13.07.2015 Views

contabilita' e bilancio degli enti non commerciali - Ordine dei Dottori ...

contabilita' e bilancio degli enti non commerciali - Ordine dei Dottori ...

contabilita' e bilancio degli enti non commerciali - Ordine dei Dottori ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

CONTABILITA’ FISCALE DEGLIENTI NON COMMERCIALI


ITER PER L’ANALISI DELLA NATURA DELL’ENTE AI FINIDELL’INQUADRAMENTO TRIBUTARIOPREMESSO CHE IL FINEDELL’ENTE E’ NON LUCRATIVO,L’ATTIVITA’ CONCRETAMENTEPOSTA IN ESSERE RIENTRANELL’ART. 55 DEL TUIR?PIU’ PRECISAMENTE L’ATTIVITA’STRUMENTALE A QUELLAISTITUZIONALE E’COMMERCIALE (CIOE’ LEUNICHE ENTRATE SONO DICARATTERE COMMERCIALE)?VEROL’ENTE E’ COMMERCIALE(ART. 73 C. 1 LETT B)FALSOFALSOL’ENTE E’ INQUADRABILETRA I SOGGETTI DI CUIALL’ART. 73 C.1 LETT.C)DEL TUIR (SOLOPROVVISORIAMENTE,PRIMA DELLA VERIFICA)L’ENTE RISPETTAI PARAMETRIDI CUI ALL’ART. 149DEL TUIR?VEROVERIFICA SUCCESSIVAL’ENTE RIMANENONCOMMERCIALE


Attività istituzionale e attivitàcommercialeGli <strong>enti</strong> <strong>non</strong> <strong>commerciali</strong> a differenza dellesocietà si caratterizzano per:a) un’attività istituzionale: attività statutariaper il raggiungimento delle finalitàistituzionali;b) un’attività commerciale: strumentale,rispetto alla prima, e necessaria, in alcunicasi, per il reperimento <strong>dei</strong> mezzi finanziariper l’esercizio dell’attività statutaria4


Obblighi contabili <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>non</strong> profit(segue)1) Sotto il profilo civilistico: <strong>non</strong> vengonodettati obblighi contabili per gli <strong>enti</strong> <strong>non</strong>lucrativi di cui al Libro Primo del Codice Civile.a) Gli obblighi contabili sono previsti soloper le imprese (art. 2214 C.C.);b) L’art. 20 del C.C. prevede per leassociazioni riconosciute l’obbligo diapprovazione del <strong>bilancio</strong>, ma <strong>non</strong> dellatenuta della contabilità.5


Obblighi contabili <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>non</strong> profit(segue)2)Sotto il profilo fiscale: le scritturecontabili <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>non</strong> <strong>commerciali</strong> (art. 20del DPR 600/73) devono essereobbligatoriamente tenute relativamente alleattività <strong>commerciali</strong> esercitate abitualmente.6


Obblighi contabili <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>non</strong> profit(segue)- Per le Onlus dispone l’art. 20 bis del DPR600/73Obbligo di contabilizzazione delle:• attività complessivamente svolte• attività connesseNon rilevano, dunque:- le attività istituzionali- le attività <strong>commerciali</strong> occasionali7


Obblighi contabili <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>non</strong> profitLa contabilità fiscale ha valenza:• Formale: come rilevazione <strong>dei</strong> fattiamministrativi relativi alla gestione;• Sostanziale:i. Sia per la determinazionedell’imponibile ai fini delle impostedirette (sono deducibili solo i costirelativi all’attività commerciale);ii. Che per la detrazione dell’IVA assoltasugli acquisti (art. 19 ter DPR 633/72)dell’attività commerciale;8


Attività <strong>commerciali</strong> e reddito diimpresa (segue)E’ fondamentale individuare quali siano inconcreto le attività <strong>commerciali</strong> ai finidelle:- imposte dirette- IVA9


Attività <strong>commerciali</strong> e reddito diimpresa (segue)Si dovrà, quantomeno, tenere conto dellesegu<strong>enti</strong> norme del TUIR:- art. 55, c. 2, lett. a) (Reddito di impresa):“Sono inoltre considerati redditi d’impresa:a) I redditi derivanti dall’esercizio diattività organizzate in forma d’impresadirette alle prestazioni di servizi che<strong>non</strong> rientrano nell’articolo 2195 C.C.”10


Attività <strong>commerciali</strong> e reddito diimpresa (segue)Eccezioni all’applicazione dell’art.55 TUIR:- art. 74, c. 2 TUIR (Stato ed Entipubblici);- art. 143, c.1 TUIR (Reddito complessivo<strong>enti</strong> <strong>non</strong> <strong>commerciali</strong> resid<strong>enti</strong>);- art. 148, c. 3 TUIR (Enti di tipoassociativo)11


Art. 74, c.2 TUIR (Stato ed <strong>enti</strong> pubblici)• “Non costituiscono esercizio dell’attivitàcommerciale:a) l’esercizio di funzioni statali da parte di <strong>enti</strong>pubblici;b) L’esercizio di attività previdenziali,assistenziali e sanitarie da parte di <strong>enti</strong>pubblici istituiti esclusivamente a tal fine,comprese le aziende sanitarie locali.”12


Art. 143, c. 1 TUIR (Reddito complessivoEnti <strong>non</strong> <strong>commerciali</strong> resid<strong>enti</strong>)• “ Per i medesimi <strong>enti</strong> <strong>non</strong> si consideranoattività <strong>commerciali</strong> le prestazioni di servizi<strong>non</strong> rientranti nell’art. 2195 del Codice Civilerese in conformità alle finalità istituzionalidell’ente senza specifica organizzazione everso pagamento di corrispettivi che <strong>non</strong>eccedono i costi di diretta imputazione.”13


Art. 148, c. 3 TUIR (Enti di tipo associativo)• “Per le associazioni politiche, sindacali e dicategoria, religiose, assistenziali, culturali,sportive dilettantistiche, di promozionesociale e di formazione extra-scolastica dellapersona <strong>non</strong> si considerano <strong>commerciali</strong> leattività svolte in diretta attuazione <strong>degli</strong>scopi istituzionali, effettuate versopagamento di corrispettivi specifici neiconfronti <strong>degli</strong> iscritti, associati opartecipanti (…)”14


La contabilità separata (segue)Il comma 2 dell’art. 144 del TUIR cosìrecita:“Per l’attività commerciale esercitata gli <strong>enti</strong><strong>non</strong> <strong>commerciali</strong> hanno l’obbligo di tenerela contabilità separata”.15


La contabilità separata (segue)Ne consegue:a)Non è più possibile dal 1 gennaio 1998 tenerela contabilità unica, cioè una contabilitàgenerale dell’ente, in cui fare confluire tutte lerilevazioni relative all’attività esercitata(istituzionale e commerciale);b)Nella contabilità separata occorre rilevaredistintamente i fatti amministrativi relativiall’attività istituzionale rispetto a quelli relativiall’attività commerciale16


La contabilità separata (segue)c) Sistemi di tenuta della contabilità separata- Il requisito della contabilità separata èsoddisfatto nell’ambito di scrittureonnicomprensive a condizione che sianodistintamente rilevate le operazioni relativeall’attività istituzionale da quelle relativeall’attività commerciale (cfr. Ris 86/E 2002risposta quesito 7)17


La contabilità separata (segue)Pertanto la “separazione contabile” tra sferacommerciale e sfera istituzionale puòavvenire mediante:- Adozione di due sistemi contabili (uno perl’attività commerciale e uno per l’attivitàistituzionale);- Individuazione di appositi conti osottoconti, in seno alle risultanze contabilicomplessive dell’ente, evidenzianti lanatura della posta contabile sottesa(commerciale, istituzionale o promiscua).18


La contabilità separata (segue)“Le spese e gli altri compon<strong>enti</strong> negativirelativi a beni e servizi adibitipromiscuamente all’esercizio di attività<strong>commerciali</strong> e di altre attività, sono deducibiliper la parte del loro importo che corrispondeal rapporto tra l’ammontare <strong>dei</strong> ricavi e altriprov<strong>enti</strong> che concorrono a formare il redditod’impresa e l’ammontare complessivo di tutti iricavi e prov<strong>enti</strong>; per gli immobili utilizzatipromiscuamente è deducibile la renditacatastale o il ca<strong>non</strong>e di locazione finanziariaper la parte del loro ammontare checorrisponde al predetto rapporto”.19


La contabilità separata (segue)I costi promiscui:a) Rilevazione <strong>dei</strong> costi diretti: nessunadifficoltà nell’attribuirli all’attivitàistituzionale o all’attività commerciale;b) Rilevazione <strong>dei</strong> costi comuni all’attivitàistituzionale e all’attività commerciale(cosiddetti costi promiscui).Ad es: utenze, materiali di consumo,manutenzioni, ammortam<strong>enti</strong> di beni,personale, utilizzati promiscuamente;20


La contabilità separata (segue)Criteri di ripartizione <strong>dei</strong> costi promiscui:- Criterio di ripartizione specifica, cioè in basea criteri oggettivi:è il sistema richiesto dalla legge IVA;- Criterio di ripartizione proporzionale:il comma 4 dell’art. 144 del TUIR, cosìrecita:21


La contabilità separata (segue)Osservazioni:• Difficile e incerta composizione del numeratore e deldenominatore del rapporto; ad esempio, entrano nelrapporto:– I redditi determinati forfettariamente, come iredditi fondiari?– I contributi in conto capitale?• Convenienza a ridurre, ove possibile, l’<strong>enti</strong>tà <strong>dei</strong> costipromiscui a favore <strong>dei</strong> costi di diretta imputazioneper sfuggire all’ambiguità del sistema di ripartizione22


La contabilità separata (segue)Si consiglia:• Contabilizzazione <strong>dei</strong> costi promiscui nellasfera dell’attività commerciale durantel’esercizio.• Ripartizione tra attività istituzionale e attivitàcommerciale in sede di dichiarazione <strong>dei</strong>redditi, e <strong>non</strong> in contabilità.• Nella determinazione <strong>dei</strong> ricavi totali entranoanche quelli istituzionali, di cui <strong>non</strong> èobbligatoria la contabilizzazione.23


Contabilità pubblica e contabilitàfiscale (segue)Art. 144, c. 6 del TUIR- Equipollenza tra contabilità pubblica e contabilitàfiscaleGli <strong>enti</strong> soggetti alla tenuta della contabilitàpubblica sono esclusi dall’obbligo dellatenuta della contabilità separata qualorasiano osservate le modalità previste per lacontabilità pubblica obbligatoria tenuta anorma di legge dagli stessi <strong>enti</strong>24


Contabilità pubblica e contabilitàfiscale• Contabilità pubblica è equivalente acontabilità finanziaria anche dopol’introduzione per gli <strong>enti</strong> pubblici dellacontabilità economico patrimoniale?• Rimane la difficoltà di compilazione delQuadro RC della Dichiarazione <strong>dei</strong> Redditiove rileva il principio di competenzaeconomica anziché la competenzafinanziaria anche se si è tenuta lacontabilità finanziaria25


Contabilità separata ed IVA (segue)1) Nozione di attività commerciale ai fini IVAL’art. 4, comma 1 del DPR 633/72 così recita:“Per esercizio di imprese si intende l’esercizio perprofessione abituale, ancorché <strong>non</strong> esclusiva,delle attività <strong>commerciali</strong> o agricole di cui agliarticoli 2135 e 2195 del Codice Civile, anchese <strong>non</strong> organizzate in forma di impresa,<strong>non</strong>ché l’esercizio di attività, organizzate informa d’impresa, dirette alla prestazione diservizi che <strong>non</strong> rientrano nell’art. 2195 delCodice Civile”26


Contabilità separata ed IVA (segue)L’art. 4, comma 4 del DPR 633/72 precisa che:“Per gli <strong>enti</strong> di cui al n.2) del secondo comma (<strong>enti</strong><strong>non</strong> <strong>commerciali</strong>), che <strong>non</strong> abbiano per oggettoesclusivo o principale l’esercizio di attività<strong>commerciali</strong> o agricole, si considerano effettuatenell’esercizio di imprese soltanto le cessioni di benie le prestazioni di servizi fatte nell’esercizio diattività <strong>commerciali</strong> o agricole. (…)”Come si vede, è diversa la nozione di attivitàcommerciale ai fini IVA rispetto alle imposte diretteper quel che riguarda il requisito dell’abitualitàdelle operazioni.27


Contabilità separata ed IVA (segue)2) In base all’art. 19 ter del DPR 633/72 lacontabilità separata è condizione per ladetrazione dell’IVA sugli acquisti <strong>commerciali</strong>.a) Detraibilità dell’IVA assolta sugli acquisti<strong>commerciali</strong> a due condizioni:- Tenuta della contabilità separata;- Tenuta, anche in relazione all’attivitàprincipale, della contabilità obbligatoria anorma di legge e di statuto (contabilitàgenerale).28


Contabilità separata ed IVA (segue)b) Detraibilità dell’imposta relativa ai beniservizi,utilizzati promiscuamente:- La detrazione dell’imposta è ammessa per laparte imputabile all’attività commerciale nelrispetto <strong>dei</strong> limiti stabiliti dagli artt. 19, 19 bis,19 ter.- Criteri di ripartizione <strong>degli</strong> acquisti promiscui(art. 19, c. 4 del DPR 633/72)29


Contabilità separata ed IVA- Criteri di imputazione oggettiva fra cessioni dibeni e prestazioni di servizi <strong>non</strong> imponibili(attività istituzionale) e quelli imponibili.N.B. i criteri devono essere coer<strong>enti</strong> con lanatura <strong>dei</strong> beni e servizi acquistati (criterio diimputazione specifica)30


Sintesi sulla detraibilità ai fini IRESTOTALERICAVIRICAVIISTITUZIONALICosti <strong>non</strong>deducibili ai finidelle impostediretteCOSTIDIRETTAMENTE IMPUTABILIALL’ATTIVITA’ISTITUZIONALE(<strong>non</strong> deducibili)COSTIPROMISCUI(potenzialmentededucibili)TOTALECOSTIRICAVICOMMERCIALICosti deducibili inbase al rapportoComm/IstituzCOSTI DIRETTAMENTEIMPUTABILI ALL’ATTIVITA’COMMERCIALE (deducibile)31


Sintesi sulla detraibilità ai fini IVAOPERAZIONIATTIVEOperazioni fuori campoIVA(ISTITUZIONALI)OperazioniIVA(<strong>commerciali</strong>)OperazioniEs<strong>enti</strong>OperazioniImponibili32IVA INDETRAIBILE(ACQUISTIISTITUZIONALI)IVA INDETRAIBILE(ACQUISTI PROMISCUI)Prorata diIndeducibilità(ex. Art. 19-bis)Prorata diDeducibilità(ex. Art. 19-bis)IVADetraibile(acquistipromiscui)IVAdetraibile(acquistidiretti)Operazioni IVA (COMMERCIALI) ART. 36 IVA DETRAIBILE(ACQUISTI DIRETTI) ART.36OPERAZIONIPASSIVE


Direzione Regionale dellaLombardiaVIII CONVEGNO ANNUALE CODISCONTABILITA’ E BILANCIO DEGLIENTI NON COMMERCIALIGIAN MARIO COLOMBO9 Novembre 2011 - Teatro Angelicum Milano


RENDICONTO DEGLI ENTI NON PROFITLinee Guida dell’Agenzia per il Terzo Settore


PUBBLICOAttività caratteristica (tipica)Funzione raccolta fondi- Fonti di finanziamentoGestione finanziariaPRIVATOGestione patrimonialeAttività accessorie(strumentali)35


Il modello generale di rendicontazionedelle aziende <strong>non</strong> profitE’ formato da:• Un rendiconto gestionale a prov<strong>enti</strong> ed oneridi periodo articolato per funzioni;• Uno stato patrimoniale con attività, passivitàe patrimonio netto classificatifinanziariamente e riferiti alle aree di attivitàdell’azienda <strong>non</strong> profit36


Il modello generale di rendicontazionedelle aziende <strong>non</strong> profit• Una Nota integrativa con chiarim<strong>enti</strong> edesplicazioni di voci del rendiconto (perprogetti e per natura); lo stato patrimonialee informazioni integrative in grado dicompletare l’informazione <strong>dei</strong> prospetticontabili, compreso il prospetto dimovimentazione <strong>dei</strong> fondi, ove necessario;37


Il modello generale di rendicontazionedelle aziende <strong>non</strong> profit• Una relazione di missione dalla qualeemergono gli obiettivi e i progetti necessariper il perseguimento delle finalitàistituzionali e il grado di raggiungimento<strong>degli</strong> stessi38


Il modello di rendicontazione delleaziende <strong>non</strong> profit minoriSi basa sul criterio di cassa (registrazionedelle entrate e delle uscite):• Considerazione <strong>dei</strong> fondi finanziari diriferimento (cassa e conti bancari) all’iniziodel periodo;39


Il modello di rendicontazione delleaziende <strong>non</strong> profit minori• Osservazione delle entrate ed uscite nelperiodo che provocano variazioni sui fondifinanziari e la loro riclassificazione secondola motivazione di entrata ed uscita;40


Il modello di rendicontazione delleaziende <strong>non</strong> profit• Il raggruppamento delle entrate e delleuscite del periodo;• La riconciliazione delle operazioni pergiungere ai fondi finanziari del periodo.41


SCHEMI PER LA REDAZIONE DEIBILANCI DI ESERCIZIO DEGLIENTI NON PROFITIl Rendiconto Gestionale42


RIFLESSI FISCALI – REDDITO DI IMPRESAPremessa:• Ai fini della determinazione del reddito diimpresa <strong>degli</strong> ENC rileva l’attività commercialeesercitata• Il reddito imponibile è determinato in base alprincipio di competenza• Dagli schemi di <strong>bilancio</strong> di esercizio previstidalle Linee guida <strong>non</strong> è chiara la distinzione traattività istituzionale e attività commerciale46


RIFLESSI FISCALI – REDDITO DI IMPRESA(segue)1) Rendiconto <strong>degli</strong> incassi e <strong>dei</strong> pagam<strong>enti</strong>Il Rendiconto dovrà essere integrato(extracontabilmente) con le scritture finali diassestamento necessarie per salvare ilprincipio di competenza economica in mododa determinare il reddito <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> minori(vedi art. 66 TUIR, Quadro G del Mod. Unico)47


RIFLESSI FISCALI – REDDITO DI IMPRESA(segue)2) Rendiconto gestionale ordinarioLe Linee guida dell’Agenzia per il TerzoSettore prevedono la possibilità per gli <strong>enti</strong>che gestiscono attività economiche diallegare un conto economico secondo loschema della IV Direttiva: tale rendicontoai fini fiscali dovrà tenere separate le attivitàistituzionali da quelle <strong>commerciali</strong> percons<strong>enti</strong>re di:48


RIFLESSI FISCALI – REDDITO DI IMPRESA(segue)• Determinare il risultato dell’attivitàcommerciale• Determinare le variazioni in aumentoe in diminuzione del risultato dell’attivitàcommerciale49


RIFLESSI FISCALI – REDDITO DI IMPRESAE’ una semplificazione ritenere che leattività <strong>commerciali</strong> ai fini fiscali sianotutte allocate nell’area attività accessorie siaperché vi si trovano operazioni <strong>non</strong><strong>commerciali</strong> sia perché si possono trovare inaltre aree (es. attività tipiche) operazioniav<strong>enti</strong> contenuto commerciale50


RIFLESSI FISCALI – REDDITO DI IMPRESA(segue)Un’ultima osservazioneOccorre fare attenzione e considerare che glioneri e prov<strong>enti</strong> nel rendiconto gestionalesono riclassificati per destinazione nellediverse aree gestionali e, quindi, dovrannoessere riaggregati per natura ai fini delladeterminazione <strong>dei</strong> costi deducibili.51

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!