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Perchè andare a Medjugorje ?<br />

7<br />

PERCHÈ ANDARE A MEDJUGORJE?<br />

A questa domanda si potrebbero dare una infinità di risposte, ma la risposta che le sintetizza tutte è una sola: “ Si va a Medjugorje per rispondere<br />

ad una chiamata”. Chiamata di cui si è più o meno coscienti o consapevoli e che spesso si manifesta come un impulso irrazionale ad intraprendere<br />

questo “Viaggio” del tutto speciale.<br />

Lo sanno bene coloro che ci sono andati con le più svariate motivazioni e con tante aspettative, a volte magari deluse, sopratutto per coloro che<br />

volevano “vedere” ma non hanno visto nulla di bello o di straordinario, hanno invece sentito...<br />

Al riguardo riportiamo un paio di testimonianze significative tra le molte che ci pervengono, da parte di persone che hanno vissuto l’esperienza<br />

del pellegrinaggio a Medjugorje e con queste loro testimonianze ci danno la risposta all’interrogativo del “PERCHE’ ANDARE A MEDJUGORJE ?”<br />

Non ho visto, ma ho sentito...<br />

Sono stato a Medjugorje per vedere...vedere dei segni o delle manifestazioni<br />

di un mondo spirituale e soprannaturale che da sempre fa<br />

parte del mio bagaglio culturale, ma che anche da tanto tempo ho<br />

dato per scontato.<br />

A questo mi ha portato la mia professione e la mia preparazione<br />

ingegneristica. Ma non ho visto nulla di ciò che senza ben riflettere<br />

mi aspettavo.<br />

Ho invece sentito. Ho sentito innanzitutto la gratitudine commossa di<br />

una mamma che casualmente ho incontrato accanto a me in aereo,<br />

la quale dando per scontato una mia fede profonda, mi ha confidato<br />

quanto la Madonna aveva fatto per la famiglia di suo figlio, il quale<br />

aveva ritrovato la fede e l’unione del suo matrimonio e la salute ritrovata<br />

del suo figliolo più piccolo segnato improvvisamente da un<br />

tumore devastante.<br />

Poi ho sentito la guida che ha scandito ad un certo punto del percorso<br />

in pullman dall’aeroporto a Medjugorje: “A Medjugorje non si<br />

viene per vedere, ma per ascoltare”.<br />

Arrivati a Medjugorje mi ha colpito la testimonianza di un frate francescano<br />

che disse: “ Un giorno la Madonna ha parlato al mio cuore.<br />

Ero negli anni del liceo, amavo lo sport e anche il lavoro per guadagnare:<br />

“Ho bisogno di te...” mi ha sussurrato una mia carissima amica<br />

compagna di banco disabile - “mi aiuti a pregare?”<br />

Ad un certo punto del Pellegrinaggio, di sera, in una lunga messa in<br />

croato, ho ascoltato con una audioricevente la predica tradotta in<br />

buon italiano, I pensieri del sacerdote erano distesi, semplici. Parlava<br />

di Gesù e di tutti noi. O, meglio, potrei dire di me. Perchè ad un tratto<br />

mi sembrava che parlasse veramente a me; “Se guadagnassi il mondo<br />

intero e perdessi la tua anima, che cosa avresti guadagnato?<br />

E ancora “Cari fratelli, guardate che c’è il rischio di vivere accanto<br />

alle persone senza accorgerci di loro e delle loro esigenze, dei loro<br />

problemi e delle loro sofferenze”. E neanche a farlo apposta, proprio<br />

in quel momento, mia moglie mi prese la mano e io mi accorsi di<br />

lei e di un mondo di affetti ormai lontano nel tempo. Il tempo della<br />

giovinezza e di un fidanzamento, forse, passati troppo velocemente.<br />

Infine, di mia precisa volontà sono andato in un confessionale. E questa<br />

volta, ho visto. Ho visto gli occhi buoni, intelligenti e profondi<br />

di un giovane sacerdote che mi ha riferito queste parole: “Non si<br />

preoccupi ingegnere, nulla è perduto, il Signore le vuole tanto bene”.<br />

Francesco<br />

Devo la mia salvezza a Medjugorje<br />

Devo la mia salvezza a Medjugorje, e non solo quella spirituale,<br />

grazie all’autentica conversione del cuore, ma anche a quella<br />

fisica perchè, prima del mio primo pellegrinaggio, ero arrivata<br />

sulla soglia del suicidio.<br />

Andare a Medjugorje è per me come una “ ricarica spirituale”che<br />

mi permette di affrontare tutte le problematiche e le difficoltà<br />

del nostro vivere quotidiano. Un viaggio all’anno mi basta per<br />

fare il pieno di serenità per i 365 giorni successivi!<br />

In poche parole Medjugorje è una grande grazia e ringrazio Dio<br />

per avermi permesso una simile scoperta. Il ritorno a casa, però,<br />

diventa ogni anno sempre più difficile.... Dopo 5 giorni di assoluta<br />

pace, tranquillità, serenità, in cui le nostre “croci” vengono<br />

letteralmente scaricate dalle nostre spalle, il doversene nuovamente<br />

caricare addosso diventa sempre più difficoltoso.<br />

Quest’anno ho imparato che andare a Medjugorje è un pò<br />

come essere sul Monte Tabor al momento della trasfigurazione<br />

di Gesù. Nemmeno i discepoli volevano allontanarsi da quel<br />

luogo meraviglioso. Volevano fare delle tende e rimanere lassù.<br />

Ma Gesù li ha esortati a scendere, a tornare presto nel mondo e<br />

portare a tutti la buona novella.<br />

Così, ogni volta che torno alla solita vita, ai soliti problemi ed<br />

alle solite difficoltà di tutti i giorni, mi sforzo di parlare quanto<br />

più possibile di Medjugorje e di convincere quanta più gente<br />

possibile a fare un viaggio in quella santa terra di pace e serenità.<br />

Sono quattro anni che vado a Medjugorje ed ho portato con me<br />

ogni volta una persona diversa e quasi sempre alla prima esperienza.<br />

Spero di poter continuare così perchè le cose veramente<br />

belle non si possono tenere per sè; il vero segreto della felicità<br />

che Medjugorje trasmette ai nostri cuori è la condivisione...<br />

Sonia<br />

Eliseo Rusconi<br />

con Fra Marinko Sakota<br />

Parroco di Medjugorje

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