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amore...

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È amore, quello che non libera

l'altro?

Dal mio blog: www.rosannarupil.wordpress.com.

Articolo del 31 ottobre 2019.

* * * * * * *

Oggi sentivo la trasmissione "FORUM" e la causa discussa era davvero particolarissima.

Un padre chiedeva al giudice di dare ascolto a suo figlio che, ridotto quasi a un vegetale,

impossibilitato a fare nessun minimo movimento ma consapevole e senziente, implorava

tramite uno speciale computer, di essere accompagnato verso il "fine vita". E il tribunale, ha

acconsentito.

Tuttavia, la vicenda coinvolgeva anche altri familiari e amici che si opponevano alla volontà

del figlio e all'azione del padre.

Non voglio qui muovere alcun tipo di giudizio riguardo né al padre, né ai figli, né agli amici

ma vorrei poter dare una nuova Luce a queste vicende, in base a tutti gli insegnamenti ricevuti

dai Maestri.

Punto primo: nessuno, ma proprio nessuno muore! Pertanto non bisogna avere paura della

morte, perché essa non esiste. Chi ha oltrepassato la soglia non è morto, ma è più vivo di noi.

Punto secondo: in puntata qualcuno ha detto: "Ma noi dobbiamo difendere la vita!". Va bene,

ma mi chiedo e vi chiedo: è vita, il mantenimento in sopravvivenza di persone attaccate alle

macchine e senza nessuna possibilità di cambiamento?

E' vita, il perpertarsi del dolore continuo di una persona, che è disperata, impotente, che vive

un'agonia senza fine e che non riesce nemmeno a morire? Immedesimiamoci in questa persona,

e meditiamo.

Punto terzo: è amore, quello che non libera l'altro, quello che mantiene l'altro in uno stato

ineludibile di sofferenza? E' davvero amore?

Il grande dramma della nostra società è il non essere coscienti che non si muore. Non si muore,

ma si va a vivere! Ciò, se compreso, rivoluzionerebbe per sempre la nostra società!

Tutti saprebbero che c'è un dopo e capirebbero, con specifico riferimento all'argomento

trattato, che una persona ridotta a uno stato vegetale, in certi casi, può avere tutto il diritto a

chiedere di essere accompagnata "oltre"... per poter essere finalmente libera.

Un abbraccio, Rosanna.

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