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ll Segno - Mensile della Diocesi die Bolzano-Bressanone - Anno 55, numero 1, gennaio 2019

Il numero di gennaio racconta con foto, descrizione e dati il nuovo centro giovanile Mayr Nusser, realizzato in piazza Magnago a Bolzano per ospitare sotto lo stesso tetto le associazioni cattoliche giovanili dei diversi gruppi linguistici. Il Segno di gennaio illustra anche il calendario dei pellegrinaggi diocesani del 2019, per i quali sono già aperte le iscrizioni. Il mensile inizia poi un viaggio tra i gruppi missionari attivi nelle parrocchie, prima tappa il gruppo di Regina Pacis a Bolzano. Due servizi riguardano l’iniziativa della domenica biblica in diocesi e l’uso dei social media tra i sacerdoti locali.

Il numero di gennaio racconta con foto, descrizione e dati il nuovo centro giovanile Mayr Nusser, realizzato in piazza Magnago a Bolzano per ospitare sotto lo stesso tetto le associazioni cattoliche giovanili dei diversi gruppi linguistici.
Il Segno di gennaio illustra anche il calendario dei pellegrinaggi diocesani del 2019, per i quali sono già aperte le iscrizioni. Il mensile inizia poi un viaggio tra i gruppi missionari attivi nelle parrocchie, prima tappa il gruppo di Regina Pacis a Bolzano. Due servizi riguardano l’iniziativa della domenica biblica in diocesi e l’uso dei social media tra i sacerdoti locali.

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<strong>Mensile</strong> de<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong> di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

<strong>Anno</strong> <strong>55</strong>, Numero 1 – Gennaio <strong>2019</strong><br />

La Casa<br />

dei giovani


primo piano<br />

La Casa dei giovani<br />

Un investimento nel futuro de<strong>ll</strong>’Alto Adige: prendono vita gli spazi del nuovo Centro giovanile Josef Mayr Nusser<br />

in piazza Magnago a <strong>Bolzano</strong>. Un punto di riferimento e di incontro per bambini e ragazzi di tutti i gruppi linguistici<br />

L<br />

’odore del legno e dei colori ha accompagnato<br />

le prime giornate di lavoro<br />

dei giovani nel nuovo Centro per la<br />

pastorale giovanile Josef Mayr Nusser,<br />

lo Jugendzentrum in piazza Silvius Magnago<br />

a <strong>Bolzano</strong>, sorto su<strong>ll</strong>‘areale de<strong>ll</strong>a<br />

chiesa Regina Angelorum. Nel periodo<br />

natalizio le associazioni cattoliche giovanili<br />

de<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong> hanno infatti completato<br />

il trasloco, lasciando dopo quasi<br />

vent’anni la vecchia sede di via Alto Adige<br />

per que<strong>ll</strong>a che diventa la nuova casa<br />

comune dei giovani di madrelingua italiana,<br />

tedesca e ladina. “È non solo uno<br />

spazio sobrio e funzionale ma anche<br />

un ambiente caldo, familiare, che ora i<br />

giovani riempiranno di vita con il loro<br />

entusiasmo, il loro coraggio, le loro passioni“,<br />

ha detto il vescovo Ivo Muser nel<br />

corso de<strong>ll</strong>a prima, informale visita dopo<br />

il trasloco ne<strong>ll</strong>a nuova sede.<br />

Nel segno di Mayr-Nusser<br />

Inquilini e indirizzi<br />

Il nuovo Centro per la pastorale<br />

giovanile e dei ragazzi Josef Mayr<br />

Nusser, questa la denominazione<br />

ufficiale, ospita l’Azione cattolica<br />

giovani, il Servizio diocesano di<br />

pastorale giovanile, il Servizio<br />

diocesano de<strong>ll</strong>a pastorale universitaria<br />

e le associazioni di lingua<br />

tedesca Südtirols Katholische<br />

Jugend, Katholische Jungschar<br />

Südtirols, Südtiroler Pfadfinderschaft.<br />

Il personale al lavoro<br />

conta una ventina di unità. Indirizzo:<br />

<strong>Bolzano</strong>, piazza Magnago<br />

7, tel. 0471 970890. Siti web e<br />

contatti e-mail restano invariati.<br />

La nuova sala per la meditazione e la preghiera ricavata al pianterreno de<strong>ll</strong>’ex chiesa Regina<br />

Angelorum. In copertina: alcune immagini de<strong>ll</strong>’esterno e degli interni de<strong>ll</strong>a nuova struttura<br />

Il mode<strong>ll</strong>o ispiratore è chiaro: Josef<br />

Mayr-Nusser. Il centro giovanile porta il<br />

suo nome, “perchè non può esserci programma<br />

migliore che l‘azione del beato<br />

Mayr-Nusser: da un duplice sì, a Dio e<br />

agli uomini, è nato il suo fermo no a<strong>ll</strong>e<br />

ideologie e a<strong>ll</strong>e tendenze che vanno contro<br />

la dignità umana“, ha ricordato il vescovo<br />

incontrando i rappresentanti de<strong>ll</strong>e<br />

associazioni. Secondo Muser “la nuova<br />

casa comune è un messaggio significativo<br />

per i giovani ma anche per la società:<br />

i gruppi linguistici lavorano assieme,<br />

cercano dialogo e sinergie, si interessano<br />

l’uno de<strong>ll</strong>’altro. Non per uniformarsi,<br />

ma per incontrarsi e ascoltarsi.“ Più che<br />

una sfida, un arricchimento. E con questo<br />

progetto la Chiesa altoatesina prosegue<br />

il suo percorso di dialogo e cooperazione<br />

tra i gruppi linguistici: lo fa con<br />

la nuova struttura ricavata in una piazza<br />

altamente simbolica, que<strong>ll</strong>a del potere<br />

politico, dove vengono prese le decisioni<br />

sul futuro de<strong>ll</strong>’Alto Adige. “Questa<br />

ubicazione centrale è anche un segnale<br />

de<strong>ll</strong>’importanza da attribuire ai nostri<br />

giovani“, ha sottolineato il vescovo. “Per<br />

le associazioni cattoliche giovanili e per<br />

il lavoro con i giovani questo passo è<br />

una pietra miliare: con la nuova sede aumenta<br />

il potenziale de<strong>ll</strong>e opportunità di<br />

L’ingresso principale del centro Mayr Nusser<br />

in piazza Magnago<br />

2<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>


primo piano<br />

co<strong>ll</strong>aborazione tra le organizzazioni dei<br />

gruppi linguistici“, gli ha fatto eco Andreas<br />

Januth, coordinatore responsabile<br />

de<strong>ll</strong>o Jungschar.<br />

Un gioco di squadra<br />

L’edificio originario, su cui è intervenuto<br />

lo studio di architettura Delueg<br />

di <strong>Bressanone</strong> che ha vinto il concorso<br />

di progettazione nel 2015, era di Guido<br />

Pe<strong>ll</strong>izzari e fu realizzato nel 1961. I lavori<br />

de<strong>ll</strong>a nuova struttura, iniziati ne<strong>ll</strong>’ottobre<br />

2017, si sono conclusi nel giro di<br />

circa un anno. La chiesa Regina Angelorum<br />

diventa ora l’ingresso de<strong>ll</strong>a casa dei<br />

giovani: la struttura già esistente è stata<br />

valorizzata e trasformata in uno spazio<br />

centrale di raccoglimento e meditazione,<br />

semplice e con un piccolo altare.<br />

Ne<strong>ll</strong>a sovrastante balconata sono stati<br />

ricavati un ambiente per il thé e una biblioteca.<br />

Ad accogliere c’è anche la vivacissima<br />

parete del corridoio di entrata,<br />

decorata con i disegni dei giovani de<strong>ll</strong>a<br />

Jungschar di Laces. Nel live<strong>ll</strong>o sottostante<br />

sono ospitati una sala destinata a<strong>ll</strong>e<br />

riunioni a<strong>ll</strong>argate e a<strong>ll</strong>e attività congiun-<br />

Ne<strong>ll</strong>a sala di meditazione l’architetto Siegfried Delueg spiega progetto e lavori al vescovo Muser e<br />

a<strong>ll</strong>’assessore provinciale Achammer<br />

te, capienza una cinquantina di posti. La<br />

sede con gli uffici si sviluppa in un fabbricato<br />

adiacente, a cui si accede salendo<br />

di un piano, dove sono stati ricavati una<br />

quindicina tra uffici, sala riunioni e altri<br />

locali riservati appunto a<strong>ll</strong>’amministrazione.<br />

I costi di realizzazione del progetto<br />

si aggirano sui 2,4 milioni di euro, coperti<br />

in gran parte da<strong>ll</strong>a Provincia (1,6<br />

milioni), da<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong> (<strong>55</strong>0mila euro),<br />

e con contributi di Comune di <strong>Bolzano</strong>,<br />

Cassa di risparmio, diversi conventi e il<br />

ricavato di azioni di sensibilizzazione.<br />

Anche questo un bel gioco di squadra.<br />

L’inaugurazione ufficiale del nuovo Centro<br />

Mayr Nusser è prevista il 16 marzo<br />

<strong>2019</strong>. Marzo, infatti, è il mese de<strong>ll</strong>a beatificazione<br />

di Mayr Nusser.<br />

Weekend dei giovani<br />

con vista su Panama<br />

Tornano a <strong>gennaio</strong> gli incontri di formazione<br />

organizzati nel fine settimana<br />

da<strong>ll</strong>a pastorale giovanile diocesana<br />

per giovani e gruppi postcresima.<br />

Iniziano il sabato pomeriggio e si<br />

concludono con il pranzo de<strong>ll</strong>a domenica.<br />

I partecipanti devono portare il<br />

necessario per trascorrere la notte.<br />

Per informazioni, oltre al responsabile<br />

in parrocchia, ci si può rivolgere<br />

a Elena Cortese (pastorale giovanile,<br />

Il logo de<strong>ll</strong>a Giornata mondiale de<strong>ll</strong>a gioventù edizione <strong>2019</strong><br />

elena.cortese@bz-bx.net) o Michele Da<strong>ll</strong>a<br />

Serra (Azione cattolica giovani, michele.da<strong>ll</strong>aserra@gmail.com).<br />

Il prossimo<br />

weekend formativo, il 26 e 27 <strong>gennaio</strong> a<br />

<strong>Bolzano</strong>, è anche l’occasione per seguire<br />

in live streaming da <strong>Bolzano</strong> la Giornata<br />

mondiale de<strong>ll</strong>a gioventù <strong>2019</strong> che si svolge<br />

a Panama.<br />

Papa Francesco ha inviato per l’occasione<br />

uno speciale messaggio in cui ricorda tra<br />

l’altro che “ci sono molti giovani, credenti<br />

e non credenti, che al termine di un percorso<br />

di studio mostrano il desiderio di<br />

aiutare gli altri, di fare qualcosa per<br />

que<strong>ll</strong>i che soffrono. Questa è la forza<br />

dei giovani, la forza di tutti voi, que<strong>ll</strong>a<br />

che può cambiare il mondo; questa è<br />

la rivoluzione che può sconfiggere i<br />

poteri forti di questa terra: la rivoluzione<br />

del servizio. Mettersi al servizio<br />

del prossimo non significa soltanto<br />

essere pronti a<strong>ll</strong>’azione, bisogna anche<br />

mettersi in dialogo con Dio, in<br />

atteggiamento di ascolto.“ Il Papa ricorda<br />

ancora ai giovani che “la vocazione<br />

a cui il Signore ci chiama, che si<br />

può esprimere in diverse forme: nel<br />

matrimonio, ne<strong>ll</strong>a vita consacrata, nel<br />

sacerdozio. Non ne<strong>ll</strong>’egoismo. Non<br />

esiste la vocazione a<strong>ll</strong>’egoismo. Tutti<br />

questi sono modi per seguire Gesù.<br />

L’importante è scoprire che cosa il<br />

Signore si aspetta da noi e avere il coraggio<br />

di dire sì”. E Francesco conclude:<br />

“Cari giovani, abbiate il coraggio<br />

di entrare ciascuno nel proprio intimo<br />

e chiedere a Dio: che cosa vuoi<br />

da me? Lasciate che il Signore vi parli<br />

e vedrete la vostra vita trasformarsi e<br />

riempirsi di gioia.“<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong> 3


chiesa&società<br />

Un <strong>2019</strong> di solidarietà<br />

“Che sia un anno di solidarietà e responsabilità”: questo l’augurio per il <strong>2019</strong> rivolto a<strong>ll</strong>a<br />

comunità altoatesina dal vescovo Ivo Muser. Che si sofferma su due temi per il nuovo<br />

anno: l’Europa e la lotta a<strong>ll</strong>e diverse forme di povertà.<br />

L’invito del vescovo Ivo Muser per un <strong>2019</strong> di solidarietà, ai giovani altoatesini ma non solo<br />

Come affrontare le conseguenze de<strong>ll</strong>e<br />

guerre e il cambiamento climatico,<br />

come comportarsi con persone che fuggono,<br />

come superare la paura de<strong>ll</strong>’eccesso<br />

di stranieri, de<strong>ll</strong>a disoccupazione, del<br />

declino sociale? Davanti a questi centrali<br />

interrogativi, in questo inizio di <strong>2019</strong> il<br />

vescovo Ivo Muser invita tutti a tenere<br />

presente alcune indicazioni, che ha esplicitato<br />

a <strong>Bressanone</strong> ne<strong>ll</strong>a tradizionale<br />

messa di ringraziamento. Ecco i suoi auspici:<br />

“Il senso per il bene comune deve<br />

prendere il posto de<strong>ll</strong>’egoismo e de<strong>ll</strong>a<br />

pretesa; bisogna saper parlare in modo<br />

responsabile, il linguaggio populista<br />

non solo si nutre de<strong>ll</strong>e preoccupazioni<br />

de<strong>ll</strong>a gente, ma serve spesso ad alimentare<br />

rancori e paure; senza porsi dei limiti<br />

e senza autodisciplinarsi non possono<br />

vivere né il singolo né una comunità.”<br />

Europa e solidarietà<br />

Con la comunità il vescovo vuole condividere<br />

una riflessione su due temi che<br />

investono direttamente la società locale<br />

nel <strong>2019</strong>: il primo riguarda l’Europa e le<br />

elezioni di maggio. “Lo spirito europeista<br />

che portò a<strong>ll</strong>’Unione europea ha perso<br />

forza, il sentimento de<strong>ll</strong>a comunità<br />

vaci<strong>ll</strong>a davanti a<strong>ll</strong>a crisi dei migranti e si<br />

sbriciola in tanti noi sempre più piccoli,<br />

che parlano di confini e si rinchiudono<br />

entro le proprie quattro mura”, sottolinea<br />

monsignor Muser, dicendosi colpito<br />

come cristiano dal fatto che questo spirito<br />

di isolamento appaia non di rado<br />

sotto le insegne cristiane, ad esempio<br />

per salvare l’occidente cristiano. ”Ma l’identità<br />

cristiana riconosce, vive e cura<br />

le proprie radici in un dialogo aperto e<br />

costruttivo con le identità degli altri”, ha<br />

ricordato il vescovo, secondo cui ora la<br />

comunità europea è a un bivio: “Prevarranno<br />

gli egoismi nazionali o potremo<br />

trovare una convivenza solidale che superi<br />

i confini e le differenze, fondata su<br />

valori che uniscono e ci impegnano tutti?”<br />

Decisiva, per il vescovo, è la domanda:<br />

come ci comportiamo noi cristiani<br />

davanti a questi interrogativi?<br />

Impegno contro la povertà<br />

La seconda riflessione del presule riguarda<br />

le persone a rischio povertà in<br />

Alto Adige, una de<strong>ll</strong>e regioni più benestanti<br />

d’Europa. Una povertà non solo fi-<br />

nanziaria: “Spesso le persone bisognose<br />

sono afflitte da condizioni abitative provvisorie<br />

e anguste, emarginazione, problemi<br />

psichici, degrado, legami familiari<br />

spezzati.” E qui Muser ricorda i concetti<br />

di partecipazione, di giustizia contributiva<br />

e di consenso ne<strong>ll</strong>e politiche sociali:<br />

bisogna sforzarsi “di vedere la povertà<br />

come un dato di fatto e di riconoscere la<br />

necessità di impegnarsi per migliorare<br />

la situazione. Il principio de<strong>ll</strong>’equilibrio<br />

tra gli ane<strong>ll</strong>i deboli e forti de<strong>ll</strong>a catena sociale<br />

è e rimane una sfida per la comunità.”<br />

La discussione è diventata più aspra<br />

anche per il fatto che le risorse finanziarie<br />

diminuiscono sempre di più e cresce<br />

la contrapposizione tra gruppi di beneficiari.<br />

Il vescovo si chiede: come reagiscono<br />

a questo i cristiani? Sono preparati<br />

a tenere viva la solidarietà come valore<br />

guida, o si fanno trasportare da paure<br />

e pregiudizi? “La solidarietà prende la<br />

sua forza soprattutto da<strong>ll</strong>’aver compreso<br />

che gli uomini non vivono come singoli<br />

individui, ma l’uno per l’altro. Abbiamo<br />

bisogno de<strong>ll</strong>’altro. Che sia un <strong>2019</strong> di solidarietà,<br />

del rispetto e de<strong>ll</strong>a responsabilità<br />

vicendevole”, conclude Muser.<br />

4<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>


pe<strong>ll</strong>egrinaggi<br />

In viaggio con la <strong>Diocesi</strong><br />

Partecipare a una de<strong>ll</strong>a proposte de<strong>ll</strong>’ufficio diocesano pe<strong>ll</strong>egrinaggi lascia una traccia<br />

che non si dimentica. Pronto il programma <strong>2019</strong>: tra le novità, Corsica, Georgia e Islanda.<br />

Anche nel nuovo anno l’Ufficio pe<strong>ll</strong>egrinaggi<br />

de<strong>ll</strong>a diocesi “vuole offrire<br />

mete di turismo religioso che non<br />

si limitano ad essere soltanto dei tour<br />

organizzati, ma cercano di proporre<br />

una modalità di viaggio diversa in cui<br />

l’aspetto de<strong>ll</strong>e relazioni, de<strong>ll</strong>a cultura e<br />

non ultimo que<strong>ll</strong>o religioso sono centrali“,<br />

spiega il direttore don Thomas<br />

Stürz. Il programma annuale, fresco<br />

di stampa, offre anche l’opportunità di<br />

progettare un pe<strong>ll</strong>egrinaggio come un<br />

regalo per il <strong>2019</strong>. Perchè questo viaggio<br />

particolare si può considerare un dono?<br />

Perchè un viaggio fatto con interesse e<br />

modalità organizzative adeguate, lascia<br />

una traccia che resta nel tempo. Spesso,<br />

a distanza di anni, si incontrano persone<br />

che dicono: “Siamo stati con lei in<br />

quel luogo… e ne conserviamo ancora<br />

un bel ricordo”. Senza dimenticare che<br />

c’é una differenza di fondo tra la proposta<br />

de<strong>ll</strong>a diocesi e altri pe<strong>ll</strong>egrinaggi con<br />

le stesse mete: il pe<strong>ll</strong>egrinaggio cristiano<br />

non è semplicemente un‘escursione<br />

di carattere religioso, ma è un‘esperienza<br />

di fede. Lo si vive insieme, è fatto di<br />

ascolto prima ancora che di preghiere,<br />

ed è accessibile a persone di qualsiasi<br />

età e situazione di vita.<br />

Le più celebri cattedrali<br />

Ogni anno la Chiesa di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

presenta novità o proposte specifiche:<br />

nel programma <strong>2019</strong> si segnalano<br />

la Corsica con la sua lunga tradizione<br />

cristiana, il tour dei duomi imperiali di<br />

Germania (Aquisgrana, Colonia, Limburgo,<br />

Magonza, Spira/Speyer, Worms<br />

e Ulm), la visita a<strong>ll</strong>e celebri cattedrali di<br />

Inghilterra (tra cui Canterbury, Westminster<br />

e Winchester) che offrono la<br />

possibilità di confrontarsi con la Chiesa<br />

anglicana. La tappa in Europa del nord<br />

tocca quest’anno l’Islanda, nota per i<br />

suoi paesaggi ma anche ricca di chiese<br />

e con la più piccola cattedrale del mondo.<br />

In calendario anche un viaggio in<br />

Georgia, paese ricco di cultura e storia<br />

cristiana, e in Normandia. Su<strong>ll</strong>e tracce<br />

Un’immagine del pe<strong>ll</strong>egrinaggio diocesano 2018 in Terrasanta con il vescovo Muser e 130 altoatesini<br />

de<strong>ll</strong>a Bibbia è impostato il pe<strong>ll</strong>egrinaggio<br />

in Grecia, nei luoghi in cui predicò<br />

san Paol, l’apostolo de<strong>ll</strong>e genti. Confermate<br />

anche nel <strong>2019</strong> le mete di pe<strong>ll</strong>egrinaggio<br />

importanti per molti fedeli:<br />

Roma, Fatima e la Terrasanta.<br />

Tanti km anche a piedi<br />

Altri motivi di novità sono dati da eventi<br />

storici dei quali nel <strong>2019</strong> si ricordano<br />

particolari anniversari: il pe<strong>ll</strong>egrinaggio<br />

a Lourdes (con il vescovo Muser)<br />

nel 140° anniversario de<strong>ll</strong>a morte di<br />

Bernadette Soubirous, e que<strong>ll</strong>o nel 160°<br />

anniversario de<strong>ll</strong>a morte del curato<br />

d’Ars. Per i pe<strong>ll</strong>egrini escursionisti sono<br />

offerte tre mete da raggiungere a piedi:<br />

140 km di cammino fino a Santiago<br />

de Compostela, un percorso da San<br />

Candido a Oies e uno da<strong>ll</strong>a va<strong>ll</strong>e de<strong>ll</strong>’Adige<br />

al santuario di San Romedio in<br />

Trentino.<br />

Insomma un programma molto vario e<br />

a<strong>ll</strong>ettante. Ma ci sono anche altri precisi<br />

motivi per cui spesso molti partecipanti<br />

a un pe<strong>ll</strong>egrinaggio diocesano vogliono<br />

rifare un’esperienza simile dopo qualche<br />

anno: certi itinerari, come la Terrasanta,<br />

sono così ricchi di luoghi da<br />

visitare e suggestivi nel loro fascino che<br />

lasciano in molti pe<strong>ll</strong>egrini un’autentica<br />

nostalgia. Altri, pur variando itinerari,<br />

tornano a incontrare compagni di viaggio<br />

con i quali hanno instaurato un‘amicizia.<br />

Il programma completo è disponibile<br />

in forma di opuscolo e sul sito web de<strong>ll</strong>a<br />

diocesi www.bz-bx.net. Per informazioni<br />

e iscrizioni: Ufficio pe<strong>ll</strong>egrinaggi<br />

<strong>Diocesi</strong> <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong>, piazza<br />

Duomo 2, <strong>Bolzano</strong>. Tel. 0471 306222,<br />

pilgerbuero@bz-bx.net<br />

La copertina de<strong>ll</strong>’opuscolo sul programma<br />

diocesano dei pe<strong>ll</strong>egrinaggi <strong>2019</strong><br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong> 5


gruppi missionari<br />

Il viaggio inizia dal “Gruppo Missionario<br />

Regina Pacis – <strong>Bolzano</strong>”, il cui cammino<br />

fu avviato nel 1977 per impulso<br />

di don Paolo Michelini, dal 1964<br />

parroco di Regina Pacis. Il cammino ha<br />

coinvolto, oltre al Gruppo parrocchiale,<br />

Missionari sparsi nei vari continenti,<br />

benefattori, co<strong>ll</strong>aboratori, esperti. È stato<br />

un cammino di solidarietà, ispirato<br />

ai principi cristiani; ciò svolgendo attività<br />

di cooperazione in favore dei Paesi<br />

in via di sviluppo; si tratta di <strong>numero</strong>si<br />

interventi e progetti di cooperazione<br />

e solidarietà internazionale, realizzati<br />

con il sostegno di istituzioni pubbliche<br />

e private, di famiglie, di benefattori. Un<br />

passo importante nel cammino fu que<strong>ll</strong>o<br />

del marzo 2001, cioè, con la modifica<br />

de<strong>ll</strong>o Statuto, la riorganizzazione del<br />

Gruppo Missionario, divenuto Associazione,<br />

che fu iscritta al Registro provinciale<br />

de<strong>ll</strong>e Associazioni, assumendo la<br />

veste giuridica di ONLUS (Associazione<br />

non lucrativa di attività sociale).<br />

Tutto comincia in Brasile<br />

Circa l’attività del Gruppo, iniziò geme<strong>ll</strong>andosi<br />

con una Missione ne<strong>ll</strong>’isola del<br />

Marajo (Brasile), dove da anni operava<br />

la bolzanina Giuliana Onderto<strong>ll</strong>er. Il<br />

Regina Pacis per l‘altro<br />

La diocesi nel mondo. Siamo ne<strong>ll</strong>a “terra tra i monti”, ma il pensiero di molti fedeli è<br />

andato e va al di là di essi. É il caso dei Gruppi missionari attivi ne<strong>ll</strong>e parrocchie:<br />

un‘attività, per il bene che ha fatto e che sta facendo, che merita di esser conosciuta.<br />

di Leone Sticcotti<br />

In questa e ne<strong>ll</strong>e altre foto, l’impegno del Gruppo missionario Regina Pacis a favore di scuole, mense e<br />

strutture in Tanzania<br />

Gruppo, dopo incontri quindicinali di<br />

riflessione preghiera, passò ad attività<br />

concrete, come mostre e vendite di oggetti<br />

di artigianato provenienti da tutti i<br />

continenti, feste parrocchiali, pesche di<br />

beneficenza, lotteria, raccolta di vetro,<br />

di carta da macero, di vestiti usati, di<br />

medicinali e di viveri. Per diversi anni il<br />

ricavato de<strong>ll</strong>e attività fu devoluto a Giuliana,<br />

fino al suo rientro in Italia, nel<br />

1993, poi andarono a don Pierluigi<br />

Fornasier (sacerdote bolzanino “fidei<br />

donum”), attivo in Brasile dal 1969 al<br />

2004, anno in cui si trasferì ne<strong>ll</strong>’isola di<br />

Ataùro (Timor Est).<br />

Il sostegno pubblico (Comune, Provincia,<br />

Regione, Missio diocesana) rese<br />

possibile al gruppo, divenuto ONLUS,<br />

l’a<strong>ll</strong>argamento del raggio d’azione, con<br />

progetti di maggiore complessità, utilità<br />

e completezza per le popolazioni interessate;<br />

a<strong>ll</strong>o scopo si avviarono proficue<br />

co<strong>ll</strong>aborazioni con alcune Congregazioni<br />

Missionarie (Africa, America Latina).<br />

Fu infatti tramite gli amici Missionari,<br />

o Gruppi Missionari co<strong>ll</strong>egati, che il<br />

Gruppo Missionario Regina Pacis nei<br />

40 anni di attività poté realizzare 79<br />

importanti progetti in Africa, America<br />

Latina e nel Sud Est Asiatico; si aggira<br />

sui 5,2 milioni di Euro l’ammontare<br />

complessivo di risorse impiegate. Ciò<br />

fu possibile con risorse provenienti<br />

in gran parte da contributi pubblici<br />

(52,7%), il resto da donazioni private e<br />

partner locali nei paesi in via di sviluppo,<br />

tra i quali i Missionari, religiosi e laici,<br />

i quali, essendo sul posto e a contatto<br />

6<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>


gruppi missionari<br />

con la popolazione, possono raggiungere<br />

i gruppi più svantaggiati e bisognosi,<br />

divenendo così “portavoce di chi non ha<br />

voce”.<br />

Tanti progetti (anche a <strong>Bolzano</strong>)<br />

Tra i Missionari, oltre ai menzionati<br />

Giuliana Onderto<strong>ll</strong>er (per 25 anni tra<br />

gli ultimi del Marajò), e don Pierluigi<br />

Fornasier, vanno ricordati i coniugi<br />

Hermine e Gildo Larentis (anche<br />

loro nel Marajò); vi sono poi i sacerdoti<br />

fidei donum: Ermanno A<strong>ll</strong>egri (Brasile),<br />

Piergiorgio Be<strong>ll</strong>ucco (Brasile),<br />

Pierluigi Sartorel (Brasile). Per quanto<br />

concerne il Sud Est Asiatico, va ricordato<br />

il progetto realizzato ne<strong>ll</strong>a città di<br />

Hai Duong, nel Vietnam del Nord, ma<br />

anche un progetto realizzato a Nurobo<br />

(Indonesia). Riguardano l’Africa (Tanzania)<br />

il progetto più consistente in fatto<br />

di spesa e que<strong>ll</strong>o meno costoso. Il<br />

primo, di Euro 276.371, progetto n. 69,<br />

in tre lotti, “Costruzione di una scuola<br />

secondaria nel Vi<strong>ll</strong>aggio di Itimbya”; con<br />

la struttura, aule e laboratori, si vuol<br />

promuovere l’istruzione secondaria di<br />

ragazzi e ragazze di Itimbya (diocesi<br />

di Kahama) e dei dintorni. Il secondo,<br />

progetto n. 73, di Euro 3.000, riguarda<br />

“Acquisto attrezzature per l’a<strong>ll</strong>estimento<br />

di un mulino”; lo scopo è render possibile<br />

la produzione di farina per tutti. Non<br />

vanno dimenticate le realizzazioni a<br />

<strong>Bolzano</strong>, come i corsi di lingua italiana<br />

per immigrati e la Festa dei Popoli. Il<br />

Gruppo si premura di seguire l’iter dei<br />

vari progetti, tra l’altro con sopra<strong>ll</strong>uoghi<br />

e visite a<strong>ll</strong>e varie opere, specialmente<br />

tramite il presidente Gianfranco Ferro.<br />

Da<strong>ll</strong>e notizie date si può capire il<br />

valore e l’importanza de<strong>ll</strong>’impegno del<br />

Gruppo Missionario Regina Pacis, al<br />

quale auguriamo di continuare il cammino,<br />

con lo stesso slancio e la voglia<br />

di fare.<br />

Leone Sticcotti, a lungo impegnato in Acli,<br />

Azione cattolica e organismi diocesani, è stato<br />

anche presidente del Centro pace <strong>Bolzano</strong><br />

Missione Sternsinger<br />

Puntuale si è ripetuta una be<strong>ll</strong>a tradizione:<br />

tra il 26 dicembre e l’Epifania,<br />

circa 6mila ragazzini di tutte<br />

le parrocchie de<strong>ll</strong>’Alto Adige sono<br />

passati di casa in casa, vestiti da Re<br />

Magi, per raccogliere offerte a scopo<br />

Gli Sternsinger in azione anche tra Natale 2018 e Epifania <strong>2019</strong><br />

benefico. L’azione dei cantori de<strong>ll</strong>a ste<strong>ll</strong>a,<br />

gli Sternsinger de<strong>ll</strong>’Associazione giovanile<br />

cattolica tedesca (Katholische Jungschar)<br />

serve a finanziare ogni anno oltre<br />

100 progetti, scelti in co<strong>ll</strong>aborazione con<br />

il Centro missionario diocesano-Missio,<br />

nel settore sociale, pastorale e scolastico<br />

a favore di bambini meno fortunati<br />

di tutto il mondo. Il progetto pilota<br />

del <strong>2019</strong> è stato individuato a Betlemme,<br />

in Terrasanta. Con le offerte<br />

raccolte dagli Sternsinger verranno<br />

in particolare finanziate tre iniziative:<br />

il Baby Hospital di Betlemme,<br />

l’unico del suo genere per i bambini<br />

in un’area in cui vive circa un milione<br />

di persone, la Salesian Technical<br />

School, che garantisce la formazione<br />

professionale di meccanici, elettricisti<br />

e altre figure specializzate, e la<br />

scuola elementare di Cremisan, gestita<br />

da<strong>ll</strong>e suore salesiane. Strutture<br />

aperte a tutti i giovani indipendentemente<br />

da<strong>ll</strong>a loro religione. Come<br />

detto, sono solo alcuni degli oltre 100<br />

progetti individuati in questi mesi<br />

da Missio e che saranno finanziati<br />

grazie a<strong>ll</strong>e offerte raccolte ne<strong>ll</strong>e ultime<br />

settimane dai piccoli Sternsinger<br />

altoatesini. L’azione 2018 ha fruttato<br />

un “tesoretto” di circa 1,6 milioni di<br />

euro per sostenere 160 progetti.<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong> 7


ecumenismo&dintorni<br />

Per l’unità dei cristiani<br />

Dal 18 al 25 <strong>gennaio</strong> torna anche in <strong>Diocesi</strong> l’appuntamento con la Settimana di preghiera<br />

per l’unità dei cristiani, preparata quest’anno da<strong>ll</strong>a minoranza cristiana de<strong>ll</strong>’Indonesia.<br />

Cercate di essere veramente giusti:<br />

questo il motto de<strong>ll</strong>a Settimana<br />

di preghiera per l’unità dei cristiani,<br />

che nel <strong>2019</strong> viene proposta da<strong>ll</strong>’Indonesia.<br />

Con una popolazione di<br />

265 milioni di persone, di cui l’86%<br />

si professa musulmano, l’Indonesia<br />

conta la più ampia maggioranza musulmana<br />

rispetto ad ogni altro Paese.<br />

Vi è tuttavia un 10% di indonesiani<br />

costituito da cristiani di varie tradizioni.<br />

La nazione è fondata su cinque<br />

pilastri basilari chiamati Pancasila,<br />

con il motto Bhineka Tunggal Ika<br />

(Unità ne<strong>ll</strong>a diversità). In questa diversità<br />

di etnia, lingua, e religione,<br />

gli indonesiani hanno vissuto secondo<br />

il principio di gotong royong che<br />

significa “vivere ne<strong>ll</strong>a solidarietà e<br />

ne<strong>ll</strong>a co<strong>ll</strong>aborazione”. Ciò implica il<br />

condividere tutti gli aspetti de<strong>ll</strong>a vita,<br />

del lavoro, i dolori e le feste, e considerare<br />

tutti gli indonesiani come frate<strong>ll</strong>i<br />

e sore<strong>ll</strong>e.<br />

Tre appuntamenti in Alto Adige<br />

Questa armonia sempre fragile è<br />

oggi minacciata in modi nuovi. In<br />

tale contesto le comunità cristiane<br />

diventano consapevoli<br />

de<strong>ll</strong>a loro unità quando convergono<br />

in una comune attenzione<br />

e una comune risposta<br />

ad una realtà di ingiustizia.<br />

Solo ascoltando la preghiera<br />

di Gesù “che tutti siano una<br />

cosa sola” (Gv 17,21) possiamo<br />

testimoniare di vivere<br />

l’unità ne<strong>ll</strong>a diversità. Mossi<br />

da tale preoccupazione, i<br />

cristiani in Indonesia hanno<br />

trovato che le parole del Deuteronomio<br />

“Cercate di essere<br />

veramente giusti” (Dt 16, 18-<br />

20) parlassero in modo vigoroso<br />

de<strong>ll</strong>a loro situazione e<br />

de<strong>ll</strong>e loro necessità. Tre sono<br />

gli appuntamenti ecumenici<br />

ne<strong>ll</strong>a diocesi di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong>:<br />

• martedì 22 <strong>gennaio</strong>, ore<br />

17.30, a <strong>Bressanone</strong>, parrocchia<br />

di S. Michele<br />

• mercoledì 23, ore 20, a <strong>Bolzano</strong>,<br />

chiesa di San Domenico,<br />

Piazza Domenicani<br />

La locandina dei tre appuntamenti in diocesi<br />

• giovedì 24, ore 20, a Merano, parrocchia<br />

di S. Maria Assunta.<br />

Religioni per la pace<br />

Per la Giornata mondiale de<strong>ll</strong>a<br />

pace <strong>2019</strong>, il 1° <strong>gennaio</strong> Consulta<br />

diocesana de<strong>ll</strong>e aggregazioni laicali,<br />

Katholisches Forum e Giardino<br />

de<strong>ll</strong>e Religioni hanno promosso la<br />

tradizionale preghiera ecumenica<br />

e interreligiosa. Processione con<br />

le lanterne e la luce di Betlemme<br />

lungo le vie del centro fino a<strong>ll</strong>a chiesa<br />

dei Domenicani dove si è tenuta la<br />

preghiera bilingue, ecumenica e interreligiosa<br />

con i rappresentanti de<strong>ll</strong>e<br />

diverse Chiese cattolica, evangelica,<br />

rumeno-ortodossa, e de<strong>ll</strong>e comunità<br />

religiose ebraica, buddista, islamica e<br />

baha’i. “La buona politica è al servizio<br />

de<strong>ll</strong>a pace”, questo il tema scelto<br />

da Papa Francesco per il messaggio<br />

<strong>2019</strong>: la responsabilità politica appartiene<br />

ad ogni cittadino e in particolare<br />

a chi ha ricevuto il mandato<br />

di proteggere e governare: questa<br />

missione consiste nel salvaguardare<br />

il diritto e ne<strong>ll</strong>’incoraggiare il dialogo<br />

tra gli attori de<strong>ll</strong>a società, tra le<br />

generazioni e tra le culture.<br />

La preghiera in duomo e la processione con le lanterne lungo le vie del centro di <strong>Bolzano</strong><br />

8<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>


solidarietà<br />

Josef Mayr-Nusser<br />

testimone per l’Africa<br />

Un vi<strong>ll</strong>aggio a<strong>ll</strong>a frontiera fra Togo e Benin è luogo di convivenza per quattro gruppi etnici: qui è sorto il pozzo<br />

dedicato a Josef Mayr-Nusser. Ai primi di <strong>gennaio</strong> la visita di una delegazione altoatesina, nel segno del beato.<br />

di Paolo Valente<br />

Don Josef Ferrari, assistente dei<br />

giovani di Azione cattolica negli<br />

anni Trenta, paragonava le parole<br />

de<strong>ll</strong>’amico Josef Mayr-Nusser a una<br />

fonte. Una di que<strong>ll</strong>e sorgenti che danno<br />

ristoro, vita e senso a<strong>ll</strong>e cose. Come<br />

un pozzo ne<strong>ll</strong>e arsure di certe regioni<br />

africane. “Que<strong>ll</strong>o che diceva – affermò<br />

don Ferrari ricordando l’amico l’11<br />

aprile 1945 ne<strong>ll</strong>a chiesa del S. Cuore<br />

di <strong>Bolzano</strong> – era chiaro come l’acqua<br />

di una sorgente di montagna – que<strong>ll</strong>o<br />

che faceva, lo faceva per una bontà<br />

calda, che aveva il suo fondamento<br />

ne<strong>ll</strong>a carità cristiana. Che portasse<br />

questo amore, lungo le sue camminate<br />

vincenziane, ne<strong>ll</strong>e baracche e ne<strong>ll</strong>e<br />

abitazioni dei poveri, che offrisse l’amore<br />

come una forza di conciliazione<br />

per le tensioni ne<strong>ll</strong>a comunità dei giovani,<br />

era sempre lo stesso amore che<br />

nasceva dal suo cuore vicino a Dio. La<br />

sua gratuità era senza limiti e la sua<br />

disponibilità al servizio instancabile”.<br />

Un pozzo e una chiesa<br />

Queste parole – chiarezza, bontà, carità<br />

cristiana, forza di conciliazione,<br />

gratuità – si sono materializzate da<br />

poco più di un anno in un pozzo per<br />

l’acqua potabile donato al vi<strong>ll</strong>aggio di<br />

Kodowari, nel cuore de<strong>ll</strong>’Africa occidentale,<br />

diocesi di Djougou, Benin. Il<br />

punto d’acqua – che nasce da<strong>ll</strong>’amicizia<br />

tra il gruppo del “Pozzo di Giacobbe<br />

– Jakobsbrunnen” e la comunità<br />

diocesana di Djougou – è dedicato<br />

proprio al beato Josef Mayr-Nusser e<br />

sorge vicino a<strong>ll</strong>a chiesa de<strong>ll</strong>’Epifania,<br />

finanziata da Missio <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

e inaugurata lo scorso 4 novembre.<br />

Il vi<strong>ll</strong>aggio si trova a pochi chilometri<br />

da<strong>ll</strong>a frontiera con il Togo ed<br />

è un luogo di convivenza per quattro<br />

gruppi etnici (ani, kotokoli, kabie e<br />

lokba) e tre tradizioni religiose (musulmana,<br />

cristiana, tradizionale). Il<br />

contesto adatto per creare un punto<br />

Il pozzo per l’acqua e la chiesa nel vi<strong>ll</strong>aggio al<br />

confine fra Benin e Togo<br />

di dialogo come vuole essere un pozzo<br />

che dà acqua, cioè vita, a tutti indistintamente.<br />

La visita da<strong>ll</strong>’Alto Adige<br />

Una piccola delegazione altoatesina<br />

ha visitato la parrocchia lo scorso 2<br />

<strong>gennaio</strong>. Al centro de<strong>ll</strong>o scambio di<br />

esperienze la testimonianza di Josef<br />

Mayr-Nusser. Così il 6 <strong>gennaio</strong>, festa<br />

patronale de<strong>ll</strong>a nuova chiesa che<br />

è dedicata a<strong>ll</strong>’Epifania, il parroco p.<br />

Bienvenue Vidjinlokpon ha preso<br />

spunto da<strong>ll</strong>a vicenda del beato altoatesino<br />

per infondere ne<strong>ll</strong>a popolazione<br />

convenuta anche da altri vi<strong>ll</strong>aggi il<br />

coraggio necessario a prendere posizione<br />

ne<strong>ll</strong>e situazioni di ingiustizia. È<br />

il coraggio de<strong>ll</strong>a fede e de<strong>ll</strong>a verità, la<br />

testimonianza, il martirio. Il “Pozzo<br />

di Giacobbe”, che ha sede a Merano,<br />

si impegna a favore de<strong>ll</strong>e persone che<br />

operano per la promozione umana<br />

in situazioni di frontiera tra culture,<br />

lingue e religioni. Il Benin è uno di<br />

quei paesi, come ce ne sono tanti, in<br />

cui convivono decine di gruppi etnici<br />

e di tradizioni. Malgrado le difficoltà,<br />

spiega il vescovo di Djougou Paul<br />

Vieira, “lavoriamo per un dialogo di<br />

pace, di comprensione di accettazione<br />

reciproca”. I molti che si impegnano<br />

Alcuni abitanti davanti al pozzo dedicato al<br />

beato Mayr-Nusser<br />

per il dialogo hanno bisogno di tutto<br />

il sostegno possibile. La loro, ripeterebbe<br />

il beato bolzanino, è una “testimonianza”.<br />

Con la Luce di Betlemme<br />

Restano attuali le parole scritte da<br />

Pepi Nusser nel <strong>gennaio</strong> del 1938:<br />

“Intorno a noi c’è il buio. Il buio de<strong>ll</strong>a<br />

miscredenza, de<strong>ll</strong>’indifferenza, del<br />

disprezzo, forse de<strong>ll</strong>a persecuzione.<br />

In questa situazione dobbiamo dare<br />

testimonianza e vincere questo buio<br />

con la luce di Cristo, anche se ci attaccano,<br />

se non ci ascoltano e se ci ignorano.<br />

Dare testimonianza oggi è la nostra<br />

unica arma, la più efficace”. Non<br />

è un caso che la visita de<strong>ll</strong>a delegazione<br />

altoatesina a<strong>ll</strong>a diocesi di Djougou<br />

sia cominciata il 1° <strong>gennaio</strong>, Giornata<br />

mondiale de<strong>ll</strong>a pace, nel vi<strong>ll</strong>aggio di<br />

Boko, dove è stato realizzato un pozzo<br />

finanziato con le offerte raccolte ne<strong>ll</strong>e<br />

ultime celebrazioni de<strong>ll</strong>e Luce de<strong>ll</strong>a<br />

Pace di Betlemme in Alto Adige. Josef<br />

Mayr-Nusser continua anche in Africa<br />

a dare la sua testimonianza di luce,<br />

un sostegno per chi crede nel bene e<br />

opera per il bene comune.<br />

Paolo Valente è Direttore de<strong>ll</strong>a Caritas de<strong>ll</strong>a<br />

diocesi di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong> 9


chiesa&rete<br />

Annunciare con i social<br />

Le piazze dei quartieri, ma anche le piazze virtuali (come i profili facebook, twitter, instagram o i blog): anche<br />

tra i sacerdoti c’è chi le frequenta entrambe. Tema attuale nel mese in cui la diocesi di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

celebra la Giornata de<strong>ll</strong>e comunicazioni sociali.<br />

di Paolo Ferrari<br />

de<strong>ll</strong>’interazione intesa come dialogo<br />

e opportunità di incontro con l’altro.<br />

La scelta del tema conferma l’attenzione<br />

de<strong>ll</strong>a Chiesa per le nuove<br />

forme di comunicazione e, in particolare,<br />

per le reti sociali. Alcune de<strong>ll</strong>e<br />

tendenze prevalenti nel cosiddetto<br />

social web richiedono un impegno<br />

verso un’interazione mediale fondata<br />

su 3 punti: l’ascolto de<strong>ll</strong>’altro, il<br />

dialogo, l’uso responsabile del linguaggio.<br />

Il mondo virtuale non va demonizzato<br />

sempre e comunque: mettere<br />

un po’ di speranza, anche lì dove<br />

talvolta c’è troppa immagine, può<br />

aiutare le persone a scavare maggiormente<br />

dentro di sé. Tanto più<br />

se si guarda ai numeri: in Italia ci<br />

sono 34 milioni di utenti attivi sui<br />

social media, pari al 57% de<strong>ll</strong>a popolazione<br />

totale. Ecco che a<strong>ll</strong>ora anche<br />

il pulpito si fa digitale. A questo<br />

concetto si richiama anche il tema<br />

scelto dal Papa per la Giornata de<strong>ll</strong>e<br />

comunicazioni sociali <strong>2019</strong>: “Siamo<br />

membra gli uni degli altri. Da<strong>ll</strong>e community<br />

a<strong>ll</strong>e comunità”. Come tradizione,<br />

l’annuale Giornata si celebra<br />

ne<strong>ll</strong>a diocesi di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

a <strong>gennaio</strong>, quest’anno domenica 27.<br />

Un uso responsabile<br />

Il tema del <strong>2019</strong>, tratto da<strong>ll</strong>a Lettera<br />

di san Paolo agli Efesini (4,25) sottolinea<br />

l’importanza di restituire<br />

a<strong>ll</strong>a comunicazione una prospettiva<br />

ampia e pone l’accento sul valore<br />

Tre categorie di utenti<br />

Ma qual è il rapporto dei sacerdoti<br />

con il mondo di Internet? Anche<br />

ne<strong>ll</strong>a nostra diocesi c’è chi preferisce<br />

tenersi a<strong>ll</strong>a larga da mouse e tastiera,<br />

chi usa il web per informarsi, chi<br />

teme facili strumentalizzazioni, chi<br />

ha creato una connessione con preti,<br />

suore e missionari a<strong>ll</strong>’estero e chi ricorda<br />

come talvolta i social network,<br />

pur essendo importanti per comunicare<br />

specie con i giovani, aiutino le<br />

persone a tirare fuori il peggio di<br />

sé. In generale, anche i sacerdoti che<br />

conoscono il web lo dividono in tre<br />

categorie: que<strong>ll</strong>a operativa, per organizzarsi<br />

il lavoro anche a distanza,<br />

que<strong>ll</strong>a informativa e infine il live<strong>ll</strong>o<br />

scherzoso, perlopiù attraverso Facebook.<br />

Abbiamo sentito l’esperienza<br />

di due giovani sacerdoti diocesani<br />

che hanno una certa confidenza con<br />

i nuovi media. Sono anche gli ultimi<br />

due di madrelingua italiana ordinati<br />

sacerdoti a <strong>Bressanone</strong>. A seguire vi<br />

proponiamo le due brevi interviste.<br />

@Pontifex<br />

47 milioni di fo<strong>ll</strong>ower<br />

Sei anni fa papa Benedetto XVI<br />

lanciava il primo tweet: “Cari<br />

amici, è con gioia che mi unisco<br />

a voi via twitter”. Nel frattempo<br />

l’account @Pontifex, in 9 lingue, è<br />

sempre più seguito. I fo<strong>ll</strong>ower hanno<br />

superato i 47 milioni e 700mila.<br />

L’account con più fo<strong>ll</strong>ower è que<strong>ll</strong>o<br />

in inglese (17 milioni di fo<strong>ll</strong>ower),<br />

seguono lo spagnolo (oltre 16 milioni),<br />

l’italiano (quasi 5 milioni), il<br />

portoghese (4 milioni), il francese e<br />

il polacco (entrambi oltre un milione<br />

di fo<strong>ll</strong>ower). Molto seguito<br />

anche l’account in latino con quasi<br />

900mila fo<strong>ll</strong>ower. Gli altri due<br />

account sono in tedesco (600mila<br />

fo<strong>ll</strong>ower) e arabo (400mila).<br />

10<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>


chiesa&rete<br />

Qualità sui social<br />

richiede tempo<br />

Don Massimilano de Franceschi,<br />

ordinato sacerdote nel 2013, è cooperatore<br />

ne<strong>ll</strong>a parrocchie Regina Pacis<br />

e Visitazione a <strong>Bolzano</strong> e incaricato<br />

per la pastorale universitaria. Proprio<br />

la pagina Facebook è uno strumento<br />

privilegiato con cui dialoga con gli<br />

studenti universitari.<br />

Un profilo Facebook o un blog possono<br />

essere utili a un sacerdote? In<br />

che modo?<br />

In parte: possono essere utili per<br />

comunicare appuntamenti, per tenere<br />

magari qualche contatto con<br />

persone lontane, per rilanciare di<br />

quando in quando qualche riflessione<br />

che apra a<strong>ll</strong>a speranza, ma personalmente<br />

non credo molto di più.<br />

Il potenziale c’è tutto, ma una presenza<br />

di qualità sui social richiede<br />

tempo (anch’esso di qualità), il che<br />

impone una minore/diversa presen-<br />

za sul territorio, che paradossalmente<br />

penso ne abbia più bisogno proprio in<br />

un tempo di forte riduzione del <strong>numero</strong><br />

di sacerdoti. Io sono tuttora combattuto<br />

tra il dare inizio ad un blog personale<br />

o cance<strong>ll</strong>are il mio account da<br />

Facebook (il che mi impedirebbe però<br />

di tenere un minimo di contatti con gli<br />

studenti de<strong>ll</strong>a Pastorale Universitaria).<br />

Fino a che punto i social possono sostituire<br />

il contatto diretto?<br />

Secondo me solo in parte, in una piccolissima<br />

parte. C’è drammaticamente bisogno<br />

di contatti diretti, davvero personali, che<br />

diano spazio (superiore a<strong>ll</strong>e 2 righe di un<br />

post) e tempo (superiore ai 15 secondi di<br />

attenzione che un post al massimo riesce<br />

a catturare) a incontri veri ed autentici, ad<br />

un’autentica capacità di ascolto de<strong>ll</strong>’altro,<br />

di condivisione, di confronto rispettoso<br />

de<strong>ll</strong>a persona.<br />

Ne<strong>ll</strong>a sua esperienza sul web ha intravisto<br />

anche rischi in questo strumento<br />

di relazione?<br />

Purtroppo sì: la polarizzazione de<strong>ll</strong>e<br />

posizioni; una sempre minore capacità<br />

di articolare un pensiero complesso;<br />

un progressivo isolamento ne<strong>ll</strong>a propria<br />

cerchia di appartenenza che alimenta<br />

l’i<strong>ll</strong>usione di essere sempre da<strong>ll</strong>a<br />

parte de<strong>ll</strong>a ragione; l’i<strong>ll</strong>usione di raggiungere<br />

tante persone, senza potersi<br />

davvero fare compagni di cammino,<br />

attenti ai bisogni reali del prossimo.<br />

Don Massimiliano de Franceschi,<br />

incaricato per la pastorale universitaria<br />

Con inte<strong>ll</strong>igenza<br />

e discernimento<br />

Don Paolo Zambaldi, autore<br />

di un blog personale<br />

Don Paolo Zambaldi, ordinato sacerdote<br />

nel 2016, è cooperatore ne<strong>ll</strong>a<br />

parrocchie Tre Santi e Sacra Famiglia a<br />

<strong>Bolzano</strong>. Ha una propria pagina Facebook<br />

e un blog sotto il motto “Leggere i<br />

segni dei tempi“.<br />

Un profilo Facebook o un blog possono<br />

essere utili a un sacerdote? In che<br />

modo?<br />

Sì, perchè sono mezzi di comunicazione<br />

che raggiungono oggi molte persone<br />

a cui noi non arriveremmo mai, ma rimangono<br />

sempre mezzi. Il loro valore<br />

dipende dal contenuto.<br />

Fino a che punto i social possono sostituire<br />

il contatto diretto?<br />

I social non sostituiscono il contatto<br />

diretto. Sono semplicemente un mezzo<br />

per diffondere pensieri, opinioni, informazioni.<br />

Non bisogna demonizzare i<br />

mezzi. Non è l’automobile ad uccidere,<br />

ma il modo irresponsabile di usarla da<br />

parte del guidatore.<br />

Ne<strong>ll</strong>a sua esperienza sul web, ha intravisto<br />

anche rischi in questo strumento<br />

di relazione?<br />

Qualunque attività ha rischi! Ripeto<br />

riguardo ai mezzi di comunicazione<br />

serve, come in tutto, discernimento e<br />

inte<strong>ll</strong>igenza. Credo che le manifestazioni<br />

di ignoranza, violenza, grettezza<br />

siano un modo di essere di certa<br />

gente a prescindere dal mezzo usato<br />

per esprimerle. Certo la comodità<br />

aiuta, ma non è que<strong>ll</strong>o il problema.<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong> 11


in ascolto<br />

Sono sempre più convinto che occorra<br />

prendersi cura de<strong>ll</strong>a propria anima,<br />

logorata dai ritmi incalzanti degli<br />

impegni e da un clima socio-politico<br />

che non propone a<strong>ll</strong>o stato attuale stabilità.<br />

Le relazioni famigliari si indeboliscono<br />

e si accentua uno stato perenne<br />

di conflitto fra le persone, tese e meno<br />

serene rispetto a qualche decennio fa.<br />

Ne<strong>ll</strong>a parrocchia di Brunico negli ultimi<br />

anni ho riflettuto circa l’opportunità<br />

di proporre momenti di incontro<br />

legati a<strong>ll</strong>’ascolto silenzioso e fiducioso<br />

de<strong>ll</strong>a Parola. Ne è nato un gruppo biblico<br />

comprendente i co<strong>ll</strong>aboratori liturgici.<br />

Perche i primi ad essere accompagnati<br />

sono coloro che svolgono servizi<br />

importanti. Volontari non chiamati a<br />

fare ma ad Ascoltare. Accanto a loro<br />

si sono aggiunti parrocchiani di varia<br />

estrazione e tutti insieme stiamo provando<br />

a dare vita ad un bel gruppo di<br />

ascolto de<strong>ll</strong>a Parola che si riunisce ogni<br />

due settimane.<br />

Ascolto, domande, riflessioni<br />

Inoltre ho avviato le lectio-divine, ossia<br />

momenti di ascolto e spiegazione legate<br />

a diversi personaggi biblici. Ne<strong>ll</strong>a<br />

prima parte de<strong>ll</strong>e serate, che non vanno<br />

oltre l´ora, prendo in esame alcuni<br />

passi biblici e la seconda parte la dedi-<br />

La Parola, nostra<br />

compagna di viaggio<br />

Il gruppo di ascolto de<strong>ll</strong>a Parola, le lectio divine che spiegano i personaggi de<strong>ll</strong>a Bibbia:<br />

due stimolanti esperienze avviate a Brunico e aperte a tutti.<br />

di Massimiliano Sposato<br />

chiamo a<strong>ll</strong>´adorazione eucaristica a<strong>ll</strong>a<br />

luce di alcune domande che pongo per<br />

riflettere sui brani appena svolti. Lettura<br />

(lectio), meditazione, silenzio orante.<br />

Tre passi che definiscono un cammino<br />

per avvicinarci come amici (non<br />

conoscenti!) verso una Parola che a sua<br />

volta si fa nostra amica, ristorandoci<br />

con la Sapienza divina. Mi sono accorto<br />

che dando rilievo ad un percorso<br />

ben meditato e preparato le persone si<br />

avvicinano con interesse. Per altro verso<br />

anche con i giovani, in occasioni di<br />

ogni incontro in oratorio dedico solitamente<br />

uno spazio centrale a<strong>ll</strong>´ascolto<br />

del vangelo. Ringrazio quei confrate<strong>ll</strong>i<br />

che con i loro spunti e la loro esperienza<br />

mi hanno aiutato e dato lo stimolo<br />

per iniziare questo cammino. E auguro<br />

a tutti i lettori un <strong>2019</strong> vivo. Che il nuovo<br />

anno possa essere per tutti voi uno<br />

scrigno da scoprire giorno per giorno,<br />

possiate trovarvi ogni giorno un’esperienza<br />

be<strong>ll</strong>a, un ricordo, un pensiero<br />

positivo, possiate portare con dignità<br />

anche i pesi. Il tutto grazie a que<strong>ll</strong>a Parola<br />

che ci viene donata da<strong>ll</strong>o Spirito di<br />

Dio. E a<strong>ll</strong>ora buon <strong>2019</strong>. In ascolto.<br />

Don Massimiliano Sposato è cooperatore e<br />

incaricato per la pastorale italiana a Brunico, co<strong>ll</strong>aboratore<br />

parrocchiale a San Candido e Dobbiaco.<br />

Hospice, corso<br />

per volontari<br />

Parte a <strong>gennaio</strong> per concludersi a<br />

dicembre il corso di formazione<br />

in lingua italiana per volontari del<br />

Servizio Hospice de<strong>ll</strong>a Caritas, che<br />

accompagna le persone gravemente<br />

ammalate in modo che possano<br />

vivere con dignità l’ultima fase de<strong>ll</strong>a<br />

loro vita. Il servizio Hospice le<br />

sostiene a casa, in ospedale, in casa<br />

di riposo o nel reparto per le cure<br />

pa<strong>ll</strong>iative. Offre tempo da dedicare<br />

loro: per parlare, ascoltare o semplicemente<br />

per stare loro accanto.<br />

Perché anche la fine de<strong>ll</strong>a vita<br />

è vita. Questo sostegno è rivolto<br />

anche ai familiari impegnati ne<strong>ll</strong>a<br />

cura de<strong>ll</strong>a persona o ne<strong>ll</strong>a successiva<br />

fase del lutto. Il team dei volontari<br />

del Servizio Hospice è seguito<br />

dai co<strong>ll</strong>aboratori del servizio ed è<br />

tenuto a partecipare a supervisione<br />

e formazione costanti. Il percorso<br />

prevede tra l’altro un co<strong>ll</strong>oquio di<br />

selezione (vincolante), in cui verificare<br />

le motivazioni personali, la<br />

disponibilità a confrontarsi con<br />

malattia, morte e lutto, con altre<br />

culture, religioni e modi di pensare,<br />

la capacità di lavorare in team,<br />

la disponibilità a impegnarsi a prestare<br />

servizio di volontariato per<br />

almeno due anni. Gli interessati<br />

sono invitati a un incontro di presentazione<br />

del corso (non vincolante)<br />

venerdi 11 <strong>gennaio</strong> a<strong>ll</strong>e 17<br />

sul tema “Il corso per volontari del<br />

servizio Hospice Caritas: struttura,<br />

impegno e obiettivi”. Il corso si<br />

svolge s <strong>Bolzano</strong> ne<strong>ll</strong>a sede Caritas<br />

in via Cassa di Risparmio 1. Info:<br />

Servizio Hospice Caritas <strong>Bolzano</strong>:<br />

0471 304370-3, hospiz@caritas.<br />

bz.it ; renato.decarli@caritas.bz.it;<br />

giulia. frasca@caritas.bz.it<br />

12<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>


in ascolto<br />

Domenica con la Bibbia<br />

Su impulso del sinodo, istituito un gruppo di lavoro per la pastorale biblica, per avvicinare tutti<br />

a<strong>ll</strong>a Parola di Dio. Iniziative ne<strong>ll</strong>e parrocchie, sussidi e la domenica biblica il 20 <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>.<br />

di Giuseppe Ganarini<br />

Oltre a<strong>ll</strong>a Domenica biblica, tante altre proposte dal gruppo pastorale al lavoro per avvicinare la Bibbia a credenti e non<br />

on di solo pane vivrà l’uomo,<br />

“Nma di ogni parola che esce<br />

da<strong>ll</strong>a bocca di Dio” (Mt 4,4). Quante<br />

volte abbiamo udito questo versetto<br />

del Vangelo di Matteo, tanto che forse<br />

non vi prestiamo più attenzione! E<br />

tuttavia, se vi pensiamo bene, esso non<br />

finisce mai di stupirci e di ricordarci<br />

che il senso più profondo de<strong>ll</strong>a nostra<br />

vita sta al di là di ciò che possiamo<br />

immediatamente toccare o percepire.<br />

Che cosa vi è di più impalpabile, di più<br />

volatile di una parola? Eppure è di una<br />

parola che siamo chiamati a vivere,<br />

la Parola di Dio! Il sinodo diocesano,<br />

conclusosi nel 2015 ha incaricato il<br />

settore diocesano per la Pastorale biblica<br />

di svolgere “un’attività dinamica<br />

e rivolta a<strong>ll</strong>a base” in cui “vengono sperimentate<br />

nuove forme d’incontro con<br />

la Sacra Scrittura” (sinodo, 416).<br />

Newsletter settimanale<br />

In questo spirito è stato costituito<br />

a<strong>ll</strong>’inizio del nuovo anno pastorale un<br />

gruppo di lavoro per la “pastorale biblica”<br />

facente capo a<strong>ll</strong>’Ufficio pastorale diocesano.<br />

Il gruppo di lavoro si è preposto<br />

il fine di avvicinare la Parola di Dio<br />

– tramite iniziative e sussidi – non solo<br />

ai fedeli, ma anche a persone che fossero<br />

lontane da<strong>ll</strong>a Chiesa, affinché ognuno<br />

possa avere accesso a questo tesoro antico<br />

e sempre nuovo. Fra le attività del<br />

gruppo di lavoro si annoverano que<strong>ll</strong>a<br />

volta a favorire la formazione di gruppi<br />

biblici e la lettura de<strong>ll</strong>a Bibbia negli organi<br />

parrocchiali, nonché l’elaborazione di<br />

sussidi per confrontarsi con la Parola in<br />

ambito liturgico. Sono inoltre previste la<br />

pubblicazione settimanale di una Newsletter<br />

in co<strong>ll</strong>aborazione con la diocesi di<br />

Innsbruck e l’elaborazione di “percorsi<br />

biblici” a tema in alcune città altoatesine.<br />

Una prima iniziativa decisa dal gruppo<br />

di lavoro consiste ne<strong>ll</strong>a preparazione<br />

particolarmente accurata de<strong>ll</strong>a domenica<br />

biblica, che si tiene ogni anno la terza<br />

domenica di <strong>gennaio</strong>. Quest’anno quindi<br />

il 20 <strong>gennaio</strong>.<br />

Una lettura per tutti<br />

Queste iniziative s’inseriscono in uno<br />

sviluppo che da anni interessa la Chiesa<br />

universale. Dopo la conclusione del<br />

Concilio Vaticano II la Sacra Scrittura<br />

ha assunto un rilievo sempre maggiore<br />

ne<strong>ll</strong>a vita dei fedeli, cosicché oggi non è<br />

raro trovare il testo biblico sugli scaffali<br />

de<strong>ll</strong>e librerie di molte case. Come insegna<br />

la Costituzione dogmatica Dei Verbum,<br />

“è necessario che i fedeli abbiano<br />

largo accesso a<strong>ll</strong>a sacra Scrittura”. Il documento<br />

“L’interpretazione de<strong>ll</strong>a bibbia<br />

ne<strong>ll</strong>a Chiesa”, edito nel 1993, sottolinea<br />

inoltre come la Sacra Scrittura non sia<br />

in alcun modo pensata solo per persone<br />

istruite, ma anche per i poveri e i semplici:<br />

“È motivo di gioia vedere la Bibbia<br />

presa in mano da gente umile e povera,<br />

che può fornire a<strong>ll</strong>a sua interpretazione<br />

e a<strong>ll</strong>a sua attualizzazione una luce più<br />

penetrante, dal punto di vista spirituale<br />

ed esistenziale, di que<strong>ll</strong>i che viene da<br />

una scienza sicura di se stessa (cf. Mt 11,<br />

25)”. Non importa se ricchi o poveri, istruiti<br />

o non istruiti – tutti gli uomini sono<br />

chiamati a prendere in mano la Sacra<br />

Scrittura per attingere a<strong>ll</strong>a Verità che<br />

si rivela a coloro che la cercano con sincerità.<br />

Perché, come dice san Girolamo,<br />

“l’ignoranza de<strong>ll</strong>e Scritture è ignoranza<br />

di Cristo”.<br />

Giuseppe Ganarini è il coordinatore<br />

diocesano del settore pastorale biblica<br />

nonché referente per parrocchie e comunità<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong> 13


ne<strong>ll</strong>a società<br />

50 anni di Kolbe<br />

Nel nuovo anno il consultorio familiare “Padre Kolbe”, nato anche su impulso de<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong>, taglia<br />

il significativo traguardo del mezzo secolo di attività: il punto su offerte e servizi sul territorio.<br />

I componenti del Comitato di gestione del Kolbe con la direttrice ASSB Di Fede<br />

Si avvia a compiere il mezzo secolo di<br />

vita il consultorio Kolbe di <strong>Bolzano</strong><br />

che, al pari de<strong>ll</strong>’omologa associazione<br />

di lingua tedesca FaBe (Familienberatung),<br />

nacque anche grazie a<strong>ll</strong>’impulso<br />

del primo Sinodo diocesano: l’obiettivo<br />

era dare maggior sostegno a<strong>ll</strong>e famiglie<br />

in difficoltà e a<strong>ll</strong>e coppie in situazioni<br />

difficili. L’Associazione Consultorio<br />

Familiare “Padre Massimiliano Kolbe”<br />

sorse quindi a<strong>ll</strong>a fine degli anni Sessanta<br />

seguendo questo suggerimento de<strong>ll</strong>a<br />

<strong>Diocesi</strong> di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong>. Oggi<br />

fa parte anche de<strong>ll</strong>a Confederazione<br />

dei Consultori di ispirazione cristiana.<br />

Occasione per fare il punto su<strong>ll</strong>’attività<br />

svolta è stato il recente incontro dei rappresentanti<br />

del consultorio Kolbe con<br />

la nuova direttrice de<strong>ll</strong>’Azienda servizi<br />

sociali di <strong>Bolzano</strong> Liliana Di Fede.<br />

Sostegno, prevenzione, cura<br />

Il Kolbe assicura offerte operative a<strong>ll</strong>a<br />

famiglia, a<strong>ll</strong>a donna, a<strong>ll</strong>a maternità, nonché<br />

opportunità di consulenza medico<br />

ginecologica, educativo-genitoriale, di<br />

mediazione familiare, psicologica e psicoterapeutica,<br />

sociale, legale. Servizi che<br />

la struttura offre a <strong>Bolzano</strong> e ne<strong>ll</strong>e altre<br />

sedi di Merano, Laives, Vipiteno e <strong>Bressanone</strong>.<br />

Il presidente del consultorio, Mauro<br />

Marchi, ricorda che dopo quasi 50 anni il<br />

Kolbe è una de<strong>ll</strong>e agenzie locali più longeva<br />

e strutturata per <strong>numero</strong> di professionisti<br />

e servizi resi a<strong>ll</strong>’utenza. Del comitato<br />

di gestione fa parte anche don Flavio<br />

Debertol.<br />

L’incontro è stato anche occasione di<br />

confronto su<strong>ll</strong>’attualità dei progetti di<br />

prevenzione e cura che vogliono offrire<br />

un servizio aperto a tutti coloro, anche<br />

stranieri, che necessitano di sostegno e<br />

accompagnamento nei momenti difficili<br />

de<strong>ll</strong>a vita, per individuare le risorse utili<br />

ad affrontare le relazioni interpersonali<br />

e familiari. Il consultorio Kolbe fa rete<br />

con l’Azienda servizi sociali, le Comunità<br />

Comprensoriali, l’Azienda sanitaria<br />

e l’Agenzia provinciale per la famiglia.<br />

Info: www.consultoriokolbe.it<br />

Dal <strong>2019</strong> per le donne<br />

a<strong>ll</strong>oggi di transizione<br />

Parte nel <strong>2019</strong> il progetto a<strong>ll</strong>oggi<br />

di transizione per il servizio Casa<br />

de<strong>ll</strong>e donne. Approvato da<strong>ll</strong>a Provincia,<br />

offre, su<strong>ll</strong>a base di un progetto<br />

sociale di accompagnamento, una<br />

sistemazione abitativa autonoma<br />

di 18 mesi a<strong>ll</strong>e donne e ai loro figli<br />

dopo il periodo di ospitalità ne<strong>ll</strong>e<br />

strutture protette. Il progetto prevede<br />

l’utilizzazione di a<strong>ll</strong>oggi protetti<br />

sul territorio provinciale. Possono<br />

accedere agli a<strong>ll</strong>oggi di transizione<br />

donne con o senza figli, residenti in<br />

provincia di <strong>Bolzano</strong>, ospiti di una<br />

struttura protetta del servizio Casa<br />

de<strong>ll</strong>e donne che non necessitano più<br />

di protezione e hanno intrapreso un<br />

progetto di uscita da<strong>ll</strong>a situazione di<br />

violenza attivandosi per il recupero<br />

de<strong>ll</strong>a piena autonomia. Il progetto<br />

è stato elaborato da un gruppo di<br />

lavoro composto da rappresentanti<br />

dei servizi sociali, degli enti privati<br />

e pubblici gestori de<strong>ll</strong>e strutture, del<br />

Comune di <strong>Bolzano</strong> e coordinato<br />

da<strong>ll</strong>’Ufficio per la tutela dei minori<br />

e l’inclusione sociale. Il servizio<br />

Casa de<strong>ll</strong>e donne comprende due<br />

strutture fra loro complementari:<br />

da un lato il centro antiviolenza,<br />

il punto di riferimento concreto per<br />

le donne che possono rivol-gersi telefonicamente<br />

o personalmente a<strong>ll</strong>e<br />

operatrici; da<strong>ll</strong>’altro le strutture<br />

residenziali (casa de<strong>ll</strong>e donne e a<strong>ll</strong>oggi<br />

protetti) che offrono ospitalità<br />

temporanea per un massimo di 6<br />

mesi e post-accompagnamento dopo<br />

l’uscita da<strong>ll</strong>a struttura. Un dato aggiornato<br />

e significa-tivo: nel 2018<br />

sono state 139 le donne che si sono<br />

rivolte per la prima volta al Centro<br />

antivio-lenza di <strong>Bolzano</strong> e 82 que<strong>ll</strong>e<br />

che hanno proseguito le consulenze<br />

avviate negli anni precedenti.<br />

14<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>


evi<br />

Von Mörl, causa chiusa<br />

Aperto nel luglio 2016, si conclude<br />

ufficialmente il processo diocesano<br />

di beatificazione di Maria von Mörl<br />

(1812-1868) con la celebrazione in<br />

programma sabato 12 <strong>gennaio</strong> a<strong>ll</strong>e<br />

18 ne<strong>ll</strong>a chiesa di Caldaro. Dopo la<br />

messa verranno firmati e sigi<strong>ll</strong>ati i<br />

documenti e sarà predisposto il fascicolo<br />

da consegnare a Roma, un<br />

passo importante verso la beatificazione<br />

di Maria von Mörl. La<br />

“mistica stigmatizzata di Caldaro”<br />

entrò a 18 anni ne<strong>ll</strong>’Ordine secolare<br />

de<strong>ll</strong>e Terziarie francescane e<br />

nel 1830 si ammalò gravemente.<br />

Malattia e sofferenza che l’accompagneranno<br />

fino al termine de<strong>ll</strong>a<br />

sua vita.<br />

Convegno pastorale <strong>2019</strong><br />

Sono state fissate le date del prossimo<br />

Convegno pastorale diocesano, evento<br />

che tradizionalmente a settembre<br />

segna l’avvio di un nuovo anno pastorale<br />

de<strong>ll</strong>a Chiesa locale. Nel <strong>2019</strong> l‘assemblea<br />

diocesana si svolgerà venerdì<br />

20 e sabato 21 settembre e aprirà<br />

l’anno pastorale <strong>2019</strong>/2020. Con una<br />

grande novità: a causa de<strong>ll</strong>a ristrutturazione<br />

in corso de<strong>ll</strong>’Accademia<br />

Cusano a <strong>Bressanone</strong>, il Convegno<br />

pastorale <strong>2019</strong> si terrà in via eccezionale<br />

ne<strong>ll</strong>’Istituto vescovile Vinzentinum,<br />

sempre a <strong>Bressanone</strong>. Dal 2020<br />

il Convegno pastorale di settembre<br />

tornerà ne<strong>ll</strong>a consueta sede de<strong>ll</strong>’Accademia<br />

Cusano.<br />

Il convegno pastorale 2018 ne<strong>ll</strong>’Accademia<br />

Cusano: quest’anno si cambia sede<br />

A Firmian per le vocazioni<br />

Dopo gli incontri di ottobre a <strong>Bolzano</strong><br />

(chiesa di San Domenico),<br />

novembre (Cornaiano) e dicembre<br />

(San Martino in Passiria), prosegue<br />

il ciclo dei 10 appuntamenti mensili<br />

di preghiera sul territorio nel<br />

nuovo anno pastorale dedicato a<strong>ll</strong>e<br />

vocazioni e ai luoghi pastorali. L’incontro<br />

di <strong>gennaio</strong>, il primo del <strong>2019</strong>, è in<br />

programma venerdì 25 <strong>gennaio</strong> a<strong>ll</strong>e 19<br />

ne<strong>ll</strong>a chiesa di Firmian a <strong>Bolzano</strong>. Il<br />

tema diocesano annuale sotto il motto<br />

“Su<strong>ll</strong>a tua parola: dono, chiamata e<br />

missione“ propone questi momenti nel<br />

quale i partecipanti raccontano la<br />

loro esperienza di fede e dialogano<br />

con il vescovo su<strong>ll</strong>e vocazioni, non<br />

solo que<strong>ll</strong>e sacerdotali. Gli incontri<br />

sono organizzati da<strong>ll</strong>a Commissione<br />

per la pastorale vocazionale assieme<br />

ai giovani del luogo.<br />

Parrocchie in radio<br />

L’emittente diocesana Radio Sacra<br />

Famiglia-InBlu per conoscere meglio<br />

e da vicino la realtà vivace de<strong>ll</strong>e<br />

parrocchie diocesane: con la rubrica<br />

“A porte aperte“ ogni settimana vengono<br />

segnalati appuntamenti, conosciuti<br />

sacerdoti e laici, fotografata la<br />

realtà di una parrocchia. L’appuntamento<br />

radiofonico settimanale su<br />

RSF, a cura di Francesca Lazzaro, è<br />

il venerdì a<strong>ll</strong>e ore 19.10 e in replica<br />

sabato a<strong>ll</strong>e 10.35. L‘itinerario ha già<br />

fatto tappa ne<strong>ll</strong>e parrocchie bolzanine<br />

Madre Teresa di Calcutta, Don<br />

Bosco, Pio X, Carmelitani e a<strong>ll</strong>‘istituto<br />

salesiano Rainerum, ma anche<br />

le realtà parrocchiali de<strong>ll</strong>a comunità<br />

italiana di Laives, Bronzolo, Brunico<br />

e Vipiteno. E il viaggio continua. Le<br />

puntate già trasmesse (e ovviamente<br />

que<strong>ll</strong>e che seguiranno) si possono<br />

riascoltare sul sito web de<strong>ll</strong>a radio<br />

diocesana a<strong>ll</strong>’indirizzo www.radiosacrafamiglia.it/<br />

a<strong>ll</strong>a voce „rubriche – a<br />

porte aperte“.<br />

Dagli studi de<strong>ll</strong>’emittente diocesana Radio<br />

Sacra Famiglia una voce de<strong>ll</strong>a Chiesa locale<br />

Mayr Nusser a Bamberga<br />

L’arcidiocesi di Bamberga in Germania<br />

ha fissato una nuova ricorrenza<br />

liturgica, a partire dal 3 dicembre<br />

<strong>2019</strong>, in cui celebrerà tre<br />

beati martiri del periodo nazista.<br />

Tra loro anche il bolzanino Josef<br />

Mayr Nusser. L’annuncio è stato<br />

dato da<strong>ll</strong>’arcivescovo di Bamberga, Ludwig<br />

Schick. L’arcidiocesi tedesca intende<br />

celebrare, il 3 dicembre di ogni<br />

anno, Josef Mayr Nusser, Teresio Oive<strong>ll</strong>i<br />

e Odoardo Focherini. Tutti e tre<br />

morirono nel territorio de<strong>ll</strong>a diocesi<br />

di Bamberga, nel nord de<strong>ll</strong>a Baviera.<br />

Il beato Mayr Nusser, come noto, a<strong>ll</strong>a<br />

stazione ferroviaria di Erlangen. Teresio<br />

Olive<strong>ll</strong>i, lombardo, e Odoardo<br />

Focherini, di Carpi, erano attivi<br />

ne<strong>ll</strong>’Azione cattolica e furono arrestati<br />

nel 1944. Transitarono anche<br />

nel lager di <strong>Bolzano</strong>, per poi trovare<br />

la morte nel campo di concentramento<br />

di Hersbruck.<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong> 15


Ma la fede - e la stessa religione - sono<br />

qualche cosa di più. Più che da<strong>ll</strong>a paura,<br />

scaturiscono da<strong>ll</strong>a contemplazione del<br />

miracolo de<strong>ll</strong>a vita: la meraviglia di esserpsicologia&spiritualità<br />

di Dario Fridel<br />

Il fenomeno religioso impregnava in<br />

modo scontato la vita individuale e sociale<br />

di chi ci ha preceduto. Adesso viene<br />

da molti semplicemente ignorato. C’è chi<br />

attribuisce questo al fatto che, essendo le<br />

religioni generate da<strong>ll</strong>a paura (la paura<br />

de<strong>ll</strong>a morte, la paura del vuoto esistenziale,<br />

la paura del giudizio finale e de<strong>ll</strong>a<br />

dannazione eterna), avrebbero automaticamente<br />

perso il loro senso. Questo tipo<br />

di paura infatti non ha più presa su<strong>ll</strong>’uomo<br />

contemporaneo. Già Freud in “Avvenire<br />

di un’i<strong>ll</strong>usione”, sottolineava come<br />

tutto il mondo de<strong>ll</strong>e credenze religiose<br />

sta in piedi solo in forza del desiderio che<br />

queste credenze siano vere; un desiderio<br />

talmente forte da far rinunciare a<strong>ll</strong>a verifica<br />

di realtà. Ma le verità scientifiche<br />

avrebbero comunque con il tempo scardinato<br />

questo mondo i<strong>ll</strong>usorio, liberandoci<br />

quindi dal ricatto de<strong>ll</strong>a paura.<br />

Paura e consenso politico<br />

In realtà sembra che molti si siano liberati<br />

da<strong>ll</strong>a religione, ma non da<strong>ll</strong>a dipendenza<br />

da<strong>ll</strong>a paura. La credenza per paura<br />

si sarebbe solo spostata su di un altro<br />

piano: la paura di un cro<strong>ll</strong>o finanziario,<br />

la paura de<strong>ll</strong>o straniero. Infatti i politici<br />

che sanno utilizzare questo tipo di paura<br />

riescono oggi ad ottenere consensi<br />

incredibili. “Prima noi”! è il loro slogan.<br />

Riescono così a renderci indifferenti rispetto<br />

a<strong>ll</strong>a sofferenza immane de<strong>ll</strong>a maggioranza<br />

de<strong>ll</strong>’umanità; a farci ingoiare<br />

comportamenti cinici e disumani pur di<br />

i<strong>ll</strong>uderci che si possa salvare un effimero<br />

benessere accumulato in modo spesso<br />

discutibile. Impressiona il fatto che gran<br />

parte del mondo cattolico perseveri nel<br />

dare loro il proprio consenso nonostante<br />

le contraddizioni in cui incappano.<br />

La religione è di più<br />

Il ricatto de<strong>ll</strong>a paura,<br />

il fascino del mistero<br />

La dipendenza da<strong>ll</strong>a paura si è spostata da<strong>ll</strong>a religione su un altro piano: la paura di un cro<strong>ll</strong>o finanziario,<br />

la paura de<strong>ll</strong>o straniero. Ma la fine de<strong>ll</strong>a religione de<strong>ll</strong>a paura prepara in realtà il terreno ad altre forme<br />

religiose molto più mature.<br />

ci, di vivere, di poter amare, contemplare,<br />

sognare, condividere, accogliere almeno<br />

così come la vita ci ha accolti, abbracciati<br />

e sostenuti. C’è un mondo diverso da<br />

que<strong>ll</strong>o puramente razionale, economico<br />

e politico. Già Salomè, rispondendo a<br />

Freud, ricordava che ci sono i<strong>ll</strong>usioni e<br />

sogni che determinano l’avvenire e aiutano<br />

quindi a cogliere il senso del vivere:<br />

sono que<strong>ll</strong>e i<strong>ll</strong>usioni che alimentano la<br />

creazione artistica, musicale, religiosa. “Il<br />

processo stesso de<strong>ll</strong>a fede – scrive - confina<br />

con que<strong>ll</strong>o de<strong>ll</strong>a creazione artistica;<br />

entrambi scaturiscono da uno stato di<br />

narcisismo arcaico originario fondante<br />

que<strong>ll</strong>’esperienza di benessere che l’amore,<br />

la religione, l’arte cercano in qualche<br />

modo di ricostruire”. Si potrebbe a<strong>ll</strong>ora<br />

affermare che la creazione non è un avvenimento<br />

del passato, ma un processo<br />

presente che ha luogo nel profondo e dal<br />

profondo de<strong>ll</strong>a realtà: una realtà in cui<br />

l’uomo e Dio sono quindi coinvolti.<br />

Una fede che libera<br />

Ecco perché anch’io sono convinto che la<br />

fine de<strong>ll</strong>a religione de<strong>ll</strong>a paura prepara in<br />

realtà il terreno ad altre forme religiose<br />

molto più mature. È possibile oggi vivere<br />

una fede liberante, capace di incrociare<br />

le istanze migliori de<strong>ll</strong>a spiritualità emergente.<br />

Esse hanno al centro la ricerca di<br />

un benessere complessivo, il bisogno di<br />

riscattare l’umano, di rilanciare un nuovo<br />

dialogo con la terra, con tutti gli esseri<br />

viventi, con le energie cosmiche. La<br />

storia, anche quando la vogliamo frenare<br />

o imprigionare ne<strong>ll</strong>e nostre categorie ristrette,<br />

è in realtà inarrestabile, come lo<br />

spirito, l’aria, l’acqua. Se ci affidiamo a<strong>ll</strong>a<br />

nostra parte più profonda scopriamo a<strong>ll</strong>ora<br />

che non stiamo vivendo un momento<br />

involutivo, ma intensamente evolutivo<br />

e promettente. Su di esso si fonda il mio<br />

auspicio e il mio augurio anche per il<br />

nuovo anno.<br />

Don Dario Fridel già insegnante di religione,<br />

psicologia de<strong>ll</strong>a religione e psicologia pastorale<br />

Il <strong>Segno</strong><br />

<strong>Mensile</strong> de<strong>ll</strong>a <strong>Diocesi</strong> di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong><br />

<strong>Anno</strong> LV – Numero 1 – Gennaio <strong>2019</strong><br />

Registrazione del Tribunale di <strong>Bolzano</strong><br />

n. 7/1965 del 21.09.1965<br />

Editore: <strong>Diocesi</strong> di <strong>Bolzano</strong>-<strong>Bressanone</strong>,<br />

piazza Duomo 2, 39100 <strong>Bolzano</strong><br />

Direttore responsabile: Paolo Ferrari<br />

Stampa: Athesia Druck srl,<br />

via del Vigneto 7, <strong>Bolzano</strong><br />

Redazione: Ufficio diocesano comunicazioni<br />

sociali, piazza Duomo 2, <strong>Bolzano</strong><br />

Tel. 0471 306208 – info@bz-bx.net<br />

Se non diversamente indicato, nessuna parte del mensile<br />

può essere riprodotta o diffusa senza il consenso de<strong>ll</strong>’Editore.<br />

Il prossimo <strong>numero</strong> uscirà mercoledì 6 febbraio <strong>2019</strong><br />

Vuoi esprimere riflessioni e opinioni sui temi di<br />

attualità e de<strong>ll</strong>a Chiesa locale, o segnalare notizie e<br />

appuntamenti de<strong>ll</strong>a vita ecclesiale?<br />

Rivolgiti a<strong>ll</strong>a nostra redazione.<br />

16<br />

Il <strong>Segno</strong>, <strong>numero</strong> 1 – <strong>gennaio</strong> <strong>2019</strong>

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