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adveniam - Ospedale Maggiore Policlinico

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A D V E N I A M s.r.l.Providing the means for a safer and more efficient patient careCOMUNICATO STAMPAADVENIAMCentro di formazione avanzata presso la Fondazione IRCCS<strong>Ospedale</strong> <strong>Maggiore</strong> <strong>Policlinico</strong>, Mangiagalli e Regina ElenaSofisticati manichini, innovative tecnologie e ambienti attrezzati per simulare situazioni diemergenza-urgenza e allenare gli operatori sanitari alle future reazioni di fronte al pazientedurante gli interventi.Milano, 24 ottobre 2008 – Nasce a Milano, presso il Padiglione Valetudo della Fondazione<strong>Policlinico</strong> Mangiagalli, una scuola di formazione avanzata per anestesisti, rianimatori e personaledei reparti di emergenza-urgenza che utilizza la simulazione mediante tecniche e tecnologieavanzate sulla base di analoghe esperienze in altri settori d’avanguardia, soprattutto internazionali.Si chiama “Adveniam” ed è una società senza fine di lucro, nata come spin-off della Fondazione<strong>Policlinico</strong> Mangiagalli, che è interamente controllata dalla stessa Fondazione, ma che dovràautofinanziare le proprie attività.L’hanno presentata oggi, presso la sede della Fondazione, Carlo Tognoli, Presidente,Giuseppe Di Benedetto, Direttore Generale, Ferruccio Bonino, Direttore Scientifico, ErminioBorloni, membro del CDA e Amministratore Unico “Adveniam”, Luciano Gattinoni, ResponsabileScientifico “Adveniam” e Direttore della Cattedra di Anestesia e Rianimazione dell’Università degliStudi di Milano, e Luca Brazzi, Ricercatore Universitario in Anestesia e Rianimazione eResponsabile Operativo “Adveniam”.“Si tratta” – spiega Erminio Borloni – “di una delle prime realtà del genere in ambitoitaliano. Si inizia con l’alta formazione per l’emergenza-urgenza, ma in futuro pensiamo diestendere la simulazione anche ad altri ambiti sanitari”.“Il progetto” - continua Luciano Gattinoni - “nasce dall’osservazione delle diverse realtàinternazionali, soprattutto statunitensi, che da anni utilizzano la simulazione come strumento per laformazione dei medici e del personale sanitario. L’idea è quella di riportare in medicina pratiche disimulazione già ampiamente sperimentate in altri ambiti, come ad esempio in aeronautica per laformazione pratica dei piloti. Il principio su cui si basa la formazione con simulazione è quello diutilizzare tecniche, sperimentare situazioni, mettersi alla prova senza correre il rischio di nuocere aqualcuno. Provare per sbagliare. E sbagliare per imparare”.“Il Pronto Soccorso e la Rianimazione” - aggiunge Luca Brazzi - “sono aree ‘calde’, dovela tempestività e l’assenza di esitazione risultano fondamentali per la sopravvivenza del paziente.Situazioni in cui non sempre è possibile prevedere le reazioni del paziente agli interventi effettuatie dove alla componente tecnica degli operatori si deve affiancare quella umana e relazionale delteam di lavoro. Non sempre, infatti, la sola abilità nell’eseguire l’intervento in sé è sufficiente: ilfattore determinante risulta spesso essere - soprattutto nelle situazioni di stress lavorativo, qualisono le emergenze - la capacità di comunicazione tra i diversi attori coinvolti nell’ottica del problemsolving. Capire chi dà le direttive e chi è deputato ad eseguirle a seconda della mansione chesvolge. La formazione tradizionale non sempre pone sufficiente attenzione a questo aspetto, e sidedica per lo più a trasmettere le competenze tecniche ‘a freddo’, dando per scontato che unmedico ‘tecnicamente’ valido nel proprio lavoro lo sia anche all’interno di un team”.


A D V E N I A M s.r.l.Providing the means for a safer and more efficient patient care“La simulazione rappresenta un importantissimo aspetto della formazione sul lavoro per lapratica medica in settori ad alta specializzazione, e si inserisce nel quadro del programmaavanzato di alta formazione specialistica di ‘Formazione on the Job’ della Nostra Fondazione” -sottolinea Ferruccio Bonino.Presso il Padiglione Valetudo sono state allestite due camere di primo soccorso, conarredamenti e attrezzature del tutto simili a quelli delle sale presenti presso il vero pronto soccorso(lettino, monitor per i parametri vitali, flebo, ventilatori, defibrillatori, ecc). Entrambe le sale sonocollegate ad una cabina di regia, che decide quali devono essere le condizioni del paziente inarrivo e come deve evolvere la situazione. Manichini altamente sofisticati dal punto di vistatecnologico consentono ai docenti di riprodurre fedelmente molte delle situazioni di emergenza chei discenti si possono trovare a fronteggiare nella normale pratica clinica.Oltre alla possibilità di ricreare situazioni virtuali, la simulazione offre anche l’opportunità difilmare e poi rivedere quanto è accaduto per commentarlo insieme all’insegnante del corso. E’ cosìpossibile capire e valutare quanto è stato fatto e quanto si sarebbe potuto fare per ottimizzare lasituazione. Individuare i punti di forza del team ma anche quelli di debolezza al fine di correggerele pratiche inesatte. I filmati possono essere seguiti anche da altri studenti in diretta per poidiscutere eventuali azioni da migliorare, sia dal punto di vista tecnico che relazionale.I corsi, rivolti a specializzandi, medici specialisti e a personale di supporto, duranosolitamente una giornata e prevedono la partecipazione di 12-14 discenti. Si dividono in sessioneteorica (di revisione delle linee guida e di definizione degli obiettivi) e attività pratica (per ilraggiungimento degli obiettivi posti).Per gli operatori già professionisti sono istituiti corsi base in cui vengono discusse, provatee riviste tutte le manovre e tecniche essenziali di primo soccorso e rianimazione e corsi di livellopiù avanzato in cui gli operatori sono posti di fronte a problematiche più complesse, come reazioniimpreviste a farmaci e/o il trattamento di pazienti con problemi particolari.Per gli specializzandi, i corsi sono strutturati in maniera diversa. Qui l’importante èpermettere allo studente di acquisire una certa pratica nelle operazioni base, per far sì che diventivia via autonomo e non debba essere più affiancato da un medico o un’infermiera. L’aspettopositivo è, naturalmente, la possibilità di provare e riprovare le diverse manovre su un pazientenon umano, senza il rischio di nuocere alla sua salute. L’obiettivo, in questo caso, è di indurreintenzionalmente lo studente a sbagliare, proprio per far capire quali sono le manovre da evitare equali, invece, quelle da applicare correttamente.Per ulteriori informazioniFondazione IRCCS <strong>Ospedale</strong> <strong>Maggiore</strong> <strong>Policlinico</strong>, Mangiagalli e Regina ElenaUfficio Comunicazione - Valentina Regonesi - 02 55038408 - 333 4344560 - valentina.regonesi@policlinico.mi.itMetafora: Sergio Vicario - Katy Mennillo - 02 71040091 - 348 9895170svicario@metafora-mi.it - kmennillo@metafora-mi.it

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