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3 linee guida professionali

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oltre il 20% rispetto al quadro orario previsto dall’indirizzo di riferimento. Gli studenti sono tenuti<br />

alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti. La valutazione dei risultati di<br />

apprendimento delle materie facoltative concorre alla valutazione complessiva. Le richieste sono<br />

formulate all’atto delle iscrizioni alle classi.<br />

Per sostenere l’autonomia delle scuole, il Regolamento dispone che, nell’ambito delle dotazioni<br />

organiche del personale docente determinate annualmente con il decreto adottato dal Ministero<br />

dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell’economia e delle<br />

finanze, sia prevista la possibilità di assegnare, previa verifica della sussistenza di economie<br />

aggiuntive, un contingente potenziato di organico alle singole scuole e/o di renderlo disponibile<br />

attraverso gli accordi di rete.<br />

Gli spazi di flessibilità, invece, sono riservati esclusivamente alle aree di indirizzo; si possono<br />

aggiungere alle quote di autonomia ed hanno un duplice ruolo:<br />

- nel primo biennio e nel terzo anno, gli istituti <strong>professionali</strong> possono utilizzarli per una quota<br />

dell’orario annuale delle lezioni non superiore rispettivamente al 25% per i primi due anni e<br />

del 35% nel terzo anno per svolgere, sulla base delle scelte compiute dalle Regioni<br />

nell’esercizio della loro competenza esclusiva in materia, una funzione integrativa e<br />

complementare rispetto al sistema dell’istruzione e della formazione professionale;<br />

- nel secondo biennio e nel quinto anno, gli istituti <strong>professionali</strong> possono utilizzarli,<br />

rispettivamente, per una quota del 35% e del 40% dell’orario annuale delle lezioni per<br />

articolare ulteriormente le aree di indirizzo, con l’obiettivo di corrispondere alle esigenze del<br />

territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro, anche in relazione a<br />

particolari settori produttivi. Le opzioni possono essere scelte nell’ambito di un elenco<br />

nazionale contenente anche l’indicazione delle classi di concorso dei docenti che possono<br />

essere utilizzate per gli insegnamenti ivi previsti. L’elenco nazionale è adottato con un<br />

apposito decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il<br />

Ministro dell’economia e delle finanze, ed è periodicamente aggiornato sulla base degli esiti<br />

del monitoraggio e della valutazione condotti a livello nazionale.<br />

Nel diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato sono certificate le competenze acquisite<br />

dallo studente anche con riferimento alle eventuali opzioni seguite.<br />

La flessibilità non può determinare comunque esuberi di personale, perciò va utilizzata nei limiti<br />

delle dotazioni organiche assegnate.<br />

Inoltre, per arricchire l’offerta formativa della scuola e disporre di competenze specialistiche non<br />

presenti nell’istituto, le scuole possono stipulare contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro<br />

e delle professioni, che abbiano una specifica e documentata esperienza professionale maturata nel<br />

settore di riferimento, nei limiti degli spazi di flessibilità previsti dal regolamento sul riordino degli<br />

istituti <strong>professionali</strong> e delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica.<br />

1.2.2 I dipartimenti<br />

La progettazione formativa delle istituzioni scolastiche è lo strumento per rispondere alle esigenze<br />

degli studenti, del contesto socio-culturale e ai fabbisogni del territorio e del mondo del lavoro e<br />

delle professioni; essa valorizza la funzione dei docenti che programmano le proprie attività sulla<br />

base degli obiettivi indicati nel piano dell’offerta formativa di ciascun istituto.<br />

L’impianto dei nuovi ordinamenti degli istituti <strong>professionali</strong> richiede che la progettazione<br />

formativa sia sostenuta da forme organizzative che pongano, al centro delle strategie didattiche<br />

collegiali, il laboratorio e la didattica laboratoriale, la costruzione dei percorsi di insegnamento/<br />

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