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Monsignor Gianni Carrù, la più antica immagine di san Giovanni Battista si trova nelle cripte romane di Lucina

Nel settore settentrionale del comprensorio callistiano, si sviluppa una delle aree più antiche delle catacombe romane, riferibile, nella sua prima concezione, già nella seconda metà del ii secolo e definita con il toponimo di "cripte di Lucina", per il fatto che - secondo la tradizione - una matrona di nome Lucina, con l'aiuto di alcuni presbiteri, raccolse le spoglie del pontefice Cornelio (251-253) per deporle in una cripta scavata nel suo praedium sulla via Appia.

Nel settore settentrionale del comprensorio callistiano, si sviluppa una delle aree più antiche delle catacombe romane, riferibile, nella sua prima concezione, già nella seconda metà del ii secolo e definita con il toponimo di "cripte di Lucina", per il fatto che - secondo la tradizione - una matrona di nome Lucina, con l'aiuto di alcuni presbiteri, raccolse le spoglie del pontefice Cornelio (251-253) per deporle in una cripta scavata nel suo praedium sulla via Appia.

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<strong>Mon<strong>si</strong>gnor</strong> <strong>Gianni</strong> <strong>Carrù</strong>, <strong>la</strong> <strong>più</strong> <strong>antica</strong> <strong>immagine</strong> <strong>di</strong> <strong>san</strong> <strong>Giovanni</strong><br />

<strong>Battista</strong> <strong>si</strong> <strong>trova</strong> <strong>nelle</strong> <strong>cripte</strong> <strong>romane</strong> <strong>di</strong> <strong>Lucina</strong><br />

<strong>Mon<strong>si</strong>gnor</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>Carrù</strong>, sacerdote dal 1972, è giunto in Congregazione nel novembre del 2003,<br />

al termine <strong>di</strong> una esperienza ventennale da parroco. Diventa Segretario del<strong>la</strong> Pontificia<br />

Commis<strong>si</strong>one <strong>di</strong> Archeologia Sacra nel 2009.<br />

Risalendo dalle acque del Giordano <strong>di</strong> <strong>Giovanni</strong> <strong>Carrù</strong><br />

Nel settore settentrionale del comprensorio callistiano, <strong>si</strong> sviluppa una delle aree <strong>più</strong> antiche delle<br />

catacombe <strong>romane</strong>, riferibile, nel<strong>la</strong> sua prima concezione, già nel<strong>la</strong> seconda metà del ii secolo e<br />

definita con il toponimo <strong>di</strong> "<strong>cripte</strong> <strong>di</strong> <strong>Lucina</strong>", per il fatto che - secondo <strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione - una matrona<br />

<strong>di</strong> nome <strong>Lucina</strong>, con l'aiuto <strong>di</strong> alcuni presbiteri, raccolse le spoglie del pontefice Cornelio (251-253)<br />

per deporle in una cripta scavata nel suo prae<strong>di</strong>um sul<strong>la</strong> via Appia.<br />

Ma l'area, come <strong>si</strong> <strong>di</strong>ceva, presenta segni <strong>di</strong> antichità, che ci rimandano alle prime manifestazioni<br />

catacombali nel suburbio romano. Specialmente un cubicolo doppio presenta decorazioni<br />

pittoriche estremamente precoci, da riferire ai primi decenni del III secolo, proponendo, così, una<br />

delle espres<strong>si</strong>oni <strong>più</strong> antiche dell'arte cristiana.<br />

I due ambienti sono interessati da affreschi che ricordano le immagini dell'orante, del buon<br />

pastore, dei "pesci eucaristici", ma anche un'<strong>immagine</strong> speciale, che rimanda al<strong>la</strong> prima<br />

rappresentazione del batte<strong>si</strong>mo <strong>di</strong> Cristo, secondo uno schema, estremamente semplice,<br />

rispettando i canoni del<strong>la</strong> <strong>più</strong> <strong>antica</strong> arte cristiana. L'affresco, benché recentemente restaurato,<br />

appare molto svanito, ma <strong>la</strong>scia intravedere <strong>la</strong> figura del <strong>Battista</strong> sul<strong>la</strong> sponda del Giordano,<br />

mentre aiuta il Cristo a risalire dalle acque del fiume. Sul<strong>la</strong> scena <strong>si</strong> riconosce <strong>la</strong> figura del<strong>la</strong><br />

colomba che vo<strong>la</strong>, a mezza altezza, per in<strong>di</strong>care <strong>la</strong> presenza dello Spirito, che sovrintende al<br />

mistico evento. La semplice raffigurazione sembra tradurre in <strong>immagine</strong> il luogo evangelico<br />

"Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua; ed ecco, <strong>si</strong> aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito <strong>di</strong> Dio<br />

scendere come una colomba e venire su <strong>di</strong> lui" (Matteo, 3, 16).


L'ultimo e <strong>più</strong> grande profeta dell'Antico Testamento e precursore del Cristo nel<strong>la</strong> pre<strong>di</strong>cazione e<br />

nel batte<strong>si</strong>mo, <strong>Giovanni</strong> <strong>Battista</strong>, dopo questa prima suggestiva manifestazione <strong>nelle</strong> <strong>cripte</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Lucina</strong>, compare in altre scene batte<strong>si</strong>mali, ancora in ambienti catacombali e, in partico<strong>la</strong>re, nei<br />

cubicoli dei Sacramenti, sempre a San Callisto, nel cimitero <strong>di</strong> Domitil<strong>la</strong>, in quello <strong>di</strong> Ponziano, ma<br />

anche nel sarcofago <strong>di</strong> Santa Maria Antiqua, nel sarcofago del<strong>la</strong> Lungara e in quello <strong>di</strong> Giunio<br />

Basso, tra <strong>la</strong> fine del iii e il iv secolo.<br />

È <strong>si</strong>ntomatico che l'arte cristiana delle origini selezioni il momento partico<strong>la</strong>re del batte<strong>si</strong>mo, in<br />

perfetto ossequio con il carattere cristocentrico del<strong>la</strong> cultura figurativa <strong>più</strong> <strong>antica</strong>. Eppure, negli<br />

stes<strong>si</strong> anni, i Padri del<strong>la</strong> Chiesa ricordano <strong>la</strong> nascita del precursore, i suoi genitori Zaccaria ed<br />

Elisabetta (Luca, 1, 5 - 25), <strong>la</strong> sua attività apostolica, <strong>la</strong> sua morte (Marco, 6, 17 - 25), mentre nello<br />

scritto apocrifo, definito Protovangelo <strong>di</strong> Giacomo <strong>si</strong> fa riferimento al fatto, secondo cui, dopo <strong>la</strong><br />

sua morte, il corpo dovrebbe essere stato deposto a Sebaste, dove godeva <strong>di</strong> un culto, anche se <strong>la</strong><br />

sua tomba fu <strong>di</strong>strutta al tempo <strong>di</strong> Giuliano l'Apostata (Rufino, Historia Eccle<strong>si</strong>astica 2, 28).<br />

Com'è noto, molte ba<strong>si</strong>liche e, segnatamente, molti battisteri furono de<strong>di</strong>cati al <strong>Battista</strong> e, in<br />

partico<strong>la</strong>re, ad Ales<strong>san</strong>dria, a Roma e a Ravenna. In quest'ultima città, i due battisteri,<br />

rispettivamente degli ortodos<strong>si</strong> e degli ariani, accolgono nello zenit delle cupole decorate in<br />

mosaico, proprio <strong>la</strong> scena del batte<strong>si</strong>mo del Cristo. In queste scene, fin dalle prime manifestazioni,<br />

il <strong>Battista</strong> assume <strong>di</strong>men<strong>si</strong>oni <strong>più</strong> importanti rispetto al Cristo, nel senso che, nel<strong>la</strong> gerarchia delle<br />

proporzioni, <strong>san</strong> <strong>Giovanni</strong> è il primo attore ed il protagonista dell'azione del batte<strong>si</strong>mo.<br />

Dal v secolo, accanto al<strong>la</strong> scena dell'iniziazione del Cristo da parte del <strong>Battista</strong>, <strong>si</strong> <strong>di</strong>ffondono altri<br />

temi ispirati all'annunciazione a Zaccaria ed Elisabetta, al<strong>la</strong> nascita <strong>di</strong> <strong>Giovanni</strong>, al cantico <strong>di</strong><br />

Zaccaria, al<strong>la</strong> fuga <strong>di</strong> Elisabetta, specialmente nei co<strong>di</strong>ci miniati, a cominciare dall'Evange<strong>la</strong>rio <strong>di</strong><br />

Rabbu<strong>la</strong> e continuando con quello <strong>si</strong>nopense <strong>di</strong> Parigi. La figura del <strong>Battista</strong> appare in tutta <strong>la</strong> sua<br />

enfa<strong>si</strong> nell'arte bizantina e, segnatamente, nell'oratorio <strong>di</strong> San <strong>Giovanni</strong> in Laterano, nel<strong>la</strong> cattedra<br />

eburnea <strong>di</strong> Mas<strong>si</strong>miano, nel<strong>la</strong> ba<strong>si</strong>lica <strong>di</strong> Santa Maria Antiqua.<br />

Per quanto riguarda gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> culto de<strong>di</strong>cati al <strong>Battista</strong>, e<strong>si</strong>ste un antico memoriale in Palestina,<br />

forse riferibile al v secolo, nel <strong>si</strong>to <strong>di</strong> Qasr el-Jehud, sorto nel luogo dove, secondo <strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione,<br />

avvenne il batte<strong>si</strong>mo del Cristo, mentre, a Sebaste - come <strong>si</strong> è anticipato - un monumento<br />

ba<strong>si</strong>licale doveva essere stato eretto sul sepolcro del precursore.<br />

A Costantinopoli vennero de<strong>di</strong>cati a <strong>Giovanni</strong> <strong>Battista</strong> oltre una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> culto.<br />

L'iconografia tra<strong>di</strong>zionale del precursore, "vestito <strong>di</strong> pelli <strong>di</strong> cammello con una cintura <strong>di</strong> cuoio<br />

attorno i fianchi (...) mentre <strong>si</strong> cibava <strong>di</strong> locuste e <strong>di</strong> miele selvatico" (Matteo, 3, 4) nasce solo nel<br />

me<strong>di</strong>oevo.<br />

Fonte IlCattolico.it

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