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Fondazione di Comunità del Chierese

Percorso di costituzione

Percorso di costituzione

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L I N E E G U I D A

2 0 1 9 P E R I L

S O S T E G N O A

F O N D A Z I O N I D I

C O M U N I T À E

P R O G E T T I D I

F O N D A Z I O N I D I

C O M U N I T À

f o n d a z i o n e c o m u n i t a . c h i e r e s e @ g m a i l . c o m

w w w . c o m p a g n i a d e l l a c h i o c c i o l a . i t

P E R C O R S O D I

C O S T I T U Z I O N E

D E L L A F O N D A Z I O N E

D I C O M U N I T À D E L

C H I E R E S E

R e d a z i o n e

A g o s t i n o G a y

M a n u e l a O l i a

P a t r i z i a P i c c h i

C r i s t i n a F a v a r o

E N T E P R O M O T O R E

A S S O C I A Z I O N E

L A C O M P A G N I A

D E L L A

C H I O C C I O L A

C O N I L S O S T E G N O D I

G e n n a i o 2 0 2 0


C O N T E S T O D I

R I F E R I M E N T O

U N

T E R R I T O R I O

D A

A T T I V A R E

Nel 2016 le Amministrazioni comunali del

territorio dell’Area Omogenea 11 della Città

Metropolitana di Torino, i Comuni

appartenenti alle Unioni dei Comuni

“Comunità collinare Alto Astigiano” e “Lago e

Collina”, oltre ad altri comuni limitrofi, hanno

sottoscritto un “Patto di Identità Territoriale”

con l'obiettivo di assicurare una governance

efficiente ai piani di sviluppo integrato decisi

collegialmente. Il documento d'intesa è stato

firmato da 28 comuni(1) e 1 Unione di comuni,

interessa quasi 135 mila abitanti su oltre 500

kmq di superficie territoriale.

Gli aderenti <si sono dati obiettivi comuni ed in

particolare:

La sottoscrizione del Patto ha rappresentato

l'occasione per avviare una serie di riflessioni e

indagini per comprendere meglio i mutamenti

che il territorio si trova a dover fronteggiare,

sia a scala locale sia globale, e per individuare

le reali opportunità di innovazione che i

soggetti che vi operano possono esprimere.

Il processo di analisi del territorio ha

interessato vari settori e argomenti, dal

commercio al settore agro-alimentare, dal

sociale ai temi di valorizzazione culturale,

dall'ambientale al manifatturiero.

I risultati, ora disponibili in diverse

pubblicazioni e documenti, hanno consentito di

accedere a dati e informazioni preziose per la

ricostruzione del quadro conoscitivo del

territorio chierese e per comprendere le reali

necessità del contesto di riferimento.

Dal complesso di indagini e dal confronto di

vari tavoli di lavoro(3) avviati in questi anni

emerge come il Chierese e le zone limitrofe

rappresentino un contesto che esprime

atteggiamenti diversificati e talvolta in

contraddizione tra loro.

rafforzare un’identità territoriale comune,

che sappia conservare e valorizzare le

singole peculiarità ed eccellenze;

trovare una linea comune di azione in

diversi settori di interesse, stimolando una

collaborazione concreta tra gli enti per

condividere bisogni, interventi, competenze

ed opportunità;

aumentare il peso specifico del territorio nel

contesto regionale e nazionale,

agevolandone anche la riconoscibilità;

incrementare le possibilità di intercettare

finanziamenti regionali, nazionali ed

europei>(2)

1

(1)

Albugnano, Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Berzano di S. Pietro,

Cambiano, Capriglio, Carmagnola, Castelnuovo don Bosco, Cerreto d'Asti, Chieri,

Cortazzone, Isolabella, Lombriasco, Marentino, Mombello di Torino, Montafia,

Montaldo Torinese, Moransengo, Moriondo Torinese, Pecetto Torinese, Pino d'Asti,

Pino Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena, Sciolze.

(2)

ATLANTE DEL CAMBIAMENTO. Un atlante dei processi di trasformazione in corso

nel territorio del “Patto di identità territoriale”. A cura di Arch. Marco Giovannone e

Dott. Emanuele Giusti, 2019.

(3)

Nel biennio 2017-2018 la società Avanzi – Sostenibilità per azioni di Milano ha

coordinato, per conto del Comune di Chieri, una serie di tavoli di lavoro. La

ricostruzione di un quadro conoscitivo attraverso l’analisi di documenti e incontri con

referenti comunali e vari focus group aperti alla cittadinanza hanno condotto

all’individuazione di tre temi principali ai fini della attivazione di processi di

rigenerazione urbana in città: Agroalimentare, Cultura e coesione sociale, Manifattura

tessile e design.

I D E N T I T À


Sotto il profilo socio-economico è un territorio

mediamente ricco, con una presenza di

popolazione giovane consistente, nuclei

familiari che dispongono di capacità

economica, sono presenti industrie medie e

piccole con un buon tasso di

internazionalizzazione accanto a eccellenze

artigiane sia nel campo del tessile sia nell'agroalimentare,

il tessuto associativo e aggregativo

è vivo e coinvolge un numero consistente di

volontari; sotto il profilo culturale e

paesaggistico il versante sud est della collina

torinese, il Pianalto e la pianura a sud del Po

fino alle colline del Monferrato è un territorio

assai interessante dal punto di vista

naturalistico, e ricade interamente nella

Riserva di Biosfera MAB Collina Po

(recentemente riconosciuta dall’Unesco per il

suo elevato valore ambientale), contempla

istituzioni culturali di pregio accanto a beni

culturali più di nicchia.(4)

Per quanto l'intero territorio abbia risorse

notevoli, risente delle trasformazioni avvenute

negli ultimi vent'anni le quali hanno lasciato

solchi profondi nella comunità locale.

Con il progressivo cambiamento nei consumi

culturali e sociali, il territorio fatica a

coinvolgere gli abitanti nelle iniziative,

mancano figure professionali in loco che

possano gestire e sviluppare appieno le

potenzialità dei beni turistici e culturali, la crisi

economica ha prodotto una dispersione del

saper fare artigianale, cittadini provenienti dal

capoluogo torinese sono giunti nelle cittadine

portando comportamenti di utilizzo del

territorio poco partecipativi alla vita della

comunità, l'immigrazione straniera non sempre

trova punti di contatto con il tessuto locale.

Si registra una difficoltà a canalizzare le

energie positive della comunità verso uno

sforzo congiunto per la valorizzazione delle

potenzialità del territorio e dei cittadini che vi

abitano, anche se fermenti di cooperazione

civica sono stati attivati negli ultimi anni

attraverso gli strumenti dell’amministrazione

condivisa (ad esempio con i Patti di

condivisione per i beni comuni nel Comune di

Chieri).

(4)

Fonte:

PATTO DI IDENTITÀ TERRITORIALE TRA I COMUNI A SUD DELLA CITTÀ

METROPOLITANA DI TORINO E DELLE UNIONI DELL’ALTO ASTIGIANO. Sintesi

Quadro socio-economico e territoriale dei Comuni del Patto di

Identità Territoriale IRES Piemonte, 2017.

2

C O N D I V I S I O N E


Per quanto assai geograficamente contiguo al

capoluogo di regione, l'intero territorio sconta

un collegamento poco dinamico con la

dimensione più innovativa e propositiva che in

questi anni Torino ha saputo costruire sui temi

della social innovation, dell'integrazione

culturale, dello sviluppo tecnologico e

manifatturiero 4.0, della valorizzazione del

patrimonio culturale e del turismo, tutti temi

che rappresentano una concreta opportunità

di crescita sociale, culturale, economica e

occupazionale.

Per il superamento delle dinamiche di

segmentazione delle azioni in essere, per

agganciare l'innovazione a scala globale ma

soprattutto per massimizzare un reale impatto

civico e sociale, il territorio ha bisogno di un

nuovo strumento in grado di catalizzare

risorse, non solo economiche, provenienti da

diverse fonti e redistribuirle sotto molteplici

forme – da elargizioni a investimenti, da beni e

servizi a informazioni e conoscenze – per il

bene comune, per lo sviluppo di progetti di

utilità sociale, solidaristica, civile e culturale.

V E R S O

U N A

F O N D A Z I O N E

D I C O M U N I T À

Tutto ciò richiede uno sforzo consistente di

coordinamento e di coinvolgimento di un

ampio spettro di soggetti (individui e

organizzazioni) che vogliono contribuire allo

sviluppo del proprio territorio. Lo strumento in

grado di rispondere in modo adeguato a una

tale sfida è senz'altro rappresentato dalle

Fondazioni di comunità. Sono realtà che fanno

della democratizzazione della filantropia e

della promozione della cultura del dono la base

per superare i particolarismi dei singoli

soggetti e moltiplicare le possibilità di raccolta

fondi.

Una Fondazione espressione del Chierese

consentirebbe di catalizzare e facilitare la

generosità di quanti (persone, imprese, enti del

Terzo settore, ecc) vorrebbero contribuire al

miglioramento del proprio contesto

territoriale ma che per diverse ragioni non

riescono a farlo individualmente. Il progetto di

costruzione di una fondazione di comunità,

pertanto, ha lo scopo di affermare il territorio

del Chierese come area di pregio storico e

ambientale, di metterne in evidenza le sue

peculiarità paesaggistiche, di farne il corridoio

privilegiato di collegamento fra Torino ed il

sistema collinare del Piemonte centrale, di

promuoverlo come spazio di sperimentazione

di nuove modalità di coinvolgimento della

società civile nel progresso socioculturale dei

propri abitanti, mantenendo l’attenzione verso

quelli più fragili.

Sviluppare le potenzialità di un territorio e il

benessere delle persone che vi abitano,

richiede una dimensione collettiva di diversi

segmenti della società, uniti dal perseguimento

di obiettivi comuni.

S V I L U P P O

3


Il territorio non è nuovo a esperienze di

cooperazione inter-istituzionale. Il progetto

“Scrigni d’Argilla” dell'Associazione La

Compagnia della Chicciola Onlus di Chieri,

realizzato in collaborazione con i Comuni di

Pecetto, Cambiano, Villanova, Buttigliera,

Marentino e Rivalba, ha rappresentato un

“centro di dialogo” sul tema della

valorizzazione del patrimonio diffuso e un

primo passo per la promozione del territorio

per un pubblico non solo locale.

In tempi recenti è stato invece perfezionato

l'accordo di programma fra la Compagnia della

Chiocciola, l'associazione Carreum Potentia e

l'Associazione Avezzana per la realizzazione

del progetto "Dal Duomo a San Giorgio" con

l'intento di valorizzare al meglio il patrimonio

storico e artistico della città di Chieri.

Un accordo molto importante che, dopo aver

incluso il Comune di Chieri, sta dando vita alla

Start Gallery, una mostra - museo situata nel

complesso di San Filippo, pensata per

l'accoglienza culturale dei visitatori attirati

dalla storia e dall'arte cittadina.

E’ prevista l'estensione dell'accordo di

programma ad altri soggetti cittadini

(parrocchie, istituzioni museali, associazioni,

ecc.)

Forti di questa esperienza La Compagnia della

Chiocciola e gli stakeholders coinvolti in questi

ultimi anni, intendono rilanciare l’azione sul

territorio con un’ambizione ancora maggiore,

quella, cioè, di proporsi come realtà in grado di

generare network tematici capaci di creare

nuove opportunità: dall’offerta culturale e

ambientale all’altezza della domanda di qualità

proveniente dal nuovo turismo metropolitano,

alla formazione di professionalità in loco in

grado di sostenere tale sviluppo, alla messa a

sistema delle eccellenze dell'agro-alimentare o

dell'artigianato, alla salvaguardia della salute

dei cittadini, alla promozione delle attività

sportive e ricreative al sostegno alla disabilità.

La presenza di un patrimonio culturale diffuso,

unita ad un paesaggio geomorfologicamente

interessante e ancora largamente conservato,

la continuità di una tradizione agricola tuttora

economicamente di tutto rispetto, la

permanenza di industrie tecnologicamente

avanzate, la presenza di infrastrutture per il

tempo libero e lo sport, testimoniano una

ricchezza di risorse immateriali e materiali che

solo se opportunamente rafforzate e integrate

consentiranno di affrontare i bisogni del

territorio in modo adeguato, bilanciando un

mix di interventi originali e consolidando

l'ancoraggio territoriale delle iniziative di

quello che viene definitivo “secondo welfare”.

T E R R I T O R I O

4


Sono, infatti, molti gli esempi di cooperazione

positiva e di ricerca di sinergie, ancorché

settoriali ma integrabili attraverso l’azione di

un soggetto specializzato che sappia collegare

le varie parti.

Possono essere raccontati e raccolti a partire

dal variegato contesto in cui opera il

volontariato sociale: l’Associazione Vivere di

Chieri (attiva anche a Pino e Santena) ha

saputo ben integrare i temi della disabilità con

quelli della riflessione culturale sull'approccio

alle problematiche che questa comporta,

dell’avvio al lavoro e allo sport come veicolo di

aggregazione fra persone diversamente abili;

le molte associazioni che si occupano di

integrazione degli stranieri e richiedenti asilo

hanno costruito reti di collaborazione proficue

con tra loro e con gli enti pubblici, sviluppando

strumenti aggregativi nuovi a fronte di nuove

emergenze (rete accogliente e resistente del

Chierese); le associazioni che si occupano di

povertà hanno coordinato le loro azioni locali

per fronteggiare nuove fragilità, sapendo

anche coinvolgere partner privati non

tradizionalmente presenti nel settore

(mercatali, negozi alimentari, farmacie, ecc....);

a cavallo fra il sociale e il culturale è

importante ricordare l'adesione all'impianto

territoriale e alla progettualità a rete

intersettoriale di soggetti come la Banca del

Tempo, e la scelta delle UNI 3 del territorio

(Chieri, Pecetto, Pino, Santena-Cambiano,

Poirino) di operare fra loro, mediante apposito

accordo di programma, una scelta in favore del

rafforzamento della proposta di valorizzazione

del patrimonio culturale ed umano, con una

attenzione specifica anche ai temi della salute

e della prevenzione.

Tutte queste iniziative testimoniano di un

complesso di enti votati al perseguimento di

fini socio-culturali e assistenziali per la parte

più debole della società Chierese.

Creare gradualmente un tessuto coerente tra

di esse, comporre il substrasto armonico su cui

valorizzare gli assoli innovativi, consentirebbe

di veicolare un immaginario collettivo di

coesione e armonia con tutte le componenti

sociali del territorio, comunicando un

territorio in cui il miglioramento della qualità

della vita, l'assunzione di cura dei luoghi e delle

persone, possano rappresentare fattori di

attrazione della filantropia locale.

L'originalità della nuova Fondazione di

comunità risiede dunque nella costruzione di

una nuova identità sociale e territoriale capace

di traghettare l'immagine del Chierese da

“terra di mezzo” - tra Torino e il Monferrato, le

Langhe e il Roero - o “dormiente” - mentre la

vita lavorativa, ricreativa e culturale si svolge

altrove, nel capoluogo - a luogo di vita

comunitaria in cui ognuno possa esprimere le

proprie potenzialità al meglio.

La Fondazione avrà così una riconoscibilità unica e

una autorevolezza certa data dall'aggregazione di

diversi stakeholders.

P O T E N Z I A L I T À

5


U N O S G U A R D O

O L T R E

M I S S I O N E

E

V I S I O N E

La nuova Fondazione opererà per assumere un

ruolo di “sviluppo di comunità”, agendo per il

miglioramento dello status quo e costruendo

piattaforme per la messa in rete delle risorse

esistenti.

Non vuole essere una sovrastruttura dirigistica

a scapito delle realtà locali esistenti, quanto

piuttosto uno spazio di dialogo e stimolo tra

portatori di interessi del territorio, una sorta di

cabina di regia di azioni volte a rafforzare le

organizzazioni.

La missione sarà orientata a:

favorire la crescita sociale, civile, educativa

e lavorativa delle donne e degli uomini che

compongono la comunità del Chierese e i

dintorni

promuovere, incentivare e valorizzare la

cultura del dono di privati, imprese e

organizzazioni che vogliano investire,

contribuire e agire per il cambiamento e la

rigenerazione del proprio territorio

garantire la sostenibilità delle iniziative

degli enti del Terzo settore promuovendo

logiche di sistema e azioni integrate tra

soggetti

agevolare il coinvolgimento civico degli

individui per generare un impatto sociale,

ambientale, culturale capace di innescare

processi di condivisione di relazioni umane

significative, una logica di tipo generativo.

Nel lungo periodo la Fondazione vuole attivare processi di innovazione

locale per valorizzare il potenziale delle nuove generazioni del territorio,

anche mettendo a disposizione delle organizzazioni, sia esistenti sia future,

le risorse che aiutino le organizzazioni stesse a modulare, ripensare,

consolidare e sviluppare appieno le loro reciproche comunità di riferimento.

6

V A L O R I


L A V O R A R E

I N S I E M E

A T T I V I T À E

A Z I O N I D I

S I S T E M A

La Fondazione agirà attraverso una serie di

attività, lungo direttrici tematiche che

potranno essere concordate collegialmente

con i promotori aderenti al progetto secondo

un cronoprogramma che determinerà priorità

e interessi condivisi.

Considerando le esperienze maturate in

passato gli obiettivi principali e raggiungibili

nel breve periodo vedono:

il sostegno a progetti che aumentino il

capitale sociale del territorio, con sviluppo

di azioni formative per persone ed enti sia

pubblici sia privati e per specifiche

categorie di cittadini ed abitanti (come ad

esempio giovani o stranieri, o persone in

difficoltà)

il sostegno allo sviluppo del welfare locale,

che favorisca la collaborazione tra gli enti

coinvolti, per la promozione di una comunità

che sviluppi le pari opportunità di ciascuna e

ciascuno

il posizionamento del territorio come

proposta turistica di valorizzazione e di

qualità paesaggistica, culturale ed

enogastronomica, anche attraverso la

valorizzazione dei prodotti di aggregazione

identitaria derivanti dall’agroalimentare

locale, dall’artigianato, dalla manifattura,

ecc.

la sensibilizzazione di amministrazioni,

cittadini e turisti verso buone pratiche di

manutenzione, gestione e conservazione del

bene pubblico, l’integrazione delle aree

collinari del territorio allargato attraverso

percorsi di sviluppo di specifiche tematiche

comuni.

Le azioni saranno funzionali agli obiettivi

principali sopraindicati e saranno coordinate e

sviluppate dalla Fondazione attraverso

modalità differenti a seconda dell'interesse e

partecipazione delle organizzazioni attive.

Saranno realizzate tramite l'emissione di bandi

specifici di selezione delle iniziative proposte

da enti o sviluppate direttamente dalla

Fondazione.

L'individuazione delle priorità dei temi da

sviluppare verrà socializzata attraverso un

processo partecipativo con il territorio per

garantire la massima trasparenza delle

decisioni e per rafforzare il ruolo di

coordinamento e di leadership della

Fondazione.

il supporto a progetti di area sociale e

culturale che sviluppino i temi individuati

come “cardine” dalla Fondazione

7

R E T E


Le modalità con le quali verranno definite

azioni e le relative procedure applicative

terranno conto di quanto già realizzato in

passato, delle organizzazioni e dei progetti in

corso, delle tematiche presidiate e di quelle

scoperte, al fine di evitare sovrapposizioni e

iniziative concorrenziali che potrebbero

rappresentare fattori di dispersione degli

sforzi degli attori presenti sul territorio e della

Fondazione stessa.

A titolo esemplificativo e non esaustivo si

possono citare:

nel campo del sociale, forme di sostegno al

lavoro di persone in situazione di disagio,

promozione di iniziative nel tema “cultura e

salute”, sostegno a progetti di welfare locale

e supporto a progetti e iniziative sul tema

della disabilità

nel campo culturale, valorizzazione delle

eccellenze culturali sul territorio (Casorati,

Alvar Aalto, InfiniTo), interventi di

valorizzazione della cultura del tessile,

valorizzazione del design e della Fiber Art

nel campo del turismo, interventi di

restauro e manutenzione del patrimonio

culturale diffuso da fruire con percorsi slow,

con itinerari nel verde a piedi e in bicicletta,

promozione della ricettività locale,

manutenzione delle strade bianche e

potenziamento delle ciclovie, itinerari

tematici alla scoperta delle trasformazioni

urbanistiche nei secoli,

G E S T I R E C O N

R E S P O N S A B I L I T À

G O V E R N A N C E

E A S S E T T O

O P E R A T I V O

Tra modelli di governance più deterministici

incentrati sulla pianificazione e il controllo

delle iniziative realizzate o sostenute, la

Fondazione Chierese sarà orientata a modelli

di stampo solidaristico, ovvero sarà orientata a

incentivare e supportare le organizzazioni

locali, rafforzare l'impatto civico, sociale e

culturale sul territorio delle azioni sia proprie

sia promosse, creare sinergie in grado di

attivare processi di efficientamento

organizzativo degli enti con i quali la

Fondazione collaborerà.

Infatti l'adozione del solo modello multifase di

matrice anglosassone basato su stabilite

procedure di selezione ex ante delle idee

progettuali e la verifica ex-post dei risultati

non risponde appieno alle esigenze di

costruzione di processi di condivisione di

obiettivi e finalità comuni tra gli operatori

chieresi e i filantropi locali.

nel campo della formazione, attività

didattiche e di educazione ad un corretto

uso del territorio, summer school per la

specializzazione di operatori culturali locali,

seminari e workshop di buone pratiche per

la gestione e manutenzione del territorio

urbanizzato.

T R A S P A R E N Z A

8


Compito fondamentale della Fondazione di

Comunità sarà quello di promuovere presso

finanziatori e partner il valore dello sviluppo in

itinere della progettualità in collaborazione

con i beneficiari e gli stakeholders sostenitori,

in affiancamento a modelli operativi

maggiormente volti alla promozione della

cultura della valutazione degli effetti

dell'operato delle organizzazioni.

La Fondazione sarà il garante dell'<equilibrio

degli interessi del territorio e la composizione

degli stessi in un unico interesse inter-soggettivo>

(Boesso, Cerbioni 2017).

Tale complessità potrà essere ricomposta

attingendo alle funzione dei vari organi di

governo della Fondazione e in particolare il

Consiglio di Amministrazione affiancato da

comitati consultivi che potranno interpretare

le sfide della modernità e risolverle a livello

locale attraverso, suggerimenti, consigli e

indirizzi utili allo sviluppo del territorio,

superando così “l'isolamento autarchico”

(Assifero, 2016) che una compagine

esclusivamente locale e un organo

assembleare ristretto portano con sé.

9

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