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Les beatitudes IT

L’amore non è un’emozione ma la rivelazione divina (per utilizzare un termine cristiano)! Questa più profonda qualità dello spirito nascituro si rivela solo quando finisce l’impulso intenzionale che fa sparire così la soggettivazione di un oggetto nello spazio.

L’amore non è un’emozione ma la rivelazione divina (per utilizzare un termine cristiano)! Questa più profonda qualità dello spirito nascituro si rivela solo quando finisce l’impulso intenzionale che fa sparire così la soggettivazione di un oggetto nello spazio.

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Claude Diolosa -Diana Forster 3. April 2017<br />

AVICENNA NEWS<br />

LE BEAT<strong>IT</strong>UDINI (DAL VANGELO SECONDO MATTEO)<br />

Cari amici,<br />

L’amore non è un’emozione ma la rivelazione divina (per<br />

utilizzare un termine cristiano)! Questa più profonda qualità<br />

dello spirito nascituro si rivela solo quando finisce l’impulso<br />

intenzionale che fa sparire così la soggettivazione di un<br />

oggetto nello spazio.<br />

Beati i puri di<br />

cuore, perché<br />

vedranno Dio<br />

Lo vedo come mio compito collegare gli insegnamenti delle<br />

tradizioni orientali ed occidentali e non basarmi solo sul<br />

buddhismo.<br />

avicenna108@gmail.com 1


Claude Diolosa -Diana Forster 3. April 2017<br />

Molti cristiani sono riusciti a comprendere<br />

meglio l’insegnamento di Cristo grazie al<br />

Dharma di Buddha. Non dobbiamo<br />

dimenticare che gli Yogi cristiani erano<br />

limitati dalla lingua del loro tempo ed in<br />

particolare non avevano una<br />

terminologia specifica per i canali di<br />

energia, Venti e Tigle.<br />

Questo non significa che non li abbiano<br />

sperimentati. Inoltre sussisteva il pericolo<br />

di persecuzioni, inquisizioni e la possibilità<br />

di una pena di morte se le espressioni<br />

non corrispondevano a quelle della<br />

dottrina ufficiale della Chiesa.<br />

Se dovessimo comprimere in un testo<br />

l’insegnamento cristiano, il “discorso<br />

della montagna” sarebbe sicuramente<br />

l’essenza del messaggio. Mahatma<br />

Gandhi affermò nella sua autobiografia,<br />

che se non fosse stato induista, per via<br />

del “discorso della montagna” sarebbe<br />

sicuramente diventato cristiano!<br />

Soprattutto le beatitudini lo avevano<br />

commosso profondamente:<br />

LE BEAT<strong>IT</strong>UDINI (DAL VANGELO SECONDO MATTEO)<br />

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a<br />

sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la<br />

parola, li ammaestrava dicendo:<br />

Beati i<br />

misericordiosi,<br />

perché<br />

troveranno<br />

misericordia<br />

1 Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.<br />

2 Beati gli afflitti, perché saranno consolati.<br />

3 Beati i miti, perché erediteranno la terra.<br />

4 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché<br />

saranno saziati.<br />

5 Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.<br />

6 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.<br />

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Claude Diolosa -Diana Forster 3. April 2017<br />

7 Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.<br />

8 Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.<br />

9 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno<br />

ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate,<br />

perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato<br />

i profeti prima di voi.<br />

Le Beatitudini sono l’essenza del “discorso della montagna”, che a sua volta<br />

cela in sé enormi ricchezze. Questo testo è stato tradotto molte volte nel corso<br />

dei secoli. Il contenuto essenziale del messaggio è rimasto però sempre<br />

identico. L’importante è comprendere la lingua del tempo e tradurla in una<br />

lingua mistica o Dharma. Per fare un esempio: “Beati i puri di cuore, perché<br />

vedranno Dio” allude alla facile manifestazione o rivelazione di Dio in noi.<br />

Certamente non si tratta di una divinità al di fuori di noi.<br />

Questo testo vuole indicarci che ci sono persone che in virtù della loro naturale<br />

purezza sono in grado di vedere o percepire manifestazioni della<br />

Sambhogakaya (area della beatitudine), come per esempio Santa<br />

Bernadette Soubirous di Lourdes.<br />

Il Dharma di Gesù è contenuto in questo testo ed il “Padre Nostro” può essere<br />

considerato il suo mantra.<br />

Spiegazione delle Beatitudini<br />

1 Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.<br />

Non bisogna capire tutto per essere felici!<br />

L’esempio migliore a questo riguardo sono i bambini o le persone semplici<br />

senza o con poca educazione scolastica. La povertà mentale può essere<br />

considerata a diversi livelli. Per prima cosa sussiste il pericolo di voler sapere<br />

troppo per poter riconoscere Dio. Intendo in particolare la teologia – uguale se<br />

buddhista o cristiana.<br />

San Francesco d’Assisi ha sottolineato spesso nei suoi insegnamenti il pericolo<br />

del sapere ed ha dimostrato personalmente che l’animo semplice, libero da<br />

concetti e dogmi può apprendere meglio l’essenza di Dio della mente colta.<br />

Situazioni simili le abbiamo anche con Milarepa (1040-1123), il più conosciuto<br />

Yogi del Tibet, quando un giorno venne a fargli visita uno studioso (Geshe)<br />

geloso di lui al quale egli rivelò la sua ignoranza in merito alla sua natura di<br />

Buddha.<br />

Anche a Naropa (1016-1100), uno degli 84 Mahasiddhas, successe<br />

esattamente la stessa cosa, finché non incontrò finalmente il suo Maestro<br />

Tilopa (988-1069) antenato indiano del buddhismo Kagyü tibetano, che era<br />

selvaggio e incolto.<br />

avicenna108@gmail.com 3


Claude Diolosa -Diana Forster 3. April 2017<br />

La conoscenza (Dharma) che non è unita alla meditazione e a funzioni sociali,<br />

può portare molto velocemente alla superbia e chiude così le porte della<br />

conoscenza superiore (Regno dei cieli). Questo testo non vuole escludere la<br />

teologia ma vuole mostrare che il non-sapere è il vero metodo. Alla fine ci si<br />

dovrà liberare di tutti i concetti e dogmi che comprendono tutte le<br />

innumerevoli definizioni di Dio o le spiegazioni sulla natura del Buddha, apprese<br />

leggendo, ascoltando e studiando.<br />

Le porte del cielo si aprono solo all’innocenza.<br />

2 Beati gli afflitti, perché saranno consolati.<br />

Sopportare il dolore consiste in primo luogo nel riconoscere che tutti gli esseri<br />

soffrono per non avere ciò che desiderano, per paura di perdere ciò che<br />

credono di possedere e inconsciamente soffrono per il loro stato di<br />

identificazione.<br />

Queste sono le tre definizioni del dolore che si manifestano dallo stato di<br />

identificazione e di dissociazione dell’Essere.<br />

Il conforto non ha niente a che vedere con il dolore e consiste nel riconoscere<br />

che non esistono sofferenti.<br />

Questo testo è un’introduzione nella pratica del dare e ricevere che noi<br />

chiamiamo TONG LEN nella quale il dolore altrui viene inspirato in forma di aria<br />

nera e vengono poi espirate tutte le qualità positive dello spirito nascituro in<br />

forma di luce bianca e luminosa che rimuove tutti i dolori fisici e psichici.<br />

Questa meditazione del Bodhisattva costituisce il cuore del Mahayana e viene<br />

consigliata come pratica quotidiana al fine di riconoscere la natura della<br />

compassione e del vero amore.<br />

In fondo l’altro sei tu! La stessa atemporalità (divina) che si trattiene in questa<br />

forma e appare davanti a te. Come le onde dell’oceano dell’essere, siamo<br />

fenomeni fugaci, portati e formati dalla stessa acqua. Il dolore degli altri è visto<br />

come il proprio e riconoscere l’oceano come il supporto regala il più profondo<br />

conforto.<br />

3 Beati i miti, perché erediteranno la terra.<br />

Mitezza e pazienza sono qualità molto simili e nascono dalla stessa saggezza.<br />

Come lo spirito nascituro rispecchia tutti i fenomeni senza contaminarsi e senza<br />

compartecipare, anche tutte le manifestazioni sono collegate tra loro tramite il<br />

Karma e vengono denominate rispettivamente in base alla loro composizione.<br />

La denominazione ed il concetto “corpo” esiste solo dalla composizione di<br />

tutte le sue parti. La presa di coscienza sulle manifestazioni e sui collegamenti<br />

che tengono insieme i fenomeni, regala una visione sulla storia di ognuno e fa<br />

sorgere mitezza e pazienza.<br />

avicenna108@gmail.com 4


Claude Diolosa -Diana Forster 3. April 2017<br />

La mitezza si sviluppa dalla visione, che tutti i fenomeni sono immagini riflesse<br />

sulla superficie dell’essere senza tempo e che non hanno un’esistenza<br />

individuale ed indipendente. Come uno specchio possediamo anche noi tutti i<br />

fenomeni che si mostrano nel nostro animo. Questi sono in noi e non separati<br />

da noi – così il regno terrestre è il nostro!<br />

4 Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.<br />

La giustizia di Dio è come uno specchio. Uno specchio lascia apparire tutto in<br />

sé senza discriminare. La giustizia di Dio comprende tutti i fenomeni visibili e<br />

invisibili. L’Essere di Dio, per usare termini cristiani, è paragonabile alla<br />

superficie di un lago alpino. Le cime delle montagne, gli alberi e le nuvole<br />

appaiono nel suo Essere senza cambiarne la natura. La giustizia di Dio è libera<br />

di giudizio e lascia nascere e scomparire i fenomeni. Noi non siamo abituati a<br />

questo tipo di giustizia , perché siamo condizionati dal giudicare e punire.<br />

Gesù ha mai condannato Maria Maddalena? No! Perché il suo Essere è una<br />

manifestazione dell’origine e invoca pura compassione.<br />

Sazia è la persona che si sofferma nello spirito e non si fa più distrarre<br />

dall’ingannevole fata morgana di questo mondo. Tutto le appare in modo<br />

giusto nel suo essere, e sente la ricchezza in sé.<br />

5 Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia<br />

La misericordia di Dio nasce dalla presa di coscienza, che soggetto, oggetto e<br />

azione costituiscono un insieme. La carità di un individuo è una forma curata o<br />

religiosa del perdono, che rimarrà effettiva solo per un periodo limitato. Il<br />

perdono di un oggetto dello spazio che si è soggettivato, è di per sé<br />

importante, ma non porta alla redenzione.<br />

Le onde dell’oceano si possono perdonare a vicenda o sentirsi<br />

“misericordiose”, ma la vera misericordia nasce dall’Essere e non dal<br />

sentimento soggettivo di un’intenzione. Il perdono totale indica la<br />

cancellazione di ricordi o aspettative individuali che a dire il vero non è<br />

possibile con lo scusare e il dimenticare.<br />

Come ad esempio: “ti perdono la tua infedeltà e mi auguro che in futuro di<br />

comporterai meglio”. Questo descrive un’azione passata con aspettative per il<br />

futuro.<br />

Gesù è misericordioso – ma l’uomo è prigioniero delle sue abitudini e reazioni<br />

sensoriali e può solo perdonare o dimenticare per un certo tempo.<br />

Dimenticare il passato non è possibile, perché alla superficie dell’Essere divino,<br />

tutti i fenomeni appaiono contemporaneamente.<br />

Il reprimere dei ricordi o il tentativo di dimenticare gli avvenimenti è destinato<br />

a fallire – uguale quale terapia o quale meta venga perseguita.<br />

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Claude Diolosa -Diana Forster 3. April 2017<br />

Basta solo guardare dentro di noi per riconoscere che il passato può subito<br />

essere richiamato e che quindi è presente.<br />

L’aspetto del tempo è ingannevole ed ottiene il suo potere dall’intenzionalità.<br />

Perdonare e dimenticare sono indivisibili come l’acqua e l’umidità.<br />

Noi perdoniamo o cerchiamo di dimenticare ma questa in verità è sono una<br />

soluzione temporanea.<br />

6 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.<br />

Il centro del cuore è di enorme importanza in tutte le tradizioni mistiche perché<br />

l’intera fisiologia energetica dell’uomo come pure la nascita e l’estinzione<br />

della nostra individualità disgiunta, ha qui la sua origine.<br />

Gli Yogi hanno descritto con grande precisione il “corpo del diamante” (corpo<br />

Vajra/Prana).<br />

Il terzo Karmapa Rangjung Dorjé (1284-1339) ha lasciato in una delle sue opere<br />

una dettagliata descrizione del “corpo del diamante”.<br />

Immediatamente dopo la concezione si forma il centro del cuore (chakra) e a<br />

partire da lì si formano come una ragnatela, i circa 72000 canali energetici di<br />

cui consiste il corpo.<br />

Da questa struttura complessa per il praticante sono importanti tre canali: il<br />

canale centrale (Avadhuti) e i due canali laterali.<br />

L’obiettivo di tutti gli Yoga è di guidare nel canale centrale i Venti dualistici che<br />

nascono dall’attaccamento all’Io, per sperimentare l’indissolubilità tra la<br />

vacuità e la beatitudine tramite la fusione dei Tigle (essenza).<br />

L’ingresso nel canale centrale può avvenire attraverso più porte (chakras –<br />

ruote), per quanto gli Yogi preferiscono la pratica del Tumo (Yoga Chandali –<br />

calore mistico).<br />

La meditazione tantrica si basa sempre sulla fisiologia energetica della<br />

persona, soprattutto sull’origine embriologica del corpo del diamante e sul<br />

ritorno naturale di tutti i Venti dualistici nel canale centrale: nel sonno<br />

profondo, nel Samadhi o al momento della morte.<br />

Queste sono le tre situazioni principali in cui i Venti si muovono in modo<br />

naturale verso l’interno per stabilizzarsi al livello del cuore. Per lo Yogi esperto,<br />

che può continuare la sua meditazione addirittura fino al momento della sua<br />

morte, si manifesta la luce nascitura e chiara dello spirito, che in questo testo<br />

viene tradotta come “il vedere Dio”.<br />

La purezza qui non ha a che vedere con comportamenti corretti, ma in<br />

particolare con la permeazione di tutti i Venti nel canale centrale e la<br />

successiva dissoluzione di ogni visione dualistica. Questa porta ad una naturale<br />

manifestazione di Dio che nel Buddhismo viene denominata “la luce chiara<br />

dello Spirito”. Questo testo può essere compreso sia in maniera morale che<br />

energetica.<br />

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Claude Diolosa -Diana Forster 3. April 2017<br />

7 Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.<br />

“Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro<br />

cuore non sia turbato e non si sgomenti”.<br />

Per capire bene il vero significato di questa enunciazione, dovremmo sostituire<br />

la parola pace con equanimità. L’equanimità è il rimanere in uno stato di<br />

tranquillità in ciò che “È” – liberi da ricordi e speranze.<br />

L’equanimità è una delle quattro incommensurabili qualità dello Spirito, dalle<br />

quali si dispiegano l’Amore, la compassione e la beatitudine. Per diventare<br />

“figli di Gesù”, deve prima sopraggiungere una morte psicologica<br />

(crocifissione). Le persone che rimangono nell’ “Essere” sono intrepidi e non<br />

hanno niente da difendere. Non vogliono niente e non pretendono niente dal<br />

loro prossimo. Il rimanere in Dio è uguale alla resurrezione – è una rinascita nel<br />

Regno di Dio.<br />

Gesù cercò di spiegare al saggio ebreo Niccodemo una notte intera la<br />

resurrezione nello Spirito di Dio (Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore,<br />

ma non sai né d’onde viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo<br />

Spirito”(Giovanni 3,8).<br />

Niccodemo aveva grandi difficoltà a capire gli insegnamenti del Rabbi e si<br />

chiedeva addirittura, se fosse possibile che l’uomo dovesse ritornare nel<br />

grembo materno per poter rinascere. Questo passaggio mostra che<br />

Niccodemo nonostante appartenesse ai farisei più aperti, non capì<br />

l’insegnamento di Gesù.<br />

Una persona può essere pacifica solo se coraggiosa, perché non avendo più<br />

senso dell’Io, non sente più il bisogno di difendere qualcosa. È un segno di<br />

rinascita nello Spirito di Dio. Gesù usa spesso la denominazione “Figli di Dio” e<br />

intende tutti coloro che sono rinati nello Spirito di Dio. Questi portatori di pace<br />

sono rari e dato che spesso vengono visti come una minaccia politica o<br />

religiosa, vengono eliminati.<br />

Solo una persona che non è identificata può tutelare vera pace intorno a sé.<br />

Gli altri possono essere molto prodigati, che in un certo senso è anche molto<br />

importante, ma non raggiungono mai la meta, perché la loro individualità gli è<br />

d’intralcio.<br />

8 Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.<br />

L’inseguimento di Bodhisattvas e la loro persecuzione non è niente di nuovo e<br />

ce ne sono tracce in tutte le istituzioni religiose di questo mondo. Il senso di<br />

giustizia di un Bodhisattva supera quello normale, perché agisce dallo Spirito di<br />

Dio, senza esserne coinvolto come autore. Queste persone sono in grado di<br />

destabilizzare strutture sociali anche solo tramite la loro presenza.<br />

Un’azione senza resistenza e soprattutto senza aspettative è praticamente<br />

sconosciuta e pericolosa in una società, in cui la dipendenza e<br />

l’assoggettamento costituiscono la base della struttura sociale.<br />

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Claude Diolosa -Diana Forster 3. April 2017<br />

Le azioni di Gesù o Buddha sono libere da ogni intenzione e si manifestano<br />

dall’Essere. Come un eco in alta montagna, che non ha inizio e non ha fine,<br />

Gesù agisce sul bisogno collettivo di guarigione, ma senza intento.<br />

Questo per noi è molto difficile da comprendere, perché siamo convinti di<br />

essere noi ad agire. Gesù venne condannato perché era il Figlio di Dio, o<br />

meglio, glielo chiesero e lui asserì. Un destino simile scontò anche il Maestro Sufi<br />

Mansur Al-Hallaj (858-922), anche lui venne crocifisso. Gesù profetizzò in questo<br />

testo il futuro di molti dei suoi allievi.<br />

9 Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno<br />

ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate,<br />

perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato<br />

i profeti prima di voi.<br />

In questo testo Gesù avverte i suoi allievi dei pericoli di questo mondo e<br />

descrive con molta più precisione quello che s’intendeva nell’ottavo verso.<br />

L’uomo non è pronto così velocemente a modificare le suo abitudini e rimane<br />

più volentieri ignaro piuttosto che percorrere la strada della conoscenza di sé.<br />

Nell’incredibile film “Matrix” vengono riassunti dal traditore in un'unica frase ed<br />

in maniera molto suggestiva i pregi dell’ignoranza: “so che la matrice dice in<br />

questo momento al mio cervello, che questa è una bistecca…l’ignoranza è<br />

una benedizione!”<br />

Preferì ricollegarsi piuttosto che completare la sua libertà. Molte persone<br />

praticano la meditazione come un tipo di wellness spirituale e non sanno che<br />

una decisione di questo tipo porta con sé conseguenze e dolore.<br />

Prendo volentieri come esempio lo sbucciare di una cipolla per descrivere il<br />

percorso della perfezione. E le lacrime che vengono versate fino a che alla<br />

fine non rimane niente dell’Io come individualità separata ed Essere<br />

condizionato.<br />

Questo è anche il motivo per cui gli insegnamenti sulla vera natura dello<br />

Spirito sono sempre stati mantenuti segreti.<br />

Mettono in dubbio le istituzioni politiche e religiose!<br />

Gesù vide tutto ciò già agli inizi e fu condannato e crocifisso per i suoi<br />

insegnamenti, le sue guarigioni, la sua presenza, e la rivelazione di Dio.<br />

Ci sarebbe senz’altro molto di più da dire sulle Beatitudini, ma qui ho riassunto<br />

l’essenziale.<br />

Spero che questo testo vi abbia ispirati sugli insegnamenti di Cristo e auguro<br />

ad ognuno di studiare e approfondire tramite meditazione e preghiera il<br />

Dharma di Gesù.<br />

Claude<br />

Assisi, April 2017<br />

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