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l'editoriale - Friuli Occidentale

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Patenti di guida,nuove norme perIl rilascio/rinnovoin caso diepilessiaCoordinamento Sociosanitario,le novità del nuovoatto di delegaRoberto CampanellaCarlo FrancescuttiIl terzo articolo informativo sulla commissionemedica locale (CML) patentiriguarda l’epilessia, patologia per laquale nel 2012 sono state visitate oltre220 persone. Il recepimento e l’attuazionedelle direttive comunitarie previstedal DM 30/11/2010, i cui principisono stati ribaditi nel successivo D.Lgs. 59/11, entrano nel merito del rinnovo/conseguimentodella patente diguida da parte dei soggetti affetti daepilessia, ridefinendo i requisiti minimiper l’idoneità psico-fisica alla guidae consentendo alla CML un approcciopiù in linea coi progressi intervenuti incampo medico-scientifico. La novitàprincipale consiste nel riconoscimentodella guarigione clinica dall’epilessia.La precedente normativa (risalente al1992), considerando l’epilessia unamalattia da cui non era possibile guarire,obbligava il cittadino affetto daepilessia a rinnovare la patente ogni2 anni presso la CML per tutta la vita.Le nuove norme permettono di valutarela persona guarita, pertanto non piùsoggetta a restrizioni in termini di duratadella patente ed organo di rinnovo,dopo che sia trascorso un periododi tempo minimo di 10 anni senza crisiepilettiche ed in assenza di terapia farmacologica.Un’altra importante novitàconsiste nella maggiore tolleranza neiconfronti di quei soggetti affetti da formedi epilessia tali da non comprometterela capacità di guida (crisi esclusivamentedurante il sonno o crisi senzaeffetti sulla coscienza o sulla capacitàdi azione). Inoltre, il periodo minimo diastensione dalla guida dopo una crisiepilettica è stato ridotto da due anni auno. Resta ferma la necessità di presentareal momento della visita unacertificazione del neurologo, redattasecondo un modello ministeriale, nonantecedente di 30 giorni la data dell’accertamento.È stato recentemente approvato l’Attodi Delega da parte di tutte le Assembleedei Sindaci della Provincia di Pordenone.Si tratta del documento chenel confermare l’affidamento all’AziendaSanitaria dei servizi e degli interventia favore delle persone con disabilità inetà adulta, delinea le linee di indirizzostrategiche per lo sviluppo del sistema,individua il dettaglio dei servizi e puntualizzamodalità di rendicontazione eripartizione dei costi. Sono molte le novitàintrodotte dal nuovo Atto di Delega.In qualche modo si potrebbe dire che afronte di un sistema normativo nazionalee regionale stratificato, complessoe per certi versi superato, sia in terminidi visione della persona con disabilitàche del quadro di interventi e serviziprevisti, l’Atto di Delega apre a nuoveistanze, consolida esperienze innovativee propone linee di sviluppo originali.Ci soffermiamo su alcuni aspettisalienti. Innanzitutto il nuovo Atto mettea fuoco il senso della presenza di serviziper la disabilità adulta all’internodell’Azienda Sanitaria. È evidente chela popolazione con disabilità richiedeuna visione fortemente integrata trasociale e sanitario. Gestire i servizi indelega è per l’Azienda Sanitaria un’opportunitànon solo di svolgere un ruologestionale, ma di sperimentare percorsireali di integrazione socio-sanitaria alsuo interno. I servizi in delega hannorischiato in passato di essere una sortadi nicchia chiusa e separata: da unlato dai servizi sociali organizzati dagliAmbiti socio assistenziali e dall’altro,paradossalmente, anche dagli stessiservizi sanitari dell’Azienda sanitaria. Ilnuovo Atto prevede, su più punti, processidi integrazione su temi cardine etrasversali come: la promozione delladomiciliarità, ovvero la riduzione delrischio di istituzionalizzazione a tuttele età e per tutte le condizioni; la promozionedell’inclusione sociale e dellosviluppo di reti comunitarie di inclusioneche risultano centrali sia per la per-sona con disabilità che per la personacon problemi di salute mentale o per lapersona anziana; il rafforzamento dellecapacità di empowerment e di autopromozionedelle persone e delle famigliecome strumento fondamentale per riconosceree dare dignità alle capacitàdelle persone e ripensare un welfareche di fronte alla crisi finanziaria pubblicarischia di collassare. Sullo specificodei servizi e interventi per la disabilitàadulta il nuovo Atto di Delega introduceuna differenziazione innovativa trale diverse tipologie di servizi residenzialie semi-residenziali. Si individuano9 livelli di servizio, che modulano edespandono le categorie della normativaregionale, pensati per rispondereal meglio ai diversi livelli di funzionamentodelle persone. In particolare vasottolineato come il progetto autonomiaabitativa di “Casa al Sole”, vengaconfigurato come offerta ordinaria delsistema. Si consolida definitivamentel’idea che sia possibile attraverso opportuneesperienze e azioni educativefar si che persone con disabilità derivantesia da menomazioni cognitiveche motorie possano vivere in autonomiae trovare modalità soddisfacenti diinclusione nella vita relazionale, lavorativae sociale della comunità localeal tempo stesso richiedendo meno interventidi custodia o assistenza. L’Attodi Delega introduce poi la praticadell’accreditamento per tutti i serviziresidenziali e semi-residenziali chenon potranno quindi più essere affidatisenza previa valutazione delle capacitàtecniche, professionali e organizzativedei soggetti gestori. Sul fronte dell’inclusionee delle politiche attive del lavoro,nel confermare il ruolo specificodel Servizio di Integrazione Lavorativa(SIL), in accordo con la rinnovata progettualitàdei Piani di Zona 2013-2015,si sottolinea la necessità di una visionecomune, concettuale e metodologica,tra tutti i servizi all’interno dell’AziendaSanitaria.3


“Performancemanagement”i risultati dellaricerca AGE.NA.S.Distretto Est, ladonazione dellaSocietà Operariadi Mutuo Soccorsoe IstruzioneSandra Martin Lara Fileccia Simone Zanin Giorgio Simonun gruppo ad hoc per la gestione delrischio specifico, denominato “Gruppodi gestione della valutazione”, i cui nominativisono stati ufficializzati con decreton. 301 del 24/07/2012, i componentisono: Paolo Andrian (Dirigentedelegato dal Datore di Lavoro, ProjectManager), Angela Laterza (Delegatadel SORU), Mauro Nardin (MedicoCompetente), Nevio Iacuzzi (Responsabiledel Servizio di Prevenzione eProtezione), Lara Fileccia (AddettaServizio di Prevenzione e Protezione),Sandra Martin (Rappresentante deiLavoratori per la Sicurezza). Questogruppo ha già condiviso la metodologiada utilizzare (metodo proposto daINAIL ex-ISPESL) e ha definito i gruppiomogenei aziendali sui quali sarà fattala valutazione del rischio (il metodoprevede la suddivisione dell’Azienda ingruppi che condividono gli stessi obiettivi,problemi…). La gestione di questorischio viene affrontata in due tempi;una valutazione obbligatoria preliminare,consistente in una ricerca oggettiva,complessiva e parametrica. Tali analisivengono condotte in tre ambiti distinti,ovvero eventi sentinella (10 indicatoritra cui indici infortunistici, assenze permalattia, %ferie non godute), contestodel lavoro (funzione e cultura organizzativa,evoluzione della carriera...) econtenuto del lavoro (pianificazione deicompiti, carico di lavoro...). Successivamenteè probabile una valutazionedi approfondimento nel caso in cui lavalutazione preliminare rilevi elementidi rischio da stress lavoro-correlato e lemisure adottate a seguito della stessa,dal Datore di Lavoro, si rilevino inefficaci.Il gruppo pilota è stato il Dipartimentodi Prevenzione, cogliamo anchel’occasione per ringraziare il personaledella disponibilità e l’attenzione data;proseguiremo con la mappatura del rischionelle altre strutture aziendali.Si è conclusa la prima fase della ricercacondotta dall’Agenzia Nazionaleper i Servizi Sanitari Regionali (AGE.NA.S.) sull’applicazione da parte delleaziende sanitarie del performance management.Delle 250 aziende cui è statoinviato un questionario online a fine2011, un cinquantina è stata coinvoltain approfondimenti nei mesi successivi,attraverso interviste qualitative, riguardantii modelli e le pratiche gestionali.L’A.S.S. n.6 “<strong>Friuli</strong> <strong>Occidentale</strong>” è risultatatra le 19 aziende in cui sono stateriscontrate buone prassi gestionali eche sono state ammesse alle fasi successive.I principali risultati hanno evidenziatoche più del 90% delle aziendeassegna obiettivi di budget, ma che lametà lo fa oltre il 30 aprile. Inoltre pocheaziende perseguono prassi di apprendimentoorganizzativo assegnando gliobiettivi in base alle criticità riscontratel’anno precedente, mentre è emersoche quasi tutte prevedono il monitoraggioinfrannuale. La tendenza, rispettoalla correlazione incentivi-performance,è di avere valutazioni medio/alte e pocodifferenziate e nella maggior parte deicasi vengono privilegiati altri strumenti(es: progetti-obiettivo) per diversificarela retribuzione. Situazione ancorpiù significativa per il comparto, percui in meno della metà delle aziendesono previsti obiettivi specifici. Questaindagine, che pone l’A.S.S. n.6 tra leaziende a livello nazionale in cui sonoapplicati avanzati modelli gestionalidella performance, fornisce un quadrosul quale instaurare una riflessione organizzativacondivisa a tutti i livelli, cheporti a consolidare i punti di forza e alavorare per implementare quelli ancorada portare completamente a regime.I disturbi specifici dell’apprendimento-DSA- (difficoltà nella lettura, scrittura,calcolo, ecc.) sono un problema rilevanteche coinvolge il 4-5% della popolazionescolastica. I bambini con questo disturbopossono trarre moltissimo giovamentoda un progetto personalizzato e da softwarespecifici. Purtroppo questi softwaresono al momento a totale carico dellefamiglie con un costo che può superareanche i 100 Euro. La Società Operaia diMutuo Soccorso ed Istruzione (SOMSI)di San Vito al Tagliamento è da sempremolto attiva nel supporto agli studentie alla scuola. Ogni anno infatti erogapremi ai ragazzi della terza media cheottengono come voto finale 9, 10 e 10 elode. Per il 2012 l’attivissimo PresidenteMariano Polo ha deciso, in accordo conil direttivo dell’Associazione, di donare10 software per l’aiuto ai ragazzi conDSA al Distretto di San Vito che a suavolta li metterà a disposizione del Serviziodi Neuropsichiatria infantile. I softwarerestano di proprietà della SOMSIma saranno dati in comodato gratuitoalle famiglie per il periodo necessarioall’apprendimento. In questa manieraanche le famiglie con qualche difficoltàeconomica potranno usufruire di questoimportante supporto didattico. Ognibambino farà prima l’attività di istruzioneall’uso presso il servizio di logopediadel Distretto Est e poi continuerà a casaaiutato dai genitori. Una volta terminatoil ciclo, il software verrà restituito per essereusato da altri. Alla cerimonia delladonazione, avvenuta durante la giornataannuale dei Soci SOMSI, hanno partecipatola psicologa Luisa Gasparotto ela logopedista Laura Breda. Un grandegrazie alla SOMSI di San Vito.Un momento della cerimonia5


Promozione della salute,le esperienze di “peer education”attivate dall’Aziendaall’internodelle scuoleBiblioteca:vetrina dellenovitàa cura dellaBiblioteca Scientificaanna.falcetta@ass6.sanita.fvg.itSilvana WidmannAlcuni momenti dell’iniziativacon i giovani delle scuole6Riconoscere i giovani come risorsa nelleazioni di promozione del benesseretra i loro coetanei appartiene al mandatoprofessionale di ogni adulto chesi occupi di formazione ed educazione.L’educazione tra pari (peer education)persegue lo sviluppo di un processodi comunicazione tra ragazzo/a eragazzo/a che comporta trasmissione,scambio e condivisione di informazioni,valori ed esperienze. I peers sono“persone con un interesse comune chevengono formate a sviluppare conoscenzee specializzazioni appropriatee a condividere queste conoscenze,in modo da informare e preparare altrie diffondere competenze e abilitàsimili all’interno dello stesso gruppo diinteresse” (Svenson,1998). La peculiaritàdella peer education è di essere“un’esperienza di giovani tra i giovani”,non c’è una relazione di potere comequella che c’è tra docente e studente,tra animatore e giovane. Il ruolo degliadulti però è fondamentale, sebbenemodificato rispetto ai metodi educativitradizionali: l’interazione tra le competenzedei vari adulti coinvolti nei progettidi peer (insegnanti, esperti, operatorisociosanitari, ecc…) è indispensabileper promuovere e sostenere il progettoe gli interventi pensati dai peer educator.Il Dipartimento di Prevenzione giàda anni promuove iniziative che vedonola metodologia della peer educationparte essenziale e fondante delle azionidi coinvolgimento degli adolescentisu varie tematiche della promozionedella salute. Presso il liceo Leopardi -Majorana per esempio è attivo sin dal2008 un gruppo di peer educator, che,attraverso percorsi condivisi tra scuola,consultorio familiare, dipartimento egiovani, è stato formato sul benesserepsicofisico orientato alla prevenzionedelle malattie sessualmente trasmesse.Naturalmente, il gruppo nel corso deglianni si è modificato ed ha confermatola “contagiosità” della peer education,coinvolgendo sempre nuovi adolescenti.Nel corso del corrente anno scolasticoinoltre, si è avviata una nuovaesperienza presso l’ISIS di Spilimbergo,scuola che quest’anno ha fatto unnotevole salto di qualità preparandosiad entrare nella rete di “Scuole che promuovonosalute”. Sin dall’inizio dell’annoscolastico infatti, il collegio docentiha approvato il regolamento di “scuolalibera dal fumo” in tutti i suoi ambiti,anche nelle pertinenze esterne. Il regolamentoè stato applicato fin da subito,incontrando qualche resistenza, sia trastudenti che insegnanti, ma soprattuttotrovando l’appoggio dei non fumatoriche, dobbiamo ricordare, sono semprein maggioranza. La formazione dei peerè stata avviata nel mese di gennaio conun gruppo eterogeneo di 19 studenti. Ilprimo incontro si è basato sul concettodi “salute soggettiva”, perché la salutenon appartiene al linguaggio medico,non è confermata da esami di laboratorio,non è legata all’assunzione di determinatesostanze, alla frequentazione dideterminati luoghi o al possesso di certiprodotti; ognuno è in grado, conoscendosimeglio, di perseguire se lo vuole lostato di benessere più compatibile conchi sente di essere o chi pensa di poterdiventare. Negli incontri successivi, ilgruppo sta affrontando la qualità dellerelazioni, argomento prioritario in ognipercorso di promozione della salute, eun percorso di riconoscimento del disagiocome fondamentale per la crescitae la trasformazione personale. I ragazzihanno gìà espresso un forte interesseper il tema dell’identità personale e peril benessere mentale declinati secondola specificità dei fattori di rischio edei fattori di protezione. Tali tematichesono terreno per una forte interazionetra i 3 dipartimenti aziendali, prevenzione,dipendenze e salute mentale, chepossono trovare in questo campo nuovesinergie e condivisioni per una crescitacomune.LA RESPONSABILITÀ DEL MEDICOGiappichelli Editore 2012Il volume affronta il complesso tema dellaresponsabilità medica con analisi dettagliatadella natura dell’obbligazione delmedico, del contatto sociale qualificato,del contratto di spedalità, del consensoinformato, dell’inadempimento della prestazionemedica e della colpa medica,particolare attenzione è dedicata al risarcimentodel danno da errore medico, daerrata somministrazione dei farmaci, danascita indesiderata e da emotrasfusioni.MODERN EPIDEMIOLOGYWolters Kluwer 2008Questa terza edizione del volume ModernEpidemiology arriva dopo più di vent’annidalla prima ed è molto più corposa poichécomprende la revisione dei contenutiprecedenti e introduce nuovi argomentiche gli epidemiologisti del 21° secolo troverannoessenziali. Le finalità dell’epidemiologiasono divenute troppo importantiperché un solo volume possa affrontarela materia in profondità, tuttavia il volumefornisce informazioni per coloro che voglianocomprendere i concetti e i metodidi base dell’epidemiologia con la consapevolezzache sono fondamentali per taledisciplina e indicano i riferimenti chiaveper ulteriori studi.


Rubrica,l’angolo giuridicosanitarioVietata la pubblicazionesul sito web di documentiidonei a rivelarelo stato di saluteRubrica,le miniguidedel dipendenteGli infortuni lavorativi...e ricorda, taglia e conserva...Sandro SantarossaAngela LaterzaIl Garante per la Protezione dei DatiPersonali con il Provvedimento n. 362del 22 novembre 2012 è intervenutoin ordine alla pubblicazione sul sitoweb (albo pretorio online) di una ASLdi documenti consultabili da chiunquee idonei a rivelare lo stato di salute dipersone determinate o comunque determinabilivietando la prosecuzionedella diffusione (aa. 143 e 154 Codiceprivacy - D.Lgs. 196/2003), riservandosidi sanzionare con una multa la pubblicazione(a. 162 Codice) e trasmettendogli atti all’autorità giudiziaria per l’accertamentodi eventuali reati (a. 167 Codice).Nello specifico si è trattato di uncaso in cui sono state pubblicate sull’albopretorio online una serie di determinazioniaventi a oggetto liquidazioni diindennizzi per patologie contratte percausa di servizio oppure rimborsi perspese sanitarie o per spese di trasporto,di soggiorno, di viaggio per effettuareprestazioni sanitarie, dalle quali erapossibile individuare lo stato di salutedi alcune persone fisiche determinate odeterminabili. Il Garante ha chiarito cheè vietato diffondere o rendere altrimentipubblico non solo il nome e cognome diuna persona fisica che ha fruito di prestazionisanitarie dalle quali si rileva lostato di salute, ma anche il relativo codicefiscale, nonché ogni informazioneche consente di identificare l’interessato,anche indirettamente, come l’indicazionedel rapporto di parentela (moglie,marito, figlio/a) del soggetto che hausufruito delle prestazioni sanitarie –assieme, talvolta, anche alle iniziali delnome e cognome – accompagnato aidati personali del familiare che ha sostenutoil relativo costo e ha chiesto ilrimborso o l’indennizzo.Cos’è l’infortunio sul lavoro?Qualsiasi incidente avvenga ad un dipendentedurante l’orario di lavoro.Cosa deve fare il dipendente?Deve recarsi immediatamente al più vicinopronto soccorso per accertare lasussistenza e la gravità dell’infortunio.Deve poi informare immediatamente lastruttura di appartenenza. È poi compitodel servizio avvertire immediatamente ilSORU per l’assolvimento delle pratichedi denuncia dell’evento all’INAIL.Quali certificati deve presentare l’infortunato?Il dipendente deve ricevere dal medicocertificatore del pronto soccorso la certificazionemedica di infortunio lavorativoemessa su modello INAIL (composta dadue fogli Copia A per l’INAIL – due foglicopia B – per il lavoratore e un fogliocopia C - per il datore di lavoro). Al dipendenteviene poi rilasciato un verbaledi pronto soccorso, riportante diagnosi –prognosi ed eventuali prescrizioni mediche.Il dipendente deve far pervenire immediatamenteal SORU (anche a mezzofax al n. 0434/369911):a) il certificato di infortunio INAIL (i duefogli copia A per Inail e il foglio copia Cper il datore di lavoro);b) la copia del verbale di pronto soccorso.Il dipendente deve fornire al SORU unadichiarazione, anche telefonica, nellaquale siano descritte particolare:a) le attività che stava svolgendo il dipendentequando è avvenuto il fatto;b) le cause e le circostanze dell’infortunio;c) indicazione di eventuali testimoni chefossero presenti al momento del sinistro.Quanto tempo deve stare a casa il dipendente?Quasi in fondo alla prima pagina delcertificato di infortunio lavorativo INAILil dipendente può leggere la prima prognosidi inabilità temporanea al lavorodal giorno dell’infortunio ad una primaindicazione di termine del periodo di infortunio.In caso di rientro in servizio allafine del periodo di astensione dal lavoroindicato nel primo certificato, il dipendentedeve recarsi ESCLUSIVAMENTEpresso la sede INAIL di Pordenone, peressere sottoposto a visita medico legaleche accerti se sussistono o menopostumi dell’infortunio e che certifichi lapossibilità di riprendere l’attività lavorativa.Qualora invece il medico legaleravveda la necessità di un ulteriore periododi inabilità temporanea al lavororilascerà un ulteriore certificato di continuazionedi infortunio. Entrambi questicertificati rilasciati dall’INAIL (certificatodi chiusura infortunio e certificatodi continuazione di infortunio) devonoessere immediatamente consegnati alSORU, per gli adempimenti di legge eper l’inserimento del giustificativo di assenzanel programma di controllo presenze.Cosa deve fare il dipendente in casodi infortunio con l’auto?Il dipendente che subisca un infortunio,durante l’orario di lavoro o nel percorsoda casa al lavoro e viceversa, si troviin auto, sia aziendale sia propria, devefar pervenire al SORU tassativamenteuna copia del Modulo di constatazioneamichevole compilato al momentodell’incidente.Il dipendente in infortunio deve rispettarele fasce di reperibilità per levisite fiscali come per le assenze dimalattia?No.7

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