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ll Segno - Mensile della Diocesi die Bolzano-Bressanone - Anno 54, numero 7, ottobre 2018

In primo piano nel numero di ottobre le linee guida e le iniziative nel nuovo anno pastorale 2018/19 della Diocesi, incentrato sulle diverse vocazioni nella Chiesa. Spazio anche alle prossime elezioni provinciali del 21 ottobre e ai valori cristiani da mettere al centro del voto. Nel nuovo numero del Segno in uscita domani si fa il punto anche sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola italiana in Alto Adige e si presenta una ricerca sociale sull‘elemosina nella nostra provincia. Vengono inoltre presentati i nuovi corsi di formazione per i laici che vogliono accompagnare le persone alle prese con malattia e lutto.

In primo piano nel numero di ottobre le linee guida e le iniziative nel nuovo anno pastorale 2018/19 della Diocesi, incentrato sulle diverse vocazioni nella Chiesa. Spazio anche alle prossime elezioni provinciali del 21 ottobre e ai valori cristiani da mettere al centro del voto.

Nel nuovo numero del Segno in uscita domani si fa il punto anche sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola italiana in Alto Adige e si presenta una ricerca sociale sull‘elemosina nella nostra provincia. Vengono inoltre presentati i nuovi corsi di formazione per i laici che vogliono accompagnare le persone alle prese con malattia e lutto.

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IP<br />

<strong>Mensile</strong> de<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong> di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

<strong>Anno</strong> <strong>54</strong>, Numero 7 – Ottobre <strong>2018</strong><br />

Prima del voto<br />

Ne<strong>ll</strong>a Lettera per la Giornata de<strong>ll</strong>a<br />

solidarietà <strong>2018</strong> il vescovo Ivo Muser<br />

ha invitato gli elettori a porsi alcune<br />

domande che possono aiutare a valutare<br />

partiti e candidati. Sono attuali anche<br />

per il voto provinciale del 21 <strong>ottobre</strong>. Il<br />

partito e i suoi esponenti si esprimono…<br />

· …in favore di una società in<br />

cui i più forti assumono responsabilità<br />

verso i più deboli?<br />

· …in favore di una co<strong>ll</strong>ettività<br />

a<strong>ll</strong>a quale possano aver parte tutte<br />

le persone, indipendentemente da<br />

provenienza, cultura o religione?<br />

· …in favore di un’economia socialmente<br />

sostenibile?<br />

· …a sostegno degli autentici valori<br />

cristiani, senza abusare de<strong>ll</strong>a tradizione<br />

cristiana per delimitare ed escludere?<br />

· …in favore di misure forti e<br />

chiare in difesa de<strong>ll</strong>a vita umana,<br />

del creato e del clima?<br />

· …a chiaro sostegno de<strong>ll</strong>a famiglia,<br />

ce<strong>ll</strong>ula fondante de<strong>ll</strong>a società?<br />

· …con argomenti obiettivi e ben distinti,<br />

o invece con slogan e vuote promesse?<br />

· …in difesa de<strong>ll</strong>a domenica e<br />

dei giorni di festa, perché siano liberi<br />

da lavoro e consumi?<br />

· …in favore di un’Europa unita,<br />

ne<strong>ll</strong>a quale il bene de<strong>ll</strong>e persone<br />

stia al di sopra degli interessi nazionali<br />

e dei potentati economici?<br />

· …in favore di un’economia<br />

al servizio de<strong>ll</strong>a comunità?<br />

· …a sostegno di un tipo di società<br />

ne<strong>ll</strong>a quale la diversità di provenienza,<br />

di cultura e religione venga vissuta come<br />

una ricchezza e non come un peso?<br />

· …a sostegno di una convivenza<br />

corretta e autentica fra i gruppi<br />

linguistici, contro tutti i tentativi<br />

di riaprire le ferite de<strong>ll</strong>a storia?<br />

La vocazione è<br />

la mia risposta


primo piano<br />

La vocazione è la mia risposta<br />

Nuovo anno pastorale: ne<strong>ll</strong>a sua relazione programmatica il vescovo Muser invita<br />

la comunità a camminare e a realizzare assieme – a<strong>ll</strong>a luce dei tempi attuali – il dono,<br />

la chiamata e la missione che ci attendono come Chiesa. I punti centrali.<br />

L<br />

’anno pastorale <strong>2018</strong>/2019 de<strong>ll</strong>a<br />

diocesi (tema: “Dono, chiamata,<br />

missione“) è dedicato a<strong>ll</strong>e vocazioni<br />

a tutti i live<strong>ll</strong>i e ai luoghi pastorali.<br />

Ma come testimoniare oggi il nostro<br />

compito di Chiesa, con tutte le differenti<br />

vocazioni, i carismi, le competenze?<br />

Il vescovo Ivo Muser ha cercato<br />

di rispondere con la sua relazione<br />

programmatica, augurandosi che il<br />

nuovo anno pastorale sia per tutti i<br />

cristiani “una salutare provocazione“<br />

ne<strong>ll</strong>a ricerca de<strong>ll</strong>a propria vocazione,<br />

ne<strong>ll</strong>’impegno per la società, nel rapporto<br />

con le religioni.<br />

Approfondire le nostre vocazioni:<br />

sacerdozio, matrimonio, famiglia<br />

“È esagerato affermare che le vocazioni<br />

sacerdotali sono strettamente<br />

connesse con la vocazione al matrimonio<br />

cristiano e a<strong>ll</strong>a famiglia, e che<br />

in tempi in cui matrimonio e famiglia<br />

sono poco apprezzati e desiderati,<br />

anche le vocazioni sacerdotali spariscono<br />

da<strong>ll</strong>‘orizzonte?”, si è chiesto<br />

il vescovo. La risposta: “Il coraggio<br />

cristiano necessario a chi imbocca<br />

il cammino de<strong>ll</strong>a vocazione sacerdotale<br />

è lo stesso che serve anche a<br />

quanti oggi vogliono vivere il matrimonio<br />

come vocazione cristiana!” Il<br />

matrimonio cristiano e le vocazioni<br />

sacerdotali di sacerdoti, diaconi e religiosi<br />

sono tutte assieme “un pungolo<br />

salutare ne<strong>ll</strong>a carne de<strong>ll</strong>a nostra<br />

società e anche de<strong>ll</strong>a nostra Chiesa.”<br />

L’augurio di monsignor Muser: “Che<br />

davvero in questo anno di lavoro il<br />

tema de<strong>ll</strong>a vocazione sia dibattuto<br />

in modo ampio, aperto e senza connotazioni<br />

ideologiche. Invito tutti ad<br />

aprire spazi di silenzio, di preghiera,<br />

di riflessione ma anche di confronto,<br />

grazie ai quali diventi chiaro che il<br />

Vangelo viene annunciato soltanto là<br />

dove viene percepito e vissuto come<br />

Vangelo de<strong>ll</strong>a vocazione“. La nomina<br />

di Josef Knapp, finora decano di Vipiteno,<br />

a responsabile de<strong>ll</strong>a pastorale<br />

vocazionale “non è un alibi, il suo<br />

compito indica una chiara priorità<br />

de<strong>ll</strong>a nostra diocesi: noi promuoviamo<br />

e sosteniamo tutte le vocazioni<br />

sacerdotali e ecclesiali“, ha ribadito<br />

Muser. Il suo compito sarà anzitutto<br />

“essere presente per i giovani,<br />

ascoltarli, apprezzarli, indirizzarli,<br />

metterli in rete e individuare assieme<br />

la strada che Dio ha previsto per<br />

loro.“ Il vescovo ha invitato i giovani<br />

“ad usufruire di conventi, Seminario<br />

maggiore, convitti ecclesiali e scuole,<br />

mete di pe<strong>ll</strong>egrinaggio ma anche<br />

parrocchie e canoniche come luoghi<br />

di ospitalità e di incontro.“<br />

La “nuova“ cresima<br />

da sostenere assieme<br />

Il vescovo è tornato sul nuovo percorso<br />

di preparazione a<strong>ll</strong>a cresima:<br />

nel 2020 e 2021 il sacramento non<br />

sarà più amministrato ai ragazzi sotto<br />

ai 16 anni: “Ci sono ragioni che<br />

Il vescovo Muser mentre i<strong>ll</strong>ustra la sua relazione programmatica<br />

a<strong>ll</strong>’Accademia Cusano di <strong>Bressanone</strong><br />

parlano a favore del nuovo concetto<br />

e altre contrarie, questo era chiaro<br />

sin da<strong>ll</strong>’inizio. Il nostro percorso<br />

non è l’unico possibile o addirittura<br />

l’unico giusto. Ma é anche tempo di<br />

cercare e osare nuovi passi. È meglio<br />

fare un errore che semplicemente<br />

non fare nu<strong>ll</strong>a, quando è assodato<br />

che i concetti pastorali seguiti finora<br />

non reggono più.“ Dunque Muser<br />

ha invitato tutti, sacerdoti e laici, a<br />

sostenere attivamente questo cammino,<br />

“e se dovessimo verificare che<br />

non funziona, a<strong>ll</strong>ora potremo cambiare<br />

il percorso. Ne<strong>ll</strong>a questione<br />

de<strong>ll</strong>a preparazione a<strong>ll</strong>a cresima ne<strong>ll</strong>a<br />

Chiesa c’é stata e c’è una grande e<br />

legittima scelta.“ Da <strong>ottobre</strong> l’Ufficio<br />

scuola e catechesi organizza 7 manifestazioni<br />

pubbliche sul territorio<br />

per presentare il nuovo percorso de<strong>ll</strong>a<br />

cresima. “Questo cammino sarà<br />

una sfida per ogni parrocchia, non<br />

solo per i giovani ma ancor più per<br />

2<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong>


primo piano<br />

gli adulti pronti ad accompagnarli in<br />

questo cammino. Diventerà quindi<br />

visibile quanto sa essere viva la nostra<br />

comunità di credenti“, ha detto<br />

il presule.<br />

La religione ne<strong>ll</strong>a scuola<br />

è un aiuto ad orientarsi<br />

Su<strong>ll</strong>’insegnamento de<strong>ll</strong>a religione e<br />

su<strong>ll</strong>e discussioni “accompagnate da<br />

incertezza e da pregiudizi”, il vescovo<br />

ha osservato che si tratta di confrontarsi<br />

con tematiche relative a<strong>ll</strong>a<br />

fede cattolica, di formarsi un’opinione<br />

e di saper argomentare. “Con questo<br />

bagaglio i giovani devono trovare<br />

orientamento nel mondo e poter<br />

entrare in un dialogo aperto e senza<br />

timore con persone di altre religioni<br />

o che hanno opinioni differenti. Se<br />

si vietasse l’insegnamento de<strong>ll</strong>a religione<br />

ne<strong>ll</strong>a scuola pubblica, verrebbe<br />

a mancare una dimensione importante<br />

per una formazione completa.”<br />

La scuola insegna il sapere, ha aggiunto<br />

Muser, ma deve anche aiutare<br />

a trovare una strada ne<strong>ll</strong>a vita, a utilizzare<br />

il sapere al servizio de<strong>ll</strong>a convivenza<br />

– nel contesto di una società<br />

democratica, pluralista e sempre più<br />

multireligiosa – e a offrire risposte<br />

a<strong>ll</strong>e grandi domande sul significato<br />

de<strong>ll</strong>a vita.<br />

17 incontri<br />

sul territorio<br />

Incontri mensili sul territorio, ritiri<br />

spirituali, rete di preghiera: sono<br />

alcuni dei progetti che accompagneranno<br />

la Chiesa altoatesina nel<br />

nuovo anno pastorale dedicato a<strong>ll</strong>e<br />

vocazioni. A presentarli è Josef<br />

Knapp, da settembre nuovo incaricato<br />

diocesano per la pastorale vocazionale.<br />

“Sono previsti momenti<br />

di preghiera mensili con il vescovo<br />

in diverse località de<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong>,<br />

ci sarà anche una rete di preghiera<br />

per le famiglie e le vocazioni e<br />

verranno organizzate serate per giovani<br />

al Seminario maggiore di <strong>Bressanone</strong>.“<br />

Gli incontri di preghiera<br />

mensili per le vocazioni sono<br />

previsti da <strong>ottobre</strong> a giugno 2019 in<br />

10 differenti località de<strong>ll</strong>a diocesi.<br />

Primo appuntamento venerdì 26<br />

<strong>ottobre</strong> a<strong>ll</strong>e 20 ne<strong>ll</strong>a chiesa dei<br />

Dominicani a <strong>Bolzano</strong>. Ai giovani è<br />

riservata un’altra iniziativa denominata<br />

“Maranatha“, 7 incontri serali<br />

da <strong>ottobre</strong> con la Bibbia, la catechesi,<br />

il dialogo e momenti conviviali.<br />

Il primo è in programma venerdì<br />

12 <strong>ottobre</strong> al Seminario di <strong>Bressanone</strong>,<br />

il secondo il 30 novembre a<br />

Lagundo, orario sempre da<strong>ll</strong>e 19<br />

a<strong>ll</strong>e 22. Il progetto è curato da un<br />

gruppo di lavoro composto da 9<br />

sacerdoti, un diacono e 2 assistenti<br />

pastorali. Don Knapp ricorda che<br />

“sarà importante anche il coinvolgimento<br />

de<strong>ll</strong>e comunità parrocchiali,<br />

chiamate ad essere luoghi in cui i<br />

giovani possano sperimentare concretamente<br />

cosa significhi vivere il<br />

Vangelo nel quotidiano. Possiamo<br />

avvicinare i giovani al Vangelo<br />

solo se ci rapportiamo con loro<br />

con semplicità, rispetto e umanità,<br />

dialogando con loro guardandole<br />

negli occhi, andando loro incontro<br />

e stando loro accanto.”<br />

Il “prima noi“ non è<br />

messaggio evangelico<br />

Il vescovo ha ribadito quanto espresso<br />

ne<strong>ll</strong>’ultima lettera pastorale:<br />

“Stiamo assistendo a una deriva del<br />

linguaggio. Non pochi, anche a live<strong>ll</strong>o<br />

di persone pubbliche e responsabili,<br />

oggi sembrano optare, nel loro<br />

linguaggio, per la semplificazione<br />

e rifuggire tutto ciò che comporta<br />

la fatica del pensare. Del pensare<br />

prima di parlare e di agire.” Muser<br />

è consapevole che uno slogan, per<br />

quanto contraddittorio e vuoto, sia<br />

più efficace di ogni ragionamento,<br />

“ma non possiamo essere per la dignità<br />

umana di ogni persona e poi<br />

insultare o dileggiare uomini, donne<br />

e bambini solo perché hanno avuto<br />

in sorte di nascere in situazioni invivibili,<br />

in zone di guerra, di fame e<br />

di miseria. Si usano parole che alimentano<br />

la paura e la paura ci impedisce<br />

di vivere umanamente, crea<br />

La locandina dei 10 incontri di preghiera sul territorio per le vocazioni<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong> 3


primo piano<br />

diffidenza e sfiducia.” Il vescovo ha<br />

invitato tutti “a fare questo esercizio:<br />

ascoltare le parole attorno a noi e<br />

distinguere le parole che aprono al<br />

bene, che fanno crescere le persone,<br />

da que<strong>ll</strong>e che distruggono le relazioni,<br />

umiliano le persone e hanno il<br />

fine di guadagnare un consenso facile<br />

ma effimero.” Espressioni come<br />

“prima noi” sono in contraddizione<br />

col messaggio evangelico, ma anche<br />

con i valori fondanti de<strong>ll</strong>’Unione europea.<br />

Come nel XX secolo piccoli<br />

gruppi di resistenti – tra i quali Josef<br />

Mayr-Nusser – si fermarono a riflettere<br />

e costruirono piano piano una<br />

nuova cultura, “anche noi oggi siamo<br />

chiamati a rispondere al male con il<br />

bene. L’esperienza cristiana ci insegna<br />

a non giocare mai con le parole<br />

e ancor meno con la Parola”, ha ammonito<br />

il presule.<br />

Impegno per la convivenza<br />

e nel dialogo con i migranti<br />

L’anno pastorale interpe<strong>ll</strong>a anche la<br />

vocazione de<strong>ll</strong>’Alto Adige a<strong>ll</strong>a pacifica<br />

convivenza: il vescovo ha<br />

ricordato che “i decenni di disputa<br />

per l’autonomia hanno portato buoni<br />

frutti, ora bisogna sviluppare un<br />

live<strong>ll</strong>o di stare assieme tra gruppi<br />

linguistici ancora maggiore.” E ha<br />

chiarito: “Sarebbe un passo in<strong>die</strong>tro<br />

que<strong>ll</strong>o di promuovere di nuovo l’assunto<br />

secondo cui ‘quanto più siamo<br />

divisi, tanto meglio ci comprendiamo.’<br />

L’alternativa cristiana è: quanto<br />

più ci conosciamo, tanto meglio ci<br />

comprendiamo!” Il vescovo ha ricordato<br />

che “il lavoro de<strong>ll</strong>a Chiesa locale<br />

è segnato da<strong>ll</strong>o slogan insieme: unità<br />

ne<strong>ll</strong>a diversità, radicamento ne<strong>ll</strong>a<br />

propria identità senza disprezzare o<br />

isolare que<strong>ll</strong>a de<strong>ll</strong>’altro.” Un contributo<br />

importante, secondo Muser, è<br />

la disponibilità ad apprendere e capire<br />

- almeno in modo passivo - la<br />

lingua de<strong>ll</strong>’altro gruppo etnico. E ha<br />

detto di immaginarsi che un giorno<br />

le traduzioni simultanee de<strong>ll</strong>e due<br />

lingue provinciali possano diventare<br />

superflue. Un tema centrale per<br />

il cristiano resta il rapporto con i<br />

migranti: “Il concetto di ‘Occidente<br />

cristiano‘ torna ad essere popolare.<br />

Ma: non tutto ciò che si riferisce al<br />

Cristianesimo è effettivamente improntato<br />

al Cristianesimo! Non di<br />

rado oggi l’Occidente cristiano viene<br />

utilizzato solo come concetto di demarcazione<br />

e battaglia contro altri,<br />

chiunque essi siano.“ Monsignor Muser<br />

ha ricordato che il grande “noi“ si<br />

sta disgregando in tanti “noi“ sempre<br />

più piccoli, ne<strong>ll</strong>a casa comune Europa<br />

ci si rinchiude sempre più ne<strong>ll</strong>e<br />

proprie quattro mura. “Ma l’identità<br />

cristiana è que<strong>ll</strong>a che riconosce le<br />

proprie radici, le cura, le difende e le<br />

vive, in un dialogo aperto e costruttivo<br />

con le identità di altri. I cristiani<br />

hanno il compito di gestire il futuro<br />

ispirati da<strong>ll</strong>a forza del Vangelo e non<br />

di fomentare le paure“, ha scandito<br />

il vescovo. E uscendo dal testo scritto<br />

ha aggiunto che “le nostre comunità<br />

sono chiamate a riconoscere i<br />

segni dei tempi: i migranti sono un<br />

segno dei tempi. Di fronte a<strong>ll</strong>a necessità<br />

di accogliere questi frate<strong>ll</strong>i,<br />

ogni cristiano può porsi la domanda:<br />

che cosa farebbe Gesù? Che cosa<br />

mi chiede di fare Gesù? Vale anche<br />

per le comunità. La lettura comunitaria<br />

del Vangelo ci aiuta a trovare<br />

una risposta cristiana. Tutta la Sacra<br />

Scrittura ci esorta ad esempio a non<br />

temere e a non avere paura. Questo<br />

vale per tutti noi.” La relazione programmatica<br />

del vescovo Muser per<br />

l’anno pastorale <strong>2018</strong>/19 è disponibile<br />

su www.bz-bx.net<br />

Accademia Cusano gremita nei due giorni del Convegno che ha aperto l’anno pastorale <strong>2018</strong>/19.<br />

Ne<strong>ll</strong>a foto, un momento de<strong>ll</strong>a relazione del direttore de<strong>ll</strong>’ufficio pastorale Reinhard Demetz<br />

Concretizzare<br />

il Sinodo<br />

“Il nuovo anno pastorale dedicato<br />

al tema de<strong>ll</strong>e vocazioni<br />

rappresenta anche un nuovo<br />

passo avanti ne<strong>ll</strong>a realizzazione<br />

del Sinodo diocesano”, sottolinea<br />

il direttore de<strong>ll</strong>’ufficio<br />

pastorale Reinhard Demetz,<br />

che ha invitato tutte le parrocchie<br />

a vivere questo nuovo<br />

anno pastorale contribuendo,<br />

anche con una sola iniziativa<br />

concreta, a promuovere il tema<br />

de<strong>ll</strong>e vocazioni: “Basta che ciascuno<br />

di noi faccia anche solo<br />

un piccolo passo per far crescere<br />

questo nostro cammino comune”.<br />

I sussidi e il materiale<br />

relativi al tema del nuovo anno<br />

pastorale, preparati da<strong>ll</strong>’ufficio<br />

pastorale diocesano, sono disponibili<br />

sul sito de<strong>ll</strong>a diocesi<br />

www.bz-bx.net<br />

4<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong>


primo piano<br />

“Scoprire la be<strong>ll</strong>ezza de<strong>ll</strong>a fede“<br />

Ne<strong>ll</strong>’anno pastorale dedicato a<strong>ll</strong>e vocazioni, ecco l’esperienza personale di don Guido Crepaz,<br />

sacerdote da 71 anni, il più longevo de<strong>ll</strong>a diocesi. Dal servizio militare a<strong>ll</strong>a scoperta<br />

“de<strong>ll</strong>a generosità di Dio verso l’uomo.“<br />

Classe 1922, a fine settembre don<br />

Guido Crepaz ha compiuto 96<br />

anni. Ordinato sacerdote nel 1947, è<br />

il più longevo de<strong>ll</strong>a diocesi. E non si<br />

stanca di ripetere che “ne<strong>ll</strong>a mia vita<br />

sono stato sempre accompagnato e<br />

difeso dal Signore in ogni situazione<br />

di pericolo.“ Ricorda ancora vari episodi,<br />

uno per tutti quand’era militare:<br />

“Penso a<strong>ll</strong>a retata dei tedeschi nel<br />

1943 a<strong>ll</strong>a stazione di Trento: io sono<br />

arrivato il giorno dopo. Se fossi sceso<br />

in città 24 ore prima, sarei finito in<br />

que<strong>ll</strong>a retata.“<br />

Vocazione cominciata<br />

con il servizio militare<br />

Ne<strong>ll</strong>’anno pastorale imperniato su<strong>ll</strong>e<br />

vocazioni non si può non chiedere a<br />

don Guido la storia de<strong>ll</strong>a sua vocazione.<br />

“Comincia proprio con l‘esperienza<br />

durante il servizio militare. Avevo<br />

commilitoni simpatici, disponibili, solidali,<br />

ma per loro la fede non esisteva.<br />

E pensavo: se potessi fare qualche<br />

cosa per far scoprire anche a loro la<br />

be<strong>ll</strong>ezza de<strong>ll</strong>a fede. Questo per me è<br />

stato l’inizio.“ Il giovane Guido, in divisa,<br />

aveva già una certezza: “Che il<br />

Signore mi era vicino. Avevo la sensazione<br />

di essere in buone mani.“ Poi<br />

c’è stato il momento de<strong>ll</strong>e vacanze di<br />

Natale del 1942, quando fece cinque<br />

giorni di esercizi con l’Azione Cattolica:<br />

“Non li avevo mai fatti, e que<strong>ll</strong>’esperienza<br />

è stata folgorante. A<strong>ll</strong>a fine<br />

mi sono chiesto: e se quei cinque giorni<br />

diventassero tutta la vita? Come<br />

fare? Se non ricordo male, qualcuno<br />

mi fece, per così dire, una soffiata:<br />

forse dovresti diventare sacerdote, mi<br />

disse. Non ci avevo mai pensato prima.“<br />

Ma que<strong>ll</strong>a è davvero diventata la<br />

sua strada.<br />

L’esperienza pastorale<br />

e la bontà de<strong>ll</strong>a gente<br />

Inscindibile da<strong>ll</strong>a vocazione è stata<br />

l’esperienza pastorale: “Ho fatto il<br />

parroco in città con grande gioia – ri-<br />

Don Guido Crepaz, classe 1922, è sacerdote da 71 anni (il più longevo de<strong>ll</strong>a diocesi, ordinato nel 1947)<br />

corda don Crepaz – perchè ho amato la<br />

mia gente e sono stato riamato in maniera<br />

eccezionale. Sono stato ripagato<br />

in modo straordinario da<strong>ll</strong>a bontà de<strong>ll</strong>e<br />

persone.“ La sua grande passione è<br />

stata la montagna, il camminare, anche<br />

da solo. Poi c’è la musica, il senso<br />

del be<strong>ll</strong>o: “Mi hanno tanto gratificato.<br />

La be<strong>ll</strong>ezza de<strong>ll</strong>’arte mi fa sempre pensare<br />

a cosa ha fatto di grande e di be<strong>ll</strong>o<br />

l’uomo, e questo perchè Dio gli ha dato<br />

i doni per realizzarsi ne<strong>ll</strong>a sua vita.<br />

Per me è una de<strong>ll</strong>e più be<strong>ll</strong>e scoperte<br />

de<strong>ll</strong>a generosità del Signore.“ Cercare<br />

e trovare la propria vocazione significa<br />

quindi anche capire, secondo<br />

don Guido, “cosa ha saputo suscitare<br />

l’amore di Dio per l’uomo. Gli ha dato<br />

tutto: in forza fisica, in forze inte<strong>ll</strong>ettuali<br />

e spirituali, affinché abbia un<br />

bel ricordo degli anni de<strong>ll</strong>a sua vita.“<br />

L’intervista integrale a don Gui-<br />

do Crepaz è disponibile sul sito<br />

di Radio Sacra Famiglia-inBlu<br />

www.radiosacrafamiglia.it<br />

Sacerdote<br />

da 71 anni<br />

Tante le tappe negli oltre 70<br />

anni di sacerdozio di don Guido<br />

Crepaz: dal 1947 al 1950 è<br />

stato cooperatore a San Giacomo,<br />

dal 1950 al 1965 insegnante<br />

a<strong>ll</strong>o Johanneum di Tirolo,<br />

poi rettore del Seminario Minore<br />

di <strong>Bolzano</strong> fino al 1988,<br />

parroco di Regina Pacis dal<br />

1988 al 1996, infine sacerdote<br />

a Pochi di Salorno fino al 2005.<br />

Lasciato il servizio, ora risiede<br />

a <strong>Bressanone</strong> nel Seminario<br />

Maggiore.<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong> 5


in evidenza<br />

No a delegittimare il Papa<br />

A<strong>ll</strong>’apertura de<strong>ll</strong>’anno pastorale il vescovo Muser ha anche preso posizione su<strong>ll</strong>e voci critiche di<br />

parte de<strong>ll</strong>a gerarchia de<strong>ll</strong>a Chiesa nei confronti del Papa, stigmatizzando questi tentativi<br />

di delegittimare e polarizzare da<strong>ll</strong>‘interno.<br />

Monsignor Muser ha approfondito<br />

il discorso in un’intervista al<br />

settimanale diocesano Katholisches<br />

Sonntagsblatt, de<strong>ll</strong>a quale riportiamo<br />

alcuni stralci in traduzione. “Il Papa<br />

è il Pietro di oggi. I vescovi, assieme e<br />

sotto la guida del pontefice, sono il co<strong>ll</strong>egio<br />

degli apostoli di oggi – ha detto<br />

tra l’altro monsignor Muser – e Papa e<br />

vescovi devono anzitutto servire l’unità<br />

de<strong>ll</strong>’intera Chiesa. Per questo giudico<br />

molto problematico contrapporre i<br />

vescovi al Santo Padre. Mi fa pensare<br />

e mi rattrista molto quando vedo proprio<br />

i vescovi mettere in gioco l’unità<br />

de<strong>ll</strong>a Chiesa chiedendo le dimissioni<br />

del Papa.“<br />

Aver chiaro il senso<br />

del ministero di Pietro<br />

Ne<strong>ll</strong>’intervista Ivo Muser si sofferma<br />

anche sul rischio di una perdita di autorità<br />

del successore di Pietro: “Impegnarsi<br />

per trovare la via giusta de<strong>ll</strong>a<br />

Chiesa fa parte de<strong>ll</strong>’essenza e del com-<br />

San Pietro a Roma, la basilica del Papa in Vaticano<br />

pito de<strong>ll</strong>a Chiesa stessa. Siamo sempre<br />

in cammino attraverso la storia e<br />

ben lontani dal traguardo. Per questo<br />

vi possono essere opinioni differenti,<br />

confronti, punti di vista diversi, anche<br />

tensioni, quando si tratta di trovare<br />

risposte e soluzioni che corrispondano<br />

al Vangelo.“ Questo confronto intenso<br />

per individuare la via giusta, osserva<br />

Muser, può verificarsi anche tra Papa<br />

e vescovi – ieri, oggi e anche in futuro.<br />

“Ma diventa molto preoccupante<br />

e pericoloso se determinati gruppi, e<br />

persino alcuni vescovi, non hanno più<br />

chiaro chi è il Papa e cosa significhi il<br />

ministero petrino del pontefice.“<br />

Una polarizzazione<br />

che va respinta<br />

Il presule dice che una cosa deve<br />

essere chiara a tutti: “Papa Francesco<br />

è il Pietro di oggi, come lo sono<br />

stati Giovanni Paolo II e Benedetto<br />

XVI durante il loro papato. E dopo<br />

Francesco ci sarà nuovamente un altro<br />

vescovo di Roma che sarà il Pietro<br />

del suo tempo. I dibattiti e gli atteggiamenti<br />

attuali tendono spesso<br />

a disgregare e mettono in pericolo<br />

fondamenti che per noi cattolici dovrebbero<br />

essere scontati.“ Il vescovo si<br />

pronuncia anche sul fatto che alcune<br />

conferenze episcopali o vescovi prendano<br />

posizione pro o contro il Papa,<br />

in una sorta di polarizzazione interna:<br />

“Negli ultimi tempi sono rimasto<br />

spesso esterrefatto e mi sono posto la<br />

domanda: ma dove siamo arrivati?<br />

Perchè accettiamo una simile polarizzazione?<br />

Perchè molti partecipano a<br />

questo gioco cattivo? Dovrebbe essere<br />

chiaro a tutti, e naturalmente anche<br />

a noi vescovi, che stiamo tutti con il<br />

Papa. E questo non ha a che fare con<br />

la pura simpatia, né con il fatto che un<br />

Papa debba fare tutto giusto.“<br />

Impegnarsi ad affrontare<br />

nuove sfide per la Chiesa<br />

Stare con il Papa e sostenerlo, secondo<br />

Muser, è espressione estrema de<strong>ll</strong>a<br />

professione di fede per la Chiesa e di<br />

amore per la Chiesa. “Trovo questa<br />

polarizzazione e la suddivisione in fedeli<br />

e vescovi a favore o contro il Papa<br />

profondamente riprovevole sul piano<br />

teologico, spirituale e umano.“ E qui<br />

il vescovo applica anche a<strong>ll</strong>a Chiesa<br />

il concetto di deriva del linguaggio<br />

di cui ha parlato in avvio di anno pastorale:<br />

“Questo imbarbarimento del<br />

linguaggio è anche un segnale de<strong>ll</strong>a<br />

volontà di non affrontare la complessità<br />

de<strong>ll</strong>a vita e anche le grandi sfide<br />

per la Chiesa del nostro tempo.“ Infine<br />

ne<strong>ll</strong>’intervista il vescovo torna su<strong>ll</strong>e<br />

reazioni dopo le critiche al Papa: “Ripeto:<br />

ma dove siamo arrivati? Al punto<br />

che vescovi sono invitati a pronunciarsi<br />

a favore del Papa perchè altri<br />

vescovi ne hanno chiesto le dimissioni.<br />

Ritengo queste polarizzazioni, che<br />

sono alimentate e rinfocolate da varie<br />

parti, un peccato contro l’unità de<strong>ll</strong>a<br />

Chiesa.“<br />

6<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong>


in evidenza<br />

Il grazie de<strong>ll</strong>a diocesi<br />

conclusione del Convegno pastorale<br />

è stata consegnata la meda-<br />

A<br />

glia de<strong>ll</strong>a diocesi a persone distintesi<br />

nel servizio a favore de<strong>ll</strong>a comunità:<br />

insigniti Leone Sticcotti, suor Christa<br />

Parde<strong>ll</strong>er, August Prugger e Werner<br />

Pa<strong>ll</strong>a. I nominativi dei candidati sono<br />

proposti annualmente al vescovo da<strong>ll</strong>e<br />

associazioni cattoliche e dal Consiglio<br />

pastorale. La laudatio è stata pronunciata<br />

dal vicario generale Eugen Runggal<strong>die</strong>r,<br />

il vescovo Ivo Muser ha consegnato<br />

medaglia d‘onore e pergamena<br />

a<strong>ll</strong>’Accademia Cusano a <strong>Bressanone</strong>,<br />

a conclusione del convegno di avvio<br />

del nuovo anno pastorale. La suora<br />

terziaria Christa Parde<strong>ll</strong>er di Nova<br />

Ponente è missionaria in Camerun<br />

dal 1970, impegnata come ostetrica e<br />

infermiera in ospedali e strutture sanitarie<br />

che ha contribuito a realizzare.<br />

L‘onorificienza a Leone Sticcotti è<br />

un riconoscimento del lungo impegno<br />

in tante realtà ecclesiali: Acli, Azione<br />

cattolica, Il <strong>Segno</strong>, organismi diocesani.<br />

Sticcotti è stato anche promotore<br />

e presidente per anni del Centro pace<br />

di <strong>Bolzano</strong>. August Prugger, sacerdote<br />

di Ortisei, è stato insegnante di<br />

religione e direttore de<strong>ll</strong>‘ufficio catechistico<br />

diocesano, con un particolare<br />

impegno per la diffusione de<strong>ll</strong>a lingua<br />

ladina ne<strong>ll</strong>a scuola e ne<strong>ll</strong>a pastorale.<br />

Werner Pa<strong>ll</strong>a di Caldaro è stato il<br />

primo „difensore civico“ diocesano,<br />

contribuendo a costruire il servizio<br />

nel 2011 e occupandosi di circa 50 segnalazioni<br />

di casi di violenza e abusi<br />

sui minori avvenuti in passato.<br />

Il vescovo Muser e il vicario Runggal<strong>die</strong>r con i premiati: da sin. suor Parde<strong>ll</strong>er, Sticcotti, Pa<strong>ll</strong>a e Prugger<br />

Ambiente da manuale<br />

Presentato in apertura de<strong>ll</strong>’anno<br />

pastorale anche il nuovo “Manuale<br />

per l’ambiente”, nato da<strong>ll</strong>a<br />

co<strong>ll</strong>aborazione tra Istituto De Pace<br />

Fidei (Studio teologico accademico<br />

La presentazione del manuale: il vescovo fra il direttore de<strong>ll</strong>’istituto De Pace Fidei don Paolo Renner<br />

e il direttore de<strong>ll</strong>’ufficio per il dialogo Martin Pezzei<br />

di <strong>Bressanone</strong>) e Ufficio diocesano per<br />

il dialogo. Ne<strong>ll</strong>e sue 44 pagine il volumetto<br />

presenta suggerimenti pratici su<br />

come salvaguardare l’ambiente e promuovere<br />

ecologia e sostenibilità. La<br />

pubblicazione trae ispirazione da<strong>ll</strong>’enciclica<br />

“Laudato si’” di papa Francesco<br />

e si rivolge a tutte le persone,<br />

le istituzioni e gli enti chiamati a<br />

prendersi cura del Creato, la nostra<br />

casa comune. Il “Manuale per<br />

l’ambiente” affronta e approfondisce<br />

temi importanti come i consumi<br />

(acqua, suolo, piante e animali),<br />

l’energia e il clima, fornendo anche<br />

una serie di consigli pratici da applicare<br />

nel quotidiano. Tutto ne<strong>ll</strong>a<br />

convinzione che la cultura de<strong>ll</strong>a<br />

salvaguardia del Creato trovi la sua<br />

applicazione più efficace in ciò che<br />

ciascuno può fare nel suo piccolo:<br />

in tal modo la protezione de<strong>ll</strong>’ambiente<br />

e la giustizia sociale entrano<br />

a far parte del nostro pensare<br />

e agire. Il manuale è già a disposizione<br />

de<strong>ll</strong>e parrocchie e può essere<br />

richiesto gratis ne<strong>ll</strong>’Ufficio per il<br />

dialogo nel Centro pastorale a <strong>Bolzano</strong><br />

o a<strong>ll</strong>’Istituto De Pace Fidei a<strong>ll</strong>o<br />

Studio teologico accademico di<br />

<strong>Bressanone</strong>.<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong> 7


elezioni<br />

Voto, un impegno per la società<br />

Ne<strong>ll</strong>a relazione inaugurale del nuovo anno pastorale il vescovo non ha dimenticato<br />

la scadenza elettorale provinciale del 21 <strong>ottobre</strong> e ha invitato a tenere alti, con le scelte di<br />

tutti i giorni e ne<strong>ll</strong>a partecipazione politica, i valori de<strong>ll</strong>a solidarietà e de<strong>ll</strong>a giustizia.<br />

er il cristiano partecipare al voto<br />

“Pdeve essere scontato. Il primo<br />

passo è que<strong>ll</strong>o di formarsi un proprio<br />

giudizio per votare in modo consapevole<br />

e responsabile“, ha ricordato il<br />

vescovo Ivo Muser ne<strong>ll</strong>a sua relazione.<br />

Per favorire l’esercizio di un voto responsabile<br />

dal punto di vista cristiano,<br />

il vescovo ha ribadito alcuni criteri su<br />

cui sempre invita a riflettere in prossimità<br />

de<strong>ll</strong>a scadenza elettorale. Perchè<br />

la Chiesa non sceglie uno schieramento<br />

partitico, ma non può non prendere<br />

una posizione politica.<br />

Giustizia sociale<br />

Solidarietà e giustizia sono i parametri<br />

decisivi per una politica sociale ed<br />

economica sostenibile e adeguata al<br />

futuro, ha ribadito monsignor Muser.<br />

“Sembra tuttavia crescere la sensazione<br />

che non ci si possa più permettere<br />

La locandina dei tre confronti pubblici prima del voto<br />

promossi da<strong>ll</strong>a diocesi a Merano, Brunico e <strong>Bolzano</strong><br />

l’amore per il prossimo rivolto a tutti.<br />

Servono risposte coraggiose, orientate<br />

al benessere comune, che sappiano<br />

unire e non dividere.” Il presule ha<br />

ribadito che la fede cristiana esclude<br />

atteggiamenti come svilire ed emarginare<br />

altre persone nonché il nazionalismo<br />

e la xenofobia. “Forze nazionalistiche<br />

hanno sempre un mode<strong>ll</strong>o<br />

consolidato: diffondono di continuo<br />

notizie negative, suscitano paure e odio<br />

nei confronti degli altri. Persone impaurite<br />

sono facilmente manipolabili.<br />

Con messaggi semplici, con un chiaro<br />

nemico e con appe<strong>ll</strong>i a<strong>ll</strong>a compattezza<br />

e a<strong>ll</strong>’unità contro altri, portano a<strong>ll</strong>a<br />

perdita di solidarietà, a<strong>ll</strong>’insicurezza e<br />

a<strong>ll</strong>a cultura del sospetto e avvelenano<br />

la convivenza.”<br />

Giustizia per la<br />

prossima generazione<br />

Un tema che deve stare a<br />

cuore è la conservazione<br />

di un creato che permette<br />

a<strong>ll</strong>a future generazioni di<br />

godere di buone condizioni<br />

di vita. “Una pressante<br />

esortazione verso un impegno<br />

consapevole e deciso<br />

per una maggiore tutela<br />

de<strong>ll</strong>‘ambiente e per una più<br />

sentita responsabilità di<br />

tutti verso la nostra madre<br />

terra è stata pronunciata<br />

da Papa Francesco nel 2015<br />

con l’enciclica Laudato si‘“,<br />

ha detto Muser. Le sfide<br />

maggiori sono: il riscaldamento<br />

globale del pianeta;<br />

il prevalere de<strong>ll</strong>‘economia<br />

e de<strong>ll</strong>a finanza su<strong>ll</strong>a politica;<br />

la sperequazione ne<strong>ll</strong>a<br />

distribuzione dei beni di<br />

questo mondo; il mercato<br />

orientato solo al profitto; il<br />

consumismo; la devozione<br />

a<strong>ll</strong>a tecnologia e lo stile di<br />

vita esigente e sfrenato di<br />

moltissime persone nel cosiddetto<br />

primo mondo. Ma “una svolta<br />

ecologica ne<strong>ll</strong>a vita del singolo e de<strong>ll</strong>a<br />

società è possibile e necessaria”, ha osservato<br />

il vescovo.<br />

Dignità umana,<br />

matrimonio, famiglia<br />

Criteri centrali ne<strong>ll</strong>’ottica del cristiano<br />

al voto sono anche la dignità umana e<br />

il diritto a<strong>ll</strong>a vita nonchè il matrimonio<br />

e la famiglia, “ce<strong>ll</strong>ule fondanti de<strong>ll</strong>a società<br />

che necessitano di particolare tutela.<br />

Ne<strong>ll</strong>a tutela de<strong>ll</strong>e famiglie sottolineo<br />

anche il decisivo impegno per le domeniche<br />

e i giorni festivi, con le loro opportunità<br />

sul piano sociale, culturale, familiare<br />

e religioso“, ha concluso Muser.<br />

La croce del voto<br />

Anche la diocesi di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

offre il suo<br />

contributo per un’adeguata<br />

informazione dei cittadini elettori<br />

in vista del voto provinciale<br />

di domenica 21 <strong>ottobre</strong>.<br />

In tal senso il Katholisches<br />

Bildungswerk (l’ente di formazione<br />

diocesano) e l‘Ufficio per<br />

il dialogo organizzano ne<strong>ll</strong>a<br />

prima metà del mese tre serate<br />

pubbliche dal titolo “La croce<br />

del voto“ a cui sono invitati i<br />

candidati di tutti i partiti in<br />

lizza, che vengono interpe<strong>ll</strong>ati<br />

su<strong>ll</strong>e tematiche che stanno a<br />

cuore ai cristiani. Il calendario<br />

prevede il primo appuntamento<br />

venerdì 5 <strong>ottobre</strong> a<br />

Merano, ne<strong>ll</strong>a Chiesa del Sacro<br />

Cuore in Piazza de<strong>ll</strong>a Rena<br />

a<strong>ll</strong>e 19.30. Segue l’incontro<br />

pubblico di lunedì 8 <strong>ottobre</strong><br />

a Brunico, ne<strong>ll</strong>a Casa Michael<br />

Pacher a<strong>ll</strong>e 19.30, e infine<br />

mercoledì 10 <strong>ottobre</strong> a <strong>Bolzano</strong><br />

ne<strong>ll</strong>a sala conferenze del<br />

Centro pastorale, sempre a<strong>ll</strong>e<br />

19.30. Ingresso libero.<br />

8<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong>


elezioni<br />

Appuntamento con la<br />

responsabilità<br />

Una campagna elettorale che guardi in modo obiettivo a<strong>ll</strong>e cose fatte e a<strong>ll</strong>e cose da fare, sempre nel rispetto<br />

de<strong>ll</strong>a persona umana: l’appe<strong>ll</strong>o de<strong>ll</strong>a Caritas diocesana in vista del voto a<strong>ll</strong>e provinciali.<br />

di Paolo Valente<br />

La politica non è una lotta per più<br />

potere e più denaro, ma è l’arte paziente<br />

de<strong>ll</strong>a ricerca e de<strong>ll</strong>a realizzazione<br />

del bene comune. Per questo la politica<br />

riguarda chiunque crede nel bene<br />

e persegue il bene comune, tra questi<br />

certamente la comunità cristiana e la<br />

Caritas che ne è espressione. Ogni cittadino<br />

è chiamato a contribuire a<strong>ll</strong>a<br />

rimozione degli ostacoli che “impediscono<br />

il pieno sviluppo de<strong>ll</strong>a persona<br />

umana” (art. 3 de<strong>ll</strong>a Costituzione).<br />

Ogni cristiano è chiamato a fare proprie<br />

“le gioie e le speranze, le tristezze<br />

e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri<br />

soprattutto e di tutti coloro che soffrono”<br />

(Gaudium et Spes 1).<br />

L’Alto Adige, se messo a confronto con<br />

altre regioni d’Europa e del mondo, è<br />

una terra ricca. Questa ricchezza – materiale<br />

e spirituale – può e deve essere<br />

condivisa con le persone che vivono in<br />

stato di bisogno (materiale e spirituale),<br />

in provincia di <strong>Bolzano</strong> e altrove.<br />

Innanzitutto vanno rispettati i diritti<br />

e i bisogni primari di tutte le persone,<br />

sia come singoli, sia ne<strong>ll</strong>e formazioni<br />

sociali ove si svolge la loro personalità.<br />

È al tempo stesso necessario che ognuno,<br />

a seconda dei mezzi a sua disposizione,<br />

adempia ai “doveri inderogabili<br />

di solidarietà politica, economica e sociale”<br />

(cfr. art. 2 de<strong>ll</strong>a Costituzione).<br />

Promuovere sussidiarietà,<br />

dialogo e coesione sociale<br />

In Alto Adige va consolidato lo stato<br />

sociale. Gli investimenti per prevenire<br />

ed eliminare forme di disagio sociale<br />

vanno a beneficio di tutta la società e<br />

promuovono la qualità de<strong>ll</strong>a vita di tutti.<br />

Finché il mio vicino sta male, nemmeno<br />

io potrò stare del tutto bene.<br />

Per qualcuno la soluzione potrà essere<br />

forse l’eliminazione dei poveri. Per la<br />

Caritas e per tutti gli uomini di buona<br />

volontà la soluzione sta ne<strong>ll</strong>’eliminazione<br />

de<strong>ll</strong>e povertà.<br />

È compito de<strong>ll</strong>a politica valorizzare le<br />

risorse presenti ne<strong>ll</strong>a comunità. Ad<br />

esempio le culture con le loro differenze,<br />

la disponibilità al volontariato ne<strong>ll</strong>e<br />

sue diverse forme, la cura de<strong>ll</strong>e ricchezze<br />

naturali, l’imprenditorialità e la cooperazione.<br />

La comunità va sviluppata<br />

in senso inclusivo, valorizzando la tradizione<br />

e l’innovazione, applicando il<br />

principio di sussidiarietà, promuovendo<br />

il dialogo e la coesione sociale. Sono<br />

invece da evitare le parole e le azioni<br />

che portano a nuovi centralismi, a<strong>ll</strong>a<br />

contrapposizione, a<strong>ll</strong>a strumentalizzazione<br />

de<strong>ll</strong>e insicurezze dovute ai rapidi<br />

cambiamenti di cui siamo testimoni<br />

e di cui vorremmo essere, in positivo,<br />

anche protagonisti.<br />

No a guerre tra poveri<br />

solo per raccattare voti<br />

Poiché oggi tendono a prevalere “l’imbarbarimento<br />

del linguaggio, la fabbrica<br />

de<strong>ll</strong>a paura, gli eccessi, le argomentazioni<br />

demagogiche” (vescovo Ivo Muser,<br />

Lettera pastorale 15.8.<strong>2018</strong>), la Caritas<br />

auspica che la campagna elettorale si<br />

svolga guardando in modo obiettivo<br />

a<strong>ll</strong>e cose fatte e a<strong>ll</strong>e cose da fare, sempre<br />

a<strong>ll</strong>’insegna del rispetto de<strong>ll</strong>a persona<br />

umana: senza costruire artificiosamente<br />

l’immagine del nemico, senza<br />

strumentalizzare la sofferenza de<strong>ll</strong>e<br />

persone, senza fomentare la disinformazione,<br />

senza provocare guerre tra<br />

poveri col solo obiettivo di raccogliere<br />

voti.<br />

“Oggi non viviamo un’epoca di cambiamento<br />

quanto piuttosto un cambiamento<br />

d’epoca. Le situazioni che viviamo<br />

oggi pongono dunque sfide nuove che<br />

per noi a volte sono persino difficili da<br />

comprendere. Questo nostro tempo richiede<br />

di vivere i problemi come sfide<br />

e non come ostacoli” (papa Francesco,<br />

Firenze 10.11.2015). Cittadini, nuovi e<br />

futuri cittadini, elettori, candidati, uomini<br />

di partito, futuri amministratori,<br />

A<strong>ll</strong>e elezioni provinciali del 21 <strong>ottobre</strong> potranno<br />

votare 424.184 altoatesini<br />

vorremmo tutti provare a essere a<strong>ll</strong>’altezza<br />

de<strong>ll</strong>’epoca in cui siamo chiamati<br />

a operare.<br />

Paolo Valente è Direttore de<strong>ll</strong>a Caritas de<strong>ll</strong>a<br />

diocesi di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

Problemi sociali,<br />

nuova nomina<br />

Da settembre Johann Kiem è il<br />

nuovo responsabile del settore<br />

Problemi sociali e lavoro, uno<br />

degli ambiti di competenza<br />

de<strong>ll</strong>’Ufficio diocesano per il<br />

dialogo ne<strong>ll</strong>a Curia vescovile.<br />

Kiem continua anche la sua<br />

attività di segretario de<strong>ll</strong>’Istituto<br />

ecumenico e interreligioso<br />

De Pace Fidei a <strong>Bressanone</strong> e<br />

di insegnante di religione.<br />

Hans Kiem,<br />

nuovo responsabile<br />

del settore<br />

Problemi sociali<br />

e lavoro<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong> 9


eligione&scuola<br />

IRC, le sfide del nuovo anno<br />

Co<strong>ll</strong>aborazione con altre discipline, società e processi migratori, competenze interculturali:<br />

alcune de<strong>ll</strong>e piste di lavoro del <strong>2018</strong>/19 per chi insegna religione cattolica ne<strong>ll</strong>a scuola italiana.<br />

di Sandro Tarter<br />

L<br />

’insegnamento de<strong>ll</strong>a religione cattolica<br />

(IRC) ne<strong>ll</strong>a provincia di <strong>Bolzano</strong><br />

ha una fisionomia in parte diversa da<br />

que<strong>ll</strong>a nazionale. La nostra provincia è<br />

infatti l’unica sul territorio nazionale<br />

ne<strong>ll</strong>a quale le graduatorie dei docenti<br />

di religione – ferme restando le competenze<br />

de<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong> per quanto riguarda<br />

il riconoscimento de<strong>ll</strong>’idoneità e altri<br />

aspetti definiti da<strong>ll</strong>’Intesa siglata nel<br />

2015 tra la <strong>Diocesi</strong> e la Provincia – sono<br />

gestite da<strong>ll</strong>’amministrazione pubblica,<br />

cioè dagli uffici de<strong>ll</strong>a Direzione Istruzione<br />

e Formazione italiana. Non è un<br />

semplice dettaglio amministrativo. Si<br />

tratta di un’importante acquisizione,<br />

il cui merito va soprattutto al lavoro di<br />

chi ha ricoperto l’incarico di ispettore<br />

scolastico prima di me: l’amico e compianto<br />

Marino Gande<strong>ll</strong>i. Un simile inquadramento<br />

sottintende la completa<br />

equiparazione dei docenti di religione a<br />

tutti gli altri docenti e, di conseguenza,<br />

un pieno riconoscimento de<strong>ll</strong>a dignità<br />

scolastica e curricolare de<strong>ll</strong>a disciplina.<br />

Ne è prova il fatto che le Indicazioni<br />

Provinciali per l’IRC siano inserite, insieme<br />

a que<strong>ll</strong>e di tutte le altre discipline,<br />

nel testo generale de<strong>ll</strong>e Indicazioni<br />

Provinciali per la definizione dei curricoli.<br />

A live<strong>ll</strong>o nazionale, invece, il testo<br />

de<strong>ll</strong>e Indicazioni per l’IRC, elaborato su<br />

proposta de<strong>ll</strong>a Conferenza Episcopale,<br />

rimane un documento a sé stante.<br />

Questa premessa giuridica ha risvolti<br />

di sostanza, perché indirettamente riafferma<br />

il fatto che un insegnamento<br />

di qualità riguardante la religione non<br />

rappresenta la mera esecuzione degli<br />

accordi concordatari o, per la nostra<br />

provincia, del dettato de<strong>ll</strong>o Statuto di<br />

autonomia, bensì una precisa responsabilità<br />

culturale e civile de<strong>ll</strong>a scuola<br />

pubblica. A ben vedere, è a questo live<strong>ll</strong>o<br />

che andrebbe affrontata la problematica,<br />

spesso oggetto di serie discussioni,<br />

talvolta di inutili polemiche,<br />

de<strong>ll</strong>a legittimità de<strong>ll</strong>a presenza di un<br />

insegnamento de<strong>ll</strong>a religione in ambito<br />

scolastico e, ancor più, di quanto possa<br />

essere legittimata la Chiesa a definirne<br />

cornici e contenuti.<br />

Non finalità di proselitismo,<br />

ma di conoscenza e crescita<br />

Come ribadiscono le Premesse a<strong>ll</strong>e succitate<br />

Indicazioni provinciali, avendo<br />

la scuola come compito la promozione<br />

integrale de<strong>ll</strong>a persona, non può essere<br />

trascurata la dimensione religiosa<br />

de<strong>ll</strong>’esperienza umana in tutte le sue<br />

sfaccettature. Non serve richiamare la<br />

drammatica realtà dei recenti conflitti<br />

e l’impatto socio-culturale del fenomeno<br />

migratorio per rendersi conto di<br />

quale rilievo possa avere una corretta<br />

conoscenza, o per contro un pericoloso<br />

analfabetismo, in merito al fatto religioso.<br />

Vero è che di IRC si tratta, cioè di<br />

insegnamento de<strong>ll</strong>a religione cattolica,<br />

ma considerando la sua co<strong>ll</strong>ocazione<br />

“nel quadro de<strong>ll</strong>e finalità de<strong>ll</strong>a scuola”<br />

– come recita la norma concordataria<br />

–, andrebbe sempre ricordato che tale<br />

insegnamento non ha finalità catechistiche<br />

o di proselitismo, bensì di conoscenza<br />

e di crescita de<strong>ll</strong>a consapevolezza<br />

degli alunni verso aspetti de<strong>ll</strong>a vita<br />

imprescindibili per una comprensione<br />

de<strong>ll</strong>’umano, al di là de<strong>ll</strong>e ideologie o<br />

de<strong>ll</strong>e appartenenze confessionali. Tra<br />

l’altro, se si prescindesse dal riferimento<br />

a<strong>ll</strong>a tradizione giudaico-cristiana e<br />

a<strong>ll</strong>a sua radice biblica, risulterebbe difficile<br />

inquadrare i valori fondanti e le<br />

coordinate culturali de<strong>ll</strong>a nostra civiltà.<br />

Nel rispetto e ne<strong>ll</strong>a valorizzazione<br />

de<strong>ll</strong>e convinzioni di ciascuno, l’IRC ha<br />

infatti il compito – oggi reso più arduo<br />

da sempre più diffusi atteggiamenti di<br />

chiusura e di arroccamento identitario<br />

– di ricordare quale sia lo sfondo che,<br />

in que<strong>ll</strong>a lunga e complessa vicenda di<br />

contaminazione culturale che chiamiamo<br />

Europa, ha generato – pur dentro<br />

mi<strong>ll</strong>e contraddizioni – valori come la<br />

solidarietà, la frate<strong>ll</strong>anza, l’agire responsabile<br />

e l’accoglienza de<strong>ll</strong>’altro. Una prospettiva<br />

che implica, per forza di cose,<br />

l’apertura di uno sguardo conoscitivo<br />

sul fenomeno de<strong>ll</strong>a religione in generale<br />

e su<strong>ll</strong>e altre grandi religioni mondiali.<br />

Libera scelta, motivazione<br />

e dialogo tra discipline<br />

Il quadro brevemente delineato assegna<br />

alcuni orizzonti d’impegno per il<br />

futuro di questa disciplina. È un insegnamento<br />

al quale gli alunni possono<br />

liberamente rinunciare, e per quanto<br />

10<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong>


eligione&scuola<br />

la percentuale de<strong>ll</strong>e rinunce ne<strong>ll</strong>a scuola<br />

in lingua italiana si assesti su live<strong>ll</strong>i<br />

comparabili al resto d’Italia, si tratta<br />

di una possibilità che deve comunque<br />

so<strong>ll</strong>ecitare gli insegnanti a<strong>ll</strong>’aggiornamento<br />

continuo del proprio bagaglio<br />

di esperienza e di cultura, a<strong>ll</strong>a cura<br />

de<strong>ll</strong>e proprie competenze didattiche e<br />

relazionali. Questo è compito di ogni<br />

docente, ma potremmo chiederci cosa<br />

accadrebbe ad altre discipline se il loro<br />

insegnamento dipendesse da<strong>ll</strong>a libera<br />

scelta de<strong>ll</strong>o studente. In altre parole,<br />

se è auspicabile che tutti i docenti si<br />

impegnino a motivare gli alunni, a ribadire<br />

loro le ragioni di interesse che<br />

una disciplina può so<strong>ll</strong>evare, per gli insegnanti<br />

di religione questa è una vera<br />

e propria necessità quotidiana.<br />

L’attivazione di forme di co<strong>ll</strong>aborazione<br />

con le altre discipline rappresenta una<br />

prima indicazione su cui insistere. A<br />

orientare su questa strada non è solo il<br />

processo di innovazione didattica che<br />

sta sgretolando le barriere tra le cosiddette<br />

“materie”, ma anche la speciale<br />

caratteristica de<strong>ll</strong>’IRC, il quale non è, a<br />

rigore, una “disciplina” a tutti gli effetti.<br />

Ogni disciplina ha dei propri contenuti<br />

– un proprio campo di realtà, potremmo<br />

dire – e un proprio linguaggio, una<br />

propria strumentazione, grazie a<strong>ll</strong>a<br />

quale definisce ed elabora questi contenuti.<br />

Ora, certamente la religione, come<br />

disciplina, ha un proprio campo di realtà,<br />

ma qual è il linguaggio che a questo<br />

campo si applica? A ben vedere, i linguaggi<br />

sono più di uno e sono linguaggi<br />

di altre discipline: l’antropologia, la<br />

storia, la filosofia e la teologia, l’arte, la<br />

psicologia, la sociologia ecc. Ciò significa<br />

due cose: la prima è che il docente<br />

IRC è chiamato a formarsi in diversi<br />

ambiti; la seconda è che l’insegnamento<br />

di religione fornisce, come dicono<br />

le Indicazioni, “un naturale terreno di<br />

confronto tra le discipline, poiché molti<br />

sono i saperi disciplinari che a diverso<br />

titolo si occupano del fenomeno”.<br />

Rapporto con altre<br />

fedi religiose<br />

A settembre il vescovo ha conferito il mandato a 6 nuovi insegnanti di religione.<br />

Otto invece que<strong>ll</strong>i andati in pensione<br />

Un’ulteriore problematica che impegnerà<br />

i docenti nel prossimo futuro,<br />

è il progressivo cambiamento del tessuto<br />

socioculturale de<strong>ll</strong>a nostra realtà<br />

prodotto dai processi migratori. L’IRC<br />

è offerto a tutti, perché per tutti è importante<br />

conoscere in modo adeguato<br />

la religione che più ha inciso su<strong>ll</strong>a fisionomia<br />

de<strong>ll</strong>a nostra cultura, soprattutto<br />

locale. Ma certamente, la presenza ne<strong>ll</strong>e<br />

nostre classi di un <strong>numero</strong> sempre<br />

più consistente di alunni professanti<br />

altre fedi religiose, è un elemento di<br />

complessità che richiede una grande<br />

attenzione, soprattutto per non cedere<br />

a<strong>ll</strong>a tentazione di ritenere che l’insegnamento<br />

de<strong>ll</strong>a religione sia riservato<br />

ai cattolici. È tutto sommato confortante,<br />

da questo punto di vista, che circa<br />

la metà degli alunni con background<br />

migratorio decida di frequentare l’IRC.<br />

La diffusione, tra i docenti tutti, di<br />

un’ottica e di una competenza sempre<br />

più interculturali è una priorità su cui<br />

la scuola italiana si sta concentrando<br />

ormai da anni. Una de<strong>ll</strong>e “differenze”<br />

culturali su cui i docenti di religione<br />

si trovano di fatto a svolgere un ruolo<br />

cruciale, è appunto la varietà di credi<br />

e confessioni religiose. Lavorare in<br />

chiave interculturale, per quanto riguarda<br />

l’IRC, non significa annacquare<br />

o rinunciare ai contenuti specifici<br />

de<strong>ll</strong>a disciplina, né semplicemente far<br />

spazio a<strong>ll</strong>e “narrazioni” de<strong>ll</strong>a diversità;<br />

significa semmai ripensare il proprio<br />

insegnamento, il suo senso e le sue<br />

modalità, le ragioni dei suoi contenuti,<br />

da un punto di vista che non può più<br />

essere culturalmente scontato. Detto<br />

altrimenti: non si tratta di rinunciare<br />

a “fare” Dante o la Bibbia, significa<br />

semmai chiedersi quali potrebbero<br />

essere le ragioni di interesse per chi<br />

osserva Dante o la Bibbia da molto<br />

lontano, o comunque da una prospettiva<br />

che non poggia sugli stessi parametri<br />

culturali. Significa anche rimettere<br />

in discussione la propria prospettiva, ripensarne<br />

i fondamenti, ritrovarla al di<br />

là di un’appartenenza ovvia, restituirle<br />

nuova linfa.<br />

Insegnare la religione<br />

in chiave interculturale<br />

Le attitudini e la sensibilità dei docenti,<br />

per poter far fronte a queste sfide, devono<br />

essere supportate da un’offerta di<br />

formazione. Per questo l’insegnamento<br />

de<strong>ll</strong>a religione in chiave interculturale<br />

sarà uno dei temi su cui si concentrano<br />

le attività di formazione per l’anno<br />

scolastico appena avviato – organizzate<br />

sempre in co<strong>ll</strong>aborazione tra l’Intendenza<br />

scolastica, l’Ufficio scuola de<strong>ll</strong>a<br />

<strong>Diocesi</strong> e l’Istituto Superiore di Scienze<br />

religiose.<br />

In ultimo rimane l’auspicio che l’IRC<br />

possa continuare ad essere per i nostri<br />

alunni uno spazio di confronto sereno,<br />

nel quale potersi interrogare con spirito<br />

critico su sé stessi, su<strong>ll</strong>a propria identità<br />

e sugli orizzonti di senso verso cui<br />

è possibile aprirsi. Uno spazio nel quale<br />

si possa imparare a considerare la molteplicità<br />

e la diversità de<strong>ll</strong>e culture non<br />

come motivi di timore, ma come occasioni<br />

di arricchimento e di crescita; un<br />

significativo aiuto per orientare consapevolmente,<br />

liberamente e responsabilmente<br />

la propria vita.<br />

Sandro Tarter è l’ispettore provinciale per la<br />

religione ne<strong>ll</strong>e scuole di lingua italiana<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong> 11


agenda<br />

Violenza sui minori: il convegno<br />

“Vedere, riconoscere, agire preventivamente nel contesto de<strong>ll</strong>a sessualità infantile”:<br />

il 23 <strong>ottobre</strong> il convegno organizzato dal Servizio specialistico de<strong>ll</strong>a diocesi per la tutela<br />

dei minori da abusi sessuali e altre forme di violenza.<br />

L<br />

’appuntamento è per martedì 23<br />

<strong>ottobre</strong> da<strong>ll</strong>e 8.30 a<strong>ll</strong>e 13 nel Centro<br />

pastorale di <strong>Bolzano</strong>. “Ne<strong>ll</strong>o sforzo<br />

de<strong>ll</strong>a nostra <strong>Diocesi</strong> di infrangere il<br />

tabù de<strong>ll</strong>’abuso sessuale, è importante<br />

confrontarsi con il tema de<strong>ll</strong>a sessualità:<br />

il convegno affronta il tema de<strong>ll</strong>o<br />

sviluppo sessuale del bambino e i rapporti<br />

connessi, discute de<strong>ll</strong>e varie forme<br />

di violenza sui bambini, compresi Internet<br />

e i Social Media, e de<strong>ll</strong>e loro conseguenze,<br />

e si interroga quindi sui metodi<br />

pedagogici per un rapporto adeguato<br />

con la sessualità quale forma di prevenzione<br />

di abusi sessuali e altre violenze”,<br />

spiega don Gottfried Ugolini,<br />

psicologo e responsabile del Servizio<br />

diocesano. Ai lavori, aperti dal vescovo<br />

Muser, sono invitati tutti gli interessati<br />

al tema de<strong>ll</strong>a prevenzione.<br />

Il programma:<br />

· “Sviluppo sessuale del bambino”<br />

– Miriam Damrow, Norimberga,<br />

psicologa, co<strong>ll</strong>aboratrice scientifica<br />

de<strong>ll</strong>’Università di Erlangen-Norimberga,<br />

docente a<strong>ll</strong>a facoltà di scienze de<strong>ll</strong>a<br />

formazione a <strong>Bressanone</strong><br />

· “In-difesi. Minori tra vecchie e nuove<br />

forme di violenza” – Giuliana<br />

Franchini, <strong>Bolzano</strong>, psicologa psicoterapeuta<br />

infantile, Centro “Il Germoglio-Der<br />

Sonnenschein” de<strong>ll</strong>’Associazione<br />

“La Strada-Der Weg” e<br />

Giuseppe Maiolo, <strong>Bolzano</strong>, psicologo-psicoanalista,<br />

Centro “Il Germoglio-Der<br />

Sonnenschein” de<strong>ll</strong>’Associazione<br />

“La Strada-Der Weg”, Dip.<br />

Sociologia Università di Trento<br />

· “Conseguenze pedagogiche sessuali<br />

per il lavoro di prevenzione” – Wolfgang<br />

Kostenwein, Vienna, psicologo,<br />

pedagogista sessuale, direttore psicologico<br />

de<strong>ll</strong>’Istituto austriaco per la pedagogia<br />

e terapia sessuale.<br />

Religione digitale<br />

Spiritualità e interazione sociale<br />

ne<strong>ll</strong>’era digitale al centro del convegno<br />

“Digital Religion“ organizzato<br />

lunedì 8 <strong>ottobre</strong> a <strong>Bolzano</strong><br />

(orario 14-19.30) da Eurac Researc<br />

e da<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong>. Ne<strong>ll</strong>a sede Eurac<br />

in viale Druso si parla tra l’altro<br />

di cyber-chiese, opportunità di Internet<br />

ne<strong>ll</strong>‘esperienza religiosa, di<br />

come app e nuovi media cambiano<br />

le modalità di praticare la fede. Gli<br />

esperti analizzano gli sviluppi de<strong>ll</strong>‘era<br />

digitale sul piano etico, religioso<br />

e spirituale. A<strong>ll</strong>e 15 il dialogo con il<br />

vescovo Muser su digitalizzazione e<br />

religione.<br />

***<br />

Confronto arte-Chiesa<br />

Qual è oggi il rapporto fra arte e<br />

Chiesa? Giovedì 18 <strong>ottobre</strong>, nel<br />

giorno di san Luca patrono degli artisti,<br />

la diocesi invita al dibattito sul<br />

tema con il vescovo Muser. L’appuntamento<br />

è a Chiusa, ne<strong>ll</strong>a chiesa<br />

dei cappuccini e inizia a<strong>ll</strong>e<br />

16.30 con una liturgia de<strong>ll</strong>a Parola.<br />

Seguono le relazioni de<strong>ll</strong>’architetto don<br />

Gianmatteo Caputo (Venezia) su<strong>ll</strong>a be<strong>ll</strong>ezza<br />

che i<strong>ll</strong>umina e di Jürgen Lenssen<br />

(Würzburg) sul rapporto arte-sacro. A<br />

chiudere la discussione.<br />

***<br />

Cresima/1: la festa<br />

Si chiama “on fire: incontrare Dio –<br />

prendere fuoco“ la grande festa di<br />

sabato 20 <strong>ottobre</strong> a<strong>ll</strong>e 15 a <strong>Bressanone</strong><br />

dedicata a tutti i cresimati in<br />

diocesi da<strong>ll</strong>‘<strong>ottobre</strong> 2017. A<strong>ll</strong>’evento al<br />

Seminario maggiore sono invitati anche<br />

padrini e madrine dei ragazzi e i<br />

sacerdoti che hanno amministrato la<br />

cresima. La Festa dei cresimati è prmossa<br />

da Ufficio diocesano scuola e<br />

catechesi, Katholische Jungschar e Katholische<br />

Jugend. Prima la parte ricreativa,<br />

poi in Duomo la preghiera con il<br />

vescovo. Chiusura a<strong>ll</strong>e 17 con un rinfresco<br />

nel Seminario.<br />

***<br />

Cresima/2: gli incontri<br />

Come annunciato, il nuovo percorso<br />

de<strong>ll</strong>a cresima in diocesi e i prossimi<br />

passi vengono discussi con ragazzi,<br />

familiari e sacerdoti in 7 serate<br />

pubbliche: si parte martedì 16 <strong>ottobre</strong><br />

a Brunico (in tedesco e italiano)<br />

a<strong>ll</strong>e 20 ne<strong>ll</strong>a vecchia palestra<br />

de<strong>ll</strong>a scuola media Röd. Le altre<br />

serate in italiano sono previste l‘8<br />

novembre a Sinigo (ore 20.30,<br />

centro pastorale), il 12 novembre<br />

a <strong>Bressanone</strong> (ore 20, liceo scienze<br />

sociali Gasser) e il 16 novembre<br />

a <strong>Bolzano</strong> (ore 20.30, Centro pastorale<br />

in piazza Duomo).<br />

***<br />

50 anni di perpetua<br />

Ne<strong>ll</strong>a diocesi la comunità de<strong>ll</strong>e co<strong>ll</strong>aboratrici<br />

familiari del sacerdote,<br />

le perpetue di un tempo, taglia il<br />

traguardo dei 50 anni. Il rotondo<br />

compleanno si festeggia giovedì 25<br />

<strong>ottobre</strong> nel Centro pastorale<br />

di <strong>Bolzano</strong> con il vescovo Muser<br />

ne<strong>ll</strong>‘evento dal titolo “Porte aperte<br />

in canonica“ che ripercorre il mezzo<br />

secolo de<strong>ll</strong>’associazione de<strong>ll</strong>e<br />

domestiche del clero locale. Poi la<br />

premiazione de<strong>ll</strong>e domestiche più<br />

longeve.<br />

12<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong>


indagini<br />

Elemosina in Alto Adige<br />

In un libro la ricerca sociale del bolzanino Francesco Campana che, partendo da dati<br />

raccolti a Brunico, cerca di indagare i profili e le pratiche dei mendicanti moderni.<br />

tutti capita quotidianamente di<br />

A incontrare un mendicante lungo<br />

la strada: nel tragitto casa-lavoro,<br />

nel percorso verso il supermercato,<br />

ne<strong>ll</strong>e passeggiate durante il tempo<br />

libero. Da que<strong>ll</strong>’incontro sorgono le<br />

medesime domande: chi sono? C’è<br />

un racket che li gestisce o sono autonomi<br />

ne<strong>ll</strong>e scelte? Come posso<br />

aiutarli? Fare o non fare l’elemosina?<br />

Perché sono così insistenti? A questi<br />

interrogativi non corrispondono altrettanti<br />

tentativi di giungere a de<strong>ll</strong>e<br />

risposte. Non ci sono luoghi né momenti<br />

di confronto e dibattito. E se<br />

la mendicità, come fenomeno sociale<br />

altamente complesso - che intreccia<br />

in sé povertà strutturali, migrazioni,<br />

tratta di esseri umani, diritti costituzionali<br />

e doveri civici, scelte ne<strong>ll</strong>e<br />

politiche sociali e ne<strong>ll</strong>a sicurezza<br />

pubblica - meriterebbe questi tempi<br />

e spazi di discussione, essa rimane<br />

verosimilmente un tabù. Se ne parla<br />

solo come fenomeno da reprimere e<br />

mai come un’occasione per rivedere<br />

e ripensare alcune politiche di welfare,<br />

mai come motivo per porci de<strong>ll</strong>e<br />

domande scomode ma che interrogano,<br />

ancora e sempre, la nostra vita (e<br />

se capitasse a me?).<br />

Mendicanti “strutturati”<br />

Controcorrente a questa tendenza al<br />

nascondimento è il volume di Francesco<br />

Campana “La mendicità contemporanea:<br />

Riflessioni sociologiche, dati<br />

di ricerca e politiche sociali in Alto<br />

Adige”, edito da Valentina Trentini<br />

Editore (<strong>2018</strong>). Si tratta di un testo<br />

che, partendo da dati raccolti in Alto<br />

Adige e ne<strong>ll</strong>o specifico a Brunico, cerca<br />

di indagare i profili e le pratiche<br />

dei mendicanti moderni. Francesco<br />

Campana è un giovane bolzanino,<br />

laureato in Gestione de<strong>ll</strong>e organizzazioni<br />

e del territorio a<strong>ll</strong>’Università di<br />

Trento, che ha coordinato per diversi<br />

anni le Unità di strada de<strong>ll</strong>’associazione<br />

Volontarius e ora si occupa di<br />

progettazione sociale a<strong>ll</strong>’associazione<br />

La Strada-Der Weg di <strong>Bolzano</strong>. Il testo<br />

mette in luce come la mendicità<br />

sia un fenomeno molto più articolato<br />

del semplice tendere la mano<br />

per chiedere un aiuto economico. La<br />

mendicità contemporanea è infatti<br />

particolarmente difficile da leggere e<br />

capire, poiché coinvolge soggettività<br />

molte diverse tra loro, che realizzano<br />

diverse tipologie di mendicità, le<br />

quali si manifestano con specificità<br />

particolari a seconda dei diversi elementi<br />

di contesto.<br />

Due gruppi etnici diversi<br />

L’accattonaggio inoltre è spesso considerato<br />

una peculiarità dei senza<br />

dimora; in realtà i dati evidenziano<br />

che la mendicità non è tanto una<br />

strategia di sopravvivenza di un singolo<br />

in un momento di necessità, ma<br />

un lavoro informale “strutturato” (in<br />

termini di prassi, comportamenti,<br />

ruoli, suddivisione di territori, motivazioni)<br />

con forti connotazioni etniche.<br />

Oggi la pratica de<strong>ll</strong>’elemosina<br />

in Italia coinvolge principalmente<br />

due gruppi di migranti: persone di<br />

etnia Rom provenienti da<strong>ll</strong>’est Europa<br />

e persone provenienti da Paesi<br />

de<strong>ll</strong>’Africa sub-sahariana, essenzialmente<br />

di origine nigeriana. Sono<br />

due gruppi etnici molti diversi tra<br />

loro, ma che hanno in comune l’esposizione<br />

a un fortissimo rischio di<br />

esclusione sociale. Inoltre le fatiche<br />

che caratterizzano le loro biografie<br />

migratorie sono occasione per i trafficanti<br />

di uomini per rendere l’accattonaggio<br />

un settore di sfruttamento<br />

economico ancora poco conosciuto.<br />

Il testo di Campana è un tentativo di<br />

sistematizzare ciò che oggi si sa dei<br />

questuanti moderni, stimola a una<br />

riflessione più approfondita su<strong>ll</strong>’elemosina<br />

di oggi e fornisce anche suggerimenti<br />

concreti, attraverso “piste<br />

da seguire” in materia di indirizzo<br />

de<strong>ll</strong>e politiche sociali locali.<br />

Francesco Campana con don Luigi Ciotti, a cui<br />

ha consegnato copia del suo libro<br />

Preti promossi<br />

Anche i sacerdoti non sfigurano<br />

ne<strong>ll</strong>a classifica stilata da<strong>ll</strong>’Istituto<br />

provinciale di statistica ASTAT<br />

sui live<strong>ll</strong>i di fiducia degli altoatesini<br />

verso le varie categorie professionali<br />

che partecipano a<strong>ll</strong>a vita<br />

pubblica. Lo studio, presentato<br />

in queste settimane, evidenzia<br />

appunto che oltre metà de<strong>ll</strong>a<br />

popolazione altoatesina esprime<br />

fiducia per i sacerdoti (56%),<br />

più o meno a<strong>ll</strong>o stesso live<strong>ll</strong>o di<br />

“affidabilità“ di impiegati de<strong>ll</strong>a<br />

Provincia e magistrati. Il 70%<br />

è raggiunto invece da<strong>ll</strong>e forze<br />

de<strong>ll</strong>’ordine. Resta ancora bassa<br />

la fiducia verso la classe politica:<br />

secondo il nuovo sondaggio<br />

ASTAT, ai politici nazionali non<br />

crede nemmeno un altoatesino<br />

su <strong>die</strong>ci (9,4% di giudizi positivi);<br />

hanno una quota di consenso<br />

minoritaria anche i politici altoatesini<br />

(40%) e i giornalisti (37%),<br />

mentre i giudizi verso i sindacalisti<br />

si dividono circa a metà<br />

(50,9% di risposte positive). Un live<strong>ll</strong>o<br />

di fiducia ancora molto alto<br />

(oltre l’80%) è invece accordato al<br />

gruppo „de<strong>ll</strong>a scienza“: i medici<br />

a<strong>ll</strong>’87,5%, gli scienziati a<strong>ll</strong>’83,7% e<br />

gli insegnanti a<strong>ll</strong>’81,9%.<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong> 13


da<strong>ll</strong>a diocesi<br />

A fianco di chi soffre<br />

Come stare vicino a chi è affronta la malattia o un lutto? Da <strong>ottobre</strong> gli incontri<br />

aperti a volontari e familiari con gli esperti a Novace<strong>ll</strong>a, <strong>Bolzano</strong> e Merano.<br />

provvedimenti del Sinodo diocesano<br />

I sottolineano che “malati, deboli e anziani<br />

sono in modo particolare al centro<br />

de<strong>ll</strong>’attenzione de<strong>ll</strong>a Chiesa. Tra le misure<br />

approvate, il Sinodo prevede che “in<br />

ogni parrocchia viene istituito un gruppo<br />

di lavoro per la pastorale de<strong>ll</strong>e persone<br />

malate, deboli, anziane e morenti.“<br />

Per contribuire ad attuare queste misure,<br />

Ufficio pastorale, Caritas/Hospice, Commissione<br />

diocesana per la pastorale de<strong>ll</strong>a<br />

salute e del lutto, Assistenti spirituali in<br />

ospedale (ASO) hanno promosso una serie<br />

di corsi per il <strong>2018</strong>/19, dal titolo “Ho<br />

visto le tue lacrime”, per essere a fianco<br />

di chi soffre ne<strong>ll</strong>a malattia e nel lutto. Le<br />

sedi dei corsi sono <strong>Bolzano</strong>, Merano e<br />

l‘abbazia di Novace<strong>ll</strong>a, destinatari i volontari<br />

e quanti desiderano accostarsi a chi<br />

soffre, ai malati, ai loro familiari e amici.<br />

Esperti internazionali<br />

Diversi gli esperti che si alterneranno negli<br />

appuntamenti: Roland Kachler (psicoterapeuta<br />

di Stoccarda), Francesco Campione<br />

(direttore del Master universitario in cure<br />

pa<strong>ll</strong>iative e terapia del dolore per psicologi<br />

a<strong>ll</strong>‘Università di Bologna), don Simone Valerani<br />

(assistente spirituale Hospice Fondazione<br />

benefattori cremaschi, docente di<br />

teologia morale-bioetica agli Studi Teologici<br />

Riuniti dei seminari di Crema, Cremona,<br />

Lodi e Vigevano, Presidente del Consultorio<br />

familiare diocesano di Crema), Christa<br />

Sommerer (assistente spirituale in ospedale<br />

e psicoterapeuta a Innsbruck), Michael<br />

Weiskopf (assistente spirituale in ospedale<br />

a Innsbruck), Hannelore Rizzo<strong>ll</strong>i (diploma<br />

di Counselor professional), Giovanni Di<br />

Mambro (Associazione per lo sviluppo psicologico<br />

de<strong>ll</strong>’individuo e de<strong>ll</strong>a comunità di<br />

Roma e Modena, master di Counselor professional).<br />

Gli appuntamenti<br />

Essere vicino a una persona in lutto richiede<br />

disponibilità, sensibilità ed empatia per<br />

le sue esigenze, compassione, affetto, ascolto.<br />

Previsti in lingua italiana due successivi<br />

incontri: sabato 10 novembre da<strong>ll</strong>e 9 a<strong>ll</strong>e<br />

12.30 a<strong>ll</strong>’ospedale di <strong>Bolzano</strong> sul tema “Far<br />

San Vincenzo riparte<br />

a <strong>Bressanone</strong><br />

di Richard Peer<br />

Da settembre la Conferenza S. Vincenzo<br />

di <strong>Bressanone</strong> ha riaperto nuovamente<br />

la distribuzione di vestiario,<br />

il banco alimentare e il consultorio<br />

ne<strong>ll</strong>a casa Kolping. Anche nei mesi<br />

estivi non c’è stata settimana in cui<br />

qualche bisognoso non abbia avuto<br />

bisogno di noi e noi ci siamo messi<br />

sempre a disposizione con il nostro<br />

servizio guardaroba, medicinali e<br />

talvolta anche con un a<strong>ll</strong>oggio temporaneo.<br />

Ogni venerdì – con l’aiuto di<br />

alcuni giovani – abbiamo distribuito<br />

generi alimentari ai poveri. I giovani<br />

hanno rappresentato per noi un<br />

sostegno prezioso lungo tutto l’arco<br />

de<strong>ll</strong>’anno, affiancandoci ne<strong>ll</strong>e varie<br />

iniziative, da<strong>ll</strong>a distribuzione del vestiario<br />

a<strong>ll</strong>’attività di consulenza fino al<br />

banco alimentare. A loro va il nostro<br />

sincero e cordiale grazie! Il nostro<br />

ringraziamento va anche a tutti coloro<br />

che ci danno un aiuto settimanale<br />

o mensile, tra cui le aziende Rieper<br />

Vandoies, Milchhof Brimi, Melix,<br />

il Banco alimentare Trento, la ditta<br />

Günther di Varna, i Vigili del fuoco<br />

visita ai malati. Come, dove, quando, perché?“<br />

con don Valerani,e il 9 marzo 2019,<br />

orario 14-18, al Centro pastorale di <strong>Bolzano</strong><br />

con Di Mambro su come “Relazionarsi con<br />

chi soffre“. Iscrizioni entro il 12 <strong>ottobre</strong> al<br />

kath.bildungswerk@bz-bx.net tel. 0471 306209.<br />

di <strong>Bressanone</strong>, il Panificio Alberti<br />

<strong>Bressanone</strong>, la Caritas <strong>Bressanone</strong>.<br />

Di recente i membri de<strong>ll</strong>a Conferenza<br />

S. Vincenzo brissinese hanno svolto<br />

anche un pe<strong>ll</strong>egrinaggio a Santo<br />

Spirito in Va<strong>ll</strong>e Aurina. Come negli<br />

anni passati anche questa volta abbiamo<br />

potuto meditare in silenzio e in<br />

raccoglimento le 15 stazioni del cammino,<br />

godendo di una meravigliosa<br />

giornata di sole. Arrivati al Santuario<br />

abbiamo ringraziato Dio con preghiere<br />

e canti per i suoi molteplici doni,<br />

per i benefattori, per i bisognosi, per i<br />

malati e per i membri e i benefattori<br />

defunti. In rappresentanza del presidente<br />

del Consiglio centrale Josef<br />

Andreas Haspinger abbiamo avuto<br />

il piacere di salutare la vicepresidente<br />

Greti Demetz. La presidentessa<br />

del circondario, Johanna Unterhuber<br />

– che aveva sempre partecipato<br />

volentieri al pe<strong>ll</strong>egrinaggio negli anni<br />

passati – non ha potuto purtroppo<br />

essere presente quest’anno per motivi<br />

familiari. È stata una be<strong>ll</strong>a giornata<br />

di preghiera e di comunione.<br />

Richard Peer è il responsabile de<strong>ll</strong>a<br />

Conferenza San Vincenzo di <strong>Bressanone</strong><br />

Il primo incontro è sabato 6 <strong>ottobre</strong> da<strong>ll</strong>e<br />

8.15 a<strong>ll</strong>e 17: “Sostenere e confortare – vivere<br />

l’amore nel lutto“, un convegno specialistico<br />

a Novace<strong>ll</strong>a a cura del Servizio Hospice<br />

de<strong>ll</strong>a Caritas, relatori Kachler e Campione.<br />

Il pe<strong>ll</strong>egrinaggio in va<strong>ll</strong>e Aurina de<strong>ll</strong>a Conferenza San Vincenzo di <strong>Bressanone</strong><br />

14<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong>


percorsi<br />

Le vie del sacro<br />

Sei appuntamenti, ne<strong>ll</strong>’ambito de<strong>ll</strong>a stagione <strong>2018</strong>/19 del Teatro Crista<strong>ll</strong>o di <strong>Bolzano</strong>,<br />

si concentrano su spiritualità e approfondimento interiore: in prima fila le figure di<br />

Adriano Olivetti e Etty Hi<strong>ll</strong>esum e il dialogo di due laici su<strong>ll</strong>e vocazioni.<br />

Dedicato a Oscar Romero<br />

Torna con la stagione <strong>2018</strong>/19 del<br />

Teatro Crista<strong>ll</strong>o di <strong>Bolzano</strong> anche<br />

“Le vie del sacro“, il percorso culturale<br />

dedicato a<strong>ll</strong>e tematiche del sacro e<br />

de<strong>ll</strong>a spiritualità. Il progetto è nato da<br />

un‘idea del Teatro Crista<strong>ll</strong>o e realizzato<br />

in co<strong>ll</strong>aborazione con la <strong>Diocesi</strong><br />

di <strong>Bolzano</strong> <strong>Bressanone</strong>, la Caritas<br />

<strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong>, Centro per la<br />

pace di <strong>Bolzano</strong> e ACLI. Sei le tappe<br />

del percorso.<br />

· Giovedì 18 <strong>ottobre</strong>, ore 20.30:<br />

Il sogno infinito di Adriano Olivetti,<br />

con Bruno Lamborghini, economista<br />

e manager, già presidente<br />

de<strong>ll</strong>’Archivio Storico Olivetti. Ivrea è<br />

il sogno realizzato da Adriano Olivetti,<br />

che immaginò un’azienda in<br />

cui umanesimo e sistema produttivo<br />

potessero integrarsi e dove la tecnica,<br />

il capitale e il modo di produzione<br />

restassero strumenti saldi ne<strong>ll</strong>e mani<br />

de<strong>ll</strong>’uomo.<br />

Adriano Olivetti tra i dipendenti de<strong>ll</strong>o<br />

stabilimento di Ivrea<br />

· Giovedì 15 novembre, ore 20.30:<br />

In me non c‘è che futuro. Ritratto<br />

di Adriano Olivetti nel documentario<br />

di Michele Fasano. Il film su uno<br />

degli imprenditori più visionari e i<strong>ll</strong>uminati<br />

de<strong>ll</strong>’Italia del Dopoguerra,<br />

quando Ivrea era considerata la Silicon<br />

Va<strong>ll</strong>ey italiana.<br />

· Lunedì 26 novembre, ore 18:<br />

Dialoghi su etica, economia e<br />

nuovo umanesimo. Come attuare<br />

oggi l‘Enciclica Rerum Novarum?<br />

Assieme al vescovo Ivo Muser<br />

si parla de<strong>ll</strong>‘’attualità de<strong>ll</strong>’Enciclica<br />

Rerum Novarum promulgata da Papa<br />

Leone XIII quasi due secoli fa, caposaldo<br />

de<strong>ll</strong>a Dottrina sociale de<strong>ll</strong>a<br />

Chiesa e strumento per interpretare<br />

le esigenze de<strong>ll</strong>e comunità in chiave<br />

solidale e cooperativa.<br />

· Giovedì 31 gennaio 2019 ore<br />

20.30: Etty Hi<strong>ll</strong>esum. Cuore pensante,<br />

con Anna Bissi de<strong>ll</strong>a Fraternità<br />

de<strong>ll</strong>a Trasfigurazione e Michael Davide<br />

Semeraro OSB. La figura di Etty<br />

Hi<strong>ll</strong>esum, una vita breve interrotta<br />

nel 1943 nel campo di concentramento<br />

di Auschwitz. Per lunghi anni<br />

sconosciuta fino a quando nel 1981 il<br />

suo diario e alcune lettere sono stati<br />

pubblicati e tradotti in varie lingue.<br />

· Venerdì 22 febbraio, ore 21: Diario<br />

1941-1943. Ester (Etty) Hi<strong>ll</strong>esum,<br />

reading teatrale a cura di Sandra<br />

Passare<strong>ll</strong>o.<br />

· Giovedì 14 marzo, ore 20.30:<br />

Vocazioni. Istruzioni per l‘uso.<br />

Cos’è la vocazione? A cosa siamo<br />

chiamati? Quali e quante chiamate<br />

riceviamo nel corso de<strong>ll</strong>a vita? Uomo<br />

e donna hanno vocazioni diverse?<br />

Quale ruolo per la libertà de<strong>ll</strong>’uomo?<br />

Ne<strong>ll</strong>’anno pastorale dedicato a<strong>ll</strong>e<br />

vocazioni, due laici credenti – la scrittrice-teologa<br />

Mariapia Veladiano e lo<br />

scrittore-teologo-filosofo Vito Mancuso<br />

– si confrontano su<strong>ll</strong>a vocazione.<br />

Info: www.teatrocrista<strong>ll</strong>o.it, a <strong>Bolzano</strong><br />

in via Dalmazia 30, tel. 0471/202016,<br />

mail info@teatrocrista<strong>ll</strong>o.it<br />

Parte anche la nuova stagione del<br />

percorso “Madre Terra” a cura di<br />

Teatro Crista<strong>ll</strong>o, Caritas di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

e Centro per la<br />

pace di <strong>Bolzano</strong>: il primo appuntamento,<br />

lunedì 8 <strong>ottobre</strong> a<strong>ll</strong>e 20.30<br />

ne<strong>ll</strong>a sala Giuliani del Centro culturale<br />

Crista<strong>ll</strong>o in via Dalmazia 30,<br />

è dedicato a<strong>ll</strong>a figura di monsignor<br />

Óscar Arnulfo Romero, vescovo<br />

cattolico di San Salvador, che proprio<br />

il 14 <strong>ottobre</strong> viene proclamato<br />

santo da Papa Francesco. Curato<br />

dal Gruppo New Eos Teatro-Musica<br />

<strong>Bolzano</strong>, “En nombre de Dios...!”<br />

è uno spettacolo multimediale con<br />

focus su<strong>ll</strong>a straordinaria figura del<br />

vescovo salvadoregno, in particolare<br />

dei suoi due ultimi anni di<br />

vita. Una scelta non casuale, visto<br />

che que<strong>ll</strong>’”en nombre de Dios!” era<br />

parte de<strong>ll</strong>a famosa omelia-monito<br />

che monsignor Romero pronunciò<br />

dal pulpito nel marzo 1980 il<br />

giorno prima di essere ucciso da<br />

una fucilata. Lo spettacolo attinge<br />

al libro del giornalista bolzanino<br />

Francesco Comina “Monsignor Romero,<br />

martire per il popolo” e con<br />

immagini ad effetto e musica intreccia<br />

i racconti dettati da Romero<br />

al magnetofono ai fatti di cronaca:<br />

mattanze, sparizioni, incursioni degli<br />

squadroni de<strong>ll</strong>a morte. Mara da<br />

Roit e Patrizio Zindaco sono le voci<br />

recitanti, Luca Da<strong>ll</strong>’Asta al piano<br />

con le musiche dal vivo. La serata<br />

propone poi l’omelia di Romero in<br />

lingua originale con sottotitoli e<br />

le riflessioni di don Paolo Renner,<br />

direttore de<strong>ll</strong>’istituto di scienze<br />

religiose a <strong>Bolzano</strong>.<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong> 15


chiesa&comunità<br />

Radio Sacra Famiglia, le novità<br />

Da <strong>ottobre</strong> il nuovo palinsesto de<strong>ll</strong>’emittente diocesana: nuove rubriche per far conoscere<br />

e coinvolgere direttamente le parrocchie, programmi di approfondimento su<strong>ll</strong>a Chiesa<br />

locale e la vita sociale in Alto Adige.<br />

un anno dal ricambio al vertice<br />

A (Pio Fontana presidente e don Paolo<br />

Renner vicedirettore), l’emittente diocesana<br />

Radio Sacra Famiglia lancia da <strong>ottobre</strong><br />

il palinsesto autunnale con nuove<br />

rubriche che puntano soprattutto a stimolare<br />

e coinvolgere ancor di più parrocchie<br />

e territorio. Affiliata al circuito<br />

nazionale InBlu, Radio Sacra Famiglia è<br />

la voce de<strong>ll</strong>a Chiesa altoatesina: in onda<br />

programmi informativi e culturali, funzioni<br />

religiose e momenti di preghiera<br />

nonché gli interventi ufficiali del Vescovo<br />

e dei suoi delegati. Tenendo conto<br />

de<strong>ll</strong>e priorità emerse da<strong>ll</strong>’ultimo sinodo,<br />

la radio guarda a<strong>ll</strong>a partecipazione<br />

di tutto il territorio, quindi non solo<br />

<strong>Bolzano</strong> ma l’intera provincia. La radio<br />

si basa in prevalenza sul lavoro instancabile<br />

di un gruppo di volontari che curano<br />

le diverse rubriche, da que<strong>ll</strong>e più<br />

specifiche di carattere religioso e diocesano<br />

a que<strong>ll</strong>e più laiche, da<strong>ll</strong>’approfondimento<br />

a<strong>ll</strong>a cronaca, da<strong>ll</strong>a letteratura<br />

a<strong>ll</strong>a visione critica del mondo.<br />

A<strong>ll</strong>a scoperta de<strong>ll</strong>’Esodo<br />

Un suggestivo viaggio attraverso la<br />

Bibbia a<strong>ll</strong>a scoperta/riscoperta del<br />

Libro de<strong>ll</strong>’Esodo: è la lectio proposta<br />

da don Paolo Zambaldi, cooperatore<br />

ne<strong>ll</strong>e parrocchie Tre Santi e<br />

Sacra Famiglia a <strong>Bolzano</strong>, che dal<br />

9 <strong>ottobre</strong> dà appuntamento a tutti<br />

gli interessati ogni martedì sera<br />

ne<strong>ll</strong>a chiesa de<strong>ll</strong>a Sacra Famiglia in<br />

via Napoli 1 a<strong>ll</strong>e ore 20.30. Il Libro<br />

de<strong>ll</strong>’Esodo narra gli avvenimenti che<br />

vanno da<strong>ll</strong>a nascita a<strong>ll</strong>a morte di<br />

Mosè e presenta tre punti centrali:<br />

la liberazione da<strong>ll</strong>’Egitto, il cammino<br />

nel deserto, l’a<strong>ll</strong>eanza del Sinai.<br />

Questi gli appuntamenti con le 7<br />

serate assieme a don Paolo Zambaldi<br />

ne<strong>ll</strong>a parrocchia di via Napoli:<br />

· 9 <strong>ottobre</strong>: introduzione al Libro<br />

de<strong>ll</strong>’Esodo<br />

· 16 e 23 <strong>ottobre</strong>: crescita e schiavitù<br />

in Egitto (Es 1-2)<br />

Aperto a tutti lo studio di registrazione di Radio Sacra Famiglia-Inblu<br />

Nuovo programma<br />

per e con le parrocchie<br />

Inoltre è molto interessante lo spazio di<br />

co<strong>ll</strong>aborazione consolidata con diverse<br />

realtà culturali e sociali de<strong>ll</strong>’Alto Adige<br />

come que<strong>ll</strong>a con l’Associazione La Strada-Der<br />

Weg, la Caritas di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong>,<br />

il Teatro Crista<strong>ll</strong>o, le Biblioteche<br />

Claudia Augusta, Sandro Amadori, Oltre<br />

l’handicap, Culture del mondo, ArcheoArt,<br />

San Girolamo. Da segnalare,<br />

· 30 <strong>ottobre</strong> e 6 novembre: Mosè e<br />

Dio, vocazione e dialogo (Es 3-7,7)<br />

· 13 e 20 novembre: le piaghe, castigo<br />

di Dio? (Es 7,8-11,10)<br />

Don Paolo Zambaldi accompagna gli interessati<br />

ne<strong>ll</strong>a lectio tra <strong>ottobre</strong> e novembre<br />

con l’avvento del nuovo palinsesto autunnale<br />

di Radio Sacra Famiglia-InBlu,<br />

la partenza de<strong>ll</strong>a nuova rubrica “A porte<br />

aperte”, che andrà in onda il venerdì sera<br />

a<strong>ll</strong>e 19.10 (con replica il sabato mattina<br />

a<strong>ll</strong>e 10.35): si tratta di uno spazio dedicato<br />

a<strong>ll</strong>e parrocchie de<strong>ll</strong>’Alto Adige, dentro<br />

il quale verranno segnalati appuntamenti,<br />

raccontate storie e approfonditi aspetti<br />

specifici de<strong>ll</strong>e varie realtà parrocchiali<br />

del nostro territorio.<br />

Per conoscere il nuovo palinsesto de<strong>ll</strong>a<br />

radio, consultare le frequenze di trasmissione<br />

o scaricare i podcast de<strong>ll</strong>e<br />

varie rubriche: sito web www.radiosacrafamiglia.it.<br />

Informazioni o contatti:<br />

tel. 0471 980757 o redazione@<br />

radiosacrafamiglia.it<br />

Il <strong>Segno</strong><br />

<strong>Mensile</strong> de<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong> di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

<strong>Anno</strong> LIV – Numero 7 – Ottobre <strong>2018</strong><br />

Registrazione del Tribunale di <strong>Bolzano</strong> n. 7/1965<br />

del 21.09.1965<br />

Editore: <strong>Diocesi</strong> di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong>,<br />

piazza Duomo 2, 39100 <strong>Bolzano</strong><br />

Direttore responsabile: Paolo Ferrari<br />

Stampa: Athesia Druck srl,<br />

via del Vigneto 7, <strong>Bolzano</strong><br />

Redazione: Ufficio diocesano comunicazioni<br />

sociali, piazza Duomo 2, <strong>Bolzano</strong><br />

Tel. 0471 306208 – info@bz-bx.net – www.bz-bx.net<br />

Se non diversamente indicato, nessuna parte del<br />

mensile può essere riprodotta o diffusa senza il<br />

consenso de<strong>ll</strong>’Editore.<br />

Il prossimo <strong>numero</strong> uscirà mercoledì 7 novembre<br />

Vuoi esprimere riflessioni e opinioni sui temi di<br />

attualità e de<strong>ll</strong>a Chiesa locale, o segnalare notizie e<br />

appuntamenti de<strong>ll</strong>a vita ecclesiale?<br />

Rivolgiti a<strong>ll</strong>a nostra redazione.<br />

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Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 7 – <strong>ottobre</strong> <strong>2018</strong>

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