Men's Health Settembre

Settembre 2017
www.menshealth.it
Fai a
pezzi il
grasso
8 storie esemplari
di chi ha cambiato vita
Sex
La sveltina piace
anche a lei:
8 infallibili idee
5
nuovi step per
un core d'acciaio con
FABIO
INKA
IL LOOK PERFETTO
MODA COMODA PER IL RIENTRO
€ 3,50 IN ITALIA - MENSILE
ISSN 1590-3575 P.I. 23/08/2017
NUMERO 189
Scolpisci
il tuo fisico
alternando due
imbattibili workout
La dieta
facile
Cosa
mangiare
per essere
al TOP
SCIENZA
L'analisi
del DNA
scopri cosa
può salvare
la tua vita
Un corpo da
BODYGUARD
Segui le dritte di
Ryan Reynolds

“A scuola mi
prendevano in giro
perché ero troppo magra,
ero l’unica a non
avere il fidanzatino”.
Patricia
pag. 66

L’autunno è il momento migliore per allenarsi in montagna.
Che voglia spingerti oltre i tuoi limiti, scoprire nuovi trail o
allenarti per l’inverno – i nostri prodotti da speed hiking, leggeri
e traspiranti, saranno con te, per supportarti in ogni tuo passo.
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SOMMARIO
MEN’S HEALTH
SETTEMBRE 2017
FOTO DI KALIA GENOVA
Ricominciare
Settembre è un nuovo inizio: il rientro dalle vacanze, nuovi propositi e
abitudini, nuovi amici e magari anche una nuova relazione...
Ecco come sopravvivere a tutto questo
CHALLENGE
DICHIARA
GUERRA AI CHILI
DI TROPPO
8 storie di uomini
che hanno cambiato
il loro fisico
e la loro vita
56
ASK MH
I NOSTRI CONSIGLI
Colesterolo buono
e cattivo; gli esercizi
per affrontare un
lungo viaggio in auto;
altre dritte dalla tua
“peggior“ nemica
12
CLUB MAN
GESTISCI
LA PAURA
Trova dentro di te la
forza per vivere meglio
42
IN FORMA CON BJ
Workout “all orange“
per il rientro in città
43
GROOMING JOB
Colloquio di lavoro?
Non sottovalutare
i dettagli
45
#MAKE1KWET
Allenamento in vasca
46
FITNESS
IMPACTO
TRAINING
5 esercizi per glutei
d’acciaio by Fabio
Inka
20
SUPER SIX PACK
Elimina il grasso
e metti in mostra
gli addominali
34
FORZA E
MOBILITÀ
6 facili mosse
per muscoli forti
e flessibili
35
SALUTE
LA FATICA
Generale o specifica:
impara a
riconoscerla,
a gestirla e vincerla
con successo
40
BENESSERE
E LAVORO
Scopri quali gadget
del futuro ti faranno
stare bene anche
in ufficio
94
IMMORTALITÀ
Test genetico
e mappatura del
DNA per vivere in
salute più a lungo
100
STILE
CHIOMA
PERFETTA
L’estate ha stressato
i tuoi capelli:
ecco i consigli
e i prodotti giusti
per rinforzarli
48
ALIMENTAZIONE
PESCE CRUDO
Non è solo una moda,
è gustoso e salutare:
impara a cucinarlo
24
CONSIGLI PER
MANGIAR BENE
Trova l’energia
(e la salute)
mangiando così
38
LIFE
IN FORMA
A 79 ANNI
L’uomo più in forma
d’America e pioniere
del fitness svela
il suo segreto
70
AVVENTURE
ESTREME
Danilo Callegari
ci racconta il suo
progetto Seven
Summits
74
AMERICA ANNI 50
Notizie curiose
e consigli bizzarri
da vecchie riviste
americane
106
IN COPERTINA
Dal 12 ottobre Ryan Reynolds
è protagonista al cinema con
Samuel L. Jackson nel film
Come ti ammazzo il bodyguard.
4 MensHealth.it /

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6 MensHealth.it /

READY FOR YOUR NEXT LEVEL?
tatticadv.it
keforma.com
La vera essenza dello sport?
Non fermarsi mai a quello che crediamo sia il nostro limite spingendoci
ogni giorno più in là. È questa la passione con cui abbiamo realizzato una
linea completa d’integratori che migliorano la prestazione, promuovono il
recupero ideale e il benessere generale.
Sono concentrati di energia pura formulati insieme a medici, nutrizionisti
e professionisti dello sport selezionando solo materie prime d’eccellenza.
La linea Keforma è ideale per tutti gli sport a qualsiasi livello venga praticato
e viene scelta per allenamenti quotidiani e competizioni da numerosi atleti
di fama internazionale.

EDITORIALE
189.17 Siete fortunati
Erano gli anni ‘80, quelli dell’Edonismo Reaganiano, ma a noi fissati del body
building ce ne fregava poco dei ragionamenti, ci interessavano le serie da 10 con
i manubri e i bilancieri, i chili in più (non di pancia) che ci diceva la bilancia, la
circonferenza del braccio. I bei tempi di quando avevamo il poster di Rocky e Arnold
in camera; di quando eravamo un po’ tutti Rambo; di quella volta che in palestra
hanno chiamato “Rambo al telefono” e siamo andati là in otto. C’erano le nuove felpe
By American, colorate, bellissime, che costavano come sei mesi di palestra, le Adidas
alte, le canotte tagliate con le spalline sottili come tagliatelle perché così si sembrava
più grossi. Ma più grossi poi non eravamo.
C’erano gli integratori, mica tanta roba, le vitamine, le proteine in polvere - oggi
vorrei proprio vedere cosa c’era dentro quei barattoli - e ogni giorno si sperimentava
una nova dieta. Si improvvisava, si provava ciò che si sbirciava negli spogliatoi, ciò
che ti diceva l’amico esperto, titolo certificato da un centimetro di braccio in più. A
volte c’erano i risultati, a volte meno. Sicuro erano dovuti più alla palestra che alle
nostre alchimie culinarie e ai primordiali integratori. L’allenamento si chiamava
allenamento, mica workout, e non c’era tanto da scegliere, le tabelle alternavano i
soliti esercizi 4 x 10, panca, alzate laterali, squat, non c’erano troppe macchine né
troppe mode. Per fortuna. Le ragazze facevano l’aerobica.
Penso che se allora avessi avuto le conoscenze di oggi, quindi avessi fatto meno
esperimenti e mangiato meno schifezze (con l’intenzione di fare bene), ora sarei più
in forma. Ora invece siamo in un’epoca fortunata: ci sono nozioni più avanzate in
tutto, c’è una maggior chiarezza nell’alimentazione, negli integratori, ma soprattutto
queste informazioni sono divulgate, e individuare la dieta corretta è facile e alla
portata di tutti. A questa poi ci sono da aggiungere l’allenamento fisico, e anche in
questo caso la scienza è andata avanti, e quello non meno importante della sfera
psichica, lo sviluppo di quella forza interiore che ti permette di raggiungere i tuoi
obiettivi, essere disciplinato e metodico.
Da tempo trattiamo questi temi su Men’s Health, e visto che a settembre si riparte
con la stagione della preparazione fisica, vi anticipo che ci sono in programma
articoli e collaborazioni con esperti del settore
che ci aiuteranno a trovare la nostra strada,
non solo per avere il six pack, ma per una vita
ben più ricca in tutto, salute compresa. Anzi,
correggo, faremo il percorso inverso: partiremo
dalla salute per arrivare a un fisico da copertina,
six pack compreso. Senza sforzo, con maggior
soddisfazione ed energia.
Aldo Ballerini
Primi anni ‘80, in posa con
la mia felpa By American.
Costava tantissimo,
era irresistibile.
8 MensHealth.it /

TRAIL SKINS 2
ancora una volta i parametri di riferimento in termini di traspirabilità,
ergonomia e protezione. Forte di una combinazione ottimale tra
di pedalata, per tutto il giorno, pur soddisfacendo pienamente le norme
europee per i protettori da impatto.
L’ulteriore cuscinetto laterale rafforza la protezione dagli urti più
comuni mentre le doppie fasce elasticizzate con micro-regolazione
garantiscono una vestibilità personalizzata per ogni rider.
dainese.com

CONTRIBUTOR
Nato a Verona nel 1956, Carlo Rovelli è un “fisico”
italiano che si occupa di gravità quantistica
ma anche di storia e filosofia della scienza
e dello sviluppo della riflessione scientifica
dell’umanità. Da giovane ha anche partecipato
ai movimenti studenteschi e alla nascita delle
radio libere, come Radio Alice a Bologna e Radio
Anguana a Verona, della quale fu tra i fondatori.
Collabora regolarmente con il Corriere della Sera
e con il suo supplemento La Lettura.
CARLO ROVELLI
L’ordine del tempo
Niente vale sempre e ovunque. Prima o poi, incontriamo sempre qualcosa di totalmente nuovo
Mi fermo e non faccio nulla. Non succede nulla.
Non penso nulla. Ascolto lo scorrere del tempo.
Questo è il tempo. Familiare e intimo. La sua rapina
ci porta. Il precipitare di secondi, ore, anni ci lancia
verso la vita, poi ci trascina verso il niente...
Lo abitiamo come i pesci l’acqua. Il nostro essere
è essere nel tempo. La sua nenia ci nutre, ci apre
il mondo, ci turba, ci spaventa, ci culla. L’universo
dipana il suo divenire trascinato dal tempo,
secondo l’ordine del tempo.
La mitologia indù rappresenta il fiume cosmico
nell’immagine divina di Shiva che danza: la sua danza
regge lo scorrere dell’universo, è il fluire del tempo.
Cosa c’è di più universale e evidente di questo
scorrere? Eppure le cose sono più complicate. La
realtà è spesso diversa da come appare: la Terra
sembra piatta, invece è una sfera; il sole sembra
roteare nel cielo, invece siamo noi a girare. Anche
la struttura del tempo non è quella che sembra: è
diversa da questo uniforme scorrere universale. L’ho
scoperto sui libri di fisica, all’università, con stupore.
Il tempo funziona diversamente da come ci appare…
LA SCOMPARSA DEL TEMPO
Immaginiamo che mia sorella sia andata su Proxima
b, il pianeta scoperto da poco, che ruota attorno a
una stella vicina, a circa quattro anni luce di distanza
da noi. Domanda: cosa sta facendo adesso mia
sorella su Proxima b? La risposta corretta è che
“la domanda non ha senso”. È come chiedersi,
stando a Venezia: “Cosa c’è qui, a Pechino?”. Non
ha senso, perché se dico “qui” e sono a Venezia
faccio riferimento a un luogo che sta a Venezia, non
a Pechino. Se mia sorella è su Proxima b la luce ci
mette quattro anni a viaggiare da là a qui. Quindi se
guardo mia sorella con un telescopio, o se ricevo una
comunicazione radio da lei, so cosa faceva quattro
anni fa, non cosa fa ora. Certamente “adesso su
Proxima b” non è quello che vedo nel telescopio
o che sento dalla sua voce che esce dalla radio (…).
Quattro anni dopo il momento in cui la vedo, per
il suo tempo, lei potrebbe essere già tornata sulla
Terra, fra dieci anni terrestri. Quindi non è certo
adesso! (…) Allora quando è adesso su Proxima b?
La realtà è che bisogna rinunciare. Non c’è nessuno
speciale momento su Proxima b che corrisponda
a quello che qui e ora è il presente. Secondo me,
questa è la conclusione più stupefacente di tutta la
fisica contemporanea. (…) La nozione di “presente” si
riferisce alle cose vicine, non a quelle lontane.
Il nostro “presente” non si estende a tutto l’universo.
È come una bolla vicino a noi…
Lo spaziotempo è un oggetto fisico come un
elettrone. Anch’esso fluttua. Anch’esso può essere
in una “sovrapposizione” di configurazioni diverse…
L’assenza della quantità “tempo” nelle equazioni
fondamentali non significa un mondo congelato
e immobile. Al contrario, significa un mondo dove
il cambiamento è ubiquo, senza essere ordinato
da Padre Tempo: senza che gli innumerevoli
accadimenti si dispongano necessariamente in
bell’ordine, né lungo la singola linea del tempo
Newtoniano, né secondo le eleganti geometrie
Einsteiniane. Gli eventi del mondo non si mettono
in fila come gli inglesi. Si accalcano caotici come
gli italiani… Il mondo è più come Napoli che come
Singapore…
L’intero divenire cosmico è un graduale processo
di disordine, come il mazzo di carte che inizia in
ordine e poi si disordina mescolandolo… Quello
che fa accadere gli eventi del mondo, che scrive
la storia del mondo, è l’irresistibile mescolarsi di
tutte le cose, che va dalle poche configurazioni
ordinate alle innumerevoli configurazioni
disordinate. L’universo intero è come una montagna
che crolla pian piano. Come una struttura che si
sfalda gradualmente. Dagli eventi più minuti ai più
complessi, è questa danza di entropia crescente,
nutrita dalla bassa entropia iniziale del cosmo,
la vera danza di Shiva, il distruttore.
IL TEMPO È LA
NOSTRA MEMORIA
Il nostro intero cervello
funziona su un insieme
di tracce del passato,
lasciate nelle sinapsi
che connettono i
neuroni. Sinapsi si
formano a migliaia
in continuazione e
poi si cancellano –
soprattutto durante il
sonno –, lasciando una
sfocata immagine del
passato: di quello che
nel passato ha influito
sul nostro sistema
nervoso. Immagine
sfocata, certo –
pensate a quanti
milioni di dettagli
vedono i nostri occhi
ogni istante, che non
restano poi nella
memoria –, ma tale da
racchiudere mondi.
Mondi sterminati.
Questo è il fluire del
tempo di cui abbiamo
esperienza: è lì dentro
che sta annidato,
dentro di noi, nella
presenza così cruciale
delle tracce del
passato sui nostri
neuroni…
Siamo storie,
contenute in quei venti
centimetri complicati
dietro ai nostri occhi,
linee disegnate da
tracce lasciate dal
rimescolarsi delle cose
del mondo, e orientate
a predire accadimenti
verso il futuro, verso la
direzione dell’entropia
crescente, in un
angolo un po’
particolare di questo
immenso disordinato
universo.
10 MensHealth.it /

MH PUBBLIREDAZIONALE
LA FORZA FUEL MY
SIA CON ME!
RECUPERA PIÙ IN FRETTA
E MANTIENI IN FORZA IL
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che il tuo fisico non sia
ancora al massimo della
forma, aiutalo al meglio con
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una combinazione di Setria
Glutathione e L-Citrullina che
contribuisce a favorire e
sostenere i benefici della
produzione di ossido nitrico,
per fornire nutrienti ai tuoi
muscoli e velocizzare i tuoi
tempi di recupero dopo un
intenso allenamento. Con
Setria® Glutathione il tuo
sistema immunitario rimarrà
forte, che tu sia in palestra o a
bordo di un aereo in partenza
per le vacanze. Infatti, oltre a
favorire l’immunità in modo
Disintossicazione
sano aumentando il numero
Eliminando le tossine che
dei leucociti, Setria®
entrano nel tuo organismo,
Glutathione neutralizza i
il glutatione protegge anche
radicali liberi prodotti durante
il DNA dalle mutazioni causate
gli allenamenti ad alta
da alcune cattive abitudini del
intensità e riattiva anche altri
nostro stile di vita, come l’alcool
antiossidanti, come le
e il fumo.
vitamine C ed E. Se sembri
Protezione antiossidante
più vecchio dei tuoi 40 anni
Neutralizza i radicali liberi
e stai salendo a bordo del tuo
e riattiva gli antiossidanti,
aereo con un bagaglio
come le vitamine C ed E,
eccessivo, potresti avere
potenziandone le proprietà che
un basso livello di glutatione,
consentono di neutralizzare
il che aumenta le probabilità
ed eliminare gli agenti ossidanti.
di prenderti un rafreddore,
Raforzamento del sistema
anziché di sorseggiare
immunitario
cocktail al bar. Una pila
Setria® Glutathione favorisce
di integratori pre-workout
l’immunità in modo sano,
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contribuendo ad aumentare MENSHEALTH.
basterà, se stai cercando
di raggiungere il top della
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necessari per una risposta
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ASK MEN’S HEALTH
PONDERIAMO E RISPONDIAMO
SALUTE
Ho fatto il barbecue
senza pulire la griglia,
che era sporca ancora
dalla volta precedente.
Rischio di prendermi
qualche malattia
o non è un problema?
Giorgio
La griglia sporca
potrebbe dare un sapore
non proprio gradevole
alla carne ma di sicuro
non ti ammazza. Il calore
che raggiunge il metallo
ti salva, uccidendo
i batteri pericolosi.
E visto che non c’è
umidità, anche gli
altri batteri, quelli che
resistono, non riescono
a moltiplicarsi. È più
probabile prendersi
qualcosa maneggiando
la carne cruda, per cui
ricordati di lavarti sempre
bene le mani dopo
averla toccata.
FITNESS
C’È CHI NUOTA IN QUALCHE MODO (E PROVOCA UN PICCOLO
MAREMOTO INTORNO A SÉ SENZA PERALTRO ANDARE LONTANO)
E CHI NUOTA BENE, CALMO E VELOCE (CHE INVIDIA). QUAL È IL
SEGRETO PER PASSARE DALLA PRIMA ALLA SECONDA CATEGORIA?
Ruggero
Il segreto per nuotare bene è rilassarsi emotivamente e isicamente. Fai inta di essere
Superman: mettiti a pancia in giù con le braccia stese in avanti alla larghezza delle
spalle e guarda verso il basso, come se stessi cercando un anello che ti è cascato. La testa in linea
con il corpo e lo sguardo verso il basso sono la base di partenza nel nuoto. Se rilassi la testa quando sei
in acqua la schiena assumerà automaticamente la posizione corretta. Tieni vicine tra loro le gambe
e fai qualche bracciata rilassata, senza fretta, cercando di scivolare il più possibile nell’acqua. Quando
hai capito come si avanza nel modo giusto, fermati e pensa a imparare la respirazione: prima da fermo
e poi in movimento e sui due lati. Quando respiri bene, e non vai in afanno ogni 30 secondi, allora
puoi riprendere a pensare ai movimenti di braccia e gambe e a nuotare bene.
Mi sto allenando
per una mezza
maratona ma più
chilometri faccio più le
caviglie mi fanno male.
Una soluzione?
Lucio
Se hai già fatto gli
esami per escludere
patologie, allora devi
rinforzare i tendini delle
caviglie, i polpacci e il
core. Giocano tutti un
ruolo importante nel
tuo dolore alle caviglie.
Se i muscoli non sono
abbastanza forti,
quando sono sollecitati
eccessivamente si irritano
e fanno male. Allenati su
una superficie instabile,
per esempio così: in piedi
su un cuscino, piega
la gamba dietro di te
e tienila in posizione
per 10 secondi.
Ripeti 10 volte
e poi cambia gamba.
Illustrazioni di Zohar Lazar
12 MensHealth.it /

NUTRIZIONE
Quando faccio troppo da mangiare metto tutto in una
vaschetta e poi lo inilo in frigo. E lì me lo dimentico
per giorni. Fino a quando è sicuro mangiare un piatto
di avanzi?
Antonio
THE GIRL
NEXT DOOR
FITNESS
Sesso, appuntamenti,
amore e passione:
i consigli della tua
“peggiore” amica
Questo autunno
farò un lungo
viaggio in auto fino
a Capo Nord. Ne
ho già fatti di simili
e so che cosa vuol
dire guidare per
così tante ore. Quali
esercizi e quale
tipo di stretching
posso fare durante
le soste per non
“incriccarmi”
troppo?
Simone
1. Leg swing. Con
una mano appoggiata
all’auto, dondola
una gamba avanti e
indietro, irrigidendo i
muscoli del core.
In questo modo
allunghi i quadricipiti,
i muscoli anteriori
dei fianchi e i tendini,
che si accorciano
durante le ore seduto
al volante. Ne trarrà
sollievo anche la parte
inferiore della schiena.
2. Stretching per
il polpaccio e la
caviglia. Se stai
seduto troppo a
lungo le caviglie si
gonfiano e i polpacci
si tendono. In teoria,
se stai veramente
tanto seduto senza
muoverti potrebbe
venirti persino
un trombo alle
gambe. Per evitare
questi problemi
metti entrambe
le mani sull’auto,
porta un piede in
avanti piegando
leggermente il
ginocchio e l’altro
indietro, con la
pianta del piede
completamente a
terra. In questo modo,
tra l’altro, le gambe
evitano di gonfiarsi e
irrigidirsi.
Se quel piatto campeggia da più di qualche giorno
nel tuo frigo fatti un favore: buttalo. Sì, lo so che
quella pasta o quella carne sono cotte ma ciò che è
cotto non è al sicuro dai germi. Ci sono tanti batteri
che non muoiono con il calore e, lasciando il cibo in
frigo per giorni, tendono a proliferare. Secondo una
ricerca della pubblicazione specializzata Foods,
il 12% degli americani pensa che gli avanzi durino
almeno una settimana in frigo. In realtà il tempo
massimo consigliato è di 3-4 giorni. E in ogni caso,
anche quello che rimane in frigo per il periodo giusto
va scaldato, facendogli raggiungere una temperatura
interna di almeno 75 gradi.
3. Stretching
dei pettorali. Solleva
una mano, con il
braccio piegato a 90
gradi, e appoggiala
alla portiera aperta
dell’auto. Adesso
fai un passo avanti
e allunga i muscoli.
Facendo stretching
ai pettorali e alla
parte anteriore
delle spalle riduci
l’eventuale dolore
al collo e rilassi i nervi
delle braccia e della
parte superiore
del corpo.
SALUTE
Si sente parlare di
colesterolo buono
e di colesterolo
cattivo. Di LDL e
di HDL. Ma qual
è esattamente la
differenza?
Elia
Il colesterolo LDL (che
sta per Low-Density
Lipoprotein ovvero
lipoproteine a bassa
densità) si attacca
alle pareti delle arterie
restringendole e
rendendole meno
elastiche. Dunque
per noi è “cattivo”.
Il colesterolo HDL
(High-Density
Lipoprotein ovvero
lipoproteine ad alta
densità) trasporta
l’LDL verso il fegato
facilitandone
la rimozione e
l’espulsione.
Quindi è “buono”.
Mi piace fare sesso seduto
sulle sedie o sul divano
ma la mia ragazza è molto
tradizionalista: o letto
o niente. Come posso
convincerla?
Michele
Magari sbagli semplicemente
momento. Se sta guardando una
serie TV che le piace è naturale
che dica di no alle tue proposte.
Le distrazioni non piacciono alle
donne perché rovinano il sesso:
loro per eccitarsi e raggiungere
l’orgasmo hanno bisogno di
concentrazione e la TV è una
distrazione. Lascia che finisca
di guardare quell’episodio, spegni
la TV e poi riprovaci. È probabile
che stavolta ti dirà di sì.
L’altra sera mi ha fatto salire
da lei senza preavviso e non
avevo con me un profilattico.
Quindi alla fine non abbiamo
fatto niente. Come posso fare
se mi ricapita?
Fernando
Per prima cosa potresti chiedere
a lei se ne ha uno. Una donna
responsabile ha sempre almeno
un profilattico di scorta nel
cassetto. Altrimenti hai due
possibilità: cerca un distributore
automatico in giro per la città
oppure passate la sera
a fare petting e sesso orale.
La tortura più sexy che ci sia.
Conosco delle coppie che fanno
sesso a giorni fissi. Mi sembra
così poco romantico. Sbaglio?
Giacomo
Ti godi di meno le vacanze perché
le prenoti in anticipo invece di
improvvisarle? Il sesso spontaneo
e non programmato è fantastico
ma è altrettanto bello se l’hai
deciso prima (anzi, in quel caso
c’è anche l’attesa, che aumenta
la voglia). Se lo metti in calendario
significa semplicemente che sei
un adulto impegnato e realistico.
E in certi casi anche pieno
di fantasia.
Kyle Hilton (foto Eaves)
MensHealth.it /
13

CLUB THE BARTENDER
T H E B A R T E N D E R
CHIACCHIERE SULLE DONNE, SUL LAVORO E SULLE ALTRE COSE
CHE ROVINANO LA VITA AGLI UOMINI
fondamentale. Se tu sai che non c’è
niente tra voi non devi sentirti in
colpa. Ma se invece c’è del tenero,
e se ci tieni al tuo matrimonio e
anche al tuo posto di lavoro, inizia
a starle lontano o saranno guai.
Mi sono appena trasferito in
una nuova città e non conosco
nessuno, non ho amici, mi sento
spaesato. Come posso fare?
Daniele
Farsi degli amici è come mettere su
peso: succede quando smetti di fare
attenzione a te stesso. Se vuoi degli
amici comportati da amico. Offri
da bere a un tuo conoscente
simpatico, fai una battuta al tuo
collega, dimostrati attento ed
empatico quando qualcuno ti
racconta qualcosa. Un amico è
qualcuno che sei sempre felice
di vedere. Diventa quel qualcuno.
Lo ammetto:
non sopporto
il campeggio.
Questo mi rende
meno uomo?
MICHELE
Con me sfondi una porta aperta.
Preferisco il salotto e la TV
alla foresta e al cielo stellato.
Mia moglie e i miei figli però
adorano andare in mezzo alla
natura di tanto in tanto, anche
se per qualche giorno devono
rinunciare ai soliti confort.
Siccome questo li rende felici
io mi adatto e li porto.
Ciò che veramente ti rende un
uomo è fare qualcosa che non ti
piace per amore di qualcun altro.
Mio figlio è irremovibile: non
vuole giocare a calcio. Come
faccio a fargli cambiare idea?
Lucio
Il calcio è lo sport per eccellenza
e ogni bambino che si rispetti
deve farlo, giusto? È questo che
pensi. Allora prova a obbligarlo a
giocare a calcio tutti i pomeriggi
con te: quando ti lancerà la palla
in faccia e inizierà a odiare questo
sport capirai che devi lasciargli
fare le sue scelte. Basket? Hockey?
Danza? Lascia scegliere a lui e
non ti intromettere, se non per
incoraggiarlo.
Ho un legame lavorativo molto
stretto con la mia collega e mia
moglie non sopporta questo
rapporto: la chiama la mia
“moglie sul lavoro”. Ma in fin
dei conti non c’è mai stato
niente tra di noi.
Riccardo
Forse è semplicemente gelosa di
tutto quel tempo che la collega può
passare con te dalle 9 alle 18. Se
invece fai sempre straordinari e
le 18 diventano le 20 o le 22 allora
ha ragione a lamentarsi. Un buon
affiatamento sul lavoro è fantastico,
e in certi lavori è addirittura
IL TRUCCO DEL MESE
Sbuccia il limone
alla perfezione
Invece di girare il
pelapatate attorno
al limone fai il contrario:
gira il limone. In questo
modo hai più controllo
sul movimento.
Mia moglie guarda in TV cose
che a me proprio non piacciono,
così finiamo per passare la
serata in due stanze diverse
davanti a due televisioni diverse.
È accettabile?
Sergio
Direi proprio di no. È vero che
le coppie non mangiano sempre
insieme e passano poco tempo
insieme ma succede perché sono
impegnate con il lavoro o con altre
attività (palestra, cene di lavoro,
uscite settimanali con gli amici).
Una vera coppia fa tesoro dei
momenti che può passare insieme.
E se tu sei a casa e lei anche e finite
per starvene in due stanze diverse
solo per guardare un programma
in TV allora c’è qualcosa che non
va. La prossima volta che lei si
accoccola sul divano davanti alla
televisione mettiti accanto a lei.
Non sei obbligato a guardare quel
programma: puoi leggere, dormire,
coccolarla. Qualsiasi cosa tu faccia,
stai con lei.
14 MensHealth.it /

CLUB
SETTEMBRE 2017
L’IMPRESA DI ALESSANDRO DE ROSE
Classe 1992, cosentino ma residente a Trieste, Alessandro De Rose,
unico concorrente italiano alla Red Bull Cliff Diving World Series
2017, ha trionfato nella tappa italiana di Polignano a Mare il 23 luglio.
“Per me è un vero e proprio sogno che diventa realtà:
raggiungere la mia prima vittoria in carriera proprio nella
mia Italia, nel mio Sud. Ho sempre detto che Polignano e il suo
pubblico caloroso hanno per me un significato e un’energia
particolare e questa incredibile vittoria ne è la dimostrazione”.
Per allenarsi in vista della difficile gara Alessandro ha
partecipato a “Road to Polignano”, un progetto che l’ha visto
tuffarsi da location mozzafiato sparse per l’Italia: le rocce
del Castello di Duino, le scogliere di Porto Venere, il Canyon
Park di Bagni di Lucca, il Fiordo di Furore sulla Costiera
Amalfitana e la Grotta dei Pipistrelli nel Gargano. Forte
di questo suo allenamento è salito sulla piattaforma di
Polignano a Mare conquistando una meritatissima vittoria
con tuffi eseguiti in maniera impeccabile e concludendo la
sua performance con un triplo in avanti carpiato con due
avvitamenti e mezzo.
redbullcliffdiving.com
Scansiona il QR Code
e goditi gli straordinari
tui di Alessandro De Rose
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17

CLUB OUTDOOR
HERO
Südtirol
Dolomites
La Hero Südtirol Dolomites
è la marathon di mountain bike più dura
al mondo, competizione che consiste nel
compiere un intero giro attorno al Gruppo
Sella percorrendo sentieri off-road. Il
percorso più difficile è di 86 chilometri, nei
quali si scalano 4500 metri di dislivello.
Un tracciato impressionante, per di più
complicato dalla pendenza, in molti tratti
è così elevata da rendere difficilissimo
pedalare. In più ci si mette anche il fondo,
estremamente variabile. Si passa dalla
terra compatta, quando va bene; alla ghiaia,
quando la difficoltà aumenta; al fango e alla
neve quando a complicare le cose ci si mette
pure il tempo.
Alcuni tratti sono così duri che in caso di
fondo sfavorevole anche gli atleti Elite, i più
forti del mondo, sono costretti a scendere.
In tal caso non si fatica meno: si è in gara.
Questi eroi si caricano quindi la bici in spalla
e corrono su queste salite infernali. Per
dare un’idea della loro velocità: quest’anno
ha vinto l’italiano Juri Ragnoli, che ha
percorso gli 86 chilometri in meno di 4 ore
e 30; un ottimo risultato per un ciclista non
professionista è chiudere in sette ore; il tempo
massimo previsto per concludere questo giro
è di dodici ore e cinque minuti.
C’è anche un percorso più “facile”, di 60
chilometri, e il bello di questa gara è che
entrambi i tracciati nella stagione favorevole
restano aperti al pubblico. È quindi possibile
allenarsi proprio sulle piste della Hero, o,
più semplicemente, vedere se si è in grado di
affrontare queste infernali salite. Non vanno
dimenticate nemmeno le discese, alcune delle
quali, tra sassi, ghiaia, rocce e radici, sono
molto tecniche. Se non siete allenati è meglio
usare una mountain bike a pedalata assistita,
che rende più piacevole un giro altrimenti
massacrante. Se anche questa fatica per voi
è impossibile, tenete in considerazione che
d’estate c’è la possibilità di evitare gran parte
delle salite utilizzando gli impianti di risalita.
Info: herodolomites.com
18 MensHealth.it /

La HERO Südtirol
Dolomites è la marathon
di mountain bike
più dura del mondo.
Quest’anno hanno
partecipato 4017 atleti
in rappresentanza
di 45 nazioni
Ph. GP Calzà
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19

CLUB IMPACTO TRAINING
Fabio Inka è il creatore
di Impacto Training.
Ex atleta dell’Aeronautica,
ha conseguito due lauree,
in Scienze Motorie
e in Scienze della
Comunicazione.
Laureando in Scienze
della Nutrizione, è Life
Sport coach e assistente
Universitario.
Per due stagioni su Foxsports,
ha scritto un libro bestseller
nella categoria fitness.
DESCRIZIONE
DEL CIRCUITO
Questo è un circuito 100%
corpo libero che puoi fare
dove vuoi, quando vuoi,
estratto dal libro Impacto
Training 20 minuti al giorno,
risultati in 8 settimane, che
puoi trovare nelle migliori
librerie e online sul sito
www.impactotraining.com
Scansiona il QR Code
per vedere questo
allenamento su YouTube
Non c’è solo
lo squat
“LO SQUAT È IL MIGLIOR ESERCIZIO PER ALLENARE I GLUTEI” È UN FALSO MITO
DEL FITNESS, IN REALTÀ NON ESISTE UN SOLO MOVIMENTO IDEALE PER ALLENARLI.
VEDIAMO QUALI SONO I PIÙ EFFICACI
/ DI FABIO INKA
Ci sono alcuni esercizi
considerati “per donne” che gli uomini
pensano siano inutili o si vergognano a fare,
uno di questi è allenare i glutei. È sbagliato,
perché questi muscoli non svolgono una
funzione puramente estetica, riservata
a chi fa fitness o alle sole donne, ma sono
fondamentali anche nella preparazione
atletica e nell’allenamento della forza della
maggior parte degli sport, soprattutto quelli
che includono scatti veloci e salti verticali o
orizzontali. Ecco perché devi allenarli.
Ma come?
Cominciamo col dire che è un falso mito
pensare che esista un solo modo o un singolo
movimento in grado di stimolare in maniera
efficace i glutei: lo squat, nonostante sia un
ottimo esercizio, non fa eccezione.
Per capire che cosa fa un muscolo, la cosa
fondamentale è conoscere la sua origine,
inserzione e funzionalità in modo da poter
eseguire gli esercizi che lo mettano in
azione nella maniera più corretta ed efficace
possibile. Il bacino è la struttura anatomica
di raccordo tra il tronco e gli arti inferiori ed è
anche il punto di origine e inserzione di molti
muscoli posturali, tra questi ci sono proprio
i glutei. È un gruppo di muscoli che include
il grande gluteo, il medio gluteo, il piccolo
gluteo e il tensore della fascia lata, e insieme
agli altri muscoli extrarotatori ed estensori
dell’anca, sono fondamentali per:
> correre veloce e saltare;
> prevenire infortuni alla schiena e alle
ginocchia;
> migliorare la postura.
Si possono allenare in maniera efficace
anche a corpo libero
I glutei sono il gruppo muscolare più grande del
nostro corpo e rispondono bene solo alle forti
sollecitazioni. Molti sottovalutano il fatto che
queste sollecitazioni si possono trovare anche
con il solo peso del nostro corpo. Così come
nelle pesistica, anche a corpo libero dobbiamo
partire dagli esercizi fondamentali: gli squat e
gli affondi, così come gli stacchi. Sono esercizi
multiarticolari, ovvero attivano grandi gruppi
muscolari e migliorano la forza di tutto il corpo.
Sono molto importanti perché producono
un grande stress metabolico che dà risposte
ormonali elevate, e quindi aiutano a bruciare
più massa grassa. A questi vanno affiancati gli
esercizi svolti nelle varianti con un solo arto
(monopodalici), che possono rappresentare
un ottimo stimolo e risultare decisamente
impegnativi perché ci permettono di:
> aumentare il carico di lavoro senza ricorrere
ad attrezzi e ottenere una grande attivazione
per i glutei;
> bilanciare la differenza della forza tra un arto
e l’altro, evitando o migliorando eventuali
disequilibri;
> prevenire gli infortuni grazie all’attivazione
propriocettiva;
> produrre poco stress articolare.
In questa serie di esercizi a corpo libero ho
raggruppato i migliori esercizi per i glutei,
di cui tre monopodalici. Come sempre puoi
eseguirli a corpo libero, a casa, senza bisogno di
attrezzi. Segui le indicazioni e scoprirai presto
i risultati.
20 MensHealth.it /

Organizzazione
dell’allenamento
L’allenamento è formato da un circuito di 5 esercizi
che va ripetuto dalle 3 alle 5 volte.
Ogni esercizio dura 30 secondi con 10 secondi
di recupero tra uno e l’altro.
CONSIGLI
Riscaldamento: Effettua sempre il riscaldamento
all’inizio dell’allenamento
Stretching: Effettua sempre lo stretching alla fine
dell’allenamento
1 REVERSE LUNGE
KNEE UP
Muscoli interessati: glutei, quadricipiti
COSA FARE
1/ In piedi, inspirando esegui un retroaffondo
piegando il ginocchio dietro fino
a portarlo a sfiorare terra
2/ Da questa posizione espirando porta
la gamba che ha eseguito l’affondo, in
elevazione all’altezza del bacino con il
ginocchio flesso
3/ Ripeti il movimento sempre con la
stessa gamba
4/ Al termine della serie, ripeti la
sequenza con l’altra gamba
SUGGERIMENTI
/ Addome sempre attivo
/ Schiena dritta, petto in fuori, scapole
addotte
/ Non flettere il busto in avanti durante
l’esecuzione
/ Coordina il movimento degli arti
superiori (braccio opposto alla gamba)
per mantenere l’equilibrio
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CLUB IMPACTO TRAINING
2 DONKEY KICK
Muscoli interessati: glutei
COSA FARE
1/ In quadrupedia (posizione del gatto), la
testa, le spalle e il bacino sono in linea, le
mani in appoggio sotto la linea delle spalle
2/ Da questa posizione, espirando eleva
verso l’alto la gamba, facendo attenzione a
mantenere l’angolo di almeno 90°della
gamba rispetto agli ischiocrurali
3/ Inspirando torna nella posizione di
partenza e ripeti di nuovo il movimento con
la stessa gamba, il ginocchio sfiora terra, non
tocca
4/ Effettua una serie di 30 secondi per ogni
gamba
SUGGERIMENTI
/ Metti qualcosa di morbido sotto il
ginocchio se la posizione è scomoda
/ Il piede è a martello
/ NON inarcare eccessivamente la schiena.
Se senti carico sui lombari diminuisci
l’elevazione della gamba flessa
/ Non abbassare il capo e mantieni rilassati
gli elevatori della scapola
/ Tieni le braccia tese, non poggiare gli
avambracci a terra
3 FEET AND SHOULDER
ELEVATED HIP THRUST
Muscoli interessati: ischiocrurali, glutei
COSA FARE
1/ Posizionati con la parte alta della schiena
in appoggio sullestremità di un divano,
poggia i talloni su un rialzo (sgabello, sedia o
step), testa in appoggio
2/ Mantieni il sedere staccato da terra e le
ginocchia flesse con un angolo di 90°circa
3/ Da questa posizione effettua una spinta
del bacino verso l’alto contraendo i glutei e
arriva fino a portare schiena e bacino in linea
tra di loro
SUGGERIMENTI
/ Mantieni la schiena dritta, non inarcarla
durante la spinta del bacino
/ Il collo è allineato con la schiena
/ Nella posizione di arrivo il bacino è
retroverso e l’addome e i glutei in massima
contrazione
/ I gomiti e le scapole sono in appoggio sul
divano
/ Scendi bene in basso fino a sfiorare il
pavimento
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4 CROSS LEG GLUTE
BRIDGE
Muscoli interessati: glutei, ischiocrurali
COSA FARE
1/ Distendi la schiena e porta il piede
destro sopra il ginocchio sinistro,
mantieni le braccia distese lungo i
fianchi
2/ Spingi il bacino verso l’alto, usando i
glutei e senza caricare sulla bassa
schiena: mantieni la schiena in una
posizione neutrale
3/Mantieni la contrazione per un
secondo poi abbassa le anche per
ricominciare il movimento: i glutei
sfiorano il pavimento ma non lo toccano
4/ Esegui nella stessa serie due
movimenti per ogni lato
5/ Espira durante la fase di salita, inspira
durante la fase di discesa
SUGGERIMENTI
/ Trova la giusta distanza: se allontani
troppo i piedi dal corpo sposti il lavoro
sui femorali, se li avvicini troppo, sposti il
lavoro sui quadricipiti
/ Rimani concentrato sulla percezione
del movimento e rispetta il tempo
dell’esercizio
/ Non inarcare troppo la schiena: se
senti tensione sulla bassa schiena sali di
meno
/ Muovi solo l’articolazione dell’anca
5 REVERSE
HYPEREXTENSION
Muscoli interessati: glutei, ischiocrurali
COSA FARE
1/ Sdraiato a pancia in giù, abbraccia una
chaise longue (o un tavolo, o un lettino
singolo) mantenendo le gambe distese in
elevazione con i piedi a martello
2/ Lo sguardo è rivolto verso il basso, le
braccia agganciate sull’estremità laterale
del divano
3/Da questa posizione espirando esegui
una spinta delle gambe verso l’alto,
contraendo al massimo i glutei evitando così
di portare in iperestensione il tratto lombare
4/ Torna nella posizione iniziale e ripeti
SUGGERIMENTI
/ Mantieni il busto completamente in
appoggio sul divano, con la testa rilassata
/ Esegui la spinta con i glutei e gli
ischiocrurali evitando l’iperestensione del
tratto lombare
/ Controlla il movimento con la espirazione
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CLUB FOOD
Nudo e crudo
SMETTI
LA DI SEGU
EGUIRE
LA TRADI
ADIZIO
ZIONE:
IL PE
SCE
CRU
DO NON È SOLO
UNA AM
ODA
EH
HAU
UN SUO
PERCHÉ
SCEGLILO FRESCO
Non devi vivere per forza
al mare per mangiare
pesce fresco (in pescheria
arriva comunque pesce
pescato in giornata) ma di
sicuro aiuta. Dovunque lo
compri, per essere sicuro
che sia veramente fresco
come ti garantiscono,
controlla queste cose: gli
occhi devono essere lucidi,
non appannati, il corpo
deve essere brillante, la
consistenza deve essere
soda e l’odore deve essere
contenuto. Il pesce vecchio
puzza e non è buono:
quindi se senti un forte
odore pungente di pesce
lascia perdere. Non solo:
il pesce “vecchio” ha
meno sostanze nutritive
e sviluppa batteri. Ed è
questo il primo motivo per
mangiare pesce crudo solo
se sei sicuro che è fresco.
Branzino
Questo pesce, ricco di Omega 3, di solito è di
allevamento, il che significa che è fondamentale
comprarlo fresco e mangiarlo nel giro di poco.
Le vene dovrebbero essere di un rosso vivo e la
carne dovrebbe essere bianca e senza brandelli di
pelle. Non comprarlo se vedi che il filetto ha punti
giallognoli o marroncini: vuol dire che non è fresco
e se non è fresco, oltre ad avere batteri, è meno
ricco di Omega 3.
01 02
Capesante
Servi le capesante con un filo di limone,
invece che saltate nell’olio, aggiunge un tocco
aspro che ben contrasta con il sapore del pesce
e ti permette di assumere anche vitamina C.
Se proprio non vuoi mangiarle crude
scottale leggermente per 5-10 secondi
saltandole in padella.
Tonno
Ha più proteine del petto di pollo e può essere
tranquillamente mangiato crudo (se è fresco).
Ma non consumarlo troppo spesso perché
contiene mercurio. Attento al colore: quando
è fuori dall’acqua, con il passare del tempo
passa da rosso a marrone.
Salmone
Se è fresco, il salmone ha una consistenza
soda. Mangialo solo se è di giornata,
altrimenti perde le sue
sostanze nutritive
e anche il sapore non è più al top.
PULISCILO BENE
Usa un tagliere solo per il
pesce: una ricerca del Global
Hygiene Council ha scoperto
che il pesce contiene il
doppio dei batteri che ci
sono mediamente sull’asse
del gabinetto. Quando lo
pulisci e lo tagli, devi essere
preciso e delicato come
un samurai, non violento
e pressapochista come un
taglialegna. Muovi il coltello
verso di te con un unico
movimento inclinando
la lama dalla parte destra,
per tagliare meglio.
Fotografie Louisa Parry; Additional Reporting: Bray Stoneham
24 MensHealth.it /

TARTARE DI
BRANZINO SUPER PROTEICA
Ingredienti
› 1 branzino
› 1 cucchiaio di salsa
di soia
› ½ cucchiaio di pasta
wasabi
› 100 gr di quinoa cotta
› ½ cipolla gialla a dadini
› 1 cucchiaio di menta
a straccetti
› ½ cucchiaio di pasta
di chili
› 1 cucchiaio di succo
di lime
› ½ carota grattugiata
› 12 gr di uova
di salmone
Preparazione
Togli le lische al pesce.
Taglialo a dadini, mettilo in
una ciotola e aggiungi la
carota, la quinoa e la cipolla.
In un’altra ciotola mescola
la pesta di chili e di wasabi,
la salsa di soia e il succo di
lime e poi versa il composto
sul mix di pesce. Guarnisci
con la menta e le uova di
salmone e servi su un letto
di ghiaccio tritato.
TIRADITO DI CAPESANTE ENERGETICO
Ingredienti
› 4 capesante pulite
› 3 cucchiai di succo
di Yuzu (lo trovi nei
negozi etnici)
› 3 spicchi d’aglio
› Una presa di sale
marino
› 2 pomodori datterini
› 2 cucchiai di olio
di oliva
› 2 cucchiai di salsa
di soia
Preparazione
Taglia in quattro le
capesante e lasciale
marinare nella salsa
di Yuzu per 30 minuti.
Griglia i pomodorini e
poi uniscili all’aglio che
avrai schiacciato con una
forchetta, alla soia e all’olio
e versa il miscuglio su un
piatto. Aggiungici
le capesante, spruzzale
con un filo di salsa di Yuzu
e aggiusta di sale.
03
REALIZZA
LA TUA RICETTA
Al pesce crudo
serve un contorno
più fantasioso del
riso basmati e di
una spruzzata di
salsa di soia. Scopri
tutto il gusto di
questa pietanza
con le ricette che ti
proponiamo.
TATAKI DI TONNO PROTEGGI-CUORE
Ingredienti
› 1 filetto di tonno
› 1 cucchiaio di olio EVO
› 1 cucchiaio di
barbabietola grigliata
› ½ scalogno a fettine
› 1 cucchiaio di pasta di chili
› 1 cucchiaio di aceto
di vino o di riso
› 2 cucchiai di salsa
di soia
› Una presa di scorze
di lime
› Menta tritata
Preparazione
Taglia il tonno a fettine sottili
e marinalo con olio, sale e
pepe. Aggiungi lo scalogno,
la pasta di chili, l’aceto, la
salsa di soia e la barbabietola.
Guarnisci con le scorze
di lime e con la menta e servi
su un piatto di carote
alla julienne per una bella
dose di betacarotene che
terrà lontani i disturbi di cuore.
SASHIMI DI SALMONE ANTICANCRO
Ingredienti
› 1 filetto di salmone
a fettine sottili
› 1 carota a fettine sottili
› 1 zucchina a fettine sottili
› ½ cipolla gialla a fette
› 6 rapanelli tagliati a metà
› 1 cavolfiore a pezzi
› 2 cucchiai di
peperoncino a tocchetti
› 50 ml di salsa Yuzu
› 50 ml di succo d’arancia
› 2 cucchiai di semi
di sesamo
Preparazione
Mescola tutti gli ingredienti
e lascia marinare per tutta
la notte (il limone cuocerà
il salmone). La quercetina
contenuta nella cipolla e
i fitonutrienti del cavolo e
della zucchina aiutano a
combattere il cancro. Il giorno
dopo metti tutto in un piatto,
completa con una spruzzata
di semi di sesamo e aggiusta
di sale e pepe.
CON LA SALSA
C’È PIÙ GUSTO
Più sapore
al pesce e
più benefici
all’organismo
con queste
4 ricette
Wasabi
Non sei sicuro
che il pesce che
hai comprato sia
davvero fresco? Abbonda
con il wasabi: uccide i batteri
di helicobacter pylori,
responsabili dell’ulcera.
Salsa di soia
Oltre a essere
gustosa questa
salsa fermentata
non uccide i batteri buoni,
permettendoti di goderti un
piatto ancora più saporito e ricco
di sostanze utili all’organismo.
Zenzero
Questa spezia
pungente,
caposaldo della
medicina orientale,
combatte le infiammazioni.
La tradizione lo dice e la
scienza lo conferma.
Guacamole
Rinforza le proprietà
anticolesterolo
del pesce con i
grassi sani dell’avocado.
Mescola la polpa di avocado
con il sale, il succo di lime
e il coriandolo.
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25

CLUB LO SAPEVI CHE
Tutto quello che (non) avresti
voluto sapere sul sudore
/DI JERILYN COVERT E JUNO DeMELO
Ha una cattiva reputazione ma, per quanto sia puzzolente e antipatico, anche il sudore ha molte funzioni vitali:
raffredda l’organismo, idrata la pelle e ti difende dalle infezioni. Ogni ghiandola del sudore è circondata da una rete di nervi che
quando il corpo si surriscalda invia una serie di segnali che fanno scattare la sudorazione. Scopri come migliorare il
tuo rapporto con uno dei nemici dello sport e della fatica
DOVE SUDI DI PIÙ E COME SUDARE DI MENO
Mani
Il palmo delle mani
è uno dei punti
dell’organismo
che produce più
sudore. Se i tuoi
palmi sono sempre
umidi potresti
aver bisogno di
iniezioni di Botox
per bloccare i
segnali nervosi
che stimolano
la sudorazione.
Parti basse
Indossa pantaloncini
larghi per far
circolare l’aria. Non
c’è niente come un
pantalone stretto
per farti sudare
ancora di più.
Ascelle
Le lozioni antitraspiranti a base di alluminio
aiutano i pori a ridurre il sudore. Applicale
di notte, quando la secrezione è al minimo.
Se hai tanti peli sotto le ascelle è meglio
uno spray o un roll-on.
Piedi
I tuoi piedi
emettono litri
di sudore ogni
giorno. Spruzza
una polvere
antifungina
e prova i calzini
bioceramici:
regolano il calore
meglio del cotone,
riducendo
il sudore.
COME NASCE IL CATTIVO ODORE
ll sudore di per sé non puzza.
Il sudore normale di solito è inodore
ma quando i batteri si uniscono al sudore
formano molecole maleodoranti.
Ecco i responsabili del cattivo odore…
1. Stress
Quando sei teso sudi
anche con le ghiandole
odorifere (ascellari), che
emettono un fluido denso
dall’odore forte e acre.
2. Olio
Lo secernono le
ghiandole sebacee, che
si concentrano sulla testa
e sulle ascelle. Questo olio
si mescola al sudore.
3. Dieta
Alcune molecole del cibo
(come quelle dell’aglio o
del curry) possono finire
nel sangue e da lì arrivare
alle ghiandole sudoripare.
4. Pelle morta
Una prelibatezza per i
germi. Nelle zone in cui
la pelle fa le pieghe, e c’è
strofinamento, le cellule
epidermiche morte
si staccano e fanno
da cibo per i batteri.
DA 2 A 5 MILIONI
Il numero di
ghiandole
sudoripare sulla
superficie del corpo
DA 0,6
A 2,3 LITRI
La quantità media
di sudore prodotto
quotidianamente da
ogni persona
CHE COSA C’È
NEL SUDORE?
99%
Acqua
1%
Tutto il resto:
urea, acido urico,
acido lattico,
ammoniaca, vitamina
C, elettroliti
e tanto altro
+
circa 760
diverse proteine
della pelle
STAI FRESCO!
Come raffreddare il tuo workout
(ma fermati se ti senti debole, se ti si annebbia la vista o se hai la nausea)
1. Rinfresca le mani
Tieni in mano una bottiglia
di acqua fredda da
frigorifero. Cambia
mano ogni 5 minuti.
La pelle raffreddata
dall’acqua rinfrescherà
il sangue che la attraversa.
2. Fai i gargarismi
Portati dietro una
bottiglietta di colluttorio
e usalo per sciacquarti
la bocca ogni tanto.
Il mentolo che contiene
ti aiuterà a far sembrare più
fresca l’aria che respiri.
3. Metti il ghiaccio sul collo
Una fascia rinfrescante
per il collo può ingannare
l’organismo e il cervello
e far credere loro che
fa più freddo. Prova
con una bandana piena
di ghiaccio intorno al collo.
Brown Bird Designs (illustrazioni)
26 MensHealth.it /

CLUB MOTORI
HONDA X-ADV
NON MI SPAVENTA NIENTE
È un mezzo di nuova concezione, che sfugge alle regole:
ha i tratti di una moto da fuoristrada, un motore potente,
è comodo e protettivo, ci vai in città e sui passi, e non ti
fermi nemmeno se inisce la strada
PERCHÉ ACQUISTARLO
Per la linea, accattivante, aggressiva grazie alle gommone
artigliate e allo scarico che spara in alto. È facile da
guidare come uno scooter, è sicuro e veloce come
una moto, non teme lo sconnesso della città, ti porta
dapperutto. Costa 11.490 euro f.c.
È uno scooter? È una moto? È una sintesi tra la moto e uno
scooter, ma è più una o l’altro? Queste domande non avranno
mai una risposta, ma in questo caso non serve far tante storie, meglio saltare
sul’X-ADV e goderselo, che di cose da fare ne ofre tante: strada, città, sterrato,
ti porta dove vuoi. L’estrazione scooteristica fa arrabbiare tanti motociclisti
tolleranza-zero ma li fa arrabbiare anche su strada, perché va fortissimo.
Una delle caratteristiche della moto è il cambio, e qui se vuoi c’è, elettronico,
a sei rapporti, che si comanda con due pulsanti sul manubrio (senza grattare
le scarpe). Se vuoi lo usi, sennò guidi in modalità automatica (ah, ma allora è
uno scooter?). C’è l’opzione Drive, per viaggiare tranquillo, e quella Sport, con
tre livelli, che usi quando vuoi dare del gas e sfruttare il motore, un massiccio
biciclindrico 750 cc da 55 CV (ah, ma allora è una moto?).
Moto o scooter? Ancora questa domanda? Nessuno dei due. E semmai la moto
è una enduro, da fuoristrada, si vede dalle sospensioni e dalle ruote panciute
e tassellate. Questo equipaggiamento ti permette di andare dove vuoi, un po’
come con i SUV, che non si fermano davanti a nulla. Sullo sterrato per fare i
numeri occorre un po’ di manico, perché ovviamente il peso e le dimensioni
non sono quelli di un motorino cresciuto, se non sei esperto lasciati aiutare dal
cambio automatico e dalla frenata con l’ABS.
Comodo, veloce e sicuro
Il parabrezza è regolabile e c’è una ricca
strumentazione LCD in stile rally; ci sono i fari
a LED, la Smart-Key e sotto la sella ci sta un casco
integrale; il motore è un potente bicilindrico da
745 cc con cambio sequenziale. La versione Travel
Edition comprende un bauletto da 35 litri, il tubo
para-carena, i fari fendinebbia e le manopole
riscaldabili (12.490 euro f.c.).
MensHealth.it /
27

CLUB SEX
Faster
Harder
Better
È STATO COME UNA TEMPESTA: VELOCE
E TRAVOLGENTE. LO PENSI TU E LO PENSA
ANCHE LEI. L’AMORE CHE DURA DI MENO
ALLA FINE È QUELLO CHE PIACE DI PIÙ /
DI ANNA BRESLAW
28 MensHealth.it /

Lei era andata ad aprirgli la porta di casa e a salutarlo dopo una giornata di lavoro.
Lui l’ha baciata subito e con passione, poi l’ha presa e l’ha spinta in cucina, premendola
contro il bancone. Le ha abbassato i pantaloncini e le mutande e lei, piacevolmente
stupita, l’ha lasciato fare. Pochi minuti dopo era tutto finito. Non ci sono state
fantasie, storie, discorsi: erano solo lei e lui, mezzi nudi in cucina. Poi sono usciti
a cena e hanno chiacchierato e scherzato ma la mente di lui continuava a tornare
a quell’episodio. E anche quella di lei. Chiaramente la sorpresa le era piaciuta.
Se fatte bene, infatti, le sveltine danno tanta soddisfazione.
FANTASIA
Stanza d’hotel
REALTÀ
Salotto
FANTASIA
Sesso nella doccia
REALTÀ
Non è così facile
FANTASIA
Momento perfetto
REALTÀ
In qualsiasi momento
FANTASIA
Sesso spontaneo
REALTÀ
I preliminari aiutano
In salotto o in qualsiasi altro
posto che non considerate sexy.
Secondo i terapisti sessuali
la novità aiuta a rendere più
eccitante il sesso e aumenta
il desiderio. Create l’intimità
in salotto, in anticamera, in
cantina… dovunque tranne
che in camera da letto.
Usa la doccia come preliminare
(un bel posto per fare sesso
orale, sia per te che per lei)
e poi passate al lavandino
(dove c’è lo specchio!).
Oppure sorprendila quando
esce dalla doccia, strappale
di dosso l’asciugamano e inizia
a baciarle il collo.
Le sveltine risolvono uno
dei grossi problemi del sesso:
trovare il tempo. Quando
devi fare mille cose e sei
pieno di lavoro fin sopra
i capelli, un sesso intenso
ma veloce ti permette di
risparmiare minuti preziosi
da dedicare ad altro.
Le donne non riescono a
passare da zero eccitazione
a mille schioccando le dita
come invece succede agli
uomini. Per riuscire a eccitarsi
servono un po’ di preliminari.
Baciala, prendile le mani,
sussurrale qualcosa di eccitante
all’orecchio, sfiorale il collo…
Fuori è fantastico Il sesso a
cielo aperto coinvolge i sensi e
aumenta il desiderio, e anche il
rischio di essere visti è eccitante.
Fatelo sul balcone di notte o
in auto prima di andare a una
festa. È bello, in mezzo agli altri,
condividere questo segreto.
Vi rende complici.
Se insisti Il modo migliore
per fare sesso nella doccia
(o comunque in bagno) è con
lei di spalle, gambe aperte e
mani contro il muro. In questa
posizione, oltre che goderti
il suo lato B, stimoli la prima
parte della vagina, che è la più
sensibile.
Alzati presto Fare sesso
al mattino è fantastico.
È il momento in cui il testosterone,
l’ormone responsabile del
desiderio sessuale, è al massimo
sia nell’uomo sia nella donna.
Fare sesso al mattino ti mette di
buonumore per il resto
della giornata.
Allenatevi insieme Quando
si fa esercizio fisico l’endorfina
è alta e l’odore della pelle è più
marcato. È la situazione ideale
per fare sesso, magari anche
direttamente in palestra.
Baciala nella zona tra braccio
e ascella, è un punto ricco
di ferormoni.
FANTASIA
È puro sesso
REALTÀ
È un legame
FANTASIA
Le piace
REALTÀ
È vero
FANTASIA
È sesso vero e proprio
REALTÀ
Non dovrebbe esserlo
FANTASIA
Ha l’orgasmo
REALTÀ
Forse
Agli animali piacciono
le sveltine: gli scimpanzè per
esempio odiano essere interrotti
dal rivali mentre lo fanno e così
si sbrigano. Negli esseri umani
qualsiasi stimolazione genitale
rilascia dopamina, che arriva
al cervello e può scatenare una
risposta romantica nella coppia.
Questo desiderio estremo di
volerla adesso è molto eccitante
ma se le cose poi si allungano
la concentrazione svanisce, e
l’eccitazione pure. Cerca
di non dilungarti troppo, così
eviterai di pensare ad altro
(lavoro, palestra…) e di far
deconcentrare anche lei.
Contro ogni aspettativa, una
sveltina non è per forza sesso e la
penetrazione non è obbligatoria.
Vanno benissimo anche lingua,
dita, mani, carezze… Scatena
la tua fantasia per godere tu e
far godere la tua partner. È un
piacevole diversivo al sesso con
penetrazione.
Il segreto per raggiungere tutti e
due prima l’orgasmo è eccitarsi
molto. L’orgasmo è un rilascio di
tensione sessuale e per arrivarci
bisogna prima creare questa
tensione. Aiuta la tua partner
a farlo con i preliminari, che per
le donne sono molto utili,
o con le parole più eccitanti.
Michael Brandon Myers (iconcine)
Toccala dappertutto
Nelle sveltine abbracciarsi, toccarsi
e farsi le coccole è più importante
della penetrazione perché rafforza
la fiducia e l’intimità.
Al termine della sveltina parlale.
La comunicazione è importante
per rafforzare il legame.
Fallo succedere (ancora)
Ricorda l’ultima sveltina: parlare di
sesso fa venire voglia. Basta una
sessione di “ginnastica orizzontale”
per avere un enorme impatto
sul cervello, a livello di ricordi ed
emozioni. Così le verrà anche
voglia di rifarlo presto.
Tieni su i vestiti Non spogliarla
prima di iniziare a fare sesso
e anche tu tieni su almeno
le mutande. È più eccitante
spogliarsi mentre state già
facendo sesso perché i vestiti
aggiungono nuovi stimoli ai vostri
punti di contatto.
Fallo Le donne non si aspettano
di raggiungere l’orgasmo ogni volta
che fanno sesso. Anche se non ci
arrivano, si divertono comunque
e rimangono soddisfatte. Quindi
aiutala a eccitarsi ma sappi che se
non viene non significa che non le
sia piaciuto.
MensHealth.it /
29

CLUB WORKOUT
3
1B
Prima gli
addominali
METTI A NUDO IL TUO SIX PACK: BRUCIA IL GRASSO
CHE LO NASCONDE / DI ALWYN COSGROVE
Indicazioni Alterna il workout A e il workout B
con due giorni di riposo tra uno e l’altro. Alterna
gli esercizi con un numero e una lettera (1A, 1B; 2A,
2B) e riposa 60 secondi tra uno e l’altro. Fai gli altri
in serie, uno dietro l’altro, riposando 60-90 secondi.
Devi arrivare esausto alla fine.
SE OGNI SETTIMANA TI ALLENI… /
3 volte: fai ogni workout 1 volta più 1 interval training.
4 volte: fai ogni workout una volta e aggiungi 1 workout
di interval training e 1 sessione cardio.
5 volte: fai 3 workout di forza (alternando A e B),
1 workout di interval training e 1 sessione cardio.
INTERVAL TRAINING / Riscaldati per 5 minuti. Allenati
per l’85% della tua frequenza cardiaca massima (220 meno
la tua età). Rallenta finché il battito scende al 70%
della frequenza cardiaca massima. Inizia l’intervallo
successivo. Vai avanti così per 20-30 minuti.
Rallenta e recupera per 3 minuti.
CARDIO / Fai 45-60 minuti di attività a ritmo costante,
in palestra o fuori. Va bene anche una camminata spedita.
L’unica regola che devi seguire è: non fare niente che metta
in pericolo il tuo recupero dai workout di forza. Il giorno
dopo l’allenamento cardio devi stare meglio, non peggio.
Grooming: Brittany Spaulding/True Beauty Marks
30 MensHealth.it /

2B
2A
1A
Fotografie di Ben Goldstein
WORKOUT A
1A Offset lunge
con kettlebell
In piedi, con le
gambe divaricate alla
larghezza dei fianchi.
afferra un manubrio
e portalo all’altezza
della spalla destra.
Fai un passo in avanti
con la gamba destra
(o uno indietro con
la sinistra). Torna
alla posizione di
partenza.
Fai 6-8 ripetizioni,
cambia lato e ripeti.
Fai 3-4 serie.
1B Cable row semi
inginocchiato
Afferra l’estremità
di una banda
elastica o di una
cable machine con
la mano sinistra e
appoggia a terra il
ginocchio sinistro.
Porta la mano sinistra
al petto, fermati
e poi torna alla
posizione iniziale. Fai
6-8 ripetizioni, poi
cambia lato e ripeti
con la mano destra.
Fai 3-4 serie.
2A Romanian
deadlift a gamba
singola
In piedi con un
manubrio nella mano
destra e i piedi alla
larghezza dei fianchi.
Stendi la gamba
destra all’indietro e
contemporaneamente
abbassa il petto
verso terra. Torna
alla posizione
iniziale. Fai 6-8
ripetizioni poi
cambia lato e ripeti.
Fai 3-4 serie.
2B Shoulder press
in ginocchio
Afferra due manubri
o kettlebell e portali
all’altezza delle
spalle. Inginocchiati
mantenendo il
petto e le cosce
perpendicolari a
terra. Solleva in
verticale il peso nella
mano sinistra, poi
riabbassalo e fai lo
stesso con il destro.
Fai 6-8 ripetizioni.
Questa è una serie.
Fanne 3-4.
3 Offset farmer’s
walk
Afferra un manubrio
oppure un kettlebell
e portalo all’altezza
della spalla sinistra.
Poi afferrane un
altro più pesante
con la destra, stendi
il braccio e tienilo
rilassato lungo
il fianco destro.
Cammina per 40-60
secondi. Metti giù i
pesi. Cambia lato e
ripeti. Questa è una
serie. Fanne 2-3.
MensHealth.it /
31

CLUB WORKOUT
1
2B
WORKOUT B
1 Low-to-High cable chop
Afferra con entrambe le mani la
maniglia di una cable machine e
fai un passo indietro, con le gambe
divaricate e le ginocchia piegate.
Sposta la maniglia all’altezza della
spalla destra e ruota le spalle,
i fianchi e i piedi verso destra.
Torna alla posizione iniziale e ripeti,
stavolta verso sinistra. Fai 2-3 serie
(10 ripetizioni per lato).
3A
2A Offset step up
In piedi, con il piede sinistro su
un gradino alto 30 cm, afferra
un manubrio e portalo alla spalla
sinistra. Spingi indietro il tallone
sinistro e stendi la gamba sinistra
finché i due piedi non sono alla
stessa altezza. Torna alla posizione
iniziale. Fai 3-4 serie (6-8 ripetizioni
per gamba).
2A
2B Cable push-pull
in ginocchio
Mettiti in ginocchio tra due cable
machine, con i cavi all’altezza del
petto. Afferra il cavo dietro di te e
portalo sulla spalla sinistra. Afferra
il cavo davanti a te con la mano
destra. Raddrizza il braccio sinistro
mentre porti la mano destra
lungo il fianco. Fai 3-4 serie (6-8
ripetizioni per lato).
3B
3A Rebound lunge
In piedi, afferra un kettlebell dalla
parte del peso (non della maniglia).
Mettiti nella posizione del lunge
con il piede destro davanti e quello
sinistro indietro e ruota il petto
leggermente verso sinistra. Salta
all’indietro. Ripeti con il piede
sinistro davanti e quello destro
indietro. Questa è 1 ripetizione. Fai
3-4 serie (6-8 ripetizioni per lato).
3B Angled squat and press
Metti l’estremità di un bilanciere
in un landmine o bloccalo in un
angolo. Afferra l’altra estremità
con la mano destra all’altezza della
spalla. Fai uno squat. Sollevati e
porta la sbarra verso l’alto fino a
stendere il braccio. Fai 3-4 serie
(6-8 ripetizioni per braccio).
PANTALONCINI MPG SPORT (PAGINA
PRECEDENTE), MAGLIETTA 2XU,
PANTALONCINI VUORI (QUESTA
PAGINA), SCARPE ATHLETIC
PROPULSION LABS, FITBIT
(QUI E PAGINA PRECEDENTE)
32 MensHealth.it /

CLUB MIND
A LEZIONE DI FITNESS
Quella che una volta era l’opzione più economica per andare in palestra,
adesso sta diventando una moda anche tra chi non ha bisogno di risparmiare.
Ma è davvero meglio del personal trainer?
PERSONAL
TRAINER
10%
La percentuale
di peso persa in sei mesi
se sei seguito da un PT*
VS
CORSI
4KG
Il peso che perdi con
un corso come SoulCycle
due volte alla settimana
per sei mesi**
30 EURO
COSTO
25 EURO
Il costo di una sessione con il PT
Il prezzo medio di una lezione:
2 centesimi per ogni caloria che bruci
PUNTI DI FORZA
Testo: Scarlett Wrench | *Obesity journal; **4 kg se si bruciano 600 calorie, come pubblicizzato nell’annuncio del corso | Fotografie: Hearst Studios
Scheda
personalizzata Depressione
MOTIVAZIONE
8,5 MINUTI 11 MINUTI
Chi è incoraggiato da un PT resiste
8,5 minuti in più per ogni workout
La probabilità che il PT ti mandi un messaggio
per sapere come stanno i muscoli dopo la lezione
Tessera palestra
Esperto a
disposizione
POCHE
Obiettivi
specifici
Milkshake proteico Problemi personali
FEEDBACK
DA PORTARE
IL VERDETTO
Nuovi amici
Chi si allena in team resiste 11 minuti
in più di chi si allena da solo
ZERO
Le probabilità che l’istruttore ti chieda
come stai dopo la lezione
Biglietto da visita
Maggior
varietà
Vincono le lezioni: le proposte sono così tante che non hai più scuse per non darci dentro.
Puoi addirittura allenarti all’aperto senza mettere mai piede in palestra. Inoltre, se sei poco motivato,
avere un gruppo di persone (magari addirittura amici) che si trovano regolarmente per allenarsi
è l’aiuto migliore. Ed è anche più economico del PT, per quanto meno personalizzato.
Amici
Musica
Kit da palestra
MensHealth.it / 33

CLUB SEX AND FIT
Dr. Umberto Baiamonte
Health coach, personal trainer,
nutrition expert, BeFiToday founder
www.befitoday.com
Hello cowgirl
La posizione “reverse cowgirl” è allenante per la donna mentre è passiva per l’uomo.
Ma tu puoi renderla attiva, ecco i muscoli che ti servono e come li puoi rinforzare
DI UMBERTO BAIAMONTE
L’estate è ormai finita, ma sono contento che tu
sia riuscito a godertela con un fisico muscoloso e asciutto. Se hai
seguito i nostri consigli. È ormai assodato che il fitness, insieme
ad una sana alimentazione, possono produrre una serie di effetti
positivi sulla salute e in particolare sulla performance sessuale;
ecco allora 5 motivi per continuare con questi allenamenti:
1. Maggiore fiducia in te: numerose ricerche hanno scoperto
che chi ha un’immagine corporea positiva fa sesso più spesso
e meglio. Quindi essere più contento del tuo corpo ti aiuterà ad
aumentare la tua autostima e migliorerà di conseguenza la tua
vita sessuale.
2. Rilascio di endorfine: hanno la capacità di regolare l’umore,
regalandoci piacere e diminuendo lo stress. Ci fanno sentire
bene, dentro e fuori.
3. Migliore profilo ormonale: a parte le motivazioni psicologiche,
spesso uno scarso desiderio sessuale è dovuto anche ad un
eccesso di grasso corporeo. Soggetti più grassi hanno livelli
di testosterone più bassi nonché una peggiore circolazione
sanguigna.
4. Ridotti livelli di stress: lo stress cronico provoca la produzione
di cortisolo, l’ormone dello stress, a spese degli ormoni
sessuali. Uno dei modi migliori per ridurre lo stress è praticare
regolarmente attività fisiche.
5. Alimentazione naturale: ogni tanto si sente parlare di
alimenti miracolosi per migliorare la performance sessuale. La
cosa migliore che puoi fare è basare la tua dieta su cibi naturali
e provenienti dalla terra. Cerca di prediligere carne e pesce di
qualità, cereali integrali, frutta, verdura, legumi e semi.
L’ esercizio che ti propongo in questo numero è il plank,
conosciuto in tutto il mondo per la sua efficacia. È un esercizio
di stabilizzazione frontale molto utile per il “core”, che è la zona
target di questo esercizio, anche se allo stesso tempo allena
diversi muscoli del corpo. E se lo eseguirai con costanza, anche
tutti i giorni per pochi minuti, diventerà un utile alleato per
avere un addome piatto, una schiena in salute, braccia, gambe
e glutei più tonici. Sono zone importanti per il prima, sono
sinonimo di forte attrazione sessuale, e anche il dopo, la pratica.
Inizia sdraiandoti a terra, con l’addome rivolto verso il basso. Poi
porta le mani sotto le spalle e stacca il corpo da terra contraendo
addome e glutei, restando in appoggio solo sulle mani e sui
talloni. Idealmente dovrai formare una linea retta dalla testa
ai piedi. Cerca di non sollevare il bacino e se hai fastidio alla
schiena fermati e rivedi bene la posizione.
Se sei un principiante mantieni la tenuta per almeno 30 secondi
e ripeti 4-5 volte dopo aver recuperato ogni volta 30 secondi.
Mentre se sei esperto puoi aumentare la durata a 1-2 minuti e
cimentarti anche in questa variante con la fitball, più complessa
ma molto allenante.
34 MensHealth.it /

Sei mosse semplici
per ritrovare la forza
L’allenatore
Ian Creighton
Coach e gestore
della palestra
Brick New York,
Manhattan
CLUB FITNESS
MIGLIORARE LA FLESSIBILITÀ E TIRARE FUORI LA FORZA CHE È DENTRO DI TE
MOBILITÀ
Ripeti tre volte questo circuito
di riscaldamento. Dopo ogni volta
fai i jumping jack per 30 secondi
per alzare il ritmo cardiaco.
FORZA
Fai 4 serie di questo circuito.
Farai lavorare le gambe con
i front squat e le spalle e il core
con la Arnold press.
L’OBIETTIVO
Fai 2 ripetizioni di ogni mossa
e aggiungi 2 ripetizioni per serie
(2, poi 4, poi 6 e così via). Vedi
quante serie riesci a fare in 10
minuti.
Poi confrontati con lo schema
al piede della pagina.
Sumo squat stretch
In piedi, con i piedi alla larghezza delle spalle,
fai uno squat profondo. Quando sei sceso il
massimo possibile, appoggia i gomiti alla parte
interna delle ginocchia e spingi, aprendo i
fianchi. Tieni la posizione per 3 secondi.
Torna alla posizione iniziale. Questa
è 1 ripetizione. Fanne 10.
Front squat con manubrio
Afferra due manubri e portali alle spalle.
Fai uno squat, tenendo le ginocchia in linea
con i piedi. Impiega 3 secondi a scendere
finché i fianchi sono più in basso delle
ginocchia. Torna in maniera esplosiva alla
posizione iniziale. Questa è 1 ripetizione.
Fanne da 8 a 10. Riposa 60 secondi.
Thruster con manubrio
Afferra due manubri e portali all’altezza
delle spalle, con i palmi rivolti verso di te.
Fai uno squat finché i fianchi sono più
in basso delle ginocchia e poi risali con
un movimento esplosivo, portando i manubri
sopra la testa. Riporta i pesi alle spalle.
Questa è 1 ripetizione.
Vertical strict press con manubrio
Afferra un manubrio da una estremità,
tenendolo in verticale all’altezza della spalla.
Solleva il manubrio, fermati e poi riabbassalo
lentamente, impiegando 2 secondi.
Questa è 1 ripetizione. Fanne 5, cambia
braccio e ripeti.
PUNTEGGIO
QUANTE SERIE SEI RIUSCITO
A FARE IN 10 MINUTI?
Arnold press con un braccio solo
In piedi, afferra un manubrio con il palmo
delle mani rivolto verso di te e portalo all’altezza
della spalla. Sollevalo ruotando il palmo
di 180 gradi. Fermati. Impiega 3 secondi
ad abbassarlo. Questa è 1 ripetizione. Fanne
da 6 a 8 per braccio. Riposa 90 secondi.
8
Superstar
Illustrazioni di +ISM
MensHealth.it / 35

CLUB SHOPPING
Rientro con stile
L’ESTATE È FINITA, GODIAMOCI SETTEMBRE: REGALA TANTE LUNGHE GIORNATE DI SOLE E WEEKEND PIENI
DI ATTIVITÀ ALL’APERTO. GODITI IL BEL TEMPO FINO IN FONDO SENZA RINUNCIARE ALL’ACCESSORIO GIUSTO
Uno sguardo al passato
Tutto è cominciato dal ritrovamento di una vecchia valigia alla moda
in una villa a Cannes al cui interno c’erano lettere, note, ricordi e
fotografie della vita glamour di Sir Berenford, che durante la Seconda
Guerra Mondiale era stato un eroico pilota della RAF.
Da qui l’idea di produrre occhiali di altissima qualità ispirati allo stile
degli anni ‘50, realizzati con cura e precisione artigianale
e capaci di far innamorare star internazionali come Elton John e
Misha Barton. Ogni occhiale è rigorosamente Made in Italy, forgiato
a mano in una piccola fabbrica a conduzione famigliare in Veneto
con materiali di primissima qualità, come l’acetato Mazzucchelli 1849
e ZEISS. Il contenitore è in cuoio di vitello e la pochette in seta per
la pulizia nasce nei laboratori della camiceria milanese più antica.
Euro 390,00
berenford.com
Smartphone
per veri avventurieri
Per chi non rinuncia allo sport, meglio se estremo,
negli ultimi fine settimana d’estate lo smartphone
Cat S60 è pronto a tutto: resiste a cadute da
1,8 metri d’altezza, è impermeabile fino a un’ora
d’immersione a una profondità di 5 metri e ha
una fotocamera termica che permette di scattare
anche al buio. Non mancano le app adatte ai
più avventurosi o semplicemente agli amanti
delle attività outdoor, come la Alert Location che
permette di inviare segnali SOS con il dettaglio
della posizione in caso di emergenza.
Euro 749,99
catphones.com
Lo zaino da city biker
Moda intelligente e sicura
Ecco un giubbino tecnico, comodo
e funzionale ma anche pensato per
aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle
strade. Per rendere ancora più visibili sono
state applicate delle bande catarifrangenti
su schiena, spalle, braccia e tirazip. Grazie
a un pannello solare inserito sul retro si
alimentano due file di led posti sulle spalle
a formare le frecce direzionali, che si
attivano attraverso la pressione sul polso
corrispondente, per segnalare le svolte
senza togliere le mani dal manubrio.
Euro 120,00
armatadimare.com
Torna in ufficio come un vero action man:
scegli la bicicletta invece dell’auto
o dei mezzi pubblici. Ma fallo con
eleganza, con lo zaino da biker di Nava
Design, il compagno ideale per pedalare
nel traffico con le mani libere.
Pratico, leggero, organizzato con tasche
e comparti per pc, tablet, documenti o
cambio per la palestra. Il modello Courier
Business Backpack è disponibile nei colori
grafite, blu e marrone scuro.
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36 MensHealth.it /

CLUB DOCTORWINE
D O C T O R W I N E
DOCTORWINE.IT
Non un blog , ma una vera rivista online che parla di vino e dintorni, ideata e diretta da Daniele
Cernilli, da cui eredita il soprannome, scritta insieme a un gruppo di esperti e appassionati.
I grandi
bianchi
per la ine
dell’estate
MENO ALCOOL, PIÙ DELICATEZZA
E UNA VARIETÀ CHE NON TEME
CONFRONTI
/ DI DANIELE CERNILLI
L’estate finisce il 23 settembre,
astronomicamente parlando,
il che significa che per un paio
di settimane ancora possiamo
illuderci di viverla senza paura
di sbagliarci di molto. Dal punto
di vista del bere edonistico, per
mille motivi, estate vuol dire
vini bianchi. Mangiamo cibi più
leggeri, molto pesce, tutte cose
che non devono essere abbinate
con vini troppo invasivi, magari
astringenti per via del tannino
che contengono e che, se vanno
benissimo per accompagnare
preparazioni complesse con
aggiunta di grassi in cottura, mal
si adattano a incontrare i sapori
delicati e salmastri dei piatti
estivi. Poi fa caldo e questo clima
non induce a bere vini troppo
alcolici o che si devono servire non
troppo freschi. Invece i bianchi,
molti dei quali sono davvero
grandi vini, sono adattissimi a
queste situazioni. Meno alcool, più
acidità, più delicatezza oltre a una
varietà che non teme confronti,
neanche con i migliori rossi. Vitigni
come Verdicchio, Vermentino,
Catarratto, Garganega, Timorasso,
Greco, Fiano, Friulano, solo
per citare i più famosi tra quelli
tradizionali italiani, possono dar
vita a vini di grande piacevolezza,
eleganti, magari anche corposi, ma
sempre relativamente facili da bere
e molto eclettici nella loro capacità
di abbinare una vasta gamma di
cibi, senza violentarli superandoli
per sapore e persistenza gustativa.
Insomma, sono i veri vini per
l’estate. Qui, come sempre, ve ne
propongo tre fra i più interessanti,
una piccola anticipazione della
Guida Essenziale ai Vini d’Italia
2018 dedicata ai soli lettori
di Men’s Health.
Il primo viene dalla Sicilia
e in particolare dalla zona
dei Monti Nebrodi. Deriva da uve
Catarratto coltivate in vigneti che
sfiorano i mille metri di altezza
sul livello del mare. La cantina
si chiama Castellucci Miano, non
è famosissima ma lo sarà a breve
se continuerà a produrre vini
di questo livello.
Il secondo è friulano: è una
splendida Ribolla Gialla dei Colli
Orientali prodotta da Emilio Rotolo
nella sua azienda Volpe Pasini,
a due passi da Cividale.
Il terzo, invece, è un’icona
della vitienologia marchigiana:
il Verdicchio dei Castelli di Jesi
di Ampelio Bucci, un vino delizioso
prodotto da un vero gentiluomo,
colto e appassionato.
SICILIA CATARRATTO SHIARÀ 2016
Da uve Catarratto. Solo acciaio
sur lie per 6 mesi. Giallo paglia
chiaro. Profilo olfattivo di rara
finezza, note di cedro, lime, fiori
di campo, susina gialla e lieve
pietra focaia. Sapore teso, molto
elegante, agile e composto,
salino, fresco, di deliziosa
bevibilità. Sorprendente.
Euro 22,00
www.castelluccimiano.it
FCO RIBOLLA GIALLA ZUC DI VOLPE 2016
Da uve Ribolla Gialla.
Solo acciaio sur lie per 5 mesi.
Giallo paglia chiaro. Note
agrumate e tipiche al naso,
cedro, lime, poi fiori di campo.
Sapore teso, ottima acidità,
salina e un po’ tagliente, discreto
corpo, agile, sottile, di buona
lunghezza.
Euro 18,00
www.volpepasini.net
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI
CLASSICO SUPERIORE 2016
Da uve Verdicchio. Botti grandi per 6
mesi. Giallo paglia chiaro. Note fruttate
molto nitide e fragranti dominano il
profilo olfattivo. Note di pesca bianca,
lieve mandorla, accenni di frutta
esotica. Sapore salino, piacevole e
facile da bere, ha buon corpo, calore
alcolico e buona persistenza finale.
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MensHealth.it /
37

CLUB NUTRIZIONE
Massimo Gualerzi è cardiologo ideatore del Metodo SuperSalute,
scrittore e Direttore sanitario delle Terme di Salsomaggiore
e Tabiano, si occupa di prevenzione e riabilitazione delle
Malattie Cardio-metaboliche e vascolari.
massimogualerzi.com - info@supersalute.com
LA DIETA DELLA
SUPERSALUTE
Per restare in forma, o recuperarla, il primo passo da compiere
è seguire una dieta equilibrata, completa e sostenibile
Il problema delle diete è che
tutte fanno dimagrire. Basta
seguirle e il risultato è certo. Allora dov’è il
problema? Di base ce n’è uno: per ottenere
risultati in modo molto rapido queste ricette
miracolose sono in genere sbilanciate. Quindi
non è possibile mantenerle per lungo tempo,
possono essere dannose per la salute, e il
risultato finale è che il peso perso si riprende
tutto, a volte con gli interessi.
Per raggiungere la forma (se non migliorarla),
recuperare la salute e mantenerla, occorre
quindi seguire non solo una dieta bilanciata ma
uno stile di vita corretto, che non interessa solo
ciò che mettiamo in tavola ma anche l’esercizio
fisico e l’atteggiamento mentale. Il mio metodo
l’ho chiamato SuperSalute; in questo articolo ci
concentriamo sul cibo.
L’obiettivo del metodo SuperSalute è
di raggiungere uno stato di forma in cui
ti senti pieno di energie, che contrasta
l’infiammazione, l’invecchiamento, le malattie
croniche e che ti rende più consapevole
delle scelte alimentari e di vita. Si basa su
un’alimentazione bilanciata in nutrienti,
arricchita nel consumo di cibi di origine
vegetale, verdura, frutta e cereali integrali;
esclude o limita al massimo gli alimenti di
origine animale, le carni, i salumi, il latte e i
formaggi, perché il loro abuso - come è stato
scientificamente dimostrato - è alla base del
subdolo circolo vizioso tra infiammazione,
malattia e obesità. Si devono distinguere gli
alimenti da moderare, che possono essere
consumati occasionalmente, per esempio
una volta alla settimana, da quelli da evitare,
o comunque da consumare ancor più di rado,
per esempio una volta al mese.
La scelta dei cibi e delle bevande ha l’obiettivo
di portarti in quella zona di benessere totale
che ti fa sentire più energico, più sicuro, più
sano, e ti consente di mantenere un peso
forma corretto, non per un mese ma per
tutta la vita, di fornire all’organismo tutte le
sostanze necessarie al corretto funzionamento
del metabolismo, e soprattutto di ridurre i
processi infiammatori, che sono alla base delle
principali patologie, come l’ipertensione, il
diabete e le malattie degenerative.
Ti insegna a usare alcuni cibi alla stregua di veri
e propri farmaci.
38 MensHealth.it /

A sinistra: i cibi che
fanno parte della nostra
alimentazione. Ora
sai riconoscere a colpo
d’occhio quali puoi
mangiare sempre, quali
devi limitarne
l’uso e quali evitare.
E anche quali devi
valutare leggendo
l’etichetta.
La fase detox
Il metodo prevede quattro periodi detox
all’anno, uno per ogni stagione, in cui si fa uso
di un’alimentazione in grado di sbloccare il
metabolismo e riattivare i processi energetici
(vedi articolo dedicato su Mens’ Health giugno
2017 - ndr). Gli altri periodi dell’anno sono
caratterizzati da un regime alimentare che
possiamo deinire «lexivegano», con una base
tendenzialmente vegana (niente carne, niente
latte e raramente le uova) ma con possibilità
di consumare il pesce e tutto quello che è
concesso dalla nostra consapevolezza, compresi
abbinamenti personalizzati. Occorre anche
tener conto della cronobiologia e dell’assetto
neurormonale e morfologico individuale,
uniti alla indispensabile consapevolezza
che accompagna la dieta.
Se le tue abitudini alimentari sono lontane da
quelle che ti proponiamo è bene modiicarle
con la regola della gradualità, che ti aiuterà
a cambiare in modo lento, consapevole ma
duraturo.
La regola della gradualità
Se hai sempre mangiato carne, latte, sale e
cibi rainati non sarà facile per te diventare
un virtuoso che si nutre solo di cibi biologici,
con poco glutine, di origine vegetale e magari
conditi con spezie. La situazione diventerà
molto più sostenibile, e anche gradevole,
se adotti una trasformazione graduale, che
avviene senza che tu te ne renda conto,
e soprattutto senza sacriici.
Per far questo occorrono almeno quattro mesi
per eseguire il tuo restyling alimentare, procedi
con questo programma.
Primo mese: elimina il sale aggiunto sui cibi e
sostituiscilo con le spezie; consuma carne rossa
soltanto 1 volta alla settimana, riduci al minimo
latte e latticini.
Secondo mese: elimina deinitivamente il
latte, assumi i latticini non più di 1 volta alla
settimana. Riduci anche il sale nella cottura dei
cibi e potenzia l’utilizzo delle spezie.
Terzo mese: Mangia la carne rossa al massimo
una volta ogni 15-20 giorni; la carne bianca non
più di una volta alla settimana.
Quarto mese: Mangia la carne rossa solo in
alcune occasioni, la carne bianca una volta ogni
7-10 giorni. Niente latte. Mangia le uova una
volta ogni 15 giorni, i formaggi stagionati una
volta alla settimana. Niente sale.
Il decalogo della salute
1. Scegli in ogni pasto cibi di provenienza
vegetale, ricchi di ibra, come cereali integrali
non rainati industrialmente, legumi, un’ampia
varietà di verdure non amidacee (utilizzando solo
saltuariamente le patate o altri tuberi a elevata
componente amidacea) e frutta.
2. Limita al massimo il consumo di carni rosse e
bianche ed elimina quelle conservate. Per carni
rosse si intendono le carni bovine,
compreso il vitello, quelle ovine, suine
ed equine. Le carni bianche sono pollo,
tacchino e coniglio. Le carni conservate
sono quelle in scatola, salumi,
prosciutti, insaccati di ogni genere,
würstel eccetera.
3. Prediligi il consumo di proteine di
origine vegetale e pesci di piccola taglia,
ricchi di acidi grassi, per esempio il
pesce azzurro (alici, sardine, aringhe
e così via) e utilizza uova fresche di
provenienza biologica soprattutto
come ingrediente base all’interno di
preparazioni quali pasta, dolci e ripieni a
base di verdura.
4. Evita le bevande gassate e
zuccherate. Bevi acqua a temperatura
ambiente o tè verde, ma anche tisane
e infusi a base di zenzero e limone o
melissa, non dolciicati.
5. Limitati a 2 bicchieri di vino (240 ml)
al giorno (uno per le donne), meglio se
durante i pasti principali. La quantità di
alcol contenuta in un bicchiere è pari
a quella di una lattina di birra e di un
bicchierino di distillato o di liquore.
6. Riduci il consumo di sale, non più
di 4 grammi al giorno, e di cibi che lo
contengono nascosto, come quelli conservati
sotto sale e in salamoia.
7. Assicurati del buono stato di conservazione
dei cereali e dei legumi che acquisti e conservali
in ambienti freschi e asciutti. Completa il piatto
con frutta secca (mandorle, noci e nocciole),
ricca di acidi grassi insaturi molto utili al
benessere dell’organismo. Usa l’olio extravergine
d’oliva spremuto a freddo, la base della dieta
mediterranea, ma puoi anche adoperare olio di
girasole biologico spremuto a freddo e olio di lino
o di canapa, che hanno una diversa composizione
di vitamine. Usali a crudo, non in cottura.
8. Varia la scelta di alimenti per assicurarti un
apporto suiciente e completo di tutti i nutrienti
essenziali (carboidrati, proteine, lipidi, vitamine
e minerali).
9. Utilizza gli aromi, come il prezzemolo, il
basilico, l’aglio; le spezie, come lo zenzero, la
curcuma, la cannella, il rabarbaro, il peperoncino;
le bacche, come quelle di acai, di goji; i semi
oleosi come quelli di sesamo, di papavero, di
zucca.
10. Fai attività isica tutti i giorni. La vita
sedentaria è una delle cause più importanti di
obesità e rischio di malattie cardiovascolari e di
tumori. All’inizio è suiciente una camminata
veloce per almeno mezz’ora al giorno; di
volta in volta ti sentirai più allenato e potrai
prolungare l’attività ino a un’ora o praticare
uno sport o esercizi più impegnativi.
MensHealth.it /
39

CLUB MUSCLE
Gian Mario Migliaccio è dottore di ricerca in
Scienze dello Sport, si occupa di valutazione della
Performance per atleti Olimpici internazionali
Video scientifici in italiano e inglese su internet: www.migliaccio.it
La fatica
Fatica generale, fatica specifica.
Una è buona, l’altra no. Ecco come
riconoscerle e affrontarle
DI GIAN MARIO MIGLIACCIO
La fatiche sono di due tipi,
quella che possiamo chiamare generale, e quella
specifica. La prima è legata all’attività fisica e
anche intellettuale, tutto ciò che hai fatto nella
giornata si ripercuote nel fisico.
La riconosci perché non riesci a capire che cosa
ti ha stancato, non è quella che senti dopo una
corsa, in questo caso sai bene qual è la causa e
identifichi i muscoli che sono doloranti.
Avverti uno stato generale di spossatezza,
le tue energie sono a terra ma non hai dei
dolori particolari. Potrebbe essere dovuta a un
sovraccarico da allenamento, o dalla somma
di vari sovraccarichi e dallo stress del lavoro. In
questo stato il tuo fisico risponde pigramente
agli stimoli in generale, qualsiasi attività
diventa pesante e non rendi in potenza, forza,
velocità, resistenza... Questa sensazione la
provi sia nell’attività fisica che fuori di essa, e il
giorno successivo all’allenamento senti che non
hai recuperato.
SEI STANCO? SPINGI FORTE
Quando senti la fatica generale cosa fai?
Rallenti l’attività fisica, la fai senza sforzarti,
perché non hai energia, pensi di riuscire a fare
solo quello, che quel poco ti basti e non vuoi
peggiorare la situazione spingendo forte. È un
errore, perché così accumuli altra fatica a quella
che hai già. Devi fare il contrario, cercare di
modificare rapidamente il metabolismo con
attività brevi e molto intense ma della durata di
qualche secondo. Per esempio corri, pedala, fai
40 MensHealth.it /

pesi per 10 secondi alla massima intensità,
poi riposa un minuto e ripeti. Esegui
questo ciclo 4-5 volte al massimo. Prima
ovviamente devi riscaldarti, e alla fine
eseguire degli esercizi di defaticamento.
Non è l’HIIT, dove si alternano cicli di 20”
alla massima intensità a 10” di riposo.
In questo caso il recupero è molto più
lungo, il rapporto è di 1:10. Si parla solo di
allenamento intervallato. Questo tipo di
fatica si recupera nel tempo con il riposo
notturno.
Attenzione, prima di sottoporre il tuo fisico
a un’attività così intensa, fai un adeguato
controllo medico.
LA STANCHEZZA BUONA
Un’altra cosa è la stanchezza specifica,
quella che si avverte dei muscoli che hai
impegnato, per esempio gli arti. Se questa
raggiunge una soglia elevata non ti fa
correre più piano ma ti blocca proprio. È
quella che ti fa sentire il muscolo sempre più
stanco e che, se non ti fermi, ti può portare
all’esaurimento muscolare. È dovuta a
un eccesso di acido lattico, che blocca la
produzione di energia, e la conseguenza è
che non riesci più a contrarre il muscolo,
e avverti una fatica molto forte a livello
muscolare.
In questi casi cosa devi fare? In fase acuta ti
serve un recupero, sempre fatto col metodo
attivo, non passivo. Cioè non ti devi fermare
ma continuare l’attività che stai facendo
rallentando il ritmo per almeno 4 minuti
per favorire l’espulsione di acido lattico dai
muscoli. In questo caso il recupero è più
legato alla fase acuta, anche se poi un riposo
prolungato ripara i danni, ma si parla di
quelli muscolari.
L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE
In entrambi i casi la situazione migliora
se hai assunto carboidrati in modo
insufficiente. Se, al contrario, nel momento
in cui percepisci la fatica, sia generale
che specifica, sei in una fase di scarico
di carboidrati, la situazione peggiora.
Se continui con questo regime di giorno
in giorno, senza un efficace recupero e
un’adeguata alimentazione, è possibile che
questa fatica si estenda e diventi cronica,
facendoti ripiombare ogni giorno in uno
stato di avvertibile affaticamento. Si va cioè
in sovrallenamento.
Non è facile arrivare al momento della
gara col pieno di carboidrati, nei giorni
precedenti occorre curare molto bene
l’alimentazione, in particolare se devi
affrontare una gara di endurance. Se parti
col serbatoio mezzo vuoto poi non riesci a
fare rifornimento in gara, poiché il corpo
non può assimilare più di un grammo
al minuto di carboidrati, una quantità
insufficiente per continuare un’attività
sportiva. In deplezione di glicogeno si
rallenta anche la produzione di acido
lattico, poiché in questa condizione si
blocca la funzione aerobica. Se contini
nell’attività dopo aver terminato le scorte
di energia arrivi a una situazione critica di
decadimento neuromuscolare, situazione
in cui non riesci più a proseguire. Come con
l’auto: quando finisce la benzina si ferma,
non va avanti piano.
Durante le gare importanti abbiamo spesso
visto esempi di atleti che hanno raggiunto
questo stato, per esempio alla fine di una
maratona, di un triathlon: sono confusi,
inciampano, fanno fatica a mantenersi
in piedi, nei casi più gravi non trovano
nemmeno la direzione giusta.
PERCHÉ È BELLO FARE FATICA?
Fare fatica non sempre è bello, se è quella
generale non è mai piacevole. La fatica
specifica, quella che va oltre la soglia
aerobica, cioè che ti fa accumulare
acido lattico, invece è piacevole perché
ha un effetto sulle catecolamine:
adrenalina e noradrenalina. La prima
riduce la sensazione di stanchezza, ti fa
sentire euforico, e poi genera anche un
cambiamento di umore che si riflette
nello stato fisico. In seguito entra in gioco
anche la dopamina, che va a lambire l’area
del piacere, e ti rende soddisfatto della
tua impresa. I ritmi blandi, al contrario,
deprimono.
MensHealth.it /
41

CLUB MAN
Limbo time
QUESTO CLASSICO GIOCO DA SPIAGGIA
E DA PARTY IN PISCINA È ANCHE
UN OTTIMO ESERCIZIO FISICO.
IMPARA IL LIMBO E STUPISCI TUTTI
T I M F E R R I S S
SEMPLICI STRATEGIE PER VIVERE MEGLIO
1
Prepara le gambe
Comincia con
gli squat e i lunge,
in modo da riscaldare
i quadricipiti,
i tendini e le
ginocchia.
2
Inizia
Togliti le scarpe per
avere un equilibrio
migliore. Cammina
verso l’asta orizzontale
finché non sei a 30-50
cm da lei. A questo
punto divarica le
gambe in modo che
siano più larghe delle
spalle.
3
Fai i muscoli
Irrigidisci il core, i
muscoli delle gambe
e i glutei. Se non sono
abbastanza tesi cadrai
all’indietro. Metti le
mani lungo i fianchi, in
modo che non ti siano
d’intralcio.
4
Passa sotto
Mentre ti inclini
all’indietro sposta
i piedi in avanti.
Trasferisci il peso sulla
parte interna dei piedi
e, gradualmente, alle
dita. Sfiora l’asta con
il mento e poi i capelli,
facendo attenzione a
non farla cadere.
5
Esulta
Ce l’hai fatta! Ora puoi
fare il ballo della vittoria
con la ragazza che
ti piace.
La paura è la tua motivazione
TIM FERRISS, AUTORE DI TOOLS OF TITANS, TI AIUTA A TROVARE
LA FORZA NASCOSTA DENTRO DI TE
Nel 2004 guadagnavo tantissimo
e la mia start-up, BrainQuicken,
aveva filiali in una dozzina di
Paesi. C’era solo un problema: andavo
avanti a caffeina, lavoravo 15 ore al
giorno ed ero sull’orlo dell’esaurimento.
Mi sono reso conto che dovevo ripensare
il mio lavoro oppure chiudere baracca
e burattini e mettermi a fare altro: così
com’era la mia professione mi stava
uccidendo.
È stato allora che ho iniziato a farmi
alcune domande: “Che cosa farei, che
cosa vorrei avere e vorrei essere se avessi
10 milioni di dollari in banca?” e “Qual è
il guadagno mensile reale che mi serve?”.
Ovvero, quanto costerebbe al mese la
vita che sogno? Dopo aver fatto qualche
calcolo ho scoperto che la maggior parte
delle mie fantasie erano meno costose
di quanto pensassi: avevo bisogno di
più tempo e più flessibilità, non di più
soldi. Potevo essere felice senza andare
in rosso.
La vita è un’avventura: non importa
che cosa decidi di fare, l’importante è
come lo fai. E per migliorare devi farti
domande migliori, sulla direzione che
vuoi prendere e sui tuoi obiettivi.
Quando ho intervistato Schwarzenegger
ho citato una sua foto scattata prima che
vincesse il suo primo grande concorso,
Junior Mr Europe. Gli ho chiesto come
mai la sua espressione fosse così sicura
di sé rispetto agli altri concorrenti e lui
mi ha risposto: “Perché non ero lì per
competere ma per vincere”.
Quando ho parlato con Stanley
McChrystal, generale americano in
pensione, lui mi ha aperto gli occhi sulla
paura: “Sei tu che crei e alimenti la paura
dentro di te che poi devi superare”. È
la paura di non riuscire che trattiene
la maggior parte delle persone dal
vivere un’avventura. Per superarla
devi esercitarti. Prendi un foglio e in
alto scrivi il nome del tuo problema o
di quello che vorresti riuscire a fare,
poi dividi il foglio in tre colonne. Nella
prima descrivi lo scenario peggiore
possibile, la paura che ti blocca. Nella
seconda colonna elenca le cose che ti
potrebbero aiutare a farcela e nella terza
scrivi come potresti correre ai ripari se
le cose andassero male. Facendo questo
semplice esercizio ti accorgerai che nella
maggior parte dei casi le tue peggiori
paure non sono poi così terribili. E allora
affronta l’avventura e dai una chance ai
tuoi obiettivi e alla tua ambizione.
Illustrazione di Max Temescu, Kyle Hilton (ritratto Ferriss)
42 MensHealth.it /

LAVORI FORZATI
Orange is the new… workout
PIPER, ALEX, RED E CRAZY EYES TI ASPETTANO SU NETFLIX PER LA SESTA STAGIONE. SEI PRONTO? NELL’ATTESA
ALLENATI COSÌ. / DI BJ GADDOUR, MH FITNESS DIRECTOR
Serie upper
body
Fai 5 chair dip e 5
push up (qualsiasi
variazione va
bene). Questa è
una serie. Fanne
il più possibile in
10 minuti. Se nella
tua cella hai una
sbarra per i pull
up aggiungi alla
serie 5 pull up o
inverted row.
5X
5X
Serie lower
body
Fai 10 squat
del prigioniero
e 10 lunge del
prigioniero (ovvero
tenendo le braccia
dietro la testa, con
le dita delle mani
intrecciate tra
loro e portando
in fuori il petto
e in dentro le
scapole). Questa
è 1 serie. Fanne il
più possibile in 10
minuti.
10X
10X
Burpee +
wall crawl
Illustrazioni di Brandon Loving
Mettiti nella
posizione dei push
up, con i piedi a
poca distanza
da un muro. Fai
9 burpee e 1
wall crawl, poi 8
burpee e 1 wall
crawl e così via
finché non arrivi
a 1 burpee e 1 wall
crawl.
MensHealth.it /
43

CLUB MAN
I Primi d’Italia
APPUNTAMENTO A SETTEMBRE
CON LA XIX EDIZIONE A FOLIGNO
25
IL GUINNESS WORLD
RECORD DI CLAP
PULL UP IN 60 SECONDI.
È DI RON COOPER, UN
CONSULENTE FINANZIARIO
DEL MASSACHUSETTS.
LEGGI QUI I SUOI CONSIGLI
PER DIVENTARE ANCHE TU
UN MAESTRO DEL CLAP
Dal 28 settembre al 1 ottobre 2017
tornano i Primi d’Italia, un
appuntamento da non perdere con
l’alta qualità dei primi piatti made in Italy,
con tante sfiziose ricette da assaporare
tra i vicoli e le piazze di Foligno. Delizie e
protagonisti del mondo della cucina e dello
spettacolo saranno le stelle indiscusse della
kermesse 2017. Foligno sarà animata dai
Villaggi del gusto, da quello di Amatrice
a quello dedicato alle erbette spontanee,
passando per il riso, i primi di mare, il gluten
free, il kosher e tanto altro. A conquistare
i visitatori saranno poi gli show cooking
gratuiti e le imperdibili performance sul
palco e il format “A tavola con le Stelle” per
gustare le prelibatezze che hanno in serbo
per noi le Stelle Michelin del Belpaese.
Imperdibili anche le degustazioni guidate
delle Food Experience, un connubio di
proposte innovative e piatti radicati nella
tradizione. Novità di questa edizione anche la
bella area relax ed emeroteca, con importanti
riviste del settore.
Clap pull up:
istruzioni per l’uso
STUPISCI TE STESSO E GLI AMICI
1. Preparati
Trova una sbarra orizzontale ben ancorata.
Mettiti nella posizione del pull up e afferrala
con le mani poco più larghe delle spalle e il
pollice sopra la sbarra.
2. Prova senza battere le mani
Prima di lanciarti nel clap pull up assicurati
di saper fare bene la versione standard
del pull up: prova qualche ripetizione. Non
esagerare che poi hai bisogno di energia
esplosiva.
3. Vola
Sollevati velocemente e stacca le mani
quando gli occhi sono all’altezza delle
sbarre. La forza di inerzia ti fa salire ancora di
qualche centimetro. Se non te la senti di battere
le mani, prova solo a unire gli indici.
4. Torna alla sbarra
Afferra la sbarra e riabbassati sfruttando la
forza di gravità per tornare alla posizione
iniziale, risparmiando energia per il clap pull
up successivo.
Per tutte le informazioni:
www.iprimiditalia.it
facebook: @festivaliprimiditalia
twitter: @IPrimidItalia
instagram: @iprimiditalia
44 MensHealth.it /

L’abito che fa il monaco
AL RIENTRO DALLE VACANZE TI ASPETTA UN COLLOQUIO DECISIVO PER LA TUA CARRIERA?
ECCO COME NON FARE CATTIVA IMPRESSIONE
Peli
Che siano nel naso, nelle orecchie o sul collo i
peli distraggono il tuo interlocutore da quello
che stai dicendo e ti fanno ricordare per i
motivi sbagliati. La sera prima dell’intervista
tagliati i peli in eccesso con una forbicina o
con uno strumento adatto. Raditi bene anche
lungo il collo.
Alito cattivo
Non basta lavarsi i denti prima di uscire di
casa. Mettiti in borsa un collutorio da viaggio
e sciacquati la bocca prima del colloquio.
Oppure mangia una mentina subito prima
di entrare, ma assicurati di non farti trovare
con la caramella in bocca, non sarebbe
professionale.
Cattivo odore
Il nervosismo fa sudare e quel sudore
purtroppo non è inodore. Per evitare di
puzzare non fare il bagno nel profumo,
peggiorerebbe la situazione: punta su un
deodorante neutrale che assorba gli odori
invece di coprirli.
Forfora, crosticine e pezzi di cibo
Se ti soffi il naso frettolosamente potrebbero
rimanerti crosticine attorno al naso o dentro:
controlla bene prima di uscire di casa.
Controlla anche la bocca, per evitare di trovarti
con un pezzo di insalata tra i denti. Spazzolati
anche le spalle e i capelli per togliere eventuali
tracce di forfora.
Mani sudate
Una stretta di mano umida non fa una buona
impressione sul tuo futuro datore di lavoro.
Sa di sporco e di poco igienico. Se soffri
di questo disturbo passati sulle mani una
lozione antibatterica a base alcolica o usa un
antitraspirante.
La situazione La bugia La verità
Le bugie che
fanno bene
al lavoro
MENTIRE DI SOLITO NON È
UNA BUONA STRATEGIA,
SOPRATTUTTO SUL
LAVORO. MA IN CERTI
CASI PUÒ AIUTARTI A
SALVARE LA CARRIERA.
ECCO COME FARE
Ti affidano un progetto
più grande di te.
La tua azienda naviga in
cattive acque e temi che
fallirà a breve.
Il tuo lavoro è frustrante.
“Certo, no problem”
“Con il vostro aiuto
possiamo cambiare le
cose!”
“Mi sento elettrizzato
per questo lavoro”
Hai paura di non farcela ma con il tempo capirai di
avere tutte le skill necessarie. Chiedi i dettagli, le
tempistiche, le aspettative, gli strumenti che avrai a
disposizione. Queste domande rassicureranno il tuo
capo sulle tue capacità di gestire quel progetto.
Un leader deve trasmettere ottimismo anche quando
è pessimista. Mantieni produttivo il tuo staff e non
lasciare che si scoraggi.
Fingi interesse e poi trova un modo per rendere
interessante il tuo ruolo in quell’ufficio. Un
atteggiamento negativo può solo peggiorare le cose,
influenzando i colleghi e danneggiando la tua azienda
e i tuoi capi. Chiedi ai colleghi che cosa apprezzano
del loro lavoro e cerca di capire dove stai sbagliando.
MensHealth.it /
45

CLUB MAN
Nathalie Emmanuel, attrice
protagonista in Game of Thrones
e Furious 7, è una ex atleta e
campionessa di triathlon e duathlon,
e si allena in piscina insieme al
campione olimpionico francese
Florent Manaudou. Ci racconta i
benefici del programma Make1KWet:
“Da quando mi alleno nell’acqua mi
sento molto più forte. Non solo: ho
molte più energie durante la giornata
e dormo meglio di notte. Il nuoto, in
sostanza, mi ha restituito uno stato di
benessere e di forma generale che
non avevo mai raggiunto prima con
altri sport, e mi aiuta a correre meglio,
più forte e più a lungo”.
Nuota per correre più forte
MEN’S HEALTH TI SVELA UN METODO PER MIGLIORARE LA TUA CORSA: MAKE1KWET,
UN ALLENAMENTO DI TRE MESI IN PISCINA PER VOLARE SULLA STRADA
Il nuoto è l’allenamento complementare
perfetto per tantissime discipline
sportive, e può darti uno stato di forma
completo superiore a quello di qualsiasi altro
programma specifico, aiutandoti anche
a migliorare le tue performance a livello
di cardio e di respirazione. Secondo uno
studio condotto in Inghilterra e in Francia
su oltre 1550 atleti che hanno affiancato
il nuoto all’allenamento abituale, l’87% ha
trovato giovamento nella pratica sportiva
in generale; in particolare invece l’85% dei
runner ha migliorato le performance nella
corsa. Qui ti proponiamo un allenamento
specifico, ben strutturato, della durata di tre
mesi, per compiere un salto di qualità nelle
tue prestazioni.
COME FUNZIONA
Il programma Make1KWet è stato
studiato e creato da Speedo in
collaborazione con Annie Emmerson
(vedi pagina successiva), e si sviluppa su
una durata di tre mesi con la possibilità
di scegliere il livello degli allenamenti
in base allo stato di forma, principiante,
intermedio, avanzato: il tuo lo stabilisci
con un semplice test da fare in una
normale piscina da 25 metri. Misura
la tua prestazione sui 100 metri a stile
libero, nuotando a ritmo sostenuto
ma non al massimo delle tue possibilità.
Valuta così il risultato:
▶ tempo 2’30”: usa la tabella principiante;
▶ tempo 2’00”: usa la tabella intermedia;
▶ tempo sotto 1’45”: usa la tabella avanzata.
Il programma dura tre mesi e
aumenta le distanze e l’impegno a
ritmo settimanale, per un totale di 12
settimane di allenamento crescente;
prevede due sessioni settimanali.
Ogni sessione prevede una fase di
riscaldamento iniziale e una di
defaticamento e recupero finale,
ripetizioni su distanze fisse
da fare sia a stile libero sia con il
pullbuoy (vedi l’attrezzatura nella
pagina successiva) o con la tavoletta,
usando solo le gambe.
Nella pagina successiva: la tabella del
primo mese di allenamento per il livello
intermedio.
46 MensHealth.it /

Tabella di allenamento livello intermedio
Mese 1 – settimana 1
PRIMA SESSIONE Distanza totale: 650 metri
Riscaldamento
▶ 100 metri, ritmo rilassato
▶ 4 x 50 metri, ritmo veloce, pausa 15” ogni 50 metri
Allenamento
▶ 4 x 100 metri, ritmo moderato, pausa 30” ogni 100 metri
Recupero
▶ 50 metri, ritmo rilassato
SECONDA SESSIONE Distanza totale: 850 metri
Riscaldamento
▶ 100 metri, ritmo rilassato
▶ 2 x 50 metri, ritmo veloce, pausa 15” ogni 50 metri
Allenamento
▶ 4 x 50 metri, ritmo moderato, pausa 20” ogni 50 metri
▶ 200 metri, ritmo veloce
▶ 4 x 50 metri, ritmo moderato, pausa 20” ogni 50 metri
Recupero
▶ 50 metri, ritmo rilassato
Mese 1 – settimana 2
PRIMA SESSIONE Distanza totale: 900 metri
Riscaldamento
▶ 100 metri, ritmo rilassato + 10 secondi di pausa
▶ 4 x 25 metri con la tavoletta, massima velocità
Allenamento
▶ 10 x 50 metri, ritmo moderato, pausa 20” ogni 50 metri
Recupero
▶ 200 metri, ritmo rilassato
SECONDA SESSIONE Distanza totale: 900 metri
Riscaldamento
▶ 100 metri, ritmo rilassato
▶ 4 x 25 metri con la tavoletta, ritmo moderato, pausa 20” ogni 25 metri
Allenamento
▶ 4 x 150 metri, ritmo moderato, pausa 30” ogni 150 metri
Recupero
▶ 100 metri, ritmo rilassato
Tabella del primo mese di allenamento per il livello
intermedio; per accedere ai programmi completi consulta
il sito: speedo.com/uk/en/speedo-fit-1kwet.html
Mese 1 – settimana 3
PRIMA SESSIONE Distanza totale: 950 metri
Riscaldamento
▶ 4 x 50 metri, ritmo rilassato
▶ 6 x 25 metri con la tavoletta, ritmo rilassato, pausa 15” ogni 25 metri
▶ 2 x 25 metri, massima velocità, pausa 20” ogni 25 metri
Allenamento
▶ 2 x 50 metri con il pullbuoy, ritmo moderato, pausa 15” ogni 50 metri
▶ 2 x 25 metri, massima velocità, pausa 20” ogni 25 metri
▶ 2 x 50 metri con il pullbuoy, ritmo moderato, pausa 15” ogni 50 metri
▶ 2 x 25 metri alla massima velocità, pausa 20” ogni 25 metri
Recupero
▶ 250 metri a ritmo rilassato
SECONDA SESSIONE Distanza totale: 1000 metri
Riscaldamento
▶ 2 x 50 metri con il pullbuoy, ritmo moderato, pausa 15” ogni 50 metri
▶ 8 x 25 metri con la tavoletta, ritmo moderato, pausa 20” ogni 25 metri
Allenamento
▶ 4 x 150 metri, ritmo moderato, pausa 30” ogni 150 metri
Recupero
▶ 100 metri con il pullbuoy, ritmo rilassato
Mese 1 – settimana 4
PRIMA SESSIONE Distanza totale: 1000 metri
Riscaldamento
▶ 100 metri, ritmo rilassato
▶ 2 x 50 metri con la tavoletta, ritmo rilassato, pausa 20” ogni 50 metri
Allenamento
▶ 12 x 50 metri, ritmo moderato, pausa 20” ogni 50 metri
Recupero
▶ 200 metri con il pullbuoy, ritmo rilassato
SECONDA SESSIONE Distanza totale: 900 metri
Riscaldamento
▶ 4 x 50 metri, ritmo moderato, pausa 10” ogni 50 metri
▶ 4 x 25 metri con la tavoletta, ritmo moderato, pausa 15” ogni 25 metri
▶ 4 x 25 metri, ritmo veloce, pausa 20” ogni 25 metri
Allenamento
▶ 200 metri, massima velocità, cronometrare
Recupero
▶ 6 x 50 metri con il pullbuoy, ritmo rilassato, pausa 15” ogni 50 metri
SPEEDO FIT POWER FORM JAMMER
Capo tecnico per l’allenamento, con
fasce a compressione per favorire il lavoro
muscolare, tessuto Endurance più resistente
al cloro, per una lunga durata.
Prezzo consigliato: 65,90 euro
SPEEDO FASTSKIN KICKBOARD
Tavoletta dal profilo idrodinamico per isolare
la parte superiore del corpo, così puoi
concentrarti sulle gambe, rinforzare i muscoli
e migliorare la tecnica.
Prezzo consigliato: 39,90 euro
SPEEDO FASTSKIN PULLBUOY
Aiuta a bilanciare la parte bassa del corpo, per
concentrarsi sulla tecnica della bracciata, e
aumentare la forza delle spalle e delle braccia.
Si stringe tra le cosce e mantiene il corpo in
posizione. Prezzo consigliato: 31,90 euro
MensHealth.it /
47

CLUB GROOMING
MASSIMO ALBINI
BEAUTY COACH ED ESPERTO DI FORMAZIONE NELL’ESTETICA PROFESSIONALE PER IMPORTANTI CASE COSMETICHE
albinimassimo@me.com
RIMEDI PER UNA CHIOMA INVIDIABILE
CAPELLI SBIADITI DAL SOLE, SECCHI E OPACHI, POCO CORPOSI E INDEBOLITI... È IL MOMENTO DI PRENDERSENE CURA
Per la chioma l'estate non è la " bella stagione": l’efetto schiarente del sole e quello essiccante della salsedine sono
una minaccia inesorabile che rovina e sibra i nostri capelli, che diventano un cespuglio crespo e senza forma.
Ecco come rimediare, con soluzioni che rigenerano la struttura e l'umidità del capello per un look da star
È utile dedicare ai capelli
qualche attenzione in più
quando si rientra dalle vacanze. I nemici
estivi sono stati implacabili compagni del
nostro tempo libero.
NEMICO N°1: GLI ULTRAVIOLETTI
A differenza della pelle che si protegge dal sole
producendo melanina, i capelli non hanno
invece difese nei confronti del sole che quindi
li danneggia con molto facilità. I raggi UVB
abbattono la cheratina, proteina del capello,
che si sfalda, rendendo la chioma spenta, secca
e sfibrata con comparsa di doppie punte che
portano i capelli a spezzarsi. Questo danno è
più intenso sulle regioni esterne del fusto. I
raggi UVA, invece, alterano i pigmenti colorati
del capello e lo sbiadiscono. Per effetto del sole
si formano quindi radicali liberi, molecole
aggressive che invecchiano precocemente la
fibra capillare, rendendola debole e fragile.
I capelli scuri, grazie ai loro pigmenti, sono
più resistenti di quelli chiari ad alcuni di
questi attacchi; tuttavia in entrambi i casi
si sfibrano. Per evitare questi inconvenienti
andrebbero protetti, sia con prodotti specifici
in grado di schermare i raggi ultravioletti sia
con cappellini o bandane. O entrambi.
NEMICO N°2: IL CALORE
Ti sarai già reso conto dei danni causati da
strumenti per lo styling a caldo. Tenere il phon
troppo vicino e troppo a lungo può "friggere"
i capelli e bruciare il cuoio capelluto, con
potenziali danni permanenti ai follicoli
piliferi e conseguente perdita di capelli.
Il riscaldamento della cute può provocare
inoltre la comparsa della forfora e causare
un'eccessiva produzione di sebo.
I capelli bagnati infine, hanno una struttura
chimica alterata e il calore può danneggiare
permanentemente la cute e la struttura
del capello. Come evitare questi rischi?
Dopo esserti lavato la testa con acqua dolce,
asciugati tamponando con un asciugamano,
ed evita il calore diretto.
NEMICO N°3: LA SALSEDINE
Il sale dell’acqua marina penetra nel fusto
provocando l'inaridimento della fibra
capillare e, mescolandosi al sudore, crea
una sostanza simile all’ammoniaca, che
scolorisce le tinte, provocando riflessi
indesiderati di colore.
NEMICO N°4: IL CLORO
Il cloro può alterare il pH dell’epidermide
e ridurre il film idrolipidico dei capelli,
privandoli della loro naturale protezione
e facendoli apparire opachi e sfibrati.
Il cloro agisce anche come un cattivo
decolorante, rischiando di far assumere
ai capelli sfumature verdastre .
48 MensHealth.it /

I TRATTAMENTI DA FARE A CASA
EMERGENZA CAPELLI, COSA UTILIZZARE? LA SCELTA DEI PRODOTTI FA LA DIFFERENZA
CAPELLI DISIDRATATI
L’equilibrio idrolitico è uno dei fattori
importanti per assicurare la vitalità dei capelli.
È mantenuto da due fattori: dai componenti del
sebo e da elementi idrici composti da diverse
sostanze. Per ritrovarlo puoi facilmente
realizzare maschere nutrienti in casa (vedi
box a lato), un rimedio efficace e immediato.
Ecco cosa devi fare per ottenere il massimo:
dopo lo shampoo spazzola delicatamente i
capelli e applica la maschera sino alla radice.
Utilizza un phon impostato sul calore medio
per aiutare le lamelle cornee ad aprirsi e
permettere al prodotto di penetrare nel fusto.
Una volta che i capelli sono leggermente caldi
lascia la maschera in posa per altri 10 minuti
per poi risciacquare.
SHAMPOO ANTI CLORO
Il cloro è utile perché disinfetta l’acqua,
ma può essere un problema. Se nuoti
regolarmente e hai i capelli biondi, utilizza
almeno due volte alla settimana uno shampoo
specifico progettato per eliminare i residui
di cloro; se li hai scuri basta una sola volta.
La cuffia, che evita la dispersione di capelli
nell'acqua, protegge dall'azione del cloro.
CAPELLI RICCI E CRESPI
Io stesso, che mi ritrovo capelli ricci e biondi,
so cosa vuol dire assomigliare a un Cugino
di Campagna: effetto spaventapasseri! La
secchezza e la fragilità dei miei capelli sono
una costante estiva. Dipende dal fatto che
il loro bisogno di idratazione li spinge ad
assorbire tutta l’umidità che c'è nell’aria,
che fa espandere le cuticole del capello
provocandone l’effetto crespo. Alcuni
consigli: non lavarli troppo spesso, utilizza
balsami idratanti, evita di strofinare i capelli
bagnati con un telo e usa phonatura breve e di
medio calore. Scegli inoltre prodotti che non
contengano alcool, non fa altro che seccare i
capelli, increspandoli.
I RIMEDI NATURALI
Come fare per nutrire e far brillare
di nuovo i capelli? Con impacchi
a base di semplici rimedi home-made
Sbatti un uovo diluito con acqua tiepida,
applicalo sui capelli massaggiando
delicatamente per circa 10 minuti.
Strofina qualche goccia di olio di germe
di grano su tutta la lunghezza dei capelli
e lascia agire per circa 30 minuti prima
di sciacquarlo. Gli oli vegetali, come l'olio
di cocco, di argan, di avocado, hanno le
proprietà di nutrire e rigenerare le fibre.
Mescola uno yogurt bianco con un
cucchiaino di miele oppure di olio di
oliva e poi applica il composto sui capelli
umidi. Lascia agire per almeno 30 minuti
e poi procedi con lo shampoo abituale.
Ecco una maschera speciale adatta
a riparare i capelli danneggiati dal
sole: mescola due cucchiai di miele
con la polpa di un avocado. Ottenuto
un composto omogeneo, applicalo
sui capelli e tienilo in posa per circa
mezz’ora. In questo modo risulteranno
più morbidi. Un'altra ricetta è questa:
frulla una banana aggiungendo qualche
goccia di olio di mandorle; applica
questa deliziosa crema sui capelli
per circa mezz'ora, poi risciacqua.
I PRODOTTI SPECIFICI PER RIPARARE I CAPELLI
OLIVE FRUIT OIL DEEPLY
REPARATIVE HAIR PACK
di Kiehl's
Impacco nutriente per capelli disidratati
Con olio di avocado, estratto di limone
e olio di oliva. Previene i danni causati
dai fattori ambientali.
Prezzo consigliato: 33 euro
250 ml
kiehls.it
DAMAGE REPAIRING
& REHYDRATING SHAMPOO
di Kiehl's
Shampoo riparatore e reidratante
Shampoo senza solfati, silicone
e parabeni, deterge delicatamente
anche i capelli più fragili, danneggiati
e aridi, aiutando a lisciare, reidratare
e fortificare ogni fibra capillare.
Rende i capelli più sani e lucenti.
Prezzo consigliato: 21 euro
250 ml
kiehls.it
LOVE CURL
CONTROLLER
di Davines
Crema disciplinante anti crespo
Applicare su capelli tamponati
dopo il balsamo. Non risciacquare.
Procedere con l’asciugatura.
Prezzo consigliato: 18,20 euro
150 ml
shop.davines.com
AQUAMARE MASK
di Aldo Coppola
Impacco dopo sole
Impacco dopo sole con
estratto di alga bruna ricca
di oligoelementi
e vitamine. Dà morbidezza
e illumina ogni tipo di capello.
Prezzo consigliato: 31 euro
200 ml
aldocoppola.com
HAIR SPA SEAWEED MASK
di Repechage
Maschera per capelli riparatrice e idratante
Formula rigenerante
con alghe selezionate
in grado di aiutare a riparare,
nutrire e proteggere
capelli e cuoio capelluto.
Prezzo consigliato: 62 euro
425 gr
repechage.it
HYDRA-AMINO18 HAIR SPA SERUM
di Repechage
Colore labbra naturale
Le alghe marine si uniscono
all'olio di zafferano per idratare
ed eliminare l'effetto crespo
dei capelli.
Prezzo consigliato: 56 euro
90 ml
repechage.it
MensHealth.it / 49

CLUB GROOMING
RINNOVA
LA TUA
GROOMING
ROUTINE
Nelle pagine precedenti abbiamo
afrontato la cura dei capelli
dopo lo stress estivo ma ci sono
anche altre nuove abitudini da
aggiungere alla tua routine dopo
il rientro dalle vacanze. Eccone
alcune.
Eau De Toilette
Casual Life
SALVATORE FERRAGAMO
Settembre è il momento migliore per
riprendere in mano la propria vita, porsi
nuovi obiettivi e affrontare cambiamenti
anche importanti: perchè non cominciare
proprio dalla fragranza? Come un vestito
o un accessorio, il profumo che scegli di
indossare dice molto di te alle persone che
incontri e spesso lascia un inconfondibile
ricordo. Il nuovo EDT di Ferragamo è per
l’uomo dinamico che affronta la vita con
istinto e creatività: la freschezza delle
foglie di violetta, cardamomo e limone
si uniscono ai più sensuali legno di
cashmere, cedro e muschio bianco.
100 ml – 85,00 euro
#UomoCasualLife
Deodorante Roll-on
OMIA LAB
Se soffri di sudorazione intensa
(ne abbiamo parlato proprio su
questo numero) scegli un alleato
naturale senza alcool, sali di
alluminio e parabeni. L’aloe vera
alla base di questo roll-on deriva
da agricoltura biologica certificata
per una azione anti-traspirante
e rinfrescante davvero efficace;
inoltre, grazie all’utilizzo di un
derivato dell’amido di mais che
assorbe il sudore in eccesso, la
traspirazione fisiologica della
pelle non viene ostacolata.
50 ml – 5,49 euro
omialab.it
Thalasso Scrub
GEOMAR
Lo scrub sul corpo è un’ottima
abitudine e se lo realizzi con
i prodotti giusti non metti a
rischio il colorito dorato che
con tanta fatica hai raggiunto
in vacanza. Questo prodotto
esfoliante rimuove le cellule
morte e le impurità dalla cute
con effetto idratante grazie
ai suoi ingredienti come sale
marino, olio di mandorla e
germe di grano, oligoelementi
del Mar Morto e oli essenziali
di arancio e mandarino per
un aroma che rilassa corpo e
mente.
600 gr – 14,19 euro
geomarbeauty.it
Nourishing Beard
Grooming Oil
KIEHL’S
In vacanza hai voluto provare
l’esperienza della barba incolta
in stile Robinson Crusoe e ora
non vuoi più tornare indietro:
bene, ottima scelta ma sappi
che devi prendertene cura in
modo quotidiano e meticoloso
perchè la tua barba non
appaia trasandata. Questo olio
ammorbidisce il pelo di qualsiasi
tipo di barba, dalle barbette
incolte a quelle folte e mature e
inoltre idrata la pelle. Si assorbe
velocemente e puoi applicarla
sia al mattino sia alla sera. La
fragranza è fresca e legnosa.
30 ml – 30,00 euro
kiehls.it
Micro gel
anti-brufoli
COLLISTAR UOMO
Sei rientrato solo da qualche
settimana ma il lavoro ti sta già
logorando e la pelle del viso
subisce le conseguenze del
tuo stress con l’insorgere di
piccoli brufoli e imperfezioni.
Questo micro gel anti-brufoli
agisce come una sorta di cerotto
cosmetico invisibile ricco di
antibatterici naturali come
lavanda, the verde e betulla oltre
allo speciale sale di zinco PCA
in grado di trattenere l’acqua e
condizionare la pelle. Applica
direttamente sull’imperfezione 1
o 2 volte al giorno.
15 ml – 17,50 euro
#CollistarUomo
50 MensHealth.it /

Shampoo&Shower
gel
BIONSEN TAMASHI MEN
Oltre ad iscriverti ad un corso di yoga e
meditazione, prova a difendere la tua pelle e il
tuo spirito con il nuovo doccia gel e shampoo
energizzante con estratti di tè nero che ti
permette anche di detergere corpo e capelli
in un unico gesto. Gli oligominerali termali
giapponesi reintegrano l’equilibrio fisiologico
della pelle stimolando le attività vitali e la
rigenerazione cellulare e difendono dallo stress
quotidiano.
400 ml – 1,99 euro
bionsen.it
L’ESPERTO
RISPONDE
A cura di Massimo Albini
Come mantengo
l’abbronzatura?
Il miglior modo per preservare a
lungo l’abbronzatura è mantenere
la pelle ben idratata con delle
lozioni viso e corpo applicate
quotidianamente. Ci sono anche
dei consigli utili da seguire: evitare
di fare la doccia con acqua calda
che favorisce la desquamazione.
Durante l’arco della giornata bere
molta acqua e mangiare cibi ricchi
di beta caroteni come patate
dolci, carote, pesche, albicocche
e mango o alimenti ricchi di
tirosina come il tacchino, avocado,
albume, salmone e mandorle. che
aiutano e a mantenere l’idratazione
e a stimolare la produzione di
melanina. Se si vuole potenziare
e uniformare l’abbronzatura
si può ricorrere a dei prodotti
autoabbronzanti che se applicati
su una tonalità di pelle già ambrata
donano un effetto intenso e
naturale.
Lo scrub mi toglie il colore?
L’abbronzatura con il tempo tende
a sbiadire e ad ingrigire e la pelle a
screpolarsi. Scegli degli esfolianti
delicati da utilizzare un paio di volte
alla settimana per rimuovere dalla
pelle il sottile strato di cellule morte
e rivelare una pelle liscia e morbida.
Lo scrub fa risplendere la pelle
per ottenere un effetto duraturo e
omogeneo del colorito.
Crema
anti-inquinamento
POLLUTION FREE
Inquinamento, smog, polveri
sottili e sbalzi climatici: certo
stavi molto meglio in vacanza
dove potevi respirare aria
fresca e pulita ma puoi sempre
optare per questa crema antiinquinamento
con Zeolite,
minerale di origine vulcanica
che protegge la tua pelle e ne
previene l’invecchiamento.
Contiene inoltre germogli di
crescione, olio di macadamia,
acido ialuronico e vitamina E.
Da applicare al mattino su viso
e collo preferibilmente dopo lo
scrub.
50ml - 53,00 euro
pollution-free.com
Siero idratante 48H
NUXE
Ideale dopo la rasatura per idratare
e dissetare la pelle: la texture della
crema è molto leggera, si assorbe
velocemente e la fragranza,
decisamente fresca, sembra
riportarti all’ombra di una palma
con la leggera brezza marina che
evoca il profumo di salsedine.
La nuova linea Crème Fraiche
associa i latti vegetali di acacia,
pisello biondo, te verde, mandorla,
avena, cocco e soia con l’estratto
di alga rossa del Mar Baltico per la
massima idratazione della pelle.
30 ml – 29,90 euro
it.nuxe.com
Deodorante spray
DUCATI 1926
Per gli amanti delle due ruote e in
particolare delle Rosse di Borgo
Panigale, nasce la linea “1926”,
anno di nascita della storica
Casa motociclistica bolognese:
stile ed eleganza, passione e
istinto caratterizzano la fragranza
di eau de toilette, shower gel e
deodorante spray. Mandarino,
bergamotto, cacao, lavanda e
geranio si uniscono alle note
più legnose e sensuali di cedro,
vaniglia e fava tonka.
150 ml – 4,90 euro
#Ducati1926
Mi sono lasciato crescere la
barba. La taglio, modello?
Come la mantengo?
Come prima cosa ti sei liberato
della schiavitù quotidiana del rituale
della rasatura. Ti alzi la mattina e
sei già pronto… Lo styling dipende
molto da quanta pazienza hai avuto
nel farla crescere. Ogni lunghezza
presenta sfide e opzioni diverse. Se
vuoi regolare la forma della barba
devi comunque dotarti di strumenti
di grooming come un trimmer,
forbici e un pettine di legno. La
barba richiede lo stesso tempo e
cura di un trattamento ai capelli.
Perciò puoi utilizzare per detergerla
uno shampoo delicato per capelli
e un balsamo se la barba è lunga.
Tra i prodotti che non devono
mancare per mantenerla sana e
profumata è un olio da barba che
serve ad ammorbidirla donandole
lucentezza e pettinabilità.
MensHealth.it /
51

COVER STORY
52 MensHealth.it /

Quando succede qualcosa di brutto hai due
scelte: piangerti addosso o imparare da quello
che è successo, dice Reynolds.
Le 7 regole (e 1/2)
per imparare a rialzarsi
di Ryan Reynolds
LUI È UN RIBELLE, UN TIPO INAFFIDABILE, UNA FORZA DELLA NATURA, MA
PROPRIO PER QUESTO È RIUSCITO SEMPRE A RIPRENDERSI ANCHE DALLE
SITUAZIONI PEGGIORI. IMPARA DA LUI
/ DI MIKE ZIMMERMAN / FOTO DI ART STREIBER
Avevamo davvero bisogno di un nuovo tipo di eroe. Solo in
pochi l’avevano capito e quasi tutti gli altri non ci credevano. O
semplicemente non ne avevano idea. Perché? Perché il nuovo è rischioso, è contro il
passato, è imprevedibile. Non per Ryan Reynolds: “il nuovo è fantastico” dice, “e ci
insegna cose nuove, utili, ci fa diventare più grandi. E quando non lo è sparisce in un
istante, più o meno come succede con i brutti film”. Come sarebbe successo a Deadpool,
uscito nel 2016, se non avesse toccato un tasto dolente. Nessuno pensava che servisse
il tocco di Reynolds con il suo film vietato ai minori per dare nuova vita al mondo dei
supereroi. Solo Reynolds l’aveva capito e ha impiegato 11 anni per convincere quelli che
contano a realizzare Deadpool. A parte la sua testardaggine, basta questo a renderlo
un innovatore? Forse. Viviamo in un’epoca dominata dalla comunicazione. Siamo
come api, solo che invece di ronzare da un fiore all’altro siamo sempre a caccia di nuove
informazioni. Ed è sempre più difficile trovare qualcosa che ci sorprenda. Anche se
il suo ultimo film, The Hitman’s Bodyguard (in Italia al cinema dal 12 ottobre con il
titolo Come ti ammazzo il bodyguard), in parte ci riesce alla perfezione. Ma per quanto
Reynolds sia stato innovativo, anche lui segue alcune regole. Innovare non significa
essere alieni. Spingere in là i confini non implica per forza uscire di testa. Per un uomo
come lui significa invitarti a unirti a lui nella sua battaglia, a essere anche tu un leader.
MensHealth.it /
53

COVER STORY
SE DEVI CADERE, IMPARA A RIALZARTI!
La lunga (e strana) via verso il successo secondo Ryan Reynolds
REGOLA 1
FAI SPAZIO ALLE IDEE
Nel cinema si usa dire che “se non trovi l’idiota
vuol dire che sei tu”. Ecco perché quando
sono sul set voglio che tutti facciano parte del
processo. Che sia il cameraman o il truccatore,
se qualcuno ha una buona idea io cerco di
ascoltarlo. Devi essere amichevole, aperto
e disponibile ad ascoltare e soprattutto devi
sempre dare il merito di quell’idea alla persona
che l’ha avuta. A nessuno piacciono i ladri.
REGOLA 2
CAMBIA SE SERVE
Per me immutabile significa noioso. Prima
dell’inizio delle riprese, il copione di The
Hitman’s Bodyguard con Samuel L. Jackson
era piuttosto piatto. Ma quando abbiamo
iniziato a girare tutto ha preso un taglio
completamente nuovo e tutto è successo
nelle tre settimane prima del “ciak si gira”.
REGOLA 5
NON ESAGERARE
Quando devo aumentare la massa muscolare
per interpretare un nuovo personaggio mangio
cibi sani ogni due o tre ore. Ma non arrivo agli
eccessi di Hugh Jackman, che per Wolverine
pare ingerisse 6000 calorie al giorno, anche
alle due di notte. Jackman ha una dedizione
al suo ruolo che io non condivido.
Se sono alzato alle due di notte vuol
dire che è successo qualcosa di brutto.
REGOLA 6
DEVI ESSERE IRONICO
Con Hugh Jackman ho una specie di conto
aperto. Quando lui pubblica su Instagram una
sua foto con un gruppo di fan cinesi, io la metto
sul ridere: “se sono venuti a trovarti vuol dire che
gli devi dei soldi”. Per prendere in giro qualcuno
senza diventare cattivo devi conoscerlo bene
e non esagerare.
REGOLA 3
DEVI ESSERE ELASTICO
Ho lavorato con il trainer Don Saladino per
otto anni. I suoi programmi di allenamento
sono accessibili online, una cosa fondamentale
per me che viaggio molto e che non ho orari
precisi da dedicare al workout. Non posso
far venire l’allenatore in palestra quando voglio:
ci vado da solo quando sono libero.
Se viaggi e ti muovi spesso, devi trovare
il tuo momento anche per il workout.
REGOLA 4
ACCETTA I TUOI LIMITI
In cucina non sono innovativo, lo ametto.
Ma probabilmente lavoro troppo di fantasia,
credo che se cucinassi io mia moglie farebbe
i bagagli e se ne andrebbe, accusandomi
di maltrattamento o di tentato omicidio. Se
conosci i tuoi limiti accettali, soprattutto
sepossono dar fuoco alla casa.
REGOLA 7
ERRARE È UMANO
Sui social capita di dire cose di cui poi mi
pento. Ma fortunatamente la gente sa
che sono una testa calda e non se la prende.
Sono un attore, non un politico, quindi quello
che dico è importante fino a un certo punto.
Se fossi il Ministro della Difesa sarebbe
più complicato. Certe volte è meglio
avere dei precedenti, così la gente
sa che puoi sbagliare.
REGOLA 7,5
USA PAROLACCE CREATIVE
Tutti dicono parolacce. Sempre le stesse. Ecco
perché cerco di essere creativo, inventando
parolacce nuove o creando frasi ad hoc.
È più divertente per me e anche per chi mi
ascolta. Questa però è una mezza regola
perché se ci riesci puoi vivere bene anche
senza dire parolacce.
Styling: Brian Boyé e Sandra Nygaard, grooming: Kristan Serafino/TraceyMattingly.com,
maglietta Majestic, jeans Michael Kors; Michael Brandon Myers (scudo, icone regole), Peter
Wonsowski (illustrazione aiutante supereroe)
COME ESSERE UN PADRE
AMOREVOLE E CERTE VOLTE
SARCASTICO SU TWITTER
DI RYAN REYNOLDS
“Sopra la culla di mia figlia
non c’è una luce fluo colorata
ma un pacco di profilattici.
Così si ricorda sempre di
quanto è fortunata”
“Internet è così ostile e la gente ha così tante
opinioni diverse che non ho problemi a fare
qualche brutta figura se posso far ridere le
persone.”
54 MensHealth.it /

Coppia di eroi
Ogni supereroe ha un amico fidato. Assicurati che sia intelligente e leale
e che anche lui debba risolvere un trauma del suo passato.
4 IDEE PER UN CORPO
DA BODYGUARD
Il tuo obiettivo deve essere una
forma fisica che dura
nel tempo, parola di Don
Saladino, trainer di Reynolds
1
2
3
4
Dai il massimo
Alla fine della giornata la
cosa fondamentale non
è quanti pesi Reynolds
è riuscito a sollevare ma
se aveva l’atteggiamento
mentale giusto, se si è
allenato usando tutta
la sua energia e se ha
recuperato nel modo
giusto.
Fai riscaldamento
Reynolds prima di ogni
allenamento impegnativo
fa almeno 5 minuti di
foam rolling e 10-12
minuti di riscaldamento
per migliorare e
preparare allo sforzo
le aree del corpo che
sono tese e che devono
muoversi di più.
Varia l’intensità
Per Deadpool abbiamo
aggiunto allenamenti
extra e più duri. Invece
di fare sempre le stesse
8-10 ripetizioni iniziavamo
con meno ripetizioni e poi
aumentavamo fino al 75%
delle sue possibilità,
per passare poi all’85%
e infine al 95%.
Allenati per quello che
devi fare davvero
In ogni sessione di
allenamento Reynolds
fa il salto della corda, il
lancio del peso e cammina
portando pesi. La gente
sottovaluta l’importanza
dei pesi: la double farmer’s
walk, il single arm carry e
l’up-down carry aiutano
a stabilizzare il core e le
spalle.
“Durante la nostra passeggiata alle
sei del mattino mia figlia mi ha
chiesto dove andasse la luna ogni
mattina. Le ho detto che va in cielo,
a trovare la salute mentale di papà”
“È a questo
che servono i
140 caratteri di
Twitter, per le
battute.”
“Sono andato a Disneyland
perché mia figlia è
ossessionata da Topolino.
Quando sono tornato a casa ho
dovuto raccontargli tutto”
“Prendo sul serio
l’essere padre. Per
questo mi piace
scherzarci su.”
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55

PERDERE PESO
PERDERE PESO:
56 MensHealth.it /

NELLA TUA LOTTA
AI CHILI DI TROPPO
LASCIATI ISPIRARE
DA CHI HA
COMBATTUTO,
E VINTO,
QUESTA GUERRA
PRIMA DI TE
STORIE DI VITA
Di Kieran Legg /
MensHealth.it /
57

PERDERE PESO
MICHAEL MARKRAM
ETÀ
22 anni
PROFESSIONE
Pugile
PRIMA/DOPO
94kg 87kg
7 KG IN MENO
QUESTO TESTARDO
È TORNATO IN FORMA
IN 7 SETTIMANE
Michael Markram
è un pugile ma non
sa usare solo la
forza bruta: quando
c’è da dimagrire
usa il cervello e si
affida alla scienza.
Grazie a un Boot
Camp, un corso
di addestramento
di tipo militare, ha perso 7 chili di grasso
in sole 7 settimane, mettendo su muscoli
allo stesso tempo. Come ha fatto? Con 3
allenamenti al giorno, trovando il giusto
equilibrio tra lavori di forza e cardio e
mangiando sano. “Prima di ogni gara, dove
so che c’è un certo limite di peso da non
superare, sto attentissimo alla dieta. Conto
ogni caloria che assumo e mi assicuro di
evitare cibi non sani”, racconta.
Ciò che mangia gli serve per avere energia
sufficiente per tre sessioni di intenso
allenamento ogni giorno.
ALLENATI COME UN CAMPIONE
Markram ammette di essere sempre stato
un appassionato di fitness. Alle superiori
faceva sempre parte di qualche squadra
sportiva e poi ha scoperto la boxe.
Era attratto da questo sport perché si è
sempre considerato un lupo solitario e
perché negli altri sport non riusciva a
ottenere i risultati fisici che sperava.
Adesso Markram è in Canada per mettersi
alla prova sulla scena internazionale.
Inizia il suo allenamento ogni mattina con
una corsa leggera di 6 chilometri o con una
serie di scatti, seguiti da workout esplosivi in
palestra. Poi fa 15 minuti di workout per gli
addominali seguito da 3 serie con il punch
ball. Cerca sempre di inserire in questo
allenamento anche i deadlift e i pull up.
La giornata tipo di Markram è
impegnativa ma lui non ha mai pensato
di prendere scorciatoie o di mollare.
“Non è nella mia natura”, dice. “Certe
volte mi sento frustrato e devo pensare
al mio obiettivo per mantenere alta la
motivazione. Come sempre nella vita,
devi fare qualcosa per cui, quando ti
guardi allo specchio al mattino, sei fiero
IL TRUCCO
DI MICHAEL PER
I WORKOUT:
FAI 12 SERIE
EXTRA!
Anche un patito
del fitness come
Markram certe volte è
stanco o demotivato.
La sua arma segreta
in questi casi è
una tazza di caffè
nero e una mela
verde. Questa
combinazione gli
dà quella botta di
energia in più per
arrivare al workout
successivo. Se
invece ti serve
una spinta a metà
workout è tutta
questione di testa.
Markram, per
esempio, pensa a
chi è infortunato o
ammalato o troppo
vecchio e vorrebbe
essere al suo posto.
di te. Per me l’idea di ottenere il fisico che
ho sempre voluto è una motivazione forte”.
La vera sfida per lui è la dieta. Quando deve
controllare le sue calorie prima di una gara
è particolarmente nervoso e irritabile.
È difficile trovare il giusto equilibrio tra la
carriera con le sue esigenze e la vita sociale.
Lui però è convinto che se alleni anche
il cervello e gli insegni cosa fare e pensare
i risultati arrivano. “La mente è uno
strumento meraviglioso. Se vuoi diventare
davvero una versione migliore di te stesso
e sei convinto di riuscirci allora non ci sono
ostacoli che tengano”.
L’allenamento ha cambiato la vita di
Markram. “Per me la boxe è stata la
risposta ma ognuno di noi è diverso e deve
trovare la soluzione che vale per lui e lui
solo. Fai quello che ti ispira. Ricordo che a
16 anni guardavo i modelli sulle copertine
delle riviste di fitness e mi dicevo che
anche io un giorno sarei stato così.
Ed eccomi qui”.
58 MensHealth.it /

VINSON SMITH
ETÀ
29 anni
PROFESSIONE
Coach
PRIMA/DOPO
229kg 132kg
129 KG IN MENO
FAI A PEZZI
IL GRASSO CON
LA COMBINAZIONE
VINCENTE:
YOGA E CARDIO
Alle nozze di suo cugino, a cui faceva da
testimone, non riusciva a stare in piedi per
più di 45 minuti. Pesava 229 chili e sudava
anche se non faceva caldo. Indossava la
taglia più grande di smoking che aveva
trovato ma gli stava stretta. Cambiare non
è stato facile. Vinson non è mai stato magro
e anche la genetica era contro di lui: tutti
nella sua famiglia erano grandi e grossi.
“Mio padre era alto un metro e novanta
e pesava 125 chili”.
Vinson ha perso suo padre quando aveva
16 anni: il cancro al fegato che gli era
stato diagnosticato nel gennaio 2005 se
l’è portato via sette mesi dopo. È stato
grazie ai suoi allenatori e a un buon
sistema di sostegno nella piccola città
in cui abitava che è riuscito a tenere
insieme le fila della sua vita e a non
superare i 150 chili. Ma un anno dopo il
diploma aveva già messo su 35 chili.
“Non avevo una direzione da seguire.
L’uomo che mi aveva insegnato tutto
non c’era più. Non avevo idea di quello
che volevo fare. Una cosa però mi veniva
bene: mangiare. Mia mamma di solito
faceva una pentola di spaghetti per
tutta la famiglia e una sola per me.
Non so nemmeno io perché mi abbuffavo
così tanto”.
SALI SULLA BILANCIA
La sua sfida più grande è stata imparare
a mangiare abbastanza per restare sazio
ma senza strafare. Al mattino,
dopo il cardio, consuma un paio di
porzioni di frutta, soprattutto (quando
la stagione lo permette) melone,
fragole e uva. Quando gli viene fame
fa uno snack a base di cetrioli e rapanelli.
Per cena invece pollo, asparagi e riso
integrale. Questa combinazione ha
aiutato Vinson a perdere 129 chili.
Poi si è stabilizzato a 132 chili
aumentando la massa muscolare.
MensHealth.it / 59

PERDERE PESO
ROBIN VERHOOG
31 KG IN MENO
SOLLEVA PESANTE,
SENTITI LEGGERO
E LASCIA IL PESO
IN PALESTRA
ha deciso di rimboccarsi le maniche per
trovare una versione migliore di se stesso.
A cominciare dal fisico. Ma non aveva
un piano. Faceva sollevamento pesi ma
mangiava anche tanto e male. Il tempo
speso in palestra però non è stato inutile:
alla fine dell’anno aveva perso 6 chili. Era
la prova che gli serviva, dimostrava che
fare qualcosa, qualsiasi cosa, era meglio
che passare la giornata davanti alla TV. E
anche quando ha trovato un nuovo lavoro e
il tempo a sua disposizione è diminuito ha
deciso di continuare ad andare in palestra.
ETÀ
38 anni
PROFESSIONE
Designer
PRIMA/DOPO
116kg 85kg
Nel 2014 la vita di Robin sembrava finita:
aveva perso il lavoro ed era stato mollato
dalla fidanzata. Praticamente non aveva
nulla da fare da mattina a sera. Con
tutto quel tempo libero ha cominciato a
pensare a se stesso, a dove era arrivato e a
dove voleva arrivare. Non gli piaceva per
niente come era diventato: era un omone
di 116 chili debole e frustrato. Quindi
PENSATO PER FALLIRE
Una delle più grandi difficoltà di Robin
è sempre stata quella di trovare il tempo.
Quando lavora ha i paraocchi e si occupa
solo di quello. E quando stacca avrebbe
solo voglia di buttarsi sul divano e riposare
il cervello. Una volta sfruttava i pochi
momenti liberi dal lavoro per rilassarsi
con una birra al pub chiacchierando con gli
amici o per guardarsi una partita in TV.
60 MensHealth.it /

ALLENARSI HA DATO
A ROBIN UNA NUOVA
PROSPETTIVA:
rimettiti in forma e
prenditi cura di te e tutto
il resta verrà da sé
IL TRUCCO
DI ROBIN PER
I WORKOUT:
FAI UN MIX
“Mescolo sempre
gli esercizi,
passando dai
pesi liberi ai
bilancieri. E poi
aggiungo alla fine
della mia routine
un esercizio
impegnativo che
coinvolge diversi
gruppi di muscoli”.
Per esempio Robin
finisce le sue
sessioni di pesi
liberi con i dip e i
leg raise. Nei giorni
in cui si dedica
agli esercizi con i
bilancieri finisce
con i pull up e gli
hanging leg raise.
Era uno stile di vita insano che lo faceva
ingrassare, affossava la sua autostima e
gli toglieva la voglia e la forza di cambiare.
Per di più dormiva male, spesso riusciva
a chiudere occhio per sole tre ore a notte.
Arrivato a quel punto, guardarsi allo
specchio è stata la cosa più difficile ma più
utile che abbia mai fatto, perché ha visto
che cosa stava succedendo al suo fisico.
Accettare il problema è il primo passo per
poterlo risolvere: era pronto a cambiare.
UN NUOVO IO
Robin ha gestito questa sua decisione di
cambiare con la costanza, una qualità che
non aveva mai avuto nella sua vita. Seguiva
severamente la dieta e non sgarrava mai con
gli esercizi. Si è concentrato su un piccolo
passo per volta, puntando a perdere prima
un chilo, poi cinque, a fare più ripetizioni
di quell’esercizio o ad aggiungere pesi al
sollevamento, mescolando nuovi metodi e
tecniche. Nei giorni di riposo dalla palestra
invece di fare gli straordinari in ufficio
usciva con gli amici e con la sua (nuova)
fidanzata. Per la prima volta sentiva che si
stava veramente rilassando. Ha smesso di
bere birra al pub e ha sostituito i soft drink
con l’acqua, inoltre ogni volta che gli era
possibile si spostava a piedi o in bicicletta
invece che in auto.
I risultati parlano da sé: ha perso 31 chili in
totale. La sua autostima è tornata e con lei la
motivazione, in palestra, a casa e al lavoro.
Non solo riesce a trovare più tempo per
rilassarsi e stare con la famiglia e gli amici
ma è più concentrato e gestisce meglio lo
stress. E soprattutto è più felice.
Alwyn Mark,
32 anni
Questo stuntman
professionista ha
perso 18 kg senza
fare i salti mortali
Quando hai capito che era ora di prendere in mano la tua vita e cambiare?
Dopo aver perso un caro amico ho iniziato a consolarmi con il cibo. Ho esagerato, finendo per essere
sovrappeso. In palestra ero forte ma fuori, nella vita quotidiana, ero una schiappa. Non era solo un
problema fisico: ero depresso e avevo abitudini poco sane. Quando ho capito qual era il problema ho
capito anche che era ora di cambiare.
Come hai iniziato a perdere peso?
Ho bandito lo zucchero dalla mia dieta e ho ridotto drasticamente i carboidrati, eliminandoli del tutto
nella seconda metà della giornata, questo dal lunedì al venerdì. Al mattino appena alzato facevo 20
minuti di cardio a digiuno. Ho scoperto l’allenamento calistenico e non l’ho più mollato. Con questa
routine ho iniziato a perdere grasso come per magia. E la cosa bella era che nel weekend potevo
mangiare tutto quello che volevo.
Che risultati hai notato per primi?
In dieci mesi sono calato da 93 a 75 chili. La mia percentuale di grasso è passata da 24 a 5,5. Ho
messo su muscoli e massa magra. I miei miglioramenti non sono stati solo estetici: adesso dormo
meglio, ho più resistenza e anche a livello mentale mi sento più pronto.
MensHealth.it /
61

PERDERE PESO
KYLE DANIELS
20 KG IN MENO
STUFO DEI CHILI
DI TROPPO?
ESCI, CORRI
E BRUCIA I GRASSI
ETÀ
27 anni
PROFESSIONE
Allenatore
PRIMA/DOPO
96kg 76kg
Il pane era la sua criptonite. Mangiava
quattro fette di pane a colazione e altre
quattro a pranzo. E non le smaltiva,
visto che il suo hobby preferito era
guardare la TV. Le poche volte che
si guardava allo specchio inorridiva
davanti a quell’essere sformato. Aveva
l’abbonamento per la palestra ma era
troppo pigro per andarci. Gli mancava
la motivazione e anche qualcuno a
spronarlo e dargli l’esempio.
Tutto questo è cambiato nel 2014 quando
ha scoperto un progetto di Men’s Health
chiamato Via la pancia in 12 settimane.
Aveva trovato la motivazione. Si allenava
ogni giorno ed era attento alla dieta, ha
eliminato il pane , scelto cibi sani e ha
completato il programma per dimagrire
in 12 settimane, arrivando a pesare 73
chili. In questo periodo aveva anche
scoperto la corsa in montagna, alla
quale si era appassionato: ogni giorno
correva per 8 chilometri e faceva cardio
e HIIT 3 volte alla settimana. Tutto
questo lavoro ha dato i suoi risultati:
Kyle ha perso 23 chili. Ma ancora non era
soddisfatto. Stavolta, paradossalmente,
si vedeva troppo magro e smunto. Ha
smesso di frequentare le lezioni di HIIT
e di cardio e ha cominciato a correre di
meno. Nel giro di qualche settimana
ha ricominciato a mettere su peso, a
dimostrazione che gli sforzi non servono
a nulla se a sostenerli non c’è la costanza
BRUCIA IL GRASSO
CORRENDO
A Kyle non serviva
un abbonamento
in palestra: gli bastava
un sentiero e la giusta
motivazione.
62 MensHealth.it /

I 5 TRUCCHI
DI KYLE PER I
WORKOUT:
BRUCIA
IL GRASSO
CON IL FUOCO
1. Allenati con un
amico. Se è più in
forma e più forte
di te, tanto meglio
2. Sfogati correndo
o allenandoti
invece che
mangiando
3. Accetta la fatica.
Ci saranno volte
che penserai di non
riuscire ad andare
oltre ma c’è sempre
la forza di fare un
po’ di più
4. Tieni traccia
dei tuoi progressi.
Misurare i tuoi
miglioramenti
oggettivi è la
miglior ricompensa
per i propri sforzi
5. Non prenderti
mai più di un
giorno di pausa
dall’allenamento
“Allenarsi non
è una questione
estetica.
Ora sono
mentalmente,
fisicamente ed
emotivamente
più forte di prima”
nel tempo. Poi l’estate scorsa Kyle ha deciso
di rimettersi in forma di nuovo. Ma invece
di concentrarsi sul perdere peso, ha deciso
di puntare sui muscoli, in particolare
quelli delle gambe. Stavolta si piaceva, non
era più smunto ma muscoloso.
In questa occasione ha imparato anche
che non serve abbonarsi a una palestra per
mettersi in forma. Lui corre all’aperto e
sfrutta quello che trova nella natura per
allenarsi: tronchi caduti, sassi nei ruscelli,
salite e discese. Da allora a Kyle non è
più mancata la motivazione e adesso è
contento di allenarsi e non potrebbe vivere
senza la corsa.
“Ora peso 20 chili meno di quando ho
iniziato. Allenarsi per me non è una
questione estetica, sono mentalmente,
fisicamente ed emotivamente più forte
di prima e mi godo di più la vita. Sono
più felice e ho imparato ad apprezzare
la vita all’aria aperta”. Kyle ha anche
iniziato a coinvolgere i suoi colleghi
nella sua passione, organizzando corse
nel weekend e sfide a quanti push up
riescono a fare in una sessione.
In ufficio lo chiamano “coach Kyle”.
Chi non lo conosceva prima non riesce a
credere che una volta fosse sovrappeso,
pigro e demotivato.
MensHealth.it / 63

PERDERE PESO
“Mi piace il mio aspetto
e quello che riesco a
fare con il mio corpo.
Non voglio più essere
il ciccione pigro e
sempre stanco che ero”
DAVID CROSS
ETÀ
36 anni
PROFESSIONE
Strength &
conditioner coach
PRIMA/DOPO
137kg 108kg
29 KG IN MENO
SOLLEVA GRANDI
PESI, BRUCIA TANTI
GRASSI. DAI UNA
BOTTA DI ENERGIA
ALLA TUA ROUTINE
David Cross non ha deciso di rimettersi in forma
per problemi di salute. Eppure pesava 137 chili.
Li aveva messi su lavorando tanto, facendo vita
sedentaria, mangiando schifezze e bevendo
alcolici. Durante una serata al pub gli amici
scherzando l’hanno chiamato ciccione e hanno
detto che non sarebbe mai cambiato. “Quel
discorso ha risvegliato il mio orgoglio: mi sono
detto che potevo farcela”. Il mattino dopo David
ha detto addio alla sua vecchia vita sedentaria.
ALLENAMENTO COSTANTE
David si è fatto consigliare un personal
trainer da un amico e ha prenotato una
sessione di prova. “È stato sfiancante ma a
una parte di me è piaciuto, tant’è che sono
tornato”. Non aveva molti soldi quindi poteva
permettersi una sola sessione a settimana
e per il resto doveva fare da sé. Non sapeva
bene come muoversi. Ha iniziato a fare
cardio e allenamento di resistenza, provando
nuovi esercizi e nuovi circuiti. Anche se gli
piaceva, i risultati tardavano ad arrivare. È
stato in quel periodo che ha imparato una
lezione importante: la pazienza.
“Ci ho messo una vita a ingrassare. E
anche se dimagrire alla fine, nel mio caso,
richiede meno tempo che ingrassare, è
comunque un processo lento. È difficile
aspettare, vorresti tutto e subito. È per
questo, secondo me, che tanti si scoraggiano
e gettano la spugna: si convincono che
non ce la faranno mai”. David però non
si è arreso: è sceso a 86 chili e poi, con il
sollevamento pesi, è risalito a 108. Stavolta
però erano chili di muscoli, non di grasso.
Non è stato facile. Quando hai passato anni a
64 MensHealth.it /

SOLLEVA
PER PERDERE
Fare sollevamento
pesi ha aiutato
David a liberarsi
del peso che
si portava
addosso da anni.
mangiare male il tuo cervello è bravissimo
a trovare le scuse migliori per cedere alle
tentazioni. Ci vuole tempo per imparare a
gestire questi momenti di debolezza.
David ci è riuscito perché sapeva che cosa
voleva dire essere grasso, demoralizzato,
stanco e sfiancato. E adesso sapeva anche
come ci si sentiva a essere pieno di energia,
magro e in forma. Ecco perché ha giurato a
se stesso che non sarebbe mai più tornato
indietro.
LA SCUSA
Cross adesso lavora come coach e gestisce
una sua palestra. È abituato a sentire le scuse
di chi viene da lui per dimagrire ma poi si
tira indietro. “Perdere peso è facile in realtà,
ma la gente lo fa nel modo sbagliato. I social
media non aiutano, con le loro storie false di
celebrità che dicono di aver perso mille mila
chili e propongono soluzioni assolutamente
sbagliate e campate per aria. Eppure la gente
compra i libri di questi sedicenti esperti e
ci crede, quando invece tutto quello di cui
avrebbe bisogno sono principi semplici e
scientifici sui quali basarsi. Ma la gente
preferisce credere ai miracoli”.
Anche se Cross è un esperto di sollevamento
pesi, fa molto cardio ed esercizi di
resistenza. “Tutto sta nel modo di affrontare
l’allenamento: se esageri ti fai male. Ma
facendo bene il cardio e l’allenamento di
resistenza hai molti vantaggi. Per esempio
grazie a questi posso mangiare molto di più,
che è un bel vantaggio per chi come me ha
sempre gustato il cibo e ha sempre fame”.
Certe volte la sua motivazione per
continuare ad allenarsi è proprio poter
mangiare tanto senza ingrassare. “Ma devo
anche essere di esempio, non solo per i miei
clienti in palestra ma anche per mia figlia di
5 anni. È così attiva e adora fare esercizio,
anche se è ancora piccola. Fa 3 chin up
senza problemi, esegue i push up e gli squat
in maniera perfetta anche se non gliel’ho
mai insegnato. Credo abbia semplicemente
imparato guardandomi. Voglio continuare
a ispirarla e aiutarla a capire il suo corpo
e a usarlo per come va usato”.
IL CONSIGLIO
DI NUTRIZIONE
DI DAVID:
NON ELIMINARE
DEL TUTTO
I CARBOIDRATI
Uno degli errori
più grandi che
fa la maggior parte
delle persone è
iniziare la dieta
tagliando del
tutto i carboidrati.
È sbagliato, perché
i carboidrati
forniscono energia
immediata per
aiutarti a carburare
durante le sessioni
in palestra, a
spingere di più
e a continuare
a bruciare calorie
più a lungo.
Neil Carrick, 42 anni
Una dieta semplice ma
efficace e prove costanti
di peso nei concorsi
ad hoc l’hanno aiutato
a perdere 70 kg
Quando ti sei reso conto che era ora di cambiare?
È successo quando un mio collega sovrappeso si è fatto male alla schiena così
gravemente durante una vacanza che è rimasto bloccato all’estero per mesi. Allora mi sono
guardato allo specchio in maniera oggettiva e mi sono reso conto che mi stavo lasciando
troppo andare. Senza contare che per lavoro mangio spesso male e in posti pessimi e
quindi sono veramente a rischio infarto.
Qual è stato il tuo piano per dimagrire?
Dopo aver provato molte diete e aver fallito miseramente ho deciso di tentare con una
dieta a basso indice glicemico. Pesavo tutte le porzioni: ho aumentato la frutta e la verdura,
ho eliminato l’alcol e ridotto i carboidrati e bevevo da 2 a 3 litri di acqua al giorno. Dovevo
seguire un programma di esercizi per perdere almeno 20 kg e rimettermi un po’ in forma.
Lentamente, ho iniziato a vedere miglioramenti ma non è sempre stato facile. C’erano
momenti difficili e certi mesi andavo meglio di altri.Quando ti sembra di non progredire
guarda quanta strada hai già fatto, è incoraggiante.
MensHealth.it / 65

Le 4
vite di
Patricia
Non mi pento di niente, vorrei
solo avere affrontato alcune
cose con la testa che ho oggi
foto Alex Comaschi - alexcomaschi.com
66 MensHealth.it /

MensHealth.it / 67

68

La mia prima vita risale agli anni 70,
Brasile. Sono una bimba carina ma
niente di che, figlia di una famiglia
molto povera e complicata, vengo
data in adozione ai nonni paterni.
A scuola mi prendono in giro perché
sono troppo magra, sono l’unica a
non avere il fidanzatino. Ho però
un sogno, voglio fare la ballerina,
diventare una modella, fare
spettacoli, insomma voglio sentirmi
bella. Così a 14 anni mi iscrivo a un
corso per modella a São Paulo e dopo
otto mesi arrivano i primi lavori.
A 16 anni il mio primo contratto
importante, la pubblicità per il gelato
Kibon, l’Algida sudamericano, il
poster con stampata la mia faccia è in
tutti i bar, gelaterie e supermercati, è
bellissimo.
Poi arriva un periodo difficile, la vita
da modella non è semplice e inizio
a lavorare sodo, bambinaia, donna
delle pulizie, venditrice, faccio tanti
lavoretti, sono tempi duri. Poi, con
la mia passione e la mia abilità
nella danza, inizio a lavorare con
un gruppo di spettacoli folkloristici
brasiliani, giro tutto il Paese.
Seconda vita
A 18 anni, il mio primo amore, un
italiano in vacanza a Rio. Inizia
la mia seconda vita, mi sposo,
innamoratissima, anche oggi sono
una donna super passionale. Con mio
marito si parla della moda in Italia,
di tante cose, il mio grande sogno si
può realizzare. Arrivo qui con tante
idee ma anche poca esperienza, e
quindi seguo la mia strada di donna
sposata, casa, marito e tutto quello
che comporta. Poi imparo l’italiano
e inizio a muovermi un po’ da sola.
Faccio la cubista a Riccione con mia
sorella, gli anni bellissimi del Prince,
mi sento importante. E inizio anche
a fare i primi lavoretti in Italia, la
comparsa per Bonolis nel programma
Beato tra le donne e tanto altro. Anche
qui, tra le ragazze, sono la meno
appariscente, bellina ma niente di
che, mi distinguo solo perché sono
brasiliana, so ballare e mia sorella è la
top delle cubiste, conosciuta da tutti.
Poi una pausa, arrivano due figli,
e inizio a fare la mamma a tempo
pieno, mio marito guadagna bene
e ho una bellissima vita, con tutto
quello che una donna può desiderare,
ci trasferiamo in Brasile per 5 anni
circa.
Poi, dopo 18 anni di matrimonio,
l’inevitabile, l’amore da parte mia
finisce, non sono più la ragazzina di
una volta, ho altre esigenze, me ne
vado, lasciando casa e tutto quanto
ai figli e al marito, torno in Italia e
inizia la mia terza vita.
Terza vita
Parto da zero: vivo nella casa di mia
sorella, faccio la cameriera durante
la settimana e la ragazza immagine
nel week-end, i tempi sono cambiati
non ci sono più le cubiste di una volta.
Conosco il mio secondo amore, mi
trasferisco a Roma, smetto di fare
la cubista e finalmente inizio a fare
la modella. Lavoro con le scuole di
fotografia, con chi sta imparando e
anche con fotografi professionisti.
Ovviamente devo fare anche altri
lavori, la hostess, la promoter per
varie aziende, lavoro con tantissime
persone, quelle a cui la mia
professione di modella nudart non
dà fastidio, a volte ci sono stati dei
problemi per questo.
Quarta vita
Finisce la mia seconda storia d’amore
e a Pisa conosco il mio terzo amore
(speriamo sia l’ultimo). Lascio tutto
di nuovo, ed ecco la donna passionale
che parte in quinta. Finalmente faccio
solo la modella e posso vantarmi di
essere una tra le più ricercate, anche
se oggi ho 45 anni, la mia forma fisica
aiuta. Presto smetterò, per lasciare
posto alle più giovani. Ma non
abbiate fretta...
MensHealth.it / 69

70 MensHealth.it /
IL MOMENTO
MIGLIORE
DELLA VITA
È QUANDO LOTTI
PER RAGGIUNGERE
UN OBIETTIVO
DIFFICILE

ANNI
SONO
MEGLIO
DI
ECCO CHE COSA
PUOI IMPARARE
DA UNO DEI PIÙ
GRANDI GURU
D’AMERICA,
CHE A 79 ANNI
HA ANCORA
IL FISICO
DI UN ATLETA
DI NICK HEIL
DIPINTO DI
TIM O’BRIEN
MensHealth.it /
71

1954
Sii atletico
Alle superiori Bass ha vinto
il campionato di pentathlon
del suo Stato (push up, chin up,
jump & reach, bar vault e scatto
sui 300 metri). Attribuisce il suo
successo al suo essere atletico,
attitudine che ha sviluppato
progressivamente fin dai 13 anni,
quando faceva sollevamento
pesi.
1968
Corri e solleva
Fino agli anni Sessanta chi
faceva sollevamento pesi non
correva e chi correva non faceva
sollevamento pesi. Ma quando
Bass ha letto il libro di Kenneth
Cooper, Aerobics, ha scoperto
che il cardio è utile per scolpire
il fisico. E da allora fa parte
del suo regime.
1973
Brucia i grassi
Bass ha analizzato la percentuale
di grasso nel corpo solo nel 1977,
scoprendo di avere il 2,4% di
tessuti grassi. Questo incredibile
valore è cresciuto di poco
nel corso dei decenni.
1979
Più intensità meno volume
Chi faceva bodybuilding
all’epoca si allenava tantissimo.
Ma Bass ha voluto provare un
nuovo metodo, con workout
intensi ma meno frequenti.
Così ha ottenuto più risultati
in meno tempo.
L’ E TÀ D I B A S S
17
30
36
Mr Ripped cammina spedito lungo un
sentiero sulle Sandia Mountains,
a 1800 metri di quota. C’è una sola regola
in queste scampagnate: non superarlo. È
una buona regola perché ogni tentativo
potrebbe provocarti un infarto. Il suo
passo è rapido, quasi come una corsa.
Il sentiero è in salita, l’aria è rarefatta.
Siamo vicino a casa sua, ad Albuquerque.
Mr Ripped, il cui vero nome è Clarence
Bass, fa questo sentiero una volta a
settimana ed è sufficiente (insieme a una
sessione settimanale di sollevamento
pesi e a camminate quotidiane in piano)
a farlo restare saldamente nel club degli
uomini più in forma d’America. Il che non
è così scontato vista la sua età: 79 anni. In
tutto il mondo ci sono pochissime persone
come lui.
Sei perdonato se non hai mai sentito
parlare di Bass, un ex bodybuilder
professionista protagonista di molti libri.
Bass è una specie di Yoda del fitness,
una figura nascosta nell’ombra che dà
consigli futuristici che hanno contribuito
a diffondere concetti come quello della
periodizzazione dell’allenamento e della
necessità di mangiare cibi poco calorici
ma ricchi di sostanze nutritive, oltre a
pratiche come il sollevamento pesi e il
Tabata training. Ha avuto una rubrica
fissa per 16 anni sulla rivista Muscle
and Fitness e ha testato ogni genere di
allenamento per scoprire quale funziona
e quale no. Tra i paradigmi del fitness
che Bass ha aiutato a definire c’è l’HIIT.
Bass parlava di HIIT dieci anni prima che
diventasse di moda con il CrossFit.
AL DI LÀ DELLE STATISTICHE
Poco più che ventenne, Bass è diventato
un professionista del sollevamento
pesi. Dopo i 30 anni ha iniziato a fare
bodybuilding, bruciando il grasso
corporeo fino a lasciarne solo il 2,4%. È
un esempio di fisico perfetto, tant’è che
ha vinto il titolo di “Most Muscular Man”
nel concorso di Mr USA, nella categoria
ultraquarantenni. Il suo fisico è rimasto
praticamente inalterato anche negli anni
seguenti, persino ora che ne ha 79, come
dimostrano le foto che lo ritraggono nel
corso dei decenni, con gli addominali
che sembrano la pancia di una tartaruga
gigante e le vene in rilievo sulle gambe e
sulle braccia.
L’incredibile forma fisica di Bass ha
attirato anche l’attenzione di alcuni
scienziati. Ogni 18 mesi va al Cooper
Institute dove si sottopone a una serie
di test di salute e di forma fisica. “Tutti
pensano che il massimo consumo
di ossigeno (VO2 max) si riduca
inevitabilmente con l’età”, dice Bass. “Ma
il mio è calato pochissimo da quando avevo
30 anni”. I medici gli fanno regolarmente
esami del sangue per calcolare il
rapporto tra il colesterolo buono HDL
e il colesterolo cattivo LDL, un fattore
chiave della salute del cuore. Più basso
è quel valore meglio è. “Un valore di 4 è
considerato eccellente. Io ho 2”, racconta
Bass. “Ogni volta che mi fanno i test in una
clinica o in un’altra io riesco a sorprendere
le statistiche. Il mio livello di testosterone
è rimasto invariato con l’età e secondo me
è merito della dieta e dell’esercizio”.
COME OTTENERE BENEFICI
Bass è alto 1,68 e negli ultimi 30 anni il suo
peso ha sempre oscillato tra i 65 e i 68 chili. Le
sue braccia sono ancora grosse e solide.
Il suo grasso corporeo si è stabilizzato sul 5-7%
(i maratoneti oscillano intorno al 5%). Quando
lo incontro ad Albuquerque ha un livido sulla
testa: ha fatto i pull up con tale foga che ha
sbattuto contro la sbarra.
“La maggior parte delle persone si allena
abbastanza duramente”, mi dice Bass. “Anche
troppo, ma non abbastanza intensamente.
Se quando ti alleni non ti stai facendo male e
poi non ti prendi il tempo per recuperare, non
ottieni nessun beneficio”.
Bass crede che troppa gente cada nel
“buco nero”, zona di allenamento di media
intensità che non ti sollecita abbastanza e
non ti permette di recuperare. La soluzione,
secondo lui, è un approccio binario che
coinvolge sessioni ad alta e a bassa intensità,
supportate da una dieta basata su cibi sani e su
programmi di sollevamento pesi ciclici. “Devi
sempre cercare nuovi modi per migliorare”,
dice. “Se pensi che ti basti conservare la forma
che hai raggiunto sei finito”.
IL WORKOUT DI BASS
Arrivo ad Albuquerque sperando che
Mr. Ripped possa aiutarmi a uscire dalla mia
crisi fisica di mezza età. Sono letargico e pigro
e il mio corpo lo dimostra. Per un motivo
che mi sfugge (forse la pietà?) Bass accetta
di guidarmi in un suo workout. Di solito si
allena da solo, nella sua palestra casalinga
o con macchinari antidiluviani che tiene
nell’edificio dove un tempo lavorava come
avvocato e che adesso è la sede della Ripped
Courtesy Clarence Bass (foto scala temporale)
72 MensHealth.it /

1989
Fai quello che ti piace
Il sollevamento pesi non piace a
tutti, ecco perché Bass consiglia
di trovare un’attività che ti piace,
così da ottenere risultati senza
sentirti costretto ad allenarti.
Trova quello che ti diverte.
1991
Rema
Quando Bass ha provato per la
prima volta il vogatore Concept2
gli è piaciuto il modo in cui imitava
il sollevamento pesi coinvolgendo
il core e i muscoli delle gambe in
movimenti esplosivi a basso rischio
di infortuni. Gli è piaciuto a tal punto
che è arrivato quarto nella sua
categoria nei campionati mondiali.
2010
Fai stretching
Invecchiando, Bass ha notato
che si svegliava spesso
dolorante. Ha scoperto che la
miglior cura era fare movimento
tutte le mattine: bastano
10 minuti di stretching
che coinvolge tutte le giunture
e i muscoli.
2012
Rimani attivo
Restare seduti per troppo tempo
alla lunga fa male alla salute.
Per combattere questa abitudine
Bass cammina ogni giorno,
facendo 4000 passi veloci
nei giorni di allenamento e 6000
passi lenti nei giorni di recupero.
41
51 53
72
75
Enterprises, che gestisce con sua moglie.
I workout di Bass non sono per nulla semplici,
sono nervoso. Facciamo una sequenza
formata da una sola serie, mescolando il
sollevamento pesi classico a nuove tecniche.
Di solito Bass usa un peso che gli permette di
fare 8 ripetizioni e arriva a 20 serie prima di
cambiare workout. Nella sua ultima routine
usa le bande elastiche avvolte su una sbarra
per i chin up per simulare lo SkiErg. Questo
macchinario è un’ossessione per lui, la sua
ossessione più recente. All’inizio degli anni
2000 Bass ha iniziato a competere nelle
gare con il vogatore sui 500 metri, arrivando
quarto a livello mondiale nella sua categoria.
Adesso vuole fare lo stesso con lo SkiErg.
“Davanti a me in classifica c’è una donna
settantenne che riesce a fare di meglio. È tosta”.
UN’IDEA SEMPLICE MA FONDAMENTALE
Che Bass sia stato in grado di ottenere la sua
incredibile forma fisica con soli due workout
a settimana, per quanto impegnativi, mi
sembra incredibile. Mi chiedo se non sia
semplicemente predisposto naturalmente
alla sua incredibile prestanza fisica. Ma
Bass smentisce questa ipotesi. “Sono l’unico
magro di tutta la mia famiglia”, racconta.
“Non è produttivo pensare ai geni, perché lo
stile di vita ha un impatto tremendo su come si
esprimono. Io ho semplicemente ottimizzato il
mio potenziale genetico”.
Una ottimizzazione di questo genere si basa su
quello che Bass chiama “allenamento basato
sullo sforzo”. Secondo questa teoria le fibre
muscolari si attivano in base all’intensità
dell’esercizio (prima quelle lente e poi quelle
veloci) e quindi devi fare un workout davvero
impegnativo per attivare le seconde. Questo
è importante soprattutto con l’avanzare
dell’età, perché il mancato utilizzo di queste
fibre porta al loro deterioramento. “È un’idea
semplice ma fondamentale. Non devi sollevare
tanti pesi, devi sollevarli faticando molto”,
dice Bass.
Le ricerche scientifiche gli danno ragione. Il
giusto equilibrio tra l’HIIT, l’allenamento di
forza e quello aerobico all’aperto porta molti
benefici alla salute fisica e mentale. Secondo
uno studio pubblicato su Cell Metabolism
l’HIIT può correggere molti problemi legati
all’avanzare dell’età.
LA DIETA DI BASS
Finito il workout Bass si siede a tavola per
consumare un pasto di recupero: cereali
integrali, verdure, frutti di bosco, frutta
secca e latte intero. Più un piatto di verdure
e di legumi. “Negli anni Ottanta seguivo una
dieta a base di cibi biologici, quando nessuno
credeva alla loro efficacia”, racconta. “Oggi
l’unica cosa che ho cambiato è che ho aggiunto
qualche grasso in più, come il latte intero”.
I workout brevi ma brutali di Bass
distruggerebbero molti veterani della
forma fisica ma è tra gli allenamenti, non
durante, che avviene la magia: la fase di super
compensazione consolida i vantaggi sul lungo
periodo. Nei giorni in cui non si allena Bass fa
una camminata veloce al mattino e una dopo
pranzo, per un totale di circa 6000 passi. Non
beve quasi mai alcol e si concede raramente
il dessert. La sua dieta è un mix di frutta e
verdura, cereali integrali, una moderata
quantità di proteine e grassi sani.
“Ti piacciono le sardine?” mi chiede tirando
fuori una scatoletta dal frigo. “A colazione
mangio il mix di frutta e verdura che mi fa mia
moglie, a cui aggiungo uova sode e sardine con
la senape. Ha tutte le sostanze nutritive che
mi servono e ha un gusto fantastico. Con una
dieta come la mia è praticamente impossibile
mangiare troppo”. Bass evita la maggior
parte del cibo processato e industriale, con
l’eccezione di alcune barrette proteiche. Per
cena mangia una grossa porzione di insalata
e il mix di verdure e fagioli, certe volte con
qualche fetta di carne di pollo e delle noci.
LA MOTIVAZIONE MIGLIORE
E il doping? Non ha mai usato steroidi quando
faceva il bodybuilder? “Sì”, risponde. “E ne ho
parlato in Ripped 1, il mio primo libro. Ma il
mio obiettivo è allenarmi per tutta la vita e gli
steroidi sono controproducenti. Non li prendo
dal 1980. Per poter vivere bene a lungo devi
trovare una dieta e un metodo sostenibili. Io
amo la mia vita e mi piace quello che faccio
e quello che mangio. La mia vita sessuale è
fantastica, ho una buona erezione. Allenarmi
aiuta, perché facilita la circolazione del
sangue, che così arriva in abbondanza al
cervello, al cuore e al pene”.
Quando sono arrivato da Bass ero depresso per
aver appena compiuto 50 anni ma Mr Ripped
è riuscito a ridarmi l’ottimismo.
La sua visione della vecchiaia è positiva.
“Il momento migliore della vita è quando
lotti per raggiungere un obiettivo difficile”,
mi dice, forse percependo la mia angoscia
di invecchiare. “Devi progredire, è questa la
motivazione migliore. Non puoi evitare di
invecchiare ma puoi farlo bene. Io credo di
esserne la prova vivente”.
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PUNTO SUL 7
SONO UN AVVENTURIERO ESTREMO
CHE SPAZIA TRA ARIA, TERRA E ACQUA
CERCANDO DI FONDERLI NEL
PROGETTO 7 SUMMITS SOLO PROJECT:
SCALARE IN AUTONOMIA LE SETTE CIME
PIÙ ALTE DEL PIANETA, ATTRAVERSO
ALTRETTANTE AVVENTURE ESTREME.
DANILO CALLEGARI
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Nelle mie avventure mi muovo con tutto
ciò che non è motorizzato, in bicicletta, a
piedi, trainando slitte oppure utilizzando kayak
o parapendio. Salvo ovviamente i trasferimenti
obbligati. In bicicletta, per esempio, ho sulle gambe
oltre ventimila chilometri percorsi in giro per il
mondo. Per me è il mezzo per spostarmi per esempio
da una montagna all’altra, sempre con una settantina
di chili di bagaglio: nel 2011 in Sudamerica ho
percorso più di 4500 chilometri per attraversare il
Perù, la Bolivia, il Cile e l’Argentina; in India, nel
2013 e 2014, ho percorso cinquemila chilometri. Poi
ci sono gli altri mezzi: ho attraversato due deserti e il
lago Titikaka in kayak, ho volato in parapendio sulla
costa cilena.
IL PROGETTO SEVEN SUMMITS
Queste avventure rientrano nel progetto Seven
Summits: scalare in solitario e in autonomia le 7
cime più alte del mondo, o meglio la cima più alta di
ogni continente. Oggi sono arrivato a tre delle sette:
Sudamerica, Europa e Africa.
Queste montagne sono già state scalate da una
manciata di alpinisti nel mondo, ma quello che
rende unico il mio progetto è cosa aggiungo intorno
ad ogni meta: l’avventura dentro l’avventura, cioè
riuscire a raggiungere la vetta partendo dal mare
o attraversando altri paesaggi. Per esempio per
completare l’Africa Extreme sono partito dall’isola di
Zanzibar, l’ho scelta perché il Kilimangiaro, obiettivo
della mia terza sfida del Seven Summits, si trova in
Tanzania e Zanzibar è un arcipelago della Tanzania.
Certo, avrei potuto fare altri percorsi per raggiungere
il “tetto d’Africa”, ma il mio obiettivo era partire
dall’acqua, cioè dal livello zero, e salire fino alla cima
più alta del continente africano.
TRE VOLTE ESTREMO
La mia avventura in Africa è quindi divisa in
tre blocchi: nuoto, corsa e scalata. La corsa mi
preoccupava meno perché dovevo solo scegliere il
periodo giusto per evitare le grandi piogge, muoversi
sul terreno fangoso sarebbe stato impossibile. Le fasi
più delicate restavano quindi il nuoto e la scalata. Ma
questa mi preoccupava meno: il Kilimangiaro è alto
5.895 metri, e trovandosi molto vicino all’Equatore
è scalabile quasi in qualsiasi periodo dell’anno senza
doversi aspettare grandi variazioni climatiche.
L’elemento per me più difficile da affrontare restava
quindi l’acqua, prima di tutto perché sono un
alpinista, non un nuotatore e poi perché il punto
di partenza che avevo scelto, l’estremo sud-ovest
dell’isola di Zanzibar, prevedeva di nuotare per
cinquanta chilometri fino alla città di Bagamoio
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AFRICA EXTREME
Per concludere l’Africa Extreme, nel 2015,
Danilo Callegari ha nuotato per cinquanta
chilometri nell’Oceano, ha corso 27 maratone
in 27 giorni e in meno di 21 ore ha scalato
il Kilimangiaro salendo su un versante
e scendendo dall’altro
sulla costa del continente africano.
Con l’aiuto di uno skipper torinese molto preparato
abbiamo individuato il periodo migliore dell’anno,
e considerando le maree e le piogge abbiamo scelto
una stretta finestra di tempo: le giornate migliori
in tema di maree e correnti per la traversata a nuoto
risultavano essere il 5 e 6 ottobre. La fortuna ha
poi voluto che proprio in quei giorni ci fosse bel
tempo e questo mi ha permesso di rispettare quanto
pianificato.
Sono entrato in acqua alle 21 del 5 ottobre e ho
raggiunto la terra ferma dopo 23 ore non stop in
acqua, con tutti i problemi legati non solo a questa
lunga permanenza ma anche perché in quelle acque
ci sono correnti sottomarine, venti importanti e pure
gli squali, la parte più pericolosa e imprevedibile della
traversata.
Durante la notte ero affiancato da due kayak
dotati di antenne anti squalo che emanano onde
elettromagnetiche che non danneggiano gli animali
ma creano una sorta di barriera di 5-6 metri di
raggio. A circa 400 metri davanti a me c’era la
barca d’appoggio con lo staff, che stabiliva la rotta,
importante non solo per la direzione ma anche
perché il tratto di mare che ho percorso è navigato da
parecchie imbarcazioni.
Il principale problema che ho avuto durante la
traversata è stato di origine emotiva, soprattutto nelle
prime 2 ore e mezza non facevo altro che pensare agli
squali perché era notte, l’acqua era nera e quando ci
immergevo il viso mi ricordo che cercavo di aprire il
più possibile gli occhi dentro agli occhialini, ma non
vedevo assolutamente nulla.
Mi sono preparato molto per affrontare tutto questo
con l’aiuto di un amico indiano e della meditazione,
perché quando hai un pensiero che ti turba, come
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è successo a me all’inizio della traversata, l’unico
modo per scacciarlo è pensare ad altro, preferibilmente
a qualcosa di visibile. L’unica cosa di visibile che
avevo erano le migliaia di stelle sopra di me, e quando
emergevo dall’acqua tra una bracciata e l’altra le
guardavo e mi concentravo su di loro, fino all’arrivo
dell’alba. Le prime sei ore ho nuotato contro corrente,
ma era previsto. È stata una scelta tattica, che poi mi
avrebbe portato ad avere il vento a favore durante il
giorno. Ad un certo punto mi sono imbattuto in un
gruppo di meduse che mi hanno preso in pieno viso;
ero molto preoccupato ma il medico mi ha rassicurato
dicendomi che fortunatamente quelle che ho incontrato
non erano meduse mortali. E io che ero preoccupato
degli squali...
Durante il tragitto ho mangiato e bevuto sempre
restando in acqua, mi avvicinavo alla barca di appoggio.
Quando al termine della traversata sono risalito in
barca ho avuto grandi problemi di equilibrio, questo
perché avevo trascorso 23 ore immerso in acqua e in
posizione orizzontale; inoltre i muscoli, che erano
stati in attività per molto tempo, fermandosi di colpo
mi hanno mandato in iperventilazione e la frequenza
cardiaca è salita alle stelle, anche se non serviva più,
ormai la traversata era terminata. Nuotare per tante
ore in ambiente molto caldo e in un mare carico di
sale, mi aveva stancato parecchio, procurandomi delle
abrasioni sulla palle causate dallo sfregamento della
muta dopo così tante ore in condizioni ambientali
difficili. Arrivato sulla costa mi sono fermato tre
giorni per recuperare le energie, cinque persone che
mi hanno seguito fin qui, il medico, l’infermiere,
il preparatore di nuoto e i due ragazzi sul kayak,
sono rientrate in Italia, e con me sono rimasti il
cameraman e il fotografo che mi avrebbero seguito
per il resto dell’avventura. Ne avevo ancora di strada
da fare! Mi aspettavano 1150 chilometri di corsa.
27 MARATONE IN 27 GIORNI
Avevo stabilito che ogni giorno, per 27 giorni, avrei
affrontato una maratona: 42,195 chilometri di corsa
sul suolo africano. I primi tre giorni ho avuto molte
difficoltà perché il mio fisico era ancora provato dalla
traversata: la mattina successiva alla mia prima
maratona non riuscivo a uscire dalla tenda, avevo le
gambe bloccate e mi dolevano i muscoli nonostante lo
stretching che avevo fatto al termine della maratona
precedente.
Devo ammettere che la parte che mi sembrava più
facile è stata invece molto impegnativa, i primi giorni
ho dovuto resistere al dolore convinto che il mio fisico si
sarebbe abituato alle nuove condizioni. Poi così è stato:
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intorno alla dodicesima maratona stavo davvero bene,
perché avevo preso il ritmo e mi ero completamente
ripreso, riuscivo a correre la distanza giornaliera in
5 ore, 5 ore e mezza, a seconda del terreno, per l’80%
sterrato duro, a tratti sconnesso e il restante 20%
asfalto. Poi alla ventriquattresima maratona ho fatto
una mossa sbagliata.
Al termine della giornata il fuoristrada d’appoggio mi
ha portato a dormire in un luogo sicuro, un villaggio,
e il giorno seguente, mentre stavamo tornando a
riprendere il tragitto interrotto, vediamo un gruppo di
zebre. Un’occasione fantastica per le foto e le riprese
video in corsa con questi animali, e così ci siamo
fermati e ho iniziato a correre. Purtroppo i miei muscoli
erano freddi e ho preso una stiramento al quadricipite.
A causa di questa leggerezza ho dovuto rallentare le
ultime tre maratone ed ero davvero preoccupato, non
tanto del tempo ma perché alla fine della corsa mi
aspettava la grande salita al Kilimangiaro, l’obiettivo
principale di questa avventura.
sono partito per raggiungere la cima. In 20 ore e 56
minuti ho coperto 72 chilometri con 8.300 metri di
dislivello, 4.000 a salire e 4.300 a scendere. Ho scalato
il Kilimangiaro in stile alpino cioè senza ossigeno,
senza portatori e alcun altro supporto esterno,
utilizzando solo le mie energie e risorse. La scalata non
mi ha riservato delle grosse difficoltà, l’unico momento
critico è stato vicino al bordo del cratere che porta alla
cima, dove ho provato un profondo senso di freddo.
Non era dovuto alla temperatura, probabilmente
era solo eccessiva stanchezza, ma poiché non avevo
mai sperimentato quel tipo di sensazione temevo
fosse dovuto allo sbalzo di quota, dato che in poche
ore avevo superato un dislivello di 4000 metri senza
acclimatamento. Del resto la grande sfida era proprio
quella: partire da 1800 metri di altitudine per arrivare
ai quasi 6000 metri della cima.
In quel momento ho pensato al rischio peggiore,
l’edema. Ne esistono due tipi, quello polmonare e quello
cerebrale, in cui l’acqua finisce rispettivamente nei
polmoni e nel cervello; entrambi portano alla morte.
L’edema solitamente è preceduto da un intorpidimento
mentale, come se fossi ubriaco, e puoi perdere i sensi.
Non succede solo ad altissima quota, sono deceduti per
edema degli scalatori esperti anche a 4000 metri, e
questo a causa della velocità con cui raggiungi la cima.
Il problema è che ti manca l’acclimatamento, vuol dire
che c’è scarsità di globuli rossi nel sangue, circola poco
ossigeno e si crea dell’acqua. Questo malessere ti può
prendere anche senza grandi sintomi, e quando ho
sentito questa strana sensazione di freddo ho deciso
di scendere in fretta. Inoltre stava arrivando un forte
temporale e la pioggia mi ha raggiunto proprio nella
parte finale della discesa, quando ero in mezzo alla
giungla. Ero su un sentiero molto fangoso, che con
tutta quella pioggia si è trasformato in un torrente
d’acqua, c’erano delle farfalle giganti gialle, ma non
ho un ricordo piacevole di quel momento perché ero
esausto, con la lampada frontale accesa e queste farfalle
che mi venivano addosso mi infastidivano. il resto
della discesa è proseguito tranquillo, e sono molto
soddisfatto di aver portato a termine anche questa
avventura. Ora me ne restano altre quattro.
ALLE FALDE DEL KILIMANGIARO
Al termine delle 27 maratone ho raggiunto la base del
Kilimangiaro e dopo sei giorni di preparazione, un
paio di riposo e altri per permettere al cameraman,
al fotografo e ai portatori di raggiungere il campo 4,
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79

Niels e Blur indossano top, leggings,
t-shirt traspirante ad asciugatura
rapida e pantaloncini Lotto
80 MensHealth.it /

LA MODA PER AFFRONTARE
IL RITORNO ALLA ROUTINE
LAVORATIVA TI DA IL
PERFETTO EQUILIBRIO TRA
COMFORT E STILE ANCHE
DURANTE I TUOI
ALLENAMENTI
Di Rosamaria Coniglio
Foto: Kalia Genova
Hair, makeup and body:
Vessy Vess @ MKS
Laser Set Design @ Killer
Kiccen Milan
Models:
Niels @ Independent Men
Blur @ Pop
MensHealth.it
Models
/ 81

Leggins e T-shirt Asics, sneakers
da running Asics gel Kenun
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Per Blur top e leggings Nike,
Niels indossa una tuta Power
3.0 Thermo GoreBike Wear
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Niels e Blur indossano due completi
in felpa di Adidas Originals

Per Blur completo leggings
e top di Puma

T-shirt Errea, occhiali da
sole Siens Eye Code con
ponte in acetato rosso.
Al polso orologio
PolarM430 sottile e
leggero per essere
indossato tutto il giorno,
lettura frequenza
cardiaca a 6 led, per avere
sotto controllo andatura,
distanza e percorso anche
nei dislivelli senza il
minimo errore grazie
all’aggiornamento
continuo della posizione
dei satelliti. Running
coach in grado di
preparare piani di
allenamento
personalizzati e controllo
della qualità del sonno.
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Blur indossa un body di Alcott,
per Niels bermuda Alcott
e T-shirt Carhartt

BACK TO THE CITY
Still life di Cristina Pertile
stylist Erika Guerrisi
BE MORE COMFORTABLE
Da sinistra:
PUMA modello Ignite Netfit
La tomaia con la nuova tecnologia Netfit
permette di regolare la calzata
e personalizzare l’allacciatura.
La schiuma Ignite lungo tutta la
lunghezza dell’intersuola fornisce un
ritorno di energia a ogni passo, garantendo
una corsa morbida e uniforme.
Sneakers in pelle con borchie dorate
e suola in gomma RUCOLINE
Tubular Doom Winter ADIDAS
ORIGINALS, materiali textile e leather.
La tomaia adidas Primeknit avvolgente
sfoggia dettagli riflettenti sulla parte
superiore. Le fasce elasticizzate con
lacci multi-task migliorano la stabilità
garantendo un look fashion-forward.
La suola in Eva leggera e il controtallone
in pelle premium completano il design.
In questa versione Winter i materiali
del knit upper sono weather-resistant.
PUMA Ignite da Aw Lab, modello da corsa
che unisce caratteristiche tecniche
a un design streetwear. Dotata di tomaia
in tessuto a rete e costruzione a conchiglia
in Ariaprene quadrielastico per una
calzata aderente e traspirante.
Ha un’intersuola in Eva con Ignite
Foam su tutta la lunghezza per
un’ammortizzazione reattiva.
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Bomber oro con polsini e colletto elastico
SCUDERIA FERRARI
Polo a maniche corte in cotone LIU JO UOMO
Denim delavé NAVIGARE
Sneakers in pelle BALDININI
Cappello baseball in suede STETSON
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SEMI-FORMAL JACKET
Blazer slim fit ANTONY MORATO
Cardigan in lana e seta KAOS
Camicia in cotone micro pois HOSIO
Jeans DEL MARE 1911
Polacchino in suede LUMBERJACK
Coppola in lana STETSON
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Dall’alto verso il basso:
Stivaletto in pelle con inserti
in suede FRATELLI ROSSETTI
Chelsea boot in vitello liscio e
spazzolato ALBERTO GUARDIANI
Beatle in suede FRAU
Beatle in camoscio con suola
traspirante e impermeabile
brevettata GEOX RESPIRA
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TECNOLOGIA
& SCRIVANIA
Combattere
lo stress in uicio
è una questione
di sopravvivenza.
Oggi ci aiuta
la tecnologia,
Mens’ Health
ha provato per te
quattro futuristici gadget.
Funzionano? Sì e no...
TESTO DI TOM WARD
FOTOGRAFIA DI MICHAEL HEDGE
Com’è andata la tua giornata di
lavoro? Lasciami indovinare. Al
mattino eri ottimista e produttivo ma
poi tutto si è complicato: le scadenze e
gli imprevisti hanno avuto la meglio e
hai finito per fare tardi come al solito,
per poi rimanere bloccato nel traffico
o perdere il treno. A meno che tu non
sia una di quelle persone fortunate che
lavorano alla Google e che mangiano
sushi gratis seduti nelle poltrone ovali
con l’Xbox a disposizione durante le ore
di lavoro, è probabile che la tua giornata
tipo sia andata più o meno così.
Non a caso, secondo le ricerche, lo stress,
la depressione e l’ansia rappresentano
almeno il 35% dei disturbi legati al
lavoro. Ma non tutto è perduto: la
tecnologia del futuro può fare molto per
te, trasformando questi problemi in
opportunità e aiutandoti a prenderti cura
di te stesso mentre lavori, senza bisogno
di licenziarti o senza doverti trasferire
in Tibet per poter stare meglio. Scopri
quali sono e come funzionano i rimedi che
potranno farti stare bene anche mentre
sei al lavoro: li abbiamo testati per te.
MensHealth.it /
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VIBRAZIONI POSITIVE
Doppel Band
doppel.london
139 euro ca
TIENI SOTTO CONTROLLO
LA PRESSIONE
La Withings, un’azienda di wellness
proprietà della Nokia, ha studiato i
problemi legati alla stanchezza del dopo
pranzo in ufficio e le sue conseguenze
negative sulla pressione del sangue,
arrivando a inventare e commercializzare
un misuratore di pressione wireless,
il Withings Wireless Blood Pressure
Monitor, disponibile per iOS e Android e
acquistabile su Amazon. È una specie di
fascia che si mette sul bicipite sinistro e
che permette di tracciare il grafico della
tua pressione sanguigna e di condividerlo
con il medico attraverso una app dedicata,
monitorando così il tuo rischio di
ipertensione nei periodi di forte stress
sul lavoro.
Secondo la British Heart Foundation
sette milioni di persone convivono con
IN BREVE
Che cos’è? Un cinturino
minimalista che se ne
infischia di contare le
calorie e invia vibrazioni
ritmiche e calmanti. Uno
studio dell’università del
Wisconsin ha scoperto
che un ritmo di 120-130
vibrazioni al minuto
aumenta il battito cardiaco
mentre un ritmo di 50-60
fa l’esatto opposto,
favorendo il relax.
Funziona? I ricercatori
della Royal Holloway
University di Londra hanno
misurato la velocità di
reazione a vari stimoli da
parte dei partecipanti allo
studio. Chi indossava il
braccialetto, che inviava
pulsazioni tranquillizzanti,
si è dimostrato più
concentrato. È facile
da usare? Molto più
semplice del Fitbit
e degli altri suoi simili.
Punteggio complessivo:
••••
un’ipertensione non diagnosticata,
rischiando un attacco di cuore e danni ai
reni. Ciononostante quasi nessuno sente
il bisogno di monitorare la pressione
sanguigna più volte al giorno, limitandosi
a fare un po’ di attività fisica di tanto
in tanto e controllando la pressione
occasionalmente.
Il professor Julian Paton, ricercatore
specializzato in ipertensione
neurogena all’università di Bristol,
mi spiega dove sta il problema: la
pressione alta, contrariamente
alla febbre, non la senti e non hai
nessun controllo consapevole su
di lei come puoi averlo sul respiro o
l’affaticamento. Ecco perché diventa uno
dei fattori di rischio più importanti.
Sconcertato ma fiducioso, apro la scatola,
scarico la app e inizio il processo di
installazione della fascia, che si rivela
20%
La diminuzione
dei livelli
di attività
dei lavoratori
dopo i 50 anni
così complicato da farmi venire subito la
pressione alta per il nervoso. La attacco al
braccio e la accendo. La fascia mi stringe il
bicipite come una anaconda. Provo quattro
volte a leggere la pressione e quattro
volte la fascia mi dice che non ci riesce.
Senza contare che, così ingombrante e
colorata, non passerà proprio inosservata
in ufficio, dove farò la figura del maniaco
ipocondriaco o del credulone che si
aggrappa a ogni nuova trovata tecnologica.
Consapevole di aver già perso un’ora della
mia giornata lavorativa vado sul web in
cerca di aiuto e scopro che, ironicamente,
la fascia non funziona proprio quando
sei troppo stressato. Chiudo gli occhi e
immagino di essere steso a prendere il sole
su una spiaggia tropicale, senza cellulare.
Miracolosamente la fascia si mette a
funzionare, mostrando una pressione
sistolica (quando il cuore si contrae) di
144 mmHg e diastolica (quando il cuore
si dilata) di 84 mmHg. Chiedo a Paton di
spiegarmi che cosa vuol dire. Lui mi dice
che non ho nulla di cui preoccuparmi
ma che per avere un quadro completo
devo continuare a misurare la pressione.
Peccato che non so ogni quanto devo farlo.
E nemmeno che cosa devo fare dopo.
Dovrei eliminare l’alcol? Iscrivermi a un
gruppo di lettura? Ridurre gli zuccheri e il
sodio? La fascia sul braccio non dice nulla
a riguardo. E anche se lo facesse è probabile
che il mio medico preferirebbe affidarsi
alle sue misurazioni, visto che sono state
fatte da una persona in carne e ossa con
una laurea in medicina e parecchi anni di
esperienza alle spalle.
I medici ci vanno cauti nell’interpretare
i risultati perché i test fatti in casa
non sono accuratissimi, come
sostiene il direttore del Bupa
(azienda assicurativa privata),
Steve Iley.
Alle sei di sera, quando i miei
colleghi sono appena usciti
dall’ufficio, provo di nuovo a
misurarmi la pressione. Questa
volta mi bastano due tentativi per
far funzionare la fascia, che mi rivela
una pressione sisolica di 127 mmHg e
una diastolica di 80 mmHg. Il che può
voler dire due cose: o sono molto più
calmo di prima oppure sto morendo.
96 MensHealth.it /

“Oggi c’è tutta
una serie di gadget
per monitorare
qualsiasi cosa,
dall’idratazione
alla pressione
sanguigna alla
postura”
PUNTI DI PRESSIONE
Nokia (ex Withings)
Monitor pressione
sanguigna wireless
health.nokia.com
100 euro ca
IN BREVE
Che cos’è? Un monitor
che ti aiuta a tenere
traccia della pressione
sanguigna a casa e in
ufficio. La pressione alta
può provocare problemi
di cuore, compreso
l’infarto, problemi ai reni
e demenza. Basterebbe
il 15% di diagnosi di
ipertensione in più per
far risparmiare alla sanità
pubblica 950 milioni
di euro in trattamenti
nei prossimi dieci anni.
Funziona? La pressione
sanguigna fluttua di
continuo quindi misurarla
solo ogni tanto non serve
a nulla. Portalo con te la
prossima volta che vai dal
medico e potrai valutarne
l’accuratezza. È facile
da usare? Facile come
la fisica quantistica.
Punteggio complessivo:
••
L’IDRATAZIONE È IMPORTANTE
Qualsiasi studente di biologia sa che
siamo composti al 60% di acqua e
che quasi tutti i processi del nostro
organismo ne soffrono se non beviamo
abbastanza. E siccome la sete è un
sintomo tardivo di disidratazione,
bisognerebbe bere sempre prima di
avere lo stimolo a farlo. La nuovissima
“tazza intelligente” della Pryme Vessyl,
quindi, sembra l’invenzione giusta
per tenere sotto controllo l’idratazione
sul posto di lavoro. Il Pryme, già
disponibile su Amazon negli USA, è
una specie di cilindro bianco e liscio
progettato per captare “le necessità di
idratazione individuali”, basandosi su
parametri come l’età e l’altezza, il sesso
e le abitudini di sonno e veglia, con
una app che suddivide l’idratazione in
percentuali.
L’EFSA (European Food Safety
Authority) dice che, del fabbisogno
giornaliero di 2,5 litri di acqua, l’80%
deve provenire da bevande e il resto
dal cibo. Ma non è così semplice: una
fotomodella e un sollevatore di pesi
professionista di sicuro non hanno la
stessa dieta e quindi nemmeno lo stesso
fabbisogno di acqua.
All’una del pomeriggio ho già bevuto
una tazza, corrispondente a 400 ml.
Stando alle istruzioni devo bere 5
tazze di acqua al giorno per essere in
regola con il mio corpo. Purtroppo
però la Pryme Vessyl non fornisce un
programma di idratazione mirato,
perché non sa esattamente quanta e
quale attività stai facendo. A meno che
non controlli gli esami del sangue, puoi
quindi solo stimare la quantità di acqua
da assumere. Ma voglio dare fiducia a
questa invenzione e così continuo a bere
dalla sua tazza, finendo per passare la
giornata con la tazza in una mano e il
cellulare nell’altra per controllare la app,
mentre nella mia posta elettronica le
mail si accumulano. Nonostante tutta
l’acqua che sto bevendo non mi sembra
di essere al massimo della forma fisica
MensHealth.it /
97

e mentale. Sicuramente gli studenti
che bevono acqua durante gli esami
vedono migliorare la concentrazione
del 5% ma io non ho tempo di distrarmi.
Quattro ore e sei tazze più tardi sono
ancora lontano dalla quantità di acqua
che dovrei bere ma non riesco a berne
altra: mi sta venendo un tremendo mal
di testa. La tazza suggerisce di andare
avanti ma io la spengo e mi faccio un
caffè. Mentre la caffeina mi riscalda e
mi risveglia non posso fare a meno di
pensare che Pryme è una bella idea e che
sicuramente mi ha fatto bere di più della
app sulla idratazione precaricata sul
mio smartwatch. Ma anche lei può fare
poco contro il fatto che bere è un fatto
molto personale, che deve tenere conto
di troppi parametri. Comunque sulla
scrivania fa una figura migliore della
solita vecchia bottiglia di acqua.
PRENDI IL RITMO GIUSTO
I due gadget che ho usato finora
più che aiutarmi hanno interferito
con la mia giornata lavorativa e
limitato la mia produttività. Il
Doppel, quindi, è una boccata d’aria
fresca. Questo gadget, in vendita su
Amazon e che si indossa sul polso
come un fitness tracker, emette
una vibrazione che influenza il
battito cardiaco aiutandoti a restare
calmo e concentrato. Non conta
i passi, non ha un GPS integrato
e non spara laser se giocherelli
con la ghiera. Ma funziona? “Il
cervello risponde a informazioni
sensoriali: se le informazioni
arrivano a un ritmo più veloce
noi siamo più pronti; viceversa se
arrivano meno informazioni o a
una velocità inferiore noi siamo più
tranquilli”, dice il professor Manos
Tsakiris, capo del dipartimento
di psicologia della Royal Halloway
University di Londra. L’azienda
Doppel ha chiesto al suo gruppo
di ricerca di svolgere un’indagine
sulla correlazione tra il ritmo
utilizzato dal gadget e i suoi effetti
sulla psiche e sul corpo. Lo studio
ha rilevato che, a un ritmo di 100-
120 battiti al minuto, il dispositivo
IN BREVE
Che cos’è? Un inoffensivo cuscino
progettato per monitorare la
postura
e il movimento attraverso sei
sensori. I ricercatori raccomandano
di fare pause regolari per
contrastare gli effetti negativi del
lavoro sedentario alla scrivania.
Funziona? La tensione muscolare
provocata dallo stare seduti
a lungo porta
a molti disturbi cronici.
Fai una breve pausa ogni
30 minuti e una più lunga
ogni ora o due. Anche
se non puoi affidarti
totalmente al cuscino,
sicuramente è un
aiuto e ti ricorda
di fare una pausa.
È facile da usare?
Facile come stare
seduti (e rialzarsi).
Punteggio complessivo:
•••••
CUSCINO MAGICO
Darma Smart Cushion
darma.co
170 euro ca
“Questi primi gadget
tecnologici più che
aiutarmi hanno
interferito con la mia
giornata lavorativa e
con la mia produttività”
migliora la concentrazione del 5%.
Secondo Tsakiris il rilassamento
può influenzare positivamente gli
ormoni dello stress generando una
sensazione di benessere. Se per
rilassarti usi la tecnologia, ascolti la
musica o guardi il mare o le nuvole
non importa: è importante invece
farlo regolarmente. Setto quindi il
dispositivo su un ritmo lento e mi
sento subito meglio, più rilassato.
Visto il design semplice e minimale
non mi sento a disagio a indossare
questa specie di braccialetto.
Il Doppel fa il suo lavoro e mi
permette di fare il mio: man mano
che la giornata procede non mi sento
mai sopraffatto dalle cose da fare
e mi sembra di avere sempre tutto
sotto controllo.
Certo: sarebbe bello passare le ore
steso in un prato a guardare le nuvole
che corrono sopra di me ma l’affitto
di un bilocale a Londra corrisponde
al prodotto interno lordo di una
piccola nazione. Inoltre ho messo
gli occhi su una bicicletta che voglio
proprio comprarmi: quindi non
posso licenziarmi e mi limito
a usare il Doppel.
98 MensHealth.it /

ALZATI E CAMMINA
Il Doppel mi ha aiutato a calmarmi.
Perfetto. Ma adesso il mal di schiena sta
minacciando di farmi andare fuori di
testa. Può aiutarmi il Darma Cushion,
un cuscinetto con sei sensori che calcola
la disposizione del tuo peso e invia un
memo allo smartphone quando hai
bisogno di camminare o fare un po’
di stretching. Il vantaggio di questo
dispositivo, venduto sul sito darma.co e
in arrivo su Amazon negli USA,
IN BREVE
Che cos’è? Un dispositivo
che monitora la tua
idratazione e che ha un
design da 2001 Odissea
nello spazio. Lo dice
la ricerca: gli individui
disidratati fanno circa
il 50% di errori in più
quando si concentrano
su questioni mentali
(come guidare) rispetto a
chi è più idratato.
Funziona?
La maggioranza delle
persone riesce a idratarsi
correttamente seguendo
l’istinto della sete, lo dice
la Health and Medicine
Division delle National
Academies americane.
Inoltre il 20% dell’acqua
che assumiamo proviene
dal cibo, non dovrebbe
essere difficile assumerne
a sufficienza.
È facile da usare?
Come bere un bicchier
d’acqua.
Punteggio complessivo:
•••
è di impedire a chi lo usa di poltrire
alla scrivania per tutto il giorno. Non
solo: tenere una postura migliore aiuta
a rilassare i muscoli e, di conseguenza,
riduce la quantità di ormoni dello stress.
Nel mio caso, il primo vantaggio è che il
Darma Cushion mi spinge ad assumere
una posizione corretta. Dopo mezz’ora il
dispositivo mi avverte che devo alzarmi
e mi consiglia di fare qualche rotazione
del torso a destra e a sinistra. C’è persino
un video sulla app che mi mostra come
MEZZO PIENO
O MEZZO VUOTO
Pryme Vessyl
myvessyl.com
85 euro ca
fare. Mi sento un po’ a disagio a fare
stretching alla scrivania così lo faccio
per soli 20 secondi invece del minuto
previsto e poi mi risiedo. Però mi è
servito comunque: questo brevissimo
esercizio ha interrotto la catena dei miei
pensieri così adesso il cervello si sente più
riposato. Il dispositivo si riattiva qualche
tempo dopo, dicendomi di alzarmi. Sono
a metà di una mail importante quindi
mi alzo solo a metà, appoggiandomi alla
scrivania con i gomiti mentre finisco di
scrivere e poi mi risiedo. Il dispositivo
non si lamenta ma io mi rendo conto
che ho barato. Decido quindi da allora in
poi di giocare secondo le regole e a fine
giornata ottengo un punteggio di 91% per
“tempo di seduta corretto” e di 100% per
“buona postura”, il che mi sembra strano
per un sedentario come me. Però in 6 ore
di scrivania ho fatto 14 pause e, anche se
certe volte ho barato, mi rendo conto di
essermi alzato molto più spesso del solito.
Deve essere servito, visto che il gadget mi
informa che ho una tensione di solo il 41%
e visto che la schiena mi fa molto meno
male.
IL FUTURO È ADESSO
Il nostro test è finito: questi gadget
del futuro nella maggior parte dei casi
sono più fumo che arrosto. Ma il battito
ritmico del Doppel è riuscito a bloccare
le distrazioni e il Darma Cushion
mi ha aiutato a staccare ogni tanto la
spina, riducendo lo stress del lavoro.
A giudicare dall’efficacia di questi due
gadget la tecnologia ci sta venendo in
aiuto e in futuro potremmo avere sedie
che ci aiutano a fare stretching sul posto
di lavoro o computer programmati per
spegnersi durante la pausa pranzo. Per
il momento però la soluzione allo stress
lavorativo può essere ancora analogica:
alzati dalla scrivania almeno una volta
ogni ora. Sembra banale ma ti fa sentire
meglio. E con un po’ di buon senso lo
puoi fare da oggi, senza dover ordinare
su internet un dispositivo fabbricato
dall’altra parte dell’oceano. Bastano
pochi minuti alla volta, senza paura
di non trovare più il lavoro ad aspettarti
quando tornerai dopo aver guardato
le nuvole che corrono.
MensHealth.it /
99

OCCHIO
Se queste lettere del
DNA
sono spostate
potresti avere
problemi di vista
STOMACO
Un errore
nella sequenza del DNA
può aprire la strada
al tumore
POLMONI
Se in questo punto
ti ritrovi con T-A invece di C-G
hai più probabilità di soffrire
di cancro ai polmoni
100 MensHealth.it /

SANGUE
Questa mutazione
genetica mette
a rischio i globuli
rossi
IN CERCA DELL’IMMORTALITÀ
V E N T E R E A L T R I F I N A N Z I A T O R I M I L I A R D A R I
U S A N O L A T E C N O L O G I A P E R S C O P R I R E
L A F O N T E D E L L ’ E T E R N A G I O V I N E Z Z A
DI HARRY JAFFE
ILLUSTRAZIONI DI ADAM HAYES
MensHealth.it / 101

F
ino a quando vivrò? Che cosa potrebbe
uccidermi? Come posso difendere la mia
salute? Me lo chiedo mentre sono disteso su
un lettino da ospedale e osservo il sangue che
entra ed esce dal mio cuore. Questi esami
serviranno agli scienziati: sono l’ennesima
tessera di un puzzle che stanno cercando di
mettere insieme.
Questo ecocardiogramma in 4D, insieme ad
altri test visivi e a una sequenza completa dei
miei geni verrà valutato dalla Health Nucleus,
una clinica gestita da J. Craig Venter. Negli
anni Novanta Venter è stato uno dei pionieri
che si sono occupati della mappatura completa
del genoma umano. Adesso si sta occupando
delle sequenze dei geni e degli strumenti per
allungare la vita.
“Questo genere di dati ti aiuta ad assumere il
controllo della tua vita”, mi dice Venter mentre
ce ne stiamo seduti nel suo ufficio nel quartier
generale della sua azienda di ricerca, la Human
Longevity, a La Jolla, California. “Prendersi
cura della propria salute è sempre stato un
problema di causa ed effetto: noi vogliamo
lavorare sulle prime per evitare le seconde”.
Venter fa parte di un club di miliardari
che investono milioni nella guerra contro
l’invecchiamento. Il co-fondatore di PayPal,
Peter Thiel, è tra quelli che finanziano queste
ricerche per bloccare questo brutto vizio che
abbiamo: invecchiare. Google sta cercando
soluzioni hi-tech contro l’età che avanza
e Larry Ellison, della Oracle, ha investito
milioni nelle ricerche anti-età, sostenendo
che la morte per lui non ha senso.
Fotografia di Ian Allen
102 MensHealth.it /

A 67 anni ho vissuto abbastanza. Ma le mie
quattro figlie (che hanno dai 20 ai 30 anni)
e mia moglie, che è nata quando io andavo al
liceo, ci tengono ad avermi vicino ancora per
molti anni. Quindi capisco perché Venter e
gente come lui stanno cercando una “cura” per
l’invecchiamento e per restare in buona salute
il più a lungo possibile.
L
SEGUI LA LUCE
Questo test
ti impedirà di
andare troppo
presto verso
la luce? Non lo
sanno nemmeno
gli scienziati.
L’HEALTH NUCLEUS
È un posto unico al mondo, che occupa
parte del primo piano dell’edificio che
ospita la Human Longevity. Sopra c’è il più
grande laboratorio per il sequenziamento
dei genomi. I computer analizzano i geni
24 ore su 24 ore, comparandoli a migliaia
di altri genomi provenienti da laboratori
in tutto il mondo. L’obiettivo è costruire un
enorme database per scoprire quali geni sono
collegati al rischio di quali malattie.
“Non abbiamo fondato questa clinica per
salvare vite umane in prima persona”, dice
Venter. “Vogliamo raccogliere dati e poi
fornire informazioni in modo da permettere
alle persone di prendere il controllo della loro
vita. Ma fin dal primo giorno abbiamo fatto
scoperte che permettono di salvare delle vite”.
A partire da quella di Venter. A 70 anni,
l’imprenditore alla base di Human
Longevity è perfetto per guidare questa
cordata. Come racconta nella sua biografia,
A Life Decoded (“Vita decodificata”), Venter
è cresciuto sulla costa californiana, facendo
surf tutti i giorni. A 20 anni è stato inviato
in Vietnam come medico e per fortuna è
riuscito a tornare a casa sano e salvo, anche
se sconvolto da quella esperienza. Tornato in
patria, è diventato uno scienziato. Nel giugno
2000 Clinton l’ha invitato alla Casa Bianca
come uno dei primi ricercatori in grado di
codificare la sequenza del genoma umano.
“Il quel momento ho capito che avevamo
il potenziale per cambiare la medicina”,
racconta. “Il vero obiettivo, per me, è definire
i composti biochimici significativi della vita e
capire se si possono replicare e riparare”.
Il lavoro di Venter e dei suoi colleghi, però,
è solo all’inizio. “La nostra speranza è la
genomica ma al momento non sappiamo
ancora che cosa fare con la maggior parte
delle varianti dei nostri genomi”, dice Muin
Khoury, direttore dell’Office of Public
Health Genomics della CDC americana.
MensHealth.it / 103

dell’analisi genetica mi spiega che cosa
posso aspettarmi dal sequenziamento
dei miei geni. Poco, se sono in salute.
Se invece corro dei rischi, questo
sequenziamento dovrebbe aiutarmi a
capire quali sono e darmi delle priorità.
In pratica ti fa diventare paranoico, dico
scherzando al responsabile della genetica.
Lui però mi corregge dicendo che non si
tratta di paranoia ma di mettere le mani
avanti anticipando i problemi. E che alla
lunga può salvarti la vita.
Serve un computer potentissimo per
sequenziare un genoma (ovvero leggere
le lettere che compongono i geni). Una
volta che i geni sono stati sequenziati
devono essere poi catalogati, tradotti e
paragonati con altri prima che gli esperti
di genetica possano collegarli a possibili
malattie e relative cure.
Venter definisce il genoma come “il
software della vita per tutti noi”.
Ma, ammette anche, “nella nostra
capacità di leggerlo e interpretarlo siamo
solo agli inizi”.
STIAMO GIÀ SALVANDO VITE UMANE
Quando Venter ha fatto i suoi test l’anno
scorso, la sua risonanza magnetica
molto approfondita ha rivelato un
cancro alla prostata particolarmente
aggressivo, nonostante la biopsia
iniziale fosse negativa. Adesso il cancro,
e la prostata con lui, non ci sono più.
Venter ha poi chiesto anche al suo amico
Hamilton Smith, un premio Nobel che
ha aiutato Venter a trovare la sequenza
dei genomi, di sottoporsi allo stesso
test e anche su di lui i ricercatori hanno
trovato un grosso tumore ai polmoni
che non era ancora andato in metastasi.
Smith probabilmente guarirà. “Quindi
quello che abbiamo creato alla fine ci sta
già salvando la vita”, dice Venter.
Prima del mio viaggio in California
avevo inviato all’Health Nucleus un
campione della mia saliva: in una sola
goccia di saliva infatti è contenuto tutto
il codice genetico. Una volta arrivato
all’Health Nucleus il responsabile
IL CICLO DELLA VITA
L’autore di questo
articolo va in bici
regolarmente. Ma adesso
che ha avuto i risultati
del sequenziamento
del suo genoma e ha
scoperto di essere
un po’ sovrappeso
lo fa ancora più spesso.
I
I GENI NON SONO IL DESTINO
La sequenza dei geni aiuta a identificare le
mutazioni che possono aumentare il rischio
di soffrire di una determinata malattia
ma non è una diagnosi. Non è detto che se
sei a rischio di quella malattia finirai per
averla. In alcuni casi le mutazioni genetiche
aumentano il fattore di rischio al punto che è
consigliabile prendere precauzioni mediche.
Una mutazione nel gene CDH1 può portare al
cancro allo stomaco. Ad alcune persone con
questa mutazione viene rimosso lo stomaco.
Può salvarti la pelle, anche se la qualità di vita
ovviamente ne risente.
Ecco perché, per quanto i geni non siano il
destino, farsi sequenziare il genoma crea
un po’ di ansia. Che cosa succederebbe se
il genoma indicasse un elevato rischio di
cancro, disturbi cerebrali o cardiaci? Non
andresti in paranoia? Secondo gli esperti è
vero il contrario: conoscere i rischi che corri
ti darebbe il controllo della tua vita, perché
potresti cambiare abitudini per arginare il
rischio di certe malattie.
In certi casi però si può finire per esagerare
Doppia precedente: drop cap by Adam Hayes
104 MensHealth.it /

“ C O N I L S E Q U E N Z I A M E N T O D E I G E N I D I V E N T I
P R O A T T I V O S U L L A T U A S A L U T E , N O N P A R A N O I C O ”
Courtesy Health Nucleus
con i test, con la diagnosi e con i trattamenti.
“Dalle immagini della risonanza magnetica
spesso emergono macchie che sembrano
tumori che però non ci stanno facendo
male”, racconta Isaac Kohane della Harvard
Medical School.
Un ricercatore fa domande sulla storia della
salute mia e della mia famiglia e mi chiede
quello che mi preoccupa. Facile, il cervello.
Dieci anni fa, durante una partita a squash,
sono andato a sbattere con la testa contro il
muro. Dai raggi X è emerso che avevo rotto il
mastoide, un osso che protegge il cervello.
“Se colpissi un muro ancora con la testa saresti
morto all’istante”, mi ha detto una volta un
medico. Ma quello che mi preoccupa adesso,
più del mastoide rotto in sé, è l’Alzheimer. Ci
sono studi che collegano questa malattia a un
trauma al cervello.
Qualche minuto dopo entro in uno dei
macchinari per la risonanza magnetica più
grandi e potenti al mondo. Mostra anche i
dettagli più piccoli, persino la forma dei vasi
sanguigni. David Karow, il capo radiologo, mi
mostra i risultati sullo schermo, indicandomi
quella che sembra una piccola lesione, il segno
di una encefalopatia traumatica. Da quello che
mi dice è una lesione cronica già guarita.
Qualche tempo dopo finalmente la sequenza
dei miei geni è pronta e il responsabile
organizza una videoconferenza per dirmi
tutto sul mio possibile futuro. Cita il mio
infortunio alla testa e mi dice che il rischio
di Alzheimer basato sull’analisi del gene
APOE è normale. Anche il resto dei miei geni
è perlopiù normale, con poche eccezioni.
Ho il colesterolo alto, anche se mi curo, e
le funzioni dei reni stanno peggiorando.
Ma secondo il medico non è nulla di
preoccupante se tengo d’occhio i livelli di
creatinina nel sangue (un marcatore delle
funzioni dei polmoni).
Le 437 pagine in cui viene analizzato
il mio genoma non indicano nulla di
allarmante. Ho anche un rischio piuttosto
basso di ipertensione, nonostante abbia
la pressione alta. I due geni analizzati a
riguardo mostrano un elevato potenziale
di allenamento di resistenza. La mia unica
predisposizione genetica è per il cancro alla
pelle. Due mutazioni indicano un difetto nella
GIOCO DI TESTA
La risonanza
magnetica ha messo
in evidenza
un’area
biancastra
nel lobo frontale
destro del
cervello
dell’autore,
cicatrice di
un vecchio trauma. a.
produzione della melanina, una sostanza che
protegge l’epidermide dal sole. Meglio quindi
non stare troppo al sole, coprirmi e usare
sempre la crema protettiva. Sono in ottima
salute. E adesso?
IL TEMPO CI DARÀ RAGIONE
Nel 2010 Mike Snyder, un cinquantenne
atletico e in perfetta salute, si è fatto mappare
il genoma, da cui è emerso un rischio di
diabete di tipo 2. A seguito di una serie di
analisi mediche, gli è stato ufficialmente
diagnosticato questo diabete. “La mia è stata
la prima volta che qualcuno ha identificato un
rischio di malattia tramite il sequenziamento
dei geni e poi ha avuto conferma di averla da
una serie di analisi mediche”, racconta Snyder.
“Ma se non l’avessi fatto lo avrei scoperto in
ritardo e adesso avrei i reni compromessi. Se il
segreto per vivere più a lungo è accorgersi della
malattia il prima possibile, così da correre
ai ripari o curarla, allora il sequenziamento
dei geni è fondamentale perché ti permette
addirittura di valutare il rischio di avere
quella determinata malattia e di prenderla nel
momento in cui si scatena”, dice.
Snyder è uno dei pochi celebri genetisti con cui
È
ho parlato che ritiene importante fare il
sequenziamento del genoma di una persona
sana, per allungarle la vita. Non tutti però
sono d’accordo: secondo alcuni esperti
se hai il cancro ti puoi fare sequenziare il
genoma per capire qual è la terapia migliore
da seguire, così come puoi identificare una
malattia non diagnosticata. Ma se sei sano il
rischio di un falso positivo è maggiore della
possibilità di cambiare la tua salute. Secondo
Khoury, direttore dell’Office of Public
Health Genomics della CDC americana, il
sequenziamento del genoma è una specie
di selfie e non serve a granché se sei sano.
Venter la pensa diversamente: “Quando mi
chiedono come oso fare lo screen a gente sana
io rispondo: come fai a sapere che è sana?” Il
tempo dà ragione a Venter.
È UNA QUESTIONE DI PREVENZIONE
Il sequenziamento dei geni sarà anche costoso
e abbastanza impreciso. Ma i costi stanno
calando e la precisione sta aumentando. Il
primo sequenziamento del genoma, avvenuto
nel 2000, è costato 100 milioni di dollari ma
oggi, 17 anni dopo, costa circa 1000 dollari.
Venter crede che alla lunga prendersi cura
della propria salute diventerà una questione di
prevenzione più che di reazione. Ma estendere
la vita umana di per sé non è l’obiettivo
di Venter: “Vivere fino a 120-130 anni è
socialmente da irresponsabili e insostenibile
per il nostro Pianeta”, dice. Venter vorrebbe
semplicemente vivere abbastanza da vedere
le sue scoperte applicate alla medicina di tutti
i giorni. Il mio obiettivo, invece, è restare in
salute il più possibile. L’Health Nucleus mi
ha aiutato in questo? Beh, da quei risultati ho
imparato che devo preoccuparmi di meno
del mio cervello. Mi hanno consigliato di
aumentare la dose di statina che assumo
ogni giorno, di perdere 3 chili e di fare più
allenamento. Ma ha davvero senso che mi sia
fatto mappare i geni? Quelle che mi hanno
rivelato sono cose che nessun medico avrebbe
potuto dirmi? Secondo molti esperti se sei
sano non ha senso farsi sequenziare il genoma.
Per restare in salute ti basta armarti di buon
senso: esercita il corpo e la mente, mangia sano
e leggero, ridi e ama. Così facendo avrai anche
risparmiato 1000 dollari.
MensHealth.it / 105

MH189
ACTION HERO

Un viaggio fantastico nelle riviste americane degli anni ‘50
tra notizie curiose, storie incredibili e consigli fantasiosi.
Con gli aggiornamenti di oltre 60 anni di esperienza
DI MIKE LAFAVORE / AGGIORNAMENTI DI JEFF VRABEL / FOTOGRAFIE DI GRANT CORNETT
MensHealth.it / 107

S
SE GLI ER0I MODERNI NON TI CONVINCONO,
prova a dare un’occhiata sulle bancarelle dei mercatini
vintage. Se sei fortunato ci troverai anche qualche vecchia
rivista, una di quelle con la R maiuscola. Da quelle pagine
gli eroi di allora, con le spalle larghe e i bicipiti bene in
vista, ci guardano dall’alto in basso. Gli anni Cinquanta,
infatti, sono stati l’età d’oro del sesso forte, in tutti i sensi,
nel fisico e nel carattere. Agli uomini di allora spettavano
i compiti più duri ma anche i più importanti: fare la
guerra, riportare la pace, mantenere la famiglia, fare
ogni genere di lavoro in qualsiasi condizione, essere
leali e non tirarsi mai indietro. Rileggere quelle pagine
può essere una bella lezione di vita.
Se sai distinguere la saggezza dal giornalismo.
“LE SCALE SONO
PERICOLOSE”
Puoi risparmiare
e anche divertirti
facendo qualche
lavoretto in casa ma
prendi sempre le
precauzioni minime
per non essere tra
le 600 mila persone
che ogni anno
diventano disabili per
colpa di un incidente
domestico. La scala
a pioli, in particolare,
è l’attrezzo casalingo
più pericoloso: lo dice
il Greater New York
Safety Council. Non
per niente le scale
sono coinvolte in 300
mila incidenti all’anno.
Al secondo posto per
pericolosità ci sono
gli attrezzi come i
trapani, con 180 mila
incidenti.
AGGIORNAMENTO
Proprio grazie a
questo articolo, gli
incidenti domestici
provocati dalle
scale in USA sono
crollati come
un imbianchino
ubriaco. Ma le scale
a pioli domestiche
continuano a
provocare incidenti:
sono 15 mila le
persone che ogni
anno finiscono al
Pronto Soccorso
per un infortunio
legato alle scale,
lo dice una ricerca
del 2017. Uno studio
del Bureau of Labor
Statistics americano,
che ha analizzato
1400 incidenti,
ha fatto luce sulla
questione: il 57%
delle vittime di una
caduta dalla scala
teneva qualcosa
con entrambe le
mani mentre saliva
o scendeva. Il 30%
aveva scarpe con
le suole bagnate,
sporche o unte.
Poco più del
50% non aveva
aperto bene la
scala o questa era
poggiata su una
superficie instabile.
Se devi usare
una scala a pioli
ricorda due regole
semplicissime: non
allungarti troppo
e non cercare di
riposizionare la scala
mentre ci sei sopra.
“Troppo sesso
fa impazzire?”
il tuo appetito sessuale aumenta?
Una volta in America girava voce che
cedere troppe volte ai piaceri della carne
portasse alla follia. L’idea probabilmente
nasce da due fatti: 1) La sifilide cerebrale
era una causa diffusa di malattia mentale.
2) Un’attività sessuale anormale era
spesso considerata sintomo di pazzia ma
anche una delle cause della pazzia stessa.
Anche se non c’è nessuna prova a sostegno
di questo legame tra troppo sesso e follia.
AGGIORNAMENTO
Man’s Life aveva ragione. Se chi soffre di
disordine bipolare è in una fase maniacale
e può diventare sessualmente iperattivo.
“Quando fai esercizio
ti senti più virile”
AGGIORNAMENTO
Certo, l’esercizio migliora l’umore e aumenta i livelli
di testosterone, ma il maggior appetito sessuale
dipende più che altro dal fatto che ti senti
mentalmente bene e fisicamente forte.
Prop styling: Angharad Bailey (doppia precedente)
108 MensHealth.it /

“La tattica giusta
per affrontare
gli squali”
LA VITA ERA
PERICOLOSA
NEGLI ANNI
CINQUANTA
I titoli delle riviste
di una volta erano
sensazionali:
le storie che
raccontavano però
forse non erano
verissime…
Gli esperti sono concordi nel dire che uno
squalo da solo può essere spaventato o
dissuaso dall’attaccare se lo affronti con
un po’ di sangue freddo. Jacques Cousteau usa uno
squalo finto, un pezzo di legno di 1,5 metri cosparso
di chiodi per respingere gli squali. I chiodi non
servono a ferire lo squalo ma solo a fare presa sulla
sua pelle scivolosa. Un’altra autorità raccomanda
di guardare lo squalo dritto negli occhi. La maggior
parte degli squali infatti non affronta una preda
che lo sta osservando. Questa procedura però
non funziona con gli squali martello e gli squali
bianchi, che invece cercheranno ti staccarti la testa.
Se hai la sfortuna di incontrare uno squalo cerca
di fare molto rumore: certe volte questa tattica
funziona. Questi sono i consigli che si sono
tramandati nel tempo. Nessuno, purtroppo,
ha potuto tramandare gli effetti negativi delle
tattiche sbagliate.
AGGIORNAMENTO
Urlare non funziona: “urlavo come un pazzo
quando lo squalo mi stava masticando”, racconta
Paul de Gelder di Discovery Channel, dopo aver
perso un braccio e una gamba per colpa di uno
squalo. Guardare uno squalo negli occhi invece
può funzionare perché molti squali, tra cui quello
bianco, attaccano solo di sorpresa e a condizione di
non essere visti.
Storia originale di “Mario Cleri”, pseudonimo
di Mario Puzo, autore de “Il padrino”.
Le formiche
ci hanno
mangiati vivi
REAL ADVENTURE
Le donnole
mi hanno
strappato
la carne
MAN’S LIFE
I pipistrelli
hanno bevuto
il mio sangue
MAN TO MAN
Sono felice di aver
sposato un barbone
MAN’S BOOK
PERIODICAL
Per addestrarli
devi ucciderli
BATTLE CRY
Illustrazioni di Zohar Lazar
La mia lotta
contro i leoni
CAVALIER
MensHealth.it / 109

Mangiato vivo
da una tartaruga
gigante
MAN’S LIFE
In trappola
in un bordello beat
RAGE
Sostituisco
i mariti stanchi
MAN’S STORY
Sono stato
attaccato da un
pesce con le mani
TRUE WEIRD
I puma
ci volevano
divorare
MAN’S PERIL
Ragazze
vietnamite
in trincea
STAG
Bloccato in una
grotta del piacere
ai Caraibi
MEN TODAY
Le larve africane
mi hanno divorato
le gambe
MAN’S ADVENTURE
“Un duro lavoro”
Se vuoi lavorare in un ranch preparati a cavalcare
per 16 ore al giorno, castrare 50 mila vitelli nella
tua lunga carriera e ammazzare a bastonate una
dozzina di serpenti a sonagli ogni settimana.
AGGIORNAMENTO
Se le castrazioni vi sembrano parecchie avete
ragione. Ma per alcuni ranch questo numero non
era assolutamente esagerato. Sul cavalcare per 16
ore al giorno, invece, è tutto vero, perlomeno in
certe stagioni. Quella dei serpenti a sonagli è una
favola: se qualcuno trovasse 12 serpenti a sonagli
alla settimana sul suo posto di lavoro, quel ranch
diventerebbe famoso in tutto il mondo.
“FATTI
FANTASTICI!”
Il dandy più famoso
di tutti i tempi, Beau
Brummel, ogni giorno
passava cinque ore a
fare toeletta. Innanzitutto
c’era lo scrub di tutto il
corpo (un’attività che
richiedeva due ore e
mezza), con un miscuglio
di acqua, latte e acqua
di colonia. Un’altra ora
Brummel la passava a
infilarsi i pantaloni e 90
minuti venivano spesi
solo per infilarsi i guanti.
Brummel possedeva 365
tabacchiere e riteneva di
pessimo gusto usare la
stessa tabacchiera per
due giorni di seguito.
AGGIORNAMENTO
Cinque ore di grooming
sono quattro ore e 50
minuti di troppo. La
pelle può sopportare
soltanto una certa
quantità di attenzione,
poi si infiamma o si irrita,
parola dei dermatologi.
Meglio dedicare solo 10
minuti di cura della pelle
al mattino e, se proprio
ci tieni, altrettanti alla
sera: lava il viso con un
sapone delicato, asciugalo
tamponandolo con un
asciugamano e applica
una crema idratante,
concentrandoti sulla fronte
e sulla pelle sotto gli occhi.
110 MensHealth.com MensHealth.it / / June 2017 GRAPHIK REG 6.5 GRAPHIK SEMIBOLD 6.5

“Se lei ti tradisce
la colpa è tua”
Non puoi dare la colpa
a una donna se lei ti
tradisce: tu che cosa
hai da offrirle per soddisfarla?
Il marito americano medio è
noioso: “Mio marito è un automa”,
raccontava una donna che di
recente è stata da uno psicologo
per un consulto, e quale donna si
eccita per un automa? La colpa
è degli uomini. Sono loro che
devono cambiare la situazione.
Solo mostrando un po’ di vigore,
immaginazione ed esperienza
sessuale possono dare alla loro
moglie quello che lei altrimenti
cercherà fuori di casa se non può
averlo dal proprio marito. In fin dei
conti una moglie non è responsabile
del fatto che manca qualcosa di
“Il bacio e la pressione sanguigna”
vitale: il responsabile è l’uomo.
Solo quando avrai dimostrato a
tua moglie quanto vali, liberandoti
dei suoi comportamenti infantili,
potrai dire che è colpa sua se lei ti
tradisce.
AGGIORNAMENTO
Questa è una tipica fantasia
adolescenziale dei maschi. Le
donne cercano una maggior libertà
sessuale e non vogliono certo più
“decisione” e più forza da parte
dei mariti. Vogliono semmai più
apertura mentale e disponibilità
a dialogare, più affetto, dolcezza e
più rispetto per i loro diritti, inclusi
quelli sessuali. Questa è la forza che
le donne cercano (e che cercavano
allora) negli uomini.
Andre Rabbs, un celebre psicologo francese, metteva all’erta
chi sofre di pressione alta sulla pericolosità del bacio: la pressione
delle labbra durante questo atto intimo, infatti, varia da 50
a 1200 grammi, a seconda della foga del bacio stesso.
AGGIORNAMENTO
Baciarsi in realtà rilassa il sistema nervoso e quindi, invece
di essere controproducente come suggerito nell’articolo,
può aiutare chi sofre di pressione alta.
“LA TUA
VITA NEL
FUTURO…
DEL 1975!”
La tua TV sarà a colori in 3D e
sarà integrata nel muro. E questo
non è l’unico “prodigio” del
nostro prossimo futuro. Potremo
andare in vacanza sotto il mare,
controlleremo il meteo (tornado,
uragani, pioggia, inondazioni,
neve), la medicina sarà in grado
di ringiovanirci, le auto voleranno,
gli aerei andranno a velocità
ipersonica (29.000 km/h), i laser
verranno usati capillarmente per la
comunicazione e per altri scopi, i
computer avranno un’intelligenza
artificiale in grado di risolvere
problemi complessi…
AGGIORNAMENTO
Joe Tankersley, un futurista
strategico che lavora per
l’azienda Unique Visions, ci
fa notare che oggi abbiamo
computer che stanno in una
tasca (gli smartphone di fatto
sono esattamente questo, e non
solo). Le vacanze sotto il mare
non hanno avuto molto successo
ma la TV in 3D di cui si parla
nell’articolo diventerà realtà con
i visori VR e i customer service
stanno cominciando a usare i
chatbot, una specie di Siri della
Apple. Forse il tuo prossimo capo
potrebbe essere un algoritmo…
“Il sesso è la mia vendetta”
Mickey Spillane, il leggendario
romanziere detective, intervista
una prostituta: “Gli uomini sono tutti
uguali. Fanno i moralisti quando
sono in pubblico e diventano ipocriti
quando nessuno li vede. Pensi che
siano onesti sul sesso? Ho visto gente
farsi prendere dal rimorso a una tale
velocità che, finito l’amplesso, si
sono rivoltati contro di me come una
mantide religiosa che divora la sua
vittima (solo che stavolta la vittima
era la femmina). Odiano se stessi
ma non vogliono ammetterlo e così
se la prendono con me. Voglio dirti
una cosa: penso che sia divertente
guardarli quando sclerano. Per una
settimana, avranno una specie di post
sbronza da sesso peggiore di quella
che dà l’alcol. Poi torneranno alla
carica come se niente fosse”.
AGGIORNAMENTO
C’è ancora molto da scoprire
su queste cose. Ma questa
signorina di sessanta anni fa è
veramente molto lucida e brillante
nella sua analisi. “Alcuni uomini
sembrano non avere la voglia o
la capacità di fermarsi quando
sono sessualmente eccitati”, dice
Katie Schubert, terapista sessuale
in Florida. “Questa spirale di
eccitazione incontrollabile è frutto
di un profondo senso di colpa
nei confronti del sesso e di una
incapacità di parlarne apertamente
con la partner o con chi potrebbe
aiutarli”.
GRAPHIK REG 6.5 GRAPHIK SEMIBOLD 6.5
MensHealth.com MensHealth.it / June 2017 / 111

In applicazione della L. 23 dicembre 1996 n. 650 presentiamo il Bilancio di Edisport Editoriale S.r.l. - Comedi S.r.l. - Edisport Finanziaria S.r.l.
EDISPORT EDITORIALE - Stato patrimoniale 12/31/2016 12/31/2015
Attivo
B) Immobilizzazioni
I - Immobilizzazioni immateriali
1) costi di impianto e di ampliamento 3.279 3.279
3) diritti di brevetto industriale e diritti di
utilizzazione delle opere dell’ingegno 135.346 31.963
5) avviamento 275.889 275.889
7) altre 1.351.080 1.195.293
Totale immobilizzazioni immateriali 1.765.594 1.506.424
II - Immobilizzazioni materiali
2) impianti e macchinario 10.731 9.148
3) attrezzature industriali e commerciali 2.835 2.835
4) altri beni 28.010 27.196
Totale immobilizzazioni materiali 41.576 39.179
III - Immobilizzazioni finanziarie
1) partecipazioni in
a) imprese controllate 1.856.208 1.856.208
Totale partecipazioni 1.856.208 1.856.208
Totale immobilizzazioni finanziarie 1.856.208 1.856.208
Totale immobilizzazioni (B) 3.663.378 3.401.811
C) Attivo circolante
I - Rimanenze
4) prodotti finiti e merci 1.490.312 1.090.514
Totale rimanenze 1.490.312 1.090.514
II - Crediti
1) verso clienti
esigibili entro l’esercizio successivo 3.662.428 3.383.562
Totale crediti verso clienti 3.662.428 3.383.562
2) verso imprese controllate
esigibili entro l’esercizio successivo 1.457.050 1.455.012
Totale crediti verso imprese controllate 1.457.050 1.455.012
4) verso controllanti
esigibili entro l’esercizio successivo 1.520.903 1.568.142
Totale crediti verso controllanti 1.520.903 1.568.142
5-bis) crediti tributari
esigibili oltre l’esercizio successivo 92.071 91.788
Totale crediti tributari 92.071 91.788
5-ter) imposte anticipate 159.243 159.243
5-quater) verso altri
esigibili entro l’esercizio successivo 389.625 300.655
esigibili oltre l’esercizio successivo 1.487 1.487
Totale crediti verso altri 391.112 302.142
Totale crediti 7.282.807 6.959.889
IV - Disponibilità liquide
1) depositi bancari e postali 46.741 23.230
3) danaro e valori in cassa 3.550 1.757
Totale disponibilità liquide 50.291 24.987
Totale attivo circolante (C) 8.823.410 8.075.390
D) Ratei e risconti 339.847 377.198
Totale attivo 12.826.635 11.854.399
Passivo
A) Patrimonio netto
I - Capitale 2.100.000 2.100.000
IV - Riserva legale 116.309 116.309
VI - Altre riserve, distintamente indicate
Versamenti in conto futuro aumento di capitale 600.000 600.000
Totale altre riserve 600.000 600.000
VIII - Utili (perdite) portati a nuovo (2.599.074) (2.023.209)
IX - Utile (perdita) dell’esercizio (1.638.576) (575.865)
Totale patrimonio netto (1.421.341) 217.235
B) Fondi per rischi e oneri
4) altri 57.600 152.769
Totale fondi per rischi ed oneri 57.600 152.769
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato 913.390 830.583
D) Debiti
3) debiti verso soci per finanziamenti
esigibili oltre l’esercizio successivo 1.029.564 -
Totale debiti verso soci per finanziamenti 1.029.564 -
4) debiti verso banche
esigibili entro l’esercizio successivo 179.871 440.718
esigibili oltre l’esercizio successivo 409.645 1.074.245
Totale debiti verso banche 589.516 1.514.963
7) debiti verso fornitori
esigibili entro l’esercizio successivo 4.123.515 3.450.447
Totale debiti verso fornitori 4.123.515 3.450.447
11) debiti verso controllanti
esigibili entro l’esercizio successivo 54.575 6.537
Totale debiti verso controllanti 54.575 6.537
12) debiti tributari
esigibili entro l’esercizio successivo 2.852.104 1.910.631
esigibili oltre l’esercizio successivo 414.389 -
Totale debiti tributari 3.266.493 1.910.631
13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza
sociale esigibili entro l’esercizio successivo 851.449 765.481
Totale debiti verso istituti di previdenza e di
sicurezza sociale 851.449 765.481
14) altri debiti
esigibili entro l’esercizio successivo 3.115.277 2.728.953
Totale altri debiti 3.115.277 2.728.953
Totale debiti 13.030.389 10.377.012
E) Ratei e risconti 246.597 276.800
Totale passivo 12.826.635 11.854.399
Conto economico 12/31/2016 12/31/2015
Conto economico
A) Valore della produzione
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 9.680.291 9.996.902
2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso
di lavorazione, semilavorati e finiti 399.797 312.307
5) altri ricavi e proventi
altri 496.947 1.230.133
Totale altri ricavi e proventi 496.947 1.230.133
Totale valore della produzione 10.577.035 11.539.342
B) Costi della produzione
6) per materie prime, sussidiarie,
di consumo e di merci 1.481.787 1.418.635
7) per servizi 5.997.289 6.321.791
8) per godimento di beni di terzi 638.720 800.897
9) per il personale
a) salari e stipendi 2.861.147 2.238.810
b) oneri sociali 732.840 624.756
c) trattamento di fine rapporto 207.318 18.042
Totale costi per il personale 3.801.305 2.881.608
14) oneri diversi di gestione 236.453 594.071
Totale costi della produzione 12.155.554 12.017.002
Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) (1.578.519) (477.660)
C) Proventi e oneri finanziari
16) altri proventi finanziari
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non
costituiscono partecipazioni 6.583 3.277
Totale altri proventi finanziari 6.583 3.277
17) interessi e altri oneri finanziari
altri 66.640 88.720
Totale interessi e altri oneri finanziari 66.640 88.720
Totale proventi e oneri finanziari
(15 + 16 - 17 + - 17-bis) (60.057) (85.443)
Risultato prima delle imposte (A - B + - C + - D) (1.638.576) (563.103)
20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti,
differite e anticipate imposte correnti - 12.762
21) Utile (perdita) dell’esercizio (1.638.576) (575.865)
Rendiconto finanziario, metodo indiretto 12/31/2016 12/31/2015
Rendiconto finanziario, metodo indiretto
A) Flussi finanziari derivanti dall’attività operativa
(metodo indiretto)
Utile (perdita) dell’esercizio (1.638.576) (575.865)
Interessi passivi/(attivi) (60.057) (85.443)
1) Utile (perdita) dell’esercizio prima d’imposte
sul reddito, interessi, dividendi e
plus/minusvalenze da cessione (1.578.519) (490.422)
Rettifiche per elementi non monetari che non
hanno avuto contropartita nel capitale
circolante netto
Accantonamenti ai fondi 846.038 818.939
Totale rettifiche per elementi non monetari che non
hanno avuto contropartita nel capitale
circolante netto 846.038 818.939
2) Flusso finanziario prima delle variazioni del
capitale circolante netto (732.481) 328.517
3) Flusso finanziario dopo le variazioni del
capitale circolante netto (732.481) 328.517
Flusso finanziario dell’attività operativa (A) (732.481) 328.517
B) Flussi finanziari derivanti dall’attività d’investimento
Flusso finanziario dell’attività di investimento (B) 113.557 1.147.456
Incremento (decremento) delle disponibilità
liquide (A ± B ± C) (618.924) 1.475.973
Disponibilità liquide a fine esercizio
Depositi bancari e postali 46.741 23.230
Danaro e valori in cassa 3.550 1.757
Totale disponibilità liquide a fine esercizio 50.291 24.987
COMEDI - Stato patrimoniale 12/31/2016 12/31/2015
Attivo
B) Immobilizzazioni
I - Immobilizzazioni immateriali 132.674 1.167
Totale immobilizzazioni (B) 132.674 1.167
C) Attivo circolante
II - Crediti
esigibili entro l’esercizio successivo 2.970.336 2.669.945
Totale crediti 2.970.336 2.669.945
IV - Disponibilità liquide 84.431 26.988
Totale attivo circolante (C) 3.054.767 2.696.933
D) Ratei e risconti 310 -
Totale attivo 3.187.751 2.698.100
Passivo
A) Patrimonio netto
I - Capitale 500.000 500.000
IV - Riserva legale 29.332 29.332
VIII - Utili (perdite) portati a nuovo (488.017) (481.676)
IX - Utile (perdita) dell’esercizio 2.175 (6.341)
Totale patrimonio netto 43.490 41.315
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato 20.724 96.543
D) Debiti
esigibili entro l’esercizio successivo 2.723.801 2.345.557
esigibili oltre l’esercizio successivo 399.598 201.451
Totale debiti 3.123.399 2.547.008
E) Ratei e risconti 138 13.234
Totale passivo 3.187.751 2.698.100
Conto economico 12/31/2016 12/31/2015
Conto economico
A) Valore della produzione
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 5.078.080 4.287.979
5) altri ricavi e proventi
altri 22.881 250.549
Totale altri ricavi e proventi 22.881 250.549
Totale valore della produzione 5.100.961 4.538.528
B) Costi della produzione
7) per servizi 4.818.919 4.086.719
8) per godimento di beni di terzi 705 32.582
9) per il personale
a) salari e stipendi 116.515 152.855
b) oneri sociali 39.986 74.053
c), d), e) trattamento di fine rapporto, trattamento
di quiescenza, altri costi del personale 38.833 32.786
c) trattamento di fine rapporto - 24.219
d) trattamento di quiescenza e simili 1.854 -
e) altri costi 36.979 8.567
Totale costi per il personale 195.334 259.694
10) ammortamenti e svalutazioni
a), b), c) ammortamento delle immobilizzazioni
immateriali e materiali, altre svalutazioni delle
immobilizzazioni 1.167 2.366
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 1.167 1.167
b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali - 1.199
d) svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo
circolante e delle disponibilità liquide - 8.292
Totale ammortamenti e svalutazioni 1.167 10.658
14) oneri diversi di gestione 20.619 77.594
Totale costi della produzione 5.036.744 4.467.247
Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) 64.217 71.281
C) Proventi e oneri finanziari
16) altri proventi finanziari
d) proventi diversi dai precedenti
altri 13 8
Totale proventi diversi dai precedenti 13 8
Totale altri proventi finanziari 13 8
17) interessi e altri oneri finanziari
altri 61.220 66.269
Totale interessi e altri oneri finanziari 61.220 66.269
Totale proventi e oneri finanziari
(15 + 16 - 17 + - 17-bis) (61.207) (66.261)
Risultato prima delle imposte (A - B + - C + - D) 3.010 5.020
20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti,
differite e anticipateimposte correnti 835 11.361
Totale delle imposte sul reddito dell’esercizio,
correnti, differite e anticipate 835 11.361
21) Utile (perdita) dell’esercizio 2.175 (6.341)
Rendiconto finanziario, metodo indiretto 12/31/2016 12/31/2015
Rendiconto finanziario, metodo indiretto
A) Flussi finanziari derivanti dall’attività operativa
(metodo indiretto)
Utile (perdita) dell’esercizio 2.175 (6.341)
Imposte sul reddito 835 11.361
Interessi passivi/(attivi) 61.207 66.261
1) Utile (perdita) dell’esercizio prima d’imposte sul
reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenze
da cessione 64.217 71.281
Rettifiche per elementi non monetari
che non hanno avuto contropartita
nel capitale circolante netto
Accantonamenti ai fondi 705 56.801
Ammortamenti delle immobilizzazioni 1.167 2.366
Totale rettifiche per elementi non monetari che non
hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto 1.872 59.167
2) Flusso finanziario prima delle variazioni del capitale
circolante netto 66.089 130.448
3) Flusso finanziario dopo le variazioni del capitale
circolante netto 66.089 130.448
Flusso finanziario dell’attività operativa (A) 66.089 130.448
B) Flussi finanziari derivanti dall’attività d’investimento
Flusso finanziario dell’attività di investimento (B) 67.961 189.615
Incremento (decremento) delle disponibilità liquide
(A ± B ± C) 134.050 320.063
Disponibilità liquide a fine esercizio
Depositi bancari e postali 84.268 26.839
Danaro e valori in cassa 163 149
Totale disponibilità liquide a fine esercizio 84.431 26.988
EDISPORT FINANZIARIA - Stato patrimoniale 12/31/2016 12/31/2015
Attivo
B) Immobilizzazioni
I - Immobilizzazioni immateriali
1) costi di impianto e di ampliamento 1.032 3.161
Totale immobilizzazioni immateriali 1.032 3.161
III - Immobilizzazioni finanziarie
1) partecipazioni in
a) imprese controllate 10.446.665 10.446.665
Totale partecipazioni 10.446.665 10.446.665
Totale immobilizzazioni finanziarie 10.446.665 10.446.665
Totale immobilizzazioni (B) 10.447.697 10.449.826
C) Attivo circolante
II - Crediti
1) verso clienti
esigibili entro l’esercizio successivo 140.346 144.152
Totale crediti verso clienti 140.346 144.152
2) verso imprese controllate
esigibili entro l’esercizio successivo 1.084.139 6.537
Totale crediti verso imprese controllate 1.084.139 6.537
5-bis) crediti tributari
esigibili entro l’esercizio successivo 48.415 48.415
Totale crediti tributari 48.415 48.415
5-quater) verso altri
esigibili entro l’esercizio successivo 14.569 10.651
Totale crediti verso altri 14.569 10.651
Totale crediti 1.287.469 209.755
IV - Disponibilità liquide
1) depositi bancari e postali 3.954 2.270
3) danaro e valori in cassa 47 95
Totale disponibilità liquide 4.001 2.365
Totale attivo circolante (C) 1.291.470 212.120
D) Ratei e risconti - 531
Totale attivo 11.739.167 10.662.477
Passivo
A) Patrimonio netto
I - Capitale 10.000.000 10.000.000
IV - Riserva legale 102.682 102.682
VIII - Utili (perdite) portati a nuovo (3.793.095) (3.555.864)
IX - Utile (perdita) dell’esercizio (184.182) (237.231)
Totale patrimonio netto 6.125.405 6.309.587
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato 429.125 400.176
Elenco delle testate in esclusiva pubblicitaria a COMEDI S.r.l. edite da EDISPORT EDITORIALE S.r.l. per il 2016
D) Debiti
3) debiti verso soci per finanziamenti
esigibili entro l’esercizio successivo 2.418.470 1.402.715
Totale debiti verso soci per finanziamenti 2.418.470 1.402.715
7) debiti verso fornitori
esigibili entro l’esercizio successivo 21.931 86.058
Totale debiti verso fornitori 21.931 86.058
9) debiti verso imprese controllate
esigibili entro l’esercizio successivo 1.378.044 1.425.289
Totale debiti verso imprese controllate 1.378.044 1.425.289
12) debiti tributari
esigibili entro l’esercizio successivo 455.071 321.166
esigibili oltre l’esercizio successivo 648.899 525.633
Totale debiti tributari 1.103.970 846.799
13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza
sociale esigibili entro l’esercizio successivo 187.297 120.235
Totale debiti verso istituti di previdenza e di
sicurezza sociale 187.297 120.235
14) altri debiti
esigibili entro l’esercizio successivo 50.650 39.605
Totale altri debiti 50.650 39.605
Totale debiti 5.160.362 3.920.701
E) Ratei e risconti 24.275 32.013
Totale passivo 11.739.167 10.662.477
Conto economico 12/31/2016 12/31/2015
A) Valore della produzione
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 600.000 600.000
5) altri ricavi e proventi
altri 1.041 1.944
Totale altri ricavi e proventi 1.041 1.944
Totale valore della produzione 601.041 601.944
B) Costi della produzione
7) per servizi 37.390 78.588
8) per godimento di beni di terzi 854 59.551
9) per il personale
a) salari e stipendi 506.670 470.748
b) oneri sociali 158.683 151.803
c) trattamento di fine rapporto 41.820 39.336
Totale costi per il personale 707.173 661.887
10) ammortamenti e svalutazioni
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 2.129 2.129
Totale ammortamenti e svalutazioni 2.129 2.129
14) oneri diversi di gestione 17.392 2.873
Totale costi della produzione 764.938 805.028
Differenza tra valore e costi della produzione (A - B) (163.897) (203.084)
C) Proventi e oneri finanziari
15) proventi da partecipazioni
altri 1 -
Totale proventi da partecipazioni 1 -
16) altri proventi finanziari
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non
costituiscono partecipazioni - 1
Totale altri proventi finanziari - 1
17) interessi e altri oneri finanziari
verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti - 26.410
altri 9.695 -
Totale interessi e altri oneri finanziari 9.695 26.410
Totale proventi e oneri finanziari
(15 + 16 - 17 + - 17-bis) (9.694) (26.409)
Risultato prima delle imposte (A - B + - C + - D) (173.591) (229.493)
20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
imposte correnti 10.591 7.738
Totale delle imposte sul reddito dell’esercizio,
correnti, differite e anticipate 10.591 -
21) Utile (perdita) dell’esercizio (184.182) (237.231)
Rendiconto finanziario, metodo indiretto 12/31/2016 12/31/2015
A) Flussi finanziari derivanti dall’attività operativa (metodo indiretto)
Utile (perdita) dell’esercizio (184.182) (237.231)
Imposte sul reddito 10.591 -
Interessi passivi/(attivi) 9.695 26.409
1) Utile (perdita) dell’esercizio prima d’imposte sul
reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenze
da cessione 163.896 210.822
Rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto contropartita nel
capitale circolante netto
Accantonamenti ai fondi 42.674 98.887
Ammortamenti delle immobilizzazioni 2.129 2.129
Totale rettifiche per elementi non monetari che non
hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto 44.803 101.016
2) Flusso finanziario prima delle variazioni del
capitale circolante netto (119.093) (109.806)
3) Flusso finanziario dopo le variazioni del
capitale circolante netto (119.093) (109.806)
Flusso finanziario dell’attività operativa (A) (119.093) (109.806)
B) Flussi finanziari derivanti dall’attività d’investimento
Flusso finanziario dell’attività di investimento (B) (74.290) (8.790)
Incremento (decremento) delle disponibilità liquide
(A ± B ± C) (193.383) (118.596)
Disponibilità liquide a fine esercizio
Depositi bancari e postali 3.954 2.270
Danaro e valori in cassa 47 95
Totale disponibilità liquide a fine esercizio 4.001 2.365
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MHLIFE ACTION
Maratona
dles Dolomites
114 MensHealth.it /

Si è appena svolta la granfondo
più afascinante del mondo:
tre percorsi tracciati sulle Dolomiti,
per l’occasione chiuse al traico.
Ecco come afrontare il giro più facile
Di Alessandra Fior
foto Planinschek/Sportograf
Leggi Maratona e pensi a una gara podistica. Invece la Maratona
dles Dolomites (in ladino, antica lingua oggi parlata nella parte
centro-orientale dell’arco alpino), è una delle più famose
granfondo del mondo, una manifestazione ciclistica sportiva a
carattere agonistico-amatoriale che si disputa sulla lunga distanza.
Tre i percorsi, come sempre da anni: il Classico o Sellaronda, 55
chilometri di lunghezza con un dislivello da superare di 1780 metri;
il Medio, 106 chilometri e 3130 metri; infine il giro più lungo, la “vera”
Maratona, di 138 chilometri e dislivello di 4230 metri.
Quest’ultimo è solo per ciclisti allenati, ma se sei abituato a pedalare
o anche se semplicemente sei in buona forma fisica, puoi pensare di
affrontare il percorso Classico. 55 chilometri non sono tantissimi,
ma non sono da trascurare due aspetti: il dislivello totale, di 1780 metri,
che significa percorrere circa la metà della strada in salita, e anche
impegnativa; l’aria rarefatta della montagna, visto che si parte
da oltre 1500 metri e si arriva a più di 2200 metri di quota.
QUALCHE CONSIGLIO
La prima volta che affronti un giro impegnativo, vuoi per la distanza
o per la salita, la cosa che non sai è dosare le forze. L’atmosfera della
gara ti può portare a spingere subito forte dalla prima salita, ma se poi
non riesci a recuperare, oppure esaurisci le energie perché non hai
pensato ad alimentarti durante la pedalata, rischi di fare molta fatica a
concludere la corsa. La Maratona inizia con un falsopiano, ottima cosa,
che ti serve per scaldare le gambe intorpidite dal fresco che trovi alla
partenza; alle 6,30 in montagna l’aria è frizzantina... Poi c’è la prima
salita, il Campolongo, propedeutica perché la pendenza è notevole ma
non eccessiva, e questo ti permette di misurare le forze.
Anche la seconda salita, quella del Pordoi, non ti massacra con
pendenze impossibili, ma è lunghissima e poi non ti molla un secondo.
Fino al passo, non c’è nemmeno un metro di pianura dove far rilassare
le gambe, che se ne stanno in tensione proprio fino al passo, non c’è
niente da fare. L’unica soluzione è fermarsi, sia mai!
Al passo ti conviene indossare la giacca antipioggia che sicuramente ti
sei portato dietro arrotolata in una tasca della maglia, perché ti aspetta
una discesa lunghissima e in ombra, nella quale è facile prendere freddo,
e se questo ti entra dentro poi non te lo togli più di dosso, fino all’arrivo.
Un’altra cosa da fare è mangiare un gel o una barretta energetica. Hai
percorso 22 chilometri, non sono tantissimi ma hai affrontato due salite
ed è bene ingerire un po’ di energia. È meglio mangiare ora perché
così, durante la discesa, il tuo stomaco ha il tempo di digerire e quando
troverai la prossima salita avrai già energia pronta per la pedalata.
IL SELLA
È bene che arrivi all’imbocco del Passo Sella in forma, perché sono
solo 5,5 chilometri ma la pendenza è più elevata. Ricorda questi numeri:
sotto il 5% la salita è facile, 6-7% lo sforzo inizia a farsi sentire, quando si
avvicina al 10%, come in alcuni tratti del Sella, è davvero tosta.
Prima di attaccare il passo c’è una piccola prova generale, inizia
una rampa, breve ma dalla discreta pendenza. Qui è facile vedere
qualcuno che si ferma dolorante: crampi. Questo è infatti uno dei
tratti più critici per incappare in questo problema. Se fa caldo perché
potresti aver bisogno dei sali minerali che hai perso sulle salite di
prima per via della sudorazione (e magari non ti sei ricordato di bere
abbastanza e reintegrarli); se la temperatura è bassa perché i muscoli
MensHealth.it / 115

MHLIFE ACTION
si sono raffreddati durante la discesa e non
rispondono più come si deve. Cosa fare
in questi casi? Per prevenire i crampi devi
ricordarti di bere e di assumere sali minerali
e di muovere sempre le gambe, anche in
discesa, per non farle raffreddare. Se queste
precauzioni non sono bastate fermati –
probabilmente se sono crampi importanti lo
hai già fatto – e stira il muscolo. In generale
è il quadricipite a soffrire di più: allungalo
facendo un po’ di stretching spingendo il
tallone contro il gluteo. Farà un po’ male,
ma così passa rapidamente.
Dopo l’eventuale lotta al crampo si giunge
in uno dei tratti più belli del percorso, il Pian
Schiavaneis. Lì, in corrispondenza di un
breve piano, c’è il secondo ristoro, dove ci si
ferma per rabboccare le borracce, mangiare
un pezzetto di crostata. È vero che siamo in
gara, ma è anche vero che non siamo qui per
batterci per il primato, questo è il nostro primo
giro dolomitico, una crostatina ci sta. Poi si va.
È DIFFICILE FARE LA MARATONA DLES DOLOMITES
Qualsiasi percorso tu faccia la fatica è tanta, sarà anche speciale, come abbiamo visto, ma sempre
di fatica si tratta. A questa però si aggiunge la difficoltà dell’iscrizione a questa speciale Granfondo
dolomitica. Anche quest’anno, come succede da tempo, le richieste sono state più di 33 mila ma
il numero dei partecipanti è chiuso a poco più di 9000, per garantire lo svolgimento e assicurare
l’accoglienza in zona. Quest’anno il numero preciso dei pettorali è stato 9129, di cui 962 donne, in
rappresentanza di 69 paesi. Ma per chi è nuovo c’è uno spiraglio: il sorteggio è stato svolto dando
la precedenza a 3500 ciclisti che non avevano mai partecipato alla Maratona, questo per offrire a
sempre più persone la possibilità di conoscere l’Alta Badia e le Dolomiti.
ORMAI È FATTA
I cinque chilometri di scalata del Sella
sembrano durissimi. Anzi, sono durissimi.
Per fortuna il paesaggio è spettacolare, e poi
oggi siamo al top, la strada è tutta per noi
ciclisti, chiusa al traffico motorizzato, senti solo
il fruscio delle ruote sull’asfalto, il ticchettio delle
catene, il respiro affannato di chi ti è di fianco.
Tutti insieme verso la vetta, in questa sfida
con la montagna, con la fatica, con se stessi.
Dopo questa impresa il resto scorre via leggero,
e quando sei sul Gardena, l’ultimo passo,
senti che tutti muscoli si rilassano:
ora c’è solo una discesa.
FINALMENTE È FINITA! DI GIÀ?
Dal passo Gardena si arriva a palla a Corvara,
tra strada e paesaggio la discesa è bellissima
ma attenzione: usa spesso i freni perché
è anche molto veloce. Quando si arriva
a Colfosco, a pochi chilometri dall’arrivo,
iniziano le transenne colorate degli sponsor,
vedi da lontano i gonfiabili, senti la musica
festosa del traguardo. Qui assapori la tua
piccola gloria. Rendi il chip che ti dirà quanto
tempo hai impiegato a fare il Sellaronda
(meglio non fare confronti con i primi), ti
prendi la medaglia che ti sei guadagnato.
Sei felice. Stanco allo stesso tempo, perché
questo giro sarà anche fattibile ma di sicuro
è faticoso. Appoggi la bici alla transenna,
ti fai scattare la foto del trionfo e pensi che
adesso ti sdraierai sull’erba e ti addormenterai
lì: tra la sveglia notturna e la pedalata oggi è
stata una giornata come minimo intensa. Ma
il relax dura poco, dopo un minuto sei già lì
che ripensi al bello della salita. Ti chiedi anche
perché, non ha mica senso questa nostalgia
della fatica. Ma sai che è impossibile spiegare
la bicicletta. Quando sei a dannarti sui pedali
non vedi l’ora di arrivare al passo per rilassarti
e riprendere fiato; dopo un minuto pensi alla
prossima salita. E alla tua prossima Maratona.
LA BICI E L’ABBIGLIAMENTO
Per il ciclismo purtroppo non bastano un paio di
scarpe e una maglietta: c’è da mettere in conto
anche del materiale tecnico, più ovviamente
la bici. Oggi ci sono modelli costosissimi,
quanto e più di un’auto, ma si può iniziare
anche spendendo una cifra ragionevole.
Tanto per avere un’idea, prendiamo in
considerazione due corredi che comprendono
sia l’abbigliamento sia la bicicletta, il primo
di livello base ma discreto, che ti permetta di
iniziare bene e non essere costretto a cambiare
dopo qualche mese; il secondo un quasi-top
di gamma. Quasi-top perché nel ciclismo,
volendo, si riescono a spendere cifre discrete.
La differenza di prezzo nell’abbigliamento è
notevole, quasi 400 euro per l’economico e più
di 1.000 per il top, ma c’è da dire che i materiali
speciali oltre alla maggior durata riescono a
garantire un comfort più elevato. Nelle bici il
divario è molto più ampio, 1.500 euro
Sopra, lo splendido
panorama della scalata
al Sella. In questa foto,
l’arrivo al passo,
le espressioni
sono significative...
minimo contro i 10.000 di una top di gamma
in carbonio con componentistica speciale, a
livello di professionisti. Anche qui ovviamente la
differenza si sente, ed è notevole, ma in salita è
più utile un buon paio di gambe.
A questa lista ci sono da aggiungere, per essere
precisi, anche: i calzini, i guanti, il kit antiforature,
una piccola scorta di gel, barrette e sali minerali.
La borraccia in genere te la regalano.
Scarpe 100 € 250 €
Pantaloncini 50 € 120 €
Maglia 30 € 120 €
Antipioggia 70 € 250 €
Casco 100 € 200 €
Occhiali 20 € 100 €
Bicicletta 1.500 € 10.000 €
TOTALE 1.870 € 11.040 €
116 MensHealth.it /

PUBBLIREDAZIONALE
Aspria Swimming Cup
Milano, Trofeo BPM 2017
La manifestazione è andata in scena lo scorso 6 luglio nella
suggestiva e prestigiosa cornice offerta dall’Aspria Harbour
Club Milano, storico palcoscenico che da 11 anni vede i più grandi
campioni italiani e internazionali di questo sport sfidarsi in
un test che precede sempre gli appuntamenti più importanti
del calendario: Europei, Mondiali e Olimpiadi
L’avvocato Umberto Ambrosoli, presidente BPM
premia i nuotatori.
L’XI edizione di questo prestigioso meeting
ha visto scendere in vasca atleti del calibro
di Gabriele Detti, Fabio Scozzoli, Marco Orsi,
Giedris Titenis, Martina Carraro, Ilaria Bianchi
e il talento emergente del nuoto azzurro
Nicolò Martinenghi, fresco del record nei 100
metri rana al Trofeo Sette Colli di Roma.
La gara, svoltasi a pochi giorni dall’inizio dei
Mondiali di Budapest (14-30 luglio), ha visto
trionfare Gabriele Detti che dominando i 200
metri stile libero ha confermato di essere
pronto a lottare per il titolo di campione
mondiale. Nella rana maschile si è imposta
un’altra promessa del nuoto mondiale,
il lituano Giedris Titenis, finito davanti al
croato Thomas Klobucnik e all’azzurro
Fabio Scozzoli, che ha bruciato per un solo
centesimo il connazionale Martinenghi. Nei
100 metri delfino femminile si è imposta, in
un podio tutto italiano, Ilaria Bianchi (secondo
posto per Elena Di Liddo, terzo per Ilaria
Cusinato). Martina Carraro ha invece vinto la
gara dei 100 metri rana femminile.
Ad accendere il pubblico sono state
però le gare con la formula “australiana”
a eliminazione, che tradizionalmente
chiudono la Swimming Cup. Quest’anno
è stata introdotta anche un’australiana
speciale con sorteggio degli stili a ogni fase
dell’eliminatoria. La vittoria è andata a Marco
Orsi nella 50 metri stile libero maschile, a Ilaria
Bianchi nella 50 metri mista femminile e a
Giedris Titenis nella 50 metri rana maschile.
I tre vincitori sono stati premiati con un
orologio Breitling Super Ocean Heritage;
la Casa svizzera è infatti uno degli sponsor
storici, insieme a BPM – title sponsor da
diversi anni – della Swimming Cup.
Il meeting, organizzato con il patrocinio del
Comune di Milano, con il contributo della
Regione Lombardia e con la collaborazione
del Comitato FIN Lombardia, ha ricevuto
Patrizia Aste, CEO di Breitling premia Marco Orsi,
nuotatore specializzato nello stile libero e staffettista.
anche il sostegno da parte di sponsor quali:
Bayer, Nestlé (Acqua Levissima), Nestlé
(gelati), Felmoka, MP Filtri, Sanpellegrino,
La Briciola, Infront, Hotel Boutique Tentazioni,
Diagramma, BCS, Dolce Vita Pasta, Head
Mares, Marghe, Salumi Pasini, My Taxi, Smeg,
Rds, Centro Thymos.
MensHealth.it /
117

MHLIFE ACTION
Inglese, classe 1994, allenato dalla ex
nuotatrice olimpionica Melanie Marshall,
Adam Peaty è stato il primo uomo a
nuotare a rana per 100 metri in meno
di 58 secondi e per 50 metri sotto i
26 secondi. È stato nominato World
Swimmer of the Year nel 2015 e European
Swimmer of the Year nel 2014, 2015 e
2016. Ha vinto tutte le gare individuali alla
sua prima olimpiade, ai primi campionati
mondiali e anche ai suoi primi campionati
europei ed è stato il primo nuotatore
inglese nella storia a vincere 3 medaglie
d’oro in un solo campionato mondiale.
Detiene il record mondiale sui 50
e sui 100 metri a rana in vasca lunga.
Adam Peaty
IL LEONE E LA RANA
Abbiamo incontrato il campione mondiale e olimpico inglese,
recordman sui cinquanta e sui cento metri rana, per parlare
con lui della sua vita in piscina, in palestra e nel tempo libero
Quando hai cominciato a nuotare
e quando hai capito di avere la stoffa
del campione?
Ho iniziato nel periodo della scuola
come capita a molti e poi ho continuato
a nuotare in un club della mia città. Mi è
piaciuto fin dall’inizio perché riuscivo bene,
andavo veloce, ero competitivo. Durante
i Commonwealth Games del 2014, a 10
anni, mi sono reso conto che avrei potuto
competere nei campionati maggiori:
continuavo a migliorare la mia performance
e sono maturato molto sia fisicamente sia
mentalmente. Volevo continuare a vincere
e a nuotare sempre più veloce.
Che tipo di nuotata hai?
Per scorrere al meglio sull’acqua devi
nuotare in modo rilassato e avere
un movimento fluido e questo è possibile
utilizzando in modo armonico sia la parte
superiore sia quella inferiore del corpo.
Mi alleno molto anche in palestra per
aumentare la forza di spinta e la resistenza.
Quando sei in gara il movimento su cui
ti sei allenato duramente arriva quasi in
modo spontaneo e spesso lo spettatore
non si rende conto del duro lavoro che
si deve fare quotidianamente: mi
alleno circa 30/35 ore a settimana per
raggiungere buoni risultati in gara.
Come è suddiviso il tuo allenamento
tra piscina e palestra?
Mi alleno circa 10 ore alla settimana in
palestra e 20 ore in piscina.
C’è uno workout specifico
che non può e non deve mai
mancare nel tuo allenamento?
È il lavoro in palestra, molto intenso e
concentrato principalmente su bench press,
squat e pull up.
Nel tuo tempo libero pratichi altri sport?
Nessun altro perché gli allenamenti per le
gare sono molto duri. Sono un appassionato
di Formula 1 e di UFC (Ultimate Figthing
Championship) e quando ho tempo libero
cerco soprattutto di rilassarmi.
Segui un regime alimentare
particolare per restare in forma?
Cerco di assumere la quantità di calorie
necessarie alla performance che dovrò
affrontare. In vista dei Mondiali di
Budapest mi sono concentrato sulla
diminuzione della massa grassa a
vantaggio del rendimento muscolare
per arrivare in ottima forma in gara.
Come gestisci lo stress
o la tensione prima di una gara?
Cerco di visualizzare un insieme di cose
come il momento della partenza, le
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“Il leone esalta i miei valori e mi ricorda
come sono diventato un campione olimpico”
INSTINCT LIMITED
EDITION BY ARENA
Adam Peaty e Nicolò Martinenghi: presente e futuro della rana.
Martinenghi è un prodigio del nuoto italiano che ai Primaverili di
Riccione ha appeso al collo un oro nei 50 e nei 100 metri rana, siglando
in entrambe le distanze la seconda prestazione mondiale proprio alle
spalle di Peaty.
La Instinct Limited Edition di Arena
è ispirata a tre dei suoi migliori atleti
olimpionici, Adam Peaty, Sarah
Sjöström e Greg Paltrinieri, e agli
animali nei quali si identificano.
Adam Peaty dopo le Olimpiadi di Rio
ha celebrato la sua medaglia d’oro
nei 100 metri rana con il tatuaggio
del leone, che è stato scelto
come simbolo della sua Capsule
Collection: presentata in occasione
della 17° edizione dei Campionati
del Mondo a Budapest a luglio 2017,
è dedicata a tutti gli appassionati di
nuoto che seguono le imprese dei
loro campioni e che si cimentano
nelle competizioni amatoriali.
Dentro e fuori dalla vasca
con stile
Pantaloncini per l’allenamento
in vasca, felpa con cappuccio
e t-shirt, tutte con il simbolo del
leone scelto da
Adam Peaty per la “sua” Capsule
Collection.
sensazioni che si provano in quell’istante,
il tuffo, i vari passaggi della gara come
la virata, le bracciate... Prima della gara
ripasso mentalmente tutti i movimenti
che dovrò affrontare centinaia di volte.
È così che ho imparato a trovare la
concentrazione giusta.
Parliamo di tecnologia dei costumi,
quanto conta per la performance?
L’allenamento resta l’aspetto principale
per ottenere i risultati ma senza la
giusta tecnologia applicata al costume
il rendimento non sarebbe al massimo.
Sono con Arena da quattro anni e
ogni anno riesco a ottenere un record
mondiale e una medaglia d’oro, il nostro
è un connubio perfetto.
L’immagine del leone che hai
scelto è molto aggressiva.
Che cosa significa questo
simbolo per te?
In parte è una scelta patriottica,
perché questo animale è il simbolo
dell’Inghilterra; ma l’ho scelto anche
perché incarna valori come il coraggio
di affrontare ogni sfida e soprattutto
la capacità di rialzarsi dopo una sconfitta
e di continuare a lottare. Per tutti questi
motivi mi rappresenta molto. Voglio
sempre essere al top, come il leone,
il re dei predatori.
PALMARES
Medaglie olimpiche:
1 oro e 1 argento nel 2016
Medaglie nel
Campionato
del Mondo: 3 ori nel 2015
Medaglie nel
Campionato Europeo:
8 ori nel 2014 e nel 2016
Medaglie nei Giochi
del Commonwealth:
2 ori e 1 argento nel 2014
MensHealth.it /
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MHLIFE STORY
Javier Zanetti
Calciatore ieri, dirigente
oggi, in forma sempre
È un esempio dentro e fuori dal campo non solo per gli amanti
del calcio ma per tutti gli sportivi. Ed è sempre al top della forma
anche oggi che indossa l’impeccabile abito da dirigente.
Il centrocampista argentino di origini friulane, oggi vicepresidente
della squadra nerazzurra, ci racconta i suoi segreti di ex campione
per l’allenamento, la dieta e la cura di sé
MH: Prima calciatore. Ora dirigente.
A parte la divisa, che cosa è cambiato
nella vita di Javier Zanetti?
Ora non gioco più a calcio le domeniche (ride).
No, sul serio. Ma, a parte le domeniche, la mia
vita non è cambiata molto. Lavoro sempre
per la mia squadra, l’Inter, e ho lo stesso stile
di vita che avevo prima. Non mi alleno con la
stessa frequenza e intensità ma faccio ancora
gli stessi esercizi e gli stessi workout che
facevo da calciatore. I pesi in palestra,
le sezioni di fitness all’aperto quando il tempo
lo permette e poi anche la partitella a calcetto.
Proprio come prima. L’allenamento mi fa
stare bene. Non potrei mai rinunciarci.
Pensa che mi sono allenato anche il giorno
del mio matrimonio.
MH: Una vita sana all’insegna
del benessere. Anche a tavola?
È indispensabile. La qualità della vita
dipende anche da una corretta
alimentazione. Pasta, carne (sono
argentino, come potrei fare senza
la carne?), frutta e verdura. Anche
se il mio obiettivo non è più la prestazione
in campo, devo pensare a non mettere
su i chili di troppo che arrivano quando
smetti di fare sport a livello agonistico.
Ed ecco perché cerco di proseguire con
la dieta che avevo negli anni all’Inter.
MH: Ci racconti i segreti del “sempre
in forma ed eterno Capitano dell’Inter”?
Ognuno deve capire che cosa fa bene
al proprio corpo. Non ci sono regole
uguali per tutti.
I 3 consigli che posso dare sono di:
- avere una corretta alimentazione;
- allenarsi più volte alla settimana;
- prendersi cura del proprio corpo.
MH: Possiamo dire che il calcio
è stata la tua palestra di vita?
Il calcio ha cambiato la mia vita. Mi ha
fatto crescere sia come professionista sia
come uomo: nello sport sono diventato un
personaggio molto conosciuto e nella vita
una persona equilibrata. Inoltre il calcio, così
come lo sport in generale, ha la capacità di
trasmettere valori positivi. Ti insegna come
vincere, ma soprattutto ti insegna come
perdere.
MH: Quali sono i valori
più importanti del calcio?
Ho imparato che bisogna prestare molta
attenzione alla cura dei particolari.
Il calcio mi ha trasmesso la cultura del
lavoro, l’importanza del gioco di squadra,
fondamentale per raggiungere qualsiasi
obiettivo, ma soprattutto mi ha insegnato
il rispetto, la lealtà e l’onestà.
I CONSIGLI
DI ZANETTI PER
LA FORMA FISICA
E IL BENESSERE
“La cura quotidiana del
proprio corpo è il percorso
da seguire per una vita sana”
(J. Zanetti)
www.jz4world.com
La colazione
È un pasto importantissimo, che ti dà
la carica per iniziare la giornata e poi
lo fai dopo molte ore di digiuno. La
mia ricetta è semplice, faccio sempre
una colazione dolce: pane tostato o
fette biscottate, con una tradizionale
marmellata di fragole e concludo
con uno yogurt; occasionalmente
aggiungo una brioche. Questa è la
mia abitudine, ma se mangiate la
frutta, secca e fresca, e i cereali senza
zucchero va bene, perché alla mattina
i carboidrati danno il giusto apporto
energetico e ti permettono di arrivare
all’ora di pranzo attivo e concentrato.
Conta la forza
Pur giocando a calcio ho sempre
lavorato sulla forza, senza saltare
nemmeno un allenamento. Andavo
in palestra anche il giorno dopo
una partita, per recuperare prima;
il giorno successivo associavo invece
un allenamento di velocità. Oggi lavoro
ancora tanto sulla forza, che sono
riuscito a mantenere: riesco a sollevare
con una sola gamba 190 chili sulla leg
press a 45 gradi, e arrivo a 60 sulla leg
extension.
TRX, un allenamento completo
Da quando ho smesso di giocare a
calcio a livello professionistico, anche
se la voglia di allenarmi non mi manca
mai, il tempo da dedicare all’attività
fisica è sempre troppo poco. Ecco
perché ho adottato una soluzione che
mi permette di allenare in poco tempo
tutti i muscoli in maniera equilibrata
e divertente: il TRX, o Total Body
Resistance Exercise. Per praticare
questa specialità, in cui ci si allena
sfruttando esclusivamente la forza
di gravità e il proprio peso corporeo,
è sufficiente avere delle cinghie con
ganci e maniglie. È importante però
svolgere gli esercizi con estrema
cautela e avere sempre una postura
corretta. Tra i tantissimi esercizi che si
possono fare con il TRX per allenare
tutte le parti del corpo, personalmente
curo molto la zona dorsale, eseguo
soprattutto l’esercizio del rematore e
quello delle croci inverse.
Per l’esercizio del rematore devi
posizionarti con il corpo in linea
formando un angolo retto con le
cinghie, in modo da agganciarti alle
maniglie distendendo le braccia in
avanti. Dopo aver assunto la posizione
corretta devi portare il corpo, sempre
in linea, verso le maniglie in modo
da far lavorare i muscoli dorsali, le
braccia e il petto. Con le croci inverse
usi la stessa posizione di partenza del
rematore ma, invece di avvicinarti con
il corpo alle maniglie, devi allargare le
braccia e lasciare che il busto si muova
di conseguenza, rimanendo però
sempre in linea. In questo esercizio è
molto importante anche controllare
la respirazione in modo da far lavorare
bene anche i pettorali e gli addominali.
120 MensHealth.it /

MHLIFE STORY
One planet, One future
Una mostra fotograica di grande impatto che denuncia gli efetti del cambiamento
climatico sul nostro pianeta e il progetto di una Onlus per la sua salvaguardia
di Rosamaria Coniglio
Salvare il pianeta attraverso la bellezza.
Perché è più facile soffermarsi di fronte a
qualcosa di attraente come gli scatti fotografici
di Anne De Carbuccia, artista francese, che
affrontare in maniera diretta lo scomodo
argomento dell’inquinamento e del tragico
cambiamento climatico che sta portando il
paesaggio naturale e diverse specie animali
all’estinzione. Per questo motivo il progetto della
onlus Time Shrine Foundation è vincente, perché
cattura l’attenzione attraverso i capolavori della
fotografa che ha girato il mondo per tre anni,
restituendo il ritratto di un pianeta in tutta la
sua accecante bellezza, tra paesaggi marini,
glaciali e gli animali della foresta nel loro habitat
naturale, con un messaggio che accomuna
tutte le foto esposte: l’inesorabile passare del
tempo, rappresentato attraverso una clessidra
e un teschio. Due elementi che s’impongono in
maniera molto invadente, spezzando l’armonia
di quelle immagini come un forte elemento di
disturbo, proprio come nel corso dei secoli ha
fatto l’uomo distruggendo lentamente l’equilibrio
naturale del pianeta. L’organizzazione no profit
si occupa, inoltre, di raccogliere fondi volti alla
sensibilizzazione per la salvaguardia del pianeta,
anche attraverso programmi di educazione
costituiti da visite di gruppo, laboratori e
competizioni sul tema della sostenibilità, per
diffondere anche tra i più giovani l’autocoscienza
e uno stile di vita sostenibile, per proteggere con
maggiore efficienza l’ambiente che ci circonda.
Dove? presso la sede milanese della TSF a Milano
dal 10 Settembre. (oneplanetonefuture.org).
MensHealth.it /
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MHLIFE TRAVEL
foto Tre Cime marketing/E.Callierotti.
Tre Cime, ininiti spazi
Ininiti modi di vivere la montagna, dove aria, acqua e terra si fondono
in un paesaggio unico, patrimonio dell’Umanità e di coloro
che sanno godere dei suoi suoni, dei suoi colori e dei suoi sapori
Relax, mountain bike, trekking e piaceri gastronomici,
il tutto incorniciato dalla invidiabile accoglienza altoatesina
che ti fa sentire a casa. È proprio questa la sensazione
che provi tra le montagne delle Dolomiti, lungo i sentieri e negli hotel
e rifugi del comprensorio. Questa zona è così ricca di attività che
è impossibile provarle tutte in una volta sola: meglio, così avrai una
scusa per ritornare.
Il nostro giro inizia a San Candido, coccolati tra le mura dello
Sporthotel Tyrol (sporthoteltyrol.it) il cui motto, non a caso, è “la nostra
casa, il vostro hotel”: è qui, dove tutto profuma di legno, di montagna,
il posto perfetto per iniziare la fase di disintossicazione dalla
frenesia della città ed entrare in una dimensione nuova anche solo
sbirciando il panorama che si gode dalla finestra. Dopo una completa
rigenerazione di corpo e mente presso la Spa Dolomiti della struttura
siamo pronti a tuffarci nella meraviglia delle Tre Cime.
TUTTI IN SELLA
Tanti itinerari per tutti i livelli di preparazione: un’escursione non
troppo impegnativa è la pista ciclabile Drava, un percorso di 44
chilometri con un dislivello di 500 metri che da San Candido porta
a Lienz attraversando il confine; e il ritorno è in treno. Oppure la
“Lunga via delle Dolomiti” da Dobbiaco a Cortina: 30 chilometri nella
cornice mozzafiato delle ripide pareti rocciose delle Dolomiti.
Chi ha gambe davvero allenate può scegliere
il Giro Bike Tour, 46 chilometri e 3.160 metri di dislivello, oppure lo
Stoneman Trail di Sesto. Questo percorso, ideato dal professionista
foto Tre Cime marketing/ H.Wisthaler
122 MensHealth.it /

La zona delle Tre Cime nelle Dolomiti, patrimonio
UNESCO, si trova nella zona orientale dell’Alto
Adige e comprende i comuni di Sesto, San
Candido, Dobbiaco, Villabassa e Braies. Il suo
paesaggio è dominato dalle rocce bianche delle
Dolomiti, da prati e boschi verdi.
tre-cime.info #TreCimeDolomiti
A Milano per
pedalare come
sulle Dolomiti
dal 15 al 17 settembre il City Outdoor
Games porta in città la mountain bike
con le guide delle Dolomiti Paganella
Bike Academy e i test ride by Canyon
di mountain bike Roland Stauder,
si snoda per oltre 120 chilometri e
4.560 metri di dislivello e può essere
affrontato in una, due o tre giornate con
lo scopo di raccogliere cinque timbri
lungo altrettanti punti di controllo e
portarsi a casa anche un trofeo.
Da non perdere, il 16 settembre a San
Candido, la prima edizione della mitica
Eroica, una gara vintage alla quale
parteciperanno persone provenienti
da più di 60 Paesi.
A PIEDI O DI CORSA
Per chi preferisce camminare o
correre lungo i sentieri delle Tre
Cime ce n’è davvero per tutti i gusti:
dal Lago di Braies, la “Perla delle
Dolomiti” che ha fatto anche da
location per la serie TV RAI “Un passo
dal cielo”, si percorre il sentiero 19
per una semplice passeggiata fino
a Malga Foresta e ritorno (in tutto
circa un’ora) in uno scenario davvero
suggestivo dove la roccia, il verde
del lago e il bianco della sabbia
convivono armoniosamente.
Un po’ più impegnativo, ma senza
particolari difficoltà, è il Giro delle
Tre Cime di Lavaredo: si seguono per
circa tre ore i sentieri 101 e 105 con
partenza e arrivo dal Rifugio Auronzo
(2320 metri) passando per il Rifugio
Lavaredo, Forcella Lavaredo e Rifugio
Locatelli. Per gambe decisamente più
allenate c’è invece il Giro dei tre rifugi
(Comici, Pian di Cengia e Locatelli)
lungo i sentieri 102 e 103 passando
per le Tre Cime, per un totale di circa
6 ore di escursione.
Se ami il trail running, il 16 settembre
non puoi perderti la Drei Zinnen Alpine
Run, un’ascesa di 17,5 km con un
dislivello di 1.350 metri che parte dal
centro di Sesto Pusteria e, passando
attraverso la Val Fiscalina, arriva fino al
Rifugio Fondovalle.
PUNTA IN ALTO
Le Dolomiti di Braies e di Sesto
sono lo scenario perfetto per gli
appassionati di arrampicata,
esperti oppure climber alle prime
armi: i più allenati possono affrontare
la ferrata sul Monte Paterno con
impressionanti passaggi in galleria,
crepacci e un tratto particolarmente
impegnativo in prossimità della
Forcella Paterno o, ancora, la Torre
di Toblin con ben 17 scale e una vista
mozzafiato sulle Tre Cime.
Chi deve ancora allenare gambe,
braccia e presa può optare per le
varie “palestre di roccia” nella Valle
di Landro e nella Valle della Rienza
oppure, se il tempo non è favorevole,
per le palestre indoor di Sesto e
Dobbiaco.
I City Outdoor Games, collaudato
format di sport e lifestyle outdoor,
tornano dal 15 al 17 settembre
nei parchi della città di Milano e sulle
rive della Darsena.
Un evento “wellness” che
trasformerà la capitale lombarda
in un playground dove cimentarsi
in numerose attività di sport
outdoor nell’ottica del “Get Inspired” e del “Give
it a try”: accessibilità per tutti. Per tre giorni, un
weekend intero, puoi assistere a spettacoli e
gare dei campioni di climbing, di SUP (Stand
Up Paddle) e naturalmente di mountain bike, la
disciplina ciclistica dalle ruote tassellate, che sarà
protagonista con la pumptrack allestita sulle rive
della Darsena. Un circuito dove mettere alla prova
destrezza e abilità di guida, percorribile da biker,
bmxer, dirt rider e da tutti coloro che vorranno
migliorare le loro skill di guida sulle due ruote o
provare per la prima volta l’ebrezza di guidare la bici
su dossi e paraboliche.
La pumptrack allestita in Darsena sarà brandizzata
“Dolomiti Paganella”.
Il famoso comprensorio turistico, diventato una
“top bike destination” per i rider di tutta Europa,
sarà presente ai City Outdoor Games in qualità di
sponsor e si occuperà nello specifico dei corsi di
MTB per i piccoli dai 5 anni in su, tenuti dalle Guide
della Paganella Bike Academy. Tra gli sponsor
dell’evento anche Canyon, il marchio tedesco
leader nella produzione di bici, che fornirà le mini
biciclette per i corsi junior e organizzerà test ride per
chi vorrà provare le ultime novità della bike factory
tedesca.
MensHealth.it / 123

MHLIFE HIGH TECH
Oggi come
mi alleno?
Per conoscere il carico ottimale di un
allenamento non bastano le sensazioni,
ci fanno sbagliare. Ma oggi ci aiuta la tecnologia
Per raggiungere un perfetto stato
di forma occorrono tre cose:
alimentarsi, allenarsi e recuperare
in modo corretto. Se si sbaglia anche
una sola di queste attività i risultati
saranno modesti. È un equilibrio così
importante che se l’errore è grave
nonostante l’impegno si corre addirittura
il rischio di peggiorare. L’alimentazione e
l’allenamento sono temi in genere tenuti
in buona considerazione dalla maggior
parte di chi si allena, mentre si pensa
poco al recupero, per il quale spesso ci
si affida al buon senso.
Questo è un grave errore, perché il
processo di adattamento con cui
l’organismo risponde allo stress
dell’allenamento è determinante ai fini
della prestazione. È quindi essenziale
poter valutare molto bene il carico
giornaliero che si deve sostenere,
poiché eccedere quando si è in una
condizione di recupero può causare
un danno, e viceversa, applicare un
carico leggero quando si è in fase di
attivazione, in una parola semplice
“carichi”, non stimola una risposta fisica
adeguata. Centrare l’intensità del giusto
allenamento è sempre stata la sfida più
grande per atleti e allenatori, che pur
conoscendo i principi del recupero
e della supercompensazione hanno
difficoltà nell’applicarli al piano dei
propri allenamenti
SIAMO PERFETTI MA SBAGLIAMO
Eppure non sembra difficile capire
quando è ora di fermarsi, il nostro corpo
ci dà delle informazioni molto chiare:
se sei stanco o non te la senti di svolgere
attività fisica, riposati, se sei pieno di
energie, allenati intensamente.
124 MensHealth.it /

Professor Marco De Angelis
Medico, specialista in medicina dello sport, si occupa di Fisiologia Applicata all’Esercizio,
alla Metodologia e al Controllo dell’Allenamento, alla Nutrizione, alla Postura e alle strategie
di Miglioramento del Benessere. È professore associato al Corso di Laurea in Scienze Motorie,
Dipartimento Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologie dell’Università dell’Aquila.
Il ragionamento è logico, ma non
funziona così. Le sensazioni personali
che abbiamo il mattino non sono
sufficienti per sapere se quel giorno
possiamo allenarci e quanto, ciò
che proviamo, insomma, può non
corrispondere al reale stato fisico.
Questo apparente scollegamento
tra il corpo e la mente è dovuto alla
rapidissima evoluzione tecnologica
che c’è stata in questi ultimi anni.
L’intensa attività intellettuale, la
sovrastimolazione, lo scarso o nullo
movimento, fanno parte della nostra
vita da sempre, e oggi ci sembra una
cosa naturale; in realtà questo sistema
si è sviluppato in un periodo brevissimo
rispetto a quello evolutivo, e oggi il
nostro corpo è ancora programmato per
eseguire attività semplici, primitive, quali
camminare, correre, cacciare, non certo
per passare delle giornate davanti a un
computer, né il tempo libero davanti alla
TV o piegati sul telefonino.
Ne parliamo con il dottor Marco
De Angelis, professore associato
dell’Università dell’Aquila: “L’animale
uomo è nato per affrontare degli eventi
importanti dal punto di vista fisico
come camminare decine di chilometri
ogni giorno, correre, salire su un
albero, sollevare un peso; per la salute
l’ideale sarebbe svolgere una buona
attività fisica tutti i giorni, cosa che
però non fa nemmeno uno sportivo.
Questo disallineamento tra attitudine
primordiale e stile di vita attuale genera
degli scompensi, e di conseguenza ciò
che si prova non corrisponde al nostro
reale stato fisico. La sensazione di
stanchezza è legata alla condizione del
sistema nervoso centrale, che a volte
può essere svincolato dalla risposta
del sistema periferico e muscolare.
Quindi non è detto che una situazione di
stanchezza percepita possa precludere
un buon allenamento. Per esempio:
se un giorno faccio un grosso sforzo
mentale, la mattina dopo potrei avere
una sensazione di estrema spossatezza,
che però è solo mentale, mentre il
mio fisico potrebbe essere pronto per
sostenere uno sforzo anche elevato”.
Sicuramente questa mancata
coordinazione l’abbiamo già notata: sarà
capitato di iniziare un’attività sportiva
controvoglia e poi sorprenderci perché
abbiamo trovato velocemente le energie
MensHealth.it / 125

MHLIFE HIGH TECH
LA SUPERCOMPENSAZIONE
Con il termine supercompensazione si indica il processo di
adattamento dell’organismo allo stimolo allenante, cioè il processo
delle reazioni fisiologiche che porta a un potenziale fisico
superiore a quello che si aveva prima dell’attività. È un processo
naturale, che prepara il corpo ad affrontare uno sforzo più grande
di quello appena compiuto, una sorta di meccanismo ancestrale
di autodifesa. Cicli successivi di allenamento, compensazione e
supercompensazione, migliorano la forza e il rendimento, ma è
importante che si dia al fisico la possibilità di concludere questo
processo, con un adeguato riposo o con un allenamento leggero.
per svolgere un lavoro intenso. Questo
succede quando si sblocca la parte
fisica, che fino a quel momento era stata
“trascurata”, quando cioè si riattiva il
sistema periferico in modalità fisica.
PERICOLO O RELAX?
Le attività dei nostri organi che non
sono comandate dalla nostra volontà,
come la funzione cardiaca, digerente,
respiratoria, sono regolate dal sistema
nervoso autonomo. È diviso in due
componenti, che agiscono sugli
stessi organi provocando però effetti
opposti: il sistema simpatico interviene
nelle situazioni di emergenza; il
parasimpatico, che è antagonista, agisce
nei momenti di relax.
In una situazione di pericolo, il nostro
corpo, programmato per salvarci la
vita, reagisce molto rapidamente
preparandoci alla battaglia o alla fuga:
accelera il battito cardiaco, aumenta
la pressione sanguigna, la respirazione
diventa più veloce. Quando possiamo
riposare il comando passa al sistema
parasimpatico, che genera effetti
opposti ai precedenti, l’organismo si
rilassa, sa che può dedicarsi al recupero
e alla ricostruzione, accumula energia,
ripara i danni subiti ai tessuti dall’attività
fisica.
“Se fossimo ancora nella preistoria
IL SUPEROP
Il SuperOp Supercompensation Optimizer funziona misurando al mattino la pressione
e il battito cardiaco con uno sfigmomanometro da polso. Questi dati sono inviati a
uno smartphone; una app elabora questi dati con un complesso algoritmo statisticomatematico
e fornisce un’indicazione immediata tramite un’interfaccia grafica
a quattro colori, verde, giallo, arancione, rosso a seconda dello stato dell’atleta,
accompagnato da due informazioni numeriche, una relativa allo stress metabolico,
che indica quanto il corpo è impegnato in attività di riparazione, rigenerazione o
costruzione, e l’altra relativa alla ricettività organica, ad indicare la disponibilità a
ricevere, con beneficio, un nuovo carico allenante.
Questo sistema è stato messo a punto dal professor Marco De Angelis, dopo numerosi
anni di sperimentazione e test su atleti olimpici, ed è adatto a tutte le attività sportive, in
cui è prevista una programmazione dell’attività fisica, corsa e trail, ciclismo, triathlon...
126 MensHealth.it /

sarebbe un meccanismo perfetto”, dice
il professor De Angelis. “Ma non è adatto
per affrontare la vita di oggi. Quando
nella preistoria si viveva una situazione
di pericolo, si correva un rischio fisico,
si doveva combattere o scappare; oggi
si può vivere una situazione di forte
stress in ufficio, ma non si combatte
fisicamente con il capo o con i colleghi.
In questa situazione l’attivazione
dell’allarme, battiti aumentati, sangue
nei muscoli, vasi dilatati... non
serve, e questo è un grosso stimolo
contraddittorio. Si induce così un forte
stress al simpatico, che a un certo punto
si esaurisce, e quindi se lo legge basso
non è detto che lo sia perché si è in
fase di recupero, quella in cui prevale il
parasimpatico, ma perché il simpatico
è scarico, quindi ho bisogno di una fase
di recupero. Questa contraddizione, che
dobbiamo affrontare tutti i giorni, è alla
base di problemi cardiovascolari, poiché
può generare ipertensione.
CAPIRE LO STATO FISICO
Lo stile di vita quotidiano confonde
quindi il nostro sistema nervoso
autonomo, e per questo non è utile
capire se in quel momento prevale
un sistema rispetto all’altro. Non è
interessante anche perché si deve
recuperare sia se il simpatico è scarico,
cioè non ho energie, sia se c’è una
prevalenza del parasimpatico, che
significa che il mio corpo sta ancora
recuperando. Ciò che interessa sapere
è quindi se sono in uno stato in cui
posso eseguire un allenamento pesante
oppure se è meglio uno leggero o
addirittura il riposo.
Il professor De Angelis ha messo a punto
un sistema (il SuperOp) che stima questa
indicazione valutando l’andamento della
pressione sanguigna e della frequenza
cardiaca. Queste grandezze subiscono
piccole variazioni indipendenti tra loro
che di per sé non sono decifrabili, ma
valutandone le fluttuazioni un elaborato
algoritmo riesce a ricavare ben trenta
indici derivati, che quindi usa per
suggerire l’intensità dell’allenamento del
giorno.
Il sistema è adattativo, cioè impara a
conoscere chi lo usa col tempo, dopo
che ha registrato una base di dati
significativa, che si ottiene con due
mesi di rilevazioni. Questo perché ogni
persona è diversa, l’andamento nel
tempo dei dati descritti è un aspetto
personale e non è quindi possibile
determinare una regola comune.
UN ALTRO METODO
Ci sono altri sistemi che si pongono
lo stesso obiettivo, suggerire il carico
dell’allenamento giornaliero, lo fanno
analizzando la varianza della pulsazione
cardiaca, cioè le variazioni del tempo
che intercorre tra una pulsazione e
l’altra, argomento del quale esistono
numerosi studi scientifici. Questo
metodo non è utilizzato dal professor
De Angelis perché secondo la sua
esperienza non fornisce indicazioni
valide, soprattutto negli sportivi di alto
livello, per i quali a un certo punto si
verifica un fenomeno di saturazione per
cui i sistemi simpatico e parasimpatico
non riescono a fornire un segnale utile
per stabilire lo stato del momento.
MensHealth.it / 127

di Gianni Miraglia
IL PAESE DEI BELLI
Perché io e tanti altri italiani abbiamo le facce da pizzaioli e i peli sulle spalle?
E quindi dal parco delle sbarre - quell’umanità
che coglie un’oasi di pace e uso del corpo nel cuore
della cosmopoli meneghina sciolta dal sole - mi
ritrovo nel nord della Norvegia, ospite degli amici
di Giver Viaggi, tour operator leader in Italia per i
viaggi nel nord Europa.
C’è il sole anche qui, ma per tutto il giorno, picchi
di 20 gradi che regalano l’idea di un Brasile
vichingo ai locali che si svestono come i bambini
scartano i regali.
Il sole come miracolo concentrato in alcuni mesi
dell’anno, per ripiombare nell’inverno che oscura
l’orizzonte, ma quel buio qui è luminoso e spesso
diventa l’incanto dell’aurora boreale.
Destinazione Bodø, isole Lofoten, Henningsvær e
Capo Nord. Il suono di una lingua in cui affonda radici
l’inglese antico: te ne accorgi dai cartelli per certi
sostantivi che lo evocano o addirittura sono gli stessi.
Paesaggi immersi nello spazio illuminato,
predominato dal verde e dall’azzurro. Non
solo quello di mare e cielo, ma degli occhi delle
principesse che ho attorno. Per par condicio
includo anche i principini locali, bellissimi
ragazzi alti, biondi veri e mascelloni che da noi
vivrebbero di casting. La bellezza femminile
qui ti fermi a guardarla, ma con la massima
discrezione possibile, perché crescendo ti rendi
conto che l’esistenza non contempla i cliché dei
personaggi alla Vanzina o i raptus ghiandolari
di un Buzzanca fuori tempo massimo. No, qui
la bellezza è meraviglia per chi ti sembra così
differente e più aggraziato di te e che temi di
sciupare anche solo col pensiero: quei tratti fini
e lineamenti perfetti, che da piccolo trovavi nelle
favole, quell’oro tricologico raccolto sulla nuca
e la pelle bianco rosa. Sono tonalità eteree, aliene
dalla nostra percezione ricorrente. E quindi sei
in vacanza in un regno dove la diversità è non solo
nei paesaggi, ma anche nell’umanità.
E quelle gambe lunghe, spesso anche troppo
tornite: ma non sono qui a fare valutazioni sullo
stato della forma fisica. Qui si parla di design
fisionomico e di una sorta di senso di inferiorità
che scaturisce di fronte a ciò che percepisci come
perfezione.
E allora mi chiedo anche quanto è rimasto
nel codice genetico dei norvegesi, oggi così
gentili e civili, di quei vichinghi inferociti che
irrompevano lungo le coste di mezzo mondo per
la loro sopravvivenza e in nome di Odino.
Erano descritti dagli storiografi dell’epoca come
diavoli biondi, forti, alti e corpulenti. E appena
le vele quadrate dei loro drakkar comparivano
all’orizzonte c’era la fuga.
Osservo gli eredi dei vichinghi. Anche mentre
mangiano. Un’alimentazione ultraproteica,
a base di pane nero integrale, pesce e uova, a
cominciare dalla colazione. Ma anche se i miei
avi si fossero cibati di aringhe e balene tutti i
santi giorni non sarei biondo, alto, affusolato
e principesco.
Entriamo nei dettagli: perché io e tanti altri
italiani abbiamo le facce da pizzaioli e i peli sulle
spalle? Gli antichi norvegesi che razziavano il
sud del mondo scampavano a loro volta dalle orde
saracene che depredavano e stupravano lungo le
nostre coste: e quindi loro si sono preservati dal
carattere levantino e io e i miei simili no. Non
sono altro che il lontano pronipote di una qualche
povera donna che tanti secoli fa veniva abusata o
presa schiava dai predoni d’oltremare.
E quindi entra in gioco la macchina del tempo
e organizzo una grandiosa battaglia per chi
ci contamina di più tra vichinghi e saraceni.
Qualcosa storicamente comprovato in Andalusia
e in Sicilia, dove i Normanni sbarcarono,
razziarono le colonie dell’antico califfato e
addirittura formarono regni, disseminando di
tratti nordici il carattere locale.
Ma stavolta è una colossale invasione che faccio
durare per secoli ininterrotti lungo tutta la
penisola. Sì, vincete voi, fate sì che i miei trisavoli
siano biondi e belli come i modelli delle pubblicità
e gli attori di Vikings.
Suona una sirena, apro gli occhi. Il traghetto
Hurtigruten che mi sta riportando a Tromsø
sta partendo. Tra qualche ora tornerò in Italia
e mi riabituerò alle facce come la mia e potrò
raccontare di questi posti incantati.
Il pianeta è convivenza e stupore e reciproco.
Voglio pensare che anche i norvegesi si siano
meravigliati delle mie fattezze e qualcuno si sia
chiesto il perché di una tale bellezza esotica.
BIO
Gianni Miraglia è nato
nel 1965. Vive a Milano.
Ha pubblicato: Six Pack
(2008 Arcana Edizioni); Muori
Milano Muori! (2010 Elliot);
Baumgartner, Nato per volare
(2013 Add). A novembre
un nuovo romanzo per
Baldini&Castoldi. Collabora
con importanti magazine
nazionali. È performer coi
“Monologhi della Fatica”.
Inoltre tiene corsi di di scrittura
creativa e di life-coaching.
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