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Esempio di calcolo su rafforzamento locale di edifici in ... - ReLUIS

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Allegato alle L<strong>in</strong>ee Guida per la Riparazione e il Rafforzamento<strong>di</strong> Elementi Strutturali, Tamponature e Partizioni<strong>Esempio</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong> <strong>su</strong> <strong>rafforzamento</strong> <strong>locale</strong> <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>in</strong> muratura con tirantiIl documento rappresenta una revisione dell’esempio <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong>pubblicato il 19 Ottobre 2009 e contiene le correzioni <strong>di</strong> alcuni refusi <strong>di</strong>cui è pervenuta segnalazione: le mo<strong>di</strong>fiche rispetto al precedentetesto sono evidenziate <strong>in</strong> rossoVersione aggiornata a Luglio 2010a cura <strong>di</strong>M. Munari, G. Bettiol, F. da Porto, L. Milano, C. ModenaIntroduzioneL’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> seguito proposto per il progetto <strong>di</strong> <strong>rafforzamento</strong> <strong>locale</strong> <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio <strong>in</strong> muraturame<strong>di</strong>ante <strong>in</strong>troduzione <strong>di</strong> tiranti, nel caso <strong>in</strong> cui si attivi il meccanismo <strong>di</strong> ribaltamento fuoripiano, fa riferimento agli ultimi due livelli <strong>di</strong> una parete <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio sito <strong>in</strong> centro storico, la cuigeometria è <strong>di</strong> seguito riportata (Fig. 1):2Figura 1Il proce<strong>di</strong>mento segue il metodo <strong>di</strong> analisi dei meccanismi locali <strong>di</strong> collasso valido per gli e<strong>di</strong>ficiesistenti <strong>in</strong> muratura, e le corrispondenti formule utilizzate sono <strong>in</strong> accordo alla vigentenormativa (Decreto M<strong>in</strong>isteriale 14 gennaio 2008, “Norme Tecniche per le Costruzioni”, erelativa Circolare del M<strong>in</strong>istero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 617 del 2/2/09 “Istruzioniper l'applicazione delle «Norme Tecniche per le Costruzioni» <strong>di</strong> cui al D.M. 14/01/2008”).


Caratteristiche geometriche e dei materialiDef<strong>in</strong>izione dei parametri geometrici:d2N2N2obispessore della parete i-esimahialtezza della parete i-esimah2<strong>di</strong>braccio del carico del solaio i-esimo rispetto allo spigolo esternoP2b2Parete 2N1N1oPipeso della parete i-esima:P b hi muratura i id1Nicarico del solaio gravante <strong>su</strong>lla parete i-esima:h12Ni Gsolaio 2i Qsolaio Gsolaio 0.3QsolaioA1.90 mi i i iP1b1Parete 1N G Q G 0. 2 Q2 copertura 2 icoperturacoperturacoperturaA1.96m2ANio sp<strong>in</strong>ta orizzontale dell’eventuale volta presente al livello i-esimo Figura 2Sulla base delle <strong>in</strong>formazioni complessivamente acquisite <strong>su</strong>l fabbricato, si as<strong>su</strong>me un livello<strong>di</strong> conoscenza LC1 (§ C8A.1.A, Circ. n.617 del 2/2/09), che porta all’adozione <strong>di</strong> un fattore <strong>di</strong>confidenza f c = 1,35 (Tabella C8A.1.1, Circ. n.617 del 2/2/09) e all’utilizzo dei valori m<strong>in</strong>imi <strong>di</strong>resistenza riportati nella Tabella C8A.2.1 per la tipologia muraria <strong>in</strong> considerazione.Dalle verifiche <strong>in</strong> situ condotte si ipotizza che la muratura che compone l’e<strong>di</strong>ficio sia <strong>in</strong> pietre aspacco con buona tessitura, dalla tabella C8A.2.1 della Circ. n.617 2/2/09 ri<strong>su</strong>ltano i valori <strong>di</strong>seguito riportati:Peso specifico me<strong>di</strong>o della muraturaw = 21.0 kN/m3Resistenza me<strong>di</strong>a a compressione della muraturaf m =260 N/cm2Resistenza me<strong>di</strong>a a taglio della muraturaτ 0=5,6 N/cm2Il coefficiente parziale <strong>di</strong> sicurezza γs da utilizzare per il progetto sismico delle strutture <strong>in</strong>muratura è pari a 2 (§7.8.1.1 del D.M. 14.01.08). I valori <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong> delle resistenze sonopertanto i seguenti:- r (resistenza a compressione <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong> della muratura): r = f m /f c /γ s = 260 N/cm 2 /1,35/2 = 96N/cm 2- f v0 (resistenza a taglio <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong> della muratura <strong>in</strong> assenza <strong>di</strong> compressione): f v0 = τ 0/f c /γ s =5.6N/cm 2 /1,35/2 = 2,07 N/cm 2 .pag. 3


Analisi dei carichiLe azioni <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong>, <strong>in</strong> riferimento ai carichi permanenti e accidentali ipotizzati, vengonovalutate secondo le Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14.01.08).Le verifiche allo stato limite <strong>in</strong> considerazione, devono essere effettuate per la comb<strong>in</strong>azionedell’azione sismica con le altre azioni fornita dall’eq. 3.2.16 del D.M. 14.01.08: G G P E22jQ j kj1 .I valori dei coefficienti <strong>di</strong> comb<strong>in</strong>azione ψ 2i sono riportati nella tabella 2.5.I del D.M. 14.01.08,e nel presente caso valgono ψ 2i = 0,3 per categoria A – ambienti ad uso residenziale; ψ 2i = 0,2per neve a quota > 1000m s.l.m..Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenticarichi gravitazionali: (eq. 3.2.17 D.M. 14.01.08): G G 221 .jQ j kjIn relazione all’e<strong>di</strong>ficio allo stu<strong>di</strong>o, i dati <strong>di</strong>mensionali della parete analizzata ed i relativi carichiri<strong>su</strong>ltano pari a quelli riportati nella tabella seguente, <strong>in</strong> riferimento alla geometria delc<strong>in</strong>ematismo <strong>in</strong> considerazione, riportata <strong>in</strong> Figura 2 (nel caso <strong>in</strong> esame N 1o = N 2o = 0 kN):DATI DELLE PARETIN = 3 b 1 = 0,45 m b 2 = 0,45 mZ = 3,3 m h 1 = 2,6 m h 2 = 2,4 mh tot = 8,3 m N 1 = 75,58 kN N 2 = 106,33 kNh bar = 3,0 m d 1 = 0,30 m d 2 = 0,30 ml = 6,8 m P 1 = 167,08 kN P 2 = 154,22 kNpag. 4


Calcolo del c<strong>in</strong>ematismoIl sistema oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o è composto da un blocco monolitico, che comprende <strong>in</strong> altezza gliultimi due livelli <strong>di</strong> una parete. La scelta <strong>di</strong> questa porzione <strong>di</strong> facciata è legata alle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> v<strong>in</strong>colo presenti nel manufatto che portano a ritenere maggiormente probabile un eventualeribaltamento fuori piano degli ultimi due livelli.La parete si considera <strong>in</strong>vestita dall’azione sismica con <strong>di</strong>rezione ortogonale al proprio piano:essa è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> soggetta ad un sistema <strong>di</strong> forze verticali ed orizzontali, comprendente i pesi e leforze orizzontali <strong>in</strong>stabilizzanti ad essi proporzionali. La rotazione monolitica della pareteavviene attorno alla cerniera A (Figura 3), arretrata rispetto al filo esterno del muro <strong>in</strong> seguito aparzializzazione della sezione e concentrazione degli sforzi. La cerniera cil<strong>in</strong>drica attorno a cuiruota la parete si forma qu<strong>in</strong><strong>di</strong> lungo una l<strong>in</strong>ea più <strong>in</strong>terna rispetto allo spigolo della parete.N2P2h2N1AP1h1b1Atb1Figura 3La muratura è considerata completamente non reagente a trazione e si ipotizza una<strong>di</strong>stribuzione l<strong>in</strong>eare delle tensioni <strong>di</strong> compressione, il polo <strong>di</strong> rotazione è as<strong>su</strong>nto nelbaricentro delle tensioni <strong>di</strong> compressione. L’arretramento t rispetto allo spigolo è qu<strong>in</strong><strong>di</strong>:2Wi it 3lr5,1cmcon: Σi Wi peso totale della parete e <strong>di</strong> tutti i carichi gravanti <strong>su</strong> <strong>di</strong> essa r= 0.96 MPal = 6.8 mresistenza a compressione della muraturalunghezza della paretepag. 5


La parete muraria sarà soggetta all’azione <strong>di</strong> un momento ribaltante (dato dalla sommadell’azione sismica relativa al peso e al carico a livello degli impalcati) che tenderà a farlaruotare attorno alla cerniera cil<strong>in</strong>drica che si forma alla base. Questa azione è contrastatadall’azione <strong>di</strong> un momento stabilizzante <strong>di</strong> segno opposto generato dalla forza peso dellaparete stessa e dei carichi che <strong>su</strong> <strong>di</strong> essa gravano. Imponendo le con<strong>di</strong>zioni d’equilibrio siottiene il valore del moltiplicatore dei carichi che attiva il meccanismo considerato:b1 b2MS P1( t) N1( d1t) P2( t) N2( d2t) 101.09 kNm2 2h1 h2MI P1 N1 h1 P2 h1 N2 htot N1o h1 N2o htot 1531.412 2 kNmMSMI 0 0.066Considerando un atto <strong>di</strong> rotazione virtuale della parete attorno alla cerniera A, considerando lospostamento virtuale orizzontale del punto <strong>di</strong> applicazione del carico N 2 (posto all’altezza H =h 1 + h 2 = 5.0 m rispetto alla base della parete) come punto <strong>di</strong> spostamento <strong>di</strong> controllo unitariosi possono ricavare le espressioni degli spostamenti virtuali orizzontali δ x,i dei punti <strong>di</strong>applicazione degli i-esimi carichi:1 h2 h1 h22 1h h , x, P h1 0. 76 ,2 h hx,N2 1 2h1 h221 2hh11h12x, N h1 0.52 , x, P 1 0. 26 :1h h2 h1 h212La massa partecipante al c<strong>in</strong>ematismo M * è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> data da (eq. C8A.4.3, Circ. n.617 del2/2/09):N2 xN ,P 2 2xP ,N 2 1xN ,P1 1xP, 1M * 42.10 kNg N P N P2 2 2 22 xN , 2 2 xP , 2 1 xN , 1 1 xP , 1e la frazione <strong>di</strong> massa partecipante è pari a (C8A.4.2.2, Circ. n.617 del 2/2/09):2,e*g MPn mi1i*g MP N P11*2 N2 0.82 .L’accelerazione sismica spettrale a * (eq. C8A.4.4, Circ. n.617 del 2/2/09) andràopportunamente ridotta per tenere conto del Livello <strong>di</strong> Conoscenza raggiunto. Tenendo contodel fattore d confidenza F C = 1.35, ri<strong>su</strong>lta qu<strong>in</strong><strong>di</strong>:n m0 Pii1* FC*0 g 0.0669.81a0 0. 584*M e F 0.821.35Cm2spag. 6


Verifica dello SLV con analisi “l<strong>in</strong>eare”Ricordando che:340.751 10.05 8.3 0.24T C H s è il primo periodo <strong>di</strong> vibrazione dell’<strong>in</strong>tera strutturanella <strong>di</strong>rezione considerata (eq.7.3.5 D.M. 14.01.08),q = 2Z = 3.3 mH = 8.3 mN = 3ψ(Z) = Z/Hγ = 3N / (2N+1)fattore <strong>di</strong> struttura,altezza, rispetto alla fondazione dell'e<strong>di</strong>ficio, delbaricentro delle l<strong>in</strong>ee <strong>di</strong> v<strong>in</strong>colo tra i blocchi,altezza della struttura rispetto alla fondazione,è il numero <strong>di</strong> piani dell’e<strong>di</strong>ficio,(<strong>in</strong> assenza <strong>di</strong> valutazioni più accurate), è il primomodo <strong>di</strong> vibrare nella <strong>di</strong>rezione considerata,(<strong>in</strong> assenza <strong>di</strong> valutazioni più accurate), è ilcorrispondente coefficiente <strong>di</strong> partecipazionemodale;aff<strong>in</strong>ché il c<strong>in</strong>ematismo ri<strong>su</strong>lti verificato è necessario controllare che l’accelerazione spettrale <strong>di</strong>attivazione del meccanismo verifichi entrambe le <strong>di</strong><strong>su</strong>guaglianze (eq. C8A.4.9 e C8A.4.10della Circ. n.617 2/2/09):a* gPVRS 2.46 1.2m ma0 1. 474 (per elemento isolato o porzione sostanzialmente22q 2.0 s sappoggiata a terra e per porzioni <strong>in</strong> quota),aSTZS3.30.24 e* e 108.3 1. 7822q2.097msm2s(per porzione della costruzioneposta ad una certa quota).* m m * m mIn tal caso, le <strong>di</strong><strong>su</strong>guaglianze ( a0 0.584 1. 474 ; a22 0 0.584 1. 78222s ss sentrambe non verificate.) sonoLa porzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio considerata non è verificata <strong>in</strong> relazione al c<strong>in</strong>ematismo implementato:la capacità del sistema analizzato è circa il 33% della domanda richiesta dalla normativa.pag. 7


Verifica dello SLV con analisi “non l<strong>in</strong>eare”L’evoluzione del c<strong>in</strong>ematismo si segue per via analitico - numerica, considerando una<strong>su</strong>ccessione <strong>di</strong> rotazioni virtuali f<strong>in</strong>ite e aggiornando la geometria variata del sistema: fissatauna rotazione f<strong>in</strong>ita k , si può determ<strong>in</strong>are il moltiplicatore ad essa corrispondente così comefatto nel caso della configurazione <strong>in</strong>iziale del sistema, tenendo però conto della variazionedella geometria. Tramite relazioni trigonometriche, <strong>su</strong>pponendo che le azioni rest<strong>in</strong>o costanti,è possibile ricavare le espressioni per i bracci delle forze agenti <strong>in</strong> funzione della rotazione kche si fa compiere alla struttura e seguire la variazione del coefficiente f<strong>in</strong>o al <strong>su</strong>oannullamento. Ad esempio, per il momento stabilizzante M s è possibile ricavare, nella genericaconfigurazione variata, la seguente espressione:MsiP RiPi cosN R cos N R s<strong>in</strong>PiiNiNiioNioNiodove: R ib iè il raggio che unisce il polo <strong>di</strong> rotazione e il punto <strong>di</strong> applicazione della genericaforza P i ,è l’angolo che il raggio forma con l’orizzontale.Si ricava (notazioni <strong>in</strong> relazione alla Figura 4): h12 h1P arctg 1. 438 rad1 b12 t , N arctg 1. 475 rad1 d1t , h1 h22 htotP arctg 1. 525 rad2 b22 t , N arctg 1. 521 rad2 d2t ;22 h1 b122R P t 1. 312 m1 2 2, R N h1 d1 t 2. 612 m1 ,22 h2 b222R P h1 t 3. 804 m2 2 2, RN htot d2 t 5. 006 m2 ,MS N P R21 RN 2P1 coscosP kN RN N kP RP P k11cos112cos22 N Rs<strong>in</strong> N Rs<strong>in</strong> N 2k1oN1N1k2oN 2N 2kpag. 8


Aumentando l’angolo <strong>di</strong> rotazione, si ha una <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione del braccio delle forze verticalirispetto alla cerniera cil<strong>in</strong>drica (per alcuni valori <strong>di</strong> k , il punto <strong>di</strong> applicazione <strong>di</strong> alcune forzeesce dal filo della parete <strong>su</strong> cui si trova il polo <strong>di</strong> rotazione e, <strong>in</strong> questi casi, il momentogenerato da tali forze, che <strong>di</strong>ventano <strong>in</strong>stabilizzanti, sarà negativo, contribuendo alla<strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione del momento resistente) e un aumento del braccio delle forze orizzontali: neconsegue una <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione del momento stabilizzante, che <strong>in</strong> una certa configurazione arrivaad annullarsi, e un aumento del momento ribaltante. A questo corrisponde, per quanto detto,una <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione del coefficiente , che si annullerà <strong>in</strong> quella configurazione <strong>in</strong> cui è nullo ilmomento resistente.È possibile determ<strong>in</strong>are l’angolo k0 (cui corrisponde lo spostamento d k0 del punto <strong>di</strong> controlloconsiderato) che caratterizza la configurazione per cui si ha l’annullamento del moltiplicatore e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> del momento stabilizzante M s , <strong>in</strong> via semplificata, mantenendo costanti all’evolversidel c<strong>in</strong>ematismo le <strong>di</strong>verse azioni presenti: la configurazione cercata può essere ottenutaesprimendo la geometria <strong>in</strong> una generica configurazione variata, funzione della rotazione f<strong>in</strong>ita k0 , calcolando l’espressione per il momento resistente (Figura 4), ponendo:N R cosN R s<strong>in</strong>M P R cos 0siiPiPiiNidove: R i è il raggio che unisce il polo A al punto <strong>di</strong> applicazione della forza P iNiioNioNiob iè l’angolo che il raggio forma con l’orizzontaleRN1h1N1P1RP1Figura 4e ricavando da tale equazione l’<strong>in</strong>cognita k0 = 3.8 d .Ab1pag. 9


Determ<strong>in</strong>ata la rotazione f<strong>in</strong>ita k0 si può ricavare il corrispondente spostamento d k0 . Comepunto <strong>di</strong> controllo è as<strong>su</strong>nto il baricentro delle forze verticali, la cui altezza rispetto al polo <strong>di</strong>rotazione è:hh1Nh1 P1 htotN2 h2N P N Ph22P112bar 3. 001 1 2 2mLo spostamento d k0 del punto <strong>di</strong> controllo che si ha <strong>in</strong> corrispondenza dell’annullamento <strong>di</strong> ognicapacità del sistema <strong>di</strong> sopportare azioni orizzontali è qu<strong>in</strong><strong>di</strong>:k0 bar k0d h s<strong>in</strong> 0.20 mAvendo seguito passo-passo le <strong>su</strong>ccessive configurazioni variate del sistema <strong>in</strong> esame, è notacon precisione la variazione del coefficiente <strong>di</strong> collasso al variare <strong>di</strong> k ; è <strong>di</strong> conseguenzanoto anche il legame tra e lo spostamento generalizzato d k del punto <strong>di</strong> controllo dellastruttura ed è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> possibile def<strong>in</strong>ire la curva ad esso relativa. A questo punto deve esseredef<strong>in</strong>ita la curva <strong>di</strong> capacità del corrispondente oscillatore semplice.Lo spostamento spettrale d * (eq. C8A.4.5, Circ. n.617 del 2/2/09) dell’oscillatore equivalente a1 g.d.l può essere ottenuto da:nm2 Pixi ,* i10 k0 nmk0hbarxk , Pixi,i1 h1h22 2 2 2N2 xN ,P 2 2xP ,N 2 1xN ,P1 1xP, 1d d d 0.24m N P N P2 xN , 2 2 xP , 2 1 xN , 1 1 xP , 1essendo δ x,k lo spostamento virtuale orizzontale del punto as<strong>su</strong>nto come riferimento per ladeterm<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> d k , e qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, nel caso <strong>in</strong> analisi, del baricentro delle forze verticali.Ri<strong>su</strong>lta così nota la curva <strong>di</strong> capacità del sistema <strong>in</strong> esame. Lo spostamento spettrale per laverifica allo stato limite ultimo è def<strong>in</strong>ito dalla normativa a partire dallo spostamento spettrale*d0che si ha <strong>in</strong> corrispondenza dello spostamento d k0 (§ C8A.4.2.3, Circ. n.617 del 2/2/09) .Secondo la normativa (§ C8A.4.2.2, Circ. n.617 del 2/2/09) il valore dallo spostamentospettrale deve corrispondente al m<strong>in</strong>ore fra gli spostamenti così def<strong>in</strong>iti:a) il 40% dello spostamento per cui si annulla l’accelerazione spettrale a*, valutata <strong>su</strong> unacurva <strong>in</strong> cui si consider<strong>in</strong>o solamente le azioni <strong>di</strong> cui è verificata la presenza f<strong>in</strong>o al collasso;b) lo spostamento corrispondente a situazioni localmente <strong>in</strong>compatibili con la stabilità deglielementi della costruzione(ad esempio, sfilamento <strong>di</strong> travi), nei casi <strong>in</strong> cui questo siavalutabile.pag. 10


Date le con<strong>di</strong>zioni del caso <strong>in</strong> esame il valore più significativo si ritiene pari a:d 0.4d 0.098 mu*0La domanda <strong>di</strong> spostamento viene valutata <strong>su</strong>llo spettro <strong>in</strong> corrispondenza del periodosecante T s (§. C8A.4.2.3 della Circ. n.617 2/2/09):d 0.40d 0.04 m,* *<strong>su</strong>adm** *ssa0 1 0.49* 2d0sd Ts2 1.77a*s*ssRicordando che, il periodo <strong>di</strong> vibrare della struttura può essere stimato pari a (eq. 7.3.5 D.M.14.01.08):340.7511 0.058.3 0.24T C H sLa verifica <strong>di</strong> sicurezza viene svolta me<strong>di</strong>ante spettro <strong>di</strong> capacità, che ri<strong>su</strong>lterà sod<strong>di</strong>sfatta sela capacità <strong>di</strong> spostamento ultimo(T s ) sod<strong>di</strong>sfano la relazione d ≤*dudel meccanismo <strong>locale</strong> e la domanda <strong>di</strong> spostamento d*due, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, se lo spostamento richiesto alla struttura <strong>in</strong>presenza <strong>di</strong> evento sismico ri<strong>su</strong>lta m<strong>in</strong>ore dello spostamento ultimo per collasso delmeccanismo. Si ha (eq. C8A.4.11 e C8A.4.12, Circ. n.617 del 2/2/09):*du maxSDe0.098 m maxST;S TSDeDe1ZH3N 2N11.770.104; S 0.24De2TS T 1 2 T STS1 0.02 T 1 T1 3.3 33 8.3 2311.770.24 1.77 1 0.24 22 0.021.770.24 0.05 0.104mper cui la porzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio anche per l’analisi “non l<strong>in</strong>eare” non è verificata <strong>in</strong> relazione alc<strong>in</strong>ematismo implementato: la capacità <strong>di</strong> spostamento del sistema analizzato è circa il 93%della domanda <strong>di</strong> spostamento richiesta dalla normativa.pag. 11


Calcolo del tiranteL’analisi dei ri<strong>su</strong>ltati emersi dal <strong>calcolo</strong>, svolto considerando gli adeguati coefficienti riduttividella capacità <strong>in</strong> relazione al livello <strong>di</strong> conoscenza, <strong>in</strong><strong>di</strong>ca una con<strong>di</strong>zione complessiva carenterelativamente al rischio sismico per la struttura analizzata.Al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> <strong>in</strong>ibire il meccanismo evidenziato ipotizziamo l’<strong>in</strong>serimento <strong>di</strong> una coppia <strong>di</strong> tiranti alivello degli impalcati (Figura 5). Gli sforzi nei tiranti (T 1 per la parete 1, T 2 per la parete 2)appaiono oltre un certo valore <strong>di</strong> 0per impe<strong>di</strong>re la doppia possibilità <strong>di</strong> ribaltamento dellaparete 2 attorno allo spigolo B o dell’<strong>in</strong>sieme delle due attorno allo spigolo A. Gli sforzi <strong>di</strong>trazione <strong>su</strong>i tiranti si calcolano qu<strong>in</strong><strong>di</strong> con l’equilibrio alla rotazione, attorno alla cerniera B (perdeterm<strong>in</strong>are T 2 ) e alla cerniera A (per determ<strong>in</strong>are T 1 ).d2N2T2N2oh2P2Parete 2b2N1BT1N1od1h1P1b1Parete 1AFigura 5La posizione delle cerniere A e B è <strong>in</strong><strong>di</strong>viduata dal punto <strong>in</strong> cui term<strong>in</strong>a la sezione reagente, lacui ampiezza (<strong>di</strong>stanza t 1 e t 2 ) si può determ<strong>in</strong>are limitando la massima tensione al lembo piùcompresso al valore σ r = 0.96 MPa:t2 W2 N2 P230.966.8i i23r l2.7cmt2 Wi i1 3lr5.1cmpag. 12


Nell’equazione del momento ribaltante per la parete 2 attorno allo spigolo B, si deve tenere <strong>in</strong>considerazione la forza <strong>di</strong> trattenimento esercitata dal tirante T 2 .Considerando che anche <strong>in</strong> questo caso le forze orizzontali sono le forze <strong>in</strong>erziali,dall’equilibrio dei momenti attorno al centro <strong>di</strong> rotazione B ri<strong>su</strong>lta qu<strong>in</strong><strong>di</strong>:MS b2 P2 2 t2 N2d2 t2T2 N2oh2M R h2 0 P2 N2 h2 2T2 P20 N 2 1 b2 P2 t h2 2 Nd t N h 22 2 2 2 2o2Analogamente, nel calcolare il momento ribaltante dell’<strong>in</strong>sieme dei due corpi attorno al centro<strong>di</strong> rotazione A, si devono tenere <strong>in</strong> conto le azioni <strong>di</strong> trattenimento <strong>di</strong> entrambi i tiranti T 1 e T 2 .Si ricava qu<strong>in</strong><strong>di</strong>:MS b1 b2P1 t1 P2 t1 N1 2 2 d1 t1N2d2 t1T1 N1oh1 T2 Nohtot2 h1 0P1 N 2 h2 h1 P2 h 2 NMR11 2 P1T 10 N1 21h1 b1P1 2 P2 NP2h2h b2 t1 P2 t 22112 N N12 hh2 h1totd t N d t N h T N h 11Imponendo la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> equilibrio alla rotazione tramite l’uguaglianza dei momentiribaltanti e stabilizzanti, è possibile trovare il coefficiente <strong>di</strong> attivazione 0 espresso <strong>in</strong> funzionedello sforzo nei tiranti, T 1 e T 2 .Se i tiranti esistono già e sappiamo qual è l’azione limite da loro sopportabile, ossiaconosciamo il massimo T 2 e T 1 esplicabile, otteniamo il coefficiente sismico <strong>di</strong> attivazioneultimo per quest’<strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> pareti v<strong>in</strong>colate alla loro sommità.Se <strong>in</strong>vece si utilizza il valore <strong>di</strong> 0 tale da sod<strong>di</strong>sfare la verifica SLU l<strong>in</strong>eare (semplificata)proposta dalla normativa sismica (eq. C8A.4.9 e C8A.4.10 della Circ. n.617 2/2/09), si ottieneil valore dello sforzo nei tiranti richiesto per l’azione sismica <strong>di</strong> progetto, e si può passare alloro <strong>di</strong>mensionamento.2211o122ototpag. 13


Imponendo:Z 3N a 0.10 SSeT1*g a2 10 max; H N 1.782 qq si ham2sa e Fg1.7820.821.359.81* *0 C00.20Ne ri<strong>su</strong>ltano <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati i valori (complessivi) degli sforzi nei tiranti:T2 11.21 kNT1 54. 98 kNTali valori andrebbero, per coerenza, proporzionati con riferimento alla tensione limite, ma afavore <strong>di</strong> sicurezza conviene mantenere lo stato tensionale al <strong>di</strong> sotto dello snervamento pergarantire il contatto tra la parete esterna e quelle <strong>di</strong> controvento evitando ogni possibilità <strong>di</strong>plasticizzazione dei tiranti.Considerando, ad esempio, 4 tiranti Ø 18 mm <strong>in</strong> acciaio AISI 304 (tensione <strong>di</strong> snervamento f y= 240 MPa, coeff. parziale <strong>di</strong> sicurezza per l’acciaio γ s =1 <strong>in</strong> caso sismico), due a livello delprimo orizzontamento e due a livello della copertura, ogni tirante è <strong>in</strong> grado. È necessarioeseguire tre verifiche:1. meccanismo <strong>di</strong> rottura relativo allo snervamento dei tiranti (T 1 );2. meccanismo <strong>di</strong> rottura relativo al punzonamento della muratura nelle zone <strong>di</strong>ancoraggio (T 2 );3. meccanismo <strong>di</strong> rottura relativo alla resistenza del muro nei confronti della penetrazionedell’ancoraggio, dovuta ad eccesso <strong>di</strong> pressione <strong>di</strong> contatto (T 3 ).Per l’analisi è ragionevole scegliere il m<strong>in</strong>imo valore ottenuto.2 9 240T1Afy 61, 0 kN310T2 fv 2 ( bt) 2 ( at) t 27,9kNT3 rab86,4kNpag. 14


dove:- f y è la tensione <strong>di</strong> snervamento dei tiranti, nel caso <strong>in</strong> esame as<strong>su</strong>nta pari a 240 MPa- A s è l’area della sezione trasversale dei tiranti (<strong>di</strong>ametro Ø 18), pari a 254,5 mm 2- a è l’altezza delle piastre <strong>di</strong> ancoraggio dei tiranti, pari a 0,3 m- b è la larghezza delle piastre <strong>di</strong> ancoraggio dei tiranti, pari a 0,3 m- t è lo spessore della parete <strong>su</strong> cui sono ancorati i tiranti, pari a 0,45 m- r è la resistenza a compressione <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong> della muratura, pari a r = f m /f c /γ s = 260N/cm 2 /1,35/2 = 96 N/cm 2- f v è la resistenza a taglio <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong> della muratura, valutata come f v =t 0 /f c /γ s =5.6 N/cm 2 /1,35/2= 2,07N/cm 2 , trascurando la tensione <strong>di</strong> compressione lungo le facce <strong>di</strong> scorrimento, <strong>di</strong> entitàmolto esigua per il caso <strong>in</strong> esame.Dai ri<strong>su</strong>ltati ottenuti il m<strong>in</strong>imo è pari a T=27,9 kN. Saranno qu<strong>in</strong><strong>di</strong> necessari 2 tiranti (per piano)per un T totale =55,80 kN, <strong>su</strong>periore al tiro necessario (54,98 kN)Da precisare che nel caso <strong>in</strong> cui per il <strong>calcolo</strong> del tirante si sia fatto riferimento ad unaporzione <strong>di</strong> parete unitaria sarà necessario moltiplicare il valore del tiro per l’area <strong>di</strong> afferenzadella s<strong>in</strong>gola catena.pag. 15


Particolari costruttiviParticolare tipo: capochiave a paletto <strong>di</strong> ancoraggio barre ø24 mmParticolare tipo: piastra rettangolare ad <strong>in</strong>casso <strong>di</strong> ancoraggio barre ø30 mmNota: dettagli esecutivi tipo per <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> <strong>in</strong>catenamento descritti al § 3.2.1.1 delle “L<strong>in</strong>ee guida per la riparazione e il<strong>rafforzamento</strong> <strong>di</strong> elementi strutturali, tamponature e partizioni”.pag. 16

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