained at room temperature whilesystem cools, reducing potential for condensation• Multiple radiation shields optimized to minimizecryogen consumption• Sample stage with ±5° in-plane rotation• Measurements from DC to 67 GHz• Optional high vacuum to 10 -7 torr• Accommodates up to 25 mm (1 in) diameter wafers• Configurable with up to four thermally anchoredmicro-manipulated probe arms• Probe arms with 3-axis adjustments and ±5°planarization• Cables, shields, and guards minimize electrical noise andthermal radiation losses• Options and accessories for customization to specificresearch needsIntroductionThe Model CPX-HF is a versatile cryogenic micromanipulatedprobe station used for non-destructivemagnetic testing of devices on full and partial wafers upto 25 mm (1 in) in diameter. The CPX-HF is a platform formeasurement of magneto-transport, electrical, electrooptical,parametric, high Z, DC, RF, and microwaveproperties of materials and test devices. Nanoscaleelectronics, quantum wires and dots, semiconductors,superconductors, and spintronic devices are typicalmaterials measured in a CPX-HF. A wide selection ofprobes, cables, sample holders, and options makes itpossible to configure the CPX-HF to meet your specificmeasurement applications.Mounted on a non-magnetic table, the CPX-HF isequipped with a 10 kOe (1 T) horizontal split-pairsuperconducting magnet. The CPX-HF operates over atemperature range of 4.2 K to 400 K. With options, thebase temperature can be extended down to 2 K. Theprobe station provides efficient temperature operationand control with a continuous refrigeration system usingeither helium or nitrogen*. Vapor-cooled shieldingoptimizes efficiency and intercepts blackbody radiationbefore it reaches the sample. A control heater on thesample stage along with the magnet stage and radiationshield heaters provides the probe station with fastthermal response.The CPX-HF is user configured with up to four ultrastablemicro-manipulated stages, each providing precise3-axis control of the probe position to accurately landthe probe tip on device features. Proprietary probe tips ina variety of sizes and materials minimize thermal massand optimize electrical contacts to the device under test.For increased versatility, CPX-HF options includea 2 K base temperature stage, high vacuum, vibrationisolation systems, LNc Dewar kit*, vacuum turbopumping system, and fiber optic probe arm modification.*LHe required to operate magnetLake Shore Cryotronics, Inc.575 McCorkle Boulevard • Westerville, Ohio 43082Phone 614-891-2244 • Fax 614-818-1600info@lakeshore.com • www.lakeshore.comAll specifications subject to change. Rev 2/27/2013


INTRODUZIONEIl tema della disabilità è oggi un tema molto diffuso e di pubblico dominio anche per via dellenumerose iniziative pubbliche e private che mirano a sensibilizzare il prossimo sull’universodei diversamente abili.Purtroppo però sono poche le persone che realmente conoscono le mille sfaccettature diquesto tema e spesso, purtroppo, i disabili stessi non sanno esattamente quali sono i lorodiritti in quanto le informazioni sono frammentate e il più delle volte troppo generiche econfuse.Ispirata proprio da queste considerazioni, l’Associazione Superamento Handicap Onlus diSan Severo presenta una guida facilmente consultabile sia da tutti i diversamente abili sia daquanti sono interessati, direttamente o indirettamente, a saperne di più.Per agevolare la consultazione della presente guida, si è pensato di dividerla in due parti :la prima parte affronta in generale le notizie utili da sapere per un disabile in diversi settoridella vita quotidiana; la seconda parte tratta, nello specifico la realtà dei Servizi ai Disabilinel Comune di San Severo e l’operato dell’Associazione Superamento Handicap Onlus di SanSeveroLa presente guida rientra nei Servizi previsti dal progetto denominato “SPAZIO SOCIALE –ICT POINT” presentato dall’Associazione di Volontariato Superamento Handicap O.N.L.U.S.di San Severo. In particolare, tale progetto si inserisce nell’ambito dei progetti finanziatid<strong>alla</strong> Regione Puglia per le azioni di sistema a favore dell’Associazionismo Familiare e, più inparticolare, nella LINEA III che riguarda l’Information Technology per l’Inclusione <strong>Sociale</strong>.Destinatarie del progetto suddetto non sono soltanto le famiglie dei diversamente abili di SanSevero ma tutte quelle dell’area territoriale dell’Alto Tavoliere (e dunque i comuni di Apricena,Chieuti, Lesina, Poggio Imperiale, San Paolo di Civitate, Serracapriola e Torremaggiore),ossia di quella realtà territoriale in cui l’Associazione Superamento Handicap opera ormaida un decennio.L’ obiettivo del progetto è quello di sviluppare e potenziare un più ampio e facile accesso aiservizi ed alle prestazioni da parte di tutti i cittadini interessati. Per fare ciò occorre sviluppareuna serie di iniziative:• La piena attuazione del processo di riforma del welfare locale in provincia di Foggiae nell’ambito territoriale di riferimento (in linea con quanto definito dal II PianoRegionale delle Politiche Sociali recentemente approvato).1


Per quanto riguarda i Comuni, va detto che anche loro hanno modificato i propri regolamentiedilizi con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimentoall’individuazione e <strong>alla</strong> realizzazione di percorsi accessibili, all’inst<strong>alla</strong>zione di semaforiacustici per non vedenti, <strong>alla</strong> rimozione della segnaletica inst<strong>alla</strong>ta in modo da ostacolare lacircolazione delle persone handicappate.LA REGIONE PUGLIA E LA DISABILITA’La Regione Puglia è tra le regioni italiane che ha inserito la tutela dei diversamente abiliin una legge regionale specifica: si tratta della Legge regionale n.19/2006 - Disciplina delsistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uominidi Puglia.Tale interesse è evidente fin dalle finalità della suddetta legge, esplicate nell’art 1 la RegionePuglia coordina e assicura sul territorio un sistema integrato d’interventi e servizi socialiper le persone, le famiglie e i nuclei di persone, al fine di garantire la qualità della vita, lepari opportunità, la non discriminazione e i diritti di cittadinanza, operando per prevenire,eliminare o ridurre gli ostacoli <strong>alla</strong> piena inclusione sociale derivante da condizioni di disabilità,di bisogno e di disagio individuale e familiare, da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociale econdizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione.Il tema della disabilità viene trattato specificatamente nell’art 2, lettera f quando vieneenunciato che Il sistema integrato d’interventi e servizi sociali della Regione si fonda sul rispettodel principio che prevede “sostegno e promozione del recupero di autonomia delle personediversamente abili e non autosufficienti”.Successivamente, nell’articolo 3 comma 6, tra i diritti alle prestazioni, viene detto che In basealle indicazioni del Piano regionale delle politiche sociali e del regolamento regionale e delledisposizioni nazionali in materia di livelli essenziali di assistenza, accedono prioritariamenteai servizi e alle prestazioni secondo i parametri definiti dai Comuni i cittadini in condizioni dipovertà o con reddito insufficiente o con incapacità totale o parziale di provvedere ai propri bisogni8


per inabilità d’ordine sensoriale fisico e psichico o dovuta a pluriminorazione, con difficoltàd’inserimento nella vita sociale attiva e nel mercato del lavoro, nonché i soggetti sottoposti aprovvedimenti dell’autorità giudiziaria che rendono necessari interventi assistenziali.L’impegno programmatico della Regione Puglia nei confronti della disabilità trova indicazioniprecise anche negli obiettivi perseguiti d<strong>alla</strong> Regione stessa nell’ambito sociale: infatti nell’art23, lettera f afferma che Nel quadro dell’indirizzo e programmazione e dell’erogazione deiservizi sociali a favore della famiglia, la Regione individua l’obiettivo di promuovere iniziativedi mutuo sostegno tra famiglie e creare reti di solidarietà nonché forme di auto-organizzazione eimprenditorialità per favorire le funzioni familiari particolarmente nell’attenzione ai bambini,agli adolescenti, agli anziani, ai disabili.Per raggiungere questo obiettivo (insieme agli altri), la Regione individua e promuove azionidi sostegno e aiuto finalizzate a favorire l’autonomia, l’integrazione sociale,l’inserimentolavorativo e la mobilità delle persone diversamente abili residenti nel territorio regionale,nell’ambito delle attribuzioni rivenienti dalle vigenti norme nazionali e regionali in materia.A tal fine promuove, con le modalità che saranno definite nel regolamento regionale di cuiall’articolo 64, la concessione di specifici contributi in favore di persone diversamente abili,loro tutori o altre persone dello stesso nucleo familiare che intendano guidare autovetture percui è necessario il possesso della patente A, B o C speciali, al fine di concorrere al sostegnodella spesa per l’acquisizione delle patenti speciali, per l’adattamento di veicoli di uso privatodestinati <strong>alla</strong> mobilità di cittadini con gravi disabilità, per l’adattamento e la manutenzionedegli strumenti di guida a favore dei titolari di patenti A, B o C speciali con disabilità motoriepermanenti(art.33 comma 7).In base all’art. 40 Sono soggette all’autorizzazione al funzionamento tutte le strutture e i servizisocio-assistenziali già operanti e quelli di nuova istituzione che, indipendentemente d<strong>alla</strong>denominazione dichiarata, sono rivolti a disabili e affetti da malattie croniche invalidantie/o progressive e terminali, per interventi socio-assistenziali o sociosanitari finalizzati almantenimento e al recupero dei livelli di autonomia della persona e al sostegno della famiglia.La legge diventa poi estremamente precisa quando, nell’art 42, parla proprio delle struttureper disabili, andandole ad individuare secondo le seguenti tipologie:a) comunità alloggio/gruppo appartamento;b) comunità socio-riabilitativa;c) residenza protetta o residenza socio-sanitaria assistenziale, a bassa e media intensitàassistenziale;d) centro diurno socio-educativo e/o riabilitativo.9


Quindi continua andando a definire dettagliatamente tali strutture negli artt dal 2 al 5:2. La comunità alloggio/gruppo appartamento è struttura residenziale a bassa intensitàassistenziale, parzialmente autogestita, destinata a soggetti maggiorenni, privi di validiriferimenti familiari, in situazione di handicap fisico, intellettivo o sensoriale che mantenganouna buona autonomia tale da non richiedere la presenza di operatori in maniera continuativa.3. La comunità socio-riabilitativa è struttura residenziale socio-assistenziale a caratterecomunitario destinata a soggetti privi del sostegno familiare o per i quali la permanenzanel nucleo familiare sia valutata temporaneamente o definitivamente impossibile ocontrastante con il progetto individuale. La struttura è finalizzata a garantire una vitaquotidiana significativa, sicura e soddisfacente a persone in situazione di compromissionefunzionale, con nulla o limitata autonomia, e assicura l’erogabilità d’interventi socio-sanitarinon continuativi assimilabili alle forme di assistenza rese a domicilio. In presenza di utentiminori, l’équipe di operatori è integrata con le figure professionali adeguate in relazione allespecifiche esigenze.4. La residenza protetta o residenza socio-sanitaria assistenziale a bassa e media intensitàassistenziale è struttura residenziale socio-assistenziale destinata a persone in situazione dihandicap con gravi deficit psico-fisici che richiedono un alto grado di assistenza <strong>alla</strong> personacon interventi di tipo educativo, assistenziale e riabilitativo a elevata integrazione sociosanitaria.5. Il centro diurno socio-educativo, anche all’interno o in collegamento con le strutture dicui ai commi 3 e 4, è struttura socio-assistenziale a ciclo diurno finalizzata al mantenimentoe al recupero dei livelli di autonomia della persona e al sostegno della famiglia. Il centro èdestinato a soggetti diversamente abili, anche psico-sensoriali, con notevole compromissionedelle autonomie funzionali, ovvero pazienti psichiatrici stabilizzati, e per i quali non èprevedibile nel breve periodo un percorso di inserimento lavorativo e assicura l’erogabilitàdelle prestazioni riabilitative di carattere socio-sanitario.E’ proprio grazie a questa legge che vengono istituiti le strutture ad hoc per i disabili,come i centri sociali polivalenti per disabili, minori e anziani che consistono in struttureaperte <strong>alla</strong> partecipazione anche non continuativa di utenti alle attività ludico-ricreative,di socializzazione, di animazione, in cui sono garantite le prestazioni minime connesse<strong>alla</strong> socializzazione, <strong>alla</strong> organizzazione delle attività, ai presidi di garanzia per la salute el’incolumità degli utenti durante lo svolgimento delle attività del centro.Infine, sempre attraverso la legge 19/2006, viene stabilito che tra le risorse autonome previsted<strong>alla</strong> legge di bilancio annuale vi siano quelle per gli “Interventi per la connettività sociale el’integrazione scolastica ed extrascolastica dei disabili”.D<strong>alla</strong> lettura di questi articoli risulta evidente che la Regione Puglia ha cercato di analizzarela questione dei diversamente abili da molteplici punti di vista, cercando di promuovere almassimo la loro integrazione sociale, lottando contro qualsiasi forme di discriminazione eassicurando loro la possibilità di avere un testo legislativo di riferimento per far valere i lorodiritti in tutti gli ambiti.10


UNIVERSO ISTRUZIONEIl diritto allo studio dei cittadini disabili viene garantito in Italia da una serie di leggi, tra lequali, una delle prime, è stata la Legge 4 agosto 1977 n. 517 riguardante la scuola elementaree media .La questione viene però maggiormente approfondita nellalegge di riferimento per i disabili, la pluricitata Legge104/92, nella quale la norma sul diritto all’istruzione èpresente fin dal suo articolo 1 quando dice che la Repubblica“garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i dirittidi libertà e autonomia della persona handicappata e nepromuove la piena integrazione nella famiglia, nellascuola, nel lavoro e nella società”. I tempi e i modi con iquali questo diritto viene garantito e attuato sono precisatidagli articoli 12 (diritto all’educazione), 13 (integrazionescolastica), 14 (modalità di attuazione dell’integrazione),15 (gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica) 16(valutazione del rendimento e prove d’esame).Più in dettaglio l’articolo 12 della Legge 104 garantisce anche il diritto all’educazionee all’istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classicomuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie.L’ esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può essere impedito da difficoltàdi apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all’handicap. Lostesso articolo garantisce al bambino con handicap da 0 a 3 anni l’inserimento negli asilinido.Il 1999 è la volta della Legge 17/1999, che integra e modifica la legge 104/92, in cuil’attenzione viene focalizzata sulle persone disabili iscritte ai corsi universitari. In particolaresi legge che “Agli studenti handicappati iscritti all’università sono garantiti sussidi tecnici edidattici specifici, realizzati anche attraverso le convenzioni di cui <strong>alla</strong> lettera b) del comma1, nonché il supporto di appositi servizi di tutorato specializzato, istituiti dalle università neilimiti del proprio bilancio e delle risorse destinate <strong>alla</strong> copertura degli oneri di cui al presentecomma, nonché ai commi 5 e 5 -bis dell’articolo 16. Le università, con proprie disposizioni,istituiscono un docente delegato dal rettore con funzioni di coordinamento, monitoraggio esupporto di tutte le iniziative concernenti l’integrazione nell’ambito dell’ateneo”.Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2006, n. 185 regolamodalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap,ai sensi dell’articolo 35, comma7, della Legge 27 dicembre 2002, n. 289.Maggiore chiarezza in tema di disabilità e scuola si ha con il Decreto 30 aprile 2008 in cui ilMinistro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione stabilisce le regoletecniche disciplinanti l’accessibilità agli strumenti didattici e formativi a favore dei disabili.Vengono in particolare definiti alcuni concetti chiavi legati al mondo della disabilità nellascuola:11


a) accessibilità: capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentitidalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senzadiscriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologieassistive o configurazioni particolari;b) tecnologie assistive: ai sensi dell’art.2, comma 1, lettera b),della legge 9 gennaio 2004, n.4, gli strumenti e le soluzioni tecniche che permettono <strong>alla</strong> persona disabile, superando oriducendo le condizioni di svantaggio, di accedere ai servizi erogati dai sistemi informatici;c) strumenti didattici e formativi: programmi informatici e documenti informato elettronicousati nei processi di istruzione e apprendimento. Sono tali,ad esempio,il software didattico e idocumenti elettronici, ivi compresi i libri di testo, prodotti anche con programmi applicatividiversi dal software didattico, usati come strumenti di lavoro nell’attività scolastica o essistessi oggetto di studio e addestramento;d) software didattico: programmi applicativi informatici finalizzati espressamente asupportare gli apprendimenti e deliberatamente realizzati con tale finalità. Sono tali, adesempio, i programmi basati sull’alternanza spiegazione-verifica (tutoriali),e quelli basatisullo schema:domanda - risposta -verifica (eserciziari), gli ambienti aperti orientati <strong>alla</strong>costruzione autonoma del sapere (in cui si perseguono specifici obiettivi di apprendimentosenza vincolare lo studente con esplicite richieste), i programmi per effettuare prove ovalutazioni, gli ambienti di simulazione (riproduzioni simulate di fenomeni che consentonol’interattività da parte dello studente), i giochi educativi (con contenuti di apprendimentoofferti in modalità gioco), i corsi interattivi di lingua straniera;e) fruibilità : ai sensi dell’art. 1, comma 1, lettera f), del decreto del Presidente dellaRepubblica 1° marzo 2005, n. 75, la caratteristica dei servizi di rispondere acriteri di facilità e semplicità d’uso, di efficienza, di rispondenza alle esigenze dell’utente, di gradevolezza e di soddisfazione nell’uso del prodotto;f) stili di paragrafo : nome associato a un insieme di comandi utilizzati per lacomposizione grafica del testo secondo un preciso formato (formattazione) chespecifica la funzione di una parte d testo nella struttura logica dell’intero documento;g) tecnologie Web : ai sensi dell’art. 1, comma 1, lettera oo), del decreto ministeriale8 luglio 2005: «insieme degli standard definiti dall’Organizzazione internazionaleper le standardizzazioni (ISO) e delle raccomandazioni del Consorzio World WideWeb (W3C Recommendation) finalizzato a veicolare informazioni o erogare servizisu reti che utilizzano il protocollo HTTP di trasferimento di un ipertesto (HyperText Transfer Protocol), comunemente definite tecnologie Internet»;h) interfaccia utente : ai sensi dell’art. 1, comma 1, lettera v),del decreto ministeriale8 luglio 2005, programma informatico che gestisce il rapporto dell’utente da, e verso,un elaboratore in modointerattivo,realizzato attraverso una rappresentazione basatasu metafore grafiche(interfaccia grafica), oppure attraverso comandi impartiti inmodo testuale (interfaccia testuale).E’ evidente come, attraverso questo nuovo testo giuridico, si cerchi innanzitutto di garantireil diritto allo studio anche dei diversamente abili e, allo stesso tempo, di favorire la lorointegrazione scolastica attraverso le nuove tecnologie che entrano, a pieno titolo, nel materialedidattico fruibile d<strong>alla</strong> scuola e da chi la frequenta.12


ULTIME DISPOSIZIONI IN TEMA DI SCUOLAI cambiamenti registrati dal recente governo Monti in tutti i settori legislativi hanno coinvoltoanche l’ambito della scuola e dunque ci sono delle specificazioni anche per ciò che concernei disabili.In particolare l’articolo 4 della Circolare n. 110 del 29/12/2011 precisa che per l’iscrizionedegli alunni disabili occorre la certificazione di disabilità, prevista dal DPCM 185/06 ed ilProfilo Dinamico Funzionale (PDF), come indicato d<strong>alla</strong> L. 104/92.All’atto dell’iscrizione occorre consegnare la certificazione <strong>alla</strong> scuola, mentre il PDF deveessere effettuato dal Gruppo di Lavoro Handicap Operativo (GLHO), composto daglioperatori della ASL che seguono l’alunno, dal Consiglio di Classe dell’ultimo anno delgrado di scuola e d<strong>alla</strong> famiglia.E’ perciò insufficiente la prassi secondo cui molte scuole richiedono alle ASL la sola DiagnosiFunzionale. Lo stesso articolo chiarisce inoltre che gli alunni che non hanno compiuto i18 anni prima dell’inizio dell’anno scolastico possono iscriversi alle scuole superiori conil semplice attestato. Ciò si basa sulla Sentenza 215/87 della Corte Costituzionale, che haaffermato il diritto di tutti gli alunni con disabilità, anche grave, a realizzare l’inclusione nellescuole superiori, pur se in assenza del diploma di licenza media.Vediamo adesso come concretamente lavora un’ equipe scolastica nel caso di un alunnodiversamente abile.Il PEI : PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALEOgni alunno con disabilità alle prese con un percorso scolastico è al centro del PEI -Progetto Educativo Individuale. La sua redazione spetta al GLH.O, composto da: gliinsegnanti del consiglio della classe frequentata dall’alunno, l’insegnante di sostegno(se già assegnato), i genitori, l’assistente all’autonomia e la comunicazione (se presente/assegnato) e gli operatori del distretto socio sanitario che ha in carico l’alunno.Nel caso del passaggio da un grado di scuola all’altro, il Dirigente Scolastico deve prendereaccordi con la scuola che successivamente accoglierà l’alunno per garantire la continuità ela presa in carico (trasferendo anche i relativi fascicoli). In questo caso il PEI deve essererealizzato con la collaborazione dei docenti del ciclo precedente.UTILE SAPERLOLe famiglie degli alunni con disabilità, oltre ad essere coinvolte nella stesura del PEI, devonosottoscriverlo e riceverne copia.Nel caso quanto scritto nel PEI non venga rispettato la famiglia può inoltrare diffida alDirigente Scolastico affinché individui le responsabilità e risolva il problema.13


2.IL PEI DIFFERENZIATONel caso in cui, invece, si abbia a che fare con alunni con particolari tipi di disabilità èpossibile prevedere un PEI differenziato, con obiettivi didattici e formativi non riconducibiliai programmi ministeriali.In tal caso, l’alunno con disabilità sarà sottoposto, durantegli esami conclusivi del cicloscolastico, a prove differenziate.E’ importante sapere, a questo proposito, che nel caso di esami conclusivi del I cicloscolastico (scuola elementare e media) le prove differenziate, superate positivamente,potranno portare anche al riconoscimento del diploma di licenza media, mentre nelcaso di esami conclusivi del II ciclo scolastico (scuola superiore), le prove differenziateconsentiranno all’alunno di ricevere solo un attestato dei crediti formativi acquisiti.ISTRUZIONE E DINTORNIConsideriamo adesso tematiche più pratiche legate all’ambito scolastico.1.ESONERO DALLE ESERCITAZIONI PRATICHE DI EDUCAZIONE FISICA.Per gli alunni con disabilità che non possono partecipare alle esercitazioni pratiche dieducazione fisica può essere richiesto da parte della famiglia al Dirigente Scolastico l’esonerotemporaneo o permanente, parziale o totale, comprovandone la necessità tramite appositadocumentazione medica.UTILE SAPERLOGli alunni esonerati devono comunque essere coinvolti nello svolgimento delle lezioni enelle attività loro consentite e possibili (es. arbitraggio, giuria, organizzazione, etc) ed esserevalutati sulla base delle conoscenze teoriche acquisite.2.TRASPORTO SCOLASTICOPer agevolare la frequentazione della scuola da parte dello studente diversamente abile, èistituito un servizio di trasporto scolastico.COME SI RICHIEDEAll’atto dell’iscrizione, la famiglia deve richiedere, in alcuni territori all’Istituto Scolastico,ma in genere all’Ente Locale competente (Comune fino al termine della scuola secondaria diI grado – Provincia per la scuola secondaria di II - in base ad appositi avvisi pubblici affissi,mesi prima dell’inizio dell’anno scolastico, lungo le pubbliche vie) l’attivazione del trasportoscolastico.14


UTILE SAPERLOIl trasporto deve essere garantito in maniera gratuita, con mezzi idonei ed accessibili e conla presenza di un accompagnatore.Nel caso di mancata attivazione del servizio, la famiglia può diffidare l’Ente Localecompetente (il Comune di residenza per la scuola primaria e secondaria di I grado e laProvincia per la scuola secondaria di II grado, salvo diverse norme regionali in merito) e nelcaso dovesse persistere l’inerzia o il rigetto può attivare un ricorso al TAR entro 60 giornidal consolidarsi del rifiuto (espresso o tacito).3. Istruzione domiciliareNegli ultimi anni il crescente interesse nei confronti del diritto <strong>alla</strong> studio per i disabiliha portato il Ministero della Pubblica Istruzione a varare delle nuove norme che possanofavorirlo anche in contesti in un certo senso inusuali ma che, negli ultimi anni, hannosegnato un aumento in termini di fruizione del servizio stesso, come si può ben osservareconsultando i dati pubblicati dal MIUR per il 2010 2 .Esercizio finanziario 2010 - RISORSE SCUOLA IN OSPEDALE E ISTRUZIONE DOMICI-LIAREUFFICI SCOLASTICI REGIONALIScuola in ospedaleIstruzione domiciliareQuota formazione ePortaleTOTALEGENERALEABRUZZO30.153,8 53.878,284.032,0BASILICATACALABRIACAMPANIAEMILIA-ROMAGNAFRIULI VENEZIA GIULIA24.615,4 40.416,6 65.032,029.519,2 50.512,8 80.032,0138.461,5 161.570,5 300.032,091.730,8 168.301,2 260.032,014.807,7 20.224,3 35.032,0LAZIO110.769,2 269.236,8100.000,0480.006,0LIGURIALOMBARDIAMARCHEMOLISEPIEMONTEPUGLIA46.865,4 84.166,6 131.032,0131.730,8 168.301,2 300.032,032.788,5 57.243,5 90.032,014.807,7 20.224,3 35.032,088.653,8 141.378,2 230.032,044.230,8 80.801,2 125.032,02 www.integrazionescolastica.it15


SARDEGNASICILIATOSCANAUMBRIAVENETO37.692,3 67.339,7 105.032,095.673,1 104.358,9 200.032,045.865,4 84.166,6 130.032,026.250,0 43.782,0 70.032,095.384,6 134.647,4 230.032,0Totale 1.100.000,0 1.750.550,0100.000,02.950.550,0Attraverso la recente Circolare n. 24 del 25/03/2011, il MIUR ha così definito la ripartizionedelle risorse finanziarie destinate a garantire il funzionamento delle sezioni ospedaliere,l’attivazione di progetti di istruzione domiciliare e la formazione del personale coinvolto. Gliinterventi, delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, inerenti l’istruzione domiciliaredovranno essere inseriti all’interno del Piano dell’Offerta Formativa (POF).Alla circolare sono stati allegati anche i moduli necessari alle scuole per la programmazionedegli interventi.3.1 LA SCUOLA IN OSPEDALE.Si tratta ormai di una vera e propria struttura scolastica organizzata, diffusa in tutti gli ordinie gradi di scuola e nei principali ospedali e reparti pediatrici italiani.Questo tipo di scuola è totalmente creata sul singolo paziente, tenendo conto delle tempistichedi visite, terapie e della specificità delle patologie. Privilegia i piccoli gruppi, attuando ilrapporto uno a uno docente-alunno, programma le attività didattiche utilizzando tecnologiemultimediali e comprende anche attività ludiche e ricreative.Questo tipo di strategia vuole assicurare pari opportunità di istruzione a tuttigli alunni ricoverati, per far si che possano proseguire il proprio percorsodidattico senza rischiare difficoltà di reinserimento o dispersione scolastica.Il docente in ospedale deve promuovere il diritto all’istruzione del piccolo paziente attraversoun percorso formativo individualizzato, e garantire anche una mediazione tra la famiglia el’ospedale.3.2 LA SCUOLA A CASAL’istruzione domiciliare costituisce di fatto un ampliamento della strategia scolasticaospedaliera e il rispetto del diritto allo studio anche di chi è costretto a letto presso la propriaabitazione.Spesso i pazienti non sono ricoverati in ospedale, ma seguiti in day-hospital lungo tutto il16


periodo della cura. Ciò si verifica quando i malati sono costretti a casa per più di trentagiorni e possono essere quindi seguiti a domicilio da uno o più insegnanti.COME SI RICHIEDE.Per attivare un intervento di istruzione domiciliare è necessario fare una richiestadocumentata <strong>alla</strong> scuola frequentata, la quale è tenuta ad elaborare un progetto di offertaformativa per l’alunno impossibilitato <strong>alla</strong> normale frequenza. Il piano deve avere delle preciseindicazioni di durata, del numero di docenti coinvolti (che si sono dichiarati disponibili) edeve essere approvato dal collegio dei docenti e dal consiglio di istituto, e inserito nel POF(Piano offerta formativa della scuola).La richiesta, con allegata certificazione sanitaria, e il progetto elaborato vengono poiinoltrati al competente Ufficio Scolastico Regionale, che procede <strong>alla</strong> valutazione delladocumentazione presentata ai fini dell’approvazione e della successiva assegnazione dellerisorse finanziarie.4. LA FORMAZIONE PROFESSIONALEIn base all’art 17 della Legge 104/92 le Regioni sono chiamate a realizzare l’inserimentodella persona disabile negli ordinari corsi di formazione professionale dei centri pubblicie privati e garantiscono agli allievi handicappati che non siano in grado di avvalersi deimetodi di apprendimento ordinari l’acquisizione di una qualifica anche mediante attivitàspecifiche nell’ambito delle attività del centro di formazione professionale tenendo contodell’orientamento emerso dai piani educativi individualizzati realizzati durante l’iterscolastico. A tal fine forniscono ai centri i sussidi e le attrezzature necessarie. I corsi diformazione professionale devono tener conto delle diverse capacità ed esigenze della personahandicappata che, di conseguenza, è inserita in classi comuni o in corsi specifici o in corsipre - lavorativi.Per conoscere quali corsi di formazione professionale sono attivati nella provincia diresidenza si consiglia di rivolgersi a strutture quali:• Agenzie e Centri per l’Impiego;• Centri di orientamento (Col, Cilo);• Informagiovani;• Enti di Formazione Professionale;• Sindacati e Associazioni di categoria;• Camere di Commercio, Albi e Ordini professionali;• Agenzie di lavoro interinale.NOTIZIE UTILI DA SAPERE PER CHI SI PRENDE CURA DI UN DIVERSAMENTEABILE GRAVE.Una delle sezioni più conosciute della Legge 104/92 è quella dei permessi concessi ai17


cittadini lavoratori portatori di handicap grave e ai loro familiari, in presenza di determinatecondizioni.Vediamo più da vicino cosa riguardano questi permessi retribuiti e aventi come scopo lacura e l’assistenza del portatore di handicap.CHI SONO I BENEFICIARI DI TALI PERMESSI.In base <strong>alla</strong> Legge 104/92 i Permessi retribuiti spettano:• alle persone diversamente abili che lavorano come dipendenti;• ai genitori lavoratori dipendenti;• al coniuge lavoratore dipendente;• ai parenti o affini entro il 2° grado che lavorano come dipendenti - il diritto può essereesteso ai parenti e agli affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniugedella persona in situazione di disabilità grave abbiano compiuto i sessantacinqueanni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti omancanti.Sono invece esclusi dal diritto ai permessi L. 104/92 i seguenti lavoratori:• a domicilio;• addetti ai servizi domestici e familiari;• agricoli a tempo determinato occupati a giornata, né per se stessi né in qualità digenitori o familiari;• autonomi;• parasubordinati.CASI PARTICOLARIUn Congedo straordinario ai sensi della Legge 388/2000 è previsto per le seguenti categorie:• al coniuge convivente della persona gravemente disabile in via prioritaria;• ai genitori naturali o adottivi e affidatari del portatore di handicap grave;• ai fratelli o sorelle (anche adottivi), purché conviventi con il portatore di handicap;• al figlio, convivente della persona gravemente disabile.Non rientrano invece:• gli addetti ai servizi domestici e familiari;• gli addetti a domicilio;• gli agricoli giornalieri.CASI IN CUI NON SI PUO’ RICHIEDERE IL CONGEDO STRAORDINARIO:Ovviamente non è sempre possibile richiedere un congedo straordinario. Ecco nel dettaglioquesti casi:• durante le pause contrattuali in caso di contratto di lavoro part-time verticale;• quando la persona diversamente abile da assistere presti, a sua volta, attività lavorativadurante il periodo di godimento del congedo;• quando la persona diversamente abile da assistere sia ricoverata a tempo pieno;• nelle stesse giornate di fruizione dei permessi retribuiti L. 104/1992.18


UTILE SAPERLOIn relazione ai congedi straordinari è bene ricordarsi che:I lavoratori aventi diritto al congedo straordinario possono richiedere due anni di congedostraordinario nell’arco della vita lavorativa.Per lo stesso portatore di handicap non possono essere richiesti più di 2 anni. Tale limite ècomplessivo fra tutti gli aventi diritto. I periodi di congedo straordinario sono computati nellimite massimo globale spettante a ciascun lavoratore, ovvero due anni di permesso, anchenon retribuito, per gravi e documentati motivi familiari.In caso di pluralità di portatori di handicap il congedo spetta per ciascuno di essi nei limitisopra indicati.Non è mai possibile per lo stesso lavoratore fruire del “raddoppio” del congedo.Un ulteriore periodo di due anni per altri familiari handicappati è ipotizzabile solo abeneficio di altri soggetti che si trovano nella condizione di prestare assistenza al portatoredi handicap.Il congedo non può essere concesso se la persona handicappata da assistere presti a suavolta attività lavorativa nel periodo di fruizione del congedo da parte degli aventi diritto.Questo significa che, nel caso un disabile abbia un rapporto lavorativo,questo non devecoincidere col periodo di godimento del congedo da parte degli aventi diritto (ad esempio:ferie, malattia, infortunio ecc.).Il congedo è frazionabile a giorni interi.QUANTO SPETTAVediamo ora nel dettaglio in quanto consiste, in termini di tempo, tale congedo straordinario:i lavoratori con handicap possono beneficiarne alternativamente:• “ad ore”: 2 ore al giorno o 1 ora, a seconda dell’orario di lavoro, che sarannoindennizzate sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta;• “a giorni”: 3 giorni al mese frazionabili anche in ore che saranno indennizzati sulla basedella retribuzione effettivamente corrisposta.I genitori lavoratori dipendenti di figli con età inferiore ai di tre anni anche adottivi, insituazione di disabilità grave, conviventi e non, possono fruire, anche quando l’altrogenitore non ha diritto, perché ad esempio è casalingo/a, lavoratrice/lavoratore autonomo,alternativamente:• di un prolungamento dell’astensione facoltativa fino a 3 anni di età del bambino conindennità pari al 30% della retribuzione per tutto il periodo;• di riposi orari giornalieri, fino a 3 anni di età del bambino, di 1 o 2 ore a secondadell’ orario di lavoro, che saranno indennizzate sulla base della retribuzioneeffettivamente corrisposta;• 3 giorni di permesso mensile (frazionabili in ore), sia nel caso in cui l’altro genitore nonlavori, sia nel caso in cui siano presenti in famiglia altri soggetti, anche lavoratori,che possono dare assistenza.I permessi saranno indennizzati sulla base della retribuzione effettivamente corrisposta.19


Il coniuge, i parenti e gli affini entro il 2° grado lavoratori dipendenti di personein situazione di disabilità grave possono usufruire di 3 giorni di permesso mensile(frazionabili in ore) anche se presenti nel nucleo altri familiari maggiorenni conviventi,lavoratori o studenti. I tre giorni di permesso mensili possono essere fruiti anchedai parenti e dagli affini del minore di tre anni in situazione di disabilità graveIl diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado della persona con disabilitàin situazione di gravità soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona in situazione didisabilità grave abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anche essi affettida patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. I permessi saranno indennizzati sullabase della retribuzione effettivamente corrisposta.COME PRESENTARE LA DOMANDAOccorre specificare che dal 1° gennaio dell’anno in corso è entrata in vigore la norma in base<strong>alla</strong> quale l’unico mezzo per inviare le proprie domande è quello telematico, attraverso il sitodell’istituto. Esistono però tre diversi modi per comunicare la domanda.DOMANDA TRAMITE WEBAccedendo al sito web dell’Inps (www.inps.it), il lavoratore può compilare e inviareautonomamente la domanda, servizio che rientra nell’”Invio online di domande diprestazioni a sostegno del reddito”. Per farlo è necessario avere il Pin di autenticazione cheviene rilasciato previa registrazione. Una volta ricevuto il Pin, sarà sufficiente andare <strong>alla</strong>sezione Servizio on line, seguendo il percorso Al servizio del cittadino – Autenticazione conPIN o Carta Nazionale dei Servizi –Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito– Disabilità – Congedi Straordinari. All’interno della sezione, si potrà quindi compilare ladomanda telematicamente, oltre che avere una visione d’insieme delle proprie domande giàpresentate o in corso di presentazione.DOMANDA TRAMITE PATRONATOQualora non si avesse dimestichezza col web o non si avesse un proprio pc, la procedura piùsemplice da seguire consiste nel recarsi in un Patronato abilitato che procederà all’inoltrodella vostra richiesta attraverso le modalità già in uso.DOMANDA TRAMITE CONTACT CENTER MULTICANALESi accede a questo servizio tramite il numero verde telefonico 803.164 messo a disposizionedall’Inps.E’ necessario però essere in possesso di un codice Pin identificativo, rilasciato tramiteregistrazione on line al sito dell’Inps. Con Pin <strong>alla</strong> mano, si devono seguire le istruzioni perl’acquisizione della domanda.DOCUMENTAZIONE NECESSARIAPer il riconoscimento del diritto al Congedo Straordinario, <strong>alla</strong> domanda si dovrannobisogna i seguenti documenti:• le certificazione provvisoria di handicap;• copia della ricevuta della richiesta di riconoscimento dell’handicap grave;• dichiarazione liberatoria.20


LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER I DIVERSAMENTEABILI: QUESTE SCONOSCIUTE!Sebbene un’opinione assai diffusa sia quella di credere che i soggettipubblici facciano ben poco per i diversamente abili, è bene sapereinvece che negli ultimi anni sono state emanate diverse normetributarie che mostrano particolare attenzione verso i disabiliprevedendo per loro non poche agevolazioni fiscali.In base all’aggiornamento del novembre 2011 dell’Agenzia, siricordano le principali agevolazioni:1)PER I FIGLI A CARICOPer ogni figlio portatore di handicap fiscalmente a carico spettano le seguenti detrazioni:• per il figlio di età inferiore a tre anni 1.120 euro• per il figlio di età superiore a tre anni 1.020 euro• Con più di tre figli a carico la detrazione aumenta di 200 euro per ciascun figlio apartire dal primo.Le detrazioni sono concesse in funzione del reddito complessivo posseduto nel periodod’imposta e il loro importo diminuisce con l’aumentare del reddito fino ad annullarsi quandoil reddito complessivo arriva a 95.000 euro.2)PER I VEICOLIla possibilità di detrarre dall’Irpef il 19% della spesa sostenuta per l ’acquisto• l ’Iva agevolata al 4% sull’acquisto;• l ’esenzione dal bollo auto;• l ’esenzione dall’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.3)PER GLI ALTRI MEZZI DI AUSILIO E I SUSSIDI TECNICI E INFORMATICI• la possibilità di detrarre dall’Irpef il 19% della spesa sostenuta per i sussidi tecnici einformatici;• l’Iva agevolata al 4% per l’acquisto dei sussidi tecnici e informatici;• la possibilità di detrarre le spese di acquisto e mantenimento (quest’ultime in modoforfetario) del cane guida per i non vedenti;• la possibilità di detrarre dall’Irpef il 19% delle spese sostenute per i servizi di interpretariatodei sordomuti.4)PER L ’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHESono previste detrazione d ’imposta pari al 36% sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2012per la realizzazione degli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche.E’ prevista però una differenza tra:• spese sanitariein questo caso vi è la possibilità di dedurre dal reddito complessivo l’intero importodelle spese mediche generiche e di assistenza specifica;22


• l ’assistenza personalein questo caso è prevista la possibilità di dedurre dal reddito complessivo gli onericontributivi (fino all’importo massimo di 1.549,37 euro) versati per gli addetti aiservizi domestici e all’assistenza personale o familiare.SANITA’Secondo l’ Art. 32 della Costituzione :“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse dellacollettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.…”Il diritto <strong>alla</strong> salute di tutti i cittadini, dunque anche dei diversamente abili, è sancito daltesto costituzionale.Nel caso specifico dei disabili la Sanità prevede alcune agevolazioni, a seconda del tipo edella gravità della disabilità stessa.1.NORME FONDAMENTALI DI RIFERIMENTOL. 23 dicembre 1978 n°833 (Servizio SanitarioNazionale)Art. 19 - Le ASL provvedono <strong>alla</strong> erogazionedelle prestazioni di prevenzione, di cura e diriabilitazione.È assicurato ai cittadini il diritto <strong>alla</strong> libera sceltadel medico e del luogo di cura e di riabilitazionenei limiti oggettivi dell’organizzazione deiservizi sanitari.Art. 26 - L’ assistenza riabilitativa per le personecon disabilità può essere esplicata presso centripubblici o nei centri privati convenzionati conle ASL.Sono garantite le prestazioni protesiche (D.M.31/05/01 n°321 “Prestazioni di assistenzaprotesica erogabili nell’ambito del serviziosanitario nazionale ed articolazione del nomenclatore”).2.FARMACIAl di là della quota fissa per ricetta nel limite e con le modalità previste d<strong>alla</strong> normativavigente che resta a carico dell’assistito, ci si può trovare infatti di fronte al caso in cui ladispensazione del farmaco è gratuita.Per conoscere le tipologie riconosciute cui è riservato tale trattamento, ci si può rivolgere alproprio medico curante o all’ASL della propria città.3.FORME MORBOSENel caso invece delle cosiddette forme morbose, indicate nel D.M. 1° febbraio 1991, i soggetti23


affetti da tali patologie sono esentati dal pagamento delle quote di partecipazione <strong>alla</strong> spesaper l’assistenza farmaceutica, limitatamente ai farmaci prescrivibili a carico del Serviziosanitario e indicati d<strong>alla</strong> legge stessa.Tale legge individua inoltre coloro che sono esentati dal pagamento delle quote dipartecipazione <strong>alla</strong> spesa sanitaria per le prestazioni farmaceutiche, di diagnostica strumentalee di laboratorio e per le prestazioni specialistiche correlate alle specifiche patologie di cuisono affetti.4.SPESE PER LA MOBILITA’ DEI DISABILI E PER SUSSIDI TECNICI ED INFORMATICIQuesto genere di spese prevedono una detrazione del 19% sull’intero importo per le personericonosciute disabili ai sensi della L.104/92 e rigurdano l’acquisto di:Mezzi necessari all’accompagnamento all’accompagnamento, <strong>alla</strong> deambulazione, <strong>alla</strong>locomozione e al sollevamento (poltrone, apparecchi contenimento di fratture, arti artificialiper la deambulazione, spese per l’adattamento dell’ascensore per contenere la carrozzella,per la costruzione di rampe ed eliminare barriere architettoniche o per l’inst<strong>alla</strong>zione dipedane di sollevamento);per i sussidi tecnici e informatici che facilitano l’autosufficienza e l’integrazione (connecessità del certificato medico che attesti l’esigenza della strumentazione acquisita).4.1. SPESE PER ADDETTI ALL’ASSISTENZA PERSONALELa detrazione del 19% è prevista anche nei casi di spese sostenute per gli addetti all’assistenzapersonale destinata a persone dichiarate non autosufficienti nel compimento degli atti dellavita quotidiana (impossibilitate ad es. a provvedere autonomamente all’espletamento dellefunzioni fisiologiche e all’igiene personale, ecc.), a seguito di certificazione medica.L’addetto all’assistenza deve rilasciare una ricevuta di pagamento, che deve contenere gliestremi anagrafici e il codice fiscale di chi effettua il pagamento e di chi presta l’assistenza,oltre al nome dell’assistito.4.2. SPESE SOSTENUTE DAI SORDI PER I SERVIZI DI INTERPRETARIATOLa detrazione del 19% si ha anche per i costi sostenuti dai sordi per i servizi di interpretariato.Possono fruire di tale agevolazione i minorati sensoriali dell’udito affetti da sordità (congenitao acquisita durante l’età evolutiva) con compromissione del normale apprendimentodel linguaggio parlato, la patologia non deve essere di natura esclusivamente psichica odipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio.UTILE SAPERLOIn caso di ricovero di un portatore di handicap in un istituto di assistenza e ricovero non èpossibile portare in deduzione l’intera retta pagata, ma solo la parte che riguarda le spesemediche e le spese paramediche di assistenza specifica.A tal fine è necessario che le spese risultino indicate distintamente nella documentazionerilasciata dall’istituto di assistenza.24


PRONTO CHI PARLA?Anche nel settore della telefonia, sia fissa che mobile, sono previste delle agevolazioni peralcune categorie di disabili. Vediamo nello specifico cosa prevede la normativa vigente.TELEFONIA FISSAIn questo caso la normativa vigente prevede cheagli anziani, persone disabili e utenti “con esigenzespeciali” viene riconosciuta una riduzione del 50% sulcanone mensile di abbonamento, ma non sugli scattitelefonici. Possono usufruire a tale agevolazione inuclei familiari al cui interno vi sia un invalido civileo un pèrcettore di pensione sociale o un anzianosopra i 75 anni o un capofamiglia disoccupato.Inoltre il nucleo familiare deve dimostrare di trovarsiin difficoltà economica e dunque non superare unlivello di reddito di 6713,93 euro l’anno.La certificazione relativa al reddito viene rilasciata su richiesta dall’ INPS o da un CentroAutorizzato di Assistenza Fiscale (CAAF) e deve essere presentata ogni anno <strong>alla</strong> compagniatelefonica.Nel caso invece di sordomuti che utilizzano il DTS (Dispositivo Telefonico per Sordi)l’esenzione del pagamento del canone è totale ed indipendente dal reddito, previapresentazione della specifica certificazione.TELEFONIA MOBILENel campo della telefonia mobile è invece il D.P.R.641 a disciplinare le esenzioni riguardantila tassa di concessione governativa sui telefoni cellulari.In base a tale decreto la tassa non è prevista per le licenze o i documenti sostitutivi intestatiad invalidi in seguito a perdita anatomica o funzionale di entrambi gli arti inferiori nonché ainon vedenti e ai sordi.Per ottenere l’esenzione occorre presentare una specifica attestazione rilasciata dall’AziendaUsl al concessionario del servizio all’atto della stipulazione dell’abbonamento.25


SÌ VIAGGIARELa disabilità di una persona, escludendo le casistiche più complicate e difficili, non leimpedisce sicuramente di viaggiare, sia che si tratti di un mezzo privato, sia che si usufruiscadei mezzi pubblici.Vediamo quindi quando è possibile avvalersi delle agevolazioni previste per legge.1. AL VOLANTEDopo l’abolizione della categoria delle patenti F, al disabile che voglia guidare un autoveicolo,possono essere rilasciate le patenti A, B, C o D speciali.Per ottenere il rilascio di una delle patenti speciali, il disabile dovrà sottoporsi ad una visita diidoneità presso la Commissione Medica Locale preposta a tale accertamento; vi è solitamentealmeno una Commissione per provincia. La visita di idoneità, si richiede presentandoun certificato medico redatto su un apposito modulo unitamente ad un documento diriconoscimento.Nel caso in cui il disabile sia già titolare di una patente normale (che verrà trasformata inspeciale), questa andrà esibita in luogo del documento di riconoscimento. Durante la visitail disabile può farsi assistere da un medico di fiducia (a sue spese).Qualora la Commissione manifestasse dei dubbi circa l’idoneità del disabile si procederà conuna prova pratica <strong>alla</strong> guida su un veicolo “adattato in relazione alle particolari esigenze”.Il certificato di idoneità rilasciato d<strong>alla</strong> Commissione Medica Locale è valido 90 giorni.Nel caso il disabile venga ritenuto non idoneo, può fare ricorso; questo va inviato, entro 30giorni dal diniego e a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, a:26


Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Dipartimento per i trasporti terrestri e per isistemi informativi e statistici Direzione Generale della Motorizzazione e della sicurezza deltrasporto terrestre ex “Mot 5”via G. Caraci, 36 00156 Roma.Alla richiesta di nuovo accertamento va allegato il documento di diniego rilasciato d<strong>alla</strong>Commissione Medica Locale (che è importante farsi rilasciare dopo la visita).La Direzione Generale della M.C.T.C. segnalerà al richiedente la data e la CommissioneSuperiore <strong>alla</strong> quale rivolgersi per il nuovo accertamento. Il disabile ha l’opportunitàdi presentare ricorso anche nel caso in cui non accetti gli adattamenti previsti d<strong>alla</strong>Commissione. Dopo il riconoscimento di idoneità e il rilascio del foglio rosa, il disabilepotrà esercitarsi <strong>alla</strong> guida e sostenere gli esami teorici e pratici per il conseguimento dellapatente utilizzando veicoli con gli adattamenti prescritti. In fase di esame pratico, l’ingegneredella Motorizzazione Civile potrà confermare gli adattamenti ipotizzati d<strong>alla</strong> CommissioneMedica o prevederne di diversi. Lo stesso disabile può richiedere adattamenti diversi daquelli che la Commissione Medica aveva prescritto. Nella patente di guida saranno riportatigli adattamenti definitivi: dal disabile potranno essere condotti solo i mezzi provvisti di talidispositivi di guida. Nel caso in cui il disabile sia già titolare di una patente normale, l’esamedi guida non deve essere sostenuto; potrà condurre qualsiasi mezzo purché sia provvistodegli adattamenti indicati nel certificato di idoneità rilasciato d<strong>alla</strong> Commissione.In seguito all’adozione della direttiva comunitaria Dir. 2000/56/CE, è stata predispostal’adozione della medesima impostazione e dei medesimi codici in tutti i Paesi aderentiall’Unione Europea. In base a questa direttiva la descrizione degli adattamenti è sostituita daun codice numerico.Inoltre le categorie delle minorazioni riconosciute diventano tredici e sono strettamenteconnesse agli adattamenti possibili per ciascun caso. In particolare si tratta di:• minorazione all’arto inferiore sinistro;• minorazione all’arto inferiore destro;• minorazioni agli arti inferiori (difetti di coordinazione, amputazione degli arti inferioriecc.);• arti inferiori non funzionali (amputazione, paralisi, difetti della posizione seduta ecc.);minorazione al arto superiore destro;• minorazione al arto superiore sinistro;minorazioni agli arti superiori;• minorazioni arto superiore sinistro e arto inferiore sinistro;• minorazioni arto superiore destro e arto inferiore destro;• minorazioni a tre arti;• minorazioni ai quattro arti - lesione midollare alta (da C5 a C7);• statura ridotta - focomelia;• altre. 33 http://www.handylex.org/schede/patente.shtml27


UTILE SAPERLORicordiamo che in base al D.L. 15 novembre 1993 n 507, art.49 lettera g, i soggetti portatoridi handicap sono esentati dal pagamento della tassa per gli accessi carrabili ossia qualsiasimanufatto (scivoli, passi carrabili…) da chiunque costruito per agevolare il transito deiveicoli condotti o, comunque utilizzati dai disabili (Circolare 25 marzo 1994 n.13 Prot.N.4/902/94)Il contrassegno unificato per i disabili europei (CUDE).Un’importante novità per la mobilità dei diversamente abili è stata adottata nel corso diquest’anno : infatti il 15 settembre 2012 è entrato in vigore il Decreto del Presidentedella Repubblica n. 151/2012, che modifica il decreto del Presidente della Repubblican. 495/1992 e riguardante il regolamento di esecuzione e attuazione del Nuovo codicedella strada, in materia di strutture, contrassegno e segnaletica per facilitare la mobilità.Il contrassegno europeo consente a un cittadino con disabilità, già avente diritto a particolariagevolazioni nel paese in cui risiede, di godere dei benefici offerti ai disabili negli altri paesidell’UE in cui si sposta. In questo modo il contrassegno, riconosciuto in tutta Europa, facilitanotevolmente la libera circolazione e l’autonomia dei cittadini con disabilità nell’Unione.Vediamo più da vicino le sostanziali variazioni introdotte dal nuovo testo:introduzione del contrassegno invalidi comunitario, da esporre nella parte anteriore delveicolo;possibilità per il Comune di stabilire la gratuità della sosta per i disabili nei parcheggi apagamento nel caso in cui gli appositi spazi riservati siano già occupati o indisponibili;modifica della segnaletica stradale, per conformarla al simbolo previsto d<strong>alla</strong> normativaeuropea.COME RICHIEDERLOL’interessato deve rivolgersi <strong>alla</strong> propria ASL e farsi rilasciare dall’ufficio medico legale lacertificazione medica che attesti che il richiedente abbia una capacità di deambulazionesensibilmente ridotta o sia non vedente.Allegando tale certificato, l’interessato dovrà presentare una richiesta al Sindaco del Comunedi residenza per il rilascio del contrassegno.Il contrassegno ha validità quinquennale ma può essere rinnovato presentando un certificato28


del proprio medico di base che attesti la persistenza delle condizioni sanitarie per le quali èstato rilasciato il contrassegno.UTILE SAPERLOIl contrassegno può essere rilasciato anche per una invalidità temporanea,dovuta ad uninfortunio od altro: in questo caso l’autorizzazione può essere rilasciata a tempo determinatoa seguito della certificazione medica che attesti il periodo di invalidità.2. IN TRENOAnche nell’ambito dei viaggi in treno, in seguito all’entrata in vigore del Regolamento (CE)N. 1371/2007, è stata definitivamente introdotta l’accezione di «persona con disabilità» o«persona a mobilità ridotta» (PRM), definizioni equivalenti che indicano quelle persone lacui mobilità sia ridotta, nell’uso del trasporto, a causa di qualsiasi disabilità fisica (sensoriale olocomotoria, permanente o temporanea), disabilità o handicap mentale, o per qualsiasi altracausa di disabilità, o per ragioni di età, e la cui condizione richieda un’attenzione adeguata eun adattamento del servizio per rispondere alle loro specifiche esigenze.Le categorie per le quali è previsto il servizio di assistenza effettuato da RFI - ReteFerroviaria Italiana sono le seguenti:• alle persone che si muovono su sedia a rotelle per malattia o per disabilità;• alle persone con problemi agli arti o con difficoltà di deambulazione;• alle persone anziane;• alle donne in gravidanza;• ai non vedenti o con disabilità visive;• ai non udenti o con disabilità uditive;• alle persone con handicap mentale.Il punto di riferimento per tutte le esigenze di viaggio delle persone con mobilità ridottaè costituito dalle Sale Blu RFI, che organizzano il servizio di assistenza in un circuito distazioni abilitate.2.1 COME RICHIEDERE IL SERVIZIO DI ASSISTENZA.L’assistenza di RFI può essere richiesta in due modi:• recandosi direttamente presso le Sale Blu;• telefonando al numero unico nazionale di RFI 199 30 30 60 rivolgendosi a Trenitaliatramite il Call Center : 199 892021 opzione 7 oppure 06/3000 per le utenze nonabilitate all’199.2.2.Le sale bluSi tratta del punto di riferimento per l’organizzazione del servizio offerto nelle 252 stazionidel circuito di assistenza PRM. Ce ne sono in tutto 14 nelle principali stazioni del circuito esono aperte tutti i giorni dalle 7 alle 21.29


SERVIZI OFFERTI DALLE SALE BLU:• la disponibilità di informazioni e materiale informativo sul servizi o di assistenza;• la prenotazione del servizio;• l’eventuale messa a disposizione della sedia a rotelle;• la guida in stazione e l’accompagnamento al treno;• la guida fino all’uscita di stazione o ad altro treno coincidente;• la salita e la discesa con carrelli elevatori per i clienti su sedia a rotelle;• l’eventuale servizio gratuito, su richiesta, di portabagagli a mano (1 bagaglio).CHI PUO’ RICHIEDERE TALE SERVIZIO:• le persone che si muovono su sedia a rotelle;• le persone con problemi agli arti o con difficoltà di deambulazione;• le persone non vedenti o con disabilità visive;• le persone non udenti o con disabilità uditive.COME RICHIEDERE IL SERVIZIO DI ASSISTENZAIl passeggero a ridotta mobilità può:• rivolgersi all’impresa ferroviaria con cui ha scelto di viaggiare;• inviare una e-mail ad una delle 14 Sale Blu;• recarsi direttamente in una della 14 Sale Blu;• telefonare al numero unico nazionale 199 30 30 60 connesso alle 14 Sale Blu e attivotutti i giorni, festivi inclusi, dalle ore 7 alle 21.INFORMAZIONI DA INDICARE PER RICHIEDERE IL SERVIZIONelle richieste di assistenza inviate tramite e-mail è necessario indicare:• le stazioni di partenza e/o di arrivo/coincidenza (tra quelle del circuito);• le date di andata e ritorno con le eventuali fasce orarie preferite;• il tipo di assistenza (con o senza carrello elevatore, l’eventuale sedia a rotelle messa adisposizione da RFI, altre informazioni utili);• un recapito telefonico presso il quale, se necessario, il cliente verrà contattato perl’organizzazione del viaggio entro dodici ore prima della partenza.2.3 VIAGGI INTERNAZIONALILe richieste di assistenza per i collegamenti internazionali possono essere inviate tramitee-mail dal lunedì al venerdì dalle ore 7 alle 21, e comunque almeno 24 ore prima del viaggio:• <strong>alla</strong> Sala Blu di riferimento delle stazioni dei treni internazionali prescelti ;• <strong>alla</strong> Sala Blu di Roma Termini, anche telefonicamente al n° 00 39 06 4881726. 43. IN AEREOIn base al Regolamento (CE) n. 1107/2006 dell’Unione europea, i passeggeri con disabilitào a mobilità ridotta devono poter fruire nel trasporto aereo di un servizio adeguato alleproprie esigenze e senza alcuna forma di discriminazione. Tale Regolamento si aggiungeal Regolamento (CE) n. 261/2004 relativo <strong>alla</strong> tutela dei passeggeri in caso di disservizi neltrasporto aereo.4 http://www.trenitalia.com/cms/v/index.jsp?vgnextoid=5c0e0cec13ada110VgnVCM1000003f16f90aRCRD30


CHI HA DIRITTO ALL’ASSISTENZA AEREALa tutela è riconosciuta a “qualsiasi persona la cui mobilità sia ridotta, nell’uso del trasporto,a causa di qualsiasi disabilità fisica (sensoriale o locomotoria, permanente o temporanea),disabilità o handicap mentale, o per qualsiasi altra causa di disabilità, o per ragioni di età, e lacui condizione richieda un’attenzione adeguata e un adattamento del servizio fornito a tutti ipasseggeri per rispondere alle esigenze specifiche di detta persona”.IN COSA CONSISTE L’ASSISTENZAIl Regolamento prevede l’assistenza obbligatoria e gratuita per tutti i passeggeri a mobilitàridotta e si applica a tutti i voli (di linea, charter, low cost):• in partenza o in transito da un aeroporto comunitario (compresi Norvegia, Islanda eSvizzera);• in partenza da un aeroporto non comunitario con destinazione un aeroportocomunitario (compresi Norvegia, Islanda e Svizzera) , nel solo caso in cui lacompagnia aerea che effettua il volo sia comunitaria (oppure norvegese, islandese osvizzera).COME RICEVERE L’ASSISTENZAPer ricevere l’assistenza il disabile dovrà richiedere tale servizio <strong>alla</strong> compagnia aerea,all’agenzia di viaggio o al tour operator con cui effettua la prenotazione, che hanno poil’obbligo di trasmetterla al gestore degli aeroporti di partenza, arrivo ed eventuale transito.Una volta giunto in aeroporto il viaggiatore dovrà recarsi presso gli appositi punti designatisegnalati in modo chiaro e in formato accessibile – dove potrà segnalare il proprio arrivoe ricevere l’assistenza prenotata. L’assistenza è prevista nell’aeroporto di partenza, arrivo etransito.Il passeggero deve presentarsi in aeroporto entro l’orario comunicato d<strong>alla</strong> compagniaaerea, dall’agenzia di viaggio o dal tour operator. Se non vi è stata alcuna comunicazione,è comunque necessario presentarsi in aeroporto, al punto designato, con almeno 2 ore dianticipo, oppure 1 ora prima se ci si presenta direttamente ai banchi di registrazione (checkin).La richiesta va effettuata preferibilmente al momento della prenotazione o dell’acquisto, inogni caso almeno 48 ore prima della partenza, ciò per garantire l’organizzazione del servizio.La compagnia aerea deve garantire gratuitamente al passeggero le seguenti forme diassistenza:• trasporto in cabina dei cani da assistenza riconosciuti;• trasporto degli apparecchi medici e, al massimo, di altri due dispositivi di mobilità,previo preavviso di 48 ore, limitatamente allo spazio disponibile a bordodell’aeromobile e nel rispetto della normativa relativa al trasporto di mercipericolose comunicazione, in formati accessibili, delle informazioni essenzialisul volo;31


• realizzazione di ogni sforzo ragionevole al fine di attribuire i posti a sedere tenendoconto delle esigenze del passeggero nel rispetto della disponibilità e dei requisiti disicurezza;• assistenza, se necessario, per raggiungere i servizi igienici;• realizzazione di ogni ragionevole sforzo al fine di attribuire all’eventualeaccompagnatore un posto a sedere vicino al passeggero.UTILE SAPERLOIn caso di mancata o non adeguata assistenza a terra, è possibile presentare reclamo <strong>alla</strong>società di gestione aeroportuale o <strong>alla</strong> compagnia aerea, nel caso in cui risulti che il disserviziosia imputabile <strong>alla</strong> mancata trasmissione delle informazioni da parte di quest’ultima <strong>alla</strong>società di gestione.In caso, invece, di problematiche relative <strong>alla</strong> prenotazione/acquisto del biglietto aereo, e permancata o non adeguata assistenza a bordo dell’aereo.E’ tassativamente vietato per la compagnia aerea, l’agenzia di viaggio o il tour operatorrifiutare la prenotazione o l’imbarco se non in casi eccezionali, quali:• motivi di sicurezza;• impossibilità di imbarco, sbarco o trasporto della persona dovuta alle dimensioni dellacabina passeggeri dell’aereo o dei suoi portelloni.Nel caso si verifichino i suddetti casi la compagnia aerea deve informare immediatamenteil passeggero sulle motivazioni del rifiuto e, su richiesta dell’interessato, ha l’obbligo diformalizzarle per iscritto entro 5 giorni lavorativi.In tal caso il passeggero e l’eventuale accompagnatore il cui imbarco sia stato negato hannodiritto al rimborso del biglietto o <strong>alla</strong> riprotezione ai sensi del Reg. CE 261/2004.4. MEZZI PUBBLICILa predisposizione dei mezzi pubblici per i disabili non è sempre facile e soprattutto presentein tutte le città italiane e così, se ci sono città che hanno pubblicato una vera e propria guidaper questo tipo di servizio (come nel caso della città di Milano), ce ne sono altre in cui latitacompletamente.32


IL DIRITTO AL VOTOIl diritto al volo è un diritto inalienabile per tutti gliuomini e dunque anche per i diversamente abili.In base alle disposizione legislative dello Stato italiano,e al tipo di disabilità, vi sono diverse forme in cui idisabili possono espletare tale diritto.VOTO CITTADINI RICOVERATIIn base alle Legge 15 gennaio 1991, n. 15 è previstoche in occasione di tutte le consultazioni elettorali oreferendarie, i degenti in ospedali e case di cura e idetenuti in carcere possano essere ammessi a votarenel luogo di ricovero o di restrizione e, a tale effettoessi potranno votare esclusivamente previa esibizionedella tessera elettorale rilasciata dal Comune diiscrizione e dell’attestazione rilasciata dal Sindacoconcernente l’autorizzazione a votare nel luogo diricovero o di restrizione.Se sprovvisti di tali documenti non potranno essereammessi all’esercizio del voto.Maggiori informazioni possono essere richieste al Comune di appartenenza.VOTO DOMICILIAREIn base al decreto-legge n. 1 del 3 gennaio 2006 convertito d<strong>alla</strong> Legge n. 22 del 27 gennaio2006 nel caso di elettori affetti da gravi infermità, tali da impedirne l’allontanamento d<strong>alla</strong>propria abitazione, che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale daapparecchiature elettromedicali, potranno votare dal proprio domicilio.Gli elettori devono far pervenire, non oltre il quindicesimo giorno antecedente la data dellavotazione, al sindaco del comune nelle cui liste elettorali sono iscritti, una dichiarazioneattestante la volontà di esprimere il voto presso l’abitazione in cui dimorano, indicandone ilcompleto indirizzo. A tale dichiarazione devono essere allegati la copia della tessera elettoraleed un certificato medico rilasciato dal funzionario medico, designato dai competenti organidell’Azienda sanitaria locale, da cui risulti l’esistenza di un’infermità fisica che comportala dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali, tale da impedireall’elettore di recarsi al seggio.VOTO NON DEAMBULANTIIn base <strong>alla</strong> Legge 15 gennaio 1991, n. 15 gli elettori, nel caso in cui la sede della sezione <strong>alla</strong>quale sono iscritti non è accessibile mediante sedia a rotelle, possono esercitare il diritto di votoin un’ altra sezione dotata di apposita rampa di accesso e che abbia adeguate caratteristichedi accessibilità, previa esibizione, unitamente al certificato elettorale, di attestazione medicarilasciata dall’unità sanitaria locale anche in precedenza per altri scopi o di copia autenticadella patente di guida speciale, purché d<strong>alla</strong> documentazione esibita risulti l’impossibilità o33


la capacità gravemente ridotta di deambulazione.Sempre la stessa legge prevede che in occasione di consultazioni elettorali i Comuniorganizzino servizi di trasporto pubblico in modo da facilitare agli elettori handicappati ilraggiungimento del seggio elettorale.VOTO ASSISTITO CON ACCOMPAGNATORE IN CABINASecondo la Legge n. 17 del 5 febbraio 2003, gli elettori fisicamente impediti (i ciechi, gliamputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità),possono esercitare il proprio diritto di voto con l’aiuto di un elettore della propria famiglia,o in mancanza, di un altro elettore scelto come accompagnatore, purché sia iscritto nelleliste elettorali di un qualsiasi comune italiano.L’impedimento potrà essere dimostrato: con certificato medico rilasciato gratuitamente d<strong>alla</strong>locale sede ASL; oppure, per evitare di dover richiedere tale certificato ogni qualvolta bisognaesercitare il proprio diritto al voto, gli elettori fisicamente impediti possono preventivamentechiedere all’ufficio elettorale del proprio Comune l’annotazione permanente del diritto divoto assistito sulla propria tessera elettorale.Gli interessati potranno richiedere l’apposizione di detto timbro, presentando la seguentedocumentazione:1. Richiesta debitamente compilata e firmata;2. Documento d’identità;3. Tessera elettorale rilasciata dal Comune;4. Certificato medico attestante l’impossibilità ad esprimere il diritto di voto.Gli elettori non vedenti, per essere ammessi al voto assistito, è sufficiente che esibiscano illibretto nominativo rilasciato dall’Istituto Nazionale della Previdenza <strong>Sociale</strong> (INPS).Informazioni per l’accompagnatore.1. Nessun elettore può esercitare la funzione di accompagnatore per più di un invalido;2. Sulla tessera elettorale dell’accompagnatore, all’interno di uno degli spazi per lacertificazione del voto, è fatta apposita annotazione del Presidente del Seggionel quale l’elettore di fiducia ha assolto a tale compito scrivendo testualmente:“Accompagnatore” (data, sigla del Presidente), senza apporre il bollo della sezione;3. Il Presidente, prima di consegnare la scheda, deve richiedere la tessera elettorale ancheall’accompagnatore dell’elettore impedito, per assicurarsi che egli sia elettore e chenon abbia già svolto la funzione di accompagnatore;4. Accertarsi, con apposita domanda, che l’elettore accompagnato abbia liberamente sceltoil suo accompagnatore e ne conosca il nome e cognome.Infine, nel caso di handicap solo mentali non è previsto l’accompagnamento, nemmeno daparte di un familiare.34


II PARTEL’Associazione Superamento HandicapCHI SIAMONell’anno 2001 iniziava ad essere fortemente sentito e discusso il problema della disabilità.Questo concetto si rifletteva anche nell’uso del termine portatore di handicap e si cercava disostituirlo con diversamente abile.Nello stesso anno un gruppo di genitori di bambini diversamente abili che frequentavano ilcentro di riabilitazione di San Severo lamentavano il fatto che non vi erano posti sufficientiper tutti i richiedenti, non vi erano nuove tecnologie e gli operatori non erano aggiornati eal passo con i tempi.Dopo ripetuti incontri, i genitori decisero di creare un comitato e contattarono RoccoBraccia, il quale venne nominato referente, essendo lui stesso disabile d<strong>alla</strong> nascita conproblemi agli arti inferiori, ed era da tempo in cerca di un associazione che lo potessesostenere nei suoi diritti. Avendo uno spirito carismatico poteva guidare questo gruppodi genitori rendendosi utile sia a se stesso che agli altri. Fu creato un comitato denominato“Nucleo famiglie di bimbi con handicap psico-motori”. Lo scopo era quello di sensibilizzaree cercare altre famiglie sul territorio con lo stesso problema. Pian piano però iniziarono achiamarci altre persone disabili e nella prima riunione tutti esternarono la stessa sofferenzaper le questioni legate all’handicap, come il centro di riabilitazione, l’assistenza domiciliare,ecc.Nel frattempo i giornali iniziavano a dare attenzione a questo nuovo comitato emergente ecosì prendendo coraggio nasceva l’esigenza di costituirci legalmente in una realtà associativa.Dopo alcuni incontri con varie realtà associative venimmo a conoscenza dell’AssociazioneSuperamento Handicap, che sembrava quella più vicina a noi per ideologia, e che lottava pergli stessi diritti per i quali ci eravamo costituiti in comitato. Quest’associazione si era giàsviluppata in altri paesi, e ci venne proposto di aprire una sede a San Severo.L’Associazione Superamento Handicap nasce il 25 giugno del 2001 da un gruppo di genitoridi diversamente abili che hanno accettato l’handicap e non si rassegnano al fatto che i proprifigli non possono avere delle opportunità, uniti dallo stesso amore per la vita e che voglionolavorare per costruire un territorio migliore.Obiettivi e finalità:• Operare per la prevenzione dell’ handicap, per il benessere e la tutela delle esigenzee gli interessi dei soggetti portatori di handicap ricoprendo tutte le iniziative volteall’educazione sanitaria, <strong>alla</strong> prevenzione, <strong>alla</strong> qualità dell’ assistenza e alreinserimento sociale e lavorativo.• Promuovere anche con l’ intervento di qualunque ente pubblico o privato , o gestiredirettamente iniziative e progetti finalizzati all’assistenza, all’educazione,<strong>alla</strong> riabilitazione e all’avviamento ad attività lavorative dei portatori di handicap e35


<strong>alla</strong> diminuzione dei disagi delle loro famiglie;• Organizzare corsi di aggiornamento culturale e professionale, manifestazioni, convegni,dibattiti, mostre, seminari e ricerche che contribuiscano <strong>alla</strong> sensibilizzazione e <strong>alla</strong>diffusione dello spirito dell’Associazione ed <strong>alla</strong> formazione professionale deidisabili e degli assistenti ai disabili;• Promuovere e curare direttamente o indirettamente la redazione e l’edizione di libri etesti nonché pubblicazioni periodiche, notiziari ed indagini;• Collaborare o aderire a qualsiasi ente pubblico o privato, locale, nazionale ointernazionale, nonché a organismi, movimenti o associazioni con i quali condividagli scopi istituzionali.L’Associazione di volontariato opera nel territorio della Regione Puglia ed in modo particolarenella provincia di Foggia, potrà operare anche nel resto d’Italia, ha una sede centrale a SanSevero e sedi locali autonome in altri comuni.L’associazione non ha scopi lucrativi, persegue il fine di solidarietà civile ed è apartitica eaconfessionale.La nostra associazione quindi in questi 11 anni di attività ad oggi conta circa un centinaio difamiglie iscritte nella nostra città. La fascia di età degli utenti del centro va dai tre anni finoad arrivare agli anziani.Attualmente la nostra struttura viene considerata un rifugio per le famiglie dove possonotrovare ascolto e conforto, un luogo sicuro dove possono lasciare i propri figli anche perpoche ore al giorno. L’assistenza non è solo per i diversamente abili ma anche per le lorofamiglie.PERCORSI DI INTEGRAZIONE SOCIALE: L’ attenzione dell’associazione si è basataanche sull’integrazione lavorativa delle persone svantaggiate attraverso la partecipazione apercorsi di formazione professionale attivando una serie di work experience, vere e proprieborse lavoro.Abbiamo stipulato diverse convenzioni tra cui quella con il Ministero di Graziae Giustizia Ufficio di Esecuzione Penale esterna con cui abbiamo accettato di prendere incarica giovani ed adulti che hanno commesso reati al fine di offrirgli la possibilità di entrarea far parte di un mondo diverso e creare in loro un ottica di aiuto e volontariatoIL NOSTRO CENTROL’ associazione nel marzo 2011 si è trasferita, grazie ad una concessione in comodato d’usogratuito dal Comune di San Severo, in una parte dei locali della Scuola Secondaria di I gradoBeato Padre Pio di San Severo, posta a piano terra proprio alle spalle della scuola.La struttura è di circa 140 mq. e dispone inoltre di un’ ampio giardino antistante di circa 600mq.La struttura è così composta:36


• una cucina arredata;• una sala relax adatta anche <strong>alla</strong> realizzazione di incontri, di piccole conferenze e lezioni(è arredata nei minimi dettagli e dotata di strumenti quali tv/led 50”, videoproiettoree lavagna interattiva tutti idonei per lo svolgimento delle attività dell’associazione);• un laboratorio multimediale con n.8 postazioni per disabili (videolesi, audiolesi e motori);• un ufficio dotato di n. 3 postazioni informatiche per lo svolgimento di attività diamministrazione e segreteria;• un bagno accessibile.Lavagna interattivaTV PlasmaCucinaSala RelaxLaboratorioMultimedialeUfficioBagno37


PROGETTI REALIZZATICON LA REGIONE PUGLIAPROGETTO SPAZIO SOCIALE ICT POINTIl progetto “<strong>Spazio</strong> <strong>Sociale</strong> Ict Point” è statoapprovato e finanziato d<strong>alla</strong> Regione Puglia “Areapolitiche per la Promozione della Salute dellePersone e delle Pari Opportunità” nell’ambitodell’Avviso Pubblico per Azioni di Sistema a favoredell’associazionismo familiare – anno 2009.Il progetto in questione è nato innanzituttodai bisogni degli iscritti dell’associazione chepurtroppo vivendo in condizioni di estremodisagio restano escluse d<strong>alla</strong> vita sociale,economica e culturale della loro comunità di sonostati realizzati i seguenti interventi:• dotare la nosta sede di un sistema di comunicazione e promozione in grado disensibilizzare e informare correttamente le comunità locali ed i cittadini (conparticolare attenzione a quelle fasce di soggetti “fragili” e tradizionalmente vittimadi processi di esclusione sociale) in merito alle opportunità offerte dal sistema diwelfare creato sul territorio con riferimento, inoltre, alle condizioni ed alle modalitàdi accesso ai servizi;• realizzare Gruppi di Mutuo Aiuto che mediante la somministrazione di questionarie incontri di gruppo evidenzino le problematiche comuni cosi da sperimentare casehistoryed esperienze di successo per la loro soluzione.Si tratta, di un progetto che, partendo d<strong>alla</strong> comunicazione, d<strong>alla</strong> preparazione degli operatorie dalle problematiche comuni ai Gruppi di utenti, ha promosso una sperimentazione voltaa favorire, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie, l’esigibilità dei diritti sociali ed ilconseguente miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini.Gli obiettivi essenziali del progetto si sviluppano attraverso questi passaggio fondamentali:• allestire un centro multimediale dotato delle attrezzature informatiche e delletecnologie assistive più innovative, al fine di migliorare e facilitare l’accesso deidiversamente abili e delle loro famiglie alle informazioni e ai servizi on line;• coinvolgimento delle famiglie nella creazione dei gruppi di mutuo aiuto;• realizzazione di una rete stabile di collaborazione con i diversi soggetti, istituzionalie non, presenti sul territorio ed attivi nel campo dell’assistenza alle personediversamente abili;• realizzare interventi di promozione e pubblicizzazione dei servizi offerti dal centro,costruendo opportunità di scambio, confronto, conoscenza ed integrazione.38


Il progetto “<strong>Spazio</strong> <strong>Sociale</strong> – ICT Point” vuole configurarsi, oltre che come punto di riferimentoper le famiglie e segreteria sociale, quale azione di rafforzamento e potenziamento degliinterventi posti in essere in materia di politiche di inclusione sociale dei soggetti diversamenteabili, al fine di contribuire ad incidere su:• la visione delle politiche di inclusione sociale all’interno delle più vaste politiche locali;• le politiche locali in materia di accessibilità e usabilità delle tecnologie informatiche peri diversamente abili;• rapporto tra territorio, comunità, diversamente abili e le loro famiglie;• rafforzamento del welfare sociale locale.L’impatto sui diversamente abili• accrescere la consapevolezza delle proprie capacità e competenze;• promuovere la crescita delle competenze relazionali e delle capacità creative;• ridurre il senso di solitudine;• promuovere opportunità di socializzazione, scambio e confronto.L ‘impatto sulle famiglie• promuovere la crescita delle competenze relazionali e progettuali delle famiglie rispettoai propri compiti di cura;• acquisire capacità di coprogettazione rispetto ai servizi;• rafforzare le reti di relazioni tra le famiglie e tra queste ed i diversi soggetti pubblici eprivati nella comunità;L ‘impatto sugli operatori del servizioSugli operatori del servizio il progetto oltre che una ricaduta di ordine motivazionale avrebbeuna ricaduta in termini di qualificazione professionale rispetto a:• acquisizione di conoscenze e nuove metodologie per favorire l’accesso dei disabili alleinformazioni e ai servizi on-line;• attivazione di nuovi strumenti e metodologie di intervento per rispondere ai bisognidell’utenza;• tecniche di osservazione e conoscenza dell’associazione in cui si opera;• capacità di lavorare in gruppo e coi gruppi.39


IL CENTRO MULTIMEDIALE PER I DISABILI E I LORO FAMILIARIIl Centro multimediale provvisto di ausili informatici e delle tecnologie assistive per idiversamente abili ed i loro nuclei familiari già avviato con il progetto ‘OPEN SOURCE’nell’ambito dell’Avviso Pubblico per il finanziamento di Progetti per la Connettività <strong>Sociale</strong>pubblicato sul B.U.R.P. n. 73 del 07/05/2008 prevede al suo interno la possibilità di accedereai seguenti servizi:• Informazione e consultazione banche dati;• Normativa: legislazione comunitaria, nazionale, e regionale, in materia di accessibilitàe usabilità delle tecnologie informatiche, di inserimento lavorativo e collocamentomirato;• Lavoro: offerte di lavoro, ausili e tecnologie informatiche assistive per lavorare inautonomia;• Istruzione/Formazione: elenco degli istituti scolastici e degli enti formativipresenti sul territorio, offerta di istruzione e formazione, segnalazione di percorsiformativi extrascolastici per disabili, ausili e tecnologie informatiche assistiveper l’apprendimento;• Cultura e tempo libero: manifestazioni, eventi, opportunità per trascorrere il propriotempo libero in città;• accesso ai servizi dell’e-government tramite il web dando la possibilità a personediversamente abili e ai loro familiari di attivare processi di formazione edapprendimento attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.LA SEGRETERIA SOCIALEIl Centro grazie al progetto “SPAZIO SOCIALE – ICT POINT” disporrà di personale asupporto del servizio di Segreteria <strong>Sociale</strong> che già svolge da svariati anni, proponendosi cosìdi erogarlo in modo professionale.• L’attività consiste nell’assistenza e nella consulenza sulla normativa e le agevolazione diSettore;• Offrire la possibilità a n. 2 giovani diversamente abili di fare una vera e propriaesperienza di lavoro collaborando <strong>alla</strong> realizzazione come supporto alle attivitàdel centro. Il loro coinvolgimento favorirà l’ingresso nel mondo del lavoropotenziando il segretariato sociale che l’associazione svolge.ANIMAZIONE E GRUPPI DI MUTUO AIUTO• Somministrazione di questionari alle famiglie da parte degli animatori;• Organizzazione di Gruppi di Mutuo Aiuto suddivisi in base alle problematiche deiquestionari somministrati;• Realizzazione di momenti di socializzazione all’interno del Centro(seminari,gite,cene sociali,proiezione di film);40


PUBBLICIZZAZIONE E DIFFUSIONE DEI RISULTATI• Realizzazione di materiale informativo (brochure, short magazine, etc);• Realizzazione di spazi informativi all’interno dei siti istituzionali delle organizzazionicoinvolte nel progetto, delle organizzazioni loro collegate e dei principali centri diinformazione (Centri per l’impiego, Informagiovani, etc);• Realizzazione di eventi pubblici.PROGETTO OPEN SOURCEIl Progetto “OPEN SOURCE” finanziato d<strong>alla</strong> Regione Puglia approvato con determinan. 912 del 28 novembre 2008 del Dirigente del Servizio Sistema Integrato Servizi Sociali laRegione, in relazione all’Avviso pubblico approvato con delibera di Giunta regionale n. 352dell’11 marzo 2008, modificata d<strong>alla</strong> successiva n. 509/2008 ha consentito la realizzazionedi un luogo di massima accessibilità ed uso delle tecnologie ICT (allestimento di un’aula diinformatica con n.8 postazioni) per diversamente abili e anziani.Questo intervento ha permesso una maggiore inclusione sociale, ha accresciuto lacapacità di utilizzare le nuove tecnologie, ha ampliato e diffuso la conoscenza di formedi organizzazione del lavoro innovative compreso il telelavoro, elevando la qualità dellavita dei cittadini attraverso il consolidamento dei processi di innovazione. Attraverso ilpotenziamento dell’infrastrutturazione della comunicazione digitale, con la creazione di unluogo di massima accessibilità ed uso delle tecnologie ICT, si è favorito lo sviluppo dellecondizioni abilitanti per l’utilizzo dei nuovi servizi aumentando la capacità di autonomiadelle persone diversamente abili e degli anziani attraverso la promozione e la diffusionedella società dell’informazione.E’ stato favorito lo sviluppo di nuove competenze richieste che hanno stimolato la crescitaculturale e formativa migliorando le condizioni di socialità attraverso l’utilizzo di strumentie capacità nuove, ampliando e diffondendo la conoscenza di innovative frontiere di lavoroe accrescendo la possibilità di nuova occupazione, inoltre la circolazione delle informazionisui diritti e sulle opportunità offerte d<strong>alla</strong> legislazione, d<strong>alla</strong> rete dei servizi degli enti socialie del tessuto associativo, d<strong>alla</strong> realtà culturale e sociale in favore delle persone disabili hannocreato l’opportunità di acquisire una maggiore conoscenza del mondo della disabilità anchemediante un archivio informativo dedicato e tutelato facilitando l’incontro tra domandae offerta di lavoro mediante servizi che aiutano la persona a fare un bilancio delle propriecompetenze, al fine di inserirsi nel mercato del lavoro in maniera attiva.PROGETTO BOLLETTINO DI ORIENTAMENTO SOCIALECon il Progetto “BOLLETTINO DI ORIENTAMENTO SOCIALE” finanziato d<strong>alla</strong> RegionePuglia con atto dirigenziale n. 38 del 31.03.2009 del Dirigente del Servizio di Programmazioneed Integrazione.Si è costruito uno strumento stabile di contatto attraverso il bollettino di orientamentosociale per le persone diversamente abili e gli anziani, tra servizi di tipo sociale, sanitario,previdenziali, occupazionali, ludico-ricreativi presenti sul territorio creando un punto di41


iferimento costante per le persone, per tutte le esigenze di informazione sui servizi e senecessario di accompagnamento degli stessi attraverso la rete di volontariato attivo dellagiovane popolazione presente nella nostra sede associativa.Inoltre nel bollettino sono state inserite delle informazioni sui diritti, la normativa riguardanteil mondo della disabilità e gli aspetti previdenziali di interesse degli anziani.Si è sviluppato tra i giovani la cultura del volontariato e la sensibilità per i problemi alleesigenze concrete del disagio stimolando nei volontari abilità e competenze spendibilinell’ambito dei servizi <strong>alla</strong> persona abbattendo le barriere per l’accesso all’informazione daparte delle persone che sono a maggior rischio di isolamento, favorendo la decodificazionee la semplificazione del linguaggio burocratico, al fine di rendere le informazioni fruibili atutti.Il nostro intervento si è basato su:• raccolta, elaborazione e diffusione di informazioni <strong>alla</strong> collettività, relazionaledirettamente con gli utenti, costruendo un dialogo con loro, confrontando lepersone di diversi contesti per far crescere e per realizzare nuove idee;• supporto attivo <strong>alla</strong> cittadinanza attraverso l’ausilio concreto di tutti gli strumenti e leconoscenze necessarie per la risoluzione dei problemi, nel rispetto delleistituzioni e in accordo con queste, insieme a tutte le organizzazioni del terzo settorein modo da rispondere efficientemente ed esaustivamente alle richieste in relazionealle possibilità che il nostro stesso territorio offre;• rappresentanza degli interessi dei più deboli, degli svantaggiati, degli emarginati e diquant’ altri che altrimenti non avrebbero potuto far valere propri diritti e farascoltare le proprie ragioni;• aiuto nei cambiamenti supportando i soggetti, frequentando attivamente le strutture,relazionarsi con tutte le parti attive del territorio;• verifica e monitoraggio del settore per intervenire in maniera costruttiva e migliorativa.PROGETTO INFORM@ SEGRETERIA SOCIALECon il progetto “INFORM@ SEGRETERIA SOCIALE” approvato con graduatoria ufficialepubblicata sul BURP n. 73 del 21/05/2009 con atto della dirigente del Servizio SistemaIntegrato Servizi Sociali n. 290 nell’ambito dell’avviso pubblico per la presentazione diprogetti per azioni di sistema a favore dell’associazionismo familiare.L’ Associazione Superamento Handicap ha perseguito le seguenti finalità:• dare la possibilità ad alcuni soggetti diversamente abili di fare un esperienza di lavoro;• favorire l’integrazione sociale e l’occupazione femminile per un giusto equilibrio dellepari opportunità;• consentire il miglioramento della qualità della vita dei disabili e delle loro famiglie;42


• lavorare sulle abilità e sulle risorse della persona, per rendere il soggetto protagonistadella propria vita e parte attiva della società;• recuperare tutti i valori universalmente riconosciuti, anche e soprattutto quellodel lavoro, elemento inalienabile nella emancipazione sociale dell’individuo e dellacollettività;• sviluppare lo strumento associazionistico per coniugare lavoro e solidarietà e creare unsenso di appartenenza e condivisione di un progetto comune che rafforzal’identità personale e sociale di ogni singolo individuo;• fornire l’occasione per un riscatto e una conquista della propria identità per riflettere inmodo più sicuro sulla propria condizione e sui propri vissuti;• fornire una metodologia d’inserimento per ciascun soggetto in work – experience unprogramma personalizzato che ha come obiettivo il benessere e l’autostimapersonale;• rafforzare l’idea della “comunità” intesa come l’insieme di tutte le risorse umane(volontari, disabili, famiglie, operatori, ecc.) nella loro specificità e valore, di cui sicompone l’associazione in grado di fornire quel sostegno e quell’ attenzionecontinua che è condizione imprescindibile per una reale integrazione sociale.Il progetto è stato articolato in 4 azioni di base:1. Promozione del progetto, reclutamento e selezione per borse lavoro - 2 mesi;2. orientamento e formazione - 1 mese;3. work experience - 7 mesi;4. diffusione dei risultati - 2 mesi.E’ stata trasmessa una scheda di partecipazione corredata da una dichiarazione attestante irequisiti del candidato:• godimento dei diritti civili e politici, non aver riportato condanne penali né di avereprocedimenti penali in corso;• età compresa tra i 18 e i 36 anni;• diploma di scuola media inferiore (minimo);• iscrizione, quale disoccupato, negli appositi elenchi del collocamento obbligatorio inquanto appartenente alle categorie protette di cui <strong>alla</strong> legge n. 68/99 per i soggetti disabili.Si è provveduto quindi <strong>alla</strong> selezione effettuata da un’ operatore sociale attraverso uncolloquio in cui è stata spiegata l’iniziativa, si è portato a conoscenza il programma operativodell’associazione, e si sono valutati insieme al candidato i punti di forza e di debolezza.43


Sono state scelte tre unità per le borse lavoro e a tutti gli altri è stata data la possibilità dicollaborare e magari far parte delle iniziative che già da anni svolgiamo in attesa di altreproposte progettuali idonee <strong>alla</strong> propria condizione psico – fisica.I borsisti scelti sono stati coinvolti assieme al formatore nella presentazione e conoscenzadella struttura associativa e organizzativa.Questa fase è stata formalizzata con una serie d’incontri conoscitivi in cui si è formato ilgruppo di lavoro che ha avuto la durata di 7 mesi.Gli argomenti affrontati sono stati i seguenti: centralità dell’utenza associativa, orientamento,sicurezza sul lavoro, ambiente e sviluppo sostenibile, nozioni di legislazione in riferimentoalle normative di settore, informatica come strumento di lavoro.L’azione didattica può essere sintetizzata nei seguenti punti:• verifica dei prerequisiti;• richiamare l’attenzione su concetti rilevanti per un maggiorapprendimento;• fornire agli allievi la possibilità di auto – verificare la conquista dellecompetenze previste (feed – back);• brevi lezioni frontali per fornire i perni concettuali;• svolgere lavori di gruppo;• verifica sommativa.La fase di work – experience è stata attuata applicando una metodologia didattica innovativae di sicura efficacia – il training on the job – che ha consentito agli allievi di verificare sulcampo le conoscenze apprese durante l’azione 2.I ragazzi coinvolti sono stati impegnati a turno tra mattina e pomeriggio, dal lunedì alvenerdì per 4 ore giornaliere e un complessivo mensile di 80 ore d’impegno.Gli orari di apertura e chiusura della sede associativa sono fissati per la mattina dalle 9:00alle ore 13:00 e per il pomeriggio dalle 16:00 alle 20:00.E’ stato concesso un margine di assenza pari al 20% del monte ore totale, suddiviso per metàin giornate di malattia certificate dal medico curante e la restante parte da giorni di ferie epermessi chiesti a scopo personale mediante la compilazione dell’apposito modello.I giovani diversamente abili sono stati regolarizzati con un contratto d’aula, di formazione edi work-experience comprensivo di un mese di formazione e 7 mesi di esperienza lavorativa.E’ stato previsto un riconoscimento economico calcolato sull’effettiva presenza durante lawork – experience (indennità di frequenza).44


I compiti svolti sono stati:• apertura e chiusura della sede associativa;• segreteria (libro protocollo, elenco soci, documenti, ecc.);• assistenza informativa allo sportello aperto al pubblico e ai soci;• supporto alle iniziative dell’associazione (doposcuola bambini con problemi motori epsichici, organizzazione feste sociali di intrattenimento, trasporto sociale, servizio dicompagnia, (anche telefonica, ecc.).Tutti e 3 i ragazzi hanno fatto riferimento ad un tutor che si è occupato dell’accoglienza edella loro sistemazione, ha provvisto a fornire le situazioni più adatte <strong>alla</strong> propria condizionefisica e ha organizzato il lavoro.Inoltre il tutor si è impegnato a creare un supporto cartaceo e on – line per la compilazionedi moduli e richieste che i borsisti hanno somministrato ai soci e al pubblico per facilitare ilrapporto con gli altri uffici e limitare al massimo gli iter burocratici.Tutta l’iniziativa è stata supportata da un operatore sociale che ha effettuato un incontro 1volta al mese per valutare l’andamento delle attività e lo stato psicologico degli allievi.45


PROGETTI REALIZZATI CON IL COMUNEProgetto “FOTOGRAFANDO L’ESTATE A SAN SEVERO” anno 2008.Il progetto è stato gestito da un operatrice supportata dallo staff associativo che hannoorganizzato delle uscite nella città di San Severo con i diversamente abili utenti dell’associazioneper conoscere la storia, le chiese e i monumenti più importanti della città di San Severo.Progetto sperimentale “SOCIALIZZARE ATTRAVERSO LA RIABILITAZIONE “anno 2009.Gli obiettivi principali dell’ intervento sono stati:• promuovere attraverso la riabilitazione in acqua termale un moderno e valido recuperofunzionale sia in campo neurologico che ortopedico;• supporto al servizio esistente con potenziamento e miglioramento degli standard diqualità;• attivazione e coordinamento di reti quali Centro Polivalente, C.P.H., Servizi Sociali peruna collaborazione orientata a fornire all’ utente un percorso riabilitativo completoe stabile che attraverso la segnalazione dei propri utenti all’ AssociazioneSuperamento Handicap possono sottoporre <strong>alla</strong> loro attenzione una nuovapossibilità di integrare la riabilitazione;• affiancare l’ istituzione pubblica attraverso l’offerta di un servizio che mira ad interagireed alleggerire la vasta gamma di servizi offerti sul territorio tramite l’ affidamentogestionale ed operativo al team dell’ Associazione Superamento Handicap;• monitorare il numero di utenti raggiunti dal servizio, compilare schede di gradimentoe rilevare bisogni aggiuntivi con il fine di apportare miglioramenti qualitativi nelcorso degli anni successivi;• attivare per ogni utente un percorso non solo di tipo riabilitativo ma anche psicologicosociale poiché l’inserimento in gruppi favorisce la socializzazione ed evital’isolamento di cui spesso molte persone diversamente abili sono vittima;• favorire la riabilitazione non intesa soltanto come cura ma anche come prevenzione.Il servizio proposto è stato suddiviso in 4 azioni principali:• Orientamento ed informazione;• Accompagnamento c/o struttura termale;• Assistenza durante la terapia favorendo l’ aiuto nella parte tecnica di sistemazione deidocumenti e per quanto riguarda le questioni di disabilità fisica quindideambulazione, vestizione, ecc;• Accompagnamento c/o il proprio domicilio.46


Le cura termali effettuate presso le TERME DI CASTELNUOVO sono state:- BALNEOTERAPIA- IDROMASSAGGIO- KINESITERAPIA- FANGOTERAPIA- AEROSOL E INALAZIONI- HUMAGES- IDROPERCORSI- CURA NELL’ ACQUA.Il progetto ha consentito il trasporto c/o terme di Castelnuovo della Daunia di n. 100 utentidiversamente abili nel periodo da Giugno a Settembre 2009.L’ assistenza fornita dall’associazione Superamento handicap non si è limitata al soloaccompagnamento, ma è stata una guida nel disbrigo della documentazione iniziale diaccesso <strong>alla</strong> struttura, di fatti ha provveduto ad:• trasporto dei disabili e il loro accompagnatore <strong>alla</strong> reception;• assistenza durante la visita medica (è stata fornita in modo gratuito per il rapportoconsolidato ormai da anni con i gestori della struttura termale);• cura della persona (nella deambulazione, vestizione/ vestizione , aiuto e assistenza nellacura dell’ igiene personale);• supporto socio – relazionale di compagnia e ascolto, sostegno e stimolo <strong>alla</strong>partecipazione ad attività di socializzazione strutturati con lo staff delle Terme diCastelnuovo;Progetto sperimentale “FORMAZIONE E STAGE PER DIVERSAMENTE ABILI” anno2012.Il progetto “FORMAZIONE E STAGE PER DIVERSAMENTE ABILI” ha soddisfatto duenecessità :Offrire ad alcuni disabili la possibilità di una vera e propria esperienza formativa e di stage(Work – experience) in un ambiente sensibile con i propri problemi.Crescita naturale e socio – affettiva di portatori di handicap, con l’importante scopo disuscitare e consolidare il processo di autostima, fondamentale per la vita di soggetti che peril proprio stato risultano più fragili e meno inseriti nella società.Gli obiettivi principali dell’ intervento sono stati :47


• dare la possibilità ad alcuni soggetti diversamente abili di fare un esperienza diformazione e stage;• favorire l’integrazione sociale e l’occupazione femminile per un giusto equilibrio dellepari opportunità;• consentire il miglioramento della qualità della vita dei disabili e delle loro famiglie;• lavorare sulle abilità e sulle risorse della persona, per rendere il soggetto protagonistadella propria vita e parte attiva della società;• recuperare tutti i valori universalmente riconosciuti, anche e soprattutto quellodel lavoro, elemento inalienabile nella emancipazione sociale dell’individuo e dellacollettività;• sviluppare lo strumento associazionistico per coniugare lavoro e solidarietà e creareun senso di appartenenza e condivisione di un progetto comune che rafforzal’identità personale e sociale di ogni singolo individuo;• fornire l’occasione per un riscatto e una conquista della propria identità per riflettere inmodo più sicuro sulla propria condizione e sui propri vissuti;• fornire una metodologia d’inserimento per ciascun soggetto in formazione e stage unprogramma personalizzato che ha come obiettivo il benessere e l’autostimapersonale;• rafforzare l’idea della “comunità” intesa come l’insieme di tutte le risorse umane(volontari, disabili, famiglie, operatori, ecc.) nella loro specificità e valore, di cui sicompone l’associazione in grado di fornire quel sostegno e quell’ attenzionecontinua che è condizione imprescindibile per una reale integrazione sociale.ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO PER SINGOLE AZIONI PREVISTE• Il progetto è stato articolato in 4 azioni di base:• Promozione del progetto, reclutamento e selezione partecipanti – 15 giorni;• orientamento e formazione - 1 mese;• work experience - 6 mesi;• diffusione dei risultati - 15 giorni.Il progetto ha offerto a n. 7 persone con riconoscimento di invalidità civile la possibilità dicollaborare con l’associazione Superamento Handicap per un periodo di n. 7 mesi (di cui 1di formazione) dietro compenso stabilito dal Comune di San Severo.48


PROGETTI REALIZZATI CON ALTRI ENTICon il Progetto “PICCOLE OPPORTUNITA’. L’INIZIO DI GRANDI IMPRESE” finanziatodal Ce.Se.Vo.Ca. nell’ambito del bando Formazione 2011 sono stati formati n. 20 volontaridesiderosi di aiutare gli altri e di accrescere il proprio bagaglio culturale e personale.Il corso è stato seguito da n. 3 docenti esperti in materia ed articolato dunque in n. 3 moduliformativi per un totale di n. 20 ore.L’obiettivo progettuale è stato quello di formare 20 volontari pronti a mettere a disposizionele proprie energie, i propri sforzi e il proprio tempo a favore dei diversamente abili.Per questo motivo, innanzitutto, gli incontri sono serviti come “auto-analisi” per ciascunvolontario potenziale, perché solo la completa conoscenza di sé permette di valutare leproprie capacità e disponibilità (anche di tempo) e dunque comprendere se il cammino chesi sta per intraprendere è quello più adatto a ciascuno di loro.Si è cercato quindi di capire se l’aspirante volontario era in possesso di un’adeguatamotivazione che lo spingesse ad intraprendere il percorso, conscio della contrapposizionetra le risorse a breve termine (sacrificio, abnegazione, dedizione) e l’equilibrio personale e larealizzazione di sé.In definitiva si è mirato quindi ad ORIENTARE l’aspirante volontario e CONSOLIDARE lasua scelta, facendogli acquisire un approccio progettuale e non di improvvisazione.Attraverso il confronto diretto, lo scambio di idee e di pareri, i volontari hanno imparato:• a saper lavorare in gruppo, animati dal raggiungimento di uno stesso obiettivo, senzaimporre il proprio punto di vista ma rispettando l’altro, mettendosi <strong>alla</strong> pari senzapregiudizi e dandogli il tempo necessario senza alcun modo accelerare pensieri oazioni;• a saper osservare e comunicare, ed essere quindi in grado di ascoltare sia ciò cheviene detto in maniera attiva e sia indirettamente, prestando attenzioneanche <strong>alla</strong> comunicazione non verbale, ai gesti, <strong>alla</strong> mimica, alle espressioni facciali ea qualsiasi tentativo più o meno formale che viene fatto per comunicare;• ad essere un modello positivo e un punto di riferimento per le persone con cui siinteragisce.Alla fine degli incontri i volontari hanno potuto subito “mettersi <strong>alla</strong> prova” e mettendo afrutto gli insegnamenti dei docenti dei 3 incontri partecipando attivamente alle attività e aiprogetti dell’Associazione Superamento Handicap.Al termine del percorso formativo è stato rilasciato un attestato di partecipazione.49


Progetto “NOI VOLONTARIMO E TU?” finanziato dal Ce.Se.Vo.Ca. nell’ambito delbando Formazione 2012.La realizzazione del progetto è stata articolata attraverso n. 7 incontri per formare n. 20volontari mossi dal desiderio e d<strong>alla</strong> volontà di aiutare gli altri donando il proprio tempo ele proprie energie.Il corso è stato seguito da un docente esperto in materia ed articolato in n. 6 incontri per untotale di n. 28 ore.L’obiettivo dei 6 incontri più l’evento finale del corso è stato quello di formare 20 volontaripronti a mettere a disposizione le proprie energie, i propri sforzi e il proprio tempo a favoredei diversamente abili e più in particolare di aumentare la conoscenza e la sensibilità deipotenziali volontari riguardo al mondo della disabilità, nonché a cercare nuove sinergieche rispondano concretamente <strong>alla</strong> necessità di protocolli operativi calibrati sulle specifichenecessità.Negli incontri è stata privilegiata una metodologia interattiva, basata sull’alternanza tramomenti condotti con interventi frontali e spazi di lavoro anche in sottogruppo, e momentidedicati a domande e approfondimenti di questioni proposte dai partecipanti. In questomodo i partecipanti si sono confrontati, hanno discusso ed hanno individuato insieme<strong>alla</strong> formatrice percorsi e strumenti di costruzione del lavoro di rete, partendo spesso dalleconoscenze possedute e acquisite durante i vari incontri ed eventuali esperienze pregresse.Al termine del percorso formativo ai partecipanti è stato rilasciato un attestato di frequenza.50


IL VOLONTARIATOLa parola “volontariato” deriva dal latino “voluntas” , sinonimo di libera volontà, sceltapersonale.Da ciò deriva il concetto di volontariato ossia un’attività libera gratuita svolta per ragioniprivate e personali che possono essere di natura personale, di solidarietà, di giustizia socialeo di qualsiasi altra natura.Fare volontariato permette di arricchirsi interiormente sviluppando nuove competenze,instaurando nuovi rapporti umani.Il volontariato contribuisce a migliorare la qualità della vita e ad una maggiore solidarietàtra le persone.Presso la nostra sede ci sono numerose persone che mosse da spirito solidaristico prestanoin modo più o meno episodico la loro opera.L’associazione Superamento Handicap essendo un’organizzazione strutturata garantisceai suoi volontari la formazione, il loro coordinamento, la continuità dei servizi e rilasciaattestato di frequenza.La nostra associazione dall’anno 2006 si avvale anche del prezioso contributo dei volontaridi servizio civile nazionale.I progetti di servizio civile realizzati sono stati i seguenti:- Anno 2006/2007 “SPORTELLO SOLIDALE”;- Anno 2007/2008 “SOSTENIAMO LA DIVERSITA”;- Anno 2010/2011 “AIUTIAMO AD AIUTARE”;- Anno 2011/2012 “LAVORIAMO INSIEME PER CRESCERE INSIEME”.Gli obiettivi specifici dei progetti di servizio civile nazionale sono i seguenti:• rafforzare la rete di collaboratori volontari all´interno dell´Associazione;• stimolare nei volontari, l´esercizio all´ascolto delle persone incondizioni di disagio;• sviluppare nei volontari abilità di tipo relazionale, qualità dinamiche nel progettareinterventi mirati per il mondo della disabilita´, partendo dai servizi del territorio, ecompetenze in materia di servizi <strong>alla</strong> persona in condizione di disagio;• realizzare una rete informatica che permetta di rendere le informazioni, tili al mondodella disabilità e agli anziani, nonché a favorire l´utilizzo veloce e tempestivo dellestesse, con interventi mirati su ciascuna richiesta specifica;• snellire i tempi e le modalità di contatto tra gli utenti e l´ambiente istituzionale e51


socio – sanitario in modo da alleviare il disagio dei diversamente abili;• favorire una nuova modalità di intervento, quale quella del servizio di informazione edi orientamento a domicilio, al fine di agevolare i disabili e gli anziani con maggioriproblemi di deambulazione;• favorire un incremento dell´accesso presso le nostre sedi.I risultati attesi sono:- aumentare i tempi di apertura delle sedi associative;- garantire il raggiungimento di un numero maggiore di utenti;- migliorare i servizi attraverso l´assistenza e i servizi domiciliari;- produrre un incremento del numero degli utenti di circa il 30% .Il ruolo del volontario del servizio civile può essere definito l’interazione supporto all’attivitàdegli operatori del servizio soprattutto però sviluppo delle azioni a sostegno delle personediversamente abili, consolidate anche da significati affettivo-relazionali mirati al contrasto eal vissuto di solitudine ed isolamento sociale.Attraverso la realizzazione dei progetti di servizio civile nazionale ci si propone di essereun punto di riferimento per il mondo della disabilita´, nonché di offrire <strong>alla</strong> collettività,attraverso la testimonianza dei volontari la sensibilizzazione sui problemi della disabilita´.I piani di attuazione previsti per la realizzazione dei progetti sono i seguenti:• coinvolgimento delle istituzioni, dei servizi socio – sanitari presenti sul territorioprovinciale, il mondo dell´associazionismo che si interfaccia, a diverso titolo, con l´Associazione Superamento Handicap;• accoglienza e formazione dei volontari;• avvio e svolgimento del servizio di front – office;• avvio del servizio di back – office e svolgimento contemporaneamente, per gruppi divolontari dei servizi di back – office e front - office;• avvio dei volontari al servizio domiciliare;Cos’ è il servizio civile?Il Servizio Civile Nazionale Volontario è stato istituito attraverso la Legge 64/01 ed ha loscopo di dare la possibilità ai giovani interessati di dedicare una piccola parte della propriavita (12 mesi) a se stessi e agli altri, acquisendo competenze e conoscenze, formandosi ematurando una propria coscienza civica.I volontari frequentano un corso di formazione generale organizzato d<strong>alla</strong> Provincia diFoggia specifico sul Servizio Civile Nazionale Volontario e sulle leggi che lo regolano e uncorso di formazione specifica organizzato dall’ente che accoglie il volontario.52


INIZIATIVEDELL’ASSOCIAZIONE SUPERAMENTO HANDICAPCORSO DI ARTE - TERAPIA:L’associazione Superamento Handicap dall’anno 2006 organizza per i suoi utenti un corso diarte – terapia diretto e gestito da una volontaria diplomata all’istituto d’arte.L’arte terapia consiste nella ricerca del benessere psicofisico attraverso l’espressione artisticadei pensieri, dei vissuti e delle emozioni.In quest’ arte si utilizzano le potenzialità della persona, vengono elaborate creativamentetutte le sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei contesti quotidiani.Attraverso l’immagine creativa l’immagine interna diventa un’immagine esterna visibile econdivisibile e comunica all’altro il proprio mondo interiore emotivo e cognitivo.I nostri ragazzi attraverso questo percorso hanno realizzato negli anni molti dipinti ciascunoespressivo del proprio essere e dei propri stati d’animo.MANI IN PASTA:L’associazione Superamento Handicap quest’anno ha organizzato un corso di pasta fatta incasa per i suoi ragazzi. Il corso viene gestito da una signora volontaria supportata dallo staffdell’associazione.Si è pensato di dar vita a questo corso per riattivare una delle attività più antiche del mondo,ossia la preparazione della pasta fatta in casa.La pasta fatta in casa non è soltanto un modo di dire ma un piccolo mondo tutto da scoprire,e poi ovviamente da gustare.Nella giornata dedicata a questa attività la nostra associazione diviene un vero e propriolaboratorio corredato di tutti gli strumenti per la realizzazione di varie pietanze.Ciascun ragazzo ha la sua postazione per lavorare la sua piccola porzione di pasta, dandosfogo <strong>alla</strong> creatività, <strong>alla</strong> manualità ed <strong>alla</strong> voglia di far bene.Al termine della lezione tutto quanto viene prodotto, viene cucinato e mangiato, perconcludere in bellezza la serata!EVENTI E SERATE:Per garantire l’inserimento sociale e il miglioramento della qualità della vita dei suoiutenti l’associazione organizza almeno una volta al mese uscite, serate in locali adeguati,partecipazioni a concerti o eventi locali, cene sociali e tante altre attività di svago dedicatesia agli utenti che ai loro familiari.53


Aiuta anche tu l'Associazione Superamento Handicapdona il tuo 5x1000 C.F. 93040440716oppureDonazione su C/C. IBANIT27R0558478630000000010722Potrai collaborare a realizzare i nostri sogni54


LINK UTILIwww.associazionesuperamentohandicap.it/www.comune.san-severo.fg.it/default.aspx?Id=1034www.disabili.comwww.disabiliabili.net/www.enac.gov.itwww.handylex.orgwww.inps.itwww.istruzione.it/web/istruzione/disabilitawww.pariopportunita.org.itwww.regione.puglia.itwww.superabile.it/web/it/Home/www.trenitalia.it55


La GUIDA ALLA DISABILITÀ è distribuita gratuitamenteIdeatore e coodinamento: Fernanda BracciaPresidente dell’Associazione Superamento Handicapsede di San SeveroTesti:Dr.ssa Paola LiguoriDr.ssa Giuliana VocinoVeneranda Iannacone operatrice socialeGrafica: d’Errico MarioConsulenza esterna:Ente di Formazione ProfessionaleSIRIO SVILUPPO E FORMAZIONE ONLUSMULTISERVICE

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