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La malattia come espressione del karma Alberto Rampino Tutti noi ...

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grado di scorgere solo un frammento di questo intreccio e farci <strong>del</strong>leopinioni basate solo su un aspetto estremamente ridotto, credendolo tuttoil quadro, cadendo così vittime <strong>del</strong>l’errore causato dalla presunzione.Ma, ricordiamo in proposito le parole di Giamblico: “Quello che a <strong>noi</strong>sembra una definizione perfetta <strong>del</strong>la Giustizia può non apparire taleagli Dei. Perché <strong>noi</strong> vediamo quello che è più vicino, dirigiamo la nostraattenzione alle cose presenti ed a questa temporanea vita ed alla manierain cui essa sussiste; ma le Potenze a <strong>noi</strong> superiori conoscono tutta lavita <strong>del</strong>l’anima e tutte le sue vite precedenti”. I nostri genitori,quindi, la nostra eredità genetica, sono parti <strong>del</strong> nostro fato, in gradodi determinare in modo preciso tutta quella serie di risposte che daremoai conflitti arcaici relativi alle nostre memorie biologiche, checonosciamo meglio coi nomi di comportamento e <strong>malattia</strong>; a seconda <strong>del</strong>laprofondità <strong>del</strong> conflitto e <strong>del</strong>la prontezza <strong>del</strong> nostro “programma” arispondervi, potremo risolvere tutto adottando un certo tipo dicomportamento adattativo all’istante o, viceversa, non saremo in grado dirispondere con una memoria genealogica già pronta e allora la rispostanon sarà indolore e innescheremo quel processo precario di adattamento,ma pur sempre evolutivo, che è, appunto, la “<strong>malattia</strong>”. Il profondolegame fra questo programma e l’eredità genetica deriva dal fatto che,<strong>come</strong> individui, <strong>noi</strong> proveniamo dal passato, dove abbiamo stabilito deilegami karmici con altri individui e, quindi, ci incarniamo dove ci èpossibile incontrare quegli intrecci, col preciso scopo di risolverli odi scontarli e di innescare le condizioni per procedere nel nostroulteriore cammino. Ora, poiché le attività <strong>del</strong>l’uomo dipendono in granparte dal suo corpo, dalle sue emozioni, dai suoi pensieri, e tuttoquesto è dato e condizionato dai suoi genitori, ciò spiega perchéquell’ambiente e la sua eredità rivestono così grande importanza. Percompiere il nostro lavoro nel corso <strong>del</strong>l’incarnazione, al fine di aiutareil piano evolutivo, abbiamo bisogno di un corpo di carne soggetto a <strong>del</strong>leleggi, la scoperta <strong>del</strong>le quali è in continuo progresso; dai fattori dicui questo corpo è composto nei suoi vari livelli, dipenderà se esso ciagevolerà nel compito o se, invece, porterà i segni profondi deglieffetti <strong>del</strong> <strong>karma</strong> prodotto in vite precedenti e, quindi, renderà piùpenoso il nostro lavoro. Non si tratta, <strong>come</strong> é facile intuire, di unacombinazione fortuita di fattori, ma <strong>del</strong>le conseguenze di ciò che è statostabilito per <strong>noi</strong> dai Reggenti <strong>del</strong> Karma, i quali amministrano la GrandeLegge di Giustizia che impone che l’uomo raccolga ciò che ha seminato.Fra gli elementi forniti dalla stirpe vengono scelti quelli più utiliall’ego per il compito da svolgere e per lo sviluppo progressivo <strong>del</strong>lacoscienza anche se, molto spesso, la nostra visione superficiale, rivoltasolo al lato forma, in grado di scorgere solo una minima parte di tuttala complessa trama, ci mette in condizioni di resistenza e di rifiuto difronte alle apparenti “ingiustizie” di quello che è comunque un disegnoevolutivo.Una volta formato lo zigote, la prima cellula che si originadall’unione <strong>del</strong>lo spermatozoo con l’ovulo, saranno i Reggenti <strong>del</strong> Karmache sceglieranno i fattori necessari, non essendo l’ego, in quella fase,ancora in grado di farlo autonomamente. Se nei successivi stadi <strong>del</strong>la suaevoluzione l’individuo dovrà sviluppare qualche caratteristicaparticolare, essi sceglieranno per lui i fattori necessari, sia fisiciche ambientali; ma se, contestualmente, la forza interiore diquell’individuo dovrà essere stimolata da un qualche tipo di sofferenza,anche in quel caso sarà procurato il fattore appropriato, spessoindividuato nelle malattie, ovviamente quelle di un certo spessore, conil loro importante bagaglio di fattori concomitanti. Al riguardo èopportuno ricordare che, in relazione all’attuale stadio evolutivo

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