CAPIRE L’AMERICALIBRIJoe BageantLa Bibbia e ilfucile. Cronachedell’AmericaprofondaBruno Mondadori 2010Pagg. 240 - Euro 18,00ISBN 9788861594517http://www.brunomondadori.com/scheda_opera.php?ID=<strong>37</strong>48Protagonisti del libro di Bageant sono i bellicosi cristianiconservatori che popolano l’heartland (laprofonda America) e che incidono sostanzialmentesui risultati politici, dal novembre 2004 a oggi. Si trattadel proletariato bianco di provincia (i rednecks), pocoistruito, che “lavora, suda, beve e prega” e non se lapassa per niente bene. Non parliamo quindi dei neoconrepubblicani, ma di gente che vive di duro lavoro,senza aver mai elemosinato nulla dallo stato e cheda venticinque anni sta drammaticamente “perdendoterreno”. Gente snobbata dai colti liberal urbani, cheama il wrestling e l’impero americano e che vive bevendosiogni fandonia della propaganda dei mass media.L’autore, eccentrico reporter e blogger (www.joebageant.com/)“di moderato successo”, non si limita araccontare, con forza e vivacità, la sua terra e la suagente, ma ci aiuta a capire dove sta andando l’America.Un paese passato dal crac finanziario del punto.com di fine anni novanta alle “bolle” dell’industria deimutui, con un ceto medio “tendenzialmente povero”,ma con sette carte di credito. Storie autobiografiche dipersone comuni: sgobboni, sottopagati, ipertesi, oberatida affitti e assicurazioni sanitarie, orgogliosamenteindividualisti, visceralmente antistatalisti, terrorizzatidal “diverso”. Molti hanno figli in Iraq e Afghanistan,sono repubblicani per inerzia e credono che l’unica politicaestera possibile sia quella dei muscoli e della violenza.È qui che la Bibbia incrocia il fucile, il fanatismofideistico incontra il culto della forza. L’atavico legametra fondamentalismo protestante, “caccia al cervo”,mito della frontiera e patriottismo si fa stringente edesplosivo. Questa gente messa ai margini dai sondaggistireagisce, per frustrazione, anche votando controi propri interessi. E gli ultimi risultati elettorali di mediotermine palesemente lo dimostrano. «Per vincerela battaglia in corso per l’anima dell’America – ricordal’autore – è indispensabile sanare le ferite di questiamericani». È necessario ritornare ad ascoltarli e dialogarecon loro.Fabrizio TonelloLa Costituzionedegli Stati Uniti.Storia, testoinglese, nuovatraduzione,commento e noteBruno Mondadori 2010Pagg. 192 - Euro 16,00ISBN 9788861594050http://www.brunomondadori.com/scheda_opera.php?ID=<strong>37</strong>52La pubblicazione della Costituzione americana acura di Fabrizio Tonello colma una grave lacuna nelmondo dell’editoria italiana. Infatti, come fa notare ilcuratore, è sorprendente che di un così fondamentaletesto per la storia, non solo americana, non ci fosse incommercio una traduzione italiana. Ma il valore del librova ben oltre l’eccellente traduzione. Esso ci orientae guida nella contestualizzazione, nell’esame e nell’analisicritica del testo costituzionale. Come si spiega la longevitàdella Costituzione americana? Come si spieganoil suo successo e la sua attualità? Primariamente, con laqualità del personale politico che la pensò e redasse. FabrizioTonello, docente di American Political System eRepubblica e Impero nella riflessione politica americanapresso l’Università di Padova, fornisce a studiosi, docentie studenti, gli strumenti per comprendere la genesie le tematiche riguardanti la più antica Costituzionescritta in vigore. Strumenti linguistici, innanzitutto, inquanto la lingua inglese di Franklin, Madison e delegatinon è quella attuale di Obama e importanti traslazionisemantiche vanno storicizzate e spiegate. Ma l’operapropone anche strumenti giuridici, politici e filosoficiper capire la dialettica che originò le complesse sceltecostituzionali. L’accurata introduzione e le puntali noteguidano nella lettura e offrono chiavi interpretative perl’approfondimento e la valutazione critica. Dall’analisidegli articoli di Confederazione, passando attraverso itemi della schiavitù e del dibattito tra nazionalisti e decentralizzatori,fino alle strutture di governo e alle proceduredi revisione, il curatore non trascura nulla. Uninteressante post scriptum, prendendo spunto dal giudiziodi Th. Jefferson sulla necessità di rivedere periodicamentele costituzioni, favorisce la riflessione su quantoun quadro costituzionale, ratificato secoli prima, possavincolare le scelte delle generazioni future e condizionarelo sviluppo di nuove teorie democratiche di rappresentanza.All’indirizzo web www.archives.gov/exhibits/charters/charters.html è possibileconsultare e scaricare i testi, in lingua originale, delle “Carte dellelibertà” americane, contestualizzati e illustrati in sintetici quadri storici.A cura di Lino Valentini Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori
La Costituzione degli Stati UnitiDi seguito pubblichiamo brani selezionati dall’Introduzione alla nuovatraduzione della Costituzione degli Stati Uniti, in cui il professorTonello traccia un quadro di riferimento indispensabile per comprendereil valore della Costituzione americana come documento storico.Testo di Fabrizio TonelloFabrizio Tonello insegna American Political System e Repubblica e Impero nella riflessione politica americanapresso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Tra i suoi libri, La politica come azionesimbolica (2003), Il giornalismo americano (2005), Il nazionalismo americano (2007).Durata e consensoLa Costituzione degli Stati Uniti detiene vari primati trale carte fondamentali che reggono le sorti degli Stati incui è politicamente diviso il nostro pianeta. Si tratta, innanzitutto,della più antica Costituzione scritta in vigore:nessun regime politico esistente ne ha una di duratacomparabile. La Francia, l’unico Paese insieme agliStati Uniti a effettuare una rivoluzione e instaurare unarepubblica prima del 1800, ha avuto tra il 1789 e oggiben quindici Costituzioni, ciascuna pensata per durare eciascuna ricacciata dopo qualche anno nell’oblio. I Paesiusciti sconfitti dalla seconda guerra mondiale, Germania,Giappone e Italia, hanno tutti delle Costituzioniadottate dopo la fine del conflitto. Solo la Gran Bretagna,che non ha una Costituzione scritta ma una seriedi documenti costituzionali approvati in epoche diverse,può vantare un ordinamento politico stabile più anticodi quello americano. In secondo luogo, la Costituzione,attraverso la costante azione di judicial review della Cortesuprema, è uno strumento assai più attivo e presentenelle scelte politiche quotidiane del Paese di quanto nonavvenga negli Stati europei, dove le corti costituzionalisono chiamate in causa con frequenza assai minore. Infinela Costituzione americana è oggetto di un consensoche praticamente non ha eguali in alcun altro Paese: i cittadinirispondono regolarmente ai sondaggi proclamandola loro fiducia nella Corte suprema incaricata di vigilarla:76% nel 2009. Deputati e senatori mostrano unadeferenza verso la rule of law e verso i giudici assai piùsolida di quella del resto del mondo industrializzato, e inparticolare dell’Italia. Questa longevità della Costituzione,e la riverenza di cui è avvolta, ne hanno fatto oggi unoggetto di culto, il che rende più difficile farne un’analisiobiettiva, indagare sulle ragioni del suo successo e suiproblemi che essa crea ai nostri giorni.La prima difficoltà nell’esaminare il testo della Costituzionee i dibattiti sulla sua stesura è di caratterelinguistico […] Parole come felony, jury, impeachment,writ of habeas corpus, jeo- pardy, “life or limb”, commonlaw si intendono solo sapendo che l’inglese del1787 non è l’inglese del 2010 e che qualsiasi lavoro criticodeve tenere conto di un vocabolario giuridico natonella Londra di Shakespeare, o addirittura della MagnaCharta. […]Il primo motivo del successo della Costituzione è certamentel’eccezionale qualità del personale politicopresente alla Convenzione di Filadelfia. Benché mol-«We the people of the United States, in Orderto form a more perfect Union, establish Justice,insure domestic Tranquility, provide for thecommon defence, promote the general Welfare,and secure the Blessings of Liberty to ourselvesand our Posterity, do ordain and establish thisConstitution for the United States of America»ti delegati siano intervenuti raramente, o comunqueabbiano giocato un ruolo minore, nell’insieme il gruppodi intellettuali di formazione classica, con un acutosenso della storia e un profondo senso dello Statoera assai numeroso: oltre ai celebri Benjamin Franklin,James Madison e Alexander Hamilton occorre citarealmeno James Wilson, il più “democratico” dei partecipanti,Gouverneur Morris, la penna più elegante dellaconvenzione, a cui si deve la redazione del testo finale,il medico Benjamin Rush e John Dickinson, capace Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori