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1 31 agosto 2010 (f.f.) nei prati montani, nel mese di maggio, la ...

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<strong>31</strong> <strong>agosto</strong> <strong>2010</strong><br />

(f.f.) <strong>nei</strong> <strong>prati</strong> <strong>montani</strong>, <strong>nel</strong> <strong>mese</strong> <strong>di</strong> <strong>maggio</strong>, <strong>la</strong> fioritura del<strong>la</strong> giunchiglia è uno spettacolo unico che dà il<br />

meglio <strong>di</strong> sé sulle praterie del monte Croce <strong>nel</strong>le Apuane meri<strong>di</strong>onali. Questo non è comunque l’unico<br />

narciso che prospera sulle nostre montagne, in queste pagine parliamo anche del narciso trombone e del<br />

narciso tazzetta, quest’ultimo dal profumo partico<strong>la</strong>rmente intenso e inebriante. I narcisi sono piante<br />

protette ed è bene evitare <strong>di</strong> raccoglierli.<br />

IL GENERE NARCISSUS<br />

Famiglia Amaryllidaceae.<br />

Narcissus L.. fu c<strong>la</strong>ssificato da Linneo <strong>nel</strong> 1753.<br />

Il nome generico Narcissus è il termine <strong>la</strong>tino usato sia per il fiore che per il personaggio mitologico<br />

omonimo. A sua volta deriva dal greco νάρκισσος, il cui tema deriva da νάρκη stor<strong>di</strong>mento, torpore ed è<br />

legato alle supposte proprietà ipnotiche attribuite al profumo intenso e penetrante <strong>di</strong> questi fiori.<br />

Il mito <strong>di</strong> Narciso<br />

Esistono <strong>di</strong>verse versioni <strong>di</strong> questo mito. Secondo quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Ovi<strong>di</strong>o, riportata <strong>nel</strong>le Metamorfosi, Narciso<br />

era figlio del <strong>di</strong>o del fiume Cefiso e del<strong>la</strong> ninfa Liriope. Crescendo <strong>di</strong>venne un giovane bellissimo e<br />

desiderato sia da fanciulli che da fanciulle, ma insensibile a qualsiasi profferta d’amore. Tra l’altro <strong>di</strong> lui<br />

si innamorò anche <strong>la</strong> ninfa Eco già punita da Giunone poiché aveva tentato, con le sue chiacchiere, <strong>di</strong><br />

impe<strong>di</strong>rle <strong>di</strong> scoprire che il marito stava amoreggiando con le altre ninfe. La punizione fu <strong>la</strong> condanna al<br />

silenzio: poteva solo ripetere le ultime parole dei suoi interlocutori. L’amore <strong>di</strong>sperato e non ricambiato<br />

per Narciso <strong>la</strong> ridusse a <strong>di</strong>ventare solo voce. Al<strong>la</strong> fine <strong>la</strong> dea Nemesi decise <strong>di</strong> punire Narciso: un giorno<br />

egli vide <strong>la</strong> sua immagine riflessa in una fonte trasparente e se ne innamorò perdutamente.<br />

L’impossibilità <strong>di</strong> questo amore lo portò al<strong>la</strong> totale consunzione fino a <strong>di</strong>ventare il fiore omonimo.<br />

Secondo <strong>la</strong> versione <strong>di</strong>ffusa in Beozia Narciso, stancatosi delle profferte amorose del giovane Amenia, gli<br />

mandò una spada con <strong>la</strong> quale quest’ultimo si uccise invocando <strong>la</strong> male<strong>di</strong>zione degli dei su Narciso.<br />

Quando costui vide <strong>la</strong> sua immagine riflessa <strong>nel</strong>l’acqua se ne innamorò al punto da suicidarsi con <strong>la</strong><br />

stessa spada e dall’erba impregnata dal suo sangue nacque il fiore omonimo. Secondo una variante<br />

invece Narciso si tuffò <strong>nel</strong>l’acqua per cercare <strong>di</strong> afferrare <strong>la</strong> sua immagine e affogò e dal suo corpo<br />

nacque il fiore.<br />

Sul<strong>la</strong> figura <strong>di</strong> Narciso hanno scritto filosofi, poeti, psicoanalisti ed eru<strong>di</strong>ti vari, ma questo esu<strong>la</strong> dal<strong>la</strong><br />

presente trattazione e riman<strong>di</strong>amo quin<strong>di</strong> a testi specifici il lettore interessato 1 .<br />

Il genere Narcissus comprende una cinquantina <strong>di</strong> piante erbacee bulbose e perenni <strong>di</strong>ffuse <strong>nel</strong>l’Europa<br />

meri<strong>di</strong>onale, <strong>nel</strong>l’Africa settentrionale e in Asia. Queste piante hanno foglie lineari e basali, scapi fiorali<br />

eretti privi <strong>di</strong> foglie e con fiore unico o con infiorescenze <strong>di</strong> colore bianco o giallo, il periodo <strong>di</strong> fioritura è<br />

variabile. Il fiore è generalmente profumato e presenta al centro una sorta <strong>di</strong> corona a forma <strong>di</strong><br />

campa<strong>nel</strong><strong>la</strong>, <strong>di</strong> trombone o <strong>di</strong> ruota.<br />

Questi fiori sono molto coltivati e ibridano facilmente e hanno dato origine a molti cultivar apprezzati dai<br />

giar<strong>di</strong>nieri.<br />

Il bulbo è estremamente tossico e se ingerito può provocare <strong>la</strong> morte sia degli animali al pascolo che<br />

dell’uomo. Comunque i fiori essiccati hanno proprietà me<strong>di</strong>camentose come sedativo, antispasmo<strong>di</strong>co e<br />

anti<strong>di</strong>arroico.<br />

1 Una sintesi su può essere letta in : Alfredo Cattapiani, “Florario, miti, leggende e simboli <strong>di</strong> fiori e piante”, Mondadori,<br />

Oscar saggi, Mi<strong>la</strong>no, 1998. Pag. 143-153.<br />

1


Tra le specie più note in Italia e che, <strong>di</strong> seguito, descriviamo ci sono le seguenti:<br />

Narcissus poëticus<br />

Narcissus pseudonarcissus<br />

Narcissus tazetta<br />

NARCISSUS POËTICUS<br />

Narcissus poëticus L.<br />

C<strong>la</strong>ssificato da Linneo <strong>nel</strong> 1753.<br />

Conosciuto volgarmente come: giunchiglia, narciso, narciso selvatico, narciso comune, narciso dei poeti,<br />

fior <strong>di</strong> <strong>maggio</strong><br />

Il nome specifico poëticus deriva dal <strong>la</strong>tino pŏēticus (= poetico, proprio dei poeti) in onore del<strong>la</strong> bellezza<br />

e del profumo del fiore che lo rendeva partico<strong>la</strong>rmente amato dai poeti.<br />

Questa pianta forma ciuffi compatti e i pascoli <strong>montani</strong> possono essere completamente imbiancati durante<br />

<strong>la</strong> sua spettaco<strong>la</strong>re fioritura: sulle Alpi Apuane lo spettacolo più suggestivo si ha sul Monte Croce che<br />

consigliamo <strong>di</strong> visitare: <strong>la</strong> salita non è <strong>di</strong>fficile.<br />

In alcune località del<strong>la</strong> Lunigiana interna (provincia <strong>di</strong> Massa-Carrara <strong>nel</strong>l’Appennino Tosco-emiliano) si<br />

festeggia <strong>la</strong> Festa delle Giunchiglie <strong>la</strong> cui comparsa segna l’inizio del<strong>la</strong> buona stagione, in partico<strong>la</strong>re<br />

ricor<strong>di</strong>amo quel<strong>la</strong> dei Prati <strong>di</strong> Logarghena, <strong>nel</strong> comune <strong>di</strong> Fi<strong>la</strong>ttiera, che si tiene <strong>la</strong> prima o <strong>la</strong> seconda<br />

domenica <strong>di</strong> <strong>maggio</strong>.<br />

NARCISSUS PSEUDONARCISSUS<br />

Narcissus pseudonarcissus L.<br />

C<strong>la</strong>ssificato da Linneo <strong>nel</strong> 1753.<br />

Conosciuto anche come: Aiax Pseudo-Narcissus Haw.<br />

Conosciuto volgarmente come: narciso trombone, trombone, giunchiglia<br />

Il nome specifico pseudonarcissus deriva dal greco ψευδής (= falso, bugiardo) usato anche in <strong>la</strong>tino come<br />

pseudŏ- e da νάρκισσος (= narciso). Il nome deriva dall’incertezza che aveva Linneo <strong>nel</strong> c<strong>la</strong>ssificare<br />

questa specie <strong>nel</strong> genere Narcissus a causa delle <strong>di</strong>fferenze morfologiche quin<strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> “falso<br />

narciso”.<br />

Questa specie ha tendenza a formare ceppi locali con <strong>di</strong>fferenze morfologiche consistenti per cui è ancora<br />

necessario stu<strong>di</strong>ar<strong>la</strong> dal punto <strong>di</strong> vista sistematico. Attualmente essa viene considerata come una specie<br />

collettiva.<br />

La coltivazione, risalente al me<strong>di</strong>oevo, <strong>di</strong> questo narciso come pianta me<strong>di</strong>cinale e ornamentale l’ha<br />

<strong>di</strong>ffusa in molte regioni europee. In seguito c’è stata naturalizzazione e ibri<strong>di</strong>zzazione e questo è successo<br />

anche in buona parte del nostro paese. C’è da aggiungere che le specie naturalizzate sono generalmente<br />

più alte e <strong>di</strong>verse da quelle spontanee.<br />

NARCISSUS TAZETTA<br />

Narcissus tazetta L.<br />

C<strong>la</strong>ssificata da Linneo <strong>nel</strong> 1753.<br />

Conosciuto volgarmente come: narciso nostrale, tazzetta<br />

Il nome specifico tazetta è <strong>la</strong>tinizzazione moderna <strong>di</strong> un termine arabo (traslitterato tāsa) che significa<br />

vaso, in partico<strong>la</strong>re piccolo vaso. Il termine è riferito al<strong>la</strong> paracorol<strong>la</strong> a forma <strong>di</strong> vaso.<br />

2


La caratteristica <strong>di</strong> questo fiore è il profumo inebriante tanto che a livello locale (Carrara) è denominato<br />

gir<strong>la</strong>testa.<br />

Come già detto per il Narcissus pseudonarcissus anche questa è specie molto polimorfa per cui esistono<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>nel</strong><strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssificazione per <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> numerose sottospecie, varietà e cultivar.<br />

IN GENERALE<br />

Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini 2 :<br />

1412. – Ajax Pseudo-Narcissus – Haw. [Narcissus pseudonarcissus L.]<br />

= Narcissus Pseudo-Narcissus – L.<br />

(luoghi in cui è stata osservato:) Trovasi questa specie con fiori doppi e in pochi esemp<strong>la</strong>ri negli uliveti al<br />

Castello <strong>di</strong> Massa al <strong>la</strong>to orintale sempre a fiori doppi negli uliveti del<strong>la</strong> pen<strong>di</strong>ce meri<strong>di</strong>onale del M. <strong>di</strong><br />

Pasta e in quantità abbondante <strong>nei</strong> <strong>prati</strong> al <strong>la</strong>to del<strong>la</strong> stazione ferroviaria <strong>di</strong> Sorcetoli <strong>nel</strong><strong>la</strong> valle del<strong>la</strong><br />

Magra. In<strong>di</strong>cato con fiori semplici ad Albiano <strong>di</strong> Aul<strong>la</strong> (Poggi e Ross.). tanto <strong>la</strong> forma a fiori semplici<br />

qaunto quel<strong>la</strong> a fiori doppi sono poi comunemente coltivate <strong>nei</strong> giar<strong>di</strong>ni.<br />

Volg. Tromboni. Fiorisce da febbraio ad aprile. Pianta perenne erbacea.<br />

1413. – Narcissus poeticus – L. [Narcissus poëticus L.]<br />

(luoghi in cui è stata osservato:) Nei pascoli e luoghi boschivi fra il Carchio e l’Altissimo, <strong>nel</strong><strong>la</strong> valle del<br />

Frigido al Piano <strong>di</strong> Santo e fra Antona e il Passo del Vestito, fra Fivizzano e Sassalbo, a Collesino <strong>di</strong><br />

Bagnone, al M. Orsaro e <strong>nei</strong> sottostanti <strong>prati</strong> <strong>di</strong> Logarghena, <strong>nel</strong> gruppo del Sagro a Campo Orsaro e in<br />

Pozzi, a Vinca e <strong>nei</strong> monti intorno Equi. In<strong>di</strong>cato al<strong>la</strong> Tambura (Bert.).<br />

Volg. Fior maggi, narciso, giracapo. Fiorisce da marzo a <strong>maggio</strong>. Pianta perenne erbacea.<br />

1417. – Narcissus Tazetta – Lois. [Narcissus tazetta L. subsp. tazetta]<br />

= Narcissus varians – Guss.<br />

= Narcissus neglectus – Ten.<br />

= Narcissus Biancae – Tod.<br />

= Narcissus Cocconii - Paolucci<br />

(luoghi in cui è stata osservato:) Nei luoghi erbosi e <strong>nei</strong> <strong>prati</strong> a Pandolfino, al Mirteto e lungo <strong>la</strong> via del<strong>la</strong><br />

Foce, a Castagno<strong>la</strong>, in loc. Catagnina, a Codupino, all’Acquate e a Ricorto<strong>la</strong>, <strong>nel</strong> piano <strong>di</strong> Avenza e fra<br />

Fossone e il torrente Parmigno<strong>la</strong>. In<strong>di</strong>cato a Carrara lungo <strong>la</strong> sponda del Carrione, a M. Pe<strong>la</strong>to e presso<br />

Miseglia (Bolzon.).<br />

Volg. Narciso, tazzetta. Fiorisce da febbraio ad aprile. Pianta perenne erbacea.<br />

Pellegrini cita anche: Narcissus Bertolonii Parl [= Narcissus tazetta L. subsp. bertolonii (Parl.) Baker];<br />

Narcissus biflorus Curt.: Narcissus papyraceus Ker-Gawl.<br />

LA PIANTA 1 (N. POËTICUS)<br />

C<strong>la</strong>ssificazione: Super<strong>di</strong>visione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); C<strong>la</strong>sse:<br />

Liliopsida; Sottoc<strong>la</strong>sse: Liliidae; Or<strong>di</strong>ne: Liliales; Famiglia: Amaryllidaceae; Genere: Narcissus; Specie:<br />

Narcissus poëticus<br />

Forma biologica: Geofita bulbosa (simbolo: G bulb). Geofita (simbolo G): pianta erbacea perenne che<br />

porta le gemme in posizione sotterranea (in bulbi, rizomi, tuberi) e durante <strong>la</strong> stagione avversa non<br />

presenta organi aerei. Bulbosa (simbolo bulb): pianta che presenta un organo sotterraneo <strong>di</strong> riserva, detto<br />

bulbo, dal quale ogni anno nascono fusti, foglie e fiori.<br />

2 Pietro Pellegrini “Flora del<strong>la</strong> Provincia <strong>di</strong> Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame in<strong>di</strong>gene, inselvatichite,<br />

avventizie esotiche e <strong>di</strong> quelle <strong>la</strong>rgamente coltivate <strong>nel</strong> territorio <strong>di</strong> Apuania e delle crittogame vasco<strong>la</strong>ri e cellu<strong>la</strong>ri, con <strong>la</strong><br />

in<strong>di</strong>cazione dei luoghi <strong>di</strong> raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Me<strong>di</strong>ci, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia anastatica <strong>nel</strong><br />

<strong>maggio</strong> 2009 dal<strong>la</strong> Società E<strong>di</strong>trice Apuana <strong>di</strong> Carrara per conto del<strong>la</strong> Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Carrara. Pag. 284-<br />

285.<br />

3


Descrizione: pianta erbacea perenne alta 20-30 cm con bulbo ovato e tunicato. Lo scapo fiorale è eretto e<br />

cilindrico e avvolto al<strong>la</strong> base da guaine membranose. Le foglie, da 3 a 5, sono lineari, strette, carnose e<br />

color verde-azzurro. Ogni scapo porta in genere un solo fiore e a volte due o tre, bianco e molto<br />

profumato e lievemente pendulo. Il fiore è formato da un tubo che si apre in 6 <strong>la</strong>cinie ovali e appuntite<br />

all’apice con al centro una corona gial<strong>la</strong> (paracorol<strong>la</strong>), sfrangiata e bordata <strong>di</strong> rosso. Il frutto è una<br />

capsu<strong>la</strong> ovoidale.<br />

Antesi:.aprile-<strong>maggio</strong> (sulle Apuane partico<strong>la</strong>rmente <strong>maggio</strong>)<br />

Tipo corologico:.specie montana dell’Europa meri<strong>di</strong>onale presente dal<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> Iberica all’Anatolia e<br />

<strong>nel</strong> Caucaso. In Italia è presente in tutte le zone montane eccetto le isole <strong>maggio</strong>ri e le Alpi Orientali.<br />

Habitat: vegeta <strong>nei</strong> pascoli <strong>montani</strong> e <strong>nel</strong>le boscaglie da 600 a 1600 metri<br />

Conservazione: <strong>la</strong> specie è compresa <strong>nel</strong><strong>la</strong> LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette, ma<br />

è soggetta a raccolte in<strong>di</strong>scriminate.<br />

LA PIANTA 2 (N. PSEUDONARCISSUS)<br />

C<strong>la</strong>ssificazione: Super<strong>di</strong>visione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); C<strong>la</strong>sse:<br />

Liliopsida; Sottoc<strong>la</strong>sse: Liliidae; Or<strong>di</strong>ne: Liliales; Famiglia: Amaryllidaceae; Genere: Narcissus; Specie:<br />

Narcissus pseudonarcissus<br />

Forma biologica: Geofita bulbosa (simbolo: G bulb). Geofita (simbolo G): pianta erbacea perenne che<br />

porta le gemme in posizione sotterranea (in bulbi, rizomi, tuberi) e durante <strong>la</strong> stagione avversa non<br />

presenta organi aerei. Bulbosa (simbolo bulb): pianta che presenta un organo sotterraneo <strong>di</strong> riserva, detto<br />

bulbo, dal quale ogni anno nascono fusti, foglie e fiori.<br />

Descrizione: pianta erbacea perenne con bulvo ovato e tunicato alta 10-30cm. Lo scapo fiorale è privo <strong>di</strong><br />

foglie, cavo e scana<strong>la</strong>to. Le foglie, da 2 a 4, sono tutte basali, sono lineari, abbastanza <strong>la</strong>rghe, <strong>di</strong> color<br />

verde scuro e scana<strong>la</strong>te longitu<strong>di</strong>nalmente. Ogni scapo porta un unico fiore giallo chiaro pendulo<br />

generalmente inodore. Il fiore è formato da 6 <strong>la</strong>cinie ovato-<strong>la</strong>nceo<strong>la</strong>te con al centro una corona tubulosa <strong>di</strong><br />

color giallo scuro lunga 15-20 mm con bordo sfrangiato. Il frutto è una capsu<strong>la</strong>.<br />

Antesi: febbraio-giugno (secondo le con<strong>di</strong>zioni climatiche). Sulle Apuane febbraio-aprile.<br />

Tipo corologico: specie originaria delle regione montane me<strong>di</strong>terranee nord-occidentali da cui si è<br />

<strong>di</strong>ffusa al resto d’Europa. In Italia sicuramente spontaneo in Liguria e Piemonte, residui dell’antico areale,<br />

ma è presente in altre regioni come specie coltivata e naturalizzata.<br />

Habitat: ama gli ambienti umi<strong>di</strong>: boschi cedui e torbiere dai 600 ai 1900 metri.<br />

Conservazione: <strong>la</strong> specie è compresa <strong>nel</strong><strong>la</strong> LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette, ma<br />

è soggetta a raccolte in<strong>di</strong>scriminate.<br />

LA PIANTA 3 (N. TAZETTA)<br />

C<strong>la</strong>ssificazione: Super<strong>di</strong>visione: Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta (Angiospermae); C<strong>la</strong>sse:<br />

Liliopsida; Sottoc<strong>la</strong>sse: Liliidae; Or<strong>di</strong>ne: Liliales; Famiglia: Amaryllidaceae; Genere: Narcissus; Specie:<br />

Narcissus tazetta<br />

Forma biologica: Geofita bulbosa (simbolo: G bulb). Geofita (simbolo G): pianta erbacea perenne che<br />

porta le gemme in posizione sotterranea (in bulbi, rizomi, tuberi) e durante <strong>la</strong> stagione avversa non<br />

4


presenta organi aerei. Bulbosa (simbolo bulb): pianta che presenta un organo sotterraneo <strong>di</strong> riserva, detto<br />

bulbo, dal quale ogni anno nascono fusti, foglie e fiori.<br />

Descrizione: pianta erbacea perenne alta 25-60cm con bulbo globoso e piriforme. Le foglie sono 4-6<br />

lunghe come lo scapo e <strong>di</strong> colore verde-azzurro lineari ed erette. Lo scapo fiorale porta infiorescenze <strong>di</strong> 3-<br />

6 fiori molto profumati con 6 tepali bianchi sovrapposti con al centro una paracorol<strong>la</strong> gial<strong>la</strong>. Il frutto è una<br />

capsu<strong>la</strong>.<br />

Antesi: Febbraio-<strong>maggio</strong> (<strong>nel</strong> sud-Italia anche a Dicembre)<br />

Tipo corologico:.presente in tutta <strong>la</strong> regione me<strong>di</strong>terranea, assente sull’arco alpino e sulle isole <strong>maggio</strong>ri.<br />

Habitat: campi, <strong>prati</strong>, oliveti dal piano a 1200 metri.<br />

Conservazione: <strong>la</strong> specie è compresa <strong>nel</strong><strong>la</strong> LRT (Lista Rossa Toscana) delle specie vegetali protette, ma<br />

gode <strong>di</strong> buona salute per quanto soggetta a raccolte in<strong>di</strong>scriminate.<br />

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