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Saggio neo-marxista, di Massimo morigi

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Massimo Morigi, Dialecticvs Nvncivs, p. 14 di 23, immesso nel Web il 25 dicembre 2016<br />

RAVENNA . DIES . NATALIS . SOLIS . INVICTI . ANNO . DOMINI . MMXVI . POST . CHRISTVM . NATVM<br />

natura e cultura, è possibile ricuperare e superare, rovesciandolo, il significato<br />

del concetto di alienazione, facendolo, cioè, poggiare saldamente sui piedi di un<br />

sodo realismo politico e di un’altrettanto concreta epistemologia politicofilosofica<br />

prassistica anziché su una testa positivista e/o genericamente<br />

gattungsweseniana; l’uomo, comunque si intenda il marxiano Gattungswesen –<br />

in senso deterministico-positivista o come un segno delle sue potenzialità e<br />

libertà – non è un ente generico, ma è, polarmente al contrario, un ente naturale<br />

strategico, anzi il massimo ente strategico prodotto dalla natura, o per dare<br />

conseguente e migliore definizione a quanto fin qui affermato, il massimo ente<br />

strategico prodotto dalla natura/cultura – per un approfondimento su questo<br />

inestricabile rapporto natura/cultura e sull’uomo ente naturale strategico, il<br />

presente nunzio anticipa Glosse al Repubblicanesimo Geopolitico per una<br />

Fenomenologia della Dialettica della Natura e della Cultura attraverso il<br />

Conflitto Espressivo-Cognitivo-Evoluzionistico-Strategico. Nuovo Nomos della<br />

Terra, Nuovo Principe, Rivoluzione e Dialettica della Filosofia della Praxis<br />

Espressiva, Conflittuale e Strategica del Repubblicanesimo Geopolitico<br />

(Aufhebung della Rivoluzione e dell’Azione Strategica nello Sviluppo Storico-<br />

Dialettico della Cultura e della Natura), di prossima pubblicazione –, una<br />

nuova semantica dell’alienazione così interpretata ed indagata, contrariamente<br />

all’accezione negativa marxiana, attraverso il rioerientamento compiuto su di<br />

questa dal concetto e dalla prassi dell’azione-conflitto strategico e, perciò, come<br />

la felice concreta manifestazione della dialettica di tale conflitto; felice anche<br />

da un punto di vista soggettivo solo se, è ovvio, questo processo alienante è<br />

vissuto consapevolmente e strategicamente da un agente alfa-strategico e non<br />

risulta, invece, dall’imposizione di un dominio esterno di un agente alfastrategico<br />

su un agente omega-strategico – sulle dinamiche dei rapporti fra<br />

agenti alfa-strategici e agenti omega-strategici, i portatori storici, quest’ultimi,<br />

del negativo marxiano significato originario di ‘alienazione’ e, quindi, il<br />

permanente lato “infelice” dell’alienazione, cfr. la Teoria della Distruzione del<br />

Valore. Teoria Fondativa del Repubblicanesimo Geopolitico e per il<br />

Superamento/conservazione del Marxismo, riferimenti bibliografici in nota 1) e<br />

passa quindi B) attraverso un ripudio delle categorie positivistiche, in primis<br />

quella di legge di natura deterministica e immodificabile ed immutabile.<br />

Insomma, e qui dissento da La Grassa, il punto non è se il pensiero possa o<br />

meno riprodurre la realtà, il punto è che il pensiero, se veramente pensiero e<br />

quindi pensiero integralmente strategico e quindi strategia realmente in<br />

azione, produce – o, meglio, crea – la realtà. E ora mi taccio, in parte perché la<br />

giustificazione di questa mia ultima fondante e fondativa affermazione<br />

dovrebbe essere trovata nelle parole che l’hanno qui preceduta (e che, oltre a

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