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Fenomenologia dell’artista morderno: il dualismo tra opportunismo e solidarietà di Selvaggia Vidal Bisognerebbe fare a pugni con il mondo circostante, eludere qualsiasi forma dicontrollo per rappresentare realmente il concetto di artista? Forse sì, in unmondo musicale dominato da un pugno di major discografiche, altrettantepotentissime agenzie di booking, bisognerebbe dare un segnale forte didiscontinuità. Ci hanno provato in molti, con risultati a volte clamorosi, a volteeroicamente fallimentari, a volte nulli e velleitari. Il problema cruciale è proprio questo: non è necessaria la venuta messianica diun’etichetta dalle utopiche intenzioni né di un santone-artista di riferimento chefaccia da spartiacque, ma bensì una radicale riconversione del concetto di artistastesso. Focalizzarsi sulla moda passeggera, rievocare i fasti gloriosi di soundleggendario ma ormai datato, sono i cliché tipici di chi ha ben chiaro dove vuolearrivare, ma non ha a cuore l’essenza del suo ruolo, che dovrebbe essere quellodi creare una forma di dinamismo emotivo, sociale e per alcuni versi anchetrascendentale. I temi attorno i quali l’artista orbita sono importanti, ma altrettantoè importante è l’approccio con il quale li affronta: ci vorrebbe e ci vuole maggiorecoraggio, spesso le opere che negli ultimi anni vengono additate comecapolavori, rivoluzioni, cambi di passo non sono altro che timide, pallideimitazioni di pietre miliari del passato, salve rare eccezioni. Nei casi miglioritentativi di rielaborazioni concettuali ed estetiche comunque di qualcosa di giàelaborato ed espresso. E’ vero, per avere una discontinuità è necessario elaborare un nuovo linguaggiosenza dimenticarsi di trovare però anche una nuova dimensione dove esprimersi. Per far ciò occorre una guerra culturale, introspettiva e collettiva, che crei ildinamismo su citato teso a rielaborare nuovi schemi, nuova competizione, nuovasolidarietà. Quest’ultima tende ad esser sempre più merce rara in questoambiente: senza di essa non ci può esser nessuna rete, nessun underground,nessuna scena. Rimarremo fedeli ad un sistema di feudalesimo musicale,arroccato, fermo, immobile. Nell’immobilità non c’è creazione, soloconservazione di vecchi schemi, di inutili barocchi e di opere dimenticabili. In una società dove i social media non sono il mezzo ma influenzano lacomunicazione in sé, è possibile far fluire nuovi messaggi, creare nuovedimensioni, costruire una rete autentica? La possibilità c’è e spetta soltanto a noidifenderla e diffonderla. Salvare, proteggere ed incentivare i luoghi fisici di ritrovodove si sviluppano ancora network artistici senza vincolo alcuno, se non quello diemozionare, condividere, creando un’interazione orizzontale tra artista e platea. E’ nostro dovere ricollocarci in un quadro dove non siamo più in posa, ma abilipittori di uno scenario che può e deve riflettere i nostri istinti anche più primitivi,con l’obiettivo non facile di vincere una guerra dove sono in gioco la libertàd’espressione e il vezzo facile di cadere in opportunismi facili. La strada è lungama inizia da qui.
#ROTTURA1: Comunque di Tipea Tapei Ho fatto un pensiero lucido Con la testa che sprofondo E ho visto i nostri mostri Goffi, gobbi e un po’ scarnati Così cinici e a amati Con gli occhi rossi da ubriachi Ho pianto no a Saturno Con il ato che si spezza E maledetto l’autunno Troppo stretto, fuori turno E ho pensato all’amarezza Al letame che ci a resca All’improvviso è tutto fermo Sembra bello come ieri Nel ricordo maledetto Di un ospite estraneo, malato Ma voglio tutto l’universo Me lo mangio Me ne abbuffo Faccio scorta Nelle tasche, nell’ombrello Nella faccia, tutto addosso Troppo troppo troppo Calma e sangue Pietra e luce In un attimo è il sapore Così vero, la realtà... Cos’è poi che ci distingue Il veleno nelle vene Che spruzziamo l’uno nell’altro Amore mio t’avessi viva Ti avvolgerei nell’alluminio E ti conserverei in congelatore Bella luccica per me, come solo tu sai fare Fredda pallida, labbra viola E quel rosso acceso che così Non si spegnerà Mai
Page 2 and 3: Capire cosa stai ascoltando di Ales
Page 6 and 7: LIBRI SPOLVERATI: capolavori diment
Page 8 and 9: Naked di Iulia Spogli d’ogni inut

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