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preghiamo la parola 2°scheda.pdf - Parrocchia di S. Maria Madre ...

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PER APPROFONDIRE...Abramo modello <strong>di</strong> fede per ebrei, cristiani e musulmaniNel<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione ebraica posteriore e cristiana Abramo è presentato soprattutto come modello <strong>di</strong> fede: è l'uomoche corrisponde al<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> o chiamata e al <strong>di</strong>alogo iniziato da Dio nei suoi riguar<strong>di</strong>. Dio gli si manifesta, gli par<strong>la</strong>e gli propone <strong>di</strong> cambiar mentalità e vita, mettendosi in sintonia con un suo piano <strong>di</strong>vino, espresso da quattroprincipali promesse straor<strong>di</strong>narie e in parte umanamente incre<strong>di</strong>bili: il possesso <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> terra come propria; unanumerosa <strong>di</strong>scendenza attraverso il figlio che avrà dal<strong>la</strong> moglie Sara, anziana e sterile; <strong>la</strong> vittoria sui nemici che loinsi<strong>di</strong>eranno; l'essere fonte <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>zione — lui e <strong>la</strong> sua <strong>di</strong>scendenza — per tutti i popoli.Abramo risponde <strong>di</strong> sì prontamente e generosamente; e pur con tentennamenti e tentazioni parte, affronta tuttii sacrifici richiesti e vive nel<strong>la</strong> sicura speranza del<strong>la</strong> realizzazione delle promesse, anche contro ogni speranzaumana.Questa fede <strong>di</strong> Abramo avrà <strong>la</strong> sua prova suprema nell'episo<strong>di</strong>o del sacrificio <strong>di</strong> Isacco, il figlio tanto atteso e finalmenteavuto da Sara. A un certo punto egli sentì in cuor suo <strong>la</strong> voce <strong>di</strong> Dio che glielo chiedeva in sacrificio,secondo le orrende usanze <strong>di</strong> alcuni popoli vicini. Abramo è pronto a obbe<strong>di</strong>re anche a questo comando <strong>di</strong>vino;crede fermamente che Dio manterrà comunque le promesse (anche risuscitandolo da morte, come <strong>di</strong>ceva <strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zioneriflessa da Eb 11,17-19.In cambio <strong>di</strong> tale adesione totale, Dio giurò per se stesso <strong>di</strong> mantenere l'alleanza fatta. Sostituendo Isacco colmontone, fece capire ad Abramo che non gra<strong>di</strong>va i sacrifici umani praticati dai popoli vicini, anche da Mesha, epurtroppo anche da qualche re davi<strong>di</strong>co nel<strong>la</strong> stessa Gerusalemme (cosa ben conosciuta dal redattore dell'episo<strong>di</strong>o,che lo drammatizza anche per tale motivo).Anche per questo Abramo è chiamato da ebrei e cristiani Yamico <strong>di</strong> Dio (cfr. Is 41,6; Gc 2,23) e anche attualmentegli arabi chiamano <strong>la</strong> città <strong>di</strong> Hebron, ove è sepolto, El-Kalil ossia 'L'Amico'; e Maometto stesso, rifacendosi aSalmo: “Il Signore è mia luce e mia salvezza”. Il salmista domanda e ricerca una cosa so<strong>la</strong>: abitare nel<strong>la</strong>casa del Signore ogni giorno del<strong>la</strong> sua vita, per gustare <strong>la</strong> dolcezza dell’unione con Dio e restare nel raccoglimentodel<strong>la</strong> preghiera.Salmo Responsoriale Dal Salmo 26 (27)Il Signore è mia luce e mia salvezza.Il Signore è mia luce e mia salvezza: <strong>di</strong> chi avrò timore?Il Signore è <strong>di</strong>fesa del<strong>la</strong> mia vita: <strong>di</strong> chi avrò paura?.Ascolta, Signore, <strong>la</strong> mia voce. Io grido: abbi pietà <strong>di</strong> me,rispon<strong>di</strong>mi! Il mio cuore ripete il tuo invito: Cercate ilmio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco.Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira iltuo servo. Sei tu il mio aiuto, non <strong>la</strong>sciarmi, non abbandonarmi,Dio del<strong>la</strong> mia salvezza.Sono certo <strong>di</strong> contemp<strong>la</strong>re <strong>la</strong> bontà del Signorenel<strong>la</strong> terra dei viventi.Spera nel Signore, sii forte, si rinsal<strong>di</strong> il tuo cuoree spera nel Signore.Vangelo: “ E mentre pregava, il suo volto cambio d’aspetto e <strong>la</strong> sua veste <strong>di</strong>venne can<strong>di</strong>da e sfolgorante”.Croce e gloria, nube e luce, entusiasmo e torpore… Pregare o dormire? Stare o andare? I tre apostoliche Gesù ha portato con sé sul monte, si sentono smarriti nel mare del<strong>la</strong> contrad<strong>di</strong>zione, che è anche ilnostro mare! Ma una voce chiara e decisa <strong>di</strong>legua ogni incertezza “Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo”.E’ paro<strong>la</strong> <strong>di</strong> Dio anche per noi.Dal vangelo secondo Luca Lc 9,28b-36In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovannie Giacomo e salì sul monte a pregare.Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspettoe <strong>la</strong> sua veste <strong>di</strong>venne can<strong>di</strong>da e sfolgorante.Ed ecco, due uomini conversavano con lui: eranoMosè ed Elìa, apparsi nel<strong>la</strong> gloria, e par<strong>la</strong>vano delsuo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.Pietro e i suoi compagni erano oppressi dalsonno; ma, quando si svegliarono, videro <strong>la</strong> sua gloriae i due uomini che stavano con lui. Mentre questisi separavano da lui, Pietro <strong>di</strong>sse a Gesù:«Maestro, è bello per noi essere qui.Facciamo tre capanne, una per te,una per Mosè e una per Elìa». Eglinon sapeva quello che <strong>di</strong>ceva. Mentrepar<strong>la</strong>va così, venne una nube e licoprì con <strong>la</strong> sua ombra. All’entrare nel<strong>la</strong> nube,ebbero paura. E dal<strong>la</strong> nube uscì una voce, che <strong>di</strong>ceva:«Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».Appena <strong>la</strong> voce cessò, restò Gesù solo. Essitacquero e in quei giorni non riferirono a nessunociò che avevano visto.

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