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Piazza It 6_10 pag 40_87 - Hueber

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2aL’intervistaLeggi l’intervista.PerleggereIntervista all’emerito Signor Congiuntivo15<strong>10</strong>1520253035<strong>40</strong>I grammatici definiscono il congiuntivo come“quel modo del verbo che esprime un’azione nonritenuta reale e certa, ma solo possibile” e inun’epoca come quella attuale, fin troppo segnatada dubbi e incertezze, si preferisce perciò abolirequanto più possibile i “se”, i “credo”, i ”forse”,ricorrendo all’uso, molto più tranquillizzante,dell’indicativo, il modo della realtà e dellacertezza. Parliamone allora con il direttointeressato, che siamo riusciti a rintracciareeccezionalmente per l’occasione. Di solito, infatti,non rilascia facilmente interviste.Salve Signor Congiuntivo, chepiacere incontrarLa! Diciamo cheultimamente latita difrequente… Come sta? Ha l’ariaun po’ trascurata e afflitta…non si sente bene?Diciamo che ho avuto tempimigliori… quando ero amato ericercato nel linguaggio scrittocome in quello parlatoIn effetti è sotto gli occhi esoprattutto le orecchie di tutti cheil suo uso è in discesa e sempre piùpersone le preferiscono il suo collegaIndicativo…Ahimè! Quello che lei sostiene è vero, si figuri cheanche su Facebook è stato creato un gruppo, “Ilcongiuntivo non è una malattia degli occhi”…davvero imbarazzante… (Sorrido, ma per noninfierire e rischiare di sembrare scortese, proseguocon le domande)Ci spieghi, perché avviene ciò?Vede, le lingue nascono nella coscienza comunedi milioni di parlanti che, a un certo punto,sentono l’esigenza di esprimersi in un certomodo piuttosto che in un altro perché loritengono più adatto nel descrivere ciò che hannoin testa, e ciò avviene principalmente in manierainconsapevole. In alcuni casi poi, non si sente piùil bisogno di segnare la differenza tra l’oggettività(so che è così) e la soggettività (credo che sia così)Alcuni grammatici parlano addirittura di unapresunta “morte del congiuntivo” nell’italianodi oggi…(Il nostro interlocutore a questa affermazione siscompone un po’, ma si trattiene da qualsiasi gestoscaramantico. Non c’è dubbio: è proprio un gransignore!)A questo proposito posso dire che alcuni studiosimi ritengono ancora ben saldo, soprattuttonell’italiano scritto. Certo, forse la situazione è unpo’ diversa per quanto riguarda la lingua parlata(e non in tutte le regioni). Quindi, più che dimorte, parlerei di qualche acciacco legatoall’età!Si difende bene, vedo, equesto mi fa molto piacere!Certo, fin quando al suoposto viene usato l’indicativo,in alcuni casi ci può anche stare, nelsenso che l’uso corretto della lingua loprevede… ma spesso, accanto al “se” peresempio, fa capolino il suo collega Condizionalee l’italiano viene tristemente deturpato…Non me lo ricordi, per favore! È un duro colpo alcuore ogni volta che sento “Se io farei… Se leivorrebbe…” E non ha idea di quanto quelpasticcione del Condizionale sia amato daigiovani studenti italiani, per non parlare poi dialcuni politici… Non lo sopporto, non sta mai alsuo posto!Ha ragione, ha ragione… in questo caso siincorre in errori davvero imperdonabili. La cosaimportante è che la gente faccia la Suaconoscenza e che poi decida se può usarlo o, inalcuni casi, fare a meno della Sua illustrepresenza [...].4550556065707580(di Venera Tripoli)<strong>Piazza</strong> <strong>It</strong>alia 2 Alma Edizioni<strong>Piazza</strong> <strong>It</strong>alia, Volume 2, ISBN 978-3-19-005447-3, <strong>Hueber</strong> Verlag69

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