Relazione propositiva
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COMUNE DI CANZANO<br />
INTERVENTO EDILIZIO NEL CAPOLUOGO PER RIPRISTINARE L’ACCESSO CARRABILE AL<br />
CENTRO STORICO E NELLA CIRCONVALLAZIONE MORO, RIUTILIZZARE I PARCHEGGI E<br />
RESTITUIRE DECORO AL LUOGO D’INGRESSO<br />
OGGETTO: UNA VALIDA , RISOLUTIVA ED ECONOMICA, PROPOSTA D’INTERVENTO<br />
EDILIZIO<br />
Veduta aerea della zona d’ingresso al centro storico franata<br />
I FATTI<br />
Ormai da quasi un anno non è più possibile l’accesso carrabile al centro abitato del capoluogo di<br />
Canzano, con notevole disagio principalmente ai residenti e non meno alle attività commerciale e di servizi<br />
importanti, quali: banca, ufficio comunale e postale, ristorante, bar, pizzeria, dentista, centro per anziani,<br />
ecc., a causa di una grossa frana in prossimità del fronte sud-est del paese, denominato “Porta Nuova”, la cui<br />
viabilità consentiva l’accesso alla via Roma, che conduce alla piazza centrale e alle varie diramazioni di<br />
altre vie e vicoli dell’agglomerato urbano, unitamente alla carreggiata stradale è crollato anche l’area adibita<br />
a parcheggio urbano.<br />
La frana con le sue conseguenze sulla viabilità, crea un disagio motorio ai residenti e fruitori dei<br />
predetti servizi pubblici e privati, posti nel centro storico, i quali vi possono accedere unicamente da pedoni,<br />
anche per l’approvvigionamento della merce, dai prodotti alimentari quotidiani, alla legna per stufe e<br />
camini, per non dire delle persone anziane e soprattutto di quelle con problemi motori e, per ultimo ma non<br />
meno importante, un eventuale intervento di pronto soccorso medicale o peggio ancora dei vigili del fuoco e,<br />
mettiamoci pure un “improbabile evento sismico”, cosa bisogna fare ?.
La frana di “Porta Nuova” si conosce purtroppo da molti anni, i cittadini vi hanno sempre convissuto<br />
con tranquillità perché il suo lento movimento è sempre stato compensato da semplici ripristino di asfalto,<br />
ed accompagnato periodicamente a cadenza quasi decennale con vari tentativi di risoluzione con opere<br />
edilizie, da definire “sperimentale” del tecnico di turno, alla luce dei risultati che i fruitori hanno osservato<br />
per non dire che subiscono, si può affermare che, o non si è capito esattamente la causa della frana, oppure<br />
gli interventi erano inadeguati, da un esame visivo dello stato dei luoghi appare subito evidente che le zone<br />
limitrofe a confine, ossia ad ovest di qualche decina di metri, c’è una parete quasi verticale di conglomerato<br />
stabile ed in buona salute (forse perché assistito dal proprietario del giardino sovrastante che è medico), così<br />
come la zona limitrofa a est (bosco sotto al parco giochi), la stratigrafia geologica del sito si può desumere<br />
osservando il versante collinare opposto (pendio ovest del Feudo), c’è un banco di una ventina di metri di<br />
conglomerato (ghiaie e sabbia) non ben cementato (friabile), con sottostante argilla, anche se in forte<br />
pendenza appare stabile, ma periodicamente in occasione di pioggia eccezionale, il terreno argilloso alla<br />
base frana, pertanto essa è molto suscettibile delle interferenze dovute all’acqua, tornando al sito in esame si<br />
dovrebbe capire perché è in atto il fenomeno gravitazionale di scorrimento e soprattutto capire la causa<br />
dell’attuale disastro, un tentativo potrebbe essere quello di seguito esposto, occorre tornare indietro nel<br />
tempo:<br />
Stratigrafia visibile su versante collina opposta<br />
Panoramica 3D, zona stabile a nord e sud frana<br />
Esaminando la vecchia mappa catastale d’impianto risalente agli anni trenta del secolo scorso, si<br />
evince che la zona interessata dalla frana, molto probabilmente essa non era attiva in quanto il terreno<br />
individuato dalle particelle 26-31-214 e 383 erano tutte coltivate, come risulta dal censimento, una qualità<br />
colturale a seminativo, inoltre nella strada di accesso al centro storico, nel punto di piegatura ad angolo retto,<br />
ci sono due pilastri, che probabilmente sorreggevano un cancello, mentre mancava la viabilità di accesso alla<br />
circonvallazione nord denominata “Moro”, dai ricordi forniti da persone anziane vissute nel periodo storico<br />
sopra citato,si desume che il primo intervento edilizio è stato eseguito negli anni cinquanta (del secolo<br />
scorso), dall’impresa Cioci Ernesto e Corinto, la quale realizzò un muro in mattoni a vista e calcestruzzo non<br />
armato nella zona interrata, tale opera eseguita probabilmente per ampliare la viabilità esistente e certamente<br />
per consentire la realizzazione di una nuova strada per accedere alla circonvallazione del Moro, l’opera fu<br />
costruita con fondazioni poggiate probabilmente sul terreno di riporto o similare e comunque non<br />
perfettamente idoneo alla scopo,successivamente a più riprese vengono eseguiti interventi edilizi di
consolidamento, nel tentativo di riparare il manufatto costruito in precedenza e con l’obiettivo di arrestare<br />
la frana, il primo intervento di recupero è risalente agli anni settanta, a seguire negli anni ottanta,<br />
ulteriormente negli anni novanta, poi con l’inizio del nuovo millennio, con il risultato che la frana non è<br />
stata mai arrestata, il suo lento scorrimento a valle procedeva comunque, le conseguenti fessurazioni alla<br />
viabilità venivano periodicamente tamponate con nuovo asfalto, tali fenomeni e procedure di riparazione<br />
non creavano disagi ai cittadini, fino a quando con l’ultimo intervento eseguito nell’anno 2015 ha scaturito<br />
un’accelerazione a vista della frana, il cui risultato è noto e visibile.<br />
Estratto di mappa catastale all’impianto (anni trenta del secolo scorso)<br />
Confrontando la mappa catastale d’impianto e quella attuale vigente, si evince la realizzazione della nuova<br />
viabilità, posta fra il margine degli edifici del capoluogo e la scarpata in forte pendenza a nord.<br />
Estratto di mappa catastale all’attualità
Confronto dello stato dei luoghi prima e dopo la frana di aprile 2017<br />
Era così<br />
Porta Nuova prima del disastro (accesso al centro storico e via Moro)<br />
E’ così<br />
Porta Nuova dopo il disastro (accesso al centro storico e via Moro)<br />
L’ultimo intervento di consolidamento consistente nella realizzazione di una palificata di grosso<br />
diametro è stato eseguito a monte di quelli precedenti, per sostenere cosa ?, in quanto l’edificio posto a<br />
qualche metro di distanza a nord è stabile, mentre erano instabili gli esistenti manufatti di contenimento<br />
posti a valle e, con problemi di stabilità, la palificata realizzata, molto probabilmente a causa della sua<br />
esigua profondità ossia di soli 20 metri circa, ed essendo posta a margine di una scarpata in forte<br />
pendenza, con dislivello fino alla base di circa ml.80, inoltre la stratigrafia del terreno ha una pendenza in<br />
direzione del piede di scarpata, tutto ciò ha causato lo sprofondamento e scorrimento a valle del terreno<br />
posto tra la palificazione e la scarpata, in quando non più coesa con il terreno stabile che si estende
all’interno del sottosuolo nel capoluogo, tanto che una prima porzione di palificata è già crollata e la<br />
rimanente è anch’essa a rischio di crollo, nel qual caso cosa accadrà al fabbricato adiacente ?.<br />
Esaminando la cartografia vincolistica, l’area in esame così come la porzione di centro storico che si<br />
affaccia su di essa, nel vigente Piano di Assetto Idrogeologico è ubicata in zona gialla, ossia a forte rischio<br />
di frana.<br />
Stralcio del Piano di Assetto Idrogeologico<br />
Tanto premesso, i competenti uffici pubblici preposti per la tutela del territorio, Comune e Genio<br />
Civile di Teramo, hanno esaminato i luoghi, eseguite idonee indagini, decidendo di adottare la soluzione di<br />
intervento di cui al grafico che segue.<br />
Soluzione proposta dal Genio Civile di Teramo<br />
La quale prevede la demolizione di due corpi di vecchi fabbricati del centro storico, la realizzazione<br />
di un’ulteriore porzione di palificata da ricongiungere con quella già realizzata nell’anno 2015, l’onere
economico per l’esecuzione dei lavori è pari a circa due milioni di Euro.<br />
A distanza di un anno circa dell’evento calamitoso, il centro storico di Canzano rimane accessibile<br />
unicamente a piedi, con immensi disagi per chi vi abita ed anche per chi deve usufruire dei servizi della<br />
banca, posta, uffici comunali, bar, pizzeria e studio dentistico, la disponibilità economica in cassa è di<br />
quattrocentomila Euro circa, le promesse di circa trecentomila Euro, quindi è da capire come il Comune<br />
intende procedere, ossia, se l’intervento viene lottizzato, in che tempi viene completato e con quale<br />
risultato.<br />
L’intervento proposto dal Genio Civile di Teramo porterebbe alla soluzione rappresentata nello<br />
schizzo prospettico, ossia allo smembramento di un pezzo di centro storico per consentire unicamente di<br />
accedere con mezzi nel centro storico, mentre è priva di una soluzione per il ripristino dei parcheggi, la<br />
sistemazione dell’area di frana attigua e l’accesso alla circonvallazione Moro.<br />
La realizzazione della palificata proposta con ubicazione a margine e all’interno della frana,<br />
potrebbe far scaturire il medesimo effetto di quella già eseguita in adiacenza, in quando la sua profondità e<br />
taglio nel terreno non sembrano idonee, anche i geologi incaricati nei precedenti progetti mi sembra che<br />
affermino che la frana non è arrestabile a meno di un intervento ciclopico<br />
Con la demolizione dei due edifici, la parete est del fabbricato di Mammoccio, rimane con il piano<br />
terra con solai ad archi e sue sottostanti fondazioni, a ml.4 circa dal nuovo piano viario, quale soluzione<br />
tecniche di sostegno del caso vengono adottate per scongiurare danni allo stesso<br />
Stato futuro con l’esecuzione dell’intervento progettuale
Profilo stratigrafico del terreno con le opere di fondazioni progettuali (rosso) e proposte (ciano)<br />
Per non essere solo critici ma anche propositivi, ed anche per riflettere sulle scelte più giuste o<br />
idonee al caso specifico, i consiglieri Di Domenicantonio e Delicato, hanno interpellato tecnici di loro<br />
fiducia per far esaminare i documenti richiesti ed ottenuti nell’ufficio comunale di Canzano relativi<br />
all’intervento di consolidamento della frana, per avere una loro parere tecnico in merito, ed eventuali<br />
scelte alternative.<br />
L’esame riguarda i seguenti criteri:<br />
1) Soluzione tecnica risolutiva e non ulteriore tentativo come quelli precedenti iniziati negli anni<br />
cinquanta del secolo scorso;<br />
2) Tempi di esecuzione i cittadini vogliono che si ripristini lo status quo al più presto;<br />
3) Costo economico dell’intervento edilizio in base alle somme immediatamente disponibili;<br />
4) Obiettivo di ripristinare l’accesso carrabile al centro storico, alla circonvallazione Moro e<br />
parcheggio;<br />
5) Ripristino del decoro con sistemazione o copertura della frana.<br />
- La soluzione tecnica sarebbe quella di eseguire un ponte sorretto da pali di grande diametro<br />
disposti parallelamente al pendio della scarpata e raggiungere la profondità in corrispondenza del<br />
piede scarpata, in quando il terreno sovrastante non è perfettamente idoneo e soprattutto la loro<br />
giacitura è inclinata in direzione del pendio, a conferma di tutto ciò, gli interventi eseguiti<br />
precedentemente non hanno risolto il problema, ma lo hanno peggiorato;<br />
- I tempi di esecuzione sono abbastanza brevi, tre o quatto mesi dal cantierabile;
- Il costo economico in quanto frazionabile, con un primo ed immediato lotto da quattrocentomila<br />
Euro è nella disponibilità di cassa, ossia la realizzazione dei pali, delle travi superiori e la posa di<br />
travi sufficienti alla realizzazione della carreggiata per ripristinare la viabilità verso il centro storico,<br />
per poi proseguire a completare la carreggiata verso la circonvallazione del Moro, ed ottenere<br />
anche i parcheggi;<br />
- l’obiettivo è totale, con il ripristino dell’accesso carrabile al centro storico, alla circonvallazione<br />
Moro, creazione di un maggior numero di parcheggi di quelli già esistenti, copertura della frana fino<br />
al limite di scarpata, creazione di una scalinata da adibire a panchina, ricavata nel dislivello fra via<br />
Roma e circonvallazione Moro, rimboschimento della scarpata in forte pendenza franata;<br />
- per il decoro è sufficiente osservare lo schizzo prospettico.<br />
Stato futuro con la soluzione proposta
Collocazione strutturale dell’intervento proposto (lotto unico)<br />
Intervento frazionabile in due lotti, secondo le risorse finanziarie
Nota: macchina per la perforazione di pali fino alla profondità di ml.100<br />
Nella speranza che la suddetta nota esplicativa e <strong>propositiva</strong>, venga esaminata ed eventualmente se ritenuta<br />
idonea, attuata, o anche per trarne utili suggerimenti validi alla risoluzione del caso in esame.<br />
Canzano lì 19 Febbraio 2018<br />
I consiglieri<br />
Dott. Mario Di Domenicantonio<br />
Giuliano Delicato