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Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale

C_17_pubblicazioni_2571_allegato

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- Reazione organo-specifica (es. trombocitopenia, rash)<br />

Reazioni, nel vaccinato o nei contatti, dovute a replicazione di agenti microbici contenuti nel<br />

vaccino (es. vaccini vivi attenuati, insufficiente inattivazione del vaccino, contaminazione durante il<br />

processo produttivo)<br />

<br />

Reazione dovuta a errori nell‟immunizzazione:<br />

- Evento causato da una inappropriata gestione (es. interruzione catena del freddo) o<br />

somministrazione (es. dopo la scadenza) del vaccino e, quindi, per sua natura prevenibile<br />

- Errori nella prescrizione o non aderenza alle raccomandazioni: non aderenza alle<br />

controindicazioni (es. anafilassi in soggetto allergico a uno o più componenti del vaccino;<br />

infezione disseminata da uso di vaccino attenuato in soggetto immunodepresso); non<br />

appropriata considerazione degli avvisi e delle precauzioni; mancato rispetto delle<br />

indicazioni d’uso o prescrizioni, relative a numero di dosi e intervallo tra le medesime<br />

- Errori nella somministrazione (es. utilizzo diluente sbagliato, somministrazione di un<br />

prodotto diverso da quello previsto, errata procedura nell’uso e nella conservazione dei<br />

vaccini multi-dose)<br />

<br />

Reazione ansia-correlata (evento derivante da ansia per la vaccinazione):<br />

- Reazione vaso-vagale<br />

- Iperventilazione<br />

- Disordini psichiatrici correlati allo stress.<br />

È da sottolineare che gli eventi che si verificano più comunemente sono di lieve entità e dovuti alla<br />

risposta immunitaria al vaccino stesso, come febbre e malessere.<br />

L‟unico elemento che lega la vaccinazione effettuata e l‟evento dannoso potrebbe essere<br />

l‟intervallo temporale compatibile. Quanto maggiore è l‟intervallo tra vaccinazione ed evento,<br />

tanto minore è la plausibilità di una eventuale correlazione temporale tra i due. Il nesso di<br />

causalità, invece, dovrà essere ricercato e dimostrato nel caso specifico.<br />

L‟esistenza di una relazione temporale tra evento e danno, infatti, è un presupposto necessario ma<br />

non sufficiente a spiegare un rapporto di causalità. Altre condizioni devono essere prese in<br />

considerazione 40 :<br />

- plausibilità biologica (la relazione è spiegata dai processi patobiologici),<br />

- consistenza dell‟associazione (i risultati sono replicati in studi effettuati in diversi contesti o<br />

utilizzando metodi diversi),<br />

- forza dell'associazione (ampiezza e significatività statistica del rischio misurato),<br />

- specificità (una singola ipotetica causa produce uno specifico effetto),<br />

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