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Numero 3 - Marzo 2008 - Aams

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Doc. marzo 10 12-03-<strong>2008</strong> 9:43 Pagina 5<br />

Ma cosa sono esattamente<br />

gli skill<br />

games?<br />

Gli skill games, lo<br />

dice la parola stessa,<br />

sono giochi di<br />

abilità dove la componente<br />

abilità è<br />

prevalente rispetto<br />

a quella aleatoria,<br />

come tra l’altro precisato<br />

dalla normativa<br />

italiana. I giochi<br />

presenti attualmente<br />

sul nostro sito<br />

internazionale di<br />

fatto sono giochi in<br />

cui l’alea è pressoché<br />

assente. Chi<br />

gioca si confronta<br />

con altri utenti e può scegliere se<br />

“gareggiare” in modalità con vincita<br />

in denaro o solo per divertimento:<br />

un fattore determinante per la<br />

crescita ed il successo di questa tipologia<br />

di giochi. A conferma di<br />

quanto detto vi è un sondaggio<br />

condotto all’interno della community<br />

attiva sulla nostra piattaforma.<br />

Alla domanda perché si gioca,<br />

una delle risposte più frequenti è<br />

per il piacere della sfida e della<br />

competizione, prima ancora di<br />

una potenziale vincita di denaro.<br />

Ma sono altrettanti quelli accedono<br />

al gioco per conoscere nuove<br />

persone.<br />

Un portale di gioco come luogo di<br />

aggregazione?<br />

E’ esattamente così, è proprio questa<br />

la forza della nostra piattaforma.<br />

Per giocare occorre essere almeno<br />

in due e la nostra community<br />

offre l’opportunità di trovare sempre<br />

uno o più partner per una partita<br />

o per organizzare un vero e<br />

proprio torneo. Proprio per questo<br />

motivo, per il successo degli skill<br />

games, è fondamentale la numerosità<br />

della userbase di riferimento:<br />

solo con un gran numero di giocatori<br />

si innesca l’effetto community.<br />

Maurizio Caressa, amministratore delegato di King.com Italia<br />

Non si corre il rischio di “sedersi”<br />

allo stesso tavolo con giocatori di<br />

maggiore esperienza, ipotecando<br />

già in partenza spiacevoli sconfitte?<br />

No, perché gli utenti sono classificati<br />

secondo un proprio livello di abilità,<br />

un punteggio che viene acquisito<br />

giocando. Un po’ come avviene nel<br />

golf, dove per migliorare l’handicap<br />

e salire in classifica occorre vincere i<br />

tornei. Per questo nelle partite in<br />

modalità con vincita in denaro si<br />

confrontano sempre giocatori equivalenti.<br />

Poi è naturalmente possibile<br />

lanciare una sfida “just for fun” a<br />

giocatori e amici di ranking superiore,<br />

per il gusto di sfidare e, perché<br />

no, provare a battere, un avversario<br />

più accreditato.<br />

Nel profilo di King.com c’è un dato<br />

particolarmente interessante: il<br />

64% dei vostri utenti è di sesso<br />

femminile…<br />

Questa è la grande differenza tra gli<br />

skill games e altre tipologie di gioco:<br />

una diversa percezione del gioco stesso<br />

permette infatti di raggiungere un bacino<br />

di utenza abitualmente freddo o del<br />

tutto indifferente rispetto ad altre offerte.<br />

Con i giochi di abilità il concetto di<br />

gioco assume una forte connotazione<br />

di intrattenimento, consolidata dall’in-<br />

terazione con gli altri<br />

giocatori. Non bisogna<br />

infatti dimenticare la<br />

dimensione multiplayer<br />

degli skill games,<br />

che vivono sulla competizione<br />

tra utenti. Le<br />

donne rappresentano<br />

un target nuovo, con<br />

un’ottima propensione<br />

alla spesa online, soprattutto<br />

per servizi di<br />

entertainment.<br />

Negli ultimi tempi<br />

AAMS ha integralmente<br />

riorganizzato il<br />

settore, impartendo rigide<br />

linee guida, ed<br />

imprimendo allo stesso<br />

tempo un forte impulso al mercato.<br />

Cosa ritenete ci sia ancora da fare per<br />

una definitiva ottimizzazione del<br />

comparto?<br />

Non possiamo che apprezzare il<br />

percorso intrapreso da AAMS nello<br />

sviluppo del gaming online ed in<br />

particolare su questi nuovi segmenti<br />

di mercato. Allo stesso tempo sarebbe<br />

auspicabile una diversa formula<br />

nel calcolo di tassazione che<br />

secondo noi dovrebbe incidere sui<br />

margini invece che sul fatturato, soprattutto<br />

per non penalizzare politiche<br />

di pay-back premianti per l’utente<br />

da parte dei concessionari.<br />

Crediamo che un livello intorno al<br />

15% della commissione spettante<br />

all’operatore potrebbe essere ragionevole.<br />

Altrettanto importante potrebbe<br />

essere un intervento sulle<br />

procedure di registrazione da parte<br />

dell’utente, attraverso l’eliminazione<br />

dell’obbligo del contratto cartaceo.<br />

In ultimo, poiché in Italia la<br />

differenza di approccio di business<br />

tra online e offline è decisamente<br />

più accentuata rispetto ad altri paesi,<br />

concedere agli operatori online<br />

la possibilità di offrire tutte le tipologie<br />

di giochi pubblici, indipendentemente<br />

dal possesso di una licenza<br />

di terra. ■<br />

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