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Saggio neo-marxista, di Massimo morigi

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Massimo Morigi, Dialecticvs Nvncivs, p. 10 di 23, immesso nel Web il 25 dicembre 2016<br />

RAVENNA . DIES . NATALIS . SOLIS . INVICTI . ANNO . DOMINI . MMXVI . POST . CHRISTVM . NATVM<br />

alla prima edizione del Capitale con una evidente contraddizione (per niente<br />

dialettica) rispetto al passo sempre del Capitale appena citato: «Una parola ad<br />

evitare possibili malintesi. Non ritraggo per niente le figure del capitalista e del<br />

proprietario fondiario in luce rosea. Ma qui si tratta delle persone solo in quanto<br />

sono la personificazione di categorie economiche, che rappresentano<br />

determinati rapporti e determinati interessi di classe. Il mio punto di vista che<br />

considera lo sviluppo della formazione economica della società come processo<br />

di storia naturale, non può assolutamente fare il singolo responsabile di<br />

rapporti da cui egli socialmente proviene, pure se soggettivamente possa<br />

innalzarsi al di sopra di essi.» 5 Qui la società è quindi per Marx assimilabile ad<br />

una sorta di processo naturale, gli uomini piuttosto che agire in esso sono agiti<br />

da forze che li sovrastano e la loro natura, insomma, è quella del<br />

Gattungswesen, un ente naturale generico determinato dalle leggi e dalle forze<br />

che agiscono nella società stessa. 6 In questo passaggio si sviluppa sì una linea di<br />

pensiero che unisce società e natura ma è una linea di pensiero<br />

similpositivistica, anticipatrice della Dialettica della Natura e dell’ Anti-<br />

Dühring di Engels prima e poi del Diamat di cui abbiamo già detto. Veniamo<br />

ora ai nostri giorni. Il conflittualismo strategico di Gianfranco La Grassa nasce<br />

dopo la definitiva consunzione, filosofica prima che politica, di tutta la<br />

tradizione marxista che, se a livello storico-politico, è crollata per la<br />

tragicomica inefficienza economica dei vari sistemi socialisti effettivamente<br />

storicamente realizzatisi unita alle lusinghe (totalmente) false del paese dei<br />

balocchi della forma di stato “democratico-capitalistica”, sul piano teorico e<br />

filosofico praticamente sin dal suo inizio aveva fatto bancarotta in ragione del<br />

suo economicismo, prendendo poi successivamente le forme ideologiche di<br />

una pseudodialettica di stato, il Diamat, che altro non era che una forma di<br />

positivismo degradato, di pratiche e modelli economici meno inefficienti di<br />

5 Karl Marx, Il Capitale, cit., pp. 6-7.<br />

6 «Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la<br />

loro coscienza. Ad un dato punto del loro sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione<br />

con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà (che ne sono soltanto l’espressione giuridica)<br />

dentro i quali tali forze per l’innanzi s’erano mosse. Questi rapporti, da forme di sviluppo delle forze produttive, si<br />

convertono in loro catene. E allora subentra un’epoca di rivoluzione sociale. Con il cambiamento della base economica<br />

si sconvolge più o meno rapidamente tutta la gigantesca sovrastruttura.»: Karl Marx, Per la Critica dell’Economia<br />

Politica, cit., p.5: per i due maggiori interpreti del marxiano Gattungswesen come un ente generico che proprio in<br />

ragione di questa sua genericità non è meccanicamente determinato dalla società ma in questa consapevolmente,<br />

culturalmente e pubblicamente vi agisce in analogia all’aristotelico Zoon Politikon e del <strong>marxism</strong>o come una teoria<br />

della libertà in cui questa libertà è data dal rapporto dialettico dell’uomo con la storia e la società, confronta, in<br />

particolare, Costanzo Preve e Giorgio Agamben e segnatamente: Costanzo Preve, L’Eguale Libertà. Saggio sulla<br />

Natura Umana, Vangelista, Milano, 1994; Id., I Secoli Difficili. Introduzione al Pensiero Filosofico dell’Ottocento e del<br />

Novecento, Petite Plaisance, Pistoia, 1999; Id., Marx Inattuale. Eredità e Prospettiva, Bollati Boringhieri, Torino, 2004;<br />

Giorgio Agaben, Mezzi senza Fine. Note sulla Politica, Bollati Boringhieri, Torino, 1996; Id., La Comunità che Viene,<br />

Bollati Boringhieri, Torino, 2001.

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