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Monsignor Gianni Carrù “E nel buio delle catacombe apparve l'Eucaristia”

L' arte cristiana recepisce con molta cautela un immaginario propriamente eucaristico. I molti banchetti dipinti, sin dal III secolo, nelle catacombe, sembrano alludere piuttosto ai pasti funebri, i cosiddetti refrigeria, che alla fractio panis. Tuttavia il Monsignor Carrù, Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra dal giugno 2009, descrive alcune iconografie nel buio delle catacombe che descrivono proprio scene di banchetto.

L' arte cristiana recepisce con molta cautela un immaginario propriamente eucaristico. I molti banchetti dipinti, sin dal III secolo, nelle catacombe, sembrano alludere piuttosto ai pasti funebri, i cosiddetti refrigeria, che alla fractio panis. Tuttavia il Monsignor Carrù, Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra dal giugno 2009, descrive alcune iconografie nel buio delle catacombe che descrivono proprio scene di banchetto.

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<strong>Monsignor</strong> <strong>Gianni</strong> <strong>Carrù</strong>: <strong>“E</strong> <strong>nel</strong> <strong>buio</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>catacombe</strong> <strong>apparve</strong> <strong>l'Eucaristia”</strong><br />

L' arte cristiana recepisce con molta cautela un immaginario propriamente eucaristico. I molti<br />

banchetti dipinti, sin dal III secolo, <strong>nel</strong>le <strong>catacombe</strong>, sembrano alludere piuttosto ai pasti funebri, i<br />

cosiddetti refrigeria, che alla fractio panis. Tuttavia il <strong>Monsignor</strong> <strong>Carrù</strong>, Segretario della Pontificia<br />

Commissione di Archeologia Sacra dal giugno 2009, descrive alcune iconografie <strong>nel</strong> <strong>buio</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>catacombe</strong> che descrivono proprio scene di banchetto.<br />

E <strong>nel</strong> <strong>buio</strong> <strong>delle</strong> <strong>catacombe</strong> <strong>apparve</strong> l' Eucaristia<br />

di Giovanni <strong>Carrù</strong><br />

Nei primi secoli del cristianesimo, il rito del battesimo e la liturgia eucaristica si intrecciano in<br />

un'unica espressione cultuale che, per il fedele, significa «nascere a nuova vita» e in essa<br />

continuare a vivere nutrendosi del corpo e del sangue di Cristo. Quest' ultima prassi coinvolge i<br />

concetti di «eucaristia» e di «agape», spesso usati come sinonimi di una medesima espressione<br />

liturgica, che comporta la riunione da parte dei cristiani per «partecipare a una mensa<br />

eucaristica», come si legge in un suggestivo passaggio della Lettera a Diogneto (5, 7).<br />

In quei primi momenti l'eucarestia ha un significato polivalente, indicando sia il pasto, sia il<br />

ringraziamento, sia la presenza del Signore <strong>nel</strong> mistero, anche se, ben presto, il termine passò a<br />

designare, in particolare, la Chiesa cristiana, la benedizione e il gesto sacramentale. Il padre della<br />

Chiesa Giustino, <strong>nel</strong>la prima Apologia (capitoli 65 e 66), descrisse accuratamente la dinamica della<br />

riunione eucaristica: «viene portato un pane ed una coppa di acqua e del vino temperato; il


presidente, dopo averli ricevuti, innalza lode e gloria al Padre, <strong>nel</strong> nome del Figlio e dello Spirito<br />

Santo e compie un rendimento di grazie, per essere stato degno di questi doni da parte sua; dopo<br />

che ha terminato la preghiera e l' eucarestia, tutto il popolo presente esclama e dice: Amen».<br />

L' arte cristiana recepisce con molta cautela un immaginario propriamente eucaristico. I molti<br />

banchetti dipinti, sin dal III secolo, <strong>nel</strong>le <strong>catacombe</strong> sembrano alludere piuttosto ai pasti funebri, i<br />

cosiddetti refrigeria, che alla fractio panis. Eppure, il grande iconografo tedesco Joseph Wilpert,<br />

studiando la cappella greca <strong>delle</strong> <strong>catacombe</strong> di Priscilla, si soffermò sulla simbolica scena di<br />

banchetto dipinta <strong>nel</strong>l'arcone di fondo della cappella, negli anni centrali del III secolo. Attorno alla<br />

mensa semilunata, sono sistemati i commensali, tra i quali anche una donna mentre, all' estremità<br />

sinistra, un anziano sembra spezzare il pane. L' atmosfera, come si diceva, è sospesa e sembra<br />

sollevarsi dal semplice banchetto funebre.<br />

Non è dunque escluso che la suggestiva rappresentazione voglia alludere ad una <strong>delle</strong> più antiche<br />

celebrazioni eucaristiche.<br />

Ancora più enigmatica e interessante appare una pittura che decora uno dei cubicoli dei<br />

sacramenti <strong>nel</strong>la più antica area del complesso callistiano. Sulla parete di fondo si riconoscono una<br />

scena di banchetto e una singolare situazione figurativa con un personaggio maschile che impone<br />

solennemente le mani su un tavolo su cui sono, presumibilmente, dei pani. A fianco, una donna<br />

solleva le braccia <strong>nel</strong> largo gesto dell'orante. Il complesso figurativo - riferibile agli anni Trenta del<br />

III secolo - vuole tradurre evidentemente in figura il sacrificio eucaristico.<br />

Ancora all' eucarestia dovrebbe alludere un affresco che decora un cubicolo doppio <strong>nel</strong>l' antica<br />

area di Lucina, sempre <strong>nel</strong> comprensorio callistiano. La pittura, che risale alla prima metà del III<br />

secolo, riduce la rappresentazione complessa del banchetto, estrapolandone solo un grande pesce<br />

su cui posa un cesto di pani e un bicchiere di vino rosso, che si intravede al di là dell'intreccio<br />

vimineo.<br />

Queste rare testimonianze iconografiche, che tanto hanno fatto discutere gli studiosi del passato,<br />

rappresentano gli unici esempi di un' arte che diviene simbolo pregnante e suggestivo dell'<br />

eucarestia, aprendo la strada a elaborazioni artistiche più complesse, che appariranno solo <strong>nel</strong> IV<br />

secolo, quando le pitture <strong>delle</strong> <strong>catacombe</strong>, ma anche i rilievi dei sarcofagi accoglieranno l' episodio<br />

neotestamentario della moltiplicazione dei pani che, come è intuitivo, allude direttamente alla<br />

«refezione <strong>delle</strong> turbe» e, da ultimo, alla distribuzione del cibo eucaristico.<br />

Fonte Daily focus

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