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Ottobre 2017

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anno 2 - n° 3 - <strong>Ottobre</strong> <strong>2017</strong><br />

Camminare<br />

insieme<br />

Periodico delle comunità parrocchiali di Calcinato - Calcinatello - Ponte S. Marco<br />

Ultreya y suseya !<br />

Il titolo riporta il saluto del pellegrino di Santiago di Compostella.<br />

La traduzione “Vai oltre, vai sù” è un incoraggiamento ad un forte<br />

esercizio spirituale che fa emergere chi sei veramente.


ORARIO SS. MESSE<br />

CALCINATELLO<br />

Prefestivo:<br />

ore 18,00 Chiesa dei Garletti<br />

Festivo:<br />

ore 08,30 - 10,00 - 18,00<br />

in Chiesa Parrocchiale<br />

Feriale:<br />

ore 08,30 in Chiesa parrocchiale<br />

Prefestivo:<br />

ore 19,00 al Mostino<br />

Festivo:<br />

ore 07,30 - 10,00 - 19,00<br />

in Chiesa Parrocchiale<br />

Feriale:<br />

ogni giorno<br />

ore 08,30<br />

giovedì<br />

ore 19,00<br />

venerdì<br />

ore 19,00<br />

sabato<br />

ore 16,00<br />

CALCINATO<br />

in Chiesa parrocchiale<br />

al Costiolo<br />

ai Prati<br />

alla Casa di Riposo<br />

PONTE S. MARCO<br />

Prefestivo:<br />

ore 18,30 in Chiesa Parrocchiale<br />

Festivo:<br />

ore 08,00 - 10,00 - 18,30<br />

in Chiesa Parrocchiale<br />

Feriale:<br />

lunedì, martedì, mercoledì<br />

ore 18,30 in Chiesa parrocchiale<br />

giovedì<br />

ore 08,00 in Chiesa parrocchiale<br />

ore 20,00 al Santuario DM<br />

venerdì<br />

ore 08,00 in Chiesa parrocchiale<br />

ore 18,30 al Santuario DM<br />

sabato<br />

ore 08,00 a Santa Barbara<br />

CAMMINARE INSIEME<br />

Direttore Responsabile: FAPPANI ANTONIO<br />

Coordinatore di Redazione: don ROSARIO GRAZIOTTI<br />

Autorizzazione del Tribunale di Brescia<br />

n.11 del 21-3-1983<br />

DON MICHELE TOGNAZZI<br />

tel. 3339616220<br />

Recapiti Sacerdoti<br />

don Michele Tognazzi<br />

030963115 - 3339616220<br />

zaepa@libero.it<br />

don Rosario Graziotti<br />

030963026<br />

donrosario74@gmail.com<br />

don Simone Caricari<br />

030963230 - 3386109226<br />

chiesacalcinatello@alice.it<br />

don Gianfranco Prati<br />

3394427865<br />

donprati@alice.it<br />

don Fulvio Bresciani<br />

3334038423<br />

fulviobresciani@virgilio.it<br />

CARITAS - MANO FRATERNA<br />

Orari di apertura<br />

Calcinatello<br />

Centro di Ascolto tutti i lunedì 16,30 - 18,00<br />

Distribuzione alimenti il lunedì ogni 15 gg 16,30 - 18,00<br />

Calcinato<br />

Centro di Ascolto tutti i venerdì 09,00 - 12,00<br />

Distribuzione alimenti i mercoledì dalle 09,00 …<br />

Ponte San Marco<br />

Centro di Ascolto tutti i mercoledì 09,30 - 11,30<br />

Distribuzione alimenti ogni 3° mercoledì 09,30 - 10,30<br />

Caritas Interparrocchiale - Mano Fraterna<br />

Responsabile coordinatore<br />

diacono Carlo Tagliani 3281171255<br />

Chi volesse liberamente contribuire alla stampa del<br />

bollettino può farlo rivolgendosi in parrocchia.<br />

Il costo annuo indicativo è di 20,00 euro.<br />

Consiglio Pastorale Interparrocchiale<br />

15 NOVEMBRE <strong>2017</strong><br />

1° INCONTRO UNITARIO<br />

dei 3 Consigli Pastorali<br />

Parrocchiali<br />

per riflettere, organizzare<br />

e essere un’Unità Pastorale<br />

2<br />

Grafiche Tagliani stampa e comunicazione s.r.l.


L’unità sia il prodigio di Dio<br />

“Scusate, ma in che modo le tre parrocchie stanno facendo<br />

un cammino verso l’unità?”.<br />

E qualcuno potrebbe dire addirittura: «Non stanno facendo<br />

nulla! Infatti qual è la differenza rispetto a prima?»<br />

Come dargli torto?!<br />

Pensate ad uno che non legge mai questo bollettino:<br />

non può essersi accorto che da qualche numero le tre<br />

parrocchie lo stanno realizzando insieme. Uno che non<br />

ha figli che hanno partecipato alle iniziative estive promosse<br />

dai nostri oratori e dai loro educatori, capitanati<br />

da don Simone, non può aver avvertito che dallo scorso<br />

anno, “facciamo” l’estate insieme. Un ragazzo che non<br />

è venuto alla vacanza in montagna a Zazza di Malonno,<br />

che non ha partecipato alla gita al rifugio Baitone, che<br />

non è sceso a Ravenna per passare dall’Inferno al Paradiso,<br />

che non sa’ dell’itinerario francescano che parte<br />

da Rieti e raggiunge Assisi…ecco lui non può sapere che<br />

abbiamo fatto tutto questo insieme!<br />

Coloro che negli ultimi anni si sono sposati civilmente,<br />

non possono sapere che la preparazione al matrimonio<br />

cristiano viene fatta per le coppie di tutto il comune, insieme.<br />

Solo i catechisti sanno che da molto più di un<br />

anno la loro formazione si cerca di farla unitariamente e<br />

che don Rosario, con una piccola equipe, coordina questo<br />

cammino comune.<br />

Una nonna o una zia che non hanno fatto le madrine ai<br />

loro nipoti, non possono sapere che il Vescovo Luciano<br />

è venuto il 6 maggio, nella parrocchiale di Calcinato, per<br />

cresimare i ragazzi di tutte le tre parrocchie radunati in<br />

un’ unica comunità. Non possono sapere dell’uscita a<br />

Borno o di quella ad Assisi, fatte insieme. Tanti altri sono<br />

i viaggi fatti a parrocchie riunite: Padova, Roma, Parigi,<br />

Firenze. Siamo arrivati anche in Sicilia, Polonia ed infine<br />

a Salisburgo. A questi si aggiunge la processione che da<br />

un paio d’anni facciamo a piedi da Calcinato a Calcinatello<br />

nel giorno del Corpus Domini.<br />

Francamente io penso di no! Altro è il punto sorgivo.<br />

Leggendo gli Atti degli Apostoli, il libro che racconta la<br />

storia della prima comunità cristiana, quella di Gerusalemme,<br />

si capisce che è il Signore, Gesù risorto dai<br />

morti, il grembo fecondo capace di generare l’unità. Si<br />

tratta di riconoscere Lui, di seguire prima di tutto Lui.<br />

Ecco cosa dice il testo: «Il Signore ogni giorno aggiungeva<br />

alla comunità quelli che erano salvati» (At 3, 47). A<br />

conferma di questo primato, il Salmo 127,1 ammonisce:<br />

«Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano<br />

i costruttori». Pur essendo Gesù la sorgente della comunione,<br />

serve anche la fatica dei costruttori: la gioiosa<br />

fatica di annunciare il Suo Vangelo. Per questo motivo i<br />

primi cristiani pregavano così: «Signore, concedi ai tuoi<br />

servi di proclamare con tutta franchezza la tua parola,<br />

stendendo la tua mano affinché si compiano guarigioni,<br />

segni e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù» (At<br />

4,24-31).<br />

La conseguenza di questa preghiera eccola: «Tutti furono<br />

colmati di Spirito Santo proclamavano la parola di<br />

Dio con franchezza. Coloro che erano diventati credenti<br />

avevano un cuore solo e un’anima sola». (At 4,31-32)<br />

Facciamo allora anche noi questa preghiera e lasciamo<br />

che l’unità sia il prodigio di Dio, il segno che manifesta<br />

la sua presenza in mezzo a noi. Con Lui davanti a noi,<br />

non sarà vana la nostra fatica.<br />

don Michele<br />

Se uno non viene abitualmente alla messa certo non ha<br />

percepito che i sacerdoti stanno ruotando con una certa<br />

disinvoltura nelle tre chiese. Don Rosario lo si può<br />

trovare a Ponte, don Simone a Calcinato, don Michele a<br />

Calcinatello e don Gianfranco ovunque. In questi ultimi<br />

giorni poi, stiamo imparando a conoscere don Fulvio,<br />

l’ultimo sacerdote arrivato al servizio delle tre parrocchie.<br />

Ma ora sostiamo un attimo e chiediamoci: se anche una<br />

persona s’accorgesse di tutto questo, siamo sicuri che<br />

capirebbe cos’è l’unità pastorale di Calcinato?<br />

E soprattutto basta questo “fare insieme” a suscitare il<br />

desiderio di unirsi a noi?<br />

3


D I B O N O P I E R A N G E L O<br />

Il vescovo Luciano ci lascia un<br />

ricordo di bontà<br />

Sono allergico all’elenco delle opere per ricordare la<br />

personalità di qualcuno che per raggiunti limiti di età<br />

lascia il suo incarico. Mi sa troppo di elogio funebre!<br />

Preferisco, in queste situazioni, pensare ad alcune<br />

azioni particolari ed incisive e per questo formulare il<br />

mio grazie. E’ quello che mi accingo a fare salutando<br />

dalle pagine del bollettino parrocchiale il nostro<br />

vescovo Luciano.<br />

Grazie vescovo Luciano per averci insegnato ad amare<br />

la Sacra Scrittura. Ascoltando le tue omelie e i tuoi<br />

interventi, era semplice capire come la tua vita ha<br />

radici profonde in quella Parola, come quella Parola<br />

diventasse per te preghiera, certezza che “Dio nel<br />

suo grande amore parla agli uomini come ad amici e<br />

si intrattiene con essi per invitarli ed ammetterli alla<br />

comunione con se’ (Dei Verbum 2).<br />

Credo che sia la caratteristica a cui si legherà il ricordo<br />

del tuo nome come vescovo tra noi: tra le tante parole<br />

che soffocano l’aria, tu hai saputo richiamarci ad amare<br />

l’unica Parola che salva, l’unica Parola che guarisce.<br />

Grazie vescovo Luciano per essere stato vescovo-prete<br />

tra i preti ed averci insegnato: chi comanda deve servire.<br />

Il tuo modo sobrio di presentarti, anche nell’esteriorità,<br />

ti ha fatto apprezzare come Pastore fra i pastori,<br />

in mezzo ai pastori. Con discrezione, pazienza ed<br />

affetto sei stato vicino ai tuoi preti, sostenendoli<br />

nella loro umanità che subisce gli stessi alti e bassi<br />

di tutti gli uomini. Con questo modo di agire ci hai<br />

fatto comprendere il valore del servizio: “serviamo<br />

quando serviamo, se serviamo”, facendo sentire<br />

anche l’ultimo capillare importante come il cuore da<br />

cui proviene tutto.<br />

Se ascolteremo questo tuo invito eviteremo di costruire<br />

una società debole, data dalla sola somma di tanti<br />

desideri individuali, con l’unico effetto di negare spazio<br />

a generosità, fraternità, solidarietà.<br />

Grazie vescovo Luciano. Con la tua presenza tra noi hai<br />

dimostrato che non solo è possibile, ma è sicuramente<br />

bello e gratificante incarnare nella nostra quotidianità<br />

la buona notizia del Vangelo.<br />

4


I L N U O V 0 P A S T O R E<br />

D E L L A D I O C E S I D I<br />

B R E S C I A<br />

“ME GO SÈMPER ULÌT BE”<br />

di Pierangelo Bono<br />

Un giorno, in sacrestia, don<br />

Lino mi intratteneva con uno<br />

dei suoi proverbiali aneddoti,<br />

quando si fece<br />

improvvisamente serio e,<br />

fissandomi negli occhi mi<br />

confidò la sua strategia<br />

pastorale: "Me go sèmper ulìt<br />

be ai me parrocchiani".<br />

Aveva colto nel segno il nostro<br />

parroco-contadino! Tutte le<br />

necessarie e indispensabili<br />

programmazioni hanno<br />

senso e danno i loro frutti se<br />

alla base c'è da parte dei<br />

pastori questa opzione<br />

fondamentale di un amore<br />

senza se, senza ma, per il<br />

proprio gregge. E' l'augurio<br />

che mi sento di fare al nuovo<br />

vescovo Pierantonio.<br />

Caro vescovo di fatto ti sarà<br />

difficile conoscere tutti i tuoi<br />

fedeli e presumo non potrai<br />

adottare il modo diretto di<br />

don Lino: "Te chi set?"; ma<br />

questo non ti impedisca di<br />

amarci senza riserve e con<br />

tutto il tuo cuore. Vivendo la<br />

realtà bresciana avrai davanti<br />

orizzonti carichi di luce ma<br />

alcune problematiche,<br />

tipiche del nostro tempo,<br />

cercheranno di oscurarli.<br />

Allora saranno richiesti la tua<br />

preghiera, le tue scelte e<br />

l'infinita pazienza verso la<br />

fragilità dell'uomo<br />

Sei chiamato a guidare questa<br />

diocesi per un solo scopo: far<br />

vedere al mondo cosa Dio<br />

abbia fatto per noi,<br />

manifestando di quale<br />

Amore e a quale Bontà siamo<br />

destinati. Con la tua presenza<br />

e il tuo servizio stimola i tuoi<br />

preti e i fedeli a seguire la<br />

strada di comunione ed<br />

inclusione, la strada della<br />

Chiesa come ha voluto il<br />

Signore. Dopo viene il<br />

necessario governare,<br />

dirigere, gestire. Perché come<br />

dice un teologo<br />

contemporaneo, "Dietro ad<br />

una Chiesa brava non si<br />

incammina nessuno, ma di<br />

fronte ad una Chiesa bella che<br />

dentro i suoi gesti e le sue parole<br />

fa emergere il Figlio e ancor più<br />

il Padre nello Spirito Santo,<br />

l'uomo può diventare luogo<br />

della Vita e della Comunione.<br />

« COME CHIESA DOBBIAMO<br />

CONTRIBUIRE A DARE SERENITÀ<br />

ALLA GENTE. MA LA SERENITÀ<br />

NON LA SI CONQUISTA A FACILE<br />

PREZZO, PER OTTENERLA<br />

OCCORRE TANTA RIFLESSIONE<br />

E PENSIERO PERCHÉ LA REALTÀ<br />

È COMPLESSA. PERÒ SE SI<br />

METTONO INSIEME LE ENERGIE E<br />

SI VALORIZZA LA BUONA<br />

VOLONTÀ DI TANTI, POTREMO<br />

FARE BENE.»<br />

MONS. PIERANTONIO<br />

TREMOLADA<br />

S.E. Mons. Pierantonio Tremolada,<br />

nato a Lissone il 04 ottobre 1956, è<br />

stato ordinato presbitero della<br />

Diocesi di Milano il 13 giugno 1981.<br />

Ha proseguito gli studi a Roma<br />

presso il Pontificio Istituto Biblico,<br />

dove ha conseguito il Dottorato in<br />

Scienze Bibliche, con una tesi sulla<br />

Passione secondo Luca. E’ stato per<br />

più di 25 anni docente di Sacra<br />

Scrittura, offrendo però anche un<br />

aiuto pastorale in alcune parrocchie<br />

della Diocesi.<br />

È stato capo redattore della Rivista<br />

“Parole di Vita” dell’Associazione<br />

Biblica Italiana. Ha pubblicato<br />

contribuiti per riviste bibliche di<br />

carattere scientifico e divulgativo.<br />

Si è dedicato in Diocesi di Milano al<br />

servizio della Parola di Dio in<br />

ambito pastorale, con diverse<br />

iniziative rivolte agli adulti e ai<br />

ragazzi. Nominato nel 1997 dal<br />

Card. C. M. Martini Rettore per la<br />

Formazione al Diaconato<br />

permanente, ha svolto questo<br />

compito fino al 2007. Dal 2007 al<br />

2012 ha ricevuto dal Card. D.<br />

Tettamanzi l’incarico di<br />

Collaboratore per la Formazione<br />

Permanente del Clero e<br />

Responsabile dell’Istituto per<br />

l’accompagnamento dei giovani<br />

sacerdoti (ISMI).<br />

Dal 2012 è Vicario Episcopale del<br />

Card. Angelo Scola per<br />

l’Evangelizzazione e i Sacramenti e<br />

come tale si occupa in Diocesi della<br />

Catechesi, della Liturgia, della<br />

Pastorale giovanile e della Pastorale<br />

scolastica e universitaria.<br />

Nel maggio 2014 è stato nominato<br />

dal Santo Padre Vescovo Ausiliare<br />

di Milano: l’ordinazione episcopale<br />

è avvenuta il 28 giugno dello stesso<br />

anno. È membro della<br />

Commissione per l’Educazione<br />

Cattolica, la Scuola e l’Università<br />

della Conferenza Episcopale<br />

Italiana.<br />

.<br />

5


“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe<br />

e deserta e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.<br />

Dio disse…”: queste le prime parole della Bibbia.<br />

Parola e Azione. Sono le componenti essenziali della<br />

Creazione che indicano il ritmo che sta all’origine di tutto:<br />

dire e fare! Dio dice e il creato si fa: la luce separata<br />

dalle tenebre, le acque dal cielo e così la terra dalle acque<br />

e infine l’uomo. Questo è il senso del tema di questo<br />

Grest: riscoprirsi creature a cui è stato consegnato<br />

un mondo fatto con amore. La storia di Pocahontas, la<br />

principessa indiana, ci ha accompagnato alla scoperta di<br />

questo messaggio e insieme, animatori e bambini, hanno<br />

trasformato l’oratorio in una grande tribù!<br />

Il periodo del Grest è sempre intensissimo ed eccitante.<br />

Cinquanta animatori si sono messi in gioco per animare<br />

ben centoquaranta bambini per tre settimane (quattro<br />

se consideriamo la settimana di Grest per 2^ e 3^ media<br />

trascorsa nel nostro oratorio insieme ai ragazzi di Ponte<br />

San Marco e Calcinatello).<br />

Detto, fatto è un modo di dire che si addice all’opera<br />

del Creatore… non a quella dell’animatore (e men che<br />

meno a quella del coordinatore!) Il gruppo è entrato in<br />

azione ben prima del 12 giugno, data di inizio del Grest,<br />

e sono state diverse le settimane di formazione e di preparazione.<br />

Quest’anno è stata sperimentata una nuova<br />

formula che prevede nuovi laboratori e una nuova modalità<br />

di organizzazione delle squadre e dei giochi. Ciò<br />

parrocchia di Calcinato<br />

Grest <strong>2017</strong>: Detto…FATTO!<br />

ha richiesto un impegno e uno sforzo maggiore rispetto<br />

agli anni passati ma ha permesso di rispondere in modo<br />

più che soddisfacente ai bisogni dei bambini e delle relative<br />

età.<br />

I momenti significativi sono stati tanti: le gite, presso il<br />

parco degli alpini di Castione della Presolana e il parco<br />

acquatico Riovalli, la grande e tradizionale “Caccia al<br />

tesoro” e l’emozionante serata finale che ha ribaltato<br />

inaspettatamente la classifica delle squadre, decretando<br />

vincitrice del Grest <strong>2017</strong> la squadra dei Rossi. Ma la<br />

grande novità che ha entusiasmato bambini , animatori<br />

(e coordinatori!!) sono state le due giornate passate a<br />

divertirsi con un enorme gonfiabile per calcetto saponato<br />

trasformato in una piscina!<br />

Il Grest, almeno per la sottoscritta, è un periodo in cui<br />

metti in discussione tutto te stesso, dove vieni messo<br />

alla prova e che ti prosciuga letteralmente le energie.<br />

Si manifestano i caratteri, le debolezze, le tensioni, perché<br />

il Grest non è solo uno spazio o un luogo comodo e<br />

sicuro in cui “parcheggiare” i propri figli per un periodo<br />

più o meno lungo ma è un tempo di vita! Piena ed intensa.<br />

Un’esperienza speciale che fa crescere bambini e<br />

animatori perché offre l’occasione di relazionarsi con gli<br />

altri, cosa oggi sempre più difficile per gli adolescenti<br />

e i bambini che vivono isolati dietro lo schermo di un<br />

tablet o dietro il filtro di un profilo di Instagram o Facebook.<br />

È faticoso, ve lo possiamo assicurare. Ogni anno<br />

ti spinge sempre più in là.<br />

Ma è inappagabile veder<br />

emergere i lati inaspettati<br />

di ognuno, quelli che ti<br />

stupiscono e sorprendono!<br />

Si creano legami e si<br />

rafforzano le amicizie, si<br />

impara a conoscere gli altri<br />

e se stessi, i propri talenti<br />

e i propri limiti.<br />

Penso che il Grest sia un<br />

grande dono che viene<br />

fatto alla nostra comunità<br />

ed è importante ricordarlo<br />

perché spesso questo genere<br />

di servizi viene dato<br />

per scontato. Ma non lo<br />

è per niente. Per fortuna<br />

siamo sostenuti da Colui<br />

che con la sua Parola<br />

ci guida e ci trasforma in<br />

Azione. Detto…Fatto! Meravigliose<br />

le tue opere!<br />

6<br />

Simona Ferrari


parrocchia di Calcinato<br />

La settimana dei bambini del Saharawi<br />

Anche quest’anno si è conclusa l’accoglienza dei bambini<br />

del Saharawi, un’esperienza ricca di ricordi, lezioni di<br />

vita e riflessioni. Per noi ragazzi di Calcinato è stato un<br />

“viaggio” speciale. Alcuni di noi, ormai<br />

dopo tanti anni di accoglienza,<br />

erano pronti con le proprie energie<br />

e creatività a ricominciare. Siamo<br />

stati chiamati a provare questo<br />

percorso del tutto sconosciuto che<br />

ci ha coinvolto per più di quattordici<br />

ore al giorno, ma tutte investite<br />

nell’animazione senza toglierci<br />

mai il sorriso per le belle soddisfazioni<br />

che portavamo a casa tutti i<br />

giorni. I momenti migliori che noi<br />

rimpiangiamo, adesso che è finito,<br />

erano le serate… Per esempio “la<br />

serata in maschera” che non era<br />

nientedimeno di buffi vestiti colorati<br />

con cui i bambini si divertivano<br />

a travestirsi e scatenarsi al ritmo<br />

di tanta musica allegra in sottofondo.<br />

Abbiamo capito che i fanciulli<br />

non hanno bisogno di grandi divertimenti<br />

per svagarsi, ma bastano,<br />

così come in tutto il mondo,<br />

piccole e semplici attenzioni. Uno<br />

degli aspetti che ci metteva un po’<br />

in pensiero erano le diverse disabilità<br />

dei bimbi, ma appena li abbiamo visti, erano tutti<br />

felici e contenti di rivedere le nuove e le vecchie facce<br />

dei volontari, che li stavano aspettando. Nonostante le<br />

tante difficoltà fisiche che li affliggono ormai da anni,<br />

non si fanno più problemi a fare quattro tiri a calcio,<br />

partecipare a una sfida a biliardino oppure passeggiare<br />

in piazza “Don Bertini”. Dopotutto loro hanno voglia di<br />

vivere, ascoltare, conoscere e imparare. I loro svantaggi<br />

di certo non li fermeranno, sapranno andare oltre scoprendo<br />

le cose belle della vita. Quest’anno è stato molto<br />

bello per chiunque è passato a trovarli, perché è stata<br />

una settimana intensa in cui l’oratorio era meta di tante<br />

persone: giovani, fanciulli, anziani e famiglie. Insomma<br />

chiunque voleva, poteva dare un piccolo sostegno a<br />

questi bambini, che a loro volta si sono sentiti amati e<br />

coccolati da tutti fino all’ultimo minuto della settimana<br />

di accoglienza. Vorrei condividere con chi legge un pensiero<br />

che mi è stato detto da uno di questi bimbi mentre<br />

era ospite in un altro paese: “il posto più bello dove ci<br />

siamo divertiti quest’anno, è Calcinato!”. E lo diceva con<br />

un sorriso malinconico e allo stesso tempo felice perché<br />

il giorno seguente sarebbero ritornati dai loro genitori<br />

in Africa. Dopotutto possiamo dire a testa alta GRAZIE<br />

ai tantissimi ragazzi di Calcinato e di altre parrocchie, ai<br />

tanti volontari che ormai anno dopo anno contribuiscono<br />

enormemente in questa esperienza e senza dimenticare<br />

tutte le persone che hanno intrattenuto i nostri<br />

ospiti Saharawi in piscina o sui giochi… Insomma è stato<br />

un evento unico nel suo genere! E noi già non vediamo<br />

l’ora di poter rifare questo “viaggio” e sicuramente portare<br />

nel cuore tanti bei ricordi da condividere così come<br />

quest’anno.<br />

Mattia e i ragazzi e le ragazze di Calcinato<br />

7


parrocchia di Calcinato<br />

Giovani a Lourdes<br />

Quest’anno, grazie a Giuseppe Marchesini, abbiamo<br />

avuto l’occasione di partecipare al pellegrinaggio organizzato<br />

da Amici di Lourdes, un’associazione nata a<br />

Cernusco sul Naviglio, con sede anche a Brescia, con lo<br />

scopo di condividere l’esperienza del pellegrinaggio insieme<br />

a persone diversamente abili o che si trovano in<br />

una condizione di difficoltà.<br />

Il nostro compito, in quei quattro giorni, è stato quello,<br />

durante i vari spostamenti di aiutare, con l’aiuto delle<br />

carrozzine, le persone che ne avevano bisogno, mettendoci<br />

a loro completa disposizione.<br />

canto del suo nome,<br />

per concludersi con<br />

la benedizione degli<br />

ammalati e dei pellegrini<br />

presenti sul<br />

sagrato della monumentale<br />

chiesa.<br />

È difficile poter<br />

esprimere con<br />

le parole le<br />

sensazioni che<br />

abbiamo provato.<br />

Condizionati dalla<br />

vita frenetica di<br />

ogni giorno, dove<br />

sembra complicato<br />

potersi prendere un<br />

momento di riflessione<br />

e di silenzio,<br />

ci chiediamo ancora<br />

oggi come si possa<br />

stare in un luogo dove il silenzio e la meditazione sono i<br />

protagonisti indiscussi della tua giornata. Eppure la sensazione<br />

che si prova è fantastica: ti sembra di<br />

essere in un’altra dimensione, dove pensieri,<br />

affanni e preoccupazioni non esistono più.<br />

C’è solo pace, serenità.<br />

È un’esperienza che tutti dovrebbero provare<br />

almeno una volta nella vita, perché ti aiuta<br />

a guardare sotto un’ottica diversa le cose che<br />

contano veramente e non quelle che tante volte<br />

possono sembrare indispensabili ma che a<br />

confronto con certe realtà perdono valore e ti<br />

cambiano così l’ordine delle priorità.<br />

Dovremmo riuscire a portare una piccola Lourdes<br />

in ogni nostra giornata!<br />

Luca e Simona<br />

8<br />

A Lourdes il tempo è scandito dalle visite, le messe, le<br />

processioni, momenti di raccoglimento e di incontro,<br />

ma tutto questo, che potrebbe sembrare noioso e pesante,<br />

avviene con una leggerezza tale da sembrare una<br />

cosa semplice e naturale.<br />

Un momento suggestivo è il “flambeaux”, una processione<br />

nella piazza antistante al santuario, che viene preceduta<br />

dalle carrozzine degli ammalati spinte da dame e<br />

barellieri. La processione si snoda al canto dell’Ave Maria<br />

lungo i viali sollevando al cielo le fiaccole colorate al


Verso il sinodo dei giovani 2018…<br />

Nell’ottobre 2018 si svolgerà a Roma un sinodo dei vescovi<br />

sulla realtà giovanile. Tutte le diocesi e le comunità<br />

parrocchiali saranno chiamate, nel corso del nuovo<br />

anno liturgico, a riflettere su questo tema per dare il loro<br />

contributo. Anche le nostre tre comunità verranno coinvolte<br />

nella riflessione. La lettura di alcuni parti della lettera<br />

che il papa ha scritto ai giovani come introduzione<br />

al sinodo, può aiutarci a comprendere le problematiche<br />

fondamentali sulle quali saremo chiamati a confrontarci.<br />

Ecco cosa scrive il papa:<br />

Carissimi giovani<br />

(...) Mi vengono in mente le parole che Dio rivolse ad<br />

Abramo: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e<br />

dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò»<br />

(Gen 12,1). Queste parole sono oggi indirizzate anche a<br />

voi: sono parole di un Padre che vi invita a “uscire” per<br />

lanciarvi verso un futuro non conosciuto ma portatore<br />

di sicure realizzazioni, incontro al quale Egli stesso vi<br />

accompagna.<br />

(…) Qual’è per noi oggi questa terra nuova, se non una<br />

società più giusta e fraterna che voi desiderate profondamente<br />

e che volete costruire fino alle periferie del<br />

mondo?<br />

(…) Desidero anche ricordarvi le parole che Gesù disse un<br />

giorno ai discepoli che gli chiedevano: «Rabbì […], dove<br />

dimori?». Egli rispose: «Venite e vedrete» (Gv 1,38-39).<br />

Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad<br />

andare presso di lui. Carissimi giovani, avete incontrato<br />

questo sguardo? Avete udito questa voce? Avete<br />

sentito quest’impulso a mettervi in cammino? Sono<br />

sicuro che, sebbene il frastuono e lo stordimento<br />

sembrino regnare nel mondo, questa chiamata<br />

continua a risuonare nel vostro animo per aprirlo<br />

alla gioia piena. Ciò sarà possibile nella misura in cui,<br />

anche attraverso l’accompagnamento di guide esperte,<br />

saprete intraprendere un itinerario di discernimento<br />

per scoprire il progetto di Dio sulla vostra vita. (….)<br />

A Cracovia, in apertura dell’ultima Giornata Mondiale<br />

della Gioventù, vi ho chiesto più volte: «Le cose si possono<br />

cambiare?». E voi avete gridato insieme un fragoroso<br />

«Sì». Quel grido nasce dal vostro cuore giovane che non<br />

sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello<br />

scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza.<br />

Ascoltate quel grido che sale dal vostro intimo! (…)<br />

Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla<br />

vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità.<br />

(…)<br />

Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra<br />

voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino<br />

dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro<br />

grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo<br />

giungere ai pastori. Così, anche attraverso il cammino<br />

di questo Sinodo, io e i miei fratelli Vescovi vogliamo<br />

diventare ancor più «collaboratori della vostra gioia»<br />

(2 Cor 1,24). (…)<br />

Francesco dal Vaticano,<br />

13 gennaio <strong>2017</strong><br />

9


10<br />

IL CERCHIO … DELLA MIA VITA<br />

Nel 40° della mia ordinazione sacerdotale la Divina Provvidenza mi ha mostrato quello<br />

che, probabilmente, sarà l’ultimo tratto del cerchio della mia vita: servire alla<br />

costituzione e alla crescita di una nuova e bella Unità Pastorale come quella delle<br />

comunità parrocchiali presenti sul territorio di Calcinato.<br />

Vengo da un’umile famiglia, Contadina e poi operaia, di papà Cesare e mamma Palmira,<br />

due sorelle, Lucia e Marina, e una adottata, Liliana, rimasta orfana di mamma e di un<br />

fratellino, alla fine della seconda guerra mondiale, in un bombardamento aereo<br />

avvenuto vicino alla stazione ferroviaria di Brescia.<br />

Educato alla fraternità e alla condivisione in famiglia (più al senso della giustizia dal<br />

papà, e più alla fede cristiana dalla mamma), crescendo e seguendo il talento naturale<br />

per il disegno tecnico, mi diplomai e iniziai questo lavoro presso l’ufficio tecnico di una nota industria e divenni<br />

caporeparto nel periodo della giovinezza dove l’esperienza della vocazione, contemporaneamente, cominciava<br />

ad affacciarsi …<br />

Il cerchio, appena ordinato, iniziò nella vicinissima Bedizzole nel 1977, poi Ghedi, Rezzato, Mompiano, e il<br />

doppio incarico a Capodimonte, come prima esperienza da parroco, e , contemporaneamente, nel più grosso<br />

Liceo scientifico della provincia, il “Leonardo”, per l’insegnamento dell’IRC.<br />

Ed ora rieccomi qua, vicinissimo all’esperienza delle origini, a chiudere il cerchio, affidando il mio cuore da poco<br />

infartuato, al Patrono più grande e importante, il Sacro Cuore di Gesù, al quale chiedo, con la vostra preghiera e<br />

con la vostra bontà, di conformare sempre meglio il mio, per essere Segno sempre più degno, della Sua presenza<br />

fra voi, con gli amici e confratelli don Michele, don Rosario, don Simone e don Gianfranco.<br />

don Fulvio<br />

IN PUNTA DI PIEDI<br />

“In punta di piedi” non è solo un gesto tipico di chi danza o di chi si allunga<br />

nel tentativo di raggiungere qualcosa di troppo in alto, anche se, visti i miei<br />

soli 157 cm, è un gesto a cui ricorro spesso; e neppure è solo il goffo<br />

tentativo di passare inosservato da parte di chi ha combinato qualche<br />

marachella … anche se pasticciona io un po’ lo sono! “In punta di piedi” è<br />

anche l’immagine di chi muove timidamente i primi passi in una realtà nuova<br />

che desidera innanzitutto conoscere e approcciare con discrezione.<br />

“In punta di piedi” attraverserò il prossimo anno pastorale insieme a voi,<br />

anche se le mie studentesse non sarebbero d’accordo su quest’espressione!<br />

Secondo loro infatti più che “in punta di piedi” io “cammino sulle nuvole”…<br />

Sono sr Roberta, una Piccola suora della S. Famiglia che, con il nuovo anno<br />

pastorale, inizierà a frequentare la vostra comunità interparrocchiale di Calcinato, Calcinatello e Ponte S. Marco.<br />

Attualmente risiedo e svolgo il mio servizio a Verona, nel nostro Istituto Omnicomprensivo, principalmente<br />

come insegnante di religione nella Scuola Secondaria di primo e secondo grado.<br />

Ho accolto con gioia e trepidazione la richiesta da parte dei miei superiori di avviare una collaborazione<br />

pastorale con la vostra comunità interparrocchiale. La sollecitudine con cui i vostri sacerdoti hanno manifestato<br />

la stima nei confronti della vita religiosa e il desiderio che essa abbia continuità nelle parrocchie loro affidate,<br />

insieme all’affetto che tutti voi avete sempre dimostrato alle diverse congregazioni che sono sul territorio,<br />

hanno spinto il nostro istituto a prendere in considerazione la possibilità di sostenere la nostra comunità<br />

religiosa di Calcinato, nella quale saltuariamente sarò presente.<br />

Una collaborazione dunque che inizierà “in punta di piedi”, conciliando gli impegni scolastici, comunitari e di<br />

Istituto con alcuni momenti di presenza tra voi, nella convinzione che, come ci ricorda Papa Francesco<br />

nell’Evangelii gaudium: “in qualunque forma di evangelizzazione il primato è sempre di Dio, che ha voluto<br />

chiamarci a collaborare con Lui e stimolarci con la forza del suo Spirito. La vera novità è quella che Dio stesso<br />

misteriosamente vuole produrre, quella che Egli ispira, quella che Egli provoca, quella che Egli orienta e<br />

accompagna in mille modi”. Confido nella preghiera di ciascuno e porto nella mia tutta la comunità<br />

interparrocchiale nel nuovo cammino che ha davanti e che inizieremo a condividere.<br />

A presto, sr Roberta


Formazione zonale per catechisti ICFR… e non solo…<br />

Per poter vivere con gioia e slancio missionario questo impegno, sono stati programmati per l’ anno pastorale<br />

<strong>2017</strong>-‘18 alcuni appuntamenti di formazione.<br />

E’ certamente un impegno necessario, in quanto per poter<br />

formare dobbiamo a nostra volta formarci alla scuola<br />

di Gesù.<br />

Per questo presso il Centro Giovanile San Giovanni Bosco<br />

di Montichiari alle ore 20,30 , per alcuni lunedì ( 6-20-27<br />

Novembre/ 8-22 Gennaio e 5 Febbraio), si terranno degli<br />

incontri sul tema: “ Gesù- Dio che salva. Cosa significa<br />

credere in Gesù”, ovvero “Gesù Cristo : centro della fede”.<br />

Il relatore sarà don Raffaele Maiolini, docente di teologia<br />

fondamentale presso il Seminario di Brescia. È un tema,<br />

quello della fede in Gesù, tanto conosciuto, quanto ricercato.<br />

Ovviamente, la in-formazione, non è affare di soli<br />

catechisti , ma di ogni battezzato, credente. Considerando che i genitori sono i primi catechisti dei propri figli, è<br />

bello pensare che una informazione in più su quanto vogliamo coltivare nel nostro cuore e nel cuore dei nostri<br />

bambini e ragazzi è certamente un occasione per approfondire il significato del nostro credere. Siamo tutti invitati!<br />

S.Angela Merici ci insegna la Resilienza<br />

Si è svolto recentemente presso il teatro Bertini l’incontro “Reggere agli urti della vita” promosso da AMOB<br />

(Amici Missione Orsoline Brasile) e sostenuto da vari Enti Locali che continua la riflessione avviata nel 2011 sulla<br />

situazione educativa moderna, anche<br />

alla luce del Pensiero e della Spiritualità<br />

di Sant’Angela Merici. Il tema scelto, ci<br />

spiega Giuliana Delbasso, moderatrice del<br />

convegno, è stato quello della RESILIENZA,<br />

intesa come la volontà e la forza d’animo<br />

che ci consentono di reagire e di affrontare<br />

efficacemente le avversità, dando un nuovo<br />

slancio alla nostra esistenza, permettendoci<br />

di reagire e di risollevarci quando ci<br />

troviamo in una situazione di difficoltà.<br />

I nostri ragazzi ( n.d.r. ma anche gli adulti)<br />

non hanno bisogno di tante parole, ma di<br />

persone attente ai loro problemi, pronti<br />

a sostenerli nei momenti difficili per aiutarli a superarli e ad uscirne rafforzati. Anche ANGELA MERICI, fin dal<br />

1500, aveva intuito l’importanza del saper perseverare con FORZA, con FIDUCIA e con SPERANZA. L’invito che<br />

questa santa rivolgeva alle sue sorelle incoraggiandole a non smettere di trasmettere questi valori alle “figlioline”<br />

è ancora oggi molto attuale. Sull’esempio di Angela Merici, è utile perseverare nella azione educativa con passione<br />

e determinazione ma “senza voler far fare per forza, perché Dio ha dato il libero arbitrio ad ognuno, e non vuol<br />

forzare nessuno. Dimostra, invita e consiglia, …. dobbiamo quindi agire solamente mosse dalla carità e dal solo<br />

zelo per le anime.” (Legati, terzo).<br />

11


...qui campo adolescenti Ravenna<br />

Dal 27 al 30 luglio si è svolto il campo per adolescenti a Ravenna,<br />

comprendente le tre parrocchie di Calcinato, Ponte San Marco e Calcinatello.<br />

Grazie alla guida di don Simone ci siamo recati in un oratorio dove abbiamo alloggiato<br />

dormendo sia nel campo sintetico ammirando le stelle, sia nel teatro della struttura.<br />

L’esperienza è partita con la visione di “Seven”, che ha introdotto il tema del campo<br />

riguardante i 7 vizi capitali. Abbiamo poi proseguito con la visita dei principali luoghi<br />

religiosi della città, seguita da una pausa serale al mare.<br />

Le giornate seguenti sono trascorse cercando di giungere alla conclusione della caccia<br />

al tesoro. Il parco divertimenti di Mirabilandia (dove abbiamo passato 2 giornate) è<br />

stato per tutti occasione di svago, soprattutto grazie ai festeggiamenti per il 25esimo<br />

compleanno del parco stesso.<br />

Per concludere è stata un’esperienza di condivisione molto stimolante, anche grazie<br />

alle riflessioni che venivano introdotte dagli educatori.<br />

Alessia Decò<br />

A proposito di Ravenna…<br />

La parrocchia arcipretale di San Biagio ha ospitato noi ragazzi<br />

delle superiori all’interno di una splendida città ricca<br />

di monumenti ed edifici mozzafiato, riservandoci però<br />

un’accoglienza non esattamente “pulita”.<br />

Nonostante lo sgradevole stato dell’oratorio, tra la Basilica<br />

di San Vitale e il Battistero Neoniano il tempo è volato<br />

e l’incantevole città di Ravenna è stata in grado di riscattarsi.<br />

Fortunatamente il tempo ha giocato a nostro favore<br />

e il caldo ci ha permesso di passare qualche ora in riva al<br />

mare dove gli schizzi d’acqua e i tuffi dal pedalò ci hanno<br />

strappato qualche risata.<br />

I nostri animatori, basandosi sul fatto che Ravenna è una<br />

città sia storica che spirituale, hanno deciso di farci intraprendere<br />

un percorso prendendo spunto dal tema della<br />

Divina Commedia: la città infatti è nota anche come il luogo<br />

in cui è situata la tomba di Dante. Il cammino è stato<br />

un percorso simbolico “dall’inferno al paradiso”. Alla visione<br />

del film sulla dimensione dell’inferno è seguito un’<br />

incontro molto coinvolgente con degli ex-tossicodipendenti.<br />

Il “Purgatorio” è stato comparato ad un’intensa e<br />

ben costruita caccia al tesoro. Per introdurre l’aspetto del<br />

Paradiso si è pensato appositamente a qualcosa di più<br />

rilassante e avvincente: andare a Mirabilandia, dove ci<br />

siamo scatenati con acqua, giostre e balli.<br />

Nel complesso, superate le divergenze iniziali, è stata una<br />

bella avventura, ottima per divertirsi in compagnia e scoprire<br />

qualcosa di nuovo.<br />

Elisabetta<br />

...dal campo Medie<br />

Per le medie, il periodo che va dal 16 al 22 luglio,<br />

è stato un arco di tempo contraddistinto da<br />

un’esperienza ispirata a quella dell’anno scorso, cioè<br />

di un campo scuola che vedesse come protagonista<br />

l’unione pastorale tra i ragazzi delle tre parrocchie.<br />

È stata una settimana in cui, seguendo il tema del<br />

manga “one piece”, cioè del viaggio, si sono create<br />

nuove amicizie e nuove occasioni per trascorrere del<br />

tempo insieme.<br />

La realizzazione del fine che era stato definito ha<br />

trovato il massimo raggiungimento soprattutto<br />

grazie alla camminata da Malonno fino al rifugio<br />

Baitone, faticosa ma estremamente soddisfacente.<br />

Le attività proposte miravano a capire i veri valori<br />

che ogni ragazzo aveva nella propria vita, quindi il<br />

proprio tesoro.<br />

Miriam Zacchè, Chiara Decò<br />

12


CAMPO-SCUOLA ELEMENTARI<br />

Un’altra estate si è conclusa, purtroppo, e anche<br />

quest’anno l’oratorio ci ha tenuti occupati in mille attività<br />

diverse l’una dall’altra.<br />

Dopo essere stati impegnati come animatori del Grest,<br />

alcuni di noi ragazzi hanno prestato servizio anche ai<br />

campi-scuola proposti dalla nostra parrocchia.<br />

Questa è stata la prima esperienza come animatori e<br />

non da animati per noi, tutti giovanissimi (1a, 2a, 3a<br />

superiore) e tutti pieni di voglia di vivere, finalmente,<br />

quest’esperienza.<br />

Eh sì, perché anche noi animatori una volta eravamo<br />

bambini e pure noi da bambini amavamo partecipare<br />

a questa splendida settimana in compagnia dei nostri<br />

amici.<br />

Il campo si è svolto in una bellissima casetta sperduta<br />

tra le montagne della località di Malonno. Fin dalla<br />

partenza in treno alla stazione di Brescia, noi animatori<br />

capimmo che sarebbe stata una settimana davvero impegnativa.<br />

Dovete sapere che i fanciulli delle elementari sono come<br />

delle macchine da guerra: non stanno fermi un attimo,<br />

puoi proporre di tutto, ma non si stancheranno mai, ma<br />

proprio MAI!<br />

Ogni giorno c’era qualcosa di diverso: giochi, attività,<br />

preghiere, camminate, lunghe camminate, tempo libero…<br />

ma niente da fare, questi non si stancavano mai!<br />

Il momento culminante è stata la camminata al rifugio<br />

Baitone, davvero tosta: ci ha tenuti impegnati in quasi<br />

sei ore di viaggio, che sembravano non finire più. Nonostante<br />

tutto, arrivati in cima alla montagna, i bambini<br />

hanno continuato a giocare correndo per tutto il pomeriggio<br />

senza mai fermarsi, e di notte? Figuriamoci se volevano<br />

riposare!<br />

Ci siamo fermati a dormire in questo bellissimo rifugio,<br />

in una grande camerata, tutti insieme e il giorno successivo<br />

siamo poi scesi e ritornati alla nostra casa.<br />

Giunti alla fine del campo noi animatori eravamo veramente<br />

esausti e sfiniti, eppure allo stesso tempo contenti<br />

e soddisfatti, perché questa non è stata semplicemente<br />

una settimana di divertimento e svago ma sette<br />

giorni ricchi di emozioni e bei momenti che porteremo<br />

sempre nel nostro cuore. Perché dovete sapere che un<br />

campo-scuola è qualcosa di unico, non è una vacanza,<br />

non è un grest, né una lezione di catechismo, ma un<br />

mix di tutte queste cose che fanno in modo che ne esca<br />

qualcosa di unico e indescrivibile, il tutto reso ancora<br />

più bello dall’incantevole paesaggio che ci offre la montagna.<br />

Per noi animatori è stata davvero una bella esperienza<br />

che ci ha aiutati a crescere e speriamo che abbia fatto lo<br />

stesso con i nostri piccoli “guerrieri”.<br />

Emanuele e gli animatori.<br />

13


parrocchia di Calcinatello<br />

E poi, negli anni a venire, si chiamerà GREST!!<br />

Un oratorio, per metà ancora orto e frutteto,<br />

messi a disposizione dal nuovo parroco don<br />

Severino, miscela l’educazione con il gioco<br />

e il divertimento. Prima si chiama “colonia<br />

elioterapica”, poi prenderà il nome di “colonia<br />

estiva”.<br />

Un “capo-banda”, un terreno adibito a quartier<br />

generale e un altro per le esercitazioni. I maschi si<br />

fingono componenti di un esercito, con moschetti,<br />

pistole, spade, archi e frecce… ma di legno. Un<br />

amico, un nemico, l’affidabile e il traditore. E l’eroe.<br />

Le bandiere, da proteggere o rubare.<br />

...ma è solo una finzione, come nel romanzo<br />

I ragazzi della via Pal, per imparare che, per<br />

affrontare le situazioni della vita, serve coraggio,<br />

slancio, saggezza e lealtà e non violenza.<br />

Visi ironici, coloriti, quasi sgrammaticati, come<br />

di ragazzi che preferiscono i combattimenti alla<br />

scuola. Forse anche qualche parolaccia… Ma lo<br />

specchio dell’anima li rende reali, come chi è<br />

cresciuto in campagna.<br />

Con le braghe sorrette da tiracche o, qualche volta,<br />

dalle sole mani. Strategie, scontri e fedeltà messe<br />

alla prova; avventure, scherzi e colpi di scena senza<br />

ipocrisia.<br />

Un gioco schietto, come loro, fatto di impegno,<br />

sogni, stati d’animo…Come nel romanzo La guerra dei<br />

bottoni.<br />

14<br />

Poi, vicino, ma non troppo, il mondo femminile<br />

di ragazze, con il cuore allegro ed esuberante.<br />

L’ottimismo e la gioia di vivere di non-ancoradonne<br />

che si spunta, via via, nel gioco degli scherzi,<br />

nell’addolcirsi, nel crescere. Come fosse un “gioco<br />

della contentezza”. Come nel romanzo Pollyanna.<br />

Ma senza nascondersi una realtà di vita ancora da<br />

costruire e che potrebbe anche regalare non sempre<br />

esperienze positive. Per riconoscere la difficoltà<br />

a scegliersi le amicizie, a crescere. Per imparare<br />

a reagire, in modo attivo, alle difficoltà della vita,<br />

mantenendo uno stile di vita dignitoso. E saper ricononoscere l’affetto sincero, nell’offuscamento dei dubbi, delle<br />

gelosie, dei fraintendimenti… Come nel romanzo Pollyanna cresce. Nella speranza che qualche colpo di scena<br />

risolva i problemi e apra lo spiraglio di un amore nella vita matura.


parrocchia di Calcinatello<br />

Un tuffo per rinfrescarsi (ma solo per i maschi!!),<br />

una foto ricordo (tutti insieme) e già sembra ieri...<br />

E poi, negli anni a venire,<br />

si chiamerà GREST!!!<br />

...ed è subito<br />

estate <strong>2017</strong><br />

15


parrocchia di Calcinatello<br />

Essere liberi è avere un senso nella vita.<br />

(Ovvero: si fa presto a dire giovani!)<br />

Ogni parte del mondo ci mostra i suoi giovani: da quelli obesi, annoiati, saturi di tecnologia, a quelli con una cronica<br />

fame, privi di una vita decente e nell’eterna incognita di un futuro. Da un lato papà, mamme e nonni ansiosi,<br />

disarmati ed impauriti di fronte ai loro figli. Dall’altro giovani spesso nella condizione di apparente benessere che<br />

sembra voler cancellare ogni domanda scomoda o di senso più profondo della vita.<br />

In un’epoca alle prese con una tecnologia che annulla le distanze materiali fra le diverse aree del mondo, chiediamoci:<br />

“cosa accomuna l’essere giovani ad ogni latitudine?”<br />

Le persone più avanti negli anni ci raccontano di una<br />

gioventù, ai loro tempi, difficile, vissuta con risorse<br />

scarse, con impegni e responsabilità da assumere in età<br />

precoce. Mani rovinate dal lavoro iniziato sin da piccoli e<br />

senza tante precauzioni. Giovani ai quali veniva chiesto di<br />

formare legami affettivi con prospettive serie e di lungo<br />

periodo, con progetti di vita basati su una realtà concreta,<br />

senza volare troppo perché le esigenze personali e le<br />

gratificazioni erano ridotte al minimo. Allora la domanda<br />

che sorge spontanea è: che fine ha fatto tutta questa<br />

sana essenzialità desiderosa di costruire, di lavorare, di<br />

camminare verso il futuro in mezzo alle difficoltà?<br />

Negli ultimi decenni il culto del benessere egocentrico,<br />

del divertimento a tutti i costi, del disimpegno, hanno preteso di farla da padrone nella nostra cultura occidentale e<br />

sembrava impossibile spezzare questo schema del benesserismo obbligatorio. Oggi qualcosa si è rotto nell’illusione<br />

consumistica. Anche in Italia esistono giovani che vivono in condizioni di vita decisamente diverse, con prospettive<br />

per il futuro drammaticamente diverse.<br />

Gli anziani dicono che “il troppo rovina”. E i giovani, in<br />

particolare, sono spesso vittime di questa distorsione.<br />

La noia, l’insoddisfazione di chi segue in modo passivo<br />

la pubblicità. Omologati nella tristezza del “va bene tutto<br />

ed il contrario di tutto”. Il mito della libertà assoluta che<br />

si lega spesso al disordine, mancante di punti valoriali di<br />

riferimento assoluti.<br />

Ma la voglia di vivere, che in gioventù esplode, non chiede<br />

il conto, è gratis. Come la vita che i genitori donano. Si<br />

può essere giovani usando con intelligenza gli strumenti<br />

del nostro tempo. Giovane, non diventare ciò che usi!<br />

Mantieni uno spirito critico e proteggi la tua vita dalla seduzione del piacere fine a se stesso, disimpegnato e<br />

superficiale! Domandati spesso chi sei e che senso ha la vita che ti hanno donato i tuoi genitori! Progetta la tua<br />

risposta e cosa vuoi fare nel mondo da uomo o donna, libero/a di essere consapevole e responsabile!<br />

Vi sono giovani che vivono da protagonisti-consapevoli. Giovani normali, non super-eroi, ma attenti a non lasciarsi<br />

manipolare dalla mentalità banale del pensiero comune. E’ indispensabile che questi si facciano vedere, si facciano<br />

sentire! Servono esempi di giovani felici-al-naturale, che non si sforzano di sorridere, non recitano, gioiscono<br />

veramente, studiano, progettano, lottano, lavorano nella vita di ogni giorno. Giorno per giorno.<br />

Perché il “pianeta giovani” è un mondo complesso che va letto con calma, accompagnato con discrezione,<br />

rispettando e attendendo i tempi di crescita che ogni singolo frutto porta con sè, illuminato da valori eterni come<br />

la vita, profondi come il mistero che abita l’uomo di ogni tempo.<br />

Perché essere liberi è avere un senso nella vita!<br />

Lionello Tabaglio<br />

16


parrocchia di Ponte San Marco<br />

È bene ciò che finisce bene!<br />

Sì, sembravo un fantasma ambulante invece ero e sono proprio io in carne ed ossa, o meglio più in ossa<br />

che in carne.<br />

Ma è bene ciò che finisce bene.<br />

Parto col dire un grande “GRAZIE”!<br />

Un grazie assai vivo a Gesù Signore; un grazie ai tanti e tanti che in questi mesi mi sono stati vicini con la<br />

loro partecipazione, la loro apprensione, con le loro visite e le tante tante preghiere. A partire dalle visite<br />

di Don Michele e dei suoi quotidiani messaggi: “Come va? Come è andata stanotte?” Ed io a dettare il<br />

mio bollettino medico. Anche il mio ritorno è stato salutato con reciproca grande commozione. Sì lo so<br />

che sono mancato a molti mentre a me siete mancati tutti.<br />

Che cosa è successo all'improvviso?<br />

Un farmaco che prendevo da anni e con efficacia ad un certo punto deve essere impazzito: fu quel<br />

farmaco a combinare quel che è avvenuto; fu quel farmaco che mi ha ridotto come sono ridotto.<br />

Arrabbiato per tutto questo? Per niente. Solo aggiungo, meglio a me che ad altri.<br />

Tuttavia non nascondo che non una volta sola mi sono sentito prossimo “al finale”. Ma ero molto sereno<br />

tanto più che il testamento è pronto in tutte le sue parti, anche se sulla busta che lo contiene sta scritto:<br />

“Non aprire se non sono ancora morto”.<br />

Mi è però andata bene, un provvidenziale incontro ha sospettato della causa (il Signore prova il suo<br />

servo ma non lo abbandona); altra fortuna: penso che San Pietro data l'età avanzata (è un po' più<br />

vecchio di me) deve aver avuto un abbassamento audiometrico … ora però devo stare in guardia perché<br />

l'ho visto bazzicare in un negozio del tipo Amplifon.<br />

In questi mesi, in questi ricoveri in ospedale ho preso atto, meglio, ho avuto conferma, della tangibile<br />

professionalità e umanità dei medici e dei paramedici. Splendidi!<br />

Colgo l'occasione per un pubblico ringraziamento al mio medico curante, l'ho fatto tribolare non poco.<br />

Grazie dottore!<br />

In questa mia esperienza di paziente (si sa, non troppo paziente) ho ulteriormente assodato il valore<br />

delle visite agli ammalati e agli anziani. Da sacerdote qual sono e da pastore d'anime suggerirei di dare<br />

notizia ai sacerdoti della presenza di ammalati in casa o in ospedale e ad essere sempre premurosi<br />

perché ai propri cari non manchino i<br />

conforti religiosi.<br />

Per concludere come non dire “grazie” ai<br />

miei nipoti per la loro premura e<br />

dedizione: mi spiace tanto averli fatti<br />

soffrire.<br />

Ora tutto è passato: sono rientrato in<br />

campo con il mio piglio di sempre e una<br />

gran voglia di rendermi utile.<br />

È bene ciò che finisce bene!<br />

Dio vi benedica tutti.<br />

Vostro<br />

Fratello - Sacerdote<br />

don Gianfranco Prati<br />

17


parrocchia di Ponte San Marco<br />

Suor Candore<br />

All'anagrafe Rosella Redaelli nata a Tregasio (MI) il giorno 11 febbraio 1939, terza di 8 fratelli, di cui una<br />

suora e un sacerdote, è diventata suora nell'anno 1966 entrando a far parte delle SUORE MISSIONARIE di Gesù<br />

Eterno Sacerdote. La 1° parrocchia è stata quella di Ponte San Marco dove il suo incarico fu l'insegnamento alla<br />

Scuola Materna dall'anno 1973.<br />

È rimasta a Ponte San Marco fino all'anno 1986, dove oltre a fare l'insegnante alla Scuola Materna, ha<br />

coadiuvato il compianto Don Giuseppe Bregoli nell'insegnamento del Catechismo ed ha animato il gruppo dell'<br />

A.C.R. (Associazione Cattolica Ragazzi) al quale ho avuto il piacere di partecipare assieme a tanti altri (Ettore,<br />

Dario, Silvia, Roberta, Roberto, Giuseppe, G. Carlo, Clarice, etc). Poi è stata 10 anni a Buccinasco e<br />

successivamente in Perù.<br />

“Esperienza bellissima” dice parlando della sua esperienza missionaria, “vissuta dall'età di 57 anni e<br />

quindi la considero una vera e propria chiamata da Dio”.<br />

“La Prima opera fatta è stata un COMEDOR (la mensa dei bambini poveri), ai quali si garantiva un pasto che poi<br />

risultava essere l'unico pasto della giornata.<br />

Il COMEDOR è nato perché esiste Dio: chiaramente dare il pane ad un povero ha una valenza più grande<br />

rispetto a tutto il resto e questo ci dà la certezza che DIO ci ama.<br />

Inoltre si pregava, si cantava, si faceva teatro, si giocava; il catechismo era una bella attività e poi ci hanno<br />

regalato una sala con 10 computer. Ho insegnato in una scuola per 4 anni che lì veniva chiamata collegio.<br />

Abbiamo aiutato diversi bambini abbandonati che grazie al nostro aiuto venivano alloggiati in luoghi appositi<br />

per poi eventualmente essere dati in adozione”.<br />

Ci sarebbe da aggiungere tanto altro, devo fare sintesi delle attività svolte in missione ma continuando a<br />

parlare arriviamo al fatto che quest'anno… è ritornata a Ponte San Marco!<br />

Mi ha molto colpito quando mi ha parlato della Chiamata. Gli occhi<br />

le si sono illuminati, e allora le chiedo di far capire ai nostri lettori in cosa<br />

consiste questa Chiamata.<br />

“Dio dandoci il dono della vita ha per ognuno di noi un progetto e da lì<br />

deriva la felicità di una persona”. Un attimo di pausa e poi aggiunge: “Io<br />

oggi sono felice della scelta che ho fatto”.<br />

Dopo questa spiegazione che farà molto riflette l'attento lettore,<br />

aggiungo solo, grazie Suor Candore per quello che hai fatto, che fai e per<br />

quello che farai.<br />

Gianluca Agosti<br />

Nuova Convenzione con le suore<br />

Missionarie di Gesù Eterno<br />

Sacerdote<br />

La parrocchia di Ponte San Marco<br />

ha stipulato una nuova<br />

Convenzione con le nostre suore<br />

MGES, per ricompensarle del loro<br />

operato nella nostra Parrocchia.<br />

La nuova Convenzione prevede<br />

un contributo mensile di 600 €,<br />

l’appartamento e le spese delle<br />

utenze.<br />

Inoltre saranno organizzate due<br />

giornate all’anno, nelle quali<br />

sensibilizzare la Comunità al<br />

sostegno delle suore.<br />

La prima giornata sarà Domenica<br />

1 ottobre <strong>2017</strong>: verrà devoluto<br />

alle suore il ricavato delle Sante<br />

Messe e del pranzo in Oratorio<br />

per l’inizio del catechismo.<br />

La seconda sarà Domenica 4<br />

febbraio 2018, in occasione della<br />

Giornata della Vita, dono di Dio:<br />

sarà loro devoluto il ricavato delle<br />

Sante Messe e della Pesca di<br />

Beneficenza.<br />

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parrocchia di Ponte San Marco<br />

DETTOFATTO, meravigliose le tue opere<br />

A giugno bambini e ragazzi sanno che finisce la scuola e… inizia l’estate. Ma<br />

come occupare le lunghe e calde giornate estive? Detto fatto ! Basta spostarsi<br />

in oratorio dove ogni anno si svolge il Grest!<br />

Il Grest ha da sempre lo scopo di riunire i ragazzi della comunità e anche in<br />

questa calda estate appena trascorsa il nostro oratorio ha dato la possibilità a<br />

bambini e ragazzi di giocare, divertirsi, socializzare, stare insieme, conoscere<br />

cose nuove e fare tante belle esperienze.<br />

DETTOFATTO, meravigliose le tue opere. Il creato e la sua custodia alla quale<br />

siamo tutti chiamati è il tema sul quale sono state sviluppate le varie attività<br />

proposte nell’arco delle tre settimane. I quattro elementi del creato: acqua,<br />

aria, terra e fuoco hanno accompagnato numerose riflessioni, momenti di<br />

preghiera ed interessanti chiavi di lettura pedagogica opportunamente declinate a bambini e ragazzi.<br />

Il Grest è da sempre motivo di grande gioia per tutti. Ogni anno viene dato un tema, un filo conduttore che<br />

porta gli animatori ad essere formati così che possano al meglio gestire i rapporti con i loro bambini, entrare<br />

in relazione con essi e trasmettere dei messaggi positivi. Numerose sono state le figure coinvolte in questo<br />

percorso, in primis animatori e educatori motivati che hanno lavorato sodo per stendere un fitto programma<br />

pieno di canti, balli, laboratori, tornei e altro ancora.<br />

Tre settimane all’inizio sembrano lunghe e infinite, ma quando si è assieme e ci si diverte il tempo passa anche<br />

troppo in fretta.<br />

Così ora che tutto è finito possiamo con un filo di malinconia dire che ogni giorno l’oratorio si riempiva di<br />

colori. Bambini entusiasti di iniziare una nuova avventura arrivavano di tutta fretta, incontrando felici gli<br />

animatori e gli educatori già pronti a coinvolgerli con canti e balli per iniziare al meglio la giornata. Non sono<br />

mancate anche meravigliose rappresentazioni della storia messe in scena dai nostri volenterosi animatori e<br />

fantastiche gite come la giornata al parco di Corte Francesco, oppure l’uscita al parco avventura Rimbalzello e<br />

la giornata in piscina.<br />

Il Grest è finito e l’estate è già passata ma quello che resta è ben impresso in noi. Una nuova esperienza è<br />

stata vissuta e ha arricchito tutti quanti, bambini, ragazzi, animatori, educatori e tutti quelli che in qualche<br />

modo hanno preso parte all’organizzazione, alla gestione, alla pulizia ecc.<br />

Si sono creati nuovi legami, si è condiviso del tempo insieme, un tempo fatto di scoperte, di risate e di felicità<br />

e adesso non ci resta che aspettare di nuovo la prossima estate per iniziare alla grande una nuova avventura.<br />

Ringrazio don Michele e tutti coloro<br />

che si sono mobilitati per rendere<br />

speciale questo Grest: i bambini e i<br />

ragazzi che sono accorsi numerosi,<br />

gli animatori che hanno portato a<br />

termine ogni giornata sempre con il<br />

sorriso, Sara e gli educatori. E poi<br />

le mamme, che hanno aiutato a<br />

preparare i pasti e hanno pulito gli<br />

ambienti ogni giorno, i genitori, che<br />

si sono fidati di noi e tutti coloro<br />

che hanno dato in<br />

qualche modo il<br />

loro contributo.<br />

Aspettando di<br />

rivedervi tutti,<br />

grazie mille e<br />

all’anno prossimo!<br />

Alice Tagliani<br />

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