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AQUILONE

Breve selezione d'informazioni sulla storia, materiali e costruzione di un semplice AQUILONE, a cura della Pro Loco di Badia Polesine, per la storica Sagra Nazionale degli Aquiloni dedicata a bimbi e/o amatori!

Breve selezione d'informazioni sulla storia, materiali e costruzione di un semplice AQUILONE, a cura della Pro Loco di Badia Polesine, per la storica Sagra Nazionale degli Aquiloni dedicata a bimbi e/o amatori!

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BREVE SELEZIONE D'INFORMAZIONI<br />

DAL WEB RIGUARDANTE<br />

L'<strong>AQUILONE</strong><br />

PER UN'ADEGUATA PREPARAZIONE DEI BIMBI ALLA<br />

SAGRA NAZIONALE DEGLI AQUILONI<br />

BREVE STORIA SULLE ORIGINI<br />

I primi aquiloni furono creati probabilmente in Cina durante il primo millennio a.C.<br />

sebbene non si conoscano con esattezza n é il luogo di origine, n é la data, n é la forma<br />

originaria.<br />

Si crede che sia cos ì per diversi motivi: la letteratura cinese riporta di storie di<br />

aquiloni dal IV secolo a.C. ma soprattutto, a differenza di altri paesi, le riporta in<br />

abbondanza e con regolarit à e con descrizioni sia del volo che degli aquiloni, che<br />

fanno pensare ad uno strumento ben radicato nella cultura sociale almeno a partire<br />

dal secondo secolo a.C. Inoltre, sia la seta che il bamb ù, tradizionali materiali cinesi<br />

nella costruzione degli aquiloni, esistono in Cina dal 2600 a.C. La pi ù credibile e la<br />

pi ù diffusa tra le antiche storie cinesi racconta che, intorno al 200 a.C., il generale<br />

cinese Han Hsin fece volare un'aquilone sulle mura della fortezza che stava<br />

assediando, in modo da misurare la distanza tra il suo esercito e la fortezza stessa e<br />

conoscere cos ì la lunghezza esatta del tunnel da scavare per penetrarvi.<br />

L’aquilone arriva in Giappone tra il 600 e l’800 a.C., portato dai monaci Buddisti<br />

missionari che si spostarono sull’isola dalla Cina; qui le decorazioni degli aquiloni<br />

diventano un’arte che combina complesse strutture con raffinate decorazioni. Vi si<br />

raffigurano personaggi delle leggende popolari, o simboli di buona fortuna.<br />

ACCENNO SULLA FISICA DELL'<strong>AQUILONE</strong><br />

Le forze che permettono all'aquilone di rimanere sospeso e fermo in aria sono: la<br />

trazione (vincolo) del cavo di ritenuta con le sue due componenti verso terra e verso<br />

la direzione opposta a quella del vento, la forza peso diretta verso terra, la forza di<br />

resistenza, che va nella stessa direzione del vento, e la portanza in direzione opposta<br />

alla forza peso, ovvero verso il cielo.<br />

Affinch é l'aquilone resti stabile in cielo, la somma di questi vettori deve dare un<br />

risultato pari a zero. Questo è il motivo per cui un aquilone al quale viene a mancare<br />

il vincolo del cavo di ritenuta inevitabilmente cade a terra. Un ruolo fondamentale<br />

per la statica dell'aquilone è la briglia, poich é questa determina l'angolo con il quale<br />

l'aquilone presenta la sua superficie al vento.


TIPOLOGIE DI AQUILONI<br />

Aquiloni Piani<br />

A Diedro<br />

Cellulari<br />

Delta<br />

Ala Rogallo<br />

Ibridi<br />

Gonfiabili<br />

Sono quegli aquiloni la cui forma si sviluppa essenzialmente su di un solo<br />

piano: in questa tipologia abbiamo aquiloni come la losanga e l'eddy.<br />

Sono aquiloni la cui superficie presenta un angolo o diedro che ne rende pi ù<br />

stabile il volo. Ne è esempio il roller.<br />

Questa tipologia di aquiloni deriva il suo nome dal fatto che in essi una figura<br />

geometrica solida viene replicata pi ù volte per costituire la forma finale<br />

dell'aquilone. Le figure pi ù comuni sono i tetraedri e i parallelepipedi.<br />

Sono aquiloni di forma triangolare, dispongono di una chiglia centrale, ovvero<br />

un triangolo di stoffa disposto centralmente che si sviluppa sul piano verticale<br />

e che costituisce anche la briglia dell'aquilone.<br />

Si tratta di un aquilone gonfiabile a forma di ala. Fu sviluppato dall'ingegnere<br />

della NASA Francis Rogallo nel 1948 e al quale diedero il nome di parawing.<br />

Sono aquiloni che presentano caratteristiche di pi ù di una tipologia. Ad<br />

esempio l'aquilone conyne, o aquilone militare francese, è un aquilone<br />

costituito dall'unione di un aquilone piatto tipo eddy o losanga, con un aquilone<br />

cellulare dalla sezione triangolare, che ne costituisce il corpo centrale.<br />

Gli aquiloni soffici o gonfiabili sono aquiloni senza steccatura. Questi aquiloni<br />

non hanno armatura ma sono composti o da cavetti interni, dette briglie, che<br />

sorreggono l'aquilone e con il vento gli danno la forma, o da centine.<br />

SICUREZZA<br />

Nell'utilizzo degli aquiloni si devono tenere presente le seguenti regole minime di<br />

sicurezza, sia per tutelare se stessi che gli altri.<br />

L’aquilone NON deve mai sopravanzare il punto di ritenuta del cavo (cio è il pilota)<br />

verso la direzione del vento pena la caduta a picco (talvolta succede a causa di<br />

correnti ascensionali o turbolenze); in questo caso potrebbe salvare l’aquilone il<br />

rilascio immediato del cavo: liberando la briglia dal fulcro, la vela seguir à il vento<br />

portandosi sottovento rispetto al pilota; a questo punto riportare in tensione il cavo.<br />

Utilizzare guanti robusti, specialmente quando gli aquiloni sono di dimensioni medio<br />

grandi: il cavo di ritenuta infatti pu ò causare scottature per abrasione.<br />

Da evitare assolutamente il lancio di un aquilone in prossimit à di:<br />

•alberi: i vortici d’aria fanno s ì che l’albero sembri mangiare l’aquilone.<br />

•strade: l’aquilone pu ò cadere sui veicoli o semplicemente distrarre gli autisti.<br />

•cavi elettrici: la corrente ad alta tensione pu ò superare anche il nylon, se è<br />

bagnato.<br />

•temporali: Franklin usava gli aquiloni per attrarre i fulmini... poi invent ò il<br />

parafulmine.


Quando si fanno volare aquiloni con grande trazione, vanno prese le opportune<br />

precauzioni per proteggere gli spettatori sia dalla possibile caduta dell'aquilone sia<br />

dal contatto con il cavo di ritenuta.<br />

Portare un cappello (meglio se con visiera) e occhiali da sole (anche se non c' è il<br />

sole, alla lunga un cielo luminoso pu ò affaticare la vista).<br />

Indossate abiti comodi (con molte tasche per riporre avvolgicavi, maniglie, occhiali,<br />

ecc.) ma senza appigli cui potrebbero restare attaccati i cavi.<br />

Ispezionare il terreno attorno prima del decollo per evitare cadute disastrose.<br />

IL VENTO<br />

Il vento è il carburante degli aquiloni (a meno di trascinarlo a forza di braccia). Per<br />

lanciare un aquilone occorre innanzitutto determinare la direzione da cui proviene il<br />

vento e quindi (approssimativamente) la sua intensit à, visto che ogni aquilone ha un<br />

campo d'utilizzo in base alla velocit à del vento.<br />

L’aquilone va lanciato esattamente sottovento, ovvero tenendo le spalle alla<br />

direzione da cui proviene il vento; per trovare questa direzione basta osservare lo<br />

sventolare delle bandiere oppure l’andamento di un pezzo di filo di lana sottile legato<br />

ad un bastoncino, o ciuffetti d’erba lanciati in aria, ecc.<br />

I NODI<br />

BOCCA DI LUPO - nodo indispensabile per fissare il cavo all’estremit à<br />

della briglia in modo da poterlo sciogliere e rimettere con facilit à;<br />

stringere e fare scorrere verso il nodo d’arresto della briglia.<br />

NODO AD OTTO - detto anche “Savoia”, è un nodo sicuro che non<br />

indebolisce il cavo; pu ò essere eseguito ad un capo libero come nodo<br />

d’arresto o ad anello per creare un cappio.<br />

NODO INGLESE - detto anche nodo del Pescatore, è utilissimo per<br />

giuntare due cavi anche di diametro leggermente diverso; è fatto con<br />

due nodi semplici (piani) con le estremit à rivolte in direzioni opposte, in<br />

cui l'uno prende il cavo dell'altro: una volta stretto è sicurissimo.<br />

NODO PIANO - detto anche nodo di terzaruolo, è un nodo piatto e<br />

simmetrico, utile per unire cavi dello stesso diametro; si disfa<br />

velocemente tirando uno dei due capi liberi: l'altro nodo si rovescia<br />

diventando una bocca di lupo che pu ò scorrere sul capo tirato.<br />

NODO REGOLAZIONE - per regolare l'attacco del cavo su un archetto<br />

di briglia pu ò essere usato un anellino metallico o di plastica che scorra<br />

sull’archetto ad incrementi di qualche mm fino a trovare la posizione<br />

corretta del punto di briglia; all’anello viene fissato il cavo di ritenuta<br />

tramite una girella e un moschettone<br />

COME COSTRUIRE UN SEMPLICE <strong>AQUILONE</strong><br />

E' possibile realizzare bellissimi aquiloni con materiali economici e riciclando di tutto.<br />

Largo all'inventiva!<br />

Iniziamo da un semplice esempio...


LA LOSANGA<br />

Ecco un progetto facile per costruire un aquilone con materiali molto semplici e di<br />

sicuro successo. Infatti questo aquilone è frutto delle molte esperienze realizzate nei<br />

laboratori con bambini e ragazzi.<br />

Questo modello di losanga offre infatti molti vantaggi:<br />

- non richiede di dover prendere misure, per cui è adatto a bambini anche di et à<br />

prescolare;<br />

- non richiede nessuna regolazione di briglia;<br />

- vola con pochissimo vento, si riesce anche a farlo volare in una palestra facendo<br />

una piccola corsa.....<br />

- e per finire è il classico aquilone.... a forma di aquilone!<br />

Materiali:<br />

Un foglio di carta o polietilene. Potete<br />

usare sacchetti dei supermercati o la<br />

carta dell'Uovo di Pasqua...<br />

Due bastoncini di midollo di bamb ù da 2<br />

mm., si possono trovare nei negozi di<br />

giardinaggio o presso le grandi catene di<br />

bricolage. Se ve ne servono grandi<br />

quantit à per un laboratorio, il sistema<br />

migliore è comprare una "tenda midollo"<br />

(negozi tipo bricolage) e ne ricavate un<br />

bel po' per pochi euro.<br />

Un foglio di carta rettangolare di<br />

proporzioni 5:3 (esempio 50 x 30 cm) e<br />

tagliatelo lungo la diagonale per<br />

realizzare la dima.<br />

Scotch trasparente.<br />

Rotolo di carta crespa da 40 gr. da 50<br />

cm per 250 cm, non spaventatevi... la<br />

normale carta crespa che si usa epesso<br />

nelle scuole.<br />

Una matassina di cotone o altro filo<br />

sottile, tipo bava da pesca.<br />

Dalla dima rimuovete un triangolo di<br />

carta nel punto in cui si incroceranno le<br />

stecche dell'aquilone.<br />

Dopo aver piegato con cura il nostro<br />

foglio di plastica, sovrapponete la dima<br />

come illustrato in figura e con un<br />

taglierino, ritagliate la vela dell'aquilone.


Rimuovete la dima ed aprite la vela: la<br />

vela dell'aquilone è pronta.<br />

Posizionate uno dei due listelli di<br />

midollino e fissatelo con un pezzo di<br />

scotch avendo cura di far aderire bene<br />

l'adesivo alla stecca ed alla vela.<br />

Ripetete l'operazione con l'altra estremità<br />

della stecca....<br />

... e completate il telaio dell'aquilone<br />

fissando nello stesso modo anche la<br />

seconda stecca. L'aquilone è completo,<br />

ma per farlo volare è necessario<br />

aggiungere le code<br />

Dal rotolo di carta crespa tagliate una<br />

fetta di circa 2,5 cm di larghezza.<br />

Srotolate la striscia di carta crespa ed<br />

avrete una striscia lunga 2,5 m.<br />

Dividete la striscia a met à.<br />

Fissate la striscia cos ì ottenuta alle<br />

estremit à destra e sinistra della stecca<br />

orizzontale (la traversa) con i soliti pezzi<br />

di scotch.<br />

Prendete un'altra striscia di carta crespa,<br />

ma questa volta lasciatela intera.<br />

Fissatela all'estremit à inferiore della<br />

stecca verticale (il longherone).<br />

L'aquilone è completo.


Prendete il filo che vi siete procurati e<br />

fissatelo con un nodo, legando insieme le<br />

due stecche, ed avendo cura che il filo<br />

esca dal lato opposto alle stecche.<br />

Importante: le stecche di un aquilone<br />

devono sempre essere rivolte verso il<br />

cielo, quindi devono stare dietro alla vela!<br />

PS:<br />

Per curvare la vela dell’aquilone anche con venti<br />

deboli (e renderlo quindi pi ù stabile), è possibile<br />

legare gli estremi della traversa con un cavetto<br />

leggermente pi ù corto della stessa.<br />

Ed ora uscite e fate volare l'aquilone.<br />

Buon vento!<br />

Se aumentiamo in proporzione le misure della losanga, la<br />

spinta del vento potrebbe rompere la spina o la traversa nel<br />

punto critico, ossia nell’attacco della briglia. In questo caso è<br />

consigliabile creare pi ù punti di attacco per distribuire meglio<br />

lo sforzo: uno a met à tra il naso e l’incrocio delle stecche,<br />

l’altro a met à tra l’incrocio delle stecche e la coda.<br />

Rinforzare e forare la vela nei punti corrispondenti agli<br />

attacchi; legare strettamente un cavo di circa 50 cm (che<br />

funge da archetto di briglia) tra il primo e il secondo punto<br />

di attacco.<br />

Fissare ora un anellino con una briglia e cercare il punto di equilibrio: spostando in<br />

avanti l’attacco, l’aquilone tender à a picchiare; spostandolo indietro tender à invece a<br />

cabrare.<br />

Si possono trovare tanti altri bellissimi progetti di Aquiloni, ben descritti, nel sito:<br />

http://www.volerevolare-aquiloni.it/<br />

-sezione "progetti"

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