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La malattia come espressione del karma Alberto Rampino Tutti noi ...

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<strong>del</strong>l’umanità, il 90% <strong>del</strong>le cause di infermità, fisica e psichica, haorigine nel corpo eterico e in quello astrale, in quanto la coscienza<strong>del</strong>l’uomo risiede stabilmente in questi corpi, con rare “puntate” sulpiano <strong>del</strong> mentale. Vengono dunque accuratamente scelti i fattoriappropriati, necessari al lavoro specifico e speciale, qualunque essosia, che l’ego dovrà realizzare nel corso di quell’incarnazione, compresii fattori adatti per coloro che dovranno evolvere a mezzo <strong>del</strong> dolore. Inseguito, aiuti od ostacoli, gioie e sofferenze, opportunità o privazionisaranno i mattoni fabbricati dall’ego stesso per realizzare“l’abitazione” temporanea che si presenti massimamente idonea allosvolgimento <strong>del</strong> suo compito.Ma non deve trarci in inganno l’opera dei Signori <strong>del</strong> Karma; essinon creano nulla che l’uomo non abbia già predisposto con il suo operato;l’ego individuale, infatti, viene, per così dire, fabbricato da sé; lesue qualità, i suoi doni naturali, tutto ciò appartiene a lui, divenendocosì il risultato dei suoi pensieri passati. L’uomo in verità èun’autocreazione responsabile di tutto ciò che egli é. Il sentiero checalcherà sarà quello che egli stesso ha generato e qui si imbatterà ineventi di diversa natura e colorazione, quale conseguenza <strong>del</strong>le forze cheavrà messo in azione; i suoi pensieri saranno i responsabili <strong>del</strong> futurocarattere, così <strong>come</strong> le azioni compiute origineranno le circostanze <strong>del</strong>lavita.Ma il nostro compito non è soltanto quello di sciogliere il <strong>karma</strong>individuale e realizzare il nostro Archetipo, ma anche e soprattuttoquello di aiutare l’evoluzione, senza creare ulteriore <strong>karma</strong> e mettendocia disposizione di un Piano che passa, imprescindibilmente, dalla nostracrescita individuale. I più recenti studi nel campo <strong>del</strong>la biologiacomportamentale chiariscono <strong>come</strong> ognuno di <strong>noi</strong> rappresenti, allo stessotempo, sia un fattore intermedio, ma anche l’elemento potenzialmenterisolutore di quelle sequenze a grande impatto emozionale, che sitramandano per linea di sangue; ciascuno di <strong>noi</strong> può, quindi, incarnarel’anello finale in grado di “chiudere” una sequenza, nata in risposta adun preciso conflitto, apertasi lontano nel tempo nella nostra lineafamiliare. In questo modo possiamo veramente, non solo aiutare <strong>noi</strong> stessinel superamento di un grande ostacolo sul cammino, ma aiutare tutta lanostra linea di sangue presente, futura, ma anche quella passata,relativamente a quel preciso tipo di conflitto contenuto nelle memorie<strong>del</strong> cervello biologico. <strong>La</strong> conoscenza <strong>del</strong>le leggi che sono alla base deinostri conflitti arcaici (“nostri” nel senso di specie), in grado dispiegare il perché <strong>del</strong>le nostre specificità comportamentali e di dareanche un senso alla <strong>malattia</strong>, ci permette altresì di comprendere ilprofondo valore evolutivo di quest’ultima che potremmo definire con leparole di Hamer: “Parte di un programma sensato <strong>del</strong>la natura, essa è unprocesso di liberazione, nemico di ciò che è statico e cristallizzato”.Non per questo, certo, dobbiamo accettarla di buon grado o, addirittura,con gioia…Sul piano fisico, la parte più antica <strong>del</strong> nostro cervello è laresponsabile <strong>del</strong>la messa in atto di quelle strategie difensive, lemalattie, finalizzate alla sopravvivenza <strong>del</strong>la specie. Può sembrareparadossale, ma quando l’individuo si viene a trovare in una situazionedrammatica, che potrebbe minare la sua sopravvivenza, questa, checostituisce il programma fondamentale <strong>del</strong> cervello biologico, lo scopopiù importante <strong>del</strong>la sua esistenza, impone a quest’ultimo di provvederealla soluzione, andando a pescare nelle memorie <strong>del</strong>la specie impresse nelcervello <strong>del</strong>l’individuo e, via via, in quelle familiari, genealogiche, lamiglior strategia per consentire l’adattamento, parola magica chesostiene tutto l’apparato per la sopravvivenza <strong>del</strong>la specie sul pianeta.

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