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Perchè andare a Medjugorje ?<br />
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PERCHÈ ANDARE A MEDJUGORJE?<br />
A questa domanda si potrebbero dare una infinità di risposte, ma la risposta che le sintetizza tutte è una sola: “ Si va a Medjugorje per rispondere<br />
ad una chiamata”. Chiamata di cui si è più o meno coscienti o consapevoli e che spesso si manifesta come un impulso irrazionale ad intraprendere<br />
questo “Viaggio” del tutto speciale.<br />
Lo sanno bene coloro che ci sono andati con le più svariate motivazioni e con tante aspettative, a volte magari deluse, sopratutto per coloro che<br />
volevano “vedere” ma non hanno visto nulla di bello o di straordinario, hanno invece sentito...<br />
Al riguardo riportiamo un paio di testimonianze significative tra le molte che ci pervengono, da parte di persone che hanno vissuto l’esperienza<br />
del pellegrinaggio a Medjugorje e con queste loro testimonianze ci danno la risposta all’interrogativo del “PERCHE’ ANDARE A MEDJUGORJE ?”<br />
Non ho visto, ma ho sentito...<br />
Sono stato a Medjugorje per vedere...vedere dei segni o delle manifestazioni<br />
di un mondo spirituale e soprannaturale che da sempre fa<br />
parte del mio bagaglio culturale, ma che anche da tanto tempo ho<br />
dato per scontato.<br />
A questo mi ha portato la mia professione e la mia preparazione<br />
ingegneristica. Ma non ho visto nulla di ciò che senza ben riflettere<br />
mi aspettavo.<br />
Ho invece sentito. Ho sentito innanzitutto la gratitudine commossa di<br />
una mamma che casualmente ho incontrato accanto a me in aereo,<br />
la quale dando per scontato una mia fede profonda, mi ha confidato<br />
quanto la Madonna aveva fatto per la famiglia di suo figlio, il quale<br />
aveva ritrovato la fede e l’unione del suo matrimonio e la salute ritrovata<br />
del suo figliolo più piccolo segnato improvvisamente da un<br />
tumore devastante.<br />
Poi ho sentito la guida che ha scandito ad un certo punto del percorso<br />
in pullman dall’aeroporto a Medjugorje: “A Medjugorje non si<br />
viene per vedere, ma per ascoltare”.<br />
Arrivati a Medjugorje mi ha colpito la testimonianza di un frate francescano<br />
che disse: “ Un giorno la Madonna ha parlato al mio cuore.<br />
Ero negli anni del liceo, amavo lo sport e anche il lavoro per guadagnare:<br />
“Ho bisogno di te...” mi ha sussurrato una mia carissima amica<br />
compagna di banco disabile - “mi aiuti a pregare?”<br />
Ad un certo punto del Pellegrinaggio, di sera, in una lunga messa in<br />
croato, ho ascoltato con una audioricevente la predica tradotta in<br />
buon italiano, I pensieri del sacerdote erano distesi, semplici. Parlava<br />
di Gesù e di tutti noi. O, meglio, potrei dire di me. Perchè ad un tratto<br />
mi sembrava che parlasse veramente a me; “Se guadagnassi il mondo<br />
intero e perdessi la tua anima, che cosa avresti guadagnato?<br />
E ancora “Cari fratelli, guardate che c’è il rischio di vivere accanto<br />
alle persone senza accorgerci di loro e delle loro esigenze, dei loro<br />
problemi e delle loro sofferenze”. E neanche a farlo apposta, proprio<br />
in quel momento, mia moglie mi prese la mano e io mi accorsi di<br />
lei e di un mondo di affetti ormai lontano nel tempo. Il tempo della<br />
giovinezza e di un fidanzamento, forse, passati troppo velocemente.<br />
Infine, di mia precisa volontà sono andato in un confessionale. E questa<br />
volta, ho visto. Ho visto gli occhi buoni, intelligenti e profondi<br />
di un giovane sacerdote che mi ha riferito queste parole: “Non si<br />
preoccupi ingegnere, nulla è perduto, il Signore le vuole tanto bene”.<br />
Francesco<br />
Devo la mia salvezza a Medjugorje<br />
Devo la mia salvezza a Medjugorje, e non solo quella spirituale,<br />
grazie all’autentica conversione del cuore, ma anche a quella<br />
fisica perchè, prima del mio primo pellegrinaggio, ero arrivata<br />
sulla soglia del suicidio.<br />
Andare a Medjugorje è per me come una “ ricarica spirituale”che<br />
mi permette di affrontare tutte le problematiche e le difficoltà<br />
del nostro vivere quotidiano. Un viaggio all’anno mi basta per<br />
fare il pieno di serenità per i 365 giorni successivi!<br />
In poche parole Medjugorje è una grande grazia e ringrazio Dio<br />
per avermi permesso una simile scoperta. Il ritorno a casa, però,<br />
diventa ogni anno sempre più difficile.... Dopo 5 giorni di assoluta<br />
pace, tranquillità, serenità, in cui le nostre “croci” vengono<br />
letteralmente scaricate dalle nostre spalle, il doversene nuovamente<br />
caricare addosso diventa sempre più difficoltoso.<br />
Quest’anno ho imparato che andare a Medjugorje è un pò<br />
come essere sul Monte Tabor al momento della trasfigurazione<br />
di Gesù. Nemmeno i discepoli volevano allontanarsi da quel<br />
luogo meraviglioso. Volevano fare delle tende e rimanere lassù.<br />
Ma Gesù li ha esortati a scendere, a tornare presto nel mondo e<br />
portare a tutti la buona novella.<br />
Così, ogni volta che torno alla solita vita, ai soliti problemi ed<br />
alle solite difficoltà di tutti i giorni, mi sforzo di parlare quanto<br />
più possibile di Medjugorje e di convincere quanta più gente<br />
possibile a fare un viaggio in quella santa terra di pace e serenità.<br />
Sono quattro anni che vado a Medjugorje ed ho portato con me<br />
ogni volta una persona diversa e quasi sempre alla prima esperienza.<br />
Spero di poter continuare così perchè le cose veramente<br />
belle non si possono tenere per sè; il vero segreto della felicità<br />
che Medjugorje trasmette ai nostri cuori è la condivisione...<br />
Sonia<br />
Eliseo Rusconi<br />
con Fra Marinko Sakota<br />
Parroco di Medjugorje