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CARLO MONTU' TRA C.O.N.I. E CANNONI - Prima Pagina

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“Il momento più drammatico della sua vita sportiva” - riporta ancora Colasante(opera citata) - “Montù lo visse in occasione del settimo Congresso del CIOche si tenne a Losanna, nel Casinò di Montbenon che aveva ospitato duranteil conflitto gli uffici del Comitato. I lavori, presieduti da Sigfrid Edstròm (primopresidente della IAAF), si tennero dal 2 al 7 giugno 1921 con l'intervento di 78congressisti in rappresentanza di 23 paesi. Ventitrè erano i membri del CIO,tra i quali figurava anche Montù. L'argomento principale era costituito dallarevisione dei regolamenti olimpici e dei criteri di ammissione ai Giochi. Indiscussione anche la creazione dei Giochi d'inverno e l'assegnazione delleOlimpiadi del 1924.La scelta di Parigi quale città destinata ad ospitare l'ottava Olimpiade fuviolentemente osteggiata da Montù, che aveva proposto di nuovo lacandidatura di Roma (una candidatura sulla quale non si è mai indagato afondo). <strong>Prima</strong> che il Congresso iniziasse i suoi lavori, de Coubertin aveva fattopervenire ai membri del CIO una circolare nella quale chiedeva di accettare"che Parigi ed Amsterdam fossero scelte rispettivamente per i Giochi dellaottava e della nona olimpiade". Per Roma, la cui candidatura secondo il CIOnon era sostenuta da alcuna garanzia ufficiale, il Comitato internazionaletemeva la ripetizione di quanto accaduto nel 1908. Anche Los Angeles era trale candidate, ma le gravose spese di viaggio, sproporzionate alle possibilitàdegli europei, bastavano ad escluderla.Montù si oppose in modo violento e plateale alla proposta di de Coubertin cheriteneva precostituita. I risultati, comunque, dettero ragione al barone: laproposta passò con 14 voti favorevoli, 4 contrari ed un astenuto. Montù,inscenando una vera gazzarra, pretese la ripetizione delle, votazioni: lavalidità delle stesse fu contestata una seconda ed una terza volta, ma le dueripetizioni dettero sempre lo stesso risultato (de Coubertin non votò). Nelcorso della nottata la delegazione italiana lasciò Losanna per protesta controquella che, secondo l'ammissione dello stesso de Coubertin, sarebbe stata"una manovra poco chiara". Il CIO, per sdrammatizzare, ha costretto arendere pubblica una imbarazzata relazione. Stupisce che quest'episodio,come tantissimi altri della storia olimpica italiana, sia stato sepolto nellamemoria collettiva (e ignorato dalle varie storie proposte). Come se, più chedimenticanze, fossero intervenute accurate censure.La pace tra Montù ed il CIO fu siglata due anni più tardi, quando Montùrichiese per Roma l'organizzazione della 22. Sessione. Ed a sottolineare lavolontà di pacificazione, la richiesta precisava che le riunioni si sarebberotenute "durante la Pasqua del 1923". De Coubertin, che avrebbe volutoportare a Roma la Sessione già nel 1917, fu subito d'accordo. I lavori venneroospitati in Campidoglio, dal 7 al 12 aprile del 1923, in pieno periodo pasquale.Sindaco di Roma era allora Filippo Cremonesi. La cerimonia d'apertura sitenne con molta solennità alla presenza di Vittorio Emanuele. L'obiettivoprincipale dei lavori fu la "diffusione dello sport in Africa" (che portò allanascita degli African Games). I membri del CIO, che per la prima volta siriunivano in Italia, vennero accolti con sontuosa ospitalità al Quirinale e10

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