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Molestie olfattive: la riduzione delle emissioni a bassa soglia olfattiva originate dai processi di fonderia - Seconda edizione

Pubblicata la seconda edizione del Volume relativo alle Molestie Olfattivie

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MOLESTIE OLFATTIVE<br />

continua ad utilizzare combustibile ausiliario se le concentrazioni <strong>di</strong> inquinanti in ingresso non<br />

risultano sufficienti per l’auto sostentamento del<strong>la</strong> reazione <strong>di</strong> ossidazione.<br />

I combustori sono utilizzati in modo efficiente per trattare correnti <strong>di</strong> COV con alto potere calorifico,<br />

e concentrazione <strong>di</strong> COV compresa tra 1 e 8 g/Nm 3 , con<strong>di</strong>zioni che, come detto, consentono l’auto<br />

sostentamento del<strong>la</strong> combustione.<br />

È importante sottolineare che gli impianti che utilizzano <strong>la</strong> post-combustione termica rappresentano<br />

un’adeguata soluzione se:<br />

• <strong>la</strong> concentrazione <strong>di</strong> COV è sufficientemente elevata: in questa circostanza il calore sviluppato<br />

dal<strong>la</strong> combustione permette al processo <strong>di</strong> autosostenersi dal punto <strong>di</strong> vista energetico, con<br />

conseguenze ab<strong>bassa</strong>mento dei costi <strong>di</strong> esercizio;<br />

• gli inquinanti da abbattere sono costituiti prevalentemente da composti idrocarburici.<br />

Vantaggi e Svantaggi<br />

Vantaggi<br />

elevata efficienza <strong>di</strong> abbattimento ottenibile<br />

Svantaggi<br />

elevati costi <strong>di</strong> investimento iniziale<br />

elevati consumo energetici<br />

significativi costi per interventi <strong>di</strong> manutenzione<br />

formazione ed emissione <strong>di</strong> ulteriori sostanze<br />

inquinanti nell’aria prodotti dal<strong>la</strong> combustione del<br />

combustibile ausiliario (in partico<strong>la</strong>re: ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> azoto).<br />

Ossidazione catalitica<br />

La tecnica consiste nel far passare il flusso d’aria inquinata su un letto catalitico, che permette<br />

l’ossidazione dei COV a temperature più basse rispetto a quelle realizzate negli impianti ad ossidazione<br />

termica precedentemente descritti. Normalmente, un combustore catalitico, per ottenere <strong>la</strong> stessa<br />

efficienza <strong>di</strong> abbattimento <strong>di</strong> un analogo combustore termico, richiede una temperatura <strong>di</strong> processo<br />

più <strong>bassa</strong> <strong>di</strong> alcune centinaia <strong>di</strong> gra<strong>di</strong> centigra<strong>di</strong>. Anche l’impianto ad ossidazione catalitica prevede<br />

una fase <strong>di</strong> preriscaldamento del<strong>la</strong> massa <strong>di</strong> aria da trattare (ad una temperatura molto inferiore<br />

rispetto a quel<strong>la</strong> che deve essere realizzata nel combustore non catalitico), il gas preriscaldato viene<br />

quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>rettamente convogliato sul letto catalitico (nel<strong>la</strong> camera <strong>di</strong> combustione), dove avviene <strong>la</strong><br />

reazione <strong>di</strong> combustione. Il catalizzatore è generalmente costituito da metalli nobili quali il pal<strong>la</strong><strong>di</strong>o o<br />

p<strong>la</strong>tino (a seconda dei casi sono anche utilizzati cromo, manganese, rame, cobalto e nichel), depositati<br />

su un supporto a base <strong>di</strong> allumina.<br />

L’abbattimento <strong>di</strong> inquinanti utilizzando post-combustori termici, richiede il raggiungimento, nel<strong>la</strong><br />

camera <strong>di</strong> combustione, <strong>di</strong> temperature molto elevate. Il combustore catalitico invece, permette <strong>di</strong><br />

ottenere <strong>la</strong> completa ossidazione degli inquinanti a temperature <strong>di</strong> molto inferiori (fino a 500 °C)<br />

rispetto ad un combustore termico. Inoltre, i combustori catalitici possono operare in auto<br />

sostentamento in presenza <strong>di</strong> concentrazioni <strong>di</strong> inquinanti organici già a partire <strong>dai</strong> 0,6 g/Nm 3 ,<br />

riducendo sensibilmente <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> energia <strong>di</strong> supporto fornita da combustibili, con un<br />

conseguente risparmio energetico.<br />

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