13.07.2015 Views

Notiziario anno 2006 - CAI Sezione Varallo Sesia

Notiziario anno 2006 - CAI Sezione Varallo Sesia

Notiziario anno 2006 - CAI Sezione Varallo Sesia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

NOTIZIARIOC A I VA R A L L OANNO 20° - Dicembre <strong>2006</strong>


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOSommarioSaluto del Presidente di <strong>Sezione</strong>................................................................... pag. 1Quanti siamo............................................................................................ » 2Consiglio Direttivo <strong>2006</strong>............................................................................... » 3Assemblea ordinaria della sezione di <strong>Varallo</strong> <strong>Sesia</strong>................................................ » 7Il nuovo ordinamento regionale del <strong>CAI</strong> e l’apporto del <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong>............................ » 11La Via Alpina............................................................................................ » 11Il gruppo Camosci ha cinquant’anni – di Giorgio Salina........................................... » 13Pietro Calderini (1824 – 1906) cento anni dopo – a cura della Commissione Scientifica..... » 17Cho Oyu <strong>2006</strong>: il racconto – di Giulia Tosi.......................................................... » 26Trekking nel Ladakh – di Chiara Morotti & company.............................................. » 31Suggestioni dall’Elba Trekking dal 28 maggio al 3 giugno – di Gigi Ruga....................... » 34Trekking nella penisola sorrentina – a cura della Sottosezione di Borgosesia................. » 36Escursione in Alto Adige Lago di Neves, nella Valle dei Molini - di Enzo Tornoni............. » 38Trekking nel Gruppo del Grossglokner (m 3798) - di Gianni Galli............................... » 40I sistemi pastorali di Seccio e dell’Alpe Selletto studiati dall’Università di Torino - di Dr. R. Veggi.» 41Natale Alpino 2005 - Alpe di Mera - a cura della Commissione Manifestazioni................ » 43Festa dell’Alpe: Alpe Ciletto, Carcoforo - a cura della Commissione Manifestazioni........ » 44Incontro dell’amicizia tra le genti del Monte Rosa - a cura della Comm. Manifestazioni... » 46<strong>Notiziario</strong> Junior – a cura dei giovani e degli accompagnatori A.G............................. » 471630 - Colle di Valdobbia: una via per la peste - R. Fantoni, A. Ferla, A. Negro, E. Zanoletti.» 61Relazione sesta gita dell’Escursionista curioso – a cura della Commissione Biblioteca...... » 66Caldo e freddo in alta quota – di Graziella Cusa................................................... » 70Torrentismo/Canyoning – Il torrente Sabbiola – di Paolo Testa.................................. » 71Speleologia – La Grotta delle Ovaighe – di Paolo Testa........................................... » 73Il Monte Rosa nelle stampe dell’Ottocento – a cura della Comm. Biblioteca Italo Grassi... » 74Il Gruppo Camosci: 1956 – <strong>2006</strong> mezzo secolo di storia.......................................... » 83Attività delle Commissioni <strong>2006</strong>...................................................................... » 84Attività delle Sottosezioni <strong>2006</strong>...................................................................... » 95Itinerari botanici Valsesiani – Il vallone del Rissuolo – di Mario Soster......................... » 104Invito alla lettura – a cura della Commissione Biblioteca Italo Grassi.......................... » 106Tesi universitarie – a cura della Commissione Biblioteca Italo Grassi.......................... » 110Le nostre pubblicazioni................................................................................ » 112Guide “Alpi senza frontiere” in vendita in segreteria............................................ » 113NOTIZIARIO <strong>CAI</strong> VARALLODirettore: Floriana Riccio - Direttore Responsabile: Lucia TancrediComitato di Redazione: Pierangelo Carrara - Nereo Fontanella – Marco Maffeis – Giuseppe Morotti– Mario Soster – Enrico Zanoletti – Paolo Testa – Rebecca FornaraRealizzazione grafica: New Vision Graphic - <strong>Varallo</strong>Stampa: Litopress - Borgomanerowww.caivarallo.itIn copertina:(da sinistra) Simone Botta, Giulia Tosi e Tiziano Bertoncini al Campo Base del Cho Oyu (8201 m)In quarta copertina: Tibet - Cho Oyu (8201 m) dal Campo Base (foto Giulia Tosi)COPIA GRATUITA DISTRIBUITA AI SOCI ORDINARI


Cari Soci,come sapete l’Assemblea di marzo prima e il Consiglio Direttivo poi, mi h<strong>anno</strong>rieletto per altri tre anni alla guida della nostra <strong>Sezione</strong>.E’ difficile nelle poche righe a disposizione, relazionare i tremila soci che mileggono su tutte le attività di una <strong>Sezione</strong> come la nostra che spazia dall’ alpinismoalla speleologia, dai giovani alla biblioteca ... di tutto potrete leggerenelle pagine che seguono. Alla Presidenza spetta comunque il compito delcoordinamento e la responsabilità finanziaria affinché tutti possano lavoraresecondo i loro programmi.Ovviamente le risorse vengono principalmente dai rifugi ed è quindi particolarmenteimportante un attento controllo gestionale e degli investimenti al fine di mantenere in buonostato il nostro patrimonio immobiliare cercando inoltre di offrire agli alpinisti una serie di servizisempre migliori (per esempio alla capanna Gnifetti – nostro fiore all’occhiello – quest’<strong>anno</strong> sono staticambiati tutti i materassi, i guanciali e le vecchie coperte sostituite con colorate trapunte. Inoltre sonoormai funzionanti anche cinque docce con acqua calda, rifatte tutte le balconate in legno, un nuovoaccesso dal ghiacciaio di Garstelet con due “ferrate” con gradini in ferro e mancorrente di canapone,un nuovo locale a due piani per il personale, trenta pannelli solari sul tetto che d<strong>anno</strong> 3 KW di energiapulita garantendo luce notturna di emergenza e altri servizi, ecc.).Ovviamente dobbiamo ancorauna volta essere grati alla Regione Valle d’Aosta che ci aiuta con contributi a fondo perduto pari al70%; nel <strong>2006</strong> è stata anche modificata la legge che riguarda i rifugi per permetterci di interveniresulla dorsale a nord, su cui poggiano i servizi della capanna, che si sta sfaldando pericolosamente acausa dei cicli di gelo e disgelo. E’ proprio di questi giorni la delibera della Regione che ci autorizzal’intervento di consolidamento con inizio nel 2007 con un contributo del 95%!Anche alle capanne Resegotti e Gugliermina sono state installate batterie di pannelli fotovoltaiciche garantiscono, oltre all’illuminazione interna e di segnalazione esterna, soprattutto l’energianecessaria per alimentare i radiotelefoni per eventuale richiesta di soccorso. Alla capanna Resegottiè stato anche rinnovato l’arredamento interno. L’operazione è sta realizzata grazie al progetto “<strong>CAI</strong>Energia 2000” della Comunità Europea – Regione Piemonte.Grazie alla preziosa collaborazione di alcune guide di Alagna, quest’<strong>anno</strong> è stato possibile fare ancheuna buona pulizia dei rifugi incustoditi nonostante la perdurante inciviltà degli alpinisti che lascianoi locali in condizioni “vergognose”. (in particolare il rifugio “Felice Giordano” al Balmenhorn).Alla capanna Margherita nel mese di giugno con l ’ intervento finanziario della Sede Centrale del <strong>CAI</strong>,è stato sostituito, dopo 25 anni, il gruppo elettrogeno.Da ultimo voglio ricordare che proseguono i lavori di ristrutturazione del rifugio “Città di Vigevano”al Col d’Olen: per la prossima apertura invernale sar<strong>anno</strong> pronte quattro nuove camere dotate diriscaldamento e servizi con docce e acqua calda in sostituzione del vecchio camerone comune.Una nota che ritengo particolarmente positiva quest’<strong>anno</strong> è il successo ottenuto da tre nostri sociin una spedizione in Himalaya nel mese di settembre, che ha portato in vetta al Cho-Oyu (8201 m.)Giulia Tosi e Simone Botta: a loro le congratulazioni di tutta la <strong>Sezione</strong>, con l’augurio che in futuroaltri soci seguano il loro esempio.Non posso ovviamente dimenticare “Gnaro Mondinelli” che nel <strong>2006</strong> ha salito ben tre “ottomila”accompagnato sul Shisha Pangma da altri due valsesiani: Miki Enzio e Christian Gobbi.Quest’<strong>anno</strong> il “Gruppo Camosci” ha festeggiato il suo 50° di attività con una serie di manifestazionitra cui la “traversata per cresta da <strong>Varallo</strong> alla Punta Gnifetti” e soprattutto con la pubblicazione diuno splendido libro ricco di fotografie. Anche la Sottosezione di Ghemme ha ricordato i 50 anni dallafondazione inaugurando, tra l’altro, una nuova Sede Sociale.Insomma una <strong>Sezione</strong> viva e pulsante di energia che tiene alto il suo prestigio anche a livello nazionalecon la presenza di Elio Protto nel Consiglio Nazionale e la vice Presidenza del nuovo Gruppo RegionalePiemonte nato dallo scioglimento del Convegno LPV, di Giorgio Salina.Molti altri lavori ci attendono nel prossimo <strong>anno</strong>, ma, con il prezioso aiuto dei due Vice Presidenti edel Consiglio Direttivo, continueremo sulla strada del rinnovamento sempre e solo nell’interesse dellanostra grande <strong>Sezione</strong>. A Voi tutti un sincero augurio per un sereno <strong>anno</strong> nuovo.1Il PresidenteGiorgio TiraboschiNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOQuanti siamoTotale soci n. 2.882 così suddivisiOrdinari n. 1.603Familiari n. 500Giovani n. 770Vitalizi n. 9Ripartizione Soci per Sottosezione:Romagnano n. 97Alagna n. 159Grignasco n. 233Scopello n. 272Ghemme n. 312Borgosesia n. 523<strong>Varallo</strong> n. 1.286Quote associative <strong>anno</strong> 2007Ordinari € 36,00Familiari € 18,00Giovani € 12,00Tessera(nuovi soci) € 4,00Si invitano i Soci a voler provvedere al rinnovo per l’<strong>anno</strong> 2007 con tempestività, ricordando chela copertura assicurativa data dall’iscrizione per l’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong> cessa con il 30 marzo 2007.Il versamento della quota può essere effettuato, oltre che presso le Sedi della <strong>Sezione</strong> e delleSottosezioni, anche tramite c/c postale n. 14435135 intestato a <strong>CAI</strong> VARALLO.Si ricorda che il tesseramento si chiude improrogabilmente con il mese di OttobreElenco dei Soci venticinquennaliFilippo Camerlenghi, Alfonso D’Enrico, Andrea De Alberto, Clara De Alberto, Claudio Fasanino,Alberto Ferrari, Mara Frigiolini, Simone Musazzi, Adriano Negri, Ginaii Nicolini, Kurt Ranft, PaoloRegaldi, Paolo Reverdini, Giulio Salsa, Anna P. Albertoni, Chiara Giacomino, Giovanni Ferrè, MatteoFerrè, Elisa Naratone, Pier Arnaldo Naratone, Stefano Naratone, Giuseppina Ottone, MarcoReverdini, Bruno Barbaglia, Piero Bertona, Roberto Bordiga, Gennaro Carlone, Brunello Cerruti,Luigi Fero, Gianfranco Gros Jacques, Silvano Pitto, Luca Veziaga, Paolo Veziaga, Mara AdelaideVigetta, Spagnolini Volpi, Giovanni Zacchi, Giovanni Ferrari, Marco Tosalli, Mauro Barbaglia, MariaFrancesca Piscitello, Massimo Renolfi, Massimo Cerutti, Giovanni Cucciola, Sergio Ferraris, GiorgioTopini, Fiorenza Zorzato, Erm<strong>anno</strong> Valdata.Elenco dei Soci cinquantennaliMario De Alberto, Gian Luigi Griffa, Angelo Tamea, Giovanni Vianello, Gilberto Negri, GiorgioTiraboschi, Edoardo Coati, Albino Gugliermina, Elio Sagliaschi, Ezio Tamea.2


CONSIGLIO DIRETTIVO <strong>2006</strong>Presidente:Vice Presidente:Vice Presidente:Consiglieri:Giorgio TiraboschiRoberto CairoCarlo RaiteriGabriella Patriarca – Mauro Milanesi – Ernani Ceruti RigozzoAnna Folghera - Pierantonio Rotta – Pier Riccardo Degasparis – Carlo CerliGioachino Topini - Enrico Zanoletti - Marco Maffeis – Giampiero RenolfiSusanna ZaninettiRevisori dei conti: Abele Iseni – Massimo Bello – Andrea CollaProbiviri:Delegati:Giovanni Bonfanti – Ottavio Festa Bianchet – Gianni GalliGabriella Gianello – Rachele Palestro – Gianpiero Giupponi – Elio CeruttiFranco Giuliani – Valentino MorelloReggenti SottosezioniAlagna:Gilberto NegriBorgosesia: Danilo SaettoneGhemme: Renato RovellottiGrignasco: Pier Giuseppe PoggiaRomagnano <strong>Sesia</strong>: Giampiero RenolfiScopello: Marco MattassoglioGruppo Camosci: Livio MagniPresidenti di CommissioneCommissione Alpinismo:..............................................Luciano BonatoCommissione Sci Alpinismo:.........................................Marco MaffeisCommissione Alpinismo Giovanile:.................................-Commissione Extraeuropea:.........................................-Commissione Speleologia:...........................................Paolo TestaCommissione Segnaletica:...........................................Marco FavaCommissioni Punti di Appoggio:.....................................Marco TosiCommissione Montagna Antica Montagna da Salvare:...........Silvano PittoCommissione Manifestazioni:.......................................Giovanni AstoriCommissione Foto-Cine-Video:......................................Stefano FerrarisCommissione Biblioteca:.............................................Sergio MilaniCommissione Corale:.................................................Alessandro AntoniniCommissione <strong>Notiziario</strong>:.............................................Floriana RiccioCommissione Scientifica:.............................................Enrico ZanolettiCommissione Tecnica Rifugi:........................................Roberto MattasoglioCommissione Gestione Rifugi:.......................................Giorgio Tiraboschi3NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


C O N F E Z I O N I E A B I T I S U M I S U R AA B I T I D A S P O S A E C E R I M O N I A


Natale AlpinoLa sezione del C.A.I. in collaborazione con il Comune di Valduggia,Gruppo Alpini di Valduggia, A.I.B. di Valduggia,Consorzio Terrieri Colma, Parco Monte Feneraorganizza la tradizionale manifestazione annualegiunta alla sua 58a edizione che si terrà aVALDUGGIA – MONTE FENERAil giorno 24 dicembre <strong>2006</strong>PROGRAMMAore 20.00: Ritrovo dei partecipanti in località Frazione Colmaore 20.15: Fiaccolata da località Colma lungo lo sterrato cheporta alla cima del Monte Feneraore 21.15: Arrivo al Monte Feneraore 21.30: Santa Messa officiata da Don Dante Airaga con lapartecipazione del Coro VARADE del C.A.I. di <strong>Varallo</strong>.Al termine della funzione religiosa scambio di augurie distribuzione di cioccolata, vin brulè e panettonea tutti gli intervenutiA tutti vogliamo anticipare gli auguri più sinceri e cordiali diBuone Feste Nataliziee di un Felice e Prospero Anno Nuovo5NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


Assemblea Ordinariadella <strong>Sezione</strong> di <strong>Varallo</strong> <strong>Sesia</strong>Il giorno sabato 18 marzo <strong>2006</strong> si è riunita pressoil Centro Congressi di Palazzo d’Adda l’AssembleaOrdinaria dei Soci della <strong>Sezione</strong> C.A.I. di<strong>Varallo</strong> <strong>Sesia</strong>.Dopo aver preso atto dei soci presenti, in tutto86, il Presidente Giorgio Tiraboschi dà l’avvioai lavori, cominciando con la proposta, accoltaall’unanimità, di nominare Elio Protto Presidentedell’Assemblea. In seguito, sono scelti comesegretario il Vice Presidente Carlo Raiteri ecome scrutatori i soci Gabriella Cusa, AlessandraGiacobini e Elio Ceruti.Prima di esporre la propria relazione, il Presidentedi <strong>Sezione</strong> chiede, e ottiene, l’approvazionedel contenuto del Verbale dell’Assemblea Straordinariadell’11 novembre 2005, riguardante lamodifica delle quote sociali. Successivamente,Tiraboschi ricorda tutti i soci scomparsi nel2005, tra i quali la propria moglie, e, in vistadella scadenza del suo mandato triennale, iniziala sua relazione passando in rassegna tutte leprincipali attività svolte nell’<strong>anno</strong>, cominciandocon gli interventi sui rifugi. La Capanna OsservatorioRegina Margherita continuerà ad esseregestita dalla <strong>Sezione</strong>, grazie al nuovo contrattodi affitto stipulato con la Sede Centrale, che hatermine di validità nel 2010. è stata riconfermata,inoltre, la Certificazione ISO 14001 mentre,7dal punto di vista degli interventi strutturali, siprevede la sostituzione del gruppo elettrogenonel corso dell’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong>.Passando al rifugio Gnifetti, il Presidente di<strong>Sezione</strong> ricorda gli importanti contributi giuntidalla Regione Valle d’Aosta per il mantenimentodei rifugi alpini che h<strong>anno</strong> permesso larealizzazione di rifacimenti della struttura,atti a migliorarne la sicurezza e la vivibilità.In particolare si nominano la realizzazione dinuove stanze al posto dei cameroni da 48 posti,la costruzione di tre gradoni verso la chiesettaper le vie di fuga in caso di incendio, il nuovolocale per il personale, la sostituzione deimaterassi e dei cuscini, il totale rifacimentodel quasi quarantenne rivestimento esterno inlegno, degli antoni, dei canali di gronda e deiparaneve; e infine l’installazione di pannellisolari per l’alimentazione delle luci notturnefinanziate dalla UE Progetto ECO 2000. Per ilfuturo si prevedono nuovi finanziamenti dallaValle d’Aosta per la messa in sicurezza dellaparete rocciosa lato nord del rifugio e per ilmiglioramento dell’accesso allo stesso, entrambipenalizzati dal forte ritiro del ghiacciaio nonchéper l’installazione di docce con acqua calda.Al rifugio Carestia, grazie all’aiuto del gestore,si è provveduto al corteggiamento e alla vernifotocommissione foto- cineNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOciatura degli infissi, e, grazie ai finanziamentidella UE Progetto ECO 2000, all’installazione dipannelli solari per evitare di accendere sempreil gruppo elettrogeno.Successivamente si sono prese in considerazionele possibili problematiche per il Rifugio Pastorederivanti dalla chiusura della strada dell’AcquaBianca, a causa dell’instabilità dei fianchi delCorno di Stofful.Per quanto riguarda il Rifugio Città di Vigevanoal Col d’Olen, invece, si è constatato, condispiacere, che la legge regionale sulla qualela <strong>Sezione</strong> aveva presentato un’istanza di contributoper la ristrutturazione dello stabile,è stata abbandonata dalla Regione stessa e,quindi, sono stati portati a termine solo alcuniinterventi, dato che la <strong>Sezione</strong> deve contare solosulle proprie risorse. Tali interventi riguardanol’interramento di due vasconi, uno per l’acquae l’altro da utilizzare come fossa settica,il rivestimento in legno di parte del rifugio ela sostituzione degli infissi del “Salone dellaRegina”.Tiraboschi ricorda, anche, che grazie alla disponibilitàdel sig. Alfredo, titolare del negozioOmnia Sport di Romagnano <strong>Sesia</strong>, si è potutoricorrere al magazzino di Riva Valdobbia perricoverare i beni in attesa di trasferimento airifugi.Viene citata anche la vendita di Casa Grassi,andata a buon fine nel maggio del 2005, il cuiricavato è al momento investito in attesa dipoterlo destinare per le finalità di cui all’AssembleaStraordinaria del 24 settembre 2004.Per quanto concerne i punti di appoggio, è stataapprovata la ristrutturazione di una nuova baitain località Cavaione, non essendo più agibile ilvecchio punto di appoggio, grazie anche alladisponibilità del Comune di Rossa.Si ricorda, infine, che grazie all’interessamentodel sindaco di <strong>Varallo</strong>, il Coro Varade ha ottenutouna nuova e funzionale struttura per lesue esercitazioni.Il Presidente di <strong>Sezione</strong> passa in rassegna, poi,le principali manifestazioni dell’<strong>anno</strong> passato,ovvero il 50° anniversario della posa dellastatua del Cristo delle Vette al Balmenhorn equello della fondazione dell’VIII DelegazioneValsesia-Valsessera del Corpo Nazionale delSoccorso Alpino; i sessant’anni della Sottosezionedi Borgosesia, lo svolgimento a <strong>Varallo</strong>del Congresso LPV degli istruttori di Alpinismo,Sci Alpinismo e Arrampicata Libera, il Corsoper Operatori Naturalistici C.A.I. e l’annualeConvegno dei soci C.A.I. di Lima, tenutosi ad8Alagna con la partecipazione di Silvio Mondinellie Kurt Diembergher. Ricorda, inoltre, tutte lemanifestazione legate al mondo della montagna,quali la Festa dell’Alpe (Lavazei a Rima); lamessa dei portatori al Col d’Olen; la messa perSan Uberto all’Alpe Campo di Alagna; il NataleAlpino a Mera; la serata degli auguri C.A.I. inconcomitanza con la consegna dei distintivi peri soci 25li e 50li.In conclusione Tiraboschi segnala, per quest’<strong>anno</strong>,la mancata apertura della capannaGnifetti per la stagione scialpinistica a causadella chiusura della funivia di Punta Indren edella pericolosità, certa in presenza di neve,del percorso che congiunge il rifugio al passo deiSalati, attraverso lo Stolemberg. Dal momentoche le uniche vie di accesso, dopo la chiusuradegli impianti dei Salati, sarebbero le salite apiedi da Alagna o Gressoney, si è deciso, condispiacere, di lasciare chiuso il rifugio. Ricorda,anche, che la <strong>Sezione</strong> ha collaborato conil Corpo Guide Alpine Piemontesi per l’arrivodella fiaccola paraolimpica sul Monte Rosa. Lafiaccola è stata portata da Alagna al RifugioCittà di Vigevano da tre diversi atleti diversamenteabili, a piedi prima e con gli impiantidi risalita poi date le cattive condizioni dellaneve e l’ora tarda. Il giorno successivo il fortevento ha impedito agli atleti di giungere allaMargherita, e quindi la fiaccola è stata accesasul vicino Corno del Camoscio alla presenzadel sindaco di Torino, Chiamparino e da questidonata alla <strong>Sezione</strong> per essere collocata allaCapanna Margherita.Il caloroso applauso dell’Assemblea accoglie iringraziamenti del Presidente di <strong>Sezione</strong> versotutti i soci, i gestori dei rifugi, i Consiglieri ein particolare i Vice Presidenti.Al termine di questa relazione prende parolail Vice Presidente Roberto Cairo che, invece dielencare l’attività delle varie Commissioni, inquanto pubblicata sul <strong>Notiziario</strong> annuale, cogliel’occasione per fare alcune considerazioni sultema.Per prima cosa sottolinea l’importanza di unabuona gestione dei rifugi, di modo da assicurarele risorse economiche necessarie per la notevoleattività delle Commissioni, dal momento chesolo l’impegno dei volontari non è sufficienteper svolgere l’attività sociale. Il Vice Presidentemette anche un accento sulla necessità dedicaredel tempo al ruolo, ai regolamenti, ai criteri dirichiesta di preventivi, di spese e di rimborsononché all’operato stesso delle Commissioni, dimodo da uniformarne i comportamenti e dare


9maggiore incisività al loro operato. Sempreper questo motivo, occorrerebbe organizzarele Commissioni in gruppi funzionali per poteraffrontare in modo uniforme le tematiche comuni.Il problema dello spazio, inoltre, non è da sottovalutare:l’affolamento della Sede di via Durioin alcune serate è tale da ostacolare il lavorodelle Commissioni.Successivamente, la relazione di Cairo toccal’importante problema della sicurezza, che deveessere garantita in ogni attività delle Commissionie delle Sottosezioni e che ha come corollarioil tema della responsabilità degli accompagnatori.Su questi argomenti, la Presidenzadi <strong>Sezione</strong> intende organizzare un pomeriggiodi conferenze per i membri di Commissione, iReggenti, i Consiglieri e tutti gli interessati.In conclusione si afferma l’importanza di perseguireil ricambio generazionale, in quantoindicatore dell’interesse e del coinvolgimentodell’attività svolta rispetto ai soci.A questo punto il Vice Presidente Raiteri prendela parola per illustrare brevemente l’attivitàdelle sei Sottosezioni e del Gruppo Camosci.Ringrazia, inoltre, i Reggenti che nel 2005 h<strong>anno</strong>terminato il loro mandato (Tiraboschi adAlagna, Anna Oliviero a Scopello, Ezio Aprile aBorgosesia, Roberto Francoli a Ghemme, RachelePalestro a Romagnano) ed augura buon lavoroa quelli nuovi (Gilberto Negri ad Alagna, DaniloSaettone a Borgosesia, Marco Mattasoglio a Scopello,Renato Rovellotti a Ghemme e GiampieroRenolfi a Romagnano).Raiteri si sofferma sull’attività di conoscenzadella montagna effettuata grazie a più di cinquantagite con la partecipazione di quasi 1200tra soci e simpatizzanti e ricorda la propria disponibilitàa partecipare, quando possibile, alleriunioni dei Consigli Sottosezionali. Uno degliobiettivi da perseguire nei prossimi anni saràquello di uniformare gli statuti sottosezionali,di modo da permettere almeno ai consiglieri dieffettuare più di due trienni consecutivi, datala difficoltà riscontrata in tutte le Sottosezioni,a trovare candidati disponibili a ricoprire taliruoli. La relazione viene conclusa con i ringraziamentiverso coloro che h<strong>anno</strong> prestato lapropria attività nell’ambito sottosezionale.A questo punto il Presidente dell’Assemblea aprela discussione, la quale inizia con la lettura daparte del socio Mario Soster di una lettera delsocio arch. Sergio Rizzi, nella quale sono elencatealcuni fatti che lo h<strong>anno</strong> infastidito. Perprima cosa l’ipotesi di compensare economicamentei soci ai quali venisse affidato un incaricodi tipo professionale; in seguito l’alienazionedi Casa Grassi, ritenuta una grave offesa neiconfronti della famiglia che l’aveva donata; ilnegligente disinteresse della <strong>Sezione</strong> verso ilMuseo dell’Erbario Carestia e infine il condonoedilizio chiesto al Comune di Riva Valdobbia perla copertura del tetto del rifugio Carestia, inquanto, essendo egli il progettista, aveva piùvolte assicurato l’assoluta rispondenza dellacopertura utilizzata con i dettami del regolamentoedilizio comunale.Alle questioni sollevate risponde il PresidenteSezionale. Circa i compensi per incarichi ditipo professionale, il problema non è stato affrontatoa “cuor leggero”. Data la complessitàdelle norme e i rischi derivanti da questo tipodi incarichi si è deciso di intraprendere questastrada. Il regolamento della Commissione TecnicaRifugi, approvato dal Consiglio Direttivodello scorso <strong>anno</strong>, ha deciso l’applicazione ditariffe minime salvaguardando la gratuità dellacarica di membro di commissione. Le sceltenon sono state semplici, ma per ottenere i risultatiprefissati è stato necessario adeguare icomportamenti.Per quanto riguarda l’alienazione di Casa Grassisi ricorda che è stata convocata un’AssembleaStraordinaria il 24 settembre 2004, che ha vistol’unanime decisione dei presenti di cederel’immobile con l’obbligo di destinare il ricavatoad opere istituzionali in <strong>Varallo</strong>. In aggiunta la<strong>Sezione</strong> non avrebbe mai potuto sostenere icosti economici riguardo la ristrutturazione anorma dell’immobile. L’ing. Tiraboschi concludequesto argomento dichiarando che l’arch. Rizziavrebbe potuto esprimere il suo pensiero in talesede, come fatto dai soci allora presenti.A riguardo del Museo Tirozzo-Erbario Carestiasi informa che gli ambienti interni sono oggettodi costante attenzione, a titolo di esempiosi ricorda che dopo la visita della Sovrintendenzaalle Belle Arti del Piemonte la Scuola diPuncetto Valsesiano ha provveduto a sostituiregli spilli in metallo dei costumi valsesiani conaltri in argento, di modo da evitare problemidi ossidazione. Si prende atto che l’esternodel museo è poco curato, non per negligenzadella <strong>Sezione</strong>, che provvederà a rimediare nelcorso dell’<strong>anno</strong>.Per quanto riguarda, infine, la copertura del tettodel rifugio Carestia, l’ing. Tiraboschi ricordache il Comune di Riva Valdobbia aveva notificatoalla <strong>Sezione</strong> che la sanzione da corrispondereper quello che, a loro avviso, costituiva unaNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOviolazione del regolamento edilizio, sarebbestata talmente elevata da consigliare la posadi un nuovo tetto in beole valsesiane. La <strong>Sezione</strong>aveva presentato due ricorsi, entrambirespinti dal Comune, con il successivo rischio didover affrontare un’incerta e dispendiosa causacontro il Comune. La decisione del Consigliodi avviare la procedura di condono ha quindiconsentito di “sanare” al minor costo possibileuna questione che poteva risultare molto piùonerosa. Questa decisione non voleva essereun’offesa nei confronti di chi aveva progettato eseguito la realizzazione dell’opera, a cui v<strong>anno</strong>i ringraziamenti del Presidente di <strong>Sezione</strong>, masemplicemente si è voluto tutelare il patrimoniosociale da una possibile perdita.In sintonia con quanto affermato da Tiraboschi,intervengono i soci Valentino Morello peril Museo Tirozzo e Giorgio Salina per il tetto delrifugio Carestia e per gli incarichi professionali,sottolineando la necessità che il C.A.I. garantiscala gratuità delle cariche e l’uniformità ditrattamento, cosa che il Presidente di <strong>Sezione</strong>conferma pienamente.L’Assemblea approva all’unanimità la Relazionedel Presidente con i chiarimenti alla letteradell’arch. Rizzi.Prima di passare alle votazioni per il rinnovodelle cariche, le cui modalità vengono illustratedal Presidente di Assemblea, l’ing. Tiraboschiringrazia i soci non più rieleggibili, e precisamente:per il Consiglio Giupponi Filippo eNegri Gilberto, nonché Lorenzo Zaninetti cheha deciso di non ricandidarsi per motivi personali;per i Revisori dei Conti Durio Roberto eDegaudenzi Giulio, per i Probiviri Giordani Elio,Raiteri Ovidio e Zacquini Giuseppe, consegnandoai medesimi un libro.Il Presidente dell’Assemblea dichiara, quindi,l’apertura delle elezioni. Nel frattempo, conl’ausilio di una proiezione, viene illustrato ilbilancio consuntivo commerciale 2005, il qualeottiene il parere favorevole all’approvazione dalPresidente del Collegio dei Revisori dei Conti,dott. Roberto Durio, dopo la lettura della relazionedel Collegio. Dopo alcuni chiarimentil’Assemblea approva all’unanimità detto bilancio,chiuso il 31/12/2005, con la sola astensionedei Consiglieri presenti, come previsto daStatuto.Successivamente il Presidente Tiraboschi informal’Assemblea della proposta del ConsiglioDirettivo di destinare parte degli utili del bilancioconsuntivo commerciale 2005 al bilanciosociale <strong>2006</strong>, per permettere le attività delle 1610commissioni, imputando la differenza al FondoRiserva Ordinario. Il socio Giorgio Salina chiedeche, prima di decidere la destinazione dell’utile,venga presentato il bilancio preventivosociale del <strong>2006</strong>, in modo da valutare la richiestastessa. L’Assemblea approva all’unanimitàun’ analisi congiunta della destinazione degliutili, dell’approvazione del bilancio consuntivocommerciale 2005, del bilancio preventivocommerciale <strong>2006</strong> e del bilancio preventivosociale <strong>2006</strong>. Dopo l’illustrazione dei bilancida parte del Presidente di <strong>Sezione</strong> ing. Tiraboschie del Vice Presidente dott. Roberto Cairo,l’Assemblea approva all’unanimità, con la solaastensione dei Consiglieri presenti, come previstoda Statuto.Prima di chiudere l’Assemblea, gli scrutatorirendono noto il risultato delle votazioni: peril Collegio dei Delegati risultano eletti perl’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong> Cerutti Elio, Salina Giorgio, GianelloGabriella, Palestro Rachele, GiuppioniGiampero e Giuliani Franco. Per il Collegio deiRevisori dei Conti, risultano eletti per il triennio<strong>2006</strong>/2008 Bello Massimo, Colla Andrea eIseni Abela. Per quanto riguarda il Collegio deiProbiviri per il triennio <strong>2006</strong>/2008 Galli Gianni,Bonfanti Giovanni, Festa Bianchet Ottavio. Peril Consiglio Direttivo per il triennio <strong>2006</strong>/2008,infine, Tiraboschi Giorgio(confermato), CairoRoberto(confermato), Maffeis Marco(nuovanomina), Zaninetti Susanna(nuova nomina),Renolfi Giampiero(nuova nomina) e FolgheraAnna (confermata).Il Presidente dell’Assemblea invita quindi ineo-nominati Revisori dei Conti e Probiviri adindividuare i rispettivi Presidenti, e ricorda che,nel corso della prima riunione utile il ConsiglioDirettivo dovrà eleggere il nuovo PresidenteSezionale e Vice Presidente. L’assemblea prendeatto della composizione del Consiglio Direttivoper l’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong>. Sempre a riguardo, il VicePresidente Raiteri ricorda che la composizionedel Consiglio Direttivo varia ogni <strong>anno</strong> in baseall’articolo 19 del vigente Statuto. Segnala poiche, al fine di adeguare detto Statuto alle nuovedisposizioni della Sede Centrale è in corso la suarevisione. L’Assemblea prende atto.Avendo esaurito gli argomenti dell’Ordine delGiorno, l’Assemblea è tolta dopo circa 4 ore.In autunno, si svolgerà un’Assemblea Straordinariadel Soci per decidere l’adeguamentodelle quote sociali in base alle disposizioni dellaSede Centrale. Tali quote sono illustrate sul<strong>Notiziario</strong> annuale.


Il nuovo ordinamento regionale del <strong>CAI</strong> el’apporto del <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong>I nuovi Statuto e Regolamento Generale delClub Alpino Italiano dispongono che le Sezioni sicostituiscano in Raggruppamenti regionali (GR),che v<strong>anno</strong> a sostituire i Convegni regionali ointerregionali e le Delegazioni regionali previstidal precedente ordinamento.Pertanto, al Convegno Ligure-Piemontese-Valdostano (LPV) e alle rispettive Delegazioniregionali sono subentrati da quest’<strong>anno</strong> i Raggruppamentidelle tre Regioni, retti ciascunoda un’Assemblea dei Delegati (ARD) e da unComitato Direttivo (CDR).Nell’Assemblea conclusiva del Convegno LPV,tenutasi a Giaveno il 26 marzo <strong>2006</strong>, sono statieletti i componenti dei tre Comitati Direttivied i relativi Presidenti.Il Comitato Direttivo della Regione Piemonte ècomposto – in base allo Statuto regionale – daotto componenti, pari ad uno per Provincia,oltre al Presidente.Per le Sezioni della Provincia di Vercelli è statoproposto ed eletto nel CDR il nostro socioGiorgio Salina, già eletto Delegato sezionalenell’Assemblea di <strong>Varallo</strong> del 18 marzo <strong>2006</strong>.Lo stesso, rilevato che lo Statuto regionaleprevede che i Delegati sezionali membri delLa Via AlpinaLa Via Alpina presenta un itinerario di collegamentosulla dorsale alpina “classica” Vienna-Nizza (itinerario Rosso), da cui si diramano altriquattro itinerari (Viola, Giallo, Verde e Blu)che interessano in modo più specifico le varie11CDR partecipino all’Assemblea dei Delegati,ma senza diritto di voto, ha ritenuto “per unapiena operatività del nostro Collegio dei Delegati”di rimettere al Consiglio Direttivo lapropria nomina. Gli è pertanto subentrato ilsocio Morello Valentino, primo degli esclusinella graduatoria dei votati.Il Comitato Direttivo del <strong>CAI</strong> Regione Piemonte,per il triennio <strong>2006</strong>/2008, è così composto:Presidente – Geninatti Luigi. Componenti: ColonnaMichele (Cuneo) e Salina Giorgio (Vercelli)entrambi con funzioni di Vice-Presidente; ForgnoneFausto (Biella); Avvignano Mauro (Novara);Scarinzi Albino (Verbania); Pallavicino Umberto(Alessandria); Nuti Claudio (Asti); Alpe Roberto(Torino).Alle sedute del CDR vengono invitati anche iConsiglieri Centrali appartenenti a Sezioni piemontesi,fra i quali il nostro socio Elio Protto.Inoltre, nell’Assemblea di Genova del 26 novembre,sono stati eletti negli Organi TecniciRegionali i seguenti nostri Soci: Schiavon Enzoe Maffeis Marco per le Scuole di Alpinismo eScialpinismo LPV; Zanoletti Enrico per il ComitatoScientifico Ligure-Piemontese.zone in cui si suddivide l’ampio arco alpino.In questo contesto, la Valsesia viene ad essereinteressata da cinque tappe che v<strong>anno</strong> dalColle di Valdobbia alla Bocchetta di Campello,attraverso i colli Mud, Termo, Egua, Barancae Res di Fobello. L’itinerario, che sostanzialmentericalca la G.T.A. ed il Sentiero Walser, ècontrassegnato sul terreno da placchette e, frale singole tappe, da appositi quadri segnaleticid’insieme.Il progetto della Via Alpina sul territorio piemonteseè stato portato avanti dalla Regione-Assessorato alla Montagna, attraverso la exDelegazione regionale del <strong>CAI</strong>, la quale si èavvalsa dell’operato delle Sezioni dei territoriinteressati dal percorso. La nostra <strong>Sezione</strong> si èfatta carico di segnalare il territorio di competenzamediante la propria Commissione Sentierie Segnaletica.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


APERTO ANCHEDOMENICAMATTINAE FESTIVIVARALLO Piazza StazioneAperto anche Lunedì ore 8,00-13,00 e ore 15,30-19,30e Domenica ore 8,30-12,30 - Tel. 0163.53867


Il gruppo Camosci ha cinquant’anniNato nel 1956, in risposta all’esigenza dell’epocadi incentivare l’alpinismo e l’escursionismofra i giovani, il Gruppo Camosci ha svolto inquesto mezzo secolo una funzione insostituibileall’interno della nostra <strong>Sezione</strong>, promuovendo,per l’ambiente varallese, quelle attività di caratteredivulgativo-sociale della montagna chesono l’essenza del sodalizio e che, nelle altrezone dell’ampio territorio del <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong>, sonosvolte dalle Sottosezioni.Per celebrare degnamente il 50° anniversariodella sua costituzione, il Gruppo Camosci haposto in essere nel corso del <strong>2006</strong> più iniziative,sia di carattere escursionistico-alpinisticoche a sfondo socio-culturale. Iniziative rivolteinnanzittutto ai soci, ma aperte anche a tutticoloro che h<strong>anno</strong> visto e vedono nel GruppoCamosci una realtà associativa del nostro territorioche ha dato prova di entusiasmo, capacitàe costanza nel promuovere l’accostamento deigiovani e meno giovani all’affascinante mondodella montagna, con i suoi sani ideali e modellidi vita.Enzo Romeo Tornoni (comm. foto cine)La principale realizzazione del cinquantenarioè stata senz’altro la pubblicazione del libro“Il Gruppo Camosci. 1956-<strong>2006</strong> mezzo secolodi storia”, una pregevole opera di 318 pagine,ampiamente illustrata con foto d’epoca. Neè stato autore il socio Enzo Romeo Tornoni di<strong>Varallo</strong>, noto soprattutto come scrittore di romanziper ragazzi che h<strong>anno</strong> ottenuto ambitiriconoscimenti a livello nazionale. Ma il libro èanche frutto della collaborazione di tanti socidel Gruppo, che h<strong>anno</strong> contribuito con entusiasmoattraverso scritti, fotografie, memorie13di Giorgio Salinaorali, che l’Autore ha sapientemente integratocon il materiale d’archivio, traducendo il tuttoin un “racconto” scorrevole ed accattivante.la presentazione del libro (comm. foto cine)Un merito particolare va attribuito a GianluigiGriffa, che è stato fra i promotori dell’operae l’instancabile coordinatore all’interno delComitato di redazione; e questa sua “anima”di appartenenza al Gruppo è emersa in tutta lasua intensità nelle parole con cui ha esposto, lasera della presentazione del libro, i significatied i motivi più profondi che h<strong>anno</strong> guidato iCamosci nella sua realizzazione. Il relatore ufficialeAvv.Enzo Barbano – che nel suo variegatocurriculum di adesione e sostegno alle attivitàsocio-culturali della valle <strong>anno</strong>vera anche un’appartenenzadi lunga data al <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong> – hapoi illustrato, con la nota competenza storicae vivacità d’espressione, i tratti salienti dellalunga vita del Gruppo, sottolineando come illibro costituisca anche un lucido e piacevolespaccato di cinquant’anni di storia valligiana,vista dall’interno di una delle sue associazionipiù significative, e meriti quindi di figurare frale opere che tramandano la vita ed i costumidella nostra Valsesia.Ma non poteva mancare, in questo significativoanniversario, un’iniziativa calata su quel terrenoche per tanti anni è stato teatro dell’attivitàdel Gruppo. Ed ecco allora, proposta dal socioValentino Morello, l’idea di ricalcare la “Traversatadella Valsesia per cresta”, che fu ilbiglietto da visita del Gruppo Camosci ai suoiesordi, con un percorso variato e ridotto, manon meno significativo, lungo la catena spartiacquefra la Val Grande e le valli Mastallonee Sermenza.La traversata si è aperta con una partecipa-NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOTraversata della Valsesia - sul Pizzo TignagaTraversata della Valsesia - sul Monte Vasotissima gita al Monte Vaso di <strong>Varallo</strong> nel mesedi maggioed è proseguita regolarmente nel corso dell’estatefino alla nona tappa (Colle del Turlo-Colle Rizzetti). Purtroppo l’innevamento in altaquota di fine agosto ha sconsigliato di effettuarele ultime due tappe (Capanna Resegotti e PuntaGnifetti-Capanna Margherita per cresta Signal),considerato il carattere sociale dell’iniziativa,sia pure riservata a partecipanti dotati di esperienzaalpinistica.Gita del 50° - Colle di Valdobbia – OspizioSottile14La possibilità di celebrare la ricorrenza su unterreno meno impegnativo, accessibile alla maggiorparte dei soci, è stata offerta con la Gitadel Cinquantennale, che si è svolta a fine luglioin Val Vogna, su uno dei percorsi escursionisticipiù interessanti della Valsesia. Dopo il pernottamentoal Rifugio Carestia, i partecipanti h<strong>anno</strong>raggiunto l’Ospizio Sottile al colle di Valdobbiaattraverso il lago Bianco, il colle dell’Alpetto edil colle di Valdobbiola, per poi scendere all’alpeLarecchio toccando il lago della Balma.Il Gruppo ha voluto anche lasciare un ricordotangibile del suo 50°anniversario con un’operache testimonia i forti legami della montagnavalsesiana con la tradizione artistica ed i sentimentireligiosi della nostra gente. Così si èpensato al ripristino della cappelletta “StellaMattutina” sopra Ordrovago di Cravagliana,lungo uno degli antichi percorsi di collegamentofra la Val Mastallone e la Val Grande. I lavorisono ancora in corso di realizzazione e, alloro termine, verrà collocata nella cappellala statua della Madonna, copia in ceramica diquella originale in legno scolpita ai primi ’900dall’artista Giovanni Tosi di Ordrovago e giàriprodotta in bronzo all’esterno della chiesadella frazioncina.Festa del 50°davanti alla “casa” dei CamosciMa l’iniziativa che ha visto, in termini numerici,la più ampia partecipazione sociale è stata (enon poteva essere diversamente) la Festa delCinquantennale alle Piane di Cervarolo, ove,dagli inizi della loro storia, i Camosci h<strong>anno</strong>realizzato e via via ingrandito e migliorato il lororifugio, che è anche sede sociale del Gruppo. EDomenica 17 settembre il cielo greve di nubi nonha impedito ad una settantina di partecipantidi ritrovarsi alle Piane, mentre un gruppetto disoci, nonostante la pioggia del primo mattino,ha voluto rispettare il programma con la salitaalla Massa del Turlo e la firma del nuovo librodi vetta.Ha fatto seguito la S.Messa nella chiesetta dellaMadonna della Neve, celebrata da un sorridente


sacerdote tanzaniano; poi l’aperitivo di accoglienzanel Rifugio Camosci; infine il gustosopranzo sociale nell’ampia e luminosa sala delCircolo Terrieri. Il Presidente del Gruppo, LivioMagni, ha invitato gli intervenuti a firmare lapergamena-ricordo, esprimendo il suo particolareringraziamento sia ai soci che h<strong>anno</strong>collaborato nell’occasione sia a quelli che conmaggior impegno h<strong>anno</strong> sostenuto, nell’arco deicinquant’anni, l’attività del Gruppo.E’ stato un momento di forte partecipazioneideale e di calore umano, che ha confermato lacoesione e le motivazioni originarie del Gruppo,lasciando anche intravvedere, nella presenzadei soci più giovani, le necessarie premesse ele speranze per la sua continuità. Sentimentiche un socio del Gruppo ha voluto esprimere, asuggello della manifestazione, con queste rimein dialetto valsesiano:I CINQUANT’AGN DI CAMUSS’S dis che l’om, si cinquant’agn,dla sua vita l’è ’nt al bun.Quêe ’s po’ dî quand, senssa dagn,j’a cumpiss n’Assuciassiun?L’è ’n traguard ca’l fa pensêea la forssa dl’idealca’l sa ünî e tirêe drègent cun sentiment ugual.Ansì par noi, Camuss dal <strong>CAI</strong>,l’è l’amor par la Muntagnac’l’è tignü’ni ben ligaimè ’n curdâa...e ca’n cumpagnasi sentei dla nosta vita,ca’l dà güst al nöst daffêe,ca’n cunsola se ’n salitaogni tant ’n tucca banfêe.Cinquant’agn j’in teinc o poich,a dipend dal punt ad vista;ma l’aut dì j’eru massoiche ’ncöi sa stanta a mett’si ’n pista...Però, ’n fund, la differenssafra noi, giovni, e i nöist mattail’è mia granda cume ’s pensa.Varda i foto da sti annai!15Festa del 50° alle Piane di Cervarolo:il momento dei ricordi e dei ringraziamentiBraghi a zuava e causettoogni lassu ’l post ai “saloppett”,la camisa a quadrettoognai “t-shirt” senssa gulett...ma se ’t vardi l’espressiun(c’l’è la speggiu dal nöst cor)anca sta generassiunla gà’nt j’öggi cull ardorche si ciümi l’è pussà’ni,mattaloitt, cinquant’agn fa,e che dinti l’è jütà’nia fêe, ognidün, la sua strâa.E ancöi, chi suma ’n tantisü qui ai Piani par fêe festa,ricurdand Chi l’è nà ’vanti,an pensier am resta ’n testa:l’è ch’is possu ancôo truvêesti nöist giovni, ’n dì luntan,sü qui ’nsemma a cunstatêeche i “Camuss” j’in vif e san!GIORSPiani ’d Civarö, 17 settembri <strong>2006</strong>NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


VIA DEI MARTIRI 170(S.S. PER BORGOMANERO)28078 ROMAGNANO SESIA (NO)TEL. 0163.834542FAX 0163.832011


Pietro Calderini (1824 - 1906)cento anni dopoQuest’<strong>anno</strong> ricorreva l’anniversario della mortedi Pietro Calderini, socio fondatore dellasezione di <strong>Varallo</strong> del Club Alpino Italiano. Laricorrenza ha coinciso con la ripresa degli studisulla sua attività in Valsesia. Per questo motivoscegliamo di riproporre in questa sede il testodi un articolo recentemente pubblicato su unvolume dedicato al Monte Fenera, che ricordavail Calderini come “inventore” del monte[Fantoni R., Cerri R., Dellarole E., Cagna M.G.,Bonola M. e Mazzone P. (2005) - Pietro Calderini.Biografia e Bibliografia - In Fantoni R., Cerri R.e Dellarole E. (a cura di), “D’acqua e di pietra.Il Monte Fenera e le sue collezioni museali”,Zeisciu, Magenta, pp. 30-40].La sezione varallese del <strong>CAI</strong>, terza per fondazione,divenne, e rimase per lungo tempo, unadelle principali sezioni per numero di iscritti conTorino e Milano. Contemporaneamente sorseroa <strong>Varallo</strong> ed in Valsesia, su iniziativa dello stessoCalderini, altri enti ed istituzioni culturaliche raggiunsero, per organizzazione e visibilitàinternazionale, livelli di eccellenza.Pietro Calderini fu capace di operare agevolmentein tutti questi contesti e riuscì a costruire unarete di amicizie e conoscenze extra-valsesianeche lo aiutarono nella realizzazione dei suoiambiziosi progetti.L’inizio del nuovo millennio sembra essere unanuova proficua stagione per la realizzazione diprogetti culturali valsesiani. Vecchie e nuoveistituzioni culturali operano a fianco di numerosienti di gestione. Non mancano proposte e nonmancano finanziamenti.Manca Pietro Calderini.PIETRO CALDERINI (1824-1906)L’Ottocento valsesiano fu caratterizzato da ungran fermento culturale, che portò alla nascitadi tutte le principali associazioni locali (CA-GNA, 2005). I protagonisti di questa stagionesi distinsero per un singolare eclettismo e peruna molteplicità d’interessi, che permise lorodi affrontare con competenza tanto le ricerchea carattere storico quanto quelle a caratterescientifico. Alcuni di questi ricercatori, comel’abate Antonio Carestia di Riva Valdobbia, raggiunserouna notorietà scientifica internazionale17a cura della Commissione Scientificanel settore di competenza 1 , mentre altri valsesianiportarono significativi contributi in settorie aree di ricerche ancora pionieristiche.Tra questi si distinse Pietro Calderini, che riuscìa coniugare rigorose ricerche specialistiche(FANTONI, 2005) con una curiosità, manifestatain scritti e azioni, che spaziava in tutti i campiculturali e scientifici (BONOLA, 2005).Ritratto giovanileGLI STUDI, IL SACERDOZIO E L’INSEGNAMENTOPietro Calderini nacque a Borgosesia il giorno8 novembre 1824, nella via centrale un tempodetta la “Rua” e attualmente dedicatagli (TOE-SCA DI CASTELLAZZO, 1910; ROMERIO, 1918;DELSIGNORE et alii, 1981, pp. 23, 28).Seguì gli studi elementari e ginnasiali nel collegiodel can. Abramo Zenone a Borgosesia;all’età di dodici anni perse il padre Pietro, stimatomedico chirurgo; grazie alla volontà dellamadre, Perpetua Ottone, riuscì a proseguire glistudi e al termine del ginnasio si recò a Novara,dove frequentò il corso di filosofia nella scuoladei Padri Gesuiti e studiò teologia al SeminarioMaggiore. Per mantenersi agli studi lavorò nelCollegio Gallarini come istitutore e ripetitore(assistente) agli alunni.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOTabula gratulatoria per l’ottantesimocomple<strong>anno</strong> di Pietro Calderini(Museo Calderini, <strong>Varallo</strong>)Il 27 maggio 1850 fu ordinato sacerdote da mons.Giacomo Filippo dei Marchesi Gentile, vescovodi Novara, e il giorno seguente celebrò la suaprima messa nell’oratorio di Botto di Borgosesia2 , ove i suoi antenati avevano eretto unbeneficio, del quale venne investito. Per unbreve periodo seguì la carriera ecclesiastica:dal novembre 1850 fu coadiutore dell’arcipretedi Sizzano e dal maggio 1851 reggente dellaparrocchia di Aranco. Ma la sua passione pergli studi lo spinse ad abbandonare la cura parrocchiale:ottenuto da mons. Gentile l’esoneroper dedicarsi all’insegnamento, ritornò perquattro anni al Collegio Zenone come prefettoassistentee ripetitore agli alunni e alla fine del1854 s’iscrisse all’università di Torino. Durantegli studi, nel dicembre 1856, fu chiamato dalprof. Berti a sostituirlo nell’insegnamento dellastoria presso la Scuola Normale Femminile di S.Francesco da Paola. Il l0 luglio 1857 conseguì lalaurea con lode in Lettere e Filosofia.Nell’aprile 1858 esordì nell’insegnamento comeprofessore di filosofia del collegio civico di Cevae nell’ottobre dello stesso <strong>anno</strong> si trasferì nell’istitutoclassico di Mondovì come professoredi Belle Lettere e Filosofia. Ma la nostalgia per18la Valsesia lo riportò presto in patria: su invitodell’ing. Giuseppe Antonini assunse nel settembre1859 la direzione delle Scuole Tecniche di<strong>Varallo</strong>, inaugurate il 9 novembre negli edificidell’ex Collegio di S. Carlo, in sostituzione dellaScuola Classica che si trasferì al Collegio d’Adda.Insegnò lettere e scienze naturali e mantenneper trentasei anni la direzione, sino alla sua collocazionea riposo avvenuta nel 1895 (ROMERIO,1918, s.i.p.; RAVELLI, 1924, v. 1, pp. 92, 221;DELSIGNORE et alii, 1981, pp. 23-24).L’ATTIVITÀ IN VALSESIARitornato definitivamente in Valsesia, PietroCalderini s’impose come figura catalizzatricedelle attività culturali, in uno dei periodi dimaggior fermento culturale che vide sorgeretutte le principali associazioni culturali varallesie valligiane; il Calderini fu di ognuna propugnatore,socio fondatore e spesso presidenteo direttore.Sfogliando gli organigrammi d’enti, istituti eassociazioni varallesi di fine Ottocento si puòosservare come nel 1885 Pietro Calderini fossecontemporaneamente a <strong>Varallo</strong> membro dellacommissione d’arte del comune, vicepresidentedella Società di conservazione delle opere d’artee dei monumenti, direttore del Museo di storianaturale, e presidente della sezione del ClubAlpino Italiano (PERETTI, 1986, pp. 42-44).Nell’autunno 1861 collaborò con l’avvocatoCarlo Regaldi e il geometra Carlo Montanaro allafondazione del periodico ‘Il Monte Rosa’, unodei primi settimanali locali d’Italia, stampatodall’editore Colleoni. Dopo controversie sullaproprietà della testata, vinte dall’editore, nelgennaio 1884 fondò, sempre con Carlo Regaldie altri redattori un nuovo periodico, ‘Il GaudenzioFerrari’, che nel 1895 prese il nome di‘Corriere Valsesiano’, stampato dalla tipografiaCamaschella e Zanfa (ROMERIO, 1918, s.i.p.;RAVELLI, 1924, vol. 1, pp. 241-241; SELLA, 1944;BARBANO, 1990, p. 78, pp. 253-254, nota 561;CAGNA, 2005; MAZZONE, 2005).Nel 1865 Calderini concepì l’idea di aprire unmuseo di storia naturale nel piano nobile delpalazzo della Società d’incoraggiamento allostudio del disegno in Valsesia, che si fece promotricedella sua istituzione (DELLAROLE, 2005,con bibliografia).Quando Quintino Sella propose l’istituzione diun’associazione che raccogliesse tutti gli alpinistiitaliani fondando nel 1863 il Club AlpinoItaliano, il Calderini fu tra i primi a aderirvi.


Successivamente si adoperò affinché anche a<strong>Varallo</strong> sorgesse una succursale di questo sodalizio.La sede della sezione, terza in ordine difondazione dopo Torino e Aosta, fu inaugurataalla fine di settembre del 1867, alla presenzadi numerose autorità e dei principali esponentinazionali del <strong>CAI</strong>, tra i quali il presidenteQuintino Sella 3 .Il Calderini partecipò attivamente alla vita delsodalizio e da lui partì l’idea di un congressonazionale che riunisse annualmente tutti glialpinisti italiani. La proposta, presentata ad unariunione svoltasi a Torino nel febbraio 1869, fuaccolta all’unanimità e nel settembre dello stesso<strong>anno</strong> fu proprio la città di <strong>Varallo</strong> a ospitareil primo congresso nazionale del sodalizio 4 .Nell’ambito del Club Alpino Italiano si feceinoltre promotore della riforma dello statutosociale e dell’istituzione di un corpo di guidealpine. In ambito locale fu presidente dellasezione di <strong>Varallo</strong> per oltre un decennio, dal1881 al 1892; le cronache lo videro in queglianni protagonista assoluto: presente a tuttele adunanze e a ogni attività sociale, fu puntodi riferimento per tutti i membri delle altreFrontespizio del discorso di Pietro Calderinitenuto in occasione dell’inaugurazione delMuseo di Storia Naturale e della sezione del<strong>CAI</strong> di <strong>Varallo</strong> (1867) stampato da Colleoni(<strong>Varallo</strong>)19sezioni, per la segreteria nazionale e per tutticoloro che ebbero contatti con la sezione varallese;di essa il Calderini, secondo le paroledel padre Francesco Denza, era “l’anima e lavita” (DENZA, 1874, p. 360, tanto che nel 1892,alla scadenza del mandato nella carica più alta,verrà eletto presidente onorario.Nello stesso periodo fondò l’osservatorio meteorologicodi <strong>Varallo</strong>, che ospitò nella sua casae di cui fu osservatore (DENZA, 1870-71, p.445; 1874, p. 359). Successivamente contribuìa erigere un altro osservatorio presso l’OspizioSottile al Colle di Valdobbia, inaugurato il 1settembre 1871 5 , aprendo una sottoscrizionesu ‘Il Monte Rosa’ per raccogliere i fondinecessari all’acquisto della strumentazionenecessaria (DENZA, 1870-71, p. 435; 1874, p.359). Nell’<strong>anno</strong> seguente, sempre sotto la direzionedi padre Denza 6 , fondò a <strong>Varallo</strong> unaltro l’osservatorio meteorologico presso lasede del <strong>CAI</strong>, con strumentazione acquisitacon i fondi di una sottoscrizione da lui apertae altri contributi forniti dalla sezione (DENZA,1874, p. 359).Fu socio di numerose società scientifiche e umanistiche7 . Nel maggio 1871, per incarico delprefetto di Novara, presentò al Ministero dellaPubblica Istruzione una dettagliata memoriasulle antichità e sui monumenti in <strong>Varallo</strong> e inValsesia e pochi anni dopo fu patrocinatore dellaproposta del pittore Giulio Arienta di costituirea <strong>Varallo</strong> una Società per la conservazione delleopere d’arte e dei monumenti in Valsesia.Gli sforzi ebbero compimento il 24 settembre1875 con la costituzione della società, di cuiCalderini fu presidente nei periodi 1883-1885e 1890-1906.Nel 1885 ideò e curò le feste gaudenziane in occasionedi quello che allora si riteneva il quartocentenario della nascita di Gaudenzio Ferrari. Lemanifestazioni, del cui comitato organizzatoreil Calderini fu presidente, si svolsero a <strong>Varallo</strong>tra il 22 e il 24 agosto; in quell’occasione venneallestita un’esposizione artistica che diedeorigine, l’<strong>anno</strong> seguente, all’istituzione di unapinacoteca ospitante il materiale di proprietàdella Scuola di disegno e della Società d’incoraggiamentoallo studio del disegno. Anche diquesto ente Calderini fu presidente nel biennio1895-1897 (ROMERIO, 1918, s.i.p.; ROSCI, 1981,pp. 15-209.Per non essere distratto dall’insegnamento edalla multiforme attività associazionistica ascopo sia culturale che benefico cui si dedicava,nel luglio 1879 declinò l’elezione a consigliereNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOcomunale. Ma non rinunciò ad altri impegni ecariche a carattere pubblico: fu membro dellaSocietà di Mutuo Soccorso fra gli insegnanti(dal 1858), del Comizio Agrario Valsesiano (dal1868), delle Società Operaie di <strong>Varallo</strong> (1865)e Borgosesia (1877) 8 .La sua partecipazione a queste associazioninon fu puramente formale; spesso assunseanche impegni faticosi e pubblicamente pocoappariscenti: nel gennaio 1877 fu incaricatodal Comizio Agrario Valsesiano di <strong>Varallo</strong> dellafondazione di una biblioteca circolante; nel1884 partecipò alla fondazione in <strong>Varallo</strong> dellaSocietà di patronato per i liberati dal carcerein Valsesia, di cui fu membro eletto del primoconsiglio direttivo; nel 1900 accettò la nominaa presidente del Consorzio valsesiano per latutela degli emigranti .Fu inoltre membro di quasi tutti i comitati chesorsero in valle per scopi particolari: per laredazione di un regolamento per l’amministrazionecivile e religiosa del Sacro Monte (1866 e1868) e la salvaguardia artistica del medesimosantuario (1870), le feste d’inaugurazione dellaferrovia (1886), l’erezione di un monumentoal generale Antonini (1887), l’istituzione di uncorpo corale della Società Filarmonica di <strong>Varallo</strong>(1899); altrettanto si può dire della sua partecipazioneai comitati costituiti per organizzareesposizioni locali e nazionali 9 . Alcune di questeiniziative furono sicuramente lunghe e articolate:il carteggio relativo all’organizzazionedelle manifestazioni del quarto centenario diGaudenzio Ferrari è costituito da quasi millelettere 10 .Sono testimonianza di questa eclettica attivitàun’imponente serie di comunicazioni, lettere,commemorazioni e discorsi celebrativi riportatenelle cronache sezionali, comparse sui bollettinidel <strong>CAI</strong> e sui periodici locali, spesso ristampatea <strong>Varallo</strong> in edizione separata dall’editoreColleoni 11 . I temi affrontati in questi lavorisono principalmente legati alla storia alpinisticae a diverse discipline scientifiche (FANTONI,2005). Fu invece marginale il suo contributoalla ricerca storica; in questo ambito il suoapporto sembra essere limitato ad alcuni aspettiorganizzativi. Nell’archivio storico della Societàd’incoraggiamento allo studio del disegno 12compaiono alcune copie di diplomi imperiali“richiesti dal prof. P. Calderini all’Archivio diVercelli ed ottenute per favore dell’archivistasig. cavaliere Cucinotti”. Fu questo probabilmenteil contributo del Calderini a un vastoprogetto di raccolta e catalogazione di antichi20Fotografia di Pietro Calderini in età avanzataritratto nei locali del Museodocumenti valsesiani, provenienti da donazionidi persone diverse al Museo di Storia Naturalee in parte raccolte dall’abate Carestia e dallostorico Federico Tonetti, quando questi avevain progetto di realizzare un grande archiviostorico valsesiano in cui conservare tutte letestimonianze documentarie relative alla valle(CAGNA, 1994, p. 69).La sua capacità di rappresentanza della comunitàvalsesiana, non solo quella alpinistica, gli furiconosciuta nel luglio 1892 quando ebbe l’onoredi guidare la Regina Margherita nella sua visitaa <strong>Varallo</strong> e al Sacro Monte, accompagnandolaa Riva Valdobbia. Per ringraziarlo della gentileassistenza la regina, attraverso la marchesadi Villamarina, gli donò una tabacchiera d’orocesellata.La sua costante presenza in ogni iniziativa sortain ambito valsesiano, necessariamente legata auna facilità di rapporti sociali e individuali, glivalse la considerazione dei convalligiani e deirappresentanti delle comunità scientifiche eculturali con cui venne in contatto. Scriveva dilui Alberto Durio: “I grandi meriti del Calderinigli procurarono la stima e l’amicizia di personalitàeminenti delle lettere, nelle scienze enelle arti, e pochi, come lui, ebbero la fortunadi possedere doti tali da meritarsi il rispetto ela simpatia generale” (DURIO, 1940, p. 24).


I RICONOSCIMENTI IN VITA 13Durante la sua vita il Calderini ricevette numerosiattestati di stima: il re lo insignì delleonorificenze di cavaliere dei Santi Maurizio eLazzaro (giugno 1868), poi di cavaliere dell’Ordinedella Corona d’Italia (agosto 1886)e infine di commendatore dell’Ordine dellaCorona d’Italia (gennaio 1896). Il vescovo diNovara mons. Riccardi lo nominò canonico onorariodella Collegiata dei SS. Pietro e Paolo diBorgosesia nel maggio 1885; mons. Pulcianodella Collegiata di S. Gaudenzio di <strong>Varallo</strong> neldicembre 1898.Numerosi furono pure gli attestati di benemerenzarilasciati dalle società o dai comitati dicui fu attivo membro 14 .Nel 1905, in occasione dei suoi ottant’anni,gli venne dedicata tutta la prima pagina su ‘IlMonte Rosa’ (22 aprile). Al festeggiato fu offerto“un artistico album” nel quale erano raccolte“le firme di quanti più possibili Valsesiani pernascita o per affezione, amici e conoscenti,discepoli ed ammiratori”. Nello stesso <strong>anno</strong>uno speciale dello stesso giornale (7 ottobre)dedicato all’Esposizione Valsesiana, riporta inprima pagina il ritratto del sacerdote, con duePagina de “Il Monte Rosa” realizzata inoccasione dell’ottantesimo comple<strong>anno</strong> diPietro Calderini21colonne che ne illustrano la figura e le opere.Pietro Calderini morì il 19 maggio 1906 a <strong>Varallo</strong>all’età di 82 anni. Dopo i solenni funerali svoltisiin città il 21 maggio, la salma fu trasportata aBorgosesia e tumulata nella tomba dei canonicinel locale cimitero (‘Il Monte Rosa’, 26 maggio1906). 15Nei lasciti testamentari egli istituì vari legatidi culto e di beneficenza, e tre borse di studioper altrettanti giovani di Borgosesia, di <strong>Varallo</strong>e dell’alta valle.I VALSESIANI IN SUA MEMORIALe occasioni per ricordare Pietro Calderini furonoinnumerevoli. La dedica di un sonettocomposto nel 1907 da Pietro Strigini in occasionedella costruzione di una croce sul MonteFenera 16 unisce simbolicamente il naturalista alsuo monte. A Calderini e Carestia, “naturalistiesimi onore di Valsesia”, dedicò le sue Note diTaccuino Carlo Gallo (1892).Il 29 agosto 1906 l’assemblea dei soci dellaSocietà d’incoraggiamento gli intitolò il Museodi Storia Naturale (DELLAROLE, 2005).A Borgosesia il 19 maggio 1907 gli venne dedicatala via che gli diede i natali. Il 9 aprile 1918 ilcomune di <strong>Varallo</strong> intitolò al “Prof. Don PietroCalderini” la via che unisce piazza Bocciolonia via don Maio e costeggia il palazzo dei musei(ROMERIO, 1918, s.i.p.; RAVELLI, 1924, v. 1, p.227). In regione Sottoriva a <strong>Varallo</strong> nell’ottobre1911 gli venne intitolato il “Ricreatorio e CircoloGiovanile”, circolo inaugurato il 14,15 e 16 ottobre,con solenne cerimonia, alla presenza delvescovo (‘Il Monte Rosa’, 14 ottobre 1911)Sulla lapide della sua tomba a <strong>Varallo</strong> comparel’epigrafe: HIC / RESURRECTIONEM EXPECTAT/ PETRUS CALDERINI / SACERDOS SINGULARISINGENII / INTEGERRIMAE PROBITATIS / MAXIMUMVALLIS SICCOIDAE DECUS / OBIIT VARALLI XIXMAJI MCMVI / ANN. LXXXII (TOESCA DI CASTEL-LAZZO, 1910; ROMERIO, 1918, s.i.p.).A <strong>Varallo</strong> ricorda il Calderini un busto di marmo,opera di Giuseppe Rappa, inaugurato il 27ottobre 1907 nelle sale della sezione del <strong>CAI</strong>. Ilprofessor Marco, suo successore alla direzionedel museo, tenne il discorso solenne. Una copiain gesso del busto sarà posta nell’aula dellaSocietà d’incoraggiamento “nel Museo da luifondato e che porta il suo nome” (‘Il MonteRosa’, 30 novembre 1907).Un altro busto in marmo, opera di Leone Antonini,fu inaugurato nelle sale del museo il14 novembre 1909. L’orazione ufficiale vieneNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOtenuta dal Conte Toesca di Castellazzo “compagnoed intimo amico sin dalla giovinezza delcommendatore Calderini” (‘Il Monte Rosa’, 20novembre 1909). 17Sulla facciata di casa Camaschella, in via UmbertoI a <strong>Varallo</strong>, ove egli risiedette per quarantacinqueanni, fu inaugurato nel maggio 1910un medaglione di bronzo modellato da CasimiroDebiaggi, posto su una lapide di marmo bianco,con un’epigrafe dettata dal conte Toesca di Castellazzo.In occasione dell’inaugurazione dellalapide mons. Fusi, rettore del collegio Barolo, lodefinì, dal pulpito di San Gaudenzio in <strong>Varallo</strong>,“il più grande valsesiano” dell’Ottocento (FUSI,1910; ‘Il Monte Rosa’, 21 maggio 1910). 18Il 28 settembre 1918 in occasione del cinquantenariodella fondazione del museo, il consigliodirettivo della Società di incoraggiamento allostudio del disegno in Valsesia, su proposta delladirezione del museo stesso, deliberò di far collocarenella sala maggiore un’artistica bachecacontenente tutti i cimeli del benemerito fondatoreprof. don Pietro Calderini. Tale bacheca fuinaugurata il 7 agosto dell’<strong>anno</strong> seguente.NOTE22Pietro Calderini nel 1905, all’età di 81 anni1 Sulla figura e gli scritti dell’abate Antonio Carestia si rimanda al recente volume a luidedicato (BONOLA, 1998).2 Celebrando il dì XXVIII Maggio MDCCCL il M.° Rev.° Signore D. Pietro Calderini la Sua PrimaMessa. Ode dedicata all’Illustrissimo Signore Giovanni Catlinetti ingegnere meccanico,<strong>Varallo</strong>, Colleoni, 2 pp. (in sASVa, Carte don Pietro Calderini, m. 4). Nello stesso oratoriotornò nel 1900 per celebrare il giubileo della sua messa d’oro(DELSIGNORE et alii, 1981, p. 24)3 Le cronache del convegno furono pubblicate dallo stesso Calderini sulla stampa locale e inuno dei primi numeri del bollettino del nuovo sodalizio (CALDERINI, 1869).(si veda oltre la sua bibliografia e anche MAZZONE, 2005).4 In questa occasione il Calderini pronunziò un appassionato discorso sulla Valsesia, che vennesuccessivamente pubblicato sul bollettino dell’associazione (CALDERINI, 1869). La sezione di<strong>Varallo</strong> era comunque nata già all’inizio dell’estate, il 16 giugno 1867: quel giorno infattialla denominazione di ‘Casino di lettura e conversazione’ (si veda MAZZONE, questo volume,p. …) venne ufficialmente affiancata a quella di ‘Sede Succursale del Club Alpino Italiano’,che in breve tempo sarà l’unica a rimanere (1867-1967 <strong>Varallo</strong> “Sede Succursale del ClubAlpino Italiano” “<strong>Sezione</strong> del Club Alpino Italiano”. I Cento Anni della <strong>Sezione</strong> di <strong>Varallo</strong> delClub Alpino Italiano, <strong>Varallo</strong>, <strong>Sezione</strong> del Club Alpino Italiano, 1967, s.i.p.).Va ricordato che dal 1868 il Calderini era anche socio del <strong>CAI</strong> di Torino.5 Per quanto in oggetto, si rimanda all’intervento di Bonola su L’opera di Pietro Calderininella fondazione dell’Osservatorio meteorologico al Colle Valdobbia nell’ambito delconvegno tenutosi ad Alagna Valsesia il 13 luglio 2002 in ‘La scienza intorno al Monte Rosa.Angelo Mosso’.6 Il “Breve discorso del professor Pietro Calderini” venne dato alle stampe ne1 1872 con iltitolo Per la fondazione dell’Osservatorio meteorologico al Colle di Valdobbia(CALDERINI, 1872).7 Dal dicembre 1867 socio corrispondente dell’ Accademia Reale dei Fisiocratici di Siena; dal


1868 socio corrispondente dell’Accademia Reale di Montevarchi, socio corrispondentedell’Accademia Reale di Messina, socio effettivo della Società Italiana di Scienze Naturali diMilano, socio corrispondente dell’Accademia Naturalisti di Napoli, socio corrispondentedell’Accademia Valdarnese del Poggio, socio corrispondente della Società Reale AccademicaPeloritana; dal 1869 membro effettivo dell’Accademia di Aosta, membro della SocietàEntomologica Italiana di Firenze, socio onorario dell’Accademia di scienze, lettere e arti diVicenza; dal 1872 membro corrispondente dell’Accademia Fisico-medico-statistica diMilano; dal 1873 socio cooperatore dell’Accademia pitagorica di Napoli, sociocorrispondente della Società Italiana si storia e archeologia di Roma; dal 1875 sociocorrispondente del Circolo Filologico di Milano; dal 1879 membro protettore della SocietàCalligrafica di Montegiorgio Marche; dal 1881 membro della sezione etnograficadell’Esposizione Generale Italiana di Milano, membro effettivo dell’AssociazioneMeteorologica Italiana di Torino e l’<strong>anno</strong> seguente di quella di Milano; dal 1882 sociocorrispondente della regia Deputazione di storia Patria di Torino; dal 1894 socio effettivodel Museo Nazionale di Bacologia e Sericoltura di Torino; dal 1900 socio corrispondente perla sezione di studi storici della Società Cattolica ltaliana di Pisa(SASVc, Carte don Pietro Calderini, m. 1; si veda anche ROMERIO, 1918, s.i.p.).8 SASVa, Carte don Pietro Calderini, m. 1. Pure ROMERIO, 1918, s.i.p. e BARBANO, 1990,pp. 230-231.9 Tra le principali è documentata la sua partecipazione organizzativa all’Esposizione Italianadi Firenze del 1861, all’Esposizione industriale italiana di Milano del 1884, alla primaEsposizione d’architettura di Torino del 1891, all’Esposizione di arte sacra del 1898,all’Esposizione generale Italiana di Torino del 1898, alla Esposizione generale valsesiana del1905 (sASVa, Carte don Pietro Calderini, m. 1).10 sASVa, Archivio della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno,Museo Calderini, m. 24.11 La corrispondenza è conservata in sASVa e SSISD. Una parte degli scritti di Pietro Calderiniè stata recentemente raccolta in un volume curato da Massimo Bonola (1996). Nel volume,alle pp. 129-130, è riproposta anche la bibliografia tanto incompleta quanto imprecisaredatta da Carlo Marco per il supplemento al n. 49 della Rivista Valsesiana dedicata allamemoria del Calderini ne1 1910.12 sASVa, Archivio della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno,Museo Calderini, m. 21.13 Da sASVa, Carte don Pietro Calderini, m. 1.14 Da menzionare la medaglia d’argento conferitagli dal Ministero dell’Agricoltura, industria ecommercio nel 1885 per aver promosso lo sviluppo delle piccole industrie di montagna.15 Tra i necrologi si ricordano: Personalia. Comm. prof. Don Pietro Calderini, Rivista Mensiledel Club Alpino Italiano, vol. XXV, n. 8 (31 agosto 1906), pp. 306-308 e n. 10 (31 ottobre1906), p. 384; Il comm. prof. don Pietro Calderini, ‘Almanacco Guida della Valsesia perl’Anno 1907’, pp. 161-165; In Memoriam 14 novembre 1909. Discorso recitato dal CanonicoPrevosto Vincenzo Brunelli nella Chiesa Collegiata di S. Gaudenzio in <strong>Varallo</strong>-<strong>Sesia</strong> addì 21maggio 1906 in occasione dei funerali del Reverendissimo Professore CommendatoreCan. D. Pietro Calderini, <strong>Varallo</strong>, Unione Tipografica Valsesiana, 1909, 16 pp. (quest’ultimofu ristampato per l’inaugurazione di un busto in marmo al museo, come si dirà oltre); Inmemoriam. Pietro Calderini. Inaugurandosi il monumento dalla Valsesia riconoscenteconsacrato alla memoria del Comm. Prof. Sac. Pietro Calderini il 14 Novembre 1909. Paginecommemorative, Suppl. al n. 49 della ‘Rivista Valsesiana’, <strong>anno</strong> V, pp. 111-143.16 Il comm. prof. don Pietro Calderini.17 Il “Discorso dell’Oratore Ufficiale Comm. Gioachino Toesca di Castellazzo” è allepp. 115-138 di In memoriam. Pietro Calderini. Inaugurandosi il monumento dalla Valsesiariconoscente, cit..18 Al Sacerdote Pietro Calderini. Discorso recitato nella Colleggiata di <strong>Varallo</strong>-<strong>Sesia</strong> dalSacerdote Prof. Carlo Fusi nel giorno 19 Maggio 1910 in cui venne murata sulla casa abitatadal Calderini la Lapide Commemorativa, <strong>Varallo</strong>, Unione Tipografica Valsesiana, 1910, 20 pp.23NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOBIBLIOGRAFIABARBANO E. (1990)Il nome di Sua Maestà I cento anni e cento giorni del Tribunale di <strong>Varallo</strong>. 1823-1923, <strong>Varallo</strong>-Borgosesia, Città di <strong>Varallo</strong> - Società Valsesiana di Cultura, pp. 273.BONOLA M. (1996, a cura di)Pietro Calderini. La Valsesia considerata sotto i suoi vari aspetti - <strong>Varallo</strong>, pp. XIV, 130.BONOLA M. (2005)Il progetto culturale di Pietro Calderini nella società varallese del secondo Ottocento. In Fantoni R. etalii (2005, a cura di), D’acqua e di pietra. Il Monte Fenera e le sue collezioni museali, pp. 41-43.DELLAROLE E. (2005)Il Museo di Storia Naturale “Prof. Don P. Calderini”. In Fantoni R. et alii (2005, a cura di), D’acquae di pietra. Il Monte Fenera e le sue collezioni museali, pp. 53-58.CAGNA M.G. (1994)Il patrimonio librario e documentario della Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno di<strong>Varallo</strong> - Archivi e Storia, n. 12, pp. 65- 70.CAGNA M.G. (2005)Cenni di storia varallese dall’unità d’Italia al primo Novecento. InDELLAROLE E. (2005)Il Museo di Storia Naturale “Prof. Don P. Calderini”. In Fantoni R. et alii (2005, a cura di), D’acquae di pietra. Il Monte Fenera e le sue collezioni museali, pp. 53-58.DELSIGNORE G., AVONDO A. & MANNI E. (1981)Il Comm. Prof. Can. Pietro Calderini (1824-1906). In ‘Belle Figure del Clero Valsesiano. 1a Parteristampa, 2a Parte aggiornamento’, pp. 22-28.DENZA P .F .( 1870- 71)Gli osservatori meteorologici di Valdobbia e di Domodossola - Boll. <strong>CAI</strong>, v. V, n. 13, pp. 432-446.DENZA P.F. (1874)Le stazioni meteorologiche stabilite presso alle Alpi ed agli Appennini italiani nell’<strong>anno</strong> 1873- Boll. <strong>CAI</strong>, a. VIII, n. 23, pp. 358-360.FANTONI R. (2005)Gli studi di Pietro Calderini sulla geologia del Monte Fenera. Il contributo scientifico dei ricercatorilocali nell’Ottocento valsesiano. In Fantoni R. et alii (2005, a cura di), D’acqua e di pietra.Il Monte Fenera e le sue collezioni museali, pp. 44-52.FANTONI R., CERRI R. E DELLAROLE E. (2005, a cura di)D’acqua e di pietra. Il Monte Fenera e le sue collezioni museali, Magenta, pp. 336.GALLO C. (1892)In Valsesia. Note di taccuino. Seconda edizione con aggiunte ed itinerari - Torino; ristampa anastaticaBorgosesia, 1973, pp. 371.MAZZONE P. (2005)Il Museo di Storia Naturale nella stampa locale (1861-1911). In Fantoni R. et alii (2005, a curadi), D’acqua e di pietra. Il Monte Fenera e le sue collezioni museali, pp. 59-74.RAVELLI L. (1924)Valsesia e Monte Rosa – Novara; rist. anast. Arnaldo Forni editore, Sala Bolognese, 1980, vv. 2, pp. 280 e 364.ROMERIO G. (1918)Cronologia della Vita del Can. Comm. Prof Don Pietro Calderini 1824-1906- <strong>Varallo</strong>, Unione TipograficaValsesiana, s.i.p.; ristampato in Bonola (1996, a cura di), pp. 125-128.ROSCI M. (1981)Materiali per una storia della Pinacoteca e del suo patrimonio - in “Pinacoteca di <strong>Varallo</strong>. Recuperie indagini storiche”, <strong>Varallo</strong>, pp. 11-21.SELLA G.L. (1944)Profilo del giornalismo valsesiano . Boll. della sez. di Novara della R. Deput. Di Storia Patria,Novara, nn.3-4.TOESCA DI CASTELLAZZO G. (1910)Discorso dell’oratore ufficiale Comm. Gioachno Toesca di Castellazzo. Suppl. al n. 49 della ‘RivistaValsesiana’, a. V, pp. 111-143.24


La nostra struttura offre 10 camere con bagno finemente arredate, una sala dapranzo che può ospitare fino a 70 coperti con una cucina locale, nazionale ed internazionalecon basi di pesce, carne e cacciagione che provveder<strong>anno</strong> a soddisfare ipalati più esigenti. Per finire le 37 etichette di vini locali e nazionali soddisfer<strong>anno</strong>il vasto turismo enogastronomico.Le tariffe prevedono trattamentiin Bad e Breakfast, mezza e pensionecompleta con attenzioneparticolare dedicata ai gruppi.Su richiesta vengono resi disponibiliservizi di navetta verso lepiste sciistiche di Alagna edell’Alpe Mera, convenzioni perrisalita nelle piste, eventuali visiteguidate alla scoperta della culturae dell’arte delle nostre valli.L’Albergo, raggiungibile da <strong>Varallo</strong><strong>Sesia</strong>, da cui dista 14 Km, lasciandoa Balmuccia la strada statale perAlagna e risalendo la strada provincialedella Val Sermenza per circa 4Km. Il paese (667 mt.), è situato aipiedi della Torre delle Giavine, unmacigno alto 90 metri dal quale lanostra struttura eredita il nome.Albergo Ristorante della TorreVia Roma, 28 - 13022 - Boccioleto (VC) - Tel/Fax: +39 016375117 - Tel: +39 016375297www.albergodellatorre.it - info@albergodellatorre.it


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOCho Oyu <strong>2006</strong>: il raccontoCho Oyu: sono queste due parole che mi risuonanonella testa da dicembre dell’<strong>anno</strong> scorso,quando per la prima volta ci troviamo una sera achiacchierare noi, gruppo di amici amanti dellamontagna. Siamo inizialmente in sette o otto.Quando invece a giugno <strong>2006</strong> diamo la confermadefinitiva all’agenzia in qualità di partecipantialla spedizione di settembre <strong>2006</strong> siamo soltantoin tre. In effetti questo viaggio comporta moltedifficoltà: l’aspetto economico,l’impegnofamiliare, il rischio di non avere più il lavorouna volta tornati, poiché il tempo necessarioper portare a termine un’esperienza di questotipo è di circa un mese e mezzo, e tutte questevariabili devono coincidere ed incastrarsi traloro nello stesso momento. Ma noi, ritenendoche la possibilità di vivere certe esperienzevada colta al volo quando si presenta, facciamonostro il pensiero dell’attimo che fugge eci buttiamo nel mondo dell’Himalaya “sopragli 8000”. Abbiamo la mente serena di chi siappresta ad affrontare una nuova avventura,senza particolari pretese, desiderosi soltanto ditornare a casa arricchiti di bei ricordi, di nuovilegami, di rinsaldate amicizie, di rinnovataattitudine alla sofferenza fisica e mentale, masoprattutto certi di ritrovarci più maturi edesperti, tutti aspetti che l’ambiente montanodi ogni parte del mondo è in grado di dare,plasmando i caratteri degli alpinisti.E così, dopo salti mortali fatti per preparare ilmateriale, per allenare il fisico alla fatica (sene farà tanta!), per avere insomma tutte lecarte in regola per concludere con successo laspedizione, finalmente il 3 settembre si parte:Simone Botta di <strong>Varallo</strong> e Tiziano Bertoncini sonogli aspiranti Hymalaisti. Il trio si completa conla sottoscritta.All’arrivo a Kathmandu conosciamo quelli che,essendosi rivolti alla stessa nostra agenzia, sar<strong>anno</strong>i nostri compagni di Campo Base per iprossimi quarantacinque giorni circa. Si trattadi due ragazzi trentini, una guida e il suo cliente,e tre di Gorizia, con i quali ci siamo trovatisubito in sintonia, andando d’accordo per tuttoil periodo di permanenza ai piedi della nostramontagna.Restiamo tre notti a Kathmandu, quel che bastaper sbrigare le ultime commissioni, acquistarequel poco di attrezzatura che ancora ci manca,godersi le ultime docce!! Ci sta anche un bagno26di Giulia Tosinella piscina dell’hotel. Tanta acqua tutta insiemeci mancherà, almeno per un mese intero.Così il 7 settembre lasciamo Kathmandu e, primain autobus, fino a Kodari, (ultimo paese nepalese,sul confine con il territorio cinese) e poiin jeep, in circa 4 giorni giungiamo al cb cinesedopo aver sostato nelle località di Zaghmu,Nyalam, e Tingri. Qui siamo veramente in Tibet,i lineamenti degli indigeni lo testimoniano, eil paesaggio si caratterizza per gli sterminatie brulli altipiani con lo sfondo dei cosiddettigiganti himalayani.Dal cb cinese, dove ci fermiamo due notti,cimuoveremo (finalmente) a piedi. Successive tappesono il campo intermedio ed infine il cb veroe proprio, che raggiungiamo il 15 settembre.Accidenti! Qui è così affollato che non ci sononemmeno più spazi sufficienti per installare ilnostro campo! Ci sar<strong>anno</strong> almeno 200 tende!Troviamo posto nella parte alta, dopo le ultimetende che si trovano andando verso la morenaper poi salire ai campi alti. E’ un punto moltopanoramico, che domina dall’alto tutto il campoe alle spalle è sovrastato dalla grandiosità dellanostra montagna, la Dea del Turchese, come lachiamano qui. E allora, altro che riposo! Simonee Tiziano, loro malgrado, possono esibire tuttala loro professionalità visto che, picca e pala,per poter dormire stanotte dobbiamo realizzarele piazzole per montare poi le tende…E nonè facile spostare sassi a 5700mt!! Servirà daacclimatamento.La vita al cb si presenta tutto sommato gradevole:una tenda ciascuno per dormire, una tendacucina con tanto di cuoco, aiuto-cuoco e “bocia”,la tenda mensa, luogo di comune ritrovodurante il giorno, teatro di grandi mangiate (ilnostro cuoco Prem è davvero super!) e di visiteda parte di altri alpinisti di tutte le nazionalitàche vengono a trovarci, un po’ per far passareil tempo, e un po’ per godere del caffè italiano(richiestissimo soprattutto dai francesi).La giornata tipo è sveglia alle 9.30 circa, colazione,partita a “scala 40”, lettura di libri,compilazione del diario, bucato e igiene personale(solo nelle ore più calde, durante le qualisi sta all’aperto tranquillamente in maglietta),visita degli amici, pranzo, cena, nanna verso le22.30. D’altra parte è necessario riposarsi il piùpossibile, nutrirsi per bene e bere molto, almenoqui, dal momento che ai campi alti la fame è


il rito della Pujapoca, il sonno ancor meno e la pigrizia di farsciogliere la neve per bere rischia di mandartiin disidratazione.Qualche imbiancata notturna ci dà il buon giorno,preludio di una copiosa nevicata nei giorniseguenti.Uno dei giorni successivi poi non è potuto assolutamentemancare il rito della Puja, senzail quale gli sherpa non osano salire nemmenoal campo1: l’altare di pietre ammucchiateadornato di bandierine di preghiera, coppe diriso, burro di yak, incensi, e poi offerte qualidolci e birra e le nostre attrezzature ( scarponi,ramponi, chiodi e picche); il monaco che intonalitanie per chiedere scusa agli dei e alla montagnastessa di ferirne le pendici calpestandola. Iltutto poi si conclude con una mezza bisbocciasotto il sole battente d’alta quota.Nei giorni seguenti arriva anche il momento diattrezzare il c1: si parte con zaini degni dellapopolazione locale e pian piano si giunge, chiprima, chi dopo (io), a 6400mt, dove si montala tenda e si dorme una notte. La mattinascendiamo già di nuovo al cb per concederciqualche giorno di riposo. E seguono cinque giornidi neve abbondante che ci scoraggiano un po’,dal momento che le altre spedizioni propongonoaddirittura di creare una delegazione diportatori che salga almeno fino al campo2 perpoter valutare la possibilità o meno che i pendii27più ripidi possano scaricare. Come se metterea repentaglio la sicurezza degli sherpa facesseparte del gioco, che ha come unico scopo ilsuccesso della spedizione! Per fortuna invece, ilforte sole dei giorni successivi assesta il mantonevoso che torna ad essere sicuro.Decidiamo dunque di partire per attrezzareanche il c2 (è il 27 settembre)e dopo due nottipassate al c1, avendo preferito aspettare unanotte in più affinché cessasse un po’ di vento,passiamo la notte lì, a 7135mt. L’indomani siscende, al contrario di altri alpinisti, tra i qualii nostri amici francesi, guide con clienti, chedomani o dopodomani avrebbero tentato ( eraggiunto, il 1 ottobre) la cima.Trovarsi al cb nel giorno in cui almeno l’80%delle spedizioni presenti raggiunge la cima èabbastanza snervante, nonostante io sia abbastanzafiduciosa nella seconda finestra di beltempo, di cui poi approfitteremo nei prossimigiorni. In effetti tentare di salire già dal c2nello stesso momento degli altri per noi sarebberischioso: il nostro grado di acclimatamentonon è ancora sufficiente, il riposo dei giornisuccessivi giocherà poi a nostro favore.Il vento è forte, ogni giorno, le telefonate allameteo di Innsbruck sempre più frequenti, i giornia disposizione qui al cb sempre meno. Basta! Il 5ottobre ci carichiamo gli zaini (sempre enormi!)sulle spalle e raggiungiamo il c1. Il programmaè di dormire lì, l’indomani salire al c2 e nellanotte successiva partire per tentare la cima.Alcune spedizioni attrezzano addirittura il campo3,a 7500mt. Noi preferiamo evitarlo sia perchénon avendo sherpa che lavorino per noi,dovremmo portarci su ancor più attrezzatura, siaperché una notte in più a quelle quote significalogorare ulteriormente il fisico già provato, conl’impossibilità di recuperare.La tenda al c1 è piuttosto malandata, a causadel vento forte dei giorni scorsi e questo iniziaa farci dubitare delle condizioni del nostro c2…Purtroppo l’indomani il dubbio diventa realtàquando, raggiunto il campo, addirittura nontroviamo più la tenda! E con dentro il mio tutonein piuma nuovo di zecca! Me l’aveva detto ilGnaro, di portarlo su soltanto l’ultimo giorno!!Edi fissare la tenda saldamente, che a questequote il vento non perdona! Attimi di profondosconforto misto a panico balenano nella mentemia e di Simone e Tiziano: loro propongono discendere, perchè ormai non c’è nulla da fare,non un posto dove dormire e poi senza tutoneio non sarei potuta salire! Apprezzo molto lasolidarietà dimostratami dai miei amici ma nonNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOmi lascio convincere. Troviamo una tenda vuotache ci darà ospitalità e per quanto riguardail tutone, mi viene l’illuminazione vedendoalcune persone scendere dal c3. Ci sarà purequalcuno di loro che mi presti la propria tuta,no? In fondo, che siano andati in cima o meno,sicuramente domani andr<strong>anno</strong> in giù. Così è,chiedo ad un sherpa, acconsente, ci scambiamoi vestiti, io gli do il mio completo in gore-tex,lui il suo tutone rattoppato di nastro americano.Andrà benissimo, penso felice. Mai visto untutone più bello! Gli sarò grata per sempre!!Sehai un obiettivo da raggiungere e lo desidericon tutto te stesso, neanche la sfortuna e gliimprevisti ti possono fermare…E allora verso le 2.30 mi incammino, so di esserela più lenta, perciò decido di partire unpo’ prima. La strada non si può sbagliare, tuttaattrezzata di corde fisse, non ci si deve neanchelegare, grazie alla completa assenza di crepacci,e poi la luna piena è una dolce compagna… Unapiccola sosta al c3 (7500 mt) dentro una tendavuota di chissà chi, dove mi raggiungono gli altri,aspettiamo che aumenti un po’ il chiarore (sonoormai le 5.30 circa) e poi ripreso il cammino, ilgruppo pian piano si sgrana. Mi accorgo solo unavolta sorto il sole che siamo rimasti solo Simoneed io a proseguire per la vetta. Scopriremo poiche il resto della truppa ha preferito rientrarecausa il freddo, la stanchezza, la demotivazione.Peccato, veramente.Simone mi aspetta un po’, poi mi supera, èdavvero forte; io proseguo col mio ritmo, trepassi per volta, il quarto non ce la faccio proprioa farlo, devo recuperare un attimo. Ognitanto bevo un po’ di the dal termos che tengodentro al tutone insieme alla macchina foto ea un paio di guanti di scorta, dato che lo zainolo abbiamo lasciato al c2, e quando sento chele energie vengono meno mi concedo un gelenergetico. E’ tutto come in un sogno, ovattato,silenzioso, solo il soffio del vento che, freddo efastidioso, ci accompagna fino in cima. La sensazionefisica è di svuotamento completo. Ma lastrada è ancora lunga non bisogna mollare. Passouna banda rocciosa, alcuni pendii molto ripidi,mi siedo un momento su un sasso a riposare,rimango affascinata dagli incredibili colori chel’alba offre ai miei occhi mentre lentamenteavvolge tutta la vallata sottostante. Incrocio losguardo di Simone, apparentemente stanco, mai suoi occhi in fondo brillano, è l’adrenalina cheaumenta, man mano che ci avviciniamo semprepiù alla cima.Realizzo che non manca molto quando lo vedo28fermo ad aspettarmi, nonostante il gelido vento,proprio dove inizia il tanto descritto pianoro,preludio di quella che per convenzione vieneritenuta la cima vera e propria, tale perchépunto panoramico su Everest, Lhotse e ciò checompleta questa porzione di Himalaya. Procediamodunque camminando ormai in falsopiano ancora per, credo, mezz’ora. Io barcolloleggermente e mi appoggio un po’ di più sulbastoncino. Giungiamo nei pressi di una bomboladi ossigeno abbandonata che è stata utilizzatadagli sherpa come ancoraggio per srotolare leclassiche bandierine di preghiera, pratica religiosamolto sentita e ricorrente, posta su quelloche è ritenuto “il punto più alto”. Possiamo diredi essere arrivati! Oddio,in realtà non me laimmaginavo proprio così, la cima, ma davanti anoi lo scenario è incredibile! I giganti himalayaniche si stagliano sul cielo azzurro terso, minacciatosoltanto dai cumuli pomeridiani ( sonoormai le 14 circa) che pian piano aumentano.Il “sogno” continua: scatto due foto a Simonema subito per il freddo la machina fotograficadigitale si blocca, allora lui tira fuori la suausa-e-getta, che non tradisce mai e continuiamoa documentare il momento scattandoci foto avicenda. La più bella è sicuramente quella connoi due che reggiamo lo striscione con la scritta“Ciao Mella”, che Simone ha portato fin quassùper salutare ancora una volta il nostro amicoMassimiliano, che sarebbe stato sicuramentecon noi in questo momento. Lo è ugualmente,anche se non fisicamente. Oltretutto oggi è il7 ottobre, il 9 sarebbe stato il suo comple<strong>anno</strong>…GrazieMassi, che ci hai supportati in questaimpresa, ci hai spronati anche nei momenti piùdifficili, tu che non ti sei mai tirato indietrouna volta... Testa bassa e camminare! E infattisiamo arrivati in cima!Allo stesso tempo il mio pensiero vola al miopapà che è lì, sopra la mia testa, che mi hainsegnato fin da piccola che si deve faticare perraggiungere i propri obiettivi e per poi potergodere del successo ottenuto, e mi ha sostenutanel vivere questa esperienza con serenità,facendo tesoro di ogni attimo, vissuto in armoniacon l’ambiente che mi circonda. L’unicorammarico che mi lascia amarezza nel cuoreè sapere di non trovarlo più, una volta a casa,per potergli raccontare quello che ho provatoa 8000 metri …Non siamo soli in vetta, ci raggiungono nel frattempouna ragazza portoghese e uno spagnolo. Ecirca un’ora prima di noi era salito anche Marco,di Gorizia, uno dei nostri compagni di cb. In


pratica, di otto del nostro gruppo che eravamoal c2, in tre h<strong>anno</strong> raggiunto la vetta.Restiamo lì per circa mezz’ora, ma poi il ventonon cala, bisogna arrivare almeno al c2 e poi,non so perché ma le mie gambe cominciano atremare…Sarà il freddo?L’emozione? non lo so,ma quando comincia la discesa mi sento un po’“ingessata”. Per fortuna il sole ci accompagnafino al c2, riscaldandoci un po’. Anche andarein discesa è faticoso, checché se ne dica: alcunitratti in calata con il discensore lungo lefisse, e poi camminando e sostando ogni 100metri. D’altra parte siamo a stomaco vuoto edisidratati e non abbiamo più nulla da bere.Giungiamo al c2 verso le 18.30, finalmentepossiamo dissetarci e riposarci. Fisicamentemi sento davvero svuotata, credo di non avermai fatto una fatica così in vita mia! Una belladormita e l’indomani si scende al cb. Usciamodalla tenda soltanto a sole alto, non dobbiamonemmeno smontare la tenda (magra consolazione!)perché stiamo di nuovo usandone unaaltrui, e ci avviamo in giù.Il tempo è ancora bello ma decisamente freddo;tutto sommato mani e piedi sono ancora intattie questo è molto importante, specialmenteriportare a casa tutte le dita!Arriviamo al cb alle 18.30, io sono davvero sfinita.Lo zaino è ancora una volta pesantissimo.Ad accoglierci c’è Tiziano che ci viene incontrocon qualcosa da bere, e poi tutto lo staff dellacucina, che a sera ci fa trovare una torta (nonso come faccia a lievitare a quelle quote e perdi più senza forno!), con scritto sopra “congratulations”!29Simo in cimaIn realtà non festeggiamo più di tanto, la stanchezzaha il sopravvento, e poi dopodomani cisono gli yak, si torna a Kathmandu. Dormirenella tenda al cb è come essere in una reggia!Il materassino sembra morbidissimo e il saccoapeloun rifugio caldo ed accogliente.La mattina del 10 ottobre, caricati gli yak, siscende. Ormai il cb è quasi deserto, siamo unadelle ultime spedizioni ad andarsene. Il clima èdecisamente più freddo di quando siamo arrivatiqui un mesetto fa.In un paio di giorni siamo dunque di nuovo aKathmandu, al caldo. La prima doccia duraalmeno mezz’ora, goduta fino in fondo. La seraci aspetta il “Tom & Jerry”, locale già teatro difesteggiamenti da parte di altri alpinisti di nostraconoscenza reduci da spedizioni di successo.E’ festa fino a notte fonda, anche per chi questavolta non è stato fortunato ma, in cuor suo, stagià meditando la prossima avventura.Pochi giorni ancora a Kathmandu dove incontriamo,di ritorno dall’Annapurna gli amici Gnaro,Fabio e Marco; poi la sera del 17 ottobre l’aereodecolla verso casa.Ed è solo adesso, che mi viene chiesto di raccontaredella spedizione, che incomincio a realizzare:che tutto è andato bene, che ho conosciutopersone e luoghi indimenticabili, che ha presovita uno dei miei sogni nel cassetto fin da quandoero bambina, e che alla fine sono persinoarrivata in cima! Chi l’avrebbe mai detto! E allaricorrente domanda che mi viene posta: “Programmiper il futuro?”, beh, la risposta ufficialeè: “Eh, adesso bisogna lavorare!”, ma intantola fantasia galoppa ai mille all’ora …NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


Trekking nel Ladakh31di Chiara Morotti & companyStok KangriÈ convinzione di tutti che il Ladakh sia unadelle poche regioni himalayane in cui ci siasempre il cielo di un blu terso ed in cui la pioggiae le nuvole facciano capolino solo nei mesiinvernali.Purtroppo il nostro viaggio a nord dell’Indiainizia con la notizia, dapprima accolta con unpo’ di malcontento,che la maggior parte deisentieri è inagibile, che i ponti sono crollatie che in quota c’è troppa neve a causa dellacoda del monsone (!) che per quest’<strong>anno</strong> hainteressato anche la nostra zona.Mentre attendevamo speranzosi che il cielo sischiarisse abbiamo effettuato alcune escursioninei monasteri della valle di Leh, affascinati daquel senso di mistero che i Gompa (le dimoredella solitudine) offrono al turista che vi accedeper la prima volta.Sono dei luoghi in cui i monaci meditano e professanola loro religione, attorno a maestosestatue del Buddha e accompagnando il rito dipreghiera con un chiassoso sottofondo musicaledi trombe, tamburi e piatti.Dopo alcuni giorni di acclimatamento nellacittadina a 3500 metri, decidiamo di incamminarciverso quelle montagne che purtroppo lenuvole non ci h<strong>anno</strong> consentito di vedere finoal momento di essere in cima.La carovana è composta dal nostro gruppo ormaiconsolidato ( Alessandro, Chiara, Giorgio,Giulio, Lorenza e Stefano), da cinque ragazziaddetti alla guida ed alla cucina e da dieci tracavalli e muli carichi di bagagli e di cibo checi consentir<strong>anno</strong> di “sopravvivere” per i diecigiorni di trekking.Il trekking ha inizio al monastero di Matho, dovesperiamo ci siano di buon auspicio una brevevisita al Buddha ed un tocco veloce ai cilindridi preghiera.Attraverso valli racchiuse da alte guglie roccioseche in quota lasciano posto a dolci pendiierbosi, ed attraversando innumerevoli guadi,ci portiamo in tre giorni al campo base posto aquota 4900: ci far<strong>anno</strong> compagnia molte tendedi gruppi diversi, capitate qui in quanto inqueste settimane lo Stock Kankri risulta l’unicacima raggiungibile.Il menù che il nostro chef ci ha proposto neigiorni precedenti ( pop corn,zuppa, riso e verdura)ci consente un buon carico di energia eNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOzaini in spalla all’una e mezza di notte partiamoalla volta della cima a 6120 metri, dalla qualecon belle giornate si riuscirebbe a vedere lacatena del Karakorum con il K2.Una ripida salita sulla morena precede un lungotraverso che costeggia il ghiacciaio dello stokdal quale inizia un pendio nevoso che terminasulla cresta finale, e che in duecento metri portaalla calotta nevosa della cima, dove sventolanole bandiere di preghiera.Siamo tutti in vetta! Non avremmo compiuto32una “grande ascensione” ma siamo contentissimidi aver raggiunto la nostra prima piccola cimahimalayana. Purtroppo la nebbia va e vienema i nostri sguardi spaziano sulle brulle vallatesottostanti e sulle montagne che circondano lavalle di Leh verso il Pakistan.La discesa avviene lungo l’itinerario di salita eda metà mattina ci possiamo gustare del buon tecaldo nella nostra tenda mensa al campo.Il trekking che ci accompagna verso valle passaattraverso un paesaggio molto particolare, riccodi alte lame rocciose che corrono tra loro parallelein una corsa infinita verso il cielo.Negli ultimi giorni trascorsi a Leh ci preoccupiamodi “mantenerci in forma” attraverso unadiscesa mozzafiato in mtb da uno dei passi carrozzabilipiù alti del mondo, il Kardung-La a5300 metri, ed il giorno successivo cimentandocinel rafting sul fiume Indo, che non ha perso ilsuo colore terroso sebbene ormai il tempo siadecisamente migliorato.Il Ladakh ci è restato nel cuore, oltre che per lesue montagne e per il suo interesse culturale,soprattutto per l’indole amichevole e sorridentedegli abitanti.


z ag varallo 22-01-2007 10:28 Pagina 1La protezione in più in caso di infortunio.Anessuno piace pensare a un infortunio!Tuttavia, per l'imprevedibilità e le conseguenzeche ne possono derivare, è meglioessere preparati ad ogni emergenza. Perrispondere alle esigenze di tranquillità e sicurezzavostre e dei vostri cari è nata Toro TutelaPiù, la polizza infortuni di Toro Assicurazioni.Il modo migliore per risolvere i problemi economicie organizzativi derivati da un infortunio.Parlatene con l'Agente Toro Assicurazioni.TOROTUTELAPIÙLa polizza infortuniper te e la tua famigliaAgenzia Generale di VARALLO BORGOSESIAGraziano Mino BaralePiazza Mazzini, 25 - Borgosesia • Tel. 0163 - 22384e-mail: agenzia792@toroassicurazioni.netUfficio di <strong>Varallo</strong>Corso Roma , 80 - Tel. 0163 - 564068Prima della sottoscrizione leggere la Nota Informativa e le Condizioni di polizza.


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOSuggestioni dall’ElbaTrekking dal 28 maggio al 3 giugnoE’ ormai una tradizione della Sottosezione diGhemme intraprendere ogni <strong>anno</strong> un trekkingnelle isole italiane. Dopo la Sicilia con l’Etnae la Sardegna con il Supramonte quest’<strong>anno</strong> ètoccato all’Isola d’Elba.Una intera settimana impegna 26 arditi scarpinatoriper i sentieri dell’isola resa famosa dalsoggiorno di Napoleone.Dopo un trasferimento in pullman il traghettoci sbarca a Rio Marina in un mare incantatosolcato da decine di vele.Il trekking prevede itinerari giornalieri con ilpernottamento in albergo nella località di arrivo.Il trasporto del bagaglio da una localitàall’altra è a cura dell’organizzazione.Per condurci attraverso tutta l’Elba c’è Umberto,la competente e disponibile guida che ci fada cicerone per tutta la settimana, a lui v<strong>anno</strong> inostri ringraziamenti per averci fatto apprezzareaspetti importantissimi che sarebbero sfuggitiad un occhio distratto o superficiale.34di Gigi RugaGli itinerari, tecnicamente non difficili, si rivelanoimpegnativi e affaticanti per la lunghezzae per i dislivelli da superare. All’arrivo di ognitappa la nostra guida ci “consegna” sfiniti agliHotel (tutti di eccellente livello) bramosi dibibite, doccia, cibo, riposo. Solo qualche ardimentososfida per qualche minuto le acquegelide della piscina.Due giornate caldissime sono seguite da tempoincerto e, a tratti, decisamente freddo. Unapioggia notturna ci obbliga, nel giorno successivo,ad un giro prettamente turistico inpullman. Questo fatto condiziona il calendariodegli itinerari successivi anche se ci consentedi riprenderci un po’ sul piano fisico. Il trekkingprevisto per la giornata viene recuperato posticipandola partenza.Solo qualche accenno alle bellezze e al fascinodi quest’isola (ampiamente e universalmenteconosciuta) così come le ha potute apprezzare


il nostro variegato gruppo escursionistico.A cominciare dallo splendido mare e dalle isolette(Montecristo, Pianosa, Isola del Giglio,Capraia) che abbiamo potuto ammirare sia durantela traversata in traghetto sia dalle cimeraggiunte dopo “estenuanti” risalite.Poi le magnifiche spiagge. Come quella di Marinadi Campo che abbiamo percorso per tuttala sua lunghezza con scarponi ai piedi sotto gliocchi sbigottiti dei bagnanti e dove si è concessauna giornata di pausa una parte del nostrogruppo.Il punto più alto dell’isola: il monte Capanne(mt 1019) raggiunto attraverso il sentiero del“Malpasso” tra rocce granitiche in una giornatache ci ha regalato qualche goccia d’acqua. Dallasommità del monte lo sguardo spazia su tuttoil perimetro dell’Elba.Tra le moltissime altre suggestioni come noncitare lo spettacolo offertoci dalla fioritura dellepungenti ginestre in uno splendido paesaggioroccioso raggiunto attraverso sentieri secolari.La fioritura di questa essenza, tipica dell’Elba,si manifesta nel suo splendore per pochissimigiorni all’<strong>anno</strong> trapuntando di cuscinetti giallissimigli spazi tra i massi calcarei. La fortunadi averla apprezzata rappresenta un valoreaggiunto alla nostra permanenza.Oltre alla visita di siti storici e turistici comeAvviso a tutti i lettori35ad esempio i resti della villa romana, la dimoradi Napoleone, la città e la fortezza diPortoferraio, la conosciutissima Porto Azzurroresta il fascino del percorrere e contemplaregli ancestrali sentieri che si snodano partendoda piccoli e caratteristici borghi e proseguonotra iniziali vigneti per poi gettarsi nella caratteristicamacchia mediterranea dagli inebrianticolori e profumi che esalano da rosmarini, mirti,lentischi, ginestre, ginepri.Sentieri che proseguono oltre tra castagni, leccie corbezzoli per finire tra i muschi delle roccepiù alte.L’ultimo giorno è dedicato all’isola di Pianosaraggiunta in traghetto con un mare non precisamentecalmo.Giriamo tutta l’isola sulle bici. L’assenza disalite consente anche ai ciclisti meno esperti dicompletare il giro. Un fascino particolare derivadalla presenza di insediamenti disabitati, di casevuote che ti osservano dalle finestre cieche….La zona del porto e dell’ex carcere riporta allamente le “ghost town” (città fantasma) delvecchio West. Il resto dell’isola presenta poideliziosi scorci paesaggistici e luoghi storiciimmersi nella vegetazione mediterranea.Mille fotografie e un milione di ricordi sononella nostra valigia del ritorno.Arrivederci Isola d’Elba.Per agevolare il compito della Commissione <strong>Notiziario</strong> ricordiamo che i testi degli articoli dapubblicare e le relative immagini possono essere:Inviati all’indirizzo comm.notiziario@libero.itConsegnati in formato digitale(CD-ROM)alla segreteria della sede in via Durio a <strong>Varallo</strong>Nel caso sia impossibile mandare immagini in formato digitalesi possono consegnare fotografie stampate alla segreteria della sede in via Durio a <strong>Varallo</strong>Ogni fotografia deve avere la massima risoluzione possibile!SCADENZE:Articoli: 30 settembre 2007Relazioni: 30 ottobre 2007(solo per Presidenti di commissione e Reggenti di Sottosezione)NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOEscursione in Alto AdigeLago di Neves, nella Valle dei MoliniIl Lago di NevesC’eravamo già stati io e mia moglie, un paiodi anni prima, al lago di Neves e, senza saperecon precisione dove andassimo a finire, eravamosaliti, seguendo un erto ma comodo sentiero,fino al rifugio Giovanni Porro. Lì, mentre ci riposavamoguardando nere nuvole gonfie di pioggiache avanzavano minacciose, avevamo sentitoparlare, da due escursionisti bergamaschi, diun sentiero che portava, dopo un ampio giroche comprendeva anche l’attraversamento diun ghiacciaio, ad un altro rifugio che si scorgevain lontananza sulla cresta di un monte che sitrovava di fronte a noi, dall’altra parte del lago.La fretta di scendere per evitare la pioggia,però, non ci aveva permesso di approfondirel’argomento, ma la voglia di affrontare e portarea termine quel percorso rimase viva per tuttoquesto tempo.Ci siamo tornati quest’<strong>anno</strong>, verso metà agosto,in una giornata uggiosa e nebbiosa, come lemolte che h<strong>anno</strong> caratterizzato questa tormentataestate.Ci alziamo abbastanza presto, decisi ad affrontaree portare a termine l’agognato giro, maguardando fuori dalla finestra perdiamo ogni38di Enzo Tornonisperanza. Il cielo è coperto e una fitta nebbiacopre Plan de Corones e ogni altro monte intornoa Riscone. Scende anche una fine e fittapioggia che ci consiglia di rinunciare ad ognivelleità di conquista. Scendiamo a far colazionesconsolati, ma Herr Franz, il proprietario dellapensione, ci rincuora dicendo che le previsionida lui sentite poco prima in radio su una stazionelocale, prevedono un sensibile miglioramentoentro mezzogiorno. Ci guardiamo dubbiosi, manon abbiamo proprio intenzione di rintanarci equindi decidiamo di partire ugualmente, anchese è un po’ tardi.Saliamo in macchina e, dopo aver attraversatoBrunico, ci dirigiamo verso la Valle Aurina,imboccando la Valle di Tures. Giunti nei pressidi Campo Tures, svoltiamo a sinistra e ci inoltriamonella Valle dei Molini, lungo una strettae tortuosa strada semideserta. La pioggia nonaccenna a diminuire, ma imperterriti continuiamoa salire speranzosi, fidandoci delle paroledel simpatico Herr Franz.Giungiamo a Lappago, ultimo centro abitatodella valle, che sono quasi le nove. La cappadi nuvole non accenna a diradarsi e la pioggia,sebbene con meno intensità, continua a cadereincessante. Oltrepassiamo il paese e, lungouna strada strettissima (c’è da augurarsi di nonincontrare una vettura che scende altrimentibisogna fare spericolate manovre per raggiungerei pochi slarghi che si incontrano di tantoin tanto) raggiungiamo la strada (forse ancorpiù stretta della precedente) che ci porterà alLago di Neves. Quì si paga un modesto pedaggio(un paio di euro) ad un addetto che si difendedalla pioggia e dal freddo riparandosi dentroad una modesta garitta di legno.Dopo qualche chilometro ci appare, maestosa,la diga che da origine al lago di Neves (1856m), sempre bellissimo nel suo color smeraldo.Parcheggiamo la macchina e ci prepariamo apartire sotto una pioggerellina finissima, chequasi non si percepisce. Folate di vento gelidoincrespano le acque del lago. In lontananza,sulla riva opposta, notiamo temerari pescatoriche frustano e lanciano le loro lenze con la speranzadi catturare le grosse trote che, a quantoci dicono, vivono in quelle acque. Sono ormai le9.30 quando ci avviamo lungo il sentiero n°24


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOTrekkingnel Gruppo del Grossglokner (m 3798)I partecipanti al trekkingDa molti anni la fine del mese di luglio è dedicataalla tradizionale gita con gli amici, per trascorrereuna settimana in allegria. Quest’<strong>anno</strong>siamo stati in Austria, già molte volte visitataper la sua bellezza,scegliendo la zona del Grossglokner che si trovaal centro del Parco Nazionale Hone Tauren,di conseguenza molto ben servita da rifugi esentieri; di questi, alcuni didattici e molto interessantie con soluzioni molto originali, per dipiù facili da capire, anche se la lingua tedescaè per noi molto ostica.L’ufficio del Turismo di Kals ci consiglia un percorsomolto rilassante e facile, ma che permette40di Gianni Gallidi vedere la parte più interessante del parco.Il percorso si snoda tra i rifugi Luknerhutte,Studlhutte,Salmhutte, Gloknerhaus e Glorenhutte,tutti a quota 2200-2600 m, confortevoli egestiti in modo molto modesto, ma con personalegentile e disponibile alle nostre richieste.Dai libri-rifugio risulta che i nostri connazionalisono pressoché assenti da queste parti.L’ambiente è molto bello e ricorda la Valle d’Aosta,con ampi pascoli e montagne innevate,in particolare il Gruppo del Grossklokner, lapiù alta montagna completamente austriacagiustamente molto reclamizzata con cartellie depliant.La nostra gita è stata piacevole per il magnificopaesaggio, i sentieri molto ben curati (in specialmodo quelli che collegano i vari rifugi) alpunto che quando il sentiero passa tra erbe esottobosco, viene tagliato con decespugliatoreil bordo laterale.Da sottolineare la gentilezza dei pastori incontratilungo il percorso, che con gesti e sorrisih<strong>anno</strong> dimostrato il piacere di poter comunicarecon persone di altri Paesi; nel nostro caso cih<strong>anno</strong> offerto un bicchierino di grappa moltogradito e abbiamo ricambiato cantando la canzone“internazionale” La Montanara che tutticonoscono e apprezzano.Siamo rientrati a casa carichi di opuscoli chesuggeriscono passeggiate e itinerari vari e pensiamodi ritornarvi per poter meglio conoscerequesta meravigliosa regione dell’Austria.


I sistemi pastorali di Seccio e dell’AlpeSelletto studiati dall’Università di Torinodi Dr. Roberto Veggi, Coordinatore del progettoOgni elemento, ogni segno ed ogni forma delpaesaggio ha un significato ben preciso, chetrova spiegazione solo se rapportato all’utilizzazionedi quel territorio in un momento storicoben determinato.L’ambiente in cui viviamo può quindi essereparagonato ad un libro aperto, sulle cui paginesono raccolte tutte le informazioni relativealla passata attività umana che ne ha forgiatol’aspetto attuale.I pascoli e le radure di media quota sono unchiaro esempio dell’importantissimo ruolo cheva attribuito alla presenza umana in montagna:la loro esistenza è infatti legata esclusivamentealla pratica alpicolturale, senza la quale lasarebbero sostituiti dalla copertura arboreoarbustivatipica di quelle fasce altitudinali .Negli ultimi anni, seguendo sentieri e mulattierepiù o meno evidenti, a chiunque sarà successodi imbattersi in pascoli abbandonati, interessatida un’avanzata colonizzazione di specie arboreepioniere e dalla presenza di edifici abbandonatio in avanzato livello di degrado. Le cause diquesta involuzione v<strong>anno</strong> ricercate esclusivamentenel venir meno dell’ attività pastoraleed alla conseguente riduzione del numero diallevatori presenti sul territorio.I due progetti di “Valorizzazione multifunzionaledel territorio” realizzati dall’Universitàdi Torino nei comuni di Sabbia e Boccioleto,partono proprio dal presupposto per cui solouna costante e razionale attività alpicolturalepuò permettere la salvaguardia del patrimoniopaesaggistico montano ed una corretta gestioneterritoriale.L’elemento fondamentale dei progetti è, senzaalcun dubbio, il concetto di multifunzionalitàdel territorio, che viene quindi analizzato nelsuo complesso, dando il giusto valore al caratterenaturalistico, ma senza tralasciare quellostorico-sociale e quello turistico. Proprio la promozionedella valenza storico-sociale e turisticadiventano anzi l’elemento economicamentetrainante per l’attività alpicolturale: offrire agliallevatori la possibilità di far incrementare laredditività aziendale attraverso l’interazionecon le pratiche dell’accoglienza turistica risultaquindi essere un valido incentivo al “ritorno”dei giovani negli alpeggi.41il gruppo al SeccioCome per il progetto realizzato a Sabbia nel2005, il progetto per la “valorizzazione multiusodella Valle Cavaione e del sistema pastoraledell’ alpe Selletto” svoltosi a Boccioleto neimesi di giugno, luglio e settembre ha avutoorigine a partire da una convenzione stipulatatra l’Università degli studi di Torino (facoltà diScienze Agrarie e Forestali) e l’amministrazionecomunale (che si è fatta autonomamente caricodelle spese di trasferimento e permanenza inloco degli studenti). H<strong>anno</strong> preso parte al progetto21 studenti del corso di alpicoltura ed untesista laureando in Scienze Forestali, guidatidal prof. Andrea Cavallero, considerato uno deimassimi esperti del settore a livello mondiale edirettore del succitato percorso formativo.Il gruppo di lavoro ha trascorso nove giorni sulterritorio, sei nel periodo tardo-primaverile etre a fine estate, in modo tale da poter avereuna visione di insieme delle condizioni dei pascolisia nella fase iniziale del pascolamentoche a seguito dell’utilizzazione estiva.il gruppo verso Piana SellettaNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOrilevazioni al Seccio42SeccioIl progetto ha visto tre fasi principali:l’analisidelle caratteristiche vegetazionali dei pascoli,l’indagine sull’attività pastorale attuale e delpassato ed infine lo studio degli effetti del pascolamentosull’evoluzione pascoliva attuale.Nei primi giorni sono stati effettuati i rilievifitosociologici per determinare le caratteristichevegetazionali attuali dei pascoli in analisi.In ogni settore pascolivo del sistema pastorale(per cui si intendono l’insieme dei prati e deipascoli dal fondovalle fino alle pendici superiori,le strutture insediative e la copertura arboreaed arbustiva, ecc…) sono stati effettuati rilievifinalizzati all’individuazione delle singole speciepresenti. E’ stato così possibile definire i popolamentivegetazionali (insiemi di specie) cheh<strong>anno</strong> portato alla determinazione sulla cartatopografica delle facies vegetazionali (areein cui ritroviamo una vegetazione similare edistinguibile dall’areale o facies vicina).Trasferiti su supporti informatici ne è successivamentestato calcolato il valore pastorale(che stima direttamente il carico di bestiamemantenibile, in equilibrio con la risorsa vegetale)per determinare le aree più “ricche”ed in buone condizioni rispetto a quelle piùdegradate e “povere”.L’attenzione è successivamente stata incentratasulle modalità di utilizzazione attuale delpascolo. I dati raccolti attraverso le intervisteagli utilizzatori attuali del territorio, comparatia quelli relativi alle utilizzazioni passate edallo stato vegetazionale corrente, sono quindidiventati l’elemento di partenza per l’individuazionedei problemi di sovraccarico e sottocaricodi bestiame.Nell’ultima fase, invece, oltre alla definizionedegli elementi necessari per la stesura definitivadel materiale cartografico e del progetto complessivo,si sono analizzati i problemi di gestionedella distribuzione della fertilità, l’effettodell’utilizzazione estiva sul cotico attuale e siè infine cercato di analizzare quelle caratteristichestoriche, socio-culturali, architettonichee naturalistiche valorizzabili dal punto di vistaturistico.Come detto precedentemente, l’attività pastoraleattuale, se svolta in modo responsabile erispettoso dell’ambiente, richiederebbe sforzieconomici e lavorativi tali da non essere giustificatadagli introiti legati alla vendita deilatticini prodotti. Anche i contributi pubblici,distribuiti agli allevatori secondo l’errato criteriodel numero di capi allevati ed agli ettaridi superficie gestita (anziché in base alla qualitàdell’attività pastorale e di conseguenzadella gestione del territorio), non bastano aripagare i pastori dello sforzo necessario perlimitare l’avanzata di specie arboree infestantie per favorire il miglioramento qualitativo delpascolo(la lotta ad infestanti quali il veratroo il romice richiedebbe, ad esempio, continuitagli selettivi o il trattamento chimico, conun dispendio di fatica e denaro difficilmentesostenibile da una piccola azienda zootecnicadi montagna). Proprio in questa ottica rientrala necessità dell’impegno dell’amministrazionepubblica nel promuovere una politica finalizzataalla valorizzazione di tutti quegli elementi che,legati alle attività pastorali del presente e delpassato, possono assumere importante valenzaturistica. Ecco quindi che la certificazione diun prodotto di nicchia, tutelato da un catastopastorale e da un disciplinare ad hoc, devediventare non solo uno strumento di richiamoturistico, ma anche un’importante fontedi reddito per l’azienda, che può immetterea prezzo più elevato sul mercato un prodotto


unico. Sempre nel progetto è stata analizzatala possibilità di realizzare guide informativecon lo scopo di offrire ai fruitori la possibilità diessere messi a conoscenza di quanto li circonda.Il turista che si incammina verso l’alpe Seccio,ad esempio, avrà la possibilità di vedere con ipropri occhi le differenze tra un pascolo pingueed un nardeto ( formazione pascoliva legataad una scarsità di nutrienti nel terreno), e gliverr<strong>anno</strong> forniti gli strumenti necessari per capireche ogni elemento del paesaggio svolge (oha svolto) una funzione ben precisa all’internodell’intero sistema.La stesura definitiva del lavoro svolto verrà presentataa Boccioleto nella prossima primavera.All’amministrazione comunale ed agli allevatoriverrà consegnato il progetto finale, nel qualeNatale alpino 2005 – Alpe di MeraAnche quest’<strong>anno</strong> come di consuetudine si èsvolto il tradizionale Natale Alpino organizzatodal <strong>CAI</strong> di <strong>Varallo</strong>. La località scelta dagli organizzatoriper questa manifestazione è stataquella dell’Alpe di Mera e questo è stato possibilegrazie anche alla disponibilità del parroco diScopa don Guala, che si è prestato a celebrarelassù la Santa Messa, agevolandoci così è arduocompito di avere un prete a disposizione perquesta manifestazione.Nelle prime ore del pomeriggio, un personaggiodel <strong>CAI</strong> vestito da Babbo Natale con in spallala sua gerla ricolma di doni, aiutato da alcunepersone del luogo e dall’assistenza dei suoi43sono individuate e descritte minuziosamente lepossibili linee guida per una gestione responsabiledel territorio e dell’attività pastorale. Verràpresentato il materiale cartografico realizzatoe sarà proposto un progetto turistico finalizzatoalla promozione del paesaggio, alla valorizzazionedel prodotto e che metta le basi per offrireagli allevatori una nuova fonte di reddito perla loro azienda zootecnica.E’ un progetto ambizioso e complesso, ma solol’interazione tra alpicoltura e turismo sostenibilepotrebbe essere veramente in grado direndere nuovamente abitate le “terre alte”,salvaguardando quell’ enorme patrimonio storicoe sociale di cui i pascoli e gli alpeggi sonotestimoni.a cura della Commissione Manifestazionifoto commissione foto - cinecollaboratori, ha portato a tutti i bambini al disotto dei dieci anni residenti in queste frazionidei regali.Subito dopo una frettolosa cena offerta dalcomune di Scopello, gli organizzatori si sonodiramati ognuno ai propri posti, cioè chi vicinoalla chiesetta a preparare il ristoro, chiall’arrivo della funivia e chi alla partenza dellafiaccolata che era prevista sulla piazzetta intermediache si trova sulla strada carrozzabileche porta a Mera.Alle ore 19.30 sotto la luce dei riflettori messia disposizione dello Sci Club di Mera, ha avutoinizio da parte degli organizzatori la distribu-NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOzione delle candele, e con queste la variopintafiaccolata, che man mano si è snodata lungola strada di recente costruzione. Giunta sullapiazzetta dell’arrivo della funivia, questo serpentonedi persone che i cronisti locali h<strong>anno</strong>calcolato sulle cinquecento persone, proseguivapoi sulla strada che costeggia i condomini perpoi scendere alla sottostante chiesetta, dovegià l’attendeva oltre al parroco, il coro Varadedel <strong>CAI</strong> di <strong>Varallo</strong>, e un buon tè caldo.Il tempo che occorreva per percorrere il trattodi strada che aveva fatto la fiaccolata questasera, era stato da noi già calcolato perché loavevamo fatto come controllo un paio di mesiprima, e sapevamo perciò che anche se ci fossestata la neve, in un’ora e mezza si arrivavaalla chiesetta. Questa manifestazione è stataallietata anche dal tempo favorevole che ci haregalato una stupenda visione sul Monte RosaFesta dell’alpe:Alpe Ciletto, Carcoforo -16/07/06Per la prima volta da quando il C.A.I. di <strong>Varallo</strong>ha organizzato questo incontro con gli alpigiani,quest’<strong>anno</strong> non siamo riusciti a trovare unprete disponibile che venisse sull’alpe a dircila messa, e solo all’ultimo momento (grazie adun giovane prete arrivato per qualche giorno aBoccioleto) siamo riusciti a tamponare la cosacol farla dire alle ore 17,30 nella parrocchialedi Carcoforo.Parlando invece del nostro programma già un<strong>anno</strong> fa avevamo preso contatto con l’alpigianaMarisa Tonella per vedere se era disponibile ed’accordo a fare questa festa nell’alpe Cilettofoto commissione foto - cine44che faceva da cornice in fondo alla valle.Finita la messa tutti h<strong>anno</strong> fatto ressa davantial banchetto dei panettoni e della cioccolata,che come consuetudine è stata offerta dal <strong>CAI</strong>di <strong>Varallo</strong>, mentre il “vin brulè” ed il tè dalleassociazioni di Scopello.A questo punto la Commissione Manifestazionidel <strong>CAI</strong> di <strong>Varallo</strong>, ringrazia per il buon esitodi quella serata, il sindaco sig. Novarina contutto il suo consiglio per la disponibilità data, (ilpresidente) delle funivie di Mera che ha messoa disposizione gratuitamente questo comodomezzo di trasporto per i meno abili nel camminare,la Pro Loco, la Sottosezione del <strong>CAI</strong>, gliAlpini, l’A.I.B, sempre presente per il disbrigodel traffico e tutti quelli che si sono prestatiprima e durante la manifestazione, ancora ungrazie a tutti.a cura della Commissione Manifestazionisopra a Carcoforo, dove leicon i suoi armenti trascorreil periodo estivo, e avuta rispostaaffermativa siamo statitranquilli o per meglio dire cisiamo interessati con lei solocon parole fino ad un mese fa,quando ci siamo messi ad organizzarequesta festa.Perciò ai primi di giugno vistoche lei era su alle Piane diCervarolo con i suoi armenti,abbiamo programmato unincontro per discutere sul dafarsi, ed infatti dopo una lautacena al rifugio dei terrieri diCervarolo abbiamo messo una base di quello chesi doveva fare nelle settimane entranti.Nel pomeriggio di venerdì 6 luglio con le nostremacchine abbiamo portato l’occorrente su aCarcoforo, dove poi lei scendendo in paese coni muli insieme alla sua roba, un poco alla volta,lo avrebbe portato su all’alpe.Il giorno di sabato 15 luglio, antivigilia dellafesta, io, il Silvio e il Massimo ci siamo trovatia <strong>Varallo</strong> alle ore 13, dove, messe insieme leultime cose, alle 13,45 partiamo con una solamacchina alla volta di Carcoforo, ma arrivati aBoccioleto e prevedendo una dura giornata, per


45farci coraggio ci siamo fermati al bar a berciuna birra, e lì troviamo il sindaco Pier AngeloCarrara che, come al solito, ci intrattiene coni suoi discorsi, ma questa volta saputo quelloche andavamo a fare, ha insistito perché ilprossimo <strong>anno</strong> questa festa la organizzassimoall’alpe Seccio, e che lui, se siamo d’accordo,sarebbe a nostra disposizione per tutto quelloche ci occorre, da parte nostra pensiamo chepossa essere una buona idea e lo assicuriamoche ne terremo conto.Finalmente alle ore 15,00 siamo a Carcoforo,mettiamo in spalla i nostri zaini rigonfi di coseche col dire “ma si questa ci può servire, questapuò andar bene” è diventato pesante come se cifossero dentro dei sassi, ma per fortuna il sole èancora alto e le soste dovrebbero essere tanteper il fatto che lungo la strada ci dobbiamofermare a mettere dei fogli indicatori, come “per di quà, non di là, non in giù ma sempre in su,festa dell’alpe, alpe Ciletto, e cosi via,” i qualiservir<strong>anno</strong> per il giorno seguente ad indicare lastrada per l’alpe.Alle ore 17,00 siamo all’alpe Ciletto, accoltidall’abbaiare dei cani e dal cordiale saluto diquesta bella famigliola che è rallegrata da unabimba di circa tre anni, i quali ci invitano adentrare nella loro dimora, e mettono sul tavoloun bottiglione di vino a nostra disposizione. Dopouna decina di minuti il sig. Marino, compagnodella nostra Marisa, visto che la serata è ancorabella ha preso il bottiglione e quattro bicchierie li ha portati fuori su di un bel sasso piano,dove nel chiacchierare sul da farsi per il giornodopo abbiamo fatto merenda, e questo fino aquando il bottiglione non si è svuotato, ma ilnostro amico Silvio ha trovato subito la scusacol dire che la colpa era della pancetta che eraun po’ saporita.Alla sera però è stato lui a cucinarci sulla grigliaquelle braciole e quelle costine, che abbiamopoi gustato tutti insieme nella baita che nelfrattempo era aumentata di numero per l’arrivodei loro parenti. Verso le ore 23,00 spente lebombolette a gas che ci avevano illuminato laserata andiamo tutti a dormire, ovviamentenoi tre nel nostro alloggio che avevamo giàpreparato con un materassino ed il sacco pelosul fienile di una stalla.Il dormire per me però è tutta un’altra cosae questo perché siamo proprio sopra a dellemucche che a mio dire, per il rumore che h<strong>anno</strong>fatto durante la notte non h<strong>anno</strong> proprioin tutta la notte chiuso occhio, e poi con quelprofumo naturale che c’è in questo locale faccioanche fatica a respirare. Non è così per imiei due compagni che neanche distesi si sonomessi subito a russare in coppia e a fare altrirumori che si intonavano perfettamente conquesto ambiente.Massimo è stato il primo a svegliarsi e anche ilprimo ad uscire per vedere come si presentavail tempo della giornata, e appena fuori nel miodormiveglia lo sento che “borbotta” e allora glichiedo che cosa c’è, e lui per risposta mi diceche è una giornata di m…., e che non si vedevaun tubo per la nebbia che c’era.Allora mi alzo ed esco anche io in mutande pervedere se era vero quello che stava dicendo, edinfatti non si vedeva proprio che ad un paio dimetri di distanza, quel bel panorama sul colled’Egua e l’illuminazione del sottostante rifugioBoffalora della sera precedente erano purtroppospariti, perciò visto che erano soltanto le 6,00del mattino siamo ritornati borbottando nelnostro sacco pelo.Ma come ben si sa con quel pensiero del tempoche ci assilla poco dopo siamo in piedi, e perciòper ammazzare il tempo andiamo a vedere lamungitura delle mucche, poi fatta colazione ilMarino e il fratello di Marisa, visto che avevamobisogno di un tronco per appendere le due cateneper le caldaie della polenta, sono andati nelbosco a tagliare un albero che servisse a questoscopo, ed infatti poco dopo arrivano con questotronco in spalla che poi sistemiamo su duemuretti, nel frattempo noi avevamo preparatola legna e tutto l’occorrente in attesa dell’oradi accendere i fuochi. Mentre aspettavamo si èmesso a piovere e cosi abbiamo dovuto cercarecon delle lamiere di fare una tettoia per riparasseil fuoco e ovviamente i due che avrebberomescolato le polente.Alle ore 9,00 non piove più anzi in alcune zonesi vede già un po’ di cielo azzurro, mentre lanebbia che mano mano si era alzata, ora è appiccicatasolo sulle cime che ci circondano.Verso le ore 10 incominciano ad arrivare le primepersone e noi incominciamo, come si dice, a darfuoco alle pentole ed a dare inizio con questoalla festa. Abbiamo fatto bene ad accendere ilfuoco un po’ presto perché questa legna, comeavevamo già visto la sera precedente era un po’verde e non bruciava tanto bene, comunque siaalle ore 10,50 mettiamo nelle caldaie ben ventichili di farina che i nostri due amici Sergio eEzio mescoler<strong>anno</strong> fino alle 12,10.A tratti ora splende anche il sole agevolandocosì il nostro compito, e visto che è quasi l’oradel rancio la gente si è raggruppata sul pratoNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOantistante la distribuzione, dove previdentiavevamo messo dei nastri colorati, per far sìche tutti passassero davanti a noi in fila, senzafare ressa.All’ora della distribuzione Massimo si è messoin prima posizione per distribuire il piatto ed ilcucchiaio di plastica, Silvio alla polenta ed ioal latte, e alla fine del primo giro chi ne volevaancora si metteva di nuovo in coda per fare ilbis o il tris, e tutto questo ovviamente offertodal C.A.I. di <strong>Varallo</strong>. Alla fine abbiamo calcolatodi aver distribuito nel primo giro sui 130 piatti,mentre il latte è stato distribuito in totale sui35 litri, calcolati da noi tramite i secchielli chesono stati portatiFinito di mangiare sotto uno splendido sole iopasso come consuetudine a raccogliere un contributo,mentre Massimo è intento a vendere gliultimi biglietti della lotteria. Questa lotteria èstata sorteggiata subito dopo, cioè appena dopoIncontro dell’amicizia tra le gentidel Monte Rosafoto commissione foto - cine30 settembre <strong>2006</strong>. Per questa festa organizzatacome turno dal <strong>CAI</strong> di Brusson della Vald’Ayas, la Commissione Manifestazioni ha messoa disposizione un autopullman con partenza da<strong>Varallo</strong>. Purtroppo questo appello pubblicizzatosui giornali locali non è stato tanto sentito,probabilmente questo è dovuto anche al tempobrutto di quella settimana.La giornata ha avuto inizio a <strong>Varallo</strong> alle ore seicon la partenza di questo pullman, il quale scendendoverso Borgosesia ha raccolto quei pochima allegri gitanti. Dopo l’uscita dall’autostradaa Saint Vincent la strada si è fatta tortuosa ein salita, ma per fortuna questo tratto è stato46il breve discorso fatto da me e dal sindaco diCarcoforo, e questo per lasciare così la gentelibera di andare a prendersi il soleTra una chiacchierata e l’altra è arrivata cosìanche l’ora di incominciare a ritirare la robache avevamo messo in giro, e cosi due di noi sisono messi a lavare i pentoloni della polenta egli altri a raccogliere i sacchi dei rifiuti e quelli,ben pochi a dire la verità, sparsi per il prato.Finiti questi lavori ci siamo seduti nella baitaa fare l’ultima bevuta con l’alpigiano e persistemare i conti o per meglio dire dare anchenoi un contributo di quello che avevamo bevutoo quello che avevano portato, dopodiché versole ore 16, sapendo, come avevamo detto, chea Carcoforo alle ore 17,30 ci sarebbe stata lamessa, salutiamo questa bella famiglia alpigianache ci ha ospitato e permesso di fare questafesta tra di loro su queste loro montagne.a cura della Commissione Manifestazionibreve, cosi verso le ore dieci già eravamo su diun piazzale a circa un chilometro dal posto dadove era stato organizzato questo incontro.Seguendo poi un pianeggiante e largo stradonevietato al transito dei non residenti, siamo arrivatiin una mezzoretta nel bell’alpe scelto perquesto raduno, e dove gli ospitali organizzatoripur essendo circondati dalla gente, si sono fattisubito incontro offrendoci del tè. Nell’attesadella Santa Messa tutti noi siamo saliti al soprastantecolle che si trova nei pressi di quellodella Ranzola, sul quale si distingueva moltobene nella catena di montagne di fronte a noi eperciò oltre la valle di Gressoney, il nostro Colledi Valdobbia con il suo caratteristico ospizio.Finita la messa ufficiata da ben due preti, gliorganizzatori h<strong>anno</strong> offerto a tutti della ricottacon una patata ed un buon bicchiere di vino,che si andava a prendere passando davanti aloro in fila indiana.Dopo diverse canzoni cantate tra i gruppi sparsiqua e là, senza accorgersi era arrivata l’ora delrientro, senza intoppi grazie a quegli ospitaliorganizzatori e alla bella giornata di sole, anchequesta festa si stava concludendo in buonaarmonia.


<strong>Notiziario</strong>Juniorwww.escaigrim.itNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOUn cambio di... direzioneA questo punto ritengo che debba concludersi,dopo 27 anni, il mio impegno di capogrupponell’ Escai di Borgosesia. Rimarrò comunquenell’equipe con compiti di gregario portando,per quanto possibile, compatibilmente con gliimpegni personali ed anche istituzionali nelCai, la mia esperienza e la mia buona volontàa collaborare.In tutti questi anni ho avuto l’opportunità diaccompagnare in montagna tantissimi ragazzied anche molti genitori (addirittura qualchenonno), nonché di camminare a fianco di moltiamici. Mi sono accorto di essere giunto al saltogenerazionale, tanto da <strong>anno</strong>verare tra gliiscritti alcuni figli dei ragazzi dei primi anni diattività. Per questo ritengo che forse è tempodi occuparmi di gite per Senior. Molta acqua èpassata sotto i ponti da quando, sotto l’impulsoe l’ala protettiva di Adolfo, Gianni, Lorenzo, homosso i primi passi per accompagnare in montagnai ragazzi delle Scuole Medie di Borgosesiaprima e, nell’ordine, di Quarona, Valduggia eSerravalle poi.Sarà stata la frequentazione di tanta gioventù,ma non mi sono accorto che il tempo è passato,<strong>anno</strong> dopo <strong>anno</strong>, nel progettare nuovi programmi,intraprendere nuove iniziative, organizzareal meglio tutte le varie attività, cercando diprevedere gli inconvenienti inevitabili, osservandole previsioni meteorologiche e, quandoqueste erano cattive, alzarsi comunque perguardare dalla finestra verso il Bocchetto almattino dell’uscita. Non ritenendomi affattoil “vecchio patriarca” dell’Escai, non ho testamentispirituali da lasciare; piuttosto la classica“stecca” di militare memoria, tuttavia mi siaconsentito un piccolo consuntivo di quanto èstato fatto.L’Escai, come con caparbia consuetudine ancoraci ostiniamo a chiamare il nostro AlpinismoGiovanile, aveva già mosso i primi passi neglianni 70, ma non aveva trovato continuità. Nellaprimavera del 1980 abbiamo rinserrato le fila edeffettuato la prima sofferta uscita alla Res diFobello. In un paio di anni abbiamo riorganizzatoil gruppo degli accompagnatori, consolidato icollegamenti con le scuole e programmato ilcalendario delle uscite. In queste h<strong>anno</strong> trovatospazio le varie attività: l’organizzazione, ilcammino, il gioco, il canto, l’incontro di vetta,il soccorso, la speleologia, le racchette da neve,ma anche l’incoraggiamento nei momenti più48di Elio P.faticosi ed a volte non solo questo. Gli accompagnatoria loro volta h<strong>anno</strong> trovato modo discegliere nei vari momenti delle escursioni le“specializzazioni” loro più congeniali. Questoci ha portati ad operare (in alcuni periodi ci haaddirittura costretti) con un numero di partecipantiallarmante specie per organizzazioni volontaristichecome la nostra. Successivamente,la partecipazione dei ragazzi ha avuto numeridecisamente più gestibili e ne è scaturito unmodo più organico di condurre le nostre gitefinalizzandole a motivi di interesse tematico,culturale, storico, artistico, ambientale, botanico,tecnico, ecc.Il fatto di non aver mai dovuto registrare incidentidi rilievo, se escludiamo qualche slogaturaed un paio di cadute dal letto a castello(forse èil rifugio il luogo più pericoloso della montagna?)mi fa ritenere che abbiamo mostrato la giustaattenzione nella prevenzione e che talvolta èstato opportuno saper rinunciare o cambiaremeta, piuttosto che rischiare.Scopo della nostra attività, al di là del proselitismoche non è mai stata l’unica finalità, tantoche nei primi anni non richiedevamo neppurel’iscrizione al <strong>CAI</strong>, è stato quello di far conoscereai giovani la montagna, dando loro l’opportunitàdi osservarne l’ambiente che sempre meno sonoabituati a frequentare. Abbiamo rilevato chespesso il territorio montano era per loro unavera scoperta, una novità da sperimentare inmodo graduale, dalla più semplice escursionealla lettura del paesaggio, all’orientamento,talvolta fino all’arrampicata ed al soccorso.Non abbiamo mai inteso questa nostra attivitàcome una missione, ma sono certo che ha condizionatonon poco in tutti noi il modo di faremontagna e ci ha -e mi ha- impegnato spessoin modo completo.Abbiamo sempre cercato di favorire la partecipazionedelle famiglie, integrando anche igenitori; perciò abbiamo sempre limitato alminimo le spese, consapevoli che ogni esborsosuperfluo poteva essere prezioso in alcunibilanci. Allo stesso modo abbiamo constatatol’inutilità di gadgets che per gruppi numerosidiventavano comunque costosi per la stessaCommissione di Alpinismo Giovanile. La maggiorspesa, cui non possiamo in alcun mododerogare, resta quella assicurativa, che incidepesantemente sui nostri bilanci, ma non ha maiassolutamente penalizzato lo svolgimento delle


49varie attività che sono state attuate in modopiù che dignitoso.Nelle presentazione annuale del nostro programmaagli studenti, oltre ad illustrare i varimomenti dell’attività, precisiamo l’abbigliamentominimo necessario per partecipare econsigliamo cosa portare per una sufficientealimentazione, invitando a non sovraccaricarsi.Abbiamo sempre teso a favorire l’interessedel giovane e per questo abbiamo cercato difar scoprire la nostra valle, il territorio doveviviamo e che spesso conosciamo solo in modosuperficiale. Abbiamo puntato sul coinvolgimentonei giochi interattivi, dedicando anchebrevi lezioni all’attività del Cai, alla storia ealle storie, per lo più legate ai luoghi visitati,nei momenti dedicati all’ “incontro di vetta”,come Padre Gallino aveva definito in modo appropriatole lezioncine durante le pause nelleescursioni. Non abbiamo mai negato la partecipazionead alcuno ( purché provvisto del minimodi attrezzatura indispensabile) nemmeno aqualche ragazzo difficile o disagiato o con lieviproblemi motori, affidandolo all’accompagnatorepiù sensibile ogni qualvolta necessitassedi particolare attenzione. Più recentemente,con la stessa ovvia normalità, seppur in numerolimitato, abbiamo accompagnato ragazzi stranieri,di varia etnia, favorendone l’integrazionenel gruppo. Su richiesta di qualche Istituto,abbiamo accompagnato volentieri alunni dellaScuola Elementare in facili uscite a caratteredidattico, affiancandoci ai docenti.Talvolta abbiamo partecipato ai raduni di AlpinismoGiovanile, anche per trovare ed offrireai ragazzi spunti di interscambio sulle comuniesperienze; per un certo periodo tali radunisono diventati appuntamenti fissi della nostra<strong>Sezione</strong>. Abbiamo però rilevato che troppospesso le finalità, per la confusione intrinsecadovuta all’alto numero di partecipanti, venivanoraggiunte a stento dagli accompagnatori, moltomeno dai ragazzi che rimanevano spesso chiusinella cerchia dei loro abituali compagni. E sepoi aggiungiamo che l’unità degli scopi tra ivari gruppi è aleatoria, si giunge, come attualmente,a formare dei gruppi a compartimentostagno all’interno della stessa Commissionesezionale.Alcuni nostri operatori h<strong>anno</strong> conseguito il titolodi Accompagnatore di Alpinismo Giovanilea livello regionale, molti altri sono Aiuto AccompagnatoriSezionali. Alcuni nostri giovaniche si sono recentemente interessati ai nuovicorsi h<strong>anno</strong> rilevato da parte della CommissioneA.G. la richiesta di un iper-tecnicismoquale unica pregiudiziale al conseguimentodel titolo. Poiché tale tecnicismo è estraneoal nostro modo di operare, h<strong>anno</strong> rinunciato,preferendo restare Aiuto Accompagnatori. Sele direttive della Commissione Centrale nonmuter<strong>anno</strong> indirizzo, quando io stesso e glialtri “vecchi accompagnatori” non riterremodi partecipare ad aggiornamenti su argomentiquali l’arrampicata sul quarto grado o sulletecniche di ghiaccio che esulano dalla nostranormale attività, il gruppo resterà privo di personetitolate. E’ l’amara constatazione chel’Organo Centrale, che dovrebbe facilitare laformazione di gruppi che seguono i giovani neiprimi passi verso la scoperta della montagna,tende a promuovere unicamente dei mancatiistruttori, con una selezione di tecnica di baseche elimina qualsiasi aspirante che abbia nellecaratteristiche educative,didattiche e culturaliil suo punto di forza.Ed ora che mi sono tolto…il dente, posso direche sono comunque fiducioso che la nostra <strong>Sezione</strong>ed i suoi dirigenti sapr<strong>anno</strong> apprezzare glisforzi dei nostri operatori che da anni lavoranocon serietà e dedizione, dedicando tempo edenergie, attenti a tutte le problematiche dell’attività,soprattutto alla sicurezza dei partecipantiall’Escai.Chiedo scusa se mi sono dilungato oltre misura;se a volte ho usato il “noi” non è perplurale maiestatis, ma perché il nostro gruppoha sempre lavorato in modo collegiale e congrande collaborazione. Negli anni trascorsi,alla riuscita di tutto questo, h<strong>anno</strong> coadiuvatoin molti (oltre settanta soci), sia quelli in possessodelle varie qualifiche ufficiali, sia gli altriche, benché privi delle stesse, h<strong>anno</strong> messo adisposizione buona volontà e tanto buon senso.Insieme abbiamo organizzato 175 escursioni,abbiamo avuto l’iscrizione all’Escai di quasi 2500giovani. Se le sommiamo matematicamente, lepartecipazioni alle nostre uscite ammontano acirca 14000.Non mi resta che ringraziare i ragazzi, senza lacui adesione non avremmo avuto motivo di effettuaretutte queste bellissime gite; gli IstitutiScolastici che ci h<strong>anno</strong> concesso di pubblicizzarela nostra attività ed il personale che ci ha datosempre la necessaria collaborazione; le famiglieche ci h<strong>anno</strong> affidato il loro “patrimonio” piùprezioso, i figli, e che spesso ci h<strong>anno</strong> affiancatonella buona riuscita di qualche giornata difficile.Un ringraziamento particolare agli amiciaccompagnatori, da quelli occasionali delleNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOprime uscite a quelli che per un buon periodoci h<strong>anno</strong> seguito, a volte caratterizzando con laloro presenza il nostro andare in montagna; aquelli fedeli fin dagli albori dell’Escai o dai primianni della nostra attività ed ancora presenti;ai giovani che, usciti dalle fila degli iscritti,si sono affiancati a noi ed alcuni collaboranotenacemente; ai genitori che simpaticamentesi sono uniti al nostro gruppo. Evito di propositoEscai BorgosesiaQuest’<strong>anno</strong> abbiamo voluto proporre ai nostriragazzi il tema dei sentieri. L’argomento ci haaccompagnati per tutte le gite e ha permesso diinsegnare ai partecipanti che il “sentiero” nonè solo l’opposto di “strada asfaltata”, ma puòassumere mille sfaccettature per svariati motivi,non solo di carattere funzionale, ma ancheculturale, storico, faunistico e naturalistico.Quasi tutte le gite svolte (tempo permettendo,poiché quest’<strong>anno</strong> l’acqua è stata spesso unanostra “fedele compagna”), h<strong>anno</strong> registratouna partecipazione abbastanza sostanziosa,soprattutto nelle prime, nonostante quest’<strong>anno</strong>le iscrizioni non fossero numerosissime.Così, ragazzi e genitori, con lo zaino in spalla,h<strong>anno</strong> voluto seguirci su per i bricchi, regalandocimolte domeniche di simpatia e divertimento.L’esperienza di quest’<strong>anno</strong> è stata molto positivapoiché abbiamo avuto a che fare con deiragazzi veramente educati e disponibili anchea partecipare alle attività da noi proposte. Inquesto modo si è potuto insegnare loro qualitipi di sentiero esistono nelle nostre valli e,attraverso il gioco, apprendere l’utilizzo dicartine, bussole, tutti oggetti indispensabiliper l’orientamento.Le attività sono iniziate il 19 febbraio con laconsueta ciaspolata. La meta ci ha portato alrifugio del Monte Tovo. In questa uscita, in realtàfacente parte del programma del 2005, la neveè stata la vera protagonista. Grazie ad essa,l’esperimento delle ciaspole può dichiararsiperfettamente riuscito, anche se ci è costatoun po’ di piedi bagnati che tutti, però, abbiamosubito dimenticato grazie ad un bel piatto dipasta fumante gustato in rifugio.La prima vera gita dell’<strong>anno</strong> nuovo, ossia delprogramma <strong>2006</strong>, è stata effettuata il 19 marzo:il gruppo, composto di numerosi ragazzi nuovi,è partito da Fenera Annunziata (Bettole) perpoi giungere a Fenera S. Giulio, fino alla cima50elenchi di nomi che sarebbero sempre parzialianche perché nel gruppo, ne sono certo, nessunoè smanioso di effimera gloria.E’ stata una stupenda esperienza, che promettodi continuare in seconda fila, anche per non abbandonaregli amici che si sono presi l’incaricodi proseguire .Concludo con l’esortazione degli anni storicidel <strong>CAI</strong>: Excelsior.di Aprile Giulia e gli altri accompagnatoridel monte (899 m). Prima di partire, sono statipresentati ai nuovi ragazzi gli accompagnatorie date alcune brevi, ma molto importanti, nozionisu come si cammina insieme per evitare diperdere qualcuno, ma soprattutto al fine di rispettarela natura e l’ambiente che ci circonda.Durante la salita si sono visitate alcune grottementre, al ritorno, si è percorso il sentierodei buoi. Grazie anche alla collaborazione delguardiaparco, in vari punti nel tragitto abbiamonotato alcune opere dell’uomo (Cave) e abbiamoascoltato volentieri le spiegazioni sui boschi esulla fauna.9 aprile <strong>2006</strong>: Sentiero verde azzurro. Nonostanteil tempo non fosse dei migliori, la partecipazioneè stata la più numerosa dell’<strong>anno</strong>.Partiti con due pullman al mattino presto, siamoarrivati finalmente a San Rocco di Camogli versole 9.30. Da qui si è imboccato il sentiero checi ha condotto fino alla caratteristica spiaggiadi San Fruttuoso. Dopo il pranzo, grazie ad untraghetto molto “fluttuante” per via del tempoe delle onde, abbiamo raggiunto il grazioso porticciolodi Portofino, dove ci siamo “divertiti” adosservare gli yacht dei Vip. Visitato il paesino, ilfaro, e comperata la focaccia, abbiamo ripresoil traghetto verso Santa Margherita Ligure, doveci attendeva il nostro pullman per il ritorno.Nel tragitto del rientro i ragazzi h<strong>anno</strong> potutoportarsi a casa un piccolo ricordo, vinto allatombola proposta dagli accompagnatori.14 maggio <strong>2006</strong>: Sentiero etnografico. Partenzada Cerale (frazione di Camandona). Nel percorsovi sono vari punti in cui si osserva l’interventodell’uomo come una cava di sabbia, le carbonaie,i piloni votivi, i “resigat”, i muretti inpietra, ecc...Lungo il sentiero (in buona partea mulattiera), sono state descritte, su pannellididascalici, alcune attività che un tempo caratterizzavanola vita e l’economia della popolazionelocale. Arrivati a Bocchetto Sessera, ci siamo


sistemati per il pranzo e abbiamo impegnato iragazzi in giochi prevalentemente di squadra.4 giugno <strong>2006</strong>: finalmente una bellissima giornatadi sole che ci ha accompagnati versoPalancato (Piaggiogna – val Sermenza) e poialla Madonna del Sasso fino all’ alpe Selletto(1437 m). Il sentiero percorso era quello dellefelci: lungo il tragitto, se ne sono osservatevari esemplari e grazie a Silvano Pitto abbiamopotuto apprendere le numerose differenze checaratterizzano ciascuna felce.Dopo la pausa estiva il nostro programma riprendecon un weekend al Rifugio Pastore. Sabato30 settembre, i nostri ragazzi h<strong>anno</strong> camminatolungo il sentiero glaciologico partendo a piedi daAlagna (Wold) e percorrendo la strada che portaalla cascata dell’Acqua Bianca. Dalla cascatain circa 30 minuti si è giunti al rifugio Pastore(1575) dove abbiamo pernottato.Lo scopo del “Sentiero Glaciologico” del parconaturale Alta Valsesia è di spiegare l’evoluzionedi un ghiacciaio tramite l’osservazione direttadelle forme di erosione e di accumulo dellemasse glaciali ancora presenti: si sono vistele caldaie del <strong>Sesia</strong>, valli glaciali sospese, lemarmitte dei giganti. Alla sera i ragazzi h<strong>anno</strong>partecipato con entusiasmo alla caccia al tesoronotturna e proprio grazie al buio h<strong>anno</strong> potutorintracciare gli indizi attraverso l’utilizzo dellabussola e delle cartine, ma anche grazie a strumentidi misurazione come corde e passi. Dopola caccia al tesoro, vinta meritatamente dallasquadra maschile, i ragazzi h<strong>anno</strong> gareggiatoinsieme agli adulti nell’invenzione di una storiadi fantasia. Dopo la premiazione tutti a nannaper prepararsi alla camminata del giorno dopoEscai Ghemme51(Alpe Vigne -Testanera) che non è stata effettuataper il maltempo. Si è ripiegato dunqueverso l’alpe Bors (1839 m) e durante la discesasi è visitato il giardino botanico.15 ottobre <strong>2006</strong>: Sentiero GTA e GTW. L’obiettivosarebbe stato quello di percorrere il sentieroche da Rima giunge all’alpe Valmontasca. La gitapurtroppo è stata annullata per la pioggia.5 novembre <strong>2006</strong>: (se non piove) avremmo inprogramma il Sentiero dell’Arte, che da Cervatto(Val Mastallone) porta alla Madonna delBalmone (1363 m).24 novembre <strong>2006</strong>: sentiero dei ricordi (in notturna);partenza con le gambe sotto il tavoloper la cena e arrivo alla proiezione delle foto.Il gruppo Escai, infatti, sta organizzando unacena “memoriale” al fine di ripercorrere i piùbei momenti delle nostre gite attraverso le fotoraccolte fra i partecipanti.Come tutti gli anni abbiamo cercato di offriredelle giornate che lasciassero un buon ricordoai nostri ragazzi. Vogliamo far conoscere lorola montagna non solo come il luogo delle pisteda sci o della merenda di “Pasquetta”, macome luogo vissuto da preservare. Camminate,lavori di gruppo e scoperta attiva dell’ambienteattraverso giochi d’osservazione e d’esplorazione,percorsi sensoriali e di manipolazionedegli elementi naturali, sono molto utili perraggiungere questo scopo.Scoprire la natura per mezzo del gioco è unapproccio la cui valenza formativa è largamentesperimentata e consente apprendimenti anchemolto specifici, rispettando i tempi di attenzionedei ragazzi.Anche quest’<strong>anno</strong> l’attività di Alpinismo Giovanileha raggruppato molti partecipanti tra i ragazzied i bambini delle scuole di Ghemme, Sizzano,Fara e Carpignano e di questo noi accompagnatorisiamo soddisfatti in quanto significa che ilsemplice lavoro svolto rispecchia le aspettativedei nostri aquilotti.L’attività è iniziata nei mesi invernali con lasolita presentazione del programma ed è proseguitacon la prima uscita nella Valle del GranS.Bernardo attraverso una prova di camminatacon le ciaspole attorno alle piste di fondo edello snow park di Flassin.La seconda gita è stata una traversata con paracura degli accompagnatoriNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOtenza dal paese di Sostegno ed arrivo a Bornatepercorrendo vigneti e boschi di castagni, con labella vista sul Monte Barone ancora innevato.La primavera ha portato l’ormai richiestissimagita al mare la quale, attraverso foreste di sugherie macchia mediterranea, ci ha portati daRiva Trigoso a Sestri Levante, ove ci aspettavauna spiaggia deserta per i nostri giochi.La quarta gita ha avuto come tema centrale laLinea Cadorna già percorsa per un tratto lo scorso<strong>anno</strong>. Ci siamo recati sul panoramico MonteOrfano, altura situata in posizione strategica trai laghi Maggiore, d’Orta e di Mergozzo.La prima gita valsesiana di quest’<strong>anno</strong> è statoil Monte Tovo, raggiunto da Foresto in unabella giornata di sole e che ha visto i ragazziimpegnati in un gioco di domande sulle variemontagne rappresentate dalle pietre che compongonol’altare.52E’ seguita nel mese di maggio l’alpe Sorbella,purtroppo in una giornata nebbiosa ma conquesto non meno divertente: saliti dall’alpeScandalorso e scesi in Val Sorba.A fine giugno è stata la volta dell’uscita di duegiorni che ha avuto come campo di gioco il RifugioDeffeyes sopra La Thuile. Dopo una salitaabbastanza faticosa siamo rimasti affascinatidalla magnifica vista sul ghiacciaio del Rutor.Per concludere l’<strong>anno</strong> e per regalare una giornataun po’ diversa ai nostri giovani è statoproposto il gioco dell’arrampicata grazie allapresenza degli Istruttori della Scuola di Alpinismoche con pazienza ed entusiasmo h<strong>anno</strong>“stregato” i ragazzi, che, sebbene alla loro primaesperienza in questo campo, si sono divertitimoltissimo e sognano già il prossimo <strong>anno</strong> perpoter ripetere l’esperienza


Escai GrignascoUn momento di giocosità al monte MottaroneIn sintesi si riassume un equilibrato andamentodell’attività di alpinismo giovanile proposta erealizzata nell’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong>.Costante è stata la presenza dei giovani iscritti,di ieri e di oggi.Assestata ed attiva è stata la collaborazionedegli accompagnatori aiuto, regionali e nazionaledi Alpinismo Giovanile del gruppo comecon altri gruppi AG del <strong>CAI</strong>: Mosso S. Maria,Valsessera, Iesi, Ovada nonché con Associazioni,Oratori, Istituti Comprensivi locali e con EntePrivato e Pubblico.Dalle esperienze acquisite e qualitativamenterinnovate, si sono trasmesse, applicate metodologie,didattiche specifiche ed utilizzatoparticolari canali emozionali per far partecipe,per far vivere totalmente il giovane nonchél’accompagnatore nelle varie fasi dell’attivitàAG.E’ stato in assoluto organizzato, una giornatadedicata alla via ferrata; una possibilità di cimentarsi,sempre in sicurezza, con qualcosa dipiù verticale ed impegnativo del sentiero!Due eventi h<strong>anno</strong> particolarmente segnatol’ES<strong>CAI</strong> Grignasco: una stupenda gioia, la nascitadi Sofia, amore di Anna Demiliani e diFabio Comero, nostri validi accompagnatori diAlpinismo Giovanile.Una profonda tristezza: la prematura scomparsadi Lorenzo Ballini, il nostro piccolo/grandeaquilotto che ha preso il volo verso le alte cime.Nelle nostre escursioni, sui sentieri della montagnaLui… è sempre davanti a noi e… con noi.di Gabriella Patriarca Responsabile ES<strong>CAI</strong> Grignasco53Il filo conduttore di tutte le uscite è stato allariscoperta dei laghi glaciali:- al lago di Lod con la ciaspolata a Chamoisin Valle d’Aosta;- con la traversata del Mottarone allastupenda visione dei sette laghi;- ai tre laghi Bianco, Verde e Nero in ValVogna con il pernottamento di tre giorni alRifugio Carestia;- al lago del Miage nell’escursione in ValVeny nella Valle d’Aosta;- al lago del Mucrone con la ferrata edescursione nella conca di Oropa nella Vallebiellese;- iInoltre: sulle acque del fiume <strong>Sesia</strong> con ilrafting e con anguriata finale;- osservando il percorso del torrente Olenalla festa dei 25 anni della Baita diGrignasco all’alpe Stofful;- toccando il mare di stelle nell’uscitanotturna alla Torre di Gattinara;- galleggiando sul grande lago salato,“marino” nella cala di San Fruttuoso diCamogli nel raduno intersezionale di AGLPV in Liguria;- gustando un immenso lago/calderone…nella castagnata a Postua e…. tuffandosiin una mega pizzata di fine <strong>anno</strong> rivivendoe rivedendosi, in un allettantepresentazione CD-ROM, nei vari momenti…acquatici dell’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong>!Sempre in sintesi, dal vissuto, dalle impressionidei nostri giovani, di un <strong>anno</strong> di esperienze conl’ES<strong>CAI</strong> è emerso un comun denominatore per:il divertimento, l’amicizia e per le conoscenzeassimilate sotto gli aspetti di flora, fauna, geomorfologianonché da spiccata osservazione deivari fenomeni naturali, ambientali e antropologi.Momenti sapientemente tollerati sono statila fatica, il caldo, il freddo ed il mal di piedi!Infine con un corale entusiasmo, interesse, curiositàe piacere è stato lo stare insieme tragiovani ed accompagnatori dell’ES<strong>CAI</strong> Grignasco…che canti, fotografie, scritti, disegni h<strong>anno</strong>ampiamente documentato e manifestato.Grazie alla volontaria, sentita, disponibilitàdegli accompagnatori di AG: Giovanni, Piero,Augusta, Ervana, GianMario, Anna, Fabio, Francesca,Matteo e Gabriella !Grazie Francesca per aver arricchito il gruppoNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOalla ciaspolata nella valle d’Aosta a ChamoisAG dell’esperienza acquisita nel superamentodel corso di qualifica di Istruttore AG di Nevee Valanghe del Cai.GRIM <strong>Varallo</strong>Tracciare un bilancio annuale è sempre impegnativoma lo diventa meno quando è positivoe ricco di esperienze gratificanti come quelleche sta regalando agli accompagnatori e perl’ennesima volta il nostro Grim, o meglio i giovaniche lo animano.A Gennaio, fuori programma, con alcuni ragazziabbiamo fatto un piccolo assaggio di neve frescasopra le montagne di <strong>Varallo</strong> compiendoun piccolo “tour” dal S. Monte al M. Tre Crociper poi ridiscendere a Verzimo, trasferirci a S.Barbara o “chiesetta del Cucco, per poi tornarea valle per il vecchio sentiero del Levante, pestandoun bel po’ di neve fresca in una giornatala ciaspolatamolto bella.A Febbraio la “carovana “ è partita ufficialmentecon la ciaspolata all’Alpe Ranghetto di Camascoe ancora pestando neve.5425 anni della Baita di GrignascoIn un clima costruttivo e ricco di orizzonti è giàstato programmato il calendario delle attivitàdell’Alpinismo Giovanile dell’ES<strong>CAI</strong> Grignascodell’<strong>anno</strong> 2007!di Ferruccio BaravelliUna esperienza nuova per noi, molto bella anchese meno bella si è presentata la giornata. Perfortuna la famiglia di Rinaldo Galoppini ci haospitato nella calda ed accogliente loro casanell’alpeggio, consentendoci di mangiare alriparo e bere qualcosa di caldo, sempre fruttodi una squisita ospitalità.A Marzo, con una variazione sul programmainiziale, ci siamo trasferiti a Novara, dove conil Gruppo Speleologico del Cai <strong>Varallo</strong>, con ilquale vi è da anni una sperimentata collaborazione,abbiamo fatto la prima esperienza dispeleo-archeologia sotto il castello “sforzesco”di Novara.Una esperienza veramente particolare che haentusiasmato tutti dal più piccolo al più datatodegli accompagnatori presenti.Sempre a Marzo si è tenuta, presso la sede Caidi <strong>Varallo</strong>, una serata con genitori e ragazzi sullapreparazione di una gita ovvero consigli utili sucome fare lo zaino, materiali e alimentazione,a cura dei ragazzi più grandi del gruppo, consupervisione di un accompagnatore anziano.Ma ancora dovremo pestare neve e la pesteremoal Pizzo Faiè in Val d’Ossola, raggiungendo unapunta panoramica anche se il tempo variabilee il freddo h<strong>anno</strong> messo a dura prova ragazzi eaccompagnatori.Ad Aprile per festeggiare il raggiungimento del100 “grimmino” iscritto del <strong>2006</strong>, accompagnatorie qualche ragazzo affezionato con famiglia,partecipano ad un piccolo fuori programma


storico,culturale ma anche mangereccio traCiviasco e la Colma.Sempre ad Aprile si svolge una gita particolarecon la Commissione Scuola Famiglia in Val Gronda,dove siamo stati meravigliosamente ospitatida tutti i frazionisti di Rassetta e Fontana cheh<strong>anno</strong> atteso i ragazzi preparando del buonthè caldo e biscotti. L’uscita aveva anche loscopo di visitare la targa posta in Fr. Fontanache ricorda il fondatore del Grim, P.G. Gallino,particolarmente affezionato a questa valle.A maggio, sempre con la Commissione ScuolaFamiglia, siamo partiti da Cilimo di Roccapietrae abbiamo raggiunto Civiasco dove, dopo unabreve illustrazione storica sulla antica chiesettadi S. Maria e sui resti di un ponte romanico dellazona, ci siamo recati al parco giochi del paesedando sfogo a tutte le residue energie.Recuperatene alcune, dopo l’ottima pastasciuttapreparata dalla Pro Loco di Ciaviasco, siamoripartiti per valicare la cresta del Falconerae ridiscendere in Loc. Crosa di <strong>Varallo</strong>, grazieal paziente lavoro di pulizia e disboscamentodel tracciato svolto da Alessandro durante lasettimana precedente.Una piccola ma simpatica traversata .Infine siamo saliti, sempre nello stesso mese,alla Bocchetta di Campello e all’altare di P. G.Gallino per ricordarlo nel 20° <strong>anno</strong> dalla sua55morte. Purtroppo abbiamo dovuto ricordare unaltro grande protagonista del Grim che da pococi ha lasciati, Romano Tosi, che con P. Gallinosarà sempre nei nostri cuori.Una magnifica giornata, tanti ragazzi e unastupenda accoglienza del Cai di Borgomaneropresso il loro rifugio all’A. Pianello, h<strong>anno</strong> caratterizzatouna delle giornate più piacevoli.A giugno siamo andati con la nostra piccolascuola di chitarra a trovare gli anziani di CasaSerena e il loro “Coro delle Primule”.Alcune polemiche, sorte durante l’<strong>anno</strong> sull’utilitàdella scuola, avevano messo in discussionel’operato di questa particolare attivitàgrimmina, così come il “trasferimento forzato”dall’Oratorio di <strong>Varallo</strong> ad altra sede per leprove.Per fortuna i ragazzi non h<strong>anno</strong> mollato, subitogli amici del Circolo del Gallo di Crevola cih<strong>anno</strong> ospitato e ci siamo ritrovati così tanti,a Casa Serena per il saggio finale, da faticarea trovare posto per tutti i giovai musicisti equesto è un buon motivo per cui pensiamo dicontinuare.Sempre a giugno una bellissima giornata ci ac-a 20 anni dalla scomparsa di P. Gallinocompagna poi in Valle Antrona, per dare via aduna interessante esperienza di gemellaggio conil locale gruppo di Alpinismo Giovanile. Visitiamoe scopriamo, grazie alle interessanti spiegazioniNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOin Ossola al Lago di Camplicciolidella Prof. Elena Ameno accompagnatrice ossolana,il lago di Campliccioli, la diga artificialepiù grande dell’Ossola, nonché tutta la vallatadove ci troviamo.Veniamo ospitati in modo stupendo e inattesoall’alpe Granarioli dai signori Rametti, che ciaccolgono con the caldo e biscotti ma soprattuttogrande entusiasmo. Raccogliamo anche unmessaggio lanciato “via palloncino” a 500 Km.di distanza in Germania da due giovani sposi epercorriamo infine la suggestiva “decauville”dei minatori. Una giornata indimenticabile.Ma a Giugno decidiamo anche di “peregrinare”e per la prima volta il Grim si presenta al nastrodi partenza della Peregrinatio, la lunga traversatadal S. Monte di Orta a quello di <strong>Varallo</strong> conben 28 ragazzi tra cui il piccolo Riccardo Galli,classe 1998, il più piccolo del gruppo oltre atanti genitori ed accompagnatori. Una nuova esuggestiva esperienza dal valore non solo escursionisticoma anche storico e spirituale.Ancora Giugno ci vede protagonisti di un lungatraversata da Rossa a Cervatto per PizzoTracciora. Il tempo ci impedisce di scenderealla Meula come preventivato e dove eravamoattesi dai frazionisti. Alla sella di Camplascooptiamo per la più facile discesa a Cervatto.Sicuramente una delle uscite più impegnativeper lunghezza e dislivello ma anche i più piccolisi sono dimostrati ottimi scarpinatori.Ma sarà a Luglio che si volgerà una delle uscitepiù interessanti di tutta la attività Grim degliultimi anni:Traversata Alagna-Macugnaga percolle del Turlo. I più piccoli Jacopo e Giada didieci anni dimostrano una grinta da trekkernavigati, mentre l’anziano accompagnatore Eliosi commuove nello stringere la mano a tutti iragazzi che valicano il Colle.Dopo il pernottamento al Lago delle Fate l’uscitaprosegue con visite al museo Walser e alle minieredella Guia di Fornarelli, per salire infine56gruppo al Turloal Rif. Zappa Zamboni per il secondo pernottamento,non prima di avere camminato sul filodella morena e visitato il famoso Lago Effimeroe il suggestivo Lago delle Locce.Dopo una serata d’altri tempi, ad ascoltarevecchie storie e leggende, la notte trascorreveloce in rifugio, mentre l’alba ci regala unospettacolo stupendo di luci sulla parete più altad’Europa, la est del M. Rosa.E’ ora di tornare a valle, ma non prima di averericordato l’amico e grimmino “Chopper”, alsecolo Fulvio Accornero, che perse la vita sottola Doufur nel Canalone Marinelli, esattamentesopra le nostre teste.La discesa avviene dal versante opposto, attraversandola morena ed incantati nell’ascoltarele spiegazione di un famoso scrittore ed esperto,Renato Cresta, che ci spiega tutto sul ghiacciaioe sugli insediamenti Walser. Si tratterà di unadiscesa tecnicamente delicata ma comunquesicura che ci porterà alla Chiesa Vecchia di Dorfe al vecchio Tiglio dove Lucia ci coinvolgerà concenni storici e artistici su questo arcaico sito.Il mese di Luglio terminerà con l’uscita allafesta di S. Anna in compagnia dell’amica AnnaDefabiani che, nonostante la sua diversa abilità,ci segue ormai da tre anni portando simpatia eallegria in tutto il gruppo.all’ombra della Doufur


In compagnia del SAGF (Soccorso Alpino Guardiadi Finanza) di Riva Valdobbia, del SoccorsoAlpino e degli Alpini di <strong>Varallo</strong>, trascorreremouna giornata fantastica riuscendo a cucinarepersino, in casa Zanoletti, polenta e grigliataper tutti.Anche quest’<strong>anno</strong> il mese di Agosto ha riservatodelle sorprese con un fuori programmasui Pirenei francesi dove, raccogliendo l’invitodi Marco Torri a partecipare ad una edizione“particolarmente giovane” del pellegrinaggiodi Lourdes, abbiamo avuto modo di visitare lecampagne intorno alla cittadina, ma anche ilpanoramico Pic du Jere e le grotte, tra le piùbelle d’Europa, a Bettaram.E’ stata anche l’occasione per quattro corsistidi provare ciò che significa suonare la chitarradi fronte ad oltre 2000 persone, sia alla messainternazionale dei giovani che sotto la grottaveramente più famosa del mondo. Tensione allestelle, adrenalina a fiotti ma anche emozioniindimenticabili.A Settembre per la seconda volta il tempo cirespinge nell’affrontare la traversata Sabbia– Capio – Rimella e partecipare alla suggestivafesta dell’Alpe Campo. Nonostante ciò un piccologruppetto raggiunge ugualmente l’alpe inquestione per trascorrere una simpatica giornatadi festa e ricevere una piccola ma preziosa targaricordo intestata al Grim da parte del Comunedi Sabbia e degli amici dell’Alpe Campo. Latarga verrà collocata all’interno della cappellatanell’alpeggio.Sempre in questo mese Elvise Fontana ci chiededi collaborare alla stesura del suo prossimolibro e di tracciare i percorsi di avvicinamentoai siti minerari valsesiani. Accompagnatori equalche ragazzo accolgono l’invito e comincianole esplorazioni e la raccolta di documentazioneper il libro.Le piccole, ma significative scoperte, coinvolger<strong>anno</strong>anche il Gruppo Speleo del Cai <strong>Varallo</strong>per l’interesse scientifico che si è creato e cheverrà documentato dal libro di Elvise.A Ottobre saliamo al Monte Barone, dopo esserestati respinti al primo tentativo riusciamo l’8 delmese a salire con una giornata “spettacolare”che ricorderemo per un pezzo e che ci ha fattodimenticare tutte quelle caratterizzate dal maltempo. La discesa avverrà per altro percorsodove visiteremo “la spelonca”, questa singolarecasa costruita nella roccia della montagna.In questo mese riprende per il quinto <strong>anno</strong> ancheil corso di chitarra con una novità:si svolgeràpresso la sede Cai di <strong>Varallo</strong>, aperto a tutti gli57iscritti Cai dai 9 anni alla pensione e sempregratuito.La novità più interessante è la sperimentazionedi una collaborazione tra questa attività giovanilemusicale con l’attività del Coro Varade.A Novembre decidiamo di compiere un’ultimaascensione fuori programma alla Massa e festeggiareall’alpe Piane gli amici del GruppoCamosci che compiono il 50° genetliaco.E’ stata una giornata stupenda in tutti i sensi,per il tempo magnifico che ci ha lasciati senzaparole in vetta alla Massa, per la festa e i giochiall’Alpe Piane e per la bella castagnata.L’ospitalità del Gruppo Camosci, l’amicizia chelega il Grim a questo storico gruppo ma ancheagli altri gruppi e Commissioni del Cai <strong>Varallo</strong>,conferma quanto i giovani siano giustamenteconsiderati da tutto il nostro Cai e rappresentinoil futuro del sodalizio.Il Presidente dei Camosci Livio Magni e il nostroElio gettano le basi per una prossima uscitainsieme già nel 2007, confermando di fattoquanto ho appena detto.A Dicembre siamo stati invitati a ripetere labella esperienza del Presepio Vivente di Civiascoal quale abbiamo partecipato con successonella precedente edizione. Questa edizione sipresenta come speciale in quanto la storicaventicinquesima.Un ringraziamento particolare lo vogliamo rivolgereai Comuni di <strong>Varallo</strong> e Cravagliana sponsordel nostro gruppo e senza i quali sarebbe impossibilecompiere le traversate di valle in valleche compiamo con l’utilizzo degli automezzi daloro messi a disposizione.Vorrei ringraziare tutti coloro che h<strong>anno</strong> collaboratocon il nostro piccolo gruppo in questo<strong>2006</strong> ma sono troppi da elencare e correrei ilrischio di dimenticare qualcuno.Arrivederci al prossimo <strong>anno</strong>.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOProgramma attivitàAlpinismo Giovanile 2007ES<strong>CAI</strong> BORGOSESIA18 marzo........................... S.Lorenzo di Gattinara – Sentiero di Fra’ Dolcino25 aprile........................... Monti della Liguria13 maggio.......................... Alpe Casarolo di Pila3 giugno............................ Pian Cavallone – Valle Intrasca22/23 settembre.................. Pernottamento al Rifugio BarbustelParco del Monte Avic- Valle d’Aosta14 ottobre......................... Rifugio Massero – Carcoforo4 novembre........................ Res di <strong>Varallo</strong>23 novembre...................... Serata in amicizia – cena, proiezione e premiazioneES<strong>CAI</strong> GHEMME18 febbraio........................ Gita sulla neve (Località da destinarsi)18 marzo........................... Colma di Cossogno ( Parco Nazionale della Val Grande)15 aprile........................... Traversata Riva Brigoso - Moneglia ( Liguria )13 maggio.......................... Alpenzo Grande, alla scoperta dei Walser ( Valle del Lys)3 giugno............................ Alpe Bors, Sentiero Glaciologico23/24 giugno...................... Rifugio Curò, Gruppo del Barbellino( Val Seriana)6 ottobre........................... Arrampicata2 dicembre........................ Pizzata di fine stagioneES<strong>CAI</strong> GRIGNASCO3/4 marzo.......................... Saint Bartelhemy (Val d’Aosta)1 aprile ............................ Borgio Verezzi (Liguria)6 maggio........................... Pietra Groana26 maggio.......................... Balmuccia17 giugno........................... Val d’Otro6/7/8 luglio........................ Valgrisenche (Val d’Aosta)30/31 agosto 1/2 settembre ... Frasassi – Genga (Marche)30 settembre...................... Alpe Toso27-28 ottobre..................... Alpe Stofful - Baita11 novembre ...................... Masserano - Parco Arcobaleno14 dicembre ...................... Cà Nostra58


GRIM VARALLO11 marzo .......................... Con il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza eCommissione Scuola Famiglia25 marzo .......................... Traversata da S. Emiliano di Sostegno a Naula di Serravalleper la storica “via dei morti”21/22 aprile ...................... Uscita sulle montagne del Lago di Como con <strong>CAI</strong> di ComoSottosezione di Bizzarrone al Rif. Binate e al Monte Bissino27 maggio ......................... Alpe di Meggiana e Bo Valsesiano con Comm. Scuola Famiglia3 giugno ........................... Alpe Larecchio o Valle d’ Otro con ES<strong>CAI</strong> di Domodossola17 giugno .......................... Pellegrinaggio per la festa di S.Antonio con traversatada Bannio Anzino Val d’Ossola a Fobello in Valsesia30 giugno/1 agosto .............. Rifugio Margaroli Val Formazza.Lago Sruer, M. Giove e Laghi di Busin22 luglio ........................... Punta Spitzhornli al Passo del Sempioneluglio da definire ................. Sentiero dei Camosci (solo GGA)agosto da definire ............... Salita in notturna alla Res di <strong>Varallo</strong>agosto da definire................ Valle delle Meraviglie (Francia) - (solo GGA)8/9 settembre .................... Traversata da Sabbia - Festa all’Alpe Campo -Monte Capio – Rimella30 settembre ..................... Traversata del Cavajone:Boccioleto - Alpe Seccio – Rossacon Commissione Montagna Antica del Cai <strong>Varallo</strong> eES<strong>CAI</strong> di COMO7 ottobre .......................... Alpe La Valle e Sella di Berra con Commissioni Segnaletica eSpeleologica Cai <strong>Varallo</strong>novembre da definire ........... Castagnata16 dicembre ...................... Auguri di fine <strong>anno</strong>59NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


Alagna ValsesiaZimmerCasa Pratidi Marisa CastagnolaFraz. Casa Prati13021 Alagna Valsesia - VCtel. 0163.922802 - fax0163.922649cell. 348.2321858E-mail: casapratizimmer@libero.itwww.zimmercasaprati.comVia Provinciale 5Fraz. Valmaggia13019 VARALLO - VCtel 0163.564584CENE dei COSCRITTIcon MUSICA dal VIVOSPECIALITA’ PESCEFORNO A LEGNASALONE per BANCHETTI,MATRIMONI e CERIMONIEAMPIO PARCHEGGIOdi D’Anna Giuseppe & D’Anna Vincenzo


1630 - Colle di Valdobbia:una via per la pesteOratorio di San Rocco a RivaRiassunto della comunicazione presentata alconvegno “La Montagna attraversata: pellegrini,soldati e mercanti” organizzato dal ComitatoScientifico del <strong>CAI</strong> Ligure Piemontese Valdostano(Bard, 16 settembre <strong>2006</strong>)Il colle di Valdobbia, ubicato a 2480 metri, costituiscela principale via di comunicazione trala val d’Aosta e le valli del <strong>Sesia</strong>. La facile accessibilitàdel passo ha favorito i rapporti tra ledue comunità ubicate alla base dei suoi versanti(Gressoney e Riva) ed ha sempre costituito unelemento di rilievo per la storia valsesiana.DUE COMUNITÀ UNITE DA UN COLLE61di Roberto Fantoni, Attilio Ferla,Adriano Negro e Enrico ZanolettiLa colonizzazione della Val Vogna avvenne adopera di coloni d’origine gressonarda, documentatialla frazione Peccia dai primi decennidel Trecento (Rizzi, 2003, con bibliografia). Gliinsediamenti a valle della Peccia furono fondatidai coloni d’origine gressonarda e dai coloni valsesianiprovenienti dalle frazioni di Riva ubicatelungo la valle principale del <strong>Sesia</strong>.I legami commerciali fra le due comunità furonofavoriti dalla fiera di Riva (Rizzi, 1988), documentatadal Quattrocento, ma probabilmentepreesistente come altre fiere alpine.Dalla fine del Cinquecento il colle divenne ancheuna porta per l’emigrazione. Gli abitanti deipaesi ubicati alla testata della Valsesia (Rivaed Alagna), specializzati in diverse attività delsettore edilizio, svolgevano la loro opera prevalentementein Svizzera, ove erano noti comePrismellesi (dall’antico nome della comunità,Pietre Gemelle) (Ronco, 1997). L’emigrazioneaveva un carattere stagionale e gli espatriatirientravano tra novembre e dicembre per ripartirealla fine dell’inverno (Viazzo, 1990, conbibliografia). La distribuzione dei matrimonie delle nascite degli abitanti di Riva (ASPRv)conferma questa stagionalità.Attraverso il colle gli uomini portavano soldie merci. Nel 1630, senza saperlo, portavanoanche qualcos’altro.1630: UNA VIA PER LA PESTENel 1630 la peste colpì pesantemente la Vald’Aosta, ove il primo caso documentato risaleal 19 aprile. Il numero degli abitanti della vallescese da 90.000 a 20.000, con una riduzione del75% della popolazione (Ansaldo, 1977).Dalla Val d’Aosta, attraverso il colle di Valdobbia,gli emigranti e i commercianti portano lapeste in Valsesia, perché anche le epidemieprendono la via del passo (Neubronner, 1999).La comunità di Riva, ubicata alla base del collee punto d’arrivo di molti emigranti, fu la piùcolpita della Valsesia. Il parroco di Riva nonregistrava sempre nel Libro dei morti (ASPRv)le cause dei decessi; un numero di morti moltoalto rispetto ai valori medi del periodo si osservagià nel mese di giugno (15) e nella prima metàdi luglio 1630 (37). Le normali registrazionis’interrompono il 16 luglio 1630 e riprendonosolo il 19 maggio 1632. In una memoria dei mortiper peste tenuta dal viceparroco Albertino, chesi differenzia dagli altri registri parrocchialiper l’estrema sintesi, in quanto sono assentile date di morte, sono incompleti i riferimentiagli ascendenti e non è mai indicata l’età deldefunto, compaiono circa 150 morti. Complessivamenteil numero di morti dovuti all’epidemiasembra essere prossimo ai duecento casi.I primi casi di contagio si registrarono proprionelle frazioni della val Vogna (Montata, Pecciae Selveglio). A ricordo dell’epidemia una lapideancora presente presso la frazione Vogna inferiorereca, sotto con una bella croce, la data1630 e le iniziali PP.Il contagio toccò anche il centro parrocchialeNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOMemoria dei morti per peste tenutadal viceparroco Albertino (ASPRv)di Riva e le due comunità prossime a questalocalità (Alagna, Mollia e Campertogno), ma nonsembra essere arrivato negli altri paesi ubicatinella parte inferiore della valle. Ad Alagna unatradizione orale vuole che fosse allestito uncimitero provvisorio, delimitato da un murettodi pietra, a monte della case della frazioneRonco, lungo la mulattiera che sale all’alpeCampo (Ragozza, 1983, p. 153; Triglia, 1985, p.27). Verso valle il contagio raggiunse Mollia e,marginalmente, Campertogno. Il primo caso siebbe il 21 aprile 1631; nel Libro dei morti dellaparrocchia di Campertogno, che in quel periodosi estendeva anche al territorio di Mollia, sono<strong>anno</strong>tati, tra il 21 aprile e il 20 giugno 1630,venticinque decessi causati dalla peste. Furonocolpite le frazioni Goreto, Curgo, Molino e PianaToni (attualmente nel comune di Mollia) e Avigi(Campertogno).LA GESTIONE DEL CONTAGIOIl medico Bernardo Rossi, che risiedeva a Campertogno,comparve all’inizio del contagio,vietando la sepoltura nei cimiteri (Manni, 1977,p. 46). La disposizione fu accolta dalla popolazione.Dalla memoria di un contemporaneorisulta infatti che i morti non furono portatiin chiesa per essere accolti nel cimitero, ma62vennero seppelliti sul posto (chi in un prato chiin un campo, chi in un’alpe, chi qua, chi là). Leossa furono recuperate solo alcuni anni dopo(nel 1634 e 1635) e solo allora furono portatenel cimitero ove ricevettero le sacre funzioni(ASCRv).Gli ammalati erano posti in quarantena in unalocalità oltre il torrente Vogna. Il servizio erasvolto da un uomo di 61 anni, citato come custosquarantenae, che cadde a sua volta vittimadel contagio e fu sepolto nello stesso prato incui morì (ASPRv, Libro dei morti; Manni, 1977,p. 46). L’elevato numero di casi sviluppò nellacomunità capacità professionali specifiche,che acquisirono fama anche fuori dalla valle.Il 13 ottobre 1630 il responsabile sanitario diSagliano presso Andorno (Bi) scrisse che avendointeso che a lagna e Riva vi sono degli uominiespertissimi, li sindaci mi incaricano di trattareonde farmi avere di quei monatti quanto prima(Manni, 1979, p. 48; Ragozza, 1983, p. 153;Triglia, 1985, p. 27).GLI EFFETTI DEMOGRAFICII dati dei censimenti contenuti negli Atti diVisita pastorale (ASDN, AVi) indicano che lapopolazione di Riva scese da 1010 abitanti del1628 ai 790 del 1641 (Viazzo, 1985, p. 128),corrispondenti ad una perdita di 220 abitanti,un valore prossimo a quello stimato dei mortiper peste nel biennio 1630-1631. Negli anni delcontagio diminuirono sensibilmente la nuzialitàe la natalità, che tornarono però su valorinormali nel periodo immediatamente seguente(ASPRv), consentendo un parziale ripristinonella popolazione.Le ricostruzioni della popolazione della Valsesiasulla base dei dati contenuti negli Atti di visitapastorale prima (1628) e dopo la peste (1641)sembrano indicare solo una lieve flessione perl’intera valle del <strong>Sesia</strong>, che passa 7891 a 7855abitanti. La diminuzione della popolazione nellaparrocchia di Riva a distanza di un decennio fusolo del 20%. Nella parrocchia di Campertognole perdite furono completamente assorbitegià nel decennio successivo (Viazzo, 1985, pp.127-128).I dati sono più incerti e “rumorosi” per la valSermenza, ove la flessione sembra essere piùnetta. Fervento perse il 35% della sua popolazione;diminuzioni analoghe sono registrate aBoccioleto (30%) e a Rimasco e Rima (20%). Lapeste entrò in questa valle laterale del <strong>Sesia</strong>attraverso le sue porte orientali, costituite dai


Iscrizione nella cappella di san Giuseppenell’oratorio della Madonna delle posepassi aperti verso la valle Anzasca che, attraversoil Monte Moro consentiva il raggiungimentodel Vallese, ove erano soliti emigrare gli abitantidi queste comunità, anche loro prevalentementedediti alle attività del settore edile (Fantoni,<strong>2006</strong>).LA PROTEZIONE DIVINALe comunità valsesiane minacciate dalla pesteinvocarono la protezione divina durante il contagioe manifestarono il loro ringraziamento perlo scampato pericolo dopo la sua scomparsa.Come in molte altre località anche a Riva fueretto un oratorio dedicato a san Rocco (ASPRv).Nell’oratorio della Madonna delle Pose, ubicatoall’ingresso della val Vogna, fu fatta costruirela cappella di san Giuseppe. A Selveglio, in valVogna, gli abitanti scampati alla peste, feceroricostruire, come ex voto, l’oratorio di san Defendente(Bellosta e Bellosta, 1988, pp. 64-65).Un quadro con l’immagine di san Rocco è presenteanche nell’oratorio della frazione Balma;l’esecuzione di un quadro con la raffigurazionedel committente e di suo figlio inginocchiatidavanti al santo, da collocare nell’oratorio disant’Antonio a Pìè d’Alzarella (attualmentescomparso), compare tra le disposizioni testamentariedi un abitante di questa frazionecolpito dalla peste (sASVa, FNV).Ad Alagna, per lo scampato pericolo, il parrocoAntonio Vasina fece costruire nella chiesaparrocchiale un nuovo altare dedicato ai santiRocco e Sebastiano (Ragozza, 1983, p. 67).La comunità di Campertogno, per lo scampatopericolo, si recò per tre anni consecutivi al SacroMonte di <strong>Varallo</strong>. Una tela di Melchiorre d’Enrico,attualmente conservata nel museo dellachiesa parrocchiale, raffigura la processione chesale al Sacro Monte (Ballarè, 2002).63LA PROTEZIONE SANITARIARavelli (1925, p. 245) ricordava la presenza,presso l’oratorio della Madonna delle Pose, diun bastione, di cui ai suoi tempi si scorgevanoancora alcune tracce, costruito come cordonesanitario in tempo di epidemia. Si tratta probabilmentedi uno dei punti di controllo sanitariocitato anche in documenti successivi (sASVa,FCa e FNV).A Campertogno, alla comparsa del morbo nellefrazioni superiori, la comunità si riunì in assembleaper stabilire le modalità di difesa dalcontagio. Furono eletti tre deputati alla sanitàaffinché provvedessero a disporre le misureopportune, vigilando affinché il morbo non sidiffondesse anche nella squadra inferiore, istituendocontrolli domiciliari e facendo costruireuna clausura con guardie ad Avigi. Ai deputatiper la salute si conferì il diritto di costringerechiunque all’obbedienza, istituendo pene pecuniarieper le infrazioni (4 scudi per i localiinadempienti; 25 scudi per i forestieri che fosseroentrati in paese senza previo colloquio; 4scudi per chi avesse liberato persone in quarantenasenza previo colloquio con le autoritàcompetenti). Per tutti vigeva inoltre l’obbligoDipinto ad olio su tela raffigurantela processione votiva al Sacro Montedella comunità di Campertogno(Melchiorre d’Enrico; Museo della parrocchiadi san Giacomo di Campertogno)NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOdi curare e porre in quarantena i malati (Molino,1985, pp. 287-288).DOPO LA PESTEPer il colle di valdobbia continuarono a transitaregli emigranti valsesiani diretti verso laFrancia e la Svizzera occidentale. Per favorireil transito nel periodo invernale fu costruitoFONTI BIBLIOGRAFICHE ED ARCHIVISTICHE64presso il colle di Valdobbia un ospizio gestito dadue custodi. Dalla fine dell’Ottocento, quandol’emigrazione divenne permanente, l’Ospizioaccolse prevalentemente viaggiatori ed alpinisti.Attualmente per il passo e per la splendidaval Vogna passano escursionisti culturalmenteattenti (Ferla, 2000), che si chiedono qualesia il significato di quella pietra con una croceaffiancata alla data 1630.ANSALDO M. (1977)Peste, fame, guerra. Cronache di vita valdostana del XVII secolo. Aosta.BALLARÈ E. (2002)San Giacomo Maggiore Campertogno. Inventario del Museo. pp. 144.CARESTIA A. (s.d., fine Ottocento)Briciole di storia patria. Manoscritto inedito, fotocopia in sASVa, FCa.FANTONI R. (<strong>2006</strong>)Tempi e luoghi dell’emigrazione rimese. In “Rima e i walser”, Anzola d’Ossola.FERLA A. (2000, a cura di)Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia. Val Vogna. Alta via dei walser. <strong>CAI</strong> <strong>Sezione</strong> di<strong>Varallo</strong>Commissione “Montagna antica, montagna da salvare”, s.i.p.GIANOLI C.A. (1894)Due memorie storiche sulla valsesia 1500 – 1700. <strong>Varallo</strong>, pp. 43.MANNI E. (1979)I campanili della Valsesia. Note di storia locale. <strong>Varallo</strong>, f. VII, pp. 170,NEUBRONNER E. (1999)La Valle Nera. Genti del Piemonte. Un approccio. Magenta, pp. 239.RAGOZZA E. (1983)Comunità civile. Vita religiosa. Gente di Alagna. In “Alagna Valsesia. Una comunità walser”, pp.15-56, 57-112, 113-160.RIZZI E. (1988)Le fiere medioevali di Macugnaga e di Pietre Gemelle e l’evoluzione dell’economia walser nellevalli del Monte Rosa. in “I walser nella storia della cultura materiale alpina. Atti del V Conv. Inter.di studi walser, Macugnaga, 3-5 luglio 1987”, pp. 231-271.RIZZI E. (2004)Storia dei walser dell’ovest . Fondazione Arch. Enrico Monti, pp.RONCO E. (1997)I maestri prismellesi e il tardo gotico svizzero (1490-1699). Magenta, pp. 212TRIGLIA C. (1985)Notizie sulla peste del 1630-31 in Valsesia. Borgosesia, pp. 35.VIAZZO P.P. (1985)L’evoluzione della popolazione della Valsesia dagli inizi del ‘600 alla metà dell’800. Novarien,n. 15, pp. 118-131.ASCRvASDNASPAlASPRvAViFCaFNVFOSosASVaArchivio Storico del Comune di Riva ValdobbiaArchivio Storico Diocesano di NovaraArchivio Storico della parrocchia di AlagnaArchivio Storico della parrocchia di Riva ValdobbiaAtti di Visita, ASDNFondo Calderini, sASVaFondo Notarile Valsesiano, sASVaFondo Ospizio Sottile, ASCRvsezione di Archivio di Stato di <strong>Varallo</strong>


50 anni di saporee tradizioneLoc. Balangera,fraz. di VARALLO (VC)Tel. Fax 0163.51363FALEGNAMERIAPreti G. & Guaschino D. s.n.c.PRODUZIONE ARTIGIANALEdi SERRAMENTI, MOBILI E CUCINEIN LEGNO MASSELLOBORGOSESIA - Via Partigiani 14Tel. 0163.27261 - Fax 0163.330000


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLORelazione sesta gitadell’Escursionista curiosoCAMMINANDO VERSO LE ORIGINI DEI WALSER:TRAVERSATA BELLWALD – MÜNSTER (VALLE DIGOMS – VALLESE) 1 OTTOBRE <strong>2006</strong>-10-03Caro diario,alpe WilereE’ da circa un <strong>anno</strong> che Sergio ed io lavoriamoper organizzare questa gita, i cui proventi servonoper integrare il bilancio che il consiglioSezionale ci ha assegnato all’inizio dell’<strong>anno</strong>. Adire il vero non è che lo facciamo solo per questomotivo, anzi, in questi sei anni di “bibliogite”,abbiamo scoperto che accompagnare un gruppodi persone, piccolo o grande che sia, in giro perle montagne e nel contempo spiegare qualcosadell’ambiente che si attraversa durante la gita,è innanzitutto una cosa che ci piace, e poi crediamoche sia un sistema intelligente per unirel’utile al dilettevole: camminare ed impararequalcosa di nuovo allo stesso tempo. Da unasettimana giravamo in internet tra i vari sitidi meteorologia per avere qualche indicazionesul tempo previsto in Vallese per domenica 1ottobre. All’inizio sembrava che il sole la facesseda padrone, ma già giovedì le previsionierano cambiate: per domenica su tutto il Valleseerano previste nuvole con qualche raggio disole ma anche qualche piovasco localizzato.Quasi quasi in futuro ci conviene cambiare ilnome di queste gite ed anziché chiamarle “Gitedell’escursionista curioso” converrebbe battezzarle“Gite dell’escursionista con l’ombrello”.Ma veniamo a domenica. Ore 6 di mattina inpiazza Vittorio arrivano tutti i partecipanti che66a cura della Commissione Bibliotecapartono da <strong>Varallo</strong> e strada facendo il gruppoaumenta tanto che al casello dell’autostradasul pullman siamo in 36. Al confine la facciamoin barba al doganiere che per fortuna non controllai nostri documenti perchè uno di noi hadimenticato la carta d’identità. A Simplondorfil tempo è altamente demoralizzante: non sivede nulla a causa della fitta nebbia, ma alpasso del Sempione la visibilità migliora un po’ed appena girato l’angolo della valle si intravedonoi pochi raggi di sole promessi dalla meteo:hurrà! E come per magia il morale si alza unpo’. Presto giungiamo a Fiesch e dopo un paiodi chilometri ecco il bivio per Bellwald e conil bivio ecco l’Intoppo con la “I” maiuscola: ilpullman non riesce a passare a causa di alcunilavori sul manto stradale. Poco male: lì vicinoc’è la partenza della funivia, e così otto personeper volta iniziano l’avventura della giornata.Ci vuole mezzora ma finalmente siamo tuttia Bellwald. Un veloce giro per le antiche casee subito una prima salita. Bruno non è a casae così non può farci vedere il modello dei duetreni che abilmente ha costruito con le propriemani, perciò ci accontentiamo di vederei 200 metri di binari che ha costruito attornoa casa sua. Appena dopo la salita termina epercorriamo una strada sterrata che con il beltempo è anche pista per il monopattino. Comecapita sempre nelle gite il gruppo si divide indue ma ogni tanto noi che siamo davanti cifermiamo ad aspettare chi sta dietro e la primasosta viene fatta appena superata la ApolloniaKapelle, una graziosa cappelletta situata alcentro di una radura. Dopo soli cinque minutisi riparte e tra altre radure e boschi giungiamoa un alpeggio dove sono evidenti le traccedi pascolo delle mucche. Il sentiero è sempreben visibile e tra boschi e radura arriviamo acirca metà dell’itinerario quando c’è una sostaper riunire il gruppo. Cominciano a compariresimultaneamente qualche panino e le primegocce d’acqua, ma dopo una ventina di minutieccoci tutti riuniti davanti ad un piccolo rifugiodove chi vuole può mangiare un piatto caldo di“Suppe” o di “Raclette” oppure bersi un caffé.Verso le due ripartiamo e percorriamo la secondametà del percorso. Lungo il sentiero i solitifortunati h<strong>anno</strong> trovato alcuni funghi, mentre


altri fortunati h<strong>anno</strong> osservato le acrobazie diuno scoiattolo che saltava da un tronco all’altro.Nel frattempo ricomincia a piovere, maormai non siamo lontani dalla meta e le casedi Münster si avvicinano sempre più. Una visitaprima alla piccola ma graziosa Peterkapelle equindi alla stupenda chiesa parrocchiale e poivia verso casa.Caro diario,sono stata veramente soddisfatta di sentirele esclamazioni di sorpresa che i partecipantialla gita h<strong>anno</strong> fatto quando siamo entrati inpaese. In effetti anche con il brutto tempo laantiche case walser con i balconi traboccantidi fiori multicolori sono una gioia per gli occhi.Le espressioni di meraviglia di chi ha scelto dipartecipare a questa gita mi h<strong>anno</strong> ripagato ditutte le ore passate in internet a cercare e tradurrein italiano le informazioni che ho riportatosull’opuscolo che abbiamo distribuito e dellecorse del venerdì quando Sergio, io stavamolitigando con una stampante in sciopero edavevamo ancora parecchie copie dell’opuscoloda stampare, ma ancora più soddisfazione l’hoavuta quando ho capito che, nonostante il temponon sia stato dei migliori, tutti erano rimasticontenti di come avevano passato la giornata.All’<strong>anno</strong> prossimo!DESCRIZIONE DELL’ITINERARIOTua Graziellala chiesa di BellwaldLa nostra gita inizia a Bellwald bellissimo paesinosituato su un assolato costone che dominala valle del Goms. Il nome Beliwalt nel 1273,Belwalt nel 1293 designò dapprima il monte esolo verso il 1400 anche l’abitato fino allora67chiamato Zblatten. La chiesa principale è dedicataalle Sette Gioie di Maria (Kirche MariaSieben Freude) e risale alla fine del 17 secoloquando Bellwald si staccò dalla parrocchia diErnen. Bellwald è un centro turistico invernale,che però anche d’estate offre molte gite pergli escursionisti. Fiore all’occhiello è senz’altroil Risihorn (m.2875) la cui salita richiede circa3 ore e offre dalla punta una magnifica vistasul ghiacciaio del Finsteraarhorn con le punteFinsteraahorn (m 4275), del Kleines Dreieckhorn(m 3639) mentre più lontano sulla sinistra svettail Gross Aletschorn (m 4193). Altre gite da Bellwaldsono i 4 laghi che giacciono sulle pendicidel Risihorn: Spilsee (m 2397), Mittelsee (m2549), Wirubsee (m. 2653) e Lengsee (m 2706).Altre indicazioni sui cartelli sistemati in loco.Bellwald offre anche una pista lunga 6 km peril monopattino, (Trottinerlebnis) e più di 22km di sentieri per praticare il nordic walkingsuddivisi in tre percorsi da 10- 5,6- e 7,1 kmciascuno. D’inverno oltre allo sci da discesa sipuò praticare lo slittino oppure camminare suisentieri appositamente battuti.Dopo un giro tra le antiche case walser, possiamosoffermarci ad ammirare il risultato dellapassione che il ticinese Bruno Pedrini ha per itreni: attorno alla sua casa ha creato un modellodi percorso ferroviario in miniatura con circa200 m di binari con tanto di gallerie e viadotti.Tutti i vagoni e le locomotive sono stati costruitia mano con un paziente lavoro di intaglio eassemblaggio. Per il futuro ha in progetto lacostruzione di tutto un paese in scala: ha giàcostruito un’ammirevole copia in scala dellachiesa di Bellwald e la stazione.Nel primo tratto della gita, circa mezzora,dobbiamo percorrere una strada sterrata, finoa raggiungere la Apollonia Kapelle, chiesettaisolata in mezzo ad una deliziosa radura. Da quisi prosegue su un comodo sentiero e presto siraggiunge Willere dove troviamo la diramazioneper scendere a Niederwald (raggiungibile in 30minuti) che con i suoi 4,7 km² ed i 66 abitanti èil più piccolo comune della valle. A Niederwaldnel 1850 nacque Cäsar Ritz sopr<strong>anno</strong>minato “Ilre degli albergatori, e l’albergatore dei re”famoso nel mondo per la catena dei lussuosialberghi Ritz. Anche Alexandre Seiler, celebrealbergatore di Zermatt (suo l’Hotel Monte Rosatuttora esistente che per anni nel 19 secolo èstato frequentato dagli alpinisti inglesi), eraoriginario di questo piccolo paese. La chiesa parrocchialeè dedicata a San Teodulo, santo moltocaro alla cultura Walser e risale al 1666.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOAncora 15 minuti ed arriviamo all’alpe Wilerlärchm. 1460 che è il punto più basso dell’interatraversata, dove abbiamo un bivio per scenderea Blitzingen. Anche questo è un piccolo comunedi 90 abitanti su una superficie di soli 11,8km² . Interessante la visita alla chiesa ed allacappella che risalgono al 15 ed al 16 secolo.Senza scendere verso il paese, proseguiamoil cammino e raggiungiamo una riserva dovevivono dei cervi. La costeggiamo per un po’,sperando di intravvedere qualche animale, lasciamopoi sulla sinistra la sterrata che porta aIgschenen. Giungiamo così ad un caratteristicogrosso tronco sul quale è stata posizionata lastatua di una Madonna con in braccio Gesù.Qui è d’obbligo una breve sosta per ammirareil panorama e, grazie all’aiuto di un pannello,prendere confidenza con i nomi delle montagneposte sull’altro lato della valle. Dopo aver attraversatoun ruscello e dopo un tratto di salita,giungiamo in una radura caratterizzata dallapresenza di grosse conifere. Continuiamo sulsentiero sempre ben segnalato e attraversiamouna sterrata per procedere in direzione di un’altracasetta sepolta tra i lamponi. Ben prestousciamo nuovamente dal bosco e giungiamo invista della Walibachhütte, piccolo rifugio privatocon il tetto in linea col pendio soprastante percontrastare il pericolo di caduta delle valanghe,posto quasi in mezzo ad un canalone. A questopunto abbiamo la metà del percorso alle spalle.Dopo una breve discesa per attraversareil ruscello il sentiero continua pianeggiante.Siamo nei dintorni di Ritzingen che con Biel eSelkingen dal 1 gennaio 2001 formano il comunedi Gradschaft. Nel 1980 vicino a Ritzingen fuscoperta una tomba celtica. Attraversiamo uncanale in fondo al quale si scorge una bellachiesa isolata tra i campi: è la Feldkapelle,costruita nel 1687, ma già nel 1592 in questoluogo era menzionato un edificio religioso. Nelfebbraio del 1807 fu parzialmente danneggiatada una valanga ma subito ricostruita. Nel 1813fu dotata di un organo tuttora funzionante e fusottoposta a una nuova ristrutturazione neglianni 1993/1994.Si procede sempre a mezzacosta e per un brevetratto, dopo aver percorso una sterrata,seguiamo il tracciato di un bisse, (in tedescosuonen) antico canale di irrigazione che servivaa trasportare l’acqua per irrigare i campidi fondovalle. I bisse sono stati l’argomentoportante della gita che abbiamo organizzatodue anni fa. Il sentiero si inoltra nella Bächital,bella e selvaggia valle che meriterebbe da sola68una visita verso l’alta vetta del Galmihorn (m3386) oppure verso le più modeste ma moltopanoramiche e senz’altro più accessibili cimedel Gross- e del Chly-Chastelhorn (m 2842 e 2683m). In alto sulla cresta che separa questa valledalla Minstigertal (la valle successiva che haorigine a Muster) una strada sterrata conduce alGalmihornhütte a quota 2113 m. Attraversiamoi prati di Guferschmatte e passiamo vicino aun rifugio privato il Hänggisch-Hittä. Seguiamoin discesa la sterrata fino ad un tornantedove riprendiamo il sentiero. Si scende finoad alcune case, si attraversa nuovamente lastrada e si continua su sentiero fino ad arrivarealla Antoniuskapelle (Cappella di Sant’Antonioda Padova), costruita verso la metà del 1600e rinnovata completamente nel 1927. OrmaiMünster è vicino e bastano pochi minuti perscendere in paese dove ci accolgono le vecchiecase in legno alcune adibite ad abitazione ealtre a fienili.la chiesa di MünsterCome già detto Münster è il centro più grossodel Goms. Menzionato per la prima volta nel1221 con il nome di Musterium presumibilmentecontrazione di Monasterium per la presenza nelMedioevo di un chiostro. Al 1235 risale il primoaccenno alla presenza di una chiesa. Le vagheindicazioni rendono difficile l’identificazionedi questa chiesa, al punto che si ignora se èla Peterskirke oppure la Pfarrkirche ovvero la


parrocchia dedicata a Santa Maria, quest’ultimaè sicuramente citata nel 1309 e già all’epocaera dotata di un cimitero. Una curiosità: dallafattura per una riparazione sappiamo che questachiesa era dotata di un orologio già nel 1462.Situato in posizione strategica all’incrocio diimportanti vie commerciali nel 1397 ospitò irappresentanti dei comuni di Berna, dei paesidel Goms, della Val d’Ossola e della ValleFormazza che stipularono un contratto per lamanutenzione e la sicurezza della mulattierache, attraverso i passi del Grimsel e di Gries,era percorsa da mercanti che trasportavano ognigenere di merce destinata ai mercati delle cittàdella Pianura Padana o del Centro Europa.Tra i primi edifici che vediamo c’è l’Hotel Croixd’or et Poste così ribattezzato nel 1894, ma natonel 1620 dall’unione di due alberghi contigui egià esistente con il nome Oberen Wirtshaus nel1530. Fu frequentato da ospiti illustri: nel 1779vi dormì lo scrittore tedesco Johann Wolfgang69un gruppo di partecipantiGoethe; nel 1865 Edgard Whymper il primoscalatore del Cervino, nel 1897 dopo una visitain Vallese vi soggiornò Monsignor Achille Rattiche, dopo aver salito il Blinnenhorn, tornò inItalia attraversando il Passo del Gries. Poco piùavanti troviamo la chiesa parrocchiale con ilpiccolo cimitero. La navata è stata oggetto direstauri già nel XVII secolo, mentre l’interno èstato rifatto nel XIX secolo. Il coro, risalente al1491 è stato restaurato nel 1932. Ci sorprenderàsenz’altro la ricchezza dell’altare maggioremessa ancora più in risalto dalla semplicitàdell’interno. Questo altare risale al 1509 fuopera dello scultore Jörg Keller di Lucerna, edè considerato uno dei più begli altari in stilegotico della Svizzera.Un giro tra le antiche case completa il tragittodi questa giornata che speriamo abbia soddisfattole vostre aspettative e vi abbia fornitospunti per organizzare altre escursioni in questabellissima valle.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOCaldo e freddo in alta quotaDa settembre 2003 l’ARPA (Agenzia Regionaleper la Protezione Ambientale) di Torino ci inviaregolarmente i dati rilevati dalla centralinache è stata installata alla Capanna OsservatorioRegina Margherita. Da gennaio 2005 questidati ci vengono inviati all’inizio di ogni mesee crediamo di soddisfare la curiosità di moltiriportando qui di seguito le temperature minimee massime dell’aria all’esterno dei rifugio registratenegli ultimi 12 mesi a partire da agosto2005 fino a luglio <strong>2006</strong>.MeseIl giorno piùfreddoOraTemperatura70Il giorno piùcaldoOradi Graziella CusaTemperaturaAgosto 08/08/2005 00.25 -16,0 31/08/2005 13.45 + 5,5Settembre 29/09/2005 18.35 -13,5 01/09/2005 12.45 + 6,2Ottobre 02/10/2005 14.35 -17,2 26/10/2005 14.30 + 1,3Novembre 27/11/2005 20.40 -30,7 11/11/2005 12.20 + 5,2Dicembre 28/12/2005 22.25 -34,2 24/12/2005 12.00 - 9,2Gennaio 26/01/<strong>2006</strong> 17.40 -30,8 20/01/<strong>2006</strong> 09.30 - 9,4Febbraio 28/02/<strong>2006</strong> 23.45 -32,1 02/02/<strong>2006</strong> 12.00 - 6,6Marzo * 02/03/<strong>2006</strong> 05.35 -33,9 19/03/<strong>2006</strong> 14.45 - 4,8Aprile 11/04/<strong>2006</strong> 01.20 -26,6 26/04/<strong>2006</strong> 13.25 - 4,8Maggio ** 31/05/<strong>2006</strong> 03.35 -24,3 27/05/<strong>2006</strong> 11.20 - 1,3Giugno 02/06/<strong>2006</strong> 01.55 -23,2 15/06/<strong>2006</strong> 08.35 + 3,4Luglio <strong>2006</strong> 07/07/<strong>2006</strong> 02.30 -9,6 04/07/<strong>2006</strong> 13.10 + 6,5* Mancano i dati del giorno 05/03/<strong>2006</strong>, non pervenuti a causa di un problema tecnico** I dati del 04/05/<strong>2006</strong> sono incertiSempre in questo periodo (01/08/05 – 31/07/06)la giornata con maggiore sbalzo termico è statail 18 dicembre 2005: alle ore 03.00 la temperaturadell’aria era -33,9° mentre alle ore16.00 era di -18,6° registrando così uno sbalzodi ben 15,3 gradi. Per contro due sono statele giornate con la temperatura più stabile: il22/08/2005 si è registrata la temperatura massimaalle ore 20.15 con -12,4° e la minima alle06,00 con – 16,5° e il 02/01/<strong>2006</strong> la massimasi è registrata alle 14.35 con -24,1° la mentreminima è stata alle ore 06.05 con -25,8° perun’escursione termica in ambedue i giorni disoli 1.7 gradi centigradi.Dal 2003 la temperatura più bassa in assolutoè stata di -37,3 registrata il 25 gennaio 2005


alle ore 5.50, giorno che risulta essere ancheil più freddo finora registrato con una massimadi -36,1 ed una escursione termica di soli 1,2 °.C’è da aggiungere che nei giorni compresi tra ilData Ora Temp.minima Temp. media Ora Temp.massima24/01 16.40 -36,2 -32,7 00.05 -27,625/01 00.05 -37,3 -36,9 00.05 -36,126/01 00.15 -36,4 -30,8 14.25 -27,627/01 00.15 -30,7 -28,8 13.25 -26,628/01 19.55 -34,0 -30,3 06.50 -27,429/01 04.05 -36,2 -31,4 17.45 -29,17124 ed il 29 gennaio di quel <strong>anno</strong> possiamo diredi aver avuto il maggior freddo di questi ultimitempi. Ecco una piccola tabella con riportatele temperature di quei giorni:Attraverso queste pagine ringrazio la ARPA di Torino per averci messo a disposizione tutti questidatiTorrentismo/CanyoningIl torrente Sabbiolala BellaPremessa. Un giorno un amico mi disse: conoscoun torrente che potrebbe fare al caso tuo: è quivicino, e da quel che ho visto da fuori duranteun’escursione mi è sembrato interessante,vedendo alcune cascate e dei laghetti. Nessunol’ha mai sceso. Possiamo andare a vederlo,che ne dici? Pochi giorni dopo prendiamo tuttol’occorrente per l’attrezzamento, martello,piantaspit, tasselli, piastrine in acciaio inox(auto-costruite per l’occasione dal sottoscritto),corde, mute, imbracature, discensori, caschetti,macchina fotografica (immancabile) e partiamoper l’esplorazione. La giornata era buona, solecaldo e l’acqua aveva un livello tranquillo, ilquale non ci ha creato nessun problema. Bellal’emozione dell’esplorazione, scendere da unadi Paolo Testacascata dopo averla attrezzata e andare avanticon un po’ di frenesia per vedere cosa c’eradopo. Così fino alla fine.Sette anni dopo (ovvero quest’estate) ci sonoritornato, ricordandomi di questo torrente cheavevo, non so come dimenticato (a torto) ascapito degli altri in valle, più famosi e spettacolari,e quindi più frequentati. Con un paio diamici, curiosi di scenderlo (tra cui un torrentistadel luogo ignaro che questi fosse attrezzato)ci siamo cimentati nella ri-esplorazione, maquesta volta con il trapano, e con un pizzico diesperienza i più. Infatti abbiamo riattrezzatoil torrente in modo più “attuale” e completo,rendendolo più sicuro e divertente.Durante l’attrezzamento ho constatato chealcuni moschettoni che avevo fissato durantel’esplorazione sono stati portati via e in un casoaddirittura le piastrine!Presentazione. Il torrente Sabbiola è un classicotorrente montano con un’alimentazione idrologicanivo-pluviale, di medio-facile percorrenzae con molte vie di fuga in caso di emergenza.L’acqua è molto limpida e non presenta nessuntipo di inquinamento. L’ingresso si trova a circa900 m. s.l.m. ed ha un dislivello di 150 m. Presentadiverse situazioni, dalla calata al tuffo,dal nuoto al toboga. E’ divertente, e può esserefrequentato anche da persone alla loro primaesperienza, ma ovviamente accompagnati daNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOpersone esperte! E’ sicuramente meglio scenderlocon una portata d’acqua buona, altrimenticon acqua scarsa sarebbe piuttosto noioso. Sipuò percorrere in tre ore circa.Itinerario. Da <strong>Varallo</strong> si sale la val Mastallone esi prende per Sabbia. Ad un tornante si prende lastrada che conduce alla frazione Crosi fino allafine della strada asfaltata, dove si parcheggial’auto. Dalla macchina si prende il sentiero cheprocede verso monte proprio sul bordo del torrentealla sua destra orografica. Dopo circa dieciminuti si passa su un vecchio ponticello il qualeporta il sentiero alla sinistra orografica. Dopoaver passato quattro piccoli affluenti il sentieroritorna quasi parallelo al torrente e quando sivede una piccola e vecchia pavimentazione asecco del sentiero, li è l’ingresso del torrente.Il tempo di avvicinamento è di circa 50’.Descrizione. Inizia subito con una calata verticaledi circa 6 m. (“la Placca”) con la possibilitàanche di tuffarsi in una marmitta didiscrete dimensioni. Subito dopo un altro tuffodi 4 m. porta in un laghetto il quale obbliga adattraversarlo con una piccola nuotata. Dopouna breve camminata si arriva ad una cascatainclinata (“l’Ibrida”), dove a metà è possibilestaccarsi dalla corda e tuffarsi dalla cengiadentro una piccola lama, con l’acqua di colorverde. Quindi si arriva forse al punto più emozionantedel torrente: una cascata inclinatadi 10 m. (“la Bella”) ti obbliga a scenderci inmezzo, e se c’è molta acqua questa ti piombatutta addosso, quasi ti sommerge. E l’adrenalinasale, fino a quando non arrivi nel grande calderonedove la corrente ti spinge fin dall’altraparte. Altra piccola discesa in corrente di 4 m.e un’altra cascatella di 5 m. e si arriva a “LaDoppia”, una cascata di 6 m. divisa in due daun enorme masso incastrato proprio nel mezzodella discesa. Da qui si cammina per un trattola Cascata degli Anelli72il Saltobogadentro “La Tetra”, una piccola gola con paretidi roccia piuttosto alte e chiusa dagli alberi,dove il sole non riesce ad entrare. Una specie ditoboga a curve di circa 8 m. ti invita a stendertie lasciarti trasportare, ma con tanta acqua èmeglio evitare il rischio di farsi sbattere controla roccia. Un’altra piccola gola piuttosto chiusa(“La Goletta”) porta all’ultima calata in corda,una cascata verticale di 9 m. (“La Cascata degliAnelli”), con alla base un piccolo laghetto edove ci si può fermare a prendere un po’ disole. Da qui inizia l’ultimo tratto del torrente:un enorme masso ti invita a farti un tuffoin una bella lama (“La Capriola”), con acqualimpidissima e un poco profonda. Poco dopo siarriva alla “Tumbulata”, due piccoli toboga insequenza, dove bisogna prenderli al centro pernon rischiare qualche botta al fondoschiena!Ancora un altro piccolo toboga e si arriva alpezzo forte della discesa: “ll Saltoboga”, untoboga scavato dalla roccia a forma di U, dovel’acqua ti spinge e ti fa fare un salto dentro ungigantesco calderone (tipo scivolo parco giochi).Divertentissimo! Ma in alternativa c’è anche lapossibilità di fare un bel salto di 4m. Subito unaltro toboga (“L’Onda”), che in caso di grandiportate, l’acqua ti sommerge durante la suadiscesa. Ultimo scivolo (“Il Baby”) poi si escesulla destra riprendendo il sentiero che portain tre minuti all’auto.


SpeleologiaLa grotta delle OvaigheIn Valsesia al di fuori del Monte Fenera è difficiletrovare delle grotte, ma a volte la natura ciriserva delle sorprese. Infatti a Camasco esisteuna grotta chiamata delle Ovaighe, o comequalcuno del luogo, la chiama anche il bucodella Volpe.La cavità si raggiunge dalla località Corte, prendendoil sentiero che costeggia il torrente Nono,fino alla confluenza di un altro torrente, il RioPianale. Si prende un sentiero che porta a unavecchia cascina e poco dopo si trova una tracciache scende con grande pendenza verso l’ingressodella cavità. Qui si trova una lente di calcaredove si è formata la grotta.l’ingressoL’ingresso, ubicato alla base della parete, a980 m. s.l.m. è costituito da una condotta apressione impostata su un giunto di strato, dipiccole dimensione e lunga una ventina di metri,dove si è costretti a strisciare. Mentre striscila cosa che colpisce di più sono dei ragni (ormaimorti) bianchi: sembrano ricoperti da unamuffa. Per questo fatto tra gli speleo la grottaè conosciuta anche come “Grotta dei RagniBianchi”. Ma ci sono anche dei ragni vivi e neria fare da contrasto. Alla fine della condotta sisbuca nella grande sala interna, la zona piùvasta della grotta. E’ impostata su una fratturaed è ricoperta in gran parte da colate calcitiche,segno di una buona attività di stillicidio. Maproprio su queste colate si nota la mancanza distalattiti, probabilmente spezzate di propositoe portate all’esterno. La sala è visibilmentedivisa in due zone: una dove la volta è piuttostolavorata, mentre l’altra è piuttosto incoerente,ovvero ha subito dei crolli. Infatti sul pavimentosi trovano diversi massi di roccia ricoperti ingran parte da un deposito argilloso, che sembraaver ostruito un passaggio a monte della sala.73di Paolo Testala grande salaDalla sala vi sono alcuni rami laterali, ma sonopiuttosto corti e chiudono inesorabilmente. Unmeandro invece porta ad una saletta di modestedimensioni, quasi completamente ricoperta dacolate calcitiche. Questa parte della cavità èchiamata “Ramo dei Ragni”. La grotta ha unosviluppo totale di 115 m., e un dislivello dicirca 20 m.Nei periodi di pioggia vi sono degli stillicidi, manon c’è una grande attività idrologica, tanto dapoterla frequentare senza alcuna particolaredifficoltà anche con questo tipo di condizionimeteorologiche.il ramo dei ragniNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOIl Monte Rosa nelle stampe dell’Ottocento15 luglio - 30 agosto <strong>2006</strong>74a cura della Biblioteca Italo GrassiQuesto è il titolo di una mini mostra aperta a tutti gli alpinisti che quest’estate salir<strong>anno</strong> allaCapanna Osservatorio Regina Margherita sul Monte Rosa organizzata dalla Biblioteca Italo Grassidella <strong>Sezione</strong> di <strong>Varallo</strong> del Club Alpino Italiano. Si tratta della riproduzione di 18 stampe anticheche raffigurano il Monte Rosa tratte da libri del Settecento e dell’Ottocento conservati presso labiblioteca stessa. Da metà luglio fino alla chiusura invernale del rifugio si sono potuti ammirarei disegni presenti nei “Voyages dans les Alpes” del De Saussurre, quelli che arricchiscono il testodel “Der Monte Rosa” di Ludwig von Welden, ma anche alcune stampe a colori che completano ilvolume “A lady’s tour of Monte Rosa” di Lady Cole nonché le pregiate vedute che Edouard Aubertha incluso nella sua opera “La Vallée d’Aoste” ed altre ancora.Ogni gruppo di stampe, raggruppate in sei pannelli, è completato da brevi didascalie che conduconol’ospite del rifugio in un tour iconografico attorno al secondo massiccio delle Alpi, attraversoPiemonte, Valle d’Aosta e Vallese. La <strong>Sezione</strong> di <strong>Varallo</strong> con la sua biblioteca, intende così portareavanti l’idea del rifugio come presidio di cultura, già iniziata nel 2004 con la realizzazione presso laCapanna Osservatorio Regina Margherita della propria sede distaccata dedicata a Emilio Detomasie che attualmente comprende oltre 300 volumi.Il Monte Rosa nelle stampe dell’OttocentoL’illustrazione nei libri di montagna ha acquistatocol passare del tempo, e con l’avventodi nuove tecniche tipografiche sempre più importanza,tant’è che al giorno d’oggi si possonotrovare molti libri di sole fotografie. Nate perdare una configurazione ai paesaggi descrittinei diari di viaggi e nei saggi sulle neoscopertezone alpine, queste immagini, con il lorosempre maggior utilizzo, in molti casi h<strong>anno</strong>assunto anche il compito di rappresentare graficamentel’itinerario di salita verso la meta diun’escursione, quando ancora non erano chiarii termini tipicamente alpini come “colle” e“monte”. Dopo quelle di Leonardo da Vinci, leprime stampe del Monte Rosa sono contenutenel “De l’utilité et de l’importance des voyageset des courses dans son propre pays” edito nel1790 e scritto da Esprit Benoit Nicolis de Robilant,primo ingegnere del Re di Sardegna.Sei anni più tardi comparve il quarto volumedei “ Voyage dans les Alpes “ dello scienziatoginevrino H. B. de Saussurre, con le splendidetavole fuori testo, una delle quali compare inquesta mostra.Le stampe erano ottenute con tecniche diversea seconda dell’epoca: le prime erano decorate amano poi si arrivò all’acquaforte e alla silografiafino alla litografia che comparve nel Settecentoper essere quindi sostituita dalla fotografia..Per un approfondimento su queste tecnicherimandiamo a testi più specifici.Ed ecco una breve selezione di stampe delMonte Rosa. Tutte le riproduzioni provengonoda libri conservati presso la nostra bibliotecae rimaniamo a disposizione di quanti vorr<strong>anno</strong>vedere questi ed altri originali.Materiale da selezionare ne abbiamo trovatotanto ma abbiamo puntato sulla possibilità difare scoprire agli alpinisti che salgono alla Capannacom’è il Monte Rosa “dall’altra parte”,quella da dove non sono saliti, quella da dovenon scender<strong>anno</strong>, quella che forse non percorrer<strong>anno</strong>mai perché troppo fuori mano. Non ciresta che partire per questo seppur breve touriconografico attorno al Monte Rosa.“Bollettino del Club Alpino Italianoanni 1878 e 1879” pag. 64 e 65


Nato da un’idea di Bartolomeo Gastaldi nel lontano1865 durante la sua presidenza durata finoal 1872, ”Il Bollettino” edito trimestralmente,fu la prima pubblicazione curata direttamentedal neonato Club Alpino Italiano. Queste dueedizioni furono curate da redattori diversi: ilgeologo Martino Baretti diede alle stampe quelladel 1878, Francesco Virgilio l’altra. La pubblicazionedel “Bollettino” continuò più o menoregolarmente fino al 1912 quando si ebbe unaprima sospensione. Ripresa la pubblicazionenel 1925 ebbe come redattore Eugenio Ferrerifino al 1945 quando cessò nuovamente. Dopouna breve pausa per la pubblicazione del n. 79avvenuta nel 1967, bisognò aspettare il 1981per vedere pubblicato il n. 80. Da allora, editopiù o meno regolarmente, il “Bollettino” tornaad essere la terza rivista ufficiale del nostroSodalizio che, a differenza de “La Rivista” ede “Lo scarpone”, viene inviata solo su richie-“Guida delle Alpi Occidentali. 1. Marittime e Cozie ; 2.1 Graie ePennine. La valle di Lanzo e del Canavese; 2.2 Le valli del Aosta diBiella della <strong>Sesia</strong> e dell’Ossola / Luigi Vaccarone, Alessandro Martelli eGiovanni Bobba – Torino: Club Alpino Italiano, 1889/96”Luigi Vaccarone (1849-1902) fu iniziato allamontagna da Alessandro Martelli, col quale il 24dicembre 1874 compì la prima salita all’Uia diMondrone, dando il via all’alpinismo invernale.Importante esponente dell’alpinismo torinese editaliano, nel 1884 Vaccarone fu nominato “Viceincaricato” per le pubblicazioni dal ConsiglioDirettivo del <strong>CAI</strong> e nel 1885 curò gli indici del“Bollettino” che v<strong>anno</strong> dall’<strong>anno</strong> 1865 al 1884e che furono pubblicati nel vol. 51. Nel 1892fu eletto Vice presidente della <strong>Sezione</strong> di Torino,e nel 1898 il Club Alpin Français lo elessemembro onorario.Questa pregevole e famosa opera, che per praticitàè stata suddivisa in tre pratici volumetti75sta. Per più approfondite notizie vi invitiamoa consultare il “Bollettino <strong>CAI</strong> n. 100” che èanche “Annuario del Club Alpino Accademicodel 1998”. Famose le stampe fuori testo checorredavano alcuni articoli, alcune di considerevolelunghezza e disegnate con accurataprecisione.separabili, è il risultato di lunghe e approfonditee dettagliatissime ricerche nelle Alpi Occidentalitanto che nell’indice sono riportati ben2000 nomi di punte, colli, villaggi, ghiacciai,torrenti ecc. Nella stampa esposta, ottenuta dauna foto di Vittorio Sella, si può per l’appuntonotare la scrupolosità con la quale è riportatala denominazione di colli, punte e sottogruppimontuosi del Monte Rosa.Nel gruppo del Monte Rosa si deve al Vaccaronela prima ripetizione della salita per la CrestaSignal alla Punta Gnifetti ascensione compiutail 27 agosto 1891 in compagnia di Guido Rey, Danieleed Antonio Maquignaz con 2 portatori.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO“Itinéraire descriptif et historique de la Suisse, du Mont Blanc, de la Vallée de Chamonix etdes vallées du Piemont - Joanne Adolph - Paris : Hachette, 1865”Joanne Adolphe (1813-1881) geografo, editore egiornalista francese, fu tra i fondatori del ClunAlpin Français e ne fu il terzo presidente. Questovolume fa parte della celebre collana di “GuideJoanne” da lui diretta ed edita da Hachette, trale più consultate dai turisti della seconda metàdell’Ottocento. Il Joanne fu anche direttoredell’”Annuaire” del Club Alpin Français fino al1878, quando, gravemente malato ne lasciòla redazione. L’8 marzo del 1890 venne postauna lapide sul muro della casa dove nacque a“Der Monte Rosa. Eine topographische und naturistorische Skizze, nebst einem Anhange dervon Herrn Zumstein gemachten reisen zur Ersteigung seiner Gipfel - Ludwig Freiherrn vonWelden - Wien: Carl Gerold, 1824”pag. 66 e 6776Dijon, cerimonia alla quale furono invitate tuttele sezioni del Club. Qualche mese dopo gli fudedicata anche una via della città.Da notare la precisione dei dettagli della stamparicavata, come molte altre nel libro, da undisegno di Samuel Freeman, incisore ed illustratorenoto per i suoi ritratti, basato su unafoto di Frederick von Martens, pioniere dellafotografia in montagna. Questo volume rimaneuna delle più dettagliate guide sulla Svizzera esull’iconografia alpina realizzate nell’800.


Ludwig Freiherrn von Welden (1782-1853).Generale dell’imperatore d’Austria e capo distato Maggiore. Di stanza a Milano tra il 1820ed il 1824 si dedicò all’esplorazione del MonteRosa, effettuando il 25 agosto 1822 la primasalita a quella che Joseph Zumstein avevachiamato“Punta D” e che oggi viene chiamataLudwigshőhe. Questo volume contiene la prima77carta topografica dedicata al Monte Rosa sullaquale sono riportati i nomi di ghiacciai e punte.Ricordiamo che fino a quel momento le puntedel massiccio, grazie ad un prezioso lavoro diJoseph Zumstein, erano geograficamente indicatecon le lettere dell’alfabeto dalla A alla H,mentre i ghiacciai non avevanonome.Aubert Edouard (1820-1877). Cavaliere dell’Ordine di Saint-Grégorie e membro della SociétéAcademique du Duchè d’Aoste. Di origine parigina giunse in Valle d’Aosta per la prima volta nel1851 accompagnato dal cognato, famoso medico valdostano. Rimase talmente affascinato dallaValleé che tornò per molti anni di seguito a visitarne le località più caratteristiche.Durante questi soggiorni conobbe i canonici Gal e Carrel coi quali instaurò una solida amicizia. Suloro suggerimento iniziò a lavorare su un testo da unire ai disegni che aveva fatto durante le visitein valle. Il lavoro durò otto annie gli valse la nomina a cittadinoonorario di Aosta, dove esisteuna via a lui dedicata. Questastampa è tratta da quel libro,considerato ancor oggi tra le piùpregiate opere sulla Valle d’Aosta,divenuto molto ricercato perle 97 stupende illustrazioni dipaesi e castelli ricavate dai suoioriginali, e per le 33 incisioni inacciaio eseguite da E. Chavanne,pittore ed incisore franceseallievo dell’Ecole des Beaux Artsdi Lion. L’autore volle dedicare illibro a Sua Altezza Reale Amedeodi Savoia Duca degli Abruzzi con“Hommage du profond rispect deson trés-humble & très obeissantserviteur”.“La Vallée d’Aoste / Aubert Édouard – Paris : Amyot, 1860”NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOQuesta è una pregevole stampa dell’ing. XavierImfeld, che fu il più importante topografosvizzero dell’800. Fu un cartografo affermatoe disegnò circa 30 panorami e numerosi rilievialpini. Sposato a Marie, figlia di Alexander Seiler,famoso albergatore di Zermatt, ebbe il meritodi aver progettato e contribuito alla costruzionedella ferrovia del Gornergrat.Lo Schweizer Alpenclub fu fondato nel 1863 eEliza Robinson (1819-1877) è più nota come LadyCole dal nome del marito Henry Warwich Cole.Con Eliza, moglie del reverendo King, può essereconsiderata una delle pioniere dell’escursionismofemminile. In compagnia del marito perben tre volte si recò nelle Alpi Occidentali visitandola Valsesia durante gli ultimi due viaggi.Su suggerimento dell’amico William Longman,78“Jahrbuch des Schweizer Alpenclub 1879/1880“fin dall’<strong>anno</strong> successivo venne pubblicato l’annuario“Jahrbuch des Schweizer Alpenclub” chesovente aveva allegate pregevoli stampe fuoritesto conservate in custodie di cartone. Nellastampa è da notare il cliente legato tra le dueguide esultante forse per aver raggiunto il colleAphubeljoch meta dell’ascensione, forse per ilmagnifico panorama che gli si apre davanti“A lady’s tour round Monte Rosa with visit to the Italian valley of Anzasca, Mastalone,Camasco, <strong>Sesia</strong>, Lys, Challant, Aosta and Cogne. In a series of excursions in the year 1850-56-58 / Mrs Henry Warwich Cole – London : Brown Longman, Green, Longmans and Roberts, 1859”affermato editore di Londra, mise in ordine idiari scritti durante i suoi viaggi e ne ricavò unlibro nel quale incluse anche preziosi consiglirivolti alle donne appassionate di montagna.Per la realizzazione delle stampe che accompagnanoil testo, si affidò a George Bernard, notopittore e acquarellista, con il quale condividevala passione per la montagna.


“Peacks, passes and glaciers excursions by members of the Alpine Club. Second series /Kennedy Edward Shirley – London: Longman, 1862 (2 vol.)”Questi due volumi furono preceduti da un’altraserie edita a cura di John Ball e furono le primepubblicazioni specialistiche sulla montagna,nonché le antenate del prestigioso “Alpine Journal”.Gli appassionati di libri antichi di montagnasovente si imbattono in questo celebreeditore che aveva al suo attivo molte pregevolipubblicazioni dell’alpinismo inglese. In questaserie, tra i vari articoli, troviamo la relazionedella prima salita al Lyskamm Orientale perCresta Est effettuata il 19 agosto 1861 da W.E.Edward Whymper (1840-1911) è certamente piùconosciuto come primosalitore del Cervino cheper le sue indiscutibilidoti artistiche. Suo padreaveva un affermato studiodi pittura dove Edward finda piccolo mise a frutto ilproprio talento artistico. Isuoi disegni furono notatida William Longman chenel 1860 lo assunse e loinviò nelle Alpi e nel Delfinatoper eseguire i disegnida inserire nella secondaserie dei “Peacks, passesand glaciers”. Giunto aZermatt rimase affascinatodalla mole slanciata delCervino, dando inizio aduna delle più importanti pagine della storiadell’alpinismo.Un non meglio identificato N.V. sulla “RivistaMensile del Club Alpino Italiano” n. 5 del 1898,dopo aver elogiato i contenuti di questa guida,rimarca con dispiacere che, pur essendo così79Hall, J.F. Hardy, J.A. Hudson ed altri compiuta ingiornata partendo dal Riffelberg, e quella dellaprima salita per Cresta Sud al Nordend compiutail 26 agosto di quello stesso <strong>anno</strong> da F.T. e E.N.Buxton e J.J. Cowell con M. Payot.Edward Shirley Kennedy (1817-1898) è consideratoil vero fondatore dell’Alpine Club poiché fuproprio lui che il 22 settembre 1859 convocò aLondra le persone che sapeva appassionate dimontagna, con lo scopo di costituire la primaassociazione alpinistica europea.“A guide to Zermatt and the MatterhornWhymper Edward – London, Murray,1897”dettagliata su alcune zone, presenta la gravelacuna di non menzionare la parte del MonteRosa accessibile da Zermatt e nemmeno riportail benché minimo accenno alla Capanna OsservatorioRegina Margherita di cui sottolinea l’indubbiautilità per alpinisti e per ricercatori.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO“Voyages dans les Alpes, précedés d’un essai sur l’histoire naturelle des environ de Genéve /de Saussurre Horace-Bénédict – Neuchatel (vol. 1,3,4) Genéve (vol. 2) : Barde Fauche (vol. 1),Manget &Co . (vol.2), Fauche et Borel (vol 3 e 4), 1779-1796”Horace-Bénédict de Saussurre ( (1740-1799)Illustre scienziato ginevrino visitò la valle diChamonix per la prima volta nel 1760. Rimastoaffascinato dal Monte Bianco promise una fortericompensa a chi fosse riuscito a salire in vetta.Venticinque anni dopo iniziò la storia dellaconquista al gigante delle Alpi. Il Monte Rosaviene descritto nel quarto volume. Iniziato ilviaggio il 15 luglio 1789 da Ginevra in compagniadel figlio Nicolas-Théodore (1767-1845), erisalito il Vallese giunse in Italia attraversandoil Sempione. Breve la sua visita nella nostravalle: il 5 agosto da Bannio Anzino risalì la valle80d’Olocchia fino a Baranca pernottando a Carcoforoe già l’8 lasciava la Valsesia attraverso ilcolle Valdobbia dopo aver visitato la fonderiadi Scopello e le miniere di Alagna. I “Voyages”con ricche osservazioni scientifiche alternatea cenni sulla storia e costumi locali, possonoessere considerati la prima opera che divulgòil mondo della montagna agli uomini di scienzadell’epoca. Per le illustrazioni de Saussurre sifece aiutare la figlio Nicolas-Théodore e daMarc-Théodore Burrit (1739-1819) a sua voltaautore di molti libri sulle Alpi, che illustròpersonalmente.


“The Italian Valley of the Pennine Alps: a trough all the romantic and less-frequented vales ofnorthen Piedmont from the Tarentaise to the Griesby Rev. S.W. King – London : John Murray, 1858”Il reverendo Samuel William King, (1821-1868)in compagnia dell’inseparabile moglie Eliza,intraprese nel 1855 un viaggio nelle Alpi Penninevisitandone i più famosi belvedere. Entrò in Valsesiapassando per il Col d’Olen proveniente daGressoney. Durante il soggiorno ad Alagna ebbeun lungo colloquio con il parroco Don Gnifettie successivamente insieme si recarono all’AlpePile per ammirare la magnifica parete Sud-EstLa Biblioteca Italo Grassi del <strong>CAI</strong> di <strong>Varallo</strong>.La Biblioteca Italo Grassi della <strong>Sezione</strong> di <strong>Varallo</strong>è nata dal preesistente “Casino di lettura”fondato alla fine del 1863 da un gruppo di appassionati,alcuni dei quali quattro anni dopofondarono la Sede Succursale di <strong>Varallo</strong> del ClubAlpino Italiano. E’ tra le più antiche bibliotechesezionali preceduta in ordine di tempo da quellaNazionale e quella della <strong>Sezione</strong> di Aosta, attualmenteinglobata nella Biblioteca Regionaledella Valle d’Aosta. Questa data dovrebbe dasola fare capire la preziosità del materiale iviconservato. Attualmente il patrimonio librarioconsiste in circa 8000 volumi, 187 testate diriviste specializzate tra correnti e non, ed unrilevante numero di antiche carte topografiche,settore questo ancora da riordinare. Per Biblio-<strong>CAI</strong> collabora attivamente per il censimento81del Monte Rosa. E’ qui che il King disegnò unadelle stampe che corredano il libro e che sonoesposte nella mostra. Lasciò la Valsesia scendendofino a Balmuccia e quindi dopo aver risalito laVal Sermanza e visitato Rima e Carcoforo entròin Valle Anzasca attraverso il Col d’Egua. Perla zona attorno al Monte Rosa il King si avvalsedi quanto scritto dal von Welden nel suo “DerMonte Rosa”della stampa sociale del nostro sodalizio e costituisceuno dei poli di raccolta dei dati. Nel2004 ha ideato la propria Sede Distaccata pressola Capanna Osservatorio Regina Margherita sulMonte Rosa dedicandola a Emilio Detomasi.Pagine curate dalla biblioteca si trovano nelsito internet della <strong>Sezione</strong> all’indirizzo www.caivarallo.it.L’indirizzo mail è: bibliocaivarallo@libero.itoppure biblioteca@caivarallo.itGli orari di apertura sono il mercoledì ed ilvenerdì sera dalle ora 21.00 alle ore 23.00 inaltri orari previo appuntamento per i quali bisognacontattare il tel. +39016351530 ore ufficio(escluso giovedi).La Biblioteca è situata presso la Sede della <strong>Sezione</strong><strong>CAI</strong> a <strong>Varallo</strong> <strong>Sesia</strong> in via C. Durio 14.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOBIBLIOGRAFIA CONSULTATAALIPRANDI LAURA E GIORGIO, GATTEN ANTONIOIl Cervino e le sue stampe, Priuli e Verlucca, Ivrea, 1978ALIPRANDI LAURA E GIORGIO, POMELLA MASSIMOLe grandi Alpi nella cartografia dei secoli passati, Priuli e Verlucca, Ivrea, 1974AUDISIO ALDO, GUGLIELMOTTO-RAVET BRUNOAlpi e Prealpi nell’iconografia dell’800, Priuli e Verlucca, Ivrea, 1982BALDACCINI LORENZOIl libro antico, Carocci, Roma, 2004CAMANNI ENRICOLa letteratura dell’alpinismo, Zanichelli, Bologna, 1985CERRI RICCARDO, OSELLA CREVAROLI LAURAThe Queen of the Alps, Zeisciu, Magenta 1998DE SAUSSURRE HORACE-BÉNÉDICTViaggi attorno al Monte Rosa, Fondazione Enrico Monti, Anzola d’Ossola, 1989FINI FRANCOIl Monte Rosa, Zanichelli,Bologna, 1979GARIMOLDI GIUSEPPE (a cura di)Dall’orrido al sublime la visione delle Alpi, Biblioteca di via Senato, Milano,2002GIGLIO PIETRO, PECCHIO ORIANAEnciclopedia della Valle d’Aosta, Zanichelli, Bologna, 2005PERRET JACQUESGuide des livres sur la montagne et l’alpinisme, De Belledonne, Grenoble, 1997 (2 vol.)PRIULI GERARDO, GARIN PATRIZIAMonte Bianco, Chamonix, Courmayeur nelle antiche stampe, Priuli e Verlucca, Ivrea, 1985VON WELDEN LUDWIGIl Monte Rosa. Schizzo topografico e naturalistico, Fondazione Enrico Monti, Anzola d’Ossola, 1991Immagini ed immaginario della montagna 1740-1840(Cahier Museomontagna n. 64) Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, Club AlpinoItaliano Sez. di Torino, Torino, 1989Annuaire du Club Alpin Français,<strong>anno</strong> 1889Biblioteca alpina,Libreria Antiquaria Piemontese, Torino 2002La Rivista Mensile del Club Alpino Italiano<strong>anno</strong> 1898Le Alpi nei Secoli,Libreria Antiquaria Pregliasco, Torino <strong>2006</strong> (catalogo n. 92)82


Il Gruppo Camosci:1956 – <strong>2006</strong> mezzo secolo di storiaUna nuova pubblicazionedellanostra sezione.Una nuova pregevoleopera vaad incrementarel’elenco dellepubblicazioniedite dalla nostra<strong>Sezione</strong>. Curateda Enzo RomeoTornoni – scrittorevarallese già vincitore di numerosi premi letterari– frutto del lavoro di più persone, in “IlGruppo Camosci : 1956 – <strong>2006</strong> mezzo secolo distoria” sono messe in luce le storiche vicendedel Gruppo Camosci. Questo volume (raffinatacopertina di cartone rigido, 318 pagine e riccodi illustrazioni) ne ricalca i primi 50 anni di vita:la nascita, le prime gite sociali, il rifugio all’alpePiane di Cervarolo, i primi corsi di alpinismo escialpinismo.Fin dall’inizio il Gruppo Camosci è stato caratterizzatoda un forte senso di aggregazioneche ha indotto i propri componenti ad accomunaregli sforzi necessari per la realizzazionedi progetti anche molto impegnativi come laristrutturazione della baita che è poi diventatail Rifugio Camosci. Questo senso di aggregazioneè rimasto immutato nel tempo: ancora oggi nelcalendario delle gite sezionali è loro la gita difine stagione dello scialpinismo ed è tra quelleche registrano il maggior numero di adesioni.Tra le prime iniziative del Gruppo è senz’altroda segnalare la traversata delle cime della nostravalle completata tra l’estate del 1956 equella del 1957. Partiti dal colle del Ranghettosopra Camasco ritornarono a <strong>Varallo</strong> toccandola punta della Res dopo 22 tappe durante lequali raggiunsero tutte le vette di confine trala Valsesia e le province limitrofe, Monte Rosaincluso. Basta prendere una cartina per valutarela lunghezza e le difficoltà di alcune tappe.Attraverso gli scritti di Elvise Fontata ricordiamopersonaggi importanti come Italo Grassi,Leo Colombo, Gualtiero Pagano, mentre sonoCelestina Piana e Umberto Regaldi a tracciareil profilo di Andrea Piana, attivo socio sia della83<strong>Sezione</strong> sia del Soccorso Alpino sorto da poco.Un equipe di “Camosci” descrive attentamentela storia del rifugio: come è nato, perchéproprio alle Piane di Cervarolo, le difficoltàriscontrate durante i lavori di ristrutturazione,e ci aiuta a riscoprire l’emozione delle primegare di sci, dei primi corsi di alpinismo e discialpinismo organizzate proprio nei dintornidel rifugio stesso e delle prime uscite di alpinismogiovanile. La nascita di questi corsi vienepoi ripresa da Gian Luigi Griffa, personaggiomolto conosciuto nell’ambiente della <strong>Sezione</strong>,- rivelatosi in occasione della preparazione diquesto libro fondamentale come coordinatoree capo redattore -, in un articolo che analizzail ruolo che il Gruppo Camosci ha avuto nellapromozione dell’insegnamento dell’andare inmontagna.Per agevolare la lettura, il cinquantennio vienesuddiviso in cinque articoli ognuno dei qualiricorda gli avvenimenti che h<strong>anno</strong> caratterizzatoogni decennio, inframmezzati da approfondimentisulle attività più significative. Uncapitolo particolare con autore Mario Sosterdescrive il “Sentiero Naturalistico” in Val Mastallone,illustrandone la flora e la fauna chesi incontrano lungo il percorso. Tra gli articolipiù interessanti è da segnalare quello di GiorgioSalina che analizza con attenzione il notevoleruolo che i Camosci h<strong>anno</strong> avuto all’internodella nostra <strong>Sezione</strong>.In questo libro traspare l’entusiasmo e la vogliadi fare che ha contraddistinto la vita delGruppo e queste sensazioni si trasmettono ancheal lettore che viene incitato a “divorare”pagina dopo pagina tutto il libro. E quando sene è letta l’ultima, si ricomincia da capo perosservare meglio le fotografie alle quali, tuttipresi dalla lettura, si è forse dedicata menoattenzione del dovuto. Sono foto storiche eimportanti che raffigurano una parte rilevantedell’alpinismo valsesiano, sono foto in biancoe nero, scelte con molta cura, che oltre adessere le foto del Gruppo Camosci sono anchele quelle della storia della nostra <strong>Sezione</strong>,nella quale il Gruppo Camosci ha fin dall’inizioassunto un importantissimo ruolo storico e didivulgazione.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOAttività delle Commissioni <strong>2006</strong>COMMISSIONE SCUOLA DI SCIALPINISMOPresidente: Marco MaffeisL’organico della Scuola di Scialpinismo è compostoattualmente da 2 Istruttori Nazionali (INSA),8 Istruttori Regionali (ISA), 1 Istruttore Neve eValanghe (INV), 1 Istruttore sezionale, 13 AiutoIstruttori (AI) e 6 osservatori. Il Direttore dellaScuola è Marco Maffeis.Il <strong>2006</strong> si è purtroppo aperto con la scomparsadi un nostro istruttore: in un tragico incidentesulle montagne francesi di Briancon, ha persola vita l’8 gennaio Massimiliano Lana. A lui ealla sua famiglia vada un affettuoso ricordo e unringraziamento per il suo impegno nell’organicodella Scuola.Pur se con un velo di tristezza, si è poi svoltocome di consueto il Corso di Scialpinismo dibase SA1, giunto alla 35a edizione.La mancanza di condizioni di innevamento soddisfacentisull’intero arco alpino occidentale hafortemente condizionato la stagione invernaletrascorsa, e anche il nostro Corso ne ha fattoin parte le spese. La pressoché totale carenzadi neve ha frenato le iscrizioni, che h<strong>anno</strong>subito una forte flessione dopo numerosi annidi stabilità al “tutto esaurito”, e la concomitanzadi queste circostanze sfavorevoli per ilbuon esito del Corso ha portato ad un rinviodi tre settimane rispetto alla data di aperturaprevista. Ciò ha consentito di attendere la nevesufficiente, e con essa qualche allievo in più,84ma quasi per uno scherzo del destino la seradella prima lezione teorica molti allievi nonh<strong>anno</strong> potuto raggiungere la Sede <strong>CAI</strong> a causadi una abbondante nevicata!Sotto il coordinamento del Direttore del CorsoAlberto Zanada, il corso <strong>2006</strong> ha visto così lapartecipazione di 17 allievi, che h<strong>anno</strong> potutoapprendere le nozioni fondamentali necessariealla frequentazione della montagna invernale,con particolare attenzione al fattore sicurezzae alla riduzione del rischio.Dopo il forzato rinvio quindi, il collaudato programmadi lezioni teoriche al venerdì sera edesercitazioni pratiche alla domenica ha copertoil periodo dal 12 febbraio al 26 marzo <strong>2006</strong>,andando a toccare sia località valsesiane chefuori valle: Alpe di Mera, Monticchio (Bielmonte),Costa Muanda (Biellese), Pizzo Tracciora(Valsesia), Monte Bo Valsesiano (Rassa), MonteMaurel e Rocca La Marchisa (Val Varaita).Da segnalare infine che, nel mese di ottobre,due nostri istruttori (Maffeis e Ragozzi) h<strong>anno</strong>partecipato ad un aggiornamento periodicointerregionale sulle tecniche di assicurazione esulle manovre di corda, svoltosi alla palestra diarrampicata di Traversella (Valchiusella – TO).Per l’attuale stagione invernale <strong>2006</strong>-07 saràquindi nuovamente in programma il Corso diScialpinismo di base SA1 (con inizio il 19 gennaio2007) ed i consueti aggiornamenti dell’organicoistruttori volti a mantenere un elevato livellodi preparazione.


COMMISSIONE SCIENTIFICAPresidente: Enrico ZanolettiLe attività svolte dalla commissione nel <strong>2006</strong>h<strong>anno</strong> riguardato la prosecuzione di progettiavviati negli anni precedenti (D’acqua e di Pietra),l’avviamento di nuovi progetti (Paesagginaturali e paesaggi antropici), l’organizzazionee l’adesione alle manifestazioni in ricordo delcentenario della morte di Pietro Calderini e lapartecipazione a convegni nazionali.La prosecuzione del progetto “d’acqua e dipietra. Il Monte Fenera e le sue collezionimuseali”In collaborazione con l’Ecomuseo Cusius è statoproposto un nuovo allestimento della mostrapresso il Museo del Rubinetto a S. Mauriziod’Opaglio (No). Sabato 10 giugno, in occasionedell’inaugurazione della mostra, si è svolto unbreve convegno nel vicino Teatro dello scalpellino(Il Monte Fenera: un “unicum” delle Alpicentro-occidentali). Enrico Zanoletti ha illustratoil progetto D’acqua e di pietra; RobertoFantoni ha presentato l’evoluzione geologicadel margine sudalpino tra Monte Rosa e PianuraPadana. Paolo Testa si è soffermato sul sistemacarsico del Monte Fenera; Edoardo Dellarole haillustrato la frequentazione preistorica di questomassiccio carbonatico ubicato in prossimità delmargine padano. La mostra è rimasta apertasino a domenica 8 luglio.In collaborazione con l’Ecomuseo della bassaValsesia, ed in concomitanza con le manifestazioniper la celebrazione del centenario dellacostruzione della Croce sulla cima del monteFenera, la mostra è stata riproposta nella sededell’ecomuseo a Valduggia (da venerdì 1 a sabato23 settembre). Durante le manifestazionidel centenario è stata inoltre proposta una seriedi escursioni guidate sul monte e nelle grotte.Il programma ha previsto in mattinata la salitada Fenera S. Giulio e nel pomeriggio la discesadalla cima del Fenera, a cui h<strong>anno</strong> partecipatoquasi un centinaio di persone.Le escursioni dedicate a “paesaggi naturalie paesaggi antropici”Le valli del <strong>Sesia</strong>, ubicate tra il margine padanoed il Monte Rosa, presentano un estrema varietàdi paesaggi naturali. Le diversità geomorfologiche,climatiche e botaniche h<strong>anno</strong> creato i presuppostiper una frequentazione differenziatadel territorio valsesiano, che ha originato unagrande varietà di paesaggi antropici.85Una fitta rete di sentieri, ripristinati e segnalatinegli ultimi due decenni dalla Commissionesegnaletica della sezione di <strong>Varallo</strong> del <strong>CAI</strong>,permette la fruizione escursionistica di tuttii settori della Valsesia lungo itinerari caratterizzatidai suoi diversi paesaggi naturali edantropici.La commissione scientifica nel <strong>2006</strong> ha inauguratouna serie di sentieri, che verr<strong>anno</strong> ripropostinegli anni successivi nel calendario delle escursionisezionali con cadenza annuale, dedicatiall’osservazione di questi paesaggi naturali edantropici.La prima escursione, da Fenera Annunziata(Borgosesia, 415 m) al Monte Fenera (899 m),si è svolta in occasione della Giornata del FAI,domenica 26 marzo <strong>2006</strong>, ed è stata dedicataalla frequentazione preistorica di un sistemacarsico al margine sudalpino. In corrispondenzadell’escursione è stato stampata, con il contributofinanziario del Parco Naturale del MonteFenera, la Guida ad un’escursione sul MonteFenera, estratta dal libro D’acqua e di Pietra.L’opuscolo è stato distribuito anche in occasionedelle altre manifestazioni organizzate sul MonteFenera ed è ancora disponibile presso la sededel Parco a Fenera Annunziata.La seconda escursione, dedicata alla frequentazionemedievale del versante meridionaledel Monte Rosa, si è svolta domenica 11 giugno<strong>2006</strong> da Pedemonte (Alagna, 1242 m) all’AlpePile (1565 m).Il centenario della morte di Pietro Calderini,fondatore della sezione di <strong>Varallo</strong> del ClubAlpino ItalianoNel <strong>2006</strong> ricorreva il centenario della morte diPietro Calderini. A Calderini e al museo da luifondato era dedicata una sezione del volumeD’acqua e di pietra. Il Monte Fenera e le suecollezioni museali, realizzato a cura della commissionenel 2005: tra le manifestazioni culturaliospitate nel mese di luglio a Palazzo dei Museinell’ambito dell’Alpaa, è stata organizzata unaserata di conferenze dedicate a Pietro Calderini(1824-1906): il costruttore di un networkvalsesiano. Enrico Zanoletti, Edoardo Dellarolee Roberto Fantoni si sono soffermati sul ruolodel Calderini come fondatore della sezione di<strong>Varallo</strong> del Club Alpino Italiano e del Museo diStoria Naturale di <strong>Varallo</strong> e come costruttore diun network valsesiano. Nello spazio del cortiledi Palazzo dei Musei riservato al <strong>CAI</strong> sono statiesposti i pannelli della mostra dedicati a PietroCalderini e al Museo di <strong>Varallo</strong>.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLODal libro è stata ristampato per l’occasione unestratto dell’articolo dedicato alla biografiae bibliografia di Pietro Calderini. Una partedell’articolo è proposto in questo numero del<strong>Notiziario</strong>.Una sintesi di questi temi, con particolare enfasiper la figura del Calderini come costruttoredi un network valsesiano, è stata proposta alconvegno a lui dedicato svoltosi a <strong>Varallo</strong> il 30settembre.Partecipazione a convegniPartecipazione al convegno “La popolazionedelle miniere”, svoltosi a Torino il 10-12 novembre2005 presso la Facoltà di Economiadell’Università e organizzato dalla SIDES (SocietàItaliana di Demografia Storica) con il Dipartimentodi Statistica e Matematica Applicata alleScienze Umane. In collaborazione con ZeisciuCentro Studi, Riccardo Cerri e Alessandro Zannih<strong>anno</strong> presentato una comunicazione dal titolo“La popolazione mineraria alloctona durante il‘boom’ settecentesco nelle miniere d’oro dellavalle Anzasca (Ossola)”, lavoro che compariràsugli atti del convegno attualmente in corsodi stampa.Partecipazione al Convegno “La Montagnaattraversata: pellegrini, soldati e mercanti”,organizzato dal Comitato Scientifico del <strong>CAI</strong> LigurePiemontese Valdostano e dal DipartimentoDISSGELL dell’Università degli Studi di Genova,svoltosi a Bard il 16 e 17 settembre <strong>2006</strong>, conuna comunicazione di Roberto Fantoni, AttilioFerla, Adriano Negro e Enrico Zanoletti (Colledi Valdobbia, 1630: una via per la peste). Ilriassunto della comunicazione è pubblicato suquesto numero del <strong>Notiziario</strong>.COMMISSIONE SPELEOLOGICAPresidente: Paolo TestaPremessaIl nostro Gruppo continua ad espandersi non soloper l’ingresso di nuovi soci, ma anche per lediverse attività che svolge in altrettante zone,dalle esplorazioni alla didattica in collaborazionecon vari gruppi speleologici piemontesie non.Attività esplorativaAnche quest’<strong>anno</strong> è continuata la nostra collaborazionecon i Gruppi Speleologici dell’AssociazioneVaresina nelle esplorazioni e topografienelle cavità del Campo dei Fiori a Varese, inparticolar modo nell’Abisso Schiaparelli e Via86col Vento. Nel mese di agosto abbiamo partecipatoal campo speleo in Val Tanaro in collaborazionecon lo Speleo Club Tanaro: abbiamoscoperto e rilevato nuovi rami nell’abisso Lunad’Ottobre e Omega X, oltre a disostruzioni inun nuovo ingresso che sembra dirigersi nellagrotta Mottera.Finalmente è andata i porto la spedizione sulghiacciaio del Gorner, per l’esplorazione e laconoscenza del carsismo glaciale: abbiamoesplorato e documentato sei cavità, purtroppol’ultima scoperta è stata sospesa l’esplorazioneper motivi idrologici.Attività tecnicaSiamo tornati nelle Marche per continuare laconoscenza del complesso carsico di Frasassi,andando nelle nuove zone appena scoperte dovesono ancora in corso le esplorazioni. Le palestreche fungono da allenamento per i soci vecchie nuovi sono state per la verità un po’ poche,ma comunque sempre prolifiche.Attività divulgativaEscursioni guidate: pochissimi gli accompagnamentiorganizzati, a scapito di altre attivitàche h<strong>anno</strong> avuto il sopravvento (progetto Speleo-a-scuolaper esempio). Buon successo lagita sociale annuale, quest’<strong>anno</strong> alla grotta delCaudano, una novità nel nostro calendario.Progetto “Speleo-a-scuola”: mai come quest’<strong>anno</strong>l’impegno nel progetto è stato cosìfolto: le richieste delle scuole si sono ampliate,soprattutto nella val d’Ossola con ben quattroistituti, due nel novarese e gli ormai tradizionaliin Valsesia.Corso di Speleologia: alla decima edizione h<strong>anno</strong>partecipato ben dodici allievi, di cui la metà arrivatida fuori valle (Milano, Val Ossola, Novara).Bella l’ultima esercitazione in cavità artificialieffettuata nelle miniere in Val di Scalve con ilsupporto della Compagnia delle Miniere e amicigeologi, festeggiando anche S. Barbara.Corso Nazionale di Auto Soccorso: organizzatoa <strong>Varallo</strong> dal nostro Gruppo, sotto l’egida dellaScuola Nazionale di Speleologia del C.A.I. econ la collaborazione del Corpo Nazionale delSoccorso Alpino e Speleologico il programma havisto ben diciassette speleologi partecipanti,cinque Istruttori di Speleologia, e tre tecnici delC.N.S.A.S. proveniente da varie parti d’Italiaproporre e confrontarsi sulle tematiche di prevenzionesugli incidenti, e sul primo interventotecnico e sanitario di un ferito in grotta, oltrealle modalità di allertamento dei soccorsi.


Manifestazioni: abbiamo partecipato con unostand sulla speleologia e sul Canyoning alla“Festa dello Sport” a Romagnano <strong>Sesia</strong>, organizzatadalla sottosezione <strong>CAI</strong> locale per il lorosessantennale.Al “Teva Estreme Outdore Games” svoltosia Rassa, abbiamo presentato con uno standespositivo e fotografico e delle dimostrazioniin acqua il Canyoning, girando anche dei filmaticon la RAI e SKY.Conferenze: nella sede <strong>CAI</strong> di Borgomaneroabbiamo presentato “Grotte e Speleologia”con un ottima presenza di pubblico. A S. Mauriziod’Opaglio invece abbiamo presentato incollaborazione con la Commissione Scientifica,il Carsismo del Monte Fenera per la manifestazioneD’Acqua e di Pietra…,Pubblicazioni: anche quest’<strong>anno</strong> un articolosulla speleologia e uno sul canyoning sono statipubblicati su questo numero del nostro notiziariosezionale. Un bell’articolo è stato pubblicatosulla rivista “Libera” a cura dell’AssociazioneGruppi Speleologici Piemontesi.Attività in cavità artificialiSempre costante l’attività soprattutto nellaricerca e documentazione di siti minerari, manon solo in Valsesia e nelle valli limitrofe.Attività torrentisticaAnche quest’<strong>anno</strong> abbiamo organizzato il corsodi Canyoning di primo livello (2° edizione) sottol’egida della Scuola Nazionale di Speleologia delC.A.I. con un discreto numero di partecipanti.Abbiamo partecipato al raduno Internazionaledi Canyoning svoltosi vicino al lago di Gardafrequentando spettacolari canyon della zonadella val di Sabbia. Infine abbiamo organizzatoa Campertogno un incontro interregionale ditorrentismo, con la partecipazione di numerositorrentisti provenienti da varie regioni, i qualih<strong>anno</strong> frequentato per tre giorni i quattro torrentipiù importanti della valle.ConvegniCome ogni <strong>anno</strong> abbiamo partecipato al convegnonazionale di Speleologia, quest’<strong>anno</strong> organizzatoa Casola Valsenio, oltre alla tradizionaleAssemblea annuale della Scuola Nazionale diSpeleologia del C.A.I.COMMISSIONE SENTIERI E SEGNALETICAPresidente: Marco FavaVorrei ringraziare innanzitutto il Sig. Zaninetti87Lorenzo che nel corrente <strong>anno</strong> ha terminato ilmandato come Presidente della CommissioneSegnaletica.Dopo alcuni mesi in cui la presidenza è statavacante e tutto ciò ha comportato un periododi inattività della stessa, alla fine dell’estateho accettato l’incarico.Vorrei cominciare questo incarico sensibilizzandoi soci <strong>CAI</strong> e tutti coloro che amano le nostremontagne e quindi i suoi sentieri, a dare uncontributo, anche minimo, alle attività dellaCommissione che ha bisogno di nuove forze.Le montagne valsesiane f<strong>anno</strong> parte della nostrastoria.Di fronte a centinaia di itinerari che richiederebberoun lavoro continuativo di manutenzioneil nostro gruppo di volontari riesce a realizzarnesolo una piccola parte.Certamente poco rispetto alle reali necessitàdel territorio, ma comunque importante e meritevoledi lode.Auspico che un sempre maggior coordinamentotra la suddetta Commissione e le Associazionipresenti a livello locale, oltre al coinvolgimentodi tutte le sottosezioni <strong>CAI</strong> valsesiane, possadare l’impulso affinché vengano programmatedelle giornate di pulizia sentieri a livello comunale.Sarebbe un ulteriore aiuto!Da parte mia ritengo altresì importante e miimpegnerò in tal senso a reperire dei fondi pressole Istituzioni, per l’acquisto e l’utilizzo dimateriali per la segnaletica, che consentanouna maggior durata nel tempo.La priorità che mi è stata sottoposta è la segnalazionedella “Via Alpina”, progetto internazionaletransfrontaliero del tratto valsesiano.Alcuni componenti della Commissione, con lacollaborazione di altre persone, si sono attivatiper la segnalazione delle varie tappe e l’interventoè in fase di ultimazione.La Commissione sta individuando una serie disentieri, che tra l’altro potrebbero essere unitia formare un ipotetico itinerario di più tappenella parte mediana della valle, che necessitanodi un grosso lavoro di pulizia e ripristino dellasegnaletica.Un grande ringraziamento alle sottosezioni diScopello e Borgosesia che h<strong>anno</strong> proseguitoanche nel corrente <strong>anno</strong> la consueta opera dimanutenzione.La sottosezione di Scopello,con la collaborazionedel Gruppo Alpini, si è fatta carico deiseguenti itinerari:n. 33 B Bocchetta della Boscarola – Alpe diNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOMera - Scopello.n. 24 Oratorio di Otra – Ponte delRamazzetto - Scopa.n. 31 A Scopello – Villabella - Scopello.n. 42 Dughera – Parete Calva - Piode.Alcuni componenti della sottosezione di Scopelloe della Commissione Segnaletica h<strong>anno</strong> inoltresegnalato l’ itinerario n. 517 Santa Maria diFobello – Col d’Egua.La sottosezione di Borgosesia ha completato larevisione di tutti i percorsi della cartina 6C a suotempo edita dalla nostra sezione che comprendela zona ad est del fiume <strong>Sesia</strong> da Roccapietra aBettole S. Quirico.La medesima sottosezione ha revisionato inoltretutti i sentieri della cartina 6A che comprendela zona dal ponte di Romagnano (castello diSan Lorenzo) fino a San Bernardo di Bornate eSan Emiliano di Sostegno. Nel corso di questilavori sono state effettuate delle modifiche sualcuni itinerari. Questi volontari h<strong>anno</strong> ancheripristinato la segnaletica del sentiero n. 3E neltratto Bivacco Ravelli – Laghi Tailly.Un vivo ringraziamento anche ai volontari dell’Associazione“Valle del Cavaione Onlus” diRossa che h<strong>anno</strong> effettuato più interventi diripristino sui seguenti sentieri:n. 396 tratto Alpe sull’Oro – Riale delCavallo - Rossa.n. 399 sentiero Rainero – Alpe sull’Oro perl’intero tratto - Rossa.n. 390 tratto Alpe Varmaa – Alpe Rusp -Rossa.Inoltre sono a conoscenza di interventi di risegnalazionedei seguenti itinerari:n. 539 S. Antonio – Colle della Dorchetta -Rimella.n. 3 A laghi Tailly – Passo della Pioda -Alagnae di pulizia dell’ itinerario n. 550 S. Gottardo-Alpe Ratte _ Rimella.Grazie anche ai signori Cerri Donato, ZamboniMirko e Vicario Angela Maria che h<strong>anno</strong>provveduto al ripristino della segnaletica delsentiero n. 605 Crevola – Becco d’Ovaga o Res- <strong>Varallo</strong>.Per il sottoscritto è la prima esperienza inqualità di Presidente della Commissione Segnaletica.88Pur essendo conscio dell’enorme lavoro da svolgeree delle difficoltà che incontrerò, auspicodi trovare la collaborazione di altre personeche, come me, amano la nostra Valle. Sono adisposizione di chiunque abbia suggerimenti o“critiche costruttive” da sottopormi.Auguri di un sereno e proficuo 2007 ai soci <strong>CAI</strong>e alle loro famiglie.COMMISSIONE PUNTI D’APPOGGIOPresidente: Marco TosiL’attività del <strong>2006</strong> è stata caratterizzata dalla ristrutturazionedella baita all’alpe Cavaione nellavalle omonima del Comune di Rossa; strutturaavuta in comodato gratuito dal Comune di Rossaper farne un punto d’appoggio, in sostituzionedi quello tenuto precedentemente in affitto.Già sul finire del 2005 i componenti della Commissionesi sono confrontati con i volontari delleAssociazioni di Rossa per pianificare materiali edattrezzature da reperire. Appena le condizionistagionali l’h<strong>anno</strong> permesso, si è partiti con ilavori, che h<strong>anno</strong> coinvolto un buon numerodi volontari fino al mese di novembre, quandola struttura è stata definitivamente portata atetto. Con la primavera prossima sarà quindipossibile dedicarsi all’interno, posando il pavimento,i tavolati del dormitorio ed i serramenti.Si prevede che all’inizio dell’estate il nuovopunto d’appoggio potrà essere inaugurato.Sicuramente il mantenimento e ripristino dellestrutture adibite a punto d’appoggio fa partedella normale attività della Commissione; tuttaviail lavoro del Cavaione è forse il più impegnativofinora intrapreso. Come già detto, lostesso è stato portato avanti con mano d’operatotalmente gratuita, attraverso i componentidella Commissione ed i volontari della comunitàdi Rossa, che vanta esperti artigiani edili,indispensabili per l’intervento. A tutti va il miovivo grazie, come pure alla Comunità MontanaValsesia ed al suo Presidente, Giampaolo Dedominici,per il sostanzioso contributo di Euro7000 che, aggiungendosi a quelli già stanziatinel 2005 dal Consiglio Sezionale e dal Comunedi Rossa, ha consentito di affrontare con tranquillitài non indifferenti oneri per materiali etrasporti. Oltre al forte impegno, questa “avventura”ha portato una nuova vitalità nellaCommissione che, come altre, soffre il ricambiogenerazionale. Il ritrovarci a lavorare assieme adun progetto è servito ad affiatare i componentipiù giovani, che sono stati determinanti per lasua realizzazione.


componenti della Commissione e volontaridi Rossa durante i lavori al nuovo puntod’appoggio dell’Alpe CavaionePenso che, con i parametri della nostra freneticasocietà, trovare un gruppo di trentennidisponibili a prendersi lo zaino in spalla, farequalche ora a piedi e, arrivati a destinazione,rimboccarsi le maniche, è un bel traguardo.Comunque non voglio dilungarmi in elogi perchè,come dice il proverbio, “chi si loda s’imbroda”,ma terminare col dire che il ripristinato puntod’appoggio al Cavaione è solo uno dei sei cheil <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong> detiene nelle varie zone dell’AltaValsesia e che tutti, come al solito, richiedonodelle cure. Come sempre, voglio pertantoricordare agli escursionisti di portare a valle irifiuti, e non solo i propri. Se nella baita, perla trascuratezza di qualcuno, le bottiglie vuoteo altro si accumulano, aiutateci a riportarli neicassonetti! E, cosa importante, oltre a rispettarele strutture e gli arredi, se si rilevano delle criticità(nell’esempio più frequente, perdite daltetto), farete cosa gradita comunicandolo allaCommissione o alla Segreteria della <strong>Sezione</strong>.89COMMISSIONE “MONTAGNA ANTICA, MONTAGNADA SALVARE”Presidente: Silvano PittoLa conferma della fiducia al Presidente per unaltro triennio, da parte della Commissione, haulteriormente favorito la continuità del programma,per altro garantita dall’efficientissimoSegretario Ovidio Raiteri, insostituibilenel promuovere e nel portare a termine molteiniziative, sia specifiche sia collaterali alla Commissionestessa.Nella riunione del 7 marzo erano stati convocatitutti i volontari che compongono la Commissioneper concordare insieme il calendario degliappuntamenti annuali, per lo più rispettato, aparte lo spostamento di alcune date per motiviorganizzativi contingenti.Seguendo l’ordine cronologico, ricordiamo laserata del 17 marzo, in cui abbiamo presentatoalla Taverna d’Adda di <strong>Varallo</strong>, su gentile invitodel Consiglio di gestione, la storia e l’attivitàpiù che trentennali della nostra Commissione,con la proiezione di diapositive duplicate daGiovanni Bonfanti, relative a tutti i Sentieridell’arte.Sabato 6 maggio eravamo presenti nell’area diVanzone, dove un gruppo ha provveduto allapulizia del sentiero e un altro gruppo ha aiutatoRinaldo Velatta e Piero Bertona nel rifacimentoin beole di una parte del tetto della primacappella della Via Crucis.Su invito dell’Amministrazione Comunale diRassa, in concomitanza con la manifestazione“Teva Extreme Games”, all’interno dell’ampiae splendida chiesa parrocchiale di Santa Croceabbiamo allestito per domenica 14 maggio unamostra sui Sentieri dell’arte, predisponendoper l’occasione i due nuovi tabelloni relativial percorso Rassa / Mezzanaccio.Nel frattempo si giunse al completamento dellastesura del testo relativo alla nuova guidatascabile del sentiero dell’arte nel territoriodi Rimella, avviata già nel periodo invernale,con l’apporto determinante di Silvia Pizzettae Roberto Fantoni e sponsorizzata dall’AmministrazioneComunale di Rimella, ComunitàMontana Valsesia e l’Azienda Turismo ValsesiaVercelli. Tale guida è stata offerta in anteprimaa tutti coloro che h<strong>anno</strong> partecipato, la sera del25 maggio, alla presentazione della stessa nellasede <strong>CAI</strong> di Via Durio a <strong>Varallo</strong>, allorché, con lacollaborazione tecnica della Commissione “Foto-Cine-Video, sono state proiettate e commentateda Roberto Fantoni le immagini a illustrazioneNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOdel nuovo Sentiero Rimella/San Giorgio.Lungo tale itinerario si è svolta domenica 28maggio la sedicesima “Giornata dell’Arte suimonti della Valsesia” che ha riscosso grandesuccesso, con la partecipazione di un centinaiodi escursionisti, che h<strong>anno</strong> potuto godere diuna giornata splendida non solo sotto l’aspettometeorologico, ma anche artistico, ambientale eorganizzativo. Per la collaborazione nella visitaguidata e per il ristoro sul piazzale dell’oratoriodi San Gottardo rinnoviamo un doveroso grazieall’Amministrazione Comunale e alla localePro Loco.Domenica 11 giugno abbiamo ripristinato il “SentieroBertone” al Monte Tovo, intervenendo conuna radicale pulizia e un opportuno disboscamentofino alla palestra di roccia.lavori a OropianoSabato 15 luglio, poi, l’appuntamento in quotapiù significativo dell’<strong>anno</strong>: il restauro conservativodella cappelletta dedicata alla SacraFamiglia, sull’alpe Oropiano in val Gronda, a m1850, raggiungibile dal punto d’appoggio dell’alpeSalei. Mentre ci si è avvalsi del supportodell’elicottero per il trasporto di attrezzi emateriali, i volontari si sono avviati a piedi, dibuon mattino, e raggiunto l’alpeggio che dominala valle, coordinati da Rinaldo Velatta, h<strong>anno</strong>provveduto al rafforzamento delle pareti, al ripristinodell’intonaco e alla posa di un lastricatoin pietra antistante l’edificio affrescato nel 1882dal pittore rassese Giovanni Arienta.Domenica 2 luglio abbiamo avuto il piaceredi accompagnare fino al Seccio un gruppo diescursionisti provenienti da Vercelli e dintorni,appartenenti a Lipu e WWF, che h<strong>anno</strong> apprezzatoil Sentiero dell’arte, il pranzo al punto diristoro, nonché il paesaggio che offre la valCavaione.Nel mese di agosto, con il contributo finanziariodella Comunità Montana, sono state da noi90programmate e pubblicizzate le visite guidatelungo i dieci Sentieri dell’Arte, che a causa delleavverse condizioni meteorologiche non h<strong>anno</strong>potuto bissare il successo dell’<strong>anno</strong> scorso.Sabato 30 settembre siamo tornati a Vanzoneper ultimare l’intervento al tetto della primacappella della Via Crucis e provvedere alla sistemazionedi muretti e selciato nelle vicinanze.Ricordiamo in proposito che l’intervento dellanostra Commissione, grazie al contributo finanziariodi Amministrazione Comunale e Provinciale,per interessamento di Corrado Rotti, exSindaco di Borgosesia e Assessore Provinciale,si è concluso dopo due anni di lavoro.Martedì 10 ottobre sono stati eseguiti i lavorialla scalinata in legno del Tovo, nel tratto chedal rifugio porta all’altare di roccia, e il giornodella cerimonia dei Ceri tutti i presenti h<strong>anno</strong>potuto beneficiarne.Sabato 14 ottobre tutta la Commissione hapartecipato alla decima edizione del “Premioal fabbriciere di montagna” assegnato a LauraElgo, che da tempo si prende cura non solo dellaparrocchiale di Alagna, ma pure della Chiesettaal Col d’Olen a m 2864. Anche in questa occasioneil sig. Guido Serravalle ha preparato lapergamena con la dedica che da parte nostra,nel corso della cerimonia, è stata consegnataalla premiata, mentre il sodalizio “Cà NovaIm Land” ha offerto il consueto contributo indenaro e una gigantografia del quadro dellaMadonna del Col d’Olen.Via Crucis di VanzoneSabato 28 ottobre, con una manifestazione ufficialee partecipata al di sopra delle aspettative,sul sagrato della chiesa di Vanzone, abbiamocelebrato il completamento ufficiale dei lavoridella Via Crucis, alla presenza di autorità civili ereligiose. Dopo i saluti di don Serafino Tamone,parroco di Vanzone, il Presidente di Commissione,con il suo intervento, ha puntualizzato alcuni


aspetti di carattere artistico, storico e religioso,mentre per la parte tecnica ha relazionato ilpast President Piero Bertona. E’ seguita poila lettura della lettera di saluto inviataci dalPresidente dell’Amministrazione Provinciale diVercelli Renzo Masoero, quindi sono intervenutiil Vicesindaco di Borgosesia Corrado Rotti, edon Ezio Caretti, parroco di Borgosesia, cheha guidato i convenuti, in processione, fino almonte di Santa Maria di Vanzone.il poster arte <strong>2006</strong>Venerdì 17 novembre l’ultimo appuntamentoufficiale del <strong>2006</strong> è stato la decima edizionedella presentazione del poster / arte al TeatroPro Loco di Borgosesia, abbinata all’allestimentodella mostra relativa a tutti i dieciSentieri dell’arte, completata con l’aggiuntadei pannelli riguardanti Piaggiogna, Folecchioe Rimella. Anche quest’<strong>anno</strong> ha confermato lasua collaborazione il prof. Giorgio Perrone, cheha riprodotto con la solita maestria l’oratoriodi Ronchi, soggetto con cui abbiamo conclusoil ciclo dedicato alla Val Cavaione.Il giorno seguente si è tenuta la tradizionalecena di chiusura di fine <strong>anno</strong>.In merito all’’iniziativa “Vieni anche tu in Valsesia”sono state consegnate ai gestori del “RifugioWalser” di San Gottardo di Rimella centocartoline affrancate da offrire gratuitamente aiclienti per invitare nella valle del Landwàsseramici e conoscenti non valsesianiNel corso dell’<strong>anno</strong> si sono tenuti due incontricon la Comunità Montana in merito alla propostadi inserire i nostri Sentieri dell’arte nell’ampiocontesto de “le Valli della Fede”; il nostro parereè stato favorevole, poiché i dieci itinerariverr<strong>anno</strong> maggiormente valorizzati con l’installazionedi numerosi pannelli illustrativi a fiancodelle cappelle e degli oratori lungo i percorsi;da parte nostra sono già stati trasmessi i testi91alla ditta incaricata dell’opera.Un pensiero particolare vogliamo dedicarlo adon Piercesare Devecchi, arciprete di Campertogno,che dopo una lunga malattia ci halasciati; di lui ricorderemo la disinteressata eampia collaborazione con la nostra Commissione,che ha sempre amorevolmente sostenutoe anche pubblicamente apprezzato, come inoccasione della giornata-incontro con cui avevamofesteggiato il trentesimo della nostraattività, allorché ebbe a dichiarare:”Vedendol’entusiasmo e la generosa attività dei volontaridi Montagna Antica ho capito l’importanza delpatrimonio costituito dalle moltissime cappellesulle nostre montagne”.Un doveroso ringraziamento rinnoviamo ancheda queste pagine all’Amministrazione Comunaledi Borgosesia e all’Amministrazione Provincialedi Vercelli, in particolar modo al Vicesindaco diBorgosesia Corrado Rotti che, esprimendo pienafiducia nell’operato della nostra Commissione,h<strong>anno</strong> stanziato a nostro favore un sostanziosocospicuo contributo finanziario affidandoci ilrestauro murario conservativo di tutte le cappelledella Via Crucis, che ha coinvolto tutti inostri volontari e in particolare Rinaldo Velatta,il quale, con la sua equipe, ha eseguito allaperfezione i lavori.E’ stata questa un’ulteriore occasione per farconoscere la nostra Commissione oltre l’ambito<strong>CAI</strong> e continuiamo a coltivare la speranza dicoinvolgere qualche altro giovane volonterosonella nostra attività.COMMISSIONE FOTO - CINE - VIDEOPresidente: Stefano FerrarisLa commissione ha documentato anche perl’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong> le principali manifestazioni della<strong>Sezione</strong> attraverso filmati video e fotografie,realizzando il consueto album fotografico sezionale.Ha inoltre collaborato con Enti e Associazionifornendo immagini relative alla Valsesiae alle attività della <strong>Sezione</strong>.Nel mese di maggio si sono tenute quattro seratedi proiezioni in Sede, organizzate dalla Commissione,durante le quali sono stati mostrati diversiaspetti della montagna. Sono stati proiettatidocumentari di Giovanni Beltrametti e GiovanniBonfanti, mentre il fotografo Roberto Grava haproiettato delle affascinanti diapositive sullanatura valsesiana. Nell’ultima serata, a curadella Commissione “Montagna Antica, Montagnada Salvare” è stato presentato il nuovo sentierodell’arte.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOE’ proseguito infine il lavoro di sistemazionedell’archivio fotografico, in particolare sonostate intelaiate e catalogate le diapositive dimedio formato.COMMISSIONE BIBLIOTECAPresidente: Sergio MilaniCome al solito l’attività della nostra commissioneè stata molto intensa. Nell’autunno del 2005abbiamo avuto richieste per fornire materialeutile alla stesura di alcune opere: il primo erauna biografia su Gerolamo Lana, il secondo eraun volume di biografie di uomini illustri valsesianiche tra gli altri parlava di Italo Grassi eGuido Fuselli. Ed infine abbiamo contribuito allaricerca per del materiale che è stato utilizzatoin una guida naturalistica sulla Valle Segnaranella vicina Valle Anzasca, ideata dalla localeComunità Montana. All’inizio di novembre dell’<strong>anno</strong>scorso ci siamo recati a Pordenone per ilconsueto appuntamento autunnale di Biblio<strong>CAI</strong>,durante il quale abbiamo relazionato sullo statodei lavori del Gruppo Periodici, tra i più attividell’associazione. Tra autunno ed inverno siamostati contattati da biblioteche di altre Sezioni<strong>CAI</strong> per uno scambio di informazioni sulla gestionedelle biblioteche sezionali. L’inizio delnuovo <strong>anno</strong> è stato funestato dalla morte diMassimiliano Lana, istruttore presso le nostreScuole di Scialpinismo e di Alpinismo. I genitorici h<strong>anno</strong> fatto una donazione per acquistaredei libri: abbiamo così creato un piccolo fondointitolato a Massimiliano che comprende guidedi alpinismo, di arrampicata libera, di sci alpinismononché romanzi e diari di esperienzein montagna. Questi libri sono accessibili alprestito. Questa è stata la seconda donazionericevuta in pochi mesi preceduta da quella diElena Vecchietti che ci ha omaggiato di parecchivolumi e cartine topografiche appartenutial suo stimato papà Adolfo. Anche per questivolumi è prevista la creazione di un fondo attoa ricordare il papà di Elena. Siamo in attesache Elena scelga un’immagine da inserire nell’exlibrische verrà apposto all’interno di ognivolume. Questi due fondi sono stati istituiti conil preciso scopo di tenere riuniti i libri ricevutiche, altrimenti, dato il metodo adottato inquesta biblioteca che prevede la suddivisionedei volumi a seconda del formato, sarebberodistribuiti in vari ripiani.Il lavoro di aggiornamento dei dati contenuti nelcatalogo dei libri con l’inserimento dei soggettisi è incentrato sui volumi che trattano nivologia92e valanghe e delle tesi di laurea presenti suinostri scaffali. Nel frattempo abbiamo ricevutoaltre due tesi: Francesca Trivellato ci ha dotatocopia della sua tesi dal titolo “ Il sentiero botanicoTestanera-Alpe Vigne nel Parco Naturaledell’Alta Valsesia” discussa presso la Facoltàdi Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Universitàdegli Studi di Pavia; e FedericaCoppabianca si è laureata presso Facoltà diIngegneria, Dottorato di Ricerca in IngegneriaCivile dell’Università di Pavia discutendo la tesi“La valutazione del rischio valanghivo attraversola modellazione dinamica”. Ad ambedue vadanoi migliori auguri per il loro futuro lavoro. A luglioabbiamo ricevuto in dono il volume “Una visionediscreta” di Virgilio Carnisio. Questo libro èstato lasciato in segreteria accompagnato da unbiglietto firmato P.F. senza ulteriori indicazioniriguardo al donatore che vorremmo ringraziare.Saremmo lieti sapere chi è, e quindi invitiamoquesta persona a contattarci. Il primo ottobresi è svolta la nostra consueta gita annuale condestinazione la valle del Goms, che ha visto lapartecipazione di 36 persone ma ne relazioniamoin altre pagine. Infine il 14 ottobre saremo aBergamo per il consueto appuntamento autunnaledi Biblio<strong>CAI</strong>.Biblioteca Emilio Detomasialla Capanna Regina MargheritaAnche quest’<strong>anno</strong> parecchie sono state le donazionidi libri pervenuteci in sede ma con destinazioneil rifugio e parecchi sono stati i volumiche trovando posto nello zaino di alpinisti sonogiunti direttamente alla Capanna Margherita,alcuni dei quali provenienti dall’estero.Da queste pagine giungano i ringraziamentiagli anonimi alpinisti che h<strong>anno</strong> accresciutola biblioteca del rifugio con alcune nuovissimeedizioni di libri della casa editrice Nordpress,del Centro Culturale Walser di Gressoney, edi un libro americano sui Grizzly. Durante la


nostra visita abbiamo provveduto ad sistemareparecchie sovracopertine che presentavano icaratteristici segni di deterioramento, e conl’occasione abbiamo notato che ben pochi sonostati i lettori che in questi due anni h<strong>anno</strong> firmatoil cartoncino appositamente inserito inogni libro, ma la cosa ci pare di irrilevante, inquanto riteniamo che i segni di apprezzamentoper la creazione di questa biblioteca giunti dapiù parti siano ben più importanti. Ormai lospazio sui ripiani scarseggia e dovremo prenderein considerazione di trasportare presso labiblioteca della <strong>Sezione</strong> alcuni volumi.La novità di quest’<strong>anno</strong> è stata l’allestimentopresso il rifugio di una mostra di antiche stampesul Monte Rosa. Titolo della mostra era “IlMonte Rosa nelle stampe dell’Ottocento”. Seii pannelli che ospitavano 18 stampe ricavateda libri editi tra il 1700 e il 1900 e le relativedidascalie. Per ovvi motivi le stampe esposteerano riproduzioni che per l’occasione sonostate leggermente ingrandite. Data la difficoltàdi reperimento di informazioni su alcuni degliautori, la ricerca del materiale per le didascalieha richiesto la consultazione di parecchi volumie di conseguenza più tempo del previsto. E’stato preparato al computer un catalogo cheraggruppa il materiale raccolto. Vogliamo ringraziareancora una volta Gianfranco Torelli e ilsuo staff operante alla Capanna Margherita pertutto l’appoggio che ci ha dato nell’attuazionedi questo nuovo progetto.Biblio<strong>CAI</strong>Come già accennato l’edizione autunnale èstata organizzata all’inizio di novembre 2005dalla <strong>Sezione</strong> di Pordenone. Parecchi i nuovipartecipanti per cui è stato inevitabile rispolveraregli argomenti già affrontati altre volte: unutilissimo ripasso per i bibliotecari presenti alleprecedenti edizioni, e una valida infarinatura achi vi partecipava per la prima volta. Durantea consueta edizione primaverile a Trento, si ènuovamente affrontato l’argomento periodici, inquanto essendo un campo in continua evoluzionee molto complesso, riteniamo che questi incontri93siano un valido mezzo per tenere aggiornati tuttigli iscritti alla lista. E’ in previsione la stampa suuno dei prossimi numeri de “Lo Scarpone” (saràper dicembre <strong>2006</strong>) di uno speciale di 4 paginesulla stampa periodica delle Sezioni <strong>CAI</strong> chesperiamo possa aiutarci a integrare la lista deititoli di queste riviste che attualmente superale 600 intestazioni ed è l’elenco più completofinora stilato. Naturalmente si tratta sia diriviste spente sia ancora stampate. Sempre iperiodici sar<strong>anno</strong> uno degli argomenti trattatinel prossimo Biblio<strong>CAI</strong> che si terrà il 14 ottobrepresso il nuovo Palamonti della <strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong> DiBergamo. Il secondo argomento trattato sarà lanuova partizione delle Alpi SOIUSA che dovevaessere esposta già durante l’ultimo convegno aTrento. In questa occasione ci è stata distribuitauna copia del volume “La nuova partizionedelle Alpi SOIUSA” ad opera di Sergio Marazzied era previsto un suo intervento in merito, maun imprevisto non gli aveva concesso di partecipareper cui l’intervento era stato rinviato aquesta edizione. A Bergamo ci verrà distribuitol’indice della Rivista del Club Alpino Italiano dal1955 al 2005 che sarà un utilissimo strumentodi ricerca e che andrà a completare gli indicistampati nel 1956.COMMISSIONE CORALEPresidente: Alessandro AntoniniAnche quest’<strong>anno</strong> per il Coro Varade è stato un<strong>anno</strong> ricco di impegni.Abbiamo iniziato il 18 di febbraio a Pinerolodove nel teatro Incontro abbiamo partecipatoalla rassegna “Cantincoro” giunta all’undicesimaedizione e organizzata dal Coro F. Prompicai diPinerolo. Alla serata ha partecipato anche il coroCittà di Lissone che, come il Coro F. Prompicai loscorso <strong>anno</strong>, aveva preso parte ad una edizionedella ns. rassegna.Sabato 18 marzo siamo stati ospiti del CoroC.A.I. di Novara nella chiesa S. Agabio per larassegna “Piemonte Canta” alla quale è statoinvitato anche il coro Stella Alpina di Berzonnoper concludere i festeggiamenti per i 35 anni diattività compiuti lo scorso <strong>anno</strong> dai tre cori.Il 28 Marzo in collaborazione con il CircoloTre Cavaglie e il Comune di <strong>Varallo</strong> abbiamoorganizzato un concerto in memoria del pittoreMarcello Rossetti, scomparso nel 2005,che era stato l’autore della copertina del ns.disco “Vaghe le Montanine” inciso nel 1983,ma soprattutto era un caro amico del coro. Ilconcerto si è svolto nella chiesa di S. QuiricoNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOil Coro a Valduggiadi Cavaglia con la sentita partecipazione dinumerose persone, tra cui il sindaco di <strong>Varallo</strong>,che lo conoscevano e lo stimavano per la suasemplicità e bontà d’animo.Il 29 e 30 Aprile il Coro si è recato in trasfertain Francia a Montbard nella Cote d’or, Borgogna,a 30 Km. da Digione, invitato dalla localeChorale de l’Aubespin. Nel pomeriggio di sabato29 è stato ricevuto dal Sindaco della città cheha auspicato un lungo legame di amicizia e ungemellaggio con la città di <strong>Varallo</strong>. La sera èstato proposto un concerto nella chiesa di St.Urse all’interno di un parco che racchiude ancheil museo dedicato a Gorge Louis De Buffon, celebrenaturalista cui Montbard ha dato i natali.Il soggiorno è proseguito domenica 30 aprile conuna visita guidata alla città e il ricevimento daparte del Direttore dell’ufficio turismo, terminandopoi con un convivio che ha riunito i duecori con autorità, amici e simpatizzanti.Il <strong>2006</strong> è stato anche l’<strong>anno</strong> di una importantericorrenza per la sottosezione di Ghemmeche festeggiava i 50 anni di fondazione e lasottosezione di Romagnano che di anni ne festeggiava60.Il coro è stato lieto di partecipare ai festeggiamentidelle due sottosezioni con un concerto il20 maggio nella chiesa parrocchiale di Ghemmecon la Corale San Pietro di Gattinara e gli alunnidelle classi ad indirizzo musicale della ScuolaMedia Statale “M. Crespi” di Ghemme, ed il 25giugno nel cortile del Comune di Romagnano inoccasione di altre manifestazioni organizzatenel pomeriggio dalla sottosezione.Tra i due festeggiamenti il coro ha anche partecipato,sabato 27 maggio a San GermanoVercellese, agli “Incontri Canori Sangermanesi<strong>2006</strong> memorial Moreno Nodali”, invitato dalCoro Airone di S. Germano, ed alla serata, chesi è svolta nel salone del Corpus Domini, hapartecipato anche il coro La Rotonda di Agliè.Sabato 3 giugno al Teatro Civico di <strong>Varallo</strong> si94è svolta la dici<strong>anno</strong>vesima edizione della rassegna“Valsesia Cori” da noi organizzata, conla partecipazione del coro Cjastelir di Tombadi Mereto (UD) e il coro femminile Mimosa diTavagansco (TO). Grande successo di pubblicocon la soddisfazione di tutti i cori presenti per ilconsenso ricevuto durante la loro esibizione. Ilcoro Cjastelir è stato ns. ospite anche domenica4 spostandosi ad Alagna dove, grazie ad unagiornata meteriologicamente favorevole, hapotuto ammirare il ns. Monte Rosa.Dopo la pausa estiva il coro ha partecipato,sabato 7 ottobre, al “2° Incontro Corale AlessandroNovali” svoltosi a Valduggia nella chiesadi San Giorgio, organizzato dalla locale CoraleA. Novali e con la partecipazione del Coro LaPiuma di Tavigliano (BI).Abbiamo preso parte alla Messa dei Ceri al MonteTovo che si è svolta domenica 22 ottobre, con lasolita partecipazione molto sentita di numerosepersone, a ricordo di tutti coloro che h<strong>anno</strong>perso la vita in montagna.Nel mese di dicembre abbiamo in programmal’organizzazione, in collaborazione con il Comunedi Mollia, della sesta edizione della RassegnaCanti sotto la Neve, un concerto a Carpignanonell’ambito della rassegna “Cori Verso la Cometa”organizzata dall’Assessorato alla Culturadella Provincia di Vercelli, un concerto ad Alagnaorganizzato dal gruppo folkloristico Im Land ela partecipazione al tradizionale Natale Alpinoal Monte Fenera.COMMISSIONE NOTIZIARIOPresidente: Floriana RiccioL’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong> è stato, per il gruppo redazionaledel <strong>Notiziario</strong>, un periodo di grandi cambiamenti.Se, da una parte, la Commissione si èarricchita della presenza e dell’aiuto di RebeccaFornara, dall’altra ha perso l’esperienzadi tre “storici” componenti. Primo tra tutti ilpresidente uscente Enzo Tornoni, il quale hacontinuato a dispensare qualche consiglio per labuona riuscita del nostro lavoro. Anche SilvanoPitto e Elio Giordani h<strong>anno</strong> deciso di lasciare inmano ai “giovani” la cura del <strong>Notiziario</strong>, conla speranza di poterlo vedere, in un futuro nontroppo lontano, con una nuova veste. Ringraziamoper la fiducia concessaci, ma soprattuttoper l’enorme mole di lavoro svolta da questisoci negli anni passati.Raccogliendo l’eredità del passato, verso lametà dell’<strong>anno</strong> è iniziato un lungo processo diriorganizzazione che, se non porterà innovazioni


visibili già da quest’<strong>anno</strong>, di sicuro le renderàpossibili per l’<strong>anno</strong> prossimo.Nonostante questo, riprendo l’appello lanciatodal mio predecessore negli anni passati: chiunqueabbia il tempo, la voglia o anche solo lacuriosità di provare a dare una mano per lastesura del <strong>Notiziario</strong> non verrà mandato a casa.Il lavoro da fare è molto, ma ancora più servemettere insieme un bel gruppo di “teste nuove”Attività delle Sottosezioni <strong>2006</strong>SOTTOSEZIONE DI ALAGNAReggente: Gilberto Negrigruppo di suonatori dei Corni delle AlpiRiprendo la reggenza dopo sei anni, ringrazioper l’alto onore concessomi ma ahimè, forseper gli anni che non perdonano, non ho piùl’entusiasmo della passata mia avventura nell’organizzaregite,ascensioni e manifestazioni.L’Alpe Campo mi impegna per sei mesi e nonmi concede spazio e idee per altre attività.Quest’<strong>anno</strong> abbiamo festeggiato i dieci annidella nostra “Capanna Sociale Alagna” con uninno al Monte Rosa eseguito magistralmente dalgruppo di suonatori dei Corni delle Alpi, la cuimusica ha accompagnato in modo suggestivola S. Messa celebrata dall’insostituibile DonCarlo: è stato veramente un momento solennee commovente. Moltissime sono state le personedi Alagna e Riva Valdobbia che sono salite perfesteggiare, portando con sé innumerevoli doni,ed è stata proprio la loro presenza la migliorricompensa per quello che abbiamo fatto inquesti anni.L’attività alpinistica è di altissimo livello, ed èper questo motivo che la nostra sottosezionecontinua a forgiare nuove Guide Alpine comeNicola Viotti nella passata stagione ed ora95in grado di realizzare qualche buona idea.Un ringraziamento speciale, infine, va a tuttii membri della Commissione e non, che h<strong>anno</strong>dedicato parte del loro tempo libero alla realizzazionedel <strong>Notiziario</strong>. Chi facendo telefonate,chi chiedendo informazioni e chi raccogliendo econtrollando tutto il materiale da pubblicare,si è impegnato fino all’ultimo per ottenere unbuon risultato da presentare a tutti i Soci.Andrea Degasparis e Sergio Ottone prossimiaspiranti guide. Giuliano Degasparis, di soli 17anni, con Teodoro Bizzocchi e Roberto Vegghi,ha ripercorso la Via degli Italiani alla Parrot inoccasione del centenario della prima salita. Unparticolare curioso: ogni componente aveva lozaino avvolto dal tricolore per festeggiare lavittoria degli Azzurri nel recente CampionatoMondiale di Calcio. Siamo una piccola sottosezionema con un cuore grande come il nostroMonte Rosa.SOTTOSEZIONE DI BORGOSESIAReggente: Danilo SaettoneL’<strong>anno</strong> <strong>2006</strong> si presenta con un consistente rinnovodelle cariche sociali nella sottosezione diBorgosesia. Ben sette consiglieri, più il reggente,h<strong>anno</strong> terminato il loro doppio mandato; cosache ha generato nel nuovo reggente qualcheapprensione sulla sua personale attitudine all’incaricopropostogli dal nuovo consiglio.Personalmente, a nome del nuovo consiglio edei soci del <strong>CAI</strong> di Borgosesia, ringrazio EzioAprile e i sette consiglieri scaduti per il fattivooperato dei passati sei anni della loro reggenza.Delle loro esperienze acquisite il nuovo consigliocontinua ad avvalersi, facilitando di molto latransizione.Anche la nuova reggenza si è trovata alle presecon l’<strong>anno</strong>sa questione dell’inadeguatezza dellasede aggravata dalle infiltrazioni di acqua dallasovrastante copertura. Se ne è fatto interpreteil reggente inviando una memoria all’AmministrazioneCentrale illustrando le moltepliciattività sotto-sezionali dedicate alla montagnae a chi la pratica realizzate dalla sottosezionee il conseguante disagio dell’associazione peruna sede divenuta inadeguata.Il calendario delle gite <strong>2006</strong>, stilato dallapassata reggenza comprendeva una dosata eNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOsapiente scelta di itinerari che ha permessoalla nuova reggenza di attuarlo incassando ungrande consenso.Sci-alpinismo e ciaspolate12 febbraio: Gita scialpinistica alla Corona deiTroggi (m 2309) in quel del Severo. La particolarenatura e posizione del luogo prescelto hapermesso ai diciotto partecipanti di effettuareuna stupenda discesa in neve fresca nonostantel’allora scarso innevamento sulle Alpi, discesacorroborata da fredda, ma cristallina giornata.In concomitanza della gita sci-alpinisticasi è effettuata la ciaspolata all’alpe di Deverodove 14 partecipanti, dalla piana di Deverosono arrivati al lago di Codelago, con le stessecondizioni metereologiche della contemporaneagita sci-alpinistica.23 aprile: Questa gita scialpinistica al Breithorn(dal Passo del Sempione) era previsto al9 aprile. Quel mattino, al ritrovo alle 5.30, coltempo brutto, inaffidabile, si decide di rimandarel’uscita ad un tempo migliore. Alcuni soci,ormai in piedi, decidono di verificare il “malotempo” sul luogo e, al ritorno, certificano giustala decisione di rimandare la gita. Il 23 aprile,al Sempione, due dita di neve fresca copronoil duro manto nevoso. Il tempo pare incerto,nuvole spinte dal vento giostrano intorno allevette e mascherano il nascente sole, l’aria èfrizzante... Alle 11 le nuvole che avevano mascheratoil sole si dissolvono, lasciando spazioa una stupenda giornata. E’ in questo contestoche, sulla vetta del Breithorn, i partecipantigirano le punte degli sci verso valle dando inizioad una discesa, a dir poco, galattica.Escursionismo22 gennaio al Santuario della Brughiera dell’OasiZegna: una splendida giornata ha premiato i 27partecipanti che h<strong>anno</strong> compiuto un’escursioneall’interno dell’Oasi lungo il sentiero dellaBrughiera, per poi salire fino alla Bocchettadi Margosio, con pranzo consumato presso lacasa alpina “Ermenegildo Zegna” con polentapreparata da alcuni soci.25 giugno alla Croce Carrel (sopra Cervinia):“questa volta eravamo proprio in tanti”. Questoè il commento di un organizzatore dellagita. Infatti si sono dovuti fare due pullman.Quasi tutti i componenti h<strong>anno</strong> percorso i circamille metri di dislivello per rendere omaggioalla lapide che ricorda il luogo della morte diJean Antoine Carrel, primo salitore italiano delCervino e protagonista di quell’epica corsa tra96lui e Wimper per la conquista della grande montagna.La giornata è stata, metereologicamenteparlando, equamente divisa tra una partenzada Cervinia con la vista della sfavillante e incombente“Gran Becca” e un rientro giusto intempo per non beccarsi un “lavastrone”.23 luglio: Il Gran Balcon di Chamonix è uno deipiù famosi panorami alpini. Il percorso, partendodalla stazione della funivia della Flègère, haraggiunto il Lago Bianco. Era davvero straordinariolo spettacolo che si godeva dal GranBalcon. La facilità del percorso, la grandiositàdel panorama, la piacevolezza dei prati ancorfioriti di rododendro, lo scintillio dei laghi raccoltinelle conche e infine il buon umore deigitanti h<strong>anno</strong> contribuito a lasciare un ‘ graditoricordo del Gran Balcon.16-24 settembre: Quarto trekking “Mare e monti”organizzato dalla sottosezione. Quest’<strong>anno</strong>alla penisola Sorrentina, che offre all’ escursionistaun susseguirsi di continue e piacevolisorprese sul meraviglioso mare di Partenope:Capri, Maiori, Amalfi, Positano, Monte Pertuso,Sentiero degli dei, Sorrento, Monte San Costanzo,Punta Campanella. Il trekking di sette giorninon presenta difficoltà di rilievo, ma bisognasalire e scendere tante scale, attraversandoorti e terrazzi con uva e fichi e profumo difinocchietto e limoni.23-24 settembre: Il Cai di Borgosesia è statoin trasferta Gruppo del Sella. Nell’andata lasosta di mezzogiorno a Predazzo, oltre al pranzoal sacco, ha permesso di scoprire le qualitàarchitettoniche del vecchio borgo molto benconservato. Domenica la comitiva si divide indue gruppi. L ‘uno, “gli arditi”, affronterà laferrata del Mesules, divertente e impegnativasalita al gruppo del Sella. L’ altro percorrerà ilsentiero che dal passo va al rifugio Sasso Piatto,per poi entrare nell’alpe di Siusi e attraversarlatutta fino all’opposto capo per una ventina dikilometri, dove, a Compatsch, verrà recuperatodal pullman e si riunirà a quello della “Mesules”ripreso al passo Gardena.8 ottobre: Colline del Monferrato. Per la primavolta la sotto sezione rivolge le sue attenzioni airilievi Monferrini e proprio al reggente è toccatodi guidare gli iscritti in quelle, ne’ lontane ne’misteriose terre. Meta un percorso mattutinosui sentieri che, partendo dal Santuario di Crea,attraverso campi, vigneti e paesi, ci ha offertol’ opportunità di apprezzare un paesaggio dalladolcezza tipicamente autunnale. Nel pomeriggio,il gruppo si divideva equamente in duemomenti culturali: un gruppo, in un agriturismo,


affrontava di petto l’ arte culinaria monferrinamentre l’ altro esplorava le fattezze architettonichedi Moncalvo. Nel pomeriggio il grupporiunito terminava questa prima esperienza collinarepresso una cantina privata dove assaporavaun frizzante e genuino Bracchetto e una corposaBarbera, riuscendo così ad unire in un sol giornoil sacro e il profano. Durante il ritorno, i gitantif<strong>anno</strong> fare giuramento agli organizzatori di ripeterel’esperimento al prossimo <strong>anno</strong>.Incontri con il <strong>CAI</strong> di Chiavari26 marzo: Gita in Liguria per i tradizionali incontricon il <strong>CAI</strong> di Chiavari. Oggi siamo loro ospiti.Sempre numerosi i partecipanti alla trasferta suimonti liguri. 105 sono gli iscritti che, puntuali,sono sbarcati dai due pullman nella piazza vicinol’ acquario di Genova, accolti dagli amicidi Chiavari. Terminati i convenevoli, il grupposi è avviato verso i “carruggi”i quali, essendovicoli molto stretti, h<strong>anno</strong> trafilato la multiformee disordinata massa degli escursionisti in unsottile e lungo serpente umano che ha destatoqualche interrogativo fra i genovesi sulla naturadi quella invasione mattutina. Terminata la visitaalle parte vecchia della città e l’ escursioneai forti di Genova, il pranzo, al sacco è statosupportato dalla succulenta offerta di specialitàlocali preparate e offerte dagli amici liguri. Alpomeriggio, discesa a Genova con visita allaLanterna, simbolo della città.7 Maggio: Al Mottarone, con il <strong>CAI</strong> di Chiavari,erano in 170 nel “rendez-vous” con i liguri.Oggi siamo noi che accogliamo loro. Il tempo,che fino alla vigilia ci ha fatto spasimare, ci haconcesso una buona giornata, permettendo aipartecipanti di ammirare il panorama sui sottostantilaghi, ma non quello delle scintillantivette dell’arco alpino che, da quella modestacima, si sarebbe potuto ammirare. Al pomeriggio,pranzo presso la pro loco di Levo dove lagrande offerta di prodotti del volontariato del<strong>CAI</strong> di Borgosesia è stato integrato da un piattodi buona “busecca” fatta dalla casalinga cucinadella pro loco. Il tutto inumidito da una buona egenerosa Barbera offerta da un socio, il che hapermesso di terminare il tutto in gloria.Alpinismo15-16 Luglio. Cima Castore 4221m (MonteRosa). Gita prettamente alpinistica e cometale riservata solo a quei soci che ne h<strong>anno</strong> ititoli. I titolati, nove alpinisti, erano divisi indue cordate rispettivamente guidate una dalreggente della sottosezione ( quel giurassico97del Saettone) e l’ altra dal responsabile dell‘alpinismo la guida Martino Moretti. Il gruppo,fisicamente ben preparato, giungeva in vettaalle 8,30, in un trionfo di luce che ha permessodi spaziare negli orizzonti e di nominare unoper uno gli innumerevoli 4000 che si esibivanodavanti agli occhi.Attività ES<strong>CAI</strong>19 febbraio: La prevista escursione Escai allaManda sopra Oropa non è stata effettuata acausa del maltempo. In alternativa, i 35 partecipantisono saliti al rifugio “Ca Mea” al MonteTovo.19 marzo: Escursione Escai al parco naturale delMonte Fenera sul Sentiero delle cave e la Stradadei buoi. Numerosi i partecipanti, nonostante iltempo incerto e scarsa visibilità. L’ escursionecomprendeva una visita alla grotta del Ciotarun,accompagnati dalla guida Tito.30 marzo: Proiezione al Centro Sociale sulleescursioni della sottosezione nel 2005. Ottimaserata come occasione per rivedersi nelleimmagini delle escursioni e passeggiate fattedurante l’ <strong>anno</strong> e sempre ben documentate dalsocio Giovanni Bonfanti.9 aprile: L ‘Escai in trasferta a Portofino. Quest’<strong>anno</strong> il filo conduttore dell’Escai sono stati isentieri e la trasferta ha avuto come meta ilsentiero verde-azzurro di Portofino.108 persone,più una trentina del gruppo Escai di Chiavari,h<strong>anno</strong> percorso i sentieri che portano al montedi Portofmo per poi ridiscendere all’ abbazia diSan Fruttuoso. Pranzo sulla spiaggia e trasfertain traghetto a Portofino, con visita al faro.14 maggio: L ‘Escai, in gita al Bocchetto Sessera,in collaborazione con le scuole medie diBorgosesia, Quarona, Serravalle e Valduggia,percorre il sentiero etnografico Camandona-Bocchetta Sessera. Il bel tempo permette ai 57partecipanti di visitare luoghi di testimonianzesulla vita e sul lavoro degli alpigiani degli annipassati.4 giugno: L ‘Escai in gita all’alpe Selletto. Con lescuole medie di Borgosesia, Valduggia, Quaronae Serravalle è stata organizzata un ‘escursioneall’ alpe Selletto di Boccioleto, al famoso Sentierodelle felci. La splendida giornata di soleha fatto da degna cornice alla giornata, cuih<strong>anno</strong> preso parte 35 persone.30 settembre/1 ottore: L’Escai al rifugio Pastore,dove per la consueta escursione, pernottain rifugio. Alla sera, i 31 partecipanti h<strong>anno</strong>potuto cimentarsi con pile, cartine e bussolein una divertente caccia al tesoro notturna, LNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO‘indomani, causa mal tempo, l’originario programmaè abbandonato per un itinerario piùconsono alle condizioni metereologiche.Manutenzione e segnaletica dei sentieriUn bel gruppo di soci ( quasi una ventina di persone),coordinati da Elio Protto, ha provvedutoin una trentina di uscite, alla manutenzione, allaposa o al rinnovamento della segnaletica in diversisentieri nella zona di Serravalle-Sostegno,di Valduggia-Fenera, Tovo-Gavala, nell’ “ AltaVia Tullio Vidoni” per il tratto Bivacco Ravelli-Tailly, in due tappe della “Via Alpina”.Poi...27-28 maggio: Tre volontari della sottosezione,Carlo, Valerio, e Antonio si sono incaricati dellametaforica apertura del bivacco Ravelli che,in buona sostanza, significa il controllo dellastruttura e della sua attrezzatura, in previsionedel nuovo <strong>anno</strong> alpinistico, con il conseguenteinventario, non che pulizia, riordino per la pienaagibilità del bivacco.21-22 novembre: Il socio Bellotti, onorandol’impegno della apertura, a suo tempo, provvedealla chiusura (sempre metaforica) del BivaccoRavelli, effettuando un controllo dell’agibilitàinterna, con relazione alla sottosezione.22 novembre: La sottosezione partecipa allatradizionale Benedizione dei ceri al MonteTovo, ceri che verr<strong>anno</strong> poi posati sulle tombedei caduti in montagna nella ricorrenza deiDefunti.Concludendo...Il Reggente considera il <strong>2006</strong> un <strong>anno</strong> positivoper la sottosezione, grazie all’ impegno di tutti,sia dei componenti il Consiglio, sia di tanti altrisoci che h<strong>anno</strong> generosamente messo a disposizionetempo, intelligenza e lavoro. Contandoancora su questo proficuo aiuto, l’augurio è chela sottosezione riesca ancora meglio a risponderealle esigenze degli amanti della montagna.SOTTOSEZIONE DI GHEMMEReggente: Renato RovellottiL’<strong>anno</strong> appena trascorso è stato veramentespeciale per la nostra sottosezione, per la ricorrenzadel cinquantenario della fondazione eper i quarantanni del nostro rifugio Anna CrespiCalderini, all’alpe Bors.Per meglio ricordare questi due avvenimenti laSottosezione si è mossa con impegno e responsabilitànello svolgere i suoi programmi di vita98sociale, sostenuta da un volenteroso ConsiglioDirettivo.Prima di passare ad elencare le varie attività egite di quest’<strong>anno</strong> particolare vorrei ricordareche la Sottosezione si è trasferita in una nuovasede in Piazza Castello. Un grazie all’AmministrazioneComunale (proprietaria dei locali) eai vari soci che con passione, professionalità elavoro h<strong>anno</strong> permesso l’allestimento di dettilocali.Le attività sociali sono state indirizzate prettamenteverso i giovani (il futuro della Sottosezione),iniziando con il Corso di sci per i ragazzidelle scuole (nei mesi di gennaio e febbraio)tenuto dai Maestri della Scuola di Sci di Alagnaalle Sciovie Wold per i principianti e sulle pistedel Monterosa ski per i più bravi. Anche quest’<strong>anno</strong>è stata ottima la partecipazione!Un grazie ai Maestri, agli addetti agli impiantied ai soci che h<strong>anno</strong> collaborato per la buonariuscita di questa attività.Inoltre in questo periodo invernale (gennaio– marzo ) si sono svolte gite sciistiche in collaborazionecon il <strong>CAI</strong> di Gattinara con meta:Monginevro, Artesina–Prato Nevoso e La Thuilee la gara di Slalom Gigante “Trofeo Martini”alla memoria, a Valtournenche (Valle d’Aosta)con una discreta partecipazione.Si sono svolte:Giovedì 2 febbraio presso la Sala Antonelli proiezionedi diapositive sul Trekking dell’Annapurnae dell’inaugurazione dell’ospedale di Maleku inNepal a cura dei soci partecipanti.Giovedì 23 febbraio presso la Sala Antonelliproiezione filmato della spedizione dei nostrisoci giovani in Perù sulle montagne della CordilleraBlanca sul Monte Urus.Sabato 11 marzo celebrazione ufficiale dei50 anni di fondazione della Sottosezione conMessa celebrata da Don Piero VILLA Arcipretedi Ghemme allo scurolo della BEATA PANACEA(dove cinquantanni prima aveva celebrato laS. Messa il prete alpinista Don RAVELLI) seguitadalla benedizione del nuovo Gagliardetto (offertodalla Signora Rosetta Oioli) a cui va il piùsentito ringraziamento di tutti i soci.Trasferimento successivo dei partecipanti pressola nuova Sede del <strong>CAI</strong> per l’inaugurazione, conbenedizione dei locali; con la presenza dellevarie autorità, del Presidente Sezionale Ing.Giorgio Tiraboschi, dei rappresentanti delleSottosezioni quindi un mega rinfresco conclusivo.In serata presso la palestra delle Scuolemedie (gentilmente concessa), proiezione di unfilmato (Viaggio sopra le nuvole ) dell’Alpinista


dei Ragni di Lecco Mario Morelli, con la partecipazionedi Gnaro Mondinelli e del Presidentedell’Associazione Amici del Monterosa AdolfoPascariello. Si è realizzata una raccolta di fondiper l’Ospedale di Maleku (Nepal) intitolato alnostro concittadino Renato Adorno.Venerdì 17 marzo presso la Sala Antonelli proiezionedel video “Fiori e Insetti della Valsesia”a cura del socio Giorgio Farinetti e di DilettaZanella accompagnatori naturalistici del ParcoAlta Valsesia.Con l’arrivo della primavera, la Sottosezioneha iniziato una delle attività principali, cioèl’avvio dei giovani al contatto con la montagna.I responsabili dell’Alpinismo Giovanile h<strong>anno</strong>sensibilizzato con una proiezione di diapositivee informazioni i ragazzi delle scuole di Ghemme,Fara Novarese, Briona, e Carpignano.Come ogni <strong>anno</strong> la risposta dei ragazzi è statabuonissima. L’attività dell’Alpinismo Giovanileè iniziata il 12 febbraio con una “Ciaspolata”nella valle del Gran San Bernardo (Valle d’Aosta),buona partecipazione. 2 PullmanDomenica 12 marzo traversata da Sostegno aBornate in sostituzione del Monte Tovo (impraticabileper neve), partecipazione numerosa.2 pullman.Domenica 9 aprile gita in Liguria, nonostanteun’inizio con la pioggia, poi bellissima giornata!Traversata Riva Trigoso, Punta Manara, conl’arrivo in spiaggia per la felicità dei ragazzi a99Sestri Levante, partecipazione super numerosa.3 Pullman.Domenica 23 aprile Monte Orfano bellissima gitatra le fortificazioni del Gen. Cadorna con vistasui laghi di Mergozzo, Maggiore e Orta, comesempre buona partecipazione. 2 Pullman.Domenica 14 maggio siamo saliti al Monte Tovosempre grande partecipazione e giornata bellissima.10 giugno escursione Rassa – Alpe Sorbella bellissimoalpeggio della nostra Valsesia giornatadiscreta buona partecipazione.Il primo fine settimana di luglio sabato 1 e domenica2 la gita più attesa dai ragazzi quelladel pernottamento in Rifugio, quest’<strong>anno</strong> lascelta è stato il Rifugio Deffeyes (Val d’Aosta )sopra La Thuile al cospetto del ghiacciaio delRutor. Bellissimo posto natura incontaminata concascate e laghi, buona la partecipazione.Per quanto riguarda le escursioni dei cosidettigrandi abbiamo iniziato il 30 aprile in Liguria,nelParco Regionale delle 5 Terre con una delle piùbelle traversate, da Monterosso a Rio Maggioremalgrado la giornata un po’ grigia abbiamovisto posti magnifici e panorami mozzafiato100 partecipanti.Sabato 20 maggio in occasione dei 50 anni nellaChiesa parrocchiale di Ghemme serata dedicataal canto e alla musica con la partecipazione delCoro Varade del <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong>, della Corale SanPietro di Gattinara e degli studenti dei corsi adNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOindirizzo musicale delle Scuole medie ed il Corodei ragazzi delle scuole elementari.Dal 28 maggio al 3 giugno si è effettuato ilTrekking dell’Isola d’Elba con visita anche all’Isoladi Pianosa, 28 partecipanti posti bellissimiorganizzazione perfetta con l’appoggio delleguide locali.Domenica 18 giugno gita in terra Svizzera,sullealture di Lugano con la traversata Monte Lema– Monte Tamaro vedute suggestive del Lago diLugano e Maggiore verso Locarno (bella giornata)buona partecipazione.Giovedì 13 luglio è stata organizzata con la collaborazionedel Comune un’uscita per i ragazzidel centro estivo di Ghemme a Cogne (Valled’Aosta) con escursione alle cascate di Lillaz.15/16 luglio abbiamo voluto ricordare i 50 anni(con la collaborazione di una guida di Alagna)con una salita ad un 4000 e precisamente allaPiramide Vincent a quota 4215, una cima dellepiù belle del Monte Rosa, tempo splendido, 22partecipanti e battesimo dei 4000 per molti.Domenica 30 luglio tradizionale “festa dellafamiglia” presso il Rifugio Anna Crespi Calderiniche quest’<strong>anno</strong> compie 40 anni dalla suaapertura, (purtroppo rimasto chiuso tutta lastagione causa mancanza gestore), però graziea dei soci volenterosi e pieni di entusiasmo econ la partecipazione della Banda Musicale diGhemme, (a cui va il nostro ringraziamento)esibitasi poi nel pomeriggio con un concerto siè ugualmente potuto fare questa festa con ben250 persone presenti.Nel mese di agosto quattro nostri soci h<strong>anno</strong>organizzato insieme ad altri due ragazzi Valsesianiuna spedizione nel Ladak in India portandoil nostro gagliardetto ai 6123 metri dello StokKangri. Bravissimi.Alla fine di agosto due nostre socie : ChiaraMorotti e Laura De Vecchi sono diventate AccompagnatriciRegionali di Alpinismo Giovanilea loro v<strong>anno</strong> i nostri complimenti e il nostropiù sentito augurio per un buon lavoro verso inostri giovani.8/9/10 settembre 100 partecipanti alla gitaalle Dolomiti Ampezzane nella zona tra Cortinad’Ampezzo e il Lago di Misurina e visita alla digadel Vajont a Longarone,tre giornate all’insegnadel bel tempo con panorami indimenticabili,(organizzazione perfetta).17 settembre Grigna Meridionale purtroppo acausa del maltempo è stata annullata.7 ottobre Arrampicata dedicata ai ragazzi dell’ES<strong>CAI</strong>presso la Palestra di roccia di Ferventoin Val Sermenza, (prima esperienza ottima la100riuscita) un ringraziamento particolare agliIstruttori della Scuola di Alpinismo del <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong>per la loro disponibilità e pazienza.A ottobre un gruppo di soci si è recato nell’HimalayiaNepalese per effettuare un trekkingnella valle del Kumbu fino al campo base dell’Everest.Domenica 29 ottobre tradizionale castagnatain piazza a Ghemme.Sabato 25 novembre cena sociale del 50°, conl’occasione festeggeremo i soci che nel lontano1956 fondarono la Sottosezione, a loro va ilnostro riconoscimento.Venerdì 1 dicembre Pizzata di fine stagione peri ragazzi dell’ES<strong>CAI</strong>Sabato 16 dicembre Assemblea Sociale con scambiod’auguri per le prossime festività.Buon Natale e buon 2007 a tutti i soci e alleloro famiglie.SOTTOSEZIONE DI GRIGNASCOReggente: Piergiuseppe PoggioVorrei iniziare la relazione sulle attività dellaSottosezione, partendo dai giovani: dal gruppoES<strong>CAI</strong>. L’avvicinamento dei ragazzi ha iniziopresso le scuole elementari e medie dell’IstitutoComprensivo di Grignasco; gl’Accompagnatorivalendosi della collaborazione dei docenti illustranoil programma e raccolgono le adesioni.Il tema conduttore delle uscite è stato “allari-scoperta di laghi glaciali”, con un fuori programmaovvero naso all’insù a guardar le stelleuna sera di maggio.Ciaspolata, rafting, camminate, giochi, compleannida festeggiare, sono emozioni da condivideretra ragazzi e accompagnatori. Per idettagli dell’intensa attività v’invito a leggerele pagine dedicate all’Alpinismo Giovanile.Con gennaio ecco puntuale la “settimana bianca”programmata da tempo e sciata sulle nevidolomitiche; ad ALBA DI CANAZEI un confortevolehotel ha ospitato e rifocillato i faticatori perdiletto. Ritornati a casa si è voluto rivivere queimomenti organizzando una serata con proiezionidi diapositive e filmati, non sono mancate leimmagini d’archivio con tanto di confronto di:materiali, stili, piste e… nostalgia per qualcheamico scomparso.Febbraio mese dell’Assemblea: approvati bilancie programmi, si è votato il rinnovo di alcunecariche sociali.La gita escursionistica in Liguria ha avuto unbuon successo, il clima favorevole ed il percorsosuggestivo San Rocco-San Fruttuoso h<strong>anno</strong>


premiato i partecipanti.Il 17 maggio presso la biblioteca serata conproiezione in digitale a cura dei partecipantidella spedizione sulle cime della CordilleraBlanca.Domenica 18 giugno gita a Zermatt. Con la ferroviaa cremagliera siamo saliti al Gornergratnel cuore del massiccio del Rosa, un’ora di salitacon il Cervino negli occhi.Durante la tradizionale Festa alla Baita si èfesteggiato il 25° anniversario della presenza<strong>CAI</strong> all’Alpe Stofful. Alla Santa Messa officiatada Don Carlo Elgo erano presenti il Vice PresidenteCarlo Raiteri e il Reggente del 1981Tiziano Bonato.Per l’occasione ai presenti si è donato una stampache riproduce un disegno opera di Luz MariaPortafusero.Durante il periodo estivo molteplici sono statele iniziative di soci che si sono dedicati all’alpinismoed al trekking.Da menzionare la polentata in Baita e la castagnatabenefica in piazza Cacciami.Un buon numero di soci ha presenziato al MonteTovo alla toccante cerimonia della Benedizionedei Ceri.Sabato 28 ottobre S. Messa di suffragio per iSoci defunti.Merita un plauso Lorenza Bezzi componente diuna spedizione che ha scalato la cima dello StokKangri (un 6000 mt.) nel Ladak in India.Lo scambio d’auguri in Sede chiude l’<strong>anno</strong>.Buon 2007.SOTTOSEZIONE DI SCOPELLOReggente: Marco MattassoglioCon l’avvicinarsi della fine dell’<strong>anno</strong> giunge ilmomento di fare il bilancio delle gite e manifestazionisvoltesi durante il <strong>2006</strong>.In primo luogo voglio ringraziare il mio predecessorela signora Anna Oliviero per tutto illavoro che ha svolto e che continua a svolgere101in seno alla nostra sottosezione, un ringraziamentoanche a tutti i consiglieri e soci che siadoperano per la buona riuscita delle nostremanifestazioni.Anche quest’<strong>anno</strong>, come ormai da diversi anni,il numero dei nostri soci è aumentato, ben 11unità in più arrivando così a quota 274.Passiamo quindi al resoconto delle gite e manifestazioni.Le gite di sci d’alpinismo al Colledella Piana, al Colle Zube e alla Punta Arbolanon sono state effettuate a causa delle avversecondizioni atmosferiche.Il 2 di aprile è stata effettuata la nostra primagita escursionistica in Liguria a BorghettoSanto Spirito; favoriti da una bella giornata disole ed accompagnati da alcuni soci del <strong>CAI</strong> diLoano in 27 siamo saliti al santuario di MonteCroce, al forte ottocentesco Poggio Grande edinseguito attraverso grandi spazi panoramicisiamo scesi a Borghetto S.Spirito mentre gli altri23 partecipanti h<strong>anno</strong> preferito trascorrere lagiornata al mare.Arriviamo quindi alla nostra prima uscita di ripristinoe segnaletica sentieri locali; come l’<strong>anno</strong>scorso con alcuni iscritti del locale Gruppo Alpinidi Scopello abbiamo effettuato la pulizia e lasegnaletica del sentiero n°42 che dalla frazioneDughera di Piode porta al Pian dei Gazzari soprala Parete Calva, nota per la permanenza di FraDolcino tra gli anni 1305-1307.Domenica 21 Maggio nonostante il tempo incertodel mattino si è svolta comunque la traversataMera – Meggiana. Alcuni partecipanti sono salitipartendo dall’alpe Trogo mentre altri da Scopelloseguendo il sentiero n°37 recentementeripristinato. I due gruppi si sono ritrovati allacima d’Ometto a quota 1912, poi lungo la crestasono scesi assieme a Meggiana dove h<strong>anno</strong>pranzato al Rifugio; nel pomeriggio la discesaa Piode per la vecchia mulattiera.Siamo così arrivati al nostro secondo appuntamentocon la pulitura e segnaletica dei sentieriNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOlocali; sempre con l’aiuto del Gruppo Alpini abbiamoripristinato il sentiero n°31°A con relativabretella che da Scopello sale a Villabella doveall’arrivo ci aspettava un buon pranzo.Domenica 25 giugno traversata Rassa – Campertognoper il Colle del Campo solo 8 partecipanti.Il tempo era molto incerto, arrivati al colle nonabbiamo potuto godere del bel panorama quindisiamo presto scesi all’alpe Campo dove abbiamopranzato. Durante la discesa a Campertognopurtroppo abbiamo preso l’acqua.La prima domenica di luglio una calda giornataestiva ci ha accompagnati nella traversata daPont Valsavaranche a Ceresole Reale attraversoil colle del Nivolet a metri 2617. Cinquantaquattropartecipanti quasi tutti saliti al colle.Domenica 23 luglio gita escursionistica alla cimaCamughera, 14 partecipanti. Accompagnatidal nostro amico Fiorenzo che ci ha fatto daguida siamo saliti alla cima del Moncucco, alcolle del Pianino e poi per ripide tracce finoalla vetta molto panoramica che si alza lungola costiera spartiacque tra la Val Bognanca ela Val Brevettala.Domenica 3 settembre gita al Passo Zube mt2874. Giornata calda e soleggiata, in quattordicisiamo partiti da Alagna attraverso la Val d’Otrosiamo saliti al passo Foric e Zube, dopo la fotodi gruppo ci siamo incamminati verso il Cold’Olen e quindi siamo ridiscesi a Pianalungae ad Alagna.Sabato 23 e domenica 24 settembre gita di duegiorni, con gli amici del gruppo Camosci, a SanMartino di Castrozza e alla fiera di Primiero.Il primo giorno purtroppo il cielo grigio e lascarsa visibilità non ci ha permesso di effettuarel’escursione in programma; abbiamo ripiegatovisitando il paese di S.Martino di Castrozza dovesi apre l’ampia vallata ai piedi delle Pale di SanMartino. Il giorno seguente siamo stati molto piùfortunati, con il sole abbiamo partecipato allagran festa del Desmontegar, bellissima sfilatadi mandrie con la partecipazione del corpo musicalefolkloristico di Primiero. Nel pomeriggiopassando dal Passo Rolle siamo ritornati a casamolto soddisfatti.Domenica 8 ottobre gita al rifugio forestale inValmala con castagnata ad Otra di Scopa. Graziealla bella giornata di sole più di 120 personeh<strong>anno</strong> partecipato alla nostra castagnata; ungrazie sincero alle famiglie Deblasi e Carmellinoche ci h<strong>anno</strong> ospitato.Alcuni soci si sono recati al monte Tovo perl’annuale benedizione dei Ceri.L’ultima domenica di ottobre abbiamo effet-102tuato la nostra gita sociale ad Asti.Al momento ci manca ancora la gita alla cimaMutta che verrà effettuata sperando in condizionimetereologiche buone.Volge così al termine la mia relazione, vi aspettonumerosi alla serata d’auguri che si terrànella nostra sede per poter augurarci un felice2007 sempre più numerosi alle nostre manifestazioni.RELAZIONE ATTIVITA’ GRUPPO CAMOSCIPresidente: Livio MagniRicorrendo nel <strong>2006</strong> il cinquantenario dellafondazione del Gruppo Camosci, l’attività diquest’<strong>anno</strong> è stata in gran parte rivolta a celebraredegnamente questa importante tappadella nostra vita sociale.In un apposito articolo di questo <strong>Notiziario</strong>vengono illustrate nel dettaglio le varie iniziativedel 50°: dal libro “Il Gruppo Camosci.1956-<strong>2006</strong> mezzo secolo di storia” alla Traversataper cresta della Valsesia, dalla Gitae dalla Festa del cinquantennale al restaurodella cappelletta “Stella Mattutina”. Qui vorreiinnanzittutto ringraziare coloro che, in variomodo, h<strong>anno</strong> contribuito a far sì che questasignificativa ricorrenza avesse (com’è stato) lagiusta risonanza e partecipazione; come puredesidero esprimere un grazie di cuore a tuttiquei soci che nel lungo arco dei cinquant’annisi sono prodigati nelle varie attività sociali,consentendo al Gruppo di consolidare nel tempola sua fisionomia e consistenza numerica e, soprattutto,di mantenere e trasmettere ai nuovivenuti le motivazioni ideali che erano state allabase della sua costituzione.Ma l’attività <strong>2006</strong> non ha trascurato i tradizionalisettori delle gite sociali e delle migliorieal Rifugio Camosci alle Piane di Cervarolo, laCapanna Sociale – sede del Gruppo.Il calendario annuale delle gite sociali è statosostanzialmente rispettato, con partecipazionivariabili a seconda degli itinerari e delle condizioniatmosferiche. Solo la gita con snowboard alBo Valsesiano (19 marzo) non è stata effettuataper mancanza di partecipanti (forse gli amantidello snowboard sono ancora troppo legati allepiste?). Buona invece la partecipazione allesci-alpinistiche al Colle del Turlo (2 aprile) e,soprattutto, alla Granta Parei in Val di Rhêmes(13/14 maggio) con ben 22 partecipanti. Leescursionistiche al Macereto dell’Artorto (18giugno) ed al Sentiero naturalistico del GruppoCamosci (25 giugno), come pure quella nelle


50° Gruppo Camosci: nella chiesetta dellePiane103Dolomiti di San Martino di Castrozza (23/24 settembre),con la Sottosezione di Scopello, h<strong>anno</strong>visto, come sempre, la presenza abbastanzanumerosa di quei soci che sono soliti praticarela montagna a livelli medi, sia per quota cheper difficoltà. L’attività escursionistica annualesi è conclusa con la salita alla Massa del Turlo,insieme ai giovani del GRIM, in occasione dellatradizionale castagnata alle Piane (5 novembre)e al Monte Massone in Valle Strona (12 novembre).Un cenno a parte meritano la Gita delCinquantennale in Val Vogna (29/30 luglio) con19 partecipanti, e la Gita di apertura della Traversatadella Valsesia al Monte Vaso di <strong>Varallo</strong>,entrambe descritte nel sopracitato articolo sul50°. Qui ritengo invece di integrare lo stessoarticolo con il dettaglio delle singole tappedella Traversata della Valsesia:1^tappa – <strong>Varallo</strong>-M.Vaso-Bocchetta Antonini(21/5). Partecipanti 18. Capogita GiovanniAstori.2^tappa – B.ta Antonini-Bassa del Cavaione(28/5). Partecipanti 13. Capogita Ezio Ceruti.3^tappa – Bassa del Cavaione-B.ta del Cardone(4/6). Partecipanti 21. Capogita Mario Soster.4^tappa – B.ta del Cardone-Colle d’Egua (11/6).Partecipanti 17. Capogita Giovanni Astori.5^tappa – C.le d’Egua-Passo della Moriana (2/7).Partecipanti 11. Capogita Angelo Taione.6^tappa – Passo Moriana-P.so della Miniera(16/7). Partecipanti 8. Capogita Luigi Riolo.7^tappa – P.so Miniera-Colle di Vé (9/7). Partecipanti3. Capogita Giovanni Astori.8^tappa – C.le di Vé-Colle del Turlo (23/7).Partecipanti 5. Capogita Sergio Guglielmetti.9^tappa – C.le del Turlo-C.le Rizzetti (25/8).Partecipanti 3. Capogita Ezio Ceruti.Le tappe 10^ (C.le Rizzetti-Capanna Resegotti)e 11^ (Cap.Resegotti-Capanna R.Margherita percresta Signal) non sono state effettuate causainnevamento.Nel settore “lavori”, si è provveduto alla verniciaturadel tetto del Rifugio Camosci ed allapulizia del vecchio sentiero che da Villa Superioredi Cervarolo sale alle Piane. Circa ilripristinodella cappella “Stella Mattutina” rinvio all’articolosul 50°.Non sono poi mancati i tradizionali incontri diogni <strong>anno</strong>: la cena sociale all’Agriturismo diRainerio di Rossa (20 maggio), la festa dellaMadonna della Neve (6 agosto) e la castagnata(5 novembre), entrambi alle Piane, cui si è aggiuntaquest’<strong>anno</strong> la festa del Cinquantennale,descritta nell’articolo.A tutti i soci, ai simpatizzanti ed a quanti sono,anche solo idealmente, vicini alla nostra attività,rinnovo i ringraziamenti per avermi sostenutonell’impegno del mio mandato (sono infattiin scadenza...) e formulo i più vivi auguri perle prossime festività natalizie e per il NuovoAnno.50° Gruppo Camosci: insieme a tavolaNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOItinerari botanici ValsesianiIl vallone del RissuoloSollecitato da più parti a continuare la descrizionedi altri itinerari botanici della nostravalle, propongo ora un percorso veramenteinteressante per la conoscenza della flora alpina:il Vallone del Rissuolo in Val Vogna, unodei numerosi solchi vallivi che la incidono suentrambi i versanti.Il Vallone del Rissuolo ha origine dal versantemeridionale del Corno Bianco 3320 m, e, attraversoi tre circhi glaciali che h<strong>anno</strong> formato ilaghi Verde, Nero e Bianco, termina, dopo unaspettacolare cascata e un breve percorso tra leAlpi Pile e Spinale da un lato, Larecchio e Montàdall’altro, al Ponte Napoleonico, immettendosinel torrente principale, aprendosi la strada trauna stretta gola.E’ una zona che ha sempre attratto l’attenzionedella nostra <strong>Sezione</strong> C.A.I. Da essa passa la vianormale al Corno Bianco, attraverso il Passodi Artemisia.In essa venne istituito un primo Punto di Appoggioall’Alpe Rissuolo 2264 m. Poi, vista l’instabilitàe la precarietà della struttura, permantenere inalterata la possibilità di un’agevolesalita al Corno Bianco, venne edificato un nuovorifugio all’Alpe Pile 2201 m, inaugurato nel1993, dedicato subito al nostro grande botanicoAb. Antonio Carestia, che ne ha aumentato lafrequentazione ulteriormente.Prendo in considerazione la parte superiore delsolco vallivo che è quella normalmente frequentatae che presenta caratteristiche prettamentealpine, tralasciando la parte bassa, di difficileaccesso, mancando di adeguati sentieri.Interessante è, tra l’Alpe Rissuolo e il LagoBianco, un affioramento calcareo della SecondaZona Kinzigitica della Valsesia: sono roccechiare, ben visibili salendo, appena dopo labaita ormai diroccata. Subito dopo, finito lostretto avvallamento che segue, si incontra aquota 2332 m il Lago Bianco, con una superficiedi circa tre ettari e profondità massima di seimetri. E’ alimentato principalmente dall’emmissariodel soprastante Lago Nero, scuro e tetro,il maggiore della valle e dell’intera Valsesia,dal passato leggendario, con una superficie dicirca nove ettari e profondità massima di 17metri presso la sponda rocciosa che lo rinserraa valle, composta da rocce montonate che104di Mario Sosterevidenziano la presenza dell’antico ghiacciaio.Chiude in alto, sotto le rupi del Corno Bianco,a quota 2854 m, il minore, di circa un ettaroche per la sua elevata altitudine, è gelato perla maggior parte dell’<strong>anno</strong>.LA FLORALa varietà del substrato litologico, nonché lecondizioni climatiche e l’estesa escursione altitudinale,h<strong>anno</strong> favorito la presenza di unanotevole quantità di specie, alcune di particolarepregio e rarità.L’epoca ottimale per la loro osservazione va dalmese di giugno a quello di settembre, in modoparticolare nei due mesi centrali.Da accennare, prima di passare alla loro trattazione,anche alcune entità importanti che siincontrano lungo il percorso che da fondovallesale all’Alpe Pile, anche se al di fuori della zonaconsiderata. Accenno alle più significative: unabella colonia e poi piante sparse qua e là diCentaurea rapontica (Rhaponticum scariosum); illago Bianco


Cotognastro a foglie intere (Cotoneaster integerrimus),bell’arbusto delle Rosacee che in agostosi copre di bacche rosse; il Senecio abrotanino(Senecio abrotanifolius), dai fiori aranciati chesi incontra nei pascoli sopra l’Alpe Spinale; ilRaponzolo del Carestia (Phyteuma humile), unendemismo che si insedia sugli affioramentirocciosi che precedono il rifugio.Però la concentrazione più estesa di entità,va dall’A. Pile al lago Bianco. Sono essenzeprevalentemente alpine di statura bassa, daicolori vivacissimi, a volte riunite in cuscinettiappressati al suolo o alla roccia, foglie piccole,spesse o coriacee, fitta peluria o tomentosità,adattamenti dovuti alle severe condizioni climatichee metereologiche, nonché alle fortiescursioni termiche tra il dì e la notte.In quello che fu il canaletto che portava l’acquadall’A. Rissuolo all’A. Pile, c’è una buonapresenza di Genzianacee con Genzianella primaverile(Gentiana verna), Genzianella nivale(G. nivale), Genzianella ramosa (G. ramosa),Genziana rossa (G. purpurea), Genzianella frangiata(G. ciliata), Genzianella della Carinzia (Lomatogoniumcarinthiacum), della quale scriveròpiù oltre. Attorno al lago Nero si può rinvenireanche la Genziana bavarese (G. bavarica).Tra le Orchidacee la Nigritella comune (Nigritellanigra) è discretamente diffusa, assieme aqualche Gimnadenia delle zanzare (Gymnadeniaconopsea), Orchidea maschio (Orchis mascula)e Orchidea candida (Leucorchis albida).Sulle pareti calcaree e sugli sfasciumi alla lorobase si possono osservare le Stelle alpine (Leontopodiumalpinum), l’Astro alpino (Aster alpinus)coi suoi magnifici fiori rosa-celeste, l’Erigeronalpino (Erigeron alpinus) e altre Compositearomatiche e odorose quali: il Genepì bianco(Artemisia umbelliformis), l’Achillea muschiatao Erba bianca come viene chiamata in ValsesiaCampanula di Scheuchzer105(Achillea moschata) e Achillea nana, frammistea cuscinetti di Muschio fiorito (Silene excapa) eGipsofila strisciante (Gypsophila repens).Abbondanza anche di Campanule quali la Campanulaincisa (Campanula excisa), la onnipresenteCampanula barbata, la Campanula diScheuchzer (Campanula scheuchzeri) e la piùrara Campanula a foglie di cucchiaio (Campanulacochleariifolia), alle quali si affiancanomolte Sassifraghe rappresentate dalla Sassifragapiramidale (Saxifraga cotyledon), Sassifragaautunnale (Saxifraga aizoides), Sassifraga afoglie opposte (Saxifraga oppositifolia), Sassifragastellata (Saxifraga stellaris), Saxifragapaniculata, Saxifraga retusa.Sassifraga StellataIl lago Bianco e il suo emmissario ci offrono visionidi gialli Doronici (Doronicum clusii), Adenostilea foglie bianche (Adenostyles leucophylla),numerosi Giunchi e Carici, ma soprattutto inagosto il lago si circonda di candidi Pennacchi oEriofori (Eriophorum scheuchzeri) a distesa.Più su ci attende la tipica flora alpina. Appaiono:Senecio unifloro (Senecio halleri), Pedicularie(Pedicularis kerneri), Linarie (Linaria alpina),Primule (Primula hirsuta et latifolia), Androsaci(Androsace alpina), Germandia (Bartsia alpina),Cerasti vari, Iberidelle, minuscoli Myosotis alpini(Eritrichium nanum), ecc, ecc… col solo imbarazzodi osservare quello che più ci colpisce, inun ambiente che parebbe inospitale.IL LOMATOGONIO O GENZIANELLA DELLA CARIN-ZIA (Lomatogonium carinthiacum)Nome altisonante per un’umile pianticella altapochi centimetri con un piccolo fiore a coppadai colori celestiali.Se un fiore può simboleggiare una valle, unmonte, una qualsiasi località, come la PeoniaNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOLomatogonio della carinziala Val Sorba di Rassa, la Fritillaria l’Alpe diOtro, certo questa minuscola genzianella puòessere assunta a rappresentare la rude e asprabellezza dell’Alpe Rissuolo.Il Lomatogonio, diversamente dalla perenneInvito alla letturaG H I A C C I OS O T T I L E d iPiero degli Antoni,Milano:Rizzoli Editore2005, 346 p.,ISBN 88-17-00917-2Potremmo definire questo libro un giallo, cheha come sfondo una cima della catena dell’Himalaya, ma in realtà ci sembra una definizioneun po’ riduttiva. Sarebbe più opportunodefinirlo un thriller.La vicenda prende spunto dal ritrovamento di un106Peonia, è pianta che tutti gli anni deve affidarela propria esistenza al suo seme, vita quiescente.Deve quindi produrre tantissimi microscopicisemi, sperando che qualcuno di essi abbiala possibilità e la fortuna di germinare l’<strong>anno</strong>successivo, quando una nuova stagione vegetativaverrà, fidando di non finire sopra sassie rocce inospitali; oppure che pioggia, neve egelo non lo trascinino giù per il pendio fino alruscello e da lì, dopo il salto della cascata, infondo alla valle, dove sarebbe condannato amorte sicura.Da quattro anni, da quando l’ho scoperta a 2300metri di quota, ogni <strong>anno</strong> salgo al Rissuolo perassicurarmi della sua esistenza e permanenzaalle pendici del Corno Bianco, essendo ora lastazione più occidentale della specie sulle Alpi.Così anche quest’<strong>anno</strong>, alla fine di agosto, unpo’ in anticipo sulla fioritura, l’ho fatto ed hoconstatato un aumento della sua presenza, conalcune centinaia di piante, confinate in unospazio limitato, racchiuso tra la parete rocciosae il ruscello in basso.Ogni volta che salgo l’ansia mi assale per iltimore di non ritrovarla. Poi, alla sua vista, ilcuore si libera in un’espressione di gioia dinnanzialla capacità e forza della vita di trionfare suogni avversità.a cura della Commissione Biblioteca Italo Grassicorpo appartenente ad un alpinista scomparsodurante un tentativo di scalata invernale allavetta del Kinsoru compiuto insieme al fratellotrovato poi in stato di schok in un villaggio nepalese.Fu un incidente come si ipotizzò in unprimo tempo o invece si trattò di omicidio? Seipersone, a vario titolo coinvolte nella vicenda,si ritrovano in una tenda senza possibilità dicomunicare con il campo base a causa di unatempesta di neve.Chiusi in questa tenda, costretti ad una esasperantevicinanza, i sei alpinisti (tra questi viè il fratello superstite) cercher<strong>anno</strong> di svelareil mistero: questo è il reale scopo della loropresenza sulla montagna. La trama scorre traun susseguirsi di colpi di scena e alla fine, solonell’ultima pagina, il lettore potrà intuire laverità.Un libro insolito e avvincente che a noi è sembratomolto interessante e siamo sicuri che piaceràanche ai nostri soci che lo legger<strong>anno</strong>.


LA MIA VITAA L L I M I T E :C O N V E R S A -ZIONI AUTO-BIOGRAFICHECON THOMASH Ü E T L I N d iReinhold Messnere TomasHuetlin, Milano:CorbaccioEditore, <strong>2006</strong>,p. 263, fotob.n., ISBN 88-7972-739-7Famosissimo, Messner non ha bisogno di presentazioni.In questo libro narra sotto forma diintervista con il giornalista Huetlin la sua vitaa cominciare dalla sua infanzia, le sue primescalate insieme al padre e ai suoi fratelli sullemontagne di casa: Le Odle, il Fermeda, il Secedapoi via via le imprese sempre più difficili, poila notorietà, il successo anche come scrittoree poi ancora la sua carriera politica, insommain questo volume Messner si “apre” e svela ailettori le sue soddisfazioni per le imprese portatea termine ma anche le sue ansie e delusioni.Una parte del libro è dedicata a quella che luistesso definisce il più grande dramma dellamia vita: la scomparsa del fratello sul NangaParbat. Meritano anche particolare attenzionele pagine dedicate alla sua infanzia e alla suagiovinezza in cui già si intravede il suo carattereforte e determinato.E per finire nelle ultime pagine Messner ci mostrase stesso, ormai chiusa l’epoca delle grandiimprese, che non esita a investire tutti i suoirisparmi nell’impresa più rischiosa della miavita (parole sue): i cinque musei sparsi tra ilBellunese e l’Alto Adige.Evidentemente, sono le sue considerazioni finali,è più pericoloso affrontare burocrazia e pregiudiziche non salire un 8000 senza ossigeno.IL TROFEO MEZ-ZALAMA 1975-2005 di DavideCamisasca contesti di PietroCrivellaro eillustrazioni diDaniele Camisasca,- GressoneyS.J.: Lerch Editore, 2005, p. 151, foto colorie b.n., disegni, testo in italiano e inglese107In questo libro viene raccontata la storia delTrofeo Mezzalama “la maratona bianca “chedal 1933 si corre tra Cervinia e Gressoney e chesi snoda tra numerosi 4000 in un paesaggio diincomparabile bellezza. Il testo e le immaginisi integrano in modo perfetto rendendo questovolume uno dei più spettacolari apparso negliultimi tempi. Camisasca si è appostato più voltelungo il percorso per poter effettuare le splendidefoto che trovate in questo libro. Lo scorreredelle pagine e la lettura del testo ci permetteanche di poter avere visivamente l’immaginedell’evolversi dei materiali, delle attrezzaturee dello stile con cui si affronta questo arduopercorso spesso con nevi crostose e fortissimiventi che rendono difficile il progredire.Una curiosità: Davide Camisasca, guida alpinae grande fotografo, come editore si è dato ilsopr<strong>anno</strong>me di sua nonna Walser: Lerch cioèlarice. Questo volume è stato acquistato grazieai fondi messici a disposizione dalla famigliaLana in ricordo del figlio Massimiliano. Abbiamovolutamente scelto, tra gli altri, questo titoloproprio per meglio ricordare questo nostro amicoche al trofeo Mezzalama aveva partecipato.L’OMBRA DELBASTONE diMauro Corona,Milano :Edizioni Mondadori2005,p. 272,ISBN 88-04-54857-6L’autore viene in possesso di un grosso quadernonero, di quelli usati per tenere i conti, che recala data del 1920 ed è firmato da Severino Coronadetto Zino. Il quaderno è vecchio e consumatoe a fatica Mauro riesce ad aprirlo e a leggere leprime pagine. Ciò che si legge è la confessione diun uomo, Zino che il destino ha voluto coinvoltoin fatti di sangue. F<strong>anno</strong> da corona a questoromanzo le montagne intorno a Erto, il Vajont,i campi di fieno e gli alpeggi. Tra questi uominiche una natura aspra e selvaggia costringe a unavita ai limiti della sopravvivenza, la voglia disesso è il fatto che scatena storie di violenza eNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOdi morte. Storie che coinvolgono la vendicativastrega Melissa, Raggio, l’amico più caro di Zino,e di Neve una bambina che non sente il freddo eche, come una stella, illumina il buio di questastoria. Non mi dilungo ulteriormente a raccontarela trama del libro per non togliere ai nostrilettori il piacere della scoperta . Il linguaggio èstato volutamente lasciato come è nel quaderno,sono stati corretti alcuni madornali erroridi ortografia e sono stati tradotti dal dialettoertano alcuni termini che altrimenti avrebberodato al manoscritto un significato indecifrabile.Questa è la penultima fatica letteraria di MauroCorona, finalmente abbiamo un romanzo, unromanzo tanto atteso che tratta non più dellasua vita, degli animali che popolano i boschi diErto ma della vita di altri uomini.GUIDE A.S.F.(Alpi SenzaF r o n t i e r e )Edito dal ClubAlpin Française dal Convegn o L i g u r e– Piemontese–Valdostanodel Club AlpinoItalianoQuesta collana si compone di 16 guide e cartineche coprono l’arco delle Alpi Occidentali alconfine tra Italia e Francia.Ogni guida è racchiusa in un contenitore trasparenteche contiene oltre alla guida vera epropria una cartina 1:25000. La cartina è moltochiara e di facile consultazione con in evidenzai sentieri principali. La guida contiene molteinformazioni : cenni storici, notizie e informazionisu eventuali parchi, dove dormire e dovemangiare. Importanti, per l’escursionista, leschede contenenti notizie sui rifugi, periododi apertura, numero dei letti e sentieri perarrivarci.108Noi pensiamo che l’insieme guida e cartinapossano servire non solo a chi decide di programmareuna gita in montagna ma anche acoloro che intendano visitare paesi e città difondovalle.Le guide sono in vendita su ordinazione pressotutte le sedi delle Sezioni <strong>CAI</strong> delle regioniPiemonte, Liguria e Valle d’Aosta (ex ConvegnoL.P.V.). Ogni guida ha il testo in italianoe francese ed i titoli rispecchiano i nomi deiprincipali gruppi montuosi presenti sul confinecon la Francia.S T O R I A D IRIMA Autorivari OrnavassoFondazioneEnrico Monti,<strong>2006</strong>, 223 p.– I S B N 8 8 -85295-52-5Questo libro vuole approfondire la conoscenzadel mondo walser di Rima con testimonianze edocumenti attraverso i quali si possono capiree ricostruire il difficile cammino della comunitàrimese attraverso i secoli. E’ un libro compostodi vari capitoli e da diversi autori. La riscopertad’alcuni carteggi storici ci aiuta a comprendereil perché della stentata fase evolutiva di questacomunità. La parte introduttiva è raccontatada due importanti studiosi della cultura walser,Luigi Zanzi con un capitolo dedicato al caso paradigmaticodella colonizzazione walser attornoal Monte Rosa ed Enrico Rizzi con un capitolodove chiarisce attraverso carteggi storici com’ènato l’insediamento walser di Rima nella Valsesiamedioevale. Segue una successione d’articolie d’autori tra i quali emerge Roberto Fantoniche ci approfondisce fatti storici rimesi dandociun’ampia panoramica sulla realtà socialee culturale di Rima. Il volume è composto di224 pagine; è ricco d’immagini, di documentistorici, di disegni e di fotografie a colori ed èedito dalla Fondazione Monti.


Residence Hotel RistoRanteal cantuccioCompletamente ristrutturato,15 monolocali, 2 mansardetutte con angolo cotturaVia Statale 17 - Scopello VCtel. 0163.71110www.residencealcantuccio.cominfo@residencealcantuccio.comVASTO ASSORTIMENTO DIABBIGLIAMENTI VARI PER IL TEMPO LIBERO,LA MONTAGNA, MILITERIA E ANTINFORTUNISTICAVARALLO - VIALE CADUTI PER LA LIBERTA’ , 3TEL. 0163.54356


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOTesi universitariea cura della Commissione Biblioteca “Italo Grassi”Tesi presenti presso la Biblioteca “Italo Grassi” della <strong>Sezione</strong> di <strong>Varallo</strong> del Club Alpino Italiano.Non sono molte le tesi di laurea che abbiamo a disposizione per la consultazione, ma speriamo conquesto elenco di aiutare altri studenti a trovare materiale utile per le loro ricerche. Ricordiamoche questi volumi sono a disposizione per la sola consultazione e non è possibile fare fotocopie.Il titolo contrassegnato da asterisco non è una tesi di laurea ma un lavoro svolto presso la Facoltàdi Architettura del Politecnico di Milano per il Corso di Restauro Urbano.CORRADINO MASSIMO – MAYER RAFFAELELe attività turistico-sportive come fattori di recupero del patrimonio insediativi e rilancio dell’economiamontana: proposta per la Comunità Montana della Valsesia – 2 voll.; Politecnico diTorino; Facoltà di Architettura; A.A. 1978-1979CILLERAI LUIGIStudio del manto nevoso: trasformazioni e movimenti. Raccolta dati nivo-metereologici e loroelaborazione per una valutazione del rischio valanghe con esempi riguardanti la provincia diBolzano – Università degli Studi di Pavia; Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturalistiche;Istituto di Geologia; A.A. 1980-1981INGARAMO GIORGIO – MORA PIER LUIGIRifugi d’alta montagna sul versante italiano del Monte Rosa – 2 voll.; Politecnico di Torino; Facoltàdi Architettura; A.A. 1980-1981BONDETTI PIETRO GIACOMOLa casa walser valsesiana – Politecnico di Torino; Facoltà di Architettura; A.A. 1982-1983MARCODINI ELENA – OLEGGINI DANIELAProgetto di parco regionale. Piano del Parco Regionale Alta Valsesia – Politecnico di Torino; Facoltàdi Architettura; A.A. 1986-1987LEONORIS CHIARAIl versante meridionale del Monte Rosa – Università degli Studi di Milano; Dipartimento di Scienzadella Terra; Corso di Laurea in Scienze Geologiche; A.A. 1986-1987OZINO GABRIELLASelezione psicologica in atto nel gruppo socio culturale walser della Valsesia – Università degliStudi di Torino; Facoltà di Magistero; Corso di Laurea in Pedagogia; A.A. 1987-1988ARFINO STEFANIASu alcuni prati della Val Sermenza (Valsesia - Vercelli) – Università degli Studi di Pavia; Facoltà diScienze Matematiche, Fisiche e Naturali; Corso di laurea in Scienze Naturali; Istituto di Botanica;A.A. 1990 – 1991AGAZZONE TULLIAVariazione della vegetazione lungo un gradiente altitudinale nei prati della Valsesia (Vercelli)– Università degli Studi di Pavia; Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali; Corso dilaurea in Scienze Naturali; Istituto di Botanica; A.A. 1990-1991FANTONI ELENARilevamento geologico del Monte Fenera e della Val Strona di Valduggia (Bassa Valsesia) – Universitàdegli Studi di Milano; Dipartimento di Scienze della Terra; A.A. 1990-1991110


GUALDI ANNALe guide del Sacro Monte di <strong>Varallo</strong>: frammenti di un paradiso – Università degli Studi di Torino,Facoltà di Lettere e Filosofia; A.A. 1994-1995CASSINA GIANCARLOProgetto strutturale di rifugio alpino in quota – Politecnico di Milano; Facoltà di Architettura;A.A. 1994-1995DEFILIPPI MAURIZIATesi di laurea dell’arte medievale e moderna: La partecipazione del Club Alpino di <strong>Varallo</strong> <strong>Sesia</strong>al progetto di tutela delle memorie valsesiane: la chiesa di San Lorenzo al Seccio – Universitàdegli Studi di Torino; Facoltà di Lettere e Filosofia; A.A. 1996-1997GIGOVRE EDOARDO – SCOCCINI FABRIZIOProgetto di un sistema dinamico per rifugi in alta quota – Politecnico di Milano; Facoltà di Architettura;A.A. 1997-1998CHIARA ELENAIl Parco Naturale Alta Valsesia, una questione conflittuale. Un’applicazione dell’analisi dei reticolinel Comune di Rimella – Università degli studi di Trento; Facoltà di Sociologia; A.A. 2001 – 2002MOROTTI CHIARATerritori e insediamenti walser tra Valsesia e Vallese: il caso della Valle Vogna – Politecnico diTorino; Facoltà di Architettura; A.A. 2001-2002MAFFEIS MARCOEnergia e benessere nei rifugi alpini – Politecnico di Torino; Facoltà di Ingegneria; A.A. 2001-2002PICCINI PAOLOEvoluzione della copertura nivoglaciale e dei regimi termici sul ghiacciaio di Indren (AO), influenzadella attività antropica e rischi ad essi connessi – Università degli Studi di Torino; Corso di laureainterfacoltà in Scienze e Turismo alpino; A.A. 2002-2003BRAMANTI BEATRICE – BRAMBILLA SILVIA – BROGGI CRISTINA – FAGOTTO CARMEN *La strada della Valgrande: <strong>Varallo</strong>–Alagna – Politecnico di Milano; Facoltà di Architettura; Corsodi Restauro Urbano; A.A. 1992-1993111NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOLe nostre pubblicazioniTITOLO.....................................................................................PREZZO PER I SOCIGUIDA DEGLI ITINERARI ESCURSIONISTICI DELLA VALSESIA - Volume IComuni di Alagna e Riva ValdobbiaAllegata cartina 1:25.000...............................................................................€ 8,50GUIDA DEGLI ITINERARI ESCURSIONISTICI DELLA VALSESIA - Volume IIComuni di Mollia, Campertogno, Rassa, Piode, Pila, Scopello, Scopa, Balmuccia, VoccaAllegata cartina 1:25.000...............................................................................€ 8,50GUIDA DEGLI ITINERARI ESCURSIONISTICI DELLA VALSESIA - Volume IIIComuni di Rossa, Boccioleto, Rimasco, Rima S.Giuseppe, CarcoforoAllegata cartina 1:25.000...............................................................................€ 8,50GUIDA DEGLI ITINERARI ESCURSIONISTICI DELLA VALSESIA - Volume IVComuni di Cravagliana, Sabbia, Cervatto, Fobello, RimellaAllegata cartina 1:25.000...............................................................................€ 8,50CARTINA 1:25.000 – ITINERARI ESCURSIONISTICI - Foglio 1°Alagna e Riva Valdobbia.................................................................................€ 2,50CARTINA 1:25.000 – ITINERARI ESCURSIONISTICI - Foglio 2°Rima S.Giuseppe e Boccioleto..........................................................................€ 2,50CARTINA 1:25.000 – ITINERARI ESCURSIONISTICI - Foglio 3°Cravagliana, Sabbia, Fobello, Cervatto e Rimella...................................................€ 2,50CARTINA 1:25.000 – ITINERARI ESCURSIONISTICI - Foglio 4°Scopello (media Valgrande).............................................................................€ 2,50CARTINA 1:25.000 – GUIDA DEGLI ITINERARI DELLA BASSA VALSESIA - Foglio 6°/AGattinara, Sostegno e Serravalle.......................................................................€ 2,50CARTINA 1:25.000 – GUIDA DEGLI ITINERARI DELLA BASSA VALSESIA - Foglio 6°/BBorgosesia, Guardabosone, Postua, Quarona e <strong>Varallo</strong>.............................................€ 2,50CARTINA 1:25.000 – GUIDA DEGLI ITINERARI DELLA BASSA VALSESIA - Foglio 6°/CBorgosesia, Breia, Celio, Civiasco, Madonna del Sasso, Quarona, Valduggia e <strong>Varallo</strong>........€ 2,50LE NOSTRE FELCI – di Mario SosterGuida alla conoscenza delle felci della Valsesia e del PiemontePagg. 124 con oltre 100 fotografie a colori......................................................... € 10,00LE NOSTRE FELCI E ALTRE PTERIDOFITE – di Mario SosterParte 2° - Pagg. 86 con 86 foto a colori............................................................. € 10,00STORIE DI ANTICHI INVERNI – di Elvise FontanaPagg. 130 con illustrazioni in bianco e nero e a colori............................................ €10,00TULLIO VIDONI TRA NOI – a cura di Simone Tanchoux100 pagine con illustrazioni.............................................................................€ 5,00112


GLI UCCELLI DELLA VALSESIA – di Lucio BordignonPagg. 192 con illustrazioni in bianco e nero e a colori........................................... € 12,00“… STASERA SI METTE AL BELLO E IO PARTIRÒ DOMATTINA PER LA MONTAGNA”Lettere e scritti di Constantino Perazzi, a cura di Giuseppe e Paolo SitziaPagg. 240 con illustrazioni............................................................................ € 10,00LA VALSESIA CONSIDERATA SOTTO I SUOI VARI ASPETTI – di Pietro Calderinia cura di Massimo Botola – Pagg. 130..................................................................€ 7,00LA VALSESIA – Dizionario Geografico – Storico – Statistico – Commercialedi G. Casalis – Pagg. 502............................................................................... € 32,00ALBUM ALPINO DELLA VALSESIA – AA. VV............................................................. € 15,00MOMENTI DELL’ATTIVITÀ MINERARIA E METALLURGICA IN VALSESIAdi Marco Tizzoni e Riccardo Cerri......................................................................€ 5,16IL GRUPPO CAMOSCI: 1956-<strong>2006</strong> MEZZO SECOLO DI STORIAdi Enzo Romeo Torroni – Pagg. 318................................................................... € 25,00POSTER 70X100 CM- Flora nivale del Monte Rosa...........................................................................€ 2,50- Capanna rifugio “Regina Margherita”................................................... Esaurito - € 2,50- Massiccio Monte Rosa...................................................................... Esaurito - € 2,50- Capanna “Gnifetti”.....................................................................................€ 2,50- Rifugio “Pastore” all’Alpe Pile........................................................................€ 2,50- Alpe Otro.................................................................................... Esaurito - € 2,50- Alpe Larecchio..........................................................................................€ 2,50- Alpe Argnaccia...........................................................................................€ 2,50- S.Gottardo di Rimella..................................................................................€ 2,50- Rima......................................................................................................€ 2,50- Carcoforo................................................................................................€ 2,50- Avifauna valsesiana – Ciuffolotti......................................................................€ 2,50- Riva Valdobbia, Alagna e il Monte Rosa..............................................................€ 2,50- <strong>Varallo</strong>....................................................................................... Esaurito - € 2,50- Disegno de “I monti valsesiani visti da Mera”......................................................€ 2,50- Cartoline con soggetti di rifugi e paesaggi della Valsesia........................................€ 0,25- Disco 33 giri Coro Varade..............................................................................€ 5,00- Cassetta Coro Varade..................................................................................€ 5,00ELENCO GUIDE ALPI SENZA FRONTIERE IN VENDITA IN SEGRETERIA1 - Côte d’Azur – Riviera dei Fiori9 - Bric Bouchet – Val Pellice e Germanasca2 - Moyenne Roya – Val Nervia e Argentina 10 - Briançon – Sestriere3 - Marguareis – Mongioie12 - Modane – Monts d’Ambin – Bardonecchia4 - Vallée des MerveillesVal di Susa6 - Haute Tinée – Alta Val Stura13 - Mont-Cenis – Ciamarella7 - Chambeyron – Val Maira14 - Vanoise – Gran Paradiso8 - Haute Queyras – Monviso16 - Petit Saint-Bernard – Mont BlancLe nostre pubblicazioni per i Soci sono in vendita presso la Sede sociale, Via Durio 14 – 13019<strong>Varallo</strong>, e presso le Sottosezioni; per i non Soci, presso le librerie locali.Nelle richieste con spedizioni a mezzo pacco postale e con pagamento anticipato, aggiungereEuro 1,80 al prezzo della pubblicazione, per spese d’imballaggio e spedizione.Le spedizioni in contrassegno verr<strong>anno</strong> gravate di Euro 2,60.NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


CLUB ALPINO ITALIANO<strong>Sezione</strong> di VARALLOCALENDARIOGite e Manifestazioni - Anno 2007GENNAIODomenica 7 MONGINEVRO - sciistica Sott. GhemmeDomenica 14 MONTE CORNAGGIA (Vergante) - escursionistica Sott. BorgosesiaDomenica 21 BOCCHETTA AMBROGIONE (Val Gronda) - scialpinisica Sott. ScopelloDomenica 28 COL FLASSIN (Gran S.Bernardo) - scialpinistica e ciaspolata Sott. BorgosesiaDomenica 28 BARDONECCHIA - sciistica Sott. GhemmeFEBBRAIODomenica 11 VAL THORENS (Savoia) - sciistica Sott. BorgosesiaDomenica 11 SESTRIERE - sciistica Sott. GhemmeSab.24 e Dom.25 THURES - RIF. LA SHENAL (Val Di Susa) -Sott. BorgosesiaCIMA DEL BOSCO - DORMILLOUSE - scialpinisticaDomenica 25 ROCCAPIETRA - MONTE BRIASCO - escursionistica Sott. ScopelloDomenica 12 ALPE DEVERO - scialpinistica e ciaspolada Sott. BorgosesiaMARZODomenica 4 Località da definire (Val Sorba) - scialpinistica Gruppo CamosciDomenica 11 COLLE DEL VÈ - scialpinistica Sott. BorgosesiaDomenica 11 Località da definire - scialpinistica Sott. GrignascoDomenica 11 LA THUILE (Val d’Aosta) - sciistica Sott. GhemmeSabato 17 ASSEMBLEA <strong>CAI</strong> – località da definire <strong>Sezione</strong>Domenica 18 PASSO ZUBE - scialpinistica Sott. ScopelloDomenica 25 CERVINIA (Val d’Aosta) - sciistica Sott. GhemmeDomenica 25 RISERVA NATURALE DELLA BESSA (Biella) Comm. ScientificaData da definire MONTI DELLA LIGURIA – Località da definire Sott. BorgosesiaAPRILESab.14 e Dom.15 PUNTA ARBOLA (Val Formazza) - scialpinistica Sott. ScopelloDomenica 15 Località da definire - speleologia Comm. SpeleologicaDomenica 15 CANNOBBIO - STRADA BORROMEA - escursionistica Sott. BorgosesiaDomenica 15 MONTE ACUTO (Liguria) - escursionistica Sott. RomagnanoDomenica 22 MONTE BALDO (Lago di Garda) - escursionistica Sott. GhemmeDomenica 29 TRAVERSATA LAIGUEGLIA - ANDORRA (Liguria) - escurs. Sott. ScopelloMAGGIOSab.5 e Dom. 6 STRALHORN (Vallese) - scialpinistica Sott. BorgosesiaDomenica 6 PULIZIA dei sentieri locali - escursionistica Sott. ScopelloDa Dom.13 a Mart.22 TREKKING ISOLA DI CRETA - escursionisti esperti Sott. GhemmeDomenica 13 COLLETTO BRAITOR (Sempione) - scialpinistica Gruppo CamosciDomenica 13 MONTI DELLA LIGURIA (loc. da definire) - escursionistica Sott. GrignascoDomenica 13 MONTE FAIÈ (Verbania) - escursionistica Sott. ScopelloDomenica 20 OASI ZEGNA con il <strong>CAI</strong> di CHIAVARI - escursionistica Sott. BorgosesiaDomenica 27 GIORNATA DELL’ARTE sui monti della Valsesia Comm. MontagnaAntica Montagna daSalvareNOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOGIUGNOSab. 2 e Dom. 3 PASUBIO (Vicenza) - escursionistica Sott. GrignascoDomenica 3 CIMA LAURASCA (Val Vigezzo) - escursionistica Sott. ScopelloDomenica 10 SENTIERO NATURALISTICO (Rimella) - escursionisti esperti Gruppo CamosciDomenica 17 SALITA SU GHIACCIO (località da definire) - alpinistica Gruppo CamosciDomenica 17 PARCO DELL’AVIC (Valle d’Aosta) - escursionistica Sott. BorgosesiaDomenica 17 PILA - COLLE CHAMOLÈ (Valle d’Aosta) - escursionistica Sott. GhemmeDomenica 17 SEGNALETICA SENTIERI - escursionistica Sott. ScopelloDomenica 24 CAMPO ALTO - ALPE SECCIO (Val Sermenza) - escursionistica Sott. ScopelloSabato 30 INCONTRO DELL’AMICIZIA – RIF. ZAMBONI ZAPPA Sez. MacugnagaLUGLIOSab. 7 e Dom. 8 BISHORN (Vallese) - alpinistica Sott. BorgosesiaDomenica 8 VAL VENY RIF. ELISABETTA (Courmayeur) - escursionistica Sott. ScopelloDomenica 8 FESTA DELLA BAITA – ALPE STOFOL Sott. GrignascoSab. 14 e Dom. 15 RUTOR (Valle d’Aosta) - alpinistica Sott. GhemmeDomenica 15 FESTA DELL’ALPE – SECCIO <strong>Sezione</strong>Sab. 21 e Dom. 22 TOFANE (Dolomiti) - escursionistica + ferrata Sott. BorgosesiaDomenica 22 VAL PELLINE (località da definire) - escursionistica Sott. RomagnanoDomenica 29 FESTA DELLA FAMIGLIA – ALPE BORS - escursionistica Sott. GhemmeDomenica 29 COLLE DELLA MEJA (Val Vogna) - escursionistica Sott. ScopelloAGOSTODa Sab.25 a Sab.1 set. ABRUZZO – (località da definire) - escursionistica Sott. BorgosesiaSETTEMBREDomenica 2 PULITURA DEI SENTIERI LOCALI - escursionistica Sott. ScopelloDomenica 2 PUNTA FONTANA FREDDA (Valle delle Marmore) - escursionistica Sott. RomagnanoVen.7, Sab.8 e Dom.9 DOLOMITI (località da definire) - escursionistica Sott. GhemmeDomenica 9 RITOM – LUCOMAGNO (Canton Ticino) - escursionistica Sott. BorgosesiaDomenica 9 VAL VENY - escursionistica Sott. GrignascoDomenica 16 CHAMPOLUC - COL PINTER (Gressoney) - escursionistica Sott. GhemmeSab. 22 e Dom. 23 (Località da definire) - escursionistica Sott. ScopelloGruppo CamosciDomenica 30NEL REGNO DELL’ALETSCHGLETSCHERComm. BibliotecaTra le gole del Massaweg e villa Cassel - escursionisticaOTTOBREDomenica 7 GITA NEL MONFERRATO (località da definire) - escursionistica Sott. BorgosesiaDomenica 14 BO VALSESIANO CON CASTAGNATA A MEGGIANA - escurs. Sott. ScopelloNOVEMBREDomenica 4 MASSA DEL TURLO E CASTAGNATA ALLE PIANE - escurs. Gruppo CamosciDomenica 4 CASTAGNATA CON ES<strong>CAI</strong> (località da definire) - escurs. Sott. BorgosesiaDomenica 11 GITA SOCIALE (località da definire) - escursionistica Sott. ScopelloDomenica 18 CIMA SCARAVINA (Val Vogna) - escursionistica Gruppo CamosciDICEMBRESabato 15 SERATA D’AUGURI <strong>Sezione</strong>Lunedì 24 NATALE ALPINO (località da definire) <strong>Sezione</strong>Manifestazioni a carattere religioso che, per origine, tradizione e/o luogo in cui si svolgono,h<strong>anno</strong> legami con l’ambiente alpinistico della <strong>Sezione</strong>Venerdì 5 gennaio Santa Messa sulla neve alla Cappella di S.Antonio in Boden (Alagna)Venerdì 17 agosto Santa Messa dei Portatori del Monte Rosa – chiesetta del Col d’OlenSabato 4 agosto 40° anniversario della Cappella Madonna dei Ghiacciai alla GnifettiDomenica 7 ottobre Rosario Fiorito (Alagna)


NOTEI programmi e le date delle gite e delle manifestazioni potr<strong>anno</strong> essere modificati per motiviorganizzativi o di forza maggiore. I programmi dettagliati verr<strong>anno</strong> esposti di volta in volta nellebacheche della <strong>Sezione</strong>/Sottosezioni e pubblicati di norma sui settimanali locali. Dai singoli programmisar<strong>anno</strong> rilevabili le caratteristiche dell’itinerario, con particolare riguardo a quelli cherichiedono dai partecipanti una certa preparazione alpinistica e buon allenamento. Gli itineraricontrassegnati con (*) richiedono una specifica preparazione e conoscenza delle tecniche alpinistiche.I partecipanti iscrivendosi alle gite sociali accettano i rischi impliciti nella pratica dellamontagna e d<strong>anno</strong> pertanto il più ampio discarico di responsabilità al C.A.I. per infortuni cheavessero a verificarsi durante la gitaIl presente calendario non comprende le attività specifiche nei confronti dei giovani (Scuole), deicorsi e delle scuole di preparazione all’alpinismo, allo sci-alpinismo e allo sci, i cui programmipotr<strong>anno</strong> essere consultati presso la <strong>Sezione</strong> e le singole Sottosezioni.Le gite del “Lascito Daverio” sar<strong>anno</strong> comunicate di volta in volta nelle bacheche sociali e tramitela stampa locale. I minorenni potr<strong>anno</strong> partecipare solo se accompagnati da persona responsabilee autorizzata.A tutti l’augurio di un lieto 2007 all’insegna della montagna e della fraternità alpinistica.Dicembre <strong>2006</strong>PER INFORMAZIONI SU GITE E MANIFESTAZIONI<strong>CAI</strong> <strong>Sezione</strong> VARALLOVARALLO <strong>Sezione</strong> – Tel. 0163.51530 mercoledì e venerdì dalle ore 21ALAGNA Pro Loco – Tel. 0163.922988BORGOSESIA Sede Sottosezione – Tel. 0163.21806 venerdì dalle ore 21GHEMME Renato Rovellotti – Tel. 0163.840837GRIGNASCO Franco Giuliani – Tel. 0163.417654 / Pier Giuseppe Poggia – Tel. 0163.23708ROMAGNANO Giampiero Renolfi – Tel. 0163.833825 / Rachele Palestro – Tel. 0163.835729SCOPELLO Marco Mattasoglio – Tel. 0163.732544GRUPPO CAMOSCI Livio Magni – Tel. 0163.538880SEDE SOCIALEVARALLOSOTTOSEZIONIVia C. Durio 14 – Tel. 0163.51530 – Fax 0163.54384 - caivarallosesia@libero.itwww.caivarallo.it - Apertura mercoledì e venerdì, ore 21Segreteria aperta da lunedì a venerdì con orario d’ufficioBORGOSESIA Sede Sociale, Via A.Giordano 19/bis – Tel. 0163.21806 – Apertura venerdì ore 21GRIGNASCO Sede Sociale, Via Costantino Perazzi, 10 – Apertura mercoledì ore 21ROMAGNANO Sede Sociale, Via Fontana Del Frate, 8 – Apertura giovedì, ore 21GHEMME Sede Sociale, Piazza Castello – Apertura venerdì, ore 21SCOPELLO Sede Sociale, presso Municipio – Apertura venerdì, ore 21ALAGNA Presso Pro Loco – Tel. 0163.922988GRUPPO CAMOSCI Presso Sede <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong>BIBLIOTECA “ITALO GRASSI”Presso la Sede Sociale – Apertura mercoledì e venerdì dalle ore 21 alle 23 – bibliocaivarallo@libero.itMUSEO CARESTIA-TIROZZOFobello, frazione Campelli – Apertura su richiesta Tel. 0163.51530 (sede <strong>CAI</strong>) – 0163.55153 (custode)NOTIZIARIO C.A.I. VARALLO


NOTIZIARIO C.A.I. VARALLOL’ospitalità alpina del <strong>CAI</strong> <strong>Varallo</strong>Rifugi custoditi• G. GNIFETTI (m 3647 – Ghiacciaio Garstelet) Gestito da aprile a settembre. Locale invernale.Tel. 0163 78015• REGINA MARGHERITA (m 4554 – Punta Gnifetti) In gestione fiduciaria dalla Sede Centrale,da giugno a settembre. Locale invernale. Tel. 0163.91039• A. CARESTIA (m 2201 – A. Pile di Val Vogna) Gestito da giugno a settembre. Locale invernale.Tel. 0163.91901• F. PASTORE (m 1575 – Alpe Pile di Alagna) Gestito da maggio a ottobre. Tel. 0163.91220• CITTÀ DI VIGEVANO (Col d’Olen) Tel. 0163.91105• CRESPI CALDERINI (m 1836 – Alpe Bors di Alagna) Gestito da giugno a settembre a cura dellaSottosezione di Ghemme. Tel. 0163.91220Le aperture sopraindicate si riferiscono all’arco massimo annuale, che comprende periodi continuativi,soli fine settimana e possibili interruzioni. Per informazioni più dettagliate sull’<strong>anno</strong><strong>2006</strong> rivolgersi alla Segreteria della <strong>Sezione</strong>. Tel. 0163.51530Rifugi incustoditi e bivacchi• F.LLI GUGLIERMINA – EX VALSESIA (m 3212 – versante sud Parrot)• L. RESEGOTTI (m 3624 – versante sud-est Punta Gnifetti – Cresta Signal)• F. GIORDANO (m 4167 – Balmehorn – Cristo delle Vette)• L. RAVELLI (m 2504 – Val d’Otro – Terrafrancia)• G. AXERIO (m 2630 – Colle Piccolo Altare da Rima)Capanne sociali(Strutture gestite dalle Sottosezioni con turnazione dei soci e periodi di apertura stabiliti annualmente.Rivolgersi ai numeri telefonici sottoindicati)• CAPANNA SOCIALE ALAGNA (m 1923 – Alpe Campo) – Sottosezione Alagna. Tel. 0347.8658335• BAITA GRIGNASCO (m 1734 – A. Stofful Inf. - Alagna) – Sottosezione Grignasco. Tel. 0163.417654• RIFUGIO CAMOSCI (m 1222 – Alpe Piane di Cervarolo) – Gruppo Camosci – Tel. 0163.51530Punti di appoggio(Baite di alpeggio permanentemente aperte, con letti a castello e piccola dotazione di cucina.Per escursioni di media quota e traversate)• ALPE TOSO (m 1649 – Val Sorba, da Rassa)• ALPE SALEI (m 1707 – Val Gronda, da Rassa)• ALPE CAMPO (m 1889 – Valle Artogna, da Campertogno)• ALPE SELLA ALTA del Sajunché (m 2047 – da Mollia o Fervento)• ALPE HELO (m 1744 – Valle Landwasser, da Rimella o Fobello)• ALPE CAVAIONE (m 1631 – Val Cavaione, da Rossa a Boccioleto o Cervatto) – apertura nuovopunto di appoggio estate 2007, data da destinarsi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!