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PROVE DI CARICO SU “TEGOLO MAGUS” - Rdb

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Prova 1: 14/01/2005<br />

Prova 2: 04/02/2005<br />

Prova 3: 11/02/2005<br />

<strong>PROVE</strong> <strong>DI</strong> <strong>CARICO</strong> <strong>SU</strong> <strong>“TEGOLO</strong> <strong>MAGUS”</strong><br />

Le tre prove di carico sono state effettuate presso il Laboratorio RDB di Pontenure (PC) su<br />

tegoli “<strong>MAGUS”</strong> caratterizzati dalle seguenti caratteristiche:<br />

Ltot = lunghezza totale tegolo (mm) = 7500<br />

Mrd = momento resistente a flessione tegolo=1364 kNm<br />

L’obiettivo delle prove, essendo la luce di calcolo in gioco troppo modesta per una verifica<br />

a flessione longitudinale dell’elemento, è stato quello di verificarne la portanza dell’ala.<br />

A questo scopo, si è considerata una situazione di carico relativa ad un tegolo di normale<br />

utilizzo, in particolare si è scelto di rappresentare la situazione di un impalcato<br />

caratterizzato da un interasse tra i tegoli di 7.5 m, da una larghezza dell’elemento<br />

interposto (ipotizzato nella soluzione leggera) di 5.00 m, sul quale il carico variabile<br />

rappresentato dalla neve è di 1.28 kN/m 2 . Per questa soluzione, il campo d’impiego del<br />

tegolo prevede una luce massima di 21.38 m. Per questa situazione-tipo si sono quindi<br />

calcolati i carichi agenti sul tegolo corrispondenti alla situazione di esercizio, alla<br />

situazione di progetto, e alla situazione in cui il tegolo è caricato con i carichi che<br />

determinano un valore del momento agente pari al momento resistente sezionale.<br />

Nelle tre prove, il carico è stato applicato tramite due martinetti simmetrici rispetto alla<br />

mezzeria del tegolo e trasmesso alle ali su quattro punti per ogni martinetto (Figura 1a).<br />

support axis<br />

15<br />

loading points hydraulic jack<br />

A B C<br />

100<br />

A<br />

B<br />

100<br />

210 300 210<br />

B6i<br />

750<br />

C<br />

B5i<br />

F2<br />

B4<br />

B4i<br />

15<br />

top view lateral view<br />

(a) (b)<br />

(c) (d)<br />

Figura 1: (a) schema della prova di carico e disposizione martinetti; (b) dispositivo di carico<br />

nella sezione trasversale; (c) strumentazione di misura nella sez. B-B (mezzeria); (c)<br />

strumentazione di misura nelle sez. A-A e C-C.<br />

B1/B7


Per verificare che l’ala del tegolo sia in grado di sopportare i carichi corrispondenti alle<br />

situazioni sopra descritte, in particolare sia in grado di sopportare i carichi corrispondenti<br />

ad una rottura per flessione longitudinale del tegolo, si è ipotizzato di riprodurre, durante la<br />

prova di carico, i carichi presenti sull’ala nelle tre condizioni (esercizio, progetto, rottura per<br />

flessione longitudinale) relative al tegolo prescelto come riferimento.<br />

Per difficoltà tecniche nella realizzazione, non è stato possibile applicare tramite martinetto<br />

un carico centrale sulla soletta, per cui è stato utilizzato un carico fisso, applicato prima<br />

della prova direttamente sulla soletta, consistente in fasci di barre φ 28 della lunghezza di<br />

8 m e del peso di 27 q (circa) ciascuno.<br />

Dal momento che non risulta possibile riprodurre l’effettiva distribuzione dei carichi agenti<br />

su un tegolo una volta messo in opera, si è cercato comunque di ripartire il carico tra la<br />

soletta e le ali con rapporti equivalenti a quelli effettivi presenti sul tegolo di riferimento<br />

(Figura 2). In particolare, poiché l’entità del carico sulla soletta (rappresentato dai fasci)<br />

non poteva essere modificato durante la prova di carico, si è scelto di caricare l’ala con gli<br />

effettivi carichi di sua competenza corrispondenti alle tre situazioni di carico del tegolo di<br />

riferimento (esercizio, progetto, rottura per flessione longitudinale), riproducendo sulla<br />

soletta centrale l’effettivo carico di sua competenza in corrispondenza della rottura per<br />

flessione trasversale (prova 1), della combinazione di stato limite ultimo (prova 2) e di<br />

stato limite di esercizio (prova 3).<br />

Per quanto riguarda il peso proprio, il contributo aggiuntivo dovuto all’applicazione dei<br />

coefficienti moltiplicativi dei carichi relativi alla condizione di carico di stato limite ultimo<br />

viene suddiviso tra soletta e ala come indicato in Figura 2.<br />

P0<br />

P1<br />

A2<br />

A1<br />

P2<br />

A3<br />

P3<br />

A4<br />

P4<br />

gimp<br />

A5<br />

P5<br />

P6<br />

L s<br />

A6<br />

A7<br />

P7<br />

qneve<br />

qneve*(L/2+s)+<br />

gimp*(L/2cosα+s)+<br />

∆P4/2+∆P5+∆P6+∆P7<br />

P0+qneve*L/2+<br />

gimp*L/2cosα+∆P1+<br />

∆P2+∆P3+∆P4/2<br />

Figura 2: distribuzione effettiva dei carichi (sin.) e corrispondente ripartizione assunta tra<br />

ala e soletta (destra).<br />

Le tre condizioni limite considerate relative al tegolo di riferimento (L=21.38m) sono quindi<br />

rappresentati dai seguenti carichi (relativi al calcolo su una striscia di 1m):<br />

STATO LIMITE <strong>DI</strong> ESERCIZIO<br />

Carico concentrato sull’ala (L=610 mm):<br />

Pala = P0+qneve*L/2+gimp+L/2cosa = 4392.16 N<br />

Carico concentrato soletta (L=610 mm):<br />

Psoletta= qneve*(L/2+s)+gimp*(L/2cosα+s)=1053.65 N


STATO LIMITE ULTIMO<br />

Carico concentrato sull’ala (L=610 mm):<br />

Pala = P0+qneve*L/2+gimp+L/2cosa+∆P1+∆P2+∆P3+∆P4/2= 7106 N<br />

Carico concentrato soletta (L=610 mm):<br />

Psoletta= qneve*(L/2+s)+gimp*(L/2cosα+s)+∆P5+∆P6+∆P7+∆P4/2=2374.55 N<br />

<strong>CARICO</strong> CORRISPONDENTE ALLA ROTTURA PER FLESSIONE<br />

Carico concentrato sull’ala (L=610 mm):<br />

Pala = P0+qneve*L/2+gimp+L/2cosa+∆P1+∆P2+∆P3+∆P4/2= 8396.9 N<br />

Carico concentrato soletta (L=610 mm):<br />

Psoletta= qneve*(L/2+s)+gimp*(L/2cosα+s)+∆P5+∆P6+∆P7+∆P4/2=3031.72 N<br />

Si sono quindi determinati i carichi corrispondenti alle tre situazioni sopra descritte da<br />

applicare ai martinetti e alla soletta centrale nelle tre prove effettuate.<br />

Prova 1<br />

Nella soletta centrale sono stati applicati 2 fasci (da 27 q l’uno) che portano ad un carico<br />

su metà soletta di 3375 N (sulla striscia di 1 m), simile alla situazione di carico<br />

corrispondente alla rottura per flessione (ovvero al raggiungimento del momento resistente<br />

MRd).<br />

Il peso del dispositivo di carico è stato considerato dell’ordine di 690 kg (peso martinetto<br />

+putrelle ripartizione).<br />

A questo carico si è sommato quello applicato dai martinetti, secondo i seguenti cicli di<br />

carico:<br />

<strong>CARICO</strong> AL MARTINETTO<br />

CICLO N° FASE N° CENTRO ( 2FASCI) P/2 ala P (1 martinetto) COMMENTI<br />

daN daN daN<br />

0 5300.64 0 0<br />

1 5300.64 250 500<br />

1 2 5300.64 500 1000<br />

1 5300.64 250 500<br />

0 S<strong>CARICO</strong> COMPLETO<br />

0 5300.64 0 0<br />

1 5300.64 250 500<br />

2 5300.64 500 1000 Equivalente combinazione rara stato limite di esercizio<br />

2 3 5300.64 1000 2000 (per martinetto: 2 ton)<br />

2 5300.64 500 1000<br />

1 5300.64 250 500<br />

0 S<strong>CARICO</strong> COMPLETO<br />

0 5300.64 0 0<br />

1 5300.64 250 500<br />

2 5300.64 500 1000<br />

3 3 5300.64 1000 2000 Equivalente stato limite ultimo<br />

4 5300.64 1250 2500 (per martinetto:3.6 ton)<br />

5 5300.64 1500 3000<br />

6 5300.64 1800 3600<br />

7 5300.64 2000 4000<br />

8 5300.64 2100 4200 Equivalente carichi di rottura per flessione<br />

4 9 5300.64 2175 4350 (per martinetto:4.35 ton)<br />

10 5300.64 2500 5000<br />

11 5300.64 3000 6000<br />

5 12 5300.64 3500 7000<br />

13 5300.64 4000 8000 Rottura<br />

14 5300.64 4500 9000<br />

15 5300.64 5000 10000<br />

16 5300.64 5500 11000<br />

17 5300.64 6000 12000<br />

18 5300.64 6500 13000<br />

19 5300.64 7000 14000<br />

20 5300.64 7500 15000<br />

La rottura si è avuta, come previsto, nel ciclo di carico n°5, in corrispondenza di un carico<br />

P al martinetto di 13006 daN.


La prova sperimentale è stata simulate tramite analisi non lineare agli elementi finiti, che<br />

implementa il legame costitutivo PARC (Belletti, Cerioni, Iori, Università degli Studi di<br />

Parma) all’interno del codice ad elementi finiti ABAQUS. Tramite le simulazioni numeriche<br />

condotte è stato possibile verificare e riprodurre il comportamento seguito dal tegolo<br />

durante la prova sperimentale, sia in termini di deformazioni e spostamenti (verticali e<br />

orizzontali alla sommità delle ali), sia in termini di sviluppo del quadro fessurativo.<br />

Il confronto tra i risultati sperimentali e quelli numerici in termini di carico totale sulle ali in<br />

funzione dell’apertura delle ali e dell’abbassamento in mezzeria è riportato nelle Figure 3 e<br />

4, rispettivamente. Come si può osservare, il tegolo ha ampiamente superato il livello di<br />

carico (sull’ala e sulla soletta) corrispondente al carico di rottura per flessione (ovvero<br />

corrispondente al momento di rottura MRd della sezione trasversale).<br />

Total load on the wings [kN]<br />

320<br />

270<br />

220<br />

170<br />

120<br />

70<br />

20<br />

Numerical<br />

experimental<br />

Flexural failure<br />

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100<br />

-30<br />

ULS<br />

SLS<br />

Wings opening at midspan [mm]<br />

Figura 3. confronto tra i risultati numerici e sperimentali in termini di carico totale sulle ali –<br />

apertura delle ali nella sezione di mezzeria.<br />

Total load on the wings [kN]<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

NLFEA, bottom slab<br />

NLFEA, top wing<br />

Experimental, bottom slab (F2)<br />

Experimental, top wing (mid F1/F3)<br />

Midspan deflection [mm]<br />

0 10 20 30 40 50 60<br />

Figura 4. confronto risultati numerici e sperimentali in termini di carico totale sulle ali –<br />

abbassamento della sezione di mezzeria.<br />

F2


Il tipo di rottura che si è verificato è imputabile allo “spalling” del calcestruzzo nella zona di<br />

attacco tra ala e soletta (Figura 5).<br />

Figura 5. Quadro fessurativo in corrispondenza della rottura del tegolo.<br />

Nella Figura successiva si riporta il quadro fessurativo teorico ottenuto in corrispondenza<br />

dell’ultimo incremento di carico dell’analisi non lineare agli elementi finiti all’estradosso<br />

dell’elemento.<br />

Figura 6: Quadro fessurativo all’estradosso tegolo in corrispondenza del carico numerico<br />

di rottura.


Prova 2<br />

La disposizione dei carichi e della strumentazione di misura è stata la medesima adottata<br />

nella prova 1 (Figura1), con la differenza che sulla soletta è stato applicato un carico<br />

corrispondente alla combinazione di carico di progetto. Tale carico è stato realizzato<br />

applicando al centro 2 fasci da 8 q circa l’uno e altri due da 10 q l’uno, che portano ad un<br />

carico su metà soletta (riferito alla striscia di 1 m) di 2250 N, ovvero vicino alla situazione<br />

di carico corrispondente alla combinazione di stato limite ultimo.<br />

I cicli di carico applicati sul tegolo sono analoghi a quelli seguiti nella prova 1, e vengono<br />

nel seguito riportati:<br />

CICLO N° CENTRO (FASCI) P (1 martinetto) COMMENTI<br />

daN daN<br />

0 0<br />

1585 0<br />

1 1585 525<br />

1585 1025 Precarico<br />

1585 1525<br />

1585 2025<br />

1585 0 1° step:<br />

1585 525 Equivalente combinazione rara stato limite di esercizio<br />

2 1585 1025 (per martinetto: 2.9 ton+ 2 fasci da 8 q (tot. 16q) al centro)<br />

1585 1525<br />

1585 2025<br />

1585 2525<br />

1585 2900<br />

3565 2900 2° step<br />

3565 3025 Equivalente stato limite ultimo<br />

3 3565 3525 (per martinetto:4.9 ton<br />

3565 4025 + 1 fascio da 20 q al centro<br />

3565 4525 + 2 fasci da 8 q al centro (tot: 36 q)<br />

3565 4900<br />

3565 5025 Equivalente carichi di rottura per flessione<br />

3565 5275 (per martinetto:5.9 ton)<br />

4 3565 5525 + 1 fascio da 20 q al centro<br />

3565 5775 + 2 fasci da 8 q al centro (tot: 36 q)<br />

3565 5900<br />

3565 6025<br />

3565 6525<br />

5 3565 7025<br />

3565 7525<br />

3565 8025<br />

3565 8525<br />

3565 9025<br />

3565 9525<br />

3565 10025 Rottura<br />

3565 10525<br />

3565 11025<br />

3565 11525<br />

3565 12025<br />

3565 12525<br />

3565 13025<br />

3565 13525<br />

3565 14025<br />

3565 14525<br />

3565 15025<br />

3565 15525<br />

3565 16000


La rottura si è avuta, come previsto, nel ciclo di carico n°5, in corrispondenza di un carico<br />

P al martinetto di 14889 daN. La condizione di carico corrispondente al carico teorico di<br />

rottura per flessione longitudinale è stata quindi superata.<br />

I risultati sperimentali ottenuti in termini di carico totale sull’ala – apertura delle ali in<br />

mezzeria e carico totale sull’ala – abbassamento in mezzeria sono riportati nelle<br />

successive Figure 7 e 8.<br />

La rottura è avvenuta ancora per “spalling” del calcestruzzo nella zona di attacco tra ala e<br />

soletta (Figura 9), con espulsione del copriferro.<br />

Total load on the wings [kN]<br />

320<br />

270<br />

220<br />

170<br />

120<br />

70<br />

20<br />

experimental<br />

Flexural failure<br />

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100<br />

-30<br />

ULS<br />

SLS<br />

Wings opening at midspan [mm]<br />

Figura 7. Andamento sperimentale del carico totale sulle ali in funzione dell’apertura delle<br />

ali nella sezione di mezzeria.<br />

Total load on the wings [kN]<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Experimental, bottom slab (F2)<br />

Experimental, top wing (mid F1/F3)<br />

Midspan deflection [mm]<br />

0.0 10.0 20.0 30.0 40.0 50.0 60.0<br />

Figura 8. Andamento sperimentale del carico totale sulle ali in funzione dell’apertura delle<br />

ali nella sezione di mezzeria.<br />

F2


Figura 9. Quadro fessurativo in corrispondenza della rottura del tegolo.


Prova 3<br />

La disposizione dei carichi e della strumentazione di misura è stata la medesima adottata<br />

nelle precedenti prove 1 e 2 (Figura1), con la differenza che sulla soletta è stato applicato<br />

un carico corrispondente alla combinazione di carico rara di esercizio. Tale carico è stato<br />

realizzato applicando al centro 2 fasci da 8 q circa l’uno, che portano ad un carico su metà<br />

soletta (riferito alla striscia di 1 m) di 1000 N, ovvero vicino alla situazione di carico<br />

corrispondente alla combinazione rara di stato limite di esercizio.<br />

I cicli di carico applicati sul tegolo sono analoghi a quelli seguiti nelle prove 1 e 2, e<br />

vengono nel seguito riportati:<br />

CENTRO (FASCI) P (1 martinetto) P (schermo) COMMENTI<br />

daN daN kN<br />

0 0 0 Precarico<br />

1585 0 0<br />

1585 525 0<br />

1585 1025 500<br />

1585 1525 1000<br />

1585 2025 1500<br />

1585 0 0 1° step:<br />

1585 525 0 Equivalente combinazione rara stato limite di esercizio<br />

1585 1025 500 per martinetto: 2,9 ton<br />

1585 1525 1000 + 2 fasci da 8 q al centro (tot: 36 q)<br />

1585 2025 1500<br />

1585 2525 2000<br />

1585 2900 2375<br />

1585 3025 2500 2° step<br />

1585 3525 3000 Equivalente stato limite ultimo<br />

1585 4025 3500 per martinetto: 4,9 ton<br />

1585 4525 4000 + 2 fasci da 8 q al centro (tot: 36 q)<br />

1585 4900 4375<br />

1585 5025 4500 Equivalente carichi di rottura per flessione<br />

1585 5275 4750 per martinetto: 5,9 ton<br />

1585 5525 5000 + 2 fasci da 8 q al centro (tot: 36 q)<br />

1585 5775 5250<br />

1585 5900 5375<br />

1585 6025 5500<br />

1585 6525 6000<br />

1585 7025 6500<br />

1585 7525 7000 Rottura<br />

1585 8025 7500<br />

1585 8525 8000<br />

1585 9025 8500<br />

1585 9525 9000<br />

1585 10025 9500<br />

1585 10525 10000 Dopo lettura togliere strumenti a rischio<br />

1585 10525 10000<br />

1585 11025 10500<br />

1585 11525 11000<br />

1585 12025 11500<br />

1585 12525 12000<br />

1585 13025 12500<br />

1585 13525 13000<br />

1585 14025 13500<br />

1585 14525 14000<br />

1585 15025 14500<br />

1585 15525 15000<br />

1585 16000 15500


La rottura si è avuta, come previsto, nel ciclo di carico n°5, in corrispondenza di un carico<br />

P al martinetto di 14930 daN. La condizione di carico corrispondente al carico teorico di<br />

rottura per flessione longitudinale è stata quindi superata.<br />

I risultati sperimentali ottenuti in termini di carico totale sull’ala – apertura delle ali in<br />

mezzeria e carico totale sull’ala – abbassamento in mezzeria sono riportati nelle<br />

successive Figure 10 e 11.<br />

La rottura è avvenuta ancora per “spalling” del calcestruzzo nella zona di attacco tra ala e<br />

soletta (Figura 12), con espulsione del copriferro. In questa stessa zona, all’estradosso<br />

dell’elemento si è potuta osservare la formazione di un’ampia fessura longitudinale.<br />

Total load on the wings [kN]<br />

320<br />

270<br />

220<br />

170<br />

120<br />

70<br />

20<br />

experimental<br />

Flexural failure<br />

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100<br />

-30<br />

ULS<br />

SLS<br />

Wings opening at midspan [mm]<br />

Figura 10. Andamento sperimentale del carico totale sulle ali in funzione dell’apertura delle<br />

ali nella sezione di mezzeria.<br />

Total load on the wings [kN]<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Experimental, bottom slab (F2)<br />

Experimental, top wing (mid F1/F3)<br />

Midspan deflection [mm]<br />

0.0 10.0 20.0 30.0 40.0 50.0 60.0<br />

Figura 11. Andamento sperimentale del carico totale sulle ali in funzione dell’apertura delle<br />

ali nella sezione di mezzeria.<br />

F2


Figura 12. Quadro fessurativo in corrispondenza della rottura del tegolo.


TPE – CENTRO TECNOLOGICO PER L’E<strong>DI</strong>LIZIA RDB<br />

Visione d’insieme delle attrezzature e del tegolo posizionato sul banco di prova<br />

Visione dei martinetti per il carico sulle ali del tegolo


Strumentazione di rilevazione<br />

deformazioni laterali<br />

Strumentazione di rilevazione deformazioni verticali e fessurazioni

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