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POMODORI - Salvi

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D I S C I P L I N A R E C O M M E R C I A L E<strong>POMODORI</strong>COLTIVAZIONENotizie botanicheOriginario dei paesi dell’America meridionale, forsedel Perù, il pomodoro (Lycopersicum esculentumMill.) fu introdotto in Europa nel XVI secolo dai conquistadoresspagnoli, che lo chiamarono tumatl, nome derivatodalla lingua azteca; nel bacino del mediterraneo ilpomodoro ha trovato le condizioni climatiche ideali per il suosviluppo, anche se inizialmente veniva coltivato esclusivamentecome pianta ornamentale poiché i frutti erano ritenutivelenosi.Appartenente alla grande famiglia delle Solanacee (come lapatata, la melanzana e il peperone), il pomodoro presentauna radice principale con diramazioni secondarie ed un fustoche può superare i due metri di lunghezza; la pianta è ricopertada una peluria dalla quale emana il tipico odore. I fiori,piccoli e gialli, sono disposti a grappolo mentre i frutti, abacca, secondo la varietà, hanno forma tonda, con o senzai rilievi a costole, oppure appiattita, ovale o allungata. La pezzaturaè variabile.Il climaIl pomodoro predilige i climi temperati che consentono lacoltivazione in pieno campo nel periodo estivo e in serratutto l’anno. Risultano fondamentali una buona esposizionealla luce e temperature elevate per agevolare la crescita.Scelta e preparazione del terrenoUn’accurata scelta e una buona lavorazione del terrenorappresentano operazioni necessarie e preliminariper ottenere produzioni soddisfacenti sia dalpunto di vista qualitativo che quantitativo. Nonostante l’adattabilitàa diversi tipi di terreno, il pomodoro predilige quelli ricchidi sostanza organica, ben soleggiati, profondi e freschi econ pH compreso tra 6 e 7.Occorre preparare il terreno in modo da livellarlo e permettereuna regolare distribuzione dell’acqua. E’ sempre consigliabileuna lavorazione profonda, poiché le radici a voltepossono spingersi oltre i 50 cm. di profondità nonostante,


normalmente, ricadano entro i 20 cm.Molto spesso si ricorre alla pacciamatura (rivestimento) integraleo parziale del terreno, con film di spessore variabile e dicolore nero per le colture invernali e bianco-nero per quelleestive. Tale operazione contribuisce a mantenere ideali lecondizioni di crescita della pianta in termini di umidità relativae temperatura e consente un risparmio dell’apporto idrico.InnestoPer il pomodoro è di recente adozione la pratica dell’innestoerbaceo che consente di migliorarne le proprietàorganolettiche e di aumentare la resistenza aquelle patologie che interessano il prodotto, quando è coltivatoin condizioni non ottimali.L’innesto erbaceo è ottenuto attraverso la simbiosi tra dueindividui diversi; il portinnesto è costituito da ibridi di pomodoro.Una volta effettuato l’innesto, le piantine vanno tenute,per una settimana circa, sotto piccoli tunnel in film plastico(pacciamatura) che sarà poi rimosso gradualmenteper consentirne l’acclimatamento.Tecniche d’impiantoLa tecnica maggiormente utilizzata è il trapianto di piantineprovenienti da un vivaio specializzato o da unvivaio aziendale. Il pomodoro da mensa non viene, senon raramente ed in pieno campo, seminato. Per la produzionedel pomodoro si può ricorrere, come si è già accennato, allacoltivazione in pieno campo, alla coltivazione in serra oppureal “fuori suolo” (coltivazione idroponica). Quest’ultima tecnica,diffusa in Italia negli ultimi 4-5 anni, può risultare economicamenteconveniente in quanto permette di realizzare buonerese sotto il profilo qualitativo e quantitativo. Consente, altresì,il controllo dei fattori della produzione (temperatura, luce,acqua, concimazione).Per quanto concerne la coltivazione in pieno campo, pocoutilizzata per il pomodoro da mensa, la semina avviene,generalmente, sullo stesso terreno in cui la pianta cresceràma, a volte, le piantine vengono tenute in semenzaionella fase delicata del loro sviluppo e successivamentetrapiantate nel terreno.La coltivazione in serra, la più indicata per il pomodoro damensa, consente di produrre pomodori anche in periodi extrastagionali,cioè quando le condizioni ambientali non sono quelleottimali (temperature troppo basse, pioggia, grandine, gelo…).La disposizione delle piantine può essere a file singole o binate.


ConcimazioneAl fine di evitare un eccessivo impoverimento delterreno o danni alle piante e all’ambiente è consigliabilecommisurare la quantità di azoto, fosforo epotassio alle caratteristiche del terreno e al comportamentodell’impianto.I sistemi di microirrigazione (impianti a goccia) consentonoil ricorso alla fertirrigazione, che facilita la somministrazionedegli elementi nutritivi nel momento di fabbisogno dellapianta. Per la coltivazione del ciliegino si tende a privilegiarel’apporto di potassio allo scopo di migliorarne le qualitàgustative e ridurne la pezzatura.La potaturaQuesta pratica è necessaria al fine di regolare e correggerel’attività vegeto-produttiva della pianta,equilibrandone l’accrescimento. E’ necessario,quindi, adattare l’operazione alla vigoria delle piante stesse,evitando tagli drastici e lacerazioni che facilitano lapenetrazione di agenti parassitari.Gli interventi consistono nella scacchiatura, nella cimaturae nella sfogliatura.La scacchiatura, da effettuare lungo tutto il ciclo della coltura,consiste nell’eliminazione dei germogli basali edascellari. La cimatura serve per controllare il periodo difruttificazione. La sfogliatura consiste nell’eliminazionedelle foglie secche, prevalentemente basali, per mantenerele piante sempre verdi.IrrigazioneUna buona irrigazione è fondamentale per la regolazionedello sviluppo delle piante e per influenzarele caratteristiche quali-quantitative della produzione.La terra deve essere sempre mantenuta umida ma unmaggiore apporto di acqua è richiesto nel periodo che vadalla nascita all’ingrossamento dei frutti.Un adacquamento esagerato, tuttavia, può determinareun’eccessiva vigoria vegetativa e spaccature dei fruttimentre carenze idriche portano alla riduzione della pezzatura.E’ consigliabile l’irrigazione a goccia. Nel caso del cilieginodi grossa pezzatura, come ad esempio la varietà Naomi, sipossono ridurre gli apporti idrici per migliorare le proprietàorganolettiche dei frutti.

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