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L - Confindustria Trieste

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<strong>Confindustria</strong><br />

Adalberto Valduga<br />

Presidente di <strong>Confindustria</strong> Friuli Venezia<br />

Giulia dal 2007, si è spento lo scorso 14<br />

gennaio dopo una lunga malattia. Bellunese<br />

di nascita, si è laureato nel 1965 in ingegneria<br />

elettrotecnica presso il Politecnico di Milano, e<br />

dopo una prima esperienza lavorativa all’Enel<br />

ha intrapreso la libera professione. Nel 1976<br />

entra nell’Acciaieria Fonderia Cividale SpA<br />

di Cividale del Friuli (Ud), della quale viene<br />

nominato consigliere delegato e in seguito<br />

Presidente della Cividale SpA, holding operativa<br />

del Gruppo Cividale. Dal 1997 al 2003 è stato<br />

Presidente dell’Associazione Industriali della<br />

Provincia di Udine, dal 2003 al 2007 Presidente<br />

della Camera di Commercio del capoluogo<br />

friulano. Adalberto Valduga era inoltre membro<br />

del Consiglio di Amministrazione e del Comitato<br />

esecutivo dell’Editoriale Friuli-Venezia Giulia,<br />

società editrice de “Il Messaggero Veneto”<br />

di Udine e “Il Piccolo” di <strong>Trieste</strong>, di NordEst<br />

Merchant (Gruppo Banca Popolare di Vicenza),<br />

di Amga Azienda Multiservizi, di Friuli<br />

Innovazione e di Udine e Gorizia Fiere.<br />

Sessantasette anni, Valduga aveva assunto la<br />

carica di leader di <strong>Confindustria</strong> del Friuli<br />

Venezia Giulia dal febbraio 2007.<br />

L’economia italiana<br />

nella crisi globale<br />

Un estratto della premessa pubblicata dal Centro Studi di<br />

<strong>Confindustria</strong> su “Scenari Economici n° 4” (Dicembre 2008)<br />

Quello che il bruco chiama fine del<br />

mondo il resto del mondo chiama<br />

farfalla - Lao Tse<br />

Economie immerse in una crisi di fiducia.<br />

L’evoluzione naturale della congiuntura è<br />

stata bruscamente interrotta dal crack di<br />

Lehman Brothers il 15 settembre 2008. Una<br />

data da ricordare. Prima di quel fallimento<br />

la recessione annunciata dal triplice shock<br />

immobili-finanza-petrolio avrebbe lasciato il<br />

posto alla ripresa nel corso del 2009 grazie al<br />

miglioramento dei fondamentali.<br />

Dopo e a causa di esso, il panico si è diffuso<br />

in ogni angolo, finanziario e reale, del<br />

sistema e ha reciso il filo della fede nel<br />

futuro su cui cammina da sempre lo sviluppo<br />

economico. In questi frangenti scatta l’istinto<br />

di sopravvivenza e i singoli attori, famiglie e<br />

imprese, assumono decisioni e comportamenti<br />

rivolti al risparmio. Scelte razionali per i<br />

singoli diventano sequenza autodistruttiva<br />

per la collettività perché tutti si adeguano ai<br />

timori di minore prosperità e li fanno diventare<br />

realtà. Con effetti a catena crescenti e sempre<br />

più difficili da arrestare: riduzione di consumi<br />

e investimenti, perdite nei bilanci aziendali,<br />

tagli di posti di lavoro, minori redditi, nuovo<br />

calo della domanda.<br />

(…) Eppure i semi della ripresa ci sono.<br />

Forze favorevoli sono già in azione, ancora<br />

più ampie e potenti di tre mesi fa: la repentina<br />

discesa dell’inflazione, i guadagni massicci<br />

nella bolletta energetica e alimentare, i drastici<br />

tagli nei tassi di interesse, il crollo dei costi<br />

<strong>Confindustria</strong> FVG: Alessandro Calligaris nuovo Presidente<br />

delle materie prime per le imprese, l’euro<br />

meno sopravvalutato, le misure espansive<br />

predisposte in molti paesi. In tempi normali<br />

basterebbero a spingere le economie su un<br />

sentiero di alta crescita nell’arco di un paio di<br />

trimestri.<br />

Ciò è possibile anche ora se viene dissolta la<br />

nebbia di incertezza che impedisce di vedere<br />

le opportunità e coglierle. Perciò la priorità è<br />

ristabilire la fiducia.<br />

Solo la politica economica può riuscirci. Se<br />

i governi creano un ponte che, scavalcando<br />

il vuoto di domanda attuale, sorregga la<br />

produzione e il consumo, sostenga famiglie<br />

e imprese, salvi posti di lavoro e aziende,<br />

limitando così i danni e conducendo alla riva<br />

dove gli impulsi espansivi saranno a pieno<br />

regime.<br />

La leva corretta da adoperare è la spesa<br />

pubblica in investimenti e ammortizzatori<br />

sociali; i tagli di imposte vanno mirati a<br />

quella fascia di popolazione pronta a usarli<br />

per consumi, altrimenti trasformano debito<br />

pubblico in risparmio privato.<br />

(…) La fiducia non si rinsalda (…) se chi ha<br />

responsabilità di governo, a qualunque livello,<br />

e chi contribuisce al formarsi delle opinioni<br />

lancia moniti e fa previsioni da tregenda,<br />

generando confusione e sconcerto nel proporre<br />

paragoni con vicende, quelle del 1929, lontane<br />

dalle attuali perché diverse e più stabili sono le<br />

strutture delle economie.<br />

Tutti i policy maker sono chiamati a una prova<br />

molto impegnativa. Sta a loro far scoccare la<br />

scintilla dello sviluppo. Passi importanti e<br />

Sarà l’esperienza dell’ing. Alessandro Calligaris a guidare gli Industriali regionali dopo la prematura scomparsa dell’ing. Adalberto Valduga.<br />

È quanto è stato deciso, all’unanimità, nella riunione del Consiglio Direttivo della <strong>Confindustria</strong> Friuli Venezia Giulia, tenutasi presso la sede<br />

dell’Unione degli Industriali di Pordenone martedì 24 febbraio 2009. Il neo-eletto Presidente della <strong>Confindustria</strong> regionale è Presidente<br />

dell’azienda Calligaris, fondata nel 1923 con sede a Manzano, leader nel settore dei complementi di arredamento. Il Gruppo Calligaris, con un<br />

fatturato 2008 che si aggira sui 170 milioni, conta 750 dipendenti, cinque stabilimenti produttivi di cui uno in Croazia, distribuisce i suoi prodotti<br />

in oltre 12mila punti vendita in ben 90 Paesi, con filiali in Usa e in Giappone.<br />

Nella stessa riunione il Consiglio Direttivo ha nominato, su proposta del Presidente Calligaris, Gianfranco Di Bert (attuale Presidente dell’Unione<br />

Industriali di Gorizia) quale Vice Presidente vicario della <strong>Confindustria</strong> Friuli Venezia Giulia. (Fonte: <strong>Confindustria</strong> FVG)

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