01.08.2018 Views

Riqualificazione urbana tra identità locale e partecipazione degli abitanti: Il “barrio” Cabanyal a Valencia.

Le finalità del lavoro di tesi sono costituite da: - Elaborazioni interpretative in grado di fornire strumenti ed elementi analitici presenti nel barrio del Cabanyal rispetto all’intero quartiere marittimo; - Individuazione di elementi di criticità risolvibili dal basso in tempi brevi e dalle attività tecniche urbanistiche del Municipio di Valencia in tempi più lunghi; -Elaborazione di un’ipotesi progettuale in grado di fornire linee guida per indirizzi di trasformazione urbanistica e sociale attraverso l’individuazione di azioni puntuali e circoscritte.

Le finalità del lavoro di tesi sono costituite da:
- Elaborazioni interpretative in grado di fornire strumenti ed elementi analitici presenti nel barrio del Cabanyal rispetto all’intero quartiere marittimo;
- Individuazione di elementi di criticità risolvibili dal basso in tempi brevi e dalle attività tecniche urbanistiche del Municipio di Valencia in tempi più lunghi;
-Elaborazione di un’ipotesi progettuale in grado di fornire linee guida per indirizzi di trasformazione urbanistica e sociale attraverso l’individuazione di azioni puntuali e circoscritte.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Scuola di<br />

Architettura<br />

Corso di Laurea Magis<strong>tra</strong>le in Pianificazione e<br />

progettazione della città e del territorio<br />

RIQUALIFICAZIONE URBANA TRA IDENTITA’ LOCALE<br />

E PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI:<br />

IL “BARRIO” CABANYAL A VALENCIA<br />

LAUREANDA: MELANIA MARINO<br />

RELATORE: PROF. RAFFAELE PALOSCIA<br />

CORRELATRICE: PROF.SSA ROSA MARÍA PASTOR VILLA - UNIVERSIDAD POLITÉCNICA DE VALENCIA<br />

A.A. 2017/18


STRUTTURA DELLA TESI<br />

FASE PREPARATORIA<br />

• RACCOLTA MATERIALE BIBLIOGRAFICO, CARTOGRAFICO, FOTOGRAFICO, SITOGRAFICO<br />

• INDIVIDUAZIONE PROBLEMATICHE RELATIVE AL CONTESTO TERRITORIALE<br />

• RICERCA BIBLIOGRAFICA PRESSO UNIVERIDAD POLITECNICA DE VALENCIA<br />

FASE DI INDAGINE DIRETTA<br />

SUL CAMPO DELLA DURATA<br />

DI TRE MESI<br />

• INDAGINE SUL CAMPO<br />

• INCONTRO CON GLI ATTORI LOCALI<br />

• RIPRESE FOTOGRAFICHE<br />

• ELABORAZIONE DEL MATERIALE DEL QUADRO URBANO, ECONOMICO E STORICO - ANTROPOLOGICO<br />

• INTERVISTE AGLI ABITANTI<br />

FASE CONCLUSIVA<br />

•INDIVIDUAZIONE E MESSA A PUNTO DEGLI ELEMENTI DI CRITICITA’ E OPPORTUNITA’<br />

• ELABORAZIONE E RESTITUZIONE DEL MATERIALE DI ANALISI<br />

• DEFINIZIONE DI IPOTETICI LINEAMENTI PROGETTUALI PER LA RIQUALIFICAZIONE


VALENCIA<br />

CAPOLUOGO DELLA COMUNITÀ VALENCIANA<br />

SUPERFICIE: 134,65 KM²<br />

ABITANTI: 790.201


I BARRIOS MARITTIMI<br />

MALVAROSA<br />

CABANYAL<br />

VALENCIA<br />

CANYAMELAR<br />

CAPOLUOGO DELLA COMUNITÀ VALENCIANA<br />

SUPERFICIE: 134,65 KM²<br />

ABITANTI: 790.201<br />

MUNICIPIO INDIPENDENTE<br />

DAL 1821 AL 1897<br />

SUPERFICIE: 1,349 KM²<br />

ABITANTI: 15.642


I BARRIOS MARITTIMI<br />

MALVAROSA<br />

CABANYAL<br />

VALENCIA<br />

CANYAMELAR<br />

CAPOLUOGO DELLA COMUNITÀ VALENCIANA<br />

SUPERFICIE: 134,65 KM²<br />

ABITANTI: 790.201<br />

MUNICIPIO INDIPENDENTE<br />

DAL 1821 AL 1897<br />

SUPERFICIE: 1,349 KM²<br />

ABITANTI: 15.642


EVOLUZIONE INSEDIATIVA DEI BARRIOS MARITTIMI


EVOLUZIONE INSEDIATIVA DEI QUARTIERI MARITTIMI


SVILUPPO E CRISI ECONOMICA: LA RELAZIONE TRA EDIFICATO E PORTO


INDIVIDUAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI


INDIVIDUAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI


INDIVIDUAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI<br />

COSA STA SUCCEDENDO NEL CABANYAL?<br />

NEL 1997 È STATO EMANATO IL PEPRI CHE PREVEDE<br />

LA DEMOLIZIONE DI 600 EDIFICI E 1600 ABITAZIONI<br />

SONO STATI PERSI GIÀ MOLTI EDIFICI DI RILEVANZA<br />

STORICA E PATRIMONIALE<br />

TANTI ALTRI EDIFICI SONO STATI SALVATI GRAZIE ALL’ATTIVA<br />

PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI<br />

NUOVE BARRIERE FISICHE HANNO DETERMINATO LA<br />

MARGINALIZZAZIONE DEL BARRIO<br />

OGGI IL CABANYAL VIENE CONSIDERATO UN GHETTO


COS’È IL PEPRI?<br />

AREA DI INTERVENTO E SOLUZIONI PREVISTE DAL PIANO<br />

PLAN ESPECIAL DE PROTECCIÓN Y REFORMA INTERIOR<br />

REALIZZATO DA UNO STUDIO DI ARCHITETTI<br />

SU COMMISSIONE DEL COMUNE DI VALENCIA<br />

PREVEDE DI UNIRE IL CENTRO STORICO AL MARE<br />

ATTRAVERSO UN GRANDE VIALE DI 300 M DI LARGHEZZA<br />

ATTUALMENTE È IN CORSO DI ATTUAZIONE E<br />

SONO STATE EFFETTUATE GIÀ MOLTE DEMOLIZIONI<br />

LE DEMOLIZIONI HANNO GENERATO<br />

SPAZI VUOTI E DEGRADO URBANO<br />

GLI ABITANTI SONO STATI SFRATTATI E LORO CASE<br />

SONO STATE OCCUPATE ABUSIVAMENTE DA GENTE POVERA<br />

TRA GLI EFFETTI PRINCIPALI:<br />

CRISI DELL’IDENTITÀ LOCALE,<br />

PERDITA DEL PATRIMONIO ED ESCLUSIONE SOCIALE


L’ I M M A G I N E D E L C A B A N YA L R I C A V ATA D A L L E I N T E R V I S T E V E R B A L I<br />

DOMANDE POSTE AGLI ABITANTI SUL MODELLO<br />

DEL QUESTIONARIO DI KEVIN LYNCH<br />

• COSA TI VIENE IN MENTE CON LA PAROLA CABANYAL?<br />

(PERCEZIONE DELL’AREA)<br />

• TRACCIA UNA RAPIDA PIANTA DEL CABANYAL<br />

RISPETTO A CARRER DEL MEDITERRANI. (MARGINI)<br />

• FORNISCI ISTRUZIONI RIGUARDO IL TRAGITTO CHE<br />

COMPI ABITUALMENTE, INCLUDENDO I PERCORSI DI<br />

RIFERIMENTO CHE SONO DIVENTATI IMPORTANTI PER<br />

TE. (PERCORSI)<br />

• CI SONO ALCUNI PUNTI DI RIFERIMENTO CHE TI<br />

SUSCITANO DELLE EMOZIONI DURANTE IL TRAGITTO?<br />

(RIFERIMENTI)<br />

• QUALI ELEMENTI DEI QUARTIERI CONSIDERI<br />

MAGGIORMENTE DISTINTIVI? (NODI)


SINTESI DELLO STATO DI VIVIBILITÀ DELLE SUB-AREE


SINTESI DELLO STATO DI VIVIBILITÀ DELLE SUB-AREE


CRITICITA’


CRITICITA’


PATRIMONIO MATERIALE


PATRIMONIO MATERIALE<br />

PATRIMONIO IMMATERIALE


DALLO STATO ATTUALE ALL’IPOTESI DI PROGETTO<br />

STATO DI FATTO PREVISIONI DEL PEPRI IPOTESI DI SCHEMA DIRETTORE


LINEAMENTI PER UNA PROPOSTA DI MASTERPLAN


DETTAGLI PROGETTUALI


GRAZIE


RIQUALIFICAZIONE URBANA TRA IDENTITA’<br />

LOCALE E PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI:<br />

1<br />

IL BARRIO CABANYAL A VALENCIA


2


Scuola di<br />

Architettura<br />

Corso di Laurea Magis<strong>tra</strong>le in Pianificazione e progettazione della città e del territorio<br />

RIQUALIFICAZIONE URBANA TRA IDENTITA’<br />

LOCALE E PARTECIPAZIONE DEGLI ABITANTI:<br />

IL BARRIO CABANYAL A VALENCIA<br />

LAUREANDA: MELANIA MARINO<br />

RELATORE: PROF. RAFFAELE PALOSCIA<br />

CORRELATRICE: PROF.SSA ROSA MARÍA PASTOR VILLA<br />

Universidad Politécnica de <strong>Valencia</strong><br />

A.A. 2017/18<br />

1


4


Lasciò vagare la mente mentre<br />

fissava la città, metà slum, metà<br />

paradiso. Come poteva un posto<br />

essere così squallido e violento, e<br />

al tempo stesso così meraviglioso?<br />

- Chris Abani<br />

”<br />

5


6


INDICE<br />

1. INTRODUZIONE<br />

2. METODOLOGIA E FASI DI LAVORO<br />

2.1 Fasi e contenuti<br />

2.2 Obiettivi<br />

3. RIFERIMENTI TEORICI<br />

3.1 Gli insediamenti informali nel processo di globalizzazione<br />

3.2 I Barrios Marginales e il contesto spagnolo<br />

3.3 L’approccio territorialista per la valorizzazione del conjunto histórico<br />

4. VALENCIA<br />

4.1 Riferimenti geografici<br />

4.2 Le fasi dello sviluppo urbano<br />

4.3 Gli assi di riferimento della <strong>tra</strong>sformazione della città<br />

5. IL CABANYAL: INQUADRAMENTO DELL’AREA DI STUDIO<br />

5.1 Inquadramento urbano<br />

5.2 La posizione s<strong>tra</strong>tegica<br />

5.3 Le pratiche <strong>tra</strong>dizionali di autocostruzione<br />

5.4 I conflitti economici, politici, urbani e sociali<br />

5.5 <strong>Il</strong> Plan Especial de Protección y Reforma Interior e i suoi effetti sul<br />

barrio<br />

5.6 L’indagine sociologica: dall’esclusione sociale alla <strong>partecipazione</strong> <strong>degli</strong><br />

<strong>abitanti</strong><br />

5.7 Le associazioni locali e i conflitti popolari<br />

6. ALCUNE IDEE PER UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE<br />

6.1 Sintesi delle criticità e delle opportunità<br />

6.2 Buone pratiche di intervento alla scala del barrio<br />

6.3 Lineamenti di riqualificazione del tessuto urbano<br />

7. Conclusioni<br />

Bibliografia e Sitografia<br />

Appendice fotografica<br />

Ringraziamenti<br />

7


GUIÓN<br />

1. INTRODUCCIÓN<br />

2. METODOLOGÍA Y FASES DE TRABAJO<br />

2.1 Fases y contenido<br />

2.2 Objetivos<br />

3. REFERENCIAS TEÓRICAS<br />

3.1 Los asentamientos informales en el proceso de globalización<br />

3.2 El contexto español y Barrios Marginales<br />

3.3 El enfoque territorialista para la valorización del conjunto histórico<br />

4. VALENCIA<br />

4.1 Referencias geográficas<br />

4.2 Las fases del desarrollo urbano<br />

4.3 Los ejes de referencia para la <strong>tra</strong>nsformación de la ciudad<br />

5. EL CABANYAL: ENCUADRE DEL ÁREA DE ESTUDIO<br />

5.1 Marco urbano<br />

5.2 La posición es<strong>tra</strong>tégica<br />

5.3 Prácticas <strong>tra</strong>dicionales de autoconstrucción<br />

5.4 Conflictos económicos, políticos, urbanos y sociales<br />

5.5 El Plan Especial de Protección y Reforma Interior y sus efectos en<br />

barrio<br />

5.6 La encuesta sociológica: de la exclusión social a la participación de<br />

los habitantes<br />

5.7 Asociaciones <strong>locale</strong>s y conflictos populares<br />

6. IDEAS PARA UN PROYECTO DE RECUPERACIÓN<br />

6.1 Resumen de problemas críticos y oportunidades<br />

6.2 Buenas prácticas de intervención en la escala del barrio<br />

6.3 Características de renovación del tejido urbano<br />

7. Conclusiones<br />

Bibliografía y Sitografía<br />

Apéndice fotográfico<br />

Agradecimientos<br />

8


9


10


1. INTRODUZIONE<br />

1.INTRODUCCIÓN<br />

<strong>Il</strong> lavoro di tesi si è sviluppato grazie ad<br />

un percorso di studio iniziato nel corso di<br />

P i a n i fi c a z i o n e t e r r i t o r i a l e p e r l a<br />

cooperazione allo sviluppo tenuto dal<br />

Professor Raffaele Paloscia e maturato<br />

durante un’esperienza di ricerca di tre<br />

mesi nella città di <strong>Valencia</strong>, in Spagna. Le<br />

tematiche affrontate riguardano con<br />

sensibilità e attenzione le forme <strong>degli</strong><br />

insediamenti informali presenti a scala<br />

globale, viste con occhio diretto durante<br />

un workshop in territorio latino americano,<br />

in Argentina e riscon<strong>tra</strong>te<br />

successivamente in territorio europeo, in<br />

Spagna. Sensibilmente colpita da una<br />

realtà profondamente diversa e lontana<br />

da quella a cui si è soliti approcciarsi ho<br />

deciso di rivolgere con particolare<br />

attenzione uno sguardo alla realtà<br />

valenciana che ha raggiunto<br />

<strong>tra</strong>sformazioni economiche e urbane<br />

assolutamente importanti in poco tempo,<br />

ospitando eventi di calibro mondiale come<br />

l’American’s Cup e la Formula uno,<br />

svelando architetture moderne di forte<br />

impatto visivo pronte ad accogliere un<br />

forte mercato del turismo, modernizzando<br />

un tessuto urbano di ampia dimensione.<br />

Dietro tutto ciò però, si nascondono<br />

retroscena che gli occhi dei turisti non<br />

possono vedere, che i muri possono<br />

nascondere e le voci smentire, realtà<br />

diverse, leggermente più “confortevoli”<br />

che gli occhi di tante altre culture più<br />

dimenticate sono abituati a vedere, a<br />

vivere e habitare, gli insediamenti<br />

informali. In diverse parti del mondo gli<br />

insediamenti informali assumono diverse<br />

manifestazione del loro vivere, in alcune<br />

aree risultano maggiormente difficili e in<br />

altre meno, in alcune si presentano<br />

11<br />

El <strong>tra</strong>bajo de tesis se ha desarrollado<br />

gracias a un recorrido de estudio iniciado<br />

en el curso de planificación territorial para<br />

la cooperación al desarrollo hecho por el<br />

Profesor Raffaele Paloscia y madurado<br />

durante una experiencia de investigación<br />

de tres meses en la ciudad de <strong>Valencia</strong>,<br />

España. Las temáticas afrontadas se<br />

refieren con sensibilidad y atención las<br />

formas de los asentamientos informales<br />

presentes a escala global, vistas con ojo<br />

d i r e c t o e n u n t a l l e r e n t e r r i t o r i o<br />

l a t i n o a m e r i c a n o , e n A r g e n t i n a y<br />

observadas posteriormente en territorio<br />

europeo, en España. Sensiblemente<br />

afectada por una realidad muy distinta y<br />

lejana a la que nos enfrentamos, he<br />

decidido dirigir con especial atención una<br />

mirada a la realidad valenciana que ha<br />

alcanzado <strong>tra</strong>nsformaciones económicas y<br />

<strong>urbana</strong>s muy importantes en poco tiempo,<br />

albergando eventos de calibre mundial<br />

como el American's Cup y la Fórmula Uno,<br />

desvelando arquitecturas modernas de<br />

fuerte impacto visual dispuestas a acoger<br />

un fuerte mercado del turismo,<br />

modernizando un tejido urbano de amplia<br />

dimensión. Detrás de todo esto, sin<br />

embargo, se esconden un <strong>tra</strong>sfondo que<br />

los ojos de los turistas no pueden ver, que<br />

los muros pueden ocultar y rumores negar,<br />

realidades distintas, ligeramente más<br />

"confortables" que los ojos de tantas o<strong>tra</strong>s<br />

c u l t u r a s m á s o l v i d a d a s e s t á n<br />

acostumbrados a ver, a vivir y habitare, los<br />

asentamientos informales. En diversas<br />

partes del mundo, los asentamientos<br />

i n f o r m a l e s a s u m e n d i f e r e n t e s<br />

manifestación de su vivir, en algunas áreas<br />

resultan más difíciles y en o<strong>tra</strong>s menos, en<br />

algunas se presentan


condizioni di vita assoluta e in altre relativa,<br />

ma di qualsiasi forma o intensità questo<br />

fenomeno è sempre più vicino di quanto<br />

possiamo immaginare. <strong>Il</strong> caso di <strong>Valencia</strong><br />

ha svelato il suo retroscena con un barrio<br />

marginale di assoluta bellezza, il <strong>Cabanyal</strong>.<br />

<strong>Il</strong> barrio del <strong>Cabanyal</strong> trova le sue origini<br />

nel 1563, secondo le notizie più certe che<br />

riportano i primi confini dell'insediamento<br />

costituito da capanne, termine che in<br />

spagnolo si indica con “cabaña” che dà il<br />

nome al quartiere. Nascerà come piccolo<br />

villaggio di pescatori indipendente fino al<br />

1897 quando poi verrà annesso alla città di<br />

<strong>Valencia</strong>. Da quel momento in poi la città<br />

sarà protagonista di innumerevoli<br />

<strong>tra</strong>sformazioni e a sua volta anche il barrio<br />

subirà gli effetti di questo processo<br />

evolutivo che culminerà nel suo attuale<br />

degrado sociale e urbano, la cui causa<br />

principale risale al 1997 quando il quartiere<br />

venne minacciato da un progetto<br />

municipale che mirava alla costruzione di<br />

una grande Avenida in grado di collegare il<br />

centro storico della città al mare, passando<br />

per il <strong>Cabanyal</strong> demolendo 1651 abitazioni<br />

e distruggendone il tessuto urbano<br />

dichiarato Bene di Interesse Culturale (BIC)<br />

nel 1993. <strong>Il</strong> perché della dichiarazione di<br />

Bene di Interesse Culturale è di per sé un<br />

elemento tangibile per chi at<strong>tra</strong>versa il<br />

quartiere, ne osserva la bellezza, le<br />

testimonianze storiche, le architetture<br />

patrimoniali, i colori latini, un’<strong>identità</strong> da<br />

proteggere, fortemente sostenuta dagli<br />

<strong>abitanti</strong> che hanno deciso di resistere e<br />

continuare a vivere lì dove le demolizioni<br />

hanno iniziato a lasciare enormi spazi vuoti,<br />

case vacanti, s<strong>tra</strong>de deserte, a generare<br />

esclusione sociale, povertà relativa e microcriminalità.<br />

condiciones de vida absoluta y en o<strong>tra</strong>s<br />

relativa, pero de cualquier forma o<br />

intensidad este fenómeno es cada vez más<br />

cerca de lo que podemos imaginar. El caso<br />

de <strong>Valencia</strong> ha desvelado su <strong>tra</strong>sfondo con<br />

un barrio marginal de absoluta belleza, el<br />

<strong>Cabanyal</strong>. El barrio del <strong>Cabanyal</strong> encuen<strong>tra</strong><br />

sus orígenes en el 1563, según las noticias<br />

más confiables que aparezcan los primeros<br />

confines de la instalación constituido por<br />

las cabañas, término que en español se<br />

indica "cabaña" que da nombre al barrio.<br />

Nacerá como pequeña aldea de<br />

pescadores independiente hasta 1897<br />

cuando luego se anexionó a la ciudad de<br />

<strong>Valencia</strong>. Desde ese momento en adelante<br />

la ciudad será protagonista de<br />

innumerables <strong>tra</strong>nsformaciones y a su vez<br />

también el barrio sufrirá los efectos de este<br />

proceso de desarrollo que culminará en su<br />

actual degradación social y urbano, cuya<br />

causa principal se remonta a 1998 cuando<br />

el barrio fue amenazado por un proyecto<br />

municipal que contemplaba la construcción<br />

de una gran Avenida capaz de conectar el<br />

centro histórico de la ciudad al mar,<br />

atarvesando el <strong>Cabanyal</strong>, lo que implicaba<br />

derribar 1651viviendas y destruyendo el<br />

tejido urbano declarado Bien de Interés<br />

Cultural (BIC) en 1993. El por qué de la<br />

declaración de Bien de Interés Cultural es<br />

de por sí un elemento real para quien<br />

a<strong>tra</strong>viesa el barrio, se observa la belleza,<br />

los testimonios históricos, las arquitecturas<br />

patrimoniales, los colores latinos, una<br />

identidad que proteger, fuertemente<br />

apoyada por los habitantes que han<br />

decidido resistir y seguir viviendo allí donde<br />

las demoliciones han comenzado a dejar<br />

grandes espacios vacíos, casas vacantes,<br />

calles desiertas, a generar exclusión social,<br />

pobreza relativa y micro-delincuencia.<br />

12


A questo scenario si con<strong>tra</strong>ppongono gli<br />

attori locali coinvolti nelle iniziative a favore<br />

del sostegno e supporto della rinascita e<br />

resistenza del quartiere, che sono gli<br />

<strong>abitanti</strong> “sopravvissuti” all’uragano<br />

municipale <strong>tra</strong>mite i quali è stato possibile<br />

verificare le azioni sul campo, partendo dal<br />

basso per poi riuscire a realizzare azioni<br />

coerenti resistibili nel tempo at<strong>tra</strong>verso<br />

attività di coinvolgimento e integrazioni a<br />

supporto dei nuovi <strong>abitanti</strong> s<strong>tra</strong>nieri del<br />

barrio.<br />

Ciò che differenzia questa realtà, difficile da<br />

riscattare, è la prima azione <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />

stessi, quelli che hanno continuato a<br />

crederci e a resistere, che non hanno<br />

ceduto ad un ricatto economico, che si<br />

sono fatti giustizia davanti alle azioni<br />

municipali delle prime demolizioni e che<br />

hanno riconosciuto apertamente la loro<br />

<strong>identità</strong> legata alla cultura marinara<br />

at<strong>tra</strong>verso la quale hanno dichiarato<br />

espressamente la loro apertura nei<br />

confronti <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> s<strong>tra</strong>nieri purché non<br />

venga perso il valore identitario del barrio.<br />

At<strong>tra</strong>verso la <strong>partecipazione</strong> <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>,<br />

lo studio <strong>degli</strong> elementi identitari che<br />

con<strong>tra</strong>ddistinguono questa realtà che oggi<br />

viene identificata come “zona ghetto” è<br />

stato possibile costruire un’ipotesi di<br />

progetto che coinvolga azioni semplici in<br />

grado di <strong>tra</strong>sferire la memoria <strong>degli</strong><br />

elementi identitari del luogo, di favorirne la<br />

conoscenza e garantirne una buona<br />

vivibilità.<br />

A este escenario se con<strong>tra</strong>ponen los<br />

actores <strong>locale</strong>s implicados en las iniciativas<br />

a f a v o r d e l a p o y o y s o p o r t e d e l<br />

renacimiento y resistencia del barrio, que<br />

son los habitantes "supervivientes" al<br />

huracán municipal mediante los cuales fue<br />

posible verificar las acciones sobre el<br />

terreno, partiendo desde abajo para luego<br />

poder llevar a cabo acciones coherentes<br />

resistibles en el tiempo a <strong>tra</strong>vés de<br />

a c t i v i d a d e s d e p a r t i c i p a c i ó n y<br />

complementos de soporte a los nuevos<br />

habitantes ex<strong>tra</strong>njeros del barrio.<br />

Lo que distingue a esta realidad, difícil de<br />

rescatar, es la primera acción de los propios<br />

habitantes, ,los que siguieron creyendo en<br />

el valor de su patrimonio, que no cedieron a<br />

un chantaje económico, que se han hechos<br />

justicia ante las acciones municipales de las<br />

primeras demoliciones y que han<br />

reconocido abiertamente su identidad<br />

vinculada a la cultura marina mediante la<br />

cual han declarado expresamente su<br />

apertura por los habitantes ex<strong>tra</strong>njeros<br />

siempre que no se pierda la identidad del<br />

barrio.<br />

A <strong>tra</strong>vés de la participación de los<br />

habitantes, el estudio de los elementos de<br />

identidad que caracterizan esta realidad<br />

que hoy se identifica como "zona gueto" ha<br />

sido posible construir una hipótesis de<br />

escenario que implique acciones sencillas<br />

capaces de <strong>tra</strong>sladar la memoria de los<br />

elementos de identidad del lugar, de<br />

favorecer el conocimiento y garantizar una<br />

buena habitabilidad.<br />

13


2. METODOLOGIA<br />

E FASI DI LAVORO<br />

2. METODOLOGÍA<br />

Y FASES DE TRABAJO<br />

La fase metodologica è una<br />

tappa importante del lavoro svolto,<br />

non solo per la struttura che<br />

questa segue ma anche e<br />

soprattutto per il tipo di approccio<br />

che è stato apportato rispetto alle<br />

conoscenze acquisite in questo<br />

percorso di studio.<br />

La struttura metodologica si<br />

compone di due parti, la prima<br />

riguarda le fasi effettuate e i<br />

contenuti affrontati mentre la<br />

seconda riguarda la scelta <strong>degli</strong><br />

obiettivi che si è cercato di<br />

raggiungere.<br />

La fase metodológica es una<br />

etapa importante del <strong>tra</strong>bajo, no<br />

sólo para la estructura que esta<br />

sigue pero también y sobre todo<br />

para el tipo de enfoque que se ha<br />

aportado respeto a los<br />

conocimientos adquiridos en este<br />

recorrido de estudio.<br />

La estructura metodológica<br />

se compone de dos partes, la<br />

primera se refiere a las fases<br />

realizadas y los contenidos<br />

abordados mien<strong>tra</strong>s la segunda se<br />

refiere a la elección de los<br />

objetivos que se ha intentado<br />

alcanzar.<br />

14


2.2 FASI E CONTENUTI<br />

2.2 FASES Y CONTENIDOS<br />

<strong>Il</strong> lavoro di tesi si è svolto in diverse fasi e<br />

in diversi luoghi in modo da poter<br />

integrare ad ogni passo tutti gli elementi<br />

necessari al fine produttivo per giungere<br />

alla sua stesura.<br />

Le fasi constano essenzialmente di tre<br />

grandi periodi:<br />

1. Fase propedeutica dedicata alla<br />

raccolta del materiale idoneo alla stesura<br />

del lavoro di tesi e alla sua<br />

organizzazione. Questa fase è costituita<br />

essenzialmente da un’accurata ricerca<br />

<strong>degli</strong> elementi fotografici, cartografici,<br />

bibliografici indispensabili per lo studio<br />

dell’area. <strong>Il</strong> materiale in questione è stato<br />

reperibile direttamente in Italia e ha<br />

accompagnato l’indagine sul posto nella<br />

fase successiva;<br />

2. Fase investigativa nella città di <strong>Valencia</strong><br />

della durata di tre mesi in cui è stato<br />

possibile constatare effettivamente quali<br />

erano gli elementi identitari del luogo,<br />

effettuare indagini sul posto, vivere il<br />

barrio, avere incontri con la gente del<br />

posto e le associazioni locali, reperire<br />

ulteriore materiale necessario presso<br />

l’Università Politecnica di <strong>Valencia</strong><br />

at<strong>tra</strong>verso cui ho potuto stringere un<br />

contatto con la Professoressa Rosa Maria<br />

Pastor Villa, nonché correlatrice del lavoro<br />

svolto, che da anni si occupa delle<br />

problematiche del quartiere, fondando nel<br />

1997 insieme ad altri due architetti una<br />

piattaforma culturale che è stata la genesi<br />

di Salvem il <strong>Cabanyal</strong>.<br />

El <strong>tra</strong>bajo de tesis se ha desarrollado en<br />

diferentes fases y en diversos lugares para<br />

poder integrar a cada paso todos los<br />

elementos necesarios a fin productivo para<br />

llegar a su elaboración.<br />

Las fases se componen básicamente de<br />

tres grandes períodos:<br />

1. Fase propedéutica dedicada a la<br />

recogida del material adecuado para la<br />

elaboración del <strong>tra</strong>bajo de tesis y a su<br />

organización. Esta fase es constituida<br />

esencialmente por una cuidadosa<br />

investigación de los elementos fotográficos,<br />

cartográficas bibliográficas indispensables<br />

para el estudio de la zona. El material en<br />

cuestión fue encon<strong>tra</strong>rse directamente en<br />

Italia y ha acompañado la investigación<br />

sobre el terreno en la fase posterior;<br />

2. Fase de investigación en la ciudad de<br />

<strong>Valencia</strong> de la duración de tres meses en<br />

q u e h a s i d o p o s i b l e c o n s t a t a r<br />

efectivamente cuáles eran los elementos<br />

d e i d e n t i d a d d e l l u g a r, e f e c t u a r<br />

investigaciones sobre el terreno, vivir el<br />

barrio, tener encuentros con la gente del<br />

lugar y las asociaciones <strong>locale</strong>s, encon<strong>tra</strong>r<br />

nuevo material necesario en la Universidad<br />

Politecnica de <strong>Valencia</strong> gracias a que he<br />

podido entablar un contacto con la<br />

Profesora Rosa María Pastor Villa, así<br />

como co-tutora del <strong>tra</strong>bajo, que desde hace<br />

años se ocupa de las problemáticas del<br />

barrio, fundando en 1997 junto con otros<br />

dos arquitectos una plataforma cultural que<br />

fué la génesis de Salvem El <strong>Cabanyal</strong>.<br />

15


In questa fase sono state realizzate<br />

interviste agli <strong>abitanti</strong> che hanno fornito<br />

soluzioni e proposte indispensabile per<br />

una futura raccolta delle idee in vista di<br />

un’ipotesi progettuale at<strong>tra</strong>verso la loro<br />

interpretazione e identificazione<br />

nell’approccio territorialista.<br />

Inoltre, sono stati effettuati reportage<br />

fotografici e contatti diretti con gli <strong>abitanti</strong><br />

sul campo. <strong>Il</strong> viaggio ha costituito una<br />

tappa fondamentale dell’indagine dal<br />

momento che non ha fornito solo<br />

chiarimenti e constatazioni sugli elementi<br />

patrimoniali e di criticità del barrio ma ha<br />

concesso l’occasione per creare una rete<br />

di relazioni at<strong>tra</strong>verso momenti di<br />

integrazione con la comunità <strong>locale</strong>;<br />

3. Fase conclusiva in cui è stato possibile<br />

riorganizzare tutte gli interventi di ricerca<br />

sul campo effettuati precedentemente,<br />

analizzarli at<strong>tra</strong>verso elaborazioni<br />

interpretative e ragionare alcune ipotesi,<br />

per il futuro, puntuali in alcuni casi e areali<br />

in altri, mirati alla prosecuzione <strong>degli</strong><br />

elementi costruttivi e di aggregazione utili<br />

al mantenimento e conservazione<br />

dell’<strong>identità</strong> del luogo.<br />

En esta fase se realizaron entrevistas a los<br />

habitantes que han ofrecido soluciones y<br />

propuestas indispensable para una futura<br />

recogida de las ideas las ideas en vista de<br />

una hipótesis de diseño a <strong>tra</strong>vés de su<br />

interpretación e identificación en el enfoque<br />

territorialista.<br />

Además, se realizaron reportajes<br />

fotográficos y contactos directos con los<br />

habitantes sobre el terreno. El viaje ha<br />

constituido una etapa fundamental de la<br />

encuesta del momento que no ha<br />

proporcionado sólo aclaraciones y<br />

comprobaciones sobre los elementos<br />

patrimoniales y de criticidad del barrio sino<br />

que ha concedido la oportunidad para crear<br />

una red de relaciones a <strong>tra</strong>vés de<br />

momentos de integración con la comunidad<br />

local;<br />

3. Fase final en que ha sido posible<br />

reorganizar todas las intervenciones de<br />

investigación sobre el campo efectuados<br />

anteriormente, analizarlos a <strong>tra</strong>vés de<br />

elaboraciones interpretativas y razonar<br />

algunas hipótesis, para el futuro, puntuales<br />

en algunos casos y de superficie en otros,<br />

orientados a la prosecución de los<br />

elementos constructivos y de agregación<br />

útiles al mantenimiento y conservación de<br />

la identidad del lugar.<br />

16


2.3 OBIETTIVI<br />

2.3 OBJETIVOS<br />

Gli obiettivi del lavoro svolto riguardano<br />

essenzialmente il riconoscimento e il<br />

mantenimento dei loro caratteri identitari<br />

at<strong>tra</strong>verso la prosecuzione dei loro<br />

elementi patrimoniali considerabili come<br />

invarianti del luogo che si riflettono in<br />

forma fisica nel tessuto urbano e in forma<br />

sociale nella <strong>partecipazione</strong> attiva <strong>degli</strong><br />

<strong>abitanti</strong> che hanno permesso l’attuale<br />

resistenza del barrio nonostante i continui<br />

tentativi di demolizione e sgombero da<br />

parte del municipio della città di <strong>Valencia</strong>.<br />

Sinteticamente le finalità del lavoro di tesi<br />

sono costituite da:<br />

- Elaborazioni interpretative in grado di<br />

fornire strumenti ed elementi analitici<br />

presenti nel barrio del <strong>Cabanyal</strong> rispetto<br />

all’intero quartiere marittimo;<br />

- Individuazione di elementi di criticità<br />

risolvibili dal basso in tempi brevi e dalle<br />

attività tecniche urbanistiche del Municipio<br />

di <strong>Valencia</strong> in tempi più lunghi;<br />

-Elaborazione di un’ipotesi progettuale in<br />

grado di fornire linee guida per indirizzi di<br />

<strong>tra</strong>sformazione urbanistica e sociale<br />

at<strong>tra</strong>verso l’individuazione di azioni<br />

puntuali e circoscritte.<br />

Los objetivos del <strong>tra</strong>bajo afectan<br />

fundamentalmente el reconocimiento y el<br />

mantenimiento de sus caracteres de<br />

identidad a <strong>tra</strong>vés de la prosecución de sus<br />

elementos patrimoniales que son como<br />

invariantes del lugar que se reflejan en<br />

forma física en el tejido urbano y en forma<br />

social en la participación activa de los<br />

habitantes que han permitido la actual<br />

resistencia del barrio a pesar de los<br />

continuos intentos de demolición y desalojo<br />

por parte del ayuntamiento de la ciudad de<br />

<strong>Valencia</strong>.<br />

Sintéticamente las finalidades del <strong>tra</strong>bajo<br />

de final de grado están constituidas por:<br />

- Elaboraciones interpretativas capaces de<br />

proporcionar los instrumentos y elementos<br />

analíticos presentes en el barrio del<br />

<strong>Cabanyal</strong> respeto a todo el barrio marítimo;<br />

- Identificación de los elementos de<br />

criticidad solucionables desde abajo en<br />

tiempos breves y de las actividades<br />

técnicas urbanísticas del Ayuntamiento de<br />

<strong>Valencia</strong> en tiempos más largos;<br />

-Elaboración de una hipótesis de diseño<br />

capaz de proporcionar directrices para<br />

direcciones de <strong>tra</strong>nsformación urbanística y<br />

social mediante la identificación de<br />

acciones puntuales y delimitadas.<br />

17


La distruzione è la volontà di un<br />

uomo.<br />

Ma anche la prevenzione è la<br />

volontà di un uomo.<br />

La scelta di un uomo è quella <strong>tra</strong><br />

distruzione e prevenzione.<br />

-Babu Rajan<br />

”<br />

18<br />

Citta del Messico, 24 milioni di <strong>abitanti</strong>


3. RIFERIMENTI<br />

TEORICI<br />

3. REFERENCIAS<br />

TEÓRICOS<br />

Sappiamo che l’urbanizzazione sta<br />

rapidamente aumentando nel mondo.<br />

Attualmente oltre il 54% della popolazione<br />

globale vive nelle città e il dato è destinato<br />

a crescere ulteriormente nei prossimi anni.<br />

<strong>Il</strong> cambio del modello produttivo ed<br />

economico ha innescato un processo<br />

pressoché continuo di spopolamento delle<br />

aree rurali, lasciando alla cementificazione<br />

porzioni sempre più grandi di territorio.<br />

In occasione del 9° World Urban Forum a<br />

Kuala Lumpur, il Centro di Ricerca<br />

Comune (JRC) della Commissione<br />

Europea ha raccolto tutti i dati in tema di<br />

urbanizzazione per realizzare il più grande<br />

e completo database mai pubblicato sulle<br />

città. <strong>Il</strong> nuovo strumento raccoglie le<br />

informazioni provenienti da 10.000 centri<br />

urbani sparsi in tutto il mondo, elaborate<br />

at<strong>tra</strong>verso il Global Human Settlement<br />

Layer. Si <strong>tra</strong>tta di uno strumento open e<br />

gratuito che permette di valutare la<br />

presenza umana sul pianeta. Quello che<br />

ne viene fuori, spiegano gli scienziati, è un<br />

risultato abbastanza inaspettato: il mondo<br />

è più urbanizzato di quanto si pensasse in<br />

precedenza. A livello globale, più di 400<br />

città hanno una popolazione stimata <strong>tra</strong> 1<br />

e 5 milioni. Più di 40 città hanno da 5 a 10<br />

milioni di persone e ci sono ben 32<br />

“megalopoli” nel mondo con oltre 10<br />

milioni di <strong>abitanti</strong>. Questo è quanto ci<br />

riporta un articolo scritto dalla rivista<br />

Rinnovabili a Bruxelles il 14 febbraio<br />

2018.<br />

Sabemos que la urbanización está<br />

creciendo rápidamente en el mundo.<br />

Actualmente más del 54% de la población<br />

mundial vive en las ciudades y el dato está<br />

destinado a seguir creciendo en los<br />

próximos años. El cambio del modelo<br />

productivo y económico has provocado un<br />

proceso casi continuo de despoblación de<br />

l a s z o n a s r u r a l e s , d e j a n d o a l a<br />

urbanización excesiva porciones cada vez<br />

más grandes de territorio. En ocasión del<br />

9° World Urban Forum en Kuala Lumpur, el<br />

Centro Común de Investigación (JRC) de<br />

la Comisión Europea ha recogido todos los<br />

datos en materia de urbanización para<br />

realizar el más grande y completo<br />

database nunca publicado sobre las<br />

ciudades. El nuevo instrumento recoge las<br />

informaciones procedentes de 10.000<br />

centros urbanos esparcidos en todo el<br />

mundo, elaboradas a <strong>tra</strong>vés del Global<br />

Human Settlement Layer. Se <strong>tra</strong>ta de un<br />

instrumento abierto y libre que permite<br />

evaluar la presencia humana en el planeta.<br />

Lo que se fuera, explican los científicos, es<br />

un resultado bastante inesperado: el<br />

mundo es más urbanizado de lo que se<br />

pensaba anteriormente. A nivel global, más<br />

de 400 ciudades tienen una población<br />

estimada entre 1 y 5 millones. Más de 40<br />

ciudades han de 5 a 10 millones de<br />

p e r s o n a s y n o s e s t á n b i e n 3 2<br />

"megalópolis" en el mundo con más de 10<br />

millones de habitantes. Esto es lo que nos<br />

<strong>tra</strong>e un artículo escrito por el editorial<br />

Rinnovabili en Bruselas el 14 de febrero de<br />

2018.<br />

19


I dati riportati sono sola una piccola<br />

nozione di come il concetto di<br />

urbanizzazione sia un motore di<br />

riproduzione dell’effetto globalizzante. Ciò<br />

che in questo quadro desta<br />

preoccupazione è legato alla crescita<br />

incontrollata delle megalopoli di cui per<br />

esempio Città del Messico è la seconda<br />

fra le megalopoli del Terzo mondo per<br />

popolazione in milioni (22 milioni fino al<br />

2004 e 24 milioni al 2018). (Mike Davis,<br />

2006). In differenti parti del mondo la<br />

crescita è stata monopolizzata dalle città<br />

primarie a discapito di quelle secondarie,<br />

a s s u m e n d o s e m p r e p i ù i n t e n s e<br />

<strong>tra</strong>sformazioni strutturali. A questo si<br />

aggiunge la collisione fra città e<br />

campagne che vengono inglobate<br />

totalmente dalle prime. Questo processo<br />

innesca la formazione di altri tipi di forme<br />

dell’insediamento, in contesti a volte<br />

inglobati delle città e altre volte ai margini<br />

delle stesse. Queste forme sono causate<br />

dagli effetti della globalizzazione, dai<br />

grandi flussi migratori, crescita<br />

demografica incontrollata e dall’aumento<br />

di povertà e forti disuguaglianze sociali.<br />

Sono gli Slum la cui definizione classica si<br />

rifà ad un luogo caratterizzato da<br />

sovraffollamento, strutture abitative<br />

scadenti o informali, accesso inadeguato<br />

all’acqua potabile e ai servizi igienici,<br />

scarsa sicurezza di possesso. Questa<br />

definizione, adottata ufficialmente nel<br />

corso di un convegno dell’ONU a Nairobi<br />

nell’ottobre del 2002, è “limitata alle<br />

caratteristiche fisiche e giuridiche<br />

dell’insediamento”, sorvolando sulle<br />

“dimensioni sociali”, più complesse e<br />

difficili da misurare, pur facendo<br />

riferimento, in molte circostanze,<br />

Los datos recogidos son solo una pequeña<br />

noción de cómo el concepto de<br />

urbanización sea un motor de reproducción<br />

del efecto globalizzante. Lo que en este<br />

marco despierta preocupación está ligado<br />

al crecimiento incontrolado de las<br />

megalópolis de que por ejemplo la Ciudad<br />

de México es la secunda entre las<br />

megalópolis del Tercer Mundo por<br />

población en millones (22 millones hasta<br />

2004 y 24 millones al 2018). (Mike Davis,<br />

2006). En diferentes partes del mundo el<br />

crecimiento fue monopolizado por las<br />

ciudades primarias a expensas de las<br />

secundarias, asumiendo cada vez más<br />

intensas <strong>tra</strong>nsformaciones estructurales. A<br />

esto se añade la colisión entre la ciudad y<br />

huertas que aparecen inglobate totalmente<br />

de las primas. Este proceso provoca la<br />

formación de otros tipos de formas de<br />

asentamiento, en contextos a veces<br />

englobados en las ciudades y o<strong>tra</strong>s veces<br />

los márgenes de las mismas. Estas formas<br />

son causadas por los efectos de la<br />

g l o b a l i z a c i ó n , l o s g r a n d e s fl u j o s<br />

migratorios, crecimiento demográfico<br />

incontrolado y por el crecimiento de<br />

pobreza y fuertes desigualdades sociales.<br />

Son los Slum cuya definición clásica se<br />

remite a un lugar caracterizado por<br />

hacinamiento, viviendas defectuosas o<br />

informales, accesibilidad insuficiente al<br />

agua potable y a los servicios higiénicos,<br />

poca seguridad de posesión. Esta<br />

definición adoptada oficialmente en el<br />

<strong>tra</strong>nscurso de un congreso de la ONU en<br />

Nairobi en octubre de 2002, es "limitada a<br />

las características físicas y jurídicas de la<br />

i n s t a l a c i ó n " , s o b r e v o l a n d o l a s<br />

"dimensiones sociales", más complejas y<br />

difíciles de medir, haciendo referencia, en<br />

muchas circunstancias,<br />

20


alla marginalità economica e sociale <strong>degli</strong><br />

<strong>abitanti</strong> 1 . Secondo UN-Habitat, le più<br />

grandi percentuali di <strong>abitanti</strong> di slum si<br />

trovano in Etiopia, in Ciad, Afghanistan e<br />

in Nepal. Bombay è la capitale globale<br />

dello slum, seguita da Città del Messico,<br />

Dhaka, Lagos, il Cairo, Karachi,<br />

Kinshasa-Brazzeville, San Paolo,<br />

Shanghai e Delhi. Gli slum che mos<strong>tra</strong>no<br />

la crescita più rapida si trovano nella<br />

Federazione Russa (Mike Davis, 2006).<br />

Però come afferma The challenge of<br />

Slums non tutti gli <strong>abitanti</strong> <strong>degli</strong> slum sono<br />

poveri, vi sono anche città in cui la<br />

maggioranza dei poveri vive al di fuori<br />

<strong>degli</strong> slum propriamente detti. Infatti alcuni<br />

<strong>abitanti</strong> vivono in povertà assoluta e altri<br />

in povertà relativa. Anche se è difficile<br />

stabilire con precisione il grado di povertà<br />

perché gli <strong>abitanti</strong> <strong>degli</strong> slum sono<br />

volutamente sottostimate dalle autorità.<br />

La caratteristica accomunante fra i diversi<br />

tipi di Slum rimane sicuramente la<br />

marginalità sociale che non è definibile<br />

statisticamente. Una sintetica analisi delle<br />

tipologie di Slum può essere realizzata<br />

differenziando la loro localizzazione che<br />

può interessare il centro delle metropoli o<br />

la periferia. Nel primo caso possiamo<br />

distinguere due tipi di slum formali<br />

(caseggiati costruiti per i poveri, ostelli o<br />

dormitori, un esempio possono essere gli<br />

inquilinatos di legno e lamiera di Buenos<br />

Aires che vennero costruiti in principio per<br />

gli immigrati italiani poveri in barrios<br />

portuali come La Boca e Barracas) e<br />

informali (occupanti o <strong>abitanti</strong> sui<br />

marciapiedi).<br />

a la marginación económica y social de los<br />

habitantes. Según UN-Hábitat, las más<br />

grandes porcentajes de habitantes de slum<br />

se encuen<strong>tra</strong>n en Etiopía, en Chad,<br />

Afganistán y Nepal. Bombay es la capital<br />

mundial del slum, seguida por la Ciudad de<br />

México, Dhaka, Lagos, El Cairo, Karachi,<br />

Kinshasa-Brazzeville, San Pablo, Shanghai<br />

y Delhi. Los slum que mues<strong>tra</strong>n el<br />

crecimiento más rápido se encuen<strong>tra</strong>n en la<br />

Federación Rusa (Mike Davis, 2006). Sin<br />

embargo como dice The Challenge of<br />

Slums no todos los habitantes de los slum<br />

son pobres, también hay ciudades donde la<br />

mayoría de los pobres vive fuera de los<br />

slum propiamente dichos. En efecto,<br />

algunos habitantes viven en pobreza<br />

absoluta y otros en la pobreza relativa.<br />

Aunque es difícil determinar con precisión<br />

el grado de pobreza porque los habitantes<br />

d e l o s s l u m s o n v o l u n t a r i a m e n t e<br />

subestimadas por las autoridades. La<br />

característica en común entre los distintos<br />

tipos de Slum permanece sin duda, la<br />

marginalidad social que no se puede definir<br />

estadísticamente. Una sintética análisis de<br />

las tipologías de Slum puede ser realizada<br />

diferenciando su localización que puede<br />

afectar el centro de las metrópolis o la<br />

periferia. En el primer caso podemos<br />

distinguir dos tipos de slum formales<br />

(viviendas construidos por los pobres,<br />

hostales o dormitorios, un ejemplo, pueden<br />

ser los inquilinatos de madera y chapa de<br />

Buenos Aires que fueron construidos en<br />

principio para los inmigrantes italianos<br />

pobres en barrios portuarias como La Boca<br />

y Barracas) y informales (ocupantes o<br />

habitantes de los andenes).<br />

1 The challenge of Slums: Global Report on Human Settlement, 2003, UN-HABITAT<br />

21


Nel caso <strong>degli</strong> slum collocati in periferia<br />

possiamo distinguere quelli formali<br />

(edilizia pubblica o affitto privato),<br />

informali (lottizzazioni pirata o occupanti)<br />

e campi profughi. Si sa che nel Terzo<br />

Mondo esiste una situazione in cui gli<br />

<strong>abitanti</strong> <strong>degli</strong> slum occupano aree<br />

vastissime ad intensità di povertà assoluta<br />

molto differenti da quelli che invece<br />

possono essere i singoli casi <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />

delle aree marginali delle città europee. In<br />

molti casi però anche nelle città europee<br />

queste forme di insediamento vengono<br />

riconosciute come occupazioni abusive.<br />

Gli occupanti spesso sono costretti a<br />

pagare tangenti ai politici corrotti, alla<br />

malavita o alla polizia. Oggi le<br />

occupazioni abusive continuano<br />

principalmente su suoli urbani a basso<br />

valore o terreni industriali contaminati,<br />

come nel caso delle villas de emergencia<br />

di Buenos Aires occupate da immigrati<br />

clandestini boliviani e paraguaiani sono<br />

ubicate lungo le sponde maleodoranti di<br />

Río de la Matanza e Río de la<br />

Reconquista. Questo tipo di occupazione<br />

pirata è, a tutti gli effetti, una<br />

privatizzazione dell’occupazione abusiva<br />

(Mike Davis, 2006). In queste realtà si<br />

ergono anche imponenti cementificazioni<br />

in linee verticali o orizzontali la cui<br />

struttura nasconde, molto spesso, i<br />

barrios marginales. Aldilà di questi<br />

barrios, vengono costruiti dei veri e propri<br />

“ghetti dei ricchi” all’interno dei quali viene<br />

garantita loro la sicurezza, il lusso, i<br />

servizi e tanti altri benefici al solo fine<br />

protettivo da realtà scomode. Vengono<br />

chiamate Gated Community, si <strong>tra</strong>tta di<br />

veri e propri sobborghi esclusivi chiusi dal<br />

resto della città.<br />

En el caso de slum colocados en la<br />

periferia podemos distinguir los formales<br />

(vivienda pública o alquiler privado),<br />

informales (subdivisión pirata o ocupantes)<br />

y campos de refugiados. Se sabe que en el<br />

Tercer Mundo existe una situación en que<br />

los habitantes de los slum ocupan áreas<br />

amplísimas con intensidad de pobreza<br />

absoluta muy diferentes a los que pueden<br />

ser los casos individuales de los habitantes<br />

de las zonas marginales de las ciudades<br />

europeas. En muchos casos, pero también<br />

en las ciudades europeas estas formas de<br />

asentamiento son reconocidas como<br />

ocupaciones abusivas. Los ocupantes con<br />

frecuencia están obligados a pagar<br />

sobornos a los políticos corruptos, al<br />

hampa o a la policía. Hoy las ocupaciones<br />

abusivas continúan principalmente en<br />

suelos urbanos de bajo valor o terrenos<br />

industriales contaminados, como en el caso<br />

de las villas de emergencia de Buenos<br />

Aires ocupadas por inmigrantes ilegales<br />

bolivianos y paraguayos están situadas a<br />

las orillas malolientes de los Río de la<br />

Matanza y Río de la reconquista. Este tipo<br />

de empleo pirata es, a todos los efectos,<br />

una privatización de la empleo abusivo<br />

(Mike Davis, 2006). En estas realidades se<br />

elevan también imponentes construcciones<br />

en líneas verticales o horizontales cuya<br />

estructura oculta, muy a menudo, los<br />

barrios marginales. Más allá de estos<br />

barrios, se construyen los verdaderos<br />

"guetos de los ricos" dentro de los cuales<br />

está garantizada su seguridad, lujo, los<br />

servicios y tantos otros beneficios con el<br />

ú n i c o fi n p r o t e c t o r d e r e a l i d a d e s<br />

i n c ó m o d a s . S o n l l a m a d a s G a t e d<br />

Community, se <strong>tra</strong>ta de suburbios<br />

exclusivos cerrados del resto de la ciudad.<br />

22


In alcuni casi, laddove i barrios<br />

marginales presentano un medio grado di<br />

pericolosità ed esclusione sociale, la<br />

gated community per eccellenza diventa<br />

la città stessa che si rende coesa a tal<br />

punto da escludere altri tipi di contatti con<br />

gli insediamenti abusivi, come vedremo<br />

per il barrio del <strong>Cabanyal</strong> con la città di<br />

<strong>Valencia</strong>. Oltre alla chiara esclusione<br />

sociale e alle sue conseguenze, i poveri<br />

delle città sono sempre in allerta ad un<br />

altro pericolo sempre in agguato: il fuoco.<br />

La forte densità delle costruzioni e la loro<br />

combustibilità sono la combinazione<br />

perfetta per i rischi da correre all’ordine<br />

del giorno. Questi eventi accadevano per<br />

lo stesso tale motivo e per la stessa tale<br />

situazione anche ai pescatori del<br />

<strong>Cabanyal</strong> e alle loro baracche. Le attività<br />

che gli <strong>abitanti</strong> poveri svolgono all’interno<br />

del loro distretto sono in parte finalizzate<br />

alla sopravvivenza e in parte soggiogate<br />

dallo sfruttamento abusivo che genera reti<br />

invisibili di occupazione informale.<br />

L’informalità delle occupazioni non<br />

risparmia nemmeno i bambini. Un<br />

esempio lo riscontriamo nelle condizioni<br />

dell’industria dei sari di seta di Varanasi<br />

su cui ha indagato lo Human Rights<br />

Watch. In uno dei laboratori, i ricercatori<br />

hanno scoperto un bambino di nove anni<br />

incatenato al telaio; dappertutto hanno<br />

visto bambini piccoli coperti di cicatrici per<br />

ustioni procuratesi con il lavoro rischioso<br />

di far bollire i bozzoli dei bachi, e bambine<br />

con danni alla vista per le interminabili<br />

ore passate a ricamare sotto<br />

un’illuminazione insufficiente 2 .<br />

En algunos casos, cuando los barrios<br />

marginales presentan un medio grado de<br />

peligrosidad y la exclusión social, la gated<br />

community por excelencia se convierte en<br />

la propia ciudad, que se hace unida para<br />

excluir otros tipos de contactos con los<br />

asentamientos abusivos, como veremos en<br />

el barrio del <strong>Cabanyal</strong> con la ciudad de<br />

<strong>Valencia</strong>. Además de la clara exclusión<br />

social y sus consecuencias, los pobres de<br />

las ciudades están siempre en alerta a otro<br />

peligro siempre al acecho: el fuego. La<br />

fuerte densidad de las construcciones y su<br />

combustibilidad son la combinación<br />

perfecta para los riesgos de correr a la<br />

orden del día. Estos acontecimientos<br />

pasaban para el mismo este motivo y para<br />

la misma situación también a los<br />

pescadores del <strong>Cabanyal</strong> y a sus barracas.<br />

Las actividades que los habitantes pobres<br />

desempeñan dentro de su distrito son<br />

encaminadas en parte a la supervivencia y<br />

en parte destinadas a la explotación<br />

abusiva que genera redes invisibles de<br />

empleo informal. Lo que es informal de las<br />

ocupaciones no ahorra tampoco los niños.<br />

Un ejemplo lo encon<strong>tra</strong>mos en las<br />

condiciones de la industria de el sari de<br />

seda de Varanasi que investigó el Human<br />

Rights Watch. En uno de los laboratorios a<br />

los investigadores han descubierto un niño<br />

de nueve años encadenado al chasis; por<br />

doquier han visto niños pequeños cubiertos<br />

de cicatrices de quemaduras que se ha<br />

procurado con el <strong>tra</strong>bajo arriesgado de<br />

hervir los capullos de gusanos, y niñas con<br />

daños a la vista por las interminables horas<br />

pasadas a ricamare bajo una iluminación<br />

insuficiente.<br />

2 Small Change, pp. 8, 30.<br />

23


Gli slum trovano in numerose aree del<br />

mondo le loro denominazioni locali che<br />

sono spesso en<strong>tra</strong>te nell'uso comune. In<br />

portoghese sono conosciuti<br />

comunemente come favelas, usate<br />

solitamente per indicare le favelas<br />

brasiliane il cui nome originariamente fa<br />

riferimento ad una pianta appunto la<br />

favela che cresce prosperosa in ambiente<br />

semi-arido, l’inglese termine slum viene<br />

usato ormai generalmente ma faceva<br />

riferimento alle baraccopoli delle ex<br />

colonie britanniche come India e Kenya,<br />

in Sudafrica si usa il termine township, in<br />

Argentina villa miseria, in Chile callampas<br />

in Spagna chabola o barrios bajos o<br />

marginales.<br />

B a r r i o s b a j o s è un concetto<br />

dell'urbanistica della società industriale<br />

che emerge con la crescita delle città<br />

europee nel XIX secolo, che determina la<br />

differenziazione sociale nella struttura<br />

<strong>urbana</strong>.<br />

Questo termine viene utilizzato in diverse<br />

accezioni per indicare quartieri marginali,<br />

quartieri poveri, quartieri degradati o <strong>degli</strong><br />

operai. Si identifica la sua accezione con<br />

la condizione sociale dei suoi <strong>abitanti</strong>.<br />

Secondo la definizione dell’ONU barrio<br />

marginal è il luogo in cui manca una o più<br />

delle seguenti condizioni: accesso ad<br />

acqua potabile, alla sanità, a spazio<br />

abitabile sufficiente, a un alloggio redatto<br />

con materiale solido e il diritto di usufrutto.<br />

Possono essere denominati barrios<br />

marginales anche la parte del centro delle<br />

città (come succede per Barcellona che<br />

vedremo più avanti) che si vede<br />

d e t e r i o r a t a p e r l a m a n c a n z a d i<br />

manutenzione o rinnovo di infrastrutture e<br />

l'esistenza di determinate funzioni<br />

Los slum encuen<strong>tra</strong>n en numerosas áreas<br />

del mundo sus denominaciones <strong>locale</strong>s que<br />

son a menudo ingresos en el uso común.<br />

En portugués son conocidos comúnmente<br />

como favelas, utilizadas normalmente para<br />

indicar las favelas brasileñas cuyo nombre<br />

originalmente hace referencia a una planta<br />

precisamente la favela que crece lozana<br />

ella en medio semi-árido, el inglés plazo<br />

slum se utiliza generalmente pero hacía<br />

referencia a las villas de las ex Colonias<br />

británicas como India y Kenia, en Sudáfrica<br />

se usa el término township, en Argentina<br />

villa miseria, en Chile callampas, en<br />

España chabola , barrios bajos o<br />

marginales.<br />

Barrios bajos es un concepto de urbanismo<br />

de la sociedad industrial que surge con el<br />

crecimiento de las ciudades europeas en el<br />

siglo XIX, que determina la diferenciación<br />

social en la estructura <strong>urbana</strong>.<br />

Este término se utiliza en acepciones para<br />

indicar barrios marginales, barrios pobres,<br />

barrios degradados o de los obreros. Se<br />

identifica su acepción con la condición<br />

social de sus habitantes.<br />

Según la definición de la ONU barrio<br />

marginal es el lugar sin una o varias de las<br />

siguientes condiciones: accesibilidad a<br />

agua potable, a la salud, a espacio<br />

habitable suficiente, a una vivienda<br />

elaborado con material sólido y el derecho<br />

de usufructo. Pueden ser denominados<br />

barrios <strong>urbana</strong>s marginales también la<br />

parte del centro de las ciudades (como<br />

ocurre en Barcelona que veremos más<br />

adelante) que se ve deteriorada por la falta<br />

de mantenimiento o renovación de<br />

infraestructuras y la existencia de<br />

determinadas funciones<br />

24


marginali (in particolare la prostituzione o<br />

di diverse forme di criminalità) interessate<br />

da un forte calo dei prezzi <strong>degli</strong> immobili e<br />

delle rendite e altre forme di degrado che<br />

li rendono veri e propri “ghetti” termine<br />

usato dagli della città, il <strong>Cabanyal</strong> ne è un<br />

esempio.<br />

marginales (en particular la prostitución o<br />

de diferentes formas de delincuencia)<br />

afectadas por un fuerte descenso de los<br />

precios de los inmuebles y las rentas y<br />

o<strong>tra</strong>s formas de degradación que les<br />

convierten reales "guetos" término utilizado<br />

por los habitantes de la ciudad, el<br />

<strong>Cabanyal</strong> es un ejemplo.<br />

25


26<br />

Vista della Villa 31 y la Autopista <strong>Il</strong>lia a Buenos Aires. Foto di Karina Vera


3.2 I BARRIOS MARGINALES<br />

E IL CONTESTO SPAGNOLO<br />

3.2 LOS BARRIOS MARGINALES<br />

Y EL CONTEXTO ESPAÑOL<br />

<strong>Il</strong> termine spagnolo barrio indica<br />

propriamente un’entità fisica que<br />

possiamo associare al termine di<br />

quartiere o distretto.<br />

Come abbiamo visto in precedenza il<br />

termine viene associato anche per<br />

indicare una zona depressa della città<br />

caratterizzata dalla presenza di abitazioni<br />

precarie e dalla quasi totale assenza di<br />

servizi, similarmente a quella che viene<br />

d e fi n i t o a l t r o v e f a v e l a , s l u m o<br />

baraccopoli.<br />

Si è detto che l’urbanizzazione è stato un<br />

processo universale che ha portato con<br />

se differenti conseguenze, come l’aver<br />

generato siti di attività industriali e di<br />

servizi, concen<strong>tra</strong>zione dei mercati di<br />

consumo, accesso ai servizi. Tuttavia,<br />

esistono fattori negativi, collegati con la<br />

dimensione dei centri e il suo potere<br />

concen<strong>tra</strong>tore, i problemi associati alla<br />

crescita e al deterioramento dell'ambiente<br />

urbano (Torre, 2000). Questo ultimo<br />

aspetto si collega in particolare in termini<br />

di spazi inadatti per le case generando<br />

una popolazione marginale e submarginale,<br />

spesso a livelli di sussistenza.<br />

Questi nuclei o gruppi sociali occupano in<br />

generale terreni nella periferia delle città,<br />

con abitazioni precarie, problemi di<br />

approvvigionamento e di assistenza dei<br />

servizi di base.<br />

Anche in Spagna dal XX il forte processo<br />

di urbanizzazione ha generato situazioni<br />

simili. <strong>Il</strong> processo di urbanizzazione in<br />

Spagna è segnato nella seconda metà del<br />

XX secolo, soprattutto negli anni<br />

El término español barrio indica<br />

propiamente una entidad física que<br />

podemos asociar al término de distrito.<br />

Como hemos visto anteriormente el plazo<br />

está asociado también para indicar una<br />

zona deprimida de la ciudad caracterizada<br />

por la presencia de viviendas precarias y la<br />

casi total ausencia de servicios, igualmente<br />

a la que se denomina en otros lugares<br />

favela, slum o zonas de chabolas. Se ha<br />

dicho que la urbanización ha sido un<br />

proceso universal que ha <strong>tra</strong>ído consigo<br />

diferentes consecuencias, como la de<br />

haber creado a sitios de actividades<br />

industriales y de servicios, concen<strong>tra</strong>ción<br />

de los mercados de consumo, acceso a los<br />

servicios. Sin embargo, existen factores<br />

negativos, relacionados con la dimensión<br />

de los centros y su poder concen<strong>tra</strong>dor, los<br />

problemas asociados al crecimiento y de<br />

deterioro del medio ambiente urbano<br />

(Torre, 2000). Este último aspecto se<br />

relaciona en particular en términos de<br />

espacios inadecuados para las casas<br />

generando una población marginal y submarginal,<br />

frecuentemente a niveles de<br />

subsistencia. Estos núcleos o grupos<br />

sociales ocupan en general terrenos en la<br />

periferia de las ciudades, con viviendas<br />

precarias, problemas de abastecimiento y<br />

asistencia de los servicios básicos.<br />

También en España del siglo XX el fuerte<br />

proceso de urbanización ha generado<br />

situaciones similares. El proceso de<br />

urbanización en España está marcado en<br />

la segunda mitad del siglo XX, sobre todo<br />

en los años<br />

27


sessanta e settanta, per il suo carattere<br />

i n c i p i e n t e a c a u s a d e l g r a n d e<br />

<strong>tra</strong>sferimento di popolazione dalla<br />

campagna alla città come espressione<br />

dell’ineguale sviluppo economico della<br />

politica economica di questi anni, essendo<br />

"un nuovo fattore di squilibrio nel modello<br />

di distribuzione della<br />

popolazione" (García, 1984: 92). L’auto<br />

diventerà il principale mezzo di <strong>tra</strong>sporto e<br />

di congestione delle città. D’al<strong>tra</strong> parte<br />

anche l’emigrazione e la maggior mobilità<br />

infieriranno a rendere maggiore il boom<br />

economico delle città spagnole con<br />

l’apparizione delle prime periferie urbane.<br />

In queste periferie urbane si<br />

concentreranno una parte importante<br />

della popolazione immigrata. Soprattutto<br />

all’inizio <strong>degli</strong> anni Settanta si produce la<br />

tappa più intensa dell’urbanizzazione per<br />

quanto riguarda il sistema urbano<br />

spagnolo, dando il via ad un forte<br />

processo di <strong>tra</strong>sformazione. Così, nel<br />

1970 vivevano nelle agglomerazioni<br />

urbane il 54,3% della popolazione<br />

spagnola, che in relazione a 1960<br />

rappresenta quasi il 10 percento in più. In<br />

questo contesto, gli agglomerati urbani di<br />

Madrid e Barcellona 3 segnano l’esponente<br />

crescita, che <strong>Valencia</strong> raggiungerà solo<br />

qualche anno più tardi. A livello nazionale<br />

e in generale, la crescita <strong>urbana</strong> comincia<br />

a cambiare di segno negli anni ottanta;<br />

secondo Precedo (1989) nel 1981 si avvia<br />

la fase di <strong>tra</strong>nsizione <strong>urbana</strong> nella quale "il<br />

ritmo della crescita della popolazione<br />

<strong>urbana</strong> si stabilizza, perché la tendenza<br />

alla concen<strong>tra</strong>zione in grandi città<br />

diminuisce, sebbene il tasso di<br />

urbanizzazione continua a crescere dalla<br />

paralisi rurale" (Precedo, 1989: 29).<br />

sesenta y setenta, por su carácter<br />

incipiente a consecuencia del importante<br />

<strong>tra</strong>svase de población del campo a la<br />

ciudad como expresión del desigual<br />

desarrollo económico de la política<br />

económica de esos años, siendo aquél «un<br />

nuevo factor de desequilibrio en el modelo<br />

de distribución de la población» (García,<br />

1984: 92). El coche se convertirá en el<br />

principal medio de <strong>tra</strong>nsporte y de<br />

congestión de las ciudades. Por o<strong>tra</strong> parte,<br />

también la emigración y la mayor movilidad<br />

confluyen en el primer boom económico de<br />

las ciudades españolas con la aparición de<br />

l a s p r i m e r a s p e r i f e r i a s u r b a n a s .<br />

E n e s t a s p e r i f e r i a s u r b a n a s s e<br />

concen<strong>tra</strong>rán en una parte importante de la<br />

población inmigrante. Sobre todo al<br />

principio de los años setenta se produce la<br />

etapa más intensa de la urbanización por lo<br />

que respecta al sistema urbano español,<br />

dando el camino a un fuerte proceso de<br />

<strong>tra</strong>nsformación. Así, en 1970 vivían en las<br />

aglomeraciones <strong>urbana</strong>s el 54,3% de la<br />

población española, que en relación a 1960<br />

representa casi el 10% más.<br />

En este contexto, los aglomerados urbanos<br />

de Madrid y Barcelona marcan el<br />

exponente de crecimiento, que <strong>Valencia</strong><br />

alcanzará sólo unos años más tarde. A nivel<br />

nacional y en general, el crecimiento<br />

urbano empieza a cambiar de signo en los<br />

años ochenta; segundo Precedo (1989) en<br />

1981 se inicia la fase de <strong>tra</strong>nsición <strong>urbana</strong><br />

en la cual "el ritmo del crecimiento de la<br />

población <strong>urbana</strong> se estabiliza, porque la<br />

tendencia a la concen<strong>tra</strong>ción en grandes<br />

ciudades disminuye, aunque la tasa de<br />

urbanización continúa creciendo la<br />

paralización rural" (Precedo, 1989: 29).<br />

3 Carmen Egea Jiménez, José Antonio Nieto Calmaes<strong>tra</strong>, Javier Domínguez Clemente, René A. González Rego, Vulnerabilidad del tejido social de los barrios<br />

desfavorecidos de Andalucía, Análisis y potencialidades, 2008<br />

28


Questo autore segnala che i cambiamenti<br />

che si verificano durante gli anni ottanta<br />

riguardano anche le relazioni in<strong>tra</strong><strong>urbana</strong>s<br />

<strong>tra</strong> il centro e la periferia, essendo proprio<br />

qui dove hanno luogo i ritmi demografici<br />

più svariati. La periferia si espande<br />

emergendo termini come “suburbanizzazione",<br />

mentre i centri<br />

subiscono un processo di deterioramento<br />

incoraggiato dal <strong>tra</strong>sferimento di<br />

residenza delle classi medie residenti ai<br />

piccoli comuni vicini alle aree di lavoro<br />

(Rodríguez, 1995). <strong>Il</strong> fenomeno della<br />

metropolizzazione si fa imminente. È il<br />

momento anche dello sviluppo turistico di<br />

"sole e spiaggia" nelle isole Baleari, nelle<br />

isole Canarie e la formazione di importanti<br />

conurbazioni nella Costa del Sol o Costa<br />

Blanca di cui fanno parte Alicante e<br />

<strong>Valencia</strong>. Un altro aspetto fondamentale<br />

di questo periodo è l’investimento nel<br />

mercato immobiliare a cui si associa una<br />

p e r d i t a d e l l e a r e e r u r a l i e u n a<br />

liberalizzazione del suolo urbanizzabile.<br />

Questo errore in Spagna pretende di<br />

essere corretto dall'attuale legge del suolo<br />

(Ley del Suelo) (8/2007, del 28 maggio)<br />

che cerca di fermare uno sviluppo urbano<br />

che distrugge il paesaggio, le città e la<br />

bellezza di tutti i popoli, dove la<br />

speculazione diventa l'asse dominante al<br />

momento necessario per sollevare<br />

alternative di ricchezza. Un pò ciò che per<br />

esempio tenta di fare la legge regionale<br />

65/2014 del Governo del Territorio in<br />

materia urbanistica della Regione<br />

Toscana. Ciò che però merita il confronto<br />

è che quella spagnola fa da paradigma a<br />

tutto il territorio nazionale mentre la<br />

seconda viene applicata al confine<br />

regionale. Questa differenza sembrerebbe<br />

apportare <strong>degli</strong> intoppi a livello pratico.<br />

29<br />

Este autor señala que los cambios que se<br />

producen durante los años ochenta se<br />

refieren también a las relaciones<br />

in<strong>tra</strong><strong>urbana</strong>s entre el centro y la periferia,<br />

siendo precisamente aquí donde tienen<br />

lugar los ritmos demográficos más<br />

variados. La periferia se expande<br />

s u r g i e n d o t é r m i n o s c o m o " s u b -<br />

urbanización", mien<strong>tra</strong>s que los centros<br />

sufren un proceso de deterioro animado<br />

por el <strong>tra</strong>slado de residencia de las clases<br />

medias residentes a los pequeños<br />

municipios cercanos a las áreas de <strong>tra</strong>bajo<br />

(Rodríguez, 1995). El fenómeno de la<br />

metropolización se hace inminente. Es el<br />

momento del desarrollo turístico de "sol y<br />

playa" en las Islas Baleares, Islas Canarias<br />

y la formación de importantes ciudades en<br />

la Costa del Sol o Costa Blanca que forman<br />

parte de Alicante y <strong>Valencia</strong>. Otro aspecto<br />

fundamental de este período es la inversión<br />

en el mercado inmobiliario en que se<br />

asocia una pérdida de las zonas rurales y<br />

una liberalización del suelo urbanizable.<br />

Este error en España pretende ser<br />

corregido por la actual ley del suelo (Ley<br />

del suelo) (8/2007, de 28 de mayo) que<br />

intenta detener un desarrollo urbano que<br />

destruye el paisaje, las ciudades y la<br />

belleza de todos los pueblos, donde la<br />

especulación se convierte en el eje<br />

dominante en el momento necesario para<br />

plantear alternativas de riqueza. Un poco lo<br />

que por ejemplo, intenta hacer la ley<br />

regional 65/2014 del gobierno del territorio<br />

en materia urbanística de la Región<br />

Toscana. Lo que merece la comparación es<br />

que la española hace paradigma en todo el<br />

territorio nacional, mien<strong>tra</strong>s que la segunda<br />

se aplica a la frontera regional. Esta<br />

diferencia parece aportar los bloqueos a<br />

nivel práctico.


La nuova legge del suolo pone come<br />

principi fondamentali il rafforzamento della<br />

funzione pubblica dell'urbanistica dalla<br />

garanzia della soddisfazione dei diritti<br />

costituzionali della cittadinanza,<br />

disponendo delle misure di base che<br />

consentano l'uso razionale del suolo<br />

dall'interesse generale e garantire la<br />

<strong>tra</strong>sparenza e il controllo democratico dei<br />

processi urbani (Parejo y Fernández,<br />

2007), e impediscano processi<br />

speculativi. Rispetto a questo scenario ciò<br />

che avviene per esempio con questa<br />

attuale legge è differente da ciò che<br />

avveniva prima con la precedente (Ley<br />

del Suelo del 1976 che stabiliva limiti<br />

standard per misure per la protezione<br />

dell’ambiente, conservazione della natura<br />

e difesa del paesaggio, elementi naturali e<br />

congiunti urbani e storico-artistici, in<br />

conformità con la legislazione specifica da<br />

applicare caso per caso. Le due leggi a<br />

paragone sembrerebbero limitare i danni<br />

e favorire la protezione del suolo e delle<br />

sue potenzialità al fine paesaggistico e<br />

valoriale, ma ciò che avviane nella realtà<br />

è ben diverso. Infatti per quanto riguarda il<br />

<strong>Cabanyal</strong>, nonostante la protezione fosse<br />

stata sancita già dalla prima legge a<br />

favore del territorio e sovrapposta a quella<br />

prevista il 3 maggio 57/1993 dal Governo<br />

<strong>Valencia</strong>no che dichiarava il <strong>Cabanyal</strong> –<br />

Canyamelar “Bene di Interesse Culturale”<br />

sembrerebbe che sia i limiti paesaggistici<br />

che urbanistici sarebbero dovuti essere<br />

limitati. Ma ciò non è accaduto, in<br />

particolar modo a <strong>Valencia</strong>, perché<br />

nonostante gli edifici fossero stati<br />

dichiarati “a protezione” e nonostante la<br />

legge del suolo dichiarasse che avrebbe<br />

Esta nueva ley del suelo pone como<br />

principios fundamentales el fortalecimiento<br />

de la función pública del urbanismo de la<br />

garantía de satisfacción de los derechos<br />

constitucionales de la ciudadanía,<br />

disponiendo las medidas básicas que<br />

permitan la utilización racional del suelo por<br />

el interés general y garantizar la<br />

<strong>tra</strong>nsparencia y el control democrático de<br />

los procesos urbanos (Parejo y Fernández,<br />

2 0 0 7 ) , y q u e i m p i d a n p r o c e s o s<br />

especulativos. Respecto a este escenario<br />

lo que ocurre por ejemplo con esta actual<br />

ley es diferente de lo que sucedía antes<br />

con la anterior (Ley del suelo de 1976 que<br />

establecía límites estándar para medidas<br />

para la protección del medio ambiente,<br />

conservación de la naturaleza y la defensa<br />

del paisaje, elementos naturales y<br />

conjuntos urbanos e histórico-artísticos, en<br />

conformidad con la legislación específica<br />

aplicable en cada caso. Las dos leyes en<br />

comparación parecerían limitar los daños y<br />

favorecer la protección del suelo y de sus<br />

potencialidades a fin paisajístico y valoriale,<br />

pero lo que pasa en la realidad es muy<br />

diferente. En efecto, por lo que respecta al<br />

<strong>Cabanyal</strong>, a pesar de la protección hubiera<br />

sido avalada ya por la primera ley a favor<br />

del territorio y superpuesta a la prevista el 3<br />

de mayo 57/1993 por el Gobierno<br />

valenciano que declaraba el <strong>Cabanyal</strong> -<br />

Canyamelar "Bien de Interés Cultural"<br />

parecería que tanto los límites paisajísticas<br />

que urbanísticos debían ser limitados. Pero<br />

esto no ha ocurrido, especialmente en<br />

<strong>Valencia</strong>, porque a pesar de los edificios<br />

fueran declarados "a protección" y a pesar<br />

de la ley del suelo dijese que habría<br />

30


fermato lo sviluppo urbano distruttivo a<br />

favore del paesaggio, la città e la bellezza<br />

dei popoli, per il <strong>Cabanyal</strong> erano state<br />

previste demolizioni che avrebbero recato<br />

danno alla bellezza del barrio. Come<br />

vedremo successivamente le<br />

con<strong>tra</strong>ddizioni di queste leggi sono<br />

raccolte in numerose testimonianze. Per il<br />

momento ci fermiamo a individuare in<br />

questo scenario poco coerente quante<br />

aree informali o di occupazione abusive<br />

siano presenti in territorio spagnolo.<br />

All’interno delle città spagnolo troviamo<br />

due modelli frequenti, uno è quello che<br />

riguarda la promozione di vivienda<br />

sociales e l’altro dei centri urbani. La<br />

pianificazione di alloggi sociali sviluppata<br />

in Spagna <strong>tra</strong> gli anni cinquanta e ottanta<br />

creò una moltitudine di slums nella<br />

periferia delle città spagnole, che è dove<br />

ora si trovano molte delle zone<br />

svantaggiate e potenzialmente vulnerabili.<br />

Molti di queste fungevano da alloggi per i<br />

migranti arrivati dall'ambiente<br />

rurale.Questo processo di urbanizzazione<br />

è s t a t o d e n o m i n a t o “ b o o m<br />

desarrollista" (MMA, 2007). Questa<br />

politica segregadora <strong>degli</strong> alloggi dei<br />

diversi status economici si inizia nel 1911<br />

con la legge di case economiche (Ley de<br />

Casas Baratas) e prosegue nel 1954 con<br />

la legge di abitazioni di reddito limitato<br />

(Ley de Viviendas de Renta Limitada). Da<br />

qui in poi si svilupperà il piano nazionale<br />

dell'alloggio (Plan Nacional de la<br />

Vivienda) (1956-1960), il cui obiettivo era<br />

la costruzione di 550.000 abitazioni di<br />

reddito limitato, dando priorità alle città di<br />

maggiore crescita della popolazione e alle<br />

zone di forte attività industriale<br />

(Rodríguez, 1995).<br />

detenido el desarrollo urbano destructivo<br />

para el paisaje, la ciudad y la belleza de los<br />

pueblos, para el <strong>Cabanyal</strong> estaban<br />

previstas derribos que habrían hecho daño<br />

a la belleza del barrio. Como veremos<br />

posteriormente, las con<strong>tra</strong>dicciones de<br />

estas leyes son cosechadas en numerosos<br />

testimonios. Por el momento nos<br />

detenemos a identificar en este escenario<br />

poco coherente cuántas zonas informales o<br />

de empleo abusivas estén presentes en<br />

territorio español. Dentro de las ciudades<br />

español encon<strong>tra</strong>mos dos modelos<br />

frecuentes, uno es lo que respecta a la<br />

promoción de vivienda sociales y otro de<br />

los centros urbanos. La planificación de<br />

viviendas sociales desarrollada en España<br />

entre los años cincuenta y ochenta creó<br />

una multitud de barrios en la periferia de<br />

las ciudades españolas, que es donde<br />

ahora se encuen<strong>tra</strong>n muchas de las zonas<br />

d e s f a v o r e c i d a s y p o t e n c i a l m e n t e<br />

vulnerables. Muchos de estas eran<br />

viviendas para los emigrantes llegados del<br />

medio rural. Este proceso de urbanización<br />

ha sido denominado "b o o m<br />

desarrollista" (MMA, 2007). Esta política<br />

segregadora de los alojamientos de los<br />

diferentes estatus económicos se inicia en<br />

1911 con la ley de casas económicas (Ley<br />

de Casas Baratas), y continúa en 1954 con<br />

la ley de viviendas de renta limitado (Ley<br />

de viviendas de renta limitada). De aquí en<br />

adelante se desarrollará el plan nacional de<br />

la vivienda (Plan Nacional de la Vivienda)<br />

(1956-1960), cuyo objetivo era la<br />

construcción de 550.000 viviendas de renta<br />

limitada, dando prioridad a las ciudades de<br />

mayor crecimiento de la población y las<br />

zonas de fuerte actividad industrial<br />

(Rodríguez, 1995).<br />

31


Un’al<strong>tra</strong> azione che si aggiunse ad<br />

a u m e n t a r e i l f e n o m e n o , f u l a<br />

realizzazione <strong>degli</strong> insediamenti<br />

provvisori, chiamati «de urgencia» come<br />

nel caso delle case prefabbricate pensate<br />

per l’occupazione di famiglie che versano<br />

in condizioni sociali ed economica<br />

chiaramente svantaggiate e che non<br />

hanno altre soluzioni per sopravvivere. La<br />

costruzione di questi tipi di viviendas<br />

aumentato sempre più considerevolmente<br />

fino a quando nel 1963 si crearono le<br />

abitazioni di protezione (Vivienda de<br />

Protección), di cui la normativa prevedeva<br />

di mettere ordine nella legislazione<br />

vigente di abitazione in quel momento nel<br />

paese.<br />

Bisognerà aspettare gli anni novanta per<br />

comprendere definitivamente che la<br />

creazione di questi spazi mirati alla<br />

decen<strong>tra</strong>lizzazione del problema sociale<br />

causavano invece un maggiore rischio di<br />

insicurezza per i centri urbani. Da questo<br />

momento in poi le comunità autonome<br />

delegano la costruzione di questo tipo di<br />

alloggi ai promotori privati, che sono<br />

soggetti alle limitazioni di prezzo massimo<br />

per reddito e prezzo di vendita delle<br />

abitazioni. Ciò ha provocato, negli ultimi<br />

anni, una drastica caduta per la<br />

costruzione di queste abitazioni data la<br />

sua scarsa redditività per l'iniziativa<br />

privata, causando sempre più<br />

diversificazioni sociali con i loro relativi<br />

confini marginali. In questo senso, sono<br />

stati localizzati nel territorio nazionale<br />

spagnolo fino a 375 barrios svantaggiati<br />

(Arias, 2000).<br />

O<strong>tra</strong> acción que se añadió a aumentar el<br />

fenómeno fue la realización de los<br />

asentamientos provisionales, llamados «de<br />

urgencia» como en el caso de las casas<br />

prefabricadas pensadas para el empleo de<br />

familias que están en condiciones sociales<br />

y económica claramente desfavorecidas y<br />

que no tienen o<strong>tra</strong>s soluciones para<br />

sobrevivir. La construcción de estos tipos<br />

de viviendas aumentó cada vez más<br />

considerablemente hasta cuando en 1963<br />

se crearon las viviendas de protección, de<br />

que la legislación preveía de poner orden<br />

en la legislación vigente de vivienda en<br />

aquel momento en el país. Habrá que<br />

esperar los años noventa para comprender<br />

definitivamente que la creación de estos<br />

espacios enfocados a la descen<strong>tra</strong>lización<br />

del problema social suponían un mayor<br />

riesgo de inseguridad para los centros<br />

urbanos. Desde este momento en adelante<br />

las comunidades autónomas delegan la<br />

construcción de este tipo de alojamientos a<br />

los promotores privados, que están sujetos<br />

a las limitaciones de precio máximo de<br />

ingresos y precio de venta de viviendas.<br />

Esto ha provocado, en los últimos años,<br />

una drástica caída en la construcción de<br />

e s t a s v i v i e n d a s d a d a s u e s c a s a<br />

rentabilidad para la iniciativa privada,<br />

causando cada vez más diversificaciones<br />

sociales con sus correspondientes<br />

f r o n t e r a s m a r g i n a l e s .<br />

En este sentido, se han localizado en el<br />

territorio nacional español hasta a 375<br />

barrios desfavorecidos (Arias, 2000).<br />

32


Le fonti del Centro de Estudios Andaluces<br />

ci riporta che l’Andalusia è la regione con<br />

maggior svantaggi da questo punto di<br />

vista, con il maggior numero di aree a<br />

povertà estrema collocate nelle aree<br />

montane interne. Queste aree sono<br />

situate principalmente nella fascia della<br />

Sierra Morena occidental (Huelva-Siviglia-<br />

Córdoba) e nella fascia più orientale<br />

interna (Almeria- Granada- Jaén).<br />

Las fuentes del Centro de Estudios<br />

Andaluces nos recuerda que Andalucía es<br />

la región con mayor desventajas desde<br />

este punto de vista, con el mayor número<br />

de zonas de pobreza extrema colocados en<br />

las zonas montañosas interiores. Estas<br />

zonas están situadas principalmente en la<br />

franja de la Sierra Morena occidental<br />

(Huelva-Siviglia-Córdoba) y en la franja<br />

más oriental interna (Almería- Granada-<br />

Jaén).<br />

33


34<br />

Foto del barrio pobres La Chanca ad Almeria. Foto pubblicata de EL PAIS.


In Spagna le tipologie di barrios<br />

marginales vengono categorizzati in base<br />

alla loro localizzazione, infatti spesso<br />

assumono differenti forme di esclusione<br />

sociale in base alla loro collocazione<br />

rispetto al centro urbano. I casi che si<br />

ripetono con più frequenza nel contesto<br />

spagnolo rispecchiano le seguenti tre<br />

tipologie:<br />

In primo luogo gli slums periferici di<br />

edilizia sociale di promozione pubblica o<br />

privata possiamo parlare di acuta<br />

disintegrazione sociale, scarsa qualità<br />

della costruzione, messa in mora<br />

periferica, frammentazione spaziale<br />

rispetto al resto della città e assenza di<br />

s p a z i p r o p i z i p e r l ’ i n c o n t r o e<br />

l’aggregazione. In secondo luogo, i centri<br />

storici si caratterizzano per il suo degrado<br />

fisico e il progressivo abbandono dei suoi<br />

<strong>abitanti</strong>. Le caratteristiche emblematiche<br />

di questo caso riguardano una densità di<br />

popolazione troppo elevata contenuta<br />

anni indietro, che ha provocato situazioni<br />

incontrollate generando l’infravivienda;<br />

anzianità delle costruzioni e infrastrutture<br />

e lo scarso mantenimento delle stesse;<br />

difficoltà di accessibilità ai servizi di base;<br />

la mancanza di spazi liberi, zone verdi e<br />

attrezzature. Alcuni casi rappresentativi di<br />

tali situazioni si riscon<strong>tra</strong>no nel centro<br />

storico di Cadice (quartieri di Santa Maria,<br />

Pópulo o la vigna), le periferie del centro<br />

storico di Malaga e le aree sottostanti al<br />

castello di Santa Catalina a Jaén (Torres,<br />

2006). E in terzo luogo, gli insediamenti<br />

periurbani originalmente isolati che sono<br />

stati assorbiti dalla crescita urbano della<br />

città. Questa origine al di là della città<br />

consolidata e senza continuità con la<br />

<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> spiega il suo isolamento<br />

En España las tipologías de barrios <strong>urbana</strong>s<br />

marginales aparecen categorizzati en base a<br />

su localización, pues a menudo asumen<br />

diferentes formas de exclusión social en<br />

base a su ubicación frente al centro urbano.<br />

Los casos que se repiten con más<br />

frecuencia en el contexto español reflejan las<br />

t r e s s i g u i e n t e s t i p o l o g í a s :<br />

In primer lugar los barrios periféricos de<br />

vivienda social de promoción pública o<br />

privada podemos hablar de aguda<br />

desintegración social, escasa calidad de la<br />

construcción, puesta en mora periférica,<br />

fragmentación espacial con respecto al resto<br />

de la ciudad y la ausencia de espacios<br />

propicios para el encuentro y la agregación.<br />

En segundo lugar, los centros históricos se<br />

caracterizan por su deterioro físico y el<br />

progresivo abandono de sus habitantes. Las<br />

características emblemáticas de este caso<br />

se refieren a una densidad de población<br />

demasiado elevada contenida años atrás,<br />

que ha provocado situaciones incontroladas<br />

generando la infravivienda; antigüedad de<br />

las construcciones e infraestructuras y el<br />

escaso mantenimiento de las mismas;<br />

dificultades de accesibilidad a servicios<br />

básicos; la falta de espacios libres, zonas<br />

verdes y equipamiento. Algunos casos<br />

representativos de estas situaciones se dan<br />

en el centro histórico de Cádiz (barrios de<br />

Santa María, Pópulo o la viña), las periferias<br />

del centro histórico de Málaga y las áreas<br />

subyacentes al castillo de Santa Catalina en<br />

Jaén (Torres, 2006). Y en tercer lugar, los<br />

asentamientos periféricos originalmente<br />

aislados que han sido absorbidos por el<br />

crecimiento urbano de la ciudad. Este origen<br />

más allá de la ciudad consolidada y sin<br />

continuidad con la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> explica su<br />

aislamiento general<br />

35


generale e determina i legami sociali con<br />

il resto della città. Normalmente accanto a<br />

questi nuclei si sono sviluppati nuovi<br />

alloggi sociali con tipologia di blocchi che<br />

hanno costituito uno spazio più<br />

complesso. Alcuni casi rappresentativi di<br />

questa situazione sono insediamenti<br />

costieri come La Atunara o le paludi del<br />

Odiel (Huelva), e altri nuclei di<br />

autoconstrucción nella periferia di grandi<br />

città come Siviglia (San Girolamo o<br />

Palmete) e a <strong>Valencia</strong> il barrio del<br />

<strong>Cabanyal</strong>. <strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> comprende le<br />

caratteristiche del terzo caso, essendosi<br />

costituito sin dalle sue origine at<strong>tra</strong>verso<br />

le pratiche auto-costruttive dei pescatori<br />

del vecchio villaggio come insediamento<br />

indipendente, inglobato dalla periferia<br />

della città dopo che questa ha raggiunto<br />

una forte urbanizzazione e messo a<br />

rischio dalla stessa. Le attuali condizioni<br />

del barrio ricordano molto quelle<br />

affrontate precedentemente, <strong>tra</strong> cui la<br />

povertà relativa, l’esclusione sociale, il<br />

conflitto sociale interno <strong>tra</strong> diverse<br />

comunità di gitani che hanno occupato<br />

abusivamente il quartiere. Infatti, dopo<br />

aver pagato alto il rischio della<br />

demolizione prevista dalla municipalità<br />

valenciana, che aveva a sua volta<br />

previsto un modello s<strong>tra</strong>tegico di<br />

connessione <strong>tra</strong> il centro storico e l’area<br />

turistica balneare, il barrio ha resistito<br />

grazie alla <strong>partecipazione</strong> attiva <strong>degli</strong><br />

<strong>abitanti</strong> locali e non. Forse ciò che<br />

con<strong>tra</strong>ddistingue l’arresto della<br />

demolizione di questo barrio rispetto ad<br />

altri sta nel suo valore identitario e<br />

patrimoniale che i pochi <strong>abitanti</strong> rimasti<br />

ricordano a volte alta.<br />

y determina los vínculos sociales con el<br />

resto de la ciudad. Normalmente junto a<br />

estos núcleos se han desarrollado nuevas<br />

viviendas sociales con tipología de bloques<br />

que han constituido un espacio más<br />

complejo. Algunos casos representativos<br />

de esta situación son asentamientos<br />

costeros como La Atunara o las marismas<br />

del Odiel (Huelva), y otros núcleos de<br />

autoconstrucción en la periferia de grandes<br />

ciudades como Sevilla (San Jerónimo o<br />

Palmete) y en <strong>Valencia</strong> el barrio del<br />

<strong>Cabanyal</strong>. El <strong>Cabanyal</strong> incluye las<br />

características del tercer caso, habiéndose<br />

constituido desde sus origen a <strong>tra</strong>vés de<br />

las prácticas de auto-constructivas de los<br />

pescadores del viejo poblado como<br />

instalación independiente, englobado en la<br />

periferia de la ciudad después de que esta<br />

ha alcanzado una fuerte urbanización y<br />

puesto en peligro la misma. Las actuales<br />

condiciones del barrio recuerdan mucho las<br />

<strong>tra</strong>tadas anteriormente, entre ellas la<br />

pobreza relativa, la exclusión social, el<br />

conflicto social interno entre diversas<br />

comunidades de gitanos que han ocupado<br />

abusivamente el barrio. En efecto, después<br />

de haber pagado un alto riesgo de la<br />

demolición prevista por el ayuntamiento<br />

valenciana, que había a su vez prevé un<br />

modelo es<strong>tra</strong>tégico de conexión entre el<br />

centro histórico y la zona turística<br />

balnearia, el barrio ha resistido gracias a la<br />

participación activa de los habitantes<br />

<strong>locale</strong>s y no. Quizás lo que caracteriza a la<br />

detención de la demolición de este barrio<br />

respeto que otros está en su valor de<br />

identidad y patrimonial que los pocos<br />

habitantes que quedaron recuerdan a<br />

veces alta.<br />

36


Tra queste tre tipologie maggiormente<br />

diffuse, possiamo riscon<strong>tra</strong>re nella<br />

praticità tre casi fondamentale di<br />

prevalente conoscenza in territorio<br />

spagnolo. Per quanto riguarda gli slums<br />

periferici di edilizia pubblica il primo<br />

esempio riguarda il caso della Capitale<br />

Madrid con la La Cañada Real conosciuta<br />

come una successione di insediamenti<br />

illegali prodotti nel <strong>tra</strong>tto di La Cañada<br />

Real Galiana un’antica via di <strong>tra</strong>nsumanza<br />

<strong>tra</strong> La Rioja (una comunità autonoma<br />

della Spagna situata al nord della<br />

penisola iberica) y Ciudad Real. Durante<br />

gli anni sessanta e settanta una nuova<br />

modifica della legge che disciplina l'uso<br />

delle Cañada Real ha permesso che<br />

lungo il <strong>tra</strong>cciato si prevedessero frutteti e<br />

si costruissero piccole case per il<br />

magazzinaggio di attrezzi di aratura e per<br />

il riposo dei pastori <strong>tra</strong>nsumanti. In un<br />

primo momento non ha comportato<br />

maggiore inconvenienti giacché il numero<br />

di costruzioni era basso. Tuttavia in un<br />

secondo momento l’alta densità della<br />

popolazione favorì l’aumento delle<br />

costruzioni. Negli ultimi dieci anni il<br />

numero di costruzioni e <strong>abitanti</strong> ha<br />

continuato a crescere, giungendo a 8.628<br />

<strong>abitanti</strong>. Secondo la comunità di Madrid,<br />

in un censimento pubblicato nel gennaio<br />

2017, 2.500 minori vivono nella Cañada<br />

Real. L'attuale villaggio di La Cañada<br />

Real a Madrid è una successione di<br />

costruzioni illegali e baraccopoli lunga 15<br />

chilometri di percorso. Si estende<br />

dall’Avenida de la Cañada de Coslada<br />

fino al limite comunale di Madrid e Getafe,<br />

at<strong>tra</strong>versando i confini comunali di<br />

Coslada, Rivas-Vaciamadrid e Madrid.<br />

Entre estas tres tipologías más difundidas,<br />

podemos comprobar en la practicidad tres<br />

casos fundamental de predominante de<br />

conocimiento en territorio español.<br />

En cuanto a los barrios periféricos de<br />

construcción pública el primer ejemplo es el<br />

caso de la capital Madrid con La Cañada<br />

Real conocida como una sucesión de<br />

asentamientos ilegales productos en el<br />

<strong>tra</strong>mo de la Cañada Real Galiana una<br />

antigua calle pecuaria entre La Rioja (una<br />

comunidad autónoma de España situada al<br />

norte de la península ibérica) y Ciudad<br />

Real. Durante los años sesenta y setenta<br />

una nueva modificación de la ley que<br />

regula el uso de la Cañada Real ha<br />

permitido que a lo largo del <strong>tra</strong>zado se<br />

establecieran las huertas y se construyeran<br />

pequeñas casas para el almacenamiento<br />

de aperos de labranza y para el descanso<br />

de los pastores <strong>tra</strong>shumantes. En un primer<br />

momento no ha provocado mayor<br />

inconvenientes ya que el número de<br />

construcciones era bajo. Sin embargo, en<br />

un segundo momento la alta densidad de<br />

población favoreció el aumento de las<br />

construcciones. En los últimos diez años el<br />

número de construcciones y habitantes ha<br />

seguido creciendo, llegando a 8.628<br />

habitantes. Según la Comunidad de<br />

Madrid, en un censo publicado en enero de<br />

2017, 2.500 menores viven en la Cañada<br />

Real. La actual aldea de La Cañada Real<br />

e n M a d r i d e s u n a s u c e s i ó n d e<br />

construcciones ilegales y chabolas larga 15<br />

kilómetros de recorrido. Se extiende desde<br />

la Avenida de la Cañada de Coslada hasta<br />

el límite Municipal de Madrid y Getafe,<br />

a<strong>tra</strong>vesando las fronteras municipales de<br />

Coslada, Rivas-Vaciamadrid y Madrid.<br />

37


Oggi l’area viene suddivisa in sei settori in<br />

parte costituiti da abitazioni legali e<br />

illegali.<br />

I settori sono costituiti da caratteristiche<br />

diverse. In alcuni sono presenti servizi<br />

(illegali),attività commerciali, abitazioni<br />

totalmente illegali unitesi a quelle legali. In<br />

altri settori invece la formazione assume<br />

caratteristiche diverse, tutto ciò che è<br />

presente è assolutamente fuori controllo,<br />

l’esclusione sociale e la povertà<br />

regis<strong>tra</strong>no intensità altissime e ciò avviene<br />

solo a pochi chilometri di distanza dai<br />

centri più compatti che si sono omologati<br />

formando un vero e proprio pueblo.<br />

Nella rappresentazione della pagina<br />

successiva realizzata dalla rivista della<br />

Nazionale Spagnola si può notare molto<br />

bene come le aree siano<br />

schematicamente divise in base alla<br />

categorizzazione e gerarchizzazione<br />

assunta nel tempo.<br />

Hoy la zona se dividirá en seis sectores en<br />

parte constituidos por viviendas legales e<br />

ilegales.<br />

Los sectores están constituidos por<br />

diferentes características. En algunos están<br />

presentes servicios (ilegales),actividades<br />

comerciales, viviendas totalmente ilegales<br />

unitesi a las legales. En otros ámbitos la<br />

formación asume características diferentes,<br />

t o d o l o q u e e s t á p r e s e n t e e s<br />

absolutamente fuera de control, la<br />

exclusión social y la pobreza regis<strong>tra</strong>n<br />

intensidad muy elevada y esto ocurre sólo<br />

a pocos kilómetros de distancia de los<br />

c e n t r o s m á s c o m p a c t o s q u e s e<br />

homologarán formando un verdadero<br />

pueblo. En representación de la página<br />

posterior realizada por la revista de la<br />

nacional española se puede observar muy<br />

b i e n c o m o l a s z o n a s s o n<br />

esquemáticamente divididas en base a la<br />

categorización y jerarquización asumida en<br />

el tiempo.<br />

38


Come si può notare<br />

dalla rappresentazione<br />

effettuata da EL PAIS,<br />

l’estensione della<br />

Cañada Real raggiunge<br />

il confine comunale della<br />

città di Madrid.<br />

Tra i vari settori quelli<br />

che vengono<br />

considerati più pericolosi<br />

sembrano essere il<br />

settore 3, 4 e 6 in cui<br />

appaiono dei veri e<br />

propri casi di baraccopoli<br />

e infraviviendas. I l<br />

settore 5 invece pare sia<br />

un vero e proprio barrio<br />

di origine marocchina.<br />

Como se puede<br />

o b s e r v a r e n l a<br />

representación de EL<br />

PAIS, la extensión de la<br />

Cañada Real alcanza el<br />

límite municipal de la<br />

ciudad de Madrid. Entre<br />

los distintos sectores los<br />

que se consideran más<br />

peligrosos parecen ser<br />

el sector 3, 4 y 6 en la<br />

q u e a p a r e c e n l o s<br />

verdaderos casos de<br />

c h a b o l a s<br />

e infraviviendas. El<br />

sector 5 pero parece<br />

que es un verdadero<br />

barrio de origen<br />

marroquí.<br />

39


Settore 3 della Cañada Real. Foto di El País.<br />

40<br />

Settore 4 della Cañada Real. Foto di El País.


Settore 6 della Cañada Real. Foto di El País<br />

41<br />

Settore 6 della Cañada Real. Foto di El País.


In secondo luogo, i centri storici si<br />

caratterizzano per il suo degrado fisico e il<br />

progressivo abbandono dei suoi <strong>abitanti</strong>. <strong>Il</strong><br />

caso esemplare riguarda la città di<br />

Barcellona ma anche tante altre città<br />

dell’Andalusia versano nelle stesse<br />

condizioni. Nel <strong>tra</strong>fficato centro della città<br />

di Barcellona, circondato da moderni<br />

edifici architettonici e centri commerciali,<br />

si trova una delle più antiche baraccopoli<br />

della Catalogna. Sebbene possa<br />

sembrare sorprendente che nel 2016<br />

esistano baraccopoli ancora a pochi passi<br />

dal centro turistico, sono proprie queste<br />

ad essere parte integrante della storia<br />

della città.<br />

La storia delle baraccopoli iniziò negli anni<br />

venti con la crescita industriale di<br />

Barcellona che ha attirato un grande<br />

numero di lavoratori e migranti. Dopo la<br />

guerra, con la carenza di risorse<br />

pubbliche, la lenta crescita del settore<br />

delle costruzioni e del congelamento dei<br />

canoni di locazione ha dato luogo alle<br />

baraccopoli dal 1914-1922. All'interno<br />

della baraccopoli troviamo case costruite<br />

in legno e scarti di metallo. Per gli<br />

immigrati che vivevano in queste<br />

condizioni, è stato un momento di unità, di<br />

collaborazione e di un comune senso di<br />

solidarietà per un futuro promettente. Le<br />

autorità municipali debellarono le<br />

baraccopoli solo in caso di necessità,<br />

come ad esempio con la mos<strong>tra</strong><br />

internazionale del 1929. <strong>Il</strong> Consiglio della<br />

città di decise di demolire la baraccopoli a<br />

causa della espansione <strong>urbana</strong> e dei<br />

progetti per essa previsti. Alle famiglie<br />

vennero offerti appartamenti nelle<br />

vicinanze, in modo da decen<strong>tra</strong>re la<br />

<strong>tra</strong>nsizione verso l'ambiente che li<br />

circondava.<br />

En segundo lugar, los centros históricos se<br />

caracterizan por su deterioro físico y el<br />

progresivo abandono de sus habitantes. El<br />

caso ejemplar se refiere a la ciudad de<br />

Barcelona pero también a tantas o<strong>tra</strong>s<br />

ciudades de Andalucía se encuen<strong>tra</strong>n en<br />

l a s m i s m a s c o n d i c i o n e s . E n e l<br />

congestionado centro de la ciudad de<br />

Barcelona, rodeado de modernos edificios<br />

arquitectónicos y centros comerciales, se<br />

encuen<strong>tra</strong> una de las más antiguas de<br />

chabolas de Cataluña. Aunque pueda<br />

parecer sorprendente que en 2016 existan<br />

chabolas aún a pocos pasos del centro<br />

turístico, son propias estas a ser parte<br />

integrante de la historia de la ciudad. La<br />

historia de las chabolas empezó en los<br />

años veinte con el crecimiento industrial de<br />

Barcelona que ha a<strong>tra</strong>ído un gran número<br />

de <strong>tra</strong>bajadores y migrantes. Después de la<br />

guerra, con la falta de recursos públicos, el<br />

lento crecimiento del sector de las<br />

construcciones y de la congelación de los<br />

cánones de arrendamiento ha dado lugar a<br />

las chabolas del 1914-1922. Dentro de la<br />

barraca encon<strong>tra</strong>mos casas construidas en<br />

madera y desechos de metal. Para los<br />

i n m i g r a n t e s q u e v i v í a n e n e s t a s<br />

condiciones, fue un momento de unidad, de<br />

colaboración y de un común sentimiento de<br />

solidaridad para un futuro prometedor. Las<br />

autoridades municipales debellarono las<br />

chabolas solo en caso de necesidad, como<br />

por ejemplo con la Mos<strong>tra</strong> Internacional de<br />

1929. El Consejo de la ciudad de decididas<br />

de demoler la barraca a causa de la<br />

expansión <strong>urbana</strong> y los proyectos para ella<br />

previstos. A las familias fueron ofrecidos<br />

apartamentos cerca, en forma de<br />

descen<strong>tra</strong>lizar la <strong>tra</strong>nsición hacia el<br />

ambiente que les rodeaba.<br />

42


Recentemente nel quartiere di Sants,<br />

sulla s<strong>tra</strong>da stretta di Cami de la<br />

Cadena, numero 27, segna l'en<strong>tra</strong>ta al<br />

Patio de las Palmeras, dove risiedono<br />

dodici famiglie marocchine. Una donna<br />

spiega che i suoi antenati si stabilirono<br />

qui trenta anni fa e acquistarono il<br />

terreno (Iulia Dofin, Reveals One of The<br />

Last Migrant Slums in Barcelona, 2016).<br />

La baraccopoli è diviso in sei parti e un<br />

piccolo oratorio musulmano, dove<br />

avviene la preghiera quotidiana.<br />

L’ oratorio è uno spazio sacro, che è<br />

stato <strong>tra</strong>mandato per intere generazioni.<br />

<strong>Il</strong> patio è il luogo in cui le famiglie si<br />

riuniscono ogni sera per condividere i<br />

loro ricordi, fare il bucato e raccontare<br />

storie per i bambini. Nel corso della<br />

storia, le baraccopoli non rappresentano<br />

solo zeppi spazi di difficoltà, ma piuttosto<br />

marcatori di <strong>identità</strong> culturali mischiate.<br />

Recientemente en el barrio de Sants, sobre<br />

la calle estrecha de Camí de la Cadena,<br />

número 27, marca la en<strong>tra</strong>da al patio de las<br />

palmeras, donde residen doce familias<br />

marroquíes. Una mujer explica que sus<br />

antepasados habitaron aquí treinta años y<br />

adquirieron el suelo (Iulia Dofin, Reveals<br />

One of The Last Migrant Slums en<br />

Barcelona, 2016). La barraca está dividido<br />

en seis partes y un pequeño oratorio<br />

musulmán, donde se realiza la oración<br />

diaria. El oratorio es un espacio sagrado,<br />

que fue <strong>tra</strong>nsmitido por generaciones<br />

enteras. El patio es el lugar en que las<br />

familias se reúnen cada noche para<br />

compartir sus recuerdos, hacer el lavado y<br />

contar historias para los niños. Durante la<br />

historia, las chabolas, no sólo constituyen<br />

llenos espacios de dificultades, sino<br />

marcadores de identidades culturales<br />

mezcladas.<br />

Foto reperita dal web per An Exclusive Behind The Scenes Look at Barcelona’s Slum City<br />

43


<strong>Il</strong> terzo caso che fa riferimento agli<br />

insediamenti periurbani originalmente<br />

isolati che sono stati assorbiti dalla<br />

crescita <strong>urbana</strong> della città lo rin<strong>tra</strong>cciamo<br />

nel caso studio del lavoro di tesi con il<br />

barrio del <strong>Cabanyal</strong> a <strong>Valencia</strong>.<br />

<strong>Il</strong> caso del Cabnayal verrà approfondito<br />

posteriormente, per ora ci limitiamo a dire<br />

che in questo scenario si trovano tanti altri<br />

casi simili sia nel contesto spagnolo che<br />

Europeo e ogni caso è differente dall’altro,<br />

l’unica via univoca che ci porta a<br />

categorizzarli in un determinato contesto<br />

piuttosto che un altro è legata alla<br />

tipologia di espansione delle città che è<br />

sia soggettiva ma allo stesso tempo<br />

univoca nei processi di globalizzazione.<br />

El tercer caso que hace referencia a los<br />

asentamientos periféricos originalmente<br />

aislados que han sido absorbidos por el<br />

crecimiento urbano de la ciudad lo vemos<br />

en el caso de estudio del <strong>tra</strong>bajo de tesis<br />

con el barrio del <strong>Cabanyal</strong> en <strong>Valencia</strong>. El<br />

caso del <strong>Cabanyal</strong> se analizará con<br />

posterioridad, por ahora nos limitamos a<br />

decir que en este escenario se encuen<strong>tra</strong>n<br />

tantos otros casos similares tanto en el<br />

contexto español como europeo y cada<br />

caso es diferente por otro lado, la única vía<br />

unívoca que nos lleva a una categorización<br />

en un determinado contexto más que otro<br />

está ligada a la tipología de expansión de<br />

las ciudades que es subjetiva pero al<br />

mismo tiempo unívoca en los procesos de<br />

globalización.<br />

44


45<br />

Vista del <strong>Cabanyal</strong>. Foto reperita dal web


3.3 L’APPROCCIO TERRITORIALISTA<br />

PER LA VALORIZZAZIONE<br />

DEL CONJUNTO HISTÓRICO<br />

3.3 EL ENFOQUE “TERRITORIALISTA”<br />

PARA LA PUESTA EN VALOR DEL<br />

CONJUNTO HISTÓRICO<br />

Prima di individuare gli elementi che<br />

compongono il quadro dell’area in esame,<br />

bisogna ricordare che dal punto di vista<br />

metodologico un grande apporto al<br />

contesto analitico è stato realizzato grazie<br />

all’approccio territorialista messo in atto<br />

nell’ambito della nos<strong>tra</strong> scuola. Asse<br />

portante della metodologia è l’approccio<br />

territorialista impiegato alla <strong>tra</strong>sformazione<br />

dei luoghi sulla base di un equilibrio<br />

ambientale, sulla valorizzazione delle<br />

risorse locali, sull’analisi e l’individuazione<br />

dell’<strong>identità</strong> <strong>locale</strong> e l’affermazione della<br />

necessità che il processo di <strong>tra</strong>sformazione<br />

sia in mano alle comunità locali.<br />

Essenzialmente questo approccio mette in<br />

risalto come lo sviluppo e la <strong>tra</strong>sformazione<br />

del territorio debba avvenire tenendo conto<br />

<strong>degli</strong> elementi sopracitati che compongono<br />

un forte quadro della valorizzazione del<br />

patrimonio territoriale come elemento<br />

essenziale di un modello riproducibile nel<br />

tempo.<br />

<strong>Il</strong> territorio che è un “soggetto vivente” e<br />

che nelle radici del territorialismo è<br />

“fondato sulla continua interazione <strong>tra</strong><br />

sistema ambientale (geosfera, biosfera,<br />

ecc.) sistema insediativo e sistema<br />

antropico delle altre molteplici azioni<br />

umane (culturali/sociali, economiche,<br />

politiche, forme civili, denominazioni,<br />

assegnazioni di senso) prodotto dalla<br />

plurimillenaria «opera di<br />

territorializzazione» (A. Magnaghi, 2012).<br />

Antes de identificar los elementos que<br />

componen el marco de la zona en cuestión,<br />

hay que recordar que desde el punto de<br />

vista metodológico, una gran aportación al<br />

contexto analítico fue realizado gracias al<br />

enfoque territorialista puesto en marcha en<br />

el marco de nues<strong>tra</strong> escuela. Eje de la<br />

metodología es el enfoque territorialista<br />

empleado a la <strong>tra</strong>nsformación de los lugares<br />

sobre la base de un equilibrio ambiental, la<br />

valorización de los recursos <strong>locale</strong>s, sobre el<br />

análisis y detección de la identidad local y la<br />

afirmación de la necesidad de que el<br />

proceso de <strong>tra</strong>nsformación tanto en manos<br />

d e l a s c o m u n i d a d e s l o c a l e s .<br />

Fundamentalmente este enfoque pone de<br />

r e l i e v e c o m o e l d e s a r r o l l o y l a<br />

<strong>tra</strong>nsformación del territorio debe hacerse<br />

teniendo en cuenta los elementos antes<br />

mencionados que componen un fuerte<br />

marco de la valorización del patrimonio<br />

territorial como elemento esencial de un<br />

modelo reproducible en el tiempo.<br />

El territorio que es un "sujeto viviente" y que<br />

en las raíces del territorialismo es "fundado<br />

sobre la continua interacción entre el<br />

sistema ambiental (geosfera, la biosfera,<br />

etc.) sistema insediativo y sistema antropico<br />

las o<strong>tra</strong>s múltiples acciones humanas<br />

(culturales y sociales, económicas, políticas,<br />

f o r m a s c i v i l e s , d e n o m i n a c i o n e s ,<br />

asignaciones de sentido) producida por<br />

d e s d e h a c e s i g l o s « o b r a d e<br />

territorialización» (A. Magnaghi, 2012).<br />

46


A questo paradigma della scuola<br />

territorialista si fa inevitabilmente<br />

riferimento nella fase analitica del caso<br />

studio in questione. Essendo il territorio<br />

un soggetto in continua evoluzione fisica,<br />

sociale, politica ed economica, ogni sua<br />

componente è inevitabilmente<br />

conseguenza del suo processo dinamico<br />

di crescita o di de-territorializzazione. Tutti<br />

gli elementi ad esso appartenenti<br />

costituiscono forme imprescindibili della<br />

sua completezza a cui bisogna<br />

assolutamente far riferimento. La<br />

complessità di individuazione <strong>degli</strong><br />

elementi che fanno del territorio una<br />

risorsa <strong>locale</strong> è costituita da innumerevoli<br />

ricerche per l’essenza della sua<br />

"ricchezza durevole”, alta qualità<br />

ambientale e abitativa con cui<br />

riorganizzare gli stili di sviluppo in<br />

relazione alle peculiarità dei luoghi, nelle<br />

sue componenti ambientali, urbanistiche,<br />

socioculturali e identitarie, con una<br />

crescita delle società locali at<strong>tra</strong>verso la<br />

valorizzazione dei loro mileu (A.<br />

Magnaghi, 2001). <strong>Il</strong> concetto di milieu è<br />

u t i l i z z a t o p e r i n d i c a r e q u e l l e<br />

caratteristiche “profonde” dei luoghi,<br />

plasmate nella relazione, storicamente<br />

situata, fra spazio e società 4 .<br />

Tutti gli elementi che compongono il<br />

processo dinamico del territorio devono<br />

essere rin<strong>tra</strong>cciati anche nella fase di det<br />

e r r i t o r i a l i z z a z i o n e p e r p o t e r l i<br />

contestualizzare nella fase di riterritorializzazione<br />

potendoli affermare<br />

come elementi identitari riproducibili nel<br />

tempo.<br />

A e s t e p a r a d i g m a d e l a e s c u e l a<br />

territorialista se hace inevitablemente<br />

referencia en la fase analítica del caso de<br />

estudio en cuestión. Siendo el territorio un<br />

sujeto en continua evolución física, social,<br />

política y económica, todo su componente<br />

está inevitablemente consecuencia de su<br />

proceso dinámico de crecimiento o deterritorialización.<br />

Todos los elementos a él<br />

p e r t e n e c e n c o n s t i t u y e n f o r m a s<br />

imprescindibles de su integridad a la que<br />

es absolutamente necesario hacer<br />

referencia. La complejidad de detección de<br />

los elementos que hacen del territorio un<br />

recurso local está constituida por<br />

innumerables investigaciones para la<br />

esencia de su "riqueza duradera",alta<br />

calidad medioambiental y de la vivienda<br />

con que reorganizar los estilos de<br />

d e s a r r o l l o e n r e l a c i ó n c o n l a s<br />

características de los lugares, en sus<br />

componentes ambientales, urbanísticas,<br />

socioculturales y de identidad, con un<br />

crecimiento de las sociedades <strong>locale</strong>s a<br />

<strong>tra</strong>vés de la explotación de sus mileu (A.<br />

Magnaghi, 2001). El concepto de milieu se<br />

utiliza para indicar las características<br />

"profundas" de los lugares, forjado en el<br />

informe, históricamente situada entre<br />

e s p a c i o y s o c i e d a d 4<br />

.<br />

Todos los elementos que componen el<br />

proceso dinámico del territorio deben ser<br />

rastreados también en la fase deterritorialización<br />

p a r a p o d e r l o s<br />

c o n t e x t u a l i z a r e n l a f a s e d e reterritorialización<br />

y poder afirmarlos como<br />

elementos identidad reproducibles en el<br />

tiempo.<br />

47


E’ chiaro che le dinamiche identitarie<br />

siano in continua evoluzione e che su un<br />

lungo periodo sia difficile rin<strong>tra</strong>cciare gli<br />

esatti elementi del territorio ma quello che<br />

si può fare è piuttosto ricercare at<strong>tra</strong>verso<br />

le fonti come queste si siano riprodotte nel<br />

tempo e come col tempo abbiano assunto<br />

forme diverse. <strong>Il</strong> concetto di <strong>identità</strong> è<br />

molto complesso. La domanda<br />

sull’esistenza di un’<strong>identità</strong> socio-culturale<br />

collettiva si pone laddove l’esistenza di<br />

questa <strong>identità</strong> è data per certa dalla<br />

popolazione in questione (L. Carle, 2012).<br />

Al primo passo dall’<strong>identità</strong> dichiarata<br />

l’intervento da attuare nel processo di<br />

indagine è proprio quello di capirne la<br />

forma. Che forma ha la dichiarazione<br />

collettiva? A che spazio si riferisce?<br />

Bisogna procedere con la scomposizione<br />

dell’<strong>identità</strong> collettiva analizzandone le<br />

singole caratteristiche. I metodi applicati<br />

mirano a identificare l’esistenza di una<br />

coscienza di appartenenza e verificarne i<br />

suoi contenuti (L. Carle, 2012).<br />

<strong>Il</strong> concetto di coscienza di appartenenza<br />

rimanda al sentimento di appartenenza.<br />

Dove questi po<strong>tra</strong>nno corrispondere a uno<br />

o più modelli sociali allora sarà possibile<br />

analizzarne le caratteristiche. L’analisi del<br />

modello sociale ci indirizza alla potenziale<br />

individuazione di una dinamica identitaria<br />

della popolazione.<br />

Ogni ambito di indagine pensato<br />

nell’approccio territorialista compone il<br />

campo multidisciplinare favorendone<br />

ulteriori intuizioni scientifici.<br />

Come detto precedentemente nella fase<br />

introduttiva dell’approccio territorialista,<br />

l’affermazione della necessità che il<br />

processo di <strong>tra</strong>sformazione sia in mano<br />

alle comunità locali è un’azione<br />

indispensabile per la “ricchezza durevole”<br />

del modello.<br />

48<br />

Es evidente que las dinámicas de identidad<br />

estén en continua evolución y que sobre un<br />

largo período sea difícil rastrear los exactos<br />

elementos del territorio, sino lo que se<br />

puede hacer es buscar a <strong>tra</strong>vés de las<br />

fuentes como estas se sean reproducidas<br />

en el tiempo y cómo con el tiempo han<br />

asumido diversas formas. El concepto de<br />

identidad es muy complejo. La pregunta<br />

sobre la existencia de una identidad sociocultural<br />

colectiva se plantea cuando la<br />

existencia de esta identidad está dada por<br />

cierta la población en cuestión (L. Carle,<br />

2012). El primer paso de la identidad<br />

declarada la intervención a realizar en el<br />

proceso de investigación es precisamente<br />

el de captar la forma. Que forma tiene la<br />

declaración colectiva? Que sitio se refiere?<br />

Hay que proceder con la desglose de la<br />

identidad colectiva analizando las<br />

características particulares. Los métodos<br />

aplicados pretenden identificar la existencia<br />

de una conciencia de pertenencia y<br />

verificar sus contenidos (L. Carle, 2012).<br />

El concepto de conciencia de pertenencia<br />

remite al sentimiento de partenencia.<br />

Donde estos podrán corresponder a uno o<br />

varios modelos sociales entonces será<br />

posible analizar las características. El<br />

análisis del modelo social nos dirige a la<br />

potencial detección de una dinámica<br />

identitaria de la población. Cada marco de<br />

investigación pensado en el enfoque<br />

territorialista compone el campo de la<br />

multidisciplinar favoreciendo nuevas<br />

intuiciones científicos. Como he dicho<br />

anteriormente en la fase introductoria del<br />

enfoque territorialista, la afirmación de la<br />

necesidad de que el proceso de<br />

<strong>tra</strong>nsformación tanto en manos de las<br />

comunidades <strong>locale</strong>s es una acción<br />

indispensable para la "riqueza duradera"<br />

del modelo.


Per questo motivo l’indagine effettuato nel<br />

caso in esame per il barrio del Cabnayal<br />

si è composta di un’accurata analisi della<br />

manifestazione della coscienza di<br />

appartenenza <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> sul territorio,<br />

della constatazione della presenza di una<br />

coscienza collettiva di appartenenza<br />

riconducibile ad una realtà che costituisce<br />

un modello sociale.<br />

L’indagine in questione si è svolta sul<br />

campo, intervenendo con le associazioni<br />

locali sul territorio in funzione di azioni<br />

mirate alla raccolta dei materiale, delle<br />

fonti e delle risposte fornitemi dagli<br />

<strong>abitanti</strong> stessi a cui sono state rivolte<br />

interviste mirate alla comprensione della<br />

loro sensibilità di appartenenza rispetto al<br />

luogo. Bisogna ricordare che il quartiere<br />

del <strong>Cabanyal</strong> era un antico villaggio di<br />

pescatori, autonomo rispetto alla città di<br />

<strong>Valencia</strong>, le cui condizioni sono state<br />

modificate nel corso del tempo dalle<br />

<strong>tra</strong>sformazioni urbane (deterritorializzanti)<br />

che hanno messo in crisi<br />

il modello sociale data l’invasione di una<br />

componente sociale s<strong>tra</strong>niera che ha<br />

tentato di allontanare la realtà originale<br />

del barrio. Questo tentativo messo in atto<br />

non dai migranti ma dalle attività<br />

amminis<strong>tra</strong>tive che hanno permesso ciò,<br />

mandando in rovina il quartiere e<br />

favorendone il degrado urbano,<br />

economico, politico e sociale, è stato<br />

fermato dagli <strong>abitanti</strong> stessi, nonché<br />

generazioni di pescatori fortemente<br />

ancorati alla cultura marinara. La cultura<br />

marinara a cui gli <strong>abitanti</strong> del posto fanno<br />

riferimento è anche fortemente propositiva<br />

ai fini del ritrovamento del modello<br />

sociale, perché è esattamente at<strong>tra</strong>verso<br />

questa che<br />

Por este motivo la investigación efectuada<br />

en el caso en examen para el barrio del<br />

Cabnayal se compone de un cuidadoso<br />

análisis de la manifestación de la<br />

conciencia de pertenencia de los<br />

habitantes en el territorio, la comprobación<br />

de la presencia de una conciencia colectiva<br />

de pertenencia atribuible a una realidad<br />

que constituye un modelo social.<br />

La investigación en cuestión se desarrolló<br />

en el campo, interviniendo con las<br />

asociaciones <strong>locale</strong>s en el territorio en<br />

función de las acciones encaminadas a la<br />

recogida de material, las fuentes y las<br />

respuestas de los habitantes mismos que<br />

han sido dirigidas entrevistas orientadas a<br />

la comprensión de su sensibilidad de<br />

pertenencia en relación al lugar.<br />

Hay que recordar que el barrio del<br />

<strong>Cabanyal</strong> era un antiguo pueblo de<br />

pescadores, autónomo con respecto a la<br />

ciudad de <strong>Valencia</strong>, cuyas condiciones<br />

fueron modificadas en el <strong>tra</strong>nscurso del<br />

tiempo las <strong>tra</strong>nsformaciones <strong>urbana</strong>s (deterritorializzantes)<br />

que han puesto en crisis<br />

el modelo social fecha de la invasión de un<br />

componente social ex<strong>tra</strong>njera que ha<br />

intentado alejar la realidad original del<br />

barrio. Este intento puesto en marcha no<br />

los migrantes sino de las actividades<br />

adminis<strong>tra</strong>tivas que han permitido esto,<br />

arruinando a el barrio y favoreciendo el<br />

deterioro urbano, económico, politico y<br />

social, fue detenido por los propios<br />

habitantes, así como generaciones de<br />

pescadores fuertemente anclados a la<br />

cultura marina. La cultura marina a que los<br />

habitantes del lugar hacen referencia es<br />

también fuertemente proactiva a efectos<br />

del hallazgo del modelo social, porque es<br />

exactamente a <strong>tra</strong>vés de esta que<br />

49


tentano di rafforzare la memoria del luogo<br />

e integrare i nuovi <strong>abitanti</strong> che versano in<br />

condizione di povertà.<br />

Le risposte prevalenti ottenute dalle<br />

interviste agli <strong>abitanti</strong> rispecchiano<br />

un’<strong>identità</strong> dichiarata e una propositiva<br />

attuazione del loro modello sociale in vista<br />

delle azioni di ri-territorializzazione.<br />

Infatti gli <strong>abitanti</strong> del posto innanzitutto si<br />

dichiarano “cittadini del <strong>Cabanyal</strong>” e non<br />

di <strong>Valencia</strong> e in secondo luogo professano<br />

la loro apertura culturale, in veste di<br />

“popolo marinaro”, come sintomo di<br />

accoglienza e integrazione alle diverse<br />

culture che si sono mischiate<br />

successivamente nel barrio.<br />

<strong>Il</strong> primo elemento è senza dubbio<br />

interessante in quanto ci lascia riflettere<br />

su come, nonostante dal 1897 no fu più<br />

indipendente amminis<strong>tra</strong>tivamente<br />

parlando, risulta ancora tale nel pensare<br />

collettivo <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>.<br />

Questo elemento è stato fortemente<br />

approfondito nella ricerca e constatato nei<br />

sopralluoghi effettuati in cui è stato<br />

dimos<strong>tra</strong>to dalle associazioni locali<br />

l’interesse di rinviare alla memoria del<br />

luogo in svariate occasioni, at<strong>tra</strong>verso<br />

manifestazioni, eventi e rivolte.<br />

<strong>Il</strong> secondo punto ci permette di riflettere<br />

su come le politiche di <strong>tra</strong>sformazioni<br />

globalizzanti abbiano influenzato ben<br />

poco il modello sociale, che piuttosto si<br />

riconosce nel passato, presente e futuro<br />

come mezzo di riproducibilità.<br />

Questo è un elemento fortemente<br />

valorizzabile e potenziale ai fini del<br />

consolidamento dei lineamenti progettuali.<br />

<strong>tra</strong>tan de fortalecer la memoria del lugar e<br />

integrar los nuevos habitantes que viven en<br />

condición de pobreza.<br />

Las respuestas que prevalecen obtenidas<br />

por las entrevistas a los habitantes reflejan<br />

una identidad declarada y una enérgica<br />

aplicación de su modelo social en vista de<br />

las acciones de re-territorialización. En<br />

efecto, los habitantes del lugar en primer<br />

lugar se declaran "ciudadanos del<br />

<strong>Cabanyal</strong>" y no de <strong>Valencia</strong> y en segundo<br />

lugar profesan su apertura cultural, en<br />

calidad de "pueblo marítimo", como<br />

síntoma de acogida e integración de las<br />

diversas culturas que se están mezcladas<br />

posteriormente en el barrio.<br />

El primer elemento es sin duda interesante<br />

en lo que nos deja reflexionar sobre cómo,<br />

a pesar del 1897 no fue más independiente<br />

adminis<strong>tra</strong>tivamente hablando, todavía<br />

resulta tal en el pensar colectivo de los<br />

habitantes. Este elemento fue muy<br />

profundo en la investigación y comprobado<br />

en los visitas efectuadas en que se ha<br />

demos<strong>tra</strong>do por las asociaciones <strong>locale</strong>s el<br />

interés de devolver a la memoria del lugar<br />

en varias ocasiones, a <strong>tra</strong>vés de<br />

manifestaciones, eventos y revueltas. El<br />

segundo punto nos permite reflexionar<br />

s o b r e c ó m o l a s p o l í t i c a s d e<br />

<strong>tra</strong>nsformaciones globalizadores hayan<br />

influido en muy poco el modelo social, que<br />

más bien se reconoce en el pasado,<br />

presente y futuro como medio de<br />

r e p r o d u c i b i l i d a d .<br />

Este es un elemento fuertemente valioso y<br />

potencial a efectos de consolidación de los<br />

rasgos de diseño.<br />

50


4. VALENCIA 4. VALÈNCIA<br />

4.1 RIFERIMENTI GEOGRAFICI 4.1 REFERENCIAS GEOGRÁFICAS<br />

La città portuale di <strong>Valencia</strong> sorge sulla<br />

costa sud-orientale della Spagna, dove il<br />

fiume Turia, che la at<strong>tra</strong>versa, incon<strong>tra</strong> il<br />

mar Mediterraneo. <strong>Valencia</strong> è la capitale<br />

della Comunità <strong>Valencia</strong>na, ha una<br />

superficie poco meno di 151 km2 e si<br />

trova a 15 metri sul livello del mare. È la<br />

terza città della Spagna in quanto a<br />

numero di <strong>abitanti</strong>. Ha un totale di più di<br />

810.000 <strong>abitanti</strong> considerando solamente<br />

il comune e considerando l’area della<br />

metropoli supera i 1.832.000. È una delle<br />

province, assieme a Castellón e ad<br />

Alicante, della Comunità <strong>Valencia</strong>na ad<br />

essere una comunità autonoma della<br />

Spagna orientale.<br />

La ciudad portuaria de <strong>Valencia</strong> surge de la<br />

costa sur-oriental de España, donde el río<br />

Turia, que la a<strong>tra</strong>viesa, cruza el mar<br />

Mediterráneo. <strong>Valencia</strong> es la capital de la<br />

Comunidad <strong>Valencia</strong>na, tiene una<br />

superficie poco menos de 151 km2 y se<br />

encuen<strong>tra</strong> a 15 metros sobre el nivel del<br />

mar. Es la tercera ciudad de España en<br />

cuanto a número de habitantes. Tiene un<br />

total de más de 810.000 habitantes<br />

considerando únicamente el municipio y<br />

considerando el área de la metrópoli<br />

supera los 1.832.000. Es una de las<br />

provincias, junto a Castellón y Alicante, la<br />

Comunidad <strong>Valencia</strong>na a ser una<br />

comunidad autónoma de España oriental.<br />

51


Confina con la "Comunidad de Catalunya"<br />

a nord-est, la "Comunidad de Aragón" a<br />

nord, con la "Comunidad Castilla-La<br />

Mancha" a Ovest e a sud-ovest con la<br />

"Comunidad de Murcia". La comunità<br />

<strong>Valencia</strong>na è governata dall'organo<br />

politico chiamato “Generalidad<br />

<strong>Valencia</strong>na” oppure conosciuto in<br />

valenciano come “Generalitat <strong>Valencia</strong>na”.<br />

La geografia fisica della Comunità<br />

<strong>Valencia</strong>na si divide in due sistemi:<br />

entroterra e la costa. <strong>Il</strong> primo si<br />

caratterizza per le sue catene montuose<br />

integrate al sistema Iberico e alla<br />

cordigliera Subbetica. Per gli amanti della<br />

montagna basta spostarsi pochissimi<br />

chilometri verso Ovest, all’ interno del<br />

Paese, per trovare le prime catene, come<br />

la Sierra de Espadan, la Sierra del<br />

Javalambre o la Sierra Martes, che<br />

offrono centinaia di chilometri di sentieri<br />

segnati, vie ciclabili e pareti scalabili. <strong>Il</strong><br />

secondo sistema è una pianura litorale,<br />

formata principalmente da spiagge soavi<br />

e basse. Poche centinaia di metri a Sud<br />

del porto si en<strong>tra</strong> nel Parco Naturale<br />

dell’Albufera, una laguna circondata da<br />

canneti a poca distanza dal mare, formata<br />

da un grande lago cen<strong>tra</strong>le e numerosi<br />

canali che la collegano al Mediterraneo. In<br />

essa possiamo trovare numerose specie<br />

animali protette poichè presenti solo in<br />

questo luogo. <strong>Valencia</strong>, è considerata<br />

centro s<strong>tra</strong>tegico della Spagna, per la sua<br />

posizione geografica, infatti si trova alla<br />

stessa distanza da Madrid e da<br />

Barcellona (circa 350 km), è un<br />

importante porto sul Mar Mediterraneo ed<br />

è ben collegata con le isole Baleari che si<br />

trovano di fronte.<br />

Confina con la "comunidad de Catalunya",<br />

al noreste, la "Comunidad de Aragón" en el<br />

norte, con la con la "Comunidad Castilla-La<br />

Mancha" en el oeste y sur-oeste con la<br />

"comunidad de Murcia". La Comunidad<br />

<strong>Valencia</strong>na es gobernada por el órgano<br />

político llamado "Generalidad <strong>Valencia</strong>na" o<br />

conocido en valenciano como "Generalitat<br />

<strong>Valencia</strong>na". La Geografía física de la<br />

Comunidad <strong>Valencia</strong>na se divide en dos<br />

sistemas: interior y la costa. El primero se<br />

caracteriza por sus cadenas montañosas<br />

integradas al Sistema Ibérico y la Cordillera<br />

Subbetica. Para los amantes de la<br />

montaña basta con desplazarse muy pocos<br />

kilómetros hacia el oeste, en el interior del<br />

país, para hallar las primeras cadenas,<br />

como la Sierra de Espadan, la Sierra de<br />

Javalambre o la Sierra Martes, que ofrecen<br />

cientos de kilómetros de senderos<br />

marcados, vías bici y paredes scalabili. El<br />

segundo sistema es una llanura litoral,<br />

formada principalmente por playas soavi y<br />

bajas. Pocos cientos de metros al sur del<br />

puerto se en<strong>tra</strong> en el Parque Natural de la<br />

Albufera, una laguna rodeada de cañas a<br />

poca distancia del mar, formada por un<br />

gran lago cen<strong>tra</strong>l y muchos canales que la<br />

conectan al Mediterráneo. En ella podemos<br />

encon<strong>tra</strong>r numerosas especies animales<br />

protegidas porque la presentes sólo en<br />

este lugar. <strong>Valencia</strong>, es considerada como<br />

centro es<strong>tra</strong>tégico de España, por su<br />

posición geográfica, en efecto, se<br />

encuen<strong>tra</strong> a la misma distancia de Madrid y<br />

Barcelona (aproximadamente 350 km), es<br />

un importante puerto sobre el Mar<br />

Mediterráneo y está muy bien conectada<br />

con las Islas Baleares que se encuen<strong>tra</strong>n<br />

de frente.<br />

52


<strong>Il</strong> porto viene diviso in una parte<br />

commerciale, fra i primissimi d' Europa<br />

per dimensioni e <strong>tra</strong>ffico mercantile e di<br />

passeggeri, e in una parte sportiva che ha<br />

con<strong>tra</strong>ddistinto gli anni dell'evento<br />

internazionale di vela America's Cup e il<br />

Circuito Urbano di Formula Uno.<br />

Si rimanda alla visione dell’allegato 1.<br />

El puerto se dividirá en una parte comercial,<br />

entre los primeros de Europa por sus<br />

dimensiones y el tráfico mercante y de<br />

pasajeros, y en una parte deportiva que ha<br />

caracterizado los años del acontecimiento<br />

internacional de vela America's Cup y el<br />

Circuito Urbano de Fórmula Uno<br />

Se remite a la visión del anexo 1.<br />

53


4.2 LE FASI DELLO SVILUPPO<br />

URBANO<br />

4.2 LAS FASES DEL DESARROLLO<br />

URBANO<br />

<strong>Il</strong> dominio Romano e l’invasione dei visigoti<br />

El dominio Romano y la invasión de los Visigoti<br />

I Romani, che fondarono la città nel II<br />

secolo a.C., la chiamarono Valentia<br />

Edetanorum, toponimo che significa "città<br />

forte <strong>degli</strong> Edetani", una tribù iberica<br />

insediata nella zona. Sotto i Mori fu nota<br />

come Balansiya. Tramite cambiamenti<br />

fonetici è diventata quindi <strong>Valencia</strong>.<br />

A t t u a l m e n t e v i e n e u f fi c i a l m e n t e<br />

riconosciuta la denominazione bilingue<br />

València/<strong>Valencia</strong>, che vale anche per la<br />

provincia omonima. Colloquialmente in<br />

valenciano la città è chiamata anche Cap i<br />

Casal, ossia capitale.<br />

Los romanos, que fundaron la ciudad en el<br />

siglo II a.C., la llamaron Valentia<br />

Edetanorum, toponimo que significa<br />

"ciudad fortificada de los Edetani", una tribu<br />

ibérica situada en la zona. Debajo de los<br />

Mori fue conocida como Balansiya. A <strong>tra</strong>vés<br />

de cambios fonetici se ha convertido, por<br />

tanto, <strong>Valencia</strong>. Actualmente está<br />

reconocida oficialmente la denominación<br />

bilingüe València/<strong>Valencia</strong>, que vale<br />

también para la Provincia homónima.<br />

Colloquialmente en valenciano la ciudad es<br />

llamada también Cap i Casal, es decir,<br />

Valentia Edetanorum venne fondata dai<br />

romani nel 138 a.C., sotto il console<br />

Decimo Giunio Bruto Callaico, lungo la<br />

riva des<strong>tra</strong> del fiume Turia, sul luogo di un<br />

antico insediamento iberico. Nel 75 a.C. la<br />

città fu distrutta nel corso della guerra <strong>tra</strong><br />

Pompeo e Sertorio e il sito fu<br />

abbandonato per almeno cinquant’anni.<br />

Valentia Edetanorum fue fundada por los<br />

romanos en el 138 a.C., bajo el cónsul<br />

Décimo Giunio Bruto Callaico, a lo largo de<br />

la orilla derecha del río Turia, en el lugar de<br />

un antiguo asentamiento ibérico. En el 75<br />

a.C. la ciudad fue destruida durante la<br />

guerra entre Pompeo y Sertorio y el sitio<br />

fue abandonado durante al menos<br />

cincuenta años.<br />

54


A metà del I secolo d.C. la città rifiorì, con<br />

l'arrivo di nuovi <strong>abitanti</strong> dalle zone vicine,<br />

l'ampliamento urbano e la costruzione di<br />

grandi opere pubbliche. Con la crisi<br />

dell'Impero romano nel III secolo per<br />

<strong>Valencia</strong> iniziò un lungo periodo di<br />

decadenza. <strong>Il</strong> numero <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />

diminuì, interi quartieri si spopolarono, le<br />

infrastrutture pubbliche caddero in<br />

abbandono. A quel periodo risale la prima<br />

comunità cristiana a <strong>Valencia</strong>, che ebbe in<br />

San Vincenzo martire, ucciso nel 304, la<br />

sua prima figura di riferimento. Fu proprio<br />

la chiesa, nei secoli successivi, a riempire<br />

il vuoto di potere lasciato dall'impero,<br />

prendendo in mano l'amminis<strong>tra</strong>zione<br />

della città e dando impulso ad un parziale<br />

recupero urbano con la costruzione di<br />

templi cristiani sui ruderi di quelli romani.<br />

All'inizio del V secolo cominciarono le<br />

invasioni dei visigoti nella penisola iberica,<br />

che dominarono fino al 711, quando<br />

furono cacciati dagli arabi. Nel periodo<br />

visigoto <strong>Valencia</strong> assunse importanza dal<br />

554 al 625, quando, grazie alla sua<br />

posizione s<strong>tra</strong>tegica, fu sede di<br />

contingenti militari e fortificazioni contro le<br />

truppe dell'Impero Romano d'Oriente.<br />

Queste ultime erano riuscite infatti a<br />

portare la frontiera dell'Hispania bizantina<br />

fino a una ventina di chilometri a sud della<br />

città, a ridosso del fiume Xúquer (Júcar).<br />

A mediados del siglo I d.C. la ciudad<br />

prosperó, con la llegada de nuevos<br />

habitantes de las zonas vecinas, la<br />

ampliación <strong>urbana</strong> y la construcción de<br />

grandes obras públicas. Con la crisis del<br />

Imperio romano en el siglo III para <strong>Valencia</strong><br />

comenzó un largo período de caducidad. El<br />

número de habitantes menoscabó, barrios<br />

e n t e r o s s e d e s p o b l a r o n , l a s<br />

infraestructuras públicas cayeron en<br />

abandono. En ese periodo data la primera<br />

comunidad cristiana en <strong>Valencia</strong>, que tuvo<br />

en San Vicente mártir, asesinado en 304,<br />

su primera figura de referencia. Fue<br />

precisamente la Iglesia, en los siglos<br />

sucesivos, a llenar el vacío de poder<br />

dejado por el imperio, tomando en manos<br />

de la adminis<strong>tra</strong>ción de la ciudad y dando<br />

impulso a una recuperación parcial urbano<br />

con la construcción de templos cristianos<br />

sobre ruderi de los romanos. A comienzos<br />

del siglo V comenzaron las invasiones de<br />

los visigoti en la península ibérica, que<br />

dominarono hasta el 711, cuando fueron<br />

expulsados los árabes. Durante el período<br />

visigoto <strong>Valencia</strong> asumió importancia desde<br />

el 554 al 625, cuando, gracias a su<br />

posición es<strong>tra</strong>tégica, fue sede de<br />

contingentes militares y fortalezas con<strong>tra</strong><br />

las tropas del Imperio Romano de Oriente.<br />

Estas últimas fueron capaces de llevar la<br />

frontera de Hispania bizantina hasta una<br />

veintena de kilómetros al sur de la ciudad,<br />

al abrigo del río Xúquer (Júcar).<br />

55


<strong>Il</strong> controllo <strong>degli</strong> Arabi<br />

El control de los Arabes<br />

Nel 711 il regno dei visigoti venne scacciato<br />

dall'invasione araba e berbera. <strong>Valencia</strong>,<br />

progressivamente assorbì gli usi, la lingua,<br />

la cultura e la religione dei suoi nuovi<br />

<strong>abitanti</strong>. Anche l'assetto urbanistico cambiò:<br />

fu costruito il palazzo della Rusàfa (che,<br />

riprendendo il nome d'una residenza<br />

califfale a Damasco, diede il nome a uno<br />

dei quartieri della città), venne creata una<br />

prima cerniera di coltivazioni al di fuori della<br />

città (in corrispondenza dell'attuale barrio<br />

del Carmen) e l'antica sede episcopale<br />

visigota fu convertita nella piazza della<br />

residenza del governatore (wālī), nominato<br />

dal califfo di Cordova nel periodo del<br />

califfato di Cordova. <strong>Valencia</strong> tornò in auge<br />

dopo la caduta <strong>degli</strong> Omayyadi di Cordova<br />

nel 1010, con la creazione di un proprio<br />

regno indipendente. Nel corso XI secolo<br />

<strong>Valencia</strong> dovette difendersi dal sovrano<br />

Ferdinando I di Castiglia, alleato per<br />

l'occasione al sovrano musulmano di<br />

Toledo, che riuscì però a detronizzare il<br />

giovane sovrano valenciano al-Muzaffar (il<br />

Trionfatore). Dopo un periodo in cui<br />

<strong>Valencia</strong> fu governata dai signori<br />

musulmani di Toledo, la città cadde sotto il<br />

controllo del re di Castiglia Alfonso VI nel<br />

1085 e, data la sua crescita, fu necessario<br />

costruire una nuova cinta muraria. Nel 1094<br />

Rodrigo Díaz de Vivar, detto El Cid,<br />

conquistò <strong>Valencia</strong>, ma la città ritornò<br />

ancora una volta sotto controllo musulmano<br />

quando, nel 1102, l'arrivo dei berberi<br />

Almoravidi dal Nordafrica mutò ancora gli<br />

En 711 el reino de los visigoti fue<br />

explusado por la invasión árabe y bereber.<br />

<strong>Valencia</strong>, progresivamente absorbió los<br />

usos, la lengua, la cultura y la religión de<br />

sus nuevos habitantes. También la<br />

ordenación urbanístico cambió: fue<br />

construido el palacio de la Rusàfa (que,<br />

retomando el nombre de una residencia del<br />

califa en Damasco, dio el nombre a uno de<br />

los barrios de la ciudad), fue creada una<br />

primera bisagra de cultivos fuera de la<br />

ciudad (en correspondencia del actual<br />

barrio del Carmen) y la antigua sede<br />

episcopal visigota fue convertida en la<br />

plaza de la residencia del Gobernador<br />

(wālī), nombrado por el califa de Córdoba<br />

durante el su período en Córdoba. <strong>Valencia</strong><br />

volvió en auge <strong>tra</strong>s la caída de los Omeyas<br />

de Córdoba en 1010, con la creación de un<br />

reino independiente. Durante siglo XI<br />

<strong>Valencia</strong> debió defenderse del soberano<br />

Fernando I de Castilla, aliado para la<br />

ocasión al soberano musulmán de Toledo,<br />

que logró pero destronar el joven soberano<br />

valenciano al-Muzaffar (el triunfador). Tras<br />

un período en que <strong>Valencia</strong> fue gobernada<br />

por los señores musulmanes de Toledo, la<br />

ciudad cayó bajo el control del rey de<br />

Castilla Alfonso VI en 1085 y, dada su<br />

crecimiento, fue necesario construir una<br />

nueva cinta muraria. En 1094 Rodrigo Díaz<br />

De Vivar, dijo el Cid, conquistó <strong>Valencia</strong>,<br />

pero la ciudad regresó una vez más bajo<br />

control musulmán cuando, en 1102, la<br />

llegada de los beréberes Almoravidi del<br />

norte de África cambió aún los equilibrios<br />

56


equilibri del regno, con la conquista di<br />

<strong>Valencia</strong>, abbandonata dalla vedova di El<br />

Cid, Jimena, dopo essere stata data alle<br />

fiamme. Fino a metà del XII secolo<br />

<strong>Valencia</strong> fu retta da governatori almoravidi<br />

e dopo un breve periodo in cui la città<br />

recuperò una sua autonomia legando la<br />

sua sorte a quella di Murcia, si pose per 4<br />

anni sotto la sovranità di Ibn Mardanīsh<br />

prima di ribellarsi a lui.<br />

Con l'arrivo dal Maghreb dei soldati<br />

berberi musulmani <strong>degli</strong> Almohadi verso il<br />

1172, <strong>Valencia</strong> perse di nuovo la sua<br />

indipendenza fino al 28 settembre 1238<br />

allorché la città cadde definitivamente<br />

nelle mani del re aragonese Giacomo I<br />

d'Aragona en<strong>tra</strong>ndo definitivamente a far<br />

parte dei suoi domini. Re Giacomo I di<br />

Aragona conquistò la città nel 1238,<br />

sconfiggendone il governatore Zayyan ibn<br />

Mardanish e la incorporò nell'appena<br />

costituito Regno di <strong>Valencia</strong>, uno dei regni<br />

che formavano la Corona d'Aragona.<br />

Dopo cinque secoli finiva così la<br />

dominazione araba e gli <strong>abitanti</strong><br />

musulmani furono presto espulsi dalla<br />

città. <strong>Il</strong> secolo XIV fu abbastanza<br />

<strong>tra</strong>vagliato per <strong>Valencia</strong>. La peste nera del<br />

1348 e le successive epidemie ne<br />

dimezzarono la popolazione. Venne<br />

costruita una nuova cinta muraria per<br />

difendersi dagli attacchi dei castigliani,<br />

che vennero respinti per due volte, nel<br />

1363 e nel 1364.<br />

África cambió aún los equilibrios<br />

institucionales del reino, con la conquista<br />

de <strong>Valencia</strong>, abandonada por la viuda de El<br />

Cid, Jimena, después de haber sido<br />

incendiada. Hasta mediados del siglo XII<br />

<strong>Valencia</strong> fue gobernada por gobernadores<br />

Almoravidi y, <strong>tra</strong>s un breve período en que<br />

la ciudad se había repuesto su autonomía<br />

uniendo su suerte a la de Murcia, se puso<br />

por 4 años bajo la soberanía de Ibn<br />

Mardanīsh antes de rebelarse a él.<br />

Con la llegada del Magreb de los soldados<br />

beréberes musulmanes los Almohadi hacia<br />

el 1172, <strong>Valencia</strong> perdió de nuevo su<br />

independencia hasta el 28 de septiembre<br />

de 1238 cuando la ciudad cayó<br />

definitivamente en manos del rey de<br />

Aragón Jaime I d'Aragona en<strong>tra</strong>ndo<br />

definitivamente a formar parte de sus<br />

dominios. Rey Jaime I de Aragón conquistó<br />

la ciudad en 1238, venciendo el<br />

gobernador Zayyan Ibn Mardanish y la<br />

insertó en recién formado Reino de<br />

<strong>Valencia</strong>, uno de los reinos que formaban la<br />

Corona de Aragón. Después de cinco<br />

siglos terminaba así la dominación árabe y<br />

los habitantes musulmanes fueron<br />

rápidamente expulsados de la ciudad. El<br />

siglo XIV fue bastante complicados para<br />

<strong>Valencia</strong>. La peste negra del 1348 y las<br />

sucesivas epidemias has reducto a la mitad<br />

la población. Fue construida una nueva<br />

cinta muraria para defenderse de los<br />

ataques de los castigliani, que fueron<br />

rechazadas por dos veces, en 1363 y en el<br />

año 1364.<br />

57


Fuente: Comentario do plano de <strong>Valencia</strong><br />

Nel 1408 venne creata anche la Taula de<br />

Canvis i Deposits, una banca municipale<br />

destinata a finanziare le attività mercantili.<br />

Furono i banchieri valenciani a prestare<br />

denaro a Isabella I di Castiglia per il viaggio<br />

di Cristoforo Colombo del 1492. La Lonja<br />

de la Seda (Mercato della Seta), edificio<br />

gotico destinato alle con<strong>tra</strong>ttazioni<br />

mercantili, venne costruito alla fine del<br />

secolo; il monumento, simbolo del potere e<br />

del prestigio di <strong>Valencia</strong> in quell'epoca, è<br />

stato inserito dall'UNESCO nella lista dei<br />

Patrimoni dell'umanità. Lo sviluppo<br />

economico favorì anche le arti e la cultura.<br />

En 1408 fue creada la Taula de Canvis i<br />

Deposits, un banco municipal destinada a<br />

financiar las actividades mercantiles.<br />

Fueron los banqueros valencianos a<br />

prestar dinero a Isabel I de Castilla para el<br />

viaje de Cristóbal Colón del 1492. La Lonja<br />

de la Seda (Mercado de la seda), edificio<br />

gótico destinado a las negociaciones<br />

comerciales, fue construida a finales del<br />

siglo; el monumento, símbolo del poder y<br />

del prestigio de <strong>Valencia</strong> en aquella época,<br />

fue encerrado por la UNESCO en la lista de<br />

los patrimonios de la humanidad. El<br />

desarrollo económico favoreció también las<br />

artes y la cultura.<br />

58


La fine del secolo d’oro<br />

El final del siglo de oro<br />

Nel 1391, in seguito ad un tumulto<br />

popolare, gli ebrei che vivevano in città<br />

furono cacciati o costretti a convertirsi<br />

forzatamente al cristianesimo. A un<br />

periodo così negativo seguì uno<br />

s<strong>tra</strong>ordinario rinascimento economico e<br />

culturale, al punto che il XV secolo è<br />

chiamato "il secolo d'oro valenciano".<br />

Grazie al suo porto sul Mediterraneo,<br />

<strong>Valencia</strong> divenne uno dei principali centri<br />

commerciali d'Europa. Già dal 1283 era<br />

attivo il Consolat de Mar, istituzione<br />

mercantile che regolava il commercio<br />

marittimo. Ironia della sorte, la spedizione<br />

di Colombo finanziata dai capitali<br />

valenciani determinò la fine del periodo<br />

d'oro della città. Con la scoperta<br />

dell'America l'asse del commercio<br />

mondiale si spostò dal Mediterraneo<br />

all'Oceano Atlantico. <strong>Valencia</strong> rimase fuori<br />

dalle principali rotte internazionali e<br />

l'attività mercantile si con<strong>tra</strong>sse<br />

notevolmente. La città perse di importanza<br />

economica e culturale. Nei due secoli<br />

seguenti passò vicende storiche analoghe<br />

a quelle di altre città spagnole:<br />

l'Inquisizione, la Controriforma, il processo<br />

di “castiglianizzazione”, l'espulsione <strong>degli</strong><br />

ultimi ebrei e arabi, le crescenti proteste<br />

popolari contro la monarchia e la nobiltà.<br />

Durante la guerra di successione<br />

spagnola, <strong>Valencia</strong> si schierò con Carlo<br />

d'Austria. Dopo la vittoria dei Borboni nella<br />

battaglia di Almansa il 25 aprile 1707, la<br />

città ed il regno persero i privilegi concessi<br />

quattro secoli prima da Giacomo I<br />

d'Aragona e dovette accettare le leggi e gli<br />

usi della Castiglia.<br />

En 1391, <strong>tra</strong>s un tumulto popular, los judíos<br />

que vivían en la ciudad fueron expulsados<br />

u obligados a convertirse forzosamente al<br />

cristianismo. A un período tan negativo<br />

siguió un ex<strong>tra</strong>ordinario renacimiento<br />

económico y cultural, al punto que el siglo<br />

XV es llamado "el siglo de oro valenciano".<br />

Gracias a su puerto en el Mediterráneo,<br />

<strong>Valencia</strong> se convirtió en uno de los<br />

principales centros comerciales de Europa.<br />

Ya desde 1283 era activo el Consolat de<br />

Mar, establecimiento comercial que<br />

regulaba el comercio marítimo. Ironía del<br />

destino, el envío de Colombo financiada<br />

por capitales valencianos supuso el fin del<br />

período de oro de la ciudad. Con el<br />

descubrimiento de América el eje del<br />

comercio mundial se desplazó desde el<br />

Mediterráneo al Océano Atlántico. <strong>Valencia</strong><br />

quedó fuera de las principales rutas<br />

internacionales y la actividad comercial se<br />

con<strong>tra</strong>jo considerablemente. La ciudad<br />

perdió importancia económica y cultural.<br />

En los dos siglos siguientes pasó<br />

vicisitudes históricas análogas a las de<br />

o<strong>tra</strong>s ciudades españolas: la Inquisición, la<br />

Con<strong>tra</strong>rreforma, el proceso de<br />

"castiglianizzazione", la expulsión de los<br />

últimos judíos y árabes, las crecientes<br />

protestas populares con<strong>tra</strong> la monarquía y<br />

la nobleza. Durante la guerra de sucesión<br />

española, <strong>Valencia</strong> se schierò con Carlo<br />

d'Austria. Tras la victoria de los Borboni en<br />

la batalla de Almansa el 25 de abril de<br />

1707, la ciudad y el Reino perdieron los<br />

privilegios concedidos cuatro siglos antes<br />

de Jacobo I d'Aragona y debió aceptar las<br />

leyes y los usos de la Castilla.<br />

59


Nel XVIII secolo ci fu una ripresa<br />

economica legata alle attività<br />

manifatturiere, in particolare all'industria<br />

tessile e della seta che, secondo fonti<br />

dell'epoca, dava lavoro a più di 25.000<br />

persone. <strong>Il</strong> porto rimaneva però in disuso,<br />

al punto che le sete prodotte a <strong>Valencia</strong><br />

venivano <strong>tra</strong>sportate via terra fino a<br />

Cadice dove poi venivano imbarcate ed<br />

esportate nel resto del mondo. Dopo lo<br />

sconvolgimento della Rivoluzione<br />

Francese e l'insurrezione popolare di<br />

Madrid del 2 maggio 1808, anche i<br />

valenciani presero le armi e si sollevarono<br />

il 23 maggio 1808. Resistettero per due<br />

volte agli assalti delle truppe di<br />

Napoleone, ma al terzo attacco, il 9<br />

gennaio 1812, i francesi riuscirono ad<br />

en<strong>tra</strong>re in città. Se ne andarono un anno<br />

dopo. <strong>Il</strong> re Ferdinando VII rientrò in<br />

Spagna nel 1814 proprio a <strong>Valencia</strong> dove<br />

ripristinò la monarchia assoluta. Seguì un<br />

periodo di forti conflitti <strong>tra</strong> opposte fazioni<br />

in tutta la Spagna. La morte di Fernando<br />

VIII nel 1833 pose fine alla monarchia<br />

assoluta. Si aprì così un'epoca di grandi<br />

cambiamenti per tutta la Spagna, quindi<br />

anche a <strong>Valencia</strong>, con la riforma delle<br />

cariche pubbliche e dell'amminis<strong>tra</strong>zione<br />

statale e <strong>locale</strong>. Grazie anche<br />

all'economia fiorente, la popolazione<br />

raddoppiò e la città si espanse,<br />

incorporando i paesi della periferia.<br />

V e n n e r o r e a l i z z a t e i m p o r t a n t i<br />

infrastrutture, <strong>tra</strong> cui la rete dell'acqua<br />

potabile nel 1850 e della corrente elettrica<br />

nel 1882.<br />

En el siglo XVIII hubo una recuperación<br />

económica ligada a las actividades<br />

manufactureras, en particular a la industria<br />

textil y de la Seda que, según fuentes de la<br />

época, daba <strong>tra</strong>bajo a más de 25.000<br />

personas. El Puerto permanecía pero en<br />

desuso, al punto que las sedas producidas<br />

en <strong>Valencia</strong> eran <strong>tra</strong>nsportadas por vía<br />

terrestre hasta Cádiz, donde luego fueron<br />

embarcadas y exportadas en el resto del<br />

mundo. Después de la convulsión de la<br />

Revolución Francesa y la insurrección<br />

popular de Madrid del 2 de mayo de 1808,<br />

incluso los valencianos tomaron las armas<br />

y se levantaron el 23 de mayo de 1808. Se<br />

resistieron dos veces a los asaltos de las<br />

tropas de Napoleón, pero al tercer ataque,<br />

el 9 de enero de 1812, los franceses<br />

lograron a en<strong>tra</strong>r en la ciudad. Si se fueron<br />

un año después. El Rey Fernando VII<br />

regresó a España en 1814 precisamente a<br />

<strong>Valencia</strong> donde ripristinò la monarquía<br />

absoluta. Siguió un periodo de fuertes<br />

conflictos entre opuestas facciones en toda<br />

España. La muerte de Fernando VIII en<br />

1833 puso fin a la monarquía absoluta. Se<br />

abrió así una época de grandes cambios<br />

para toda España, también a <strong>Valencia</strong>, con<br />

la reforma de las cargas públicas y de la<br />

adminis<strong>tra</strong>ción estatal y local. Gracias<br />

también a la economía floreciente, la<br />

población raddoppiò y la ciudad se amplió,<br />

incorporando los países de la periferia.<br />

F u e r o n r e a l i z a d a s i m p o r t a n t e s<br />

infraestructuras, entre ellos la red de agua<br />

potable en 1850 y la corriente eléctrica en<br />

1882.<br />

60


Nel 1865 vennero abbattute le antiche<br />

mura cittadine, e cominciò<br />

l'urbanizzazione delle zone a ovest e a<br />

sud del centro storico.<br />

“<strong>Valencia</strong>, con oltre duemila anni di storia, ha<br />

subìto numerosi cambiamenti nella sua<br />

struttura e nella sua popolazione nel tempo.<br />

Concen<strong>tra</strong>ndoci sulla città attuale e sulla sua<br />

pianificazione, assistiamo a diversi momenti<br />

storici che compongono il layout che abbiamo<br />

oggi. La demolizione delle mura nel 1865<br />

diede il segnale di partenza all'espansione<br />

della città, che avverrà at<strong>tra</strong>verso le<br />

estensioni del 1887 e del 1907, ma non sarà<br />

effettiva fino al 1939, dopo la guerra civile e<br />

già nel regime di Franco, che segnerà il punto<br />

iniziale di profonde <strong>tra</strong>sformazioni<br />

urbane” ((Gaja, 1988:2)<br />

Dalla fase di demolizione del muro<br />

medievale si avrà un principio di sviluppo<br />

della città di <strong>Valencia</strong> di cui soprattutto <strong>tra</strong><br />

il 1877 e il 1907 verranno realizzati i primi<br />

piani di espansione che prevedevano un<br />

collegamento della città con le aree<br />

marittime. Esemplare rappresentazione di<br />

questo tentativo di connessione sarà<br />

espressa nel primo Piano Generale di<br />

<strong>Valencia</strong> del 1925 (fig.1) di cui gli obiettivi<br />

principali mirano essenzialmente al<br />

collegamento delle due aree opposte,<br />

città e zona costiera, at<strong>tra</strong>verso la<br />

realizzazione del “Paseo de <strong>Valencia</strong> al<br />

Mar” at<strong>tra</strong>verso Blasco Ibáñez.<br />

En 1865 fueron sacrificadas las antiguas<br />

murallas ciudadanas, y comenzó la<br />

urbanización de las zonas oeste y sur del<br />

centro histórico.<br />

"<strong>Valencia</strong>, con más de dos mil años de historia,<br />

ha experimentado numerosos cambios en su<br />

estructura y en su población en el tiempo.<br />

Centrándonos en la ciudad actual y sobre su<br />

planificación, asistimos a distintos momentos<br />

históricos que componen el layout que hoy<br />

tenemos. La demolición de las murallas en<br />

1865 dio el pistoletazo de salida a la expansión<br />

de la ciudad, que sucederá a <strong>tra</strong>vés de las<br />

extensiones del 1887 y del 1907, pero no será<br />

efectiva hasta el 1939, <strong>tra</strong>s la guerra civil y ya<br />

en el régimen de Franco, que marcará el punto<br />

inicial de profundas <strong>tra</strong>nsformaciones<br />

<strong>urbana</strong>s" ((Gaja, 1988:2)<br />

La fase de derribo de la muralla medieval<br />

(actual circunvalación de Guillem de<br />

Castro) se tendrá un principio de desarrollo<br />

de la ciudad de <strong>Valencia</strong> que sobre todo<br />

entre 1877 y 1907 se realizarán los<br />

primeros planes de expansión que<br />

preveían un enlace de la ciudad con las<br />

zonas marítimas. Ejemplar representación<br />

de este intento de conexión será expresado<br />

en el primer Plan General de <strong>Valencia</strong> del<br />

1926 ( fig.1) de que los objetivos<br />

principales se dirigen esencialmente al<br />

enlace de las dos áreas opuestas, ciudad y<br />

zona costera, a <strong>tra</strong>vés de la realización del<br />

"Paseo de <strong>Valencia</strong> al mar" y campus<br />

universitario de Blasco Ibáñez.<br />

61


Figura 1: Plano general de <strong>Valencia</strong> 1925<br />

Vennero costruiti il mercato cen<strong>tra</strong>le e il<br />

mercato Colon; nel 1921 venne terminata<br />

la stazione ferroviaria detta Estación del<br />

Norte. L'economia fiorente si basava<br />

principalmente sull'agricoltura (soprattutto<br />

agrumi, esportati in tutto il mondo), sulla<br />

metallurgia e sull'industria di lavorazione<br />

Fueron construidos el mercado cen<strong>tra</strong>l y el<br />

mercado de Colón; en 1921 fue terminada<br />

la estación esta estación del Norte. La<br />

economía floreciente si basaba<br />

principalmente en la agricultura (sobre todo<br />

cítricos exportados en todo el mundo), la<br />

metalurgia y sobre la industria de<br />

Mercado de Colón en construcción, 1926. Foto dal web<br />

Estación del Norte en construcción. Foto dal web<br />

62


Nel novembre 1936, dopo la caduta di<br />

Madrid nella guerra civile spagnola, la<br />

capitale della Repubblica venne spostata<br />

a <strong>Valencia</strong>. La città soffrì per oltre due<br />

anni il blocco e l'assedio delle forze di<br />

Francisco Franco, che en<strong>tra</strong>rono in città il<br />

30 marzo 1939. <strong>Il</strong> periodo postbellico fu<br />

duro per i valenciani, a cui il regime tolse<br />

anche la libertà linguistica: parlare o<br />

insegnare il valenciano era proibito, usare<br />

tale lingua era un reato.<br />

In un secondo momento le relazioni interurbane<br />

saranno messe alla prova dal Plan<br />

General de Ordenación Urbana del 1946<br />

le cui indicazioni principali riguardavano:<br />

- La previsione di una crescita<br />

demografica molto forte.<br />

- La realizzazione di un modello<br />

urbano in grado di risposte<br />

at<strong>tra</strong>verso strumenti e attrezzature<br />

in caso di altissima densità.<br />

- La realizzazione di un modello<br />

urbano radiocentrico.<br />

- Lo sviluppo di quattro assi radiali e<br />

due anelli di circonvallazione<br />

- L’eliminazione della "cintura di<br />

ferro" della città.<br />

- La creazione di un modello urbano<br />

funzionante rispetto alla<br />

campagna circostante.<br />

En noviembre de 1936, <strong>tra</strong>s la caída de<br />

Madrid en la guerra civil española, la<br />

capital de la República fue desplazada en<br />

<strong>Valencia</strong>. La ciudad sufrió por más de dos<br />

años el bloqueo y el asedio de las fuerzas<br />

de Francisco Franco, que en<strong>tra</strong>ron en la<br />

ciudad el 30 de marzo de 1939. El período<br />

d e p o s g u e r r a f u e d u r o p a r a l o s<br />

valencianos, a que el régimen quitó<br />

también la libertad lingüística: hablar o<br />

enseñar el valenciano era prohibido, usar<br />

esta lengua era un delito.<br />

En segundo momento, los informes se<br />

pondrán a prueba el Plan General de<br />

Ordenación Urbana de 1946, cuyas<br />

indicaciones principales eran:<br />

- La previsión de un crecimiento<br />

demográfico muy fuerte<br />

- La realización de un modelo urbano<br />

que supiera dar respuestas a <strong>tra</strong>vés<br />

de instrumentos y equipos en caso<br />

de alta densidad.<br />

- La realización de un modelo urbano<br />

radiocentrico.<br />

- El desarrollo de cuatro ejes radiales<br />

y dos anillos de circunvalación.<br />

- La eliminación de la "Cinturón de<br />

hierro" de la ciudad.<br />

- La creación de un modelo urbano<br />

funcional respecto a la campaña<br />

circundante.<br />

63


- La creazione di aree urbane che<br />

rispettassero la tipologia<br />

residenziale di città giardino.<br />

- La formazione di tre aree<br />

industriali.<br />

- La canalizzazione del fiume<br />

Turia nella parte cen<strong>tra</strong>le della<br />

città.<br />

In risposta a queste proposte troviamo<br />

poche azioni realizzate nel tempo a causa<br />

di:<br />

-Impossibilità di sviluppo dei punti<br />

precedenti rispetto a problematiche<br />

tecniche legate alla dinamicità di un arco<br />

temporale bellico;<br />

- Assenza di regolamentazione idonea<br />

finalizzata allo svolgimento delle azioni<br />

pratiche;<br />

- Assenza di prescrizioni disciplinanti per<br />

lo svolgimento di azioni mirate;<br />

- Crescita indisciplinata del tessuto<br />

urbano<br />

- La creación de zonas <strong>urbana</strong>s que<br />

respetaran la tipología residencial de<br />

ciudad jardín.<br />

- La formación de tres áreas industriales.<br />

- La canalización del río Turia en la parte<br />

cen<strong>tra</strong>l de la ciudad.<br />

E n c o n fl i c t o a e s t a s p r o p u e s t a s<br />

encon<strong>tra</strong>mos las acciones del tiempo<br />

determinadas mediante el desarrollo del<br />

plan:<br />

- Imposibilidad de desarrollo de los puntos<br />

anteriores con respecto a cuestiones<br />

técnicas vinculadas a la dinámica de un<br />

arco temporal bélico.<br />

- Falta de regulación adecuada orientada<br />

al desarrollo de las acciones prácticas.<br />

- Ausencia de disposiciones que rijan<br />

para el desarrollo de acciones<br />

específicas.<br />

- Crecimiento indisciplinata del tejido<br />

urbano<br />

64


Rispetto a questo tentativo rivoluzionario<br />

di una scena <strong>urbana</strong> fortemente legata<br />

agli schemi del passato, fino ad ora, ciò<br />

che appare interessante riguarda la<br />

capacità di in<strong>tra</strong>vedere, anche se forse in<br />

maniera ancora utopica, la risoluzione del<br />

sistema commerciale, amminis<strong>tra</strong>tivo ed<br />

economico, politico e sociale at<strong>tra</strong>verso la<br />

“cucitura” del territorio e il ripristino di un<br />

legame che probabilmente è insito<br />

nell’evoluzione naturale del tempo, solo<br />

un po’ frammentata dall’esecuzione<br />

umana.<br />

<strong>Il</strong> 14 ottobre 1957 il fiume Turia s<strong>tra</strong>ripò<br />

causando la morte di numerosi <strong>abitanti</strong> e<br />

fu la peggiore alluvione della storia della<br />

città. In seguito il fiume venne deviato<br />

lungo un corso alternativo, lontano dalla<br />

città; il vecchio letto asciutto venne<br />

convertito in un parco, il Jardin del Turia<br />

che at<strong>tra</strong>versa la città e ne è una delle<br />

principali at<strong>tra</strong>ttive turistiche oggi.<br />

In seguito a questo avvenimento troviamo<br />

la nascita del “Plan General de<br />

Ordenacion Urbana “del 1966 (fig.2) in un<br />

contesto di forte riscatto economico e<br />

demografico, le cui proposte riguardavano<br />

prevalentemente:<br />

- Realizzazione di uno schema di<br />

espansione radiocentrica, di forte<br />

connessione viaria.<br />

- Forte proposta di ammodernamento<br />

viario con la realizzazione di sei assi<br />

radiali e cinque anelli concentrici.<br />

Respeto a este fin revolucionario de una<br />

escena <strong>urbana</strong> fuertemente vinculada a los<br />

esquemas del pasado, hasta ahora, lo que<br />

parece interesante es la capacidad de<br />

entrever, aunque quizá de manera todavía<br />

utópica, la resolución del sistema<br />

comercial, adminis<strong>tra</strong>tivo y económico,<br />

político y social a <strong>tra</strong>vés de la "costura" del<br />

territorio y el restablecimiento de un vínculo<br />

que probablemente es inherente en la<br />

evolución natural del tiempo, solo un poco<br />

fragmentada por la ejecución humana.<br />

El 14 de octubre de 1957 el río Turia<br />

s<strong>tra</strong>ripò causando la muerte de numerosos<br />

habitantes y fue la peor inundación de la<br />

historia de la ciudad. Posteriormente, el río<br />

fue desviado a lo largo de un curso<br />

alternativo, lejos de la ciudad; el viejo lecho<br />

seco fue convertido en un parque, el Jardin<br />

del Turia que a<strong>tra</strong>viesa la ciudad y es una<br />

de las principales a<strong>tra</strong>cciones turísticas<br />

hoy.<br />

A distancia de veinte años encon<strong>tra</strong>remos<br />

el "Plan General de Ordenacion Urbana "de<br />

1966 (Fig.2). En un contexto de fuerte<br />

crecimiento demográfico y económico,<br />

c u y a s p r o p u e s t a s s e r e f e r í a n<br />

principalmente:<br />

- Realización de un plan de<br />

expansión radiocentrica, de fuerte<br />

conexión viaria.<br />

- Fuerte propuesta de modernización<br />

vial con la realización de seis ejes<br />

r a d i a l e s y c i n c o a n i l l o s<br />

concéntricos.<br />

65


Figura 2: Plan General de Ordenacion Urbana "de 1966<br />

- G r a n d e e s p a n s i o n e d e l s u o l o<br />

classificato come urbano e<br />

urbanizzabile.<br />

- Eliminazione delle “cinte di ferro”<br />

previste anche precedentemente.<br />

- Previsione di attrezzature adeguate<br />

agli spazi liberi e parchi pubblici<br />

- S<strong>tra</strong>tegia urbanistica finalizzata a<br />

favorire lo sviluppo dei nuclei urbani di<br />

“terreno asciutto”, rispettare la<br />

campagna e organizzare le aree<br />

industriali.<br />

- Gran expansión del suelo clasificado<br />

como urbano y urbanizable.<br />

- Eliminación de las "fajas de hierro"<br />

previstas anteriormente.<br />

- Previsión de equipos adecuados para<br />

los espacios libres y parques públicos.<br />

- Filosofía urbanística contemplada para<br />

favorecer el desarrollo de los núcleos<br />

urbanos "terreno seco", respetar la<br />

campaña y organizar las zonas<br />

industriales.<br />

66


Anche a questi buoni propositi si<br />

con<strong>tra</strong>ppongono differenti conseguenze:<br />

- Un gran numero di volumetria e densità<br />

<strong>urbana</strong> era già stato raggiunto tanto che il<br />

suo controllo e organizzazione giungeva<br />

già un passo in ritardo, infatti si era già<br />

regis<strong>tra</strong>ta una forte attività costruttiva in<br />

questi anni per le aree al di fuori le mura.<br />

-Dentro le mura invece, il centro storico<br />

stava andando incontro ad un progressivo<br />

processo di decadenza.<br />

- L’alta densità di edificazione portava con<br />

sé una forte crescita demografica e una<br />

estrema congestione del <strong>tra</strong>ffico nelle<br />

aree in cui erano previsti assi viari in<br />

grado di contenere l’illimitato numero di<br />

aree affollate. Dopo la morte di Franco nel<br />

1975 e l'approvazione della Costituzione<br />

spagnola nel 1978, venne riconosciuta<br />

alla Comunità <strong>Valencia</strong>na, di cui <strong>Valencia</strong><br />

divenne capoluogo, lo statuto di<br />

autonomia. Tra la fine del XX secolo e<br />

l'inizio del XXI secolo a <strong>Valencia</strong> sono<br />

stati realizzati numerosi progetti<br />

architettonici e urbanistici, che hanno<br />

<strong>tra</strong>sformato ulteriormente la città. <strong>Il</strong> più<br />

imponente fra tutti è la Città delle Arti e<br />

delle Scienze, una città nella città,<br />

progettato dall'architetto valenciano<br />

Santiago<br />

Cala<strong>tra</strong>va.<br />

Probabilmente con la politica di<br />

contenimento della progressiva crescita<br />

<strong>urbana</strong> elaborata nel 1988 e attuata nel<br />

1994 verranno messe in atto alcune delle<br />

proposte emerse dai piani precedenti e si<br />

registrerà in questo primo momento la<br />

forte perdita della relazione <strong>tra</strong> città e<br />

campagna e come vedremo<br />

successivamente quella che riguarderà<br />

città-campagna-mare.<br />

También a estos buenos propósitos se<br />

con<strong>tra</strong>ponen diferentes consecuencias:<br />

- Un gran número de volumen y densidad<br />

<strong>urbana</strong> ya se había alcanzado tanto que su<br />

control y organización llegaba ya un paso<br />

en re<strong>tra</strong>so, pues ya se había regis<strong>tra</strong>do una<br />

intensa actividad constructiva en estos<br />

años para las zonas de ex<strong>tra</strong>muros.<br />

-Dentro de las murallas por el con<strong>tra</strong>rio, el<br />

centro histórico estaba yendo al encuentro<br />

a un progresivo proceso de decadencia.<br />

- La alta densidad de edificación llevaba<br />

consigo una fuerte crecimiento demográfico<br />

y una extrema congestión del tráfico en las<br />

zonas en que estaban previstos ejes de<br />

tránsito capaz de contener su ilimitado<br />

n ú m e r o d e á r e a s a b a r r o t a d a s .<br />

Después de la muerte de Franco en 1975 y<br />

la aprobación de la Constitución española<br />

en 1978, fue reconocida en la Comunidad<br />

<strong>Valencia</strong>na, que <strong>Valencia</strong> se convirtió en<br />

capital, el estatuto de autonomía. Entre<br />

finales del siglo XX y comienzos del siglo<br />

XXI en <strong>Valencia</strong> se han realizado<br />

numerosos proyectos arquitectónicos y<br />

urbanísticos, que han <strong>tra</strong>nsformado aún<br />

más la ciudad. El más imponente entre<br />

todos es la ciudad de las Artes y las<br />

Ciencias, una ciudad en la ciudad,<br />

diseñado por el arquitecto valenciano<br />

Santiago Cala<strong>tra</strong>va. Probablemente con la<br />

política de contención de la progresivo<br />

crecimiento <strong>urbana</strong> elaborada en 1988 y<br />

ejecutada en 1994 se pondrán en práctica<br />

algunas de las propuestas surgidas de los<br />

planes anteriores y se regis<strong>tra</strong>rá en este<br />

primer momento la fuerte pérdida de la<br />

relación entre ciudad y campaña y como<br />

veremos posteriormente aquella que<br />

abarcará ciudades-campaña-Mare.<br />

67


Le proposte messe in primo piano dal<br />

P l a n G e n e r a l d e l 1 9 8 8 ( fi g . 3 )<br />

riguardavano:<br />

- La creazione di nuove zone verdi e<br />

dedite all’attività sportiva al servizio di<br />

tutti i quartieri e le aree residenziali<br />

della città.<br />

- La fornitura di nuove attrezzature,<br />

soprattutto nella periferia della città.<br />

- Protezione e riabilitazione del centro<br />

storico.<br />

- Progettazione di nuovi boulevares piste<br />

ciclabili.<br />

- Nuovo sistema di <strong>tra</strong>sporto pubblico<br />

urbano e metropolitano, rapide ed<br />

efficace.<br />

- Nuovi assi viari commerciali s<strong>tra</strong>tegici<br />

- Organizzazione e adeguamento della<br />

zona costiera, bonifica della spiaggia e<br />

eliminazione delle barriere <strong>tra</strong> città e<br />

villaggio marittimo.<br />

- Protezione “effettiva” della campagna.<br />

- Protezione del medio ambiente;<br />

rigenerazione e miglioramento <strong>degli</strong><br />

spazi naturali.<br />

- Istituzione di <strong>Valencia</strong> in veste di<br />

capitale della Comunità <strong>Valencia</strong>na. 6<br />

Las propuestas puestas en primer plano el<br />

Plan General de 1988 (fig.3) se referían a:<br />

- La creación de nuevas zonas verdes y<br />

dedicadas a la actividad deportiva al<br />

servicio de todos los barrios y las zonas<br />

residenciales de la ciudad.<br />

- La entrega de nuevos equipos,<br />

especialmente en la periferia de la<br />

ciudad.<br />

- Protección y rehabilitación del centro<br />

histórico.<br />

- D i s e ñ o d e n u e v o s boulevares<br />

velódromos.<br />

- Nuevo sistema de <strong>tra</strong>nsporte público<br />

urbano y metropolitano, rápida y eficaz.<br />

- N u e v o s e j e s v i a r i c o m e r c i a l e s<br />

es<strong>tra</strong>tégicos<br />

- Organización y adaptación de la zona<br />

costera, saneamiento de la playa y<br />

eliminación de las barreras entre la<br />

ciudad y pueblo marítimo.<br />

- Protección "efectiva" de la campaña.<br />

- Protección del medio ambiente; la<br />

regeneración y mejora de los espacios<br />

naturales.<br />

- Creación de <strong>Valencia</strong> como capital de la<br />

Comunidad <strong>Valencia</strong>na.<br />

6 Fernández-Pacheco Sánchez, MaIsabel e Domínguez García, Isabe, Los PGOU de <strong>Valencia</strong>: una vision global. Planes previos al PGOU de 1988 UR2 10-11A 03 01<br />

68


Figura 3: Plan General de 1988<br />

I tentativi di limitare la crescita <strong>urbana</strong><br />

avvenuta fino ad ora cercando di<br />

pianificarla at<strong>tra</strong>verso azioni mirate ha<br />

fatto si che realmente poche di questi<br />

obiettivi venissero portate a termine, come<br />

per il caso della relazione con la fascia<br />

costiera che si è mantenuta solo nella<br />

zona più a nord rivolta all’asse principale<br />

di Avenida Blasco Ibanez. Questo piano<br />

sarà ricordato soprattutto per l’azione<br />

volta a conferire una nuova immagine<br />

della città con la progettazione del Parco<br />

cen<strong>tra</strong>le che sostituirà il letto del fiume<br />

Turìa, deviato nell’area in cui avranno vita<br />

le futuristiche e moderne costruzioni del<br />

Museo dell’Arte e della scienza, si può<br />

dire quasi alle spalle del <strong>Cabanyal</strong>.<br />

Los intentos de limitar el crecimiento de la<br />

ciudad ocurrida hasta ahora <strong>tra</strong>tando de<br />

pianificarla mediante acciones concretas ha<br />

hecho que realmente pocas de estos<br />

objetivos fueran llevadas a cabo, como<br />

para el caso de la relación con la franja<br />

costera que se mantuvo sólo en la zona<br />

más al norte dirigida al eje principal de la<br />

Avenida Blasco Ibanez emprendiendo un<br />

principio de integración con el barrios de<br />

los Pobaldos Maritimos. Este plan será<br />

recordado especialmente por la acción<br />

encaminada a dar una nueva imagen de la<br />

ciudad con el diseño del Parque cen<strong>tra</strong>l,<br />

que sustituirá al lecho del río Turìa,<br />

desviado en la zona en que tendrán vida<br />

las futuristiche y modernas construcciones<br />

del Museo de Arte y la ciencia, se puede<br />

decir casi a espaldas del <strong>Cabanyal</strong>.<br />

69


In questo calderone di proposte<br />

urbanistiche nel 1997 sono iniziati gli studi<br />

preparatori per la stesura del Piano di<br />

r i f o r m a i n t e r n a d i E l C a b a n y a l -<br />

Canyamelar che sarà approvato solo nel<br />

2000 e le licenze edilizie verranno<br />

sospese nell'area, aumentando la lenta<br />

agonia che stava <strong>tra</strong>volgendo il quartiere.<br />

In quello stesso anno è emerso un<br />

movimento di quartiere guidato da tre<br />

architetti di El <strong>Cabanyal</strong> (Vicente Gallart,<br />

Angeles Pastor e Rosa Pastor Villa) il cui<br />

obiettivo era diffondere i valori del<br />

quartiere coinvolgendo professionisti<br />

dell'architettura provenienti dalla Spagna<br />

e da altri paesi at<strong>tra</strong>verso l'organizzazione<br />

di incontri culturali intorno al sito storico e<br />

il suo riconoscimento in loco at<strong>tra</strong>verso<br />

visite guidate. Nel piano è contemplata la<br />

ricucitura del sistema mare-città<br />

at<strong>tra</strong>verso la brutale prosecuzione del<br />

viale di Blasco Ibáñez causando la<br />

demolizione di un gran numero di edifici<br />

(570 edifici pari a 1651 abitazioni)<br />

catalogati e inclusi nel gruppo <strong>degli</strong><br />

“Edifici storici da proteggere”.<br />

Se in un primo momento la relazione cittàcampagna-mare<br />

era retta da una<br />

funzionalità naturale da sempre esistita e<br />

consolidatesi nel tempo at<strong>tra</strong>verso la forza<br />

delle azioni volte allo svolgimento delle<br />

attività primarie dell’uomo, in un secondo<br />

momento è andata via via perdendosi, in<br />

alcuni casi con invano intenzionale<br />

mantenimento come quanto prescritto dai<br />

piani visti fino ad ora e in altri casi la sua<br />

naturalezza sembra abbia ceduto il passo<br />

ad una meccanica razionalizzazione<br />

umana.<br />

En este saco de propuestas urbanísticas<br />

en 1997 se iniciaron los estudios<br />

preparatorios para la elaboración del plan<br />

de reforma interna de El <strong>Cabanyal</strong>-<br />

Canyamelar que será aprobado sólo en<br />

2000 y las licencias de construcción serán<br />

suspendidas en la zona, aumentando la<br />

lenta agonía que estaba arrollando el<br />

barrio. En aquel mismo año ha surgido un<br />

movimiento de barrio dirigido por tres<br />

arquitectos de El <strong>Cabanyal</strong> (Vicente Gallart,<br />

pero Ángeles Pastor y Rosa Pastor Villa)<br />

cuyo objetivo era difundir los valores del<br />

barrio implicando a profesionales de la<br />

arquitectura procedentes de España y de<br />

otros países a <strong>tra</strong>vés de la organización de<br />

encuentros culturales en torno al sitio<br />

histórico y su reconocimiento in situ a<br />

<strong>tra</strong>vés visitas guiadas. En el plan<br />

contempla la curación del sistema marciudad<br />

a <strong>tra</strong>vés de la brutal continuación de<br />

la avenida de Blasco Ibáñez causando la<br />

demolición de un gran número de edificios<br />

(570 edificios igual a 1600 viviendas)<br />

catalogadas e incluidos en el grupo de los<br />

"edificios históricos que proteger".<br />

Si en un primer momento la relación<br />

ciudad-campaña-mar estaba gobernada<br />

por una funcionalidad natural desde<br />

siempre ha existido y consolidatesi en el<br />

tiempo a <strong>tra</strong>vés de la fuerza de las<br />

acciones encaminadas al desarrollo de las<br />

actividades primarias del hombre, en un<br />

segundo momento es ida via via<br />

perdendosi, en algunos casos con vano<br />

intencionada mantenimiento como de lo<br />

prescrito en los planes vistos hasta ahora y<br />

en otros casos su naturalidad parece haya<br />

cedido el paso a una mecánica<br />

racionalización humana.<br />

70


Questi tentativi finalizzati a<br />

decen<strong>tra</strong>lizzare la commercializzazione e<br />

l’industrializzazione delle risorse presenti<br />

sul territorio (settore agricolo, industriale e<br />

turistico), a contenere una densità edilizia<br />

at<strong>tra</strong>verso la programmazione di assi viari<br />

adeguati e la pianificazioni di zone<br />

residenziali che rispondano a esigenze<br />

studiate dai modelli dell’urbanistica<br />

moderna, volti a finanziare un’economia<br />

differente, nuova e futuristica mediante<br />

l’inserimento di strumenti di marketing al<br />

passo con i tempi hanno determinato un<br />

quadro gerarchico delle aree urbane della<br />

città di <strong>Valencia</strong>. Se l’intento dei piani era<br />

quello di riallacciare le relazioni con il<br />

sistema costiero l’effetto ottenuto nel<br />

tempo è esattamente il con<strong>tra</strong>rio,<br />

lasciando lì alla fine della linea fisica<br />

<strong>urbana</strong> dell’ultima casa valenciana, un<br />

barrio degradato aperto alla vulnerabilità<br />

sociale<br />

E s t o s i n t e n t o s e n c a m i n a d o s a<br />

descen<strong>tra</strong>lizar la comercialización y la<br />

industrialización de los recursos presentes<br />

en el territorio (sector agrario, industrial y<br />

turístico), a contener una densidad de<br />

construcción a <strong>tra</strong>vés de la programación<br />

de ejes viari adecuados y planificaciones<br />

de zonas residenciales que respondan a<br />

necesidades estudiadas por los modelos<br />

de la urbanística moderna, destinadas a<br />

financiar una economía diferente, nueva y<br />

futuristica mediante la inserción de<br />

instrumentos de marketing al paso con los<br />

tiempos han determinado una encuadre<br />

jerárquico de las áreas <strong>urbana</strong>s de la<br />

ciudad de <strong>Valencia</strong>. Si la intención de los<br />

planes era restaurar las relaciones con el<br />

sistema costero el efecto obtenido en el<br />

tiempo es exactamente el con<strong>tra</strong>rio,<br />

dejando allí a finales de la línea física<br />

<strong>urbana</strong> de la última casa valenciana, un<br />

barrio degradado abierto a la vulnerabilidad<br />

social.<br />

71


4.3 GLI ASSI DI RIFERIMENTO<br />

DELLA TRASFORMAZIONE DELLA CITTÀ<br />

4.3 LOS EJES DE REFERENCIA DE<br />

LA TRANSFORMACIÓN DE LA CIUDAD<br />

<strong>Valencia</strong> ha goduto di una forte crescita<br />

economica nell'ultimo decennio, dovuta in<br />

gran parte a turismo e costruzioni,<br />

secondo un modello di sviluppo che ha<br />

portato all'occupazione con edifici di molte<br />

aree rurali. Inoltre, l'implementazione<br />

della Legge regolatrice della attività<br />

urbanistica (LRAU) da parte del governo<br />

di <strong>Valencia</strong> è stata altamente controversa<br />

per i meccanismi espropriativi che<br />

metteva in opera. La questione fu oggetto<br />

di uno scottante documentario <strong>tra</strong>smesso<br />

nel 2005 dal secondo canale televisivo<br />

nazionale (TVE2). I critici sostengono che<br />

questa legislazione (concepita, in teoria,<br />

per proteggere il terreno rurale) viene<br />

abusata a favore di un grande sviluppo<br />

urbano e industriale. <strong>Il</strong> Comitato delle<br />

Petizioni dell'Unione europea ha prodotto<br />

nel 2004 una relazione sulla questione,<br />

sostenendo che il governo valenciano<br />

stava infrangendo dei diritti basilari<br />

europei. Gli ambasciatori <strong>degli</strong> stati<br />

membri dell'UE, in rappresentanza dei<br />

loro cittadini, hanno protestato con le<br />

autorità̀ spagnole e la questione è stata<br />

deferita alla Corte Europea dei diritti<br />

dell’uomo. Ad aggravare maggiormente la<br />

situazione a questo aspetto si aggiunge<br />

l’interesse municipale con l’intento di<br />

demolire numerosi edifici del <strong>Cabanyal</strong><br />

raggiungendo il solo obiettivo di<br />

produttività economica ai fini turistici. Ciò<br />

che più ha dell’assurdo è che prima di<br />

porre particolare attenzione alla s<strong>tra</strong>tegia<br />

da attuare, gli stessi edifici che avrebbero<br />

dovuto essere demoliti dal Piano speciale<br />

di riforma interna erano stati dichiarati<br />

Bene di interesse culturale solo cinque<br />

anni prima.<br />

72<br />

<strong>Valencia</strong> ha disfrutado de una fuerte<br />

crecimiento económico en la última<br />

década, debido en gran parte a turismo y<br />

construcciones, según un modelo de<br />

desarrollo que ha llevado al empleo con<br />

edificios de muchas zonas rurales.<br />

Además, la implantación de la ley que rija<br />

la Actividad Urbanística (LRAU) por parte<br />

del Gobierno de <strong>Valencia</strong> ha sido altamente<br />

controvertido para los mecanismos<br />

espropriativi que ponía en obra. La<br />

cuestión fue objeto de un candente<br />

documental <strong>tra</strong>nsmitido en 2005 por el<br />

segundo canal de televisión nacional<br />

(TVE2). Los críticos alegan que esta<br />

legislación (concebida, en teoría, para<br />

proteger el medio rural) se abusa a favor<br />

de un gran desarrollo urbano e industrial. El<br />

Comité de las peticiones de la Unión<br />

Europea ha producido en 2004 un informe<br />

sobre la cuestión, alegando que el<br />

Gobierno valenciano estaba violando los<br />

derechos fundamentales europeos. Los<br />

embajadores de los Estados miembros de<br />

la UE, en representación de sus<br />

ciudadanos, han protestado con las<br />

autoridades españolas y la cuestión fue<br />

remitida al Tribunal Europeo de Derechos<br />

Humanos. Para agravar más la situación<br />

en este aspecto se añade el interés<br />

municipal con la intención de demoler<br />

numerosos edificios del <strong>Cabanyal</strong><br />

alcanzando el único objetivo de<br />

productividad económica con fines<br />

turísticos. Lo más absurdo es que antes de<br />

poner particular atención a la es<strong>tra</strong>tegia de<br />

aplicar, los mismos edificios que debían ser<br />

demolidos por el Plan Especial de reforma<br />

interna fueron declarados Bien de Interés<br />

Cultural sólo cinco años antes.


Questo scenario è utile per comprendere<br />

come le s<strong>tra</strong>tegie urbanistiche mirate<br />

esclusivamente allo sviluppo di una fitta<br />

rete turistica possa danneggiare<br />

patrimoni, <strong>identità</strong> culturali e causare<br />

fratture sociali. A <strong>Valencia</strong> i processi di<br />

<strong>tra</strong>sformazione urbanistica sono stati<br />

innescati essenzialmente da due tipi di<br />

forze economiche, la prima del turismo e<br />

la seconda del mercato immobiliare. Nel<br />

primo caso gli interessi, come avviene<br />

nella maggior parte delle grandi città,<br />

hanno mirato a rendere ospitali, vivibili,<br />

accoglienti e alternativi quegli spazi che<br />

fino a poco più della fine della seconda<br />

guerra mondiale sono state aree<br />

periferiche. Sicuramente l’alluvione del<br />

fiume Turia ha innescato positivamente<br />

una forte crescita <strong>urbana</strong> ma dall’al<strong>tra</strong> ha<br />

fatto si che le opere contemporanee<br />

prendessero forma in maniera a volte<br />

assolutamente poco funzionale e<br />

prevalentemente estetica. L’esempio della<br />

città dell’arte e della scienza è un<br />

paradossale caso. La città delle arti e<br />

delle scienze venne costruita per<br />

accompagnare il parco del fiume Turia,<br />

quindi cercando di seguirne le logiche<br />

funzionali e le forme dinamiche ma oggi<br />

costituisce un’imponente struttura a più<br />

complessi architettonici che al loro interno<br />

racchiudono poche opportunità rispetto a<br />

quelle che realmente potrebbe offrire.<br />

Oltre a piccole azioni puntuali di rilievo,<br />

per la città di <strong>Valencia</strong> sono state<br />

apportate anche <strong>tra</strong>sformazioni che hanno<br />

modificato la sua at<strong>tra</strong>ttiva. Infatti, per chi<br />

percorre la città dal centro storico al<br />

nuovo porto turistico il percorso pedonale<br />

sembra accompagnare volutamente<br />

at<strong>tra</strong>verso scenari ben studiati di forte<br />

interesse turistico.<br />

Este escenario es útil para comprender<br />

cómo las es<strong>tra</strong>tegias urbanísticas dirigidas<br />

exclusivamente al desarrollo de una densa<br />

red turística pueda perjudicar patrimonios,<br />

identidades culturales y causar fracturas<br />

sociales. En <strong>Valencia</strong> los procesos de<br />

<strong>tra</strong>nsformación urbanística han sido<br />

cebados esencialmente por dos tipos de<br />

fuerzas económicas, la primera del turismo<br />

y la segunda del mercado inmobiliario. En<br />

el primer caso los intereses, como ocurre<br />

en la mayor parte de las grandes ciudades,<br />

han apuntado a hacer hospitalarios, vivible,<br />

acogedores y alternativos esos espacios<br />

que hasta hace poco más de la final de la<br />

segunda guerra mundial fueron zonas<br />

periféricas. Seguramente la inundación del<br />

río Turia ha desencadenado positivamente<br />

una fuerte crecimiento urbano, pero por<br />

o t r a h a h e c h o q u e l a s o b r a s<br />

contemporáneas tomaran forma de manera<br />

a veces absolutamente poco funcional y<br />

predominantemente estética. El ejemplo de<br />

la ciudad del arte y la ciencia es un<br />

paradójico caso. La ciudad de las artes y<br />

las ciencias fue construida para acompañar<br />

el parque del río Turia, <strong>tra</strong>tando de seguir<br />

las lógicas funcionales y las formas<br />

dinámicas pero hoy es una imponente<br />

estructura a más complejos arquitectónicos<br />

que en su interior encierran pocas<br />

oportunidades frente a las que realmente<br />

podría albergar.Además de pequeñas<br />

acciones puntuales de importancia para la<br />

ciudad de <strong>Valencia</strong> se han introducido<br />

también <strong>tra</strong>nsformaciones que han<br />

modificado su a<strong>tra</strong>cción. En efecto, para<br />

quien recorre la ciudad del centro histórico<br />

al nuevo puerto deportivo el recorrido<br />

p e a t o n a l p a r e c e a c o m p a ñ a r<br />

voluntariamente a <strong>tra</strong>vés de escenarios<br />

bien estudiados de gran interés turístico.<br />

73


Chiaramente queste s<strong>tra</strong>tegie rispondono<br />

a logiche ben studiate a tavolino che<br />

qualsiasi città della stessa portata di<br />

<strong>Valencia</strong> deve assicurare per mantenere<br />

alta la domanda al flusso turistico. Oltre a<br />

questi forti flussi turistici la città ben<br />

consolidata dal punto di vista edilizio<br />

lungo la stessa parte che at<strong>tra</strong>versa<br />

quelle precedente. Infatti, il percorso che<br />

collega il centro storico al porto, oltre ad<br />

essere seguito da un corridoio interattivo<br />

e m u l t i f u n z i o n a l i d i a t t r a z i o n i<br />

contemporanee offrono anche un<br />

piacevole paesaggio urbano, ben curato,<br />

la cui offerta immobiliare è sempre salda.<br />

Quasi come una sorte di cerchio la città<br />

muove il suo commercio turistico e<br />

immobiliare dal Casco antiguo, passando<br />

per il parco del fiume Turia, in cui appunto<br />

si trova una parte della città delle Arti e<br />

della Scienza, raggiunge il porto turistico<br />

e richiude passando per i Campus<br />

universitari. All’interno di questo cerchio<br />

possiamo immaginare come le aree<br />

interne siano sporadicamente at<strong>tra</strong>versate<br />

e <strong>tra</strong> queste troviamo il <strong>Cabanyal</strong>. Ciò che<br />

più è assurdo parlando del <strong>Cabanyal</strong> è<br />

che la sua stretta vicinanza al porto, al<br />

lungomare, al campus universitario è<br />

fortemente evidente, ma allo stesso<br />

tempo sembra essere infinita. Questo<br />

perché le forze delle economie che si<br />

sono innescate hanno avuto la capacità di<br />

creare un vortice at<strong>tra</strong>ttivo attorno al quale<br />

ruotano meccanismi di una<br />

globalizzazione continuamente più forte e<br />

sovrastante. A metà del XIX secolo<br />

l’evoluzione <strong>urbana</strong> aumentò così tanto<br />

fino a raggiungere parti allora lontane<br />

dalla città avviando il processo di<br />

industrializzazione e di rivoluzione nel<br />

settore dei <strong>tra</strong>sporti.<br />

Claramente estas es<strong>tra</strong>tegias responden a<br />

lógicas bien estudiadas a posta que<br />

cualquier ciudad de la misma envergadura<br />

de <strong>Valencia</strong> debe garantizar para mantener<br />

alta la solicitud al flujo turístico. Además de<br />

estos fuertes flujos turísticos la ciudad bien<br />

consolidada desde el punto de vista de la<br />

construcción a lo largo de la misma parte<br />

que a<strong>tra</strong>viesa las anterior. En efecto, el<br />

recorrido que conecta el centro histórico en<br />

el puerto, además de ser seguido por un<br />

pasillo interactivo y multifuncionales de<br />

a<strong>tra</strong>cciones contemporáneas también<br />

ofrecen un agradable paisaje urbano, bien<br />

curato, cuya oferta inmobiliaria es siempre<br />

firme. Casi como una suerte de círculo de<br />

la ciudad mueve su comercio turístico e<br />

inmobiliario del casco antiguo, pasando por<br />

el Parque del río Turia, donde<br />

precisamente se encuen<strong>tra</strong> una parte de la<br />

ciudad de las artes y de la ciencia, alcanza<br />

el puerto turístico y richiude pasando por<br />

los campus universitarios. Dentro de este<br />

círculo podemos imaginar como las zonas<br />

i n t e r n a s s e a n e s p o r á d i c a m e n t e<br />

a<strong>tra</strong>vesadas y entre estas encon<strong>tra</strong>mos el<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Lo que más es absurdo<br />

hablando del <strong>Cabanyal</strong> es que su estrecha<br />

cercanía al puerto, en el paseo marítimo, al<br />

campus universitario es muy evidente, pero<br />

al mismo tiempo parece ser infinita. Esto<br />

porque las fuerzas de las economías que<br />

se están exacerbadas han tenido la<br />

capacidad de crear un remolino a<strong>tra</strong>ctivo<br />

en torno al cual giran mecanismos de una<br />

globalización continuamente más fuerte y<br />

flotante.A mediados del siglo XIX la<br />

evolución <strong>urbana</strong> aumentó tanto hasta<br />

alcanzar partes entonces lejanas de la<br />

ciudad iniciando el proceso de<br />

industrialización y revolución en el sector<br />

de los <strong>tra</strong>nsportes.<br />

74


Nella seconda metà del XX secolo, le<br />

industrie e i servizi sono crescite<br />

notevolmente ma con essi anche<br />

l’immigrazione, la popolazione e<br />

l’urbanizzazione di una vasta periferia in<br />

cui sono apparse immense aree industriali<br />

e qualche insediamento marginale.<br />

Sinteticamente possiamo definire che le<br />

fasi principali della crescita <strong>urbana</strong><br />

causata dalle forze economiche che<br />

hanno innescato le <strong>tra</strong>sformazioni a<br />

partire dalla metà del XX secolo sono stati<br />

i seguenti:<br />

• A sud della città è sorto il nuovo<br />

percorso del corso artificiale del Turìa.<br />

L'opera, la cui pianificazione era<br />

iniziata in seguito all'alluvione del<br />

1957, è stata completata negli anni<br />

'70 e ha portato anche alla creazione<br />

di un intenso <strong>tra</strong>ffico viario;<br />

• A nord della città il vecchio letto del<br />

fiume è diventato uno spazio verde.<br />

Sulla riva sinis<strong>tra</strong> del fiume sono stati<br />

progettate attrezzature di vario<br />

genere: centri commerciali, un luna<br />

park e impianti sportivi che distolgono<br />

dalla reale bellezza dei quartieri<br />

interni;<br />

• <strong>Il</strong> porto è stato completamente<br />

integrato nella fascia della “città<br />

nuova”, con un’intensa attività di<br />

scambio di merci e turismo di<br />

passeggeri, nascondendo at<strong>tra</strong>verso<br />

vari eventi e spettacoli (American’s<br />

c u p e F o r m u l a u n o ) l a<br />

marginalizzazione di altri barrios che<br />

presentano condizioni di degrado e<br />

deterioramento, come il caso di El<br />

<strong>Cabanyal</strong>.<br />

En la segunda mitad del siglo XX, las<br />

industrias y los servicios son crescite<br />

considerablemente pero con ellos también<br />

la inmigración, la población y la<br />

urbanización de una amplia periferia en la<br />

que han aparecido inmensas zonas<br />

industriales y algún asentamiento marginal.<br />

Sintéticamente podemos definir que las<br />

principales etapas del crecimiento <strong>urbana</strong><br />

causada por las fuerzas económicas que<br />

han desencadenado las <strong>tra</strong>nsformaciones a<br />

partir de la mitad del siglo XX fueron los<br />

siguientes:<br />

• Al sur de la ciudad ha surgido el nuevo<br />

recorrido del curso artificial del Turìa. La<br />

O b r a , c u y a p l a n i fi c a c i ó n h a b í a<br />

comenzado <strong>tra</strong>s la inundación de 1957,<br />

fue completada en los años '70 y ha<br />

llevado también a la creación de un<br />

intenso tráfico viario;<br />

• En el norte de la ciudad el viejo cauce del<br />

río se ha convertido en un espacio verde.<br />

En la orilla izquierda del río han sido<br />

diseñadas equipos de diverso género:<br />

centros comerciales, un luna Park y<br />

centros deportivos que apartan de la real<br />

belleza de los barrios interiores;<br />

• El puerto ha sido completamente<br />

integrado en la franja de la "nueva<br />

ciudad", con una intensa actividad de<br />

intercambio de mercancías y turismo de<br />

pasajeros, escondiendo a <strong>tra</strong>vés de<br />

diferentes eventos y espectáculos<br />

(American's Cup y Fórmula Uno) la<br />

marginación de otros barrios que<br />

presentan condiciones de degradación y<br />

deterioro, como el caso de El <strong>Cabanyal</strong>.<br />

75


“<strong>Il</strong> caso di <strong>Valencia</strong> dimos<strong>tra</strong><br />

che la scommessa sui grandi<br />

eventi-grandi progetti ha dei<br />

vincitori fissi: il settore edilizio<br />

che beneficia di incarichi di alto<br />

livello (..). Ma ha anche <strong>degli</strong><br />

sconfitti fissi: la datazione di<br />

servizi sociali che subisce<br />

riduzioni e un significativo<br />

deterioramento.”<br />

(Gaja Dìaz Fernando (2009),<br />

"El caso de <strong>Valencia</strong> demues<strong>tra</strong><br />

que la apuesta de los grandes<br />

acontecimientos-grandes<br />

proyectos ha los ganadores fijos: el<br />

sector de la construcción que goza<br />

de puestos de alto nivel (..).<br />

Pero también los perdedores fijos:<br />

la datación de servicios sociales<br />

que sufre reducciones y un<br />

significativo deterioro."<br />

(Gaja Dìaz Fernando (2009),<br />

76


Racconterò la storia delle città che<br />

andrò visitando, tanto delle grandi<br />

quanto delle piccole. La maggior parte<br />

di quelle che un tempo erano grandi,<br />

sono ora diventate piccole; e quelle<br />

che nel corso della mia vita ho visto<br />

crescere e diventare potenti, avevano<br />

prima dimensioni molto ridotte.<br />

(Erodoto)<br />

”<br />

77<br />

Foto di Rio de Jeneiro reperita dal web


5. IL CABANYAL:<br />

INQUADRAMENTO<br />

DELL’AREA DI STUDIO<br />

5. EL CABANYAL:<br />

ENCUADRE DEL ÁREA<br />

DE ESTUDIO<br />

Come diceva Erodoto, le città che ora<br />

sono potenti prima erano piccole aree di<br />

espansione, accennate evoluzioni urbane,<br />

prime forme di insediamenti autoorganizzate.<br />

Oggi troviamo grandi megalopli inglobare<br />

piccole forme di espansioni, intense<br />

distese urbane che si neu<strong>tra</strong>lizzano e<br />

scandiscono meccanici ritmi di vita.<br />

Quello che abbiamo visto fino ad ora è un<br />

ampio scenario di come i meccanismi<br />

della globalizzazione abbia generate<br />

profonde ferite sociali, economiche o<br />

politiche. Dietro ogni grande città si<br />

nasconde il suo angolo di emarginazione<br />

sociale che piano piano accresce le sue<br />

dimensione e i suoi retroscena<br />

sconcertanti.<br />

In questa sezione vedremo come i<br />

cambiamenti storici, politici ed economici<br />

e loro effetti abbiano <strong>tra</strong>sformato un<br />

quartiere come quello del <strong>Cabanyal</strong>,<br />

antico scrigno urbano di <strong>Valencia</strong>, in un<br />

luogo abbandonato, degradato,<br />

fortemente colpito dall’esclusione e dal<br />

conflitto sociale che lo rendono oggi un<br />

ghetto a tutti gli effetti.<br />

Como decía Erodoto, las ciudades que<br />

ahora son poderosos antes eran pequeñas<br />

áreas de expansión, amplias evoluciones<br />

u r b a n a s , p r i m e r a s f o r m a s d e<br />

asentamientos auto-organizadas.<br />

Hoy encon<strong>tra</strong>mos grandes megalopli<br />

englobar pequeñas formas de expansión,<br />

intensas tendidas <strong>urbana</strong>s que se<br />

neu<strong>tra</strong>lizan y jalonan mecánicos ritmos de<br />

vida.<br />

Lo que hemos visto hasta ahora es un<br />

amplio escenario de cómo los mecanismos<br />

de la globalización ha generado profundas<br />

heridas sociales, económicas o políticas.<br />

Detrás de toda gran ciudad se esconde su<br />

ángulo de exclusión social que plan plan<br />

aumenta sus dimensiones y sus <strong>tra</strong>sfondo<br />

desconcertantes.<br />

En esta sección veremos cómo los<br />

cambios históricos, políticos y económicos<br />

y sus efectos han <strong>tra</strong>nsformado un barrio<br />

como el del <strong>Cabanyal</strong>, antiguo cofre urbano<br />

de <strong>Valencia</strong>, en un lugar abandonado,<br />

degradado, fuertemente afectado por la<br />

exclusión y el conflicto social, que lo hacen<br />

hoy un gueto a todos los efectos.<br />

78


5.1. INQUADRAMENTO URBANO<br />

E TERRITORIALE<br />

5.1. ENCUADRE URBANO Y<br />

TERRITORIAL<br />

<strong>Il</strong> quartiere del <strong>Cabanyal</strong> si estende lungo<br />

la parte costiera e costituisce il limite<br />

fisico della città di <strong>Valencia</strong> con il mare. <strong>Il</strong><br />

barrio si affaccia sul mar Mediterraneo a<br />

sud e a ovest è valicato dalla linea di<br />

confine di una <strong>degli</strong> assi principali della<br />

nuova aerea residenziale e universitaria di<br />

<strong>Valencia</strong>, ovvero Avenida Blasco Ibanez.<br />

La posizione s<strong>tra</strong>tegica del <strong>Cabanyal</strong><br />

consente ormai da numerose generazioni,<br />

la prosecuzione delle attività locali legate<br />

alla pesca e alla <strong>partecipazione</strong> della vita<br />

portuale. Al principio la sua collocazione<br />

s<strong>tra</strong>tegica consentiva lo sviluppo<br />

dell’economia <strong>locale</strong> at<strong>tra</strong>verso il<br />

mantenimento delle attività <strong>tra</strong>dizionali.<br />

Ora ci soffermiamo per lo più a definire<br />

oggettivamente quali condizioni hanno<br />

determinato lo sviluppo territoriale e<br />

urbano del <strong>Cabanyal</strong>. Innanzitutto, la<br />

<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> del barrio del <strong>Cabanyal</strong> è<br />

una coerente risposta alla struttura<br />

morfologica e alla sua composizione che<br />

ha dato vita ad una struttura <strong>urbana</strong><br />

totalmente quadrangolare in funzione<br />

delle attitudini quotidiane e delle esigenze<br />

di vita svolte dagli <strong>abitanti</strong> che hanno<br />

popolato il quartiere. La costituzione di un<br />

determinato tipo edilizio è sicuramente<br />

una forte testimonianza delle differenti<br />

forme di vivere e “abitare” il territorio e lo<br />

spazio, essendo in forte relazione il luogo<br />

più prossimo, come avviene in questo<br />

caso con il <strong>Cabanyal</strong>, che ha sviluppato la<br />

sua formazione in funzione dell’elemento<br />

determinante per eccellenza; il mare,<br />

elemento fisico limitante e funzionale allo<br />

stesso tempo.<br />

El barrio del <strong>Cabanyal</strong>, se extiende a lo<br />

largo de la parte costera y constituye el<br />

límite físico de la ciudad de <strong>Valencia</strong> con el<br />

m a r. E l b a r r i o s e a s o m a a l m a r<br />

Mediterráneo y en la dirección oeste<br />

encuen<strong>tra</strong> la línea de frontera de uno de los<br />

ejes principales de la nueva área<br />

residencial y universitaria de <strong>Valencia</strong> que<br />

es la Avenida Blasco Ibánñez. La posición<br />

es<strong>tra</strong>tégica del <strong>Cabanyal</strong> cerca del mar has<br />

p e r m i t i d o d e s d e h a c e m u c h a s<br />

generaciones la realización de las<br />

actividades <strong>locale</strong>s vinculadas a la pesca y<br />

la participación de la vida portuaria. En<br />

principio su ubicación es<strong>tra</strong>tégica permitía<br />

el desarrollo de la economía local mediante<br />

el mantenimiento de las actividades<br />

t r a d i c i o n a l e s . P a s a m o s d e fi n i r<br />

objetivamente qué condiciones han<br />

determinado el desarrollo territorial y<br />

urbano del <strong>Cabanyal</strong>. En primer lugar, la<br />

<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> del barrio del <strong>Cabanyal</strong> es<br />

una respuesta coherente a la estructura<br />

morfológica y a su composición que ha<br />

dado vida a una estructura <strong>urbana</strong><br />

totalmente cuadrangular en función de las<br />

actitudes cotidianas y las necesidades de<br />

vida realizadas por los habitantes que han<br />

poblado el barrio. La constitución de un tipo<br />

determinado de la construcción es sin duda<br />

un fuerte testimonio de las diferentes<br />

formas de vivir y "habitar" el territorio y el<br />

espacio, estando en fuerte relación el lugar<br />

más próximo, como sucede en este caso<br />

con el <strong>Cabanyal</strong>, que ha desarrollado su<br />

formación en función del elemento<br />

funcional por excelencia; el mar, elemento<br />

físico limitante y viable al mismo tiempo.<br />

79


La relazione con il mare come elemento<br />

essenziale e mezzo di vita per il <strong>Cabanyal</strong><br />

è lo stesso elemento che ha caratterizzato<br />

s i g n i fi c a t i v a m e n t e l ’ a r c h i t e t t u r a<br />

<strong>tra</strong>dizionale. La formazione<br />

dell’architettura <strong>tra</strong>dizionale si basa<br />

sull’esperienza dell’uomo e sulla sua<br />

capacità di applicare l’uso di materiali più<br />

semplici e gestibili at<strong>tra</strong>verso tecniche<br />

artigianali (PastorVilla, R. 2012).<br />

La prosecuzione delle capacità delle<br />

tecniche costruttive at<strong>tra</strong>verso l’impiego di<br />

determinati materiali presenti sul territorio<br />

costituisce la formazione di una tipologia<br />

edilizia legata all’architettura del luogo<br />

ovvero vernacolare. Se l’architettura<br />

<strong>tra</strong>dizionale è l’espressione dell’azione<br />

umana sul territorio anche la storia della<br />

nascita del <strong>Cabanyal</strong> è strettamente<br />

legata all’azione sociale rispetto a quella<br />

storica. Nel 138 a. C. venne fondata la<br />

<strong>Valencia</strong> romana sorta s<strong>tra</strong>tegicamente<br />

per la presenza del fiume e per la sua<br />

vicinanza a mare tanto che i romani<br />

dotarono la città di installazioni portuarie.<br />

Secondo quanto riportato da alcuni testi la<br />

forte costituzione del porto ricadeva<br />

esattamente nella fascia limitrofa al<br />

<strong>Cabanyal</strong>:<br />

“Le grandi navi erano ancorate a una<br />

certa distanza dalla costa, vicino ad aree<br />

rocciose. Secondo Aguilar (2011, 57),<br />

sono stati rilevati due ancoraggi, uno di<br />

fronte alla spiaggia di El <strong>Cabanyal</strong> e<br />

Malvarrosa utilizzato dal 6 ° secolo a.C. e<br />

il secondo contro Pinedo e Saler”.<br />

La relación con el mar como elemento<br />

esencial y medio de vida para el <strong>Cabanyal</strong><br />

es el mismo elemento que ha caracterizado<br />

significativamente la arquitectura<br />

<strong>tra</strong>dicional. La formación de la arquitectura<br />

<strong>tra</strong>dicional se basa en la experiencia del<br />

hombre y sobre su capacidad de aplicar el<br />

uso de materiales más sencillos y<br />

m a n e j a b l e s a t r a v é s d e t é c n i c a s<br />

artesanales (PastorVilla, R. 2012). La<br />

prosecución de las capacidades de las<br />

técnicas constructivas mediante el uso de<br />

determinados materiales presentes en el<br />

territorio constituyen la formación de una<br />

tipología de vivienda vinculada a la<br />

arquitectura del lugar o vernácula. Si la<br />

arquitectura <strong>tra</strong>dicional es la expresión de<br />

la acción humana en el territorio también la<br />

historia del nacimiento del <strong>Cabanyal</strong> está<br />

estrechamente ligada a la acción social con<br />

respecto a la histórica. En el 138 a. C. fue<br />

fundada la valencia romana nacida<br />

es<strong>tra</strong>tégicamente por la presencia del río y<br />

por su cercanía al mar tanto que los<br />

r o m a n o s d o t a r o n a l a c i u d a d d e<br />

instalaciones portuarias. Según lo indicado<br />

por algunos textos la fuerte creación del<br />

puerto quedaba exactamente en la franja<br />

limítrofe al <strong>Cabanyal</strong>:<br />

“Los grandes navíos fondeaban a cierta<br />

distancia de la costa, en busca de zonas<br />

rocosas. Según Aguilar (2011, 57), se han<br />

detectado dos fondeaderos, uno frente a la<br />

playa de El <strong>Cabanyal</strong> y Malvarrosa utilizado<br />

desde el siglo VI a.C. y el segundo frente a<br />

Pinedo y Saler”.<br />

80


La crescita <strong>urbana</strong> del <strong>Cabanyal</strong> fu<br />

strettamente legata al nucleo urbano del<br />

El Grao a cui sono riferiti i primi dati storici<br />

<strong>degli</strong> insediamenti marittimi data la<br />

rilevanza che quest'area acquisì con la<br />

conquista della città da parte del Re<br />

Giacomo I, che sebbene collocò i primi<br />

insediamenti nel Grao, già distingueva le<br />

aree marittime per i suoi cinquecento<br />

marinai che lo servirono nella conquista<br />

dando loro, come ricompensa, terreni<br />

situati in due parti della città, una del<br />

cosiddetto Barrio de Pescadores, vicino<br />

alla Plaza del Ayuntamiento e l’altro nel<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Questa divisione di quartieri<br />

che portano con sé un nome strettamente<br />

marittimo ma di cui allo stesso tempo la<br />

locazione è distante dal riferimento del<br />

luogo è data dal fatto che la vita familiare<br />

vicino al porto, fino alla metà del<br />

diciannovesimo secolo, quando i nuovi<br />

progetti portuali avrebbero reso l'area più<br />

vivibile, ha avuto i suoi pericoli. Pueblo<br />

Nuevo del Mar era un luogo salmastro,<br />

intriso di umidità e a continuo rischio di<br />

incendi. Per questo motivo alcuni<br />

pescatori hanno dato il loro nome a un<br />

quartiere lontano dal mare, in un luogo in<br />

cui erano concen<strong>tra</strong>ti i calafati, che con la<br />

loro esperienza coprivano le barche di<br />

ca<strong>tra</strong>me, disponendole per le loro attività<br />

di pesca. Al riparo della città di El Grao,<br />

nacquero i tre villaggi di pescatori El<br />

<strong>Cabanyal</strong>, El Canyamelar e Cap de<br />

França, in una terra paludosa e in seguito<br />

bonificata. Come riportato dal<br />

paradigmatico testo di tesi di dottorato<br />

della Professoressa dell’Università<br />

Politecnica di <strong>Valencia</strong> Rosa Pastor Villa<br />

dal titolo El <strong>Cabanyal</strong> le testimonianze<br />

El crecimiento <strong>urbana</strong> del <strong>Cabanyal</strong> estuvo<br />

ligada a la zona de El Grao a que se<br />

refieren los primeros datos históricos de los<br />

asentamientos marítimos dada la<br />

importancia que esta zona acquisì con la<br />

conquista de la ciudad por parte del Rey<br />

Jacobo I, que aunque colocó los primeros<br />

asentamientos en el Grao, ya diferenciaba<br />

las zonas marítimas para sus quinientos<br />

marineros que lo sirvieron en la conquista<br />

dándoles, como recompensa, terrenos<br />

situados en dos partes de la ciudad, una<br />

llamado Barrio de Pescadores, cerca de la<br />

plaza del Ayuntamiento y otro en el<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Esta división de barrios que<br />

llevan consigo un nombre estrictamente<br />

marítimo pero que al mismo tiempo el<br />

alquiler es alejado del referencia del lugar<br />

es el hecho de que la vida familiar cercana<br />

al puerto, hasta mediados del siglo XIX,<br />

cuando los nuevos proyectos portuarios<br />

habrían entregado en la zona más vivible,<br />

ha tenido sus peligros.Pueblo Nuevo del<br />

Mar era un lugar salmastro, lleno de<br />

humedad y en constante riesgo de<br />

incendios. Por este motivo algunos<br />

pescadores han dado su nombre a un<br />

barrio lejos del mar, en un lugar donde<br />

estaban concen<strong>tra</strong>dos los calafati, que con<br />

su experiencia cubrían las barcas de<br />

a l q u i t r á n , d i s p o n e n d o l e p a r a s u s<br />

actividades de pesca. Al abrigo de la<br />

ciudad de El Grao, nacieron los tres aldeas<br />

de pescadores El <strong>Cabanyal</strong>, El Canyamelar<br />

y Cap de França, en una tierra pantanosas<br />

y posteriormente canalizada. Como dice el<br />

texto de tesis de doctorado de la profesora<br />

de la Universidad Politecnica de <strong>Valencia</strong><br />

Rosa Pastor Villa titulada El <strong>Cabanyal</strong>, los<br />

testimonios<br />

81


ilevate at<strong>tra</strong>verso le fonti riguardo la<br />

nascita del primo insediamento del barrio<br />

s o n o r i p o r t a t e n e l L i b r o d i<br />

Com<strong>partecipazione</strong> del Re Giacomo I<br />

(Llibre del Repartiment de Jaime I) che<br />

conquistò <strong>Valencia</strong> e diede la<br />

“concessione” delle terre del <strong>Cabanyal</strong> a<br />

500 marinai che lo aiutarono nella<br />

conquista:<br />

«… 200 pezzi di terra a El Cabañal o da<br />

El Grao alla fine di Alboraya seguendo la<br />

costa ... ».<br />

Dai racconti alle testimonianze concrete è<br />

difficile ricomporre esattamente tutti<br />

tasselli al proprio posto dato che dalla<br />

conquista del Re Giacomo I d’Aragona del<br />

1238 alla formazione dei primi<br />

asentamientos si sa molto poco. Le<br />

informazioni pervenute riconducono<br />

l’esistenza di questi insediamenti a quelli<br />

del Grao. Infatti, dopo la conquista<br />

cristiana di <strong>Valencia</strong> nel 1238 e la prima<br />

distribuzione delle loro terre, il nome del<br />

Grau risuona spesso nelle fonti. Nel<br />

quadro di un vasto riordino del territorio<br />

che favoriva la costa e le città, il re fondò<br />

intorno al 1249 un nucleo urbano che<br />

chiamò Vilanova del Grau de la Mar nella<br />

zona <strong>tra</strong> la foce del fiume Turia a sud e la<br />

spiaggia. In quella posizione c'erano<br />

baracche, patii e piante in costruzione con<br />

un recinto murato, ma l'intenzione di<br />

costruire al suo interno case con materiali<br />

durevoli che riflettessero il vero privilegio<br />

non ha lasciato un'immagine definita e<br />

d u r a t u r a . S e G i a c o m o I a v e v a<br />

scommesso con la fondazione di nuove<br />

città nelle pianure costiere del regno di<br />

<strong>Valencia</strong>, la Corona d'Aragona nel<br />

frattempo puntava al resto del<br />

Mediterraneo occidentale con<br />

detectadas a <strong>tra</strong>vés de las fuentes sobre<br />

el nacimiento del primer asentamiento del<br />

barrio se recogen en el Libro de<br />

coparticipación del Rey Jacobo I (Llibre<br />

del Repartiment de Jaime I) que<br />

conquistó <strong>Valencia</strong> y dio la "concesión" de<br />

las tierras del <strong>Cabanyal</strong> a 500 marineros<br />

que lo ayudaron en la conquista:<br />

«... 200 pezzi di terra a El Cabañal o da<br />

El Grao alla fine di Alboraya seguendo la<br />

costa ... ».<br />

Por los relatos a los testimonios<br />

c o n c r e t a s e s d i f í c i l r e c o m p o n e r<br />

exactamente todos listones en su lugar<br />

dado que la conquista del Rey Jaime I<br />

del 1238 a la formación de los primeros<br />

asentamientos se sabe muy poco. Las<br />

informaciones recibidas reconducen la<br />

existencia de estos asentamientos a los<br />

del Grao. En efecto, después de la<br />

conquista cristiana de <strong>Valencia</strong> en 1238 y<br />

la primera distribución de sus tierras, el<br />

nombre del Grau resuena a menudo en<br />

las fuentes. En el marco de un vasto<br />

reordenación del territorio que favorecía<br />

la relación entre la costa y las ciudades,<br />

el rey fundó en torno al 1249 un núcleo<br />

urbano que llamó Vilanova del Grau de la<br />

mar en la zona entre la desembocadura<br />

del río Turia a sur y la playa. En esa<br />

posición había barracas patii y plantas en<br />

construcción con un recinto murato, pero<br />

la intención de construir en su interior<br />

casas con materiales duraderos que<br />

reflejaban el verdadero privilegio no ha<br />

dejado una imagen definida y duradera.<br />

Si Jaime I había apostado con la<br />

fundación de nuevas ciudades en las<br />

llanuras costeras del Reino de <strong>Valencia</strong>,<br />

la Corona de Aragón entretanto apostaba<br />

al resto del Mediterráneo occidental con<br />

82


l'incorporazione della Sardegna, la<br />

reintegrazione del regno di Maiorca e la<br />

successiva conquista di Napoli nel 1442<br />

accentuando il sistema geopolitico 7 .<br />

Quello che sappiamo del pezzo di terra<br />

che si costituì dal Grao al <strong>Cabanyal</strong>, in<br />

questo periodo storico, è che era esente<br />

da tasse e la sua popolazione viveva in<br />

condizioni precarie senza la protezione<br />

della città. Le notizie più certe dei primi<br />

confini dell'insediamento risalgono al<br />

1563 come riportato da Antoine<br />

Wijngaerde in Le vedute di El Grao de<br />

<strong>Valencia</strong> 8 di cui i racconti narrano<br />

l’esistenza di piccoli gruppi di capanne. In<br />

spagnolo “capanna” si indica con il<br />

termine cabaña e non a caso il barrio del<br />

<strong>Cabanyal</strong> avrà questo nome che in<br />

castigliano è meglio conosciuto come<br />

Cabañal. I riferimenti cartografici in merito<br />

riguardano il piano di El Grao di Nicolas<br />

Bodín da cui emerge la presenza di due<br />

tipologie edilizie: le baracche dei pescatori<br />

e <strong>degli</strong> agricoltori. Alla fine del XVIII<br />

secolo, l'insediamento della zona nord di<br />

El Grao, presenta una crescita<br />

considerevole e una pianificazione più<br />

regolare rispetto al piano di Bodin come si<br />

potrà notare dapprima nell’elaborazione<br />

del piano di Manuel Salomón del 1784 e<br />

subito dopo nel 1795 con quello di Puerto<br />

de <strong>Valencia</strong> y vista del Grao di Tomas<br />

Lopez Enguidanos.<br />

la incorporación de la Cerdeña, la<br />

reintegración del Reino de Mallorca y la<br />

posterior conquista de Nápoles en 1442<br />

acentuando el sistema geopolítico. Lo que<br />

sabemos del trozo de tierra que se<br />

constituyó entre el Grao y el <strong>Cabanyal</strong>, en<br />

este período histórico, es que estaba<br />

exento de impuestos y su población vivía<br />

en condiciones precarias sin la protección<br />

de la ciudad. Las noticias más confiables<br />

de los primeros confines de la instalación<br />

se remontan a 1563 como se indica por<br />

Antoine Wijngaerde en las impresiones de<br />

El Grao de <strong>Valencia</strong> que los relatos narran<br />

la existencia de pequeños grupos de los<br />

tabernáculos. En español "baracca" se<br />

indica con el término cabaña y no en vano<br />

el barrio del <strong>Cabanyal</strong> tendrá este nombre<br />

que en castellano es mejor conocido como<br />

Cabañal. Las referencias cartográficas en<br />

cuanto se refieren al plan de El Grao de<br />

Nicolas Bodín que indican la presencia de<br />

dos tipologías de vivienda: las barracas de<br />

los pescadores y los agricultores. A finales<br />

del siglo XVIII, la implantación de la zona<br />

norte de El Grao, presenta un crecimiento<br />

considerable y una planificación más<br />

regular con respecto al plan de Bodin como<br />

se podrá observar primero en la<br />

elaboración del plan de Manuel Salomón<br />

del 1784, inmediatamente después en<br />

1795 con el puerto de <strong>Valencia</strong> y vista del<br />

Grao de Tomas Lopez Enguidanos.<br />

7 TRA STORIA E RECUPERO: Le cittá portuali dell’impero spagnolo nell'etá di Filippo II. L'etá del confronto e la riqualificazione dei fronti a mare storici a cura di Teresa Colletta<br />

8 Tesi di dottorato, El <strong>Cabanyal</strong>: LECTURA DE LAS ESTRUCTURAS DE LA EDIFICACIÓN. ENSAYO TIPOLÓGICO RESIDENCIAL 1900-1936, Rosa Pastor Villa, 2012<br />

83


Plan de reconocimiento de la playa del Grao y del proyecto por su puerto di Manuel<br />

Salomón del 1784<br />

Plan del puerto de <strong>Valencia</strong> y vista del Grao di Tomas Lopez Enguidanos<br />

84


A questa elaborazione subentrerà solo un<br />

anno dopo una vera e propria<br />

testimonianza cartografica, fedele<br />

all’estensione geografica del <strong>Cabanyal</strong><br />

raggiunta sino a quel momento,<br />

rappresentata at<strong>tra</strong>verso il Piano<br />

Geografico della popolazione dell’area<br />

costiera della città di <strong>Valencia</strong> (Plano<br />

Geográfico de la Población de la Playa de<br />

la Ciudad de <strong>Valencia</strong>) del 1796. La<br />

rappresentazione sembra essere fedele<br />

alle forme <strong>degli</strong> insediamenti nati fino a<br />

quel momento e corrispondente ad un<br />

sistema urbano persistente nel tempo.<br />

A esta elaboración aparecerá sólo un año<br />

después de una verdadera y propia<br />

testimonio cartográfica fiel a la extensión<br />

geográfica del <strong>Cabanyal</strong> alcanzada hasta<br />

ese momento representada por el plano<br />

geográfico de la población de la zona<br />

costera de la ciudad de <strong>Valencia</strong> (Plano<br />

geográfico de la población de la playa de la<br />

ciudad de <strong>Valencia</strong>) de 1796. La<br />

representación parece ser fiel a las formas<br />

de los asentamientos nacidos hasta ese<br />

momento y que corresponde a un sistema<br />

urbano persistente en el tiempo.<br />

Plano Geográfico de la Población de la Playa de la Ciudad de <strong>Valencia</strong> del 1796<br />

Oltre a percepire fortemente una maglia<br />

<strong>urbana</strong> semplice, che segue gli schemi<br />

funzionali delle logiche del tempo, è<br />

evidente quanto alle spalle di questo<br />

quartiere non vi sia <strong>tra</strong>ccia di<br />

insediamento di alcun genere. A conferma<br />

del fatto che il barrio del <strong>Cabanyal</strong> sia<br />

esistito autonomamente e indipendente<br />

del resto della città sia cresciuto e abbia<br />

radicato il suo sentimento d’appartenenza<br />

troviamo riscontro nel Piano della città di<br />

<strong>Valencia</strong> del 1808.<br />

Además de percibir fuertemente una malla<br />

<strong>urbana</strong> simple, que sigue los esquemas<br />

funcionales de las lógicas del tiempo, es<br />

evidente en cuanto a las espaldas de este<br />

barrio no haya rastro de instalación de<br />

ningún tipo. En confirmación del hecho de<br />

que el barrio del <strong>Cabanyal</strong> haya existido de<br />

manera autónoma e independiente del<br />

resto de la ciudad ha crecido y ha<br />

arraigado su sentimiento de pertenencia<br />

encon<strong>tra</strong>mos refleja en el plano de la<br />

ciudad de <strong>Valencia</strong> del 1808.<br />

85


Plano de la ciudad de <strong>Valencia</strong> del 1808<br />

A seguire nel 1811 con il Piano della città<br />

di <strong>Valencia</strong> e i suoi confini con le nuove<br />

mura di fortificazione saranno ancor di più<br />

sottolineati i limiti fisici e le distanze <strong>tra</strong> il<br />

centro della città e il suo intorno.<br />

Bisognerà aspettare il 1899 quando la<br />

connessione <strong>tra</strong> il Pueblo del Mar e la<br />

città sarà coronata. Nell’arco di questi 80<br />

anni la crescita della popolazione<br />

marittima sarà graduale. Nel 1822<br />

determinante sarà l’incendio che<br />

accelererà il processo di “sostituzione<br />

tipologica”. Bisogna ricordare che già dal<br />

1792 le opere di espansione del porto<br />

avevano comportato la ritirata della linea<br />

di costa provocando una diminuzione<br />

dello spazio “abitabile” e favorendo<br />

A seguir en el 1811 con el plan de la ciudad<br />

de <strong>Valencia</strong> y sus fronteras con las nuevas<br />

murallas de fortificación serán aún más<br />

subrayados los límites físicos y las<br />

distancias entre el centro de la ciudad y su<br />

alrededor. Habrá que esperar el 1899<br />

cuando la conexión entre el pueblo del Mar<br />

y de la ciudad será coronada. En el arco de<br />

estos 80 años el crecimiento de la<br />

población marítima será gradual. En 1822<br />

determinante será el incendio que acelerará<br />

el proceso de "sustitución tipológica”. Hay<br />

que recordar que desde 1792 las obras de<br />

expansión del puerto habían provocado la<br />

retirada de la línea de costa provocando<br />

una disminución del espacio "habitable" y<br />

favoreciendo<br />

86


l’avvicinamento della costruzione delle<br />

numerose baracche che data la loro<br />

predominanza di materiale legnoso<br />

favorivano l’innescarsi di numerosi incendi.<br />

In seguito a questi episodi numerosi<br />

saranno i tentativi di rinnovo delle aree che<br />

avverrà in forma progressiva. El <strong>Cabanyal</strong><br />

nel 1890 ospitava già più di 11 mila <strong>abitanti</strong><br />

di cui 2550 lavoravano a diretto contatto<br />

con il mare. Ma la sua dipendenza finì<br />

presto nel 1897 quando venne annesso alla<br />

città. La storia <strong>degli</strong> ultimi venti anni è una<br />

storia di lotta politica, legale e sociale. Oggi<br />

il <strong>Cabanyal</strong> ospita una popolazione pari a<br />

20.493 (fonte: Instituto nacional de<br />

estadistica) <strong>abitanti</strong> residenti <strong>tra</strong> <strong>Cabanyal</strong> e<br />

Canyamelar dato che l’annessione<br />

dell’intera area ha portato con sé un sottofrazionamento<br />

presente da secoli .<br />

el acercamiento de la construcción de las<br />

numerosas barracas que dada su<br />

predominio de material legnoso favorecían<br />

numerosos incendios. Tras estos episodios<br />

n u m e r o s o s s e r á n l o s i n t e n t o s d e<br />

renovación de las zonas que sucederá en<br />

forma progresiva. El <strong>Cabanyal</strong> en 1890<br />

albergaba ya más de 11 mil habitantes de<br />

los cuales 2550 <strong>tra</strong>bajaban en contacto<br />

directo con el mar. Pero su dependencia<br />

terminó pronto en 1897 cuando fue<br />

anexionada a la ciudad. La historia de los<br />

últimos veinte años es una historia de lucha<br />

política, legal y social. Hoy el <strong>Cabanyal</strong><br />

alberga una población igual a 20.493<br />

habitantes entre <strong>Cabanyal</strong>, Canyamelar<br />

dado que la anexión de toda la zona ha<br />

llevado consigo un sub-fraccionamiento<br />

presente desde hace siglos .<br />

Frazionamento del quartiere marittimo<br />

87


I terreni a nord del <strong>Cabanyal</strong> erano<br />

destinati alla coltivazione del frutteto<br />

(Huerta de <strong>Valencia</strong>) e il terreno su cui<br />

l’insediamento costituiva i suoi <strong>tra</strong>cciati<br />

molto spesso era una conseguenza delle<br />

acque del fiume Turia che scorrevano al<br />

mare. Per esempio, come riportato dal<br />

testo de El <strong>Cabanyal</strong>: lecturas de las<br />

estructuras de la edificación:<br />

Los terrenos al norte del <strong>Cabanyal</strong> estaban<br />

destinados al cultivo del huerto (huerta de<br />

<strong>Valencia</strong>) y el terreno en el que la<br />

instalación constituía sus <strong>tra</strong>zados muy a<br />

menudo era una consecuencia de las<br />

aguas del río Turia que derivaban en el<br />

mar. Por ejemplo como se indica el texto<br />

de El <strong>Cabanyal</strong>: lecturas de las estructuras<br />

de la edificación:<br />

“Uno di questi fossati, quello di Mestalla,<br />

una volta raggiunta la città, si chiamava<br />

acequia d 'En Gasch o del Gas e divideva<br />

El <strong>Cabanyal</strong> da El Canyamelar; un altro<br />

canale, quello dei Pixavaques, separava il<br />

Canyameral dal Cap de França, questi tre<br />

nuclei formavano Pueblo Nuevo del Mar”.<br />

"Uno de estos zanjas, el de Mestalla, una<br />

vez alcanzada la ciudad, se llamaba<br />

acequia d 'En Gasch o del gas y dividía el<br />

<strong>Cabanyal</strong> de El Canyamelar; otro canal, el<br />

d e l o s P i x a v a q u e s , s e p a r a b a e l<br />

Canyameral del Cap de França, estos tres<br />

núcleos formaban Pueblo Nuevo del mar".<br />

Fino al XVIII secolo sembrerebbe che<br />

Canyamelar avrebbe avuto solo qualche<br />

baracca dispersa ma da quel momento in<br />

poi la sua crescita fu consequenziale e la<br />

formazione della sua maglia <strong>urbana</strong> seguì<br />

quella del <strong>Cabanyal</strong> omogeneizzandosi a<br />

questo.<br />

Ufficialmente potremmo dire che la<br />

formazione del <strong>Cabanyal</strong> ancorò le sue<br />

radici sin dai tempi del Re Giacomo I<br />

d’Aragona stanziandosi sin da sempre<br />

come “pueblo del mar”, ma solo dal 1800<br />

la sua espansione seguì le regole<br />

urbanistiche dettate dal processo di<br />

sviluppo del tempo.<br />

H a s t a e l s i g l o X V I I I p a r e c e q u e<br />

Canyamelar tendría alguna cabaña<br />

dispersa pero desde ese momento en<br />

adelante su crecimiento fue consecuencia<br />

una y la formación de su tejido urbano<br />

siguió la del <strong>Cabanyal</strong>.<br />

Oficialmente, podríamos decir que la<br />

formación del <strong>Cabanyal</strong> designó sus raíces<br />

desde los tiempos del Rey Jacobo I<br />

d'Aragona estableciéndose desde siempre<br />

como "pueblo del mar", pero sólo desde<br />

1800 su expansión siguió las normas<br />

urbanísticas relacionadas con el proceso<br />

de desarrollo del tiempo.<br />

88


5.2 POSIZIONE STRATEGICA 5.2 POSICIÓN ESTRATÉGICA<br />

La posizione geografica del barrio è la<br />

chiave di volta che ha permesso la sua<br />

espansione sino al 1966, anno in cui la<br />

sua crescita fu arrestata e con la stessa<br />

data si ufficializzò quello che oggi<br />

costituisce una profonda ferità di degrado<br />

urbano e sociale. Infatti, fu proprio in<br />

quell’anno che il Piano Generale di<br />

Ordinazione Urbana determinò il degrado<br />

ambientale e patrimoniale permettendo la<br />

costruzione di tipologie non abituali nella<br />

zona favorendo così la crescita verticale a<br />

quella orizzontale. Questo momento<br />

favorì l’alterazione della fisionomia <strong>degli</strong><br />

assi primari di collegamento come calle<br />

Dr. Llunch, Reina e Barraca , San José,<br />

del Ángel, del Carmen, San Fernando,<br />

San Antonio e il Rosario. In particolar<br />

modo Calle de la Reina (La s<strong>tra</strong>da della<br />

Regina) ottenne la sua regolarizzazione<br />

più tardi, verso l'anno 1841. L'apertura<br />

della s<strong>tra</strong>da della Regina portò altri<br />

problemi dovuti alla violazione delle<br />

ordinanze sull'allestimento e le dimensioni<br />

delle case. Questo fenomeno non<br />

determinò solo l’interruzione della fisicità<br />

patrimoniale ma anche l’indebolimento<br />

della <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> come vedremo più<br />

avanti. Come già anticipato, la città di<br />

<strong>Valencia</strong>, fondata dai Romani nel 138 a.C.<br />

lungo il fiume Turia, sino ad allora<br />

circondato di paludi e convertito in seguito<br />

in un porto fluviale, è stata sede di nuove<br />

rotte commerciali. Le condizioni naturali,<br />

tuttavia a quei tempi, non furono mai<br />

favorevoli alla creazione di un porto: i<br />

navigatori che si avvicinavano al golfo<br />

La posición geográfica del barrio es la<br />

clave de bóveda que ha permitido su<br />

expansión hasta el 1966, año en que su<br />

crecimiento fue detenida y con la misma<br />

fecha se ufficializzò lo que hoy constituye<br />

una profunda herida de degradación<br />

u r b a n a y s o c i a l . E n e f e c t o , f u e<br />

precisamente en ese año que el Plan<br />

General de Ordenación Urbana supuso la<br />

degradación medioambiental y patrimonial<br />

permitiendo la construcción de tipologías<br />

no habituales en la zona, favoreciendo así<br />

el crecimiento vertical a la horizontal. Este<br />

momento favoreció la alteración de la<br />

fisonomía de los ejes primarios de enlace<br />

como calle Dr. Llunch, Reina y Barraca ,<br />

San José, del Ángel, del Carmen, San<br />

Fernando, San Antonio y el Rosario. En<br />

particular Calle de la Reina obtuvo su<br />

regularización más tarde, hacia el año<br />

1841. La apertura de la carretera de la<br />

Reina llevó otros problemas debidos a la<br />

violación de las Órdenes sobre la<br />

presentación y las dimensiones de las<br />

casas. Este fenómeno no supuso sólo la<br />

interrupción del carácter físico patrimonial<br />

pero también la pérdida de la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong><br />

como veremos más adelante.Como ya<br />

anticipada, la ciudad de <strong>Valencia</strong>, fundada<br />

por los Romanos en el 138 a. C. a lo largo<br />

del río Turia, hasta entonces rodeado de<br />

pantanos y convertido después en un<br />

puerto fluvial, ha sido lugar de nuevas rutas<br />

comerciales. Las condiciones naturales, sin<br />

embargo, no fueron nunca favorables a la<br />

creación de un puerto: los navegadores<br />

que se acercaban al golfo<br />

89


di <strong>Valencia</strong> si trovarono di fronte a<br />

un'ampia e bassa costa, spiagge<br />

sabbiose e un modesto imbarco in legno.<br />

Nel XV secolo la città era diventata un<br />

centro commerciale importante nel<br />

M e d i t e r r a n e o o c c i d e n t a l e a c u i<br />

giungevano grandi navi che avrebbero<br />

dovuto ancorare una certa distanza dalla<br />

spiaggia e fare uso di chiatte per il carico<br />

e scarico delle merci. La vicinanza della<br />

foce del Turia favoriva gli sbarchi e a sud<br />

l'area di palude si fondeva con la laguna<br />

dell'Albufera separata dal mare da una<br />

restinga, particolare tipologia di foresta<br />

pluviale che si sviluppa in aree sabbiose<br />

prossime al mare, su terreni relativamente<br />

poveri di nutrienti, formata da arbusti e<br />

alberi di media taglia, adattati a queste<br />

condizioni estreme. In cambio, <strong>Valencia</strong><br />

offriva opportunità per lo sviluppo del<br />

commercio marittimo: un mercato urbano<br />

dinamico ed espansivo, che consumava<br />

cereali e manufatti importati, colture<br />

arboree, un commercio orientato allo<br />

scambio di prodotti <strong>tra</strong> l'entroterra della<br />

penisola iberica e l’Africa.<br />

Dopo la conquista cristiana di <strong>Valencia</strong> nel<br />

1238 e la prima distribuzione delle terre, il<br />

nome del Grau è quello che<br />

tendenzialmente risuona più spesso nella<br />

documentazione, infatti fondando<br />

Villanova del Grau il re Giacomo<br />

d'Aragona confermò l’esistenza fisica di<br />

un sistema urbano che all’epoca era<br />

nettamente diviso <strong>tra</strong> mare e città, <strong>tra</strong><br />

pescatori e magis<strong>tra</strong>ti se vogliamo<br />

immaginare al centro della città gli<br />

esecutori del potere collettivo. In quel<br />

luogo vi erano baracche e cortili in<br />

costruzione.<br />

de <strong>Valencia</strong> se encon<strong>tra</strong>ron frente a una<br />

amplia y baja costa, playas y un poco de<br />

embarque en madera. En el siglo XV la<br />

ciudad se había convertido en un centro<br />

comercial importante en el Mediterráneo<br />

occidental a donde llegaban grandes<br />

buques que debían anclar una cierta<br />

distancia de la playa y hacer uso de<br />

barcazas para la carga y descarga de<br />

mercancías. La cercanía de la<br />

desembocadura del Turia liberaba los<br />

desembarques y al sur de la zona de Marjal<br />

se mezclaba con la laguna de la Albufera<br />

separada del mar por una restinga,<br />

particular tipología de selva tropical que se<br />

desarrolla en áreas sabbiose próximas al<br />

mar, en suelos relativamente pobres de<br />

nutrientes, formada por arbustos y árboles<br />

de media talla, adaptados a estas<br />

condiciones extremas. En cambio, <strong>Valencia</strong><br />

ofrecía oportunidades para el desarrollo del<br />

comercio marítimo: un mercado urbano<br />

dinámico y espansivo, que consumía<br />

cereales y artículos importados, cultivos<br />

arbóreos, un comercio orientado al<br />

intercambio de productos entre el interior<br />

de la Península Ibérica y África..<br />

Después de la conquista cristiana de<br />

<strong>Valencia</strong> en 1238 y la primera distribución<br />

de las tierras, el nombre del Grau es lo que<br />

tendencialmente resuena con más<br />

frecuencia en la documentación, en efecto<br />

fundando Villanova del Grau el rey Jacobo<br />

d'Aragona confirmó la existencia física de<br />

un sistema urbano que en la época era<br />

netamente dividido entre el mar y ciudad,<br />

entre pescadores y magis<strong>tra</strong>dos si<br />

queremos imaginar al centro de la ciudad<br />

los ejecutores del poder colectivo. En aquel<br />

lugar había barracas y patios en<br />

construcción.<br />

90


Nei secoli XIV e XV non esisteva nulla di<br />

simile a un porto, ma le condizioni naturali<br />

della spiaggia non erano impraticabili e<br />

l'interesse economico del <strong>tra</strong>ffico di persone<br />

e merci aumentava fortemente gli scambi e<br />

la prosperità della <strong>Valencia</strong> marittima. Nel<br />

1409 il governo della città ordinò la<br />

costruzione di un portico in pie<strong>tra</strong> con<br />

l'intenzione di avere un'infrastruttura più<br />

resistente. L'iniziativa pubblica aveva<br />

sicuramente lo scopo di stimolare e<br />

sostenere allo stesso tempo le costruzioni<br />

private di case, negozi, ostelli e magazzini.<br />

Questi ultimi prosperarono rimanendo al di<br />

fuori del sistema fiscale della città, anche<br />

se pagarono le tasse alla Corona e<br />

permisero di ridistribuire le merci<br />

direttamente at<strong>tra</strong>verso la rete di <strong>tra</strong>sporto<br />

terrestre senza dover passare at<strong>tra</strong>verso il<br />

recinto murato. All'inizio del XV secolo, i<br />

cantieri navali formarono un recinto, in<br />

parte coperto da tetti in legno su più navate<br />

con archi diaframmatici, destinati alla<br />

costruzione navale, dal momento che a<br />

quel tempo, le autorità pubbliche favorirono<br />

la costruzione di navi con una maggiore<br />

capacità di carico nel Mediterraneo che<br />

servissero per l'approvvigionamento urbano<br />

e la difesa delle coste contro i corsari o le<br />

flotte rivali. All'inizio del XV secolo, i cantieri<br />

navali a El Grau di <strong>Valencia</strong> avevano già<br />

cinque navate parallele, ciascuna formata<br />

da nove archi diaframmatici puntati e<br />

comunicanti l'uno con l'altro da otto archi a<br />

sesto acuto, di minore luminosità, che<br />

costituivano il più grande spazio coperto<br />

della città. Questa soluzione costruttiva è<br />

stata semplice con l'uso di tecniche e<br />

materiali ben noti nella <strong>Valencia</strong> medievale<br />

ed era ideale per coprire una vasta area di<br />

uso industriale,<br />

En los siglos XIV y XV no existía nada<br />

parecido a un puerto, pero las condiciones<br />

naturales de la playa no eran impracticables<br />

y el interés económico del tráfico de<br />

personas y mercancías aumentaba<br />

enormemente los intercambios y la<br />

prosperidad de la valencia marítima. En 1409<br />

el Gobierno de la ciudad ordenó la<br />

construcción de un pórtico de piedra con la<br />

intención de tener una infraestructura más<br />

resistente. La iniciativa pública había sin<br />

duda el objetivo de estimular y apoyar al<br />

mismo tiempo las construcciones privadas<br />

de casas, tiendas, hostales y almacenes.<br />

E s t o s ú l t i m o s s e d e s a r r o l l a r o n<br />

permaneciendo fuera del sistema fiscal de la<br />

ciudad, aunque pagaron los impuestos a la<br />

Corona y permitieron de redistribuir las<br />

mercancías directamente a <strong>tra</strong>vés de la red<br />

de <strong>tra</strong>nsporte terrestre sin tener que pasar<br />

por el recinto tapiado. A comienzos del siglo<br />

XV, los astilleros formaron un recinto, en<br />

parte cubierta por tejados de madera en más<br />

navate con arcos diafragmáticos, destinados<br />

a la construcción naval, puesto que en ese<br />

momento, las autoridades públicas<br />

favorecían la construcción naval con una<br />

m a y o r c a p a c i d a d d e c a r g a e n e l<br />

Mediterráneo que sirvieran para el<br />

abastecimiento urbano y la defensa de las<br />

costas con<strong>tra</strong> los corsarios o las flotas<br />

rivales. A comienzos del siglo XV, los<br />

astilleros en el Grau de <strong>Valencia</strong> habían<br />

cinco navate paralelas, cada una formada<br />

por nueve arcos diafragmáticos apuntando y<br />

compene<strong>tra</strong>das el uno con el otro por ocho<br />

arcos a sexto agudo, de menor luminosidad,<br />

que constituían el más grande espacio<br />

cubierto de la ciudad.Esta solución<br />

constructiva fue simple, con la utilización de<br />

técnicas y materiales conocidos en la<br />

<strong>Valencia</strong> medieval y era ideal para cubrir una<br />

amplia zona de uso industrial,<br />

91


lasciando aperta la possibilità di<br />

espandere l'edificio in base alle esigenze.<br />

Le navi con il loro tetto dovevano essere<br />

aperte a un recinto dove sarebbero stati<br />

immagazzinati i materiali e le attrezzature<br />

necessarie, e ci sarebbe stata anche una<br />

superficie scoperta e officine per il lavoro<br />

ausiliario. Con queste caratteristiche, i<br />

cantieri navali di <strong>Valencia</strong> si avvicinarono<br />

a un tipo di architettura ben noto nella<br />

penisola iberica durante il Medioevo in<br />

altri arsenali come Barcellona, Siviglia e<br />

Malaga.<br />

Vilanova del Grau era allora un modesto<br />

centro di popolazione che aumentava la<br />

sua dimensione sempre più e se come<br />

riportato dallo storico Gaspar Escolano<br />

nel 1611 che aveva contato sessanta<br />

case a cui si sarebbe dovuto aggiungere<br />

una quarantina di capanne di pescatori<br />

del <strong>Cabanyal</strong>, ciò vuol dire che le<br />

dimensioni del Grao sono estremamente<br />

connesse con quelle che saranno in<br />

seguito saturate dal <strong>Cabanyal</strong> e<br />

Canyamelar.<br />

dejando abierta la posibilidad de ampliar el<br />

edificio en base a las necesidades. Los<br />

buques con su techo debían estar abiertas<br />

a u n r e c i n t o d o n d e h a b r í a n s i d o<br />

almacenados los materiales y equipos<br />

necesarios, y nos habría sido también una<br />

superficie descubrimiento y talleres para el<br />

t r a b a j o d e a u x i l i a r . C o n e s t a s<br />

características, los astilleros de <strong>Valencia</strong> se<br />

llegaron a un tipo de arquitectura bien<br />

conocido en la península ibérica durante el<br />

medievo en otros arsenales como<br />

Barcelona, Sevilla y Málaga.<br />

Vilanova del Grau era entonces un<br />

pequeño centro de población que<br />

aumentaba su dimensión cada vez más y si<br />

como se indica por el historiador Gaspar<br />

Escolano en 1611 que había contado<br />

sesenta casas a que se debería añadir una<br />

cuarentena de chozas de pescadores del<br />

<strong>Cabanyal</strong>, esto quiere decir que las<br />

d i m e n s i o n e s d e l G r a o s o n m u y<br />

r e l a c i o n a d a s c o n l a s q u e s e r á n<br />

posteriormente saturate del <strong>Cabanyal</strong>,<br />

Canyamelar.<br />

Queste costruzioni portarono alla crescita<br />

<strong>urbana</strong> orientata preferibilmente verso<br />

sud, evitando la prossimità della foce<br />

storica del Turia, e con lo sviluppo<br />

disordinato della zona di baracche di<br />

pescatori e marinai, che si trova più a<br />

nord, dove oggi sono i quartieri di<br />

Canyamelar e <strong>Cabanyal</strong>.<br />

E s t a s c o n s t r u c c i o n e s l l e v a r o n a l<br />

crecimiento de la ciudad orientado<br />

preferentemente hacia el sur, evitando la<br />

proximidad de la desembocadura histórica<br />

del Turia, y con el desarrollo desordenado<br />

de la zona de barracas de pescadores y<br />

marineros, que se encuen<strong>tra</strong> más al norte,<br />

donde hoy son los barrios de Canyamelar y<br />

<strong>Cabanyal</strong>.<br />

92


<strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> proseguì su questa scia la<br />

sua crescita, fu strettamente legato a chi<br />

occupò queste terra, che con la terrà<br />

stessa costruì le sue prime abitazioni per<br />

poi rinnovarle, mantenerle, accrescerle e<br />

renderle patrimonio architettonico di cui<br />

alcune di esse persistono ancora oggi,<br />

molte altre risultano ormai andate<br />

perdute. In ogni caso a questo processo<br />

storico è assolutamente doveroso<br />

esprimere quanto di più autentico sia<br />

conservato dalla popolazione<br />

cabanyalese che ha fatto delle sue<br />

esigenze dell’habitare un riflesso fisico e<br />

urbano.<br />

Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati:<br />

1.1 e 2.<br />

El <strong>Cabanyal</strong> continuó siguiendo esta estela<br />

su crecimiento, fue estrechamente<br />

vinculado a quien ocupó estas tierra, que<br />

con la celebrará misma construyó sus<br />

primeras viviendas para luego renovarle,<br />

mantenerlas, accrescerle y hacerlas<br />

patrimonio arquitectónico de que algunas<br />

de ellas persisten aún hoy, muchas o<strong>tra</strong>s<br />

resultan ya ido perdidas. En cualquier caso<br />

a este proceso histórico es absolutamente<br />

necesario expresar lo más auténtico es<br />

conservado por la población cabanyalese<br />

que ha hecho de sus necesidades de la<br />

habitare un reflejo físico y urbano.<br />

Se remite a la visión de los anexos:<br />

1.1 y 2.<br />

93


5.3 LE PRATICHE TRADIZIONALI DI<br />

AUTOCOSTRUZIONE<br />

5.3 LAS PRÁCTICAS TRADICIONALES<br />

DE AUTO-CONSTRUCCIÓN<br />

Comprendere il tessuto edilizio rispetto al<br />

contesto <strong>locale</strong> a volte può essere un<br />

semplice processo deduttivo e altre volte<br />

un contorto meccanismo progressivo. <strong>Il</strong><br />

caso del <strong>Cabanyal</strong> è molto complesso in<br />

quanto i presupposti per comprenderlo<br />

sono molteplici e allo stesso tempo<br />

complessi. Per definire un tipo edilizio<br />

innumerevoli studi sono stati realizzati<br />

introducendo paramenti e soluzioni. Come<br />

riportato in una conferenza del 2012 circa<br />

“<strong>Il</strong> mare e la città- cultura <strong>urbana</strong> e cultura<br />

marittima per lo sviluppo sostenibile delle<br />

aree urbane costiere” a Napoli, “Quello<br />

che avviene in una città di mare sembra<br />

richiedere un occhio e uno sguardo<br />

ancora più attento. Le città di mare hanno<br />

una forte <strong>identità</strong> fondata sulla fusione<br />

armonica di cultura <strong>urbana</strong> e cultura<br />

marittima e il mare può essere la<br />

principale risorsa per innescare i processi<br />

di sviluppo <strong>locale</strong> e la rigenerazione<br />

<strong>urbana</strong>”. È interessante come questa<br />

realtà si ripercuota continuamente in<br />

innumerevoli realtà marittime. <strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong><br />

è un chiaro esempio di come l’innescarsi<br />

di quell’armonia culturale e sociale sia<br />

espressione architettonica del patrimonio<br />

urbanistico persistente fino ai giorni nostri.<br />

L’analisi del patrimonio architettonico è<br />

indispensabile se vogliamo attivare un<br />

progetto di recupero <strong>degli</strong> elementi<br />

strutturanti che hanno costituito il sapere<br />

culturale e sociale di un popolo.<br />

Comprender el tejido de la construcción<br />

con respecto al contexto local a veces<br />

puede ser un simple proceso deductivo y<br />

o<strong>tra</strong>s veces un retorcido mecanismo<br />

progresivo. El caso del <strong>Cabanyal</strong> es muy<br />

complejo en lo que los supuestos para<br />

comprenderlo son múltiples y al mismo<br />

tiempo complejos. Para definir un tipo de<br />

construcción, innumerables estudios han<br />

sido realizados introduciendo paramentos y<br />

soluciones. Como se indica en una<br />

conferencia de 2012 aproximadamente que<br />

<strong>tra</strong>ta del mar y la ciudad como cultura<br />

<strong>urbana</strong> y cultura marítima para el desarrollo<br />

sostenible de las áreas <strong>urbana</strong>s costeras<br />

en Nápoles, “ Lo que sucede en una ciudad<br />

de mar parece requerir un ojo y una mirada<br />

aún más atento. Las ciudades de mar<br />

tienen una fuerte identidad basada en la<br />

fusión armónica de cultura <strong>urbana</strong> y cultura<br />

marítima y el mar puede ser la principal<br />

recurso para iniciar los procesos de<br />

desarrollo local y la regeneración <strong>urbana</strong>” .<br />

Es interesante como esta realidad se<br />

refleje continuamente en innumerables<br />

realidad marítimas. El <strong>Cabanyal</strong> es un claro<br />

ejemplo de cómo la innescarsi de esa<br />

armonía cultural y social sea expresión<br />

arquitectónica del patrimonio urbanístico<br />

persistente hasta nuestros días.<br />

El análisis del patrimonio arquitectónico es<br />

indispensable si queremos activar un<br />

proyecto de recuperación de los elementos<br />

estructurante, que han constituido el saber<br />

cultural y social de un pueblo.<br />

94


In forma sintetica teniamo conto dei<br />

processi evolutivi dei tipi edilizi presenti<br />

nell’area:<br />

Innanzitutto, dal momento che l’area in<br />

esame era prevalentemente destinata alla<br />

produzione del settore primario era<br />

necessario usufruire di mezzi semplici che<br />

rispecchiassero un modello di vita<br />

funzionale all’attività lavorativa. Con<br />

questo voglio dire che le costruzioni che<br />

sorgevano al <strong>Cabanyal</strong> erano delle vere e<br />

proprie baracche dei pescatori perché era<br />

in questa dimora umile che il pescatore<br />

medio <strong>tra</strong>scorreva le sue giornate in<br />

semplicità a due passi dal luogo di lavoro,<br />

la casa era lo spazio per ristorare,<br />

“descansar” (riposare come direbbero<br />

numerosi <strong>abitanti</strong> del posto) e <strong>tra</strong>scorrere<br />

le ore alternate che non si <strong>tra</strong>scorrevano<br />

al lavoro.<br />

La matrice del tipo edilizio caratteristico<br />

risale alla baracca de huerta (baracca del<br />

giardino/frutteto, esempio di baracca da<br />

campagna in cui i proprietari curavano il<br />

loro pezzo di terreno ai fini ortofrutticoli)<br />

appartenente all’architettura <strong>tra</strong>dizionale<br />

valenciana ed esempio simbiotico <strong>tra</strong><br />

casa e luogo (Pastor Villa, R, 2012).<br />

Rappresenta l'architettura vernacolare<br />

della piccola proprietà del frutteto<br />

sviluppato su una <strong>tra</strong>ma rettangolare di<br />

dimensioni ridotte, include funzioni<br />

domestiche e lavorative ed è il punto di<br />

riferimento delle baracche costruite al<br />

<strong>Cabanyal</strong>.<br />

En forma sintético tenemos en cuenta los<br />

procesos evolutivos de los tipos de<br />

construcción presentes en la zona<br />

En primer lugar, desde el momento que la<br />

zona en examen estaba principalmente<br />

destinada a la producción del sector<br />

primario era necesario disponer de medios<br />

sencillos que reflejaban un modelo de vida<br />

funcional a la actividad laboral. Con esto<br />

quiero decir que las construcciones que<br />

surgirán al <strong>Cabanyal</strong> eran las verdaderas<br />

barracas de los pescadores porque era en<br />

esta morada humilde que el pescador<br />

oriente pasó sus días en sencillez a dos<br />

pasos del lugar de <strong>tra</strong>bajo, la casa era el<br />

sitio para descansar (como dirían muchos<br />

habitantes del lugar) y pasar las horas que<br />

no se corresponden con el <strong>tra</strong>bajo.<br />

L a m a t r i z d e l t i p o c o n s t r u c c i ó n<br />

característico se remonta a la choza de<br />

huerta (barraca del jardín/huerto, ejemplo<br />

de barraca de campo en la que los<br />

propietarios cuidaban su trozo de terreno<br />

los efectos de frutas y hortalizas) (Fig.6)<br />

perteneciente a la arquitectura <strong>tra</strong>dicional<br />

valenciana y ejemplo simbiótico entre casa<br />

y lugar. Representa la arquitectura<br />

vernácula de la pequeña propiedad del<br />

huerto desarrollado sobre una <strong>tra</strong>ma<br />

rectangular de dimensiones reducidas,<br />

incluye funciones domésticas y laborales y<br />

es el punto de referencia de las barracas<br />

construidas al <strong>Cabanyal</strong>.<br />

95


“Le baracche generalmente orientano la<br />

loro facciata principale verso est, e in<br />

meno occasioni verso sud (Casas Torres<br />

1944, 100). La distribuzione interna di<br />

questi edifici risponde a un semplice<br />

programma familiare in cui un corridoio<br />

longitudinale lateralizzato occupa metà<br />

della <strong>tra</strong>ma. Questo corridoio è il luogo in<br />

cui si svolge la vita familiare e funge da<br />

distributore in cui ricadono due stanze, la<br />

camera da letto principale e lo studio, il<br />

soggiorno o la camera da letto dei<br />

bambini. Sullo sfondo, una scala che dà<br />

accesso ad una striscia di terreno. La<br />

cucina con le stufe si trova solitamente<br />

all'esterno in una cabina più piccola,<br />

separata da quella principale per evitare<br />

possibili fuochi. (Pastor Villa, R, 2012)<br />

Las barracas generalmente orientan su<br />

fachada principal hacia el este, y en menos<br />

ocasiones hacia el sur (Casas Torres 1944,<br />

100). La distribución interna de estos<br />

edificios responde a un simple programa<br />

familiar en la que un corredor longitudinal<br />

lateralizzato ocupa la mitad de la <strong>tra</strong>ma.<br />

Este corredor es el lugar donde se<br />

desarrolla la vida familiar y actúa como<br />

distribuidor en que en<strong>tra</strong>n dos habitaciones,<br />

el dormitorio principal y el estudio,<br />

residencia o la habitación de cama de los<br />

niños. El <strong>tra</strong>sfondo, una escalera que da<br />

acceso a una franja de terreno. La cocina<br />

con las estufas se encuen<strong>tra</strong> generalmente<br />

en el exterior en una cabina más pequeña,<br />

separada de la principal para evitar posible<br />

fuegos.(Pastor Villa, R, 2012)<br />

96


Data la ridotta dimensione queste<br />

abitazioni ricoprono esclusivamente<br />

esigenze domestiche e lavorative di una<br />

famiglia dedita al lavoro di campo e mare.<br />

In base alla localizzazione più prossima si<br />

sviluppa un diverso tipo di baracca. Nel<br />

caso <strong>Valencia</strong>no vengono distinti dal<br />

pittore Joaquìn Michavila tre tipi di<br />

baracche valenciane: dei lavoratori di<br />

campo, dei pescatori che vivono sulla<br />

spiaggia arenaria del litorale valenciano e<br />

della zona del Parco naturale<br />

dell’Albufera. Michavila apporta anche un<br />

sostanziale contributo critico sulla cura e<br />

la pianificazione <strong>degli</strong> spazi abitativi delle<br />

baracche, sostenendo che:<br />

«le baracche dei pescatori sono povere e<br />

senza una distribuzione ordinata; quelle<br />

dell'Albufera sono costruite con fango<br />

nero e hanno un interno deplorevole;<br />

quelle di huerta sono i più aggraziati,<br />

eleganti, comodi e ben distribuiti,<br />

rispondenti all'economia e alle esigenze<br />

funzionali dei suoi <strong>abitanti</strong>».<br />

Di queste tre tipologie le uniche<br />

sopravvissute sono totalmente rinvenibili<br />

nell’Albufera, tendenzialmente<br />

rin<strong>tra</strong>cciabili nel <strong>Cabanyal</strong> e totalmente<br />

scomparse nelle campagne. Le baracche<br />

del <strong>Cabanyal</strong> richiedono uno spazio<br />

differente sebbene rispondono<br />

esattamente agli stessi criteri di sviluppo<br />

delle baracche de la huerta, tuttavia lo<br />

spazio marittimo esige criteri differenti e<br />

predilige una pianificazione<br />

socioeconomica distinta da quella dettata<br />

dalle funzioni del sistema agrario, per tale<br />

motivo anche le esigenze<br />

dell’insediamento si modificano e<br />

modificano a loro volta la forma di una<br />

struttura edilizia (Pastor Villa, R, 2012).<br />

Dada la reducida dimensión de estas<br />

v i v i e n d a s c u b r e n e x c l u s i v a m e n t e<br />

necesidades domésticas y laborales de una<br />

familia dedicada al <strong>tra</strong>bajo de campo y mar.<br />

En base a la localización más próxima se<br />

desarrolla un tipo diferente de barraca. En<br />

el caso <strong>Valencia</strong>no aparecen separados del<br />

pintor Joaquìn Michavila tres tipos de<br />

barracas valenciane: los <strong>tra</strong>bajadores de<br />

campo, los pescadores que viven en la<br />

playa arenisca del litoral valenciano y la<br />

zona del Parque Natural de la Albufera.<br />

Michavila aporta también una contribución<br />

sustancial crítico sobre el cuidado y la<br />

planificación de los espacios habitados de<br />

barracas, alegando que:<br />

«Las barracas de los pescadores son<br />

pobres y sin una distribución ordenada; las<br />

de la Albufera están construidas con barro<br />

negro y tienen un interior lamentable; las<br />

de huerta son los más aggraziati,<br />

elegantes, cómodos y bien distribuidos,<br />

que respondan a la economía y las<br />

n e c e s i d a d e s f u n c i o n a l e s d e s u s<br />

habitantes».<br />

De estas tres tipologías las únicas que han<br />

sobrevivido son totalmente rinvenibili en<br />

Albufera, de tendencia perceptible en el<br />

<strong>Cabanyal</strong> y totalmente desaparecido en las<br />

campañas. Las barracas del <strong>Cabanyal</strong><br />

requieren un espacio diferente aunque<br />

responden exactamente los mismos<br />

criterios de desarrollo de las barracas de la<br />

huerta, sin embargo el espacio marítimo<br />

exige criterios diferentes y favorece una<br />

planificación socioeconómica deferente de<br />

la dictada por las funciones del sistema<br />

agrario, por este motivo también las<br />

necesidades de la instalación se modifican<br />

y modifican a su vez la forma de una<br />

estructura de construcción (Pastor Villa, R,<br />

2012).<br />

97


Questo meccanismo di adattamento<br />

a v v e r r à n e l C a b a n y a l a n c h e<br />

successivamente quando per sopperire a<br />

rischi di incendio si dovrà sostituire questa<br />

tipologia edilizia ad una nuova in grado di<br />

soddisfare i requisiti minimi del livello di<br />

vita praticato nel sistema marittimo. La<br />

baracca dei pescatori del <strong>Cabanyal</strong> è<br />

costruita su un terreno di 6,4m x 10,5m<br />

(Gosálvez [1915] 1998, 10) e presenta<br />

variazioni rispetto a quella da frutteto.<br />

«La distribuzione varia anche da quella da<br />

frutteto; quella della popolazione<br />

marittima ha una porta al centro della<br />

facciata e un ingresso di larghezza di<br />

circa quattro metri. A questo ingresso<br />

danno due camere da letto una per lato,<br />

lasciando in mezzo un gradino, dietro una<br />

camera da letto vi è la sala da pranzo e<br />

dietro l'al<strong>tra</strong> una camera da letto più<br />

piccola e la scala per il piano superiore,<br />

che qui non è così importante come in<br />

quella da frutteto, di solito …in queste<br />

baracche il piano superiore serve solo<br />

come deposito per riporre reti e attrezzi<br />

da pesca. La cucina è realizzata fuori<br />

dalla sala da pranzo, ma all'esterno della<br />

cabina è coperta con piastrelle o zinco,<br />

riducendo così il rischio di incendio».<br />

(Gosálvez [1915] 1998, 30)<br />

Este mecanismo de adaptación se realizará<br />

en el <strong>Cabanyal</strong> también posteriormente<br />

cuando para cubrir riesgos de incendio se<br />

deberá sustituir esta tipología de vivienda a<br />

una nueva capaz de satisfacer los<br />

requisitos mínimos del nivel de vida<br />

practicado en el sistema marítimo. La<br />

barraca de los pescadores del <strong>Cabanyal</strong><br />

está construida sobre un terreno de 6,4m x<br />

10,5m (Gosálvez [1915] 1998, 10) y<br />

presenta variaciones con respecto a la de<br />

la huerta.<br />

"La distribución varía también por aquella<br />

desde la huerta; el de la población marítima<br />

tendrá una puerta al centro de la fachada y<br />

una en<strong>tra</strong>da de anchura de unos cuatro<br />

metros. A esta en<strong>tra</strong>da dan dos dormitorios<br />

una por lado, dejando en medio de un<br />

escalón, detrás de un dormitorio se<br />

encuen<strong>tra</strong> el comedor y detrás de la o<strong>tra</strong> un<br />

dormitorio más pequeoa y la escala para el<br />

piso superior, que aquí no es tan<br />

importante como en la huerta, normalmente<br />

… en estas barracas el piso superior sólo<br />

sirve como depósito para colocar redes y<br />

aparejos de pesca. La cocina es realizada<br />

fuera del comedor, pero fuera de la cabina<br />

está cubierta con Tejas o zinc, reduciendo<br />

así el riesgo de incendio". (Gosálvez [1915]<br />

1998, 30)<br />

Come visto fino ad ora la formazione<br />

interna delle differenti baracche è sintomo<br />

di diversi modi di vivere il luogo che<br />

addirittura si ripercuoteranno nelle<br />

soluzioni future quando a comporre la<br />

<strong>tra</strong>ma del <strong>Cabanyal</strong> non saranno più le<br />

baracche ma le nuove case dei pescatori.<br />

Infatti, nella perdita di <strong>identità</strong> strutturale a<br />

causa dei numerosi incendi che<br />

soverchiavano la zona, uno dei principali<br />

problemi sarà il meccanico<br />

raggruppamento delle nuove costruzioni.<br />

98<br />

Como visto hasta ahora la formación<br />

interna de las diferentes barracas es<br />

síntoma de distintos modos de vivir el lugar<br />

que incluso se afectarán las soluciones<br />

futuras cuando a componer la <strong>tra</strong>ma del<br />

<strong>Cabanyal</strong> no serán más las barracas pero<br />

las nuevas casas de los pescadores. En<br />

efecto, en la pérdida de identidad<br />

estructural a causa de los numerosos<br />

incendios que asolaron la zone, uno de los<br />

principales problemas será el mecánico<br />

agrupación de las nuevas construcciones.


I vantaggi delle vecchie costruzioni a<br />

d i s c a p i t o d e l l e n u o v e e r a n o<br />

probabilmente legati alla capacita autosostenibile<br />

di tecniche e materiali<br />

soddisfacenti il riuso <strong>degli</strong> strumenti legati<br />

al proprio ambiente di facile reperibilità,<br />

praticabilità, funzionalità, gestione e<br />

costruzione seguendo gli schemi<br />

direzionali <strong>degli</strong> elementi naturali ovvero<br />

sole, vento e mare , infatti le disposizioni<br />

tendevano per lo più ad un orientamento<br />

Est-Ovest in grado di raccogliere la<br />

brezza marina in estate e proteggersi dal<br />

sorgere dell'inverno. <strong>Il</strong> problema maggiore<br />

era legato alla facile combustibilità dei<br />

materiali e riguardavano principalmente il<br />

tetto realizzato con canna e legno.<br />

Quando l’incendio divampava iniziava ad<br />

espandersi tetto per tetto dato che le<br />

costruzioni erano tutte una a ridosso<br />

dell’al<strong>tra</strong>. Vari furono gli incendi nell'area,<br />

<strong>tra</strong> cui quello del 1796, 1797 e 1875<br />

(figura 7) che si sono distinti per la loro<br />

particolare importanza. Queste furono la<br />

causa fondamentale della progressiva<br />

scomparsa e della totale sostituzione con<br />

le case che furono successivamente<br />

costruite dando vita a Pueblo Nuevo del<br />

Mar (Pastor Villa, R. 2012).<br />

La sostituzione delle baracche però non<br />

ha determinato un annullamento dei<br />

<strong>tra</strong>cciati urbani precedenti, al con<strong>tra</strong>rio<br />

questi hanno resistito e si riflettono ancora<br />

oggi nella <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> presente.<br />

L o s b e n e fi c i o s d e l a s a n t i g u a s<br />

construcciones en detrimento de las<br />

nuevas eran probablemente relacionados<br />

con la capacidad auto-sostenible de<br />

técnicas y materiales satisfactorios la<br />

reutilización de los instrumentos vinculados<br />

al propio ambiente de fácil guardia,<br />

viabilidad, funcionalidad, gestión y<br />

construcción siguiendo los esquemas<br />

angulares de los elementos naturales o sol,<br />

viento y mar , en efecto las disposiciones<br />

tendían más a una orientación Este-Oeste<br />

capaz de recoger la brisa marina en verano<br />

y protegerse el surgimiento del invierno. El<br />

mayor problema estaba ligado a la fácil<br />

combustibilidad de los materiales y se<br />

referían principalmente el techo realizado<br />

con caña y madera. Cuando el incendio<br />

comenzaba a expandirse techo para techo<br />

dado que las construcciones estaban<br />

adosadas. Varios fueron los incendios en la<br />

zona, entre ellos el del 1796, 1797 y 1875<br />

que se han distinguido por su particular<br />

importancia Estas fueron la causa<br />

fundamental de la progresiva desaparición<br />

y la total sustitución con las casas que<br />

fueron posteriormente construidas dando<br />

vida a Pueblo Nuevo del Mar (Pastor Villa,<br />

R. 2012).<br />

La sustitución de las barracas no supuso<br />

una sustitución de los <strong>tra</strong>zados urbanos<br />

anteriores, al con<strong>tra</strong>rio, estos persistieron y<br />

se reflejan todavía hoy en la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong><br />

presente.<br />

99


Inoltre, la costruzione di nuove case ha<br />

rispettato sempre i parametri di altezza<br />

originali proprio perché lo sfruttamento<br />

dell’orientamento avrebbe garantito a<br />

sua volta quello dei venti e delle<br />

assolazioni, come possiamo vedere dalla<br />

mappa affianco.<br />

Quello che è notevolmente cambiato è<br />

l’orientamento estetico architettonico.<br />

Si è subìto il passaggio, in alcuni casi<br />

graduale, di un gusto architettonico<br />

differente, probabilmente possiamo<br />

affermare che ciò sia dovuto ad influenze<br />

culturali a cui i popoli del mare sono<br />

sempre aperti.<br />

Además, la construcción de nuevas<br />

casas ha respetado siempre los<br />

parámetros de altura originales<br />

precisamente porque el<br />

aprovechamiento de la orientación<br />

habría garantizado a su vez lo de los<br />

vientos y el sol, Como podemos ver la<br />

mapa a lado.<br />

Lo que es notablemente cambiado es la<br />

orientación estético arquitectónico.<br />

Villa-nueva del Grao y Pueblo Nuevo del Mar. La parte colorata è la<br />

zona incendiata il 10 Maggio del 1875. (Gosálvez [1915] 1998, 39)<br />

<strong>tra</strong>tto da Tesi Doctoral de Pastor Villa sobre El <strong>Cabanyal</strong><br />

Se ha sufrido el paso, en algunos casos<br />

gradual, de un sabor arquitectónico<br />

diferente, probablemente podemos<br />

afirmar que esto es debido a influencias<br />

culturales a que los pueblos del mar<br />

están siempre abiertos.<br />

100


<strong>Il</strong> processo è stato abbastanza graduale:<br />

in un primo momento sono state sostituite<br />

le baracche incendiate con case di nuove<br />

costruzione e in un secondo momento<br />

sono state modificate anche quelle<br />

sopravvissute all’incendio.<br />

El proceso ha sido bastante gradual: en un<br />

primer momento fueron sustituidas las<br />

barracas quemadas con casas de nueva<br />

construcción y en un segundo momento se<br />

modificaron también aquellas que<br />

sobrevivieron al incendio.<br />

Foto di una persistente baracca valenciana del <strong>Cabanyal</strong> reperita dal sito della Comunidad <strong>Valencia</strong>na memoria y arte<br />

Le nuove case sono state progettate da<br />

tre differenti architetti in sequenze<br />

temporali differenti per lo più <strong>tra</strong> il 1900 e il<br />

1936, secondo l’indagine realizzata da<br />

Rosa Pastori Villa nella sua tesi:<br />

- <strong>Il</strong> periodo attivo di J. Bautista<br />

Gosálvez oscilla <strong>tra</strong> il 1900 e il<br />

1927. Ha una grande attività dal<br />

1900 al 1908 con un massimo<br />

nell'anno 1906.<br />

Las nuevas casas han sido diseñadas por<br />

tres diferentes arquitectos en secuencias<br />

temporales diferentes para el más entre el<br />

1900 y 1936, según la investigación<br />

realizada por Rosa Pastor en su tesis :<br />

- El período activo de J. Bautista<br />

Gosálvez oscila entre el 1900 y 1927.<br />

Tiene una gran actividad desde el 1900<br />

al 1908 con un máximo en el año 1906.<br />

101


Riappare nel 1925, momento in cui<br />

si concen<strong>tra</strong>no gli interventi di via<br />

Eugenia Viñes;<br />

- Víctor Gosálvez inizia nel 1911,<br />

anche se solo dal 1917 il suo<br />

lavoro sarà costante;<br />

-Ángel Romaní fece meno<br />

interventi e il suo periodo di lavoro<br />

quasi coincide con quello di Víctor<br />

Gosálvez.<br />

In questo periodo il barrio assume<br />

differenti caratteristiche, passa da un<br />

quartiere di autocostruzione ad un<br />

quartiere costruito da grandi maestri, in un<br />

secondo momento verrà riconosciuto<br />

come il quartiere carismatico dei pescatori<br />

di <strong>Valencia</strong>, ma durante la fase di nuova<br />

costruzione che va dal 1900 al 1936 sarà<br />

popolato da una classe borghese. Infatti,<br />

come riportato dalle fonti, già dal 1890,<br />

nonostante la vocazione chiaramente<br />

industriale e commerciale dell'area, ci<br />

sono progetti che hanno tentato di<br />

rivalutare l'area in maniera residuale, con<br />

il desiderio di creare un nucleo costiero<br />

che consoliderebbe la presenza già<br />

<strong>tra</strong>dizionale della borghesia. Nonostante<br />

l o s v i l u p p o d e i m a s s m e d i a ,<br />

principalmente la ferrovia, ha dirottato il<br />

turismo verso altre zone costiere,<br />

producendo un progressivo degrado<br />

ambientale e urbano dell'area, che si è<br />

verificato fino ai giorni nostri.<br />

Reaparece en 1925, momento en<br />

q u e s e c o n c e n t r a n l a s<br />

intervenciones de la calle Eugenia<br />

Viñes;<br />

- Víctor Gosálvez comienza en 1911,<br />

aunque sólo desde 1917 su labor<br />

será constante;<br />

- Á n g e l R o m a n í h i z o m e n o s<br />

intervenciones y su período de<br />

<strong>tra</strong>bajo casi coincide con el de Víctor<br />

Gosálvez.<br />

En este período, el barrio asume diferentes<br />

características, pasa por un barrio de<br />

autoconstruido a un barrio construido por<br />

grandes maestros, en un segundo<br />

momento será reconocido como el barrio<br />

carismático de los pescadores de <strong>Valencia</strong>,<br />

pero durante la fase de nueva construcción<br />

que va del 1900 al 1936 será poblado por<br />

una clase burguesa. En efecto, como se<br />

indica las fuentes, ya desde 1890, a pesar<br />

de la vocación claramente industrial y<br />

comercial de la zona, hay proyectos que<br />

han intentado revalorizar la zona en forma<br />

residual, con el deseo de crear un núcleo<br />

costero que consolidaría la presencia ya<br />

<strong>tra</strong>dicional de la burguesía. A pesar de que<br />

el desarrollo de los mass media,<br />

principalmente el ferrocarril, desvió el<br />

turismo hacia o<strong>tra</strong>s zonas costeras,<br />

produciendo un progresivo deterioro<br />

ambiental y urbano de la zona, que se<br />

verificó hasta nuestros días.<br />

102


Mi preme fare un accenno ai numerosi<br />

studi condotti riguardo l’assoluta capacità<br />

di questo tipo di costruzione di rendersi<br />

sufficientemente autosostenibili.<br />

La sostenibilità dell’antica baracca<br />

valenciana è data essenzialmente da due<br />

fattori importanti, il primo riguarda i<br />

materiali di costruzione e si parla<br />

essenzialmente di biocostruzione e il<br />

secondo riguarda l’aspetto bioclimatico.<br />

Negli studi condotti le ricerche hanno<br />

costatato in primo luogo che i materiali di<br />

cui erano costitute le baracche<br />

costituivano la grande capacità di favorire<br />

il riutilizzo delle energie solari senza il<br />

dispendio di altre attività meccaniche.<br />

Infatti, per la sua cementazione venivano<br />

usati pietre e detriti, per la struttura terra<br />

o/e legname, per le mura terra e paglia,<br />

per le divisioni paglia e canneti e infine<br />

per la copertura paglia, legno e canneti.<br />

Da come si evince tutti i materiali utilizzati<br />

erano presenti in loco e non avevano<br />

bisogno di modellazioni ulteriori, questo ci<br />

rimanda a come il metodo<br />

dell’autocostruzione sia sempre stato di<br />

per sé efficiente e geniale. I materiali<br />

utilizzati possono essere divisi in<br />

inorganici e organici.<br />

Tra i primi troviamo le pietre, sono<br />

utilizzati unicamente per le fondamenta<br />

della baracche in modo da evitare che i<br />

muri siano a diretto contatto con il terreno,<br />

servendo, così come isolante, da un lato,<br />

e come elemento resistente per rafforzare<br />

il suolo dal peso della baracca. La terra<br />

era usata per la esecuzione e formazione<br />

del muro.<br />

Quiero hacer una alusión a los numerosos<br />

estudios sobre la absoluta capacidad de<br />

este tipo de construcción de darse<br />

suficientemente autosostenible. La<br />

sostenibilidad de la antigua cabaña<br />

valenciana viene dada básicamente por<br />

dos factores importantes, el primero se<br />

refiere a los materiales de construcción y<br />

se habla esencialmente de bioconstrucción<br />

y el segundo se refiere al aspecto<br />

bioclimático. En los estudios realizados las<br />

investigaciones han comprobado en primer<br />

lugar que los materiales de que estaban<br />

constituidas las barracas constituían la<br />

gran capacidad de favorir la re-utilización<br />

de las energías solares sin el dispendio de<br />

o<strong>tra</strong>s actividades mecánicas. En efecto,<br />

para su cimentación se utilizaron piedras y<br />

escombros, para la estructura de tierra o/y<br />

la madera, para las murallas de tierra y<br />

paja, para las divisiones de paja y cañas y<br />

finalmente para la cobertura de paja,<br />

madera y cañas. Como se desprende de<br />

todos los materiales utilizados estaban<br />

presentes en el terreno y no necesitaban<br />

modelización posteriores, esto nos remite a<br />

como el método de auto-construcción<br />

siempre ha sido de por sí eficiente y genial.<br />

Los materiales utilizados pueden ser<br />

divididos en inorgánicos y orgánicos. Entre<br />

los primeros encon<strong>tra</strong>mos las piedras, se<br />

utilizan exclusivamente para los cimientos<br />

de la barracas en forma de evitar que los<br />

muros están en contacto directo con el<br />

terreno, sirviendo, así como aislante, por<br />

un lado, y como elemento resistente para<br />

reforzar el suelo por el peso de la cabaña.<br />

La tierra era usada para la ejecución y<br />

formación del muro.<br />

103


Dobbiamo ricordare che le proprietà della<br />

terra la fanno essere il migliore isolante<br />

per qualsiasi materiale fabbricato e quasi<br />

impareggiabile in natura per quanto è<br />

molto propizio alla costruzione per la sua<br />

resistenza e le sue caratteristiche<br />

termiche e acustiche.<br />

In secondo luogo troviamo l’utilizzo del<br />

materiali organici che fanno parte della<br />

costruzione e assumono particolare<br />

importanza per il ponte dell'edificazione,<br />

sia nella copertura che nella struttura. Di<br />

questi fanno parte: il legno nonché<br />

materiale irrimediabilmente necessario in<br />

quasi tutte le parti della baracche che<br />

poteva essere di diversa geometria o<br />

dimensione; e i canneti che tendono a<br />

crescere al margine di fossati, fiumi, zone<br />

umide o zone di acqua sono piuttosto<br />

comuni e di facile portata nella zona di<br />

irrigazione dove di solito si localizzano le<br />

b a r a c c o p o l i . È u n m a t e r i a l e<br />

estremamente longevo, resistente<br />

all’umidità, alle intemperie e isolante.<br />

L'uso di questi materiali naturali in<br />

con<strong>tra</strong>pposizione con quelli attualmente<br />

utilizzati per l'edificazione di oggi consiste<br />

nella qualità. Sicuramente l’utente oggi<br />

non andrebbe a risparmiare denaro<br />

nell’esecuzione della sua baracca<br />

costruita con metodi <strong>tra</strong>dizionali ma<br />

certamente godrebbe di benefici<br />

ambientali. Altri benefici erano apportati<br />

dalla tipologia della costruzione, infatti la<br />

forma ella capanna permetteva<br />

l’associazione su en<strong>tra</strong>mbe i tetti che allo<br />

stesso tempo, data la loro ampiezza<br />

erano in grado di fornire l’ombra<br />

necessario al suo confine esterno. Per<br />

tale motivo le baracche erano fresche al<br />

loro interno nonostante la stagione estiva 9 .<br />

Debemos recordar que las propiedades de<br />

la tierra la hacen ser el mejor aislante para<br />

cualquier material fabricado y casi<br />

inigualable en la naturaleza por lo que es<br />

muy propicio para la construcción por su<br />

resistencia y sus características térmicas y<br />

acústicas.<br />

En segundo lugar encon<strong>tra</strong>mos la<br />

utilización de materiales orgánicos que<br />

forman parte de la construcción y asumen<br />

una importancia particular para el puente<br />

de la edificación, tanto en la cobertura que<br />

en la estructura. Estos forman parte: la<br />

madera y material irremediablemente<br />

necesario en casi todas las partes de la<br />

barracas que podía ser de diferente<br />

geometría o dimensión; y las cañas que<br />

tienden a crecer al margen de las acequias,<br />

ríos, zonas húmedas o zonas de agua son<br />

bastante comunes y de fácil alcance en la<br />

zona de riego donde normalmente se<br />

localizzano las chabolas. Es un material<br />

muy longevo, resistente a la humedad, a la<br />

intemperie y aislante. El uso de estos<br />

materiales naturales en con<strong>tra</strong>posición con<br />

los actualmente utilizados para la<br />

edificación de hoy consiste en la calidad.<br />

Seguramente el usuario hoy no iría a<br />

ahorrar dinero en la ejecución de su choza<br />

construida con métodos <strong>tra</strong>dicionales, pero<br />

c i e r t a m e n t e t e n d r í a b e n e fi c i o s<br />

medioambientales. Otros beneficios eran<br />

a p o r t a d o s p o r l a t i p o l o g í a d e l a<br />

construcción, en efecto, la forma de la<br />

cabaña permitía la asociación a ambos los<br />

tejados que al mismo tiempo, dada su<br />

amplitud eran capaces de proporcionar la<br />

sombra necesario a su frontera exterior.<br />

Por este motivo, las barracas eran frescas<br />

en su interior a pesar de la temporada de<br />

verano.<br />

9 Alejandro Lavid Saiz y Isabel Tort Ausina, La barraca <strong>Valencia</strong>na: Aspectos climáticos y construcción <strong>tra</strong>dicional,UPV, 2016<br />

104


Questo tipo di costruzione permetteva<br />

una buona vivibilità al loro interno, non<br />

solo per l’aspetto climatico altamente<br />

organizzato ma anche per la loro<br />

pianificazione interna in cui gli spazi erano<br />

destinati agli usi del regime di vita del<br />

tempo.<br />

Oltre all’uso delle pratiche <strong>tra</strong>dizionali<br />

dell’autocostruzione si aggiunge anche<br />

una sapiente organizzazione <strong>degli</strong> sazi<br />

esterni, infatti questi erano spessi adibiti<br />

da vegetazione a scopo funzionale in<br />

quanto riparavano dal sole e creavano<br />

ombre sui tetti e nell’intorno del confine in<br />

cui ricadeva la proprietà.<br />

Queste forme di autocostruzione non<br />

costituiscono solo una tecnica di<br />

passaggio di un periodo di indipendenza<br />

delle zone della comunità valenciana<br />

piuttosto costituiscono anche un forte<br />

riconoscimento nell’immaginario collettivo<br />

<strong>locale</strong>.<br />

Secondo numerosi studi riscon<strong>tra</strong>ti nei<br />

documenti storici troviamo scritti di illustri<br />

letterati. Molti scrittori a partire dal secolo<br />

XVIII, in particolare quelli di origine<br />

<strong>Valencia</strong>na, non hanno esitato a plasmare<br />

il carattere bucólico delle baracche o dei<br />

drammi che riguardavano il suo<br />

circondario. Ciascuno a suo modo ci<br />

mos<strong>tra</strong> dettagli importanti per conoscere<br />

la forma dell’habitare all'interno della<br />

baracca, lasciandoci addirittura in alcuni<br />

casi, una descrizione quasi costruttiva<br />

della stessa. Troviamo in 1671 la prima<br />

opera tea<strong>tra</strong>le comica scritta da Joseph<br />

Fernandez de Buendía chiamata "Le<br />

baracche del Grao de <strong>Valencia</strong>".<br />

Este tipo de construcción permitía una<br />

buena habitabilidad en su interior, no sólo<br />

por su aspecto climático altamente<br />

organizado, sino también para su<br />

planificación interna en que los espacios<br />

estaban destinados a usos del régimen de<br />

vida del tiempo.<br />

Además del uso de las prácticas<br />

<strong>tra</strong>dicionales de la auto-construcción se<br />

añade también una sabia organización de<br />

los hartos externos, pues estos eran<br />

espesos destinados por vegetación a<br />

finalidad funcional en lo que reparaban el<br />

sol y creaban sombras sobre los tejados y<br />

en torno de la frontera en que en<strong>tra</strong>ba la<br />

propiedad.<br />

Estas formas de auto-construcción no sólo<br />

constituyen una técnica de paso de un<br />

período de independencia de las zonas de<br />

la Comunidad valenciana bastante<br />

c o n s t i t u y e n t a m b i é n u n f u e r t e<br />

reconocimiento en el imaginario colectivo<br />

local.<br />

Según numerosos estudios encon<strong>tra</strong>dos en<br />

documentos históricos encon<strong>tra</strong>mos<br />

escritos de ilustres literatos. Muchos<br />

escritores a partir del siglo XVIII, en<br />

particular los de origen <strong>Valencia</strong>na, no han<br />

dudado en forjar el carácter bucólico las<br />

barracas o los dramas que se referían a su<br />

distrito. Cada uno a su manera nos<br />

mues<strong>tra</strong> detalles importantes para conocer<br />

la forma de habitar dentro de la cabaña,<br />

dejándonos incluso en algunos casos, una<br />

descripción casi constructiva de la misma.<br />

Encon<strong>tra</strong>mos en 1671 la primera obra<br />

tea<strong>tra</strong>l cómica escrita por Joseph<br />

Fernández de Buendía llamada "Las<br />

barracas del Grao de <strong>Valencia</strong>".<br />

105


Teodoro Llorente e Blasco Ibáñez, letterati<br />

i l l u s t r i d e l l a l i n g u a s p a g n o l a ,<br />

conformarono l'immagine attuale e<br />

bucolica della baracca valenciana, anche<br />

se ciascuno con il suo stile letterario.<br />

Mentre il primo dà un'immagine più<br />

iconica e idealizzata, il secondo si<br />

con<strong>tra</strong>ppone con un punto di vista più<br />

realistico sulla baracche e le abitudini dei<br />

suoi <strong>abitanti</strong>. Ma anche nella pittura<br />

vennero illus<strong>tra</strong>te da parte di numerosi<br />

artisti del tempo, numerose immagini<br />

iconografiche e rappresentative delle<br />

abitudini quotidiane esercitate all’interno e<br />

all’esterno.<br />

Un esempio lo abbiamo con il dipinto di<br />

Julio Peris Brell del 1866, da quanto ci<br />

dicono le fonti anche ulteriori<br />

testimonianze a riguardo sono custodite<br />

nel Museo delle Belle arti di <strong>Valencia</strong>.<br />

Teodoro Llorente y Blasco Ibáñez, literatos<br />

ilustres de la Lengua Española,; conforme<br />

la imagen actual y bucólica del barracón<br />

valenciana, aunque cada uno con su estilo<br />

literario. Mien<strong>tra</strong>s el primer da una imagen<br />

más icónica y idealizzata, el segundo se<br />

con<strong>tra</strong>pone con un punto de vista más<br />

realista sobre barracas y las costumbres de<br />

sus habitantes. Pero también en pintura<br />

fueron ilus<strong>tra</strong>das por parte de numerosos<br />

artistas del tiempo, numerosas imágenes<br />

iconografiche y representativas de las<br />

costumbres cotidianas ejercidas dentro y<br />

fuera.<br />

Un ejemplo lo tenemos con el pintado de<br />

Julio Peris Brell del 1866, por lo que nos<br />

dicen las fuentes también otros testimonios<br />

a este respecto son salvaguardadas en el<br />

Museo de Bellas Artes de <strong>Valencia</strong>.<br />

Barracas valencianas de Julio Peris Brell (1866 - 1944)<br />

106


Oltre alle testimonianze artistiche<br />

ricordiamo anche quelle riprodotte nel<br />

mondo del cinema che numerosi<br />

pescatori del parco naturale dell’Albufera<br />

ricordano nei loro racconti durante le<br />

visite guidate. Come ho avuto la<br />

possibilità di constatare vivendo nel posto,<br />

i pescatori dell’Albufera ricordano<br />

numerosi scrittori, poeti, registi e attori<br />

che hanno fatto conoscere la storia della<br />

baracca valenciana che percorreva le<br />

risaie della huerta fino a diventare in<br />

secondo momento luogo baracche dei<br />

pescatori del <strong>Cabanyal</strong>.<br />

Fra i due casi, quello di Albufera è ancora<br />

accertabile percorrendo il parco di<br />

possono ancora trovare baracche<br />

valenciane che accolgono i turisti con<br />

at<strong>tra</strong>ttive di ogni genere, dalla ristorazione<br />

alla mos<strong>tra</strong> fotografica, scarsamente<br />

risultano abitate. A con<strong>tra</strong>pposizione di<br />

questo istinto di conservazione che sta<br />

facendo nascere una vera e propria realtà<br />

iconografica del luogo, nel <strong>Cabanyal</strong> la<br />

maggior parte delle forme insediative<br />

nate dalle baracche sono state perse in<br />

seguito agli incendi, come detto<br />

precedentemente, e sostituite dalle nuove<br />

tipologie edilizie.<br />

Tra i vari processi di <strong>tra</strong>sformazione<br />

quello urbano e architettonico è stato un<br />

forte effetto scaturito dalle conseguenze<br />

con cui ha dovuto fare i conti la cultura<br />

marinara. Infatti, a tal proposito il cambio<br />

culturale e i processi di urbanizzazione<br />

hanno influenzato non solo sulle scelte<br />

urbane ma anche artistiche del quartiere.<br />

Además de las testimonios artísticas<br />

recordamos también las que figuran en el<br />

mundo del cine que numerosos pescadores<br />

del parque natural de la Albufera recuerdan<br />

en sus relatos durante las visitas guiadas.<br />

Como he tenido la posibilidad de ver<br />

viviendo en el lugar, los pescadores de<br />

Albufera recuerdan numerosos escritores,<br />

poetas, directores y actores que han hecho<br />

conocer la historia de la barraca valenciana<br />

que recorría los arrozales de la huerta<br />

hasta convertirse en segundo momento<br />

lugar barracas de los pescadores del<br />

<strong>Cabanyal</strong>.<br />

Entre los dos casos, el de Albufera está<br />

todavía accesible recorriendo el parque de<br />

pueden encon<strong>tra</strong>r todavía barracas<br />

valencianas que acogen a los turistas con<br />

a<strong>tra</strong>ctivos de cada género, la restauración<br />

de la mues<strong>tra</strong> fotográfica, escasamente<br />

están habitadas. En con<strong>tra</strong>posición de este<br />

instinto de conservación que está haciendo<br />

nacer una verdadera y propia realidad<br />

iconográfica del lugar, en el <strong>Cabanyal</strong> la<br />

m a y o r p a r t e d e l a s f o r m a s d e<br />

asentamientos nacidas las barracas se han<br />

perdido <strong>tra</strong>s los incendios, como dicho<br />

anteriormente, y sustituidas por las nuevas<br />

tipologías de construcción.<br />

E n t r e l o s d i s t i n t o s p r o c e s o s d e<br />

<strong>tra</strong>nsformación al urbano y arquitectónico<br />

ha sido un fuerte efecto surgido de las<br />

consecuencias con que ha tenido que<br />

hacer las cuentas de la cultura marina. En<br />

efecto, a este respecto, el cambio cultural y<br />

los procesos de urbanización han influido<br />

no sólo las opciones <strong>urbana</strong>s sino también<br />

artísticas del barrio.<br />

107


Sembrerebbe che gli attuali colori del<br />

<strong>Cabanyal</strong> ricordano in maniera<br />

sconcertante tipici luoghi caraibici<br />

latinoamericani.<br />

Parece que los actuales colores del <strong>Cabanyal</strong><br />

recuerdan en forma desconcertante típicos<br />

lugares caribeños latinoamericanos.<br />

Poblados Marítimos di <strong>Valencia</strong> (zona in buono stato di<br />

conservazione del Canyamelar- <strong>Cabanyal</strong>). Foto del web<br />

Casas de colores a Bogotá. Foto di Christian Kober<br />

Alla fine del secolo XIX in Spagna si può<br />

incon<strong>tra</strong>re una gran varietà di stili e<br />

correnti artistiche. In architettura si<br />

osserva un eclettico movimento<br />

neoclassico, così come anche un<br />

movimento neomudéjar e neogotico. In<br />

Catalunya si abbandona l’idea di dover a<br />

tutti i costi recuperare l’esistente e<br />

nascono autori che lavorano all’insegna<br />

del rinnovamento, come Gaudí,<br />

Domenech y Montaner, Puig y Cadafalch;<br />

Si <strong>tra</strong>tta di un modernismo legato al nuovo<br />

ambiente sociale e culturale nato da una<br />

crescita economica e politica della<br />

regione. A <strong>Valencia</strong> esistono autori che<br />

emergono come Vicente Ferrer (autore<br />

della casa in calle Cirilo Amorés 31) e<br />

Demetrio Ribes, la cui opera più<br />

importante è la Estación del Norte.<br />

Accanto a questi autori bisogna segnalare<br />

le costruzioni che sorgono nel Paseo de la<br />

Alameda per la Exposición Regional del<br />

1909, le cui intenzioni erano di esprimere<br />

A finales del siglo XIX en España se puede<br />

encon<strong>tra</strong>r una gran variedad de estilos y<br />

corrientes artísticas. En arquitectura se<br />

observa un ecléctico movimiento<br />

neoclásico, así como también un<br />

movimiento neomudéjar y neogotico. En<br />

Catalunya se abandona la idea de tener<br />

que recuperar la existente y nacen autores<br />

que <strong>tra</strong>bajan en la enseña de la<br />

renovación, como Gaudí, Domenech y<br />

Montaner, Puig y Cadafalch; se <strong>tra</strong>ta de un<br />

modernismo vinculado al nuevo entorno<br />

social y cultural nacido de una crecimiento<br />

económica y política de la región. En<br />

<strong>Valencia</strong> existen autores que emergen<br />

como Vicente Ferrer (autor de la casa en la<br />

calle Cirilo Amorós 31) y Demetrio Ribes,<br />

cuya obra más importante es la estación<br />

del Norte. Junto a estos autores hay que<br />

señalar las construcciones que surgen en<br />

el paseo de la Alameda para la Exposición<br />

regional de 1909, cuyas intenciones eran<br />

de expresar el auge<br />

108


l’auge economica e sociale della<br />

borghesia valenciana così come era<br />

avvenuto a Barcelona. Nello stesso<br />

tempo, nei Poblados Marítimos si sviluppa<br />

un’architettura di tipo popolare, che<br />

caratterizza l’attuale reticolo e che<br />

nonostante non si avvale di autori così<br />

rinomati, presenta una qualità e una<br />

uniformità che le conferiscono un notevole<br />

valore. Definire uno stile popolare<br />

significa considerare che si sviluppa in<br />

assenza di norme culturali, con una<br />

manifesta ingenuità, ma anche con un a<br />

fantasia che si esprime at<strong>tra</strong>verso un<br />

ornamento allegro e vistoso, senza<br />

virtuosismi estetici. Nella maggior parte<br />

dei casi chi realizzava l’opera era allo<br />

stesso tempo l’utente e questo<br />

contribuisce a conferire alle abitazioni una<br />

singolarità, nonostante l’omogeneità dello<br />

stile: ogni casa è segnata dal gusto<br />

personale del suo proprietario. Ancora<br />

oggi per esempio è possibile vedere che<br />

le facciate delle case conservano le<br />

iniziali del costruttore – proprietario, sulla<br />

cornice che abbellisce e nasconde il tetto<br />

a falda, così come sulla porta principale.<br />

L’architettura popolare del <strong>Cabanyal</strong><br />

appare come un’interpretazione libera e<br />

originale del modernismo creata dalla<br />

classe più bassa, ossia i pescatori. Si<br />

<strong>tra</strong>tta di un autentico stile popolare, nato<br />

da e per il popolo. La classe sociale in<br />

questione, contadini e pescatori, non<br />

subiscono gli stessi condizionamenti del<br />

proletariato di città il quale vivendo a<br />

stretto contatto con la borghesia ha meno<br />

possibilità di creare in maniera originale e<br />

dà il via a un’architettura più mimetizzata<br />

e di massa.<br />

económica y Social de la burguesía<br />

valenciana tal como había ocurrido en<br />

Barcelona. Al mismo tiempo, en los<br />

poblados marítimos se desarrolla una<br />

arquitectura de tipo popular, que<br />

caracteriza la actual la cuadrícula y que a<br />

pesar de que no se sirve de autores tan<br />

famosos, presenta una calidad y una<br />

uniformidad que le confieren un gran valor.<br />

Definir un estilo popular significa considerar<br />

que se desarrolla en ausencia de normas<br />

culturales, con una manifiesta ingenuidad,<br />

pero también con una fantasía que se<br />

expresa a <strong>tra</strong>vés de un adorno alegre y<br />

llamativo, sin particularidad estéticos. En la<br />

mayor parte de los casos quien realizaba la<br />

obra era al mismo tiempo el usuario y esto<br />

contribuye a conferir a las viviendas una<br />

singularidad, a pesar de la homogeneidad<br />

del estilo: cada casa está marcada por el<br />

gusto personal de su propietario. Todavía<br />

hoy por ejemplo, es posible ver que las<br />

fachadas de las casas conservan las<br />

iniciales del fabricante - propietario, sobre<br />

el marco que embellece y esconde el techo<br />

con falda, así como sobre la puerta<br />

principal. La arquitectura popular del<br />

<strong>Cabanyal</strong> aparece como una interpretación<br />

libre y original del modernismo creada por<br />

la clase más baja, es decir, los pescadores.<br />

Se <strong>tra</strong>ta de un auténtico estilo popular,<br />

n a c i d o p o r y p a r a e l p u e b l o .<br />

La clase social en cuestión, campesinos y<br />

pescadores, no sufren los mismos<br />

condicionamientos del proletariado de la<br />

ciudad el cual viviendo en estrecho<br />

contacto con la burguesía tiene menos<br />

posibilidades de crear de manera original y<br />

da el camino a una arquitectura más<br />

camuflada y de masa.<br />

109


L’architettura del <strong>Cabanyal</strong> è una delle<br />

ultime manifestazioni spontanee di<br />

un’architettura non professionale, ricca di<br />

particolari inediti. L’influenza modernista<br />

agisce direttamente aumentando<br />

l’importanza dell’ornamento. Questa<br />

architettura si basa fondamentalmente su<br />

due elementi: lo stucco e gli azulejos,<br />

ossia le tessere di ceramica, che, utilizzati<br />

singolarmente o con tecnica mista,<br />

caratterizzano l’aspetto esterno<br />

dell’edificazione, risaltandone i dettagli e<br />

vestendo gli elementi funzionali propri<br />

della costruzione. Nel <strong>Cabanyal</strong> si<br />

accumulano ornamenti di stucchi e<br />

ceramiche come se fosse un catalogo di<br />

tutte le combinazioni possibili. Questi<br />

esempi di modernismo popolare si<br />

trovano soprattutto nella zona interna del<br />

<strong>Cabanyal</strong> e nella parte interna del<br />

Canyamelar. Questa parte, poichè<br />

l’affluenza estiva era maggiore, ha<br />

conservato meno chiaramente lo stile<br />

modernista, adattandosi maggiormente<br />

alle funzioni turistiche, inoltre ha sofferto<br />

una smisurata costruzione poco rispettosa<br />

dell’esistente poiché ha sfruttato la<br />

disposizione del Plan General del 1966<br />

che permise l’innalzamento <strong>degli</strong> edifici<br />

fino a 9 piani. I muri sono rivestiti<br />

minuziosamente secondo diversi criteri,<br />

manifestando una curiosa alternanza di<br />

situazioni, per cui talvolta il concetto<br />

architettonico perde importanza di fronte<br />

al dettaglio multicolore; altre volte si<br />

produce l’effetto con<strong>tra</strong>rio e il dettaglio si<br />

diluisce nell’accumulo ripetitivo dei<br />

dettagli.<br />

La arquitectura del <strong>Cabanyal</strong> es una de las<br />

últimas manifestaciones espontáneas de<br />

una arquitectura no profesional, rica de<br />

particulares inéditos. La influencia<br />

modernista actúa directamente,<br />

aumentando la importancia de la<br />

ornamentación. Esta arquitectura se basa<br />

fundamentalmente en dos elementos: el<br />

masilla y los azulejos, es decir, las piezas<br />

de cerámica, que utilizados individualmente<br />

o con técnica mixta, caracterizan el aspecto<br />

exterior de la edificación, adornando los<br />

detalles y jugando los elementos<br />

funcionales propios de la construcción. En<br />

el <strong>Cabanyal</strong> se acumulan adornos de<br />

estucos y cerámicas como si fuera un<br />

catálogo de todas las combinaciones<br />

posibles. Estos ejemplos de modernismo<br />

popular se encuen<strong>tra</strong>n principalmente en la<br />

zona interior del <strong>Cabanyal</strong> y en la parte<br />

interna del Canyamelar. Esta parte, pues la<br />

afluencia estival era mayor, ha conservado<br />

menos claramente el estilo modernista,<br />

adaptándose mejor las funciones turísticas,<br />

además ha sufrido una desmesurada<br />

construcción poco respetuosa de la<br />

situación existente, pues ha aprovechado<br />

la disposición del Plan General de 1966<br />

que permitió la elevación de los edificios de<br />

hasta 9 pisos. Los muros están revestidos<br />

minuciosamente según diversos criterios,<br />

manifestando una curiosa alternancia de<br />

situaciones, para que a veces el concepto<br />

arquitectónico pierde importancia frente al<br />

detalle multicolor; o<strong>tra</strong>s veces se<br />

produce el efecto con<strong>tra</strong>rio y el detalle se<br />

diluye en la acumulación repetitivo los<br />

detalles.<br />

110


<strong>Il</strong> fatto che le facciate siano ricoperte El hecho de que las fachadas están<br />

interamente da azulejos è una abitudine recubiertas totalmente por azulejos es una<br />

<strong>tra</strong>dizionale durante tutto il XIX secolo e la costumbre <strong>tra</strong>dicional durante todo el siglo<br />

grande varietà di disegni oltre a XIX y la gran variedad de dibujos además<br />

presentare fantasie inedite prende de presentar fantasías inéditas toma<br />

ispirazione dal modernismo, dall’ Art inspiración del modernismo, por Art<br />

Nuveau, dalla tendenza secessionista e Nouveau, la tendencia y la tendencia<br />

dallo storicismo. Nella Storia dell’arte historicista. En la historia del arte<br />

<strong>Valencia</strong>na, Carmen Gracia parla <strong>Valencia</strong>na, Carmen Gracia habla de la<br />

dell’architettura nei Poblados Marítimos al arquitectura en los poblados Marítimos al<br />

passaggio del secolo e segnala che alla paso del siglo y señala que a finales del<br />

fine del XIX secolo coloro che andavano a siglo XIX quienes iban a veranear (pasar el<br />

veranear (<strong>tra</strong>scorrere l’estate, n.d.t.) a verano, n.d.t.) en <strong>Valencia</strong> comenzaron a<br />

<strong>Valencia</strong> cominciarono ad affittare e alquilar y comprar las casas a los<br />

comprare le case ai pescatori e agli pescadores y obreros del puerto para la<br />

operai del porto per la stagione estiva. temporada estival. Además, la alta<br />

Inoltre l’alta borghesia si costruì lussuose burguesía se edificaron lujosas villas a lo<br />

villette lungo la spiaggia della Malvarrosa, largo de la playa la Malvarrosa, partiendo<br />

partendo dai bagni de las Arenas (nel de los baños de las Arenas (en 1902 se<br />

1902 si ricorda la villa dello scrittore construyó la villa del escritor Vicente<br />

Vicente Blasco Ibañez). Carmen Gracia Blasco Ibáñez). Carmen Gracia relata que<br />

racconta che questa invasione pacifica esta invasión pacífica abre el camino a una<br />

dette il via ad una rapida urbanizzazione rápida urbanización del <strong>Cabanyal</strong>, el cual<br />

del <strong>Cabanyal</strong>, il quale continua a continúa a mantener un carácter de barrio<br />

mantenere un carattere di quartiere di de Mar, aunque adquiriendo una fuerte<br />

mare, pur acquistando una forte personalidad, acentuada por la aparición<br />

personalità, accentuata dalla comparsa di de una arquitectura peculiar que<br />

un’architettura peculiare che reinterpreta reinterpreta con características naif la culta<br />

con caratteristiche naif la colta decoración del modernismo y del estilo<br />

decorazione del modernismo e dello stile secesionista. La misma clase <strong>urbana</strong> que<br />

secessionista. La stessa classe <strong>urbana</strong> aplicaba estilos modernos en las<br />

che applicava stili moderni nelle residenze residencias en centro de la ciudad, acoge<br />

in centro città, accoglie queste novità per estas novedades para las casas de verano,<br />

le case estive, come uno stile leggero, como un estilo ligero, a<strong>tra</strong>ctivo y tan<br />

at<strong>tra</strong>ente e fantasioso 10 .<br />

imaginativo.<br />

10 Carmen Gracia, <strong>Il</strong> modernismo popolare- Salvem el Cabnayal<br />

111


A questo scenario artistico sembra<br />

accodarsi anche quello del degrado<br />

urbano che in maniera sorprendente è<br />

fortemente simile agli scenari dei paesi<br />

del Sud del mondo. Anche se in maniera<br />

differente a livello sociale ed economico è<br />

interessante associare come le<br />

caratteristiche artistiche trovino<br />

comparazione anche negli aspetti di forte<br />

abbondo, assomigliando quasi ad<br />

architetture fantasma sia in Europa che<br />

nel Mondo, come nella foto in basso sia<br />

nel <strong>Cabanyal</strong> che a La Habana. Per<br />

questa parte si rimanda alla visione <strong>degli</strong><br />

allegati: 3, 4, 5, 6, 7.<br />

A este escenario artístico parece alinearse<br />

también la del deterioro urbano que de<br />

manera sorprendente es muy similar a los<br />

escenarios de los países del Sur del<br />

mundo. Aunque en forma diferente a nivel<br />

social y económico, es interesante asociar<br />

como las características artísticas<br />

encuentren comparación también en los<br />

aspectos de fuerte abbondo, assomigliando<br />

casi a arquitecturas fantasma tanto en<br />

Europa que en el mundo, como en fotos en<br />

baja tanto en el <strong>Cabanyal</strong> que en La<br />

Habana. Para esta parte se remite a la<br />

visión de los anexos: 3, 4, 5, 6, 7.<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Foto dal web<br />

La Habana. Foto dal web<br />

112


5.4 I CONFLITTI ECONOMICI,<br />

POLITICI, URBANI E SOCIALI<br />

5.4 LOS CONFLICTOS ECONÓMICOS,<br />

POLÍTICOS, URBANOS Y SOCIALES<br />

Innumerevoli meccanismi urbanistici<br />

hanno determinato conflitti sociali, politici<br />

ed economici nella storia di numerose<br />

città. Frequentemente veniamo a<br />

conoscenza di come una scorretta<br />

gestione e inadeguato governo del<br />

territorio e delle sue risorse rifletta una<br />

società insoddisfatta e una sistema<br />

sociale inadeguato. Molto spesso appare<br />

che la giusta organizzazione del territorio<br />

richiami realtà passate, <strong>tra</strong>dizioni antiche<br />

e tecniche culturale lontane, che<br />

scomparendo nel tempo, hanno prodotto<br />

“nel loro tempo” innumerevoli progressioni<br />

di semplice ma assoluta funzionalità.<br />

Basti pensare alla πόλις, città-stato<br />

dell’antica Grecia il cui meccanismo<br />

politico si rifletteva in tutto il mondo per la<br />

sua essenzialità. Aristotele considera nel<br />

suo libro della "Politica", la città come un<br />

punto d'arrivo qualificato, che presuppone<br />

non semplicemente un'idea di grandezza,<br />

di estensione, di monumentalità, ma<br />

quella di raggruppamento funzionale,<br />

organizzato intorno ad un centro e<br />

all'interno di un perimetro. <strong>Il</strong> perimetro<br />

all’interno del quale si pensava ad un<br />

limite fisico e confinato in cui si sviluppava<br />

la città era la “chora” ovvero quella<br />

porzione di territorio che compensava<br />

l’attività lavorativa a quella cultura e<br />

amminis<strong>tra</strong>tivi svolta invece all’interno<br />

dell’agorà.<br />

Innumerables mecanismos urbanísticos<br />

han determinado los conflictos sociales,<br />

políticos y económicos en la historia de<br />

numerosas ciudades. A menudo tenemos el<br />

conocimiento de cómo una incorrecta<br />

gestión e inadecuado gobierno del territorio<br />

y de sus recursos refleja una sociedad<br />

i n s a t i s f e c h a y u n s i s t e m a s o c i a l<br />

inadecuado. Muy a menudo parece que la<br />

correcta organización del territorio son<br />

r e c l a m o s d e r e a l i d a d e s p a s a d a s ,<br />

<strong>tra</strong>diciones antiguas y técnicas culturales<br />

lejanas, que han desapareciendo en el<br />

tiempo, han producido "en su tiempo"<br />

innumerables promociones de simple pero<br />

absoluta funcionalidad. Basta pensar en la<br />

πόλις, ciudades-Estado de la antigua<br />

Grecia cuyo mecanismo político se<br />

reflejaba en todo el mundo por su estilo<br />

esencial. Aristóteles considera en su libro la<br />

"política", la ciudad como un punto de<br />

llegada cualificado, que presupone no<br />

simplemente una idea de grandeza, de<br />

extensión, de monumentalidad, sino la de<br />

agrupamiento funcional, organizado en<br />

torno a un centro y dentro de un perímetro.<br />

El perímetro dentro del cual se pensaba a<br />

un límite físico y confinada en que se<br />

desarrollaba la ciudad era la "chora" o<br />

aquella porción de territorio que<br />

compensaba la actividad laboral a la<br />

cultura y adminis<strong>tra</strong>tivos realizada al<br />

interior de la “agorà”.<br />

113


La presenza della “chora” può denotare<br />

sia il territorio nel suo complesso,<br />

compreso il centro urbano, sia la<br />

campagna vera e propria dove risiedeva<br />

una parte significativa della popolazione.<br />

<strong>Il</strong> primo uso, che trova corrispondenza nel<br />

fatto che il termine polis includeva città e<br />

territorio, mos<strong>tra</strong> che l'equilibrio cittàterritorio<br />

è uno <strong>degli</strong> aspetti caratteristici<br />

della polis, sottolineando il rapporto<br />

organico <strong>tra</strong> città e campagna. Cosi come<br />

le città greche esprimevano il loro<br />

paradigmatico motore urbano e territoriale<br />

anche le città romane riflettevano<br />

un’organizzazione funzionale legate allo<br />

schema ellenistico. L’esempio della città<br />

romana che ha evoluto il suo territorio<br />

all’interno di una forte delimitazione della<br />

cinta muraria all’esterno della quale le<br />

relazioni amminis<strong>tra</strong>tive erano tese solo<br />

alla commercializzazione dei prodotti,<br />

beni e risorse è <strong>Valencia</strong>.<br />

La città di <strong>Valencia</strong> godendo di un terreno<br />

prevalentemente pianeggiante e di un<br />

clima mediterraneo venne fondata dai<br />

romani nel 138 a.C., sotto il console<br />

Decimo Giunio Bruto Callaico, lungo la<br />

riva des<strong>tra</strong> del fiume Turia, sul luogo di un<br />

antico insediamento iberico. Nel 75 a.C. la<br />

città fu distrutta nel corso della guerra <strong>tra</strong><br />

Pompeo e Sertorio, e il sito abbandonato<br />

per almeno cinquant'anni. A metà del I<br />

secolo d.C. la città rifiorì, con l'arrivo di<br />

nuovi <strong>abitanti</strong> dalle zone vicine,<br />

l'ampliamento urbano e la costruzione di<br />

grandi opere pubbliche.<br />

La presencia de la "chora" puede confirmar<br />

que sea el territorio en su conjunto, incluido<br />

el centro urbano, tanto la campaña<br />

verdadera y propia donde residía una parte<br />

importante de la población. El primer uso,<br />

que encuen<strong>tra</strong> correspondencia en el<br />

hecho de que el término polis han incluía<br />

ciudades y territorio, mues<strong>tra</strong> que el<br />

equilibrio ciudad-territorio es uno de los<br />

aspectos característicos de la ciudad,<br />

destacando la relación orgánica entre<br />

ciudad y campaña. Así como las ciudades<br />

griegas expresaban su paradigmático<br />

motor urbano y territorial también las<br />

c i u d a d e s r o m a n a s r e fl e j a b a n u n a<br />

organización funcional vinculadas al<br />

esquema helenístico. El ejemplo de la<br />

ciudad romana que ha evolucionado su<br />

territorio dentro de una fuerte delimitación<br />

de la ceñida muraria fuera de la cual las<br />

relaciones adminis<strong>tra</strong>tivas estaban<br />

destinadas solo a la comercialización de<br />

productos, bienes y recursos es <strong>Valencia</strong>.<br />

La ciudad de <strong>Valencia</strong> disfrutando de un<br />

terreno predominantemente llana y de un<br />

clima mediterráneo fue fundada por los<br />

romanos en el 138 a.C., bajo el cónsul<br />

Décimo Giunio Bruto Callaico, a lo largo de<br />

la orilla derecha del río Turia, en el lugar de<br />

un antiguo asentamiento ibérico. En el 75<br />

a.C. la ciudad fue destruida durante la<br />

guerra entre Pompeo y Sertorio, y el sitio<br />

abandonado durante al menos cincuenta<br />

años. A mediados del siglo I d.C. la ciudad<br />

floreció, con la llegada de nuevos<br />

habitantes de las zonas vecinas, la<br />

ampliación <strong>urbana</strong> y la construcción de<br />

grandes obras públicas.<br />

114


Con la crisi dell'Impero romano nel III<br />

secolo per <strong>Valencia</strong> iniziò un lungo<br />

periodo di decadenza. <strong>Il</strong> numero <strong>degli</strong><br />

<strong>abitanti</strong> diminuì, interi quartieri si<br />

spopolarono, le infrastrutture pubbliche<br />

caddero in abbandono. A quel periodo si<br />

può far risalire la prima comunità cristiana<br />

a <strong>Valencia</strong>, che ebbe in San Vincenzo<br />

martire, ucciso nel 304, la sua prima<br />

figura di riferimento. Fu proprio la chiesa,<br />

nei secoli successivi, a riempire il vuoto di<br />

potere lasciato dall'impero, prendendo in<br />

mano l'amminis<strong>tra</strong>zione della città e<br />

dando impulso ad un parziale recupero<br />

urbano con la costruzione di templi<br />

cristiani sui ruderi di quelli romani. Dal V<br />

secolo al 711 fu il turno della dominazione<br />

dei Visigoti che vennero scacciati in<br />

seguito dalle dinastie arabe che si<br />

susseguirono fino al 1238 con l’en<strong>tra</strong>ta del<br />

re Giacomo I d’Aragona come anticipato<br />

precedentemente. Di assoluta rilevanza è<br />

sottolineare come nel periodo della<br />

dominazione araba la città raggiunse un<br />

forte interesse economico e commerciale,<br />

arricchendosi spaventosamente fino al<br />

conflitto di interessi che avvenne con le<br />

differenti dinastie che determinarono la<br />

sua fine. In questi anni la città si amplio e<br />

si arricchì, aumentando anche il<br />

conseguente patrimonio architettonico<br />

presente in tutta la città. <strong>Il</strong> vero punto di<br />

cambiamento si avrà con l’arrivo di<br />

Giacomo I che determinerà una forte<br />

relazione al di là delle mura che<br />

cingevano la città. <strong>Il</strong> rapporto cittàcampagna<br />

<strong>tra</strong>sformerà meccanicamente i<br />

legami e i sistemi amminis<strong>tra</strong>tivi non molto<br />

coesi fino a quel momento.<br />

Con la crisis del Imperio romano en el siglo<br />

III para <strong>Valencia</strong> comenzó un largo período<br />

de caducidad. El número de habitantes<br />

menoscabó, barrios enteros se se vaciaron,<br />

las infraestructuras públicas cayeron en<br />

abandono. A ese período se puede hacer<br />

remontar la primera comunidad cristiana en<br />

<strong>Valencia</strong>, que tuvo en San Vicente mártir,<br />

asesinado en 304, su primera figura de<br />

referencia. Fue precisamente la Iglesia, en<br />

los siglos sucesivos, a llenar el vacío de<br />

poder dejado por el imperio, tomando en<br />

manos de la adminis<strong>tra</strong>ción de la ciudad y<br />

dando impulso a una recuperación parcial<br />

urbano con la construcción de templos<br />

cristianos sobre ruinas de los romanos.<br />

Desde el siglo V al 711 fue el turno de la<br />

dominación de los Visigoti que fueron<br />

expulsados posteriormente por las dinastie<br />

arabe que se sucedieron hasta el 1238 con<br />

la en<strong>tra</strong>da del rey Jacobo I d'Aragona como<br />

anticipado previamente. De absoluta<br />

importancia es subrayar como en el<br />

período de la dominación árabe la ciudad<br />

alcanzó un fuerte interés económico y<br />

comercial, enriqueciéndose<br />

espantosamente hasta el conflicto de<br />

intereses que sucedió con las diferentes<br />

dinastie que determino su fin. En estos<br />

años la ciudad se amplio y se enriqueció,<br />

aumentando también el consiguiente<br />

patrimonio arquitectónico presente en toda<br />

la ciudad. El verdadero punto de cambio se<br />

tendrá con la llegada de Jaime I, que<br />

implicará una fuerte relación más allá de<br />

las murallas que rodeaban la ciudad. La<br />

relación ciudad-campaña <strong>tra</strong>nsformará<br />

mecánicamente los lazos y los sistemas<br />

adminis<strong>tra</strong>tivos no muy conexionados hasta<br />

ese momento<br />

115


Da questo momento in poi la relazione<br />

maggiore che con<strong>tra</strong>ddistinguerà la città<br />

di <strong>Valencia</strong> sarà data da un trinomio<br />

perfetto città-campagna-mare. Con<br />

questa serie di cambiamenti si assisterà<br />

anche ad una serie di <strong>tra</strong>sformazioni<br />

urbanistiche che riguarderanno differenti<br />

operazioni di scala che ad intervalli<br />

temporali differenti porteranno differenti<br />

con<strong>tra</strong>sti urbani. Le prime forme di<br />

insediamento si sono sviluppate lungo<br />

l’area del Grau fino ad arrivare a quella<br />

d e l C a b a n y a l - C a n y a m e l a r<br />

proporzionalmente al regime economico e<br />

commerciale che andava via via<br />

ingrandendosi e impadronendosi delle<br />

risorse presenti. <strong>Il</strong> passaggio da area<br />

commerciale ad area di contingenza al<br />

porto industriale ha avuto delle<br />

ripercussioni sul tipo di gestione<br />

territoriale e <strong>urbana</strong> che avrebbe dovuto<br />

essere attuata. <strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> ha assunto<br />

l’aspetto della sua espansione sotto forma<br />

di polo s<strong>tra</strong>tegico at<strong>tra</strong>ttivo rispetto alle<br />

direzioni commerciali che da questo punto<br />

in poi si muovevano da e per la città di<br />

<strong>Valencia</strong>. Bisogna ricordare che se ad un<br />

primo tentativo di commercializzazione<br />

dell’area corrispondeva una differente<br />

soglia della popolazione, al tentativo di<br />

<strong>tra</strong>sformazione urbanistica si rifletteva un<br />

abbandono innumerevole <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />

stessi, questo perché nella prima fase gli<br />

interessi che vi si localizzavano erano tesi<br />

a fornire disponibilità lavorative, uno stile<br />

di vita piacevole e una buona qualità<br />

dell’ambiente mentre nella seconda fase<br />

l’azione preponderante era causata da un<br />

forte tentativo di soppressione urbanistica.<br />

Desde este momento en adelante el<br />

informe mayor que con<strong>tra</strong>ddistinguerà la<br />

ciudad de <strong>Valencia</strong> será dada por un<br />

trinomio perfecto ciudad- campaña- mar.<br />

Con esta serie de cambios se asistirá<br />

también a una serie de <strong>tra</strong>nsformaciones<br />

urbanísticas que abarcarán diferentes<br />

operaciones de escala que a intervalos<br />

temporales diferentes llevarán diferentes<br />

con<strong>tra</strong>stes urbanos. Las primeras formas<br />

de asentamiento se han desarrollado a lo<br />

largo de la zona del Grau hasta llegar a la<br />

d e l C a b a n y a l - C a n y a m e l a r<br />

proporcionalmente al régimen económico y<br />

c o m e r c i a l q u e i b a p o r l a v í a<br />

desarrollándose y apoderándose de los<br />

recursos presentes. El paso de zona<br />

comercial a la zona de contingencia al<br />

puerto industrial ha tenido repercusiones<br />

sobre el tipo de gestión territorial y <strong>urbana</strong><br />

que debía ser aplicada. El <strong>Cabanyal</strong> ha<br />

asumido el aspecto de su expansión en<br />

forma de polo es<strong>tra</strong>tégico a<strong>tra</strong>ctor respeto a<br />

las direcciones comerciales que de ahora<br />

en adelante se dirigían por y para la ciudad<br />

de <strong>Valencia</strong>. Hay que recordar que si a un<br />

primer intento de comercialización de la<br />

zona correspondía una diferente umbral de<br />

la población, al intento de <strong>tra</strong>nsformación<br />

urbanística se reflejaba un abandono<br />

innumerable de los habitantes, esto porque<br />

en la primera fase los intereses que se<br />

localizzavano estaban encaminadas a<br />

proporcionar disponibilidad de <strong>tra</strong>bajo, un<br />

estilo de vida agradable y una buena<br />

calidad del medio ambiente y la segunda<br />

fase la acción preponderante era causada<br />

por un fuerte intento de supresión de<br />

urbanismo.<br />

116


<strong>Il</strong> mare è un ottimo strumento di scambio<br />

e il <strong>Cabanyal</strong> potrebbe essere uno di<br />

quegli insediamenti la cui formazione è<br />

fortemente dipesa dalle ondate<br />

commerciali portatrici di questo scambio.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> insieme a El Grao, Malvarrosa<br />

e Nazaret costituiscono il limite orientale<br />

della città di <strong>Valencia</strong> con il Mar<br />

Mediterraneo con cui gli scambi<br />

avvenivano in maniera diretta e fornivano<br />

un aiuto allo sviluppo morfo-tipologico<br />

garantendole anche la possibilità “della<br />

facciata marittima della città”. Sebbene<br />

nel 1993, il barrio, venne dichiarato Bene<br />

di Interesse Culturale per le sue<br />

numerose invarianti da proteggere e<br />

salvaguardare <strong>tra</strong> cui la sua integrità<br />

storica, l’agglomerazione delle vecchie<br />

baracche e la sua architettura<br />

<strong>tra</strong>dizionale, nel 2000 il Comune di<br />

<strong>Valencia</strong> ha approvato il Piano speciale e<br />

la riforma interna del <strong>Cabanyal</strong>-<br />

Canayamel (PEPRI) e, nel 2001,<br />

l'omologazione e il Piano speciale per la<br />

riforma interna del <strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar.<br />

En<strong>tra</strong>mbi i piani contemplavano l'unione<br />

della città e del mare con la continuazione<br />

del viale di Blasco Ibáñez at<strong>tra</strong>verso la<br />

<strong>tra</strong>ma del complesso, causando il crollo di<br />

un gran numero di edifici catalogati e<br />

l'implementazione di nuove tipologie di<br />

maggiore edificabilità su en<strong>tra</strong>mbi i lati<br />

<strong>degli</strong> assi principali che costituiscono un<br />

asse fisico e immaginario già da allora<br />

presente. Con questa proposta da parte<br />

del Comune di <strong>Valencia</strong>, il <strong>Cabanyal</strong>, che<br />

già durante il progredire <strong>degli</strong> anni mutava<br />

le sue condizioni fisiche e sociale, subisce<br />

una profonda crisi che è quella che si<br />

ripercuote tutt’oggi <strong>tra</strong> le calles del barrio<br />

in cui si alternano assenti strumenti<br />

essenziali della pavimentazione <strong>urbana</strong> a<br />

El mar es un excelente instrumento de<br />

intercambio y el <strong>Cabanyal</strong> podría ser uno<br />

de esos asentamientos cuya formación<br />

está fuertemente dependía de las oleadas<br />

c o m e r c i a l e s p o r t a d o r a s d e e s t e<br />

intercambio. El <strong>Cabanyal</strong> junto a El Grao,<br />

Malvarrosa y Nazaret constituyen el límite<br />

oriental de la ciudad de <strong>Valencia</strong> con el Mar<br />

Mediterráneo con que los intercambios se<br />

realizaban en forma directa y ofrecían una<br />

ayuda al desarrollo “morfo-tipologico”<br />

garantizando también la posibilidad de "la<br />

fachada marítima de la ciudad". Aunque en<br />

1993, el barrio, fue declarado Bien de<br />

Interés Cultural por sus numerosas<br />

cualidades por proteger y salvaguardar<br />

entre ellas su integridad histórica, la<br />

aglomeración de las antiguas barracas y su<br />

arquitectura <strong>tra</strong>dicional, en 2000 el<br />

Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> ha aprobado el<br />

plan especial y la reforma interna del<br />

<strong>Cabanyal</strong>-Canayamel (PEPRI) y, en 2001,<br />

la homologación y el plan especial para la<br />

reforma interna del <strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar.<br />

Ambos los planes contemplaban la unión<br />

de la ciudad y del mar, con la continuación<br />

de la avenida de Blasco Ibáñez a <strong>tra</strong>vés de<br />

la <strong>tra</strong>ma del complejo, provocando el<br />

hundimiento de un gran número de<br />

edificios catalogadas y la implementación<br />

de nuevas tipologías de mayor edificabilità<br />

a ambos lados de los ejes principales que<br />

constituyen un eje físico y el imaginario ya<br />

desde entonces presente. Con esta<br />

propuesta por parte del Ayuntamiento de<br />

<strong>Valencia</strong>, el <strong>Cabanyal</strong>, que ya durante el<br />

a v a n c e d e l o s a ñ o s m u t a v a s u s<br />

condiciones físicas y social, sufre una<br />

profunda crisis que es la que se repercute<br />

hoy entre las calles del barrio en que se<br />

alternan ausentes instrumentos esenciales<br />

de la pavimentación <strong>urbana</strong> a presentes<br />

117


a presenti strumenti di illuminazioni che<br />

riflettono complessi residenziali privati e di<br />

élite alle cui spalle si trovano quasi<br />

nascoste piccole case diroccate, alcune<br />

murate per non fare en<strong>tra</strong>re nessuno.<br />

Così oggi troviamo un quartiere che si<br />

alterna all’abbandono dei suoi <strong>abitanti</strong> e al<br />

ripopolamento di <strong>abitanti</strong> s<strong>tra</strong>nieri,<br />

provenienti anche loro da posti lontani che<br />

il mare ha collegato, favorendone gli arrivi<br />

e le partenze.<br />

Così troviamo un quartiere che era la<br />

dimora dei ceti agiati e il luogo di sacrificio<br />

dei lavoratori che lo abitavano. Oggi<br />

troviamo il <strong>Cabanyal</strong>, abbandonato e<br />

deserto, antico porto di mare della città di<br />

<strong>Valencia</strong>.<br />

instrumentos de que reflejan complejos<br />

residenciales privados de élite a cuyos<br />

hombros se encuen<strong>tra</strong>n casi ocultas<br />

pequeñas casas diroccate, algunas<br />

paredes para no hacer en<strong>tra</strong>r a nadie. Así<br />

hoy encon<strong>tra</strong>mos un barrio que se alterna<br />

al abandono de sus habitantes y a la<br />

repoblación de habitantes ex<strong>tra</strong>njeros,<br />

procedentes también de sus puestos<br />

lejanos que el mar ha conectado,<br />

favoreciendo las llegadas y salidas. Así<br />

encon<strong>tra</strong>mos un barrio que era la morada<br />

de los es<strong>tra</strong>tos ricos y el lugar de sacrificio<br />

de los <strong>tra</strong>bajadores que lo habitaban. Hoy<br />

encon<strong>tra</strong>mos el <strong>Cabanyal</strong>, abandonado y<br />

desierto, antiguo puerto de mar de la<br />

ciudad de <strong>Valencia</strong>.<br />

I conflitti del barrio<br />

Los conflictos del barrio<br />

Laddove sia presente una caratteristica<br />

naturale contingente e favorevole<br />

all’utilizzo questa nel tempo diventerà<br />

risorsa, si arricchirà e diventerà necessità,<br />

la si sfrutterà e diventerà privilegio, questo<br />

è ciò che è accaduto nel <strong>Cabanyal</strong>. Come<br />

abbiamo visto fino ad ora i primi<br />

insediamenti del quartiere riguardando la<br />

sua nascita in corrispondenza di quella<br />

del Grao, questo perché la posizione<br />

primaria dell’assetto commerciale<br />

s<strong>tra</strong>tegicamente più appetibile<br />

riguardavano la morfologia del territorio.<br />

Qui incontriamo il primo impedimento di<br />

espansione, infatti data l’insenatura più<br />

gestibile e maggiormente favorevole<br />

all’approdo <strong>degli</strong> scambi commerciali si<br />

decise di far fiorire il primo porto<br />

industriale e consequenzialmente con<br />

Cuando se presente una característica<br />

natural contingente y favorable a la<br />

utilización de esta en el tiempo se<br />

convertirá en recurso, se enriquecerá y se<br />

convertirá en necesidad, se aprovechará y<br />

se convertirá privilegio, esto es lo que<br />

ocurrió en el <strong>Cabanyal</strong>. Como hemos visto<br />

hasta ahora los primeros asentamientos del<br />

barrio de concernir a su nacimiento en<br />

correspondencia de la del Grao, esto<br />

porque la posición primaria de la<br />

ordenación comercial es<strong>tra</strong>tégicamente<br />

más a<strong>tra</strong>ctivo se referían a la morfología<br />

del territorio. Aquí encon<strong>tra</strong>mos el primer<br />

impedimento de expansión, en efecto, dada<br />

la ensenada más manejable y más<br />

favorable en el puerto de los intercambios<br />

comerciales se decidió hacer florecer el<br />

p r i m e r p u e r t o i n d u s t r i a l y<br />

consecuentemente con<br />

118


esso le prime forme di insediamento<br />

nell’area del Grao. <strong>Il</strong> con<strong>tra</strong>sto è dato in<br />

questo caso dalla morfologia del terreno,<br />

infatti il Grao presenta una morfologia<br />

maggiormente compatta e indicata a<br />

discapito del Cabanayal, che alla prima<br />

informazione dell’avvento<br />

dell’insediamento dei pescatori<br />

relazionata all’ordine emanato dal Re<br />

Giacomo I, presentava un terreno<br />

maggiormente paludoso. Inoltre, bisogna<br />

ricordare che l’area di Villanova de El<br />

Grau costituiva, durante il periodo <strong>degli</strong><br />

assedi dal mare, una postazione difensiva<br />

e di controllo. La scelta di espandere in un<br />

secondo tempo il porto in questa area<br />

aumentando enormemente le sue<br />

dimensioni, sono legate anche al fatto che<br />

vi fosse grande manovra di gestione delle<br />

risorse commerciali at<strong>tra</strong>verso il parco<br />

fluviale del Turia deviato dalla sua<br />

naturale insenatura in seguito<br />

all’inondazione del 14 ottobre del 1957, la<br />

cosiddetta gran riada de <strong>Valencia</strong>,<br />

momento in cui l’economia cittadina<br />

venne messa in ginocchio e la città andò<br />

incontro ad una delle crisi senza<br />

precedenti. Questo episodio scaturirà<br />

l’idea di spostare gli ultimi chilometri del<br />

letto del Turia a sud di <strong>Valencia</strong> fino a<br />

congiungerlo esattamente con El Grao, al<br />

di fuori dei confini cittadini. Questo ci fa<br />

riflettere su come in contesto dittatoriale<br />

sotto il regime di Franco la città di<br />

<strong>Valencia</strong> viene messa a dura prova da<br />

una questione ovvero quella che riguarda<br />

il futuro progetto del fiume.<br />

él las primeras formas de asentamiento en<br />

la zona del Grao. El con<strong>tra</strong>ste es dado en<br />

este caso por la morfología del terreno, en<br />

efecto, el Grao presenta una morfología<br />

más compacta y indicada a expensas del<br />

<strong>Cabanyal</strong>, que la primera información del<br />

asentamiento de la instalación de los<br />

pescadores conectada a la orden emanada<br />

por el Rey Jaime I, presentaba un terreno<br />

más pantanoso. Además, hay que recordar<br />

que la zona de Villanova de El Grao<br />

constituía, durante el período de los<br />

asedios desde el mar, una posición<br />

defensiva y de control. La elección de<br />

expandir en un segundo tiempo el puerto<br />

en esta zona desarrollando enormemente<br />

sus dimensiones, están ligadas también al<br />

hecho de que existiera una buena gestión<br />

de recursos comerciales a <strong>tra</strong>vés del<br />

parque fluvial del Turia desviado por su<br />

natural ensenada <strong>tra</strong>s la inundación del 14<br />

de octubre de 1957, la llamada gran riada<br />

de <strong>Valencia</strong>, momento en que la economía<br />

ciudadana calló y la ciudad entró en una de<br />

l a s c r i s i s s i n p r e c e d e n t e s .<br />

Este episodio arrancará la idea de<br />

desplazar los últimos kilómetros del cauce<br />

del Turia al sur de <strong>Valencia</strong> hasta<br />

congiungerlo exactamente con el Grao,<br />

fuera de fronteras nacionales. Esto nos<br />

hace reflexionar sobre cómo en un<br />

contexto dictatorial bajo el régimen de<br />

Franco de la ciudad de <strong>Valencia</strong> será<br />

puesta a dura prueba por una cuestión o lo<br />

que respecta al futuro proyecto del río.<br />

119


Infatti, in seguito all’inondazione Franco<br />

volle appoggiare il tentativo di deviare il<br />

letto del fiume ma allo stesso tempo era<br />

favorevole alla sua sostituzione con una<br />

colata di asfalto in grado di rappresentare<br />

la più grande arteria viaria <strong>tra</strong> la Capitale<br />

e il Mediterraneo. A questa proposta ci fu<br />

una forte rivolta popolare, numerose<br />

proteste e rivendicazioni che chiedevano<br />

l’annullamento di questo progetto e la<br />

realizzazione del parco verde. D’altro<br />

canto, bisogna mettere in rassegna che a<br />

<strong>Valencia</strong> in particolar modo nessuna<br />

azione è casuale. La scelta di far defluire<br />

il Turia nella parte Sud della città è in<br />

coincidenza con la costruzione e la<br />

nascita della città moderna delle Arti e<br />

delle Scienze. Infatti, una cosa non<br />

esclude l’al<strong>tra</strong> perché a quanto pare<br />

sembra sia convenuto a tutti gli effetti<br />

realizzare l’arteria verde del valenciano<br />

Cen<strong>tra</strong>l Park perché altro non è che asse<br />

di connessione verso il dinamico e<br />

maestoso progetto realizzato nel 1998 da<br />

Santiago Cala<strong>tra</strong>va, nonché valenciano e<br />

Félix Candela, complesso architettonico<br />

composto da cinque differenti strutture di<br />

forte impatto urbanistico che copre<br />

350.000 m2. A quanto pare il progetto<br />

venne completato dieci anni dopo della<br />

decisione presa per realizzare il parco del<br />

Turia, ma come sappiamo un tale<br />

progetto richiede tempo e anche indurre<br />

un tale concorso necessita di<br />

preparazione. La domanda che sorge<br />

spontanea è: la realizzazione del parco<br />

fluviale che sposta l’attenzione a direttrici<br />

della città molto forti (El Carmen, Città<br />

delle Arti e delle Scienze, El Grao) non è<br />

forse un intenzionale tentativo di<br />

esclusione di un’area di grandi dimensioni<br />

En efecto, <strong>tra</strong>s la inundación Franco quiso<br />

apoyar el intento de desviar el cauce del río<br />

pero al mismo tiempo era favorable a su<br />

sustitución por una colada de asfalto<br />

capaces de representar la mayor arteria<br />

viaria entre la capital y el Mediterráneo. A<br />

esta propuesta nos fue una fuerte revuelta<br />

p o p u l a r, n u m e r o s a s p r o t e s t a s y<br />

reivindicaciones que pedían la anulación de<br />

este proyecto y la realización del parque<br />

verde. Por otro lado, hay que poner en<br />

reseña que en <strong>Valencia</strong> especialmente<br />

ninguna acción es casual. La elección de<br />

hacer desaguar el Turia en la parte sur de<br />

la ciudad es en coincidencia con la<br />

construcción y el nacimiento de la ciudad<br />

moderna de las Artes y las ciencias. En<br />

efecto, una cosa no excluye la o<strong>tra</strong> porque<br />

parece que ha demandado a todos los<br />

efectos de realizar la arteria verde del<br />

valenciano Cen<strong>tra</strong>l Park porque no es otro<br />

que eje de conexión hacia el dinámico y<br />

majestuoso proyecto realizado en 1998 por<br />

Santiago Cala<strong>tra</strong>va, así como valenciano y<br />

Félix Candela, complejo arquitectónico<br />

compuesto por cinco diferentes estructuras<br />

de fuerte impacto urbanístico que abarca<br />

350.000 m2. Al parecer, el proyecto fue<br />

completado diez años después de la<br />

decisión tomada para realizar el parque del<br />

Turia, pero como sabemos este proyecto<br />

requiere tiempo y también inducir un<br />

concurso como este<br />

necesita de preparación.<br />

La pregunta que surge es: la realización del<br />

parque fluvial que desplaza la atención a<br />

directrices de la ciudad muy fuertes<br />

(Carmen, Ciudad de las Artes y las<br />

Ciencias, El Grao) no es acaso un<br />

deliberado intento de exclusión de una<br />

zona de grandes dimensiones<br />

120


ma assolutamente esclusa da questo<br />

raggio che è l’antico Pueblo del Mar?<br />

A questo proposito la realizzazione della<br />

Città della Arti e delle Scienze ha richiesto<br />

un budget di 300 milioni di euro per il<br />

c o m p l e s s o m a s t o d o n t i c o s u u n a<br />

superficie di 350 mila metri quadrati per<br />

comprendere al suo interno un planetario,<br />

una sala conferenze, un ponte, un teatro<br />

dell’opera e un museo della scienza, il<br />

tutto lontano da chissà quanto centinaia di<br />

euro di patrimonio architettonico,<br />

culturale, sociale e storico che sta<br />

deteriorandosi a pochi centinaia di metri<br />

alle sue spalle.<br />

Che l’ammontare della riqualificazione del<br />

patrimonio architettonico del <strong>Cabanyal</strong><br />

fosse su per giù dispendioso non<br />

possiamo affermarlo con certezza ma<br />

siamo in grado di testimoniare che<br />

sicuramente i lavori realizzabili al<br />

recupero del solo manto s<strong>tra</strong>dale siano<br />

notevolmente ingenti, una spesa insomma<br />

che a questo punto sicuramente la<br />

Comunità <strong>Valencia</strong>na avrebbe saputo<br />

gestire. Sorge spontaneo concludere che<br />

la curiosità nasce non sulla potenzialità<br />

ma sulla volontà di gestire una somma<br />

ingente di denaro a favore della<br />

riqualificazione di un patrimonio storico.<br />

Inoltre, la forte crescita di altre zone della<br />

città è in forte con<strong>tra</strong>sto con ciò che<br />

storicamente si auspicava rispetto al<br />

<strong>Cabanyal</strong>, ovvero uno sviluppo maggiore<br />

e forte possibilità di progresso data la<br />

posizione s<strong>tra</strong>tegica, l’accesso alle<br />

materie prime, l’abbondante presenza di<br />

acqua e la vicinanza al porto.<br />

pero totalmente excluida de este rayo que<br />

e s e l a n t i g u o p u e b l o d e l M a r ?<br />

A este respecto, la realización de la ciudad<br />

de la Artes y las Ciencias ha pedido un<br />

presupuesto de 300 millones de euros para<br />

el conjunto monstruoso sobre una<br />

superficie de 350 mil metros cuadrados<br />

para comprender en su interior un<br />

planetario, una sala de conferencias, un<br />

puente, un teatro de la obra y un museo de<br />

la ciencia, el todo lejos de quién sabe lo<br />

que cientos de euros de patrimonio<br />

arquitectónico, cultural, social e histórico<br />

que se está deteriorando, a pocos cientos<br />

de metros a sus espaldas.<br />

Que el importe de la recalificación del<br />

patrimonio arquitectónico del <strong>Cabanyal</strong><br />

fuera quitar en abajo caro no podemos<br />

afirmarlo con certeza pero somos capaces<br />

de testimoniar que seguramente los<br />

<strong>tra</strong>bajos viables a la recuperación sólo de<br />

la calzada son muy importantes, un gasto<br />

en definitiva que en este punto<br />

seguramente la Comunidad <strong>Valencia</strong>na<br />

hubiera sabido gestionar. Surge<br />

espontáneo concluir que la curiosidad nace<br />

no por la potencialidad sino la voluntad de<br />

gestionar una cantidad ingente de dinero a<br />

favor de la recalificación de un patrimonio<br />

histórico. Además, el fuerte crecimiento de<br />

o<strong>tra</strong>s zonas de la ciudad está en fuerte<br />

con<strong>tra</strong>ste con lo que históricamente se<br />

deseaba de <strong>Cabanyal</strong>, es decir, un<br />

desarrollo mayor y fuerte posibilidad de<br />

progreso dada la posición es<strong>tra</strong>tégica, el<br />

acceso a las materias primas, la abundante<br />

presencia de agua y la cercanía al puerto.<br />

121


Dopo aver compreso come l’elemento<br />

acqua abbia influenzato le scelte<br />

commerciali, economiche e s<strong>tra</strong>tegiche di<br />

<strong>Valencia</strong>, risulta indispensabile affermare<br />

che se al centro della città gli scambi<br />

erano regolati appunto da un corso<br />

d’acqua, al di fuori dalle mura invece il<br />

mare costituisce una gran via di<br />

comunicazione con l’intero Mediterraneo,<br />

ma questi flussi erano per lo più respinti<br />

dalle mura della città, piuttosto invece<br />

erano accolti dai pescatori residenti nella<br />

fascia costiera aperti a questi tipi di<br />

scambi con l’esterno. Questo è ancora<br />

oggi un riconoscimento tangibile anche<br />

con le influenze culturali subite e<br />

riscon<strong>tra</strong>te <strong>tra</strong> la gente del posto, come<br />

vedremo emergere dal risultato delle<br />

interviste effettuate sul campo. Questo<br />

atteggiamento di chiusura e apertura<br />

culturale sembra occupare riferimenti<br />

spaziali in una struttura <strong>urbana</strong> complessa<br />

come quella di <strong>Valencia</strong> con il primo caso<br />

riscon<strong>tra</strong>bile per i cittadini che vivono<br />

all’interno delle mura della città e il<br />

secondo per il popolo marittimo.<br />

Questo atteggiamento è testimoniato<br />

anche dal fatto che l’elemento<br />

commerciale di connessione per la<br />

crescita del <strong>Cabanyal</strong> non era solo dato<br />

dallo scambio delle merci che en<strong>tra</strong>vano<br />

ed uscivano dalla città di <strong>Valencia</strong> (riso,<br />

lana, vino), ma anche e soprattutto dalla<br />

forte attività commerciale della pesca, che<br />

garantiva la crescita del barrio e il<br />

sostentamento primario <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>.<br />

Infatti, prima che venissero aumentate le<br />

strutture adeguate all’espansione del<br />

porto, la gente del barrio, a differenza di<br />

quella delle mura, era più libera di<br />

Después de haber comprendido como el<br />

elemento “agua” haya influido en las<br />

opciones comerciales, económicas y<br />

e s t r a t é g i c a s d e Va l e n c i a , r e s u l t a<br />

indispensable afirmar que si en el centro de<br />

la ciudad los intercambios se regían<br />

precisamente de un curso de agua, fuera<br />

de las paredes, en cambio, el mar<br />

constituye una gran vía de comunicación<br />

con la totalidad del Mediterráneo, pero<br />

estos flujos eran para el más rechazadas<br />

por las murallas de la ciudad, más bien<br />

estaban acogidos por los pescadores<br />

residentes en la franja costera abiertos a<br />

estos tipos de intercambios con el exterior.<br />

Esto es aún hoy un reconocimiento tangible<br />

también con las influencias culturales<br />

sufridas y observadas entre la gente del<br />

lugar, como veremos emerger del resultado<br />

de las entrevistas realizadas sobre el<br />

terreno. Esta actitud de cierre y abertura<br />

cultural parece ocupar referencias<br />

espaciales en una estructura <strong>urbana</strong><br />

compleja como la de <strong>Valencia</strong> con el primer<br />

caso verificable para los ciudadanos que<br />

viven dentro de las murallas de la ciudad y<br />

el segundo para el pueblo marítimo.<br />

Esta actitud es testimoniado también el<br />

hecho de que el elemento comercial de<br />

conexión para el crecimiento del <strong>Cabanyal</strong><br />

no solo era dado por el intercambio de<br />

mercancías que en<strong>tra</strong>ban y salían de la<br />

ciudad de <strong>Valencia</strong> (arroz, lana, vino), sino<br />

también y sobre todo por la fuerte actividad<br />

comercial de la pesca, que garantizaba el<br />

crecimiento del barrio y el sustento<br />

primordial de los habitantes. En efecto,<br />

antes de que se incrementaron las<br />

estructuras adecuadas a la expansión del<br />

puerto, la gente del barrio, a diferencia de<br />

las del centro de la ciudad era más libre<br />

122


praticare il commercio e altre attività<br />

industriali.<br />

Progressivamente la popolazione<br />

aumentò con lo sviluppo dello<br />

sfruttamento delle risorse ittiche,<br />

l’espansione dei canali di comunicazione<br />

e in seguito l’introduzione dei <strong>tra</strong>sporti.<br />

Innumerevoli vantaggi avrebbero reso il<br />

<strong>Cabanyal</strong> un gioiello della città, ma<br />

sembra che poche siano state le volte in<br />

cui il tesoro del mare valenciano abbia<br />

avuto il vento a favore. Pare che il<br />

conflitto maggiore venne causato già<br />

all’origine della sua annessione al resto<br />

della città nel 1897.<br />

de practicar el comercio y o<strong>tra</strong>s actividades<br />

industriales.<br />

Progresivamente la población aumentó con<br />

el desarrollo de la explotación de los<br />

recursos pesqueros, la expansión de los<br />

canales de comunicación y <strong>tra</strong>s la<br />

i n t r o d u c c i ó n d e l o s t r a n s p o r t e s .<br />

Innumerables ventajas habrían emitido el<br />

<strong>Cabanyal</strong> una joya de la ciudad, pero<br />

parece que pocas fueron las veces que el<br />

tesoro del mar valenciano ha tenido el<br />

viento a favor. Parece que el conflicto<br />

mayor fue causado ya en el origen de su<br />

anexión al resto de la ciudad en 1897.<br />

123


5.5 IL PLAN ESPECIAL<br />

DE PROTECCIÓN Y<br />

REFORMA INTERIOR E I<br />

SUOI EFFETTI SUL CABANYAL<br />

5.5 IL PLAN ESPECIAL DE<br />

PROTECCIÓN Y REFORMA<br />

INTERIOR Y SUS EFECTOS<br />

SOBRE EL CABANYAL<br />

Nel 1988 la redazione del Piano Generale<br />

di Ordinamento Urbano di <strong>Valencia</strong><br />

prevedeva l’integrazione delle aree<br />

marittime <strong>tra</strong> cui El Grao e El <strong>Cabanyal</strong>,<br />

categorizzandoli nelle aree di interesse<br />

storico da proteggere elaborando la<br />

catalogazione di 773 edifici di interesse<br />

storico e patrimoniale. Nel 1993 con il<br />

decreto del 57/1993 del 3 maggio si<br />

dichiara bene di interesse culturale il<br />

complesso storico urbano, realizzando<br />

una dichiarazione del Sistema Storicoartistico<br />

a favore di sei zone della città di<br />

<strong>Valencia</strong>, <strong>tra</strong> le quali si trovava il<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Quelle che noi<br />

considereremmo “invarianti strutturali” da<br />

proteggere sono considerati “valori” per il<br />

<strong>Cabanyal</strong> e riguardano la maglia <strong>urbana</strong><br />

nel suo schema ortogonale originario<br />

delle baracche e sintomo dell’architettura<br />

popolare. Come riportato dalla fonte<br />

paradigma di questa analisi, si racconta<br />

che:<br />

“L'inizio del fascicolo della<br />

dichiarazione BIC (Bene di Interesse<br />

C u l t u r a l e ) h a c o m p o r t a t o l a<br />

sospensione delle licenze di lavoro<br />

come stabilito dall'art. 16.1 della legge<br />

spagnola sul patrimonio storico e la<br />

stesura di un piano speciale per la<br />

protezione delle proprietà”.<br />

(Pastor Villa, R. 2012))<br />

En 1988 la redacción del Plan General de<br />

Ordenación Urbana de <strong>Valencia</strong> preveía la<br />

integración de las áreas marítimas entre<br />

entre las que se encuen<strong>tra</strong>n El <strong>Cabanyal</strong> y<br />

El Grao, dentro de la categoría de las áreas<br />

interés histórico por proteger elaborando la<br />

catalogación de 773 edificios de interés<br />

histórico y patrimonial. En 1993 con el<br />

decreto de 57/1993 de 3 de mayo se<br />

declara Bien de Interés Cultural el conjunto<br />

histórico de <strong>Valencia</strong>, se acordó tener por<br />

incoado expediente de declaración de<br />

Conjunto Histórico- artístico a favor de seis<br />

zonas de la ciudad de <strong>Valencia</strong>, entre las<br />

que se encon<strong>tra</strong>ba El <strong>Cabanyal</strong>. Las que<br />

nosotros consideraríamos "invarianti<br />

e s t r u c t u r a l e s " p o r p r o t e g e r s o n<br />

considerados "valores" para el <strong>Cabanyal</strong> y<br />

afectan a la malla <strong>urbana</strong> en su esquema<br />

ortogonal originario de las barracas y<br />

síntoma de la arquitectura popular. Como<br />

mues<strong>tra</strong> la fuente paradigma de este<br />

análisis, se relata que:<br />

“El inicio del expediente de la<br />

declaración BIC (Bien de Interés<br />

Cultural) ha provocado la suspensión de<br />

licencias de <strong>tra</strong>bajo como establecido<br />

por el art. 16.1 de la ley española sobre<br />

el patrimonio histórico y la elaboración<br />

de un plan especial para la protección<br />

de las propiedades”.<br />

(Pastor Villa, R. 2012))<br />

124


Nel 1994 fu firmato un Accordo Quadro<br />

<strong>tra</strong> la Generalitat <strong>Valencia</strong>na e il Comune<br />

di <strong>Valencia</strong> per lo sviluppo e l'esecuzione<br />

della pianificazione <strong>urbana</strong> delle aree di<br />

interesse storico della città, aggiudicando<br />

una forma di conservazione e protezione<br />

nei confronti del barrio senza che venisse<br />

mai concretizzata nella realtà. <strong>Il</strong> 22 aprile<br />

del 1998 nascerà il movimento di<br />

quartiere Salvem El <strong>Cabanyal</strong> (Salviamo <strong>Il</strong><br />

<strong>Cabanyal</strong>) insieme a quale numerosi<br />

studiosi e professionisti si avvicineranno<br />

per studiare il fenomeno in difesa della<br />

“ f a l s a ” p r o t e z i o n e d e l barrio.<br />

Sarà il 31 marzo del 2000 quando gli<br />

interessi politici troveranno conferma in<br />

ciò che il popolo cabanyalese aveva già<br />

anticipato at<strong>tra</strong>verso le loro rivolte<br />

popolari. In questa data sarà approvato il<br />

Plan Especial y Reforma Interior de El<br />

<strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar (PEPRI) e nel<br />

2001 definitivamente il ministro dei lavori<br />

pubblici, Urbanistica e Trasporti della<br />

Generalitat <strong>Valencia</strong>na approverà il piano<br />

di omologazione e il piano speciale per la<br />

riforma interna di <strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar.<br />

En<strong>tra</strong>mbi prevedevano l'unione della città<br />

al mare con la continuazione di Blasco<br />

Ibáñez e la demolizione di un gran<br />

numero di edifici precedentemente<br />

catalogati a vantaggio di nuove tipologie<br />

edilizie. <strong>Il</strong> con<strong>tra</strong>sto politico e sociale ha<br />

fatto si che l’attuale situazione del<br />

quartiere versasse in una delle condizioni<br />

più deplorevoli per l’essere umano e<br />

questo caso non è l’unico in Europa e nel<br />

Mondo.<br />

En 1994 fue firmado un Acuerdo marco<br />

entre la Generalitat <strong>Valencia</strong>na y el<br />

Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> para el<br />

desarrollo y la ejecución de la planificación<br />

<strong>urbana</strong> las áreas de interés histórico de la<br />

ciudad, la concesión de una forma de<br />

conservación y protección respecto del<br />

barrio sin que se nunca concretado en la<br />

realidad. El 22 de abril de 1998 nacerá el<br />

movimiento de barrio Salvem El <strong>Cabanyal</strong><br />

(Salvemos El <strong>Cabanyal</strong>) junto a que<br />

numerosos estudiosos y profesionales se<br />

acercarán para estudiar el fenómeno en<br />

defensa del "farsante" protección del barrio.<br />

Será el 31 de marzo del 2000 cuando los<br />

intereses políticos encon<strong>tra</strong>rán confirma en<br />

lo que el pueblo del <strong>Cabanyal</strong> había<br />

anticipado a <strong>tra</strong>vés de sus revueltas<br />

populares. En esta fecha será aprobado el<br />

Plan Especial y Reforma Interior de El<br />

<strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar (PEPRI) y en 2001<br />

definitivamente el Ministro de Obras<br />

Públicas, Urbanismo y Transportes de la<br />

Generalitat <strong>Valencia</strong>na aprobará el plan de<br />

homologación y el plan especial para la<br />

reforma interna de <strong>Cabanyal</strong> - Canyamelar.<br />

Ambos preveían la unión de la ciudad al<br />

mar con la continuación de Blasco Ibáñez y<br />

la demolición de un gran número de<br />

edificios previamente catalogadas en<br />

beneficio de nuevas tipologías de<br />

construcción. El conflicto político y social<br />

ha hecho que la situación actual del barrio<br />

versasse en una de las condiciones más<br />

lamentables para el ser humano y este<br />

caso no es el único en Europa y en el<br />

Mundo.<br />

125


Gli effetti della globalizzazione <strong>tra</strong>lasciano<br />

le tristi conseguenze, il marketing dei<br />

prototipi avanguardisti lasciano al caso ciò<br />

che è scomodo, il caro volto del centro<br />

storico di <strong>Valencia</strong> lascia spazio a quello<br />

che è il triste volto delle medianeras che<br />

iniziano a comparire nel <strong>Cabanyal</strong>. Così<br />

<strong>tra</strong> un rostro e l’altro della medianera del<br />

<strong>Cabanyal</strong> sorgono insufficienze sociali,<br />

finestre murate, s<strong>tra</strong>de putride e<br />

pavimentazioni mancanti.<br />

<strong>Il</strong> movimento dell’associazione “Salvem el<br />

<strong>Cabanyal</strong>” ha ritardato l'esecuzione del<br />

PEPRI fino al 2009 per Ordine del<br />

Ministero della Cultura. L'Ordine chiedeva<br />

che il Consiglio comunale di <strong>Valencia</strong><br />

sospendesse il piano fino a quando la sua<br />

revisione garantisse la protezione dei<br />

valori artistici e storici. Però in attesa della<br />

risposta definitiva da parte dell’Ordine del<br />

Ministero della Cultura, la Generalitat<br />

<strong>Valencia</strong>na, nonché l’insieme delle<br />

istituzioni auto-governative della<br />

Comunità <strong>Valencia</strong>na, approva il decreto<br />

legge 1/2010 del 7 gennaio, convalidato<br />

dalla legge 2/2010, che autorizza<br />

l’esecuzione del PEPRI, sollevando una<br />

questione di competenza gerarchica<br />

istituzionale <strong>tra</strong>sferita sino alla Corte<br />

costituzionale. <strong>Il</strong> 28 gennaio del 2010 il<br />

Consiglio di Stato presenta il ricorso per<br />

l’incostituzionalità contro il decreto legge<br />

1/2010 della Generalitat <strong>Valencia</strong>na.<br />

L’ordine <strong>degli</strong> avvocati dello Stato, in<br />

figura del Presidente del Governo, ha<br />

presentato i ricorsi di incostituzionalità ai<br />

sensi dei decreti sopra citati (1/2010 e<br />

2/2010).<br />

Los efectos de la globalización abandonan<br />

las tristes consecuencias, el marketing de<br />

los prototipos avanguardisti dejan al caso lo<br />

que es incómodo, el querido rostro del<br />

centro histórico de <strong>Valencia</strong> deja espacio a<br />

lo que es el triste rostro de las medianeras<br />

que empiezan a aparecer en el <strong>Cabanyal</strong>.<br />

Así entre un rostro y otro de la medianera<br />

del <strong>Cabanyal</strong> surgen insuficiencias<br />

sociales, ventanas, paredes, carreteras<br />

putride y pavimentos que faltan.<br />

El Movimiento de Salvem el <strong>Cabanyal</strong> ha<br />

re<strong>tra</strong>sado la ejecución del PEPRI hasta<br />

2009 por Orden del Ministerio de Cultura.<br />

El Orden pedía que el Consejo municipal<br />

de <strong>Valencia</strong> levantara el plan hasta cuando<br />

su revisión garantizaba la protección de los<br />

valores artísticos e históricos. Sin embargo,<br />

en espera de la respuesta final por parte de<br />

la Orden del Ministerio de Cultura, la<br />

Generalitat <strong>Valencia</strong>na, así como el<br />

conjunto de las entidades auto-gobernadas<br />

la Comunidad <strong>Valencia</strong>na, se aprueba el<br />

decreto ley 1/2010 de 7 de enero, validado<br />

por la Ley 2/2010, que se autoriza la<br />

ejecución del PEPRI planteando una<br />

cuestión de competencia jerárquica<br />

institucional <strong>tra</strong>nsferida hasta al Tribunal<br />

Constitucional. El 28 de enero de 2010 el<br />

Consejo de Estado presenta el recurso de<br />

inconstitucionalidad con<strong>tra</strong> el decreto ley<br />

1/2010 de la Generalitat <strong>Valencia</strong>na. El<br />

orden de los abogados del Estado, en la<br />

figura del Presidente del Gobierno, ha<br />

p r e s e n t a d o l o s r e c u r s o s d e<br />

inconstitucionalidad en virtud de los<br />

decretos mencionados (1/2010 e 2/2010).<br />

126


Ma l’8 febbraio del 2010, il Consiglio<br />

Comunale di <strong>Valencia</strong> ha presentato un<br />

ulteriore ricorso “amminis<strong>tra</strong>tivocontenzioso”<br />

dinanzi al Tribunale<br />

nazionale dal quale è stata chiesta una<br />

risoluzione avente come risultato<br />

l’annullamento del suddetto Ordine del<br />

Ministero della Cultura, “che avrebbe<br />

compromesso l’efficacia amminis<strong>tra</strong>tiva”.<br />

Solo nel 2012 si avrà una risposta da<br />

parte della Corte di Giustizia di Madrid nei<br />

confronti dell’Ordine del Ministero della<br />

Cultura, che aveva descritto il piano<br />

urbanistico del <strong>Cabanyal</strong> come una<br />

spoliazione.<br />

Numerosi furono i tentativi per confutare il<br />

Piano previsto, alcuni meritevoli, come il<br />

raggiungimento della conoscenza del<br />

tema a scala mondiale inserendolo nella<br />

mappa mondiale dell’associazione<br />

nordamericana World Monuments Fund<br />

(WMF) come patrimonio in via di<br />

deterioramento e scomparsa o come<br />

l’inclusione nella Lista Rossa di Spagna<br />

Nos<strong>tra</strong>, associazione nazionale volta alla<br />

conservazione del patrimonio<br />

architettonico. Vi furono altri tentati vani<br />

che invece sono tutt’oggi tangibili e<br />

leggibili at<strong>tra</strong>versando il barrio, come la<br />

d e g r a d a z i o n e d e l l o s t e s s o , i l<br />

deterioramento del patrimonio<br />

architettonico o la perdita delle azioni<br />

sociali locali. I meccanismi politici,<br />

amminis<strong>tra</strong>tivi ed economici stanno<br />

causando la perdita del patrimonio<br />

architettonico del <strong>Cabanyal</strong>,<br />

compromettendone l’eventuale<br />

riconoscimento dell’<strong>identità</strong> storica,<br />

popolare e culturale, per questo motivo<br />

at<strong>tra</strong>verso la cognizione di questi è<br />

necessario risalire agli elementi fisici e<br />

sociali attualmente identificabili e tangibili<br />

Pero el 8 de febrero de 2010, el Consejo<br />

Municipal de <strong>Valencia</strong> ha presentado un<br />

r e c u r s o u l t e r i o r " a d m i n i s t r a t i v o -<br />

contencioso" ante el tribunal nacional por<br />

el cual se ha solicitado una resolución<br />

que tenga como resultado la anulación de<br />

dicho orden del Ministerio de Cultura,<br />

"que comprometía la eficacia<br />

adminis<strong>tra</strong>tiva". Sólo en 2012 se tendrá<br />

una respuesta por parte del Tribunal de<br />

Justicia de Madrid respecto del Orden del<br />

Ministerio de Cultura, que había descrito<br />

el plan urbanístico del <strong>Cabanyal</strong> como<br />

una expoliación, afirmando con<strong>tra</strong> este el<br />

plan en cuestión es válido y respeta la ley.<br />

Numerosos fueron los intentos para<br />

refutar el plan previsto, algunos dignos,<br />

tales como el logro del conocimiento del<br />

tema a escala mundial insertándolo en el<br />

mapa mundial de la asociación<br />

norteamericana World Monuments Fund<br />

(WMF) como patrimonio en vías de<br />

deterioro y desaparición o como la<br />

inclusión en la Lista Roja de España<br />

Nues<strong>tra</strong>, asociación nacional de vez en la<br />

conservación del patrimonio<br />

arquitectónico. Hubo otros intentos vanos<br />

que son hoy tangibles y legibles<br />

a t r a v e s a n d o e l b a r r i o , c o m o l a<br />

degradación del mismo, el deterioro del<br />

patrimonio arquitectónico o la pérdida de<br />

las acciones sociales <strong>locale</strong>s. Los<br />

mecanismos políticos, adminis<strong>tra</strong>tivos y<br />

económicos están causando la pérdida<br />

del patrimonio arquitectónico del<br />

<strong>Cabanyal</strong>, afectando el posible<br />

reconocimiento de la identidad histórica,<br />

popular y cultural, por este motivo, a<br />

<strong>tra</strong>vés de la conocimiento de estos es<br />

necesario remontarse a los elementos<br />

f í s i c o s y s o c i a l e s a c t u a l m e n t e<br />

identificables y tangibles en la estructura<br />

127


nella struttura del barrio per poter<br />

escludere l’influenza negativa delle<br />

antagonistiche vicende amminis<strong>tra</strong>tive e<br />

riportare la coscienza del luogo. Se<br />

antecedentemente il <strong>Cabanyal</strong> era la<br />

faccia industriale della città di <strong>Valencia</strong>,<br />

luogo dell’azione economica, meccanicità<br />

e motore dell’economia valenciana, oggi è<br />

quartiere abbandonato, degradato e<br />

dimenticato dalla stessa città, che non<br />

fornisce più strumenti economici sufficienti<br />

al suo sostentamento, ma azioni sociali<br />

spiacevoli che la città vuole volutamente<br />

allontanare. Come abbiamo visto, gli<br />

ultimi quindici anni sono stati<br />

progressivamente deterioranti per il<br />

quartiere soprattutto a causa delle<br />

innumerevoli pratiche burocratiche che<br />

sono state messe in atto, convertendolo in<br />

uno spazio a basso mercato occupato da<br />

una popolazione marginale non <strong>locale</strong>,<br />

allontanando gli <strong>abitanti</strong> abituali verso<br />

zone meno problematiche della città.<br />

Infatti, la maggior parte <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong><br />

originari del <strong>Cabanyal</strong> vivono nel centro<br />

della città, dopo che sebbene si siano<br />

sentiti in pericolo, hanno cercato in tutti i<br />

modi di <strong>tra</strong>ttenersi nel barrio, vedendosi<br />

costretti a cercare a malincuore migliori<br />

situazioni. Come vedremo più avanti, le<br />

interviste eseguite agli <strong>abitanti</strong> “originari”<br />

che vivevano nel quartiere sono forte<br />

testimonianza del loro tenace senso di<br />

appartenenza, però probabilmente non<br />

abbastanza sufficiente a proteggere il<br />

barrio, contro le politiche urbanistiche. Se<br />

da una parte le politiche urbanistiche di<br />

rigenerazione del vecchio letto del fiume<br />

del Turia hanno dato vita al più lungo<br />

polmone verde d’Europa con i suoi nove<br />

chilometri che si snodano dal centro della<br />

città, con la possibilità di recupero e<br />

del barrio para poder excluir la influencia<br />

negativa de las antagónicas vicisitudes<br />

adminis<strong>tra</strong>tivas y devolver la conciencia del<br />

lugar. Si antes el <strong>Cabanyal</strong> era la cara<br />

industrial de la ciudad de <strong>Valencia</strong>, lugar de<br />

la acción económica, meccanicità y motor<br />

de la economía valenciana, hoy es barrio<br />

abandonado, degradado y olvidado por la<br />

misma ciudad, que no aporta más<br />

instrumentos económicos suficientes para<br />

su sustento, sino acciones sociales<br />

desagradables que la ciudad quiere<br />

intencionadamente alejar. Como hemos<br />

visto, estos últimos quince años han sido<br />

progresivamente deterioranti para el distrito<br />

debido principalmente a las innumerables<br />

prácticas burocráticas que han sido<br />

puestas en acto, convertendolo en un<br />

espacio a bajo mercado ocupado por una<br />

población marginal no local, alejando los<br />

habitantes habituales hacia zonas menos<br />

problemáticas de la ciudad. En efecto, la<br />

mayor parte de los habitantes originarios<br />

del <strong>Cabanyal</strong> viven en el centro de la<br />

ciudad, después de que aunque se<br />

sintieron en peligro, han intentado en todos<br />

los modos de quedarse en el barrio, dada<br />

la necesidad de obligados a buscar a<br />

regañadientes mejores situaciones. Como<br />

veremos más adelante, las entrevistas<br />

efectuadas a los habitantes "originarios"<br />

que vivían en el barrio soy fuerte testimonio<br />

de su tenaz sentido de pertenencia, pero<br />

probablemente no bastante suficiente para<br />

proteger el barrio, con<strong>tra</strong> las políticas<br />

urbanísticas. Si por una parte las políticas<br />

urbanísticas de regeneración del viejo<br />

cauce del río del Turia han dado vida al<br />

más largo pulmón verde de Europa con sus<br />

nueve kilómetros que se separan del centro<br />

de la ciudad, con la posibilidad de<br />

recuperación y<br />

128


igenerazione del quasi abbandonato<br />

quartiere storico della città El Carmen, le<br />

politiche urbanistiche progressiste e<br />

riduttrici incluse nel PEPRI hanno invece<br />

causato l’effetto con<strong>tra</strong>rio per il quartiere<br />

storico del cuore del Mediterrano della<br />

Comunidad <strong>Valencia</strong>n, El <strong>Cabanyal</strong>.<br />

Infine, possiamo attingere che se il<br />

<strong>Cabanyal</strong> ha costituito un forte polo<br />

economico e industriale, nodo at<strong>tra</strong>ttivo,<br />

territorio s<strong>tra</strong>tegico per il fiorire della città<br />

di <strong>Valencia</strong>, possiamo affermare che ad<br />

oggi scrigno di un potere valoriale, bensì<br />

non più solo economico e commerciale<br />

ma soprattutto e forse unicamente<br />

patrimoniale, urbanistico e architettonico,<br />

testimonianza principale della crescita<br />

della città, chiave di volta del suo<br />

mantenimento e della sua avanguardista<br />

crescita.<br />

Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati: 8, 9.<br />

regeneración del casi abandonado barrio<br />

histórico de la ciudad Carmen, las<br />

políticas urbanísticas progresistas y<br />

reductoras incluidas en el PEPRI han<br />

causado el efecto con<strong>tra</strong>rio para el distrito<br />

histórico del corazón del Mediterrano de<br />

la Comunidad <strong>Valencia</strong>na, El <strong>Cabanyal</strong>.<br />

Por último, podemos concluir que si el<br />

<strong>Cabanyal</strong> ha constituido un fuerte polo<br />

económico e industrial, nodo a<strong>tra</strong>ctivo,<br />

territorio es<strong>tra</strong>tégico para el florecimiento<br />

de la ciudad de <strong>Valencia</strong>, podemos<br />

afirmar que hasta hoy cofre de un poder<br />

de valor, sino no solo económico y<br />

comercial pero sobre todo y quizás<br />

exclusivamente patrimonial, urbanístico y<br />

arquitectónico, testimonio principal del<br />

crecimiento de la ciudad, clave de su<br />

mantenimiento y de su vanguardia del<br />

crecimiento.<br />

Se remite a la visión de los anexos: 8, 9.<br />

129


5.6 L’INDAGINE SOCIOLOGICA:<br />

DALL’ESCLUSIONE SOCIALE<br />

ALLA PARTECIPAZIONE DEGLI<br />

ABITANTI<br />

5.6 LA INVESTIGACIÓN<br />

SOCIOLÓGICA: DESDE LA<br />

EXCLUSIÓN SOCIAL A LA<br />

PARTICIPACIÓN CIUDADANA<br />

I conflitti interni che deturpano l’immagine<br />

del barrio, impoveriscono di sentimenti la<br />

cultura del luogo e aumentano il rischio di<br />

perdita d’<strong>identità</strong> sono messi a rischio da<br />

un aspetto sociale di rilevante<br />

meccanismo conflittuale. Oltre ad<br />

assumere come passo rilevante quello di<br />

un controllo razionale che fornisca linee<br />

guida per l’evoluzione strutturale e fisico<br />

delle barriere assenti o presenti, della<br />

pavimentazione assente o presente, delle<br />

strutture e infrastrutture necessarie al<br />

soddisfacimento minimo delle condizioni<br />

di vita del barrio, un aspetto altamente<br />

condizionante dipende estremamente da<br />

quello che il <strong>Cabanyal</strong> vive at<strong>tra</strong>verso<br />

l’esclusione sociale. Come abbiamo già<br />

fatto presente precedentemente, il<br />

ripopolamento da parte di <strong>abitanti</strong> non<br />

residenti legalmente o illegalmente al<br />

<strong>Cabanyal</strong> è un numero fortemente<br />

considerevole se ci si sofferma alla loro<br />

provenienza. Infatti, un numero rilevate di<br />

<strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> (il cui totale è di<br />

20.493 al 2016 secondo i dati del<br />

censimento spagnolo) non sarebbe<br />

regis<strong>tra</strong>to, vivrebbe illegalmente o senza<br />

con<strong>tra</strong>tto di residenza. Questo è ciò che<br />

avviene per i gitani spagnoli diversi da<br />

quelli che associamo in Italia. I Gitani<br />

sono gli zingari spagnoli. Si <strong>tra</strong>tta di un<br />

popolo di origine antichissima a cui non<br />

possiamo attribuire un vero paese<br />

d’origine.<br />

Los conflictos internos que desfiguran la<br />

imagen del barrio, empobrecen de<br />

sentimientos la cultura del lugar y<br />

aumentan el riesgo de pérdida de identidad<br />

se pongan en riesgo por un aspecto social<br />

pertinente mecanismo conflictiva. Además<br />

de con<strong>tra</strong>tar como paso pertinente es la de<br />

un control racional que proporcione<br />

orientaciones para la evolución estructural<br />

y físico de las barreras ausentes o<br />

presentes, la pavimentación ausente o<br />

presente, las estructuras e infraestructuras<br />

necesarias al cumplimiento mínimo de las<br />

condiciones de vida del barrio, un aspecto<br />

altamente condicionante depende<br />

enormemente de lo que el <strong>Cabanyal</strong> vive a<br />

<strong>tra</strong>vés de la exclusión social. Como ya<br />

hemos hecho presente anteriormente, la<br />

repoblación por parte de los habitantes no<br />

residentes legalmente o ilegalmente al<br />

<strong>Cabanyal</strong> es un número muy considerable<br />

si se detiene a su procedencia.<br />

En efecto, un número observadas de<br />

habitantes del <strong>Cabanyal</strong> (cuyo total es de<br />

20.493 al 2016 según los datos del censo<br />

español) no sería regis<strong>tra</strong>do, viviría<br />

ilegalmente o sin con<strong>tra</strong>to de residencia.<br />

Esto es lo que sucede con los gitanos<br />

españoles distintos de los asociamos en<br />

Italia. Los gitanos son los gitanos<br />

españoles. Se <strong>tra</strong>ta de un pueblo de origen<br />

muy antiguo que no podemos atribuir un<br />

verdadero país de origen.<br />

130


Vengono chiamati Gitani o Zigani (da cui<br />

Z i n g a r i ) p e r c h é s i c r e d e v a c h e<br />

discendessero da popolazioni egiziane.<br />

A d e s s o , p e r ò , s a p p i a m o c h e<br />

probabilmente provengono da un’area <strong>tra</strong><br />

l’India e il Pakistan; lo dimos<strong>tra</strong>no i <strong>tra</strong>tti<br />

somatici, la lingua che usano e alcuni<br />

documenti in nostro possesso. Spesso<br />

vengono anche definiti come nomadi,<br />

malgrado oggi non lo siano quasi più. Ma<br />

furono effettivamente un popolo senza<br />

fissa dimora; i primi spostamenti<br />

iniziarono nell’undicesimo secolo e li<br />

videro spostarsi verso la Persia, poi<br />

l’Armenia, la Turchia, fino a raggiungere i<br />

Balcani. Qui si fermarono più a lungo. È<br />

per questo che ancora oggi crediamo che<br />

gli Zingari siano di origine balcanica.<br />

Arrivarono in Europa <strong>tra</strong> XIV e XV secolo<br />

e alle loro fila si aggiunsero i profughi<br />

croati, serbi, greci, albanesi, che si<br />

crearono in seguito alla battaglia del<br />

Kosovo del 1389. Per la loro natura si<br />

<strong>tra</strong>tta di un popolo con moltissime etnie<br />

diverse al proprio interno. Le due<br />

principali sono i Rom e i Sinti. <strong>Il</strong> conflitto<br />

nasce <strong>tra</strong> l’occupazione illegale delle<br />

case. <strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> non è completamente<br />

depredato da questo conflitto, ma la<br />

fascia interna principale, dove si<br />

concen<strong>tra</strong>no tre assi persistenti della<br />

struttura <strong>urbana</strong> sono: Carrer del<br />

Progreso, Carrer Benillure e Carrer<br />

Escalante. La concen<strong>tra</strong>zione interna di<br />

questo nucleo sociale fa si che molto<br />

spesso il barrio n o n v e n g a<br />

completamente at<strong>tra</strong>versato a causa delle<br />

problematiche che ne conseguono.<br />

Son llamados gitanos o Zíngaros (que<br />

gitanos) porque se creía que descendiesen<br />

por poblaciones egipcias. Ahora, sin<br />

embargo, sabemos que probablemente<br />

provienen de un área entre la India y<br />

Pakistán; lo demues<strong>tra</strong>n los rasgos<br />

somáticos, la lengua que utilizan y algunos<br />

documentos en posesión nues<strong>tra</strong>. A<br />

menudo son también definidos como<br />

nómadas, a pesar de que hoy no lo sean<br />

casi más. Pero fueron realmente un pueblo<br />

s i n m o r a d a fi j a ; l o s p r i m e r o s<br />

desplazamientos comenzaron en el siglo XI<br />

y les vieron desplazarse hacia la Persia,<br />

luego de Armenia, Turquía, hasta alcanzar<br />

los Balcanes. Aquí se detuvieron a más<br />

largo. Es por eso que todavía hoy creemos<br />

que los gitanos sean de origen balcánica.<br />

Llegaron en Europa entre XIV y XV siglo y<br />

a sus filas se sumaron los refugiados<br />

Croatas, serbios, griegos, albaneses, que<br />

se crearon a raíz de la batalla de Kosovo<br />

de 1389. Por su naturaleza se <strong>tra</strong>ta de un<br />

pueblo con muchas etnias diferentes en su<br />

interior. Las dos principales son los Rom y<br />

Sinti. El conflicto nace precisamente entre<br />

la ocupación ilegal de viviendas. El<br />

<strong>Cabanyal</strong> no está completamente afectado<br />

por este conflicto, pero la capa interna<br />

principal, donde se concen<strong>tra</strong>n tres ejes<br />

persistentes de la estructura <strong>urbana</strong> son:<br />

Carrer del progreso, Carrer Benillure y<br />

Carrer Escalante. La concen<strong>tra</strong>ción interna<br />

de este núcleo social hace que muy a<br />

menudo el barrio no parece completamente<br />

a<strong>tra</strong>vesado a causa de las problemáticas<br />

que conlleva.<br />

131


Bisogna tener conto che la povertà<br />

relativa e l’esclusione sociale non<br />

vogliono dire la stessa cosa, infatti la<br />

prima può essere un parametro di<br />

valutazione della seconda. In questo caso<br />

abbiamo la certezza che l’esclusione<br />

sociale sia presente nel barrio e numerosi<br />

studi e testimonianze, clip e reportage lo<br />

dimos<strong>tra</strong>no. Inoltre, l’esclusione sociale<br />

rimanda al concetto di discriminazione e<br />

comprende problematiche molto diverse<br />

fra loro, ma strettamente correlate, come<br />

la marginalità, la precarietà economica, la<br />

deprivazione culturale, la solitudine, la<br />

carenza di legami familiari e sociali. Per<br />

definire queste situazioni di forte disagio,<br />

tipiche delle società moderne e in<br />

particolare dei contesti urbani, si parla<br />

oggi di “nuove povertà”. Con questa<br />

espressione non si fa riferimento<br />

semplicemente ad una deprivazione di<br />

tipo economico, oggettivamente<br />

quantificabile, ma soprattutto ad un senso<br />

di insicurezza sociale, di vulnerabilità, di<br />

mancanza di relazioni, di precarietà<br />

lavorativa e di inadeguatezza rispetto ad<br />

un sistema dominato dalla competitività e<br />

dalla produttività, come riportato<br />

dall’articolo dei diritti umani sull’esclusione<br />

sociale. Si pensi che a riguardo era stata<br />

messa in atto una politica dall’Onu nel<br />

2000, per far fronte a questo fenomeno<br />

che aveva raggiunto dimensioni tali che<br />

ancora oggi circa un miliardo di persone si<br />

trova in situazioni di deprivazione<br />

materiale e sociale gravissime. Tra gli<br />

obiettivi conosciuti come i Millennium<br />

Development Goals il cui raggiungimento<br />

previsto auspicava all’anno 2015 il primo<br />

riguarda proprio l’eradicazione della<br />

povertà, più precisamente la<br />

Hay que tener en cuenta que la pobreza y<br />

la exclusión social no quieren decir la<br />

misma cosa, la primera puede ser un<br />

parámetro de evaluación de la segunda. En<br />

este caso tenemos la certeza de que la<br />

exclusión social esté presente en el barrio y<br />

numerosos estudios y testimonios, clip y<br />

reprtage lo demues<strong>tra</strong>n. Además, la<br />

exclusión social remite al concepto de<br />

discriminación e incluye problemáticas muy<br />

diferentes entre ellos, pero estrechamente<br />

relacionadas, como la marginalidad, la<br />

precariedad económica, la deprivazione<br />

cultural, la soledad, la carencia de vínculos<br />

familiares y sociales. Para definir estas<br />

situaciones de fuerte malestar, típicas de<br />

las sociedades modernas y en particular de<br />

los entornos urbanos, se habla hoy de<br />

"nuevas pobrezas". Con esta expresión no<br />

se hace referencia simplemente a una<br />

privación de tipo económico, objetivamente<br />

cuantificable, pero sobre todo a un<br />

sentimiento de inseguridad social, de<br />

vulnerabilidad, de falta de informes, de<br />

precariedad laboral y de inadecuación con<br />

respecto a un sistema dominado por la<br />

competitividad y la productividad, como se<br />

indica en el artículo los derechos humanos<br />

sobre la exclusión social. Piénsese que en<br />

este sentido había sido puesta en marcha<br />

una política por la ONU en 2000, para<br />

hacer frente a este fenómeno que había<br />

alcanzado dimensiones tales que aún hoy<br />

un billón de personas se encuen<strong>tra</strong> en<br />

situaciones de deprivazione material y<br />

social gravísimas. Entre los objetivos<br />

c o n o c i d o s c o m o l o s M i l l e n n i u m<br />

Development Goals cuyo logro previsto<br />

deseaba en el año 2015 el primero se<br />

refiere precisamente a la erradicación de<br />

la pobreza, mas concretamente<br />

132


Dichiarazione auspica che il numero di<br />

persone che soffrono la fame e vivono in<br />

condizioni di estrema povertà venga<br />

ridotto del 50%. La campagna lanciata<br />

dalle Nazioni Unite interessa<br />

principalmente gli stati del Sud del mondo<br />

ma riguarda anche i paesi industrializzati,<br />

non esenti dal problema della povertà e<br />

dell’esclusione sociale. La conferma che<br />

questi fenomeni esistono ed hanno una<br />

loro specificità anche nel Nord del mondo,<br />

è evidenziata, ad esempio, dalla<br />

crescente importanza assunta dal tema<br />

a n c h e a l l ’ i n t e r n o d e l l e p o l i t i c h e<br />

comunitarie. La lotta alla povertà e<br />

all'esclusione sociale è uno <strong>degli</strong> obiettivi<br />

s<strong>tra</strong>tegici affermati dal Consiglio Europeo.<br />

A Lisbona, nel 2000, è stato avviato un<br />

importante tentativo di coordinamento<br />

delle politiche nazionali di inclusione, il<br />

cosiddetto “processo di inclusione e di<br />

protezione sociale”. Come avviene per il<br />

<strong>Cabanyal</strong>, anche tante altre realtà<br />

risultano attualmente continuamente<br />

comparabili, data la continuità con cui<br />

questi fenomeni si ripercuotono e una<br />

delle cause principali dell’esclusione è<br />

proprio l’impossibilità di partecipare<br />

attivamente alla vita sociale e politica.<br />

Nelle attuali società sono numerosi i<br />

cittadini, che pur essendo riconosciuti<br />

giuridicamente tali, non hanno la<br />

possibilità di esercitare i diritti di cui sono<br />

t i t o l a r i , a l m e n o f o r m a l m e n t e .<br />

Contemporaneamente, però, sono<br />

“chiamati” ad osservare tutti quelli che<br />

sono i doveri legati alla cittadinanza.<br />

Questi individui si trovano a vivere in<br />

situazioni di forte marginalità.<br />

Declaración desea que el número de<br />

personas que padecen hambre y viven en<br />

condiciones de extrema pobreza se<br />

reducirá del 50%. La campaña lanzada por<br />

las Naciones Unidas afecta principalmente<br />

a los Estados del Sur del mundo, pero<br />

t a m b i é n a f e c t a a l o s p a í s e s<br />

industrializados, no exentos por el<br />

problema de la pobreza y la exclusión<br />

social. La confirmación de que estos<br />

f e n ó m e n o s e x i s t e n y t i e n e n u n a<br />

especificidad también en el Norte del<br />

mundo, es subrayada, por ejemplo, la<br />

creciente importancia asumida por el tema<br />

t a m b i é n d e n t r o d e l a s p o l í t i c a s<br />

comunitarias. La lucha con<strong>tra</strong> la pobreza y<br />

la exclusión social es uno de los objetivos<br />

es<strong>tra</strong>tégicos establecidos por el Consejo<br />

Europeo. En Lisboa, en 2000, se ha<br />

iniciado un importante esfuerzo de<br />

coordinación de las políticas nacionales de<br />

inclusión, el llamado "proceso de inclusión<br />

y de protección social". Como ocurre con el<br />

<strong>Cabanyal</strong>, también a tantas o<strong>tra</strong>s<br />

r e a l i d a d e s r e s u l t a n a c t u a l m e n t e<br />

continuamente comparables, dada la<br />

continuidad con que estos fenómenos se<br />

ripercuoto y una de las principales causas<br />

de exclusión, es precisamente la<br />

imposibilidad de participar activamente en<br />

la vida social y política. En las actuales<br />

sociedades son numerosos los ciudadanos<br />

que, aun siendo reconocidos jurídicamente<br />

tales, no tienen la posibilidad de ejercer los<br />

derechos que son titulares, al menos<br />

formalmente. Al mismo tiempo, sin<br />

embargo, son "llamados" a guardar todos<br />

a q u e l l o s q u e e s t á n l o s d e b e r e s<br />

relacionados con la ciudadanía. Estos<br />

individuos se encuen<strong>tra</strong>n a vivir en<br />

situaciones de fuerte marginalidad.<br />

133


Rien<strong>tra</strong>no nella categoria anche gli<br />

immigrati, che spesso non vedendosi<br />

riconosciuta la cittadinanza non hanno la<br />

capacità giuridica di far valere i propri<br />

diritti. A questo proposito però sono state<br />

da me realizzate delle apposite interviste<br />

sul modello sociale di Kevin Lynch, rivolte<br />

a numerosi <strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong>. Le<br />

interviste forniscono numerosi punti di<br />

vista sui temi principali del quartiere, le<br />

aree di interesse specifico, i nodi di<br />

riferimento, i margini dello spazio da loro<br />

percepito ma anche un ulteriore<br />

informazione; la convivenza sociale.<br />

Kevin Lynch si pone il problema di<br />

studiare come gli essere umani, nonché<br />

cittadini, abitano la città e comprese che<br />

la realtà <strong>urbana</strong> non è che un'immagine<br />

mentale. Capì che era necessario partire<br />

da elementi percepibili per poter capire<br />

come gli esseri umani abitano la città.<br />

Non è sufficiente progettare con elementi<br />

fisici, ma bisogna anche saper cogliere gli<br />

elementi percettivi. Con Lynch si inizia a<br />

parlare di cartografia percettiva, mai<br />

emersa sino ad ora, che aiuterà a<br />

svolgere un passo in avanti per la<br />

pianificazione e progettazione <strong>urbana</strong>,<br />

integrando la percezione dei cittadini e<br />

dando vita a quelle che saranno delle<br />

vere e proprie mappe, una <strong>degli</strong> esperti e<br />

una <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>, ovvero il risultato di<br />

un'indagine approfondita posta at<strong>tra</strong>verso<br />

delle immagini ben definite e organizzate,<br />

che vedremo di seguito. La sua indagine<br />

sarà resa possibile dall’interpretazione dei<br />

segni at<strong>tra</strong>verso cinque elementi<br />

essenziali: percezioni areali, riferimenti<br />

puntuali, margini lineari, percorsi lineari e<br />

nodi essenziali.<br />

En<strong>tra</strong>n en la categoría también los<br />

inmigrantes, que a menudo al no serle<br />

reconocida la ciudadanía no tienen la<br />

capacidad jurídica para hacer valer sus<br />

derechos. A este respecto, pero han sido por<br />

mí realizadas las correspondientes<br />

entrevistas sobre el modelo social de Kevin<br />

Lynch, dirigidas a numerosos habitantes del<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Las entrevistas proporcionan<br />

numerosos puntos de vista sobre los temas<br />

principales del barrio, las áreas de interés<br />

específico, los nudos de referencia, los<br />

márgenes del espacio por su percibida sino<br />

también una información adicional; la<br />

convivencia social. Kevin Lynch se plantea el<br />

problema de estudiar cómo los seres<br />

humanos, así como ciudadanos, habitan la<br />

ciudad y comprendió que la realidad <strong>urbana</strong><br />

no es que una imagen mental. Comprendió<br />

que era necesario partir de elementos<br />

perceptibles para poder entender cómo los<br />

seres humanos habitan la ciudad. No es<br />

suficiente diseñar con elementos físicos,<br />

pero también hay que saber aprovechar los<br />

elementos percettivi. Con Lynch se<br />

comienza a hablar de cartografía percettiva,<br />

nunca ha surgido hasta ahora, que ayudará<br />

a desempeñar un paso adelante para la<br />

planificación y diseño <strong>urbana</strong>, completando<br />

la percepción de los ciudadanos y dando<br />

vida a las que serán las verdaderas y<br />

propias mapas, una de os expertos y una de<br />

los habitantes, es decir, el resultado de una<br />

investigación profunda correo a <strong>tra</strong>vés de las<br />

imágenes bien definidas y organizadas, que<br />

veremos a continuación. Su investigación se<br />

hará posible desde la interpretación los<br />

signos a <strong>tra</strong>vés de cinco elementos<br />

esenciales: percepciones areali, referencias<br />

puntuales, márgenes lineales, recorridos<br />

lineales y nudos esenciales.<br />

134


Con questa metodologia sono state<br />

effettuate le interviste agli <strong>abitanti</strong><br />

at<strong>tra</strong>verso delle domande mirate che mi<br />

hanno permesso di indagare veramente in<br />

quelle che sono le percezioni spaziali, i<br />

sentimenti di appartenenza e le <strong>identità</strong><br />

locali di questo modello sociale.<br />

Con esta metodología se realizaron las<br />

entrevistas a los habitantes a <strong>tra</strong>vés de las<br />

preguntas específicas que me han<br />

permitido investigar realmente en las que<br />

son las percepciones espaciales, los<br />

sentimientos de pertenencia y las<br />

identidades <strong>locale</strong>s de este modelo social.<br />

Di seguito sono elencate le domande<br />

poste rispetto al questionario rivolto,<br />

creato sul modello sociologico di Kevin<br />

Kynch.<br />

A continuación se enumeran las preguntas<br />

con respecto al cuestionario dirigido,<br />

creado en el modelo sociológico de Kevin<br />

Kynch.<br />

Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati: 10,<br />

11, 12, 13.<br />

Se remite a la visión de los anexos: 10, 11,<br />

12, 13.<br />

135


DOMANDE POSTE AGLI ABITANTI SUL<br />

MODELLO DEL QUESTIONARIO DI<br />

KEVIN LYNCH<br />

• Cosa ti viene in mente con la<br />

parola <strong>Cabanyal</strong>?<br />

(percezione dell’area)<br />

• Traccia una rapida pianta del<br />

<strong>Cabanyal</strong> rispetto a Carrer<br />

del Mediterrani. Disegnala<br />

come se dovessi fornire una<br />

rapida descrizione della città<br />

ad un es<strong>tra</strong>neo.<br />

(margini dell’area)<br />

• Fornisci istruzioni complete ed<br />

esplicite riguardo il <strong>tra</strong>gitto<br />

che compi abitudinariamente.<br />

Immagina di descrivere le<br />

sequenze delle cose che<br />

vedi, ascolti o incontri per la<br />

s<strong>tra</strong>da, includendo i<br />

riferimenti dei percorsi sono<br />

diventati importanti per te.<br />

(Percorsi)<br />

• Ci sono alcuni punti di<br />

riferimento che ti suscitano<br />

delle emozioni durante il<br />

<strong>tra</strong>gitto? (Riferimenti)<br />

• Quali elementi dei quartieri<br />

consideri maggiormente<br />

distintivi? Possono essere<br />

grandi o piccoli ma dimmi<br />

quali sono per te i più facili da<br />

individuare e ricordare<br />

(Nodi dell’area)<br />

PREGUNTAS A LOS HABITANTES<br />

SOBRE EL MODELO DEL<br />

CUESTIONARIO DE KEVIN LYNCH<br />

• Qué te sugiere la palabra<br />

<strong>Cabanyal</strong>? (Percepción de la<br />

zona)<br />

• Traza una rápida planta del<br />

<strong>Cabanyal</strong> frente a Carrer del<br />

Mediterrani. Dibuja como si<br />

tuvieras que realizar una<br />

rápida descripción ce la<br />

ciudad a un ex<strong>tra</strong>ño.<br />

(Márgenes de la zona)<br />

• Describe el <strong>tra</strong>yecto que haces<br />

habitualmente. Imagina las<br />

c o s a s q u e v e s , q u e<br />

escuchas, los encuentros en<br />

la calle, incluye los recorridos<br />

que son importantes para ti.<br />

(Referencias de la zona/<br />

landmarkes)<br />

• H a y a l g u n o s p u n t o s d e<br />

referencia que te despiertan<br />

las emociones durante el<br />

<strong>tra</strong>yecto? (Recorrido de la<br />

zona)<br />

• Cuales elementos de los barrios<br />

considere más distintivos?<br />

P u e d e n s e r g r a n d e s o<br />

pequeños pero dime cuáles<br />

son para ti los más fáciles de<br />

i d e n t i fi c a r y r e c o r d a r<br />

(Nodos de la zona)<br />

136


Alla domanda di come risulta questa<br />

convivenza sociale mi è stato spesso<br />

risposto positivamente. Si può notare che<br />

l’influenza della cultura marinara approda<br />

con riscontro nella convivenza con i gitani<br />

che avvertono l’esclusione sociale. Infatti,<br />

gli <strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> rispetto ai gitani<br />

non oppongono resistenza e non<br />

avvertono il loro pericolo, perché<br />

sostengono che il loro pericolo sia<br />

“interno” (<strong>tra</strong> le popolazioni di origine<br />

diversa per la gestione del <strong>tra</strong>ffico di<br />

materiali illeciti). Rispetto alla loro<br />

presenza si mos<strong>tra</strong>no accoglienti e<br />

soprattutto “aperti” alla convivenza perché<br />

si ritengono “gente di mare” che da<br />

sempre è stata aperta a numerose<br />

influenze.<br />

La pregunta de cómo resulta esta<br />

convivencia social me ha sido a menudo<br />

respondido positivamente. Se puede<br />

observar que la influencia de la cultura<br />

marina llega con acuse de recibo en la<br />

convivencia con los gitanos que advierten<br />

la exclusión social. En efecto, los<br />

habitantes del <strong>Cabanyal</strong> respeto a los<br />

gitanos no oponen resistencia y no<br />

advierten el peligro, porque sostienen que<br />

su peligro, tanto "interno" (entre las<br />

poblaciones de origen diferente para la<br />

gestión del tráfico de materiales ilegales).<br />

Respecto a su presencia se mues<strong>tra</strong>n<br />

acogedoras y sobre todo "abiertos" a la<br />

convivencia porque se consideran "gente<br />

de mar" que ha sido siempre abierta a<br />

numerosas influencias. <br />

137


5.7 LE ASSOCIAZIONI LOCALI E<br />

LA RESISTENZA POPOLARE<br />

5.7 LAS ASOCIACIONES LOCALES<br />

Y LA RESISTENCIA POPULAR<br />

Mentre, come detto fino ad ora, negli anni<br />

passati il <strong>Cabanyal</strong> era fonte di ispirazione<br />

per scrittori, fotografi, storici, interessati a<br />

conoscere il villaggio dei pescatori<br />

valenciani e delle loro attitudini quotidiane,<br />

oggi è diventato un luogo lontano da<br />

quello che si sarebbe mai potuto<br />

immaginare. Per risollevare la situazione<br />

di continua regressione <strong>degli</strong> ultimi anni i<br />

tentativi di rivolta popolari sono stati<br />

numerosi e ad ogni modo hanno lasciato<br />

integro il ricordo <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> del luogo.<br />

Con le azioni politiche volte alla<br />

demolizione di gran parte del patrimonio<br />

storico e culturale del luogo numerosi<br />

<strong>abitanti</strong> si sono trovati costretti ad<br />

abbandonare le proprie case, fenomeno in<br />

continuo crescita. Questo spopolamento è<br />

stato attuato dal Municipio stesso di<br />

<strong>Valencia</strong>, che dopo aver espresso la<br />

volontà di realizzare le demolizioni con<br />

conseguente prolungamento dell’asse<br />

viario principale della nuova area<br />

residenziale di <strong>Valencia</strong>, nonché Avenida<br />

Blasco Ibanez, ha interrotto i sussidi per<br />

gli <strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong>. Questa azione è<br />

stata accompagnata da una seria di lotte<br />

popolari che hanno preteso più volte i loro<br />

diritti senza però essere mai ascoltati. Se<br />

da una parte il coinvolgimento sociale è<br />

stato tanto attivo da interrompere la<br />

prosecuzione del progetto, dall’al<strong>tra</strong> è<br />

stata motivo di interruzione dei sussidi<br />

minimi per evitare che il quartiere avanzi.<br />

Mien<strong>tra</strong>s que, como dicho hasta ahora, en<br />

años anteriores el <strong>Cabanyal</strong> era fuente de<br />

inspiración de escritores, fotógrafos,<br />

históricos, interesados en conocer el<br />

poblado de los pescadores valencianos y de<br />

sus aptitudes cotidianas, hoy se ha<br />

convertido en un lugar lejos de lo que se<br />

habría podido nunca imaginar. Para levantar<br />

la situación de continua regresión de los<br />

últimos años los intentos de rebelión<br />

populares han sido numerosos y en cada<br />

modo han dejado intacto el recuerdo de los<br />

habitantes del lugar. Con las acciones<br />

políticas encaminadas a la demolición de<br />

gran parte del Patrimonio Histórico y cultural<br />

del lugar, numerosos habitantes se vieron<br />

obligados a abandonar sus casas,<br />

fenómeno en continuo crecimiento. Este<br />

despoblamiento fue ejecutado por la anterior<br />

corporación municipal dirigente en el<br />

Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong>, que después de<br />

haber expresado la voluntad de ordenar las<br />

d e m o l i c i o n e s c o n l a c o n s i g u i e n t e<br />

prolongación del eje viario principal de la<br />

nueva zona residencial de <strong>Valencia</strong>, así<br />

como Avenida Blasco Ibanez, interrumpió<br />

los subsidios para los habitantes del<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Esta acción fue acompañada por<br />

una seria de lucha cívica ciudadana que han<br />

pretendido varias veces sus derechos sin<br />

ser nunca escuchados. Si por una parte la<br />

participación social ha sido tan activo de<br />

interrumpir la continuidad del proyecto, por<br />

o<strong>tra</strong> ha sido motivo de interrupción de los<br />

138


Infatti, a seguito di ciò numerosi <strong>abitanti</strong><br />

sono stati costretti, stanchi dopo continue<br />

lotte, ad abbandonare le loro case a<br />

favorire il fenomeno della gentrificacion<br />

che si è verificato in altre parti della città,<br />

come nel centro storico per esempio,<br />

dove l’antico quartiere del El Carmen ha<br />

di nuovo aumentato la sua popolazione<br />

residente. Al fenomeno dello<br />

spopolamento è suben<strong>tra</strong>to quello del<br />

ripopolamento illegale, da parte di gitani<br />

spagnoli o rumeni, nelle case<br />

abbandonate al degrado. <strong>Il</strong> 22 aprile 1998<br />

varie parti (vicini, commercianti, oppositori<br />

politici e organizzazioni culturali) hanno<br />

creato la piattaforma "Salvem El<br />

<strong>Cabanyal</strong>" (“Salviamo il <strong>Cabanyal</strong>") per<br />

fermare l'espansione di Blasco Ibáñez. Da<br />

questo giorno l'azione contro la<br />

distruzione è stata presa dalla piattaforma<br />

"Salvem El <strong>Cabanyal</strong>". Circa 4000<br />

persone firmarono la petizione contro il<br />

piano del governo <strong>locale</strong>. Quando il<br />

Consiglio comunale approvò il progetto<br />

definitivo, nel 2001, la piattaforma aveva<br />

organizzato cinque eventi, quattro nel<br />

quartiere e uno nel centro della città,<br />

facendo sciopero della fame per 22 giorni<br />

con l'unica pretesa di dialogo e<br />

discussione sull'interesse generale del<br />

progetto. Vennero organizzate molte<br />

proteste simili finché la gente ha<br />

cominciato a capire che la lotta era una<br />

cosa seria, che la resistenza era iniziata<br />

sebbene il percorso sarebbe lungo e<br />

difficile. Per testimoniare tutte le vicende<br />

messe in atto e le rivolte accadute fino a<br />

questi giorni è stato redatto anche un libro<br />

“Diario di 10 anni” scritto da Faustino<br />

Villora, che raccoglie tutti gli avvenimenti<br />

politici, storici, amminis<strong>tra</strong>tivi accaduti.<br />

subsidios mínimos para evitar que el barrio<br />

saliera hacia adelante. En efecto, a raíz de<br />

ello, muchos habitantes fueron obligados,<br />

angustiados después de continuas luchas, a<br />

abandonar sus casas a favorecer el<br />

fenómeno de la gentrificación que se ha<br />

producido en o<strong>tra</strong>s partes de la ciudad,<br />

como en el centro histórico, por ejemplo,<br />

donde el antiguo barrio del Carmen ha<br />

aumentado de nuevo su población residente.<br />

Al fenómeno del despoblamiento ha<br />

reemplazado al de repoblación ilegal, por<br />

parte de gitanos españoles o rumanos, en<br />

las casas abandonadas al deterioro. El 22<br />

de abril de 1998 varias partes (vecinos,<br />

comerciantes, opositores políticos y<br />

organizaciones culturales) han creado la<br />

plataforma "Salvem El <strong>Cabanyal</strong>" para frenar<br />

la expansión de Blasco Ibáñez. Desde ese<br />

día la acción con<strong>tra</strong> la destrucción fue<br />

tomada por la plataforma "Salvem El<br />

<strong>Cabanyal</strong>". Alrededor de 4000 personas<br />

firmaron la petición con<strong>tra</strong> el plan del<br />

Gobierno local. Cuando el Consejo<br />

municipal aproba el proyecto definitivo, en<br />

2001, la plataforma había organizado cinco<br />

eventos, cuatro en el barrio y uno en el<br />

centro de la ciudad, haciendo huelga de<br />

hambre por 22 días con la única pretensión<br />

de diálogo y debate sobre el interés general<br />

del proyecto. Fueron organizadas muchas<br />

protestas similares mien<strong>tra</strong>s la gente ha<br />

comenzado a entender que la lucha era una<br />

cosa seria, que la resistencia había<br />

empezado si bien el recorrido sería largo y<br />

difícil. Para testimoniar todas las vicisitudes<br />

puestas en marcha y las revueltas ocurridas<br />

hasta estos días se ha redactado también un<br />

libro "Diarios de 10 años" escrito por<br />

Faustino Villora, que recoge todos los<br />

acontecimientos políticos, históricos,<br />

adminis<strong>tra</strong>tivos ocurridos.<br />

139


Grande prova della forza cittadina.<br />

L’esperienza a <strong>Valencia</strong> mi ha permesso<br />

di partecipare anche ad alcuni <strong>degli</strong><br />

incontri realizzati rigorosamente di<br />

mercoledì in una casa abbandonata del<br />

quartiere, luogo di incontro e di<br />

discussione dell’associazione. Di seguito<br />

un racconto <strong>tra</strong>tto dal diario di viaggio.<br />

Gran prueba de la fuerza ciudadana. La<br />

experiencia en <strong>Valencia</strong> me ha permitido<br />

de hacer también a algunos de los<br />

encuentros realizados rigurosamente de<br />

miércoles en una casa abandonada del<br />

barrio, lugar de encuentro y debate de la<br />

asociación. A continuación un relato<br />

ex<strong>tra</strong>ído del diarios de viaje.<br />

Manifestanti impediscono le demolizioni. Foto di José Soler<br />

140


Dal diario di viaggio:<br />

Relazione all’ordine del giorno<br />

Associazione protagonista: Salvem el <strong>Cabanyal</strong><br />

20 settembre 2017<br />

Oggetto di discussione: Spazio pubblico con destinazione d’uso sportiva<br />

<strong>Il</strong> luogo di incontro esplica in maniera semplice e chiara la volontà e la predisposizione della<br />

cittadinanza del <strong>“barrio”</strong> a voler risolvere le problematiche tecniche e sociali che lo riguardano. <strong>Il</strong> sito<br />

non predispone alcuna caratteristica ufficiale in veste di sede ospitante numerose riunioni, ma solo un<br />

titolo inciso nel cemento su cui si poggiano i piedi che annuncia “Salvem el <strong>Cabanyal</strong>”, la struttura<br />

in cui si ospita l’incontro è un’abitazione tipo semidiroccata , di cui il patio fa da luce alla zona di<br />

riunione, manca persino la luce che viene sostituita da luci temporanee o da lumini di cera per il<br />

tempo necessario a riconoscere i volti che si passano la parola quando inizia a calare la notte. In<br />

questa situazione si scambiano la parola numerose persone interessate, altre meno o forse più timide.<br />

L’argomento esposto alla discussione riguarda la costruzione in via di esecuzione di un’area verde con<br />

destinazione sportiva di cui la gestione è il problema principale. Infatti, il problema principale è dover<br />

trovare un punto d’incontro e consegnare all’ “ayuntamento” una decisione impegnativa da poter<br />

essere presa in considerazione in veste di “proposta di idea della <strong>partecipazione</strong> cittadina”.<br />

Considerando che la problematica maggiormente attanagliante è la difficile convivenza <strong>tra</strong> gitani di<br />

nazionalità spagnola e rumena, la conseguenza di una gestione pubblica della nuova area sportiva<br />

potrebbe portare con sé l’insicurezza, l’abbandono e la non manutenzione dell’area che verrebbe col<br />

tempo impossessata da questa parte della popolazione. In caso con<strong>tra</strong>rio, qualora la gestione fosse<br />

solo privata si teme possa essere destinata a solo una ristretta cerchia d’élite. La proposta avanzata è<br />

quella di far si che la struttura sia gestita da un ente privato in grado di porre manutenzione e<br />

sorveglianza e la zona più esposta a ad area verde invece che sia pubblica in modo da porre un<br />

equilibrio dalle due parti e da poter garantire una stabilità.<br />

Cala la sera e gli <strong>abitanti</strong> del Salvem el <strong>Cabanyal</strong> tornano alle loro case.<br />

141


El diario de viaje:<br />

Informe en el orden del día<br />

Asociación<br />

protagonista: Salvem el <strong>Cabanyal</strong><br />

20 de septiembre de 2017<br />

Objeto de debate: espacio público con destino de uso deportivo<br />

El lugar de encuentro manifiesta de manera sencilla y clara la voluntad y la predisposición de la<br />

ciudadanía del "barrio" a querer solucionar las problemáticas técnicas y sociales que lo afectan. El<br />

sitio no creará ninguna característica oficial como sede anfitriona numerosas reuniones, pero sólo un<br />

título, grabado en el cemento en que se reposan los pies que anuncia "Salvem el <strong>Cabanyal</strong>", la<br />

estructura donde se alberga el encuentro es una vivienda tipo derruida , de que el patio da luz a la<br />

zona de reunión, carece incluso de la luz que se sustituye por luces temporales o por lumini de cera<br />

para el tiempo necesario para reconocer los rostros que se pasan la palabra cuando comienza a calar<br />

la noche. En esta situación se intercambian la palabra numerosas personas interesadas, o<strong>tra</strong>s menos o<br />

quizá más tímidas. El argumento expuesto a la discusión se refiere a la construcción en vías de<br />

ejecución de un área verde con destino deportiva de que la gestión es el principal problema. En efecto,<br />

el principal problema es que encon<strong>tra</strong>r un punto de encuentro y entregar a la "ayuntamento" una<br />

decisión difícil que pueda ser tomada en consideración en calidad de "propuesta de idea de la<br />

participación ciudadana”. Considerando que la problemática más attanagliante es la difícil<br />

convivencia entre gitanos de nacionalidad española y rumana, la consecuencia de una gestión pública<br />

de la nueva zona deportiva podría llevar consigo la inseguridad, el abandono y el no mantenimiento<br />

de la zona que quedaría con el tiempo impossessata por esta parte de la población.In caso con<strong>tra</strong>rio,<br />

qualora la gestione fosse solo privata si teme possa essere destinata a solo una ristretta cerchia d’élite.<br />

La propuesta es la de hacer que la estructura esté gestionada por una entidad privada capaz de poner<br />

mantenimiento y vigilancia y la zona más expuesta a zona verde que sea pública para poner un<br />

equilibrio de las dos partes y poder garantizar una estabilidad.<br />

Cae la tarde y los habitantes de Salvem el <strong>Cabanyal</strong> vuelven a sus casas<br />

142


Oltre all’associazione più famosa di<br />

Salvem el <strong>Cabanyal</strong> troviamo numerosi<br />

progetti che hanno ripercorso la storia del<br />

barrio, <strong>tra</strong> cui: “<strong>Cabanyal</strong> Archivo Vivo”,<br />

organizzato per l’associazione culturale La<br />

Esfera Azul y coordinato da Emilio<br />

Martinez, Lupe Frigols e Bia Santos, che<br />

utilizza gli strumenti che la cultura offre<br />

per rendere visibile la problematica<br />

politica e sociale che at<strong>tra</strong>versa il<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Ha come obiettivo principale<br />

quello del riconoscimento dei valori propri<br />

del Barrio del <strong>Cabanyal</strong>, del suo<br />

importante patrimonio architettonico,<br />

urbanistico e sociale, della sua storia e<br />

della sua <strong>identità</strong>. Inoltre, dal 1998 viene<br />

realizzato il progetto <strong>Cabanyal</strong> Portes<br />

Obertes, un evento multidisciplinare de<br />

arte contemporanea in cui i vicini o i pochi<br />

<strong>abitanti</strong> “originari” del <strong>Cabanyal</strong> cedono le<br />

loro case come contenitori culturali. Infine,<br />

per citare <strong>tra</strong> i più interessanti, Hablemos<br />

sobre el <strong>Cabanyal</strong> costituito da una serie<br />

di testimonianze audiovisuali realizzati a<br />

un centinaio di persone, vicini, visitatori,<br />

cimentatosi ad apportare il loro contributo<br />

narrativo. A queste associazioni si<br />

aggiunge quella di <strong>Cabanyal</strong> Horta che<br />

cerca di sensibilizzare, educare e<br />

prendersi cura dell'ambiente<br />

promuovendo il concetto di permacultura<br />

e agroecologia come stile di vita<br />

alternativo e sostenibile per il barrio. Tra le<br />

importanti azioni dal basso quest’ultima è<br />

sicuramente una delle più pratiche e<br />

convinte che esistano al <strong>Cabanyal</strong>, con la<br />

quale ho avuto modo di en<strong>tra</strong>re in contatto<br />

durante il percorso di indagine.<br />

Además de la asociación más famosa de<br />

Salvem el <strong>Cabanyal</strong> encon<strong>tra</strong>mos<br />

numerosos proyectos que recorrieron la<br />

historia del barrio, entre ellos: <strong>Cabanyal</strong><br />

Archivo Vivo, organizado por la asociación<br />

cultural la Esfera Azul y coordinado por<br />

Emilio Martinez, Lupe Frigols y Bia Santos,<br />

que la cultura ofrece para hacer visible la<br />

problemática política y social que a<strong>tra</strong>viesa<br />

el <strong>Cabanyal</strong>. Tiene como objetivo principal<br />

del reconocimiento de los valores propios<br />

del barrio del <strong>Cabanyal</strong>, de su importante<br />

patrimonio arquitectónico, urbanístico y<br />

social, de su historia y de su identidad.<br />

Además, desde 1998 se ha realizado el<br />

proyecto <strong>Cabanyal</strong> Portes Obertes, un<br />

evento multidisciplinario de arte<br />

contemporánea en la que los vecinos o los<br />

pocos habitantes "originarios" del <strong>Cabanyal</strong><br />

ceden sus casas como contenedores<br />

culturales. Finalmente, por citar entre los<br />

más interesantes, hablemos sobre el<br />

<strong>Cabanyal</strong> constituido por una serie de<br />

testimonios audiovisuali realizadas a un<br />

centenar de personas, vecinos, visitantes,<br />

cimentatosi a aportar su contribución<br />

narrativo. A estas asociaciones se añade la<br />

de <strong>Cabanyal</strong> Horta que intenta sensibilizar,<br />

educar y cuidar del medio ambiente<br />

promoviendo el concepto de permacultura<br />

y agroecologia como estilo de vida<br />

alternativo y sostenible para el barrio. Entre<br />

las importantes acciones desde abajo esta<br />

última es sin duda una de las más<br />

prácticas y convencidas de que existan al<br />

<strong>Cabanyal</strong>, con la cual he tenido la<br />

oportunidad de en<strong>tra</strong>r en contacto durante<br />

el recorrido de investigación.<br />

143


Le loro azioni sono sicuramente difficili da<br />

realizzare in tempi brevi e con facilità ma<br />

una volta avviate sembrano perdurare e<br />

resistere contro le azioni amminis<strong>tra</strong>tive di<br />

demolizione e abuso di potere. Le attività<br />

di questa associazione vengono proposte<br />

nelle scuole e nei quartieri popolari delle<br />

città, soprattutto nel <strong>Cabanyal</strong>, dove<br />

hanno iniziato ad intervenire con la<br />

creazione di orti urbani dedicati intesi<br />

come spazi di aggregazione, interazione,<br />

educazione e cultura.<br />

Queste micro azioni delle associazioni del<br />

<strong>Cabanyal</strong> nel tempo diventano continui<br />

punti su cui soffermarsi e approfondire<br />

nuove soluzioni e scenari progettuali<br />

concretamente realizzabili. Nonostante<br />

numerose problematiche abbiano<br />

assediato la crescita del <strong>Cabanyal</strong> sia dal<br />

punto di vista politico, economico che<br />

sociale, il suo sviluppo si è mantenuto<br />

c o s t a n t e fi n o a i g i o r n i n o s t r i .<br />

La sua capacità di permanenza at<strong>tra</strong>verso<br />

una maglia <strong>urbana</strong> per lo più identica alle<br />

sue origini è una forte prova<br />

dell’intelligenza delle ragioni che hanno<br />

implicato il suo sorgere negli anni della<br />

sua nascita. Ciò vuol dire anche che i<br />

motivi che hanno spinti i vecchi pescatori<br />

a colonizzare quest’area piuttosto che<br />

un’al<strong>tra</strong> sono gli stessi che hanno spinto le<br />

logiche commerciali a fondare uno dei<br />

porti fondamentali del Mediterraneo, El<br />

Grao. Le logiche s<strong>tra</strong>tegiche<br />

dell’insediamento sono sempre legate allo<br />

sfruttamento delle risorse impiegate sul<br />

quel territorio piuttosto che un altro e utile<br />

al loro sostentamento per i fini della<br />

commercializzazione.<br />

Sus acciones seguramente son difíciles de<br />

realizar en tiempos breves y con facilidad<br />

pero una vez iniciadas parecen perdurar y<br />

resistir con<strong>tra</strong> las acciones adminis<strong>tra</strong>tivas<br />

de demolición y abuso de poder.Las<br />

actividades de esta asociación aparecen<br />

propuestas en las escuelas y en los barrios<br />

populares de las ciudades, sobre todo en<br />

el <strong>Cabanyal</strong>, donde han comenzado a<br />

intervenir con la creación de huertos<br />

urbanos dedicados entendidos como<br />

espacios de agregación, interacción,<br />

educación y cultura. Estas pequeñas<br />

acciones de las asociaciones del <strong>Cabanyal</strong><br />

en el tiempo se convierten en continuos<br />

puntos en los que detenerse y profundizar<br />

en nuevas soluciones y escenarios de<br />

diseño realizables. A pesar de numerosas<br />

problemáticas han asediado la crecimiento<br />

del <strong>Cabanyal</strong> tanto desde el punto de vista<br />

político, económico y social, su desarrollo<br />

se ha mantenido constante hasta nuestros<br />

días. Su capacidad de permanencia a<br />

<strong>tra</strong>vés de una malla <strong>urbana</strong> para el más<br />

idéntica a sus orígenes es una fuerte<br />

prueba de la inteligencia de las razones<br />

que han implicado su nacimiento. Eso<br />

quiere decir también que los motivos que<br />

han empujado los antiguos pescadores a<br />

colonizar la zona más que o<strong>tra</strong> cosa son<br />

los mismos que han empujado a las<br />

lógicas comerciales a fundar uno de los<br />

puertos fundamentales del Mediterráneo, el<br />

Grao. Las lógicas es<strong>tra</strong>tégico de la<br />

instalación son siempre ligado a la<br />

explotación de los recursos utilizados en<br />

ese territorio más que otro y útil para su<br />

s u s t e n t o p a r a l o s fi n e s d e l a<br />

comercialización.<br />

144


Se il primo motivo che ha spinto la nascita<br />

del <strong>Cabanyal</strong> ai pescatori del luogo è<br />

legato alla vicinanza delle risorse in un<br />

primo momento e alla vicinanza del luogo<br />

di lavoro in un secondo momento, ciò vuol<br />

dire che oggi le ragioni per cui il quartiere<br />

permane sono differenti da quelle di una<br />

volta, essendo de-localizzato il luogo di<br />

scambio e di <strong>tra</strong>sporto delle merci.<br />

Quindi se de-localizzando il luogo di<br />

commercio, s<strong>tra</strong>tegicamente si è<br />

modificato per le stesse ragioni anche il<br />

ritmo di vita <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> dobbiamo<br />

cercare le ragioni per cui il quartiere<br />

mantiene tutt’oggi una struttura<br />

saldamente ancorata al passato.<br />

Questa ricerca non può prescindere<br />

dall’analisi delle logiche di costruzione di<br />

un insediamento. Infatti, assunto che la<br />

localizzazione dell’insediamento è<br />

avvenuta in quel luogo per le relazioni<br />

s<strong>tra</strong>tegiche già spiegate, il modus<br />

operandi della costruzione è legato ad un<br />

modus vivendi funzionale alle necessità<br />

favorevoli alle condizioni di vita umane.<br />

Questo legame <strong>tra</strong> modus operandi e<br />

modus vivendi è strettamente connesso in<br />

questo caso e spiega fortemente come la<br />

sua persistenza sia tutt’oggi notevole.<br />

Tanto fortemente connesso questo<br />

legame che spiega come l’<strong>identità</strong> <strong>locale</strong><br />

sia strettamente pervenuta e resistita ne<br />

tempo sino ai giorni nostri, nonostante i<br />

numerosi conflitti, sociali, urbani<br />

economici e politi, a dimos<strong>tra</strong>zione del<br />

fatto che il patrimonio identitario del<br />

<strong>Cabanyal</strong> è ancora incontestabilmente<br />

presente e riproducibile di cui chiaro<br />

esempio ne è la sua resilienza.<br />

Si el primer motivo que ha empujado el<br />

nacimiento del <strong>Cabanyal</strong> a los pescadores<br />

del lugar está ligada a la cercanía de los<br />

recursos en un primer momento y la<br />

cercanía del lugar de <strong>tra</strong>bajo en un<br />

segundo momento, esto quiere decir que<br />

hoy las razones por las que el barrio està<br />

siendo <strong>tra</strong>sladado el lugar de intercambio y<br />

de <strong>tra</strong>nsporte de mercancías. Por tanto, si<br />

v a r i a m o s e l l u g a r d e n e g o c i o ,<br />

es<strong>tra</strong>tégicamente se ha modificado por las<br />

mismas razones también el ritmo de vida<br />

de los habitantes debemos buscar las<br />

razones por las que el barrio conserva aún<br />

hoy una estructura firmemente anclada al<br />

pasado. Esta investigación no puede<br />

prescindir de análisis de las lógicas de<br />

construcción de un asentamiento. En<br />

efecto, asumido que la localización del<br />

asentamiento se produjo en aquel lugar<br />

para las relaciones es<strong>tra</strong>tégicas ya<br />

explicadas, el modus operandi de la<br />

construcción está ligado a un modus<br />

vivendi funcional a las necesidades<br />

favorables a las condiciones de vida<br />

humanas. Este vínculo entre modus<br />

operandi y m o d u s v i v e n d i está<br />

estrechamente vinculado en este caso y<br />

explica fuertemente como su persistencia<br />

tanto hoy considerable. Tan fuertemente<br />

vinculado este vínculo que explica como la<br />

identidad local sea estrictamente recibida y<br />

resistita ne tiempo hasta nuestros días, a<br />

pesar de los numerosos conflictos sociales,<br />

urbanos, económicos y políticas, en<br />

demos<strong>tra</strong>ción del hecho de que el<br />

patrimonio identitario del <strong>Cabanyal</strong> es aún<br />

indiscutiblemente presente y reproducible<br />

de claro ejemplo de ello es su resiliencia.<br />

145


La città non dice il suo passato, lo<br />

contiene come le linee d’una mano, scritto<br />

negli spigoli delle vie, nelle griglie delle<br />

finestre, negli scorrimano delle scale, nelle<br />

antenne dei parafulmini, nelle aste delle<br />

bandiere, ogni segmento rigato a sua volta<br />

di graffi, seghettature, intagli, svirgole.<br />

(Italo Calvino)<br />

146<br />

Foto scattata da me nella zona Canyamelar - <strong>Cabanyal</strong>


6. ALCUNE IDEE PER<br />

UN PROGETTO DI<br />

RIQUALIFICAZIONE<br />

6. ALGUNAS IDEAS<br />

PARA UN PROYECTO<br />

DE RECALIFICACIÓN<br />

Tutto ciò che ha costituito l’analisi<br />

realizzata sino ad ora, sono forme e stili di<br />

vita, formazioni interculturali, modelli<br />

sociali e spazi fisici che hanno reso il<br />

<strong>Cabanyal</strong> un quartiere molto interessante.<br />

Se da una parte del Canyamelar<br />

incontriamo strutture edilizie patrimoniali<br />

alternate a edifici di nuova costruzione<br />

accompagnate da un’intensa vita di<br />

quartiere, al <strong>Cabanyal</strong> troviamo<br />

l’abbandono e il degrado <strong>degli</strong> edifici<br />

prevalentemente soggetti a dichiarazione<br />

di interesse culturale alternati a spazi<br />

vuoti, risultato delle demolizioni avvenute,<br />

o affiancati da edifici di nuova costruzione,<br />

che non rispettano in alcun modo le<br />

tipologie edilizie del barrio, accompagnate<br />

da una forte esclusione sociale e una forte<br />

occupazione abusiva.<br />

Due barrios cresciuti e formatesi in un<br />

unico quartiere chiamato “Poblado<br />

Marítimo”, sviluppatesi nelle stesse<br />

circostante, resistente agli stessi<br />

avvenimenti <strong>tra</strong>nne che ad uno, quello<br />

della devastante globalizzazione turistica<br />

che ha richiamato alla realizzazione di un<br />

progetto in grado di collegare il casco<br />

antiguo al mare, at<strong>tra</strong>verso una grande<br />

avenida. Ciò differenzia in modo<br />

s<strong>tra</strong>ordinario il destino di en<strong>tra</strong>mbe le aree<br />

riguarda la loro localizzazione, infatti il<br />

<strong>Cabanyal</strong> assume una forte posizione<br />

s<strong>tra</strong>tegica, come abbiamo già visto. La<br />

sua localizzazione ha fatto si che da<br />

importante luogo di aggregazione della<br />

Todo lo que ha constituido el análisis<br />

realizado hasta ahora, son formas y estilos<br />

de vida, formaciones interculturales,<br />

modelos sociales y espacios físicos que<br />

han emitido el <strong>Cabanyal</strong> un barrio muy<br />

interesante. Si por una parte del<br />

Canyamelar encon<strong>tra</strong>mos estructuras<br />

edificación patrimoniales alternadas con<br />

e d i fi c i o s d e n u e v a c o n s t r u c c i ó n<br />

acompañadas por una intensa vida de<br />

barrio, al <strong>Cabanyal</strong> encon<strong>tra</strong>mos el<br />

abandono y el deterioro de los edificios<br />

predominantemente sujetos a declaración<br />

de interés cultural alternados a espacios<br />

vacíos, resultado de las demoliciones<br />

efectuadas, o acompañados de los<br />

edificios de nueva construcción, que no<br />

respetan en modo alguno las tipologías de<br />

vivienda del barrio, acompañadas por una<br />

fuerte exclusión social y una fuerte<br />

ocupación abusiva. Dos barrios crecidos y<br />

formados en una única zona llamada<br />

"Poblado Marítimo", desarrolladas en las<br />

mismas condiciones, resistente a los<br />

mismos hechos salvo que a uno, el de la<br />

devastadora globalización turística que ha<br />

llamado la realización de un proyecto<br />

capaz de conectar el casco antiguo al mar,<br />

a <strong>tra</strong>vés de una gran avenida. Esto<br />

diferencia en forma ex<strong>tra</strong>ordinaria el<br />

destino de ambas zonas se refiere a su<br />

localización, en efecto, el <strong>Cabanyal</strong> asume<br />

una fuerte posición es<strong>tra</strong>tégica, como ya<br />

hemos visto. Su localización ha hecho que<br />

desde un importante lugar de agregación<br />

147


vecchia borghesia diventasse luogo di<br />

passaggio ed effimero spazio di conflitto<br />

sociale interno. Effimero perché gli spazi<br />

che sono stati occupati non sono stati<br />

presi in considerazione dal piano, non ne<br />

è stata considerata la destinazione per i<br />

poveri occupanti a cui non gli verrà<br />

riconosciuto nemmeno il diritto della casa.<br />

Semplicemente, come avviene tante volte,<br />

il problema verrebbe semplicemente delocalizzato<br />

ma sicuramente non sarà il<br />

Municipio ad interessarsi della loro<br />

destinazione. Questi spazi localizzati nel<br />

barrio del <strong>Cabanyal</strong> sono ormai diventati<br />

<strong>tra</strong>nsitori. Un giorno vi si trovano zeppi di<br />

gente povera che li occupa per dormire o<br />

creare dimore a il giorno dopo gli edifici<br />

vengono murati non permettendo nessuno<br />

di en<strong>tra</strong>re. Questo accade giorno dopo<br />

giorno lasciando continui spazi<br />

“inoccupati” che danno vita a loro volta di<br />

deserte aree di passaggio le cui s<strong>tra</strong>de<br />

non vengono più at<strong>tra</strong>versate o perché gli<br />

occupanti rendono la zona<br />

inat<strong>tra</strong>versabile, creando luoghi di difficile<br />

sicurezza, o perché una s<strong>tra</strong>da deserta<br />

priva di servizi, di illuminazione non<br />

at<strong>tra</strong>rrebbe certamente nessun passante.<br />

Le condizioni di degrado sociale e fisico in<br />

cui versa il barrio del <strong>Cabanyal</strong> sono state<br />

oggetto di numerosi dibattiti municipali ma<br />

nessuna s<strong>tra</strong>tegia è stata mai realmente<br />

realizzata se non quelle piccole azioni<br />

organizzate dagli <strong>abitanti</strong> che hanno dato<br />

vita a numerosi eventi e riunioni di<br />

carattere informativo e culturale.<br />

de la vieja burguesía se convirtiera en<br />

lugar de paso y efímero espacio de<br />

conflicto social interno. Efímero porque los<br />

espacios que fueron ocupados no fueron<br />

tomados en consideración el plan, no fue<br />

considerada el destino para los pobres<br />

ocupantes que no le será reconocido ni<br />

siquiera el derecho de la casa.<br />

Simplemente, como ocurre tantas veces, el<br />

problema sería simplemente de-localizado<br />

pero seguramente no será el Ayuntamiento<br />

a interesarse por su destino. Estos<br />

espacios localizados en el barrio del<br />

<strong>Cabanyal</strong> se ha convertido <strong>tra</strong>nsitorios. Un<br />

día se encuen<strong>tra</strong>n muchas gente pobre<br />

que les ocupa para dormir o crear moradas<br />

en el día después de los edificios aparecen<br />

tapiadas no permitiendo nadie de en<strong>tra</strong>r.<br />

Esto ocurre día <strong>tra</strong>s día dejando continuos<br />

espacios “desocupados" que dan vida a su<br />

vez de desérticas zonas de paso cuyos<br />

caminos no aparecen más cruzarse o<br />

porque los ocupantes hacen la zona<br />

impasable, creando lugares de difícil<br />

seguridad, o porque una carretera desierta<br />

carente de servicios, de iluminaciones no<br />

a<strong>tra</strong>ería ciertamente ningún que pase. Las<br />

condiciones de degradación social y físico<br />

que a<strong>tra</strong>viesa el barrio del <strong>Cabanyal</strong> han<br />

sido objeto de numerosos debates<br />

municipales pero ninguna es<strong>tra</strong>tegia ha<br />

sido nunca realmente realizada si no las<br />

pequeñas acciones organizadas por los<br />

habitantes que han dado vida a numerosos<br />

e v e n t o s y r e u n i o n e s d e c a r á c t e r<br />

148


6.1 SINTESI DELLE CRITICITÀ E<br />

DELLE OPPORTUNITÀ<br />

6.1 RESUMEN DE LA CRITICIDAD Y<br />

LAS OPORTUNIDADES<br />

Avendo ripercorso per sommi capi gli<br />

elementi determinanti le caratteristiche<br />

della struttura <strong>urbana</strong> del barrio del<br />

<strong>Cabanyal</strong>, possiamo affermare che<br />

notevoli elementi fisici, storici, culturali ed<br />

economici hanno influito sulla crescita,<br />

l’espansione, in un primo periodo, e la<br />

regressione, in un secondo, il cambio<br />

generazionale, culturale, commerciale e<br />

architettonico dell’area <strong>urbana</strong> in esame.<br />

A questo punto risulta necessario<br />

comprendere quali e in che termini siano<br />

avvenuti questi fenomeni.<br />

In primo luogo, la posizione geografia e la<br />

geografia stessa del territorio, come detto<br />

precedentemente, costituisce un rilevante<br />

elemento di studio data la sua formazione<br />

pianeggiante favorevole allo sviluppo delle<br />

prime forme d’insediamento sino ai giorni<br />

nostri. Geografia contenente un sistema<br />

idrografico determinante per l’assunzione<br />

delle costruzioni avvenute sino ad ora. La<br />

posizione geografia di grande scala<br />

(dell’intera area <strong>urbana</strong> della città di<br />

<strong>Valencia</strong>) e di piccola scala (dell’area del<br />

<strong>Cabanyal</strong>) è risultata da lungo tempo<br />

favorevole all’insediamento sia perché si<br />

<strong>tra</strong>tta di un terreno fertile, ricco di risorse e<br />

fonte di <strong>tra</strong>ffico commerciale con il<br />

Mediterraneo e sia perché le risorse<br />

primarie a livello agricolo erano facilmente<br />

gestibili at<strong>tra</strong>verso un ottimo sistema<br />

idrico.<br />

Habiendo recorrido en visión general los<br />

e l e m e n t o s d e t e r m i n a n t e s d e l a s<br />

características de la estructura <strong>urbana</strong> del<br />

barrio del <strong>Cabanyal</strong>, podemos afirmar que<br />

importantes elementos físicos, históricos,<br />

culturales y económicos han influido sobre<br />

el crecimiento, la expansión, en un primer<br />

período, y la regresión, en un segundo, el<br />

cambio generacional, cultural, comercial y<br />

arquitectónico de la zona <strong>urbana</strong> en<br />

examen.<br />

En este punto es necesario comprender<br />

cuáles y en qué términos se producen<br />

estos fenómenos.<br />

En primer lugar, la posición geográfica y la<br />

geografía del territorio, como dicho<br />

anteriormente, constituye un importante<br />

elemento de estudio dada su formación<br />

llano favorable al desarrollo de las<br />

primeras formas de asentamiento hasta<br />

nuestros días. Geografía que contenga un<br />

sistema hidrográfico determinante para la<br />

con<strong>tra</strong>tación de las construcciones<br />

realizadas hasta ahora. La posición<br />

geográfica de gran escala (de toda la zona<br />

<strong>urbana</strong> de la ciudad de <strong>Valencia</strong>) y de<br />

pequeña escala (de la zona del <strong>Cabanyal</strong>)<br />

fue por largo tiempo favorable a los<br />

asentamientos sea porque se <strong>tra</strong>ta de un<br />

terreno fértil, rico de recursos y fuente de<br />

tráfico comercial con el Mediterráneo y es<br />

porque los recursos primarias a nivel<br />

agrícola eran fácilmente manejables a<br />

<strong>tra</strong>vés de un excelente sistema de agua.<br />

149


Se per quanto riguarda la piccola scala il<br />

<strong>Cabanyal</strong> era un luogo s<strong>tra</strong>tegico per la<br />

presenza delle materie prime, la scelta<br />

della localizzazione del sistema urbano di<br />

<strong>Valencia</strong> ricade, rispetto al <strong>Cabanyal</strong>,<br />

come strumento di <strong>tra</strong>sporto delle risorse,<br />

che da questo pervenivano, at<strong>tra</strong>verso la<br />

canalizzazione della reta idrica e<br />

soprattutto il fiume Turia. Bisogna<br />

ricordare che oltre a trovarci in un’area in<br />

cui il fattore bioclimatico è stato<br />

influenzante nella scelta della<br />

localizzazione dell’insediamento (Pastor<br />

Villa, R. 2012), anche la scelta di<br />

pianificazione di questo, rispetto<br />

all’idrografia è assolutamente importante.<br />

<strong>Il</strong> fiume Turia fornisce acqua in tutta la<br />

pianura valenciana, da cui tutti i terreni<br />

coltivabili (huerta valenciana) esterni al<br />

nucleo urbano, ricevono acqua dai canali<br />

di irrigazioni che da esso derivano. A sud<br />

della città, inoltre, il Parco Naturale<br />

dell’ Albufera, importante risorsa per la<br />

produzione di riso che viene esportato in<br />

tutto il Mediterraneo, è dotato di un lago di<br />

acqua dolce utilizzata per irrigare i campi<br />

nel mese di maggio.<br />

L’utilizzo della risorsa primaria è una<br />

grande capacità di controllo del territorio<br />

che in questo caso non è stata fortemente<br />

strumentalizzata ma piuttosto rimasta<br />

ancorata alle <strong>tra</strong>dizioni culturali del posto.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong>, in merito al tema dell’acqua,<br />

era in origine un terreno pantanoso di<br />

possibile origine lacustre, la cui spiaggia<br />

era costituita da particelle di sabbia di<br />

piccolissime dimensioni, soggetta al<br />

fenomeno di erosione eolica verso<br />

l’interno, formando in parte dune di piccola<br />

altezza e in parte messa a dimora per la<br />

costruzione.<br />

Si por lo que respecta a la pequeña escala<br />

el <strong>Cabanyal</strong> era un lugar es<strong>tra</strong>tégico para<br />

la presencia de las materias primas, la<br />

elección de la localización del sistema<br />

urbano de <strong>Valencia</strong> recae, en relación con<br />

el <strong>Cabanyal</strong>, como instrumento de<br />

<strong>tra</strong>nsporte de recursos, que desde este<br />

tomaron la iniciativa, mediante la<br />

canalización de la red de agua y sobre<br />

todo el río Turia. Hay que recordar que,<br />

además de encon<strong>tra</strong>rnos en un área donde<br />

el factor bioclimático, fue influenzante en la<br />

elección de la localización de la instalación<br />

(Pastor Villa, R. 2012), también la elección<br />

de planificación de este, respeto a la<br />

hidrografía es absolutamente importante.<br />

El río Turia abastece de agua en toda la<br />

llanura valenciana, que todos los terrenos<br />

cultivables (Huerta valenciana) externos al<br />

núcleo urbano, reciben agua de los<br />

canales de riego que de él se derivan. Al<br />

sur de la ciudad, además, el Parque<br />

Natural de la Albufera, importante recurso<br />

para la producción de arroz que se exporta<br />

en todo el Mediterráneo, está dotado de un<br />

lago de agua dulce utilizada para regar los<br />

campos en el mes de mayo.<br />

La utilización del recurso primaria es una<br />

gran capacidad de control del territorio que<br />

en este caso no se vio fuertemente<br />

explotada sino quedado anclada en las<br />

<strong>tra</strong>diciones culturales del lugar. El<br />

<strong>Cabanyal</strong>, en cuanto al tema del agua, era<br />

en origen un terreno pantanoso de posible<br />

origen lacustres, cuya playa estaba<br />

constituida por partículas de arena de<br />

pequeñas dimensiones, sujeta al fenómeno<br />

de erosión eólica hacia el interior,<br />

formando parte de dunas de pequeña<br />

altura y en parte puesta a morada para la<br />

construcción.<br />

150


Inoltre, bisogna aggiungere che la scelta<br />

di localizzazione dell’insediamento è<br />

fortemente dipeso anche dall’attività ittica,<br />

che in un primo momento era resa<br />

disponibile alla commercializzazione<br />

<strong>locale</strong> e in un secondo tempo invece ha<br />

espanso il suo mercato, producendo<br />

conseguenze negative per il nucleo<br />

insediativo <strong>locale</strong>. Allo stesso modo di<br />

come succedeva nel periodo industriale<br />

<strong>degli</strong> inizi del 1800 in Inghilterra con il<br />

New Lanark divenne una fiorente impresa<br />

economica e paradigmatica esperienza<br />

del socialismo utopistico, in forma ridotta<br />

possiamo riscon<strong>tra</strong>re come la forza lavoro<br />

sia sempre stata collocata al potere del<br />

controllo del ciclo di produzione, un po’<br />

allo stesso modo succedeva anche per il<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Se gli operai del New Lanark<br />

dipendevano fortemente dall’attività<br />

lavorativa che era il loro motore di vita,<br />

possiamo affermare che anche per i<br />

pescatori del <strong>Cabanyal</strong> era così. Un po’ di<br />

tempo più avanti troviamo invece un ciclo<br />

di produzione maggiormente sacrificato,<br />

parliamo della metà dell’ottocento, in cui<br />

le forze dell’economia riescono a essere il<br />

motore della vita umana, momenti in cui<br />

emergono i fattori di mercato, i fattori della<br />

produzione, le infrastrutture i <strong>tra</strong>sporti e i<br />

loro costi e le conseguenze del<br />

paternalismo. <strong>Il</strong> passaggio da enclave<br />

ittica a industriale è breve e sottile che per<br />

prima conseguenza fisica e visiva porta<br />

con sé la costruzione di un insediamento<br />

fisso e non più temporaneo del processo<br />

tipologico vernacolare sostituito dal<br />

cemento di case in linea.<br />

Además, hay que añadir que la elección de<br />

localización de la instalación está<br />

fuertemente dependía también por la<br />

actividad pesquera, que en un primer<br />

momento era rendimiento disponible a la<br />

comercialización local y en un segundo<br />

tiempo por el con<strong>tra</strong>rio ha expandido su<br />

mercado, produciendo consecuencias<br />

negativas para el núcleo urbano local. Del<br />

mismo modo como ocurría en el período<br />

industrial de los inicios del 1800 en<br />

Inglaterra con el New Lanark se convirtió<br />

en una floreciente empresa económica y<br />

paradigmática experiencia del socialismo<br />

utópico, en forma reducida podemos<br />

comprobar como la fuerza de <strong>tra</strong>bajo sea<br />

siempre ha sido colocada en el poder del<br />

control del ciclo de producción, un poco del<br />

mismo modo ocurría también para el<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Si los obreros del New Lanark<br />

dependían fuertemente por la actividad<br />

laboral que era su motor de vida, podemos<br />

afirmar que también para los pescadores<br />

del <strong>Cabanyal</strong> así era. Un poco de tiempo<br />

más adelante encon<strong>tra</strong>mos un ciclo de<br />

producción más sacrificado, hablamos de<br />

la mitad del siglo XIX, donde las fuerzas de<br />

la economía logran ser el motor de la vida<br />

humana, momentos en que surgen los<br />

factores de mercado, los factores de<br />

producción, las infraestructuras de<br />

t r a n s p o r t e s y s u s c o s t e s y l a s<br />

consecuencias del paternalismo. El paso<br />

de enclave pesquera a industrial es corto y<br />

fino que por primera consecuencia física y<br />

visual lleva consigo la construcción de un<br />

establecimiento fijo y no más temporal del<br />

proceso tipologico vernácula sustituido por<br />

el cemento de casas en línea.<br />

151


Anche questa fu una scelta a ritmo di<br />

“selezione naturale”, infatti la prima casa<br />

veniva costruita per un nucleo familiare<br />

ridotto preferibilmente di tre persone che<br />

nel caso in cui fosse aumentato sarebbe<br />

aumentato di conseguenza anche il profilo<br />

dell’insediamento, ma molto spesso lo<br />

spazio per lo sviluppo delle dimensioni<br />

non era sufficiente e per tale motivo le<br />

condizioni di vita dei pescatori e della loro<br />

famiglia diventavano sacrificate. A questo<br />

punto l’architettura vernacolare viene<br />

sostituita da una semplice costruzione<br />

che rispondesse alle esigenze minime<br />

delle condizioni abitative. Rispetto però a<br />

quanto prima della sua sostituzione<br />

l’architettura vernacolare avesse favorito<br />

alla cultura del <strong>Cabanyal</strong>, bisogna<br />

riconoscere un’assoluta intelligenza<br />

bioclimatica e sensibilità ecologica<br />

(approfondire il concetto espresso da<br />

Gonzalez Sandino). Gli aspetti bioclimatici<br />

notevoli che caratterizzano il <strong>Cabanyal</strong>,<br />

riguardano: la prossimità al mare, la <strong>tra</strong>ma<br />

<strong>urbana</strong>, la densità di edificazione, le<br />

sezioni <strong>degli</strong> assi s<strong>tra</strong>dali principali e gli<br />

angoli delle case pensate per lo<br />

sfruttamento delle correnti.<br />

In conclusione, per tali motivi è stata<br />

realizzata l’analisi SWOT (Strengths,<br />

Weaknesses, Opportunities, Threats ),<br />

cercando di individuare gli elementi di<br />

forza, debolezza, opportunità e minacce<br />

emerse sino ad ora.<br />

También esta fue una elección a ritmo de<br />

"selección natural", pues la primera casa<br />

fue construida por un núcleo familiar<br />

reducido preferentemente de tres personas<br />

que en caso de que había aumentado<br />

sería incrementa también el perfil de la<br />

instalación, pero muy a menudo el espacio<br />

para el desarrollo de las dimensiones no<br />

era suficiente y por esa razón las<br />

condiciones de vida de los pescadores y<br />

de su familia se hacían sacrificadas. En<br />

este punto la arquitectura vernácula se<br />

sustituye por una simple construcción que<br />

respondiera a las necesidades mínimas de<br />

las condiciones de vivienda. Respeto, sin<br />

embargo a lo que antes de su sustitución<br />

de la arquitectura vernácula hubiera<br />

favorecido a la cultura del <strong>Cabanyal</strong>, hay<br />

que reconocer una absoluta inteligencia<br />

bioclimatica y sensibilidad ecológica<br />

(profundizar el concepto expresado por<br />

Gonzalez Sandino). Los aspectos<br />

b i o c l i m á t i c o s c o n s i d e r a b l e s q u e<br />

caracterizan el <strong>Cabanyal</strong>, afectan: la<br />

proximidad al mar, la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong>, la<br />

densidad de edificación, las secciones de<br />

los ejes viales principales y los ángulos de<br />

l a s c a s a s p e n s a d a s p a r a e l<br />

aprovechamiento de las corrientes.<br />

En conclusión, por estas razones se realizó<br />

el análisis SWOT (Strengths, Weaknesses,<br />

Opportunities, Threats ), <strong>tra</strong>tando de<br />

identificar los elementos de fuerza,<br />

debilidad, oportunidades y amenazas<br />

surgidas hasta ahora.<br />

152


Questo tipo di analisi permette di operare<br />

una messa a punto <strong>degli</strong> caratteri di forza,<br />

di debolezza, di opportunità e di minaccia<br />

che sono riscon<strong>tra</strong>bili dalle indagini<br />

analitiche effettuate ma soprattutto sono<br />

anche messe in evidenza dalla gente del<br />

posto, che lo vive.<br />

Molte dei punti sopra tengono in<br />

considerazioni anche le interviste<br />

effettuate agli <strong>abitanti</strong> stessi che hanno<br />

dimos<strong>tra</strong>to il loro disappunto rispetto a<br />

diversificate problematiche.<br />

La raccolta d’ insieme di tutte le criticità e<br />

non solo, sono state in un secondo<br />

momento interpretate nella mappa.<br />

Este tipo de análisis permite realizar una<br />

puesta a punto de los caracteres de fuerza,<br />

de debilidad, de oportunidades y de<br />

a m e n a z a q u e s e d e t e c t a b a n l a s<br />

investigaciones analíticas realizadas pero<br />

sobre todo también son puestas en<br />

evidencia por la gente del lugar, que lo<br />

vive.<br />

Muchas de los puntos anteriormente<br />

tendrán en cuenta también las entrevistas<br />

realizadas a los habitantes mismos que<br />

han demos<strong>tra</strong>do su descontento frente a<br />

diversas problemáticas.<br />

La recogida de conjunto de todas las<br />

criticadas y no solo fueron en un segundo<br />

momento de interpretar en el mapa.<br />

153


Questo step critico-valutativo mi ha<br />

permesso di effettuare ulteriori<br />

elaborazioni riguardo gli elementi di<br />

criticità e patrimonio presenti nel<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Date queste componenti, sono<br />

state riportate come criticità riscon<strong>tra</strong>te<br />

all’interno del tessuto del barrio:<br />

- <strong>Il</strong> tessuto storico del <strong>Cabanyal</strong><br />

degradato a prevalenza di abbandono<br />

con casi di occupazione abusiva,<br />

esclusione sociale, povertà relativa,<br />

conflitti sociali interni e assenza di<br />

norme igienico-sanitario;<br />

- <strong>Il</strong> tessuto storico del Canyamelar in<br />

parte degradato e con sporadici casi di<br />

occupazione abusiva;<br />

- Edifici in via di demolizione presenti<br />

maggiormente in quella che viene<br />

considerata la “zona cero” del<br />

<strong>Cabanyal</strong>, ovvero la zona ghetto;<br />

- La direzione prevalente<br />

dell’espansione insediativo che ha<br />

comportato l’esclusione fisica del barrio<br />

e il suo totale isolamento rispetto al<br />

contesto urbano di riferimento;<br />

- <strong>Il</strong> tessuto urbano del <strong>Cabanyal</strong> in cui<br />

ricade una prevalente area di carenze<br />

di servizi, infatti come si può notare<br />

dall’elaborazione dell’uso del suolo,<br />

questa pare avere la simile dimensione<br />

<strong>urbana</strong> del Canyamelar ma con<br />

nemmeno un quarto dei suoi servizi;<br />

- L’interruzione della pista ciclabile e del<br />

percorso pedonale che è frammentato<br />

e presente solo nelle aree di interesse<br />

turistico;<br />

- Le aree verdi abbandonate;<br />

- Le barriere infrastrutturali che hanno<br />

segnato il confine percettivo dell’area.<br />

Este step crítico-evaluación me ha<br />

permitido realizar más análisis sobre los<br />

elementos de criticidad y patrimonio<br />

presentes en el <strong>Cabanyal</strong>. Dadas estas<br />

componentes, han sido regis<strong>tra</strong>das como<br />

criticidades encon<strong>tra</strong>das dentro del tejido<br />

del barrio:<br />

- El tejido histórico del <strong>Cabanyal</strong><br />

degradado a prevalencia de abandono<br />

con casos de empleo abusivo, exclusión<br />

social, pobreza relativa, conflictos<br />

sociales internos y ausencia de normas<br />

higiénico-sanitario;<br />

- El tejido histórico del Canyamelar en<br />

parte degradado y con esporádicos<br />

casos de empleo abusivo;<br />

- Edificios en vías de desguace presentes<br />

más en lo que se considera la "zona<br />

cero" del <strong>Cabanyal</strong>, es decir, la zona<br />

gueto;<br />

- La dirección predominante de la<br />

expansión de los asentamientos que<br />

supuso la exclusión física del barrio y su<br />

total aislamiento con respecto al<br />

contexto urbano de referencia;<br />

- El tejido urbano del <strong>Cabanyal</strong> en el que<br />

recae una predominante área de<br />

carencias de servicios, como se puede<br />

observar desde la elaboración del uso<br />

del suelo, esta parece tener la similar<br />

dimensión <strong>urbana</strong> del Canyamelar pero<br />

con un cuarto menos de sus servicios;<br />

- La interrupción de la carril bici y del<br />

recorrido peatonal que está fragmentado<br />

y presente sólo en las áreas de interés<br />

turístico;<br />

- Las zonas verdes abandonadas;<br />

- Las barreras de infraestructura que han<br />

marcado la frontera perceptiva de la<br />

zona.<br />

154


A questo sintetico e interpretativo En este sintético e interpretativo escenario<br />

scenario critico se ne accompagna anche crítico si se acompaña también uno<br />

uno positivo in cui vengono messi in positivo en que se ponen de relieve los<br />

risalto gli elementi patrimoniali del barrio e elementos patrimoniales del barrio y sus<br />

le loro caratteristiche.<br />

características.<br />

Data la reale presenza di elementi Dada la real presencia de elementos muy<br />

notevolmente forti da superare, ci si fuertes por superar, se utiliza también de<br />

avvale anche di quelli condizionalmente los condicionalmente positivos que deben<br />

positivi che devono essere la base su cui ser la base sobre la cual poner las razón<br />

fondare le ragione della sostenibilità di de la sostenibilidad de la riqueza duradera<br />

quella ricchezza durevole di cui si parlava de los que se hablaba al principio, que es<br />

all’inizio, che è già di per sé insita nelle ya de por sí inherente en componentes<br />

componenti patrimoniali. Per tale motivo è patrimoniales. Por este motivo ha sido<br />

stata realizzata un’elaborazione realizada una elaboración cartográfica de<br />

cartografica dei valori patrimoniali. los valores patrimoniales. Hay que recordar<br />

Bisogna ricordare che, il concetto di que, el concepto de patrimonio asume una<br />

patrimonio assume un’espressione expresión compleja, porque su significado<br />

complessa, infatti il suo significato elaborado por Magnaghi - hablando de<br />

elaborato da Magnaghi - parlando di patrimonio territorial - indica precisamente<br />

patrimonio territoriale - indica appunto il el territorio como resultado de las<br />

territorio come risultato delle relazioni coevolutive,<br />

che hanno caratterizzato sia caracterizado tanto el medio ambiente<br />

relaciones co-evolutivas que han<br />

l’ambiente fisico, che quello costruito e físico, que lo construido y antropico. A esta<br />

antropico 11 . A questa definizione si definición se añade la que con<strong>tra</strong>pone la<br />

aggiunge quella che con<strong>tra</strong>ppone la materialidad y la inmaterialidad del<br />

materialità e l’immaterialità del patrimonio. patrimonio. En efecto, en primer lugar las<br />

Infatti, in primo luogo le entità di cui è entidades de que está compuesto pueden<br />

composto possono essere tangibili, cioè ser tangibles, es decir, físicas, percibidos<br />

fisiche, percepiti concretamente nello concretamente en el espacio, se hace<br />

spazio, si fa riferimento a quel patrimonio referencia a ese patrimonio construido y a<br />

costruito e a tutto ciò che di fisico ne todo lo que de físico constituye invariables<br />

costituisce invariate e caratteristica y característica duradera en el tiempo, que<br />

durevole nel tempo, a cui è associata la está asociada a la memoria del lugar o sitio<br />

memoria del luogo o sito di interesse <strong>degli</strong><br />

de interés de los habitantes. En segundo<br />

<strong>abitanti</strong>. In secondo luogo si parla di<br />

lugar se habla de patrimonio intangible o<br />

patrimonio intangibile o immateriale<br />

inmaterial, cuando se hace referencia a lo<br />

quando si fa riferimento a ciò che è in<br />

que es capaz de demos<strong>tra</strong>r la complejidad<br />

grado di mos<strong>tra</strong>re la complessità di una<br />

de una sociedad y la sensibilidad de sus<br />

società e la sensibilità delle sue<br />

componentes.<br />

componenti.<br />

11 A. Magnaghi, <strong>Il</strong> progetto <strong>locale</strong>, Torino, Bollati Boringhieri, 2000<br />

155


Con queste caratteristiche è stato<br />

analizzato quel patrimonio territoriale<br />

costituito dall’insieme di quelle risorse,<br />

qualità e valori, presenti in ogni contesto,<br />

riferibili sia al patrimonio tangibile fisico,<br />

naturale e costruito, che a quello<br />

intangibile, nelle sue diverse<br />

manifestazioni. Gli elementi del patrimonio<br />

materiali prese in considerazione sono:<br />

- La <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> storica del barrio che<br />

ha mantenuto le sue caratteristiche<br />

ortogonali nel tempo;<br />

- Gli edifici del tessuto originari che<br />

costruiscono parte integrante del<br />

patrimonio architettonico;<br />

- Gli edifici conformi al tessuto originari<br />

che comunque uniformandosi al primo<br />

hanno mantenuto la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong>;<br />

- <strong>Il</strong> percorso ferroviario del <strong>Cabanyal</strong> che<br />

la Sociedad General de Tranvías fondò<br />

1893 e contribuì al collegamento delle<br />

aree originariamente di “villeggiatura”<br />

lontane dalla città, che oggi è stato<br />

modificato da quello antico;<br />

- <strong>Il</strong> percorso ciclabile che risulta un<br />

grande potenziale per i possibili<br />

collegamenti ciclabili futuri;<br />

- <strong>Il</strong> percorso pedonale interno che<br />

sebbene sia frammentato è una grande<br />

resistenza della percezione dei<br />

<strong>tra</strong>dizionali spazi condivisi;<br />

- L’area di tutela dei beni di interesse<br />

culturale;<br />

- Le piazze principali <strong>tra</strong> cui la Plaça del<br />

Doctor Llorenç de la Flor, Plaza de la<br />

Cruz, Plaza Iglesia de los Ángeles e<br />

Plaça de Calabuig;<br />

Con estas características ha sido analizado<br />

aquel patrimonio territorial constituido por<br />

el conjunto de los recursos, calidad y<br />

valores, presentes en cualquier contexto,<br />

correspondientes tanto al patrimonio<br />

tangible físico, natural y construido, que a<br />

l o i n t a n g i b l e , e n s u s d i v e r s a s<br />

manifestaciones. Los elementos del<br />

patrimonio material tomadas en cuenta<br />

son:<br />

- La <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> histórica del barrio que<br />

ha mantenido sus características<br />

ortogonales en el tiempo;<br />

- Los edificios del tejido originarios que<br />

construyen parte integrante del<br />

patrimonio arquitectónico;<br />

- Los edificios ajustan al tejido originarios<br />

que imitando al primer han mantenido la<br />

<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong>;<br />

- El recorrido ferroviario del <strong>Cabanyal</strong> que<br />

la Sociedad General de <strong>tra</strong>nvías fundó<br />

1893 y contribuyó al enlace de las áreas<br />

originalmente de "veraneo" lejanas de la<br />

ciudad, que hoy ha sido modificado por<br />

el antiguo;<br />

- El recorrido de bici que resulta un gran<br />

potencial para los posibles vínculos bici<br />

futuros;<br />

- El recorrido peatonal interior que, aunque<br />

sea fragmentado es una gran resistencia<br />

de la percepción de los <strong>tra</strong>dicionales<br />

espacios compartidos;<br />

- La zona de protección de los bienes de<br />

interés cultural;<br />

- Las plazas principales entre ellas la plaça<br />

del Doctor Llorenç de la flor, Plaza De<br />

La Cruz, Plaza Iglesia de los Ángeles y<br />

Plaça de Calabuig;<br />

156


- I musei e i centri culturali <strong>tra</strong> cui Museu<br />

de l'Arròs De València, Atarazanas o la<br />

Marina de <strong>Valencia</strong>;<br />

- Le chiese che sono punto di riferimento<br />

interessante oltre che per il loro<br />

patrimonio architettonico anche sociale<br />

dato il forte attaccamento alle attività<br />

<strong>tra</strong>dizionali religiose che ricorrono nella<br />

Semana Santa Marinera dichiarata<br />

festa religiosa di interesse turistico.<br />

Inoltre la chiesa de los Ángeles, le cui<br />

origini risalgono all'inizio del XIX<br />

secolo, venne costruita dai pescatori<br />

del villaggio del <strong>Cabanyal</strong>;<br />

- I s i t i d i i n t e r e s s e c u l t u r a l e ,<br />

rappresentate nelle foto successive, <strong>tra</strong><br />

cui la l’antigua Lonja del Pescado e<br />

Casa del Bous e las Arenas, el<br />

mercado cen<strong>tra</strong>l e la Biblioteca<br />

municipal casa de la Reina. La prima<br />

venne progettata dall’architetto Juan<br />

Bautista Gosálvez nel 1904 che fu<br />

un’interessante proposta di alloggio per<br />

la classe lavoratrice, che riunisce in<br />

questo caso la funzione residenziale a<br />

quella commerciale, con uno spazio<br />

comune dedicato alla vendita del<br />

pesce. <strong>Il</strong> secondo edificio, conosciuto<br />

come Casa del Bous e costruita nel<br />

1895, venivano tenuti e curati i tori e i<br />

buoi che aiutavano a <strong>tra</strong>rre le barche<br />

del mare quando i pescatori dovevano<br />

pescare. La destinazione del primo<br />

edificio, da quanto previsto dal<br />

Municipio di <strong>Valencia</strong> sembrerebbe<br />

quello di interrompere le residenze<br />

abusive presenti all’interno e<br />

intervenire con un progetto diverso di<br />

cui non si conosce bene la<br />

destinazione.<br />

- Los museos y centros culturales entre los<br />

cuales Museu de l'Arròs de València,<br />

Atarazanas o la Marina de <strong>Valencia</strong>;<br />

- Las Iglesias que son punto de referencia<br />

interesante más que por su patrimonio<br />

arquitectónico también social dado el<br />

fuerte apego a las actividades<br />

<strong>tra</strong>dicionales religiosas que recurren en<br />

la Semana Santa Marinera declarada<br />

fiesta religiosa de interés turístico.<br />

Además la Iglesia de los Ángeles, cuyos<br />

orígenes se remontan a principios del<br />

siglo XIX, fue construida por los<br />

pescadores de la Aldea de la <strong>Cabanyal</strong>;<br />

- L o s s i t i o s d e i n t e r é s c u l t u r a l ,<br />

representadas en las fotos posteriores,<br />

entre ellas la antigua Lonja del pescado<br />

y Casa del Bous y las arenas, el<br />

mercado cen<strong>tra</strong>l y la Biblioteca municipal<br />

casa de la Reina. La primera fue<br />

diseñada por el arquitecto Juan Bautista<br />

Gosálvez en 1904 que fue una<br />

interesante propuesta de alojamiento<br />

para la clase <strong>tra</strong>bajadora, que reúne en<br />

este caso la función residencial en la<br />

comercial, con un espacio común<br />

dedicado a la venta del pescado. El<br />

segundo edificio, conocido como casa<br />

de Bous y construida en 1895,<br />

quedaban y curados los toros y los<br />

bueyes que ayudaban a sacar las<br />

barcas del mar cuando los pescadores<br />

debían pescar. El destino del primer<br />

e d i fi c i o , p o r l o p r e v i s t o e n e l<br />

Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> parece ser el<br />

de interrumpir las residencias abusivas<br />

presentes en el interior e intervenir con<br />

un proyecto distinto que no se conoce<br />

bien su destino.<br />

157


Per il secondo caso invece l’obiettivo<br />

dell’Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> è<br />

recuperarlo come museo anche se oggi è<br />

la struttura è stata recuperata in parte<br />

dalle associazioni locali.<br />

Para el segundo caso con<strong>tra</strong>rio el objetivo<br />

del Ayuntamiento de <strong>Valencia</strong> es<br />

recuperarlo como museo aunque hoy es la<br />

estructura fue recuperada en parte por las<br />

asociaciones <strong>locale</strong>s.<br />

- La spiaggia e il mare come elementi<br />

identitari del patrimonio sociale<br />

materiale e immateriale del Cabanayal;<br />

- Le aree verdi e infine il corso d’acqua<br />

del Turia che contorna i Poblados<br />

Marítimos.<br />

Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati: 14,<br />

14.1, 15, 15.1.<br />

- La playa y el mar como elementos de<br />

identidad del patrimonio social material e<br />

inmaterial del Cabanayal;<br />

- Las zonas verdes y por último, el cauce<br />

del Turia que está cerca a los poblados<br />

marítimos.<br />

Se remite a la visión de los anexos: 14,<br />

14.1, 15, 15.1.<br />

158


FOTOGRAFIE DEL PATRIMONIO MATERIALE TRA IERI E OGGI<br />

Fotografías del patrimonio material entre ayer y hoy<br />

Edificio "Lonja de los Pescadores" en 1950.<br />

Fotografia del libro: <strong>Valencia</strong> y su patrimonio marítimo<br />

Edificio "Lonja de los Pescadores” oggi.<br />

Edificio “Casa dels Bous" en 1950.<br />

Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />

Edificio “Casa dels Bous" oggi.<br />

Fotografia reperita da: Artivida<br />

159


Chiesa los Angeles, año 1880. Archivo de Díaz Prósper.<br />

Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />

Chiesa los Angeles, 2014. Archivo de Díaz Prósper.<br />

Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />

Las Atarazanas, 2015.<br />

Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />

Playa de las Arenas, oggi<br />

Fotografia reperita da: <strong>Valencia</strong> desaparecida<br />

160


6.2 BUONE PRATICHE DI<br />

INTERVENTO ALLA SCALA<br />

DEL BARRIO<br />

6.2 BUENAS PRÁCTICAS DE<br />

INTERVENCIÓN EN LA ESCALA<br />

DEL BARRIO<br />

In questo ultimo paragrafo si va ad<br />

approfondire come la pianificazione<br />

territoriale e la progettazione <strong>urbana</strong> con<br />

azioni di riqualificazione abbia trovato un<br />

forte di ambito di intervento a livello<br />

mondiale per la favorire la cooperazione<br />

allo sviluppo. Si farà riferimento a dei casi<br />

di intervento urbanistico proposti in contesti<br />

urbani difficili dove hanno potuto trovare<br />

riscontro nella loro attuazione o nella loro<br />

semplice lettura <strong>degli</strong> spazi soggetti a linee<br />

guida progettuali.<br />

La citazione di questi interventi avverrà per<br />

tipologie di azioni che sono state messe in<br />

atto nel caso di studio, in primo luogo<br />

partendo dagli esempi di integrazione <strong>degli</strong><br />

slum nel contesto urbano generale, in<br />

secondo luogo dalla definizione <strong>degli</strong> spazi<br />

vuoti come luogo di aggregazione sociale,<br />

in terzo luogo la conversione dei siti di<br />

interesse culturale in spazi dedicati alla<br />

riattivazione di percorsi inclusivi at<strong>tra</strong>verso<br />

iniziative multi-etniche ed educazione alla<br />

memoria del luogo e infine vedremo come i<br />

casi di street art narrativa si sia insinuata in<br />

contesti esteticamente grigi e degradati.<br />

Questi esempi hanno alimentato la fase<br />

progettuale rendendola circoscritta all’area<br />

di studio e hanno concesso una maggiore<br />

conoscenza su come la cooperazione allo<br />

sviluppo trovi da sempre contesti difficili di<br />

attuazione ma allo stesso tempo sia<br />

realmente uno strumento di pianificazione<br />

universale.<br />

En este último apartado se va a profundizar<br />

como la planificación territorial y la<br />

planificación <strong>urbana</strong> con acciones de<br />

reciclaje haya encon<strong>tra</strong>do un fuerte de<br />

ámbito de intervención a nivel mundial para<br />

favorecer la cooperación al desarrollo. Se<br />

hará referencia a los casos de intervención<br />

urbanístico propuestos en contextos<br />

urbanos difíciles donde han podido<br />

reflejarse en su ejecución o en su simple<br />

lectura de los espacios sujetos a las líneas<br />

guía de diseño. La cita de estas<br />

intervenciones se producirá por tipos de<br />

acciones que han sido puestas en acto en<br />

el caso de estudio, en primer lugar<br />

partiendo de los ejemplos de integración de<br />

los slum en el contexto urbano general, en<br />

segundo lugar de la definición de los<br />

espacios vacíos como lugar de agregación<br />

social, en tercer lugar la conversión de los<br />

sitios de interés cultural en espacios<br />

dedicados a la reactivación de itinerarios<br />

inclusivi a <strong>tra</strong>vés de iniciativas multi-étnicas<br />

y educación a la memoria del lugar y por<br />

último veremos como los casos de street<br />

art narrativa se insinuata en contextos<br />

esteticamente grises y degradados.<br />

Estos ejemplos han alimentado la fase de<br />

diseño haciéndola localizada en el área de<br />

estudio y han concedido un mayor<br />

conocimiento sobre cómo la cooperación al<br />

desarrollo encuentre por siempre contextos<br />

difíciles de aplicación pero al mismo tiempo<br />

sea realmente un instrumento de<br />

planificación universal.<br />

161


La favela-Bairro di Rio de Jeneiro,<br />

un progetto di Jorge Mario Jauregui, 1994<br />

La favela-Bairro di Rio de Jeneiro,<br />

un proyecto di Jorge Mario Jauregui, 1994<br />

“Oggi è possibile individuare in America<br />

Latina quattro modalità di intervento urbano<br />

che implicano una specifica impostazione<br />

culturale. Un’urbanistica di difesa, intesa<br />

come insieme di interventi di preservazione<br />

della storia <strong>tra</strong>dotti in architettura,<br />

urbanistica come eredità naturale (a Rio ne<br />

è un esempio il programma dei “corridoi<br />

culturali” istituito nel centro storico della<br />

città); un’urbanistica di riqualificazione che<br />

mette l’accento sulla forma, destinata a<br />

ricomporre l’”urbanità” at<strong>tra</strong>verso azioni di<br />

rinnovamento, (a Rio per esempio il<br />

programma “Rio-Cidade” che interviene sui<br />

principali assi urbani che delimitano la città<br />

formale); un’urbanistica s<strong>tra</strong>tegica secondo<br />

la quale le azioni sono limitate a pochi punti<br />

o aree di intervento, che cerca di<br />

interpretare le forze e le logiche che<br />

modificano il territorio, mirando a<br />

“canalizzarle” ( per esempio il progetto del<br />

Puerto Madero a Buenos Aires) ed<br />

un’urbanistica dall’articolazione fisica e<br />

sociale, che enfatizza gli aspetti riproducibili<br />

delle azioni urbane, nell’intento di ricucire il<br />

territorio della città per combattere la<br />

segregazione sociale e <strong>urbana</strong>, come nel<br />

caso del programma della Favela-Bairro a<br />

Rio”.<br />

Vediamo nel dettaglio come questo<br />

progetto ha l’obiettivo di integrare il barrio<br />

nel suo contesto urbano generale di<br />

riferimento abbattendo i due mondi separati<br />

dalla barriera sociale di inclusione ed<br />

esclusione.<br />

"Hoy es posible identificar en América<br />

Latina cuatro modalidades de intervención<br />

<strong>urbana</strong> que implican una específica<br />

enfoque cultural. Un urbanismo de defensa,<br />

entendida como conjunto de intervenciones<br />

de conservación de la historia <strong>tra</strong>ducidos<br />

en arquitectura, urbanismo como herencia<br />

natural (en Río es un ejemplo el programa<br />

de los "corredores culturales", creado en el<br />

centro histórico de la ciudad); un urbanismo<br />

de reciclaje que pone el acento sobre la<br />

forma, destinada a recomponer la"urbanità"<br />

a <strong>tra</strong>vés de acciones de renovación, (a Río,<br />

por ejemplo, el programa "Rio-Cidade" que<br />

interviene en los principales ejes urbanos<br />

que delimitan la ciudad formal); un<br />

urbanismo es<strong>tra</strong>tégica según la cual las<br />

acciones se limitarán a pocos puntos o<br />

áreas de intervención, que intenta<br />

interpretar las fuerzas y las lógicas que<br />

modificarán el territorio, apuntando a<br />

"canalizarlas" ( por ejemplo, el proyecto del<br />

Puerto Madero en Buenos Aires) y un<br />

urbanismo por la articulación física y social,<br />

que enfatiza los aspectos reproducibles las<br />

a c c i o n e s u r b a n a s , c o n e l fi n d e<br />

reestructurar el territorio de la ciudad para<br />

combatir la segregación social y <strong>urbana</strong>,<br />

como en el caso del programa Favela-<br />

Bairro en Río".<br />

Vemos en detalle como este proyecto tiene<br />

el objetivo de integrar el barrio en su<br />

contexto urbano general de referencia<br />

derribando los dos mundos separados de<br />

la barrera social de inclusión y exclusión.<br />

162


“L’obiettivo principale è quello di affrontare<br />

il “deficit della città”, la non-città nelle sue<br />

“larghe sacche” di esclusione, configurando<br />

nuovi spazi pubblici e introducendo servizi,<br />

realtà che generino lavoro e reddito,<br />

attrezzature sportive e culturali che<br />

riuniscano la <strong>tra</strong>ma formale e informale<br />

della città. Ciò significa stabilire relazioni fra<br />

gli aspetti fisici e sociali secondo due<br />

prospettive: una s<strong>tra</strong>tegica (lo schema<br />

urbano), l’al<strong>tra</strong> tattica (il piano di<br />

intervento). In generale, possiamo dire che<br />

pianificare è come cercare di preparare la<br />

città a creare possibilità per “far piovere”,<br />

catturando la “nuvola della<br />

globalizzazione”, il che significa at<strong>tra</strong>rre<br />

risorse e investimenti. Allo stesso tempo i<br />

progetti a scala <strong>urbana</strong> dovranno mirare<br />

all’introduzione di valori nella composizione<br />

di un panorama urbano esteticamente<br />

elaborato, at<strong>tra</strong>verso la creazione e la<br />

<strong>tra</strong>sformazione dell’infrastruttura e con<br />

l’introduzione di attrezzature di qualità nello<br />

spazio pubblico. Questi progetti puntano a<br />

produrre ciò che possiamo definire<br />

“eccitazione <strong>urbana</strong>”, mettendo in evidenza<br />

le qualità, le potenzialità e il livello di<br />

integrazione desiderato per lo spazio<br />

urbano. Da un punto di vista globale<br />

possiamo considerare il programma di<br />

urbanizzazione delle baraccopoli,<br />

denominato “Favela-Bairro”, come il quadro<br />

dei progetti il cui senso s<strong>tra</strong>tegico consiste<br />

nel rompere le barriere della “città-divisa”<br />

fra l’”asfalto” e la “collina” (morro), il formale<br />

e l’informale, l’incluso e l’escluso,<br />

valorizzando e dando forma a questa<br />

rottura, definendo spazi qualificati di<br />

divulgazione culturale.<br />

"El objetivo principal es abordar el "déficit<br />

de la ciudad", la no-ciudad en sus "amplias<br />

bolsas" de exclusión, configurando nuevos<br />

espacios públicos e introduciendo<br />

servicios, realidad que generen <strong>tra</strong>bajo y<br />

renta, equipos deportivos y culturales que<br />

reúnan la <strong>tra</strong>ma formal e informal de la<br />

ciudad. Esto significa establecer relaciones<br />

entre los aspectos físicos y sociales según<br />

dos perspectivas: una asociación<br />

es<strong>tra</strong>tégica (el esquema urbano), la o<strong>tra</strong><br />

táctica (el plan de intervención). En<br />

general, podemos decir que planificar es<br />

como intentar preparar la ciudad a crear<br />

posibilidades para "hacer llover",<br />

apresando la "nube de la globalización", lo<br />

que significa a<strong>tra</strong>er recursos e inversiones.<br />

Al mismo tiempo los proyectos a escala<br />

<strong>urbana</strong> deberán apuntar a la introducción<br />

de valores en la composición de un<br />

panorama urbano esteticamente elaborado,<br />

mediante la creación y la <strong>tra</strong>nsformación de<br />

la infraestructura y con la introducción de<br />

equipos de calidad en el espacio público.<br />

Estos proyectos apuntan a producir lo que<br />

podemos denominar "excitación <strong>urbana</strong>",<br />

poniendo en evidencia las calidades, las<br />

potencialidades y el nivel de integración<br />

deseado para el espacio urbano. Desde un<br />

punto de vista global podemos considerar<br />

el programa de urbanización de las<br />

chabolas, denominado "Favela-Bairro",<br />

como el marco de los proyectos cuyo<br />

sentido es<strong>tra</strong>tégico consiste en romper las<br />

barreras de la "ciudad-dividida" entre el<br />

"asfalto" y la "colina" (morro), el formal e<br />

i n f o r m a l , i n c l u s i v e , y e x c l u i d o ,<br />

revalorizando y dando forma a esta ruptura,<br />

definiendo espacios cualificados de<br />

difusión cultural.<br />

163


Pensare in modo urbano all’integrazione<br />

delle favelas, implica concepirne il ruolo<br />

come parte di un progetto urbano, che<br />

includa una riconquista della s<strong>tra</strong>tegia della<br />

città, mirando alla sua riorganizzazione.<br />

Questa idea del progetto urbano coinvolge<br />

la formulazione di uno spazio s<strong>tra</strong>tegico<br />

(gestito at<strong>tra</strong>verso progetti di strutturazione<br />

<strong>urbana</strong>) e di una s<strong>tra</strong>tegia sociale (basata<br />

sulla mobilitazione <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong>,<br />

ricercandone la <strong>partecipazione</strong> alla<br />

definizione dei programmi e al compimento<br />

del processo nell’insieme), il che significa<br />

pensare alla creazione di un’ “atmosfera”<br />

che sia favorevole all’integrazione sociale”.<br />

Questo progetto è chiaramente volto<br />

all’integrazione sociale che è la<br />

componente principale di qualsiasi barriera<br />

si possa presentare in un contesto del<br />

genere. Infatti si può notare come<br />

l’esclusione sociale sia il motore delle<br />

barriere fisiche, politiche, sociali ed<br />

economiche. Ripristinando il loro rapporto<br />

at<strong>tra</strong>verso micro-azioni di integrazione è<br />

possibile risolvere le criticità urbane in cui si<br />

innescano meccanismi complessi per<br />

questi contesti difficili.<br />

“L’obiettivo è quello di introdurre “semi<br />

urbani” nel cuore di ogni comunità, che<br />

siano in grado di “contaminarla” in senso<br />

positivo, fisicamente e socialmente. Si<br />

parte dall’individuazione delle carenze e<br />

delle potenzialità, plasmando la struttura<br />

formale e funzionale di ciascuna comunità,<br />

in un dialogo costante con molti<br />

interlocutori e specialmente con gli <strong>abitanti</strong><br />

che approvano ogni progetto <strong>tra</strong>mite<br />

un’assemblea pubblica nella favela”.<br />

Pensar de manera urbano a la integración<br />

de las favelas, significa concebir el papel<br />

como parte de un proyecto urbano, que<br />

incluya una reconquista de la es<strong>tra</strong>tegia de<br />

la ciudad, apuntando a su reorganización.<br />

Esta idea del proyecto urbano implica la<br />

formulación de un espacio es<strong>tra</strong>tégico<br />

(gestionado a <strong>tra</strong>vés de proyectos de<br />

estructuración <strong>urbana</strong>) y de una es<strong>tra</strong>tegia<br />

social (basada en la movilización de los<br />

habitantes, buscando la participación en la<br />

d e fi n i c i ó n d e l o s p r o g r a m a s y a l<br />

cumplimiento del proceso en su conjunto),<br />

lo que significa pensar en la creación de<br />

una "atmósfera" que sea favorable a la<br />

integración social".<br />

Este proyecto está claramente orientado a<br />

la integración social que es el componente<br />

principal de cualquier barrera se pueda<br />

presentar en un contexto del género. En<br />

efecto, se puede observar como la<br />

exclusión social sea el motor de las<br />

barreras físicas, políticas, sociales y<br />

económicas. Restaurando su relación a<br />

<strong>tra</strong>vés de micro-acciones de integración es<br />

posible resolver las criticidades <strong>urbana</strong>s<br />

donde se desencadenan mecanismos<br />

complejos para estos contextos difíciles.<br />

"El objetivo es introducir "semi urbanos" en<br />

el corazón de cada comunidad, que sean<br />

capaces de "contaminarla" en sentido<br />

positivo, físicamente y socialmente. Se<br />

parte de la detección de deficiencias y<br />

potencialidades, conformando la estructura<br />

formal y funcional de cada comunidad, en<br />

un diálogo constante con muchos<br />

interlocutores y especialmente con los<br />

habitantes que se aprueban cada proyecto<br />

a <strong>tra</strong>vés de una asamblea pública en la<br />

favela".<br />

164


Un’importante funzione<br />

sociale dell’urbanistica e<br />

dell’architettura nelle favelas<br />

consiste nel permettere<br />

l’accesso alla città anche alle<br />

persone meno privilegiate e i<br />

favorire l’avvicinamento alle<br />

realtà circostanti, inglobando<br />

attrezzature e servizi di<br />

comune interesse, offrendo<br />

agli <strong>abitanti</strong> una nuova<br />

condizione di urbanità. La<br />

favela diviene parte integrante<br />

e riconosciuta dalla città<br />

formalmente intesa, e da<br />

questo momento inclusa nel<br />

processo evolutivo proprio di<br />

ogni periferia.<br />

Una importante función social<br />

del urbanismo y arquitectura<br />

en las favelas reside en<br />

permitir el acceso a la ciudad<br />

también a las personas<br />

m e n o s p r i v i l e g i a d a s y<br />

favorecer el acercamiento a<br />

las realidades circundantes,<br />

e n g l o b a n d o e q u i p o s y<br />

servicios de interés común,<br />

ofreciendo a los habitantes de<br />

una nueva condición de<br />

urbanità. La favela se<br />

convierte en parte integrante y<br />

reconocida por la ciudad<br />

formalmente entendida, y<br />

desde ese momento incluida<br />

en el proceso de desarrollo de<br />

cada periferia.<br />

165


Orti Urbani:<br />

modello di sviluppo da Nairobi a<br />

San Paolo<br />

Orti Urbani:<br />

modello di sviluppo da Nairobi a<br />

San Paolo<br />

“Cosa hanno in comune la baraccopoli di<br />

Mathare, 1,5 kmq collocati nella periferia di<br />

Nairobi per una popolazione di circa<br />

500.000 <strong>abitanti</strong> e Bamburral, una delle<br />

favelas che costellano la megalopoli<br />

brasiliana di San Paolo? Un percorso di<br />

sviluppo della <strong>partecipazione</strong> <strong>urbana</strong>,<br />

fondato sulla diffusione della pratica<br />

agricola comunitaria. Non una casuale<br />

concomitanza di percorsi paralleli, ma la<br />

volontà di creare forme di dialogo <strong>tra</strong> luoghi<br />

molto distanti eppure simili <strong>tra</strong> loro”.<br />

Così numerosi progetti di attivazione dei<br />

percorsi di inclusione sociale hanno trovato<br />

il loro spazio urbano favorendo al contempo<br />

l’integrazione al reddito e soprattutto al cibo<br />

nei casi più disperati. Questi tipi di<br />

interventi garantiscono sempre di più un<br />

forte grado di interazione <strong>tra</strong> gli <strong>abitanti</strong> di<br />

uno slum e aumentano il loro interesse nel<br />

raggiungimento di obiettivi responsabili,<br />

soprattutto per i bambini che in contesti<br />

così difficili sono le pedine dello spaccio di<br />

droga e criminalità. Intervenendo con questi<br />

obiettivi si cerca di indirizzarli verso un altro<br />

tipo di interesse come quello di accrescerli,<br />

insegnando loro piccole azioni lavorando<br />

con la terra, il giardinaggio, l’acque e i<br />

materiali più semplici, al contempo<br />

proponendo un’educazione pratica e nel<br />

rispetto dei loro spazi.<br />

“Sao Paulo Calling è il progetto che ha<br />

permesso a queste due comunità di venire<br />

in contatto e incon<strong>tra</strong>rsi. Ha preso corpo a<br />

partire da un'iniziativa promossa dal<br />

"Qué tienen en común la barraca de<br />

Mathare, 1,5 km colocados en la periferia de<br />

Nairobi para una población de<br />

aproximadamente 500.000 habitantes y<br />

Bamburral, una de las favelas que pueblan<br />

la megalópolis brasileña de San Pablo? Un<br />

recorrido de desarrollo de la participación<br />

<strong>urbana</strong>, fundado sobre la difusión de la<br />

práctica agraria comunitaria. No una casual<br />

conjunción de caminos paralelos, pero la<br />

voluntad de crear formas de diálogo entre<br />

lugares muy distantes pero similares entre<br />

sí”. Tan numerosos proyectos de activación<br />

de los itinerarios de inclusión social han<br />

encon<strong>tra</strong>do su espacio urbano favoreciendo<br />

al mismo tiempo la integración a la renta y<br />

sobre todo al alimento en los casos más<br />

desesperados. Estos tipos de intervenciones<br />

garantizan cada vez más un fuerte grado de<br />

interacción entre los habitantes de uno de<br />

slum y aumentan su interés en la<br />

consecución de objetivos responsables,<br />

sobre todo para los niños que en contextos<br />

tan difíciles son los peones del tráfico de<br />

drogas y delincuencia. Interviniendo con<br />

estos objetivos se <strong>tra</strong>ta de dirigir a los<br />

interesados hacia otro tipo de interés como<br />

el de accrescerli, enseñándoles acciones<br />

pequeñas <strong>tra</strong>bajando con la tierra, jardinería,<br />

aguas y los materiales más sencillos, al<br />

mismo tiempo proponiendo una educación<br />

práctica y en el respeto de sus espacios.<br />

"Sao Paulo Calling es el proyecto que ha<br />

permitido a estas dos comunidades de<br />

en<strong>tra</strong>r en contacto y reunirse.<br />

166


città di San Paolo a cui hanno risposto<br />

diverse ONG internazionali, ognuna<br />

portando in una favela della città la propria<br />

best practice. <strong>Il</strong> modello di riferimento non<br />

doveva avere nulla a che fare con il frutteto<br />

glamour di Chicago o la High line di<br />

NewYork, ma al con<strong>tra</strong>rio doveva riflettere<br />

tutte le ristrettezze e le difficoltà che solo la<br />

gente che vive un altro slum può<br />

<strong>tra</strong>smettere. Le favelas, ma soprattutto i<br />

loro cittadini, sono protagonisti di pratiche<br />

di cittadinanza attiva che si manifestano in<br />

forme e modi non consueti agli occhi<br />

dell'"uomo formale": appropriandosi <strong>degli</strong><br />

spazi, <strong>tra</strong>sformandoli e proliferando in essi<br />

attivano processi di coabitazione e di<br />

c o l l a b o r a z i o n e r e c i p r o c a , d i<br />

autocostruzione e di commercio non<br />

rin<strong>tra</strong>cciabili altrove. A muovere in modo<br />

sottile e condiviso certe competenze si<br />

ottengono cambiamenti nelle pratiche<br />

quotidiane che creano subito meccanismi di<br />

contagio. A Mathare, l'intervento di<br />

Liveinslums ha permesso di bonificare un<br />

terreno destinato a discarica, collocato<br />

proprio di fronte a una scuola e di farlo<br />

diventare un orto che oggi copre una<br />

superficie di circa 700mq e nel quale<br />

vengono coltivati i prodotti utili alla mensa<br />

della scuola. "Ora produciamo cibo" dice<br />

Akoi, uno dei contadini di Mathare, fiero di<br />

fronte alla telecamera. "Quello che<br />

abbiamo insegnato loro è semplicemente<br />

un metodo e qualche accorgimento di tipo<br />

igienico e agronomico: l'importanza del<br />

bonificare il terreno e non seminare<br />

nell'immondizia o del creare aiuola di piante<br />

che si alimentano reciprocamente".<br />

L'intervento educativo, ma soprattutto<br />

operativo si è sovrapposto a una modalità<br />

di coltivazione spontanea che da tempo<br />

Ha tomado cuerpo a partir de una iniciativa<br />

promovida por la ciudad de San Paolo a que<br />

han respondido varias ONG internacionales,<br />

cada una llevando en una favela de la<br />

ciudad su best practice. El modelo de<br />

referencia no debía tener nada que ver con<br />

el vergel glamour de Chicago o la High line<br />

de Nueva York, pero al con<strong>tra</strong>rio debía<br />

reflejar todas las estrecheces y las<br />

dificultades que sólo la gente que vive otro<br />

slum puede <strong>tra</strong>nsmitir. Las favelas, pero<br />

s o b r e t o d o s u s c i u d a d a n o s , s o n<br />

protagonistas de prácticas de ciudadanía<br />

activa que se manifiestan en formas y<br />

modos no habituales a los ojos del "hombre<br />

f o r m a l " : a s u m i e n d o l o s e s p a c i o s ,<br />

ajustándolos y proliferando en ellos activan<br />

procesos de cohabitación y de colaboración<br />

recíproca, de auto-construcción y de<br />

comercio no recuperables en otros lugares.<br />

A mover en forma sutil y compartido<br />

determinadas competencias se obtienen<br />

cambios en las prácticas cotidianas que<br />

crean sufrido mecanismos de contagio. A<br />

Mathare, la intervención de Liveinslums ha<br />

permitido restaurar un terreno destinado a<br />

vertedero, situado justo frente a una escuela<br />

y de hacerlo convertirse en un huerto que<br />

h o y c u b r e u n a s u p e r fi c i e d e<br />

aproximadamente 700m2 y en el que se<br />

cultivan los productos útiles a la mesa de la<br />

escuela. "Ahora producimos alimentos", dice<br />

Akoi, uno de los campesinos de Mathare,<br />

orgulloso ante la Cámara. "Lo que hemos<br />

enseñado es simplemente un método y<br />

alguna solución de tipo higiénico y<br />

agronómico: la importancia de despejar el<br />

terreno y no sembrar en la basura o de crear<br />

caja de plantas que se alimentan<br />

mutuamente”. La intervención educativo,<br />

pero sobre todo operativo se superpondrá<br />

167


caratterizza la popolazione di Nairobi.<br />

"Garden in sack" è il nome comune con cui<br />

gli <strong>abitanti</strong> di queste baraccopoli coltivano<br />

spinaci, peperoni e cipolle: riempiendo<br />

grandi sacchi di terra pulita e controllando<br />

l'acqua per evitare il problema della<br />

contaminazione”.<br />

Questo è articolo di Pamela Pelatelli scritto<br />

per GreenMe che vede protagonisti<br />

organizzazioni non governative impegnate<br />

nel sostegno delle comunità <strong>degli</strong> slum di<br />

tutto il mondo. Questo è solo un esempio di<br />

come le attività agricole possano trovare<br />

contagio all’interno di questi contesti difficili<br />

e come piuttosto siano in grado di fornire<br />

un’efficiente riposta alla popolazione in<br />

tempi relativamente brevi.<br />

Un altro caso che parte in maniera<br />

totalmente autonoma e che è stato un<br />

esempio per numerosi progetti è stato<br />

quello avviato da Regina Tchelly, la cuoca<br />

della favela di Rio che ha fatto della<br />

battaglia per il cibo di qualità e la lotta allo<br />

spreco alimentare la sua missione di vita.<br />

Nata nel 1981 nella poverissima regione di<br />

Prateria, nella parte nord-orientale del<br />

Brasile, a soli 17 anni si <strong>tra</strong>sferisce a Rio de<br />

Janeiro per lavorare come domestica<br />

presso le famiglie più abbienti della città<br />

carioca. Povera e con una bambina da<br />

mantenere, trova alloggio in una delle<br />

baraccopoli della città, la favela Morro di<br />

Babilonia. Ben presto Regina inizia a<br />

rendersi conto dell’enorme quantità di cibo<br />

sano e nutriente che viene sprecato e<br />

buttato via nei mercati di Rio. Da qui l’idea<br />

di auto-produrre il cibo nel proprio orto,<br />

dando vita a una cucina organica, di qualità<br />

e con zero sprechi, possibilmente<br />

estendendo questo modello virtuoso di<br />

alimentazione a tutti i membri della<br />

comunità.<br />

168<br />

una modalidad de cultivo espontánea que<br />

desde hace mucho tiempo caracteriza la<br />

población de Nairobi. "Garden en sack" es el<br />

nombre común con que los habitantes de<br />

estas chabolas cultivan espinacas, pimientos<br />

y Cebollas: llenando grandes sacos de tierra<br />

limpia y controlando el agua para evitar el<br />

problema de la contaminación”.<br />

Este artículo de Pamela Pelatelli escrito para<br />

GreenMe q u e v e p r o tagonistas d e<br />

organizaciones no gubernamentales<br />

comprometidas con el apoyo de las<br />

comunidades de slum de todo el mundo.<br />

Este es solo un ejemplo de cómo las<br />

actividades agrícolas puedan encon<strong>tra</strong>r<br />

contagio dentro de estos contextos difíciles y<br />

c o m o b a s t a n t e s e a n c a p a c e s d e<br />

proporcionar una eficaz respuesta a la<br />

población en tiempos relativamente cortos.<br />

Otro caso que parte en forma totalmente<br />

autónoma y que fue un ejemplo para<br />

numerosos proyectos fue iniciado por Reina<br />

Tchelly, la cuoca la favela de Río que ha<br />

hecho de la batalla por el alimento de calidad<br />

y la lucha con<strong>tra</strong> el desperdicio de alimentos,<br />

su misión de vida. Nacida en 1981 en la<br />

pobre región de pradera, la parte Norteoriental<br />

de Brasil, a sólo 17 años se <strong>tra</strong>slada<br />

a Río de Janeiro para <strong>tra</strong>bajar como<br />

empleada doméstica en las familias más<br />

pudientes de la ciudad carioca. Pobre y con<br />

una niña que mantener, encuen<strong>tra</strong><br />

alojamiento en una de las chabolas de la<br />

ciudad, la favela Morro de Babilonia. Pronto<br />

Reina comienza a darse cuenta de la<br />

enorme cantidad de alimento sano y nutritivo<br />

que se desperdicia y echado vías en los<br />

mercados de Río. Desde aquí la idea de<br />

auto-producir el alimento en su orto, dando<br />

vida a una cocina orgánica, de calidad y con<br />

cero despilfarro, posiblemente ampliando<br />

este modelo virtuoso de alimentación a todos<br />

los miembros de la Comunidad.


Nel 2010 Regina inizia così a tenere<br />

qualche incontro di cucina a base di cibo<br />

biologico e scarti vegetali organici per i suoi<br />

vicini della favela di Babilonia. Sin da<br />

subito, però, si rende conto di aver bisogno<br />

di un quantitativo maggiore di prodotti<br />

agricoli: il suo orto non è sufficiente per<br />

realizzare compiutamente il suo progetto di<br />

gastronomia totale, che utilizza tutte le parti<br />

di alimenti locali e biologici, azzerando gli<br />

scarti e riducendo i costi, con ricadute<br />

positive a livello sociale e ambientale.<br />

Regina tenta di accedere ai fondi statali per<br />

l'imprenditoria giovanile, ma il<br />

finanziamento pubblico le viene negato<br />

perché il suo progetto è ritenuto troppo<br />

complesso. Questo rifiuto, invece di farla<br />

desistere, la spinge a perseverare col<br />

massimo impregno per raggiungere il suo<br />

obiettivo. Inizia a coinvolgere i membri della<br />

comunità, chiedendo la disponibilità a<br />

<strong>tra</strong>sformare anche un piccolo angolo<br />

inutilizzato di terreno in un orto produttivo.<br />

Investe una piccola somma di denaro per<br />

comprare la terra destinata ad essere<br />

lavorata negli orti del sobborgo, insegna ai<br />

suoi vicini come coltivarla e nel giro di una<br />

settimana nella favela di Babilonia nascono<br />

6 mini orti, che diventano 10 la settimana<br />

successiva, 15 alla terza settimana, 40 un<br />

mese dopo: è l’inizio ufficiale del progetto<br />

Favela Organica. Quei terreni prima<br />

ostaggio di violenze e abusi da parte dei<br />

piccoli <strong>tra</strong>fficanti di droga, liberati e<br />

pacificati grazie alle misure del governo<br />

Lula, diventano il fiore all’occhiello della<br />

favela, oasi biologiche in cui coltivare cibo<br />

sano e nutriente a vantaggio e con il<br />

coinvolgimento della popolazione <strong>locale</strong>.<br />

<strong>Il</strong> caso di Regina si è fortemente espanso in<br />

Brasile ed è il caso esemplare di come un<br />

luogo rinasce grazie alla sua gente.<br />

169<br />

En 2010 Reina empieza así a tener algún<br />

encuentro de cocina a base de alimentos<br />

ecológicos y desechos vegetales orgánicos<br />

para sus vecinos de la favela de Babilonia.<br />

Desde luego, sin embargo, se da cuenta de<br />

necesitar una mayor cantidad de productos<br />

agrícolas: su orto no es suficiente para<br />

realizar plenamente su proyecto de<br />

gastronomía total, que utiliza todas las partes<br />

de alimentos <strong>locale</strong>s y ecológicos, condonar<br />

los desperdicios y reduciendo los costes, con<br />

consecuencias positivas a nivel social y<br />

medioambiental. Reina intenta acceder a los<br />

fondos estatales para el empresariado<br />

juvenil, sino la financiación pública se le<br />

niega porque su proyecto se considera<br />

demasiado complejo. Este rechazo, en vez<br />

de hacerla desistir, la impulsa a perseverar<br />

con máximo compromiso para alcanzar su<br />

objetivo. Comienza a implicar a los miembros<br />

de la Comunidad, pidiendo la disponibilidad<br />

a <strong>tra</strong>nsformar también un pequeño ángulo<br />

inutilizado de terreno en un huerto<br />

productivo. Invierte una pequeña suma de<br />

dinero para comprar la tierra destinada a ser<br />

<strong>tra</strong>bajada en los huertos del suburbio,<br />

enseña a sus vecinos como coltivarla y<br />

dentro de una semana en la favela de<br />

Babilonia nacen 6 mini huertos, que se<br />

convierten en 10 la semana siguiente, 15 de<br />

la tercera semana, 40 de un mes después:<br />

es el comienzo oficial del proyecto Favela<br />

orgánica. Esos terrenos antes rehén de<br />

violencias y abusos por parte de los<br />

pequeños <strong>tra</strong>ficantes de drogas, liberados y<br />

pacificado gracias a las medidas del<br />

Gobierno Lula, se convierten en el florón de<br />

la favela, oasis biológicas en que cultivar<br />

alimento sano y nutritivo en beneficio y con<br />

la participación de la población local.El caso<br />

de Reina se está fuertemente expandido en<br />

Brasil y es el caso ejemplar de cómo un<br />

lugar renace gracias a su gente.


Si ricorda che a questi casi si avvicina<br />

anche quello strettamente legato al<br />

<strong>Cabanyal</strong> che ha già preso piede con<br />

l’associazione <strong>Cabanyal</strong> Horta.<br />

Se recuerda que en estos casos se acerca<br />

también estrechamente vinculado al<br />

<strong>Cabanyal</strong> que ha tomado pie con la<br />

asociación <strong>Cabanyal</strong> Horta.<br />

La realizzazione <strong>degli</strong> orti urbani nel Cabnayal.<br />

Foto di <strong>Cabanyal</strong> Horta<br />

Le prime attività agricole nel <strong>Cabanyal</strong>.<br />

Foto di <strong>Cabanyal</strong> Horta<br />

170


Abitanti di Mathare nel loro orto .<br />

Foto di Liveinslums<br />

171


Regina Tchelly nella favela Babilonia con il<br />

suo orto urbano. Foto dal web.<br />

.<br />

172


L’inclusione sociale multi-etnica :<br />

<strong>Il</strong> caso italiano della città di Riace,<br />

in Calabria<br />

La inclusión social multi-étnica :<br />

El caso italiano de la ciudad de Riace,<br />

en Calabria<br />

Tra gli esempi virtuosi di inclusione sociale<br />

nel mondo, ne si trova uno molto vicino a<br />

noi, in un piccolo paese della Calabria<br />

Ionica, a Riace. Riace è un paese della<br />

Locride di pochi <strong>abitanti</strong> che ha subìto,<br />

come tanti paesi in Calabria e in Italia, la<br />

fuga dei cervelli e ha riscoperto la sua<br />

rinascita at<strong>tra</strong>verso l’accoglienza a la<br />

solidarietà dei pochi <strong>abitanti</strong> rimasti e gli<br />

immigrati. Oggi viene chiamato “modello<br />

Riace” ed è da esempio per numerosi casi<br />

di integrazione sociale.<br />

“L’intuizione del sindaco Domenico Lucano<br />

– eletto nel 2004 e ora al suo terzo<br />

mandato – è stata quella di ricominciare, “di<br />

usare questi contenitori vuoti” – spiega a<br />

Voci Globali – e di accogliere i migranti<br />

come una risorsa, anziché considerarli un<br />

peso. “Nei nostri territori si continuano a<br />

immaginare piani di sviluppo inverosimili,<br />

che coinvolgono piani edilizi pubblici e<br />

privati”. È invece facendo leva sul concetto<br />

di comunità <strong>locale</strong> e sul dialogo con i<br />

cittadini che l’integrazione avviene in<br />

maniera naturale. “Quando arrivano nuove<br />

persone prende forma una nuova idea di<br />

comunità. C’è gente, quindi riaprono le<br />

piccole botteghe, e vale di nuovo la pena<br />

organizzare le attività sociali”. Così Riace,<br />

che oggi conta circa 2.340 <strong>abitanti</strong> di cui più<br />

di 800 sono immigrati, è il fortunato<br />

esperimento di un piccolo governo <strong>locale</strong><br />

che riflette ideali e dinamiche globali.<br />

Secondo il suo primo cittadino però – che<br />

nel 2016 è stato nominato da “Fortune<br />

Magazine” uno dei leader più influenti del<br />

pianeta – “non serve essere Einstein” per<br />

<strong>tra</strong>sformare l’immigrazione in<br />

173<br />

Entre los ejemplos virtuosos de inclusión<br />

social en el mundo, se encuen<strong>tra</strong> uno muy<br />

cercano a nosotros, en un pequeño país de<br />

la Calabria Iónica, a Riace. Riace es un país<br />

de la Locride de pocos habitantes que ha<br />

sufrido, como tantos países en Calabria y en<br />

Italia, la fuga de cerebros y ha re-descubierto<br />

su renacimiento a <strong>tra</strong>vés de la acogida a la<br />

solidaridad de los pocos habitantes que<br />

quedaron y los inmigrantes. Hoy se<br />

denomina "modelo Riace" y es por ejemplo<br />

para numerosos casos de integración social.<br />

"La intuición del alcalde Domenico Lucano -<br />

elegido en 2004 y ahora a su tercer mandato<br />

- fue la de recomenzar, "de utilizar estos<br />

contenedores vacíos" - explica a partidas<br />

globales - y de acoger a los migrantes como<br />

un recurso, en lugar de considerarlos un<br />

peso. "En nuestros territorios se siguen<br />

imaginar planes de desarrollo inverosímiles,<br />

que implican planes de construcción públicos<br />

y privados". Es haciendo palanca sobre el<br />

concepto de comunidad local y el diálogo con<br />

los ciudadanos que la integración se realiza<br />

en forma natural. "Cuando llegan nuevas<br />

personas toma forma una nueva idea de<br />

comunidad. Hay gente, pues se reabren las<br />

pequeñas tiendas, y vale de nuevo la pena<br />

organizar las actividades sociales". Así Riace,<br />

que hoy cuenta con aproximadamente 2.340<br />

habitantes de los cuales más de 800 son<br />

inmigrantes, es el afortunado experimento de<br />

un pequeño gobierno local que refleja ideales<br />

y dinámicas globales. Según su primer<br />

ciudadano, sin embargo, que en 2016 fue<br />

nombrado por "Fortune Magazine" uno de los<br />

líderes más influyentes del planeta - "No<br />

hace falta ser Einstein" para convertir la


un’opportunità. “Recuperare le case<br />

abbandonate anziché costruire centri di<br />

accoglienza per consumare superficie<br />

edificabile è una cosa molto banale”, ci<br />

spiega. Inoltre, la comunità <strong>locale</strong> scopre<br />

che accogliere nuove persone è<br />

c o n v e n i e n t e p e r f a r r i p a r t i r e l a<br />

microeconomia o, ad esempio, per<br />

recuperare le scuole. Molti dei nuovi<br />

<strong>abitanti</strong> del borgo lavorano nelle botteghe<br />

artigiane o fanno lavori stagionali. Questi<br />

flussi di persone arrivano in un momento in<br />

cui i piccoli centri non sembrano più dare<br />

alcun tipo di speranza agli <strong>abitanti</strong> e tanto<br />

meno ai loro figli. Un territorio che ha dato<br />

prova di come sia possibile eliminare ogni<br />

forma di isolamento nei confronti di<br />

immigrati e di richiedenti asilo,<br />

semplicemente includendoli nella<br />

quotidianità <strong>locale</strong>. “Qualcuno di loro si è<br />

sposato, altri si sono lasciati. Anche il<br />

cimitero è un luogo multietnico perché per<br />

chi rimane qui c’è anche la fine della vita,<br />

come per noi di Riace. Un vissuto di<br />

normalità… che il mondo fa apparire<br />

s<strong>tra</strong>ordinario“. Quello <strong>tra</strong> Riace e i migranti,<br />

insomma, non è affatto un rapporto a senso<br />

unico: la cittadina deve ai migranti tanto<br />

quanto questi ultimi devono al paese.<br />

Senza il sindaco Lucano, infatti, i rifugiati<br />

avrebbero avuto un futuro diverso e non<br />

necessariamente roseo. E senza i migranti<br />

il piccolo borgo rischierebbe di sparire<br />

perché, come per gran parte delle zone del<br />

Sud Italia, anche a Riace si regis<strong>tra</strong> un<br />

flusso migratorio <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> verso il Nord<br />

Italia e l’estero, in cerca di un futuro<br />

migliore. “Dopo la Seconda Guerra<br />

mondiale, Riace contava 4000 <strong>abitanti</strong>. Poi<br />

c’è stato l’esodo. E oggi siamo ancora un<br />

popolo in viaggio”, sottolinea il sindaco”.<br />

la inmigración en oportunidades. "Recuperar<br />

las casas abandonadas en lugar de construir<br />

centros de acogida para consumir superficie<br />

edificable es una cosa muy banal", nos<br />

explica. Además, la comunidad local<br />

descubre que acoger nuevas personas es<br />

c o n v e n i e n te p a r a h a c e r r e p a r tir l a<br />

microeconomía o, por ejemplo, para<br />

recuperar las escuelas. Muchos de los<br />

nuevos habitantes del Borgo <strong>tra</strong>bajan en las<br />

tiendas de artesanía o hacen <strong>tra</strong>bajos<br />

estacionales. Estos flujos de personas llegan<br />

en un momento en que los pequeños centros<br />

no parecen más dar ningún tipo de<br />

esperanza a los habitantes y mucho menos a<br />

sus hijos. Un territorio que ha dado prueba de<br />

cómo es posible eliminar toda forma de<br />

aislamiento respecto de inmigrantes y<br />

s o l i c i t a n t e s d e a s i l o , s i m p l e m e n t e<br />

incluyéndola en la cotidianidad local. "Alguno<br />

de ellos se ha casado, otros se han dejado.<br />

También el cementerio es un lugar<br />

multiétnico porque para quien permanece<br />

aquí hay también la final de la vida, como<br />

para nosotros de Riace. Un vivido de<br />

normalidad… que el mundo hace aparecer<br />

ex<strong>tra</strong>ordinario". Entre Riace y los migrantes,<br />

en definitiva, no es en absoluto una relación<br />

de sentido único: la ciudad debe a los<br />

migrantes tanto como estos últimos deben al<br />

país. Sin el alcalde Lucano, en efecto, los<br />

refugiados tendrían un futuro distinto y no<br />

necesariamente prometedor. Y sin los<br />

emigrantes el pequeño borgo correría el<br />

riesgo de desaparecer porque, como para<br />

gran parte de las zonas del sur de Italia,<br />

también a Riace se regis<strong>tra</strong> un flujo<br />

migratorio de los habitantes hacia el norte de<br />

Italia y el ex<strong>tra</strong>njero, en busca de un futuro<br />

mejor.<br />

174


Inoltre a Riace sono state attività e<br />

ripristinate una serie di attività artigianali<br />

<strong>tra</strong>dizionali ormai perse col tempo e<br />

surrogate dalla globalizzazione. A questo<br />

approccio si accompagnano anche<br />

iniziative ed eventi multietniche che<br />

forniscono la capacità di apprendere sia ai<br />

migranti che ai riacesi. E’ un continuo<br />

scambio di saperi che col tempo si<br />

consolida e costituiste la base da cui poter<br />

far ripartire e rigenerare un luogo,<br />

dimenticando le difficili realtà e incas<strong>tra</strong>ndo<br />

i vari tasselli al posto giusto, con<br />

consapevolezza e onestà e la capacità dal<br />

dare e ricevere nella sua più pratica<br />

<strong>tra</strong>sparenza. <strong>Il</strong> caso di Riace è<br />

continuamente sotto i riflettori perché nella<br />

sua s<strong>tra</strong>ordinaria semplicità ha avuto la<br />

capacità di creare ciò che ogni burocrazia<br />

tenta di attuare sovvertendo le semplici<br />

politiche e i semplici iter da attuare che<br />

fondamentalmente sono insite nel territorio,<br />

nel luogo, nella gente e nella loro capacità<br />

di riscoprirsi. Questo esempio può essere<br />

utile e di riferimenti per le attività che gli<br />

<strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> sono disposti a<br />

condurre at<strong>tra</strong>verso attività di integrazione<br />

con i migranti che hanno occupato<br />

abusivamente parte del barrio.<br />

"Después de la Segunda Guerra Mundial,<br />

Riace contaba con 4000 habitantes. Luego<br />

fue el éxodo. Y hoy somos aún un pueblo en<br />

viaje", subraya el alcalde”. Además a Riace<br />

fueron actividades y devuelven una serie de<br />

actividades artesanales <strong>tra</strong>dicionales ya<br />

perdió con el tiempo y subrogarse la<br />

globalización. A este enfoque se acompañan<br />

también iniciativas y eventos multiétnicas que<br />

proporcionan la capacidad de aprender tanto<br />

a los migrantes que los riacesi. Y es un<br />

continuo intercambio de saberes que con el<br />

tiempo se consolida y costituiste la base<br />

donde poder hacer repartir y regenerar un<br />

lugar, olvidando las difíciles realidades y<br />

relacionando los diferentes listones al lugar<br />

correcto, con conciencia y honestidad y la<br />

capacidad del dar y recibir en su más<br />

práctica <strong>tra</strong>nsparencia. El caso de Riace está<br />

continuamente bajo los reflectores, porque en<br />

su ex<strong>tra</strong>ordinaria sencillez ha tenido la<br />

capacidad de crear lo que cada burocracia<br />

intenta aplicar subvirtiendo las simples<br />

políticas y los simples iter de aplicar que<br />

fundamentalmente son inherentes al<br />

territorio, en el lugar, en la gente y en su<br />

capacidad de reconocerse. Este ejemplo<br />

puede ser útil y referencias para las<br />

actividades que los habitantes del <strong>Cabanyal</strong><br />

están dispuestos a llevar a cabo a <strong>tra</strong>vés de<br />

actividades de integración con los migrantes<br />

que han ocupado abusivamente parte del<br />

barrio.<br />

175


Bambini a Riace. Foto dal web<br />

L’accoglienza si fa street art a Riace. Foto dal web<br />

176


A Riace la scoperta dei saperi artigianali <strong>tra</strong>dizionali è nelle mani delle donne s<strong>tra</strong>niere. Foto dal web<br />

Un laboratorio di falegnameria ricostruito at<strong>tra</strong>verso un percorso di attività multietnico. Foto dal web<br />

177


Educare alla memoria collettiva<br />

<strong>Il</strong> caso di Mare Memoria Viva di Palermo<br />

e la Kasbah di Mazara del Vallo<br />

Educar a la memoria colectiva<br />

El caso di Mare Memoria Viva di Palermo<br />

y la Kasbah di Mazara del Vallo<br />

Educare alla memoria del luogo è un<br />

compito fortemente arduo soprattutto<br />

quando bisogna intrecciare i casi di nuova<br />

integrazione a quelli del modello sociale<br />

messo in crisi dalle nuove forme di<br />

urbanizzazione. Al tempo stesso è un<br />

passo importante per fare in modo che le<br />

attività di integrazione di reddito, di<br />

inclusione sociale, di azioni puntuali<br />

dettagliatamente curati dagli <strong>abitanti</strong><br />

possano interfacciarsi alla cultura del luogo.<br />

Infatti, le linee guida dell’ipotesi progettuale<br />

per la riqualificazione del <strong>Cabanyal</strong> oltre a<br />

prevedere aree e spazi dedicati alle forme<br />

di aggregazione sociale, di interazione della<br />

stessa con attività dedicate alla<br />

riattivazione di percorsi inclusivi<br />

multietniche rigenerando gli edifici<br />

originariamente di interesse culturale in un<br />

tessuto orbano posto alla stessa<br />

salvaguarda di quest’ultimo, prevede che le<br />

singole azioni siano sostenute dalla<br />

<strong>partecipazione</strong> cittadina at<strong>tra</strong>verso la<br />

memoria collettiva del luogo. Questo<br />

obiettivo si avvale della metodologia<br />

territorialista applicata at<strong>tra</strong>verso la quale è<br />

stato possibile riscon<strong>tra</strong>re un modello<br />

sociale e un’<strong>identità</strong> del luogo, espressi in<br />

principio. Per tali motivi sono stati presi in<br />

considerazioni due casi italiani del Sud di<br />

Italia che hanno attuato queste forme di<br />

interventi per la valorizzazione del luogo e<br />

della sua <strong>identità</strong> at<strong>tra</strong>verso il rafforzamento<br />

della sua memoria collettiva. <strong>Il</strong> primo caso<br />

riguarda quello della città di Palermo e<br />

anche qui di un quartiere di pescatori, dove<br />

le associazioni locali sono intervenute a<br />

sostegno del quartiere quasi degradato.<br />

178<br />

Educar a la memoria del lugar es una tarea<br />

muy difícil sobre todo cuando hay que<br />

entrelazar los casos de nueva integración a<br />

los del modelo social puesto en crisis las<br />

nuevas formas de urbanización. Al mismo<br />

tiempo es un paso importante para hacer<br />

que las actividades de integración de la<br />

renta, de inclusión social, de acciones<br />

puntuales detalladamente atendidos por los<br />

habitantes que puedan relacionarse a la<br />

cultura del lugar. En efecto, las directrices de<br />

la hipótesis de diseño para la readaptación<br />

del <strong>Cabanyal</strong> además de establecer zonas y<br />

espacios dedicados a las formas de<br />

agregación social, de interacción de la<br />

misma con actividades dedicadas a la<br />

reactivación de itinerarios inclusivi<br />

multiétnicas renovando los edificios<br />

originalmente de interés cultural en un tejido<br />

orbano puesto a la misma salvaguarda de<br />

este último, prevé que las acciones<br />

individuales sean sufragados por la<br />

participación ciudadana a <strong>tra</strong>vés de la<br />

memoria colectiva del lugar. Este objetivo se<br />

utiliza la metodología territorialista aplicada<br />

mediante la cual fue posible encon<strong>tra</strong>r un<br />

modelo social y una identidad del lugar,<br />

expresados en principio. Por estas razones<br />

han sido tomados en cuenta dos casos<br />

italianos del Sur de Italia que han aplicado<br />

estas formas de intervenciones para la<br />

valorización del lugar y de su identidad<br />

mediante el fortalecimiento de su memoria<br />

colectiva. El primer caso se refiere a lo de la<br />

ciudad de Palermo y también aquí de un<br />

b a r r i o d e p e s c a d o r e s , d o n d e l a s<br />

asociaciones <strong>locale</strong>s han intervenido en<br />

apoyo del barrio casi degradado.


<strong>Il</strong> secondo caso riguarda la città di Mazara<br />

del Vallo, le cui origini arabe sembrano<br />

ancora manifestarsi all’interno del centro<br />

storico, quello che per i musulmani è<br />

considerata la Kasbah, originariamente<br />

conosciuta come la “rocca”.<br />

Nel primo caso gli interventi, organizzati<br />

dalla gente del posto, si pongono come<br />

obiettivo principale quello di far conoscere il<br />

quartiere vivendone le <strong>tra</strong>cce storiche e<br />

raccogliendole in un ecomuseo creato con i<br />

materiali raccolti nella fascia costiera della<br />

città. Da quanto è riportato dall’articolo<br />

della rivista Balarm, il rapporto con il mare<br />

racconta molto della città che c’era, che c’è<br />

e che potrebbe esserci: vi sono storie di<br />

resistenza, di viaggio, di commercio, di<br />

vacanze, di lavoro; vi sono ricordi, luoghi,<br />

fiabe, cartoline; vi sono naviganti, portuali,<br />

scrittori, poeti, bagnanti, pescatori, operai<br />

dei cantieri navali, capitani e marinai, gente<br />

che va per mare e gente che se lo porta<br />

sempre dentro, ovunque sia. In questo<br />

progetto si è cercato di rendere vivibile in<br />

forma visuale tutto ciò che è ancora<br />

tangibile nell’<strong>identità</strong> di questo quartiere.<br />

El segundo caso se refiere a la ciudad de<br />

Mazara del Vallo, cuyos orígenes árabes<br />

parecen manifestarse dentro del centro<br />

histórico, lo que para los musulmanes es<br />

considerada la Kasbah, originalmente<br />

conocida como la “Rocca". En el primer caso<br />

las intervenciones, organizados por la gente<br />

del lugar, se plantean como objetivo principal<br />

el de hacer conocer el barrio viviendo las<br />

huellas históricas y agrupándolas en un<br />

ecomuseo creado con los materiales<br />

recogidos en la franja costera de la ciudad.<br />

Por lo que figura en el artículo de la Revista<br />

Balarm, la relación con el mar relata muy de<br />

la ciudad que estaba, que existe y que<br />

podría haber: hay historias de resistencia, de<br />

viaje, de comercio, de vacaciones, de<br />

<strong>tra</strong>bajo; hay recuerdos, lugares, cuentos,<br />

tarjetas; hay navegantes, portuarias,<br />

escritores, poetas, bañistas, pescadores,<br />

obreros de los astilleros, capitanes y<br />

marineros, gente que va por mar y gente que<br />

si lo lleva siempre adentro, sea donde sea.<br />

En este proyecto se ha intentado hacer<br />

vivible en forma visual de todo lo que es aún<br />

visible en la identidad de este barrio.<br />

179


<strong>Il</strong> caso della Kasbah di Mazara del Vallo<br />

invece si esprime at<strong>tra</strong>verso l’autentico<br />

centro storico del paese. “Lo studio<br />

antropologico-spaziale di questa parte del<br />

centro storico di Mazara nasce dal bisogno<br />

di conoscere questa realtà <strong>urbana</strong> per<br />

troppo tempo impermeabile e muove dalla<br />

convinzione che partire dalla struttura di<br />

questo luogo sostanzialmente poco<br />

indagato nelle sue dinamiche evolutive, dal<br />

modo in cui è vissuto dai suoi <strong>abitanti</strong><br />

distinti in comunità e da tutti coloro che vi<br />

<strong>tra</strong>nsitano, potremmo forse capire che<br />

valenza assume l’alterità da cui è stato<br />

investito nella costruzione della sua<br />

<strong>identità</strong>. Se è vero che la chiave di lettura di<br />

una città va ricercata nel suo centro storico,<br />

la memoria collettiva di Mazara passa<br />

at<strong>tra</strong>verso la composita <strong>identità</strong> storicoculturale<br />

del suo nucleo più antico, la<br />

Kasbah, nella quale è ancora visibile<br />

l’impronta della dominazione musulmana”,<br />

questo è quanto ci riporta lo studio<br />

effettuato da Francesca Rizzo, laureata in<br />

Beni demoetnoantropologici presso<br />

l’Università <strong>degli</strong> studi di Palermo. Grazie<br />

all’analisi antropologica e agli interventi<br />

<strong>degli</strong> attori locali è stato possibile<br />

neu<strong>tra</strong>lizzare il degrado del quartiere, che<br />

era stato già in gran parte abbandonato<br />

dagli <strong>abitanti</strong> locali, anche per effetto del<br />

sisma del 1968 e ripopolato da migranti di<br />

origine tunisina e maghrebina che come nel<br />

caso di Riace sono stati integrati in ogni<br />

settore ma con un vantaggio in più, cioè<br />

quello di scoprisi vicini al loro realtà<br />

culturale. Per tale motivo il degrado del<br />

centro storico è stato mitigato da azioni di<br />

interventi puntuali volto alla scoperta della<br />

memoria collettiva del luogo in forma<br />

<strong>urbana</strong> e visuale.<br />

El caso de la Kasbah de Mazara del Vallo se<br />

expresa a <strong>tra</strong>vés de el auténtico centro<br />

histórico del país. "El estudio antropológicoespacial<br />

de esta parte del centro histórico de<br />

Mazara nace por la necesidad de conocer<br />

esta realidad <strong>urbana</strong> durante demasiado<br />

tiempo impermeable y mueve la convicción<br />

de que partir de la estructura de este lugar<br />

básicamente poco investigado en sus<br />

dinámicas evolutivas del modo en que ha<br />

vivido por sus habitantes separados en<br />

comunidad y por todos aquellos que pasen,<br />

quizás podríamos entender que <strong>Valencia</strong><br />

asume la diversificación que fue invertido en<br />

la construcción de su identidad. Si es cierto<br />

que la clave de lectura de una ciudad debe<br />

buscarse en su centro histórico, la memoria<br />

colectiva de Mazara pasa a <strong>tra</strong>vés de la<br />

compuesta identidad histórico-cultural de su<br />

núcleo más antiguo, la Kasbah, en la cual es<br />

aún visible la huella de la dominación<br />

musulmana", esto es lo que nos <strong>tra</strong>e el<br />

estudio efectuado por Francesca Rizzo,<br />

licenciada en bienes demoetnoantropologici<br />

en la Università <strong>degli</strong> studi di Palermo.<br />

Gracias al análisis antropológica y las<br />

intervenciones de los actores <strong>locale</strong>s ha sido<br />

posible neu<strong>tra</strong>lizar la degradación del barrio,<br />

que había sido en gran parte abandonado<br />

por los habitantes <strong>locale</strong>s, también por efecto<br />

del terremoto de 1968 y repoblado por<br />

migrantes de origen tunecina y magrebí que<br />

como en el caso de Riace han sido<br />

integrados en cada sector pero con una<br />

ventaja más, es decir, el de scoprisi cercanos<br />

a su realidad cultural. Por este motivo el<br />

deterioro del centro histórico fue atenuado<br />

por acciones de intervenciones puntuales de<br />

rostro al descubrimiento de la memoria<br />

colectiva del lugar en forma <strong>urbana</strong> y visual.<br />

180


La Kasbah di Mazara del Vallo. Foto di F. Rizzo<br />

La Kasbah di Mazara del Vallo. Foto di F. Rizzo<br />

181


La Kasbah di Mazara del Vallo. Foto di F. Rizzo<br />

La Kasbah di Mazara del Vallo. Foto di F. Rizzo<br />

182


Quando street art e<br />

riqualificazione <strong>urbana</strong> si incon<strong>tra</strong>no<br />

Quando street art e<br />

riqualificazione <strong>urbana</strong> si incon<strong>tra</strong>no<br />

In tutto il mondo si sono succeduti<br />

numerosi casi in cui murales sono diventati<br />

mezzo di racconto delle espressioni sociali.<br />

C’è chi addirittura la chiama street art<br />

narrante e chi li definisce ancora atti di<br />

vandalismo. In molte situazioni in cui anche<br />

l’estetica vuole la sua parte, riqualificare un<br />

corridoio pedonale at<strong>tra</strong>verso una rete<br />

ecologia sembra non bastare più. Così<br />

numerosi artisti di s<strong>tra</strong>da hanno avuto<br />

successo per la loro bravura e sono stati i<br />

protagonisti della riqualificazione “estetica”<br />

di numerosi barrios di tante città del mondo,<br />

si pensi a Rio de Jeneiro, Jakarta, Buenos<br />

Aires solo per citarne alcuni, ma anche la<br />

luce e i colori di numerose città europee<br />

come Londra, Parigi, Madrid, <strong>Valencia</strong>,<br />

Berlino,Torino, Napoli, Milano, Roma ecc..<br />

In determinate occasioni esprimono il<br />

legame di appartenenza al luogo di<br />

riferimento e in altri questa azione sorge<br />

come un richiamo al popolo circostante,<br />

come a sottolineare la loro presenza. Tra i<br />

tanti artisti, uno dei più richiamati<br />

all’attenzione di questi interventi artistici è<br />

sicuramente Millo, nome d’arte di<br />

Francesco Giorgino, che nelle sue opere<br />

riesce a concen<strong>tra</strong>rsi sul rapporto <strong>tra</strong> lo<br />

spazio e l’individuo riproducendoli in forma<br />

quasi realistica. Oggi la street art ha un<br />

fortissimo potere comunicativo ,educativo,<br />

artistico essendo alla portata di chiunque,<br />

accessibile ai molti, visibile da e<br />

condivisibile con tutti.<br />

En todo el mundo se sucedieron<br />

numerosos casos en que murales se han<br />

convertido en medio de relato de las<br />

expresiones sociales. Hay quien incluso la<br />

llama street art narrante y quién define aún<br />

actos de vandalismo. En muchas<br />

situaciones en que también la estética<br />

quiere su parte, recuperar un corredor<br />

peatonal mediante una red ecología parece<br />

no bastar más. Tan numerosos artistas de<br />

la calle han tenido éxito por su destreza y<br />

fueron los protagonistas de la recuperación<br />

"estética" de numerosos barrios de tantas<br />

ciudades del mundo, piénsese en Río de<br />

Jeneiro, Jakarta, Buenos Aires sólo para<br />

mencionar algunos, sino también a la luz y<br />

los colores de numerosas ciudades<br />

europeas como Londres, París, Madrid,<br />

<strong>Valencia</strong>, Berlín,Turín, Nápoles, Milán,<br />

Roma etc... En determinadas ocasiones<br />

expresan el vínculo de pertenencia al lugar<br />

de referencia y en otros esta acción surge<br />

como una llamada al pueblo circundante,<br />

como a destacar su presencia. Entre los<br />

muchos artistas, uno de los más<br />

recordados en la atención de estas<br />

intervenciones artísticos es seguramente<br />

Millo, nombre de arte de Francisco<br />

Giorgino, que en sus obras logra<br />

concen<strong>tra</strong>rse sobre la relación entre el<br />

espacio y el individuo riproducendoli en<br />

forma casi realista. Hoy la street art tiene<br />

un enorme poder comunicativo ,educativo,<br />

artístico estando al alcance de todos,<br />

accesible a los muchos, visible desde y<br />

compartible con todos.<br />

183


Street Art a Buenos Aires. 184Foto personali


I murales di Millo per le case popolari<br />

di via Morosini a Milano. Foto dal web<br />

I murales di Millo in Norvegia.<br />

Foto dal web<br />

Murales di Natalia Rak che ha disegnato la “Bambina con<br />

abiti <strong>tra</strong>dizionali” nel giardinetto dell’Istituto di Chimica di<br />

Bialystok, in Polonia. Foto dal web<br />

185


6.3 LINEAMENTI DI<br />

RIQUALIFICAZIONE DEL<br />

TESSUTO URBANO<br />

6.3 RASGOS DE<br />

RECUPERACIÓN DEL<br />

TEJIDO URBANO<br />

Nella scuola territorialista abbiamo visto<br />

come il territorio venga considerato un<br />

soggetto vivente e come questa<br />

interpretazione a cui la mia metodologia,<br />

per il caso studio, fa molto riferimento ad<br />

operare sul campo in forma assolutamente<br />

minuziosa tenendo conto di tutte le<br />

componente discusse sino ad ora.<br />

Per tale motivo, un progetto, affinché sia<br />

tale - se lo si intende come proiezione delle<br />

ricchezze durevoli volte al futuro e non<br />

mera operazione meccanica - deve tener<br />

conto di tutti gli elementi e i valori<br />

patrimoniali che compongono il territorio,<br />

che sia esso di larga o piccola scala. La<br />

metodologia utilizzata al fine di elaborare<br />

dei lineamenti progettuali prevede appunto<br />

una messa a punto <strong>degli</strong> elementi di criticità<br />

che integrati a quelli di valore possano<br />

costruire uno scheletro su cui i due campi si<br />

incrociano e costituiscano un corpo unico,<br />

che è quello delle ipotesi di progetto. Infatti,<br />

in questa sezione andremo a definire quali<br />

sono stati i lineamenti di riqualificazione del<br />

<strong>Cabanyal</strong> e perché.<br />

Innanzitutto, si riassume brevemente che le<br />

condizioni delle “zona cero” versano in<br />

estremo degrado rispetto ai confini limitrofi<br />

ed è per questo che essenzialmente le idee<br />

progettuali verteranno su questa area.<br />

L’area definita “zona cero” è totalmente<br />

inclusa all’interno del barrio ma è<br />

assolutamente considerata come un vero e<br />

proprio “ghetto” al di là del quale e<br />

all’interno del quale è difficile passeggiare.<br />

186<br />

En la escuela territorialista hemos visto<br />

cómo el territorio sea considerado un<br />

sujeto vivo y como esta interpretación a la<br />

que mi metodología, para el caso de<br />

estudio, hace mucho referencia operando<br />

en el campo en forma absolutamente<br />

minuciosa teniendo en cuenta todas las<br />

componente debatirán hasta ahora.<br />

Por este motivo, un proyecto, para que sea<br />

tal - si se entiende como proyección de las<br />

riquezas duraderas dirigidas al futuro y no<br />

mera operación mecánica - debe tener en<br />

cuenta todos los elementos y sus valores<br />

patrimoniales que componen el territorio,<br />

que sea de gran o pequeña escala. La<br />

metodología utilizada con el fin de elaborar<br />

los rasgos de diseño prevé precisamente<br />

una puesta a punto de los elementos de<br />

criticidad que integrados a los de valor<br />

puedan construir un esqueleto que los dos<br />

campos se cruzan y constituyen un cuerpo<br />

único, que es el de las hipótesis de<br />

proyecto. En efecto, en esta sección<br />

vamos a definir cuáles fueron los rasgos de<br />

reciclaje del <strong>Cabanyal</strong> y porque. En primer<br />

lugar, se resume brevemente que las<br />

condiciones de las "zona cero" se<br />

encuen<strong>tra</strong>n en extremo deterioro con<br />

respecto a las fronteras limítrofes y es por<br />

esto que esencialmente las ideas de<br />

diseño se cen<strong>tra</strong>rá en esta área. La zona<br />

definida como "zona cero" es totalmente<br />

incluida dentro del barrio pero es<br />

absolutamente considerada como un<br />

verdadero "gueto" más allá del cual y<br />

dentro del cual es difícil pasear.


Sicuramente gli <strong>abitanti</strong> del barrio si<br />

sentono più sicuri ad at<strong>tra</strong>versare l’area<br />

proprio perché sono i primi attori coinvolti<br />

a volerla risanare e abbiamo visto come<br />

questo tentativo stia prendendo piede<br />

at<strong>tra</strong>verso la <strong>partecipazione</strong> di<br />

associazioni no profit ed esclusivamente<br />

create dagli <strong>abitanti</strong> stessi. La zona ghetto<br />

o zona cero è abitata maggiormente in<br />

maniera abusiva da immigrati, persone<br />

che non hanno reddito e che presentano<br />

condizioni di forte esclusione sociale ed<br />

economica. Ciò che succede all’interno di<br />

questa area è anche fortemente<br />

aggravato dal continuo conflitto interno<br />

posto <strong>tra</strong> le differenti culture, infatti vi si<br />

trovano <strong>abitanti</strong> abusivi come gitani<br />

spagnoli o rumeni, marocchini, senegalesi<br />

ecc.. <strong>Il</strong> maggior conflitto è accanito <strong>tra</strong> i<br />

gitani che si contendono ripetutamente<br />

l’accaparramento delle occupazioni<br />

abusive. Le restanti etnie costituiscono un<br />

sistema di micro-criminalità che insieme<br />

all’etnia gitana rispecchia esattamente<br />

quella di una condizione di totale<br />

insicurezza per un passante o abitante<br />

limitrofo del barrio. Ciò che è utile, al fine<br />

di <strong>tra</strong>cciare i giusti lineamenti progettuali,<br />

riguarda la posizione e la localizzazione<br />

all’interno della quale si trovano. Notando<br />

come l’occupazione abbia preso forma<br />

sembrerebbe che questa sia avvenuta<br />

essenzialmente in cinque calles principali<br />

che sono calle escalente o carrer<br />

d’escalante in valenciano, Benliurre,<br />

Progrés , Navarro e Baracca, creando un<br />

un grande isolato di occupazioni abusive<br />

all’esterno del quale si trovano i passaggi<br />

pedonali principali che però risultano<br />

interrotti in termini fisici e anche in termini<br />

di percorribilità perché non vengono<br />

oltrepassati a causa dell’insicurezza<br />

sociale.<br />

187<br />

Seguramente los habitantes del barrio se<br />

sienten más seguros a a<strong>tra</strong>vesar la zona<br />

precisamente porque son los primeros<br />

actores implicados a querer sanar y hemos<br />

visto cómo este intento está infil<strong>tra</strong>ndo a<br />

<strong>tra</strong>vés de la participación de asociaciones<br />

no profit y exclusivamente creadas por los<br />

habitantes mismos. La zona gueto o zona<br />

cero está habitada mayormente en forma<br />

abusiva por inmigrantes, personas que no<br />

t i e n e n i n g r e s o s y q u e p r e s e n t a n<br />

condiciones de fuerte exclusión social y<br />

económica. Lo que sucede en el interior de<br />

esta zona es también fuertemente<br />

agravado por el continuo conflicto interno<br />

puesto entre las diferentes culturas, en<br />

efecto se encuen<strong>tra</strong>n habitantes abusivos<br />

como gitanos españoles o rumanos,<br />

marroquíes, senegaleses etc... El mayor<br />

conflicto encarnizado entre los gitanos que<br />

se disputan repetidamente la<br />

accaparramento las ocupaciones abusivas.<br />

Las demás etnias constituyen un sistema<br />

de micro-delincuencia que junto a la etnia<br />

gitana refleja exactamente la de una<br />

condición de total inseguridad para que<br />

pase o habitante vecino del barrio. Lo que<br />

es útil, con el fin de <strong>tra</strong>zar los justos rasgos<br />

de diseño, a la posición y la localización<br />

dentro de la cual se encuen<strong>tra</strong>n.<br />

Constatando como el empleo ha tomado<br />

forma parece que esta se ha producido<br />

fundamentalmente en cinco calles<br />

principales que se calle escalente o carrer<br />

d'escalante en valenciano, Benliurre,<br />

Progrés , Navarro y Baracca, creando un<br />

gran aislado de ocupaciones abusivas<br />

fuera del cual se encuen<strong>tra</strong>n los pasos<br />

p e a t o n a l e s p r i n c i p a l e s p e r o s o n<br />

interrumpidos en términos físicos y también<br />

en términos de <strong>tra</strong>vesía porque no rebasan<br />

a causa de la inseguridad social.


Ciò su cui si cerca di intervenire nelle azioni<br />

p r o g e t t u a l i r i g u a r d a p r o p r i o l a<br />

pedonalizzazione di queste direttrici<br />

principali che si insinuano nella zona ghetto<br />

cercando di ricucirne la <strong>tra</strong>ma viaria e<br />

pedonale e la oltrepassano fino a<br />

raggiungere i lati esterni del barrio che<br />

hanno come direzione sud il mare, a nord il<br />

centro di valencia, a est il porto e il<br />

C a n y a m e l a r e a o v e s t i l c a m p u s<br />

universitario. Questo piccolo intervento di<br />

pedonalizzazione ci permette di ricucire la<br />

<strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> at<strong>tra</strong>verso interventi puntuali.<br />

Infatti pensare solo ad una<br />

pedonalizzazione non avrebbe senso se<br />

non venisse seguita da un obiettivo<br />

maggiore che riguarda quello di intervenire<br />

nei punti deboli e insicuri del barrio.<br />

Percorrendo il barrio si trovano forti pieni e<br />

vuoti come abbiamo visto fino ad ora, i vuoti<br />

sono gli spazi lasciati dalle post-demolizioni<br />

eseguite dall’ Ayuntamento e bloccate dagli<br />

<strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong>. Questi spazi per fare<br />

in modo che la <strong>tra</strong>ma <strong>urbana</strong> si ricolleghi al<br />

suo interno dovrebbero essere ricuciti<br />

ospitando delle attività sociali. Per risolvere<br />

tale criticità si è pensato alle forti risorse<br />

sociali presenti sul territorio che investono<br />

nell’integrazione, aggregazione,<br />

educazione e cooperazione sociale <strong>locale</strong>,<br />

le associazioni ad orientamento ecologico<br />

come quella con cui sono stati presi contatti<br />

di riferimento in questo caso che è<br />

<strong>Cabanyal</strong> Horta. <strong>Cabanyal</strong> Horta è un<br />

associazione di giovani ragazzi che si<br />

occupano di investire negli spazi<br />

abbandonati, post-demoliti o<br />

semplicemente incolti del barrio e attivare<br />

azioni educative e di aggregazione al fine di<br />

incentivare gli spazi incolti come orti urbani<br />

sociali. A questo proposito i lineamenti<br />

progettuali riguardano l’integrazione di<br />

questi spazi anche nella zona ghetto.<br />

188<br />

Lo que se intenta intervenir en las acciones<br />

de diseño se refiere precisamente a la<br />

peatonalización de estas directrices<br />

principales que se insinúan en la zona gueto<br />

intentando ricucirne la <strong>tra</strong>ma vial y peatonal y<br />

la cruzan hasta llegar a los lados externos del<br />

barrio que tienen como dirección Sur el mar,<br />

al norte el centro de <strong>Valencia</strong>, est el puerto y<br />

el Canyamelar y al oeste el campus<br />

universitario. Este pequeño intervención de<br />

peatonalización nos permite curar la <strong>tra</strong>ma<br />

<strong>urbana</strong> a <strong>tra</strong>vés de intervenciones puntuales.<br />

En efecto pensar solo a una peatonalización<br />

no tendría sentido si no fuese seguida por un<br />

objetivo mayor que se refiere a la de<br />

intervenir en los puntos débiles e inseguros<br />

del barrio. Recorriendo el barrio se<br />

encuen<strong>tra</strong>n fuertes llenos y vacíos como<br />

hemos visto hasta ahora, los vacíos son los<br />

espacios dejados por las post-demoliciones<br />

efectuadas por el Ayuntamento y bloqueadas<br />

por los habitantes del <strong>Cabanyal</strong>. Estos<br />

espacios para hacer de manera que la <strong>tra</strong>ma<br />

<strong>urbana</strong> se conecte en su interior deberían ser<br />

ricuciti albergando las actividades sociales.<br />

Para resolver este criticidad se ha pensado<br />

en las fuertes recursos sociales presentes en<br />

el territorio que invierten en la integración,<br />

agregación, educación y cooperación social<br />

local, las asociaciones a orientación<br />

ecológica como aquella con que se han<br />

tenido contactos de referencia en este caso,<br />

que es <strong>Cabanyal</strong> Horta. <strong>Cabanyal</strong> Horta es<br />

una asociación de jóvenes chicos que se<br />

ocupan de invertir en los espacios<br />

abandonados, post-demolidos o simplemente<br />

baldíos del barrio y activar acciones<br />

educativas y de agregación al fin de fomentar<br />

los espacios baldíos como huertos sociales<br />

urbanos. A este respecto, los rasgos de<br />

diseño se refieren a la integración de estos<br />

espacios también en la zona gueto.


Oltre ad intervenire in termini di<br />

aggregazione e cooperazione si tenta di<br />

attivare percorsi di integrazione di reddito<br />

per gli <strong>abitanti</strong> poveri del <strong>Cabanyal</strong>. Questa<br />

azione è volta sia ai fini sociali sia urbani<br />

che economico, perché si tenta di<br />

ripristinare una filiera di attività con il<br />

territorio che come abbiamo visto e<br />

ripercorso fino ad ora è strettamente legata<br />

e connessa al modello sociale del<br />

<strong>Cabanyal</strong>. Lì dove una volta vi erano gli<br />

<strong>abitanti</strong> che si dedicavano alla pesca, alla<br />

costruzione e alla gestione del loro orto,<br />

cerchiamo di immaginare oggi un <strong>Cabanyal</strong><br />

rigenerato dove oggi gli occupanti possano<br />

integrarsi, ripristinare le condizioni di<br />

povertà ed essere inclusi nel barrio. <strong>Il</strong><br />

tentativo di inclusione sembra essere<br />

fortemente avvantaggiato e già avviato<br />

dalle associazioni attualmente presenti che<br />

at<strong>tra</strong>verso vari eventi cercano di ri-occupare<br />

le aree vuote in memoria dei valori culturali<br />

ed etnografici del <strong>Cabanyal</strong> interagendo<br />

fortemente con i poveri occupanti. A questo<br />

scenario si aggiunge anche la richiesta<br />

esplicita <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> che<br />

durante le interviste hanno dichiarato<br />

apertamente la loro <strong>identità</strong> e hanno<br />

manifestato il loro forte interesse<br />

all’integrazione sociale purché non si perda<br />

la memoria del luogo. Insomma gli originari<br />

<strong>abitanti</strong> del <strong>Cabanyal</strong> sarebbero disposti a<br />

qualsiasi cosa purché il loro barrio non<br />

venga distrutto dalle attività di meccanica<br />

urbanizzazione. A tal proposito, come<br />

espresso sin dall’inizio, i lineamenti<br />

progettuali si avvalgono fortemente delle<br />

proposte emerse dagli <strong>abitanti</strong> e purché<br />

questi abbiamo riscontro sono stati pensati<br />

oltre alla conversione <strong>degli</strong> “spazi vuoti” in<br />

“spazi liberi per la coltivazione <strong>degli</strong> orti<br />

sociali” anche “spazi di eventi per<br />

rieducazione alla memoria del barrio.<br />

189<br />

Además de intervenir en términos de<br />

agregación y cooperación se intenta activar<br />

vías de integración de ingresos para los<br />

habitantes pobres del <strong>Cabanyal</strong>. Esta acción<br />

está destinada tanto a los efectos sociales<br />

urbanos que económico, porque se intenta<br />

restablecer una cadena de actividades con<br />

el territorio que, como hemos visto hasta<br />

ahora está estrechamente relacionada y<br />

vinculada al modelo social del <strong>Cabanyal</strong>. Allí<br />

donde una vez vi eran los habitantes que se<br />

dedicaban a la pesca, la construcción y la<br />

gestión de su orto, <strong>tra</strong>temos de imaginar hoy<br />

un <strong>Cabanyal</strong> regenerado donde hoy los<br />

ocupantes puedan integrarse, restablecer las<br />

condiciones de pobreza y ser incluidos en el<br />

barrio. El intento de inclusión parece estar<br />

fuertemente beneficiado y ya iniciado por las<br />

asociaciones actualmente presentes que a<br />

<strong>tra</strong>vés de diversos acontecimientos <strong>tra</strong>tan de<br />

re-ocupar las zonas vacías en memoria de<br />

los valores culturales y etnografici del<br />

<strong>Cabanyal</strong> interactuando fuertemente con los<br />

pobres ocupantes. En este escenario se<br />

añade también la petición expresa de los<br />

habitantes del <strong>Cabanyal</strong> que durante las<br />

entrevistas han declarado abiertamente su<br />

identidad y han manifestado su fuerte interés<br />

en la integración social siempre que no se<br />

pierda la memoria del lugar. En definitiva los<br />

originarios habitantes del <strong>Cabanyal</strong> estarían<br />

dispuestos a cualquier cosa siempre que su<br />

barrio no sea destruida por las actividades<br />

de mecánica urbanización. En este sentido,<br />

como expresado desde el comienzo, los<br />

rasgos de diseño se acojan fuertemente las<br />

propuestas surgidas por los habitantes y<br />

siempre que estos nos acuse de recibo<br />

fueron pensados además de la conversión<br />

de los “espacios de los "espacios vacíos" en<br />

"espacios libres para el cultivo de los huertos<br />

sociales" también "Espacios de eventos para


Da come si può notare nell’allegato 17.1<br />

questi spazi pensati per rivivere le<br />

<strong>tra</strong>dizioni del patrimonio <strong>locale</strong> si possono<br />

gestire in svariati modi e occasione.<br />

Nell’esempio è illus<strong>tra</strong>ta una mos<strong>tra</strong><br />

fotografica a scopo narrante ma questi<br />

possono essere utilizzati in tutte le forme<br />

ingegnose che gli <strong>abitanti</strong> desiderano<br />

attivare. Oltre a rigenerare e a integrare<br />

questi spazi è stata pensata un’azione di<br />

riqualificazione e collegamento dei siti di<br />

interesse culturale presenti, che sono in<br />

parte attivi e in parte no. Per quanto<br />

riguarda la Lonja de los Pescadores e<br />

Casa del Bous si fa riferimento a proposte<br />

la cui destinazione d’uso è finalizzata<br />

all’integrazione di percorsi inclusivi<br />

at<strong>tra</strong>verso iniziative multietniche. Casa del<br />

Bous in particolar modo, grazie alle<br />

attività delle associazioni e alla loro<br />

determinazione, ha già iniziato ad<br />

intervenire at<strong>tra</strong>verso occasioni ed eventi<br />

mirati all’aggregazione. Nell’ipotesi<br />

progettuale si pensa ad<br />

un’intensificazione di questa attività con<br />

quella della Lonja de los Pescadores nella<br />

sua sezione cen<strong>tra</strong>le della struttura che<br />

attualmente risulta essere completamente<br />

vuota e in disuso a differenza invece dei<br />

locali residenziali che risultano occupati.<br />

All’interno della zona ghetto si trova un<br />

punto di riferimento notevolmente<br />

interessante, manifestando anch’esso più<br />

volte dalle interviste verbali avvenute con<br />

gli <strong>abitanti</strong> e si <strong>tra</strong>tta di Plaça del Doctor<br />

Llorenç de la Flor, antica piazza del<br />

<strong>Cabanyal</strong> che oggi versa in condizioni di<br />

degrado. Per questo spazio l’intervento<br />

progettuale prevede una messa a dimora<br />

dalla pavimentazione, un’accurata<br />

progettazione dei suoi confini con una<br />

vegetazione di alberi da frutto<br />

reeducación a la memoria del barrio”. Como<br />

se puede observar en el anexo 17.1 estos<br />

espacios pensados para revivir las<br />

<strong>tra</strong>diciones del patrimonio local se pueden<br />

gestionar en varios modos y ocasión. En el<br />

ejemplo se expone una mues<strong>tra</strong> fotográfica a<br />

fin narrante pero estos pueden ser utilizados<br />

en todas las formas ingeniosas que los<br />

habitantes desean activar. Además de<br />

regenerar y a integrar estos espacios ha sido<br />

pensada una acción de reciclaje y enlace de<br />

los sitios de interés cultural presentes, que<br />

en parte son activos y en parte no. En cuanto<br />

a la Lonja de los pescadores y Casa del<br />

Bous se hace referencia a propuestas cuyo<br />

destino de uso está dirigida a la integración<br />

de itinerarios de inclusión a <strong>tra</strong>vés de<br />

iniciativas multiétnicas. Casa del Bous en<br />

particular, gracias a las actividades de las<br />

asociaciones y a su determinación, ya ha<br />

comenzado a intervenir a <strong>tra</strong>vés de<br />

ocasiones y eventos dirigidos a la<br />

agregación. En la hipótesis de diseño se<br />

piensa a una intensificación de esta actividad<br />

con la de la Lonja de los pescadores en su<br />

sección cen<strong>tra</strong>l de la estructura que<br />

actualmente resulta ser totalmente vacía y<br />

en desuso a diferencia de en lugar de los<br />

<strong>locale</strong>s residenciales que están ocupados.<br />

Dentro de la zona gueto se encuen<strong>tra</strong> un<br />

punto de referencia muy interesante,<br />

manifestando también varias veces las<br />

entrevistas actas realizadas con los<br />

habitantes y se <strong>tra</strong>ta de Plaça del Doctor<br />

Llorenç de la Flor, antigua plaza del<br />

<strong>Cabanyal</strong> que hoy vive en condiciones de<br />

degradación. Para este espacio la<br />

intervención de diseño prevé una puesta a<br />

moradas la pavimentación, un cuidadoso<br />

diseño de sus fronteras con una vegetación<br />

de árboles frutales,<br />

190


presente nella città a nel barrio, al fine di<br />

ospitare un luogo di aggregazioni con<br />

attività di vario genere, eventi e spettacoli<br />

culturali. Questo punto cruciale e<br />

s<strong>tra</strong>tegico del quartiere da cui si diramano<br />

i percorsi principali pedonali, carrabili e<br />

ciclabili, funge da nodo con il suo<br />

antipodo che si trova lungo la stessa<br />

carrer d’Empar Guillem che collega l’area<br />

verde progettata al fine di racchiudere i<br />

due poli opposti e integrando sia edifici<br />

sottoposti all’interesse di bene culturale<br />

che edifici di interesse economico e<br />

popolare come quello di “El Clot”. Questa<br />

scelta non è casuale, infatti la sua<br />

integrazione e inclusione prevista<br />

all’interno di una forte rete ecologia verde<br />

che pene<strong>tra</strong> i <strong>tra</strong>cciati di at<strong>tra</strong>versamento<br />

del barrio è finalizzata a intensificare il<br />

collegamento, il passaggio e a suscitare<br />

l’interesse del barrio sia ai cittadini che ai<br />

turisti, data la forte e notevole domanda<br />

turistica che riveste il lungomare che<br />

sorge a pochi metri più in là. <strong>Il</strong> tentativo di<br />

collegare questi <strong>tra</strong>cciati at<strong>tra</strong>verso un<br />

collante verde, strutturato da attività<br />

puntuali dipende fortemente dall’interesse<br />

i fornire all’area di studio una prospettiva<br />

diversa.<br />

L’interesse principale è quello di restituire<br />

il legame del mare - barrio- campagna, tre<br />

sistemi che hanno convissuto per anni e<br />

che sono stati interrotti e frammentati<br />

dall’impietosa urbanizzazione e le sue<br />

conseguenti richieste turistiche. Queste<br />

azioni sono pensate anche in vista di uno<br />

sguardo estetico più gradevole,<br />

introducendo interventi di street art<br />

narrativa lungo gli assi principali in grado<br />

di suscitare i passanti alla curiosità e alla<br />

scoperta del barrio.<br />

presente en la ciudad en el barrio, a fin de<br />

albergar un lugar de agregaciones con<br />

actividades de diverso género, eventos y<br />

espectáculos culturales. Este punto crucial y<br />

es<strong>tra</strong>tégico del barrio que se esparcen los<br />

r e c o r r i d o s p r i n c i p a l e s p e a t o n a l e s ,<br />

<strong>tra</strong>nsitables y bici, actúa de nodo con su<br />

antipodo que se encuen<strong>tra</strong> a lo largo de la<br />

misma carrer d'Empar Guillem que conecta<br />

la zona verde diseñada con el fin de<br />

condensar los dos polos opuestos y<br />

integrando tanto edificios sometidos al<br />

interés de bien cultural que edificios de<br />

interés económico y popular como el de "El<br />

Clot". Esta elección no es casual, porque su<br />

integración e inclusión prevista en el interior<br />

de una fuerte red ecología verde que pene<strong>tra</strong><br />

los <strong>tra</strong>zados de cruce del barrio está<br />

orientada a intensificar el enlace, el paso y a<br />

suscitar el interés del barrio tanto a los<br />

ciudadanos que los turistas, dada la fuerte y<br />

notable demanda turística que reviste el<br />

lungomare que surge a pocos metros más<br />

allá. El intento de relacionar estos <strong>tra</strong>zados<br />

mediante un aglutinante verde, estructurado<br />

d e a c t i v i d a d e s p u n t u a l e s d e p e n d e<br />

f u e r t e m e n t e p o r e l i n t e r é s d e l o s<br />

proporcionar en el área de estudio una<br />

perspectiva diferente.<br />

El interés principal es el de devolver el<br />

vínculo del mar - barrio- campaña, tres<br />

sistemas que han convivido durante años y<br />

que fueron interrumpidos y fragmentados por<br />

l a d e s p i a d a d a u r b a n i z a c i ó n y s u s<br />

consiguientes demandas turísticas. Estas<br />

acciones son pensad en vista de una mirada<br />

estético más agradable, introduciendo<br />

intervenciones de street art narrativa a lo<br />

largo de los principales ejes capaces de<br />

suscitar los <strong>tra</strong>nseúntes la curiosidad y el<br />

descubrimiento del barrio.<br />

191


Questi interventi sono pensati per lo più<br />

sulle facciate delle medianeras, (termine<br />

argentino con cui si indicano le pareti<br />

verticali senza finestre, che non trova un<br />

corrispettivo significato in italiano) dove<br />

sembrano già aver preso ispirazione sia<br />

nel barrio che in alcune zone del centro<br />

della città. Queste parti verrano collegate<br />

da <strong>tra</strong>cciati principali e secondari in modo<br />

da sottolineare la loro gerarchizzazione e<br />

da permettere un flusso e una domanda<br />

diversificata. A questo scenario a "scala di<br />

quartiere” si integrano i siti di interesse<br />

culturale che interessano le aree cen<strong>tra</strong>li<br />

dell’intero poblados marítimos come las<br />

Arenas, vecchio lido del <strong>Cabanyal</strong> prima<br />

di ricezione turistica pubblica e oggi<br />

privata, per tale motivo si propone di<br />

attivare il suo utilizzo, almeno in parte, al<br />

pubblico, e il mercato del <strong>Cabanyal</strong> che<br />

viene collegato at<strong>tra</strong>verso l’interno<br />

percorso ciclo-pedonale pensato<br />

progettualmente per tutto il quartiere in<br />

modo da ricucire le aree scoperte da<br />

percorsi ciclabili. Ricordiamo che la città<br />

di <strong>Valencia</strong> è fortemente interessante per<br />

quanto riguardo la mobilità dolce e<br />

sostenibile infatti questa ottiene un gran<br />

numero di richieste oggigiorno soprattutto<br />

perché è in grado di fornire un’ottima<br />

domanda. Infatti, i percorsi ciclabili e<br />

pedonali sono estremamente pensati e<br />

progettati in tutta la città e facilmente<br />

raggiungibili grazie alle nuove tecnologie<br />

di “city and mobility”, servendosi di una<br />

semplice applicazione e pagando un<br />

irrisorio abbonamento (esempio: trenta<br />

euro abbonamento annuale) si può<br />

usufruire di un servizio a “continua portata<br />

di mano” prendendo la bici più vicina al<br />

raggio di sosta e facilmente riponibile<br />

nella stazione di parcheggio della zona di<br />

destinazione.<br />

192<br />

Estas intervenciones están pensados para el<br />

más sobre las fachadas de las medianeras,<br />

(término argentino con que se indican las<br />

paredes verticales sin ventanas), donde<br />

parecen ya haber tomado inspiración tanto<br />

en el barrio que en algunas zonas del centro<br />

de la ciudad. Estas partes se concederán<br />

conectadas por <strong>tra</strong>zados principales y<br />

secundarios en forma de destacar su<br />

jerarquización y permitir un flujo y una<br />

demanda diversificada. En este escenario a<br />

"escala de barrio" se complementan los<br />

lugares de interés cultural que interesan a<br />

las zonas cen<strong>tra</strong>les de todo el poblados<br />

marítimos como las arenas, viejo lido del<br />

<strong>Cabanyal</strong> antes de recepción turística<br />

pública y hoy privada, por tal motivo se<br />

propone activar su utilización, al menos en<br />

parte, al público, y el mercado del <strong>Cabanyal</strong><br />

que se conectará a <strong>tra</strong>vés del interior<br />

recorrido ciclo-peatonal pensado en el<br />

proyecto para todo el barrio en forma de<br />

solventar las zonas descubiertas por<br />

itinerarios para bicicletas. Recordemos que<br />

la ciudad de <strong>Valencia</strong> es muy interesante en<br />

cuanto a la movilidad dulce y sostenible<br />

porque esta obtiene un gran número de<br />

solicitudes hoy sobre todo porque es capaz<br />

de ofrecer una buena pregunta. En efecto,<br />

los recorridos de bici y peatonales son muy<br />

pensados y diseñados en toda la ciudad y<br />

fácilmente accesibles gracias a las nuevas<br />

tecnologías de "City and mobility",<br />

sirviéndose de una simple aplicación y<br />

pagando un irrisorio suscripción (ejemplo:<br />

treinta euros suscripción anual) se puede<br />

disfrutar de un servicio a "continúa alcance<br />

de la mano" tomando la bici más cercana al<br />

radio de parada y fácilmente puesta en la<br />

estación de parking de la zona de destino.


Si chiama Valenbisi ed è una forte attività di<br />

bike sharing che dovrebbe essere adottata<br />

da tante altre città, <strong>tra</strong> cui sicuramente<br />

quelle italiane. In tutta la città esistono circa<br />

300 stazioni di bici e fra quelle mancanti<br />

risultano quelle della zona del <strong>Cabanyal</strong>.<br />

Per tale motivo oltre alla pedonalizzazione,<br />

la “ciclabilizzazione” è un ulteriore<br />

strumento di ottima portata che permette, in<br />

questo caso, l’incontro di due “rotte”<br />

parallele che si incon<strong>tra</strong>no in un unico<br />

punto, il <strong>Cabanyal</strong> e i suoi siti di interesse<br />

storico e culturale, at<strong>tra</strong>verso la cucitura di<br />

questa “rete di offerta patrimoniale”. Le<br />

azioni puntuali e circoscritte progettate per<br />

<strong>tra</strong>rre delle linee guida ad un’ipotetica<br />

riqualificazione del <strong>Cabanyal</strong> sono<br />

destinate prevalentemente alla discussione<br />

<strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> del luogo, primi attori<br />

coinvolti, che po<strong>tra</strong>nno scegliere di attivare<br />

percorsi di realizzazione, scandite in<br />

tempistiche differenti, at<strong>tra</strong>verso l’aiuto<br />

delle associazioni presenti e attive sul<br />

territorio. Un esempio pratico e immediato<br />

è l’azione che prende come riferimento la<br />

realizzazione <strong>degli</strong> orti sociali, che può<br />

essere attuata at<strong>tra</strong>verso l’ausilio<br />

dell’associazione di orientamento ecologico<br />

già presente sul territorio, nonché<br />

“<strong>Cabanyal</strong> Horta”. Mentre le attività<br />

educative storico-culturali possono essere<br />

gestite dalle associazioni culturali come<br />

“Salvem el <strong>Cabanyal</strong>” Le tempistiche per le<br />

azioni puntuali dipendono strettamente da<br />

questa corrispondenza e possono essere<br />

attuate in tempi più o meno brevi, mentre<br />

quelle di che riguardano le azioni che<br />

dipendono strettamente le opere di<br />

riqualificazione circoscritte all’area generale<br />

del quartiere marittimo dipendono dalla<br />

volontà amminis<strong>tra</strong>tiva e possono essere<br />

realizzati in tempi medio-lunghi.<br />

Se llama Valenbisi y es una intensa actividad<br />

de bike sharing que debería ser adoptada<br />

por tantas o<strong>tra</strong>s ciudades, entre lo que<br />

seguramente las italianas. En toda la ciudad<br />

existen aproximadamente 300 estaciones de<br />

bici y entre las que faltan son las de la zona<br />

del <strong>Cabanyal</strong>. Por este motivo, además de la<br />

peatonalización, la "ciclabilización" es un<br />

instrumento adicional de gran alcance que<br />

permite, en este caso, el encuentro de dos<br />

"rutas" paralelas que se encuen<strong>tra</strong>n en un<br />

único punto, el <strong>Cabanyal</strong> y sus sitios de<br />

interés histórico y cultural, a <strong>tra</strong>vés de la<br />

costura de esta "red de oferta patrimonial".<br />

Las acciones puntuales y delimitadas<br />

diseñadas para ex<strong>tra</strong>er las líneas guía en<br />

una hipotética recuperación del <strong>Cabanyal</strong> se<br />

destinarán principalmente a la discusión de<br />

los habitantes del lugar, primeros actores<br />

implicados, que podrán elegir de activar vías<br />

de realización, marcadas en horarios<br />

diferentes, a <strong>tra</strong>vés de la ayuda de las<br />

asociaciones presentes y activas en el<br />

territorio. Un ejemplo práctico e inmediato es<br />

la acción que toma como referencia la<br />

realización de los huertos sociales, que<br />

puede ser aplicada a <strong>tra</strong>vés de la ayuda de<br />

la asociación de orientación ecológica ya<br />

presente en el territorio, así como "<strong>Cabanyal</strong><br />

Horta". Mien<strong>tra</strong>s que las actividades<br />

educativas histórico-culturales pueden ser<br />

gestionadas por las asociaciones culturales<br />

como "Salvem el <strong>Cabanyal</strong>" los plazos para<br />

l a s a c c i o n e s p u n t u a l e s d e p e n d e n<br />

estrechamente de esta correspondencia y<br />

podrán ser aplicadas en tiempos más o<br />

menos breves, mien<strong>tra</strong>s que las que afectan<br />

las acciones que dependen estrechamente<br />

de las obras de readaptación delimitadas en<br />

el área general del barrio marítimo dependen<br />

de la voluntad adminis<strong>tra</strong>tiva y podrán ser<br />

realizados en tiempos medio-largos.<br />

Si rimanda alla visione <strong>degli</strong> allegati: 16, Se remite a la visión de los anexos: 16, 17,<br />

17, 17.1.<br />

17.1.<br />

193


CONCLUSIONI<br />

CONCLUSIONES<br />

L’analisi sul fenomeno <strong>degli</strong> insediamenti El análisis sobre el fenómeno de los<br />

informali nel contemporaneo contesto a s e n t a m i e n t o s i n f o r m a l e s e n e l<br />

mondiale della globalizzazione è una contemporáneo contexto mundial de la<br />

dura prova per chi tenta di sviluppare globalización es una dura prueba para<br />

interventi di pianificazione at<strong>tra</strong>verso la quien intenta desarrollar intervenciones<br />

cooperazione allo sviluppo. Ogni de planificación mediante la cooperación<br />

contesto è circoscritto e presenta un al desarrollo. Cada contexto se<br />

modello diversificato che può riflettersi circunscribe y presenta un modelo<br />

nelle dinamiche identitarie locali o meno. diversificado que puede reflejarse en las<br />

Allo stesso tempo ogni realtà informale dinámicas de identidad local. Al mismo<br />

presenta modi diversi dell’habitare tiempo toda realidad informal presenta<br />

collettivo, ma in qualche modo è in grado d i s t i n t o s m o d o s d e h a b i t a r e n<br />

di fornirci insegnamenti di indagine colectividad, sino en cierto modo es<br />

partendo dagli <strong>abitanti</strong> stessi. Le forme di c a p a z d e d a r n o s l e c c i o n e s d e<br />

appropriazione <strong>degli</strong> spazi <strong>degli</strong> <strong>abitanti</strong> investigación partiendo de los habitantes<br />

sono l’espressione della capacità di mismos. Las formas de apropiación de<br />

adattare il loro modus vivendi nelle città, los espacios de los habitantes son la<br />

rendendosi auto-sufficienti nonostante la expresión de la capacidad de adaptar su<br />

scarsità delle risorse. <strong>Il</strong> più delle volte le modus vivendi en las ciudades,<br />

loro pratiche di sopravvivenza si haciéndose auto-suficientes a pesar de la<br />

radicano al contempo al processo escasez de recursos. Muchas veces sus<br />

evolutivo, rimanendone escluse, prácticas de supervivencia se arraigan al<br />

at<strong>tra</strong>verso il quale nel lungo periodo mismo tiempo al proceso evolutivo,<br />

riescono a creare la loro dinamica rimanendone excluidas, mediante el cual<br />

identitaria e il loro modello sociale. en el largo plazo logran crear su<br />

L’obiettivo della tesi è quello di affermare dinámica identitaria y su modelo social. El<br />

che at<strong>tra</strong>verso l’indagine minuziosa e objetivo de la tesis es el de afirmar que a<br />

attenta, nel rispetto del giusto approccio <strong>tra</strong>vés de la investigación minuciosa y<br />

a l t e r r i t o r i o e a l s u o s i s t e m a atenta, respetando el enfoque correcto al<br />

antropologico, è possibile risalire ad una territorio y a su sistema antropológico, es<br />

ridefinizione semplice di questi spazi posible localizar a una redefinición simple<br />

c o n fl i t t u a l i , m e s s i i n c r i s i de estos espacios conflictivos, puestos<br />

d a l l ’ u r b a n i z z a z i o n e s e l v a g g i a e en crisis por la urbanización salvaje y<br />

sottoposti ai ritmi meccanici della sometidos a los ritmos mecánicos de la<br />

globalizzazione.<br />

globalización.<br />

194


Le puntuali s<strong>tra</strong>tegie di intervento sono<br />

tali proprio perché, come avviene in molti<br />

casi del genere, la frammentazione<br />

dell’occupazione abusiva si ripercuote<br />

sull’alterazione del tessuto urbano. Nel<br />

caso del <strong>Cabanyal</strong>, gli insediamenti<br />

abusivi ricoprono un’area fortemente<br />

patrimoniale dal punto di vista storico,<br />

culturale e sociale, per tale motivo le<br />

azioni previste, nel rispetto di tutti gli<br />

attori coinvolti nonché essenziali<br />

all’individuazione del modello sociale,<br />

sono in grado di fornire un ottimo<br />

r i f e r i m e n t o d i i n d a g i n e s u c u i<br />

comprendere come differenti etnie e<br />

culture possano consolidarsi in un lungo<br />

periodo ed essere la stessa chiave di<br />

lettura per eventuali lineamenti di<br />

riqualificazione <strong>urbana</strong> .<br />

Las puntuales es<strong>tra</strong>tegias de intervención<br />

son tales precisamente porque, como<br />

ocurre en muchos casos del género, la<br />

fragmentación del empleo abusivo<br />

repercute sobre la alteración del tejido.<br />

E n e l c a s o d e l C a b a n y a l , l o s<br />

asentamientos abusivos ocupan un área<br />

fuertemente patrimonial desde el punto<br />

de vista histórico, cultural y social, por tal<br />

motivo las acciones previstas, en<br />

cumplimiento de todos los actores<br />

implicados, así como esenciales a la<br />

determinación del modelo social, son<br />

capaces de proporcionar una excelente<br />

re f e re n c i a d e i n v e s t i g a c i ó n q u e<br />

comprender cómo diferentes etnias y<br />

culturas puedan consolidarse en un largo<br />

período de tiempo y ser la misma clave<br />

de lectura para posibles rasgos de<br />

regeneración <strong>urbana</strong> .<br />

195


La promessa è che<br />

ancora e ancora,<br />

dall’immondizia, le penne<br />

sparse, le ceneri e i corpi<br />

spezzati, qualcosa di<br />

nuovo e di bello potrà<br />

nascere<br />

-John Berger<br />

”<br />

196


Bibliografia<br />

A. Magnaghi, Una metodologia analitica per la progettazione identitaria del territorio. (a<br />

cura di), Rappresentare i luoghi, metodi e tecniche, Alinea , Firenze 2001.<br />

A. Magnaghi, <strong>Il</strong> Territorio bene comune. Firenze University Press, Firenze, 2012.<br />

Alejandro Lavid Saiz e Isabel Tort Ausina, La barraca <strong>Valencia</strong>na: Aspectos climáticos y<br />

construcción <strong>tra</strong>dicional. UPV, <strong>Valencia</strong>, 2016.<br />

Beatriz Santamarina Campos, El oficio de la resistencia. Salvem y Viu al <strong>Cabanyal</strong> como<br />

formas de contención del urbanismo neoliberal . Departament de Sociologia i Antropologia<br />

Social Facultat de Ciències Socials, Universitat de València, 2014.<br />

Carmen Egea Jiménez José Antonio Nieto Calmaes<strong>tra</strong> Javier Domínguez Clemente René<br />

A. González Rego, Vulnerabilidad del tejido social de los barrios desfavorecidos de<br />

Andalucía, Análisis y potencialidades. Centro de Estudios Andaluces, Consejería de la<br />

Presidencia, Junta de Andalucía, Seville, 2008.<br />

David Estal Herrero, Propuesta de rehabilitación del bloque de portuarios de viviendas<br />

sociales Ruiz Jarabo. El <strong>Cabanyal</strong>, <strong>Valencia</strong>, 2013.<br />

F. Governa, La dimensione territoriale dello sviluppo socio-economico <strong>locale</strong>: dalle<br />

economie esterne distrettuali alle componenti del milieu, in A. Magnaghi<br />

(ed.), Rappresentare i luoghi. Metodi e tecniche, Firenze, ALINEA, 2001.<br />

Fernández-Pacheco Sánchez, MaIsabel Domínguez García, Isabel, Los PGOU de<br />

<strong>Valencia</strong>, una visión global. Planes previos al PGOU de 1988. Ayuntamento de <strong>Valencia</strong>,<br />

2010.<br />

Gaja Dìaz Fernando, Grandi eventi, grandi progetti: una scommessa ad alto rischio, in<br />

Territorio di Department of Architecture and Urban Studies Polimi, 2009.<br />

Galliazzo Andrea, Slum fenomeno globale. Un approfondimento sulle realtà urbane e<br />

spaziali dei quartieri marginali nella contemporaneità. POLIMI, Mantova, 2010.<br />

Giancarlo Paba, Raffaele Paloscia, Iacopo Zetti, Piccole città e <strong>tra</strong>sformazione ecologica.<br />

Un laboratorio di progettazione nel Sahel nigerino. L'Harmattan Italia, Torino, 1998.<br />

Lucia Carle, Dinamiche identitarie. Antropologia storica e territori. Firenze<br />

Press, Firenze, 2012.<br />

University<br />

Lucia Carle, La patria <strong>locale</strong>. L’<strong>identità</strong> dei montalcinesi dal VVI al XX secolo. Marsilio,<br />

Venezia, 1996.<br />

Marilena Vecco, L'evoluzione del concetto di patrimonio culturale. Franco Angeli, Milano,<br />

2007 .<br />

Mike Davis, <strong>Il</strong> pianeta <strong>degli</strong> slum. Feltrinelli, Milano, 2006.<br />

197


Municipalità di <strong>Valencia</strong>, Plan Especial de Protección y Reforma Interior (PEPRI) del<br />

<strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar, <strong>Valencia</strong>, 1998.<br />

Pastor Villa, Rosa; Santisteban Cazorla, María Pe<strong>tra</strong>; Rodríguez Pasamontes, Jesús. El<br />

<strong>Cabanyal</strong>-Canyamelar un conjunto histórico (des)protegido. VII Congreso Internacional<br />

de Ordenación del Territorio, Madrid. Entidad organizadora: Fundación CONAMA,<br />

Universidad Complutense de Madrid. Ministerio de Hacienda y Adminis<strong>tra</strong>ciones Públicas,<br />

Gobierno de Canarias y Colegio de Geógrafo, 2014 .<br />

Plataforma Salvem El <strong>Cabanyal</strong>, VIII CABANYAL PORTES OBERTES 2005 ART Y<br />

CIUTADANIA, <strong>Valencia</strong>, 1998.<br />

R. Paloscia, E. Tarsi (a cura di), Città e territorio oltre il Nord. Numero monografico di<br />

Contesti n. 1, 2012, 2013.<br />

R. Paloscia, Epilogo. Globalizaciòn y cooperacion internacional in Yasser Farres Delgado,<br />

Alberto Mataràn Ruiz (eds.) Otro municipio es posible? Guanabacoa en La Habana.,<br />

Editorial A<strong>tra</strong>pasueños, Sevilla, 2013 pp. 260 – 268.<br />

R. Paloscia, <strong>Il</strong> territorio: una risorsa fondamentale per lo sviluppo umano. in P. Orefice, R<br />

Sampson Granera, G. Del Gobbo (a cura di) Potenziale umano e patrimonio territoriale,<br />

Liguori, Napoli, 2010, pp 233-238.<br />

R. Paloscia, Oltre il Nord. Dalla globalizzazione al 'buen vivir' in Contesti n. 1, 2012, 2013.<br />

Rosa, Pastor Villa, El <strong>Cabanyal</strong>: Lectura de las estructuras de la edificación. Ensayo<br />

tipológico residencial 1900-1936. Tesis Universitat Politècnica de València.<br />

Teresa Colletta, TRA STORIA E RECUPERO: Le cittá portuali dell’impero spagnolo<br />

nell'etá di Filippo II. L'etá del confronto e la riqualificazione dei fronti a mare storici.<br />

Edizioni Kappa, Roma, 2009.<br />

198


Sitografia<br />

http://cabanyalhorta.wixsite.com/cabanyalhorta<br />

http://centrodedescargas.cnig.es/CentroDescargas/<strong>locale</strong>?request_<strong>locale</strong>=es<br />

http://valenciadesaparecida.blogspot.com/search?q=cabanyal<br />

http://viva-valencia-cabanyal.com/history-of-cabanyal/<br />

http://www.cabanyal.com/nou/?lang=en<br />

http://www.detectivemejias.es/la-ciudad/breve-historia-cartografica-de-valencia/<br />

http://www.icv.gva.es/<br />

http://www.icv.gva.es/auto/aplicaciones/Atlas/Demografia/?<strong>locale</strong>=vl<br />

http://www.urbanlivinglab.net/valencia/<br />

https://alarcos.esi.uclm.es/per/fruiz/pobesp/index.htm<br />

https://losojosdehipatia.com.es/exposiciones/valencia-en-blanc-i-negre-iii-el-cabanyal-1900-1991-<br />

fotografies-de-la-familia-vidal/<br />

https://www.plancabanyal.es/planos.php<br />

https://www.valenciaplaza.com<br />

199


200


APPENDICE FOTOGRAFICA<br />

APÉNDICE FOTOGRÁFICA<br />

201


202


Vista del <strong>Cabanyal</strong> da Carrer de les Drassanes<br />

203


204


Alle spalle del <strong>Cabanyal</strong><br />

Occupazione abusiva nell’area del “Clot”<br />

205


206


Vivere gli spazi degradati<br />

207


208


Verso il mare<br />

La Lonja de los Pescadores<br />

209


210


Street art <strong>tra</strong> le s<strong>tra</strong>de del <strong>Cabanyal</strong><br />

“<strong>Il</strong> <strong>Cabanyal</strong> è patrimonio di <strong>Valencia</strong>”<br />

211


212


Spazio vuoto post-demolizione<br />

<strong>Il</strong> vuoto urbano visto da Calle San Pedro<br />

213


214


Calle San Pedro al Tramonto<br />

Degrado urbano nel Canyamelar<br />

215


216


Vuoti del Canyamelar<br />

“Passaggi nascosti” nel <strong>Cabanyal</strong><br />

217


218


Demolizioni in Calle san Pedro<br />

219


220


Tra chi vende e chi demolisce<br />

Degrado in Calle del Pintor Ferrandis<br />

221


222


Calle del Mediterráneo di giorno e di notte<br />

223


224


Edifici abbandonati in Calle del Mediterráneo<br />

225


226


227<br />

Edificio in stile popolare su Calle Mediterráneo


228


Edifici in stile popolare abbandonati in Carrer del Progrés del <strong>Cabanyal</strong><br />

Edifici in stile popolare abitati in Carrer del Progrés del <strong>Cabanyal</strong><br />

229


230


Edificio in stile popolare abitato in Carrer d'Antoni Joan<br />

231


232


233<br />

Edificio in stile popolare in Carrer d'Antoni Joan


234


Edifici del <strong>Cabanyal</strong> in Carrer del Progrés<br />

Edifici in stile popolare del Canyamelar<br />

235


236


Edificio in stile popolare in Carrer de Josep Benlliure del <strong>Cabanyal</strong><br />

237<br />

Edifici in stile popolare abitato in Carrer d'Antoni Joan


238


Edificio in stile popolare del <strong>Cabanyal</strong> in Carrer del Progrés<br />

239<br />

Edifici in stile popolare in Carrer d'Antoni Joan del <strong>Cabanyal</strong>


240


Edificio in stile popolare occupato abusivamente in Carrer del Progrés del Cabnayal<br />

241


242


Edifici occupati abusivamente in Carrer del Progrés del Cabnayal<br />

243


244


Edifici occupati abusivamente in Carrer del Progrés del <strong>Cabanyal</strong><br />

245


246


Edifici occupati abusivamente in Carrer del Progrés del <strong>Cabanyal</strong><br />

247


248


Con<strong>tra</strong>sti di stili in Carrer de Marià Cuber nel Canyamelar<br />

Con<strong>tra</strong>sti di stili in Carrer de la Barraca del Canyamelar<br />

249


250


Edificio con architettura modernista in Carrer de la Barraca del Canyamelar<br />

Vivere i propri spazi<br />

251


252


Edificio con architettura modernista in Carrer de la Barraca del Canyamelar<br />

253<br />

Porta murata in Carrer de l'Església del Rosari del Canyamelar


254


Edificio abbandonato in Plaça del Rosari<br />

255<br />

Degrado in Carrer del Progrés del Canyamelar


256


Vista del porto <strong>tra</strong> “Vele e Vents” e l’”antiguo Varadero Público de <strong>Valencia</strong>”<br />

“Las Arenas” vista da Carrer d'Eugènia Viñes<br />

257


258


Parque Doctor Lluch del <strong>Cabanyal</strong><br />

259<br />

Lungomare del <strong>Cabanyal</strong>


260


261


262


ALLEGATI:<br />

1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE<br />

1.1. INQUADRAMENTO DEGLI INSEDIAMENTI MARITTIMI<br />

2. EVOLUZIONE URBANA DEI QUARTIERI MARITTIMI<br />

3. ANALISI DEL TESSUTO URBANO<br />

4. CONFRONTO DELLE TRASFORMAZIONI INSEDIATIVE<br />

5. STATO DI VIVIBILITA’ DELLE AREE IN RELAZIONE ALLO STATO DI<br />

CONSERVAZIONE<br />

6. USO DEL SUOLO E DEI SERVIZI<br />

7. MOBILITA’<br />

8. PREVISIONE DI ADATTAMENTO DEL PEPRI (Plan Especial de Protección y Reforma<br />

Interior)<br />

9. SVILUPPO E CRISI ECONOMICA: LA RELAZIONE TRA EDIFICATO E PORTO<br />

10. LA FORMA VISIVA DEL CABANYAL PERCEPITA NEL SOPRALLUOGO<br />

11. RACCOLTA DELLE MAPPE MENTALI DEGLI ABITANTI<br />

12. L’IMMAGINE DEL CABANYAL RICAVATA DALLE INTERVISTE VERBALI<br />

13. SINTESI INTERPRETATIVA DELL’INDAGINE SOCIOLOGICA<br />

14. CRITICITA’<br />

14.1. STATO DEI FATTO DELLE CRITICITA’<br />

15. PATRIMONIO MATERIALE<br />

15.1. PATRIMONIO IMMATERIALE<br />

16. DALLO STATO DI FATTO ALL’IPOTESI DI PROGETTO<br />

17. LINEAMENTI PER UNA PROPOSTA DI MASTERPLAN<br />

17.1. ESEMPI DI INTERVENTO<br />

263


264


Ringraziamenti<br />

Dedico questi ringraziamenti a tutti colori che si sono sentiti coinvolti nella realizzazione di questo<br />

lavoro di tesi che non è stato per me solo un <strong>tra</strong>guardo didattico ma una grande possibilità di<br />

scoprirmi. Ringrazio il Professor Raffaele Paloscia che mi ha dato la grande possibilità di toccare la<br />

terra oltreoceano, conoscere e sperimentare come l’urbanistica sia un campo vasto e si apra a<br />

differenti culture nel mondo, vedere diversi modi di vivere e conservarli per sempre nel mio<br />

bagaglio di vita. Ringrazio la Professoressa Rosa Pastor Villa che mi ha accolta nell’Università<br />

Politecnica di <strong>Valencia</strong> con tanto gentilezza e sensibilità.<br />

Ringrazio e ringrazierò sempre i miei genitori per l’amore incondizionato, la fiducia, la presenza<br />

silenziosa, la forza e la determinazione <strong>tra</strong>smessi, questo lavoro va a loro che sono stati il motore<br />

delle mie soddisfazioni e la ragione della mia crescita culturale. Ringrazio mio Fratello, mia Nonna,<br />

mia Zia e le mie amiche, che mi hanno sempre sostenuta. Ringrazio Max per la pazienza delle sue<br />

attese ad ogni mio ritorno e sua madre per l’affetto donatemi. Ringrazio Paola per la presenza<br />

costante, per le sue braccia tese a rassicurarmi in ogni momento di sconforto, di debolezza o di<br />

felicità, grazie per i sorrisi, i pianti e le intese fraterne. Grazie a Francesca e Chiara che mi hanno<br />

s<strong>tra</strong>ppato sorrisi anche laddove i miei musi lunghi erano più forti e prepotenti e mi sono state<br />

sempre vicine. Ringrazio tutti colori che hanno creduto in me, permesso di realizzare le mie<br />

esperienze di vita standomi sempre vicina con la consapevolezza che potessi fare sempre meglio,<br />

come Annalisa, perno della mia vita da tanti anni. Ringrazio Linda e Cecilia che sono state la mia<br />

<strong>Valencia</strong>, città del mio Erasmus, i miei passi nel <strong>Cabanyal</strong> e ricordi più belli di questa esperienza li<br />

conservo con loro. Infine ringrazio me stessa per non essermi mai arresa e per aver sempre<br />

creduto di potercela fare anche quando tutto sembrava impossibile, s<strong>tra</strong>volgendo la mia vita con la<br />

forza di un urgano.<br />

265

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!