LA REGATA IN ONORE DI ANCHISE - Prima Pagina

del suo decoro dimentico e della salvezza dei suoi,
a capofitto nel mare giù dalla poppa lo scaglia;
e della barra si fa lui timoniere, lui capitano
incita gli uomini e volta tutto alla riva.
Goffo Menete, quando dal fondo rigalleggiò finalmente,
vecchio, grondando d'acqua la fradicia veste, s'arrampica
su su per lo scoglio, e là sulla pietra all' asciutto si siede.
Risero i Teucri a vederlo cadere e dibattersi,
ridono ancora che l'onda salsa rivomita.
Qui s'accese speranza per gli ultimi due, luminosa,
per Mnèsteo e Sergesto, di superar Gìa tardato.
Sergesto subito avanza e s'avvicina allo scoglio,
ma non di tutto lo scafo gli riesce d'essere primo:
parte è primo, parte lo incalza col rostro, ardente, la Pristi.
E in mezzo alla nave, in mezzo ai compagni passando
Mnèsteo li esorta: «Ora, sì, ora forza a remare,
compagni d'Ettore, che nell'estremo giorno di Troia
scelsi per miei, ora a mostrar quel vigore,
quel coraggio che aveste nelle Sirti getùle o nel mare
Ionio, del capo Malea in mezzo all'onde incalzanti.
Non la palma pretendo, io Mnèsteo, non spero di vincere:
quantunque, oh... Ma vincano quelli, cui tu lo desti, Nettuno! 10
Tornare per ultimi, questa è vergogna: l'infamia impeditemi,
questo, concittadini, vincete!» Tutti con sforzo supremo
s'inarcano: dal vigore dei colpi è scossa la poppa di bronzo,
sfugge il piano del mare di sotto, squassa affannoso
petti e aride bocche il respiro, ruscella il sudore.
Ed ecco il caso donò 1'ambito onore a quegli uomini.
Mentre la prua spinge da pazzo agli scogli,
e accosta troppo e si caccia nelle strette, Sergesto,
misero!, contro le punte avanzanti cozzò. 11
Tremaron le rupi, sul sasso aspro picchiando
i remi s'infransero, la prua s'incastrò, restò in bilico.
Balzan su tutti con grida i rematori, e s'attardano
pali ferrati e pertiche a punta 12 a cercare,
in mezzo al mare i pezzi dei remi raccolgono.
10 Non la palma… Nettuno!: nel profondo la speranza non è spenta, ma con realismo Mnèsteo giudica imbattibile
ormai la Scilla: con orgoglio ferito, il comandante della Pristi attribuisce a Nettuno, e non all’equipaggio della
Scilla, il merito della vittoria!
11 punte avanzanti: speroni sporgenti dall'isolotto indicato come meta della gara.
12 pali ferrati e pertiche: sono lunghe aste di ferro e di legno di cui erano dotate le navi da usare appunto per
disincagliarsi.
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