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LA REGATA IN ONORE DI ANCHISE - Prima Pagina

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<strong>LA</strong> <strong>REGATA</strong> <strong>IN</strong> <strong>ONORE</strong> <strong>DI</strong> <strong>ANCHISE</strong><br />

“Enea che fugge da Troia”<br />

(dipinto del 1598 di Federico Barocci, Galleria Borghese, Roma)<br />

Nel “Libro V” dell’Eneide si narra che Enea, durante la sosta a Drepano (in Sicilia) presso<br />

l’amico Alceste, poiché ricorreva il primo anniversario della morte del padre Anchise, indisse<br />

una serie di giuochi celebrativi, tra cui una gara tra navi troiane.<br />

Si riporta di seguito la “cronaca” di tale regata 1 , che nella fantasia di Virgilio vide in lizza le<br />

imbarcazioni Chimera (capitanata da Gìa), Scilla (capitanata da Cloanto), Centauro<br />

(capitanata da Sergesto) e Pristi (capitanata da Mnèsteo).<br />

Dinamica della regata virgiliana<br />

CH: nave Chimera; SC: nave Scilla; PR: nave Pristi; CE: nave Centauro.<br />

1 Così come tradotta da Rosa Calzecchi Onesti nella edizione della Casa Editrice G.Principato S.p.A., Milano,<br />

1989.<br />

1


Dal “Libro V” dell’Eneide<br />

[…]<br />

Era il giorno aspettato e già con luce serena<br />

la nona aurora i cavalli di Fetonte portavano.<br />

La fama e il nome dello splendido Aceste vicini<br />

aveva attratti: in lieta folla empivan le rive,<br />

per vedere gli Eneadi, e parte anche pronti alle gare.<br />

I doni, prima di tutto, davanti agli occhi, nel centro<br />

dell'arena si pongono; tripodi sacri, verdi corone<br />

e palme, dei vincitori l'onore, ed armi e di porpora<br />

vesti splendenti, e d'oro e d'argento gran peso.<br />

Dal terrapieno la tromba squilla l'inizio dei giochi.<br />

La prima gara cominciano, allineandosi coi validi remi,<br />

quattro navi, prescelte da tutta la flotta.<br />

Mnèsteo con vigoroso remeggio guida la Pristi veloce,<br />

Mnèsteo presto italo 2 , da lui la famiglia dei Memmi;<br />

la gran Chimera Gìa guida, torreggiante città, vasta mole:<br />

con triplice impulso la spingono i giovani Dardani,<br />

s'innalzano i remi disposti in tre ordini;<br />

Sergesto, da cui la casa dei Sergi ha il suo nome,<br />

vien sulla grande Centauro, e sulla Scilla cerulea<br />

Cloanto, dal quale il tuo sangue, romano Cluenzio. 3<br />

C'è in mezzo al mare uno scoglio, davanti alla spiaggia<br />

schiumosa: spesso sommerso, battuto dall' onde<br />

gonfie, quando le bore invernali nascondon le stelle:<br />

tace nella bonaccia 4 , sull' acque immobili domina,<br />

regno e rifugio gratissimo di folaghe amiche del sole.<br />

Qui Enea, verde meta 5 , un tronco di leccio fronzuto<br />

dispone, segnale ai marinai, perché sappiano dove<br />

girare, dove il lungo percorso devon piegare tornando.<br />

Poi sorteggiano il posto: e là sulle poppe rifulgono<br />

i capi, splendenti d'oro e di porpora, fin da lontano:<br />

la ciurma con frasche di pioppo 6 si copre, brillano,<br />

unti di molto olio, gli omeri nudi.<br />

2<br />

presto italo: destinato a giungere in Italia.<br />

3 Memmi... Sergi... Cluenzio: si tratta di omaggi a famiglie romane, di cui Virgilio vuole attestare le illustri<br />

antichissime origini.<br />

4 tace: l'impressione del silenzio è contrapposta al rumoreggiare delle onde quando, con il mare tempestoso, si<br />

infrangono sullo scoglio.<br />

5 meta: è il segno attorno a cui le navi in gara girano per tornare al punto di partenza.<br />

6 frasche di pioppo: il pioppo è sacro a Ercole, protettore degli atleti.<br />

2


Siedono ai banchi, le braccia tese sui remi,<br />

tesi aspettano il segno, divora i cuori, che battono,<br />

la palpitante paura, la desta brama di gloria.<br />

Appena la tromba squillando diede il segno, ecco tutte<br />

balzano senza ritardo dagli stalli: in cielo va il grido<br />

nautico, spuma l'acqua, che braccia contratte rovesciano.<br />

Solcano scie parallele, tutto sprofonda sconvolto<br />

dai remi e dai rostri a tre punte il piano del mare.<br />

Non così a precipizio, in una gara di bighe, si gettano<br />

i carri fuor dai cancelli e divorano il piano,<br />

non così sui cavalli al galoppo menan gli aurighi<br />

ondeggianti le redini e pendono proni a frustare.<br />

Ed ecco d'applauso, di fremito, di grida incitanti<br />

risuona tutto il bosco, di voci rimbomban le coste<br />

chiuse in cerchio, battuti dagli urli riecheggiano i colli.<br />

Fugge davanti agli altri, fila sull'onde per primo 7<br />

tra la folla che applaude Gìa, e subito dietro Cloanto<br />

lo incalza, più forte di remi, ma col suo peso la nave<br />

lo tarda e trattiene. Dietro, a uguale distanza, la Pristi<br />

e la Centauro si sforzano di guadagnare il comando:<br />

e ora lo tiene la Pristi, ora la passa, vincendola,<br />

la gran Centauro, ora filano entrambe accostate e pareggiano<br />

le fronti, lunghi gli scafi solcando la salsa pianura.<br />

E già allo scoglio arrivavano, raggiungevan la meta:<br />

quando Gìa, primo e vittorioso ormai in mezzo al mare,<br />

gridava a Menete, nocchiero della sua nave:<br />

«Dove mi vai tanto a destra? qua dirigi il cammino,<br />

ama la spiaggia, lascia il remo a sinistra sfiorarmi gli scogli;<br />

al largo, passino gli altri!» Ma timoroso di punte<br />

nascoste, all'onde del largo mette Menete la prua:<br />

«Dove corri di là - ancora - poggia agli scogli, Menete! »,<br />

gridando Gìa richiamava: in quella Cloanto<br />

vede, che incalza dietro, che sempre guadagna<br />

e tra la nave di Gìa e gli scogli sonanti<br />

s'infila a sinistra, stringendo il giro: ecco supera<br />

chi era primo, passa la meta, acque tranquille già naviga! 8<br />

Grande allora del giovane arse nell' ossa il dolore,<br />

non fu senza lagrime il viso, e quel vigliacco Menete 9 ,<br />

7 Fugge... per primo: si vedano nei disegni a pagina 1 le posizioni delle navi nei successivi momenti della gara.<br />

8 acque tranquille: cioè libere dalle navi rivali.<br />

9 Menete: è complemento oggetto.<br />

3


del suo decoro dimentico e della salvezza dei suoi,<br />

a capofitto nel mare giù dalla poppa lo scaglia;<br />

e della barra si fa lui timoniere, lui capitano<br />

incita gli uomini e volta tutto alla riva.<br />

Goffo Menete, quando dal fondo rigalleggiò finalmente,<br />

vecchio, grondando d'acqua la fradicia veste, s'arrampica<br />

su su per lo scoglio, e là sulla pietra all' asciutto si siede.<br />

Risero i Teucri a vederlo cadere e dibattersi,<br />

ridono ancora che l'onda salsa rivomita.<br />

Qui s'accese speranza per gli ultimi due, luminosa,<br />

per Mnèsteo e Sergesto, di superar Gìa tardato.<br />

Sergesto subito avanza e s'avvicina allo scoglio,<br />

ma non di tutto lo scafo gli riesce d'essere primo:<br />

parte è primo, parte lo incalza col rostro, ardente, la Pristi.<br />

E in mezzo alla nave, in mezzo ai compagni passando<br />

Mnèsteo li esorta: «Ora, sì, ora forza a remare,<br />

compagni d'Ettore, che nell'estremo giorno di Troia<br />

scelsi per miei, ora a mostrar quel vigore,<br />

quel coraggio che aveste nelle Sirti getùle o nel mare<br />

Ionio, del capo Malea in mezzo all'onde incalzanti.<br />

Non la palma pretendo, io Mnèsteo, non spero di vincere:<br />

quantunque, oh... Ma vincano quelli, cui tu lo desti, Nettuno! 10<br />

Tornare per ultimi, questa è vergogna: l'infamia impeditemi,<br />

questo, concittadini, vincete!» Tutti con sforzo supremo<br />

s'inarcano: dal vigore dei colpi è scossa la poppa di bronzo,<br />

sfugge il piano del mare di sotto, squassa affannoso<br />

petti e aride bocche il respiro, ruscella il sudore.<br />

Ed ecco il caso donò 1'ambito onore a quegli uomini.<br />

Mentre la prua spinge da pazzo agli scogli,<br />

e accosta troppo e si caccia nelle strette, Sergesto,<br />

misero!, contro le punte avanzanti cozzò. 11<br />

Tremaron le rupi, sul sasso aspro picchiando<br />

i remi s'infransero, la prua s'incastrò, restò in bilico.<br />

Balzan su tutti con grida i rematori, e s'attardano<br />

pali ferrati e pertiche a punta 12 a cercare,<br />

in mezzo al mare i pezzi dei remi raccolgono.<br />

10 Non la palma… Nettuno!: nel profondo la speranza non è spenta, ma con realismo Mnèsteo giudica imbattibile<br />

ormai la Scilla: con orgoglio ferito, il comandante della Pristi attribuisce a Nettuno, e non all’equipaggio della<br />

Scilla, il merito della vittoria!<br />

11 punte avanzanti: speroni sporgenti dall'isolotto indicato come meta della gara.<br />

12 pali ferrati e pertiche: sono lunghe aste di ferro e di legno di cui erano dotate le navi da usare appunto per<br />

disincagliarsi.<br />

4


Ma Mnèsteo, più ardente per l'accaduto e più audace,<br />

le remate moltiplica, supplica i venti e già punta<br />

verso il mare disteso 13 , corre già i liberi piani.<br />

Come dentro il suo buco a un tratto atterrita colomba,<br />

che nel tufo carioso 14 ha casa e dolce nidiata,<br />

esce ai campi volando; è tutto un batter di penne<br />

spaventato, nel buco, ma appena si libra nell'aria tranquilla,<br />

scivola via per sentieri di luce né muove le rapide ali:<br />

così Mnèsteo, la Pristi così solca nell'ultima fuga<br />

il mare, così l'impeto stesso la trasporta, volando.<br />

E prima lascia là sullo scoglio a cavarsela<br />

nelle strette, Sergesto, che invano aiuto chiamava<br />

e s'ingegnava di correre con i remi spezzati.<br />

Poi Gìa raggiunge e la torreggiante Chimera:<br />

e indietro la lascia, poi che non ha timoniere.<br />

Resta soltanto, e proprio ormai sul traguardo, Cloanto:<br />

lo insegue, lo tiene, con tutte le forze incalzando.<br />

Le grida raddoppiano, tutti si dànno a incitare<br />

l'inseguitore fremendo, l'aria è assordata d'applausi.<br />

Per questi è infamia, se il premio già loro, se il vanto raggiunto<br />

non tenessero, e voglion pagare per la vittoria la vita:<br />

quelli il successo alimenta: possono perché sembra che possano.<br />

E forse avrebbero preso il premio a prue pareggiate,<br />

se, giunte al mare tendendo le mani, Cloanto<br />

non s'effondeva in preghiere, offrendo voti agli dèi:<br />

«Dèi, che avete l'impero del mare, di cui corro l'acque,<br />

per voi, festante, un candido toro sul lido io stesso<br />

davanti all' ara porrò, esaudito, nell' onde salate<br />

getterò i visceri, verserò limpido vino ».<br />

Disse, e sotto i flutti profondi tutto l'udì<br />

delle Nereidi e di Forco il coro, e Panopea, la fanciulla;<br />

lui stesso il padre Portuno con palma possente lo spinse<br />

in corsa: e più veloce del Noto, più d'un'alata saetta,<br />

fuggì a terra la nave, ebbe rifugio nel porto profondo.<br />

Allora il figlio d'Anchise tutti chiamò, com' è l'uso,<br />

e a gran voce d'araldo vincitore Cloanto<br />

proclama, di verde lauro gli corona la fronte: 15<br />

13 verso il mare disteso: dopo aver concluso il giro attorno alla meta.<br />

14 tufo carioso: il tufo è una roccia friabile con molte fenditure che si prestano come nidi per gli uccelli.<br />

15 di verde lauro: il lauro è sacro ad Apollo, e la corona di lauro è il riconoscimento della gloria conseguita con<br />

nobili azioni o in gare sportive.<br />

5


in dono vuole che prendano tre giovenchi per nave,<br />

e vino si portino via, e un grosso peso d'argento.<br />

Ma aggiunge, pei capi, precipui premi d'onore:<br />

pel vincitore c'è un manto trapunto d'oro, a cui molta<br />

corre in duplice fregio porpora melibea 16 tutt'intorno;<br />

e v'è ricamato il regio fanciullo 17 , sull'Ida frondosa,<br />

che rapidi cervi in corsa scagliando dardi affatica,<br />

ardente, e pare che aneli: ma dall'Ida, fulmineo,<br />

l'ha ghermito l'uccello di Giove fra gli artigli, su in cielo. 18<br />

Vecchi, invano le mani alle stelle sollevano<br />

i suoi custodi, dei cani il latrare s'esaspera all' aria.<br />

A chi per bravura è stato in gara il secondo,<br />

tessuta di maglie lucenti, d'oro interzata regala<br />

quella lorìca 19 che un giorno lui stesso a Demòleo strappò,<br />

vincendolo sul vorticoso Simòenta, sotto Ilio alta:<br />

questa gli dona, onore e difesa d'un forte nell'armi.<br />

Con fatica due servi, Fegèo, la portavano, e Sàgari,<br />

e ripiegata, a forza di spalle: ma vestito di quella<br />

in corsa allora Demòleo i Teucri fuggenti inseguiva.<br />

Con due lebeti 20 di bronzo fa il terzo dono,<br />

e con vasetti d'argento, aspri di fregi a rilievo.<br />

Già premiati, e superbi dei doni, tutti partivano,<br />

coronati di nastri purpurei la fronte;<br />

ed ecco a fatica, con molto armeggiare, strappatosi<br />

al duro scoglio, persi i remi, arrancando su un ordine solo,<br />

Sergesto spingeva la nave senza premio e derisa.<br />

Così, spesso, sorpreso sulla carreggiata un serpente,<br />

che bronzea ruota ha schiacciato nel mezzo o crudele viandante<br />

semivivo ha lasciato, ferito da un colpo di sasso,<br />

invano dà per fuggire contorcimenti lunghi del corpo,<br />

fiero in parte e ardente gli occhi, e col collo che sibila<br />

si drizza aggressivo, ma la parte ferita lo inchioda,<br />

e intanto pur si trascina e su se stesso si avvolge:<br />

così, coi remi malconci, lenta la nave avanzava.<br />

Apre le vele, però, e a piene vele entra in porto.<br />

Enea dona il premio promesso a Sergesto,<br />

16 melibea: lavorata a Melibea, in Tessaglia.<br />

17 regio fanciullo: Ganimede, figlio di Laomedonte, rapito da Giove per la sua bellezza. Virgilio ne ricorda il nome<br />

e il rapimento fra le cause dell’ira di Giunone contro i troiani.<br />

18 uccello di Giove: l'aquila, simbolo del dio di cui egli stesso assumeva le forme.<br />

19 interzata... lorica: corazza decorata con un intreccio di fregi d'oro.<br />

20 lebeti: grossi vasi di bronzo per scaldare l'acqua da destinare alla cucina oppure all'igiene personale.<br />

6


lieto che gli ha salvato la nave e ricondotto i compagni:<br />

gli è donata una schiava, nell'opere di Minerva valente 21 ,<br />

Foloe, cretese la stirpe, e i due gemelli che ha al petto.<br />

[…]<br />

***<br />

(c.l.)<br />

21 nell'opere di Minerva: abile, cioè, nella tessitura. Minerva era infatti considerata, tra l’altro, la protettrice dei<br />

lavori di tessitura.<br />

7

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