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amment ò la promessa fattagli.<br />
Il re si impaur ì, ma escogit ò una nuova astuzia e gli disse che, prima che si tenessero le nozze, egli doveva<br />
catturargli un cinghiale che correva nella foresta; i cacciatori lo avrebbero aiutato. -Volentieri- disse il<br />
piccolo sarto -è la cosa meno difficile.- Cos ì and ò ancora una volta nella foresta lasciando fuori i<br />
cacciatori, ed essi ne furono ben contenti perché ‚ il cinghiale li aveva già accolti spesso in modo da levare la<br />
voglia di dargli la caccia. Quando il cinghiale vide l'<br />
omino, gli si avvent ò contro con la schiuma alla bocca<br />
arrotando i denti, e voleva buttarlo a terra. Ma il piccolo sarto si trovava accanto a una cappella, vi balz ò<br />
dentro e, agilmente, usc ì subito dalla finestra. Il cinghiale lo aveva seguito, ma quando il piccolo sarto balzò<br />
fuori corse a chiudere la porta, e la bestia rimase imprigionata perché ‚ non riusciva a saltare fino alla<br />
finestra. Egli chiam ò allora i cacciatori affinché ‚ vedessero la preda, e poi si rec ò dal re e disse: -Ho<br />
catturato il cinghiale e, con esso, anche la principessa-. E ' facile immaginare se il re fosse contento o no<br />
della notizia; ma non sapeva più che cosa obiettare, dovette perci ò mantenere la promessa e accordargli la<br />
figlia. Almeno credeva che egli fosse un eroe; se avesse saputo che non si trattava che di un piccolo sarto,<br />
gli avrebbe dato più volentieri una corda.<br />
Cos ì le nozze furono celebrate con gran pompa e poca gioia, e di un sarto si fece un re. Dopo alcuni<br />
giorni, di notte, la giovane regina ud ì il piccolo sarto dire, sognando: -Garzone, fammi la giubba e<br />
rattoppami i calzoni, o ti dar ò il metro sulle orecchie-. Allora cap ì di dove sbucasse il suo signor sposo, e,<br />
il mattino dopo, si lament ò con il padre e lo preg ò di aiutarla a liberarsi di quell'<br />
uomo che non era che<br />
un sarto. Il re la consol ò e disse: -La notte prossima, lascia aperta la tua camera da letto; fuori ci<br />
saranno i miei servi e, quando sarà addormentato, entreranno e lo faranno prigioniero-. La donna ne fu<br />
contenta; ma l'<br />
armigero del re aveva sentito tutto e, siccome era affezionato al giovane signore e gli era<br />
fedele, corse da lui e gli raccont ò tutto. Il piccolo sarto disse di buon animo: -Metter ò riparo alla cosa-.<br />
La sera and ò a letto con la moglie all' ora solita e fece finta di dormire; ella si alz ò, apr ì la porta e si<br />
rimise a letto. Allora il piccolo sarto incominci ò a gridare con voce squillante: -Garzone, fammi la giubba e<br />
rattoppa i calzoni, o ti dar ò il metro sulle orecchie! Ne ho presi sette in un colpo, ho ucciso due giganti,<br />
catturato un unicorno e un cinghiale: e dovrei avere paura di quelli là fuori, davanti alla camera?-. Quando<br />
udirono queste parole, tutti fuggirono come se fossero stati rincorsi da mille diavoli, e nessuno os ò<br />
avvicinarsi al sarto. Cos ì egli era e rimase re per tutta la vita.